LA RIVISTA DELLA CANNABIS DAL 1985
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WWW.SOFTSECRETS.COM | NUMERO 2 - 2019
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Buone notizie per la cannabis medica nel mondo: dopo il via libera dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sul CBD, anche l'Unione Europea ha voluto dire la sua sulle proprietà mediche della cannabis. In una risoluzione adottata lo scorso 13 febbraio il Parlamento europeo ha chiesto ufficialmente agli Stati membri di rafforzare la ricerca sulla cannabis medica e di sfruttare il potenziale dei farmaci a base di cannabis. di Giovanna Dark Nella risoluzione, di tipo non legislativo e quindi non vimcolante, si invitano prima di tutto la Commissione e le autorità nazionali ad operare una chiara distinzione tra l'uso medico e gli altri usi della cannabis. La Commissione e i 28 Stati membri sono inoltre esortati ad affrontare gli ostacoli normativi, finanziari e culturali che gravano sulla ricerca scientifica, finanziandola adeguatamente e promuovendo una maggiore conoscenza della cannabis medica tra i professionisti del settore medico. Anche l'UE dovrebbe impegnarsi maggiormente nella ricerca e stimolare l'innovazione per quanto riguarda i progetti sulla cannabis terapeutica. I deputati chiedono poi agli Stati membri di permettere ai medici di usare il loro giudizio professionale nel prescrivere farmaci a base di cannabis e, nel momento in cui si provano essere efficaci, questi farmaci devono essere coperti da regimi di assicurazione sanitaria, allo stesso modo di altri tipi di farmaci. Stando a quanto riportato nella risoluzione, gli europarlamentari sono convinti che la regolamentazione dei farmaci a base di cannabis si tradurrebbe in entrate supplementari per le autorità
pubbliche, limiterebbe il mercato nero e garantirebbe la qualità e un'etichettatura accurata, limitando allo stesso tempo l'accesso ai minori. Secondo i deputati, vi sono infatti prove incontrovertibili che la cannabis e i suoi cannabinoidi - nessuna menzione speciale
per il CBD stavolta - possono essere efficaci nel trattamento di una serie di malattie croniche e di altre disfunzioni. Nella risoluzione viene indicatoato ad
esempio il fatto che la cannabis abbia riscontri positivi nell'aumentare l'appetito e nel diminuire la perdita di peso associata all'HIV. Per gli eurodeputati la cannabis medica può anche: alleviare i sintomi di disturbi mentali come la psicosi o la sindrome di Tourette e i sintomi dell'epilessia; aiutare ad alleviare i sintomi dell'Alzheimer, l'artrite, l'asma, il cancro, il morbo di Crohn e il glaucoma; contribuire a ridurre il rischio di obesità e diabete e ad alleviare il dolore mestruale. In cosa si tradurrà questa direttiva europea ancora non ci è dato sapere. È certamente positivo il fatto che l'Unione Europea voglia impegnarsi per rendere più accessibile la prescrizione e la somministrazione di cannabis. Un po' meno lo è constatare che, per l'ennesima volta, la possibilità di autocoltivazione da parte dei pazienti non è nemmeno lontanamente considerata e che la cannabis viene in realtà ancora trattata come una sostanza pericolosa, da controllare strettamente ed istituzionalizzare. Possibilmente facendoci il più lauto guadagno possibile. Ma è davvero questo il futuro che vogliamo per la nostra amata pianta?
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FIERE DELLA CANNABIS
Foto: © Mary Jane Berlin / www.offenblen.de
MARY JANE, LA PIÙ GRANDE FIERA DELLA CANAPA DELLA GERMANIA, SI TERRÀ DAL 21 AL 23 GIUGNO 2019 A BERLINO MARY JANE BERLIN PRESENTA LE ULTIME TENDENZE NEL SETTORE DELLA CANAPA TEDESCO
BERLINO - "Mary Jane Berlin" si è espansa ancora di più e consente ora a oltre 250 espositori nazionali e internazionali di presentare il futuro di questa poderosa pianta in Germania. Con una superficie di oltre 8.000 metri quadrati indoor e 5.000 metri quadrati outdoor, ai visitatori verranno presentati prodotti ben collaudati e le nuove innovazioni nel settore. Il clou sarà l’area esterna di nuova progettazione, che è stata incrementata: una spiaggia di sabbia e una piscina nel fiume Sprea di Berlino che offre refrigerio nelle calde giornate estive. Il Mary Jane Berlin Festival triplica la superficie per creare un'atmosfera a livello europeo.
OLTRE 30.000 PRODOTTI IN UN UNICO LUOGO I leader del mercato europeo e le piccole aziende del settore della canapa, in particolare tedesco, austriaco e svizzero, saranno rappresentati nella sala espositiva centrale direttamente sul
Dato il crescente interesse delle grandi aziende straniere, Mary Jane Berlin si
All'evento della durata di tre giorni sito nell’ARENA di Berlino (Eichenstraße 4, 12435 Berlino), che riunisce esposizione di prodotti, congressi e un festival culturale direttamente sul fiume, sono attesi oltre 25.000 visitatori (www.maryjane-berlin.com).
fiume. Il numero di espositori aumenterà nuovamente rispetto all'anno precedente (2018: 200) passando a circa 250 aziende. I visitatori hanno la possibilità di confrontare, testare e acquistare oltre 30.000 prodotti. Dall’olio di canapa a concentrati, fertilizzanti, snack, vaporizzatori, tessuti e accessori per i
propone di offrire alle start-up tedesche la possibilità di penetrare facilmente il mercato nazionale. Sabato e domenica, alcune start-up selezionate presenteranno le loro idee a potenziali investitori e clienti in una breve sessione in cui prenderanno la parola durante la conferenza. La fase d’iscrizione è ancora in corso.
fumatori - tutto potrà essere esplorato. Quest'anno sono rappresentati molti prodotti a base di CBD che rispecchiano l'attuale tendenza della canapa in Germania.
Oltre alla fiera, alcuni esperti nazionali e internazionali parleranno di coltivazione, sviluppi nella legalizzazione e uso medico della cannabis. Quest’ultimo tema sarà trattato in particolare da medici tedeschi noti quali il Dott. Franjo Grotenhermen, il Dott. Christian Kessler e la Dott.ssa Eva Milz. Alcuni casi di pazienti e studi condotti integreranno le presentazioni. Inoltre, il Prof. Dott. Justus Haucap presenterà lo studio commissionato dalla German Hemp Association su come la Germania potrebbe risparmiare 2,66 miliardi di euro l'anno solo attraverso la legalizzazione della cannabis. Anche il Giudice tedesco Andreas Müller figurerà fra i relatori. Oltre alla fiera, al Mary Jane Berlin Festival, i visitatori troveranno musica dal vivo, vari DJ e numerosi punti culinari (canapa) presso gli stand all'aperto con vista sul fiume fra il 21 e il 23 giugno 2019. La cosiddetta "nave da bagno", accessibile in esclusiva ai visitatori della fiera, si trova in mezzo al fiume Sprea di Berlino e offrirà
veloce refrigerio nelle calde giornate estive con una rilassante vista sull’acqua. Mary Jane Berlin – la fiera della canapa più unica d’Europa www.maryjane-berlin.com Per info: info@maryjane-berlin.com
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PRODOTTI
The Secret Pot lancia Palm, la nuova frontiera delle Vape Pen
PERFETTO EQUILIBRIO TRA DESIGN COMPATTO E PRESTAZIONI ELEVATE, LE MISURE RIDOTTE LO RENDONO VERSATILE, PERFETTO PER IL RELAX Confermando la passione e l'impegno per offrire alternative soddisfacenti e potenzialmente efficaci per il relax, The Secret Pot presenta Palm, il dispositivo all'avanguardia riconosciuto come uno dei migliori vaporizzatori presenti sul mercato vape pen.
Tutte le infiorescenze The Secret Pot sono coltivate con metodologie artigianali ed eco-sostenibili. I prodotti a base di CBD rappresentano il top dell’offerta presente sul mercato, grazie a quel connubio fatto di innovazione tecnologica e qualità di componenti naturali. Fiore all’occhiello di tutte le linee prodotto, Palm rappresenta quel perfetto equilibrio tra design compatto e prestazioni elevate, oltre ad essere particolarmente indicato per diverse tipologie di dolori (come sindrome mestruale, spasmi e mal di pancia). Le sue misure ridotte lo rendono versatile, capace di stare nel palmo della mano, da qui il suo nome. Si tratta di una sigaretta elettronica unica nel suo genere che si differenzia da quelle attualmente in commercio e non solo per il design. La scheda logica interna permette di regolare automaticamente, senza il settaggio di un pulsante, la potenza di voltaggio in output in base alla viscosità del liquido presente nell’atomizzatore. L’elevata portata di scarico fornisce un’ampia quantità di vapore. Le batterie sono in grado di fornire il 25% di volume di vapore in più rispetto ad altri vaporizzatori. Dotato di una batteria da 550 mAh, Palm garantisce fino a 250 Puff dopo ogni ricarica (che dura circa un’ora).
L’azienda nasce da un gruppo di coltivatori, imprenditori e professionisti della comunicazione accomunati dalla passione per il mondo della canapa. Il mix di competenze ed expertise del team ha ispirato il brand e nutrito il progetto sin dall’inizio. The Secret Pot è un marchio etico che predilige un certo standard qualitativo e recupera un antico know-how tutto italiano : fino agli anni Cinquanta l’Italia era il secondo produttore europeo di cannabis dopo la Russia. L’estrazione con CO2 solventless, che utilizza pressione ad alte temperature per estrarre le essenze di CBD permette di non disperdere molecole importanti per la realizzazione dei prodotti finali. L’intera gamma si suddivide in quattro macro categorie di prodotti: Infiorescenze, Benessere, Vaporizzatori e Cosmetica.
Al Palm si aggiungono le cartucce M6T, atomizzatori fra i più innovativi sul mercato. Le cartucce contengono 50% di olio al CBD composto da 500 mg di cristalli isolati, disciolti in C8 MCT Oil, vitamine e terpeni naturali. In catalogo quattro sapori delle più famose genetiche americane, il tutto inserito nell’atomizzatore M6T capace di interfacciarsi con il Palm che ne riconosce la viscosità del liquido. La sua struttura interna interamente in ceramica favorisce la vaporizzazione dei liquidi - anche quelli più viscosi - senza doverli preriscaldare garantendo un’esperienza di consumo ancora più autentica. Disponibili in quattro sapori delle più importanti genetiche presenti sul mercato internazionale: Gorilla Glue, Sour Diesel, San Fernando Valley OG, Tangie. www.thesecretpot.com
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1994 - 2019
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PUNTO LEGALE
di Giovanna Dark
I PARADOSSI DELLA CANNABIS ITALIANA
Suprema Corte ha optato per un'interpretazione più "coraggiosa", dichiarando che se il commerciante è in grado di documentare che la cannabis proviene da coltivazioni che rispettano la legge sulla canapa industriale, allora la polizia non può procedere con sequestri preventivi, a meno che non ci siano seri sospetti che il commerciante stia mentendo. La Cassazione ha poi confermato di ammettere il prelievo di campioni per verificare che il contenuto di THC non superi lo 0,6% ma stavolta ha messo, come si suole dire, i puntini sulle I. E ha precisato quello che fino ad ora si era interpretato "per difetto", ovvero che è lo 0,6%, e non lo 0,2% come altre sentenze avevano ritenuto, il limite entro il quale la cannabis light è regolata dalla legge. Così facendo i supremi giudici hanno implicitamente ammesso che la legge di riferimento per quanto riguarda la vendita al dettaglio della cosiddetta "cannabis light" non è la 309/1990, cioè la legge Iervolino-Vassalli che regola le sostanze stupefacenti dopo l’abolizione della FiniGiovanardi, ma bensì la 242/2016. La Cassazione ha poi stabilito che la polizia non può sequestrare preventivamente nemmeno le piante di un coltivatore, se può dimostrare che i semi usati sono quelli contemplati dalla legge del 2016. Se, dopo un controllo, il contenuto di THC supera lo 0,6% la polizia può sequestrare o distruggere le piante, ma "anche in questo caso è esclusa la responsabilità dell’agricoltore". La Suprema Corte ha quindi deciso che, visto che la coltivazione della cannabis light è legale, lo è anche la sua vendita. La motivazione principe della sentenza infatti è stata: la legge non lo specifica perché - di fatto non ce n’è bisogno.
LA CASSAZIONE DICE CHE LA CANNABIS LEGALE È LEGALE MA I CONSUMATORI SONO SEMPRE A RISCHIO Se ne è lecita la produzione, ne è lecita la vendita. È questo il principio espresso dalla Cassazione che in una sentenza è intervenuta sulla questione della cannabis light, annullando un sequestro preventivo a carico di un 28enne di Civitanova Marche. Una sentenza che va in senso opposto rispetto a un'altra della stessa Corte, che di recente aveva precisato come la legge 242 del 2016 a cui fa riferimento, non ha affatto reso lecita la commercializzazione della cannabis, anche con basso principio attivo. Di nuovo, grande è la confusione nel cannabusiness italiano. Lo scorso gennaio la Corte di Cassazione he depositato le motivazioni di una sentenza con la quale ha stabilito che la vendita della cosiddetta "cannabis light" è legale, accogliendo il ricorso di un 28enne che aveva subito un sequestro lo scorso ottobre a Porto Recanati, in provincia di Macerata. In particolare, la Cassazione ha stabilito che anche se la legge del 2016 che regola la cannabis light non parla esplicitamente della sua commercializzazione, "risulta del tutto ovvio" che la contempli.
Una sentenza non così ovvia, se si pensa che è la prima in 3 anni a non indicare nello 0,2% ma nello 0,6% il limite di reale tolleranza anche per il distributore. Fino ad ora, infatti, la giurisprudenza italiana aveva nuovamente propeso per l'interpretazione più restrittiva di una legge volutamente ambigua, col risultato che anche la cannabis light era entrata nel mirino delle perquisizioni. A riprova di ciò, gli avvenimenti degli ultimi mesi del 2018, in cui una serie di sequestri
preventivi in vari cannabis shop della penisola - proprio uno di questi è quello oggetto del ricorso alla Cassazione - aveva fatto tremare quanti avevano investito tempo e denaro nel nuovo Eldorado della cannabis light. I sequestri erano stati decisi per analizzare la quantità di THC nei prodotti venduti, e avevano anche riguardato semplici clienti che avevano acquistato cannabis light "cartellinata": un'ecatombe. Con quest'ultima sentenza, invece, la
Un'ammissione non da poco quella dei supremi giudici, che ha portato buona parte del cannabusiness ad esultare: la liceità della vendita di "marijuana light" pare ora assodata. A leggere bene quanto depositato agli atti, la Cassazione pare però aver risolto solo parte del problema. Manca infatti una parte fondamentale dell'equazione: il consumatore. Se produttori e distributori sono tutelati dalla legge 242/2016, a che livello legale si collocano quanti quei prodotti li comprano? Allo stato attuale delle cose, chi viene trovato in possesso di un quantitativo anche minimo di cannabis è soggetto al sequestro e all'analisi della sostanza, è inoltre passabile di sanzione amministrativa secondo quanto prescritto dalla legge Iervolino-Vassalli. Nel caso in cui poi, si venisse trovati positivi ai test tossicologici - cosa, ahinoi, possibile anche con la light - allora si continuerebbe a rischiare patente e posto di lavoro. Quest'ultimissima sentenza della Cassazione potrà anche avere risollevato un po' gli animi ma purtroppo, fino a che non verrà rettificata la "legge madre" sugli stupefacenti, le forze dell'ordine continueranno a sequestrare, analizzare ed incriminare. Non è purtroppo ancora il momento di esultare.
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COLTIVA CON JORGE CERVANTES
Di Jorge Cervantes – jorge@marijuanagrowing.com
BURRO DI CANNABIS Decarbossilazione e solubilizzazione La cannabis grezza generalmente non è inebriante, ma potrebbe avere determinati effetti psicoattivi a seconda della quantità del THC libero presente rispetto al THCA. I pazienti riferiscono che fra gli effetti terapeutici della cannabis grezza figura il fatto che allevi la spasticità e l'infiammazione, mentre altri non hanno riportato alcun effetto terapeutico.
I cannabinoidi si trovano sotto forma di acidi (THCA) e sono legati al gruppo carbossilico (COOH). Prima di tutto deve essere "liberato", vale a dire che i cannabinoidi, ivi compreso il THC, devono passare dalla forma acida alla forma non acida per diventare psicoattivi. Il processo di decarbossilazione trasfor-
ma il CBD e l'acido THC non psicoattivo che si trova nella cannabis grezza in THC non acido psicoattivo. La decarbossilazione trasforma il CBD nella sua forma non acida, che è estremamente terapeutica. Il processo di solubilizzazione trasforma inoltre il CBD e il THC che si trovano nella cannabis essiccata dalla loro
forma acida alla loro forma non acide. Decarbossilazione e solubilizzazione raggiungono lo stesso scopo ma attraverso processi diversi. La decarbossilazione è una reazione chimica che rilascia anidride carbonica (CO2). La decarbossilazione della cannabis denota una reazione degli acidi carbossilici, eliminando un atomo di carbonio da una catena di carbonio. La decarbossilazione può essere ottenuta riscaldando la cannabis essiccata a predominanza di THC a oltre 100°C oppure riscaldando la cannabis essiccata a predominanza di CBD a oltre 146°C per un periodo che va dai 60 ai 90 minuti. Non riscaldate la cannabis – che sia a predominanza di THC o CBD - a più di 160°C per prevenire la fuoriuscita di cannabinoidi. Riscaldare oltre i 160°C può causare la volatilizzazione e la perdita di cannabinoidi desiderabili, CBD e THC, quando si miscelano con l'aria. La decarbossilazione si verifica inoltre rapidamente durante la vaporizzazione: la cannabis viene riscaldata a 187,8°C-193°C, dopo di che si vaporizza e si verifica la conversione nella forma non
Prima fase: tritate i fiori di cannabis in un piccolo macinino da caffè (o robot da cucina). Assicuratevi che il macinino da caffè sia pulito e utilizzatelo solo per la cannabis. I fiori tritati rilasciano più velocemente i cannabinoidi nel burro.
La cannabis fumata o vaporizzata che entra nei polmoni passa direttamente al cervello DWWUDYHUVR OȇDSSDUDWR VDQJXLJQR JOL HIIHWWL VL DYYHUWRQR VROLWDPHQWH WUD L Ά H L Ό VHFRQGL La dose è facile da controllare. La cannabis decarbossilata e solubilizzata che viene ingerita passa attraverso lo stomaco e il fegato prima di entrare l’apparato sanguigno. Gli effetti di QRUPD FRPSDLRQR WUD L ·Έ H L Ή PLQXWL H GXUDQR ILQR D ΄΅ RUH ΖO GRVDJJLR ª SL» GLIILFLOH GD controllare.
Seconda fase: sciogliete il burro a fuoco basso.
Terza fase: una volta che il burro si è sciolto, aggiungete la cannabis tritata.
19 essere utilizzata come solvente per liberare i cannabinoidi. La CO2 sta diventando un metodo diffuso per estrarre CBD e THC dalla cannabis essiccata.
PRODUZIONE DEL BURRO DI CANNABIS
Quarta fase: lasciate cuocere la miscela di burro e cannabis a fuoco lento SHU FLUFD ·Έ PLQXWL PHVFRODQGR RJQL pochi minuti, il che miscela le molecole di cannabinoidi e burro e accelera l'assorbimento.
Quinta fase: filtrate burro e cannabis utilizzando un colino ricoperto di garza. Attendete fino a quando la miscela si è raffreddata a sufficienza per poterla maneggiare e indossate dei guanti di gomma per eliminare il liquido residuo dalla garza.
Punti di fumo burro: 121,1ºC–148,9ºC olio d’oliva: 190,6ºC–246,1ºC olio d’arachidi (raffinato): 232,2ºC olio di girasole (raffinato): 226,7ºC Il burro di cannabis è uno degli ingredienti principali di molte ricette. Può essere usato da solo, come burro sul pane, o mescolato in innumerevoli ricette. I cannabinoidi sono legati ai grassi del latte presenti nel burro e sono conservati fino a quando il burro si può consumare in sicurezza. Utilizzate burro salato per la maggior parte delle ricette, in quanto ha un punto di fumo più alto di quello non
salato. Utilizzate burro non salato per la cottura. Una cottura lenta e regolare a bassa temperatura e un'adeguata miscelazione sono fondamentali per evitare di bruciare il prodotto quando preparate il burro di cannabis.
BURRO DI CANNABIS VELOCE Preparate piccole quantità di burro di cannabis, meno di 1 kg di burro di cannabis saltandolo in padella e aggiungendo cannabis. Preparate grandi quantità di cannabis seguendo la ricetta seguente: Utensili ȏ 0DFLQDFDIIª R URERW GD FXFLQD ȏ SDGHOOH ȏ ILOWUR ȏ JDU]D Ingredienti ȏ J ILQHPHQWH FXUDWL GL di fiori di cannabis ȏ SDQHWWR FO GL EXUUR
Jorge Cervantes è l’autore della Cannabis Encyclopedia (596 pagine, oltre 2.000 immagini a colori, in formato A4) e di Marijuana Horticulture (ossia la Bibbia). Entrambi sono disponibili in vendita su Amazon a livello internazionale. La Cannabis Encyclopedia contiene un ottimo capitolo sui nutrienti. Contattate Jorge su www.marijuanagrowing.com.
Sesta fase: versate il liquido raffreddato e filtrato in un contenitore.
acida "attiva". Non riscaldate a temperature superiori a 193°C, altrimenti potreste provocare bruciature/carbonizzazione preliminari. Questo processo libera le molecole da convertire in anidride carbonica (CO2) e vapore acqueo (H2O). Nota: il THC viene liberato rapidamente a temperature comprese fra 187,8°C e 193°C e il CBD viene liberato rapidamente a 187,8°C -193°C. Gli altri più di 80 cannabinoidi noti si volatilizzano a temperature diverse, spesso inferiori a 193°C. Lo stesso processo di decarbossilazione si verifica anche a un ritmo molto veloce quando la cannabis brucia. Il calore della cannabis fumata porta alla trasformazione del THC in forma psicoattiva. Il CBD viene trasformato nella sua forma non acida. La combustione rilascia molti composti tossici - idrocarburi aromatici come il benzopirene e altri agenti cancerogeni - che vengono inalati nei polmoni. Vedi www.marijuanagrowing.com per maggiori informazioni. I cannabinoidi sono solubili in grassi, zuccheri e oli (lipidi), alcool e altri solventi a
Settima fase: refrigerate il liquido finché non solidifica.
base di olio. Una volta uniti, i cannabinoidi sono solubili e si trasformano dalla forma acida a quella non acida. Il THC diventa psicoattivo e il CBD diventa molto più terapeutico. La solubilizzazione si verifica quando la cannabis viene miscelata con grassi, zuccheri, oli, alcol e altri solventi a base di olio. I cannabinoidi migrano e si concentrano nei solventi. Unite la cannabis a questi solventi e riscaldate a basse temperature (50°C -62,8°C) per 60-90 minuti per solubilizzare (estrarre) i cannabinoidi. Sobbollite e mescolate per assicurarvi l'estrazione completa. Per unire cannabis e alcol (alcolici o glicerina) non è necessario calore, ma il processo richiede molto più tempo. Mettete per esempio una cima in una bottiglia di alcol etilico - vodka, rum o alcolici di qualsiasi tipo. Col passare del tempo l'alcol assumerà il sapore e la potenza della cannabis. Oppure l'alcol può essere fatto evaporare e lasciare un concentrato. L’anidride carbonica (CO2) può anche
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COLTIVAZIONE DOMESTICA
pH & PPM
Su misura per la coltura Cos'è il pH? Questa domanda di solito è un vero grattacapo per i coltivatori, che immediatamente prendono in mano la loro pipa. Il pH riguarda il livello di alcalinità o di acidità di una determinata “cosa”, in questo caso un liquido. Il liquido è la soluzione nutritiva che si utilizza per far crescere il vostro gioiellino. La scala del pH va da 0 a 14. Un valore di 7.0 è considerato neutro, i valori superiori a 7.0 sono alcalini e i valori inferiori a 7.0 sono acidi. Ora, potreste chiedervi perché questo sia importante. Se foste chimici, sapreste la risposta. Dal momento che non lo siete, eccovela. Di Thomas Valentine La soluzione nutritiva che utilizzate è sostanzialmente un cocktail di varie sostante chimiche. Queste sostanze chimiche possono reagire l'una con l’altra in un processo chiamato legame covalente e possono formare così nuove sostanze chimiche indesiderate. Lo
Ma poiché le vostre piante hanno un livello di pH diverso per una crescita ottimale, dovete soddisfare le esigenze del vostro gioiellino, ridurre il pH e accettare la lieve perdita di valore nutritivo. Le piante frondose a crescita rapida in genere hanno
LA SCALA DEL PH VA DA 0 A 14. UN VALORE DI 7.0 È CONSIDERATO NEUTRO. sono perché la vostra pianta non riesce a utilizzarle. Il processo del legame covalente dipende in gran parte dal pH della soluzione in cui sono sospese le sostanze chimiche, in questo caso l'acqua. Con le sostanze chimiche utilizzate in una soluzione idroponica media, un chimico direbbe che il pH ottimale sarebbe 7.0, che è neutro. Il ragionamento alla base di questo è che nel mantenere la soluzione neutra, il legame covalente delle parti costitutive della soluzione sarà ridotto al minimo.
un pH più basso, che va da 5.2 a 5.9. Fortunatamente, un pH più basso legherà meno nutrienti di questo tipo nella vostra soluzione rispetto a quanto non farà un pH più elevato. Se lasciate che il valore del pH superi l'intervallo ottimale compreso fra 5.2 e 5.9, correrete il rischio di avere livelli indesiderati di carenze nutrizionali e tossicità, che possono ostacolare gravemente la crescita della vostra pianta. State attenti.
