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LA RIVISTA DELLA CANNABIS DAL 1985

GRATIS Numero 4 - 2017

15 AMSTERDAM

Intervista all’Hashishin Frenchy Cannoli

21 Differenze indoor - outdoor, ovvero quello che (forse) ti tocca

30 Consigli utili sulla coltivazione delle autofiorenti per quest’estate

18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi

ADDIO AUTOCOLTIVAZIONE

di Giovanna Dark

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Con lo stralcio voluto dal Partito Democratico ed avvenuto dietro alle porte chiuse del Comitato ristretto, il disegno di legge voluto dall’Intergruppo di Benedetto Della Vedova per la legalizzazione della cannabis si è trasformato in un clamoroso niente di fatto. Dopo due anni di promesse, campagna elettorale e concertazioni che avrebbero dovuto portare ad una vasta depenalizzazione di tutte le condotte associate alla cannabis, la politica italiana ci ha regalato l’ennesima delusione, eliminando completamente questa voce dal testo definitivo. Lo scorso 30 maggio Roberto Farina, uno dei componenti dell’Intergruppo in quota PD e trai i primi firmatari, ha infatto pubblicato sulla sua pagina Facebook il testo integrale approvato dal Comitato ristretto a seguito della disamina degli oltre 2000 emendamenti che gli sono stati opposti lo scorso luglio. Un documento che mira a spaccare il movimento antiproibizionista tra pazienti e non pazienti, che spinge sull’inesistente discrimine tra gli effetti sulla salute provocati da uso ludico e terapeutico e infine trasforma i pazienti in semplici clienti. Si tratta infatti di un intervento normativo eclusivamente limitato all' uso terapeutico che in parte fotografa

quanto già e in parte si sovrappone a competenze ministeriali che la politica avrebbe potuto esercitare efficacemente ben prima. In ben altra direzione, ben altra complessità ha avuto il dibattito sviluppatosi in questi anni nel Paese e in Parlamento. Nello specifico la proposta voluta in primis dal PD non menziona nemmeno la coltivazione per uso personale, che da sempre è la principale richiesta avanzata dai singoli pazienti e dalle associazioni. A livello pratico nulla cambierebbe, dunque, anche se venisse approvato il testo di legge. Stando a questa proposta, tutto rima-

rrebbe nelle mani dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze che, nonostante i poveri risultati espressi in ormai 2 anni di attività, viene confermato nel nuovo testo come “unico centro di produzione finora accreditato”, al quale però si potrebbero aggiungere altri “centri” autorizzabili nel caso in cui l’ente militare non dovesse raggiungere le quote di produzione stabilite, come già ampiamente dimostrato con la prima partita di FM2. cui Con la bocciatura della nuova legge elettorale e la legislatura agli sgoccioli, la politica ha altro a cui pensare ed è poco probabile che il testo venga discusso entro il 2018. Se approvata, questa “nuova legge” porterebbe sicuramente dei benefici diretti ai pazienti, oltre a promuovere la ricerca e lo studio sulle genetiche, sebbene relegandoli ad un ad un contesto militarizzato o comunque strettamente autorizzato. Altrettanto sicuramente, però, questa proposta non soddisfa a pieno le richieste di tutti i pazienti, dei consumatori, dei sostenitori e degli amanti della cannabis: una riforma, annunciata come rivoluzionaria che, semmai riuscisse a terminare il suo iter istituzionale prima della fine dell’attuale legislatura, finirà per confermare quanto già implementato negli ultimi 10 anni. Chiamare questa un’occasione mancata è solo un pallido eufemismo.

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3 EDITORIALE

I conti sballati sulla cannabis medica I farmacisti italiani sono sul piede di guerra con il ministero della Salute e l’oggetto della contesa stavolta è il prezzo della cannabis terapeutica. Il dicastero guidato da Beatrice Lorenzin, con un decreto pubblicato lo scorso 3 giugno, ha stabilito il prezzo finale delle infiorescenze, con un costo al banco di 9 euro al grammo. Ma i rappresentanti dei titolari delle farmacie denunciano che il prezzo è troppo basso ed è inferiore a quello che i distributori chiedono per erogare la materia prima. “I farmacisti – sostengono le associazioni di categoria Fofi, Federfarma, Asfi, Assofarm, Farmacie unite, Sifap, Utifar – si trovano a pagare la cannabis a una cifra superiore al prezzo della preparazione magistrale stessa”. Il farmacista, quindi, sarebbe “costretto a operare in perdita”. Per questo, le organizzazioni hanno chiesto al ministro della Salute di avviare un confronto urgente. Appello che la titolare del ministero ha accolto a stretto giro di posta, fissando per la settimana seguente un tavolo con le sigle rappresentative dei farmacisti italiani per affrontare il tema. Al momento in cui scriviamo le operazioni di concertazione si devono ancora aprire e purtroppo non abbiamo aggiornamenti in merito. Quello che però possiamo fare è un po’ di conti. Grazie al decreto voluto dallo stesso ministro Lorenzin, le farmacie possono acquistare la cannabis presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare dell’esercito di Firenze. Il costo di un flacone da 5 grammi della famigerata “Cannabis FM2”, come si evince dal sito web dell’ente militare, è di 34,40 euro, a cui vanno aggiunte l’Iva al 22%. Spesa totale: 41,97 euro. Utilizzando questo importo come riferimento, ogni grammo costerebbe circa 8,40 euro, quindi non sarebbe inferiore al prezzo imposto dal ministero, così come comunicato dalle categorie dei farmacisti. Il guadagno parrebbe essere di 60 centesimi al grammo ma calcolando anche le spese di spedizione e la preparazione magistrale, effettivamente il costo fissato finirebbe per essere più basso rispetto a quello di approvvigionamento della sostanza. Le stesse valutazioni arrivano anche dal neo presidente di Federfarma: «Il prezzo è palesemente incongruo – ha spiegato Marco Cossolo – per avere qualche elemento in più sono state fatte alcune verifiche informali con i distributori intermedi e la risposta è stata unanime: con quel prezzo i conti non tornano».Anche il tesoriere nazionale di Federfarma Roberto Tobia, sentito dall'ANSA prima della notizia della convocazione, si è detto preoccupato: «Se non si prenderà qualche provvedimento» spiega «le farmacie non saranno in grado di allestire preparazioni e i cittadini di usufruirne: il prezzo stabilito dal ministero della Salute è troppo basso, le farmacie non possono preparare la cannabis sottocosto».

La Amnesia Auto utilizza genetica dell’originale Haze ad alto contenuto di THC. Le genetiche imparentate sono stabili e affidabili e la Auto Amnesia segue la tradizione della famiglia con un raccolto di cannabis di qualità elevatissima. Le genetiche Seed Stockers provengono da una selezione speciale di Amnesia, hanno una resa al di sopra della media, ma la qualità è di gran lunga al di sopra della media, il che la rende una scelta interessante per chi coltiva a casa ed è appassionato dell’erba. Le cime sono ricoperte di uno strato argenteo di tricomi e ha un fumo ricco con un effetto che sale. Seed Stockers consiglia di raccogliere a circa 75 giorni dalla germinazione quando si coltiva indoor e le piante raggiungono in genere i 75-110 cm. È anche una buona varietà da coltivare outdoor, sebbene la Amnesia Auto di solito ci metta più giorni in outdoor, ossia circa 90 giorni. Maggiori informazioni su seedstockers.com Selezionatore: Seed Stockers

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Con livelli di THC che superano il 22%, la Amnesia Auto è una delle nuove varietà automatiche estremamente potenti di Seed Stockers di Barcellona. Seed Stockers è la consorella di Dutch Passion e la posizione a Barcellona consente di aver accesso alle migliori genetiche olandesi e spagnole.

Oltre alla questione cannabis, i farmacisti chiedono anche di rivedere nel complesso Tariffa nazionale dei medicinali che andrebbe rivista nel suo complesso. “Benché la normativa – si legge in una nota diffusa dalla categoria – preveda che la tariffa venga aggiornata ogni due anni per allineare gli importi all’andamento del mercato, gli importi oggi in vigore sono immutati da oltre vent’anni. In questo modo diviene sempre meno sostenibile economicamente la realizzazione delle preparazioni magistrali da parte delle farmacie, con un crescente disagio per i pazienti. In tempi di personalizzazione della medicina, è grave che uno dei principali strumenti per adattare le terapie ai bisogni individuali del paziente sia reso impossibile per motivi economici”. Insomma, pare che anche in fatto di canapa terapeutica, il governo non riesca a piazzarne una giusta. Dopo il flop del primo raccolto e i numeri imbarazzanti presentati in termini di prodotto dal Chimico Farmaceutico di Firenze, ora ci sarebbe anche il prezzo delle infiorescenze a mettersi di traverso. L’ennesimo ritardo, mentre i pazienti – i pochi autorizzati – aspettano ancora le scorte di Bedrocan dall’Olanda. Se questo non è un buco nell’acqua… Giovanna Dark


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LETTERE DAI LETTORI / READERS@SOFTSECRETS.NL

Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di 6:((7 6(('6" 0DQGDWHFL XQD IRWRJUDȴD della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets. SWEET SEEDS vi manderà una confezione GD VHPL IHPPLQL]]DWL 6H QHOOD IRWRJUDȴD GRYHVVHUR ȴJXUDUH DQFKH OD YRVWUD EHOlissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x GL VHPL IHPPLQL]]DWL /D IRWRJUDȴD GHO mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e SWEET SEEDS! 0DQGDWH OH YRVWUH IRWRJUDȴH YLD H PDLO a italy@softsecrets.nl o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci SLDFFLRQR OH IRWRJUDȴH GL SLDQWH LQ IDVH vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle donne! Buona fortuna! E-mail: readers@softsecrets.nl

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Rieccoci da Palermo con la nostra scorta per l’estate! Quattro delle Sweet Afgani Delicious che ci avete inviato, insieme ad una Wappa, due One Love Haze e una Cheese, coltivate indoor con BioBizz e risciacquo ȴQDOH FRQ 1DWXUDO 3RZHU Final solution. Saluti alla redazione e grazie per le fumate psichedeliche di SAD che piacciono tanto alla mia ragazza! Ciao, inviamo una foto che speriamo di veder pubblicata! A&C

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“LA VARIETÀ PREFERITA DI URBAN REMO, PER LA PRIMA VOLTA IN FORMATO SEME” La Remo Chemo è indubbiamente una delle nostre varietà più speciali. Oltre a essere la nostra prima collaborazione con il mitico coltivatore di cannabis canadese Remo a.k.a Urban Remo, i suoi altissimi livelli di THC (23 %) la rendono una varietà indispensabile per gli intenditori delle genetiche più potenti e le conferiscono innumerevoli benefici terapeutici.

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LETTERE DAI LETTORI

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CIAO! Loro sono le mie 7 bimbe: 3 Green Poison Auto della Sweet Seeds, 3 Lennon Auto della Pyramid e tra loro la mia splendida moglie. Le ho coltivate indoor sotto una luce led da 200W nel nostro armadietto di dimensioni 60x10 e altezza 160 usando fertilizzanti Bio-Bizz. Grazie! Un saluto a tutti! PIANTIAMOLA

FLASH PRODOTTI

Estratti di cannabis Medical Seeds è una banca dei semi, con sede a Barcellona, che vanta oltre dieci anni di esperienza nel settore. Oltre alla commercializzazione di semi di marijuana a scopo ricreativo, la banca si occupa della valorizzazione degli aspetti terapeutici di questa pianta, differenziandosi dalle altre banche di semi per l’attenzione dedicata alla sensibilizzazione su un consumo responsabile ed alla promozione delle proprietà terapeutiche della marijuana. Collabora inoltre con diverse istituzioni ed aziende in progetti di sviluppo di prodotti ed estratti di cannabis. Questo lavoro di ricerca culmina oggi nella pubblicazione di un libro, che documenta le conoscenze ed esperienze acquisite nel corso di questi anni di attività. Il libro spiega ciascuna fase dei processi terapeutici, meccanici e chimici per l’estrazione della cannabis. "Extracciones Cannábicas" mostra gran parte dei metodi di estrazione attualmente in uso. Gli autori documentano accuratamente le tecniche di base più avanzate, con l’ausilio di oltre 400 fotografie a colori. In un’edizione bilingue inglese-spagnolo, questa guida visivo-divulgativa è già considerata un manuale di riferimento sui procedimenti di lavorazione per ottenere i migliori estratti di cannabis. www.medicalseeds.net


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STRAIN REPORT

CALAMITY JANE, THC A VOLONTÀ Calamity Jane è uno dei prodotti più innovativi di Buddha Seeds, un’autofiorente che potrebbe assicurare alla banca dei semi un nuovo boom grazie alla sua capacità di competere con altre non autofiorenti disponibili sul mercato, per il suo tenore di THC superiore al 20%. Questa percentuale non è né un’esagerazione né un’approssimazione: Buddha Seeds ha potuto verificarla mediante analisi condotte internamente ed in centri o laboratori privati esterni, riscontrando in ciascun caso livelli di THC superiori al 20% in molti esemplari.

Calamity Jane è stata prodotta incrociando varietà premium di Buddha Seeds con le migliori genetiche di Brothers Grimm Seeds, banca dei semi statunitense che ha immesso sul mercato numerose leggende negli DQQL 1RYDQWD GHO VHFROR VFRUso. Questa caratteristica spiega anche l’esclusività che fa di Calamity Jane una varietà unica, con una potente componente Sativa. Le principali caratteristiche di quest’autofiorente sono la crescita molto rapida, le grandi dimensioni e l’ampiezza dei rami laterali, con una fioritura ogni giorno sorprendente sia per dimensione dei fiori che per la rigogliosità delle ultime

settimane di crescita, con bud ricoperti da uno straordinario manto di resina. Adatta alla coltivazione esterna, è consigliabile piantarla direttamente nel terreno per ottenere risultati già dal 75° giorno, con rese variabili da 100 a 250 grammi/pianta. Per i coltivatori che invece non dispongono di appezzamenti di terreno sufficienti, ma solo balconi o terrazze, sarà necessario cercare di occultare questa pianta dalle dimensioni non indifferenti. I risultati di Calamity Jane all’interno sono altrettanto straordinari, con rese comprese fra 550 e 600 g per metro quadro. Buddha Seeds raccomanda di ritardare il

trapianto il più possibile per limitare le dimensioni di Calamity Jane, in modo da completarne il ciclo di coltura in vasi da 11 litri con un fotoperiodo costante di 20 ore di luce e 4 di buio. L’aroma di Calamity Jane è molto intenso e penetrante e si consiglia di ricorrere ai filtri al carbonio (o altri sistemi anti-odore), specialmente in presenza di vicini in prossimità della coltura. Il suo effetto non mancherà di sorprenderti: durevole e potente con un inizio altamente euforico che persiste per un certo tempo, seguito da un low molto lento. La batosta sferrata da questa monella USA sbalordirà persino gli amici più esigenti.

Buddha Seeds vende solo semi di qualità ad alta resa, grazie agli oltre dieci anni di esperienza nella stabilizzazione e miglioramento delle varietà di cannabis ed alla sua particolare dedizione allo sviluppo di autofiorenti, qualità che le sono valse numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Il catalogo della banca annovera autofiorenti leggendarie che hanno incontrato particolare favore presso i cannabicoltori, quali Deimos o Magnum. Eppure per Buddha Seeds tutte le varietà hanno la stessa importanza, per lo sforzo e la dedizione impiegati nelle attività di produzione.


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SHOP REVIEW

NOT ONLY REALLY, REALLY, REALLY FRESH SEA AIR

Da chic hotels sul mare ad B&B nei dintorni del Hunter’s Coffeeshop. Che bello, dopo colazione, godere del vento fresco di mare prima di ritornare a Amsterdam.

HUNTER’S IS NOT FOR PUSSIES

La storia di Hunter’s iniziò nel 1985 QHOOD IDPRVD :DUPRHVVWUDDW 1RQ con il caffè ma con un cane. Qui nel famoso luogo nelle Wallen (il quartiere a luci rosse) di Amsterdam, in mezzo a tutte le “pussycats”, un cane di nome Hunter’s segnò il suo territorio centrando la pipì sulla facciata. Il proprietario del cane decise che quello fosse il luogo ideale e nacque così il primo +XQWHUȇV &RIIHHVKRS 1HO IUDWWHPSR il territorio di Hunter’s si è esteso e trovi il famoso logo con il cane in tutta Amsterdam.

HUNT THEM ALL CACCIALI TUTTI

Amsterdam è famosa per i suoi fantastici canali. Non per niente è chiamata la Venezia del Nord. Ma lo sapevi che di recente Amsterdam si trova anche sul mare? Gli olandesi la chiamano Zandvoort aan Zee ma per noi è l’Amsterdam Beach. Una destinazione importante grazie alla presenza del Hunter’s Coffeeshop. È il luogo dove respirare l’aria fresca del mare e per stare tranquilli sulla spiaggia. Ci puoi contare che l’aria fresca del mare del Hunter’s Coffeeshop ti farà provare delle cose. AMSTERDAM IS A BEACH

Amsterdam Beach è la destinazione ideale se vuoi fuggire dalla pressione della città. Ci arrivi benissimo con i mezzi pubblici. Ed è un godimento dal primo momento. Dal sole, mare, spiaggia e aria di mare. Ogni aria è diversa. Come i pittori olandesi sono famosi per le stupende arie, così Amsterdam Beach è famosa per la sua fantastica aria fresca di mare. Per qualcuno è una brezza leggere, per qualcun altro un vento tempestoso. Da Hunter’s Coffeeshop a Zandvoort trovi di tutto, tutti i tipi di vento che ti piacciono.

BLOW YOUR MIND Oltre

all’aria

fresca

di

mare,

Amsterdam Beach offre molto di più. Soprattutto le attività azionate dall’aria fresca di mare diventano ancora più cool. Per esempio, puoi fare un fantastico surf, Che meraviglia fluttuare sulle onde. O ancora meglio, praticare il kite surf. La sensazione di volare, con la testa nelle nuvole. Indescrivibile. Così puoi uscire di testa anche dopo una visita al Hunter’s Coffeeshop dell’Amsterdam %HDFK 1DWXUDOPHQWH SXRL DQFKH scegliere di lasciar perdere le attività per rilassarti su una sdraio, nelle dune o galleggiare nel mare. Relax con un vento fresco di mare FKH VRIILD VXO YLVR 1RQ Fȇª QLHQWH di meglio.

DANCE LIKE THE WIND

Hai capito: non è solo l’ottimo caffè che rende famoso il Hunter’s Coffeeshop. Ogni Hunter’s ha un’unica atmosfera e specialità. Ci sono ben otto filiali a e intorno a Amsterdam. Dalla famosa Warmoesstraat nel centro fino DOOȇDXWRVWUDGD D $PVWHUGDP 1RUG molto facile da raggiungere. C’è anche un Hunter’s Coffeeshop a Haarlem, così puoi visitare Hunter’s prima di andare in spiaggia a visitare Hunter’s al mare a in Bloemendaal. E adesso anche a Amsterdam Beach c’è un Hunter’s Coffeeshop. Completa la tua visita a Amsterdam e visita tutti i Hunter’s, o come si dice da noi: Hunt them all.

Quando cade la sera e il vento fresco Vuoi saperne di più su Hunter’s? Visita del mare comincia a soffiare, è il www.hunters-coffeeshop.com o momento per una festa. E anche per segui Hunter’s su Facebook. questo Amsterdam Beach è un luogo molto adatto. Grazie al vento fresco del mare, C’è sempre qualcuno che ha voglia di festeggiare. Da piccoli Hunter’s I a grandi eventi. Da toni rilassati Warmoesstraat 24 fino a beat ritmati. In quasi tutte 1012JD Amsterdam le terrazze sulla spiaggia, c’è un DJ Hunter’s III e con un po’ di vento è sempre Papaverweg 2 IHVWD 1RQ SHU QLHQWH $PVWHUGDP 1032 KH Amsterdam è la capitale del dance e quindi Amsterdam Beach propone molte Hunter’s IV occasioni per ballare. Waterlandplein 7 1024 LL Amsterdam

SPEED IS WHAT YOU NEED

Anche gli amanti della velocità si divertono da Hunter’s Coffeeshop. Il circuito Zandvoort è una GHVWLQD]LRQH IDQWDVWLFD 1RQ VROR per vedere le gare ma anche per sedersi al volante. Sul sito circuitzandvoort.nl trovi tutti gli eventi e le informazioni su come guidare da soli. Ti avvisiamo di già: anche il circuito si trova vicino al Hunter’s Coffeeshop, a Amsterdam Beach e quindi fai attenzione al vento fresco di mare. Se senti che il vento di mare è troppo per te e che ti sei divertito abbastanza, allora devi sapere che ci sono possibilità di pernottamento.

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Utrechtsestraat 14 1017 VN Amsterdam

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Orteliusstraat 193 1056 NP Amsterdam

Hunter’s VII

Utrechtsestraat 16 1017VN Amsterdam

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Schoterweg 66 1022 HP Haarlem

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Stationsstraat 9-11 2042 LD Zandvoort


IL CANAPAIO

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MARIJUANA: UN NOME INFAMANTE COME SI È ARRIVATI A CAMBIARE IL NOME DELLA CANNABIS SATIVA LINNEUM

&DQQDELV VDWLYD OLQQHXP &DQDSD LQ LWDOLDQR /D &DQDSD ª XQD VSHFLH VROD GRWDWD GL XQR VWUDRUGLQDULR FRUUHGR JHQHWLFR FKH OH SHUPHWWH GLYHUVH HVSUHVVLRQL LQ GLYHUVL DPELHQWL PD FKH UL PDQH VHPSUH QRQRVWDQWH OD VWUDJUDQGH GLYHUVLᚏFD]LRQH GL YD ULHW¢ LQFURFLDELOH FRQ Vª VWHVVD H VHPSUH LQ JUDGR GL JHQHUDUH SURJHQLH VHPL IHUWLOH &HQWR DQQL ID SHU GHPRQL]]DUOD H IDUOD VHPEUDUH LO SHJJLRUH GL WXWWL L PDOL H QRQ ULHVFR DQFRUD D UHQ GHUPL FRQWR EHQH GHO SHUFK« QRQRVWDQWH FL DEELD VFULWWR VRSUD GHL OLEUL SHU FRQIRQGHUH OಬRSLQLRQH SXEEOLFD H OD FODVVH PHGLFD FKH OD FRQWLQXDYD D ULWHQHUH HVWUHPDPHQWH XWLOH LO ಯJLRUQDOLVPR VFDQGDOLVWLFRರ SHU LQWHQGHUFL TXHOOR FKH WUDPLWH IDOVL DOODUPL SURYRFD UHD]LRQL GL SDXUD YHUVR TXDOFXQR R TXDOFRVDಹ LQYHQ W´ XQ QRPH PDULMXDQD di Franco Casalone

ne pubblica. Se vogliamo vincere la guerra, e riuscire a riabilitare completamente la nostra amica Canapa, dobbiamo far capire a chi è contrario alla presenza di questo vegetale che il suo rifiuto è dovuto a pregiudizi culturali. E dobbiamo avere la cultura di farglielo capire con il suo linguaggio, e non il nostro… altrimenti non funziona.

Marijuana, in “slang” nordamericano/ messicano era il nome usato per un tabacco di bassa qualità. Grazie a questo nome, spesso confondendola con la Datura (scrivevano “marijuana”, o “locoweed”; la locoweed è la datura inoxia, potente allucinogeno che può facilmente essere mortale), riuscirono a scrivere ogni genere di infamia contro la Canapa rendendola la “marijuana”, nel vissuto della gente, una cosa da temere e da evitare a tutti i costi. E da far evitare, se necessario rinchiudendo o addirittura eliminando chi ne faceva uso. Purtroppo questo atteggiamento continua. Si continua a scrivere infamie contro una pianta che si sta sempre più dimostrando davvero un “regalo degli dei”. Continuano ad essere rinchiusi ed eliminati consumatori ed entusiasti della Canapa. Siamo ancora in guerra: una guerra che dobbiamo combattere anche contro un’opinio-

Una considerazione in più: con la Canapa industriale fino ad ora si parlava semplicemente di “tisane di canapa”, e tutti vorrebbero cimentarsi a produrre le “tisane”. Attenzione: un conto è seccare, pulire e conservare sani poche centinaia di grammi di infiorescenze di Canapa. Un altro conto è fare lo stesso lavoro per decine (sconsiglio centinaia, per problemi di costi/mantenimento qualità) di kilogrammi di materiale. E più se ne fa, più ci sono grossi problemi di mantenimento entro i limiti (stabiliti per garantire un prodotto alimentare sano) della carica batterica e delle muffe presenti sulle infiorescenze (non devono essere presenti dal momento della raccolta in campo, altrimenti si moltiplicano anche sulle piante sane). Tanti mi chiedono di fare “sinsemilla” da canapa industriale: non fatelo, le piante mature potrebbero contenere quantità di THC abbastanza alte da farvi avere grossi problemi in caso di controlli.

la Sanità) chiedeva a tutti gli Stati del Mondo di cambiare le legislazioni sulla Cannabis Sativa Linneum per permettere alla classe medica di poterla nuovamente utilizzare come farmaco. Gli Stati chiesero tempo, per poter fare accettare la cosa all’opinione pubblica (non potevano certo dire: “vi abbiamo preso in giro fino a ieri, ma da oggi vi diremo la verità”). Magari le persone si potrebbero render conto di essere ne errata da parte della maggioranza prese in giro anche da qualcos’altro. della popolazione, che da cento anni È necessaria un’informazione precisa, continua ad essere bombardata da con un linguaggio corretto: scientificabugie e falsità che quasi sempre pro- mente ed eticamente. vengono da un’informazione “ufficia- Mi è capitato di vedere recentemente le”. E allora dobbiamo sempre stare scrivere “marijuana light” riferendosi attenti alle strategie che adottiamo e, a confezioni di canapa industriale (la poiché questa guerra è combattuta canapa industriale, per il suo basso anche con l’informazione, al linguag- contenuto di THC, non è legalmente gio che adottiamo quando parliamo considerabile “marijuana”). Ho visto GHOOD QRVWUD DPDWD SLDQWD /D &$1$3$ pubblicizzarla come prodotto da fuma1RQ OD PDULMXDQD SHUFK«ȇ VROR D VHQWL- re (e quindi collegandola ad una pratire questa parola molti, troppi, hanno ca ancora condannata, per il lavaggio pensieri negativi, di rifiuto, di paura… del cervello che dura da un secolo). (e a volte, troppo spesso, ci casca il Presentarla come “legale perché conmorto). Ed altri hanno pensieri di gua- tiene meno dello 0,6% di THC” (ricordo dagno facile… che il limite di THC per le piante “legali” Le cosiddette “droghe” erano state in campo è dello 0,2%. Fino allo 0,6% vietate (negli stessi anni in cui si inven- l’agricoltore non ha semplicemente tava la “marijuana”) per motivi di carat- conseguenze penali). Venderla a prezzi tere sanitario ed economico: avreb- da “marijuana”… bero creato spese inutili alle azien- Tutto questo non è eticamente corretGH VDQLWDULH GHL YDUL 3DHVL 1HO to e porta ad una considerazione della l’OMS (Organizzazione Mondiale per Canapa negativa da parte dell’opinio-

AMERICA.

