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Numero 0 - Mese Gennaio 2019 - Anno I

SALEMI, I “PANI” DI SAN BIAGIO Alla scoperta della Sicilia dall’1 al 3 febbraio con mostre, “cuddureddi” e il corteo storico in occasione della festa di San Biagio. Il programma. pag 11

AGATA:

REGINA DI CATANIA

MADAUDO: PASSIONE PER IL VINO DAL 1945 L’azienda messinese che, finita la seconda guerra mondiale, investì nell’enologia ancora ai primordi e ha tante pag 13 prospettive per il futuro






sANt’aGaTa: La TeRza fEstA DelLA cRisTiAniTà Più PopOlAre aL mOndO Il Culto; la festa; l’intervista con Maina, memoria storica delle celebrazioni di Fabiola Foti

Agata in Sicilia, Rosa in America Latina e il Corpus Domini in Spagna: sono queste le tre feste della cristianità più popolari al mondo. Le celebrazioni in onore a Sant’Agata a Catania cominciano a partire dal 2 gennaio, culminano il 4 e 5 febbraio e si concludono il 12 febbraio. Più di un mese di festeggiamenti per rendere onore ad Agata.

iL cUltO Nell’anno a cavallo fra il 250 e il 251 il proconsole Quinziano giunse a Catania. Affascinato da Agata che seppe essere una consacrata, le ordinò di adorare gli dei pagani. Al suo secco rifiuto il proconsole la affidò per un mese alla cortigiana Afrodisia - sacerdotessa di riti pagani che comprendevano la prostituzione sacra - con lo scopo di corromperla. Fallito ogni tentativo di corruzione, Quinziano avviò un processo contro Agata, di cui sono riferiti i dialoghi tra il proconsole e la santa. Famosa la risposta che questa fornì quando il magistrato gli chiese perché conducesse una vita da schiava: “La nobiltà suprema consiste nell’essere schiavi di Cristo”. Tradotta in carcere fu sottoposta a tortura che culminò con lo strappo di una mammella. Adirato Quinziano la fece porre nuda su cocci di vasi e carboni ardenti, ma un terremoto seppellì i carnefici. Infine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. Nel primo anniversario della morte di Agata, una violenta eruzione dell’Etna minacciava di seppellire Catania: in ricordo e ammirazione per la martire i catanesi, compresi i pagani, presero il velo deposto sul sepolcro e lo usarono come scudo contro la lava ardente: immediatamente il fiume di fuoco si arrestò. Da questo episodio si sviluppa lo straordinario culto dedicatole dalla città di Catania, di cui è patrona. L’uso di opporre alla lava il miracoloso velo è continuato nel tempo. Ancora nel 1886 il velo fermò la lava alle porte di Nicolosi.


lA FesTa raCcOntAtA dA lUigI mAiNa, MemOrIa StOriCa deLlE cElEbrAzIonI AgaTinE Ad 85 anni il commendatore Luigi Maina, presidente onorario del Comitato per i festeggiamenti agatini e cerimoniere onorario del Comune di Catania, presenta ogni anno al pubblico il programma delle celebrazioni. Vescovi e sindaci cambiano ma lui, da più di 60 anni, è anima della festa.

A che anno risale la prima festa che ricorda?

«Ero presente alla festa della conclusione del diciassettesimo centenario del martirio nel 1951 quando venne a Catania il Cardinale La Raona per procedere alla ricognizione del teschio.» Cosa accadde quell'anno?

«La festa durò 8 giorni. Sant’Agata fu condotta a Piazza Cavour e poi rimase esposta lì, insieme allo scrigno, tutta la notte. L’indomani fu portata in spalla dai vescovi d’Italia per via Etnea fino a piazza Duomo. Allora ci fu una diatriba con i devoti: una volta portata in Piazza Cavour Sant’Agata sul fercolo ad un certo punto si disse “E ora a Vara unni a mittemu?” (e ora dove mettiamo la vara?). La soluzione venne trovata: il fercolo durante la notte fu trasportato velocemente attraverso via Etnea in cattedrale, mentre Sant’Agata e lo scrigno furono portati in processioni quando fece giorno. Il 4 e il 5 Sant’Agata fu esposta in cattedrale dove si tennero i pontificali ma non ci furono processioni. A parte il 5 quando fu portata in spalla dalla cattedrale fino a via Crociferi.»