Nella vostra ricerca sui vari metodi idroponici utilizzati, potreste esservi resi conto che la maggior parte dei substrati utilizzati è relativamente inerte (lana di roccia, ghiaia, sabbia, ecc.). Questo
21 significa che il substrato non reagirà con i nutrienti nella soluzione. Per i metodi che utilizzano substrati inerti, si consiglia un pH di 5.2 per un assorbimento ottimale. È a questo livello di pH che le radici assimilano nel modo più efficace i nutrienti nella soluzione. Se la radice deve lavorare meno per assimilare i nutrienti necessari, il resto della pianta ne trarrà beneficio. A questo punto, i vecchi stoner che coltivano dagli anni Sessanta scuoteranno la testa e mostreranno disaccordo. Rimarranno fedeli al pH neutro di 7.0 per la soluzione nutritiva (se in effetti controllano il pH). Una nuova ricerca ha dimostrato che questo valore di pH più basso è ottimale per le piante verdi frondose che crescono rapidamente. I miei esperimenti con questo pH più basso mi hanno convinto: le cime sono state numerose e spesse e a scuoterle ho ottenuto un olio di hashish da urlo che t’incolla al divano.
PARTI PER MILIONE (PPM) Il perfezionamento della concentrazione della soluzione nutritiva nelle varie fasi di crescita migliora ulteriormente
22 il tasso di assimilazione dei nutrienti. La concentrazione di una soluzione si misura in parti per milione (PPM). Normalmente non c’è alcuna soluzione nutritiva che alimenta un clone appena tagliato, quindi il PPM della soluzione in questa fase non è un problema. Tuttavia, le pianticelle giovani o consolidate oppure i cloni radicati vengono avviati a un valore compreso fra 500 e 600 PPM. Questo
Ciononostante, vanno soddisfatte le esigenze nutrizionali della pianta e bisogna evitare di superare la temperatura massima indicata di 25 gradi centigradi per la soluzione. Alcune delle soluzioni idroponiche più elaborate hanno l'area radice / soluzione separata dall'area di crescita / fogliame. L'area di crescita / fogliame è mantenuta più calda rispetto all'area radice / soluzione, il che permette di
FORTUNATAMENTE, UN PH PIÙ BASSO LEGHERÀ MENO NUTRIENTI DI QUESTO TIPO NELLA VOSTRA SOLUZIONE RISPETTO A QUANTO NON FARÀ UN PH PIÙ ELEVATO. valore viene portato a 800-900 PPM durante il periodo di crescita massima del fogliame. Nel corso della fase di fioritura, le PPM vengono portate anche a 1.000. Si tratta di moltissimi nutrienti, e sono necessari, goccia dopo goccia. È nella fase di fioritura che la vostra pianta avrà bisogno di più risorse. Dopo che i fiori diventano cime, dovrete pensare a sciacquare le sostanze chimiche dalla vostra nuova creazione. In questo momento, la pianta ha ancora bisogno di sostanze nutritive, ma in concentrazione più bassa. Si consiglia quindi di ridurre la concentrazione a 400-500 PPM per un paio di giorni per lisciviare le sostanze nutritive che si sono accumulate, per evitare di finire col fumarle. È a questo punto che ad alcune persone piace far morire di fame la loro pianta per stimolare la reazione di sopravvivenza, ossia la generazione di più oli naturali all'interno della pianta che combatteranno la disidratazione. È stato dimostrato che questa siccità controllata aumenta i livelli di olio nella pianta e di conseguenza il THC (la parte buona). Questa descrizione generale del processo di crescita fornisce le informazioni necessarie a prendere decisioni più avanzate sul pH e sulla concentrazione (PPM) della soluzione nutritiva. Vale la pena comunque parlare brevemente di temperatura e luce.
TEMPERATURA E LUCE Si dice che la temperatura ottimale per le soluzioni idroponiche sia generalmente 24 gradi centigradi. È a questa temperatura che la maggior parte degli elementi viene assimilata facilmente e l'ossigeno presente nell’aria è accettato con più facilità nella soluzione nutritiva. Alcuni potrebbero affermare che l'aumento della temperatura incrementa il ritmo della fotosintesi, e questo è vero.
ottenere il meglio di entrambe le parti. Restate sintonizzati per il futuro articolo sull’argomento: sarà un'ottima lettura.
MISURAZIONE DI pH E PPM Misurare il pH è relativamente facile, ed esiste una buona gamma di scelte a livello di metodi. Il metodo più economico e di bassa tecnologia prevede il prelievo di un campione della soluzione. Viene messo in la fiala pulita presente nel kit del pH. Si testa il pH mettendo una goccia del liquido o della sostanza presente nel kit all’interno della fiala (NON la soluzione). Questo liquido o sostanza fa cambiare colore alla soluzione nutritiva, che in genere assume tonalità di verde o blu-verde. Questo colore viene poi confrontato con una tabella cromatica fornita con il kit. Il colore più vicino è il pH della soluzione. Il metodo che utilizzo è un metodo a brova di bomba e prevede l'acquisto di un misuratore del pH relativamente economico. Lo strumento testa il pH fino a un decimo di punto e si è rivelato indispensabile: un buon acquisto. Un altro misuratore testa le PPM della soluzione nel suo complesso. Non c'è altro modo in questo caso, gente. Se si desidera
UNA NUOVA RICERCA HA DIMOSTRATO CHE QUESTO VALORE DI PH PIÙ BASSO È OTTIMALE PER LE PIANTE VERDI FRONDOSE CHE CRESCONO RAPIDAMENTE. Come ho detto prima, il legame covalente è la rovina del coltivatore idroponico. Evitatelo come la peste. È più facile a dirsi che a farsi in alcune situazioni, ma dovete sapere a cosa andate incontro. In ogni legame covalente viene utilizzata una certa energia. Questa energia viene prelevata dall'ambiente circostante sotto forma di calore, energia chimica o luce. Se dovete miscelare grosse quantità di soluzione nutritiva in una sola volta o se l’acquistate premiscelata, mantenete la soluzione al buio e, soprattutto, tenetela lontana dal calore. Mantenere la soluzione fresca e al buio non darà alle sostanze chimiche l'energia necessaria per fare ciò che vogliono fare le sostanze chimiche instabili, ossia formare legami covalenti stabili. La prima sostanza chimica dove troviamo un legame covalente generalmente è il ferro. Il ferro è notoriamente libero di formare legami con quasi tutto ciò che gli passa vicino. Se dovete aggiungerlo alla soluzione nutritiva con sostanze chimiche, fatelo appena prima di somministrare la soluzione alla pianta. Questo darà alle radici una possibilità di lottare con le altre sostanze chimiche nella soluzione, ivi incluso il ferro stesso.
controllare il PPM della soluzione nutritiva, è necessario acquistare questo misuratore. Se state coltivando per un unico raccolto o pochi raccolti allo stesso tempo, acquistate il misuratore più economico oppure miscelate i nutrienti per grammo secondo le istruzioni riportate sull'etichetta. Se state andando a tutto gas e coltivando per tutti i vostri amici, spendete un po’ di più e scegliete l'affidabilità di un prodotto di qualità.
REGOLAZIONE DI PH E PPM Ora sapete cosa sono pH e PPM e come dipendono da questi i legami covalenti. Ottimo. E cosa me ne faccio di questa nuova informazione, vi chiederete? Semplice. Vi aggiungete acido. Sapere cosa aggiungere e quando farlo è fondamentale per la riuscita di una coltura. Quando il livello del pH è troppo elevato (alcalino), può essere abbassato con salnitro, acido solforico o fosforo. Quando il valore del pH è troppo basso, può essere incrementato con carbonato di calcio, calce o potassio. La maggior parte dei fertilizzanti provoca un cambiamento del pH nella soluzione nutritiva. L'aggiunta di fertilizzante alla soluzione nutritiva produce quasi sempre un pH più acido. Regolatelo di conseguenza. È importante gestire tutte queste sostanze chimiche nel modo corretto. La prima
regola generale è che non va fatto quando si è in botta. Basta non farlo, poiché le piante possono anche saltare un pasto, se necessario. Un'altra regola generale è quella di usare vetro o plastica, mai metallo. I nutrienti reagiranno con gli elementi liberi presenti nel metallo e rovineranno i tuoi rapporti nutrizionali. Il vetro o la plastica non presentano questo problema, quindi alzate il sedere e andate al reparto cucina del grande magazzino più vicino. Non aggiungete mai l'acido alla bacinella dei nutrienti. Riempite un piccolo contenitore di vetro con il nutriente da equilibrare e aggiungete alcune gocce della sostanza chimica necessaria. Mescolate bene e aggiungere piccole quantità alla volta alla grande bacinella di nutrienti fino a raggiungere il giusto equilibrio del PH. Questo è tutto ciò che dovrete fare. Ora siete pronti. Col passare del tempo, la quantità di sali prodotta dalla decomposizione dei fertilizzanti nel substrato fa sì che diventi sempre più acido. Alla fine, la concentrazione di questi sali nel substrato arresterà la crescita della pianta e porterà le foglie a imbrunire. Inoltre, con l'invecchiamento della pianta, le radici avranno meno facilità nel trasportare il nutrimento alle foglie. Per evitare l'accumulo di questi sali nel substrato e per assicurarvi che la pianta riceva tutto il nutrimento di cui ha bisogno, sciacquate il tutto con acqua pulita e con pH bilanciato ogni due settimane. Fatelo al posto della somministrazione di nutrimento per quel ciclo. C'è sempre stato un grande dibattito su quando regolare il pH: prima e dopo aver aggiunto i nutrienti all'acqua, oppure subito dopo. Abbiamo parlato con un esperto e lei ha detto di fare entrambe le cose. Il ragionamento alla base di questa scelta è che l'acqua di rado è completamente neutra. È acida o alcalina, a seconda della regione. Il nostro chimico ha detto che quello che fanno i professionisti è rendere l'acqua neutra prima (pH di 7.0). Si aggiungono poi i nutrienti alla soluzione chimicamente neutra e si regola il pH nell’intervallo desiderato compreso tra 5.2 e 5.9. Effettivamente ha senso. Queste sono alcune informazioni su pH, PPM e legami covalenti.
2019 21 - 23 Giugno
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INTERVISTA
di Fabrizio Dentini
NON SARÀ NEL CONTRATTO DI GOVERNO MA...
L'ONOREVOLE CHE VUOLE LEGALIZZARE LA CANNABIS
Il 2019 si apre con un Governo ancora saldo al controllo del nostro amato paese alla deriva. Un paese di santi e di pagliacci, di buona fede e d'intrallazzo, d'incondizionato altruismo in mezzo ad un mare nauseabondo di approfittatori e corrotti. La coalizione verde stellata, per il momento, si è rivelata abbastanza coesa per portare avanti il proprio "progetto di riforma", i dissidi interni esistono, ma la sacra condivisione del potere sembra basarsi oggi giorno sopra una rivoluzione sorprendente del metodo amministrativo, un vero "cambiamento" verso la mediocrità: l'opinione pubblica propone un dibattito circa un tema nevralgico, ad esempio, come la regolarizzazione del consumo di cannabis? La risposta come per altre patate bollenti è sempre la stessa: "Non è nel contratto di Governo" A gennaio però, un senatore ha provato, con i mezzi delle istituzioni e tramite un Disegno di Legge [Ndr. DDL], a lanciare un chiaro messaggio verso la propria maggioranza: si chiama Matteo Mantero, è savonese e nella scorsa legislatura si era già impegnato su un altro grande tema etico come il testamento biologico. Abbiamo voluto quindi incontrare questo onorevole per domandare il come ed il perché abbia voluto gettare questo sasso legislativo nello stagno del dibattito politico. Ecco quanto ci ha risposto. SSIT: Il DDL presentato a gennaio torna a far sperare gli attivisti pro-cannabis per una finalmente benvenuta normalizzazione del rapporto fra questa pianta e la società italiana. Perché ha sentito l'esigenza di presentare questo DDL? È un tema che abbiamo portato avanti con una battaglia parlamentare anche nella scorsa legislatura. In quel caso
SSIT: Perché viene previsto che anche la coltivazione domestica individuale debba venire segnalata alla Prefettura? Se questa condotta non è nociva, anzi etica, perché questa necessità burocratica? Credo sia corretto che le forze dell'ordine abbiano sotto controllo questo tipo di produzione. La comunicazione serve ad evitare che vi siano abusi, ma anche qui sono disposto ad ascoltare la società civile. L'idea era semplicemente che, almeno all'inizio, si potesse avere un controllo del fenomeno per monitorare la produzione di sostanza, ma questo aspetto potrà essere certamente modificato.
SSIT: Perché il divieto di fumo in spazi pubblici? Non le sembra un retaggio del proibizionismo che invece si vorrebbe lasciare alle spalle? Penso che la libertà di ognuno si arresti dove cominci quella del prossimo e quindi non ritengo opportuna la libertà di fumare in spazi pubblici perché il fumo passivo potrebbe nuocere a chi non ha niente a che spartire con la cannabis. Io sono anche per il divieto del fumo di sigarette in pubblico e proprio per lo stesso ragionamento.
del consumo personale ludico, invece, non venne affrontato. Personalmente ritengo questo tema non marginale, perché dal punto di vista della sicurezza pubblica riguarda risorse dello Stato, al momento sprecate, visto che combattere il consumo di droghe leggere toglie risorse investigative a più alti livelli e visto che la non depenalizzazione, come dicono anche alla Direzione Nazionale Antimafia, favorisce la criminalità organizzata. Il discorso è anche di tutela della
LA SOSTANZA AUTO-PRODOTTA PRESENTA MAGGIORI GARANZIE QUALITATIVE RISPETTO A UN PRODOTTO ACQUISTATO AL MERCATO NERO riuscimmo a migliorare l'aspetto terapeutico, prevedendo la rimborsabilità su tutto il territorio nazionale per i pazienti che utilizzano questa terapia, l'aspetto
stata stravolta e frequentemente non sono più luoghi di coltivazione condivisa, ma meri luoghi di smercio e di vendita. Il basso numero di associati previsto serve a tutelare il concetto di base senza che venga sfruttato dalla criminalità organizzata per coprire attività di spaccio o per pulire denaro sporco. Il numero proposto è comunque indicativo: questo DDL è un testo di partenza, una bozza, e siamo aperti a tutti gli stimoli, spunti e modifiche, ma in questo caso l'idea era quella di tutelare il concetto di produzione associativa.
salute pubblica visto che la sostanza auto-prodotta presenta maggiori garanzie qualitative rispetto a un prodotto acquistato al mercato nero.
SSIT: Nella forma associata tipo Cannabis Social Club spagnoli, si prevedono massimo 30 persone, per quale motivo? Il massimo di piante per CSC sarà quindi di 90 piante? Esatto. Il principio è quello della libertà individuale di auto produrre le proprie piante. In Spagna l'idea di CSC spesso è
SSIT: Secondo lei questo DDL verrà mai discusso in Parlamento? Questo DDL è stato presentato conoscendo le difficoltà che si incontreranno per portarlo avanti visto e considerato l'attuale asse di Governo. La mia volontà era
26 quella di stimolare una discussione almeno per riportare il tema in agenda pubblica. Io spero si arriverà alla discussione in Parlamento anche se probabilmente non nell'immediato. Nel mio piccolo avrò almeno cercato di fare informazione su una questione di buon senso. Non tutti i colleghi della Lega hanno infatti la stessa visione di Salvini e di Fontana e credo che per quel che riguarda il vicepremier la sua sia una posizione più propagandistica che
debbono andare nella stessa direzione, soprattutto su temi riguardanti diritti civili come questo, dove sarebbe più opportuno trovare maggioranze più ampie. Il Governo dovrebbe semplicemente astenersi dagli atti d'iniziativa parlamentare ed il Parlamento riprendere il suo ruolo legislativo come nella scorsa legislatura è avvenuto per gli eco-reati e per il testamento biologico, senza che il Governo ne risentisse.
IL GOVERNO DOVREBBE ASTENERSI DAGLI ATTI D'INIZIATIVA PARLAMENTARE ED IL PARLAMENTO RIPRENDERE IL SUO RUOLO LEGISLATIVO reale. Ho parlato con colleghi dentro e fuori il Movimento 5 Stelle cercando, con un'operazione di "moral suasion", di allargare i consensi affinché questa proposta sia sostenuta da un arco parlamentare più ampio possibile. Da un lato sarò interlocutore della società civile per eventuali migliorie al testo e dall'altro lato mi attiverò verso i miei colleghi per raggiungere una consapevolezza trasversale sul tema.
SSIT: Di Maio ha detto che l'idea del DDL è buona, ma non è contenuta nel contratto di Governo, Salvini ha affermato che non passerà mai. Come giudica le dichiarazioni dei due vicepremier? Per quel che riguarda Salvini me lo aspettavo, la sua però, non è una posizione condivisa, ma meramente politica. Certo Fontana e il popolo della famiglia come elettorato di riferimento non aiutano. Per quel che riguarda Di Maio mi ha fatto piacere la posizione di apertura espressa, una posizione favorevole a ragionare sulla tematica anche perché non necessariamente Governo e Parlamento
SSIT: Come crede possa influire la società civile in questa battaglia di modernità. Come può la società civile sostenere il suo DDL? Credo che la società possa dare un aiuto molto importante. In questo momento è al lavoro alla Camera un provvedimento per l'istituzione del referendum propositivo e per l'abbassamento del quorum per presentarlo [Ndr. Nella nostra legislazione i referendum sono attualmente esclusivamente abrogativi]. Quello potrebbe essere un ottimo strumento per dare forza alla cittadinanza. In quel caso il Governo sarebbe costretto ad adeguarsi alla volontà popolare e sarebbe un'ottima maniera di inaugurare questo strumento.
SSIT: Crede avrà più possibilità di passare alla discussione parlamentare il suo DDL o la proposta di istituzione del referendum propositivo? Probabilmente la seconda, ma noi proveremo tutte le strade.
LEI LO CONDUSSE AL VILLAGGIO. IL CAPO VIDE CHE NON SOMIGLIAVA AI VISI PALLIDI CHE CONOSCEVA. MA TUTTI I FORESTIERI DOVEVANO PARTECIPARE ALLA DANZA DEL SOLE, ANTICA CERIMONIA INDIANA. SOLO POI SAREBBE STATO ADOTTATO DALLA TRIBÙ.
IN UN TEMPO CHE FU, GANJAMAN AVEVA MOLTI NOMI… RANGER STRAFATTO, COWBOY COTTO, PER POI ESSERE NOTO COME VISO D’ERBA. FANTASTICO UN TOMAHAWK CHE È ANCHE UNA PIPA!
E FU L’INIZIO DI TUTTO.
In questo momento l'asse di Governo è formato da due forze che hanno due posizioni differenti sul tema. C'è da dire poi, perché l'ho visto nel lavoro sul testamento biologico, che la società civile è molto più avanti rispetto ai propri rappresentanti.
SSIT: Se la Lega ha il popolo della famiglia come riferimento, ma nel vostro elettorato sono tanti quelli che si auspicano una legalizzazione completa della cannabis o almeno una depenalizzazione immediata della coltivazione domestica. Perché ultimamente il blog di Beppe Grillo ha rico-
L’ULTIMA PROVA È LA PEGGIORE E MENTRE È APPESO FINO AL TRAMONTO SI CHIEDE SE TONTRA VALGA TUTTO QUESTO DOLORE.
PROVA DELLE FORMICHE DI FUOCO.
minciato a parlare di cannabis se questo tema tanto importante non è stato inserito preventivamente nel famigerato contratto di governo? Beppe Grillo è sempre stato un visionario e un uomo di cultura e ha portato avanti battaglie anche lungimiranti che poi si sono rivelate di buon senso. Nel suo blog porta avanti la sua visione che non necessariamente coincide con il contratto di governo. L'idea che la depenalizzazione dell'uso personale della cannabis sia l'unica strada per sconfiggere la criminalità e tutelare la salute dei consumatori è condivisa da molte personalità autorevoli.
SSIT: Ha mai parlato personalmente al vicepremier Salvini del suo DDL? Pensa di farlo? No, non ho parlato con Salvini, ma sono a sua disposizione per spiegargli nel dettaglio la proposta e i suoi effetti, sono sicuro che i dati smonterebbero tutti i pregiudizi.
E FINALMENTE VISO D’ERBA VIENE ACCOLTO NELLA TRIBÙ SMOAK. TONTRA VISITA LA DIMORA DI VISO D’ERBA. SONO FELICE DI VEDERTI. SONO STATE GIORNATE DIFFICILI.
VISO D’ERBA, DEVI LIBERARTI DI TUTTI GLI ORNAMENTI DI UOMO BIANCO.
ANCHE LE MUTANDE?
NELLE PIANURE DELLE BADLANDS INCONTRA TONTRA, AMORE A PRIMA PIPA. ERA LA FIGLIA DI CAPO FUMATORE, IL PADRE VENNE UCCISO DAGLI UOMINI BIANCHI CON LA LINGUA DI SERPENTE.
DUE GIORNI E DUE NOTTI MANGIANDO PEYOTE.
SSIT: Il tema cannabis è quanto di più trasversale esista nella società italiana. I suoi consumatori hanno tutte le età, hanno impieghi differenti e appartengono a tutte le classi sociali. Perché tale trasversalità non si riesce a coagulare anche a livello dei nostri rappresentanti?
COSA BISOGNA FARE PER FARSI UNA SCOPATA DA QUESTE PARTI.
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BANCHE DEI SEMI
GODETEVI LE COOKIES 2.0 OCEAN GROW COOKIES E BLUEBERRY COOKIES
Abbiamo visitato Dinafem per valutare il suo nuovo catalogo Kush 2019, inaugurato con Ocean Grow Cookies e Blueberry Cookies
LA FAMIGLIA DELLE COOKIES Il mercato richiede novità: è normale che il consumatore finale voglia provare gusti sempre nuovi e quindi
organolettiche apportate dagli incroci, che le conferiscono un sapore fruttato. L’aspetto è molto particolare e non passano di certo inosservati i grandi calici che avviluppano il bud finale, di struttura spigata.
della famiglia GSC sono ermafroditi, e questo automaticamente li escluderebbe dalla selezione di varietà femminizzate. Nella prima parte del processo di selezione si è però
“LE NOTE CARATTERISTICHE DI UNA COOKIE SONO DOLCI E GRADEVOLI AL PALATO” varietà mai prima sperimentate. L’origine delle varietà a base indica, ricche di THC, è da ricercare in California. La famiglia Cookies, in particolare, discende da OG Kush, rispetto alla quale presenta notevoli similitudini, ma anche qualche differenza. Se ben coltivate, con fertilizzanti organici che ne esaltano il gusto, sono varietà di particolare interesse. Le note caratteristiche di una Cookie sono dolci e gradevoli al palato, con un equilibrio ottimale fra la base OG Kush, di natura terrosa, e le variazioni
SELEZIONE DELLE PROGENITRICI: VERIFICA E PROVA La GSC o Girl Scout Cookies, ormai iconica, è una famiglia molto popolare. Esistono sul mercato svariate talee élite come, ad esempio, Phantom Cookies, Forum Cookies, Thin Mint Cookies, Animal Cookies, Monster Cookies o Peppermint Cookies. Dinafem ha lavorato sulle principali varianti. Molti dei cloni élite più famosi
Blueberry Cookies
J. Searcher
appurato che si trattava della genetica originale, adatta quindi alla selezione vegetale. I motivi alla base degli equivoci fra varietà sono molti: dalla confusione delle fonti fino allo scambio di talee. Solo quando si coltiva una genetica, è possibile constatare che si tratta di quella originale e i risultati sperati non si faranno attendere. Dinafem, in particolare, ha notato che gli esemplari non presentavano segni di ermafroditismo, né li trasmettevano alla discendenza. Questi processi selettivi sono stati realizzati in diverse sale, per evitare la trasmissione di fitopatologie ed escludere così spiacevoli contaminazioni nelle varietà da selezionare. Dinafem ha quindi scelto cloni élite, caratterizzati da un’elevatissima potenza e un aspetto impressionante. In entrambe le progenitrici utilizzate la radice Kush era ben evidente, con un effetto che solo le varietà Durban sono in grado di produrre sulle Cookies,
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Blueberry Cookies
Ocean Grown Cookies
questo senso, la Ocean Grow Cookies, degna erede al trono delle Kush, soddisfa queste aspettative.
come si può constatare dal gusto fruttato e dalle note Purple. Una volta scelti i cloni, il team ha continuato a realizzare vari incroci, per individuare gli esemplari più adatti alle finalità del progetto. Da un lato hanno tentato di ottenere un incrocio in grado di recuperare l’essenza Kush, dall’altro hanno creato un ibrido fruttato, con note organolettiche più europee.
Blueberry Cookies è un ibrido fra una selezione Blueberry, realizzata da Dinafem, e un clone élite Cookies. Il merito sta tutto nell’aver ottenuto un gusto fruttato e una colorazione in cui dominano le tinte scure. È una varietà che vale la pena coltivare in biologico, non lesinando le cure, in modo da permetterle di sviluppare tutte le sue potenzialità e diventare un’autentica squisitezza, con un odore tipico da prodotto da forno, che è valso a questa famiglia l’attributo di Cookies.
Grazie alla collaborazione con la Humboldt Seed Organization, Dinafem vanta oggi una library completa di cloni Kush élite fra i più ricercati, come OG Kush, Bubba Kush, Gorilla Glue, Chemdog, Chemdawg o Guava Chem.