IN POCO GANJAMAN E’ CIRCONDATO.

E’ UN’UNITA’ T.R.U.M.P.!! TERRITORIAL ROBOTIC ULTIMATE MURDER POLICE. ESIBIRE CERTIFICATO DI NASCITA

MI PIACCIONO I MIEI VIAGGI IN AMERICA. SEMBRA CHE GLASVEGAS SIA SOLO UN SOGNO DISTANTE.

NO AMIGOS

ALIENO ILLEGALE.

COME FAI A ESSERE OSTILE CON LA GENTE DI COLORE SE TU STESSO SEI ARANCIONE?

CHE COSA SEI, LA HAIR FORCE?

SEI LICENZIATO!

CHE CAZZO DICE?

TRUMP PEZZO DI MERDA!!

RISANA LA PALUDE.

PARRUCCHINO INFERNALE!

DOBBIAMO PETTINARE! TONALITA’ SBAGLIATA!

NON PREOCCUPARTI, ERA SOLO UN SOGNO MANDARINO.



MEDICAL CANNABIS

13

Come valutate complessivamente questi primi due anni di produzione? Quali sono state le principali difficoltà che avete affrontato? La fase di produzione vera e propria è cominciata nell’estate 2016, precedentemente abbiamo trascorso un periodo di ricerca e sviluppo aiutati dal CRA di Rovigo con la sua ventennale esperienza in materia. Per arrivare al primo nucleo di serre siamo partiti da zero. Detto questo, per quel che riguarda le difficoltà incontrate, a livello di distribuzione che adesso sta iniziando ad aumentare (ci aspettavamo di ricevere richieste più importanti sin dal principio) quando siamo entrati sul mercato la maggioranza delle farmacie aveva ancora a disposizione il farmaco importato e questo ovviamente ha rallentato le richieste del farmaco made in Italy. Un secondo aspetto è che le ASL dovrebbero attivarsi a livello di procedure interne, al momento spesso ancora poco rodate. La difficoltà è quella di avviare un meccanismo che ci comprenda e dove però noi siamo entrati successivamente e con l’obbiettivo, un po’ alla volta, di subentrare ai produttori olandesi.

IL COLONNELLO AL TELEFONO

PARTE PRIMA

Come crede si strutturerà tale meccanismo nei mesi a venire? Prevedo che verranno continuate le autorizzazioni all’importazione sino a quando da un lato, gli olandesi per carenza di produzione e dall’altro noi potremmo garantire le qualità e la quantità adatta a coprire tutto il fabbisogno nazionale.

© Laura Lezza

INTERVISTA AL COLONNELLO ANTONIO MEDICA DIRETTORE DELLO STABILIMENTO CHIMICO FARMACEUTICO DI FIRENZE. Lo scorso 16 maggio lo Stabilimento militare di Firenze, conosciuto in tutto il paese per essere la prima struttura statale ad occuparsi della produzione di cannabis, ha finalmente aperto le porte ad un pubblico di civili costituito nella maggior parte da medici, farmacisti, autorità, giornalisti e qualche paziente. L’incontro importantissimo, più per la sua dimensione simbolica che per i temi trattati durante l’esposizione vera e propria, ha avuto l’indubbio merito di sancire un passo fondamentale: riconoscere la società civile come interlocutrice imprescindibile e necessaria per uno sviluppo di questa esperienza basato sulle effettive esigenze della comunità italiana in cura con farmaci a base di cannabinoidi. di Fabrizio Dentini A margine di questa giornata è stato possibile richiedere un’intervista telefonica con il Direttore dello Stabilimento il Colonnello Antonio Medica, di seguito per i lettori di Soft Secrets quello che ci ha raccontato, fra problematiche affrontate, progetti futuri e possibilità di migliorare il modello italiano: SSIT: Subito una domanda materiale. Quale è stato il budget impiegato in questi due anni per lo sviluppo del progetto pilota? Nell’ambito dell’accordo di collaborazione

fra il Ministero della Salute e quello della Difesa, l’Agenzia Industria Difesa ha finanziato il progetto con circa 1 milione di euro che verrà recuperato (calcolando un importo di 1 euro guadagnato per grammo venduto) con la vendita dei primi 1.000 Kg di cannabis prodotta. Tengo sempre a sottolineare che, considerata la funzione pubblica del nostro lavoro, il prezzo di vendita del farmaco è stato deciso per recuperare l’investimento iniziale sostenuto e quindi quasi senza margine di guadagno da parte

nostra. Il prezzo infatti è praticamente quello di produzione. Venduto il primo milione di grammi, e quindi recuperato l’investimento, il discorso del prezzo da recuperare si bloccherà e per adesso possiamo prevedere due ipotesi: la prima che si abbassi il prezzo e la seconda che si continui a sfruttare questo quid per ampliare la produzione. SSIT: Considerate queste stime, in quanto tempo pensate di rientrare dell’investimento? Tutto dipende dalla crescita delle richieste da parte delle farmacie, pubbliche e private.

Da gennaio a maggio ci risulta siano stati prodotti 6 lotti da 8 kg ciascuno e che siano stati venduti 16 kg di cannabis. A cosa attribuite questa lentezza distributiva, considerando che nel paese vi sono molti pazienti senza farmaco? Quali sono i nodi da sciogliere nel “Sistema cannabis medica” nostrano? I fattori limitanti sono diversi: il primo in assoluto è che va fatta la formazione dei medici ed anche e soprattutto per questo che abbiamo voluto l’open day, perché se i medici non sono istruiti sulle modalità di prescrizione e quindi non hanno le basi di conoscenza per poter prescrivere cannabis, il sistema non può svilupparsi. Dall’altra parte c’è il discorso di scorte residue del prodotto olandese importato e poi il fatto non secondario che alcuni medici, giustamente, ritengono più utile per i propri pazienti l’adottare un tipo di cannabis con una composizione, a livello di principio attivo, differente da quella che produciamo al momento e quindi che optano per il farmaco olandese. In ultimo c’è anche il discorso delle Regioni che stanno mettendo in atto le procedure amministrative finalizzate all’acquisto ed alla rimborsabilità della spesa. Il paese, piano piano, si sta preparando e bisogna sottolineare

VERRANNO CONTINUATE LE AUTORIZZAZIONI ALL’IMPORTAZIONE SINO A QUANDO POTREMMO GARANTIRE LE QUALITÀ E LA QUANTITÀ ADATTA A COPRIRE TUTTO IL FABBISOGNO NAZIONALE SSIT: Com’è organizzato attualmente il ciclo produttivo? Al momento lavoriamo con due serre, ma volendo triplicare il raccolto prevediamo di ampliare lo spazio dedicato alla coltivazione.

che i medici che prescrivono cannabis sono molto soddisfatti perché si rendono conto che con questo farmaco molti pazienti ottengono dei miglioramenti che altre terapie non riuscivano a garantire. Segue a pagina 49-50



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COLTIVA CON STONEY TARK

INTERVISTA ALL’HASHISHIN FRENCHY CANNOLI MAESTRO DELLA PRODUZIONE DI HASHISH

2 palline di hashish pressate della stessa potatura, che mostrano il grado di maturazione in un lotto. Quando si lavora con il materiale potato è come avere un albero da frutto che raggiunge livelli di maturazione diversi a ogni scossa

SSIT: Buongiorno Frenchy e grazie per aver deciso di dedicare del tempo a Soft Secrets. Puoi dire ai lettori come hai cominciato con la cannabis? Bonjour, è un piacere per me. Prima di tutto vorrei ringraziare tutti voi di Soft Secrets per l’impegno che investite nel cercare di sensibilizzare sui benefici della cannabis. Ho iniziato come la maggior parte degli adolescenti europei all’inizio degli anni settanta fumando hashish con un piccolo gruppo di amici. In quel periodo fumare cannabis non era visto male. In California il movimento Hippie stava già imperversando, ma non era ancora sviluppato in Europa. Sognavo di viaggiare per il mondo da quando ero piccolo e l’hashish è stato quasi sicuramente il catalizzatore dei miei anni da nomade. In che parti del mondo sei stato grazie alla tua passione per la cannabis, incluso il paese in cui vivi ora? Attorno ai vent’anni, ho passato del tempo in Africa Settentrionale, ho trascorso un anno in Messico, prima di scoprire India, Nepal e Pakistan. Ho incontrato mia moglie in Nepal e lei mi ha portato in Tailandia, nelle Filippine e in Giappone. È iniziato così un periodo in cui ho trascorso molti anni nell’India Settentrionale, gli inverni a Goa e il resto dell’anno viaggiando per

l’Asia. Attualmente vivo nella Baia di San Francisco, in California, negli Stati Uniti. Da dove viene il nome Frenchy Cannoli? Frenchy è un vezzeggiativo usato nella maggior parte dei Paesi anglofoni per chiamare i francesi. È un nom de guerre, in realtà, facile da ricordare e per cui non devo fare lo spelling ogni volta che me lo chiedono. L’hashish cannoli è anche il mio marchio di fabbrica, in quanto a forma, ormai da qualche anno e il nome mi è rimasto. Collabori con selezionatori e coltivatori nell’Emerald Triangle in California. Puoi spiegare ai lettori europei come sono le genetiche e le strutture di selezione da voi? Le genetiche sono così uniche che dovrebbero essere considerate Tesori Nazionali e non sto scherzando. Sono "Heirloom Genetics", piante che non sono come gli antenati, le landrace dei Paesi produttori. Si sono adattate al nuovo habitat e si sono trasformate negli anni diventando cultivar unici. Le strutture di selezione nell’Emerald Triangle sono sempre state outdoor e la selezione viene svolta da molte persone. Si producono semplicemente i semi per la stagione successiva, come è norma nella vita di ogni agricoltore. La selezione e la coltivazione sono state spostate indo-

Di Stoney Tark

Cherry Cola essiccata surgelata che è stata leggermente pressata per confermarne la morbidezza

or al culmine della Guerra alle Droghe in California e ultimamente la maggior parte delle stesse viene effettuata in serra. Non c’è bisogno di una vera e propria struttura se si vuole fare selezione. C’è bisogno di selezionatori di talento e di straordinarie genetiche su cui lavorare. Abbiamo entrambe le cose in California. Ci puoi dire di più sul tempo che hai trascorso in India e Nepal e spiegarci cosa è un hashishin? Hashishin è il termine utilizzato dai miei amici afghani per definire un maestro nella produzione di hashish. Per me, oggi, un Hashishin è una persona che dedica la propria vita alla resina della cannabis. L’India e il Nepal erano Paesi con una cultura diversa a livello di resina della cannabis. Avevo provato l’hashish in Europa prima di viaggiare in Indica ma ho trovato una nuova forma di raccolta della resina ai piedi dell’Himalaya, nel territorio di Charas. La resina viene raccolta direttamente dalle piante al culmine della fioritura, anziché essere setacciata dalle piante essiccate, un’esperienza molto diversa da numerosi punti di vista. È magico raccogliere la resina sul palmo della mano da piante selvatiche di cannabis che crescono sulle montagne dell’Himalaya. Le stagioni che ho trascorso a raccogliere resina nell’India Settentrionale, a Malana

e nella Valle del Parvati sono state entusiasmanti e un piacere assoluto. Ci puoi spiegare cosa è Aficionado? Aficionado è una società di semi di Mendocino che seleziona cultivar di cannabis progettate in modo esclusivo utilizzando le genetiche cimelio dell’Emerald Triangle. Ogni lancio è unico e vengono prodotti in quantità limitate. Io sono il loro Hashishin ufficiale. La mia arte è l’espressione finale della qualità che producono come selezionatori e agricoltori. Io da solo non riesco a creare la qualità. Dipendo dagli agricoltori, come un produttore di vino o un Grand Chef. Sappiamo che dai lezioni alle persone perché imparino a produrre il miglior hashish. Da quanto tempo lo fai e come possono trovare maggiori informazioni i nostri lettori? Tengo workshop da due anni a questa parte. Li organizzo su base mensile, soprattutto in California, anche se quest’anno ne terrò anche a Barcellona. Annuncio i workshop attraverso IG e sulla pagina del calendario del mio sito www. frenchycannoli.com. I biglietti sono in vendita su EventBrite. Qual è il tuo metodo preferito per pro-


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Il livello di maturazione dal primo all’ultimo lavaggio. Ogni fila qui rappresenta un lotto. In media laveremo una busta di potatura 8-15 volte

Primo piano di Cherry Cola essiccata surgelata con un angolo esposto al calore, per testare la qualità della fusione

durre hashish e quando lo fai, utilizzi materiale fresco surgelato o essiccato? Utilizzo un metodo personalizzato con ghiaccio e strumenti personalizzati con cui posso lavorare su materiale sia fresco che essiccato e preferisco lasciare riposare un po’ il materiale, per almeno tre mesi e non farlo semplicemente essiccare. Non surgelo mai il materiale quando lavoro con le piante in vivo. Le piante sono composte per oltre l’80% da acqua, contenuta fra le pareti cellulari. Quando la si trasforma in ghiaccio, si espande del 10% in volume, il che può danneggiare le pareti cellulari e creare una contaminazione delle foglie nel prodotto finale dell’hashish. Cosa pensi del pressare bubble hash nel processo di essiccamento? Ci sono opinioni diverse su questa tecnica, che ritarda il processo di essiccamento e modifica il gusto finale dell’hashish … Ho fumato hashish invecchiato straordinario e una volta ho fumato una temple ball di Charas incredibile di 12 anni in Nepal e personalmente la trasformazione che si verifica nella resina durante le prime settimane dopo averla schiacciata mi ha portato a credere nelle metodologie tradizionali che sono sempre state utilizzate, ritenendo dunque che pressarla sia una parte fondamentale e vantaggiosa del processo di produzione dell’hashish. Ricercando le basi scientifiche della produzione tradizionale di hashish, sono rimasto sorpreso dalla profonda intuizione dei nostri antenati. Gli studi scientifici dimostrano come l’hashish pressato offra una maggiore diversità di terpeni ossigenati rispetto a quanto non avvenga nella cannabis sotto forma di erba. Nell’hashish pressato si formano 50 nuovi composti della famiglia dei monoterpeni, secondo uno dei primi studi comparativi condotti in materia. Da appassionato di hashish, fai mai estrazioni utilizzando solventi o sei decisamente contrario al loro utilizzo? In quanto Hashishin non estraggo. Setaccio utilizzando acqua fredda ghiacciata che

agevola il processo, il che è nettamente diverso dall’estrazione. Tengo la resina integra quando la presso per farla diventare hashish e quando la faccio invecchiare la porto a un nuovo livello di qualità e di “bontà”, se così la posso definire, molto simile a quanto viene fatto per le uve nella produzione di vino. Un estratto è come il succo estratto da un frutto: mantiene l’essenza del frutto, ma perde l’integrità nutritiva della pianta. Per essere chiaro, non uso mai nessun tipo di solvente. Sul tuo sito www.frenchycannoli.com c’è un 'Resin Quality Scoring Sheet'. Potresti spiegare agli appassionati di estratti di cosa si tratta? Questo sistema di classificazione è stato creato per superare i punteggi assegnati solamente sulla base della “fusione”, che vengono applicati negli Stati Uniti. La fusione è decisamente una parte importante nella definizione della qualità. Rappresenta la maturità della resina o la quantità di resina che si forma. Penso che anche la quantità di cannabinoidi e di terpeni e l’ampiezza dei rispettivi spettri siano fattori importanti. Al di là dell’aspetto tecnico della qualità della resina, sentiamo l’hashish anche attraverso l’olfatto e il palato; l’odore, il gusto, l’intensità, il corpo e l’unicità della resina

devono essere tenuti in considerazione come indicazione della qualità, cosa che ancora una volta accade per il vino. Ho creato questo punteggio per rispecchiare tutti questi fattori. Da maestro della produzione dell’hashish, qual è stata la varietà su cui hai lavorato che ti ha permesso di produrre il miglior hashish in assoluto? Come può essercene una sola? Ho alcune varietà preferite, come la Pinot Noir di Aficionado, la Black Lime di Mean Gene di Mendocino, la MK Ultra di TH Seeds, la Vortex e Jilly Bean di TGA. Amo la Haze. Mi piace la Cookies. Kush e OG sono spesso fantastiche. Mi piace la qualità in tutte le sue forme. Nella tua esperienza con la cannabis e

soluzione per le energie rinnovabili, il disboscamento e l’inquinamento. Molti lettori a casa hanno ancora l’impressione che il Colorado sia un paradiso dell’erba. Quali sono le attuali leggi in questo Stato? È ancora l’utopia della cannabis come si riteneva in passato? Il Colorado è stato pioniere nella legalizzazione dell’uso da parte degli adulti. Le normative sono in costante evoluzione per adattarsi ai cambiamenti del settore, in quanto mercato legale a livello dello Stato, ma cercano anche di tenere la polizia federale a distanza e cercano un sistema adeguato. Non è così immediato uscire dal proibizionismo. Cosa progetti per il futuro e quali social media possono utilizzare i lettori per

L’ABOLIZIONE DEL DIVIETO DELLA CANNABIS PUÒ MODIFICARE IL FUTURO DELL’UMANITÀ E DEL PIANETA analizzando come è cambiata la legislazione penale in merito, cosa pensi che succederà al movimento attuale e come cambierà nei prossimi tre anni a livello di piena legalizzazione? La legalizzazione della cannabis sta avendo luogo e non verrà fermata. L’abolizione del divieto della cannabis può modificare il futuro dell’umanità e del pianeta, a seconda di come produrremo e coltiveremo una pianta che è una medicina unica, la droga per uso ricreativo più usata nella storia dell’uomo, un prodotto agricolo con potenziale infinito, ma anche una

seguire quello che fai? Sto creando un video del mio workshop Lost Art of the Hashishin con un paio di giovani registi di documentari di Brooklyn, NY, Jake Remington e Lance Steagall. Verrà caricato e sarà visualizzabile gratuitamente sul mio sito YouTube.com/c/ FrenchyCannoli. Spero di riuscire a terminarlo entro l’autunno. Sto anche lavorando a un libro (o due), per cercare di superare i miei limiti di scrittore e al contempo sto facendo crescere il marchio Frenchy Cannoli producendo solo hashish della migliore qualità. Potete seguire il mio lavoro su Instagram @ frenchycannoli. Tutti i miei articoli e riferimenti utilizzati sono visualizzabili sul mio sito: www.frenchycannoli.com

Un’altra immagine di Cherry Cola appena pressata

Grazie infinite per il tempo che ci hai dedicato. Hai un messaggio finale per i nostri lettori? La cannabis è la chiave per il futuro del pianeta. Tutti noi, che abbiamo incontrato questa pianta lungo il nostro cammino, siamo diventati veri e propri crociati e non possiamo più essere semplicemente consumatori. Diffondete la vostra conoscenza sui benefici di questa pianta, condividete la passione! #fortheloveoftheplant.


AUTO WAPPA

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AUTO JACK A K® 3 €23,5 €35,10 €65,-

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63 giorni dalla 60º N 70 giorni dalla germinazione 60º S germinazione

Dolce Fruttato

Sorprendentemente forte

90 cm 400 g/m2

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Perfetta per i principianti, questa pianta produce grandi e grosse cime e un gusto skunk old school per un mix knock out di qualità e quantità abbondante

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COLTIVA CON JORGE CERVANTES

POSIZIONARE UNA COLTURA LUCE DEL SOLE E POSIZIONAMENTO DELLA COLTURA

Prima di posizionare la cultura, ricordate che tutti gli strumenti, i mezzi per l’irrigazione, la terra, il fertilizzante e tutto il resto devono essere trasportati verso la stessa. Grosse quantità di terra e altri prodotti sono più facili da trasportare in piano. Progettate la cultura ricordando tutto questo quando dovete preparare coltivazioni in cortile o sul terrazzo E qualsiasi tipo di coltura di grandi dimensioni. Le piante di cannabis hanno bisogno da 5 a 6 ore di luce del sole diretta, preferibilmente attorno a mezzogiorno, con un livello minimo di 4.500 foot-candle (48.437,6 lux), per fiorire bene e produrre un buon raccolto. Livelli di luce più bassi prolungano il tutto e riducono la qualità e la resa del raccolto. La cannabis ha bisogno di luce del sole più intensa durante la fioritura. Ricevere più ore di luce del sole diretta durante la fioritura promuove la formazione di cime spesse e dense. Idealmente la cannabis dovrebbe essere piantata in un campo aperto e piano senza ombra. Tuttavia, la maggior parte delle colture è in presenza di ombra provocata da piante, case, edifici e altro e non è possibile che le piante ricevano luce del sole diretta tutto il giorno.

o Android, che consentono d’inserire una data e di vedere la traiettoria del sole. Mi piace tantissimo questa applicazione! * L’angolo del sole cambia a seconGD GHOOD ODWLWXGLQH 1HJOL 6WDWL 8QLWL ad Eureka, in California; Salt Lake City, in Utah; e al confine fra Kansas H 1HEUDVND ª GL FLUFD | GL ODWLWXdine nord e a Madrid, in Spagna, la latitudine è molto simile. La luce diretta del sole può scaldare il fogliame e portare le piante a traspirare quantità eccessive di acqua per rinfrescarsi. Posizionare delle pezze di stoffa per creare ombra sulle piante consentirà di abbassare le temperature bloccando una parte della luce del sole che colpisce le foglie. Fra queste pezze di stoffa e le piante si creerà anche una brezza naturale, che contribuirà a rinfrescarle ulteriormente. Se non avete la possibilità di farlo, somministrate alle piante quantità maggiori di magnesio e calcio. Consultate anche la sezione “drought” nell’Indice.

L’intensità della luce del sole diminuisce man mano che l’angolo scende nel cielo. La luce del sole è meno chiara del 15 percento da settembre a ottobre, quando il sole è più basso nel cielo. Il disegno illustra il sole a un angolo di 75 gradi in estate e vicino all’angolo più basso in inverno, di 28°.

Cercate aree ideali per la vostra coltura in inverno e provate a visua-

lizzare come proietteranno la loro ombra le piante durante i mesi

In corrispondenza del solstizio d’estate (il giorno più lungo dell’anno), l’angolo del sole a 40.3º di latitudine nord* è 73.2º. In corrispondenza del solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, l’angolo del sole alla stessa latitudine è 26.2º. Dato che l’angolo del sole aumenta nel cielo, la luce del sole s’intensifica e vengono proiettate ombre più basse sulla la coltura. In autunno, quando l’angolo del sole scende nel cielo, l’intensità diminuisce e gli oggetti proiettano ombre più lunghe. Si può misurare il percorso del sole nel cielo mettendosi in piedi nell’area della coltura e guardando verso il sole. Tenete il braccio alzato e tracciate la traiettoria del sole. Immaginate che il sole salirà e scenderà nel cielo e cercate di capire quanta ombra proietterà. Altrimenti potete acquistare una delle numerose applicazioni disponibili, come Sun Seeker per iPhone

Le pezze di stoffa posizionate sulle piante contribuiranno a rinfrescarle durante il giorno e le terranno un po’ più calde di notte.


19 estivi e se le piante riceveranno da 5 a 6 ore di luce del sole attorno a mezzogiorno. Utilizzate una delle numerose applicazioni disponibili per iPhone o Android che vi dicono esattamente dove sarà il sole in una data specifica. Ricordate che il sole segue una traiettoria più alta alla fine della primavera e in estate. Sono fondamentali sei ore di luce diretta del sole attorno a mezzogiorno per ottenere una crescita accettabile. Più ce ne è meglio è. Le coltivazioni rivolte a sud, in collina e le terrazze ricevono luce del sole tutto il giorno. Consultate il capitolo 11, Greenhouses, per maggiori informazioni sulle ore di luce al giorno a seconda del clima.

Posizionate la coltivazione in primavera mettendovi in piedi dove cresceranno le piante. Alzate la mano e coprite il sole. Tracciate una linea immaginaria nel cielo che rispecchi la traiettoria del sole.

In outdoor, le ore di luce sono meno in primavera e aumentano in estate. Le ore di luce durante il giorno diminuiscono in autunno e inverno. Il giorno più corto dell’anno cade il 21 dicembre e il giorno più lungo dell’anno cade il 21 giugno o attorno a questa data. Da notare che a 40° di latitudine nord, la quantità massima di luce del sole è disponibile solo 15,2 ore il 21 giugno. Se le piante sono coltivate in una serra, si potrebbero applicare luci aggiuntive per aumentarne la produzione.

Accorgimenti speciali

È stata condotta poca ricerca sulla cannabis e sulle piante che producono sostanze chimiche allelotossiche.* Alcune piante sono immuni a queste tossine, mentre altre non lo sono. Queste sostanze chimiche non è detto che colpiscano la cannabis o tutte le sue varietà. Ciononostante, evitate di piantare sotto gli alberi o in prossimità dei cespugli che producono sostanze chimiche allelotossiche, come per esempio: amareno, populus trichocarpa, bagolaro, ginepro, sassofrasso, acero da zucchero e noce. Il noce nero americano è il peggiore. *Le sostanze chimiche allelotossiche sono prodotte da una pianta che ha un effetto su un’altra pianta. Queste sostanze chimiche allelotossiche sono prodotte come meccanismo di sopravvivenza che permette a determinate piante di competere o di uccidere altre piante. Le sostanze chimiche spesso inibiscono la germinazione dei semi, lo sviluppo delle radici o l’ assorbimento di nutrienti.

Verificate il drenaggio del terreno praticando un piccolo foro e riempiendolo d’acqua.

Si possono scaricare diverse applicazioni per iPhone e Android sulla “posizione del sole”, che vi aiuteranno a posizionare la vostra coltivazione in modo tale che riceva la quantità massima di luce del sole.

Questo è un estratto del Capitolo 12 “Outdoors” della Cannabis Encyclopedia (596 pagine, oltre 2.000 immagini a colori, formato A4) di Jorge Cervantes, disponibile in inglese. L’edizione in spagnolo è disponibile da gennaio 2017. Per maggiori informazioni, visitate la pagina web di Jorge, www.marijuanagrowing.com.



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COLTIVA CON MR. JOSE

Da questo punto di vista la coltivazione outdoor risulta molto più semplice. Basta procurarsi un appezzamento di terra o alcuni vasi con terriccio di buona qualità e iniziare- che semplice!