Quell'anno si procedette per la prima ed unica volta alla ricognizione del teschio?

«Si aprì la calotta, fu tolta la corona e il cardinale La Raona mostrò il teschio a tutti quelli che avevano avuto permessi speciali per entrare in cattedrale e testimoniare sulla reliquia di Sant’Agata. Io ebbi l’onore di tenere nelle mani questa ampolla fino a quando il Cardinale non controllò per verificare se vi fossero altri frammenti oltre al teschio.» Ricorda altre feste atipiche nel tempo?

«Nel 1991 quando ci fu la guerra del Golfo Persico. Non si fece la festa, il busto di Sant’Agata fu portato in processione da piazza Duomo fino a piazza Stesicoro. Fino all’ultimo momento quell’anno non si sapeva cosa fare. Fu il Prefetto di allora a decidere, la festa era già pronta, ma vennero sospese le luminarie e i fuochi d’artificio. Non uscirono neanche le candelore.» Luigi Maina, presidente onorario Comitato festeggiamenti e Francesco Marano, presidente Comitato festeggiamenti





sAleMi, La FeSta dI sAN bIagIo arTe e TrAdiZiOne cOn I PanI Dei dEvoTI Dall’1 al 3 febbraio mostre, “cuddureddi” e corteo storico di Stefania Spampinato

Quando pensiamo alle feste patronali, la nostra memoria ripercorre i momenti più folcloristici e i più commoventi che avvolgono di devozione la città e i suoi fedeli. Quella di San Biagio, celebrata il 3 febbraio nel comune di Salemi (TP), è una delle feste patronali più sentite della Sicilia Occidentale. Le funzioni religiosi, celebrate nella chiesa di San Biagio, attraverso la preparazione dei pani nei laboratori; le procesFoto: Giuseppe Pecorella (Pro Loco Salemi)

sioni; il raduno e le benedizioni delle candele; il corteo storico rievocativo del miracolo del Santo e la benedizione delle gole si intrecciano con una tradizione gastronomica che racconta la storia dei miracoli del Santo.

IL PROGRAMMA

La preparazione dei cuddureddi e dei cavadduzzi. Sono dei pani votivi

Venerdì 1 febbraio

lavorati dalle sapienti mani degli abitanti del quartiere arabo del Rabado. I “cuddu-

Ore 10.00/12.00

Festeggiamenti per il Compatrono chiesa di San Biagio

Laboratorio del Pane presso la chiesa di San Biagio

Ore 9.00 Santa Messa

reddi” ricordano il miracolo avvenuto mentre San Biagio, da prigioniero, salvò un

Domenica 3 febbraio

Sabato 2 febbraio Candelora

Ore 10.00/12.00 Laboratorio del Pane

ragazzo da una lisca di pesce conficcata nella sua trachea. I “cavadduzzi” rievocano

Ore 10.00/12.00

Ore 16.00/18.00 Laboratorio del Pane

il 1542 l’anno in cui, per intercessione del Santo, le campagne salemitane furono sal-

- Laboratorio del Pane

Ore 11.00 Santa Messa

- Pomeriggio Santa Messa

Ore 16.00 Corteo Storico

Ore 17.00 Chiesa del Crocifisso

Ore 18.00 Solenne celebrazione Eucaristica

dunque per uno dei borghi più belli d’Italia che si prepara a rinnovare l’incontro col

- Raduno e benedizione delle candele

Ore 12.30 - 21.00 Degustazione di pietanze a base

Santo Patrono. Un borgo illuminato dalle luci delle candele, colorato dal corteo degli

- Processione verso la chiesa di San Biagio

di legumi in onore di San Biagio

vate da una terribile invasione di cavallette che distrusse il raccolto. Tutto pronto

sbandieratori in tutto il loro splendore e il calore di tutti i devoti in festa.