In quanto all’aspetto, la maggior parte degli ibridi presentano colorazioni violacee. Il tocco di genetica europea apportato conferisce a Blueberry Cookies un vigore tale da semplificarne la coltivazione. Giova molto, inoltre, il fatto che si sviluppi in altezza durante la fioritura, per cui richiede un periodo di crescita alquanto ridotto: rispetto a Ocean Grow Cookies è più rapida di cinque giorni. Con i nuovi semi ottenuti il coltivatore potrà quindi contare su una resa abbondante, tempi di fioritura ridotti e una tecnica di coltivazione semplificata, pur mantenendo inalterata l’essenza Cookies,.
La banca ha anche realizzato prove di ibridazione con altri cloni élite Kush che, per svariati motivi, sono il trend del momento, come Zkittlez, Wedding Cake, Purple Kush, Tangie o Gorilla Glue. Wedding Cake conserva il gusto Kush, oltre a contraddistinguersi per l’elevata potenza e l’aspetto spettacolare, con piante resinose e di taglia grande. Zkittlez è una Kush con fondo intenso, fruttato, unico e personale. Nella Tangie dominano i sentori aranciati. Gorilla Glue, poi, è una varietà leggendaria, per la strabordante quantità di resina, che copre i bud fino a lasciarli appiccicosi, di potenza fortissima. Sul mercato la domanda delle Gorilla è talmente elevata che Dinafem ha deciso di offrire due versioni extra: Gorilla Quick, con tempo di fioritura più breve, e Gorilla CBD, che, come dice il nome, è destinata a un uso medico ed a consumatori che preferiscono effetti più equilibrati, grazie alla predominanza di CBD. I due primi ibridi realizzati a partire da queste prove sono Ocean Grow Cookies e Blueberry Cookies, anche se sono in serbo altre novità grazie alle linee di ricerca che continuano ad essere “aperte”.
Ocean Grown Cookies
OCEAN GROW COOKIES E BLUEBERRY COOKIES Nel caso della Ocean Grow Cookies, si tratta di un ritorno allo spirito Kush, ottenuto incrociando un fenotipo di
Cookies con una varietà scelta di OG Kush. Questo ritorno alle origini fa sì che nell’ibrido ottenuto dominino le essenze classiche. Si è colpiti, in particolare, dall’effetto ‘demolitore’ del fumo, con un gusto Kush accentuato. Il mercato aveva tanto bisogno di una varietà Cookies decisamente Kush: in
Nell’età dell’oro della selezione vegetale in Olanda, le varietà americane giunsero dapprima ad Amsterdam per poi diffondersi da lì nel resto del mondo. Oggi i breeder della Hispania Cannabicum creano le loro versioni accedendo alle fonti dirette delle varietà americane. La prima collaborazione fra Dinafem e la Humboldt Seed risale al 2009. In questi 10 anni la banca spagnola ha imparato molto sulle genetiche Kush. Nel catalogo del 2019 era quindi più che logico ostentare i risultati di questa ricerca: Ocean Grow Cookies e Blueberry Cookies sono le prime novità Kush dell’anno, ma tante altre sono in corso di produzione.
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COLTIVAZIONE DOMESTICA
Di Thomas Valentine - tw.valentine@hotmail.com
Suggerimenti per la coltivazione estiva Per chi non ha lo spazio o l'inclinazione a coltivare indoor, ecco alcuni suggerimenti che garantiranno il successo del raccolto outdoor di quest'anno. Ci sono alcuni consigli e pratiche che andrebbero rispettati. Seguiteli e il raccolto di quest'anno produrrà cime a sufficienza per tutto l'inverno. Piantare marijuana in qualsiasi luogo non funziona. Scegliere il luogo di coltivazione adeguato è di fondamentale importanza per il successo del raccolto. Che si tratti di poche piante o di una decina di esse, è il luogo il fattore che garantirà il successo della coltivazione.
nella terra esposta oppure scavate e usate un vaso pieno di substrato. Se c'è già una pianticella nel vaso, non toglietela, ma sotterrate il vaso. Le radici saranno danneggiate a prescindere da quanta attenzione riponiate nel togliere la pianticella dal vaso.
La posizione dovrebbe essere sufficientemente isolata, in modo da impedire a occhi attenti di trovare e potenzialmente distruggere il raccolto. Il terreno dovrebbe essere umido, ma non bagnato. Verificate che non ci sia acqua ferma nei pressi della posizione prescelta. Se c’è acqua in prossimità della coltivazione, assicuratevi che non sia stagnante o sporca. L'acqua
Un altro suggerimento riguarda il substrato. Dato che non si consiglia di visitare la coltivazione ogni giorno, il substrato dovrebbe essere in grado di trattenere molta acqua. Utilizzate una miscela di contenente il 50% di terriccio, il 25% di torba, il 10% di guano e il 15% di vermiculite. La vermiculite è un materiale di colore bianco simile al vetro soffiato che trattiene gelosamente
stagnante può avvelenare la falda acquifera locale. Assicuratevi che l'acqua stagnante si trovi ad almeno dieci passi dall’area di coltivazione. Un corretto drenaggio è importante, dal momento che la marijuana gradisce l'acqua ma non ama crescere in acqua stagnante, in quanto le radici potrebbero ammuffire. Se vedete insetti o addirittura rane nell'acqua stagnante, è probabile che sia permanente. Analizzate le aree con molte erbacce di grosse dimensioni, poiché tendono a crescere nelle stesse condizioni della nostra pianta preferita. Ripulite l'area delle erbacce estraendole dalle radici. Piantate
l’umidità. Il guano, in particolare il guano di pipistrello, è semplicemente il letame di un dato animale. Gli insetti benefici possono creare o distruggere un raccolto all'aperto. L’esempio di un insetto benefico è il verme. Le deiezioni di verme sono ottime per il substrato. Il fatto che si spinga attraverso il substrato mantiene il materiale libero e ben areato. Usate da quattro a sei vermi per vaso. Se si tratta di un seme che viene piantato, assicuratevi che il terreno sia areato, rendendolo più vaporoso per permettere alle nuove radici di crescere
facilmente attraverso di esso. Areate verso il basso per circa 15 centimetri. Lasciate cadere alcuni vermi sulla zona che avete reso più areata. Rimarranno in quest’area soffice, dal momento che possono muoversi più facilmente. Non rendete nuovamente vaporosa l'area di coltura, altrimenti rischiate di danneggiare le radici. Un ampio ed
pietre rispettando la regola che se l'ultima pietra non si vede, bisogna metterne un’altra. Questo approccio stile Pollicino è il modo più semplice per orientarsi in un'area molto selvaggia. Se c’è molto fogliame che ostruisce la vista, posizionate la pietra colorata sul ramo di un albero nel punto in cui si biforca.
esteso sistema radicolare è segno di una pianta molto sana.
Altre soluzioni sono quelle di contrassegnare gli alberi o i cespugli in modo tale che sia facile riconoscere il percorso. Se non ci sono alberi di grandi dimensioni nella zona, si può fare un piccolo nodo a un alberello. Un'altra cosa che si può fare è raccogliere un po' di erba alta e farne un nodo. Siate creativi e realistici e non perderete mai la vostra coltivazione.
Dal momento che la cannabis ha bisogno di un buon apporto di umidità, potrebbe arrivare il momento in cui è necessario annaffiarla artificialmente. In linea di massima, se non c'è pioggia per 3 giorni di sole, le piante avranno bisogno di essere annaffiate. L'idea è d’inumidire i primi 2,5 cm di substrato circa per cominciare. Iniziate ad annaffiare la pianta più vicina e procedete poi fino alla più lontana. Aspettate che l'acqua venga assorbita dall’ultima pianta e tornate poi alla prima, innaffiando di nuovo le piante mentre risalite. In questo modo il substrato verrà delicatamente inumidito. Se si versa molta acqua sulla pianta in un colpo solo, aumenta il rischio di stressare le radici. Versare improvvisamente acqua fredda colpirà anche le radici della pianta, rallentando la crescita fino a quando le radici non si riscalderanno nuovamente. Se l'area di coltura si trova in un luogo estremamente selvatico, ovviamente il raccolto dovrà essere ritrovato. Ci sono un paio di strategie per fare in modo che avvenga. Alla maggior parte dei coltivatori piace mettere il raccolto in un luogo molto isolato. Si consiglia di rispettare una camminata di dieci minuti per raggiungere la zona dove si coltiva. Potete ritrovare il sentiero del ritorno posizionando pietre colorate larghe circa 15 centimetri lungo il percorso. Continuate a depositare le
Si consiglia di piantare da 10 a 12 pianticelle. Piantare questo numero di pianticelle permetterà di raccoglierne 5 o 6 alla fine della stagione. Questo è dovuto al fatto che alcune piante andranno perse a causa di animali o insetti. Estirpare le piante maschio ridurrà inoltre il numero di piante mature al momento del raccolto. Vale la pena parlare brevemente della raccolta di cannabis matura. Il modo più semplice e sicuro per raccogliere una pianta matura è quello di coprire la pianta eretta con un grande sacco della spazzatura, per poi estrarre la pianta dal terreno tirandola dal punto più basso possibile. Dovrebbe starci una pianta per sacchetto. Cercate di non danneggiare i rami, perché sui rami della varietà che state usando potrebbero esserci delle cime. Questi suggerimenti contribuiranno a migliorare notevolmente il raccolto. Seguire queste semplici regole renderà l'esperienza di coltivazione un'esperienza piacevole e fruttuosa. Statemi bene.
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AZIENDE PRODUTTRICI DI SEMI
Di Tony, azienda produttrice di semi Dutch Passion - www.dutch-passion.com
Dutch Passion negli Stati Uniti Dutch Passion inaugura il 2019 con alcune nuove varietà di cannabis di genetica USA. Seguendo il filone degli ultimi anni, la genetica della cannabis degli Stati Uniti sta migliorando sempre più. Gli Stati Uniti sono un focolaio dello sviluppo e del miglioramento genetico negli ultimi 5-10 anni. Gli ultimi anni in particolare sono stati estremamente notevoli, dato che lo slancio del settore della cannabis negli Stati Uniti ha raggiunto nuove vette. Ciò che è stato davvero notevole nel modo in cui gli Stati Uniti hanno impostato la selezione della cannabis è la scala incredibilmente ampia utilizzata da alcuni dei migliori selezionatori. Negli Stati Uniti molti dei coltivatori su larga scala preferiscono spesso coltivare a partire da talee e non da semi. Questo consente loro di riempire le sale di coltura con piante identiche, tutte della stessa altezza e tutte con lo stesso fabbisogno nutritivo. Per i coltivatori su scala industriale, la necessità di riempire fabbriche di piante geneticamente identiche consente loro di standardizzare le condizioni di coltivazione. Le luci di coltura possono essere impostate alla stessa altezza al di sopra della chioma e le sostanze nutritive sono le stesse per ogni singola pianta. Potrebbe non essere la tecnica utilizzata dai coltivatori domestici (che spesso valorizzano le variazioni del fenotipo). Ma per i coltivatori di cannabis su scala maggiore, il fatto che tutte le piante siano geneticamente identiche semplifica la vita. Alcuni di questi coltivatori commerciali fanno di tutto per individuare la pianta madre “d’elite” da cui vogliono partire per coltivare. A volte tale pianta madre viene selezionata tra centinaia di piante coltivate a partire dai semi. Spesso il 10-20% delle piante a maggior rendimento viene separato dal resto e per tutte le piante viene condotta un'analisi di laboratorio delle cime. I coltivatori spesso scelgono piante che uniscono raccolti abbondanti, facilità di crescita e miglior profilo di cannabinoidi come piante madri. A volte una caratteristica insolita, come un aroma o un colore insolitamente interessante, può essere un fattore decisivo. L'analisi dei cannabinoidi esamina il profilo globale dei cannabinoidi e il contenuto specifico di THC. Alcuni coltivatori ricercano la presenza di cannabinoidi minori nelle cime, come indicatore di un buon fumo "ben rotondo". Di solito i coltivatori con licenza negli Stati Uniti ricercano varietà ad alto rendimento con un buon livello di THC e indicazioni di cannabinoidi minori (CBD, CBG, THCV, ecc.) nelle cime. Un test del fumo in cieco condotto da un team di fumatori esperti viene spesso utilizzato per individuare le differenze tra diverse varietà molto simili. Un'esperienza di fumo/svapo di buona qualità è l’aspetto più importante! Quindi, a partire da diverse centinaia di piante, alcuni dei coltivatori commerciali statunitensi finiranno con poche piante madri. Tutto sarà stato selezionato per la resa, la potenza, l'aroma, la qualità del fumo e il ‘fascino’
generale delle cime. Sono queste piante madri speciali a essere così apprezzate dai coltivatori commerciali statunitensi. Quando centinaia (o migliaia) di piante vengono raccolte da un grande coltivatore autorizzato, anche delle piccole differenze di potenza e/o resa possono avere un grande effetto sul valore complessivo del raccolto. Il meglio della genetica americana ha molto da offrire al coltivatore domestico ed è uno dei motivi per cui Dutch Passion ha lavorato così duramente negli ultimi anni per creare una rete di selezionatori che ha accesso a queste piante speciali ‘1 su 1000’. Dutch Passion è orgogliosa di offrire queste genetiche sotto forma di semi femminizzati e le ultime varietà producono risultati davvero speciali.
MOKUM’S TULIP. Il Responsabile Genetica Dutch Passion ha trovato un fenotipo davvero speciale di Gelato con un incredibile profumo di caramella e dei bellissimi toni blu nelle foglie. Questo fenotipo di Gelato è arrivato a "Mokum" (antico nome ebraico/yiddish di Amsterdam) ed è stato incrociato con un vigoroso esemplare di Sherbet che tende sempre al lato dolce della
ascoltando musica. La HiFi 4G sembra amplificare quanto si apprezza e ci si gode la musica. Questa varietà di semi femminizzati a
Gli effetti di beatitudine durano ben 3 ore. Quando se ne consuma una grande quantità in un breve periodo di tempo, ci si rende conto dell’effetto fisico potente e molto piacevole che inchioda al divano.
AUTO LEMON ZKITTLE. La Auto Lemon Zkittle utilizza la famosa genetica Zkittlez USA in una varietà autofiorente comoda e veloce. I raccolti sono generosi e la genetica skunk assicura una coltivazione facile e poco impegnativa per ottenere un aroma ricco, un sapore agrumato asprigno e un effetto euforico veramente
elevato contenuto di THC unisce un alto livello di benessere creativo e un'anestesia mentale di alta qualità. I raccolti sono facili da ottenere con questa varietà semplice, non è per nulla complicata da coltivare in una vasta gamma di condizioni di coltivazione. Il magnifico profilo terpenico, la crescita vigorosa e uno spesso strato di tricomi lucenti rendono questa pianta dalla resa XL perfetta per chi produce concentrati e fa estrazioni.
MERINGUE. La Meringue è un incrocio tra la Wedding Cake e un clone speciale di Animal Cookies. Offre un risultato piacevole e gustoso. Questa varietà di semi femminizzati a predominanza indica ha la fioritura principale estesa tipica delle sative e un fumo delicato, oltre a un retrogusto dolce
duraturo. Questa è una varietà adatta al coltivatore alla ricerca delle ultime genetiche USA con potenza garantita e un'esperienza di coltura senza difficoltà. Indoor impiega circa 75 giorni dalla semina al raccolto con 20 ore di luce giornaliera. I fenotipi a forte resa occasionale possono richiedere una o due settimane in
GLI STATI UNITI SONO UN FOCOLAIO DELLO SVILUPPO E DEL MIGLIORAMENTO GENETICO NEGLI ULTIMI 5-10 ANNI. quando si espira. Ha numerosi rami laterali che crescono generosamente con fioriture resinose piene di cime compatte. L’effetto euforico è accompagnato da un crescente e potente senso di benessere e rilassamento.
famiglia della Cookie. In passato Amsterdam è diventata famosa per i tulipani e la fragranza di questa nuova creazione era simile a un tulipano rosso dall'odore dolcissimo. Il nome "Mokum's Tulip" mi è venuto subito in mente. Questa varietà con resa XXL è un must per i vostri barattoli vuoti.
HIFI 4G.
Questa varietà unisce la WiFi OG e la nostra galardonata varietà Glueberry OG. Tale varietà è ottima per rilassarsi, soprattutto
più. Outdoor questa varietà richiede circa 100 giorni dalla semina al raccolto. I coltivatori di cannabis negli Stati Uniti stanno vivendo un’età dell'oro di crescita ed espansione. La tecnologia e gli investimenti stanno arrivando a un buon ritmo. I coltivatori e gli orticoltori esperti stanno affinando le loro competenze in ambienti ottimizzati. Di conseguenza, gli Stati Uniti continuano a produrre genetiche davvero eccellenti. È probabile che questo continui, la vendita di cannabis negli Stati Uniti cresce ogni anno e gli investimenti non mostrano ancora alcun segno di rallentamento. Dutch Passion sta costruendo una rete americana sempre più estesa e migliore anno dopo anno, speriamo di continuare a offrire ai clienti il meglio della genetica nordamericana degli Stati Uniti per molti anni a venire.
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GROWING di botanicaunderground@gmail.com
CLONI ÉLITE Come selezionare varietà uniche La crescente espansione della coltivazione di cannabis in tutto il mondo, ha stimolato in maniera pazzesca la ricerca da parte di coltivatori e consumatori di varietà sempre più uniche, dalle caratteristiche ineguagliabili. Sicuramente avrete già sentito parlare da qualche amico di "cut élite" ma vediamo cosa sono effettivamente.
Un cut élite è il clone di una pianta scelta in base a delle peculiarità originali rispetto ad altri individui appartenenti alla stessa famiglia, peculiarità riconosciute dalla maggior parte degli addetti al settore. I selezionatori di questi cloni leggendari spesso lavorano su centinaia o anche migliaia di semi della stessa varietà di cannabis prima di trovare l'esemplare perfetto.
UNA PIANTA MULTIFORME La cannabis è una pianta che presenta una notevole variabilità genetica, le caratteristiche di ogni singolo seme sono uniche, anche quando piantiamo un pacchetto di semi di una stessa
compongono il DNA. Il fenotipo di una varietà di cannabis invece è costituito dall'insieme dei caratteri osservabili di un determinato individuo. Per ogni varietà di cannabis esistono differenti fenotipi. Il fenotipo è il risultato dell'interazione tra genotipo e determinati fattori ambientali:
determinati stimoli ambientali come ad esempio il clima, il tipo di alimentazione o l'esposizione alla luce.
CARATTERISTICHE DI UNA VARIETÀ ELITE Il processo di selezione di una varietà di cannabis consiste nel determinare quale
individuo tra un'intera popolazione, mantenere in vita e trasformarlo in una futura pianta madre in base alle esigenze del coltivatore. Conoscere il lignaggio di una varietà che ci apprestiamo a selezionare è molto importante, possiamo avere la fortuna di aver già conosciuto in passato uno dei suoi genitori e può essere molto utile per determinare alcune caratteristiche di una pianta. Vediamo quali sono i tratti distintivi da considerare durante il processo di selezione di una varietà di marijuana. La prima caratteristica che possiamo osservare di una pianta è il vigore con cui cresce, una pianta che cresce sana, robusta ed esuberante presenta un ottimo vigore. Il secondo parametro osservabile è la struttura con la quale si sviluppa una pianta; innanzitutto possiamo distinguere l'altezza di una pianta tra alta, media e bassa, selezionare piante che mantengano un'altezza mediobassa è preferibile per i coltivatori indoor. Una pianta con una struttura ben ramificata permette di potarla successivamente a proprio piacimento, rispetto ad una pianta più spoglia. Un'altra caratteristica inerente la struttura riguarda l'allungamento
CONCIMI BIOLOGICI Bioybuena
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΄ GXH IHQRWLSL GL *UDQROD )XQN PHVVL D FRQIURQWR ΅ SULPR SLDQR GL *) Έ Ά LQILRUHVFHQ]D GL *) Ί varietà, le possibilità di incontrare piante simili tra di loro ma non del tutto identiche è assicurata. Questa variabilità all'interno di una stessa famiglia può essere compresa attraverso due semplici concetti, quello di genotipo e di fenotipo.
GENOTIPO E FENOTIPO Quando si parla del genotipo di una varietà di cannabis si fa riferimento all'intero corredo genetico di un individuo o di una popolazione, cioè all'insieme di tutti i geni che ne
GENOTIPO + AMBIENTE = FENOTIPO Se proviamo a piantare 10 semi di una singola varietà, possiamo osservare tra i vari individui dei caratteri differenti, ad esempio una pianta sarà più alta di un'altra, oppure con lunghezze internodali completamente diverse, alcune piante può darsi che assumano un colore violaceo a differenza di altre che rimarranno di colore verde. I tratti distintivi di queste piante rappresentano i vari fenotipi. Queste differenze in parte sono attribuibili a
per informazioni info@noveral.it
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Alcune caratteristiche da considerare durante il processo di selezione di una varietà élite riguardano il suo; la forma delle infiorescenze, il colore e
regolari è necessario determinare il sesso di ogni pianta, eliminando quelle di sesso maschile. Quindi innanzitutto germiniamo i semi e avviamoli alla fase vegetativa, con un regime di luce a 18 ore per almeno 45 giorni; nel caso lavorassimo con semi regolari, ricordate che la sessualità di una pianta generalmente non si manifesta prima di 45-60 giorni dalla germinazione. Una volta determinato il sesso, eliminiamo le piante maschio. Le piante rimanenti vanno etichettate numerandole una ad una. A questo punto le piante dovrebbero essere abbastanza grandi per asportare almeno un paio di talee per esemplare. Etichettiamo tutte le talee con il numero corrispondente alla pianta da cui sono state prelevate per un successivo riconoscimento. Per esempio, sull'etichetta del clone asportato dalla pianta numero 1 scriveremo il numero 1 e cosi via.
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a questo allungamento con il termine "stretch", ad esempio si dice che una pianta presenta uno stretch 2x quando in determinate condizioni, il fusto si allunga rapidamente crescendo fino al doppio della sua altezza precedente. Selezionare delle piante che presentano uno stretch da fioritura di 3x o 4x è l'ideale per non essere costretti a lunghe fasi di vegetativa e allo stesso tempo evita di ritrovarsi con delle piante con una struttura allungata che comprometterebbe la resa finale. Un altro aspetto da tenere in considerazione durante la selezione di una varietà élite è il rapporto calice/ foglie, cioè del numero di foglie presenti su ogni cima. Una pianta con un basso rapporto calice/foglie favorisce la penetrazione della luce più a fondo ed agevola il processo di pulizia delle cime una volta essiccate. Una pianta che deve essere riprodotta in scala per un lungo periodo deve presentare una buona resistenza all'attacco di vari parassiti e malattie, ciò diminuisce il lavoro di manutenzione e aumenta le probabilità di successo di una coltivazione. La durata della fase di fioritura è un attributo molto importante, la maggior parte dei coltivatori soprattutto quelli commerciali non vogliono spendere più di 9 settimane per la fase di fioritura, in questo modo è possibile coltivare fino a 5 o anche 6 raccolti in un anno. Coltivare varietà che tardano molto a maturare, rende il lavoro più difficile e rischioso, aumentano le spese di coltivazione e infine si accresce il rischio di imbattersi in malattie e carenze nutrizionali, gestibili solo da mani più esperte.
soprattutto la quantità e tipologia di resina presente sui fiori sono tra i tratti distintivi. Una pianta ricca di resina costituita da tricomi ghiandolari quasi privi di peduncolo è un'ottima scelta soprattutto per chi successivamente intende estrarne la resina. Una cima di marijuana che si presenta colorata e con una buona presenza ne aumenta il suo valore. Durante la selezione di una pianta di cannabis élite vanno valutati anche altri aspetti relativi al raccolto finito, le proprietà organolettiche e il suo effetto. Queste caratteristiche sono molto soggettive e rispecchiano i gusti di ogni selezionatore; a mio avviso, un'ottima marijuana presenta un buon profumo che possiamo facilmente ritrovare sul palato quando viene fumata. Odore e sapore devono essere di pari livello. L'effetto di uno specifico fenotipo è un altro aspetto soggettivo, per anni l'effetto ricercato dagli amanti della marijuana è stato relazionato solo con la potenza in termini di contenuto di THC, oggi giorno invece si parla di effetto entourage, cioè della sinergia tra cannabinoidi e terpeni presenti nella cannabis, in grado di rendere unica l'esperienza del consumatore.
COME SELEZIONARE UN CLONE ELITE La prima decisione da prendere nella selezione di una varietà di cannabis è se iniziare con semi regolari o femminilizzati. I semi regolari, poiché presentano una notevole variabilità genetica, si prestano bene al processo di selezione, infatti la possibilità di trovare piante con tratti completamente differenti è abbastanza notevole. D'altra parte, quando si lavora con semi
Quando i cloni saranno radicati e quindi saremo sicuri che abbiamo almeno una copia di ogni pianta germinata dal seme, allora possiamo passare quest'ultime piante dalla fase di vegetativa a quella di fioritura. Durante questo periodo osserveremo ed annoteremo gran parte delle caratteristiche da considerare nella selezione di una pianta élite. La prima fase di selezione viene eseguita dopo aver assaporato il raccolto finale di ogni
riduce, infatti manteniamo in stato vegetativo un clone per ogni fenotipo e avviamo rapidamente in fioritura la seconda copia corrispondente. Nel caso non fossimo in possesso di due cloni per fenotipo allora sarà necessario mantenere in stato vegetativo l'unica copia posseduta fino a quando non sarà possibile asportare dei cloni da indurre in fioritura per un secondo test. Una volta completato il ciclo di fioritura, il secondo in questo caso, valutiamo quale degli esemplari testati risponde alle nostre esigenze ed eliminiamo il resto delle piante ritenute insoddisfacenti. Il clone relativo all'esemplare eletto rappresenta il nostro clone élite e verrà mantenuto in stato vegetativo per farne di esso una madre.