DIFFERENZE TRA LE COLTIVAZIONI

Differenze indoor outdoor, ovvero quello che (forse) ti tocca Tecniche di crescita pilotata come Sea of Green: Il “mare di verde” si può sperimentare solo dalla coltivazione indoor

Come ben sanno tutti i lettori di Soft Secrets la cannabis, come tante altre piante, si può coltivare sia all'aperto (outdoor) sia sotto la luce artificiale (indoor). Le differenze dovrebbero essere abbastanza chiara. Ognuno dei metodi di coltivazione comporta delle differenze secondarie che riesci a capire meglio solo sperimentandole entrambe. Oggi confrontiamo i singoli vantaggi e svantaggi di entrambi i metodi come Mr. José / info@mrjose.eu teoria supportata da risultati di esperienze pratiche. La coltivazione indoor comporta almeno tre vantaggi che l'hanno fatta diventare così popolare. Il primo vantaggio è la possibilità di coltivazione in qualsiasi stagione e in qualsiasi condizione meteo. Il vostro orticello indoor può funzionare senza interruzioni e potrete fare la raccolta anche sei volte all'anno. Il Secondo vantaggio è la fattibilità ovunque, non serve terrazza o giardino. Il terzo vantaggio non meno importante nei tempi di proibizionismo della cannabis è la sua discrezione. Una box di coltivazione posizionato al posto giusto sarà nascosto da occhi indiscreti. Nella coltivazione outdoor si è più esposti agli agenti atmosferici, vi sono maggiori rischi di essere scoperti ma ci sono meno spese e meno problemi. La luce del sole è gratuita, la pioggia può annaffiare tante volte al posto vostro e la coltivazione può

resistere per esempio diversi giorni, persino settimane, se volete andare in vacanza.

COSTI DI COLTIVAZIONE

Come già scritto in precedenza i costi della coltivazione outdoor sono minori rispetto a quelli indoor. La differenza potrebbe essere davvero notevole. Il cultibox deve avere almeno l‘illuminazione artificiale e i ventilatori di aspirazione e di estrazione dell‘aria. Se optate per irrigazione automatica devi aggiungere il prezzo della pompa e del tubo di distribuzione capillare. Il sistema idroponico necessita anche di altri accessori come per esempio il pH e il EC tester, l‘elemento riscaldante a tenuta stagna, eventualmente un kit idroponico completo dei vari componenti necessari per piantare e irrigare le piante. Componenti devono essere assemblati in un locale adibito, se non lo hai conviene mettere su uno dei tanti modelli di box di coltivazione che sono presenti sul mercato. I

costi di allestimento per 1 m 2 dell'area di coltivazione partono così da circa 250 € . Il prezzo suddetto presume che hai a disposizione un box sufficiente e se scegli la coltivazione nella terra con irrigazione manuale significa che non puoi abbandonare la tua coltivazione per più di tre giorni. Se decidi di procurarti una Growroom completa, di dimensioni 1m2, compreso box di coltivazione e sistema di irrigazione automatica devi preventivare circa 600 €. E se hai intenzione di prendere il top di mercato, la Growroom di punta costa circa 1 000 € al 1 m2. Ma non è finita qui. La Growroom consuma corrente ininterrottamente. Con una lampadina fluorescente da 400W e con due ventilatori pagherete una raccolta circa 100 €. Anche i costi dei fertilizzanti sono per la coltivazione indoor più alti , ma questo dipende in gran parte dal sistema adottato, perciò non lo includo nella mia valutazione.

Grandine, pioggia, siccità, animali? Sono inconvenienti che non vi capitano nella coltivazione indoor ed è anche uno dei motivi perché con la coltivazione indoor è più facile ottenere una raccolta di buona qualità. Il vostro Growbox crea le condizioni ideali per la crescita e la fioritura delle piante, mentre all'esterno dipende tutto da Madre natura e quella fa sempre io che le pare. Ma nulla è gratis nella Growroom è necessario tenere sotto controllo la distanza delle piante dalla sorgente luminosa, il buon funzionamento di tutta l'elettronica e tanto altro ancora. Ci soffermiamo un po‘ sull'argomento dell‘illuminazione perché la differenza tra la luce artificiale e quella solare costringe i grower a vari provvedimenti. Nella coltivazione sotto la luce artificiale entra in gioco ogni centimetro della sua distanza dalle piante. L'intensità della luce prodotta dalla sorgente artificiale si abbassa notevolmente con la sua distanza quindi i coltivatori indoor devono saperla sfruttare al massimo. Le Growroom sono dotate della pellicola catarifrangente e i coltivatori cercano sempre i riflettori con le performance migliori combinandole con i diversi metodi di crescita pilotata adatti esclusivamente alla coltivazione indoor. Mentre le piante esposte alla luce solare ricevono l‘ illuminazione da tutte le parti e in tutti i livelli nella coltivazione outdoor per un miglior sviluppo dei fiori nelle parti basse si utilizza un metodo di legatura dei rami per distanziarli al massimo e a volte la piegatura delle stesse con lo stesso effetto della legatura. Nell'outdoor non è così importante avere le piante della stessa altezza mentre nell'indoor è fondamentale. Per questo motivo nell'outdoor non viene utilizza la tecnica di Sea of Green: Il “mare di verde” che nell'indoor può notevolmente aumentare la resa di ogni raccolta. È ovvio che l‘utilizzo delle tecniche descritte richiede il tempo necessario. Nella Growroom l'altezza delle piante svolge un ruolo importante per dare alle piante l'illuminazione uniforme. Da quanto sopra scritto possiamo dedurre la seguente conclusione - le piante coltivate outdoor danno meno da fare. Analizzando le differenze non possiamo dimenticare i parassiti e le malattie. I Problemi che riguardano in maniera uguale entrambi i metodi di coltivazione ma danno vantaggi alla coltivazione indoor. Nella Growroom completamente rinchiuso non ci sono tanti rischi come all'aperto con la libera circolazione di parassiti e batteri. Il nostro cultibox indoor si può ripulire dagli agenti


22 patogeni prima di iniziare la coltivazione, cosa che all'aperto diventa impossibile del tutto e parzialmente si risolve nella serra. Ma il pericolo di malattie rimane comunque maggiore che all'indoor. L'operazione di

problema. Se capita un'estate fredda con poco sole non si formano le palle/i bud compatti e le piante a volte non maturano nemmeno. Troppe precipitazioni a fine estate possono essere causa della muffa dei bud. Comunque il

dei numeri esatti neanche l'analisi di laboratorio ma la differenza della resa ve la conferma chiunque che ha potuto confrontare l'efficienza delle piante coltivate all’esterno con quelle dalla cultibox. C è da chiedersi se la maggiore efficienza è il vantaggio o lo svantaggio. Nel periodo in cui ho utilizzato marijuana per alleviare gli effetti sgradevoli della chemioterapia preferivo sempre il modello outdoor il cui effetto dolce era più soddisfacente per i miei bisogni. Ovviamente le sensazioni possono essere individuali e ognuno saprà meglio quali effetti personali sta provando. Esiste comunque un bel numero di persone che da la preferenza al prodotto di coltivazione outdoor per il suo retrogusto specifico e gli effetti più attenuati.

lo facciamo una volta all'anno mentre nell'indoor possiamo farlo diverse volte.

LE CONCLUSIONI

I coltivatori solitamente prediligono un proprio metodo sia indoor che outdoor. Nella mia vita ho conosciuto più quelli che hanno spostato il proprio orticello dall'esterno all'interno che viceversa. I motivi di questa loro decisione erano diversi, Quelli più significativi sono stati trattati in questo articolo e io personalmente vedo come più importante la possibilità di influenzare le condizioni climatiche che si traduce nelle ottime speranze di ottenere con dalla coltivazione indoor un prodotto finale di ottima qualità, insieme all'ulteriore vantaggio di sperimentare e di scoprire le

Questo vi può capitare solo con la coltivazione outdoor. Fonte: Paradise Seeds – Opium

pulizia dai parassiti risulta più facile nella Growroom che all'esterno in quanto lo spazio è molto più limitato. Inoltre è più semplice identificare i parassiti nella Growroom dove persistono fino alla loro liquidazione. Mentre all'aperto le piante possono essere aggredite dai parassiti notturni che di giorno non riesci a vedere perciò diventa più complicato selezionare la cura e la protezione più adatta.

CLIMA E CONCIMAZIONE

Il maggior svantaggio della coltivazione outdoor sta nell'imprevedibilità delle condizioni meteo. La Cannabis per dare un prodotto con i parametri attesi (la raccolta ricca e di buona qualità) necessità di sole e di acqua in abbondanza. Non tutti i territori hanno un rapporto di sole - pioggia ideali. Se potessimo scegliere le condizioni climatiche ideali vorremmo avere il sole caldo da maggio fino a metà ottobre. E con l'irrigazione fai da te potremmo avere una raccolta perfetta. Nelle condizioni di coltivazione amatoriale la carenza di acqua si riesce a sostituire abbastanza facilmente, mentre la carenza di sole diventa un

problema della muffa è assai frequente anche nella coltivazione indoor, unica differenza sta nelle maggiori possibilità di combatterlo. La concimazione è più facile e meno dispendiosa per le piante coltivate all'esterno, soprattutto confrontando la coltivazione outdoor nel terriccio fertile con quella dell'indoor idroponico. E se avete anche la possibilità di avere concime naturale, tipo il letame, la pollina e/altro hai risolto il problema. Il costo della concimazione indoor diventa più basso con la coltivazione nella terra, ma comunque sarà più alto che con l'outdoor.

LA RESA, IL GUSTO E LA QUANTITÀ DEL RACCOLTO

Anche impegnandovi al massimo il raccolto outdoor non avrà mai la stessa resa che quello ottenuto sotto la lampada. Le piante coltivate sotto la lampada sono più robuste, hanno il gusto e profumo più intensi e per uso ricreativo o terapeutico vi basta una dose minore. Non ho a disposizione

IN UN APPARTAMENTO AI PIANI ALTI DI GLASVEGAS, UNA MAMMA AFFRONTA IL DECIMO ATTACCO EPILETTICO DEL GIORNO DEL FIGLIO. PREGA UNA DIVINITA’ SUPERIORE PER AVERE AIUTO.

Sulle varietà del Cannabis autofiorente seminate a giugno sbocciano i primi fiori già ai primi di luglio - una maturazione velocissima.

Un'altra differenza tra due tipi di coltivazione sta nel quantitativo ottenuto da una pianta. Con l'outdoor potete ottenere una resa di oltre un chilogrammo di fiori (essiccati) da una pianta. Comunque un quantitativo di questo genere non riesce a tutti e sempre la maggioranza dei coltivatori può ragionevolmente aspettarsi qualche centinaio di grammi. Dato che la resa dalle piante indoor è solitamente di 15-50 grammi/ pianta la differenza è notevole. Non possiamo dimenticare il fatto che il raccolto all'esterno

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nuove alternative nella coltivazione. Mentre dai growers che si stanno espandendo uscendo dall'interno all'esterno si nota la curiosità di provare se anche all'esterno riescono ottenere un raccolto di qualità. Lo svantaggio dell'outdoor più grande secondo me sta (oltre la necessità di disporre dei spazi adatti) nel rischio che il risultato del lavoro di diversi mesi può essere vanificato con il maltempo. Esperienza davvero frustrante, tanto più perché la prossima chance capita solo dopo lunghi mesi.

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THIS BUD’S FOR YOU

ED ROSENTHAL CONDIVIDE CON SOFT SECRETS ALCUNE DELLE RECENSIONI DELLE SUE VARIETÀ TRATTE DAL SUO ULTIMO LIBRO ‘THIS BUD’S FOR YOU’

FRISIAN DEW Disponibile dal 2007, la Frisian Dew è la progenie ad elevata resa di una madre Super Skunk potente e facile da coltivare, derivante dal programma di selezione Skunk di Dutch Passion degli anni Ottanta. Il padre Purple Star è stato selezionato da una varietà Purple conosciuta per la sua robustezza e resistenza nella coltivazione outdoor. Vincitrice di numerosi premi, la Frisian Dew ci ha messo numerosi anni per stabilizzarsi, dopo la selezione di cloni e alcuni incroci selettivi, ed è diventata la varietà outdoor più popolare di Dutch Passion. Attentamente selezionata per le condizioni outdoor in Olanda, il suo nome deriva da un antico gruppo etnico germanico che viveva lungo la costa del Paese. La Frisian Dew è una generosa produttrice di cime dal colore delicato, rosa e viola chiaro, con una densità che non è né dura né troppo morbida. Le ampie e spesse foglie diventano viola in alcune condizioni di coltura e le cime delle piante in outdoor possono essere piuttosto grandi.

COLTIVAZIONE

La Frisian Dew è stata selezionata per diventare tollerante alle condizioni esterne, ma può essere coltivata indoor, naturalmente. La ramificazione della pianta occuperà tutto lo spazio a disposizione, partendo

da una base ampia per poi allungarsi. Se non viene potata, la Frisian Dew ha un aspetto piuttosto sottile e allungato, con una fioritura principale che raggiunge altezze notevoli. 1RQ VWDWH D SRWDUH LQ RXWGRRU PD lasciatela semplicemente crescere e guardate come si sviluppa. I pistilli spesso sono rosa, come anche i tricomi di alcune piante. Questa varietà ha bisogno di molto azoto durante la fase vegetativa per massimizzare l’altezza – 3 metri in media, che possono diventare 4 sotto il sole in outdoor. Le cime sono pronte in circa 8 settimane di fioritura, oppure all’inizio di ottobre in outdoor. La resa è abbondante: alcuni coltivatori dichiarano di aver ottenuto fino a 2-3 kg.

CONSUMO

L’aroma della Frisian Dew è da delicato a medio, mentre il sapore è terroso-speziato con tocchi di agrumi e carburante. Produce un effetto forte, veloce e di qualità, che è equilibrato e sale rapidamente. Ci si sente tranquilli e rilassati, con un effetto fluttuante, distaccato e anestetico. Fortemente cerebrale, questa varietà non è la soluzione ideale se si vuole socializzare con molte persone o gruppi, ma è un’ottima scelta per vedere un film o passare un momento piacevole.


25 WHITE WIDOW Varietà nota in tutto il mondo, la White Widow è un classico degli DQQL 1RYDQWD GHL PDHVWUL GL 'XWFK Passion. Creata dall’incrocio di una madre sativa di Jungle Brazilian e di un padre ibrido contenente South

EAGLE BILL fioritura. Due giorni di buio completo prima del raccolto massimizzano la copertura di resina. Il verde smeraldo tenue delle cime ovali e bulbose contrasta con i pilucchi di colore rosso bruciato e lo strato argenteo

Lanciata all’inizio del 2016, la Eagle Bill è un prodotto straordinario derivante dall’unione di varie genetiche, fra cui figurano Pure Haze, Colombian, Thai e Jamaican. Creata come tributo a Eagle Bill Amato, il personaggio della medicina Cherokee che ha reso popolare la vaporizzazione, questa varietà ha una madre Haze e un padre ibrido Thai e Jamaican. Uno degli ultimi desideri di Eagle Bill è stato prendere parte al processo di selezione della varietà che ha preso poi il suo nome. Purtroppo, non è riuscito a provare questo ibrido incredibile con il suo aroma pungente e di bosco di pini e il suo sapore ricco e soddisfacente, ma Sensi Seeds al completo è certa che gli sarebbe piaciuto assolutamente l’esito di questo progetto estremamente speciale.

colore verde chiaro formano inoltre gruppi compatti di calici tra le foglie sottili e di colore verde chiaro. L’ampia distanza intermodale e la spirale di cime attorno al gambo e ai rami dimostra l’eredità Sativa, sebbene le cime siano dense e pesanti. Questa varietà ha mostrato diversi fenotipi rappresentati nella sua discendenza, due dei quali in modo evidente. Uno è un marcato fenotipo di Sativa, che sviluppa cime ampie ricoperte di code di volpe. L’altro è più corto e più simile alla Skunk, con una struttura di cime più compatta. Essendo una varietà a predominanza Sativa, la pianta può creare qualche difficoltà ai coltivatori alle prime armi. Ha un odore moderato all’interno della coltura e la fioritura dura 60-70 giorni. La pianta produce rese da medie a alte.

COLTIVAZIONE

CONSUMO

ramificazione generosa, è adatta alle tecniche SCROG e super-cropping. La Eagle Bill ha così tanti rami laterali che una pianta non potata assumerà l’aspetto di un candelabro. Le cime compatte, bulbose, di

stata chiamata in questo modo per il King of Vape. L’effetto è energetico e potenziante, che lascia molto svegli, IHOLFL H GLYHUWLWL 1RQ LQGLFDWD IRUVH SHU rilassarsi, è un’ottima scelta per l’interazione sociale o la creatività.

Questa varietà predilige gli ambienti indoor o l’idroponica, ma cresce bene anche in outdoor alle calde latitudini meridionali. Pianta dalla

Indian, questa varietà è una presenza fissa nei coffee shop e nelle banche di semi olandesi. La sua potenza e il suo aspetto si distinguono dalla massa e il suo nome rispecchia sia la copertura di resina delle piante che il suo effetto molto potente. Le cime originarie sono state definite “straordinariamente potenti” dal team di Dutch Passion che le ha testate e si parla di un gruppo di persone che presumibilmente ha un’elevata tolleranza e che si è guadagnato questa posizione grazie ai numerosi premi ottenuti.

di resina, creando un effetto che sembra dire: “vaporizzami”. Varietà generosa in indoor e outdoor che resiste al freddo, al caldo e alla siccità, la White Widow mostra il suo lato migliore se gestita da mani esperte in condizioni ottimali. La celebre spessa copertura di resina protegge questa pianta dai parassiti, sebbene i coltivatori più discreti dovranno impegnarsi per nascondere il suo odore inequivocabile. La maggior parte dei coltivatori raccoglie dopo nove settimane con un regime d’illuminazione 12/12.

COLTIVAZIONE

CONSUMO

Sebbene sia lenta nel raggiungere una certa altezza e struttura, la crescita della White Widow in fioritura è così vigorosa che le piante alcune volte producono cime sulle foglie. I rami laterali che circondano la cima principale di grandi dimensioni possono prendere molto peso se esposti a una quantità sufficiente di luce. Dutch Passion consiglia di eliminare i rami inferiori per permettere alla pianta di concentrare in modo migliore la propria energia. Va bene utilizzare fertilizzanti di media potenza, ma nell’ultimo mese questa varietà può richiedere un’alimentazione più vigorosa. Le foglie di colore verde chiaro spesso diventano più scure mano a mano che la resina si accumula durante la

Una volta essiccata, l’odore della White Widow si traduce in un aroma pungente ma piacevole e un sapore ricco con sentore di carburante e sfumature di caffè e a volte aglio. L’effetto potente della White Widow è cerebrale, con una forte euforia all’inizio. Se assunta in piccole dosi, sembra dire “alzati e vai”, mentre subentra un po’ di sonnolenza più in là, soprattutto 2 o 3 ore dopo averla presa. L’effetto vaneggiante, di beatitudine e distacco potenzia attività come camminare e ascoltare musica, ma anche stare con gli amici. Questa varietà cerebralmente attiva è eccessiva se si vuole leggere un libro o si vogliono vedere film complicati, ma la White Widow ha proprietà mediche a tutto tondo.

La Eagle Bill ha un aroma pungente di pino e agrumi e un sapore ideale per la vaporizzazione, il che è naturale se si pensa che questa varietà è


Want to enjoy buds like this? Strain: White Satin by Mandala Seeds

Big Book of Buds Greatest Hits Brand New Book by Ed Rosenthal

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ASK ED

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BIG BUDDHA CHEESE X CHEESE REVERSED La Big Buddha Cheese x Cheese è il remix di una varietà classica. Disponibile dal 2004, è stata rielaborata nella Versione 2 nel 2014. La madre BBCxC è un clone originale tanto ambito di UK Big Buddha Cheese. Il padre è un clone invertito originale di Big Buddha Cheese con un incrocio di U.K. The Slender: le eleganti foglie Cheese somigliano un po’ a quelle di una Sativa, ma l’eredità Indica è evidente immediatamente nel vigore, nella crescita super rapida e nella solida ramificazione della pianta, che arriva ad assorbire completamente la luce. Il colore verde lime elettrico integra le compatte cime a coda di volpe che si accumulano e si riempiono di calici in prossimità del raccolto.

COLTIVAZIONE

La BBCxC è una pianta versatile adatta alla coltivazione indoor e outdoor in qualsiasi substrato preferisca il coltivatore. La Big Buddha Cheese x Cheese è una pianta che richiede molta alimentazione e che ama tutti i nutrienti e i potenziatori. Questa pianta è vincente per tutti i tipi di coltivatore, a prescindere

dal grado di esperienza, ma l’odore della pianta è estremamente forte e diventa super accentuato nelle ultime 3 settimane, pertanto i coltivatori più discreti devono pensare a un modo per controllare l’odore rivelatore affinché non arrivi al naso sbagliato.

CONSUMO

La BBCxC accende i sensi con un sapore straordinario e piuttosto bizzarro di caramella all’hashish con un gusto di bacca dolce. Offre un effetto potente ed energetico che sembra non avere limiti e la BBCxC conduce chi ne fa uso in un viaggio di riflessione duraturo. Tiene svegli e ha un effetto di allegria, a volte divertente e introspettivo e incoraggia sempre l’apprezzamento del mondo. Alcune persone che ne fanno uso medico dicono che questa varietà è stata efficace per le loro condizioni di dolore cronico, offrendo sollievo continuo. Grazie al suo effetto, favorisce anche il sonno, sebbene possa lasciare un po’ di sete, quindi vi consigliamo di tenere qualcosa da bere sul comodino per lenire la secchezza della bocca.


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ASK ED

CHEESY DICK Questa varietà quasi pura di Indica con un tocco di Sativa prende il nome da un gioco di parole relativo a uno dei dolci delle vacanze bri-

del panfrutto. Quando Big Buddha ha incrociato un padre del clone di UK Cheese con una madre di Moby Dick spagnola, il nome è diventato

no alcuni classici estremamente potenti - Critical Mass, Big Bud e White Widow - mentre la Moby Dick ha la reputazione di ricompensare i coltivatori con raccolti giganteschi ricoperti di resina. Mischiata con quella che Big Buddha chiama “Old Skool Classic,” il risultato è una pianta dall’elevata resa con un sapore classico che soddisfa anche il coltivatore più serio.

COLTIVAZIONE

La Cheesy Dick mostra la sua natura di Indica pura nelle foglie grandi e di colore medio-scuro e nella resa abbondante. Si ramifica bene, producendo cime pesanti su internodi ampiamenti distanti e grosse cime principali. La pianta funziona bene se tagliata. Saranno necessarie alcune strategie per controllarne l’odo-

tanniche, “spotted dick,” una sorta di cannoncino ricoperto di uva passa, frutta secca e crema pasticcera che è la versione britannica

irresistibile, soprattutto perché il sapore della pianta si avvicina davvero tanto a quello di questo dolce. Fra le piante imparentate figura-

re, in quanto, essendo della famiglia Cheese, ha il tipico odore che ci aspetteremo. In indoor, la fase di fioritura è di 8-10 settimane. In outdoor, aspettatevi che finisca alla fine di settembre.

CONSUMO

Un tiro di Cheesy Dick e la fragranza di Cheese speziata e cremosa arriverà con un tocco di mora e frutta. Le sfumature estremamente muschiate del suo aroma mandano un messaggio sulla potenza estrema della pianta. Varietà prediletta dagli appassionati di Indica, il suo sapore ha la stessa forza, con gli accenti muschiati e speziati della Big Buddha Cheese che dominano. L’elevato contenuto di resina è davvero una botta degna delle piante di Indica più pesanti.

QUESTI BRANI SONO STATI TRATTI DALL’ULTIMO LIBRO DI ED ROSENTHAL, THIS BUD’S FOR YOU. DISPONIBILE ONLINE PRESSO I PRINCIPALI RIVENDITORI E ANCHE SU EDROSENTHAL.COM



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COLTIVA CON STONEY TARK

CONSIGLI UTILI SULLA COLTIVAZIONE DELLE AUTOFIORENTI PER QUEST’ESTATE

I semi automatici vendono moltissimo e tutti, al giorno d’oggi, riescono a coltivare o almeno a fumare alcune cime di un’autofiorente. Ciò che sorprende la maggior parte delle persone è che i fiori finali hanno lo stesso sapore, potenza e aroma dei loro predecessori. Ecco i miei consigli migliori su come ottenere il massimo dai semi automatici e dalla coltura outdoor per quest’estate. Stoney Tark

QUESTO COLTIVATORE HA INSTALLATO UN TUBO CON NEBULIZZATORI PER CREARE UN SISTEMA IDRO INTERNO PER QUESTE AUTOFIORENTI CHE CRESCONO ALL’INTERNO DEL POLYTUNNEL

Le cime di qualità superiore sono facili da coltivare e i giorni in cui le automatiche dovevano essere annacquate sono andati.

Piantare molti semi

Dimensione del vaso

Esistono alcune varietà automatiche che producono abbondanti rese di cime di altissima qualità, mentre altre varietà, nonostante la qualità finale sia superiore, possono dare raccolti inferiori e far pensare ad alcuni coltivatori che avrebbero dovuto piantare di più di quanto non inizialmente previsto. Se si parla di autofiorenti, a me personalmente piace piantarne 3 in un vaso da 20 litri, perché penso che in questo modo le piante crescano in modo più omogeneo. Un vaso con una pianta può sembrare normale per una pianta corta di cannabis in fioritura. Può essere un po’ demoralizzante dopo aver raccolto le piante, accorgersi che il peso totale non copra neanche il vostro fabbisogno di un mese.

Più è grande il vaso più sarà grande la pianta, il che non potrebbe essere più vero per la coltivazione di piante autofiorenti. Le varietà autofiorenti avranno per natura una fase vegetativa di 21 giorni prima di cominciare a fiorire, il che non dipende dal Ciclo Meridiano come per le piante fototropiche.

Il vantaggio nel piantare 3 piante in 1 vaso grande è che i passanti vedranno solo una pianta di cannabis, quando in realtà ce ne sono tre. Sembrerebbe inutile per molti, ma se si lavora cercando di rispettare i limiti legali stabiliti o le normative nazionali sulla coltura della cannabis, questo trucchetto può trasformare 3 vasi in 9 autofiorenti vigorose, oppure 5 vasi in 15.

Selezionare un ottimo substrato e scegliere la dimensione del vaso da 20 litri è un ottimo modo per consentire alle piante di maturare. Coltivare in vasi più piccoli porterà solo a piante più piccole con una base radicolare più piccola. Utilizzare vasi di feltro ha vantaggi incredibili rispetto ai vasi in plastica, ma se non potete permettervi dei vasi in feltro o produrne di vostri, sarà sufficiente un vaso grande sufficientemente aerato.

