PORTFOLIO sara bertoletti
S AR A B E R TO L E T T I 11 Agosto 1987 Via Sofia 5, Parma, Italia +39 349 4484760 sara.bertoletti87@gmail.com
2
FORMAZIONE in corso 2014
Certificatore energetico in edilizia Abilitazione all’esercizio della professione di Architetto
2010-2013 Laurea Magistrale in Architettura e Ingegneria Edile _ Politecnico di Milano (110/110) 2006-2009 Laurea Triennale in Scienze dell'Architettura e dell'Ingegneria Edile _ Università degli Studi di Parma (95/110) 2001-2006 Diploma di maturità c/o Liceo Scientifico P.N.I "G.Marconi", Parma
ESPERIENZE LAVORATIVE in corso
Progetto di villa unifamiliare, Parma
in corso
Progetto di grafica per la scuola elementare J.S.Vitale, Parma
in corso
Progetto di ristrutturazione appartamento, Parma
2015
Collaborazione presso lo Studio di Architettura GAAU, Parma
2015
Progettazione e arredamento di interni dell’Agriturismo il Salice, Tizzano (Pr)
2014
Collaborazione presso lo Studio di Architettura Andrea Bruschi, Parma
2013
Progettazione degli interni di casa unifamiliare, Langhirano (Pr)
2010
Elaborazione 3D di villa unifamiliare e arredamento di interni, Torrechiara (Pr)
2008
Assistente grafico c/o Agenzia Grafica 1punto5, Parma
2006
Assistente grafico c/o Agenzia Grafica Partner Grafico, Parma
ESPERIENZE EXTRA-UNIVERSITARIE 2011
Concorso di idee per la riqualificazione di Piazza d’ Armi a Peschiera del Garda c/o Studio di Architettura Ugolini, Parma
2010
Concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Garibaldi nel Comune di Gualdo Tadino (PG) c/o Studio di Architettura Ghirardi, Parma
2010
Collaborazione per l'esposizione "Milano. Scali ferroviari" c/o Urban Center, Milano
2010
Concorso di idee per la riqualificazione dei luoghi centrali del Comune di Tuenno (TN) c/o Studio di Architettura Ugolini, Parma
2009
Stage presso lo Studio di Progettazione PROM s.r.l., Parma
COMPETENZE Autodesk Autocad, Autocad Revit Building, Sketch Up+V-Ray, Adobe Photoshop, Adobe InDesign, pacchetto Office, Namiral Termo
ATTESTATI 2010
TOEIC (825/990)
2008-2015 Autocad Revit Building 2007
Adobe Photoshop
LINGUE Italiano (madrelingua) Inglese (buono) 3
INDI C E
Ampliamento del Polo universitario San Tommaso a Pavia: redistribuzione degli spazi interni, restituzione della chiesa a biblioteca, progetto di mediateca e sala conferenze. (Proff.R.Campagnola,E.Guazzoni)
Padiglione espositivo all’interno del Campus Universitario Milano Bovisa (Proff.L.Ottolini,F.Bucci)
Agriturismo il Salice, Tizzano Val Parma: progettazione e arredamento di interni
Casello idraulico di Parabiago e canale Villoresi: nuovo centro per la promozione della cultura e dell’acqua (Prof.M.Ugolini)
Architettura in fotografia (Raccolta di scatti effettuati durante i miei viaggi)
4
6
18
24
30
40
5
Ampliamento del Polo universitario San Tommaso a Pavia: redistribuzione degli spazi interni, restituzione della chiesa a biblioteca, progetto di mediateca e sala conferenze. (Tesi di laurea)
6
“La vita degli edifici si fonda sulla loro architettura, sulla permanenza dei loro tratti formali più caratteristici, e benché possa sembrare un paradosso, è tale permanenza ciò che permette di apprezzarne i cambiamenti. Il rispetto dell’identità architettonica di un edificio è ciò che ne rende possibile il cambiamento, ciò che ne garantisce la vita.” Rafael Moneo, La vida de los edificios.