TIMELINE Per comprendere il pieno potenziale di ogni fenotipo è indispensabile coltivarlo almeno due volte, alcuni selezionatori testano le loro piante anche più volte, allungando i tempi di una selezione anche di un anno. Per un processo di selezione base sono necessari sei mesi di lavoro, divisi in tre fasi di circa due mesi l'una; il primo step è quello della germinazione dei semi e successiva crescita, il secondo step prevede una breve fase vegetativa sommata all'intera fase di fioritura, al termine della quale eseguiamo la prima
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singolo esemplare. Ora siamo pronti a restringere il gruppo di candidate; quindi eliminiamo quelle piante e i relativi cloni che non corrispondono alle caratteristiche da noi ricercate. Con gli esemplari rimasti in vita procediamo alla seconda fase di selezione. Se siamo in possesso di due o più copie per ogni fenotipo allora la durata del processo di selezione si
selezione. Infine il terzo step, necessario per testare a pieno le caratteristiche di ogni fenotipo rimasto e sottoporlo ad una selezione finale. Alcuni coltivatori eseguono un ulteriore test, coltivando per una terza volta le piante candidate prima di disfarsene del tutto, allungando i tempi di una selezione fino a 9-12 mesi. Enjoy your cut!
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MEDICAL CANNABIS di Fabrizio Dentini
ELENA BATTAGLIA
UN VETERINARIO CHE GUARDA AL FUTURO
SSIT: Attualmente quanti pazienti segui con queste terapie? Con quali riscontri? Ho perso il conto ormai di quanti pazienti ho in terapia con il CBD perché sono tantissimi in tutta Italia e devo dire che un buon 95% si è trovata benissimo e del restante 5%, un 3% ha dovuto ricorrere alla cannabis terapeutica con notevole successo. Quindi in pratica direi che c'è un 2% che non risponde alle terapie.
SSIT: Quando sottolinei che il 3% ha dovuto ricorrere alla cannabis terapeutica, cosa intendi dire? Che invece di fermarci al solo CBD (l'effetto non era sufficiente per la patologia in questione), si è utilizzato cannabis terapeutica come il Bediol e l'FM2, che hanno una certa quantità di THC perché serviva anche il suo effetto.
SSIT: Che opinione ti sei fatta della cannabis terapeutica nel tuo campo? È una risorsa fondamentale per risolvere tantissimi problemi dall'artrosi all'ansia, per non parlare dei notevoli risultati ottenuti con certi tipi di tumori. Diciamo, però, che non tutti i colleghi sono entusiasti, forse perchè magari hanno qualche pregiudizio. Altri invece hanno imbracciato questa terapia e mi ringraziano spessissimo.
Incontriamo Elena Battaglia, veterinaria dal 1997 che, per aiutare il suo husky Simba a convivere con l’artrosi, ha sperimentato il CBD ed ha avuto un ottimo riscontro. Le potenzialità della cannabis in medicina veterinaria sono spesso ignorate, per questo motivo le parole di Elena ci aiutano a comprendere quali cammini sia auspicabile percorrere. SSIT: Durante la tua formazione accademica hai seguito lezioni riguardo l'uso di cannabinoidi sugli animali?
un servizio più completo per curare i tuoi pazienti? Ti risulta che oggi insegnino queste terapie a livello veterinario?
Assolutamente no, quando ero all'Università non si sapeva nulla della terapia a base di cannabinoidi.
Per quel che so non rientrano ancora nel programma di studi. Può essere che la collega Prof. Giorgia della Rocca all'Università di Perugia, dopo aver organizzato la prima giornata sulla terapia con la cannabis negli animali in una Facoltà di Veterinaria, tenga qualche lezione a riguardo. Personalmente, se avessi avuto le basi, avrei potuto aiutare i miei pazienti prima e probabilmente si sarebbero risparmiati tanti farmaci che alla lunga possono dare altri problemi.
SSIT: Ciò non stupisce considerando che, attualmente, nemmeno i medici per gli uomini sono formati a livello accademico. Credi che se avessi avuto una formazione in tale senso avresti potuto fornire
SSIT: Come nasce la tua curiosità? È tutto nato grazie al mio cane Simba. Non potevo sopportare che la mia huskina di 17 anni non riuscisse più a camminare. Mi sono informata e ho scoperto che negli Stati Uniti esistevano già prodotti a base di CBD per animali. Mentre ero in vacanza ne ho comprato uno e l'ho riportato in Italia. Dopo 4 giorni che Simba lo prendeva è tornata a camminare e tirarsi su senza problemi. Ha vissuto il resto dei suoi giorni senza prendere più alcun tipo di antinfiammatorio o cortisonico. In quel momento ho capito che una terapia così efficace doveva essere a disposizione di tutti.
SSIT: Che tipo di prodotto era? Con quali concentrazioni? Come si assumeva? Il prodotto era Canna Companion ed era una capsula che andava somministrata due volte al giorno. La concentrazione era per il suo peso, nel senso che le capsule erano tarate sulle taglie dei cani.
SSIT: Che tipo di risultati hai ottenuto con i tumori che citi? Sino ad oggi si sapeva che in laboratorio e su cavie animali il THC avesse un forte potenziale anticancerogeno. Tu invece sembri sottolineare le potenzialità del CBD. Puoi portarci qualche caso concreto? Ho ottenuto ottimi risultati sia con la cannabis terapeutica che con l'RSO (Rick Simpson's Oil), che utilizzo più spesso in caso di tumori. Fare un elenco non è facile perché sono veramente tanti gli animali che hanno beneficiato dall'utilizzo di questo tipo di terapia. Tanto per citarne uno, un gatto con una forma linfoplasmacellulare, tra stomaco e intestino, che continuava a vomitare e non riusciva ad alimentarsi. È migliorato notevolmente con il CBD, quando poi siamo passati al Bediol, la massa è diminuita di dimensioni fino a quasi scomparire nell'arco di un paio di settimane di terapia. Per quel che riguarda l'RSO sono diversi i casi di animali che stavano per essere soppressi e invece grazie all'RSO sono vissuti ancora per diverso tempo e soprattutto sono vissuti senza prendere altri farmaci con una qualità della vita normale (tra i tumori che hanno beneficiato dell'RSO abbiamo osteosarcoma, vari tipi di linfoma, fibrosarcoma, carcinoma solo per citarne alcuni).
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HISTORY CANNABIS di CBG
CHI FUMA? IL PUMA
È NATA PRIMA LA CANNA O LA PIPA? Ho dovuto eliminare dalla mia quotidianità il fumare. Purtroppo una grave asma mi impedisce di fumare continuamente, come piacerebbe a me. Le buone abitudini cessano prima o poi perché o indebitano o ingrassano o uccidono, diceva qualcuno. Quando comunico la mia scelta trovo di fronte facce stupite ed incredule. Non fumo più, se non in rarissimi casi, e quasi nessuno mi crede finché non mi vede rifiutare l'ennesimo cannone o cyloom. Cessato lo stupore cominciano le domande e quella che più mi fa riflettere è: perché non vaporizzi allora? Inizialmente pensavo che lo svapo non c'entrasse nulla col fumare, forse dabbare lo è per via della sublimazione, ma senza combustione pensavo non fosse fumare. Poi, invece, ho riflettuto sul metodo di assunzione ed è il medesimo tra la combustione e la vaporizzazione: entrambe apportano principi attivi alle mucose delle vie aeree tramite l'inalazione di fumi o vapori. In entrambi i casi sono i polmoni ad essere la via d'accesso al nostro corpo. Quindi ho smesso di storcere il naso alla domanda "perché non svapi allora?" e ho ripensato alle differenze tra una svapata, una dabbata e il fumare. Non mi danno lo stesso grado di soddisfazione ma non sono neanche piaceri opposti. Anzitutto fumare è anche un rito sociale anche nel mondo occidentale come in ogni cultura sulla Terra. Ed è anche la pratica più diffusa: quasi subito si diffuse il fumo in pipa, assieme alla diffusione ambientale tramite incensiere sulle cui braci ardenti venivano gettati pezzi di hashish o charas (quello che al giorno d'oggi hanno ribattezzato "hotboxing"). Dopo la scoperta dell'America e la diffusione del fumo di tabacco arrivò in poco tempo il concetto di sigarette fumate quotidianamente e da lì alle canne il passo fu relativamente breve. Nel 1600 si consumava tabacco in pipe e sigari, nella prima metà del 1800 vennero inventate le sigarette e a fine secolo già se ne producevano a milioni, per
ciò che era divenuto un vizio appannaggio delle masse. Chi non poteva permettersele doveva fumare dei sostituti trovati qua e là, e perché no della canapa - che all'epoca era diffusa e coltivata per le sue numerose risorse. Nel Novecento si assiste alla consacrazione del fumo come pratica quotidiana, con lo sdoganamento morale in pubblico anche per le donne che non
artigiano dell'argilla cominciò a produrre queste pipe tubolari anche fuori dall'India, contribuendo a diffonderle nella scena underground dei fumatori. E fu così che il consumo di erba, e derivati, in pipa si affiancò alle canne. I bong sono un derivato del Novecento dal narghilè, o più conosciuto come hookah, nome con cui si diffuse attorno all'anno 1500 nelle zone tra la Persia e l'India una pipa ad acqua su cui appoggiare del tabacco
NEL 1600 SI CONSUMAVA TABACCO IN PIPE E SIGARI, NELLA PRIMA METÀ DEL 1800 VENNERO INVENTATE LE SIGARETTE E A FINE SECOLO GIÀ SE NE PRODUCEVANO A MILIONI PER CIÒ CHE ERA DIVENUTO UN VIZIO APPANNAGGIO DELLE MASSE. erano ben viste se fumavano. Ma non è l'unica maniera di assumere cannabis coi polmoni. Parallelamente al fumo di sigarette e di canne si svilupparono altri metodi di assunzione: nella seconda metà del Novecento i viaggiatori riportarono dall'India le pipe tradizionalmente usate per fumare, chiamate cyloom. Qualche
o più probabilmente della cannabis. Il tabacco venne introdotto quasi subito in India, dopo la scoperta dell'America però, portandoci a credere che consumassero cannabis o hashish in queste pipe. Sia ben inteso: fumare è un utilizzo recente... L'hashish potrebbe esistere
dall'anno 1000 e sappiamo con certezza che veniva più spesso ingoiato che fumato, mentre la canapa è tra le prime piante ad essere state coltivate dall'uomo, ne abbiamo le prove grazie ai ritrovamenti archeologici. Solo recentemente invece si è diffuso un modo di assunzione polmonare più "sano" che è l'utilizzo del vaporizzatore, dove un getto di aria calda estrae i principi attivi dalla cannabis senza combustione. Ma vaporizzare non è soddisfacente come fumare uno spinello di fumo denso, secondo me. Forse sarà la dipendenza dalla nicotina del tabacco, forse il gesto di passare la canna ad un amico o forse entrambi. Fumare inoltre dà anche un gusto differente dal sapore dei fiori vaporizzati, ma rimane la mia opinione personale. L'ultimo ritrovato per assumere cannabis e derivati, in ordine di tempo, è la sigaretta elettronica caricata con estratto di cannabis. In commercio ce ne sono parecchie al giorno d'oggi, ognuna col sapore della varietà di cannabis da cui è estratta, ognuna con diverso contenuto di cannabinoidi. Al prossimo quindi che mi chiede perché non svapo gli risponderò che non mi dà la medesima soddisfazione. Peppino, presente in funzione di compagnia e sostegno morale con patatine e cioccolato fondente, si accende l'ennesima canna di Amnesia e dopo questo viaggio tra la storia del fumo ci ricorda che noi tutti appassionati siamo responsabili di questa cultura.
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COLTURA
RACCOLTO E CURA DELL’ERBA Quindi, quando l’ultimo raccolto è pronto, è ora di cominciare a pensare alla raccolta. Questa fase è un'attività semplice, ma ci sono alcune cose da sapere prima di raccogliere il tutto. Eccoci come si fa.
Ciò che andrebbe preparato in anticipo è un elisir buono e forte di vodka e acqua, in pari concentrazione. La vodka, raffreddata a zero gradi centigradi, darà uno shock alle radici portandole a chiudersi e in effetti le farà smettere di funzionare. Questo è esattamente quello che si cerca di ottenere, dal momento che l'obiettivo è quello di disidratare la pianta. Raccogliete dopo una giornata intera di buona luce solare. Un'ultima somministrazione di nutrimento non è necessaria, poiché l'obiettivo è quello di far morire il tutto. La prima fase è semplicemente quella di tirare fuori le piante dal terreno, ma fate attenzione: non disturbate la massa radicolare più del dovuto. Non lasciate fango sulle radici, ma non lasciate indietro neanche
delle radici. L’ideale sarebbe che sulle radici ci fossero solo alcune palline di fango, perché questo ne facilita la pulizia una volta a casa. Lavate la massa radicolare con acqua fredda pura, il più fredda possibile. Questo crea uno shock nelle radici che si contraggono e si chiudono, il che è necessario in questa fase. Il motivo è che ciò che si vuole ottenere è che le radici smettano di funzionare. Quando le radici smettono di funzionare, la pianta si avvizzisce e muore. Lasciate le radici della pianta nella soluzione di vodka e acqua per circa un'ora, dopo che non risciacquate le radici, lasciate la massa radicolare con la vodka su di essa. La pianta avvizzirà in poco tempo usando questo metodo. I fiorai utilizzano questo trucco per ravvivare temporaneamente
di Thomas Valentine - tw.valentine@hotmail.com i fiori in poco tempo. Lo svantaggio, per loro, è che la pianta avvizzisce molto velocemente. Per noi, è invece esattamente ciò che vogliamo ottenere. Questo appassimento produce più oli nella pianta ed è proprio l'olio ciò che si vuole, perché è in esso che si trova la parte buona. Il THC è un olio e la vostra pianta, che sta lentamente morendo di fame, ne produrrà in quantità maggiori se le radici sono sottoposte a un adeguato shock, che disidrati l'intera pianta. Appendete la pianta in una zona fresca e illuminata. Contrariamente a quanto non si creda, non è necessario appendere le piante a testa in giù: in entrambi i casi funzionerà, anche se potrebbe essere più semplice appendere la pianta a testa in giù. La pianta dovrebbe effettivamente ricevere un po’ di luce durante la fase di essiccazione. Ciò consentirà alla pianta di fare ciò che sa fare meglio: produrre oli vitali contro la disidratazione. Mantenete la temperatura costante e la luce sulla pianta. La pianta in lenta disidratazione si arricchirà di oli contenenti THC. Quando le foglie sono secche e coriacee, iniziate a toglierle dal gambo,
lasciando indietro le cime. Le cime ci metteranno più tempo a essiccare rispetto alle foglie sottili, quindi lasciate le cime sul gambo un altro giorno o due. Dopo un paio di giorni di essiccatura, le cime dovrebbero essersi ridotte dimensionalmente di poco. Questo è ovviamente dovuto al fatto che si stanno disidratando. A questo punto toglietele dal gambo e arrotolatele in un giornale. Mettetele in un luogo fresco e asciutto per alcuni giorni. Il giornale estrae in poco tempo l'umidità dalle cime, così che le stesse siano di altissima qualità. Più le cime stanno nel giornale, migliore sarà il loro fumo. La marijuana è come un buon vino: in genere questo è il modo migliore per procedere. Tenete l'erba che non state fumando avvolta in un giornale in contenitori di vetro sigillati e il fumo sarà vellutato e gustoso. Questo semplice metodo per la raccolta e la cura del raccolto è molto più efficace che metterlo nel forno per alcuni minuti per essiccarlo. Alcune persone addirittura lasciano sobbollire le cime nel tè prima di curarle lentamente. Questo conferisce più sapore alle cime e ne cambia il colore a prescindere dal colore del tè.
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IL CANAPAIO di Franco Casalone
Commento alla relazione preliminare dell'OMS sulla Cannabis Nelle convenzioni internazionali le cosiddette "droghe", sostanze di probabile abuso, senza indicazioni terapeutiche, sono state vietate perché avrebbero causato problemi - e spese non necessarie - alle aziende sanitarie dei vari Stati aderenti alle convenzioni. Dagli anni '50 dello scorso secolo ci sono commissioni ufficiali che, chiamate ad esprimersi sulla liceità della proibizione della cannabis, chiedono a gran voce di riconsiderare questa sostanza, utile, anzi indispensabile per numerosi problemi di salute degli esseri umani e degli animali. Come più volte affermato (anche se sono stato contestato da chi si dice "antiproibizionista"), considero il consumo di cannabis come SEMPRE terapeutico: chiunque utilizza cannabis o suoi derivati lo fa per sentirsi MEGLIO. E il cercare di sentirsi meglio è sempre un tentativo di autoterapia (nonostante certi medici non accettino questa terminologia). Dal 2005 ci sono voci dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che chiedono di riclassificare la cannabis nelle varie legislazioni mondiali per poterla nuovamente usare come farmaco, per lo più ignorate dalla politica e dalla scienza ufficiale. Nel giugno del 2018, da un comitato di esperti dell’OMS viene preparato un documento che è un'analisi preliminare sulla cannabis. Nel dicembre dello stesso anno, si sarebbe dovuto stilare un documento finale, che alla luce delle evidenze e degli studi più recenti avrebbe dovuto terminare chiedendo ai vari Governi del Mondo di rivedere le legislazioni sulla cannabis, non considerandola più come "pericolosa sostanza d'abuso" ma come medicina indispensabile per molte patologie. La compilazione del documento finale è stata rinviata a data da destinarsi per divergenze di vedute e di interpretazioni della relazione. E per pressioni di tutto un mondo (proibizionista e non) economicamente interessato a brevetti sui costituenti della cannabis. Potete trovare l’originale e la traduzione su diversi siti che si occupano del problema cannabis, fra questi i siti di Associazione Tara, Cannabitx e Canapa Caffè. Vi riporto qui le frasi più significative del documento: ȏ Dose Letale Le dosi necessarie per essere letali sono ben oltre le possibilità di consumo di un essere umano. ȏ Effetti sul sistema cardiovascolare C'è una minima evidenza nella
popolazione per suggerire che fumare cannabis aumenti il rischio di infarto ischemico, sebbene sia difficile separare il contributo del tabacco in quest'associazione. ȏ Effetti sul sistema respiratorio Il fumare cannabis migliora decisamente le dinamiche respiratorie. ȏ Effetti sul sistema immunitario I cannabinoidi hanno effetti immunosoppressivi e antinfiammatori: gli effetti della cannabis in pazienti immunodepressi per l'AIDS non hanno dimostrato nessun effetto avverso clinicamente significante sulla funzionalità immunitaria. ȏ Mutagenicità e cancro I cannabinoidi riducono la proliferazione delle cellule cancerogene, inducendo in queste cellule apoptosi (suicidio), così come inibendo la migrazione e l'angiogenesi delle cellule cancerogene in numerosi tipi di cancro. ȏ Fertilità e teratogenesi Le madri assuntrici di cannabis partoriscono neonati con un peso alla nascita di 109 grammi in media più basso che madri non consumatrici di cannabis. Non è chiaro se il peso minore alla nascita possa essere attribuito specificamente ai cannabinoidi. Potrebbe essere spiegato con l'ingestione di monossido di carbonio presente nel fumo di cannabis. ȏ Effetti sulle funzioni cognitive Non si sono potute trovare associazioni fra l'uso di cannabis e la riduzione di funzioni cognitive in studi con un periodo di astinenza maggiore di 72 ore. ȏ Salute mentale La grande maggioranza delle persone che usano cannabis non svilupperà mai un disordine psichico, i casi accertati è probabile abbiano qualche vulnerabilità genetica alle psicosi indotte dalla cannabis. ȏ Guida sotto l'effetto di droghe L'uso di cannabis causa un aumento nel rischio di essere coinvolti in un incidente da basso a moderato. Questi deficit cognitivi e sulla performance si riscontrano meno in esperti consumatori di cannabis, fatto dovuto alla tolleranza, e possono anche essere
del tutto assenti. ȏ Reazioni negative negli esseri umani Il consumo di cannabis causa euforia, riso e loquacità. È uno stimolante dell’appetito, e può promuovere secchezza delle fauci e vertigini, così come aumentare le percezioni visive, olfattorie e uditive. In ogni paragrafo troviamo pareri e studi discordanti: se cerco qualche possibile danno attribuibile a qualunque sostanza, è molto probabile che lo trovi. Tutte queste ricerche sono state fatte allo scopo di trovare possibili danni dati dalla cannabis, e non possibili benefici... Per questo è particolarmente significativo che in tutti i paragrafi i rischi connessi all'uso di cannabis siano particolarmente bassi, o insignificanti. Alla luce di questi risultati e da
quello che sta succedendo nei Paesi dove la cannabis può essere usata, è appurato che la cannabis non causa un aumento di spese sanitarie, anzi ne evita parecchie, la Cannabis Sativa Lynneum non dovrebbe più essere classificata come "Droga" ed essere liberamente fruibile. Per tutti. E non dovrebbero più esserci interpretazioni mistificatorie degli effetti: di recente uno studio ha appurato che l'uso di cannabis stimola la crescita e l'aumento delle connessioni della corteccia prefrontale, collegata alle funzioni cerebrali superiori. Questo fatto dovrebbe essere interpretato in modo positivo, invece è stato presentato come un pericolo! Attenzione, un aumento della capacità di "intelligere" è pericoloso per un potere che si mantiene sulla menzogna e sulla presa in giro... Buona lettura del documento dell'OMS!
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AMARCORD di CBG
FUMARE SEMPRE UNA STORIA DI FUMO E DI TABACCO
Invece si può produrre anche indoor ma commercialmente non è detto convenga, ecco spiegato perché la maggior parte del fumo proviene da paesi dove si "possono" coltivare i campi a cielo aperto. Da uno dei primi trim disponibili decisi di viaggiare per scoprire il vero hashish, mi venne la curiosità facendo il primo Ice-o-Lator della mia vita. L'Ice-o-Lator andava mescolato con il tabacco o con l'erba, come si faceva con il fumo o con la Charas. La Charas, a proposito, all'epoca non l'avevamo se non raramente al ritorno di amici dall'India ed era un evento rarissimo poter fumare canne, o meglio cyloom, di questa pregeria indiana. Quando in piazza arrivò il nostro primo cyloom si dovette procedere alla sua sverginatura. All'epoca era un evento cominciare a fumare un cyloom, in quanto si cominciava con una
La storia inizia con una cartina, un filtro e l'impasto. Ai tempi bastavano 0,3 di fumo e mezza sigaretta, per riempire una kingsize arrotolata e la routine dei pomeriggi infrasettimanali si trasformava in una piacevole avventura. Eravamo ragazzini e con gli amici sperimentavamo le prime canne dopo la scuola. Era divertente imparare ogni giorno una parola nuova che descriveva un filtro o una maniera di rollare o più spesso una leggenda tramandataci dai più grandi. Scoprimmo subito che il fumo buono era ovunque, poveri illusi, mentre l'erba buona andava cercata attentamente per non ritrovarsi a fumare semi e rami dal sapore sgradevole. Le canne d'erba potevano anche essere composte di solo erba ma il risultato spesso portava ad attacchi di tosse e grattate di gola. Si trattava di erba umida o poco flushata, in ogni caso era erba coltivata male. Ma a questa conclusione ci arrivammo anni dopo grazie a internet, che ci permise di scoprire molto sulla cultura underground
della cannabis e di sperimentare le nostre prime autoproduzioni. Con un blunt, cioé una foglia di tabacco trattata ed utilizzabile come una cartina, provavamo l'erba pura a mò di sigaro e la degustavamo. Fumando i nostri primi raccolti notammo la differenza con ciò che offriva il mercato nero. Il fumo soprattutto non era all'altezza delle nostre autoproduzioni. All'epoca si pensava che solo in campo aperto si potesse produrre l'hashish.
Il mio primo bong serio che ho apprezzato, cioè in vetro, è stato un
HO VIAGGIATO IL MONDO, SPESSO ALLA RICERCA DI UN FUMARE DIFFERENTE, CHE FOSSE TRADIZIONALE O INNOVATIVO carica di erba e fumo senza tabacco, per dare sapore allo strumento secondo le nostre idee. Non so chi ci raccontò questa storia ma oltre a grandi mal di gola e intensa tosse non ricordo altro... Tanti anni dopo in India vidi il cyloom fumato senza tabacco. Era stato caricato di solo Charas, una pasta molto asciutta e stagionata. All'epoca di quando ero un pischello sempre ci mescolavamo una sigaretta intera tostata e quantità esagerate di fumo. Ovviamente la leggenda di fumare solo cyloom di fumo arrivò anche nella nostra piazza e ci impedì di godere delle fumate di erba impastate con una sigaretta. Devo ribadire che si tratta di una leggenda in quanto anche Alverman in persona ha strabuzzato gli occhi
LA CORDA DI CANAPA TI TRATTERRÀ.
DR BONG! SAPEVO CHE ERI TU A FARE QUESTE RAPINE DI MEZZANOTTE.
stupito alla domanda se si potessero fumare i cyloom di erba. I cyloom sono sempre stati fumati anche con l'erba, d'altronde anche la chubanga si fuma carica d'erba. E la chubanga è una pipa come il cyloom. Ai giorni nostri c'è ancora chi immotivatamente storce il naso associando il cyloom all'India e alla Charas, se non è convinto da queste parole almeno deve riconoscere il diritto a ciascuno di fumare come meglio crede, se non vuole provare a caricarne uno con fiori ben coltivati. Devo specificare che i fiori devono essere ben coltivati, altrimenti ogni difetto dell'erba sarà evidente dal secondo tiro di cyloom. Dalle carenze agli eccessi della fertilizzazione, tutto sarà evidente dal secondo tiro.