Quando innaffiare Quando si coltivano varietà autofiorenti, a volte irrigare dall’alto può essere un po’ più complicato a seconda di quanto aumentano le temperature. Una buona regola generale è quella di pesare i vasi delle piante e avere un’idea di quando il substrato si troverà al punto mini-

mo e sarà dunque più leggero. Questo significherà che è secco e ricco d’aria. Somministrare dall’alto finché non attraversa la terra o farlo direttamente dal basso sono due modi per risaturare il substrato se asciutto, tenendo presente che l’aria per le radici è positiva.

Substrato di coltura Converrà che selezioniate un substrato ben equilibrato in tutto ciò di cui hanno bisogno le piante, considerando anche l’aerazione e la ritenzione d’acqua. Un’ottima strategia per ottenere un mix organico efficace è quella di aggiungere perlite, cocco, humus di verme e guano di pipistrello in polvere (8-22-4), miscelandoli finemente. L’humus di verme è ricco di Azoto, Fosforo e Potassio e verrà rilasciato lentamente. Il cocco è un substrato inerte, ossia non contiene nutrienti, e ha un’eccellente azione capillare per la ritenzione di aria, acqua e umidità. La perlite produrrà delle sacche d’aria e consentirà al substrato di rimanere asciutto fra un’irrigazione e l’altra, mentre il guado di pipistrello alimenterà la vita microbica e aggiungerà sapore e fragranza intensi

alle vostre cime, fornendo al contempo calcio e magnesio e molti altri microelementi. Dovreste dunque concentrarvi sulla somministrazione a base di carbonio di emulsione di pesce e melassa, oppure di alghe e melassa.

Altezza della pianta e camuffamento Molte varietà autofiorenti raggiungeranno circa 1 metro di altezza con una ricca ramificazione laterale. Alcune varietà haze automatiche possono superare questa altezza e raggiungere 1 metro e mezzo: già di per sé, questo è un buon motivo per coltivare le automatiche. Un ottimo modo per camuffare la vostra coltivazione di autofiorenti è quello di coltivare altre piante fra le stesse o attorno. Cercate di superare la paura che ragni e insetti divorino la vostra coltivazione e considerate come altre piante che non vengono assolutamente notate vi possono permettere di camuffare adeguatamente la vostra coltura originale. Ho persino acquistato delle piante in plastica in passato e le ho messe attorno alle mie piante, per evitare che si vedessero dagli elicotteri o che i vicini impiccioni se ne accorgessero.


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Una casetta fatta in polytunnel con 9 Auto Kush in vasi in tessuto da 15 litri

Coltivare per alcuni mesi alla volta Una delle mie caratteristiche preferite se si parla di autofiorenti è che possono essere coltivate nella maggior parte dell’anno. Nell’Europa Meridionale, le autofiorenti possono essere coltivate ottenendo buoni risultati da marzo a novembre. Se avete 10 semi, piantatene tre ogni due mesi. Per esempio, arrivati ad aprile, piantate tre semi e raccogliete all’inizio di giugno, per poi piantarne altri tre a giugno per raccogliere all’inizio di agosto e piantare gli ultimi tre semi in agosto per raccogliere all’inizio di ottobre.

dunque una sostanza spessa e di colore nero piena di carboidrati. Si tratta di una sorta di fabbrica delle caramelle per i microbi presenti nel substrato di coltura e attaccati saldamente alle cellule delle radici. Per ottenere cime pesanti e spesse bisogna somministrare ai microbi elevati livelli di carbonio prontamente assimilabile e tenere dunque la zona radicolare in condizioni ottimali.

Scelta della varietà

Coltivare in outdoor permette al substrato di godersi il sole e obbliga le radici a diventare grandi e ad andare in cerca di alimenti. Si avete deciso di utilizzare il mix organico che ho citato in precedenza, potete alimentare le vostre piante somministrando la melassa in vendita nella maggior parte dei negozi di articoli sani e nei supermercati.

Se avete il lusso di poter fruire di luce del sole ininterrotta in outdoor e avete una mentalità aperta che vi consente di coltivare il maggior numero di varietà possibile, potrete godervi un menù ricco di sapori, seduti comodamente a casa. Arriverà un momento dell’anno in cui le giornate sono più lunghe e in cui le piante riceveranno fino a 14 ore di luce. Questo può essere il momento opportuno per coltivare varietà haze che si godranno le ore aggiuntive, durante questi mesi, per svilupparsi in modo straordinario e maturare al meglio delle proprie potenzialità. Le varietà autofiorenti che crescono in modo naturale durante l’anno porteranno a risultati diversi in termini di resa, ma la cosa più importante è capire quale varietà è la vostra preferita e funziona meglio dove vivete.

La melassa è una materia derivante dalla produzione di zucchero raffinato ed è

Fare esperienza con le varietà autofiorenti potrebbe non sembrare un compito

Questo metodo vi consentirà di ottenere un buon raccolto di varietà diverse ogni 70 giorni o meno. Scoprirete inoltre in che momento dell’anno si ottengono le piante migliori e avrete una coltivazione più semplice da gestire.

Ottenere cime più grandi

Esempio di come le dimensioni finali del vaso determinino le dimensioni che raggiungerà ciascuna di queste pianticelle autofiorenti. Uno è da 15 litri e uno da 25 litri e produrranno piante di dimensioni diverse

serio, ma scoprire quali piante sono più resistenti alle condizioni ambientali della vostra zona riveste un’importanza fondamentale nella resistenza della genetica all’ascomiceto, alla muffa e in generale. Personalmente vi consiglio di coltivare la Auto AK47, Auto Skunk e Northern Light XXL Auto, vincitrice di numerosi premi, di Royal Queen Seeds, oppure la Moby Dick XXl e la Auto Kush di Dinafem, di cui ho scritto di recente fornendone una descrizione, e che consiglio caldamente.

Sostenere le piante Avrete una finestra temporale di 21 giorni in cui potete sostenere le vostre piante autofiorenti affinché crescano bene, ma questa è l’unica cosa che potete fare prima che le piante concentrino la propria energia nella produzione di fiori. Piegare queste varietà potrebbe essere controproducente, soprattutto se si coltivano ibridi automatici di Indica. Ciò che vi consiglio è dedicare tempo a legare le piante verso il basso in modo che il canopo cresca in modo omogeneo, favorendo il maggior numero di sviluppi possibile. Quando questa tecnica viene applicata a varietà autofiorenti a predominanza Sativa, la resa può quasi raddoppiare, se non triplicare. Utilizzare questo metodo nella vostra coltivazione vi consentirà di avere piante di soli 45 cm di altezza che producono cime di qualità superiore con moltissimi fiori.

Semi automatici indoor Molti coltivatori coltivano i semi automatici indoor e ottengono risultati straordinari. Alcuni coltivatori che hanno una stanza per la fase vegetativa in cui la luce è accesa 16-18 ore al giorno, aggiungeranno alcuni semi di automatica alle piante in fase vegetativa. Possiamo dire che metà della stanza dedicata alla fase vegetativa diventa così una stanza di fioritura per le automatiche. Se temete di non poter fruire delle migliori condizioni meteorologiche, all’inizio, potete incominciare facendo germinale e coltivando le vostre varietà autofiorenti in indoor. Se lo fate nella stanza dedicata alla vegetativa o anche nella stanza di fioritura dove le piante ricevono 12 ore di luce e 12 ore di buio, le autofiorenti proseguiranno in fase vegetativa le prime tre settimane e poi fioriranno. Può essere l’inizio perfetto per le vostre piante che le aiuterà a raggiungere il successo, soprattutto se vi trovate in condizioni meteorologiche difficili e in presenza di insetti. Spero che questi consigli vi aiutino a ottenere il massimo dai vostri semi di autofiorenti e vi consentano di raccogliere cime organiche di qualità superiore, quasi tutto l’anno. Pace e bene!

Questo coltivatore ha installato un tubo con nebulizzatori per creare un sistema idro interno per queste autofiorenti che crescono all’interno del polytunnel



BANCHE DEI SEMI

REMO CHEMO: ALTA POTENZA LUDICA E MEDICA

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Nello stabilimento Dinafem mi hanno fatto conoscere in anteprima l’ultima novità di questa banca dei semi, Remo Chemo, ad alto tenore di THC, proveniente dal Canada ed espressamente concepita per uso medico, ma anche apprezzabile da chi è in cerca di ricreazione. J. Searcher Remo Chemo è frutto di una collaborazione fra Dinafem e lo youtuber, nonché esperto di cannabis, Remo Urban Grower, molto famoso in Canada. Remo ha subìto più di un incidente d’auto: in uno si è rotto una spalla, in un altro il collo, per cui soffre di dolori cronici che tratta con cannabis medica.

Remo Chemo dà i migliori risultati se coltivata in luoghi molto soleggiati e caratterizzati da aria secca. All’interno si raccomandano lampade ad alta intensità luminosa e un basso livello di umidità (attorno al 50% se possibile). La pianta richiede un normale apporto di nutrienti: evitare gli eccessi perché non sarà in grado di assorbirli. La potatura è semplice, per la presenza di foglie grandi e la proporzione ottimale fra fiori e foglie.

Selezione

Si tratta di un incrocio fra la talea Chemo dell’Università della Columbia Britannica, nota come UBC Chemo, ed il polline di un maschio selezionato di Bubba Kush. Entrambe le genetiche di origine sono di altissima qualità. UBC Chemo è un clone élite, conosciuto per il suo alto contenuto di THC e famoso fra i pazienti che necessitano di un effetto fisico e rilassante, nonché fra quelli che sono stati sottoposti a trattamento chemioterapico. L’ibrido ottenuto è stato poi incrociato con Bubba Kush, varietà con sapore di Kush West Coast realizzando così un connubio perfetto per i noti effetti medicinali, soprattutto nell’alleviamento del dolore. La specie British Columbia condivide con quella californiana l’origine (provengono dalla costa occidentale americana). Ad ogni modo anche nella degustazione si desume la radice genetica comune fra queste due varietà. Il Canada ha una propria cultura cannabica e Vancouver ne è l’epicentro, come avviene per la California negli USA. Di conseguenza questa varietà è il trait d’union fra

Vancouver e la California. Si tratta in somma di un incrocio ben congegnato giacché ambo i rami dell’ascendenza presentano sapore intenso ed effetto calmante. L’ibrido finale è molto influenzato da UBC Chemo e, per questo motivo, è stato battezzato in suo onore “Remo Chemo”, ovvero la versione UBC Chemo di

Degustazione

Bud duro, rotondo, un autentico bonbon , amabile sin dal primo momento, con profumo di Kush che aumenta appena si apre con la mano. Nel vaporizzatore questo profumo si traduce in un’esplosione di sapore; arrotolato e fumato genera un fumo denso e delizioso. Colpisce l’elevata potenza, dopo poche boccate già si Remo. Nel profilo e nel gusto però si percepisce anche l’influenza del “padre” Bubba Kush. Mi raccontano a Dinafem che l’idea di questa collaborazione nasce dall’esigenza di realizzare un incrocio altamente qualitativo. Si tratta però di rapporto stretto anche sotto il profilo umano: “Remo è una persona carina ed umile ed il suo tempo libero lo passa allietando le persone che gli stanno attorno. Vive a Vancouver, città di riferimento nella cultura cannabica canadese. Questa varietà rappresenta un degno omaggio alla scena cannabica ed a tutte le persone in cerca di varietà ad alto contenuto di THC”. Dinafem ha così ricevuto questo incrocio sotto forma di talea, selezionata a partire da semi regolari dell’incrocio originario. Dopo il test di laboratorio, che ne ha comprovato le eccellenti qualità, si sono letteralmente innamorati di questa pianta ed hanno deciso di offrirla sotto forma di semi femminilizzati, realizzati con la massima cura.

Coltivazione

Nella coltivazione si nota l’effetto “Bubba Kush”, con profilo morfologico primario di indica. All’interno la pianta tende a sviluppare uno stelo centrale. All’esterno, invece, assume una forma più arbustiva, con statura media ed aspetto “avvenente” di indica. Se esposta al freddo, al termine della fioritura, può a volte assumere colorazione violacea.

avverte, al termine della degustazione, una sensazione di pace e rilassamento nel corpo e nella mente, insomma un connubio fra potenza e calma che vale la pena provare.

Conclusioni

In sintesi Remo Chemo presenta qualità ereditate dalle progenitrici: gusto di gas e benzina tipico della Kush West Coast, odore intenso, bud massiccio ed alta potenza, con THC al 20-24%. È inoltre degno di nota il ricco catalogo Dinafem, che spazia da varietà ad alto tenore di THC (Remo Chemo e Moby Dick) fino a specie CBD-dominanti della linea Dinamed, passando attraverso piante a contenuto misto. L’assortimento è moderno ed elaborato, all’altezza delle tecniche di selezione contemporanee. Nelle sale di miglioramento vegetale della banca, ho potuto constatare i continui miglioramenti apportati, che sono alla base delle novità proposte sul mercato. Ma ne parleremo in un altro articolo.


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WORLD CANNABIS

TRUMP RIACCENDE LA WAR ON DRUGS IL DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA VUOLE TORNARE ALLA TOLLERANZA ZERO Alla vigilia dell’insediamento in molti speravano che The Donald guardasse al business e non toccasse il sistema di laissez-faire impiantato dall’amministrazione Obama durante la fase di legalizzazione della cannabis in molti stati americani. Per i repubblicani però la war on drugs è sempre stata un argomento caro e le operazioni per ridare lustro alla crociata sono già in corso. di Giovanna Dark 1HO PHVH GL PDJJLR OȇDPPLQLVWUDzione Trump, in particolare il dipartimento della Giustizia, ha spinto parecchio sulla retorica “though-oncrime” e ha piazzato delle nuove direttive che danno alla filosofia del pugno di ferro contro il crimine un senso decisamente più letterale. Molte delle decisioni che sono state prese in merito di giustizia sono state fatte passare quasi sotto silenzio, o sono comunque state adombrate da una serie di scandali politici che il comico John Oliver ha definito “stupid Watergate”: un manuale sulle relazioni pericolose con Putin, che implicano un coinvolgimento della Russia nelle trascorse elezioni e passano dalla rimozione del capo dell’FBI James Comey, all’iscrizione del genero Jared Kushner nel registro degli indagati. Poi c’è stato il caso “covfefe” ma quella è un’altra storia. Una delle notizie più eclatanti passate purtroppo in sordina, riguarda le nuove guidelines che lo Stato federale pretende dai suoi procuratori. In una circolare ufficiale indirizzata ai “federal prosecutors” Jeff Sessions, l’attuale capo del Dipartimento della Giustizia, ha invitato a richiedere sempre il massimo della pena possibile per ogni reato imputato, inclusi ovviamente quelli legati al possesso di cannabis. Questo significa un ritorno ai “mandatory minumums”,

le leggi minime obbligatorie di condanna che richiedono condizioni carcerarie particolarmente vincolanti per le persone condannate per certi crimini federali e statali. Queste leggi inflessibili, "uniche per tutti", erano state messe da parte dall’amministrazione Obama in quanto fondamentalmente minano la giustizia, impedendo ai giudici di adattare la pena all'individuo e alle circostanze dei loro reati. Appurato che le leggi di condanna obbligatorie venivano applicate soprattutto ai reati di droga, l’allora procuratore generale Eric H. Holder Jr., aveva chiesto che le “mandatory minimums” non venissero richieste per le persone soprese in possesso di stupefacenti. Come successo per la riforma della sanità, la direttiva voluta dall’amministrazione repubblicana ribalta dunque quanto implementato negli 8 anni di governo democratico. Il risultato di questa decisione è che molte più persone finiranno rinchiuse nelle prigioni federali, ribaltando il declino che la popolazione carceraria stava subendo negli ultimi anni. Sessions ha preparato il terrendo per questa svolta sin da febbraio, quando ha imposto al Dipartimento della Giustizia di ritornare ad utilizzare carceri private per “venire incontro ai bisogni futuri

del sistema di correzione federale”. Sessions ha difeso il provvedimento come un punto chiave della promessa, fatta in campagna elettorale da Donald Trump, di mantenere l’America un luogo sicuro ma questo non è bastato ai detrattori, i quali hanno diversi argomenti con cui controbattere. Primo fra tutti quello che indica chiaramente come il carcere non rappresenti un reale deterrente al crimine. Tonnellate di ricerche suggeriscono infatti come la sanzione carceraria sia una delle voci più deboli nella lista degli strumenti per la lotta alla criminalità. Lo stesso Dipartimento della Giustizia, citando decenni di ricerche, afferma che “spedire un imputato in prigione non è una misura molto efficace contro il crimine perseguito” e che “aumentare la severità della pena non è rilevanti ai fini ultimi della dissuasione dal commettere il reato”. A riprova di ciò, il fatto che spesso dietro le sbarre accade proprio il contrario: i detenuti imparano nuove tecniche e strategie e, in generale, l’esperienza carceraria rende meno suscettibili alla minaccia di un nuovo soggiorno in prigione. Uno dei maggiori fautori del nuovo corso adottato dal Dipartimento della Giustizia è Steven Cook, un ex procuratore federale e uno dei più agguerriti giustizialisti del partito repubblicano. Stando a quanto riportato dall’Associated Press, Cook sta ora considerando l’idea di cancellare le policies riguardanti la marijuana e il generale assetto forfettario che è stato dato in ragione della legalizzazione in alcuni singoli stati. Sebbene Cook non abbia svelato nulla di quanto è presente sulla sua agenda, ai microfoni di AP ha dichiarato: «quando metti i criminali

in prigione, il crimine diminuisce». Ecco chi muove le fila della giustizia negli USA: Un soggetto che farebbe marcire in carcere chiunque commette un errore ma non è nemmeno in grado di riconoscere quanto egli stesso sia semplicistico e soprattutto inaccurato. Un po’ come se noi avessimo Matteo Salvini a via Arenula. A prescindere dalle singole leggi statali, l’uso di marijuana rimane un reato un federale. L’amministrazione Obama aveva scelto deliberatamente di lasciare mano libera agli stati che premevano per la legalizzazione e, come ricordato sopra, ha invitato la DEA ad occuparsi di altri più pericolosi tipi di droghe. Se l’intenzione di Cook e Sessions è quella di fare una generale retromarcia rispetto al precedente governo, il risultato potrebbe essere disastroso per la nazione: tanto a livello economico, con mancati introiti annuali per quasi 7 miliardi di dollari, quanto sul piano sociale, con un bacino di 33 milioni di consumatori pronti a gonfiare le carceri pubbliche e, soprattutto, private. In termini di raggio d’azione, dal 2003 il Dipartimento della Giustizia ha sempre avuto un freno giuridico, efficace nel limitare l’accanimento delle forze dell’ordine contro le persone che utilizzano cannabis medica nei 29 stati che ne permettono l’accesso. Grazie all’emendamento conosciuto come Rohrabacher-Farr, passato nella legge di bilancio sotto l’amministrazione Bush, si impedisce al Dipartimento di utilizzare fondi federali per interferire con i programmi di implementazione della cannabis medica negli stati che ne hanno regolarmente legalizzato l’utilizzo.


35 L’emendamento è stato da poco rinnovato assieme alla spending review ma assieme alla sua firma Trump ha voluto aggiungere una speciale postilla, indicando che avrebbe “trattato l’argomento, mettendo al primo posto la responsabilità costituzionale di far rispettare la legge alla lettera”. Altri presidenti hanno usato la stessa formula per ignorare o addirittura minare politiche con cui erano in disaccordo. Se Trump dovesse giocare questa carta contro la cannabis medica, si potrebbero creare degli imbarazzi tra i repubblicani stessi, essendo il co-autore dell’emendamento Dana Rohrabacher, uno dei suoi più valenti sostenitori.

senso è impossibile, data la stretta regolamentazione federale che crea il paradosso secondo cui negli USA la marijuana è illegale perché il suo uso medico non è generalmente accettato e l’uso medico non è generalmente accettato perché la marijuana è illegale.

C’è poi l’aspetto legato alla distruzione della riforma sanitaria voluta da Obama. Con l’assicurazione sanitaria Medicaid, circa un terzo di tutti gli americani dipendenti da oppioidi, avevano assicurata la copertura per il trattamento contro l’abuso di sostanze. Il bilancio varato da Donald Trump vuole tagliare i fondi a Medicaid di quasi la metà entro 1HO FDVR LQ FXL FH QH IRVVH VWDWR il 2020, mettendo a repentaglio la bisogno, all’inizio di giugno, l’attua- copertura per i circa 2,3 milioni di le capo della Drug Enforcement persone che lo utilizzano. Administration Chuck Rosenberg, L’ennesimo cambiamento a riprova ha voluto reiterare il pensiero e le che l’opinione generale dell’attuale linee guida della DEA, ricordando amministrazione sull'uso di droga è che secondo loro “la marijuana non esclusivamente la seguente: un criè una medicina”. Con buona pace mine da essere controllato e punito, della ricerca che da decenni studia piuttosto che un problema di salute e dimostra gli effetti positivi della pubblica e di libertà individuali. cannabis ma nell’America di Trump, la ragione pare latitare. Rosenberg Tornando alla propaganda, nel mese ha dichiarato più volte che l’uso scorso le principali forze dell'ordine

L’OPINIONE GENERALE DELL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE SULL'USO DI DROGA È LA SEGUENTE: UN CRIMINE DA ESSERE CONTROLLATO E PUNITO, PIUTTOSTO CHE UN PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA E DI LIBERTÀ INDIVIDUALI medicinale di cannabis dovrebbe essere approvato innanzitutto dalla Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Ma un’approvazione in questo

hanno messo in atto una parte dell’apocalittica retorica contro la droga che ha caratterizzato gran parte della politica federale negli anni ‘80 e ‘90. Il vice procuratore generale Rod J. Rosenstein ha recentemente pronunciato un discorso decisamente

sentito rivolto dei dipendenti della DEA: li ha chiamati “guerrieri di libertà intenti a combattere un’epidemia che sta degradando la società. Il procuratore generale Sessions nel frattempo, sta tentando in tutti i modi di legare l'uso di droga con l'aumento del crimine violento in alcune città. «Sappiamo che le droghe e il crimine vanno di pari passo – ha detto recentemente – il traffico di droga è un'attività intrinsecamente violenta. Se si desidera raccogliere un debito di droga, non è possibile presentare una causa in tribunale. L'hai raccolto per il barile di una pistola». In un altro discorso tenuto in West Virginia, Sessions ha riportato in auge la leggenda metropolitana dei “crack babies”, neonati che, stando al procuratore "urlano inconsolabilmente e soffrono di tremori, vomito e convulsioni" e che sono "a rischio di problemi di sviluppo e di salute durante LO UHVWR GHOOD ORUR YLWD 1HL SULPL anni '90 la fobia dei crack babies si è rivelata essere in grandissima parte inconsistente, con decine di ricerche che escludono la possibilità di rendere un feto tossicodipendente. Se non bastasse quanto scritto sopra, è bene aggiungere che Trump ha telefonato al presidente delle Filippine Rodrigo Duterte per complimentarsi personalmente dell’ottimo risultato ottenuto

dalla sua politica di tolleranza zero. Per i pochi che ancora non lo sapessero, Duterte ha sponsorizzato una caccia all’uomo, invitando ad eliminare fisicamente chiunque avesse a che fare con la droga: il risultato è stato un bagno di sangue, con migliaia di vittime cadute sia per mano della polizia che per quella di gruppi operanti al di fuori della legge. Trump lo ha invitato alla Casa Bianca: «Volevo solo congratularmi perché stavo vedendo il lavoro incredibile fatto sul problema della droga. Molti paesi hanno questo problema, anche noi ce l’abbiamo ma quello che stai facendo è davvero un ottimo lavoro ho solo voluto chiamarti per dirtelo» queste le esatte parole di Trump. Se queste sono le premesse, c’è davvero poco di che ben sperare.

HE HE! UNA CANNA AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO.

TU HAI BISOGNO DI UN DOTTORE. STAI BRUCIANDO.

IL DOTTORE TI SFILACCERA’ ADESSO! OGGI MORIRAI. TESTA DI ERBA.

IN PIU’, HO QUI I MIEI CINQUE CHILI AL GIORNO.


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BELPAESE

CANNABIS E PERVERSIONE ECONOMICA La XVII legislatura sta finendo con la pessima performance di centinaia di deputati e senatori che non sono ancora riusciti a realizzare provvedimenti importanti come la libertà di coltivare una singola pianta di cannabis e/o il diritto di non venire né vessati né torturati. Le forze politiche, dentro e fuori l’Intergruppo Cannabis Legale – e che magari si alleano per modificare il sistema elettorale, proprio nell’ambito di un clima di campagna elettorale permanente – sono generalmente poco propense ad affrontare la politica sulle droghe. Pare evidente che preferiscono che questo commercio continui ad esser uno dei principali strumenti di accumulazione delle organizzazioni criminali ma anche un oggettivo ostacolo alla tanto sbandierata crescita o allo sviluppo imprenditoriale. di Enrico Fletzer Il diavolo sta nei dettagli e in effetti, tra le varie conseguenze inattese della proibizione, va sicuramente segnalata la mancata produttività generale dovuta alla corruzione indotta. Una situazione paradossale quella dovuta alle iniezioni di denaro, perché in effetti, nonostante lo stesso sostenga in un certo senso la vita di alcuni istituti bancari, il denaro riciclato del narcotraffico, una volta rimesso, in circolo favorisce investimenti poco produttivi che prediligono invece l’opacità e la discrezione. Un po’ come avviene in Italia con il restringimento del credito di cui sembriamo dei veri e propri maestri in Europa. In tal modo investimenti da attività illecite e lo stesso utilizzo di pagamenti non registrati, favoriscono un aumento della passività della popolazione e un abbassamento del ranking sulla produttività dei singoli paesi dell’Unione europea, come definito dai parametri del Forum economico mondiale. Lo

stesso vale anche per i dati sulla trasparenza, che contribuiscono a fare dell’Italia uno dei paesi più corrotti d’Europa. La nostra democrazia, anche per questi motivi, continua a soffocare le aspettative di intere generazioni e di chi è costretto a soffrire per problemi per la cui soluzione basterebbe solo un po' di buon senso. Basti pensare ai tanti concittadini costretti a lasciare l’Italia per paesi come l‘Olanda e la Spagna. È un fenomeno denunciato tutti gli anni ai rappresentanti dell’ONU, che tuttora si ostinano a non prendere in considerazione la regolamentazione legale della cannabis anche perché, come denuncia Encod, “a Vienna, la guerra alle droghe e la guerra contro il crimine si è fusa in unico ufficio: l’Unodc. Dove metà dell’ufficio produce i crimini per l’altra parte!”. Mentre paradossalmente le cosiddette organizzazioni della società civile presenti negli ultimi summit, pur ampiamente finanziate da George

Soros con oltre 200.000$, hanno ottenuto scarsi risultati con una sostanziale non belligeranza tra paesi leggermente progressisti e quelli superconservatori. Nel frattempo la continuazione della proibizione, per chiunque non prenda in considerazione politiche alternative, andrebbe considerata un delitto di negligenza criminale ed omissione dei doveri di ufficio.

tassando solo gli imprenditori e non la produzione per uso personale. Per altri la pianta andrebbe completamente deregolata, cosa che non avviene neppure per i pomodori o per i polli. Aspettando il mondo ideale sarebbe importante ricordare l’obbiettivo centrale: la libertà di coltivare. In questo senso l’Italia, eternamente prigioniera del teatro delle ombre, sembra ancora bloccata.

