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Assalti frontali: intervista
from LOUDER FANZINE

24/58
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INTERVISTA LOUDERFANZINE
di Elena Leonesio

LOUDERFANZINE INTERVISTA
25/58
Sei sempre riuscito a mettere i ragazzi in gioco, tu ti sei mai sentito fuori gioco?
All’inizio mi mettevo il cappuccio, addirittura, perchè avevo come una timidezza di andare sul parlco. Gli altri pensavano che fosse una specie di coreografia, invece era proprio che mi vergognavo a salire sul palco.
Nove album all’attivo e l’ultimo singolo che parla dello sgombero di un palazzo occupato dal 2013, una scelta precisa direi:
Noi facciamo rap e rap racconta della realtà. Noi portiamo il rap nella realtà e la realtà nel rap. Raccontiamo come cambia la città attraverso le rime, le canzoni, attraverso le immagini dei video. Con questo cerchiamo anche di cambiare un po’ la percezione che c’è delle cose, cioè le parole, la poesia e le immagini possono cambiare un po’ la percezione di come vediamo le cose.

Abbiamo visto le immagini forti della polizia che è intervenuta, c’erano tanti stranieri, abbiamo visto anche tantissimi bambini, molti di loro scappano da guerra e miseria. Tu nel testo dici “ Roma bolle”.
Si beh, questo è un video che racconta di inclusione e solidarietà e di quanto è difficile raggiungere queste cose. Quelli erano bambini ad esempio che si stavano integrando dentro le scuole, nel quartiere che avevano comunque trovato lo ius soli, da soli al loro diritto di avere la cittadinanza, una scuola ecc.., e che quindi all’improvviso si sono ritrovati così. Intorno c’erano tante persone anche io sentivo le persone nei commenti e cioè che dicevano “quelli sono dei bastardi”, un po’ perchè non conoscono realmente chi sono queste persone perchè poi alle persone tutte quanto hanno un po’ di paura della loro vita instabile, dell’insicurezza economica. Quindi magari vedono negli stranieri un ulteriore fonte di pericolo, quindi noi diciamo col classico gioco di parole del rap dicevo “come bastardi sono gagliardi” magari avere il loro coraggio, magari avere la loro grazia, la loro bellezza da cui io prendo tanta ispirazione. You tube poi ha messo un limite di età al video, cosa che ci ha stupito negativamene dato che parla di inclusione ed è importante invece che venga visto.