Roor con la scritta gialla haze e la E capovolta. Come se fosse ieri ricordo ancora la Mendocino Madness X Sour Wonder che fumai quella sera a Roma tantissimo tempo fa. Ne riempivamo il braciere con un impasto di tabacco e Iceo-Lator oppure erba. Fu micidiale quella serata su quel divano... Da allora fumare è stato un piacere quotidiano che ha scandito il tempo per tantissimi giorni. Mi ha portato a conoscere tanta nuova gente e a compiere esperienze altrimenti impensabili. Ho viaggiato il mondo, spesso alla ricerca di un fumare differente, che fosse tradizionale o innovativo. Un giorno sarà legale in tutto il pianeta e sarà sicuramente un altro mondo per i fumatori, rispetto a tanti anni fa quando c'era solo internet e bisognava pure stare molto attenti!
AH AH! HO I MIEI GADGET. COME LE MIE FORBICI INCORPORATE.
SASSO BATTE FORBICE.
FAMMI ABBASSARE LA TUA LUCE.
AL MIO GANJA FARETTO NON SFUGGE ALCUN CRIMINE.
È TROPPO FORTE, DEVO SCAPPARE.
O PANETTO DI CANAPA IN QUESTO CASO. MORALE: MEGLIO AVERE UN PANETTO DI CANAPA IN TASCA E NON AVERNE BISOGNO, PIUTTOSTO CHE AVERNE BISOGNO E NON AVERLO.
BUBBA ISL A ND K USH Dutch Passion
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COLTIVA CON ED ROSENTHAL
HASHISH ESTRATTO AD ACQUA 101 L’estrazione ad acqua di hashish è un altro dei metodi prediletti e diffusi a livello mondiale per la produzione di concentrati. Il nome deriva dal processo a base d’acqua utilizzato per raccogliere le ghiandole dalle cimature, dalle foglie e dalle cime. Sostanzialmente questo processo funziona perché i cannabinoidi non sono solubili in acqua, pertanto la tanto desiderata resina non viene danneggiata a causa del contatto con acqua e ghiaccio.
perché nella procedura non si utilizzano prodotti chimici infiammabili o macchinari potenzialmente esplosivi.
COME FUNZIONA L’HASHISH ESTRATTO AD ACQUA Il metodo dell’estrazione ad acqua unisce acqua, ghiaccio e scuotimento per separare le ghiandole dalla pianta. Ghiaccio, acqua
vengono separati e si tolgono le ghiandole da ciascuno di essi. Dopo che l'hashish estratto ad acqua è asciugato, è pronto per essere fumato. L’hashish estratto ad acqua ha colori diversi, che possono essere varie tonalità di bianco, marrone, rosso, e persino viola. Quando viene estratto dal materiale più pregiato, la potenza dell’hashish estratto ad acqua può arrivare al livello della potenza di molti prodotti a base di hashish
L’hashish estratto ad acqua può essere fumato come resina sciolta, granulare o pressata fino a diventare hashish tradizionale: l'hashish sciolto di alta qualità può essere facilmente pressato utilizzando nient'altro che il palmo di una mano e una lieve e vivace frizione, applicata con il pollice dell'altra mano. Sciolto o pressato, sono in molti ad essere ancora affascinati dall'esperienza unica e completa offerta da questo potente prodotto naturale. L’hashish estratto ad acqua può essere prodotto in piccole o grandi quantità e si possono acquistare alcuni sistemi di estrazione chiavi in mano per semplificare il processo. È anche possibile produrre hashish estratto ad acqua utilizzando strumenti disponibili in casa, ma essendoci in commercio kit economici, il risparmio è spesso trascurabile. I sistemi pronti all’uso offrono maggiore precisione ed efficienza nella produzione di hashish estratto ad acqua e hanno contribuito a incrementare la popolarità dell’hashish estratto ad acqua tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni 2000. Il predominio nel corso di vent’anni dell’hashish estratto ad acqua è finito con l'ascesa dell'hashish estratto con solvente; shatter, cera e altri oli di hashish estratto con butano hanno messo in ombra il bubble hash su molti scaffali di dispensari degli Stati Uniti negli ultimi anni. Ma la competizione con l’hashish estratto con solventi ha anche portato i produttori di hashish estratto ad acqua a fare il passo in più, concentrandosi maggiormente su aspetto e sapore. L’hashish estratto ad acqua superfine viene ora venduto come "cera priva di solventi", il che dimostra quanto sia ampia la richiesta di prodotti privi di solventi che abbiano la consistenza desiderabile e il profilo aromatico raffinato dell'hashish estratto con solventi. L'hashish di alta qualità è ottimo anche per i prodotti commestibili e i dabber esperti vi diranno sicuramente che l’hashish "a cinque stelle" è molto adatto al dabbing. È inoltre quasi impossibile ferire gravemente se stessi o chiunque altro produca hashish estratto ad acqua,
e parti della pianta sono poste in un secchio rivestito con dei sacchetti. Questi sacchetti di filtrazione sono simili ai setacci utilizzati per produrre kief. Filtrano le ghiandole in base alle dimensioni micron, separando gli scarti dall’hashish. Un micro è un milionesimo di metro, ossia 0,001 millimetri. Il materiale viene mescolato per liberare i tricomi. Le parti della pianta restano intrappolate e galleggiano nel sacchetto superiore, mentre le ghiandole, pensati e inzuppate, sono raccolte nel sacchetto inferiore. I sistemi pronti all’uso fanno affidamento su vari sacchetti per separare le ghiandole a seconda delle loro dimensioni. A differenza del kief, il materiale viene separato in un solo passaggio e non mediante diverse operazioni con setaccio. Di solito, il materiale viene lavorato solo una volta. Alcuni produttori commerciali di hashish lo lavorano una seconda volta per ottenere più THC. Come per tutti i metodi di estrazione, la temperatura fredda è un elemento fondamentale nella produzione di hashish estratto ad acqua. Il ghiaccio mantiene l'acqua e il materiale molto freddi, di conseguenza le ghiandole rimangono fragili e si staccano quando vengono scosse. Dopo che il materiale viene agitato in acqua ghiacciata, lo si lascia depositare. I sacchetti
cimate, cime, rimasugli dello scuotimento o qualsiasi combinazione di questi quattro). Si può anche utilizzare materiale essiccato o congelato. Quando si produce hashish estratto ad acqua è importante mantenere il materiale e l'ambiente molto freddi. Il caldo è il nemico. L'acqua a bassa temperatura, prossima al congelamento, rende i tricomi sufficientemente fragili da spezzarsi. Una stanza fresca impedisce ai terpeni di fuoriuscire. Anche l'umidità è un fattore importante. Evitate la conservazione in condizioni umide per prevenire il deterioramento da batteri o muffe. Un metodo possibile è quello di conservare la cannabis umida o essiccata nel congelatore. Quando si utilizza materiale che non è stato conservato in questo modo, bisogna metterlo nel congelatore fino a quando non si raffredda. È fondamentale trattare la cannabis con delicatezza per preservare tutte le ghiandole e tenerle sulla vegetazione. Prestate la massima attenzione quando gestite le cime su ramoscelli e steli. Non manipolate il materiale derivante da cimatura o macinatura eccessivi. Conviene utilizzare cannabis triturata grossolanamente. Rimuovete ramoscelli, steli e punti di snodo, perché possono strappare i sacchetti utilizzati per l’estrazione di hashish. Sia che stiate utilizzando un sistema di sacchetti o materiali da cucina pronti all’uso, i principi base da seguire per l’estrazione dell'hashish sono gli stessi. Naturalmente un po’ contano anche tecnica, pazienza e padronanza, ma ciò che determina prima di tutto la qualità dell'hashish che producete è il calibro del materiale vegetale e la qualità e le dimensioni del filtro.
estratto con solventi, con un contenuto di cannabinoidi che può raggiungere l’80%.
DUE PAROLE SULLA RESA Preparare 227 grammi di materiale di alta qualità permette di ottenere in genere tra 18 grammi (resa del 5%) e 35 grammi (resa del 15%). La resa aumenta con l’aumentare della qualità del materiale di partenza. Tuttavia, in alcuni casi, ad esempio con Tangie, è quasi impossibile ottenere una resa superiore al 7% utilizzando acqua. Questo uno dei motivi per cui i metodi di estrazione con solvente e altre tecniche di estrazione più recenti hanno superato la popolarità della lavorazione dell'acqua. Ci sono tuttavia altri aspetti oltre alla resa; gli effetti a tutto tondo e il profilo del sapore naturale dell'hashish estratto ad acqua sono unici perché la procedura preserva i terpeni nelle ghiandole. Per questo motivo, alcune persone preferiscono l'hashish estratto ad acqua di alta qualità rispetto ai prodotti estratti con solvente.
ABC DELL’HASHISH ESTRATTO AD ACQUA Per produrre l'hashish estratto ad acqua è possibile utilizzare tutto il materiale vegetale delle ghiandole (foglie, parti
SACCHETTI PRONTI ALL’USO Per l'hashish estratto ad acqua, i sacchetti pronti all’uso sono un’ottima scelta. Si possono riutilizzare molte volte. I sacchetti Bubble sono stati progettati da Fresh Headies in Canada. Bubbleman, responsabile hashish di Fresh Headies, che ha viaggiato molto e ha diffuso il buon
51 verbo dell’hashish estratto ad acqua. Lo potete trovare anche come moderatore in vari forum online sull’argomento. I sacchetti Bubble sono disponibili nelle seguenti dimensioni: 3,8 litri, 19 litri e 76 litri. Tutti i sistemi di filtrazione sono venduti in confezioni da quattro oppure otto sacchetti e anche singolarmente. Ci sono molte altre marche di sacchetti. Il sistema a otto sacchetti separa l'hashish in categorie più fini. La differenza di dimensioni tra le ghiandole di THC appena mature e le ghiandole eccessivamente mature o premature consente di separarle in gradi.
VARIAZIONI SUL TEMA: ALTRI METODI FAI DA TE PER PRODURRE HASHISH ESTRATTO AD ACQUA Qualsiasi descrizione della procedura di estrazione dell’hashish ad acqua sarebbe incompleta se non menzionasse le numerose variazioni sul tema, che utilizzano tutte metodi lievemente diversi per unire acqua e scuotimento. Molti di questi metodi sono nati dall'ingegno fai-date di chi produce hashish in casa. Fra questi
Prima di tutto, il sacchetto con filtro grossolano è posto nel secchio e l’acqua, il ghiaccio e il materiale vegetale vengono aggiunti. Il materiale viene agitato utilizzando un mixer da cucina o un trapano con attacco per mescolare la vernice. Dopo che il materiale si è depositato, il sacchetto iniziale viene tolto e schiacciato. Il grosso del materiale vegetale trattenuto da questo sacchetto viene messo da parte. Questo materiale può essere lavorato di nuovo, ma il prodotto risultante sarà di grado inferiore, seppur adatto per essere cucinato.
SACCHETTI ARTIGIANALI È possibile confezionare i propri sacchetti o produrre un quantitativo minore di hashish estratto ad acqua senza utilizzare alcun sacchetto. Per produrre i vostri sacchetti, acquistate del setaccio in seta con un grado di finezza appropriato. Le misure standard sono disponibili in alcune varianti fra i 100 e i 150 fili ogni 25,4 mm. Il setaccio deve essere attaccato a materiale tessuto in modo fitto, resistente all’acqua (il nylon va molto bene), in modo tale che il setaccio in seta formi il fondo del sacchetto. Si possono produrre vari sacchetti con livelli di filtrazione diversi, dai 50 ai 150 micron per separare l’hashish estratto ad acqua per qualità. Il setaccio più fine produce l’hashish più puro. I sacchetti multipli dovrebbero essere progettati per stare uno dentro l’altro e quello con la maglia più fine dovrebbe essere il più grande, mentre quello con la maglia più larga dovrebbe essere il più piccolo. Un sacchetto a parte per la filtrazione più grossolana (200-250 micron) è una buona idea per separare il grosso della vegetazione nella prima fase. Questo sacchetto dovrebbe foderare il secchio. Non va stratificato con altri sacchetti, quindi dovrebbe rispecchiare la grandezza del secchio.
Mettete il materiale nel barattolo e riempitene un quarto. Vanno bene i contenitori da mezzo litro, da un litro e da due litri. Aggiungete ghiaccio e acqua molto fredda in parti uguali finché non riempite il barattolo quasi completamente. Lasciate circa 25,44 mm nella parte superiore del barattolo, poi chiudetelo ermeticamente e scuotetelo per 10 minuti. Versate la miscela acqua/materiale in una ciotola e mettete il tutto un’ora in frigorifero, affinché si depositi per bene. La maggior parte del ghiaccio potrebbe fondersi nel frattempo.
UTILIZZO DEI SACCHETTI BUBBLE
Rivestite il secchio vuoto con altri sacchetti. Il sacchetto più fine va per primo, quindi si troverà sul fondo. L’acqua con residui vegetali viene versata nel secchio, rivestito con i sacchetti di filtrazione. Tirate i sacchetti uno per uno e raccogliete il materiale sul fondo di ciascuno di essi. Lasciate essiccare il prodotto finale. Buttate via l’acqua o utilizzatela per innaffiare le piante.
Riducete la marijuana in polvere grossolana, simile alle spezie essiccate come l’origano o il basilico, mediante un macinatore da caffè o un grinder, oppure un miscelatore, ma per pochissimo tempo.
Eliminate il materiale vegetale galleggiante con un colino da tè o un cucchiaio forato. Il materiale vegetale può essere messo da parte e lavorato nuovamente. Lo scuotimento manuale non elimina tutti i tricomi al primo colpo. Una volta eliminato il materiale vegetale, lasciate che il limo si ridepositi sul fondo della ciotola per 15–20 minuti. Eliminate delicatamente dalla metà a due terzi dell’acqua, stando attenti a non perdere il
metodi figurano il metodo dello shaker, il metodo del filtro da caffè, il metodo del secchio e il metodo del frullatore.
IL METODO DELLO SHAKER Il metodo più semplice per produrre hashish ad acqua è mediante uno shaker artigianale. Questo è il metodo più facile in termini di tempo e strumentazione, ma produce le quantità più basse di hashish e il prodotto non sarà puro come quello ottenuto con i sacchetti di filtrazione a micron. L’agitazione manuale richiede maggior sforzo, ma non c’è bisogno di elettricità e lo si può fare ovunque si possa raccogliere il materiale. MATERIALE ȏ ) LQR D JUDPPL GL SRWDWXUD DVFLXWWD e dura, parti di cime o rimasugli dello scuotimento ȏ $FTXD ȏ *KLDFFLR ȏ %DUDWWROR LQ YHWUR D FKLXVXUD HUPHWLFD ȏ &ROLQR R VLPLOH LQ PHWDOOR ȏ &XFFKLDLR EXFDWR R FROLQR GD Wª ȏ &RQR SHU FDIIª Q
ȏ )LOWUL SHU FDIIª LQ FDUWD ȏ 6WURILQDFFLR ȏ 6FRWWH[ ȏ 8 WHQVLOH SHU UDVFKLDUH FXFFKLDLR FDUWD GL credito o biglietto da visita) METODO
materiale di hashish simile al limo sul fondo del barattolo. Preparate il cono rivestito con un filtro da caffè in carta. Versate il contenuto rimanente della ciotola attraverso lo stesso. Man mano che l’hashish estratto ad acqua si deposita sul fondo del filtro, l’acqua passerà più lentamente. Lasciate che passi tutta l’acqua dal filtro. Togliete poi il filtro dal cono, lasciando che si appiattisca per l’hashish umido all’interno. Mettetelo su di uno strofinaccio ed eliminate attentamente la maggior quantità possibile di acqua premendo con l’asciugamano o lo scottex. Aprite il filtro da caffè lungo la giunzione e stendetelo come una farfalla che apre le ali. Raccogliete il materiale all’interno dello stesso con un cucchiaio o una tessera per staccarlo dalla carta. Il materiale può essere separato più facilmente dal filtro da caffè se è asciutto o solo un po’ umido. Il materiale può essere asciugato prima o dopo averlo raccolto dal filtro. Anche se una parte del materiale viene usata prima che l’asciugatura sia completa, l’hashish estratto ad acqua dovrebbe asciugare completamente per un giorno o due, per ridurre il rischio di muffa. Dopo che l’hashish estratto ad
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53 acqua è asciutto, può essere utilizzato, conservato o pressato.
ȏ 6FRWWH[ ȏ 8 WHQVLOH SHU UDVFKLDUH FXFFKLDLR FDUWD GL credito o biglietto da visita)
IL METODO DEL FILTRO IL METODO DEL DA CAFFÈ SECCHIO Questo metodo funziona bene per piccole produzioni di hashish ad acqua e fa leva su comuni strumenti che si usano in cucina. Triturate il materiale vegetale in pezzi relativamente grossi. Le macchine per fare il caffè di tipo conico somigliano a una versione più appuntita della macchina standard. Sono economiche e sono disponibili nei negozi e online. Sono consigliate di dimensione n. 4 o superiore. I filtri riutilizzabili, ma anche gli usa e getta per questi coni si trovano negli stessi punti vendita in cui si acquistano le macchine. La resa di questo metodo è piuttosto buona, ma il processo non è controllato mediante filtri di micron precisi. Non viene neanche filtrato il materiale vegetale finale, più piccolo, quindi ciò che si ottiene non è
puro come l’hashish ottenuto con il sistema a sacchetti. Ciononostante, l’hashish estratto ad acqua prodotto con questo metodo ha la stessa qualità del kief filtrato a secco. MATERIALE ȏ *KLDFFLR ȏ $FTXD IUHGGD ȏ 0 DWHULDOH YHJHWDOH HVVLFFDWR WULWXUDWR grossolanamente) ȏ )UXOODWRUH ȏ &LRWROD SHU PLVFHOD]LRQH ȏ &ROLQR R VLPLOH LQ PHWDOOR ȏ 0 DFFKLQHWWD SHU LO FDIIª D FRQR GD XQD tazza ȏ ) LOWUR FDIIª D FRQR LQ PHWDOOR ULXWLOL]]DELOH o filtro in seta ȏ )LOWUL SHU FDIIª ȏ Ȃ FRQWHQLWRUL LQ YHWUR FRQ FRSHUFKL ermetici ȏ 6WURILQDFFLR
L’ABC del metodo di estrazione ad acqua dell’hashish è lo stesso che si usi un sistema già pronto o sacchetti artigianali. MATERIALE ȏ *KLDFFLR ȏ $FTXD IUHGGD ȏ 3HURVVLGR GȇLGURJHQR ȏ VHFFKL FRQ DOPHQR XQ FRSHUFKLR ȏ 0 DWHULDOH GL SRWDWXUD FLPH IRJOLH essiccate ȏ 0 L[HU SRUWDWLOH R WUDSDQR FRQ SXQWD SHU miscelare la vernice ȏ 6 LVWHPD D VDFFKHWWL SURQWR DOOȇXVR R sacchetti artigianali ȏ *XDQWL GL JRPPD OXQJKL ȏ $VFLXJDPDQR JUDQGH ȏ 5RWROR GL VFRWWH[
ȏ &XFFKLDLR R WHVVHUD LQ SODVWLFD METODO Prima di tutto, i secchi e il materiale devono essere puliti e sterilizzati. Miscelate 295 ml al 3% di perossido d’idrogeno per litro d’acqua per il risciacquo. Se usate un sacchetto per la prima fase, posizionatelo nel secchio. Aggiungete la stessa quantità di ghiaccio e acqua fino a riempire due terzi del secchio. Aggiungete il materiale vegetale che avete preparato. Dopo aver indossato i lunghi guanti di gomma, immergete il materiale vegetale nell’acqua e ghiaccio in modo omogeneo. Si possono usare fino a 100 grammi di materiale vegetale in un secchio da 19 litri. Uno strumento utile per agitare la miscela è un mixer da cucina. Un'altra possibilità per agitare l'acqua è quella di usare un trapano con attacco per miscelatore di vernice. Per i sacchi da 75 litri viene utilizzato uno
strumento di miscelazione più grande, alimentato da trapano industriale. Praticate dei fori nel coperchio del secchio per posizionare i vari attacchi per la miscelazione. Questo consente di evitare la fuoriuscita del materiale durante la fase di agitazione e consente anche di usare il mixer senza doverlo tenere in mano. Agitate il materiale 15 minuti e poi lasciate riposare la miscela. Se usate un sistema pronto all’uso, seguite la velocità consigliata nelle istruzioni. In generale, le velocità più basse funzionano bene se si mischia meno di 19 litri. Le velocità medio-alte funzionano meglio se si usa un sistema di 19 litri o superiore. Mentre viene miscelato, il materiale diventa schiumoso. Potete rimuovere la parte in eccesso prima di ricominciare. Miscelate il materiale fino a quattro volte per 15 minuti alla volta. Miscelare il materiale più volte porta a rese superiori, ma provoca anche più particelle vegetali. Tempi di miscelazione più lunghi producono risultati meno puri, soprattutto se i vari sacchetti non separano l’hashish in gradi diversi. Se si usa il meccanismo a un’unica raccolta, bisogna ridurre i tempi di miscelazione anche nella prima fase. Dopo che l’hashish viene raccolto, il materiale vegetale può essere rilavorato con un
tempo di miscelazione più lungo. Il sistema a più sacchetti permette di lavorare il materiale in una volta senza sacrificare una raccolta di grado elevato. Una volta completata l’ultima miscelazione, la miscela deve essere lasciata a riposo almeno 30 minuti. Questo permette alle ghiandole di rimanere il tempo giusto nei setacci. Se il ghiaccio si è sciolto completamente, ne va aggiunto dell’altro. Nei climi freddi, il secchio può essere lasciato all’aperto per tenere fredda la miscela. Una volta che il materiale si è ben depositato, è giunto il momento di separare le ghiandole. Se l’agitazione è stata fatta in un sacchetto, estraete il sacchetto e togliete il grosso del materiale vegetale. Il secchio contiene ora acqua verde con limo sul fondo. Il limo è composto da hashish estratto ad acqua e da una piccola quantità di particelle vegetali. Rivestite il secondo secchio con il sacchetto di raccolta o con i sacchetti di raccolta. Il sacchetto con la maglia più fine va sul fondo, quindi va messo per primo nel secchio. Il sacchetto con maglia più grossa è l’ultimo a essere aggiunto, quindi sarà quello più in alto. Il primo sacchetto separa tutto ciò che ha una dimensione superiore
54 ai 200-250 micron, a seconda della maglia del setaccio. Gli strati successivi del sacchetto permetteranno la gradazione. Versate l’acqua nel secchio rivestito con i sacchetti di filtrazione. Alzate lentamente ogni sacchetto, così da permettere all’acqua di fuoriuscire. Abbiate pazienza. Se il fondo del sacchetto sembra intasato, potrebbe essere necessario spostare delicatamente un po’ di materiale verso i lati. Muovete il materiale il meno possibile.
fino a riempire metà frullatore. Aggiungete ghiaccio e acqua fredda in parti uguali fino a riempire il frullatore. Accendetelo alla velocità massima per 45 secondi e fino a un massimo di 1 minuto. Lasciate depositare la miscela. Ripetete il tutto tre o quattro volte. Più volte ripeterete il procedimento, maggiore sarà la resa. Versate la miscela dal frullatore, attraverso un colino, in una ciotola per miscelazione. Le ciotole progettate per versare il
ghiandole raccoltesi sul fondo eliminando la maggior quantità di acqua possibile. Preparate il cono su un barattolo adeguato, come un barattolo da un litro. Eliminate l’acqua rimanente e il limo mediante il filtro da caffè con carta da filtro usa e getta. Il flusso d’acqua attraverso il filtro rallenta man mano che il materiale si accumula, ma potete eliminare l’acqua completamente. Rimuovete delicatamente il filtro da caffè in carta dal cono. Appiattitelo con il materiale all’interno, tamponando con un asciugamano. Il materiale può essere asciugato prima o dopo che è stato raccolto nel filtro da caffè. Ci vuole un po’ più di tempo ad asciugarlo nel filtro da caffè, ma l’hashish non viene soffiato via ed è più facile rimuovere lo stesso dalla carta quando entrambi sono asciutti. Per asciugare nel filtro da caffè, mettetelo sopra uno strato di scottex o di strofinacci. Una volta asciutto, aprite il filtro lungo la linea di giunzione.
Dopo aver rimosso ogni sacchetto, metteteli sull’asciugamano e rimuovete l’acqua in eccesso. Si può togliere più acqua se li si avvolge con l’asciugamano e li si schiaccia. La parte interna di ogni sacchetto contiene materiale simile al limo di color marrone-bruno. Posizionate delicatamente il sacchetto in modo tale che il materiale sia accessibile. Tamponate il materiale con dello scottex. Toglietelo dal sacchetto usando una carta di credito o un cucchiaio. Se sono stati usati vari sacchetti, tenete le varie finezze separate. Mettete il materiale in un barattolo a fondo piatto o su un piatto o un’altra superficie dove possa essere lasciato ad asciugare, poi mettetelo in un luogo asciutto e buio dove possa arrivare dell’aria, ma che non lo soffi via una volta asciutto. Ci vorranno circa 12 ore perché il materiale sia asciutto, ma perché sia ben essiccato e curato, lasciatelo una settimana piena. Anche se una parte viene usata prima dello scadere della settimana, fate in modo che l’umidità rimasta evapori dal materiale rimasto, in modo tale che non sia esposto alle muffe.