Il mix di inefficienza e di malaffare di cui sopra è il risultato di varie componenti anche umane. A fronte di varie considerazioni che incoraggiano settori crescenti ad abbandonare il proibizionismo classico, alcuni esponenti di Antimafia e Anticorruzione hanno abbracciato un diverso approccio, proponendo un monopolio statale totale sulla cannabis. Sono gli

Fortunatamente la ricerca sulle incongruenze insite nel sistema si fa ogni giorno più massiccia, come nel caso degli studi di Carla Rossi della Sapienza che ha fatto un grande lavoro ricerca ed analisi a livello globale e regionale, partendo da una osservazione apparentemente triviale fatta dai ricercatori di inizio secolo. A partire dalla disanima

CARLA ROSSI DELLA SAPIENZA HA INDIVIDUATO UNA FORTE CORRELAZIONE TRA I DATI RELATIVI ALLA CORRUZIONE E IL NARCOTRAFFICO stessi che devono far rispettare le leggi (razziste) sulle droghe che producono il 50% del fatturato del crimine transnazionale e che sono responsabili di una larga quota della popolazione carceraria. Come per incanto questi funzionari richiedono che la cannabis sia regolata come il tabacco. Considerando l’autoproduzione e la produzione collettiva facili terreni di conquista delle mafie che oggi attaccano decisamente i grower con alleanze trasversali con settori della polizia come ha denunciato un esponente inglese dei poliziotti antiproibizionisti della Leap- Law Enforcment Against Prohibition. Molto probabilmente più che come un veleno come il tabacco, la canapa andrebbe trattata come il vino

dei dati forniti da Transparency International e Forum economico mondiale sulla trasparenza e la competitività dei singoli paesi, ha scoperto una forte correlazione tra i dati relativi alla corruzione e il narcotraffico. Con riferimenti non solo al denaro proveniente da attività illecite ma anche di come il denaro nero sia poi reinvestito generando massicci effetti di de-potenziamento della società nel suo complesso. Anche per questi motivi analisi quantitative come quelle di Paolo Caserta e Carla Rossi su corruzione, competitività e mercati illeciti costituiscono le basi di un sistema dove, per dirla con l’ex ministro greco Yanis Varoufakis, la libertà si possa associare finalmente con la razionalità


INTERVIEW

UNO SGUARDO AI GROWER SPAGNOLI

DA UN GROWSHOP DELLA CATALUNYA UN INTERESSANTE PUNTO DI VISTA SUL GROWING LOCALE

In questo articolo voglio portare all'attenzione dei nostri lettori come e cosa coltivano nel sud della Catalogna dal punto di vista di un osservatore che ancora non ho intervistato: il gestore di un growshop. Gestire un growshop è un lavoro complicato perché oltre a mandare avanti una azienda di compravendita si è anche chiamati in veste consulenti in numerosi campi che spaziano dall'idraulica, alla chimica, alla botanica. Il cliente del growshop sceglie la sua bottega dove rifornirsi soprattutto per il rapporto di fiducia che si instaura tra lui e il commesso, che è responsabile di guidare il cliente nella selva di prodotti disponibili. Il cliente medio torna se può chiedere soluzioni ai propri imprevisti e spesso è proprio la bravura e lo sforzo di chi ha di fronte, che deve ingegnarsi dal risolvere un quadro elettrico che non funziona al settaggio di un termoigrometro digitale al fitofarmaco migliore. È decisamente complicato soprattutto alla luce del fatto che i clienti sono in maggioranza fattoni. La fotografia del panorama cannabico offertaci dal nostro ospite riflette cosa comprano e quindi cosa cercano e cosa coltivano nella provincia di Tarragona. Ma cominciamo subito con le domande per toglierci la curiosità. di CBG SSIT: Presentati ai nostri lettori di Soft Secrets Italia, siamo curiosi di sapere cosa i racconti dalla Spagna dove la coltivazione ad uso personale è depenalizzata. Mi chiamo Moises e vivo al confine con la Comunitat Valenciana. Sono nato nella cittadina dove vivo e lavoro. Il mio lavoro è il mio growshop dove vendo tutto quello che serve per coltivare e consumare la ganja. Amo l'erba e coltivo da tanti anni perciò faccio il mio lavoro con un animo di guru verso i miei clienti. Un giorno imparo io e un giorno imparano loro, con molti sono diventato amico dopo tutti questi anni ed è il lato più bello del mio lavoro. Sono belle parole, ma questo significa che segui le coltivazioni dei tuoi clienti? Si, seguo certamente le piccole produzioni dei miei clienti, anche se devo dire i clienti che spendono di più li evito, perché qua in Spagna sono tollerate poche piante a testa. Io preferisco non saperne nulla dei coltivatori commerciali. Possiamo quindi suddividere i

frequentatori del tuo locale in coltivatori amatoriali e coltivatori commerciali? Si, giusto. Chi viene da me a comprare o coltiva due piantine in terrazzo e gli regalo tanti consigli o coltiva venti o anche cinquanta lampade alla volta. Chi è un tranquillone e vuole fumare qualche canna buona ed economica diventa amico mio se entra. Mi piace molto far vedere il mio prodotto ai clienti, soprattutto quando parliamo di fertilizzanti. Ecco la ricetta se vuoi coltivare un fiore uguale a quello che hai davanti. E i coltivatori commerciali? 1RQ YRJOLR DYHUH SUREOHPL 6H TXDOcuno vuole un pallet di terriccio lo posso ordinare ma non voglio neanche che nel mio negozio si parli di capannoni. La ganja è tollerata ma solo tre quattro piantine in terrazzo o sotto una lampada sola e io sono un vero attivista, ci credo all'erba libera. Cosa intendi con "sono un vero attivista"? Voglio criticare quelle persone che vengono a comprare da me venti

ballast al mese e parlano di ganja e DPRUH 1RQ ª JDQMD H DPRUH UDFFRgliere chili di erba e venderli al mercato nero perché quei soldi vanno a persone senza scrupoli. Capisco, quindi il tuo growshop fa anche antiproibizionismo attivo? Si quando ci sono le coppe a Valencia e Barcellona organizziamo un viaggio in macchina tra noi del negozio e qualche cliente per mantenere i contatti con la scena cannabica. Ci ritroviamo con amici attivisti appassionati di ganja e proviamo l'ultimo raccolto di uno o dell'altro e le estrazioni e gli Ice-O-Lator... Cosa ti chiedono i tuoi clienti? Sono un punto di riferimento per molti appassionati perché sono molto aggiornato. Le domande che mi fanno sono sempre sull'ultima estrazione che hanno visto su Instagram. Per esempio ultimamente sto vendendo svariate presse per fare il Rosin in casa. Chi entra nel tuo negozio che tipo di genetiche ti chiede? I semi che vendo di più sono quelli delle marche conosciute, che fanno pubblicità e quindi si fanno conoscere. Tipo le Kush e la Amnesia, che

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no l'Amnesia è perché ricercano un effetto più complesso e un sapore più deciso. Tante volte non escono dal growshop ne con Critical ne con Amnesia perché li convinco a provare qualcosa di diverso. Anche io coltivo e provo costantemente a rotazione tutti i freebies che mi regalano i fornitori o le seedbank. Cosa coltiverei adesso? La Gorilla Glue, un incrocio di Kush molto buono e anche famoso negli U.S.A. Ci hai detto coltivi anche tu, come coltivi e che metodo "insegni" se così si può dire ai tuoi clienti? Io coltivo con solo fertilizzanti biologici, in terra e con una 600 Watt HPS. Ho giurato di non tornare mai più alla coltivazione con fertilizzanti minerali perché raccoglievo tanto ma di scarsa qualità. Con il metodo biologico raccolgo meno di sicuro rispetto ai concimi chimici ma è erba più forte e con più sapori. 1RQ VRQR XQ SURIHVVLRQLVWD O KR già detto quindi raccolgo un poco meno ma mi accontento. Chi segue il tuo metodo è soddisfatto? Che fertilizzanti userebbero altrimenti i tuoi clienti? Certamente! Chi viene nel mio negozio chiede sempre le grandi marche che si leggono sui giornali

AI MIEI AMICI E CLIENTI CERCO DI TRASMETTERE LA MIA IDEA DI QUALITÀ SENZA CHIUDERE PERÒ UN OCCHIO AL FUTURO sono quelle che vanno più di moda. Le autofiorenti sono da qualche anno la mia forza nei semi, quando comincia la stagione le chiedono tutti. Ho a catalogo più di 30 marchi e posso ordinare qualsiasi pacchetto per assecondare le richieste dei clienti. Se invece chiedono a te cosa consiglieresti quest'anno? Quando ho davanti un cliente indeciso non gli faccio certo vedere i cataloghi, cominciamo con dove vanno coltivati questi semi e da chi. Ci sono esperti coltivatori curiosi di provare varietà nuove e principianti con gli stessi nomi per la testa. Quando chiedono qualcosa come la Critical significa che vogliono piante veloci e produttive mentre se voglio-

o su internet. E chi vuole coltivare, soprattutto se è principiante, preferisce andare sul sicuro, imitando gli altri per non sbagliare. Chi fa come dico io deve anche passare ore qua al growshop portandomi le foto delle sue piante e facendosi spiegare ogni singolo prodotto come va usato e quando va usato. Chi preferisce non seguire i miei consigli sono quelli che vengono dai forum su internet, arrivano con dei nomi in testa e vogliono fare come Tizio Caio in Olanda o in America. Come coltivano i tuoi concittadini che non sono tuoi clienti? Qui la maggioranza coltiva con fertilizzanti minerali perché come ti ho detto è la maniera più semplice e


40 FRQRVFLXWD SHU FROWLYDUH 1RL FKH FROtiviamo biologico siamo pochi.

Così facendo avrai delle piante particolarmente "pulite" a fine ciclo, giusto?

Come dicevo io sono un piccolo col-

degli stimolatori a base di alghe che vendo al growshop. Quello che costa nella mia fertilizzazione sono gli stimolatori di fioritura e i vari stimolatori di radicazione e i fitostimolanti. Costano tanto perché li uso tanto durante tutto il ciclo

Si, lo faccio proprio per quello. A fine fioritura ho poco da risciacquare nelle mie piante, sono di un bel verde chiaro

rivista in Italia. Coltivate se potete, informatevi e presenziate agli eventi cannabici perchè un giorno l'erba sarà libera e noi saremo complici della legalizzazione della cannabis. Grazie mille per queste belle paro-

tivatore con la fortuna di poter provare tutti i prodotti che mi regalano. Ho una lampada da 600 Watt HPS con alimentatore ballast digitale e riflettore adjust a wing. Ho l'aria condizionata nella stanza dove c'è il mio growbox quindi la temperatura non è un problema per me. Utilizzo la terra e mi permetto di consigliarla a chiunque rispetto al cocco percé il sapore è sempre diverso e migliore con la terra rispetto che con il cocco. Il cocco non è ricco come la terra, anche comparato ad un light mix ha un sapore che non mi convince. Tutta l'erba coltivata in cocco ha lo stesso sapore di fondo. I fertilizzanti sono di una casa di fertilizzanti per agricoltura biologica e sono la linea per l'orto in casa con in aggiunta

insieme agli spray di fitofarmaci contro oidio e insetti vari. Questo è ciò che coltivo io, come lo faccio l'ho appena detto (mostrandomi dei fiori ben curati, nda.). Ai miei amici e clienti cerco di trasmettere la mia idea di qualità senza chiudere però un occhio al futuro. Uso vasi da 11 litri e ne metto 16 al metro quadrato dall'inizio perché non mi piacciono i travasi. Lo stress da trapianto lo evito mettendo i semi direttamente nel vaso definitivo. Quando poi sono passate tre settimane faccio una pota per abbassare l'altezza delle piante e le metto in fioritura. Il mio trucco è non usare fertilizzante da vegetativa per non aggiungere azoto inutile alla pianta in fase di fioritura.

e non c'è residuo alcuno dentro. Chi invece tra i clienti coltiva col minerale gli consiglio di prendere un prodotto come il Ripen che aiuta ad eliminare i

le, il vero antiproibizionismo è proprio questo, mandare avanti la cultura cannabica come si può e al meglio delle proprie possibilità.

Parlaci di come coltivi tu, del tuo setup.

IL COCCO NON È RICCO COME LA TERRA, ANCHE COMPARATO AD UN LIGHT MIX HA UN SAPORE CHE NON MI CONVINCE residui rimasti accumulati nella pianta. Vuoi dire qualcosa ai nostri lettori, magari un consiglio dei tuoi? Ma certo, voglio salutare chi ci ha letto e chi segue questa bellissima

E grazie anche per averci descritto con le tue parole quali sono i trend della comunità cannabica spagnola, buona fortuna a te e al tuo gruppo di amici appassionati e buone fioriture a tutti!


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PUNTO LEGALE

STORIE DI FARMACISTI, TABACCAI E COLTIVATORI

NUOVE NORME, VECCHI PREGIUDIZI E LA SOLITA IGNORANZA Da che, tre anni orsono, la Fini-Giovanardi è stata archiviata, la canapa italiana ha vissuto un nuovo rinascimento. Molteplici soggetti si sono messi letteralmente in campo per ridare dignità a quella che, nonostante le demonizzazioni proibizioniste, è sempre stata una semplice pianta. Il governo stesso ha implementato una sorta di riforma sull’utilizzo terapeutico e ha spinto per la produzione autoctona, anche se blindata dai militari. E anche il mercato, individuata la zona grigia concessa dalla legge attuale sulla canapa industriale, si è adattato di conseguenza. Eppure in Italia si parla ancora di sequestri, arresti e pene detentive per reati connessi alla cannabis. Paradosso all’italiana, semplice confusione o normale amministrazione? di Giovanna Dark Curarsi con la cannabis in Italia è legale dal 2007 eppure ancora oggi, 10 anni dopo, giungono notizie come quella segnalataci lo scorso maggio, quando ad almeno 6 farmacie è stata comminata una multa di 8.600 Euro, a seguito della segnalazione da parte delle forze dell’ordine. Il reato? Quello di pubblicizzare, tra le altre cose, preparazioni di farmaci a base di cannabis. Tra gli esercizi dei quali si ha notizia: Farmacia Dr. Ternelli di Bibbiano (RE), Farmacia S.Carlo di Sant'Agostino (FE), Farmacia Dell'Amarissimo di Riccione

14, anche se effettuata in modo indiretto, è vietata”. Tutto giusto, se non fosse che su internet è possibile trovare decine di siti che offrono lo stesso servizio, segnalando decine di farmacie che ad esempio effettuano preparazioni a base di morfina od oppiacei, senza che nessuna sanzione fosse mai stata comminata in questo senso. Basta una semplice ricerca sui motori più noti e compaiono numerosi siti come cercafarmaco. it, wikipharm.it oppure dica33.it. “Io non potrei in assoluto parlare di cannabis, anche il solo dire la parola cannabis, in quanto farmacista, secondo il ministero della Salute equivale a fare pubblicità”, ha spiegato il dot 51 )DUPDFLD 6DQWLQL GL &HVHQD )& tor Paolo Mantovani, titolare di una Farmacia Di S. Giuseppe di Grosseto farmacia galenica di quelle che sono *5 H )DUPDFLD 1HQQD GL 2UVRJQD &+ state raggiunte dalla sanzione. “Siamo in imbarazzo ed i nostri stessi legali Secondo il Ministero della Salute e ai quali abbiamo affidato il ricorso, secondo le forze dell’ordine, il solo fanno fatica a capire quale sia il capo fatto di essere presenti sui motori d’imputazione. Ci dovremo rimettere di ricerca che mostrano le farmacie ad un prefetto e dopo andare da un che effettuano preparazioni a base di giudice, spendendo soldi e perdendo cannabis, equivale a violare i dettami tempo, perché un paziente che ha dell’art. 84 del DPR 309/90 – la legge bisogno di queste terapie, attraversugli stupefacenti tutt’ora in vigore – il so i mezzi informatici, non può sapequale recita: “La propaganda pubblici- re quali siano le farmacie che hanno taria di sostanze o preparazioni com- laboratori attrezzati per questo tipo di prese nelle tabelle previste dall’articolo preparazioni”.

Un paradosso che gli operatori avevano provato a chiarire con una dirigente dell’Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute, ma, secondo la dottoressa anche il solo essere presenti su dei motori di ricerca, equivale a fare “pubblicità indiretta”. Stessa situazione per il dottor Marco Ternelli, che lavora presso l’omonima farmacia, al quale è stata contestata la presenza su alcuni siti che segnalano farmacie che effettuano preparati a base di cannabis. “Da stamattina”, ha spiegato il dottore, “abbiamo messo offline il sito della farmacia. È stata una scelta nostra, avremmo anche potuto non farlo perché non siamo stati raggiunti da un ordine restrittivo, però, in forma di protesta, non togliamo solo la cannabis dal nostro sito, togliamo tutto, perché se non possiamo parlare di cannabis, allora vuol dire che non possiamo parlare degli altri farmaci galenici o dei servizi che la farmacia fa”. Oltre ai farmacisti a correre al riparo in Italia pare ci siano anche i tabaccai. Con l’operazione EasyJoint, la Federazione Italiana Tabaccai (FIT), teme che le forze dell’ordine possano effettuare controlli nei tabacchi di tutta Italia per verificare la vendita o non vendita di questa “marijuana


43 light”. Sul sito ufficiale tabaccai.it si può infatti leggere la seguente nota: “sembrerebbe che ad alcuni colleghi sia stato proposto di tenerla (Easy Joint nda.) in rivendita perché regolarmente vendibile Ebbene, su questo permetteteci qualche legittimo dubbio (ad esempio, chi garantisce sulla percentuale di principio attivo o sull’origine dei prodotti?) e almeno una certezza: «nelle rivendite è vietata la vendita di prodotti o sostanze atte a surrogare i generi di monopolio». Peraltro anche qualora non sia classificabile come droga, se di prodotto da fumo si tratta, seppur non a base di tabacco, nessuno dovrebbe venderlo in quanto andrebbe prima assoggettato ad accisa e iscritto a tariffa”. Tanta confusione dunque in materia di canapa legale. In Italia, grazie anche a norme fumose, permangono purtroppo il pregiudizio e l’ignoranza, col risultato che quando si tratta di coltivazione non autorizzata di piante di canapa la prassi è sempre abbastanza chiara e standardizzata: al sequestro del materiale penalmente rilevante (le piante) segue contestualmente la misura cautelare (arresto o domiciliari). Di seguito un piccolo estratto dalle recenti cronache locali che vedono protagonisti coltivatori, più o meno professionali ma sempre con quantitativi risibilissimi di prodotto, alle prese con l'attuale legge sulle droghe.

tazione. L’odore e la forma del fogliame facevano ritenere agli agenti che poteva trattarsi di piante di cannabis indica. Gli ulteriori accertamenti, svolti con l’impiego di personale della Polizia Scientifica, permettevano di accertare che le piante erano effettivamente di cannabis indica ed erano coltivate al fine di produrre marijuana. 4 giugno ROMA - I Carabinieri del 1XFOHR 2SHUDWLYR GHOOD &RPSDJQLD Roma Cassia hanno arrestato un romano di 59 anni, già conosciuto dalle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, vivaista di professione, aveva dato libero sfogo al suo “pollice verde” anche nel giardino dell’abitazione in cui è domiciliato, in cui i Carabinieri hanno scoperto 14 piante di marijuana durante la per5 giugno 2017 PALERMO - Una serra quisizione scattata a seguito del rincon 21 piante di cannabis indica è venimento di alcune dosi di cannabis stata scoperta, nella borgata marinara trovate nella sua disponibilità durante di Mondello a Palermo, dalla polizia di un precedente controllo. Stato nell’abitazione di un uomo di 60 27 maggio LUCCA - La denuncia è anni, che è stato arrestato. scattata per i tre uomini, tra i 30 e i 35 anni, che avevano allestito in due JLXJQR 6$/(512 3HUVRQDOH GHOOD appartamenti un totale di 20 piante, Polizia di Stato appartenente al 11 delle quali ancora a prendere il sole Commissariato di Pubblica Sicurezza sul balcone. di Cava de’ Tirreni, ha tratto in arresto, 7 giugno CITTA’ DI CASTELLO - Aveva nella giornata di ieri, G. S., cavese di creato all’interno della propria abitaanni 58, ritenuto responsabile di col- zione, sita nelle vicinanze dello stativazione illegale di sostanza stupefa- dio comunale di Città di Castello, una cente. i poliziotti sono intervenuti all’in- serra artigianale per la coltivazione terno della proprietà di G. S., a Cava de’ di 21 piante di marijuana. Per questo Tirreni, notando delle piante in vege- motivo, le Fiamme Gialle hanno tratto tazione, poste in crescita all’interno di in arresto un trentenne con il pollivasi lungo un vialetto adiacente all’abi- ce verde per la marijuana, accusato

9 maggio BUSTO ARSIZIO – Un quarantenne che aveva in casa una serra professionale per la coltivazione della cannabis e 21 piante già sviluppate, è stato arrestato ieri dagli agenti per coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio.

del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. L’arrestato è stato condotto innanzi al giudice per il rito della direttissima ed è stato condannato alla pena di mesi 10 e 20 giorni di reclusione e 2.600 euro di multa. 1 giugno VERCELLI - Si era creato una piccola serra e coltivava marijuana in

Su questa rubrica l'abbiamo ribadito spesso e volentieri: in Italia la tendenza della magistratura e delle forze dell'ordine in merito alle droghe è di giudicare in modo quasi assolutamente arbitrario. Le sentenze formulate negli ultimi 20 anni confermano che la gravità del reato non è valutata in base a criteri standard, ma in realtà è quasi sempre filtrata dalla percezione personale del problema che il singolo giudice ha. Molto spesso la stessa Cassazione si è contraddetta emanando, anche nel giro di pochi mesi, sentenze discordanti sulla coltivazione di piante di marijuana. E quello che rice-

A 6 FARMACIE È STATA COMMINATA UNA MULTA DI 8.600 EURO PER AVER INDIRETTAMENTE PUBBLICIZZATO LE PREPARAZIONE GALENICHE A BASE DI CANNABIS cantina M-D. A., classe 1995, residente a Vercelli, senza precedenti, denunciato ieri dalla Polizia per detenzione ai fini di spaccio di 6,3 grammi di marijuana (sic!) e illegale coltivazione di 8 piante di marijuana. PDJJLR 0Ζ/$12 ΖO SXEEOLFR PLQLstero Isabella Samek Lodovici ha deciso di non chiedere l'arresto per un 19enne che in casa aveva avviato una piantagione di cannabis composta da 30 piantine. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Magenta, intervenuti il giorno di Pasqua in un appartamento in zona Giambellino, si sono così dovuti limitare a denunciare a piede libero il giovane, senza fermarlo nè arrestarlo. Sarà ora la procura a decidere se chiedere la condanna per il giovane, che è incensurato.

viamo dalle cronache locali conferma a pieno la situazione di ambiguità che si vive nei commissariati e nei tribunali italiani assieme alla sensazione di totale impotenza che troppo spesso si trovano a vivere i diretti interessati. Che sia medica o più volgarmente ludica la cannabis rimane comunque una pianta. Che questa sua fondamentale e primaria caratteristica possa essere d'aiuto nel confuso dibattito sulla legalizzazione, ce OR DXJXULDPR 1HO IUDWWHPSR ª EHQH che la politica, le forze dell'ordine e la magistratura, facciano finalmente pace con loro stesse e con la cittadinanza, e si decidano ad eliminare ogni residuo di ambiguità. Un’ambiguità che ancora oggi permane nelle leggi che si occupano di regolamentare la cannabis sativa linneum.



GROWING

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L'ALBERO DEL PARADISO

Alberi di neem ancora giovani

IL NEEM, UN OTTIMO ALLEATO DEI COLTIVATORI

Sarbaroganibarini ovvero che cura tutti i mali. Cosi viene descritto l'albero di Neem, dall'Ayurveda, la medicina tradizionale indiana risalente ad alcuni millenni fa. Il neem, un albero tipico delle zone tropicali e sub tropicali, è conosciuto da millenni dalle popolazioni provenienti da queste zone, in occidente invece è stato introdotto da pochi secoli e sono molteplici le applicazioni che può avere quest'albero sacro. di botanicaunderground@gmail.com

Descrizione

chioma è molto densa e di forma Il neem, conosciuto anche come rotonda che arriva ad avere un diaAzadirachta indica, è un albero metro di 15-20 metri. Le foglie posappartenente alla famiglia delle sono essere lunghe fino a 40 cm e Meliaceae; è un albero resistente al ognuna è formata da 20-30 foglioliclima arido, infatti il neem proviene ne di circa 3-8 cm di lunghezza, con precisamente da India e Birmania tonalità verde scuro e rosso porpoma si è esteso in tutto il subconti- ra le foglie più giovani. Ogni infionente indiano, dal Bangladesh allo rescenza è formata da una media Sri Lanka fino al Pakistan ed anche di 200 fiori, bianchi e fragranti; il LQ DOFXQH ]RQH D VXG GHOO ΖUDQ 1HO frutto è simile ad un oliva, con una secolo scorso è stato introdotto forma che varia dall'ovale al rotonanche in alcune regioni dell'Africa do, la superficie è liscia e sottile, la occidentale, per impedire l'estensio- polpa è amara e fibrosa e all'interne del deserto del Sahara. no il nocciolo legnoso racchiude da uno a tre semi. L'albero di neem raggiunge un'al- Cresce molto rapidamente, è resitezza media di 20 metri, con un stente alle siccità, infatti è raro che tronco basso e retto che può rag- perda le sue foglie ed ha bisogno di giungere i 120 cm di diametro; la poche cure.

ritiene che sia stato Indra, Dio dei fulmini, della pioggia e delle tempeste, a bagnare la Terra con Amrita dando origine al neem. Altri miti mettono in relazione Dhanvantari, conosciuto come il Dio della medicina e l'albero di neem.