- Santa Messa



cAnTinE mAdaUdO: Dal 1945 La PaSsiOnE pEr il vIno L’azienda messinese che, finita la seconda guerra mondiale, investì nell’enologia ancora ai primordi di Erika Giacira

L’azienda Madaudo di Villafranca Tirrena in provincia di Messina è attiva da quasi 70 anni nel settore vinicolo: tutto nasce dalla passione di Nonno Alfio per il vino, lo stesso amore che passerà per ben due generazioni a figli e nipoti. Parliamo con Andrea Madaudo, vinicoltore.

Che cosa vi ha spinto a produrre vino?

Come definireste i vostri vini?

«L’azienda è sorta nel lontano ’45 e noi, terza generazione, la stiamo

«I nostri vini si distinguono per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Le

portando avanti: saranno i nostri figli a continuare la tradizione.»

nostre proposte rispondono alle esigenze del consumatore e ne vediamo i successi.»

Quali sono le caratteristiche dei vostri prodotti?

In materia di prodotti bio come si esprime la vo-

«Produciamo 17 tipi di vini, cerchiamo di mantenere una produzione

stra azienda?

costante durante l’anno e principalmente di qualità. Oggi come oggi la

«Grazie ai nostri vigneti abbiamo tre proposte bio: il nero d’avola bio, il

gente vuole bere poco ma bene.»

grillo bio e il syrah bio. Il vino biologico è un prodotto che sta prendendo piede pian piano ma che al momento non ha ancora visto grande affermazione in modo particolare nel mercato nazionale.» Cosa cambierebbe del mondo vinicolo italiano? «Cambierei tutta la trafila burocratica che si presenta agli occhi di un vinicoltore: tutto diventa più difficile. Il mondo burocratico spesso e volentieri, nell’ambito vinicolo è fatto di carte e documentazione.» Qual è il suo primo ricordo di lei in cantina? «Il mio primo ricordo in cantina è legato alla figura di mio padre. Era molto bello anche il momento della vendemmia, quell’aria di festa che purtroppo ora è finita.»



aTtEntI Al FrEddO, aRriVaNo I DolOrI aRtIcoLarI Professore Riccardo Milici Responsabile “Hamrun Spartans Malta” - calcio riabilitazione e fisioterapia. La stagione invernale specialmente con l’umidità relativa molto alta determina a livello del nostro corpo un non perfetto adattamento ed una acutizzazione di quelle che possono essere patologie osteo-articolari. I nostri recettori, specialmente quelli dei nervi spinali e delle articolazioni, subiscono uno stress anomalo che molte volte determina un dolore molto forte alla colonna. Colpiti soprattutto i segmenti lombari e cervicali. Per le persone anziane si acutizzano dolori diffusi e violenti sulle articolazioni portanti come il ginocchio e l’anca. Per fronteggiare queste patologie che aumentano nel periodo di massimo freddo, risulta utile un trattamento osteopatico manuale che aiuta lo scioglimento della contrattura antalgica e va verso una risoluzione veloce della disabilità. L’osteopata, usando differenti tecniche, applica delle forze manuali alle zone del corpo in disfunzione per trattare le anormalità; quindi introduce specifiche forze correttive per ridurre le restrizioni e restituire mobilità. Manipolando questa rete di relazioni tra nervi, muscoli e ossa, l’osteopata può favorire le naturali tendenze del corpo verso la guarigione e il mantenimento di una buona salute.

Cosa sono le patologie osteo-articolari? Coinvolgono l’apparato locomotore, ossia gli organi di movimento quali ossa (osteopatie), articolazioni (artropatie), muscoli (miopatie), tendini (tendinopatie), nervi periferici (neuropatie), ecc.; tutte hanno in comune il dolore (acuto, cronico) e la disabilità (temporanea, permanente). Le malattie osteoarticolari sono numerose e dovute a molteplici cause: malformative, metaboliche, degenerative,

Riccardo Milici, impegnato in un trattamento osteopatico manuale con i calciatori del Malta

traumatiche, infiammatorie, infettive, neoplastiche.

Il Giornale Del Gusto Magazine regionale siciliano di tradizioni, eventi, cultura e sapori Mensile - Numero 0 - Gennaio 2019 - Anno I (In attesa di registrazione presso il tribunale di Catania) Chiuso in redazione il 18 gennaio 2019 Direttore Responsabile:

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