IL METODO DEL FRULLATORE Posizionate materiale vegetale a sufficienza
Il calore accelera il processo di essiccazione. Utilizzate un tappetino di propagazione di quelli che si usano per far germogliare le piantine - manterrà una temperatura di 23°C - oppure un tappetino riscaldante impostato a livello basso. Mettete il tappetino sotto un asciugamano e metteteci sopra l'hashish estratto ad acqua. I disidratatori alimentari impostati a livello basso sono un'altra efficace fonte di calore controllata.
COSA FARE E NON FARE NELL’ESTRAZIONE AD ACQUA Il materiale fresco congelato è quello che funziona meglio. Se non è stato conservato nel congelatore, mettetecelo finché non è congelato. Utilizzare un mixer standard a due fruste, un trapano con un attacco per la miscelazione della vernice oppure un frullatore.
Raccogliete il materiale con un cucchiaio o con una tessera in plastica o carta. Lasciatelo asciugare completamente prima di pressarlo o conservarlo: ci vogliono uno o due giorni, a seconda delle condizioni ambientali e della quantità che deve asciugare.
Non abbiate fretta nei passaggi finali! Asciugate accuratamente il materiale alla fine della procedura.
SUGGERIMENTI
L'acqua e la poltiglia rimasti alla fine della procedura contengono sostanze nutritive presenti nel materiale vegetale. Sono ottimi per annaffiare le piante, utilizzati come pacciame oppure da aggiungere al compost.
L'hashish estratto ad acqua conservato prima che sia asciutto ammuffisce, il che lo rovina.
contenuto, come quella per l’impasto dei pancake o quelle tarate come misurino, fino a 1-2 litri, sono le migliori. Questa fase separa il grosso del materiale vegetale. Versate ora l’acqua attraverso il filtro per caffè riutilizzabile nei contenitori in vetro, fino a riempirli per due terzi circa. Una buona soluzione sono i contenitori in vetro a chiusura ermetica. Il materiale vegetale più fine verrà raccolto nel filtro da caffè. Le ghiandole sono comunque troppo piccole per rimanere nel filtro per caffè riutilizzabile e passano dunque con l’acqua nei contenitori in vetro. Dopo aver versato la miscela acqua/tricomi attraverso il filtro, versate altre due tazze d’acqua attraverso il filtro, in modo tale che i tricomi rimanenti possano passare. Chiudete ermeticamente i contenitori in vetro e posizionateli in frigorifero per un’ora. Le ghiandole si depositano e formano del limo sul fondo. Se sbattete leggermente i contenitori contro il tavolo, potete fare in modo che parte del materiale galleggiante si depositi. Togliete delicatamente i contenitori dal frigorifero senza mischiare il materiale che si è depositato sul fondo. Versate i due terzi superiori dell’acqua presente negli stessi. L’obiettivo è quello di trattenere le
Usate un sifone e non versate per rimuovere la metà o due terzi dell’acqua dal barattolo. Questo vi permette di controllare meglio il tutto e di creare meno turbolenza, in modo tale da non smuovere il limo sul fondo. Utilizzate tubi per acquario puliti e flessibili. Posizionate l'altra estremità del tubo in un lavandino o in un'altra area di drenaggio.
NEL PROSSIMO ARTICOLO: ESTRAZIONE AD ACQUA AVANZATA DELL’HASHISH
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BOOK REVIEW di Enrico Fletzer
Ruggine meccanica e libertà 9DOHULR 0RQWHYHQWL ª XQ PLWR D %RORJQD )RUVH DQFKH SHU O DVSHWWR GD JLJDQWH WUDQTXLOOR che lo contraddistingue dopo aver lavorato alla Ducati Meccanica, in una città in cui il ciclo e la canapa sono strettamente collegati al tentativo di vietare entrambi e alla alla figura di un industriale della canapa come Antonio Pezzoli, escursionista, fotografo e fondatore dell'Automobile Club. Dal tempo delle lotte operaie e della sua ingiusta detenzione, causata dalle accuse di un terrorista pentito, Valerio Monteventi è rimasto dalla parte del torto anche a livello pubblicistico con la fondazione di "Mongolfiera" e poi "Zero in Condotta", che ha avuto un grande ruolo nel movimento antiproibizionista italiano. Se a questo si aggiungono le sue indubbie caratteristiche somatiche e culturali da metal-mezzadro cosmico, non si fa fatica a comprendere come a Valerio l'aria canapina - come si dice qui in Emilia - gli sia più che congeniale. Una sua espressione che allude all'arrivo della primavera e di piacevoli novità come quelle che nascono in un campo
nella lista delle sementi autorizzate della varietà red petiole, la desiderata colorazione rossastra tanto amata dalle nostre forze dell'ordine. L'unica canapa OGM realmente esistente è italiana e l'abbiamo scoperta io e Valerio. Da emiliano ribelle Valerio è sempre stato dalla parte del torto e sempre sensibile ai temi dell'emarginazione. Tanto che dismesso il ruolo del giornalista e ripreso quello dell'autore di libri sulla storia sociale di Bologna si è buttato nel recupero dei detenuti anche ripescando quello che da giovane rifiutava, e cioè il lavoro di meccanico specializzato da applicare nei
"SEMPRE MENO ARRUGGINITI E SEMPRE PIÙ LIBERI" È IL MOTTO CON CUI MONTEVENTI MI HA CONSEGNATO LA SUA ULTIMA FATICA di canapa in fiore, luoghi ideali per una classica camporella. Memorabile il suo poster elettorale in stile sovietico con la classica foglia e un Kalashnikov spezzato. Fu con Valerio che conducemmo un'inchiesta sull'Istituto Colture industriali poi ripresa dalla stampa tedesca e che fece conoscere al mondo i laboratori semiclandestini di Corticella dove, in nome del proibizionismo di stato, la canapa da autorizzare in Italia sarebbe dovuta essere colorata o per lo meno resa distinguibile da quella da droga e che divenne una vera e propria barzelletta nel mondo scientifico di tutto il mondo. Uno studio che grazie ai raggi gamma e alla manipolazione delle pantegane aveva portato all'inserimento
progetti formativi. A seguito della sua partecipazione al progetto "Liberarsi della necessità del carcere" nato per iniziativa del sindaco di Parma Mario Tommasini, fondatore di progetti di reinserimento prima a Parma e poi a livello nazionale e che Valerio ha coltivato per anni fino ad arrivare anche a dei progetti strampalati come il progetto di allevamento di cavalle da latte in collaborazione con dei detenuti, che secondo un suo amico, avrebbe potuto anche rivelarsi un enorme business perché il latte di cavalla fermentato è l'unica bevanda alcolica autorizzata dall'Islam perché costituiva la bevanda preferita dal profeta Maometto. Monteventi è stato anche consigliere
comunale con una campagna in cui vestito da astronauta combatteva per la cannabis con un mitra spezzato fin dai tempi della guerra nel Golfo e tra i sostenitori più strenui della mitica street parade antiproibizionista. Ma Valerio, forse per l'aspetto orientale ha il gusto per certi tratti fantasmagorici che lo hanno per un periodo spinto con la testa a viaggiare nell’Asia post-sovietica. Tanto da farlo entrare, come racconta nel suo ultimo libro, in uno strano progetto con
un suo amico veterinario, che sosteneva che sarebbe stato una operazione di sicuro successo iniziare un allevamento di giumente provenienti dal Kazakistan per produrre il Kumis, un latte fermentato leggermente alcolico introdotto nel mondo arabo dal profeta Maometto che una volta commercializzato avrebbe sicuramene avuto molto successo tra i fedeli islamici. Un progetto che lo conquistò anche se pare non ebbe molti riscontri anche perché il suo amico veterinario gli spiegava che kazakh significa uomo libero. Il piano prevedeva di guidare settanta cavalli lungo i sentieri della steppa dove avrebbe imparato a mungerle e a farne fermentare il latte per poi portare la mandria attraverso la triplice frontiere del Monte Forno. Fu un ex rapinatore lombardo che gli spiegò qualcosa a proposito del genere femminile e lo fermò all’istante: "Guarda, apprezzo la tua volontà di fare qualcosa per noi, ma io dopo più di dieci anni passati dietro alle sbarre non me la sento di rinchiudermi in un posto fuori dal mondo, che avrebbe tute le caratteristiche di una colonia penale agricola. Io ho bisogno di stare in mezzo alla gente. E poi, dopo tanto tempo avrei sì voglia di accarezzare delle cosce, ma non certo quelle di una cavalla". "Sempre meno arrugginiti e sempre più liberi" è il motto con cui Monteventi mi ha consegnato la sua ultima fatica al cui interno il surreale capitolo Cosmogonia metalmeccanica vale veramente un viaggio nella cultura degli operai a fisarmonica del giorno d'oggi.
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MEDICAL CANNABIS di Enrico Fletzer
LA CANAPA RITORNA NELLA FARMACOPEA MONDIALE SECONDO LE RACCOMANDAZIONI DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ Buone notizie per la canapa: il Presidente Trump ha rimosso il divieto federale alla coltivazione della canapa industriale, mascherato della già defunta Marijuana Tax, mentre grande scalpore ha fatto il verdetto senza appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra che ha dichiarato illegittima l'attuale classificazione della canapa e che si è espressa per una sua completa rivisitazione, rimuovendola dalla tabella IV della Convenzione Unica sugli Stupefacenti. Buone notizie per la canapa: il Presidente Trump ha rimosso il divieto federale alla coltivazione della canapa industriale, mascherato della già defunta Marijuana Tax, mentre grande scalpore ha fatto il verdetto senza appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra che ha dichiarato illegittima l'attuale classificazione della canapa e che si è espressa per una sua completa rivisitazione, rimuovendola dalla tabella IV della Convenzione Unica sugli Stupefacenti. In una lettera diretta al segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, spedita a New York da Ginevra il 24 gennaio, il dr. Tedros Adhanamon Ghebreyesus, a nome dell'OMS, ha comunicato le raccomandazioni del comitato di esperti che si è occupato a lungo di cannabis, ritrattando in pieno la posizione assunta nel 1954 dalla stessa organizzazione tesa ad eliminare dalla faccia della terra l’utilizzo terapeutico della canapa dopo migliaia di anni di fedele servizio. Una decisione allora rinforzata da un report del regime dell’apartheid sudafricano sui danni provocati dalla dagga. Tra i 53 paesi che dovrebbero recepire questo messaggio, ve ne sono 30 che permettono l'utilizzo del CBD, altri l'intero spettro fito-terapico mentre una piccola minoranza regola anche la cannabis ricreativa per adulti. La svolta era stata peraltro sollecitata con forza da trenta paesi dell’area caraibica, Giamaica in testa. Ma la pressione popolare avrà un suo peso su una questione in cui lo stigma e la militarizzazione dell'argomento hanno ancora una grande importanza per l'industria della paura e per i tanti mostri in circolazione. Dopo l'iniziale ritrosia a pubblicare il report favorevole alla riclassificazione espressa da Gilles Forte nella seduta della CND 2018, riconvocata per
l’occasione lo scorso 7 dicembre, la lettera OMS diretta al segretario generale ONU chiarisce senza ombra di dubbio come i governi siano tenuti a reinserire la pianta e i derivati nella farmacopea.
Nel suo intervento di dicembre il dr. Forte aveva passato in rassegna solo altre sostanze ma anche qui l’accento era posto sul fatto che il controllo restrittivo sulle sostanze
Il ritardo per la cannabis comprometterà probabilmente la discussione del marzo 2019 ma certamente il suo spirito aleggerà sui convegnisti presenti a Vienna tra il 14 e il 22 marzo. A chiusura di questo
articolo pare ci sia una convergenza tra alcune organizzazioni come Encod per organizzare eventi spettacolari all'esterno della conferenza ed una mostra fotografica sulla violazione
LA COMPONENTE SOGGETTIVA DEGLI ATTIVISTI È STATA DETERMINANTE PER LA RIABILITAZIONE DELLA CANAPA TERAPEUTICA DA PARTE DELL'OMS con finalità terapeutiche finisce per favorire solo le mafie e non certo la salute e che doveva rimanere una estrema ratio.
dei diritti umani all'interno del Vienna International Center. Nel frattempo qualcosa si muove
anche in Europa dove il Parlamento europeo sarà tenuto a proporre politiche condivise sulla cannabis terapeutica mentre continua a negare la libertà di coltivare ai pazienti, come afferma una raccomandazione della Commissione Ambiente programmata in discussione a febbraio e che proprio su questo punto è risultata castrata dalla destra. Nel frattempo si parla di due industrie farmaceutiche in pole position per entrare in un mercato piuttosto blindato. Sperando che il modello italiano di scarsità programmata non diventi la regola. Quel che è successo a Ginevra conferma il giudizio dell'antropologa Margaret Mead secondo cui non si dovrebbe mai dubitare di come un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo - l'unica cosa che in verità è sempre accaduta. È il caso del lavoro di Michael Krawitz, Farid Gehioueche e Kenzie Riboulet che con il loro pellegrinaggio continuo tra New York, Vienna e Ginevra, si avviano verso una conclusione positiva, per quanto tardiva. Mentre è chiaro che ogni giorno di ritardo è denso di significato per le persone rinchiuse nei penitenziari, nei manicomi e semplicemente per milioni di persone che ne hanno bisogno per curarsi o stare meglio. La componente soggettiva degli attivisti ma anche di tanti scienziati sostenuti dal dr. Franjo Grotenhermen di Iacm è stata determinante per la riabilitazione della canapa terapeutica. Per quanto purtroppo, nel tran tran della vita quotidiana, molte persone trovano assurdo impegnarsi per diritti considerati astratti e preferiscono attaccare due cartine, come direbbe Sir Oliver Skardy. Se si guarda bene non è mai giusto girarsi dall'altra parte di fronte a macroscopici abusi, siano essi attuati in divisa o in camice bianco, o addirittura colati con violenza nel diritto internazionale. Con conseguenze terrificanti - dirette ed indirette - sulla vita delle persone. La decisione di insistere e persistere di questi fratelli si è rilevata vincente. La pianta fu dichiarata "flora non grata" nel 1925 sulla base di un rapporto di una commissione francoitaliana pesantemente influenzata dalla ideologia fascista dell'epoca - che considerava l'hashish "nemico della razza" - riproposto poi nel 1954, data dell'ultima rivisitazione OMS e mai ridiscusso nonostante nei decenni facessero scalpore le fantastiche ricerche di Raphael Mechoulanam, lo scienziato israeliano scopritore dei cannabinoidi ed addirittura del sistema endocannabinoide. A quarant'anni di distanza dal giudizio azzardato degli scienziati razzisti al soldo di Mussolini.
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INTERVISTA di CBG
STORIA DI UN FAN DEL ROSIN Da un seme al Rosin, viaggiando per il mondo
tutti rubavano la corrente e la mia famiglia faceva così. Ci entravano dieci lampade da 600 Watt, ognuna con il suo vassoio per raccogliere l'acqua. Usavo i vassoi così potevo dare acqua in eccesso se sbagliavo con i fertilizzanti.
Cosa intendi come sbagliare coi fertilizzanti? Usavo i vasi da 7 litri e se davo troppo fertilizzante bloccavo le piante. Non so perché andavano in lock, forse era per il freddo e bevevano poco o forse perché le radici avevano colonizzato il vaso intero e non c'era molto da mangiare. Comunque se sbagliavo davo tanta acqua e pulivo le radici come si fa in idroponica. Non avevo acqua osmotica ma la mia acqua mi dava 0,6 di EC e andava bene anche pura.
Quanto raccoglievi per ogni vassoio?
In un cannabis club di Barcellona, durante una session di pressate di Rosin, ho conosciuto l'ennesimo personaggio della comunità cannabica. Il suo lavoro è vendere presse per schiacciare l'erba (o il fumo) per produrre il Rosin. Il Rosin è un'estrazione comparabile al BHO ma senza i residui di gas che possono rimanere intrappolati nella resina, perché non si utilizzano solventi per produrlo bensì ci si avvale di una pressa riscaldata da una decina di tonnellate di potenza. La pressione ed il calore agevolano la fuoriuscita della resina dal materiale vegetale, il liquido denso che cola viene poi raccolto e dabbato, o fumato, secondo il proprio gusto. Le presse che vende M. sono riscaldate e sono di un materiale speciale che permette di utilizzarle per anni senza che si rompano. Mi ha raccontato che preferisce dabbare il Rosin piuttosto che fumare l'erba perché la combustione gli sembra troppo dannosa. Dabbare, mi ha confessato, si tratta della miglior maniera di godere dell'erba secondo lui. È stato molto interessante vederlo aggirarsi nei dintorni della pressa, aggiustandone ogni volta temperatura e potenza a seconda della quantità e della tipologia di materiale da cui si voleva estrarre il Rosin. Addirittura quel pomeriggio si arrivò ad estrarre Rosin dalla charas, peccato però non averlo potuto provare. Mi riserverò in un futuro di provare a pressare della charas e vedere che tipo di Rosin se ne ottiene. Ma torniamo a noi, il nostro amico si chiama o si fa chiamare M. e in ambiente molto fumoso e pieno di confusione siamo riusciti a capirci. Il risultato della nostra discussione è in questo articolo, dove ho deciso di intervistarlo perché oltre al Rosin M.
ha anche coltivato tanto e prodotto semi femminizzati.
Presentati, come di consueto facciamo, ai nostri lettori. Iniziamo così. Mi chiamo M. e sono di origine russa. Vengo da un lungo viaggio per il mondo, dove ho venduto numerose presse per Rosin. Adesso faccio questo che è la mia passione. Per anni però ho coltivato erba nella ma città di origine che non posso dire. Poi ho avuto un growshop e infine ho aperto una seedbank online prima di fare il lavoro che faccio ora.
Non voglio chiederti dettagli ma quel che puoi dirci sulla tua vita da coltivatore, come coltivavi, che varietà, con che fertilizzanti... Ho avuto fortuna, avevo un garage in casa dei miei genitori. Era un garage grande e freddo, non mi serviva aria condizionata per avere 22 gradi a fine fioritura. Avevo problemi di riscaldamento, ma nella mia città
Ogni vassoio mi dava 500 grammi di fiori belli. Ma volevo coltivare facilmente e senza passare tanto tempo in garage. Adesso le mie piante sono molto più buone e producono di più di quando coltivavo con due fertilizzanti in cocco.
E come hai cominciato con la tua seedbank? Quando avevo lo shop sognavo di vendere cloni, ma oltre a poco mercato nero non riuscivo a venderne abbastanza. Allora un bel giorno ho aperto un sito internet e con un mio amico abbiamo iniziato a coltivare in casa sua dieci lampade di semi. Semi femminizzati senza importazione, ne spedivamo tanti per tutta la nazione.
Come hai scoperto la tecnica di ottenere semi femminizzati? Ho letto una guida su internet e ho provato in casa mia, quando ho visto che funzionava ho replicato in casa del mio socio. Sempre con vasi da 7 litri, 36 lampade ad ogni lampada, pulendo le piante dai rami troppo bassi che ricevevano poca o zero
Chi era il breeder? Chi decideva che incroci fare? Il breeder ero io, ma non volevo fare incroci. Decidevo di quale varietà fare i semi femminizzati, ma impollinavo ogni varietà con se stessa anche per avere più stabilità tra i discendenti. Volevo varietà da vendere che fossero stabili perché sapevo che stavamo dando tanti semi a tanta gente diversa e non volevo deludere nessuno dei nostri clienti coltivatori.
Quindi mi dici che hai fatto da produttore di semi per il mercato interno del tuo paese.. Sì, anche se una varietà a dire il vero l'abbiamo inventata. Era un errore di impollinazione che ho voluto germinare nel mio garage e del quale fortunatamente ho tenuto un clone per salvare tra quei pochi semi un'eventuale pietra miliare. Per fortuna che mantenni quel clone, un errore di impollinazione tra l'Afghan e una Skunk. Il mio socio del tempo sbagliò ad impollinare e produsse una Afghan Skunk molto stabile, rapida e produttiva. Non posso però dire il nome commerciale con cui l'abbiamo impacchettata, ma se un lettore è stato ad Amsterdam nei primi anni duemila l'ha sicuramente fumata.
Sai per caso come arrivò ad Amsterdam la tua genetica? Sì, penso che un cliente di una zona vicino all'Europa, che conoscevamo, abbia portato delle talee in Olanda perché il coffeeshop mi raccontò di aver avuto le talee da uno straniero della mia terra. E poi ti ripeto, vendevamo tanti semi ogni giro, non possono escludere siano stati spediti fin lì o portati da qualche grower.
Dev'esser stata una bella soddisfazione vedere la tua genetica portata in giro dalla comunità cannabica. Sì ne sono stato molto fiero. Soprattutto perché è nata da una selezione fatta nel mio garage. Qualche anno dopo volli partire per girare il
IL ROSIN È UNA ESTRAZIONE COMPARABILE AL BHO MA SENZA I RESIDUI DI GAS CHE POSSONO RIMANERE INTRAPPOLATI NELLA RESINA luce. Sempre in cocco, pensando a quando avremo potuto montare una irrigazione automatica. Anni dopo ad Amsterdam il mio socio coltivava come pensavamo una volta. Aveva una stanza automatizzata dove faceva l'alta e bassa marea.
mondo e un amico mi parlò dell'India. Le vendite dei semi avevano sempre più concorrenza dalle seedbank straniere e un brutto affare con dei grandi coltivatori mi costrinsero a chiudere il negozio e a smettere di fare semi. Fu il segno che decisi di
62 un BHO fumabile senza bisogno di pulizia. Dicevo, così ho conosciuto il Rosin e informandomi ho deciso di viaggiare proponendo dei macchinari per ottenerlo. Posso viaggiare e faccio quello che mi piace. Anche oggi in questo club ho potuto mostrare a tutti voi come si estrae un prodotto immediatamente consumabile dall'erba. Con un'altra resa in qualità e anche in quantità.
Quindi adesso hai scelto di viaggiare e diffondere il Rosin nel mondo? Ho scelto di viaggiare, anche se questo mi ha portato a non coltivare più se non a casa della mia fidanzata in California. Tra me e lei abbiamo anche gli stessi gusti e poi facciamo Rosin da tutto il nostro raccolto. Ci siamo trovato bene subito, sono anni che condividiamo gli stessi gusti parlando di cannabis.
Hai ancora la tua varietà di Afghan Skunk?
cogliere e partii alla volta dell'India. La vita tra le valli è stata bellissima, ho conosciuto tanta gente e uno di loro mi ha portato, una donna devo dirlo,
una stagione di trimming e una piccola growroom siamo rimasti fino a poco tempo fa. Poi un pomeriggio ho visto estrarre il Rosin con una pressa e ho
QUANDO HO VISTO IL ROSIN HO PENSATO ALL'ALTERNATIVA SALUTARE AL BHO. a cambiare vita. Insieme abbiamo girato il mondo e siamo finiti tre anni fa stabilmente in California, dove tra
deciso di documentarmi. I solventi e il loro utilizzo per estrarre non mi sono mai piaciuti.
Non ti piaceva dabbare o fumare BHO?
Sì, ho ancora dei semi. Ne ho tanti e ogni anno ne pianto qualcuno per ricercare l'originale di qualche anno fa. So che ci sono ancora in giro delle talee dalle parti dove sono nato. Sarà una grande scoperta se mai le ritroverò durante qualche viaggio, se capiterà. Chi lo sa, per ora voglio diffondere il Rosin come metodo di estrazione, perché credo possa innalzare la qualità di ciò che si fuma la gente in giro per il mondo.
Poco... ho sempre avuto paura dei residui di gas intrappolati nell'estrazione. Adesso so di forni speciali che possono aiutarti a pulire e purificare la tua estrazione. Ma quando ho visto il Rosin ho pensato all'alternativa salutare al BHO.
Sono belle parole le tue, con cui concludiamo questa intervista. È un racconto di vita sicuramentestrano per chi non è un amante della cannabis, ma per noi appassionati è molto interessante sentire un'esperienza così grande nel mondo della cannabis.
Sai dell'esistenza dell'estrazione con CO2?
Grazie M., puoi andare in giro col sorriso di chi ha cambiato molte vite grazie ai suoi semi di cannabis. Ogni breeder o seedmaker in fondo lo sa, le proprie creazioni possono cambiare in positivo la vita di numerose persone. Un seme può cambiare moltissime cose. Buone fioriture a tutti!
Sì, ma richiede macchinari costosi e la pressione di esercizio è molto alta. Il Rosin lo puoi ottenere in casa con una spesa di poche centinaia di euro. Pressi l'erba e ottieni subito
IN REALTÀ…
TI SENTI ENERGICA PRINCIPESSA?
PROTEGGIAMO L’ERBA!!
CAVOLI!! SÌ, MIO SIGNORE. SONO MOSCHE DI MARTE!!
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SENSI STAR ® Aspettatevi cime hard rock rivestite da tanta resina cui hanno letteralmente brillano nell’oscurità con cristalli (questo spiega il suo soprannome ‘Razza Bianca’). Il gusto è in parte metallo, in parte menta e di ogni dolcezza. Tuttavia, è l’effetto che ha messo Sensi Star nei libri di storia come uno dei ceppi più potenti disponibili nel mondo. Questa varietà è quasi una pura Indica di lunga durata, con livelli di THC registrati ben oltre il 20% in molti casi. Sebbene principalmente Indica, assicura un high complesso che piega anima e corpo.