Le prime testimonianze sull'utilizzo terapeutico del neem risalgono al 1HHP ª XQD SDUROD +LQGL FKH GHUL- 4500 a.C., in una grotta in Pakistan YD GDO 6DQVFULWR 1LPED VROR XQD sono state rinvenute delle foglie di delle tante parole con cui viene indi- neem insieme ad altri manufatti cato quest'albero. Ad esempio, nella appartenenti alla medicina ayurtradizione araba veniva chiamato vedica. La farmacopea tradizionale con il nome di Shajar-e-Mubarak indiana sin dalle sue origini insericioè l'albero benedetto. sce il neem in numerose soluzioni, 1HOOD PLWRORJLD LQGLDQD HVLVWRQR infatti era considerato come un

Storia

IL NEEM È UN INSETTICIDA AD AMPLIO SPETTRO diverse versioni sull'origine sacra del neem; un antico testo appartenente ai Veda descrive come Garuda, un Dio-uccello, lasciò cadere dal cielo alcune gocce di ambrosia, elisir dell'immortalità, sull'albero di neem. Un'altra antica tradizione

rimedio universale. L'Ayurveda è l'antica medicina tradizionale e ad oggi è ben integrata nel sistema sanitario indiano e si trovano facilmente in commercio un consistente numero di preparati ayurvedici contenenti neem, come il jatyadi


46 taila un olio contro l'ulcera, dhattur tailam un olio per dermatiti e dolori muscolari oppure il palit nasya un rimedio contro la calvizie.

Principi attivi

1HOOD FRPSRVL]LRQH GHO QHHP LQFRQtriamo numerosi terpeni, tra cui l'azadiractina, che è un regolatore della crescita e dell'alimentazio-

di neem, è tra i più pregiati dell'Asia meridionale.

Utilizzo in agricoltura

I sottoprodotti del neem si stanno convertendo rapidamente nei migliori amici dell'agricoltore, essendo tra i pochi ammessi in agricoltura ecologica. Il più diffuso sicuramente è l'olio di neem,

L'ESTRATTO DI NEEM CON IL SUO CONTENUTO ATTIVO RINVIGORISCE LE PIANTE DI CANNABIS ne degli insetti, facendolo risultare un valido insetticida. La nimbina, è un altro terpene, che si ritiene sia responsabile di gran parte dell'attività biologica del neem, con proprietà antiinfiammatoria, antisettico, antistaminico e fungicida.

1000 utilizzi del neem

In India alcune parti dell'albero di neem, vengono utilizzate come vegetali, i fiori sono consumati come verdura preparati in una zuppa, invece le foglie vengono fritte o marinate prima di essere mangiate. La medicina tradizionale prevede tuttora un largo utilizzo delle sue parti. Gli steli più giovani sono utilizzati come spazzolini per i denti, efficace per l'igiene orale. La linfa viene adottata per la cura di dermatiti, mentre la gomma, una sostanza simile alla gomma arabica è impiegata per alleviare il mal di gola. I fiori hanno un potere vermifugo come anche i frutti, impiegati anche per curare infezioni alle vie urinarie. L'olio oltre ad essere utilizzato nei massaggi per combattere i dolori reumatici, trova una via di impiego anche contro alcune malattie della pelle come la psoriasi. Le foglie hanno una vasta gamma di utilizzi, per il mantenimento dell'igiene intima, per indurre il parto e la lattazione, ma anche per la cura di altri disturbi, come ad esempio il diabete. Il neem è utilizzato in cosmetica per creme facciali; l'olio trova largo impiego nella produzione di saponi, shampoo e balsami. È utilizzato anche come lubrificante. L'albero di neem è adottato in molte zone del mondo contro il processo di desertificazione. La resina ottenuta dal neem ha un alto valore proteico ed è utilizzata come additivo alimentare. L'olio di neem, ricavato dalla spremitura a freddo dei semi, è uno degli insetticidi naturali più efficaci e diffusi. La torta di neem è un prodotto residuo dalla spremitura dei semi di neem; la torta è utilizza come fertilizzante e come sostanza ad azione repellente. Il miele ottenuto dai fiori dell'albero

ricavato dalla spremitura dei semi di neem; l'olio ottenuto da una spremitura a freddo risulta migliore di un olio processato a caldo. Il principio attivo più importante presente nell'olio di neem è l'azaradictina, un regolatore della crescita e dell'alimentazione che agisce per contatto e ingestione provocando uno squilibrio ormonale che impedisce all'insetto di completare il suo ciclo vitale. È efficace contro più di 200 tipi di piaghe, tra le quali afidi, acari, mosca bianca e bruchi perforatori. Ma allo stesso tempo non risulta essere pregiudizievole per la salute di esseri umani, animali e insetti benefici.

le piante e stimola la formazione di tessuti più resistenti. È efficace contro gli insetti immaturi e in stato giovanile; raccomandato contro la larva della mosca bianca, bruchi e sciaridi. 1RQ ª HIILFDFH FRQWUR LO UDJQHWWR rosso. L'estratto di neem è idrosolubile e può essere aggiunto alla soluzione nutriente rafforzando l'azione del neem che diventa sistemica penetrando a fondo nei tessuti della pianta. L'olio di neem risulta essere più efficace nella lotta ai parassiti, adatto a contrastare afidi, sciaridi e ragnetto rosso, ed è anche indicato contro varie malattie fungine. La torta di neem è utilizzata sia per controllare i parassiti nei terreni, soprattutto di nematodi e larve terricole ma anche come fertilizzante. Innanzitutto rallenta la conversione di composti azotati in azoto ammoniacale, rendendolo disponibile per le piante per un periodo più lungo. La presenza di micro e macro nutrienti nella sua composizione, previene i disordini nutrizio-

Il neem estratto dalle foglie è un insetticida idrosolubile, a base di azaradictina. L'estratto di neem è più facile da utilizzare, si può anche somministrare via irrigazione, ma risulta essere meno efficace dell'olio di neem. Entrambi i sottoprodotti del neem sono biodegradabili. La torta di neem è un prodotto residuo della spremitura dei semi ed è un ottimo fertilizzante organico; è ricco di micro e macro nutrienti, svolge un'azione repellente contro nematodi e parassiti terricoli e promuove la fertilità del terreno.

nali. L'origine vegetale della torta di neem, lo rende un fertilizzante 100% biologico che promuove la fertilità e la produttività del terreno. Un buon substrato è la chiave per ottenere della marijuana di altissima qualità.

Cannabis e neem

Come applicare il neem alla cannabis

Spesso è necessario proteggere il nostro giardino dai nemici della cannabis; polizia, mosca bianca, ragnetto rosso e oidio sono tra gli avversari più frequenti. Il neem è un ottimo alleato dei coltivatori di marijuana. Il neem è un insetticida ad amplio spettro, cioè efficace contro una vasta gamma di parassiti e malattie. L'estratto di neem è adatto per un'applicazione preventiva, il contenuto di vitamine, carboidrati, amminoacidi e oligoelementi rinvigorisce

tensioattivo-aderente, rendendo l'applicazione dello spray più omogenea e persistente. 1HEXOL]]DUH OH SLDQWH FRPSOHWDPHQte, con particolare attenzione per la zona della pagina inferiore delle foglie. Il ragnetto rosso si muove soprattutto in questa zona, dove deposita le sue uova. Applicare lo spray nelle ore di luce meno intense, nei giardini indoor è preferibile a luci spente. Lo spray a base di neem è biodegradabile e non è nocivo per gli esseri umani; il neem si può applicare fino a pochi giorni prima di raccogliere le infiorescenze, senza rappresentare XQ SHULFROR SHU O XRPR 1RQRVWDQWH ciò, alcuni coltivatori affermano che nebulizzare il neem pochi giorni prima della raccolta conferisce alla marijuana un sapore sgradevole. La torta di neem è utilizzata nella preparazione dei substrati; aggiungere 3-5 grammi per ogni litro di terra o cocco e mescolare. Per le

Foglie di neem

L'estratto di neem è idrosolubile perciò è possibile aggiungerlo alla soluzione nutriente nella dose di 0,01% per litro. Sia l'estratto di neem che l'olio di neem si possono applicare come spray fogliare; per preparare lo spray fogliare utilizzare sempre acqua con ph non superiore a 7.0, aggiungere circa 2-3 ml per ogni litro di acqua. Per rendere più efficace lo spray è necessario aggiungere alcune gocce di sapone di potassio, che funge da agente

piante già in dimora si può applicare ricoprendo la superficie del terreno. Inoltre è consigliato aggiungere la torta di neem ad ogni trapianto. In conclusione, il neem è un amico dell'ambiente, il suo utilizzo nelle pratiche agricole garantisce dei prodotti più sani e allo stesso tempo riduce il consumo di pesticidi e sostanze di sintesi, salvaguardando maggiormente l'ambiente dalla loro contaminazione. 1HL SDHVL GHO WHU]R PRQGR JOL DJULFROtori avendo a disposizione l'albero di neem, producono da sé gli estratti di neem con tecniche rudimentali per combattere alcune piaghe. Questo tipo di pratiche hanno un grande impatto per il riscatto economicosociale di questi paesi.




MEDICAL CANNABIS

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qualità del farmaco. Per l’FM2 prevedete di modificare tale modus operandi presentando un nuovo protocollo che corregga questo aspetto della produzione? Da questo punto di vista riceviamo feedback positivi, ma anche negativi e con tali ci confrontiamo. Si tratta di un perfezionamento continuo e in questo caso stiamo cercando una maniera di eseguire una macinazione che riduca tali effetti negativi. D’altra parte però, non possiamo mettere il fiore intero altrimenti, anche se proveniente dallo stesso lotto di produzione, potremmo distribuire barattolini che non hanno la stessa concentrazione di principio attivo e quindi per garantire l’omogeneità del prodotto siamo costretti a macinare le infiorescenze. Al momento stiamo comunque eseguendo delle prove e sicuramente a breve tempo potremmo arrivare, presumibilmente nell’autunno di quest’anno, a cambiare il tipo di macinazione per avere un granulato diciamo più grossolano e più adatto a chi assume la medicina tramite dispositivi tipo vaporizzatori. Siamo in una fase pionieristica per l’utilizzo della cannabis medica, siamo in continua evoluzione.

IL COLONNELLO AL TELEFONO

PARTE SECONDA

Di Fabrizio Dentini. Foto Laura Lezza Segue da pagina 13 SSIT: Nei primi mesi del 2017 sembra che i vostri principali acquirenti siano state le farmacie private piuttosto che quelle ospedaliere, conferma questa tendenza? Diciamo che ancora oggi la maggioranza delle richieste proviene dalle farmacie private, si parla di circa l’80% del totale. Di solito le farmacie private inoltrano molte richieste per quantitativi minori, mentre quelle pubbliche hanno richieste meno frequenti, ma per quantitativi maggiori. Le Regioni italiane che al momento hanno deliberato in materia sono 14, ma le nostre effettive clienti sono solo 5 e fra queste in ordine di maggiori richieste abbiamo: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, e Puglia. SSIT: Da questo punto di vista come giudica le multe imposte ai titolari di alcune di queste farmacie private? Non le sembra paradossale che si colpiscano i vostri migliori clienti? Il problema è che in Italia esiste una normativa molto stringente e molto severa riguardo l’impiego di stupefa-

centi in medicina e per questo motivo anche noi come Stabilimento ogni giorno dobbiamo stare attenti per non incorrere in multe salate. Diciamo che può dispiacere, però se esiste una legge non si può fare diversamente e se il D.P.R. 309/1990 prevede che non si possa fare pubblicità bisogna seguire la normativa. SSIT: È notizia recente (primi di giugno) che il Ministero della Salute abbia decretato un nuovo prezzo di vendita della cannabis al pubblico: 9 euro al grammo. Tale prezzo è ritenuto dai farmacisti troppo basso e la paura è che questo canale distributivo che attualmente è in fase di espansione si possa contrarre perché tale tariffa costringerebbe tali professionisti a lavorare in perdita. Non le sembra nuovamente paradossale che l’80% dei vostri clienti venga prima multato per la “pubblicità” e poi frustrato con tale prezziario? Questo argomento era già stato discusso nel gruppo di lavoro propedeutico alla nascita del progetto pilota. All’inizio il progetto cannabis prevedeva come uno dei suoi punti di forza proprio la distribuzione di

un farmaco con un prezzo inferiore a quello estero. Il Ministero della Salute in queste decisioni è comunque indipendente dalla nostra attività, dalle nostre forze e dal nostro potere di discussione. SSIT: Ma sembra chiaro che se questo prezzo penalizza il vostro canale distributivo attualmente privilegiato, il rischio è di aver un farmaco ad un costo talmente basso che nessuno vuole vendere. Qual’è lo scopo del Ministero della Salute? Guardi penso che ci sarà una discussione, ma non siamo noi gli interlocutori perché il Ministero della Salute in quanto Organismo Statale per la Cannabis ha un potere decisionale discrezionale su questo argomento. Vedremo se in futuro ci saranno margini di manovra, noi possiamo fare tanti ragionamenti, ma in materia non saprei cosa dirle: si tratta di un progetto in evoluzione e che magari avrà in futuro degli sviluppi e dei ritocchi. SSIT: Passiamo ad un altro punto. Secondo farmacisti e botanici la macinazione delle infiorescenze influisce negativamente sulla

SSIT: Nel settembre 2015 durante il nostro primo colloquio [Ndr. Vedi SSIT6-15 ] lei mi disse che l’anno successivo pensavate di cominciare con la produzione di un farmaco analogo al Bedrocan (THC 22% e CBD sotto 1%). Cosa mi puó dire di questa linea di produzione? Quando sará disponibile per i nostri pazienti? Con le piante fornite dal CRA di Rovigo con una qualità il cui grado di THC si attesta fra il 12 ed il 14% abbiamo fatto qualche ciclo sperimentale ed ora si dovrebbe iniziare con i primi cicli di coltivazione industriale. Se tutto va bene, entro fine anno, dovremmo poter presentare tutta la documentazione all’AIFA per ottenere l’autorizzazione alla immissione in commercio e quindi per averlo disponibile per la distribuzione nei primi mesi del 2018. SSIT: La ditta olandese Bedrocan distribuisce questo farmaco senza triturarlo, crede che anche voi seguirete la stessa modalità distributiva? Per quel che riguarda il discorso triturazione sicuramente prima di arrivare in fondo ne discuteremo con il Ministero della Salute con l’Istituto Superiore Sanità e con tutte le strutture di competenza, ricordo che noi svolgiamo un ruolo operativo e poi ci adeguiamo su quello che ci viene suggerito e richiesto. La modalità con la quale distribuiremo questa nuova produzione è sicuramente un aspetto che stiamo valutando e


50 la possibilità di non triturarla sarà comunque presa in considerazione. SSIT: Durante l’open day lei parlò della necessità di una giornata di quel tipo per fare informazione sulle problematiche di gestione, impiego e prescrizione della cannabis. Dal vostro punto di vista, quello dei produttori, in cosa è possibile migliorare il modello italiano della canapa medica? 1RQ Fȇª XQ PRGR VHPSOLFH SHU JOL assetti, le autorizzazioni , le verifiche ed i controlli che non sono alla portata di tutti. Principalmente deve essere fatta informazione corretta, ci siamo accorti che spesso c’è disinformazione e che su internet si trova tutto ed il contrario di tutto. Ci vuole autorevolezza delle fonti e quindi curare la diffusione d’informazione corretta al paziente che comprende per quali malattie potrebbe trovare beneficio, per i medici che prescrivono e per le farmacie che distribuiscono. E poi per avere un grado farmaceutico serve un prodotto standardizzato altrimenti si fa della medicina medioevale quando cioé si dava una pozione e poi se ne verificavano gli effetti. Questo approccio non è ciò che cerchiamo da un punto di vista medico-clinico. SSIT: Durante l'open day ha dichiarato di voler triplicare l'attuale produzione alzandola a 300 Kg annuali. Possiamo prevedere che in tale quantitativo siano compresi sia l'FM2 che l'analogo del Bedrocan? Assolutamente si. L’idea è che ci vogliano almeno 3-4 tipi di cannabis differenti con concentrazioni diverse di principio attivo per seguire tutte le patologie. L’FM2 (contenente THC 5% - 8% e CBD 7,5% - 12%) e l’FMX dove la X dovrebbe andare a definire il contenuto di THC, sicuramente non saranno le ultime serre in produzione perché prevediamo di produrre altre linee di cannabis. Come traspare dalle parole del Colonnello Medica, la voglia e la determinazione non manca nel portare avanti questo progetto storico. I militari sanno di essere sotto gli occhi di una società civile sempre piú interessata all’argomento e di rappresentare la speranza per migliaia di pazienti che aspettano un farmaco di qualità e ad un prezzo abbordabile dalla maggioranza, quando quindi non rimborsato dal Sistema Sanitario regionale. A margine di questa premessa però, il militare ricorda di svolgere un ruolo tecnico, di produzione e di essere soggetto all’Organismo Statale per la cannabis, leggasi Ufficio Centrale Stupefacenti, ovvero Ministero della Salute, per ogni qualsiasi direttiva assunta o da assumere. È proprio allora a questo organismo che ci rivolgiamo con alcune

proposte. Visto che durante l’Open Day i pazienti erano i grandi assenti, perché non favorire ed istituzionalizzare una relazione strutturata fra pazienti consumatori e Stabilimento produttore in maniera da garantire una risposta tempestiva alle genetiche commercializzate ed alla loro modalità distributiva? Perché, in altre parole, non creare un tavolo di lavoro fra organizzazioni dei pazienti e Organismo Statale per la cannabis in maniera che ogni decisione di quest’ultimo venga discussa conoscendo preventivamente le problematiche e le esigenze dei pazienti? In questa maniera si eviterebbe di procedere a tentoni senza conoscere l’opinione delle persone per il quale benessere questo progetto è stato voluto. Un tavolo analogo poi, dovrebbe essere approntato con le associazioni dei farmacisti in maniera che questo canale distributivo posso avere voce in causa ed arricchire con la propria esperienza il modello italiano senza venire bistrattato dalla mancanza di ascolto da parte delle istituzioni. Sembra infatti che dopo aver stabilito un prezzo troppo al ribasso il Ministro della Salute Lorenzin abbia convocato con urgenza un incontro con i farmacisti. Bisogna invertire questa maniera di agire: primo, che le istituzioni si confrontino con la società civile e poi, solo secondariamente, prendano decisioni così delicate. Suggerite queste due piccole, ma efficaci soluzioni pragmatiche per il breve termine restano inalterate le nostre richieste per un approccio statale meno “bipolare” all’argomento cannabis terapeutica: se da un lato infatti il nostro Stato si vuole illuminato nella decisione di produrre cannabis per i propri cittadini , dall’altro lato non si comprende con quale motivazione storica lo stesso Stato rimanga ancora oscurantista per quel che riguarda la possibilità dei propri cittadini di emularlo nella produzione. In fondo sono stati i cittadini i primi che hanno cominciato a coltivare e non viceversa. Lo Stato riconosca loro senza dimora, tale diritto e mentre la coltivazione militare affina i proprio mezzi e la propria competenza, incrementando la produzione anche di nuove genetiche e abbassando il costo del farmaco, smetta di processare persone che hanno l’unica colpa di aver trovato una soluzione alle proprie patologie e di aver imparato a produrre la medicina che necessitano. In Italia secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità a fine marzo 2017 erano 2.096 i pazienti in cura con cannabis, praticamente la stessa quantità di pazienti – 2.554 febbraio 2017- che in Canada hanno l’autorizzazione a coltivare la propria medicina.


RECENSIONE

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THIS BUD’S FOR YOU UN NUOVO LIBRO DI ED ROSENTHAL

Sebastian Daniel “This Bud’s for You. Legal Marijuana: Selecting, Growing & Enjoying Cannabis” è una celebrazione da togliere il fiato della nascita della marijuana legale. 1RQ Fȇª FHUWR ELVRJQR GL SUHVHQWDUH (G 5RVHQWKDO LQ TXHVWD VHGH Ȃ LO VXR FRQtributo come scrittore in quasi tutti i numeri di Soft Secrets è infatti notevole. Vorrei solo ricordare che negli oltre quarant’anni passati come “guru della gangia”, ha scritto o redatto oltre una decina di testi sulla marijuana che hanno venduto più di un milione di copie. Questo significa che le aspettative e le speranze sono sempre molto alte per le sue nuove pubblicazioni. “This Bud’s for You” contiene molti suggerimenti e idee dei selezionatori, come ci si aspetterebbe da un libro di Rosenthal. Soprattutto nella seconda parte del libro, che è una panoramica delle eccellenti nuove varietà disponibili oggi in commercio, fra cui alcune con elevati livelli di CBD. Compaiono molti nuovi nomi: nuove varietà, nuove società, una nuova generazione di selezionatori. Le selezioni nel libro fanno parte di questa nuova ondata.

Spesso so dice che un’immagine vale come mille parole e il libro di Rosenthal ne è una dimostrazione evidente. Immaginate Bellezza e Conoscenza rollate insieme e vi farete un’idea di quanto sia potente questa bomba di amore. Questo libro vi permetterà di vedere cosa sia realmente la marijuana legale ed è molto bella! Ci offre uno scorcio nel futuro roseo che si delinea per gli appassionati di cannabis, un futuro che nessuno potrà portarci via, neanche il Presidente Trump. (Potrà solo ritardarlo, ma speriamo che non lo faccia).

Ma “This Bud’s for You” è molto più del tipico libro sulla coltivazione. La prima selezione è una raccolta di articoli e saggi di diversi autori che trattano un’ampia gamma di argomenti, a partire dall’emergente mercato CBD ai metodi di estrazione scientifici. Il capitolo ”Women in Weed” parla dell’influenza crescente dell’energia positiva femminile nel settore della cannabis. In “Styling an Industry” incontriamo un’altra donna influente nel mondo della cannabis, Randi, la fotografa dietro la lente di DevilsLettucePH. Randi è una paziente che fa uso medico di marijuana e vede il proprio lavoro come un modo per sdebitarsi, poiché la cannabis l’ha aiutata davvero tanto. Un ex ingegnere software di una società tech è diventato ora un vero artista della fotografia della marijuana ridefinendo l’estatica del design della cannabis e portandolo nella nuova era legale. Questo significa applicare tecniche di marketing avanzate, simili a quelle delle campagne pubblicitari per un bel flacone di profumo. S’impegna davvero corpo e anima nelle sue fotografie e le sue foto vi lasceranno a bocca aperta!

“This Bud’s for You” è uno dei doni più belli degli autori e degli editori del mondo della cannabis. Ha il potenziale di far riflettere molte persone, ispirare molti nuovi coltivatori, attirare più credenti per la causa, più fan di Mary Jane. Anche i fanatici, perché attira davvero l’attenzione. In tempi migliori (prima di Trump), avrebbe potuto facilmente far diventare la

Essendo un appassionato dell’hashish, sono stato felice di leggere “The Lost Art of Temple Balls” e i capitoli sui nuovi e potenti estratti. Come i dab sono stati una vera rivoluzione, che ha segnato una nuova era nella produzione di hashish (vedi “710 Glossary” e “Cannabis Concentrates – Extraction’s Resin Renaissance” per altri dettagli interessanti), questa antologia porta la letteratura della cannabis nel 21° secolo. Pensate alla qualità della fotografia e delle pubblicazioni di oggi! Le immagini mostrano, spesso a livello microscopico, le bellissime tonalità e l’elegante bellezza di molte varietà di cannabis, di molti tipi di hashish e olio, del liquido ambrato e dell’oro dei concentrati… Questo libro è così bello a vedersi che viene voglia di mangiarlo come si farebbe con una caramella alla marijuana!

Come scrive Ed Rosenthal nell’Introduzione, questo libro è la celebrazione di un momento storico. Stiamo assistendo al passaggio della marijuana da condizione di pariah, all’entusiasmo per il suo potenziale medico e all’acFHWWD]LRQH GHO VXR XWLOL]]R ULFUHD]LRQDOH 1RQRVWDQWH OH IDOVH QRWL]LH SURSDganda, tattiche per mettere paura, detenzioni, distruzione di reputazioni e proprietà e l’opposizione di gran parte della cultura politica e aziendale, la Marijuana Ha Vinto la Guerra.

THIS BUD’S FOR YOU” È UNO DEI DONI PIÙ BELLI DEGLI AUTORI E DEGLI EDITORI DEL MONDO DELLA CANNABIS marijuana legale e il giardinaggio parte della cultura mainstream. È ricco di informazioni e ben scritto, con bellissime immagini e illustrazioni ed è stato pubblicato in modo professionale.

“This Bud’s for You” seminerà i semi del paradiso ovunque. È un gran momento. Questo libro è per voi, senza dubbio!


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BELPAESE

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EASYJOINT DI COSA STIAMO PARLANDO?

IL BUSINESS DELLO SPINELLO LEGALE ARRIVA IN ITALIA ED È SUBITO POLEMICA In un generale trambusto, accompagnato successivamente dal silenzio parlamentare sul definitivo affossamento della legge sulla legalizzazione delle droghe leggere, ecco la novità firmata EasyJoint. Presentata lo scorso maggio all’Indica Sativa Trade di Casalecchio di Reno (Bologna), la cosiddetta “marijuana light”, senza effetti psicoattivi ed a bassissimo contenuto di THC, promette di conquistare il mercato. 17 euro per un peso lordo di 8 grammi, l’erba che in molti hanno immediatamente individuato come il caro vecchio “canapone”, ha già infiammato gli animi antiproibizionisti ed è diventata presto oggetto di lodi spassionate e critiche spietate. di Giovanna Dark Dal mese scorso in Italia è in vendita EasyJoint, un prodotto definito “cannabis light” grazie al bassissimo contenuto di principio attivo, che non provoca sostanziali effetti psicotropi ed è tecnicamente legale. EasyJoint è un’azienda italiana che ha riproposto un modello di business che esiste già in altri paesi come la Svizzera: vendere la canapa che normalmente ha una destinazione industriale, come un sostituto della cannabis a più alto contenuto di THC che si consuma invece nell’ambiente ludico. A giudicare dai numeri, l’operazione commerciale è stata un successo: già poche ore dopo l’apertura delle vendite lo shop online di EasyJoint è andato in overbooking e al momento si stanno ancora smaltendo i vecchi ordini. Sono dunque bastati soli 6 giorni per lanciare l’idea dell’azienda, che invita tuttavia ad un consumo responsabile, oltre che a tenerla sempre “in confezione originale”.