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NUTRIZIONE E QUALITÀ DELL'ACQUA PER LA COLTIVAZIONE DELLA CANNABIS
Per far crescere le piante come progettato, è necessario creare condizioni ideali per le stesVH )UD JOL DVSHWWL SL» LPSRUWDQWL ILJXUDQR QXWULHQWL DGHJXDWL H DFTXD GL HOHYDWD TXDOLW¢ Questi due elementi sono strettamente legati. Senza l'acqua, le piante non sarebbero in grado di assorbire le sostanze nutritive e, oltre a ciò, la qualità dell’acqua potrebbe anche incidere sul substrato o sui fertilizzanti in un modo o nell'altro.
COME LE PIANTE ASSORBONO I NUTRIENTI Le piante ottengono i nutrienti attraverso le radici, anche se in una certa misura e possono assorbirle anche attraverso le foglie. Ogni pianta ha bisogno di un apparato radicolare adeguatamente sviluppato e sano per poter ricevere nutrienti a sufficienza. È inoltre importante che il substrato sia adatto all’assorbimento e allo stoccaggio di sostanze nutritive.
contenuti nel substrato. Dopo l'irrigazione, alcuni nutrienti si sciolgono in acqua permettendo alle piante di assorbirli attraverso le radici. Si può notare come l'acqua incida in modo significativo sul processo di nutrimento delle piante. Ecco perché la sua qualità è così importante. Le radici sane sono la pietra angolare di un buon raccolto. Non dimenticate mai di tenerle in condizioni di vita appropriate. Le radici si sviluppano al meglio e riescono ad assorbire il maggior numero di nutrienti
assorbire i nutrienti dal substrato. L'acqua per l'irrigazione, così come la soluzione nutritiva, dovrebbero essere entrambe ossigenati. È possibile utilizzare un compressore da acquario oppure lasciare che una piccola pompa di circolazione faccia il tutto. Non appena l'acqua inizia a muoversi, viene automaticamente leggermente ossigenata.
IMPORTANZA DI PH ED EC Anche il pH e l'EC dell'acqua e del substrato hanno un grande impatto sull'assorbimento dei nutrienti. Se i valori di pH o EC sono troppo bassi o troppo alti, le piante non riescono ad assorbire le sostanze nutritive come accadrebbe in circostanze ottimali. Il valore del pH indica quanto sono acidi o alcalini l’acqua, la soluzione nutritiva o il substrato. Alcuni elementi, come calcio e magnesio, sono più accessibili alle piante quando il valore del pH è più elevato, mentre altri elementi, come ferro o zinco, sono più accessibili quando il valore del pH è inferiore.
Andrebbe usata apparecchiatura di qualità per la misurazione dei livelli di pH e di CE. Questo misuratore combinato di CE e pH è perfetto per la coltivazione idroponica.
Per quanto riguarda la coltivazione idroponica, il substrato così come è non contiene sostanze nutritive. Le piante ricevono quindi i nutrienti direttamente dalle soluzioni nutritive. Quando vengono coltivate nel terreno, i nutrienti sono
a temperature che si aggirano attorno ai 20°C. Hanno anche bisogno di ossigeno, che assorbono e utilizzano per prevenire il marciume radicale e altri patogeni. Se non hanno accesso all'ossigeno, le radici iniziano a marcire e non sono in grado di
Affinché la cannabis assorba tutti gli elementi necessari nelle quantità ottimali, si consiglia di mantenere il pH tra 5,5 e 6,3 per la coltura idroponica e tra 5,8 e 6,5 per la coltivazione in terra. Se il pH diventa notevolmente più basso o più alto, le piante non assorbono le sostanze nutritive in modo uniforme, il che fa accumulare le sostanze inutilizzate nel substrato, mentre le piante soffrono a causa della carenza di tali sostanze nutritive. Può verificarsi il cosiddetto blocco dei nutrienti (è una situazione in cui i nutrienti sono presenti, ma la pianta non riesce ad assorbirli), che può comportare squilibri nelle sostanze, formazione di sostanze tossiche e creazione delle condizioni ottimali per i patogeni. Un controllo regolare del livello di pH ottimale è assolutamente fondamentale per il successo della coltivazione. L'acqua del rubinetto in genere è un po' alcalina, il che significa che il suo pH è superiore a 7. L'acqua di pozzo o l'acqua piovana sono generalmente neutre, oppure un po' acide, con un pH compreso fra 6,5 e 7. Se si utilizza un misuratore elettronico del pH, non va dimenticato di calibrarlo
regolarmente ogni mese. Neanche gli elettrodi pH durano all’infinito e dovrebbero quindi essere sostituiti almeno una volta l'anno. Si tratta di una manutenzione onerosa, ma vale la pena sostenere tale spesa. In effetti, la misurazione del pH è praticamente inutile se non è accurata. Un altro fattore fondamentale per l'assorbimento dei nutrienti è la conduttività elettrica - CE. Questo valore indica quanti nutrienti sono contenuti nell'acqua, nel substrato e nella soluzione nutritiva. Le piante di cannabis possono assorbire i nutrienti disciolti con un YDORUH &( FKH DUULYD D Ɖ6 FP RSSXUH a 1200 ppm (a seconda dell'unità di misura prescelta). La conversione da CE a ppm può essere effettuata facilmente moltiplicando il valore CE per 500. Se l'acqua non purificata della fonte SUHVFHOWD KD XQD &( GL Ɖ6 FP VL possono somministrare alle piante fino a Ɖ6 FP GL QXWULHQWL QHOOH SURSRU]LRQL necessarie. Tuttavia, se l'acqua della fonte SUHVFHOWD KD XQD &( GL Ɖ6 FP ª possibile somministrare alle piante solo Ɖ6 FP GL QXWULHQWL 6H VL YRJOLRQR conoscere le sostanze nutritive contenute nell’acqua non purificata, è necessario esaminarla in laboratorio. Non potrà comunque mai avere una composizione della stessa qualità dell'acqua che potreste preparare voi stessi per le piante. Di conseguenza, minore è la CE dell’acqua non purificata, migliori saranno le soluzioni nutritive che potrete ottenere.
CLORO NELL’ACQUA Se si utilizza l'acqua del rubinetto e non si dispone di alcun filtro speciale per l'acqua, è necessario tenere conto del fatto che questo tipo di acqua contiene cloro. Viene aggiunto come disinfettante per uccidere batteri, virus e altri agenti patogeni. È senz’altro positivo per ragioni igieniche, ma non per il substrato. Il primo problema sta nel fatto che il cloro può danneggiare le radici più deboli e sicuramente non volete che ciò accada. Un altro problema si verifica quando si utilizzano alcuni microrganismi benefici. Il cloro non uccide solo gli agenti patogeni, ma uccide anche tutte le muffe e i batteri salutari che avete allevato con cura nel vostro substrato. L'utilizzo di funghi micorrizici, tricoderma o nematodi contro i parassiti è quindi meno efficace. Poiché il cloro è un elemento gassoso, evapora lentamente. Molti produttori fanno affidamento su questo. Hanno semplicemente un serbatoio dell’acqua dove mettono l'acqua in anticipo e fanno evaporare il cloro. Ma quanto ci vuole prima che tutto il cloro scompaia? Sono sufficienti 24 ore? Non esiste una risposta chiara, perché le variabili sono numerose: le dimensioni del serbatoio, la temperatura della stanza, il livello dell'acqua e così via. L'evaporazione può essere accelerata utilizzando un compressore da acquario o una pompa di circolazione. Tuttavia,
65 non si può mai essere certi che il cloro sia completamente assente. Se volete esserne certi al 100%, dovete filtrare l'acqua.
FERTILIZZAZIONE A questo punto, nessuno probabilmente dubita dell'importanza della qualità dell'acqua per la coltivazione. Non importa se si coltiva idroponicamente o nella terra. Quando si vuole una soluzione nutritiva adeguata e si vuole permettere alle piante di assorbire questi nutrienti, si deve misurare il pH e la CE dell’acqua fresca e poi gli stessi valori dell'acqua contenente i fertilizzanti e a volte anche i valori dell'acqua che fuoriesce dal substrato. Misurate il pH e la CE ogni giorno oppure ogni due. Questo vi darà una buona panoramica di quante sostanze nutritive somministrate alle piante e di quante di queste vengono utilizzate. Qualsiasi deviazione dal pH e dalla CE ideali può essere rettificata in poco tempo. Lasciate che aggiunga qualcos’altro sulla fertilizzazione. Come affermato in precedenza, le piante riescono ad DVVRUELUH ILQR D Ɖ6 FP GL QXWULHQWL Non dimenticate tuttavia che i nutrienti non possono rimanere troppo a lungo nel substrato. È necessario lavare via i nutrienti rimasti inutilizzati da un po’ di tempo e fare spazio per quelli nuovi. Se coltivate in vaso, dovete innaffiare le piante in modo che un terzo del liquido fuoriesca: in questo modo sostituirete tutta l'acqua
il che impedisce al sistema radicolare di crescere ulteriormente e provoca danni allo stesso. Inoltre, il pH cambia molto velocemente, comportando altri problemi.
TRATTAMENTO DELL’ACQUA Ora esamineremo come rettificare in modo attivo l’acqua. Dovreste aver sentito parlare di filtraggio, osmosi inversa e radiazioni UV. Tutti e tre i metodi migliorano la qualità dell'acqua, ma ciascuno di essi ha utilizzi e risultati diversi. La filtrazione dell'acqua è un metodo di trattamento dell’acqua piuttosto economico, che elimina la contaminazione meccanica e chimica. Un filtro adeguato può anche eliminare subito il 99% del cloro di cui abbiamo parlato. In caso di problemi con acqua impura o clorata, il sistema di filtrazione è una soluzione affidabile ed economica. Si può agevolmente collegare il filtro alla fonte da cui si pompa l'acqua per le piante. Un sistema di questo tipo per una stanza di coltura domestica di piccole dimensioni costa circa come dieci grammi di hashish di buona qualità. Le cartucce del filtro devono essere sostituite due volte l'anno, ma non è un grosso problema, se si tiene conto dei benefici prodotti sulle vostre piante. La filtrazione eliminerà il cloro e le impurità, ma se si verificano problemi dovuti a livelli elevati di CE in acqua non purificata, è
Sistema di filtrazione semplice per l’eliminazione di impurità e cloro.
contenente i nutrienti disciolti. Innaffiate le piante in questo modo almeno una volta la settimana. Se coltivate in idroponica, a prescindere che si tratti di vasi da fiori o di sistemi di coltivazione diversi, dovreste sciacquare con regolarità l'acqua usando acqua pulita con pH modificato. Tale controlavaggio dovrebbe essere effettuato ogni sette o dieci giorni, come avviene per la sostituzione completa della soluzione nutritiva nel serbatoio. Livelli di CE costantemente elevati e il mancato controlavaggio portano a un calo della qualità dell'ambiente nel substrato,
necessario passare al livello successivo. Una volta che la CE dell’acqua raggiunge Ɖ6 FP H SL» ª JL¢ WURSSR 6H O DFTXD della vostra fonte ha una CE superiore a questa, dovreste cominciare a pensare all'osmosi inversa. In questo caso, l'acqua viene spinta ad alta pressione attraverso diversi strati di membrana sottile, che filtra le impurità fino a 0,0001 micron, metalli pesanti, sali e altre sostanze chimiche. Il livello di CE è ridotto fino a zero o a un valore molto vicino allo zero; ciò dipende dalla qualità dell'acqua e dal sistema utilizzato. Un altro vantaggio dell'osmosi inversa è che l'acqua rettificata ha un pH
Lo squilibrio di nutrienti e l’eccessiva fertilizzazione si manifestano sulle foglie dapprima in modo poco appariscente, ma dopo un po’ di tempo in maniera più evidente. che si aggira attorno a 6,5, che è un ottimo punto di partenza per la coltivazione della cannabis. In generale, l'osmosi inversa consente di controllare appieno le sostanze nutritive – quante e in quale concentrazione ne somministrate alle piante. Naturalmente, dovrete pagare un extra per un sistema di questo tipo. È possibile imbattersi in un altro problema che riguarda la qualità dell'acqua. L'acqua può contenere quantità indesiderate di batteri e altri agenti patogeni organici. Questo problema è più diffuso se si utilizza l'acqua di pozzo. La radiazione UV è un ottimo strumento per uccidere i batteri.
Vengono utilizzati tubi speciali: basta collegarli fra di loro alla fonte dell'acqua e il gioco è fatto. All’interno si accende una lampada UV che irraggia l'acqua che scorre, ma la luce non arriva fuori dal sistema. Questo metodo di trattamento dell’acqua consente di uccidere i batteri nocivi senza utilizzare soluzioni chimiche. Prima di utilizzare la radiazione UV, dovreste far esaminare l’acqua per scoprire la quantità di batteri presenti al suo interno, per evitare di spendere soldi inutilmente. Vi auguro coltivazioni di successo e alla prossima sulla rivista Grow!.
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Orto Biologico Shop, Cagliari
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Ci trovate a Cagliari in via Tigellio 60 Tel/fax 070/653170 Email: orto_biologico@hotmail.it Facebook: orto biologico grow shop cagliari Orari di apertura : Dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00 Il sabato solo mattina dalle 9:30 alle 13.00
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Bear Bush Botanical Collective Via Cardassi 77 73121 Bari tel. 080 553 6618 cell. 340 544 5453 www.bearbush.it facebook: Bear Bush Botanical Instagram: bearbushbari Orari: 10:00 - 13:30 / 16:30 - 20:30 Chiuso Domenica e Lunedì mattina
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Black Duck Bazaar Growshop- Articoli per fumatori- Piercing- Cannabis light e semi da collezione. Indirizzo: Via Pasquale Paoli 2A, Sassari. Orari: 09.30/13.00 - 16.30/20.00 Telefono: 0039-347-3656387 Dal 1997, consegne a domicilio, consulenze tecniche.
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Shop & Wholesale Cattolica Via Pascoli, 60 Tel. 0541 950533 Info: www.canapajo.it - info@canapajo.it
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I Sentieri del Benessere Growshop Headshop Canapaio Via G. De Cesare 7 Taranto Sito Web: sentieridelbenessere.com Instagram: sentieritaranto Facebook: sentieri del benessere Tel. 099 / 9464913 Cell.+39 3472661540 Orari 9.00.13.00 16.30 . 20.30 Domenica chiusi
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12 CHACRUNA Hemp & Growshop Chacruna TRENTO dal 2003 Corso 3 Novembre 72/2 – Galleria Al Corso Tel: 0461 922896 Chacruna BOLZANO dal 2013 Via Cavour 3B – Tel. 0471 975106 Chacruna VERONA – Nuova Apertura! Vicolo Due Stelle 3/5 – Tel. 045 4687080 Website: www.chacruna.it FB-INST: ChacrunaShop
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CANNABICOLTURA TricomaTeam (tricomateam@gmail.com)
CLONEX Il ritorno
Il taglio delle talee è un’operazione relativamente semplice: la disponibilità continua di talee consente di aumentare efficacemente il numero dei raccolti su base annua. Le talee prelevate da una pianta madre sono riproduzioni geneticamente identiche della stessa. Se una pianta madre è buona, altrettanto buoni saranno i cloni ottenuti con le sue talee. Se poi la pianta madre è sana e abbiamo a disposizione tutte le conoscenze e gli strumenti necessari, non avremo difficoltà ad ottenere talee con un tasso di successo del 100%. Prelevare talee è un compito piacevole e di facile esecuzione. Una volta tagliata, la talea non ha bisogno di particolari cure e formerà le prime radici già ad una o due settimane dal taglio, sempre che la procedura sia stata eseguita nel modo corretto. La selezione di una pianta madre è invece un’operazione più lunga e laboriosa ma, una volta ultimata, possiamo essere certi che ogni clone ottenuto sarà identico all’originale e della migliore qualità. Le piante madri devono essere sempre sane perché le talee prelevate siano forti e crescano rigogliose sin dal primo giorno. Infatti, se una pianta madre subisce stress, è malata o è stata rivegetata, è probabile che le sue talee non radichino, non crescano al ritmo previsto e siano più esposte al rischio di malattie, funghi o parassiti. Le talee ben si adattano a qualsiasi sistema di coltura (terra, sostrato di cocco o sostrato idroponico) purché la clonazione sia fatta nel modo corretto e in condizioni ottimali. A tale scopo
è comunque richiesta un’umidità ambientale elevata, di circa il 95%, specialmente nei primi giorni di crescita. Se si utilizzano lampade fluorescenti, è opportuno collocarle a un’altezza di 15-30 cm sopra le piantine. Con le lampade al sodio è invece richiesta una distanza di almeno un metro. Perché i cloni crescano regolarmente bisognerà garantire una temperatura dell’aria di 20-24ºC e quella del mezzo di coltura di 24-27ºC. Giunto il momento di tagliare le talee, tutti gli utensili che entreranno in contatto con le stesse e con le zone di lavoro o destinazione dei cloni dovranno essere perfettamente puliti e disinfettati. Per una pulizia accurata si raccomanda l’uso di varichina ed alcol.
LE PIANTE MADRI La selezione dei semi di una pianta madre è il primo passo per ottenere cloni perfetti. Questo compito, che richiede tempo e dedizione, risulta estremamente gratificante al termine del processo, poiché le qualità che hanno orientato la nostra scelta su una madre specifica (ad es. sapore e/o resa) saranno esattamente le stesse nella sua discendenza. Se invece una pianta madre presenta problemi quali, ad esempio, una scarsa resistenza
alle muffe, le talee prelevate dalla stessa subiranno la stessa sorte. Una madre ben curata ed alimentata può generare un’infinità di talee, per un certo numero di anni, e prosperare in qualsiasi ambiente, anche all’esterno, avendo però cura di trasferirla all’interno a metà giugno per evitarne la fioritura. È necessario lavare la terra e trasferire le piante madri in vasi di volta in volta più grandi, man mano che crescono, apportando anche una dose extra di azoto (che bisognerà però sospendere nei giorni antecedenti al taglio delle talee, per facilitarne la futura radicazione). Una volta al mese le piante hanno bisogno di un apporto di fosforo e potassio, per favorirne la rigenerazione. Anteriormente al prelievo delle talee, si raccomanda di sospendere la fertilizzazione. Lavare la terra abbondantemente e pulire le foglie con acqua pura, per ridurre il livello di azoto ed accelerare così la formazione delle radici nei futuri cloni.
LE TALEE Si raccomanda di prelevare talee dai 5 ai 10 centimetri di lunghezza e dai 3 ai 6 mm di diametro, provenienti da una madre con più di due mesi di crescita. Tagliare le talee nella parte media e inferiore della pianta. Assicurarsi che un paio di palchi fogliari restino fuori dal mezzo di radicazione/ propagazione, procedendo a rimuovere le foglie nella parte inferiore prima di introdurre la talea nello stesso mezzo. Evitare di prelevare rami molto piccoli: questi sono normalmente caratterizzati da una scarsa quantità di foglie, o semplici germogli di foglie, e rappresentano la parte della pianta con minore probabilità di radicazione, proprio per la ridotta superficie fogliare e/o del fusto. Invece cloni realizzati con le caratteristiche dimensionali richieste radicheranno facilmente. Per questo motivo, nella scelta dei rami da usare come talee, raccomandiamo di scartare quelli più piccoli.
GROWTH TECHNOLOGY Fondata nel 1985, questa casa produttrice si è da allora specializzata nello sviluppo di prodotti innovativi e di prima qualità per l’orticoltura e, specificatamente, nutrienti per piante e mezzi di propagazione. Clonex è il suo prodotto di punta: un gel di radicazione famoso in tutto il mondo per i suoi risultati eccellenti. Altri prodotti di stimolazione della crescita iniziale delle piante sono: Clonex Mist, Nitrozyme, Green Fuse Root e Formulex.
CLONEX Gel di radicazione per eccellenza. I
gel rappresentano il supplemento più efficace per le talee: sono più consistenti, aderiscono al fusto uniformemente e permangono in sede più tempo. Clonex è un gel di color porpora, contenente un potente ormone di radicazione che favorisce una crescita radicale sorprendente. Dopo aver prelevato le talee, immergerne la base in Clonex non diluito, a una profondità compresa fra 10 e 20 mm. Dopo averle intinte nel gel, collocarle quindi nel mezzo di propagazione, dove resteranno, in condizioni ottimali, fino alla formazione delle prime radici. Prima di usare Clonex, si raccomanda di versare la quantità desiderata in un recipiente a parte, per evitare di contaminare il resto del prodotto contenuto nel flacone.
VASSOI DI PROPAGAZIONE ROOT RIOT I vassoi di propagazione Root Riot di Growth Technology sono organici, totalmente biodegradabili, assolutamente puliti e non sprigionano polveri. Sono forniti pre-inumiditi, pronti per ricevere direttamente le talee da radicare. Se sono troppo asciutti basterà bagnarli leggermente con acqua: è importante che restino umidi e spugnosi, ma non esageratamente annacquati.
CLONEX MIST È uno stimolatore di radici naturale, non contiene ormoni e migliora la salute e il vigore delle piante. Usato in combinazione con Clonex, favorisce lo sviluppo di radici forti e abbondanti. Il flacone è provvisto di un diffusore fogliare, che permette di vaporizzare il prodotto sull’estremità delle piante madri ogni due o tre giorni, nelle due settimane antecedenti il taglio delle talee. Si consiglia di irrorarlo successivamente anche sulle talee, immediatamente dopo il taglio e quindi, successivamente, ogni due o tre giorni.
GREEN FUSE ROOT Stimolatore di radici biologico altamente concentrato e senza effetti collaterali per le piante, i coltivatori e l’ambiente. È una potente miscela di estratti vegetali naturali, molto concentrata e solubile, che stimola la formazione di nuove radici ed apporta nutrimento alle piantine. Può anche essere usato in abbinamento a Formulex, per potenziare ancora di più lo sviluppo delle radici e la salute delle piante.
NITROZYME Stimolatore della crescita, estratto dall’alga marina Ascophyllum nodosum. Altamente concentrato, contiene diversi ormoni vegetali, quali citochinine, auxine e gibberelline. Contiene anche enzimi di origine naturale, oltre a un elevato numero
69 di micronutrienti. Può essere usato in qualsiasi fase della crescita. È inoltre molto efficace per il trattamento dei semi. Stimola la germinazione, la crescita delle radici, il miglior assorbimento dei nutrienti e la formazione del tessuto vegetale. Molto efficace anche per alleviare lo stress della pianta ed aumentarne vigore e salute. Un ulteriore plus: mettendo a bagno i semi in Nitrozyme 24 prima della semina, permette di migliorarne la germinazione.
FORMULEX Soluzione di nutrimento completa per ogni tipo di pianta. Contiene i 14 elementi fondamentali per una crescita vegetale sana, con un ulteriore profilo completo di oligoelementi. Un unico prodotto integra insomma tutti i macro e micro-nutrienti necessari a una crescita vegetale ottimale. Ideale per piantine e talee delicate. Può essere usato come supplemento di irrigazione o nebulizzato sulle foglie. È pH stabile e non è necessario diluirlo con acqua per regolare il livello di pH. Eccezionale per le prime fasi di crescita e le piante madri. Può essere usato mescolandolo con Nitrozyme e Green Fuse per ottimizzare il risultato finale.
COME PRODURRE TALEE CON I PRODOTTI GROWTH TECHNOLOGY La tecnica di propagazione delle talee non cambia. Raccomandiamo però di usare prodotti Growth Technology per ridurre il periodo di radicazione ed aumentare numero e dimensione delle radici. 1. I giorni antecedenti la clonazione è necessario preparare le piante madri. Sospendere la fertilizzazione, lavare la terra con abbondante acqua e irrorare le foglie per ridurre il livello di azoto e facilitare la radicazione dei cloni. 2. Selezionare le talee da propagare e contarle, al fine di predisporre un numero sufficiente di vassoi di propagazione. 3. Nelle due settimane che precedono il taglio delle talee, spruzzare Clonex Mist sulle estremità delle piante madri, ogni due o tre giorni. 4. Tagliare le talee con una lama ben affilata, evitando di schiacciare l’estremità del fusto. I tagli vanno effettuati con un’angolatura di 45 gradi.
5. Prelevata la talea, raschiare la corteccia dalla parte del fusto da introdurre nel vassoio di propagazione e intagliarne l’estremità a metà: ciò consente di aumentare considerevolmente la superficie di radicazione (infatti, lasciando scoperto un più ampio strato di “cambio”, il tessuto embrionale della pianta, si facilita la formazione di radici). 6. Quando si prevede di tagliare più talee, è opportuno mettere a bagno in acqua quelle già prelevate, mentre vengono effettuati ulteriori prelievi, al fine di evitare l’ingresso di aria ed eventuali embolie. 7. Al termine della preparazione delle talee, versare una piccola quantità di Clonex in un recipiente a parte, quindi immergervi, una sola volta, la base di ciascuna di esse, a una profondità massima di due centimetri. 8. Mantenere i propagatori Root Riot idratati e con il foro già pronto per ricevere il fusto della talea. Dopo aver intinto le talee nel Clonex, introdurle immediatamente nei propagatori. Il fusto va inserito senza forzarlo o schiacciarlo. Se si nota che il fusto non entra facilmente, allargare il foro. 9. Spuntare le foglie, per ridurre la
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traspirazione delle nuove talee, evitare la sovrapposizione delle foglie e minimizzare la possibile formazione di muffa. Quindi irrorare nuovamente le talee con Clonex Mist, lo stesso giorno del prelievo. Trasferire infine le talee alla sala (o tenda) di coltura, sotto lampade fluorescenti o al sodio. Collocare le lampade a una distanza ottimale dalle piante. Fino alla prima comparsa delle radici è importante idratare periodicamente le piante, mantenendo un’umidità ambientale sufficientemente alta. Giorno dopo giorno, aumentare quindi la ventilazione e ridurre l’umidità. Asciugare i pannelli di copertura delle mini-serre giornalmente una o due volte. Continuare a irrorare regolarmente le talee con Clonex Mist.