EasyJoint è confezionata in scatole che ne contengono 8 grammi ed è venduta al prezzo di 17 euro la confezione: poco, se paragonato ai prezzi della marijuana reperibile sul mercato nero – che sono circa cinque-sei volte superiori; molto, se si pensa che il costo di produzione di quella che a tutti gli effetti è canapa industriale si aggira attorno ai 20 euro al kilo. Dentro le confezioni ci sono infiorescenze di canapa sativa, così come semi (troppi a detta dei recensori del prodotto), foglie e gambi, il che abbassa il peso netto del contenuto di fatto sotto gli 8 grammi dichiarati. La cannabis di EasyJoint risulta legale in quanto il contenuto di THC è inferiore allo 0,6%, il limite consentito dalla legge sulla canapa industriale attualmente in vigore e approvata lo scorso novembre. In molti hanno additato

l’erba di EasyJoint come il caro vecchio “canapone”, ma l’Eletta Campana – una varietà storica che fino agli anni ȇ GHO 1RYHFHQWR UDSSUHVHQWDYD FLUFD il 20% di tutta la nostra produzione nazionale – pare avere in più un contenuto piuttosto alto di CBD, purtroppo non specificato sul sito ufficiale easyjoint.it ma attestato dal comunicato stampa al 4%. Per ora EasyJoint vende questa sola varietà di cannabis ma presto dovrebbero arrivarne altri tipi: la Special Blend, una miscela di diverse infiorescenze, e la Sensimilla. Il contenuto delle scatole di EasyJoint è stato paragonato alle cime di cannabis di scarsa qualità, tra quelle vendute illegalmente come stupefacenti: ci sono molti semi e foglie, parti che i consumatori abituali di marijuana normalmente eliminano nella pre-

invece, sono monoiche con strutture di entrambi i sessi sulla stessa pianta”, spiega a Repubblica Luca Marola titolare di Canapaio Ducale a Parma che, insieme a L’erbavoglio, un’azienda produttrice di canapa industriale nelle Marche, gestisce il progetto. Ma la cosa di cui si sta discutendo di più e intorno alla quale c’è più curiosità sono gli effetti di EasyJoint, quando la si fuma. Vice Italia ha dedicato un articolo alla questione, concludendo che la cannabis di EasyJoint non provoca gli stessi effetti di quella si può reperire sul mercato nero o coltivare a partire da varietà con un più alto contenuto di THC: non provoca vere alterazioni psicofisiche, né pare dare alcun high, ma tutti quelli che l’hanno provata sono concordi (vuoi anche l’effetto placebo) nel dire che è rilassante.

L’OPERAZIONE COMMERCIALE È STATA UN SUCCESSO: GIÀ POCHE ORE DOPO L’APERTURA DELLE VENDITE LO SHOP ONLINE DI EASYJOINT È ANDATO IN OVERBOOKING parazione delle canne. Alle critiche che paragonano Eletta Campana alla canapa industriale, EasyJoint risponde: “La varietà che abbiamo deciso di produrre e distribuire è una pianta diodica. I semi possono assumere il sesso sia maschile sia femminile. Le diverse varietà di canapa industriale,

Il sito di EasyJoint fornisce questa stessa versione, al punto da affermare che si può guidare dopo averla assunta. Probabilmente per evitare problemi legali, il sito si affretta a sottolineare che EasyJoint non è un prodotto da combustione (quindi non si dovrebbe fumare) anche se è evi-


54 dente che questo è il suo utilizzo principale. In rete però si trovano pareri discordanti e un anonimo commento postato dal presidente dell’associazione FreeWeed mette in allerta riguardo alla possibilità di risultare positivi al test tossicologico. Il commento recita quanto segue: “testata su persona che non ha mai fatto uso di stupefacenti, risultato positivo al test THC con cut-off 50ng”. Pare quindi che anche fumando solo “cannabis light” si possa risultate positivi ai test antidroga standard in cui si può incorrere sul posto di lavoro o durante i controlli delle forze dell’ordine. Anche Vincenzo Di Marzio, direttore dell’Istituto di chimica molecolare GHO &15 LQYLWD DOOD SUXGHQ]D H KD spiegato a Wired che ogni persona reagisce diversamente all’assunzione di cannabis, indicando come la potenza effettiva del principio attivo cambi quando l’erba viene riscaldata (e quindi quando la si fuma). Per affermare con certezza che EasyJoint è invisibile ai test bisognerebbe dunque essere sicuri delle percentuali di THC in forma attiva presenti al momento del consumo, che spesso e volentieri prevede il riscaldamento della sostanza, per poter ipotizzare i possibili effetti sul sistema nervoso.

tracce di THC eventualmente presenti dopo l’assunzione di EasyJoint non risulteranno significative. Se hai dubbi o necessità di valutare una situazione particolare ti consigliamo di rivolgerti ad un avvocato”. E la chiusura però non incoraggia…

EasyJoint dice che il suo prodotto non è da considerarsi a scopo terapeutico, ma che il principio rilassante e ansiolitico della cannabis a basso contenuto di THC di EasyJoint è dovuto alla ricca presenza di cannabinoidi come CBD Dal punto di vista legale, EasyJoint e CBG. Infine EasyJoint riassume la pare comunque essere sicura: sul sito sua mission sulla pagina facebook: ufficiale ripete come acquistare la loro “EasyJoint è un progetto complesso, cannabis non comporti nessun proble- contenente in egual misura un aspetto ma. I minori non possono acquistarla, commerciale, politico e di comunicama per tutti gli altri non ci sono limita- zione sociale. Siamo consapevoli delle zioni. Sui pacchi spediti dalla società alte aspettative del pubblico, della delinon compare il nome del mittente e, catezza del momento e, al tempo stessempre stando a quanto riportato sul so, della responsabilità che ci siamo sito web ufficiale, non è un proble- accollati. EasyJoint è il nostro modo ma nemmeno per quanto riguarda i di comunicare che un altro antiproiWHVW WRVVLFRORJLFL 1HOOD VH]LRQH WLWRODWD bizionismo è possibile, un antiproibi“legalità” presente nelle FAQ, si può zionismo pragmatico ed efficace, al infatti leggere: “i tester oggi utilizzati passo coi tempi e ben incardinato in servono a verificare se il soggetto ha questa società, capace di dimostrare, assunto stupefacenti. EasyJoint non è anche plasticamente, come il tempo una sostanza stupefacente. Essendo della regolamentazione del fenomeno i tester tarati per verificare livelli di sociale di massa che è il consumo di THC eccedenti il limite consentito, le cannabis sia qui ed ora”.

Molte sono infatti le critiche piovute sul progetto, soprattutto dall’antiproibizionismo che non intende rinunciare alla libertà di coltivazione personale. Con la nuova legge sulla canapa industriale entrata in vigore questo febbraio, i legislatori hanno lasciato un discreto spazio di manovra agli imprenditori di settore ma hanno tralasciato clamorosamente di regolamentare la condotta base del consumatore/coltivatore personale che volesse utilizzare lo stesso tipo di varietà a bassissimo contenuto di THC. A rigor di logica, infatti, le stesse infiorescenze dovrebbero poter essere replicate anche in un contesto di domicilio privato ma di questo nella legge non si fa mai esplicita menzione. Quello che si contesta ad EasyJoint è fondamentalmente il fatto stesso di imbellettare il business con l’aura della missione antiproibizionista. In un comunicato seguito al lancio del prodotto e alle polemiche che ne sono scaturite, l’azienda ha spiegato: “EasyJoint è un progetto che, attraverso la commercializzazione e la valorizzazione delle infiorescenze di Canapa Sativa Legale di elevata qualità, ha lo scopo di velocizzare il processo di legalizzazione in Italia. (…) È stata una

scelta ragionata e voluta quella di mettere in commercio, in questa prima fase, infiorescenze impollinate e quindi contenenti semi, principalmente per un discorso di prudenza e di tutela del consumatore finale. Infatti, la novità di questo tipo di prodotto distribuito su tutto il territorio nazionale, per quanto perfettamente legale, richiederà comunque un certo lasso di tempo per normalizzarsi ed essere accettato dall'opinione pubblica e, soprattutto, dalle forze dell'ordine”. L’idea parrebbe quindi quella di spingere il “prodotto marijuana” e non tanto l’idea dell’innocuità e dell’accessibilità della pianta in sé, mantra invece degli antiproibizionisti duri e puri, i quali temono invece che il giogo dello sfruttamento a scopo di lucro intrappoli per sempre la nuova cannabis libera. Tirando le somme, il caso di EasyJoint pare in fondo essere l’emblema dell’enorme contraddizione presente nel nostro bel paese. Un sistema in cui la tutela della salute viene usata come randello per colpire i consumatori ludici, eternamente costretti a rivolgersi al mercato nero o legale che sia, il quale sentitamente ringrazia.



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COLTIVA CON ROBERT B.

SISTEMA A OSMOSI INVERSA

COME RIMUOVERE INCROSTAZIONI, TOSSINE E NUTRIENTI DALL’ACQUA DEL RUBINETTO L’acqua potabile fornita a chi vive in città di norma ha un valore di nitrati che varia da 0,4 a 0,8 EC, il che è un valore ottimale per miscelare l’acqua con una soluzione nutriente per le piante di marijuana. Ciononostante, alcuni usano le proprie pompe idriche per l’acqua da utilizzarsi per l’irrigazione delle piante, che ha un livello di nitrati che raggiunge addirittura 1,5 EC. Con questa irrigazione si può addirittura evitare di aggiungere nutrienti per irrigare le piante. Se non avete a disposizione acqua piovana a sufficienza per diluire Di Robert B. l’acqua del rubinetto, avrete grossi problemi. Tuttavia, questo non dovrebbe essere un ostacolo per i coltivatori. Si utilizzano sistemi speciali per ridurre il livello di nitrati dell’acqua a 0,6 EC (da notare che un semplice sistema a osmosi inversa non è sufficiente per l’acqua con 1,5 EC). Questi sistemi funzionano come i dispositivi a osmosi inversa tradizionali

tare di sprecare quattro litri d’acqua per litro di acqua pura. Un caso particolare è quello dei sistemi indipendenti che funzionano senza drenaggio e si può sempre rabboccare la soluzione nutriente. Con tali sistemi, tuttavia, la fertilizzazione deve essere effettuata con

I sistemi a osmosi inversa non devono mai asciugarsi. Se non viene usato il sistema, le bocchette non devono far passare aria alla membrana, ma piuttosto essere girate verso l’alto. 1HOOD PDJJLRU SDUWH GHL FDVL OȇDFqua del rubinetto del sistema a

acqua senza nitrati ottenuta mediante sistema a osmosi inversa. Ci abbiamo pensato e per sei mesi abbiamo miscelato l’acqua d’irrigazione con acqua senza nitrati per irrigare le nostre piante. Il valore del nitrato è VWDWR GL (& 1RQ DEELDPR ULVFRQtrato differenze nella crescita della pianta e nella qualità e quantità del

Immagine di un serbatoio dell’acqua con coperchio. Il coperchio ha un angolo libero cui è attaccato il cavo del galleggiante. Se premuto verso il basso, il cavo solleva il coperchio. Se il coperchio cade, l’interruttore del galleggiante continuerà a fornire elettricità alla valvola solenoide e l’acqua verrà erogata al sistema a osmosi inversa. In questo caso il cavo per l’acqua purificata è stato semplicemente esteso e l’acqua viene spinta automaticamente nel serbatoio. Se il galleggiante non raggiunge una posizione verticale, non smetterà di erogare corrente alla valvola solenoide e il serbatoio trasborderà.

Questo è un piccolo dispositivo a osmosi inversa per gli acquari, disponibile in commercio a 115 euro, con una capacità di purificazione di 70 litri di acqua il giorno. È sufficiente per un sistema di erogazione d’acqua da tre bar. L’acqua che attraversa le membrane viene scartata e l’acqua incanalata attraverso le membrane viene raccolta

utilizzati negli acquari ma si possono acquistare nella sezione sanitari dei negozi fai da te. L’acqua è pompata a pressione nel sistema e incanalata su un paio di membrane, attraversate dall’acqua pura, mentre l’acqua contenente nitrato viene buttata via. L’acqua non è pura al 100% ma verrà prodotta meno acqua di scarico. Se i nitrati presenti nell’acqua del rubinetto non sono adatti alle piante e non si può aggiungere una quantità sufficiente di fertilizzante per la cannabis all’acqua d’irrigazione, sarebbe meglio alimentare le piante con

raccolto. Le piante non hanno bisogno necessariamente di un buon fertilizzante e una piccola quantità di nitrati non utilizzabili non farà alcun danno. Durante la fase di fioritura, al contrario, hanno bisogno di una dose specifica di fertilizzante affinché assorbano una grande quantità di fertilizzante di qualità. Ad ogni modo, lo usano solo in parte, dato che la maggior parte dello stesso rimane nel substrato o viene sciacquato. Se l’acqua del rubinetto ha un valore compreso fra 0,4 e 0,8 EC, questo è sufficiente e non è necessaria acqua di qualità migliore. Potete quindi evi-

molta attenzione. I nitrati che non possono essere assimilati dalle piante si accumuleranno e inquineranno il sistema radicolare. In questo caso, probabilmente è preferibile utilizzare acqua senza nitrati a cui aggiungere una soluzione nutriente. Se non utilizzate acqua senza nitrati per l’irrigazione, ne avrete bisogno di umidificatori dell’aria. È meglio

osmosi inversa viene controllata manualmente, il che di frequente porta a un trasbordo dell’acqua contenuta nel serbatoio di raccolta. Il serbatoio può essere posizionato in una vasca o vicino a uno scolo. Un’altra possibilità è quella di acquistare una valvola solenoide e un interruttor a galleggiante in un negozio fai da te. Il galleggiante deve disporre di 4 cavi (quelli con

SE NON UTILIZZATE ACQUA SENZA NITRATI PER L’IRRIGAZIONE, NE AVRETE BISOGNO DI UMIDIFICATORI DELL’ARIA. evitare di usare acqua calcarea per tutti i tipi di umidificatori, compresi quelli ad ultrasuoni, altrimenti LO FDOFDUH O® GDQQHJJHU¢ 1RWHUHWH uno strato di calcare sulla superficie dell’umidificatore se utilizzando acqua che contiene un’elevata concentrazione di calcare.

3 sono progettati per pompare l’acqua in uscita dai serbatoi). I coltivatori dovrebbero controllare quando il serbatoio è pieno, poiché questo porterebbe la valvola a girarsi, il che chiuderebbe il sistema a osmosi inversa. Se l’interruttore a galleggiante rima-


57 ne sospeso, continua a erogare corrente alla valvola solenoide, che continuerà così a fornire acqua al sistema a osmosi inversa. Il sistema verrà poi spento, se il galleggiante arriva in posizione verticale

erogata l’acqua attraverso il serbatoio dell’acqua installato al di sopra. Questo ha evitato che la delicata membrana venisse rovinata dal calcare e che l’aria è stata umidificata ancora meglio di prima (purtroppo gli

SE L’ACQUA DEL RUBINETTO HA UN VALORE COMPRESO FRA 0,4 E 0,8 EC, QUESTO È SUFFICIENTE E NON È NECESSARIA ACQUA DI QUALITÀ MIGLIORE e l’acqua non fuoriuscirà dal serbaWRLR FKH ULPDUU¢ SLHQR 1HO QRVWUR esperimento, abbiamo utilizzato una pompa ad acqua a isolamento acustico per erogare acqua depurata all’umidificatore Mist&Cool e l’abbiamo nebulizzata sulle piante durante la fase di fioritura. Grazie a un relay a tempo, la pompa è stata impostata per operare 20 secondi, seguiti da una pausa di 5 minuti per evitare che il Mist&Cool inondasse il sistema. In seguito, è stato acquistato un umidificatore a infrasuoni a cui viene

umidificatori a ultrasuoni consumano molta più elettricità di quando non facciano gli umidificatori Mist&Cool). 1HO IDUOR OȇDFTXD QRQ VL ª GHSRVLWDWD sulla superficie, ma si è diffusa nell’aria a mo’ di nebbia. L’umidità dell’aria desiderata può essere selezionata a piacimento mediante un igrostato. Per questo motivo, gli umidificatori a ultrasuoni sono dispositivi migliori per umidificare l’aria, ma dovrebbero essere montati in direzione dell’aria in entrata. Si possono appendere piccoli dispositivi compatti con un serbatoio da quattro litri alla stessa

Immagine di una valvola solenoide, che deve essere collegata al galleggiante. La linea di fase è collegata ulteriormente attraverso il terminale di una lampada alla valvola solenoide, mentre la linea di terra è collegata al cavo marrone del galleggiante e ritorna attraverso il cavo nero. Se l’acqua deve essere pompata fuori dai serbatoi, la terra dovrebbe essere collegata al cavo blu che svuota il serbatoio, anche se purtroppo qui non è visibile distintamente. La linea di terra è collegata alla valvola solenoide attraverso il cavo nero della valvola solenoide.

altezza dei riflettori o al di sopra. Il vantaggio di questo sistema con galleggiante e valvola solenoidi è che non bisogna preoccuparsi di

nulla. Il serbatoio contenente acqua pulita è sempre pieno e l’erogazione di acqua al Mist&Cool inizialmente e poi all’umidificatore a ultrasuoni poi è ininterrotta.

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BREEDING

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INCROCIARE L'ERBA Passano gli anni coltivando e a tutti prima o poi viene la curiosità di provare ad incrociare due varietà magari entrambe buone alla fumata oppure una buona ed una produttiva, sperando di ottenere degli esemplari portatori delle caratteristiche scelte. Le sorprese abbondano e si riflette nei nomi che portano le differenti varietà sul mercato offerteci dai professionisti delle seedbank. Anche in casa si può divenire breeder e selezionare tra differenti fenotipi uno dalle caratteristiche desiderate. di CBG Certo si fa complicato per un hobbysta ma è comunque fattibile. In questo modo si avrà un genotipo dalle caratteristiche conosciute pronto per esser incrociato con altri esemplari dalle caratteristiche interessanti. La prima cosa da fare volendo incrociare è la selezione dei genitori, gli esemplari definiti riproduttori perché saranno il nostro punto di partenza da cui andare a creare discendenti come li vogliamo noi. Di un esemplare si prende nota della forma, della velocità di crescita, del fabbisogno nutrizionale, di eventuali

lavoro ed ecco che i problemi diventano piacevoli dettagli e il prodotto di sicuro è di alta qualità. Quando si vuole selezionare sarebbe bene tener conto del trend con cui sono state selezionate le piante scelte come riproduttori. Se sono state selezionate per il portamento a cima centrale non generanno facilmente piante cespugliose. Così facendo si può evitare di cercar rose in mezzo alle margherite, si risparmia tempo e soldi. Chi seleziona per il portamento cerca le singole cime senza ramificazioni affinché le piante risultanti

ANCHE IN CASA SI PUÒ DIVENIRE BREEDER E SELEZIONARE TRA DIFFERENTI FENOTIPI UNO DALLE CARATTERISTICHE DESIDERATE. debolezze e per ultima ma non meno importante della resa in grammi al raccolto. Così nel diario della growroom rimangono oltre agli interventi anche i dati ambientali, utili per poter ripetere un ciclo quando il risultato convince. È proprio nel rapporto con le singole piante che si riflette l'amore del coltivatore nel suo

siano adatte alla tecnica meglio conosciuta come S.O.G. o mare di verde. Ogni genetista ha un obiettivo e va selezionando ed incrociando secondo il proprio talento. Nel caso vi siano esemplari dai caratteri difficilmente trasmissibili allora li si avrà il banco di prova per valutare la bravura del breeder di turno nel fissare nella progenie le caratteristiche desiderate.

Purtroppo ancora vi sono in giro pirati del breeding che selezionano e diffondono cloni di varietà scarsamente produttrici dimenticando che un élite clone è veloce, produttivo e con una resina di qualità superiore AL CONTEMPO! Per chi non li conoscesse gli élite clones sono quei cloni che sono passati nella storia della cannabis growing culture perché sono superiori rispetto ai loro contemporanei. La prima Cheese produceva più del normale, mentre ora sono in molte a contendersi la produzione della Cheese, come d'altronde sono molte le pseudo-originali palesemente finte che si trovano in giro. Io lo dico sempre ai coltivatori che incontro: non diffondete cloni tipo “buono ma produce poco” o “produce tanto ma sa di niente”

perché sono inutili nel progresso del breeding cannabico. Già ci abbiamo messo tanto ad ottenere un alto rapporto fiori/foglie, ora che abbiamo la cannabis moderna non torniamo indietro! Una volta scelti i nostri riproduttori si dovrà incrociarli, ma se qualcosa va storto o se ci viene voglia di reincrociare un figlio con un genitore come si fa? Un breeder ha un parco madri con almeno una copia di tutti gli esemplari che ha nella sua growroom. Clonare è molto facile ed importante perché permette di conservare una genetica nel tempo e se necessario riprodurla ogni volta che è necessario. Fare un clone significa tagliare un ramo (un apice è meglio) e far sì che radichi diventando una copia uguale al 99,9% ai genitori. Quello 0,1 % di diversità è dato dal fatto che le piante si adattano a determinate condizioni ambientali in cui crescono e trasmettono sia ai figli sia per via clonale dei “consigli” biochimici su come affrontare meglio il nuovo habitat. I più curiosi vadano a cercare su Google “epigenetica”, la branca della genetica che studia le mutazioni fenotipiche dovute non a mutazioni del DNA. I semi che si otterranno da un incrocio saranno la prima generazione dell'incrocio cercato, già dentro questi esemplari si possono ricercare le nostre pietre miliari (se siamo stati fortunati sono anche più di una!). La statistica è leggermente contraria alle aspettative dei breeder perchè purtroppo non è così facile come sembra ottenere esemplari realmente superiori: non sempre le caratteristiche che cerchiamo sono fissate, cioè presenti, sul medesimo esemplare. Magari una è veloce e poco produttiva mentre sua sorella è produttiva ma lenta. Un consiglio che mi sento di dare è di utilizzare esemplari ad alto valore riproduttivo, che siano quindi varietà dichiaratamente superiori rispetto alla media di quello che si trova in giro. Non che le piante dello zio Pino non siano adatte ad incrociarle con una Diesel mandarina ma se si usassero semi statunitensi provenienti da collettivi di coltivatori professionisti sarebbe più facile avere risultati migliori. Aspettando il giorno in cui il breeder sarà una professione come le altre, noi tutti coltivatori dobbiamo ringraziare chi a grande rischio incrocia e seleziona per noi grande pubblico. Buone fioriture, sinsemilla per noi e con tanti semi per i breeders!


GK Forza della Natura! Fertilizzante naturale dagli pipistrelli


QUIZ

QUIZ SULLA COLTIVAZIONE DI SOFT SECRETS

61 7) Quale di queste è una varietà Indica?

14) Cosa si può fare con un Pollinator?

A. B. C. D.

A. B. C. D.

Sour Diesel Super Lemon Haze Blueberry Chocolope

Author Stoney Tark

Potare le foglie più piccole delle cime Impollinare piante femmina Raccogliere polline dalle piante maschio Raccogliere cristalli dalle parti potate di scarto congelate per produrre hashish Ice-o-lator

8) Quando si coltivano semi convenzionali, come si distinguono i maschi dalle femmine? 15) Qual è la quantità massima di terra di cui si A. I maschi hanno fiori precoci di forma sferica, menha bisogno per ogni pianta autofiorente? 1) Quando l’umidità dell’aria circostante è bassa, come risolve il problema la pianta di cannabis? A. Smette di crescere vigorosamente e rallenta B. La pianta assorbe più acqua dalle radici C. La pianta fa traspirare più umidità dalle foglie D. Le piante femmina muoiono, le piante maschio rimangono vigorose

2) Quali di questi tipi d’illuminazione richiede un ballast per alimentare la lampadina? A. B. C. D.

Luci di coltura LED Lampadine fluorescenti Sodio ad alta pressione (HPS) Lampadine a infrarossi

tre le femmine pilucchi bianchi (fra gli internodi). B. Non si possono distinguere finché le piante non iniziano a fiorire C. Le piante maschio diventano più alte delle piante femmina D. Le piante crescono maggiormente verso l’alto

A. B. C. D.

5 litri 10 litri 15 litri 20 litri

16) Perché conviene posizionare cocci di vasi in pietra rotti sul fondo del vaso quando 9. Se un seme di cannabis è rigato o ha alcuni si coltiva outdoor? disegni su di esso, cosa significa? A. Le piante avranno un elevato contenuto di CBD B. È un carattere genetico che rispecchia la diversità dei semi C. Questi semi dovranno essere immersi nell’acqua all’inizio D. Nasceranno molte piante maschio da questi semi

A. Tiene lontani lumache e animaletti schifosi B. Taglia le radici e se ne sviluppano così di più C. Drena l’acqua ed evita che le radici rimangano troppo umide D. Non è affatto una buona idea perché danneggia le radici

10) Quando si usa illuminazione fluorescente, 17) Di quante ore di luce hanno bisogno le piante autofiorenti per scatenare la fioritura? 3) Perché i cloni appena prelevati devono in quale fase si usa lo spettro luminoso da essere posti in un propagatore con bassa 6400k? A. 12 ore al giorno illuminazione? A. Può essere usato durante la fase vegetativa e di B. 18 ore al giorno A. Per fermare gli insetti B. Finché ricevono luce non hanno bisogno di un propagatore C. Per aiutare i cloni nella fotosintesi D. Avranno bisogno di elevata umidità per formare le radici

fioritura B. Solo durante la fase di fioritura C. Solo per le pianticelle D. La fase vegetativa, per poi passare a uno spettro da 2700k durante la fioritura

C. Fioriranno automaticamente a prescindere da queste D. Dovranno essere tenute al buio per 72 ore

18) Cosa è una ‘Mother room‘? A. È la stanza di coltura principale

4) Se si vuole controllare la conducibilità di 11) Quale banca di semi olandese ha creato la B. Si riferisce alla stanza di essiccatura una soluzione nutritiva, quale di queste C. È una stanza che contiene solo piante femmina varietà White Russian? penne si dovrebbe usare? D. È dove si tengono le piante madre sotto 18 ore A. Royal Queen Seeds A. B. C. D.

Penna EC Penna pH Penna termometro Penna umidità

5) Quando ci si aspetta che inizino a fiorire le A. B. C. D.

6) Quando si coltiva cannabis indoor, qual è la temperatura ottimale per le piante? A. B. C. D.

12) Quando si utilizzano i nutrienti, cosa indica la lettera K?

piante di cannabis coltivate outdoor nell’Eu- A. Potassio ropa del Nord? B. Fosforo

All’inizio di settembre Alla fine di luglio All’inizio di giugno Dipende dalla quantità di luce del sole che ricevono

32 gradi centigradi 27 gradi centigradi 18 gradi centigradi Qualsiasi temperatura oltre i 15 gradi centigradi va bene

di luce

B. Dutch Passion C. Paradise Seeds D. Serious Seeds

C. Magnesio D. Carbonio

13) Cosa significa “Flushing delle piante”? A. Irrigare maggiormente durante gli ultimi giorni di fioritura per ripulire il substrato di ogni residuo di sali B. Il flushing è una tecnica di coltura che prevede la rimozione delle foglie della chioma prima del raccolto C. Tirare lo sciacquone per eliminare le parti potate dopo aver raccolto le cime D. È una sorta di sussurro delle piante.

19) Perché a volte i coltivatori piegano i gambi delle piante di cannabis? A. B. C. D.

Perché fioriscano più velocemente Perché diventino meno cespugliose Per drenare l’umidità dai gambi Una volta curati, i gambi sono più robusti e possono sostenere cime più pesanti

20) Quale di queste varietà ha un sapore e un aroma simile al carburante? A. B. C. D.