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L’unico prodotto interamente in Italia, è ottenuto selezionando le migliori coltivazioni per l’estrazione di CBD, miscelato con olio di canapa biologico ricco di Omega 3 e 6.
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QUIZ SULLA COLTIVAZIONE
7. Cosa bisogna fare perché i semi germinino correttamente in un fazzoletto? A. B. C. D.
1. Quale dei seguenti caratterizza la cannabis indica? A. B. C. D.
Periodo di fioritura di 84 giorni Periodo di fioritura di 70 giorni Periodo di fioritura di 56 giorni Periodo di fioritura di 96 giorni
Inumidire la carta e tenere il tutto al buio Inumidire la carta ed esporre il tutto alla luce Far asciugare la carta e tenere il tutto al buio Nessuna delle precedenti
8. Cosa succede se si potano le piante prima della fioritura? A. B. C. D.
L’energia della pianta si concentra sulla chioma Si cimano le piante e si formano due germogli nella corona Super cropping della pianta Potare le piante è uno spreco di tempo
14. Quale dei seguenti caratterizza la cannabis sativa? A. B. C. D.
Periodo di fioritura di oltre 70 giorni Periodo di fioritura di 45 giorni Periodo di fioritura di 56 giorni La sativa è cannabis autofiorente
15. Che umidità dovrebbe esserci nel periodo di fioritura? A. B. C. D.
70% 50% 30% 10%
16. Perché la varietà Skunk è stata chiamata così? 2. A cosa serve un filtro al carbonio? A. B. C. D.
Cancella gli odori con il carbonio È solo un ventilatore alla moda Il carbonio fa odorare di più le piante Un filtro al carbonio non fa nulla
9. Cosa indica la formazione di batteri nocivi nella zona radicolare? A. B. C. D.
Puzza di uovo andato a male e radici marroni Le foglie diventano viola Radici bianche che escono dalla base Non esistono i batteri nocivi
È una famosa varietà olandese Significa Low Stress Training Significa Light Sensitivity Tech Mai sentito nominare!
10. Quale delle seguenti non è una varietà esistente? A. B. C. D.
AK47 NL#5 x Haze Cinderella 99 Red Rose Kush
4. Come si controlla il pH dei nutrienti? A. B. C. D.
Si vede dal colore dei nutrienti Bisogna usare una penna calibrata per pH Si aggiunge acqua e si vede se scolora Non si deve controllare il pH
5. Quale dei seguenti contiene più nutrienti? A. B. C. D.
Cocco Vermiculite Vermicompost Lana di roccia
6. Perché i coltivatori danno melassa alle piante? A. B. C. D.
La melassa uccide gli insetti nel terreno La melassa uccide le piante La melassa è ricca di Azoto La melassa è ricca di Carbonio
D.
La landrace è stata scoperta vicino a Skunks Era il soprannome del selezionatore Era il coffee shop olandese dove è stata scoperta L’aroma era particolarmente pungente e simile a quello dell’animale
17. A cosa somiglia l’ascomiceto?
3. Cosa significa LST? A. B. C. D.
A. B. C.
11. Cosa fa una penna CE? A. B. C. D.
Rileva il cloro presente nell’acqua Rileva la conduttività elettrica dell’acqua Verifica il profilo dei cannabinoidi di un fiore Verifica il timbro della Commissione Europea
12. Quale dei seguenti ha un rapporto 1:2 dei cannabinoidi? A. B. C. D.
6% THC / 3% CBD 6% THC / 6% CBD 3% THC / 6% CBD 3% THC / 3% CBD
13. A cosa è utile aggiungere perlite al substrato? A. B. C. D.
È piena zeppa di oligoelementi Migliora il drenaggio e crea sacche d’aria Incrementa notevolmente la fioritura delle piante nella fase di fioritura Contiene per natura molti zuccheri
A. B. C. D.
Macchie color ruggine sulle foglie Sostanza bianca polverosa sulle foglie Una rete grigia che ricopre le cime Le punte delle foglie diventano di color arancione
18. Cosa significa fare Super cropping? A. B. C. D.
Schermare la pianta in fioritura Piegare e spezzare un gambo legnoso Schiacciare le piante all’inizio della fase vegetativa Mai sentito parlare di super cropping
19. Perché è importante sciacquare le piante? A. B. C. D.
Sciacquare le piante aumenta i livelli di CBD Sciacquare fa diventare viola le piante Sciacquare migliora il sapore e la cenere sarà di un delicato colore bianco Sciacquare non fa alcuna differenza
20. Cosa significa Sea Of Green? A. B. C. D.
È un modo di coltivare molte piantine allo stesso tempo (SOG) È una varietà nota per la resa abbondante È un nutriente utilizzato per sciacquare le piante Si forma acqua melmosa verdognola sul fondo del vaso.
Vai a pagina 78 per le risposte!
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MEDICAL CANNABIS di Giovanna Dark
Italia - e considerati soprattutto i ben poco lodevoli risultati offerti in questi anni di "sperimentazione" dai militari che gestiscono lo stabilimento fiorentino - ma che era ormai irrimandabile. "Ritenendo di dover agire per tempo, è iniziato il percorso di collaborazione con le aziende private in possesso dei requisiti per incrementare la coltivazione e la produzione farmaceutica di infiorescenze di cannabis a scopo terapeutico", ha detto il sottosegretario Tofalo, ricordando come il ministro della Salute, durante una riunione tenutasi lo scorso 20 settembre, "ha già chiesto alle Regioni di migliorare e standardizzare le modalità di valutazione del fabbisogno".
CANNABIS MEDICA: IL GOVERNO APRE AI PRIVATI? MILITARI A FIRENZE NON POSSONO COPRIRE DA SOLI IL FABBISOGNO NAZIONALE Per rispondere al crescente fabbisogno di cannabis terapeutica in Italia, l'Istituto Chimico )DUPDFHXWLFR 0LOLWDUH GL )LUHQ]H VWDUHEEH VYLOXSSDQGR GHOOH SDUWQHUVKLS FRQ D]LHQGH SULYDWH quanto fa laconicamente sapere il sottosegretario al ministero della Difesa, Angelo Tofalo, risponGHQGR D XQ LQWHUURJD]LRQH GHO GHSXWDWR H FROOHJD SHQWDVWHOODWR )LOLSSR *DOOLQHOOD 8QD QRWL]LD FKH ci aspettavamo e che, per i pazienti in attesa di cure, arriva forse con fin troppo ritardo.
Dal glorioso annuncio del progetto pilota sono passati più di quattro anni e una legislatura: si parlava di autosufficienza per la produzione di cannabis medicale, si volevano abbattere i costi di importazione, si voleva garantire ai pazienti l'accessibilità al farmaco. In questo lasso di tempo, la domanda di prodotto finito è schizzata ai suoi massimi storici ma l'effettiva preparazione e le risorse dei militari di Firenze non hanno purtroppo saputo incontrare le richieste dei pazienti. Numeri alla mano: per il 2019 si stima che il fabbisogno di cannabis medica raggiungerà i 700 chilogrammi - e supererà i mille nel 2020 - ma la capacità produttiva dell'Istituto si ferma attualmente a 300 chili. Rispondendo in IV commissione della Camera a un'interrogazione del Movimento 5 Stelle, presentata dal presidente della commissione Agricoltura Filippo Gallinella, sul potenziamento dell'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze per garantire l'autosufficienza italiana nella produzione
di cannabis terapeutica, il sottosegretario alla Difesa Tofalo è stato cristallino: "Tenuto conto che con gli stanziamenti previsti dall'articolo 18 quater della legge 172 del
stanno valutando ipotesi di partenariati pubblico/privati che possano portare a un incremento della produzione e al mantenimento degli attuali livelli di qualità".
UNA RISPOSTA CHE HA TARDATO FIN TROPPO AD ARRIVARE, CONSIDERATI I RIPETUTI RICHIAMI DELLE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI SULL'ANCORA DIFFICILE ACCESSIBILITÀ ALLA CANNABIS TERAPEUTICA 2017 non sarà possibile, in ogni caso, coprire tutto il fabbisogno nazionale - che risulta in progressiva crescita in ragione della maggiore consapevolezza della comunità medica - si
Una risposta che ha tardato fin troppo ad arrivare, considerati i ripetuti richiami delle associazioni di pazienti sull'ancora difficile accessibilità alla cannabis terapeutica in
Una svolta non da poco, se si pensa che l'incarico ai militari era stato pensato proprio per tenere fuori i privati ed "assicurare la standardizzazione del prodotto, garantendo la sicurezza della sorveglianza militare", queste le parole dell'allora ministro Beatrice Lorenzin. A settembre del 2014, quando il progetto pilota venne lanciato in coppia dai Ministeri di Salute e Difesa, la coltivazione di cannabis era ancora considerata materia di esclusiva competenza istituzionale. Ora, grazie anche alla normalizzazione avvenuta col fenomeno "light", pare che lo Stato voglia allentare la presa. Ma quali saranno le modalità di apertura ai privati, non è ancora dato sapere. Tofalo è stato alquanto generico in merito e ha spiegato che, in questo percorso di partnership tra pubblico e privato, l'Istituto Chimico Farmaceutico militare di Firenze manterrà il ruolo di controllo e di garanzia di qualità: "Al fine di salvaguardare il know how dell'Istituto farmaceutico, gli eventuali accordi da stipulare per consentire, solo se necessario, l'avvio di tale partnership, dovranno prevedere apposite clausole di riservatezza, tese ad evitare l'acquisizione e il possibile sfruttamento da parte del privato, del know how e dei prodotti sviluppati". Insomma per ora si parla più di "copyright" che di gare d'appalto. È perciò difficile dire, allo stato attuale delle cose, come si evolverà la questione in merito all'assegnazione dei partenariati. Il sottosegretario ha preferito rimanere cauto e ricordare come lo Stabilimento potrà comunque continuare ad essere autorizzato ad importare il prodotto e come, in ragione di ciò, sia già stata bandita la prima gara del 2019 per la fornitura di cannabis ad uso medico. Ricapitolando: a quasi un lustro dall'avvio dell'ambizioso progetto "cannabis medica made in Italy", i militari a Firenze non riescono a produrre nemmeno la metà di quanto i pazienti necessitano, lo Stato continua a pagare costose importazioni e il progetto di affidarsi ad aziende private per sopperire al fabbisogno ha in realtà ancora un grosso punto di domanda. La nota positiva? La promessa "più posti di lavoro" per una volta pare sarà mantenuta. A dicembre, a Firenze, sono stati assunti un assistente tecnico-chimico-fisico e un assistente sanitario. Col piano triennale del fabbisogno del personale arriveranno due funzionari e 8 assistenti quest'anno, un funzionario e 12 assistenti nel 2020 e altri 32 assistenti nel 2021.
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COLTIVA CON STONEY TARK
CAPIRE LA CANNABIS SATIVA
La coltivazione della cannabis richiede una buona comprensione dello spettro genetico delle varietà indica, sativa e ibrida. Dal momento che tutte le varietà nascono come varietà locali outdoor, la genetica sativa è di gran lunga diversa da quella della cannabis indica, ecco perché segue una spiegazione più approfondita sulle varietà di sativa.
DA DOVE PROVENGONO LE VARIETÀ DI SATIVA?
Crescendo nelle zone più equatoriali del pianeta, la cannabis sativa si può trovare dove il clima è caldo e la stagione varia in base alla posizione geografica. Quando pensiamo all’haze, ci viene generalmente in mente l’Amnesia Haze, ci sono tuttavia molte altre varietà che rientrano in questa categoria. La sativa landrace selvatica si trova in zone come l'Africa, la Tailandia, le Hawaii, la Colombia, il Messico e la Giamaica. Come potete immaginare, le stagioni in queste zone sono ideali per le varietà di sativa. Le caratteristiche di un’autentica sativa sono il lungo periodo di fioritura che può superare le 12 settimane e i rami laterali allungati che producono fiori fino in cima. Quando cresceranno, i fiori diventeranno più alti di quelli delle varietà di indica e ci sarà una differenza notevole nello sviluppo del calice. Non è che i fiori di indica siano superiori ai fiori di sativa, tuttavia in termini di attrattività e peso per grammo, una cima di haze
sarà più grande. Le varietà di Sativa possono crescere con vigore e, una volta fiorite, tendono a raggiungere fino al 250% in più delle dimensioni originali. Coltivare queste varietà indoor può essere difficile, specialmente se non si ha molta esperienza con le linee di sativa a fioritura lunga. Le foglie saranno lunghe, seghettate e con ampia spaziatura nella forma. Letteralmente il contrario di quelle prodotte da una varietà di indica, densa e corta. A causa del loro clima naturale, le varietà di sativa non hanno gli stessi risultati delle varietà di indica o ibride in aree come l’Europa settentrionale. Purtroppo le varietà di sativa a fioritura lunga non riescono a far fronte molto bene alle estati brevi, al freddo e all’umidità e devono combattere per portare a termine la fioritura. La resistenza delle piante può essere di gran lunga inferiore nell'affrontare le minacce di insetti e patogeni, rispetto a una varietà di afgana, che è geneticamente codificata per gestire estati più brevi e temperature basse durante la notte.
Di Stoney Tark
PROPRIETÀ MEDICHE AND BLOCCHI DI SELEZIONE Nel fornire maggiori informazioni a chi fa uso medico, è importante sottolineare che le varietà di indica e a predominanza di CBD sono le più adatte per alleviare il dolore. I pazienti che cercano una varietà di Haze a elevato contenuto di THC non troveranno sollievo per dolore e disagio, tensione muscolare, disturbi del sonno, ansia e altri scopi terapeutici. L'unica cosa legata in modo predominante alle varietà di sativa sono gli elevati livelli di THC che possono variare dal 20% in su. Il livello di cannabinoide CBD presente nelle varietà di sativa è molto limitato, motivo per cui gli effetti possono essere estremamente cerebrali, duraturi, energici, creativi, motivanti e produttivi. Alcuni dei blocchi di selezione originali usati nelle linee di Haze provenivano dalla Neville di Sensi Seeds. Molti olandesi conoscono la Neville's Haze # 1 come l'originale e la migliore. Varietà non facile avendo una data di raccolto oltre i 90 giorni. Da quel momento topico nella storia della selezione, sono state create molte nuove varietà di sativa. Fra queste: G13 Haze, Cannalope Haze, Delahaze, Blue Haze, Silver Haze, Super Lemon Haze e la più popolare di adesso, la Amnesia Haze.
A CHI SONO PIÙ ADATTE LE VARIETÀ DI SATIVA? I coltivatori che hanno la fortuna di avere lunghi mesi estivi e una bella transizione verso i mesi invernali, possono coltivare le varietà di sativa in modo adeguato. Zone europee come il Regno Unito e l'Europa del Nord faranno fatica a coltivare qualsiasi varietà di sativa. La Spagna del sud è un’ottima scelta in quanto il clima è mediterraneo. Quando si coltiva indoor, si deve conoscere la varietà che si coltiva, o
almeno avere una stanza indoor per ospitare una pianta che può superare i 180 cm. Suggerirei di utilizzare un certo tipo di legatura, potatura e super cropping prima del periodo di fioritura, per riuscire a controllare molto più facilmente il canopo e la crescita della pianta. Dovete avere anche pazienza e possibilmente essere appassionati di Haze, altrimenti l'investimento in termini di tempo, nutrienti, illuminazione e altro potrà sembrare uno sforzo elaborato con una ricompensa minima.
SAPORE E AROMA Se i quattro gruppi di sapori principali sono gassoso, terroso, fruttato e floreale, la cannabis sativa contempla senza dubbio gli ultimi due. Il profilo aromatico e terpenico delle varietà di
sativa presenti in tutto il mondo può variare da tropicale, piccante, vanigliato, mango, lime, pompelmo e incenso. Le varietà Kush o Indica possono avere un corpo di combustibile, gassoso o terroso con un potente effetto fisico, mentre le varietà di sativa sono molto floreali e piacevoli con un aumento dei battiti, un effetto cerebrale di sballo che può essere classificato come schiacciante in alcuni contesti sociali. Le varietà ibride che sono un incrocio diretto di indica e sativa possono spesso essere il mezzo felice per i fumatori che non desiderano avere il corpo letargico lasciato dalle varietà di Indica, o l’effetto cerebrale accelerato che offrono le varietà pure di Sativa.
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COLTIVAZIONE FAI DA TE Di Thomas Valentine
DIECI COSE CHE DOVRESTE SAPERE PRIMA D’INIZIARE A COLTIVARE Alcuni potrebbero pensare che iniziare a coltivare marijuana sia facile. Questo non potrebbe essere più lontano dalla verità. La coltivazione della marijuana richiede grandissimi pianificazione e impegno. Ogni coltura ci mette da 8 a 10 settimane per maturare, quindi il coltivatore dovrà investire almeno un'ora al giorno per quel periodo di tempo per prendersi cura delle piante per assicurarsi un raccolto con tutta la resa e la potenza possibile. A tal fine, segue un elenco di dieci cose da sapere prima di cominciare a coltivare: 1.)
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Potenza - La fonte da 1000 watt è la norma per una coltivazione. Nella maggior parte dei circuiti residenziali salterà la corrente se si collegano due fonti da 1000 watt nella stessa presa, poiché il limite per la maggior parte delle prese elettriche residenziali è 1500 watt. Provare a ottenere 2000 watt da questo circuito non funzionerà. Anche se si utilizza solo una lampada da 1000 watt, il resto dell’elettronica necessaria per le coltivazioni, come ventole e pompe, supererà la capacità disponibile.
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Metodo di coltivazione - Esistono molte tecniche diverse per coltivare la marijuana in idrocoltura. Segue un elenco dei metodi di coltivazione più diffusi: Ebb & Flood - Prendete un contenitore di plastica e riempitelo con ghiaia dei piselli. Inondate la ghiaia dei piselli con soluzione nutritiva fino a quando il serbatoio non sarà pieno. Drenate la soluzione nutritiva dal serbatoio. La soluzione nutritiva rimasta tra la ghiaia dei piselli nutrirà le radici. Ripetete il tutto più volte al giorno. Torba e Perlite - Questa tecnica è semplice ed effettiva. Riempite un vaso grande con una miscela di torba
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e perlite. La perlite è un prodotto di vetro soffiato che trattiene una grande quantità di umidità. La torba costituisce un substrato stabile e inerte affinché le radici possano crescere. L'unico inconveniente di questo metodo è l'accumulo di sali a metà del ciclo di crescita. Sciacquate i sali verso il fondo del vaso inondando con acqua a pH puro bilanciato. Nutrient Flow Technique (NFT) Fondamentalmente, la soluzione nutritiva fluisce costantemente attraverso un vassoio a fondo piatto o un tubo largo e rotondo (i tubi idraulici in PVC funzionano in modo eccellente in questo caso). La soluzione nutritiva può scorrere sulle radici della pianta, trasportando i nutrienti in modo molto efficiente. Poiché le radici si trovano immerse in acqua a flusso rapido, una grande quantità di ossigeno arriva alle
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radici. La maggior parte di chi coltiva con tecnica NFT areano anche la soluzione nel serbatoio per aumentare ulteriormente il contenuto di ossigeno della soluzione nutritiva. Aeroponica - Questo metodo è derivazione dell’NFT – Il sistema è quasi lo stesso. Ciò che cambia, però, è il metodo di erogazione del nutriente. Anziché avere il flusso di nutrienti sulle radici, la sostanza nutritiva viene aspersa in nebulizzazione fine attraverso un ugello speciale, proprio come l'iniettore di carburante dell’auto. Soluzione nutritiva - Trovare una soluzione nutritiva che soddisfi tutte le esigenze nutrizionali delle piante è un compito arduo. La norma è quella di trovare una soluzione nutritiva che contenga il maggior numero di sostanze chimiche essenziali necessarie alla pianta e aggiungere una fonte di nutrienti secondari personalizzata per i 3 cicli di crescita base della marijuana fino a ché non diventa una pianta matura. Area di coltivazione - Selezionare un'area di coltivazione può essere difficile. Trovate un punto con poca polvere. La polvere porta parassiti, quindi trovate un'area pulita per iniziare un raccolto. Servono inoltre circa 2 metri di spazio dalla punta al fondo. Questo perché sia la pianta che la fonte di luce hanno bisogno di spazio verticale. La lampada deve essere tenuta a una certa distanza dalla parte superiore della pianta per fare in modo che non bruci le punte delle piante. Spazio di coltivazione - La marijuana ha bisogno di un grande spazio per crescere. Ogni pianta ha bisogno di 1,2 metri quadrati (0,6 metri per 0,6 metri) di spazio per crescere. Se le piante sono posizionate a una distanza inferiore, le punte di ogni pianta bloccheranno la luce delle altre piante, portando a un raccolto malsano. pH e PPM - Il pH della soluzione nutritiva definisce l’acidità o l’alcalinità
di una soluzione nutritiva. La marijuana gradisce un pH di circa 5,5, che è leggermente acido. Le PPM (Parti Per Milione) definiscono la potenza della soluzione nutritiva. Le PPM richieste per la soluzione nutritiva dipendono dal tipo di nutriente che verrà utilizzato. Troverete le PPM consigliate per le piante frondose a crescita rapida sul contenitore del nutriente grezzo. 7.)
Varietà di marijuana - Selezionare la varietà di marijuana che verrà coltivata può essere complicato, in quanto vi sono centinaia di varietà diverse, ciascuna con i propri pro e contro. Trovate una varietà interessante in base al tempo di maturazione, alla potenza e alla facilità di coltivazione. Alcune varietà sono schizzinose, pertanto non dovrebbero essere utilizzate come prima coltura.
8.)
Riduzione degli odori - La marijuana ha un odore molto forte, soprattutto nella fase iniziale. Questo odore può riempire qualsiasi edificio in cui viene coltivata. Eliminatelo con un filtro hepa posto verso l'esterno delle porte che aspiri direttamente dall’area di coltura.
9.)
Carenze nutritive - Poiché la pianta attraversa le 3 fasi di crescita, ci sarà bisogno d’integrare i nutrienti grezzi affinché rimanga sana. Acquistate un buon libro che riporti tutti i segnali comuni di carenze nutritive o trovate un buon sito web come riferimento.
10.)
Lavorare su una pianta matura - Una volta che la pianta è matura, bisogna togliere le cime. Le cime devono quindi essere essiccate o curate per poter essere fumate. Decidete anche se utilizzerete le foglie come base per l'olio di hashish.
Questi sono solo 10 punti su cui riflettere e, si spera, darvi un'idea di ciò che richiede l’avvio di una coltivazione. Non si può mai sapere troppo sulla coltivazione di questa pianta magica, quindi cercate d’informarvi sulla coltivazione, siate diligenti sulla salute della coltura e condividete il raccolto con gli amici.
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High Times
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Il matrimonio è di certo tra quelli che non ti aspetti Hightimes holding Corp., la casa madre della storica rivista "High Times" ha annunciato il suo piano per acquisire le attività e gli asset di Feria Del Canamo S.L., la società che ha dato i natali alla celeberrima Spannabis, altresì conosciuta come la più grande fiera cannabica europea. Nata come piattaforma a metà tra la classica fiera di settore e un innovativo convivio di ricerca scientifica, la Spannabis tornerà per la sua sedicesima edizione questo marzo, per accogliere migliaia di visitatori da tutto il mondo e per premiare, come di consueto, i migliori strain in circolazione e le più interessanti proposte nel cannabusiness. "Spannabis è uno degli eventi più prolifici nell'ecosistema della cannabis - ha detto Adam Levin, CEO di High Times Siamo sicuri che questa acquisizione garantirà un'ulteriore piattaforma internazionale per i nostri clienti alla ricerca di nuove opportunità di esposizione". I termini del contratto, resi pubblici all'inizio dell'anno, includono 3 milioni di dollari in contanti alla firma dell'accordo, 4 milioni di dollari in titoli azionari Hightimes e due larghi anticipi sui pagamenti delle spese per gli eventi 2020 e 2021. Quest'ultima acquisizione si inserisce nella già imponente attività extra-editoriale di High Times, che include eventi iconici come la Cannabis Cup o il festival Reggae On the River, e fiere di settore come l'High Times Business Expo che si tiene a Miami per l'East coast e a Los Angeles per la West coast. Il matrimonio con Spannabis segna la seconda incursione in Europa per il marchio prevalentemente a stelle e strisce ed è, come spesso abbiamo riportato su queste pagine, l'ennesima conferma che il mercato della cannabis non può che muoversi su scala globale. "Riteniamo che High Times sia il marchio di cannabis più riconoscibile in tutto il mondo - afferma Levin - puoi vedere il nostro logo esposto con orgoglio da New York a Singapore e non vediamo l'ora di creare più accesso ed esperienze per i consumatori, indipendentemente da dove vivono". "Questo accordo è un punto di svolta per Spannabis - ha detto Carlos
Palomino, CEO di Spannabis - abbiamo idolatrato High Times per decenni, quindi essere adottati da questa squadra rivoluzionaria è a dir poco straordinario! Sappiamo che il futuro è brillante per la cannabis, e per High Times che ha guidato questo movimento dai tempi in cui molti di noi erano ancora in fasce. Non vediamo l'ora di continuare a spingere questo fiorente movimento in avanti, insieme!". Nel momento in cui scriviamo l'accordo non è stato ancora formalizzato - la firma dovrebbe arrivare alla fine del primo quadrimestre del 2019 - ma le premesse ci sono tutte se si pensa che l'acquisizione di Spannabis è parte integrante della campagna Hightimes Regulation A +, un crowdfunding lanciato lo scorso agosto e che ha già raccolto milioni di dollari da oltre 17.000 investitori in tutto il mondo. In bocca al lupo ad High Times allora e arrivederci alla prossima Spannabis! (GD)
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