Strawberry Cough Sour Diesel Blueberry Orange Bud

Controlla le risposte a pagina 70


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BOOK REVIEW

THE SCRATCH & SNIFF BOOK OF WEED: UN’ENCICLOPEDIA DA ANNUSARE L’idea suona come il classico “colpo di genio” che si condivide con l’amico di canna in una notte in cui si riempiono i posaceneri, eppure l’enciclopedia olfattiva della cannabis esiste. Si intitola The Scratch & Sniff Book of Weed, si gratta e si annusa ma è decisamente più seria di quello che ci si aspetta. di Giovanna Dark “La proposta di incorporare l’elemento olfattivo è stata improvvisa ma perfettamente logica”, spiega a Vice uno dei due autori, Seth Matlins. A dirla tutta, anche la coautrice Eve Epstein, si è sempre detta sorpresa del fatto che nessuno ci avesse ancora pensato. Matlins, uno stoner a suo dire dal 1982 – “quando per la prima volta ascoltai i Pink Floyd” – ed Epstein, una consumatrice regolare di olio di cannabis, hanno puntato sull’elemento olfattivo soprattutto per attrarre i lettori: entrambi vengono dal mondo del marketing e comprendono perfettamente che al giorno d’oggi non è solo il messaggio a contare, ma soprattutto come lo si veicola. Ma la componente gratta & annusa non risponde solo ad esigenze di mercato: i due autori mirano anche a far apprezzare il potenziale multisensoriale dell’erba ¬– l’odore, il sapore, la sensazione – e hanno perciò cercato di catturarne le essenze per il loro libro. E il risultato si sente. Le differenti sensazioni corporee associate ai diversi tipi di marijuana saltano fuori di continuo sfogliando l’enciclopedia. Un’enciclopedia in cui non si tralascia di menzionare le molteplici proprietà curative e riabilitative della pianta, così come quelle afrodisiache. Seth Epstein ed Eve Matlins avevano in mente anche un secondo obiettivo, quello di riportare in auge il piacere di maneggiare un libro. Una splendida “operazione nostalgia” che mira a ricordare come il piacere tattile e olfattivo di sfogliare un vero libro sia incomparabile alla lettura pensata per i formati digitali. The Scratch and Sniff Book of Weed, con le sue pagine spesse, le sontuose illustrazioni di Ann Pickard e la sua squisita attenzione al design è chiaramente un libro fatto per essere sfogliato. Ma questo libro non può certo essere considerato

alla stregua di un gadget. Stando a quanto affermano gli autori l’enciclopedia è stata pensata soprattutto secondo il suo spirito originario,

ovvero quello di informare ed educare. Gli autori si augurano infatti che il libro possa offrire un contributo alla generale discussione sul bisogno di riformare le politiche federali statunitensi in materia di cannabis. Il libro si conclude non a caso con un appello spassionato e a caratteri cubitali: LEGALIZE IT, legalizzatela. Nel corso delle ricerche preliminari alla stesura del libro, i due autori si sono imbattuti in aneddoti interessanti – ad esempio il fatto che in Nord Corea viene venduta nei supermercati – ma si sono scontrati soprattutto con l’esasperazione che caratterizza la storia del proibizionismo e della demonizzazione della pianta di cannabis. Lo si può vedere già dalle prime pagine, dove gli autori dichiarano di non voler usare il termine “marijuana” in quanto problematico. Il libro spiega infatti come il termine sia stato reso popolare negli anni ’30, grazie al capo del Federal Bureau of Narcotics, il quale lo usava esplicitamente con intenti razzisti contro le persone di colore, colpevoli a loro

dire di diffondere la pratica. A margine del libro, Seth Epstein ha dichiarato “Quello che rende un termine razzista è esattamente il contesto in

cui il termine viene usato”. Se infatti il termine marijuana non si riferisce in realtà ad un preciso

e di guadagno personale”. Parlando di politica, ad esempio, nel libro si fa riferimento a Nixon e alla war on drugs che scatenò in primo luogo contro i suoi detrattori hippy e le persone di colore; sul versante economico si nota invece come le case farmaceutiche e l’industria degli alcolici abbiano giocato un ruolo fondamentale nel diffondere la psicosi contro la cannabis, sebbene – come gli autori sottolineano – “la maggior parte della narrativa creata attorno ad essa non abbia alcun riscontro nella realtà scientifica”. Matlins ad Epstein ce l’hanno messa tutta per bypassare la mala informazione e gli stereotipi che da sempre affliggono la pianta, e l’hanno fatto sia a livello di testo che di immagini. I 4 personaggi ricorrenti nelle illustrazioni sono infatti estremamente diversificati: una nonna asiatica, uno studente universitario di colore, una mamma Latina e un un cinquantenne

QUESTO LIBRO NON PUÒ ESSERE CONSIDERATO ALLA STREGUA DI UN GADGET: L’ENCICLOPEDIA È STATA PENSATA SOPRATTUTTO SECONDO IL SUO SPIRITO ORIGINARIO, QUELLO DI EDUCARE gruppo etnico, il modo in cui il termine è stato introdotto nella lingua comune è così strettamente legato a pregiudizi razzisti che la parola ne viene contaminata per associazione. Più in generale, Epstein ha notato “Una cosa ci è apparsa chiara: dal momento che la pericolosità della cannabis è indimostrabile, i proibizionisti non possono essere mossi che da ragioni politiche

caucasico. Questa la reale demografia dei consumatori di cannabis secondo gli autori. “Quello che abbiamo provato a fare – conclude Matlins – è stato tessere 4000 anni di storia ed esperienza in qualcosa che stimoli il pensiero critico e giochi un qualche ruolo nel cammino per la depenalizzazione e legalizzazione di questa pianta”. Chapeau!

FACCIO LA MIA PARTE PER SORVEGLIARE IL QUARTIERE.



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COLTIVA CON ROBERT B.

ECCESSIVA FERTILIZZAZIONE. COSA FARE? SIETE ANCORA IN TEMPO! Ci sono opinioni diverse su come fertilizzare al meglio. Alcuni coltivatori fertilizzano troppo poco, mentre altri troppo. Per sicurezza, è meglio fertilizzare meno, poiché le piante assorbono completamente il fertilizzante in questo caso. Quando

ingredienti sono somministrati in quantità eccessive, la pianta inizierà dapprima a soffrire, poi smetterà di crescere e infine appassirà. L’eccessiva fertilizzazione è un argomento delicato. Quando i

Troppo ferro in un potenziatore di fioritura

si utilizza troppo fertilizzante, le piante possono risultarne danneggiate, oppure addirittura morire. Se le piante fertilizzate oltre un certo limite vengono raccolte, la qualità sarebbe così pessima che non si riuscirebbe neanche a regalarle. Ogni fertilizzante, in pratica, e non semplicemente una ristretta gamma di fertilizzanti, ma anche i componenti e gli additivi presi singolarmente, potrebbe essere utilizzato in eccesso. A seconda delle sostanze che superano il valore soglia, gli effetti sulle piante saranno diversi. Tuttavia, non esistono indicazioni generali per capire se un ingrediente specifico è presente in quantità troppo elevate nel substrato. Alcune di queste potrebbero essere la perdita di colore delle foglie oppure il fatto che si attorciglino su se stesse. A seconda della genetica, tuttavia, la morte delle foglie grandi potrebbe essere un fenomeno piuttosto normale. Quando le parti inferiori della pianta ricevono poca luce, alla fine del periodo di fioritura, le piante diventano violacee. È quindi importante interpretare correttamente i sintomi per un determinato tipo di genetica, dato che in alcune situazioni la pianta potrebbe essere perfettamente vitale. Ciononostante, se alcuni degli

conta è raccogliere informazioni sulla genetica selezionata prima di coltivare una pianta e monitorare come i vari indicatori si comportano durante la crescita. In determinate situazioni, le indicazioni dei produttori di fertilizzanti potrebbero

Meno fertilizzante per la fase di crescita

produttori di fertilizzanti consigliano i valori EC, le indicazioni si riferiscono

essere sbagliate anche per genetiche che sopportano un’ampia quantità

I tappetini di CoGr freschi dovrebbero essere risciacquati quando sono imbevuti

alla genetica che sopporta la quantità di fertilizzante. Tuttavia, ci sono anche vecchie varietà o determinate genetiche Haze che vengono fertilizzate oltre i limiti accettati nonostante queste indicazioni ‘normali’. Un coltivatore non sarà quindi in grado di capire, durante il periodo di fioritura, se un valore compreso fra 1,4 e 2,2 EC sia o meno adatto alla fertilizzazione. Potrebbe essere giusto o sbagliato. Ciò che

dei fertilizzanti, e questo 20% non viene osservato e non si applica un drenaggio efficace, il fertilizzante potrebbe essere assorbito con facilità e accumularsi nel substrato (ossia lana di roccia o CoGr). Oppure il coltivatore potrebbe utilizzare un sistema a ricircolo, in cui l’acqua utilizzata viene recuperata e riutilizzata per una nuova irrigazione. La coltura assorbirà più l’acqua più rapidamente rispetto al fertilizzante, che si accumulerà dunque nel serbatoio dell’acqua. Il valore EC dell’acqua rimanente potrebbe aumentare e superare la soglia critica. Alcuni coltivatori hanno semplicemente messo la lana di roccia nei vasi, senza proteggerli dall’evaporazione. L’evaporazione è stata così alta che le piante sono risultate eccessivamente fertilizzate molto prima del raccolto e sono quindi appassite. A seconda delle condizioni specifiche, si dovrebbe adeguare la fertilizzazione anche sulla base della genetica della pianta. I coltivatori che notano gli effetti

Strumenti per la rilevazione del pH

di fertilizzante. Se un coltivatore utilizza un sistema idroponico con un drenaggio al 20%, con risciacquo

dell’eccessiva fertilizzazione fanno immancabilmente un errore tipico, ossia interrompere completamente

UN FATTORE SIGNIFICATIVO È CHE LE PIANTE CHE FORMANO RADICI HANNO BISOGNO DI UN VALORE INFERIORE DI EC NEL SUBSTRATO PER SVILUPPARSI ADEGUATAMENTE.


65 la fertilizzazione. Se sono visibili segni di eccessiva fertilizzazione, in genere significa che la fertilizzazione ha già raggiunto una fase critica, in cui le piante risultano danneggiate e la crescita si ferma. A questo punto, se la pianta viene irrigata ulteriormente con acqua con pH regolato e la crescita della pianta si è già fermata, non riuscirà più ad assorbire il fertilizzante dal substrato per diventare verde. La pianta rimarrà in un substrato eccessivamente fertilizzato, non riuscirà a superare il problema e ne rimarrà dunque menomata. Il problema non verrà quindi risolto e, se il coltivatore utilizza acqua del rubinetto con il tipico valore EC dell’acqua potabile, andrà anche ad aggiungere sali nutrienti e a peggiorare la situazione ancora di più. Sospendere il

Strumento per la rilevazione dell’EC

fertilizzante potrebbe essere di aiuto solo se l’eccessiva fertilizzazione non ha raggiunto il limite critico. Al di là di questo limite, il substrato dovrebbe essere risciacquato con acqua con pH regolato a una temperatura ambiente adeguata. Se le tracce di fertilizzanti vengono risciacquate

SE GLI INGREDIENTI SONO SOMMINISTRATI IN QUANTITÀ ECCESSIVE, LA PIANTA INIZIERÀ DAPPRIMA A SOFFRIRE, POI SMETTERÀ DI CRESCERE E INFINE APPASSIRÀ un fertilizzante ad ampio spettro, in cui è contenuto l’ingrediente in piccola quantità, che il coltivatore non abbia peggiorato ulteriormente la situazione e che l’ingrediente non si sia disciolto (la fertilizzazione spesso viene fatta in modo sbagliato, si usa il fertilizzante sbagliato oppure il fertilizzante è somministrato in GRVH HUUDWD 1RQ ª XQD FDWWLYD LGHD quella di risciacquare il substrato se si sospetta un’eccessiva fertilizzazione, anche se non è necessariamente vera. Se, d’altro canto, la fertilizzazione eccessiva ha raggiunto uno stadio

Il valore EC può anche essere misurato nell’acqua di drenaggio esattamente come viene misurato nell’acqua d’irrigazione. Dato che, di norma, l’EC si accumula nel substrato, il valore EC è

Se le foglie inferiori soffrono per una mancanza d’acqua e di luce, i coltivatori dovrebbero evitare errori durante la fertilizzazione!

critico, per il risciacquo il coltivatore dovrebbe utilizzare almeno la stessa quantità di quella richiesta per pareggiare il volume del substrato. Se l’acqua che fuoriesce dal substrato è chiaramente colorata, questo indica eccessiva fertilizzazione. Dopo il risciacquo, l’acqua dovrebbe

SE SONO VISIBILI SEGNI DI ECCESSIVA FERTILIZZAZIONE, IN GENERE SIGNIFICA CHE LA FERTILIZZAZIONE HA GIÀ RAGGIUNTO UNA FASE CRITICA… dal terreno, la pianta può tornare vitale. Questa tecnica funzione anche se il valore critico di una singola sostanza viene superato. Anche se il coltivatore ha interpretato in modo erroneo una determinata situazione e ha somministrato una quantità eccessiva di questa sostanza, risciacquare non sarà una soluzione sbagliata se il substrato verrà successivamente fertilizzato in modo normale, a condizione che si utilizzi

è indispensabile. In ogni caso, i coltivatori dovrebbero utilizzare fertilizzanti completi (ossia ad ampio spettro) ed evitare di utilizzare i nutrienti singolarmente, perché avranno maggiori probabilità di compiere errori e dimenticheranno spesso i fondamentali oligoelementi.

essere solo leggermente colorata. Quando l’acqua diventa nuovamente chiara, significa che le piante hanno bisogno di fertilizzazione. A seconda del fertilizzante utilizzato e del livello di eccessiva fertilizzazione, l’acqua potrebbe avere un aspetto diverso all’inizio e alla fine del risciacquo. Potrebbe essere chiara sin dall’inizio. D’altro canto, se anche solo una sostanza è stata somministrata al di sopra della soglia critica, tale lavaggio

generalmente più alto nell’acqua di drenaggio rispetto all’acqua d’irrigazione. Questo non è negativo, bensì normale e persino benefico. Tuttavia, bisognerebbe considerare che un determinato tipo di genetica tollera solamente uno specifico valore EC nel substrato. I coltivatori possono facilmente valutare questi valori effettuando misurazioni nell’acqua di drenaggio. Se hanno valutato per la propria genetica che è tollerato un valore, per esempio, di 2,6, come soglia massima, e che è stato già raggiunto un valore di 2,2, questo significa che l’acqua d’irrigazione dovrebbe essere meno fertilizzata per evitare di dover risciacquare in seguito. Un fattore significativo è che le piante che formano radici o che stanno crescendo hanno bisogno di un valore inferiore di EC nel substrato per svilupparsi adeguatamente. I coltivatori che riutilizzano lana di roccia, CoGr o terra devono risciacquare abbondantemente tre giorni prima del raccolto, affinché una pianta maturi in modo sano e il substrato sia perfettamente riutilizzabile con un valore EC basso.


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IUXWWD ðRUL YHUGXUH H SLDQWH GRPHVWLFKH , &RFROLWHV KDQQR XQâDOWD FDSDFLW¿ SHU OâDULD SHU DVVLFXUDUH XQD JUDQGH IRUQLWXUD GL RVVLJHQR DOOH UDGLFL H OD GLVWULEX]LRQH LGHDOH GHOOâDFTXD SHU PLJOLRUDUH OâDVVRUELPHQWR GHOOâDFTXD QHOOH UDGLFL ,O &RFROLWH Ñ SHUIHWWR SHU OâLQQDτDWXUD PDQXDOH H LO &RFROLWH Ñ SHUIHWWR SHU L PHWRGL DXWRPDWLFL GL FUHVFLWD

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CANNABIS SOCIETY

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DAL CORRIERE DEL FUTURO CON LA SWEET PINK GRAPEFRUIT IN UN VIAGGIO NEL FUTURO

Mentre scrivo queste righe surreali fumo una SPG di quasi quattro mesi fa e mi viene facile trovare esempi al limite dell'assurdo e riderci sopra: spero vivamente rimanga un racconto inventato e nessun quotidiano nel futuro debba mai pubblicare un appello come questo perché ancora la cannabis sarà illegale. È giunta l'ora di smetterla di vederla come una droga pericolosa, bensì come un potente farmaco dagli svariati utilizzi terapeutici. di CBG Signor Legislatore stiamo diventando anziani! Come faremo quindi a sostenere la nostra passione con sempre meno forze? Con gli acciacchi della salute credete sia facile continuare a vivere in questa maniera e cioè criminalizzati per una pianta? Mi chiamo Gustavo Spinelli e scrivo dalla provincia di Bologna. Ho da poco compiuto 82 anni, chiaramente sono pensionato e i miei hobby sono fumare la cannabis alla sera e il mio orto dove coltivo i pomodori. Per fortuna sono ancora in salute perciò posso

la possibilità di coltivare indoor... le sarei ancor più grato.

Fumo da sempre, con la mia famiglia e coi miei amici. Lei sa quante e quali peripezie ho passato negli ultimi settanta e passa anni? Un mio amico, mio coetaneo, qualche anno fa si ruppe il femore di fronte alla bocciofila del dopolavoro ferroviario per colpa di un passo di corsa mal accennato alla vista di una volante a velocità sostenuta. 1RQ FKH 6LPRQH QRQ DYHVVH EHYXWR abbastanza da legare la bici a una moto parcheggiata, ma posso garantire è una brava persona. Fortunatamente non erano li per un vecchio ubriaco e l'hanno aiutato chiamando una ambulanza. Se al suo posto ci fosse stato Cesare, novant'anni e qualche bypass, probabilmente sarebbe morto d'infarto. Chi non ha un giardinetto proprio e deve andare al parco a cercare rifornimenti favorisce la criminalità in strada, col rischio di venire arrestato. Qualche volta a correre il rischio sono coloro che andrebbero volentieri in una farmarifornirmi autonomamente, ma fino a cia a cercare il rimedio alle loro patoquando? logie, invece sono costretti a rivolgersi Mia moglie lo dice da anni, questo al mercato nero. Mia moglie non vuole giro e poi l'ultimo perché ogni fine che accompagni i miei amici al parco, estate si vergogna come una ladra ma ogni tanto prendiamo le biciclette a mostrare il giardinetto nascosto e andiamo a cercare qualche primizia. alle amiche. D'altronde come darle Al parco vi sono anche nostri coetanei, torto povera stella, passa tutta la non si stupisca, ognuno con un buon primavera a potare eppure non motivo per chiederle di legalizzare si riesce a contenerle dietro la o regolamentare una volta per tutte siepe. Figurarsi sono solo un paio la cannabis: per averla disponibile in GL SLDQWH 1RQ YRUUHL IDUOH FDULFR maniera sicura e controllata, come al di un mio problema familiare, se giorno d'oggi si fa con i medicinali. però potesse considerare, nella sua legge sugli stupefacenti, anche In questo stato di illegalità si produ-

cono ulteriori spese sanitarie, largo ai giovani ma un occhio anche agli DQ]LDQL 1HVVXQR GL QRL KD PDL IDWWR del male ad una mosca e non vediamo perché le cose debbano rimanere così, talmente complicate da costringerci a sforzi sempre maggiori come se fossimo dei criminali. Invecchiando mi sento mancare le forze, per fortuna non fumo i cyloom! Un signore delle Marche ha sofferto per anni, e ancora tutt'oggi, di dolori al tunnel carpale dovuto alla pulizia della pipa.

avremmo accesso al nostro hobby. Da anziani l'uso nel tempo libero è anche terapeutico perché uno spinello aiuta spesso a mantenere una sana routine, soprattutto ci mantiene sereni aiutandoci a dare il giusto peso alle preoccupazioni della vita. Ci pensi quindi per favore signor legislatore, non ci abbandoni! La SPG è finita, come questo articolo. Chiudo con la speranza di vedere libera la cannabis prima di diventar

GUARDIAMO AL FUTURO CON LA SPERANZA CHE CAMBI NELLA NOSTRA SOCIETA' LA PERCEZIONE DI UNA PIANTA E DEI SUOI UTILIZZATORI. Quando non avrò più la forza di JLUDUH LO JULQGHU D FKL FKLHGHU´" 1RQ mi dica alla badante o a mio nipote, fumano ben più di me... Se ci fossero delle associazioni cannabiche o dei coffee shop o dei dispensari

anziano e non avere i problemi del nostro amico immaginario Gustavo Spinelli, ma anche con la speranza che cambi nella nostra società la percezione di una pianta e dei suoi utilizzatori. Buone fioriture a tutti!


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WORLD CANNABIS

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Con un focus importante sul rapporto droghe e sottosviluppo nei paesi sottosviluppati, la loro missione consiste nella costruzione di un mondo giusto, democratico e sostenibile. Operando da oltre 40 anni come catalizzatore tra movimenti sociali, studiosi e policy-makers non potevano mancare pubblicazioni sulle politiche delle droghe come l’ultima fatica di Tom Blickman “Il Marocco e la cannabis”. Un’ avvolgente narrativa che ricostruisce l’evoluzione del paese divenuto con l’Afghani-

realtà i proibizionisti ad aver messo il carro di fronte ai buoi nel caso del Rif, con gli assurdi tentativi di annichilire la cultura e coltura del kif, la “gioia suprema” anche perché “per bloccare la produzione di cannabis in Marocco si dovrebbero convincere gli Europei a fumare le carote”. In effetti il Marocco continua ad essere il territorio di elezione di questa produzione che nonostante una sensibile riduzione dell’area di coltivazione (di 134 mila ettari al suo

UN PAESE CON OLTRE UN MILIONE DI CONSUMATORI, CIRCA L’8 % DELLA POPOLAZIONE, PIÙ UN ALTRO MILIONE DI PERSONE CHE VIVONO DELL’INDOTTO

IL MAROCCO E LA CANNABIS Il Transnational Institute (TNI) è un think tank olandese che propone lo studio e la soluzione delle grandi sfide della modernità. Grazie al sito bilingue inglese-spagnolo www.tni.org e alle attività di ricerca applicata, l’istituto rappresenta una miniera di informazioni per gli attivisti di tutto il mondo ma anche per i governi progressisti di tutto il mondo. In particolare dell’America Latina, tanto che sono stati proprio questi intellettuali olandesi a costituire i principali ispiratori del governo uruguaiano nella legalizzazione della canapa. di Enrico Fletzer

stan il principale esportatore di resina di cannabis, un’evoluzione che vede coinvolte milioni di persone tra produttori e consumatori sulle due sponde del Mediterraneo.

massimo storico nel 2003), controbilanciata dall’introduzione di varietà ibride che hanno quasi soppiantato le varietà tradizionali più resistenti alla siccità ma molto meno produttive. Anche per problemi idrogeologici La centenaria convivenza dell’uomo legati alle nuove varietà, la soluzione con la pianta è disturbata solo dal sarebbe logicamente l’istituzione di proibizionismo che fomenta ogni trattati bilaterali tra stati che potrebgenere di corruzione ed arbitrio. Il bero così permettere ai contadini VHJQDOH ODQFLDWR GHO 71Ζ ª FKLDUR OD l’istituzione di una economia legale cannabis potrebbe diventare una per la cannabis. Una pianta il cui benedizione qualora l’Europa cam- primo utilizzo nel Rif è datato tra biasse rotta nel senso di una pace il settimo e il quindicesimo secolo, durevole nel Mediterraneo. Con la subito dopo la conquista araba del nascita di un turismo eco-compati- Marocco settentrionale. Una probile e con l’importazione di hashish duzione conferita in gran parte al biologico di qualità sostenibile: un monopolio dei kif e del tabacco e la prodotto locale di qualità finalmente cui tassazione era trasferita al sultarestituito alla comunità democratica no o al Makhzen, il Tesoro. e non alle mafie locali ed internazionali. Il risultato sarebbe quello Un monopolio poi passato agli di mitigare di molto la pressione occupanti francesi e spagnoli che migratoria, le ragioni dell’esodo lo abolirono negli anni Cinquanta. Il ma anche il radicalismo islamico. che spiega la tradizionale simpatia Blickman sottolinea come siano in per la cannabis degli spagnoli e


70 tra gli stessi miliziani del generale Francisco Franco, le cui truppe stazionavano in Africa prima di scatenare la guerra civile. Il Rif è un territorio autonomo che esportava la canapa terapeutica in Francia nell’Ottocento quando era ancora legale ed autorizzata dal sul-

to fu poi reiterato nel 1951 dagli occupanti francesi ma in sostanza la cannabis vive in una zona grigia che permette ogni tipo di abuso e di business, che alcuni partiti politici vorrebbero però normalizzare. Sono tanti i paradossi evidenziati da Blickman in un paese con oltre

tano Mulay Hassan nel 1890 in cinque villaggi berberi delle aree tribali di Ketama che è tuttora il territorio tradizionale dove si coltiva la canapa. La produzione di hashish, nata negli anni Settanta grazie ai francesi ha quasi soppiantato il classico e secolare kif, la canapa mescolata con tabacco fumata per secoli nella caratteristica sepsi, la lunga pipa marocchina. A parte una breve parentesi a cui peraltro si ispirano i ribelli antigovernativi di oggi, la Repubblica autonoma dei Berberi del Rif (1923-1926) cercò di vietarne coltivazione e consumo perché il loro leader Adbelkrim, poi sconfitto da spagnoli e francesi, lo riteneva “haram”, proibito dall’Islam. Il divie-

un milione di consumatori, circa l’8 per cento della popolazione e un altro milione di persone che vivono dell’indotto. Tanto che i tentativi di eradicazione scatenarono le rivolte soffocate nel sangue del 1958, con oltre 8000 morti. L’hashish è un patrimonio dell’umanità che, svincolato dalla violenza, potrebbe restituire alla società legalità e felicità, termini che attualmente sembrano confliggere. Sogno o realtà? Il kif del Rif, con la sua carica di felicità, potrebbe richiedere anche a noi Italiani di fare un salto. Per la costituzione di una cosa giusta. Anche perché il Rif è una vera e propria polveriera e il kif la sua vera medicina.

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36-37 23 36-37 36-37 63 54 72 36-37 14 48 36-37 58 36-37 52 32 36-37 68 68 36-37 33 1 5 36-37 43 69 68 36-37 41 66 26 54 36-37 63 68 65 1 36-37 69 36-37 60 65 1 14 36-37

Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 e-mail: info@softsecrets.nl Sito internet: www.softsecrets.com

Collaboratori: Franco Casalone, Ed Rosenthal, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Clod, Giovanna Dark, Hugo Madera, Carlos Rafael Esposito, J. Searcher, Mr. Jose, Robert B., Stoney Tark, Jim Stewart, Sebastian Daniel e tanti altri. Traduzioni: Valefizz

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