Questo è stato il punto di partenza del progetto: l’edificio e il suo contesto come elementi su cui agire nel rispetto dell’identità architettonica. Per questo motivo si è scelto di lavorare, oltre che sull’esistente, su quei piccoli vuoti urbani capaci di accogliere nuove architetture che si sono conformate con essi. Il primo passo è stato quello di ripensare alla distribuzione interna dello spazio, in accordo con le esigenze reali dell’università di Pavia (aule, una biblioteca e una sala conferenze). Partendo dalla consultazione delle carte storiche è nata la volontà di intervenire sull’esistente in modo da ricondurlo ad una unità formale, rendendone riconoscibile l’identità originaria che è andata scomparendo nel corso dei secoli. Il primo intervento sullo spazio interno riguarda il corridoio distributivo: originariamente correva lungo il perimetro del chiostro nord e attualmente ci troviamo davanti ad una situazione in cui la logica del corridoio come elemento di connessione si è completamente persa, e solo grazie alla consultazione delle Tavole di Piermarini si è potuta studiare la struttura originaria, scegliendo di ricreare questo percorso. Un altro importante intervento ha interessato il Chiostro Nord: in seguito alla costruzione del corpo Est da parte di Piermarini si è perduta l’originaria proporzione del chiostro che lo vedeva di forma quasi quadrata. Per processo additivo è stata dunque raddoppiata la facciata Nord in modo da riproporre le giuste proporzioni, in questo modo il progetto evidenzia quel che è stato da noi giudicato erroneo. Il corpo aggiunto funge da portico al piano terra e, al piano primo, diventa parte del corridoio di distribuzione, a cielo aperto in modo da consentire la massima aerazione e illuminazione alle due ampie aule che occupano l’ala Nord dell’università. L’operazione progettuale più significativa riguarda l’ex chiesa di San Tommaso, la quale ha subito diverse vicissitudini come spiegato in precedenza, iniziate con la demolizione della navata destra e delle cappelle. Attualmente si presenta come un grande contenitore di spazi multi funzionali, difficilmente accessibili e male inseriti nella logica distributiva dell’università. La volontà è stata quella di riportare la chiesa alla sua volumetria originaria con l’obiettivo di ri-conferirle la virtualità persa: il progetto prevede la ricostruzione in forma minimale e astratta della navata laterale e delle due cappelle annesse, la demolizione dei muri divisori interni e la messa in luce dei matronei. Non per ultima è stata la scelta di intervenire sulle coperture della chiesa, al fine di riportare una chiarezza tipologica anche in planimetria. In questo spazio si è deciso di collocare la Biblioteca universitaria, dotandola di tutti i servizi necessari, ma al contempo cercando di realizzare un luogo la cui logica sia strettamente correlata alla passata funzione religiosa. 7
8
Dallo studio e dal confronto di alcune chiese appartenti all’ordine domenicano sono emersi elementi caratteristici che sono stati riproposti all’interno della biblioteca. La suddivisione nasce dal proposito di distinguere le due parti identificative della chiesa: anteriore e interiore. Questa è leggibile a partire dalla copertura e viene rispecchiata in pianta tramite l’introduzione di un elemento ligneo traforato che delinea e racchiudere la sala lettura, fulcro della biblioteca. Così si vengono a creare due spazi principali: nella prima parte della chiesa, più in penombra, sono stati collocati gli scaffali, mentre la sala lettura è posizionata nel cuore della chiesa, resa più luminosa dall’apertura di due grandi vetrate in corrispondenza delle arcate delle vecchie cappelle e dalla riapertura del rosone e delle due finestre poste nell’abside. (“Un uomo con un libro va verso la luce. Così comincia la biblioteca.“ L. Kahn). Un ballatoio in legno e cristallo corre lungo il perimetro della chiesa anteriore, su tre livelli: il libro viene esposto richiamando il wall system tipico delle biblioteche del XVIII secolo.I ballatoi sono presenti anche nelle due cappelle a Sud, dove sono contenuti i libri più antichi, da qui la necessità di avere un luogo racchiuso e privo d’illuminazione naturale, percepibile anche esternamente come una sorta di cassaforte che protegge il patrimonio più prezioso. Per consentire l’accesso al piano superiore è stata collocata una scala a rampa unica che richiama le ripide scale che erano ricavate nello spessore murario. Questa conduce al livello dei matronei, dove ancora una volta i protagonisti sono i libri.
9
10
In seguito a questi interventi sull’esistente sono stati eliminati degli spazi precedentemente collocati all’interno della Facoltà: la mediateca con la sezione relativa alle arti e allo spettacolo, e la sala conferenze che attualmente si trova in corrispondenza della navata centrale della chiesa. Di conseguenza è stato previsto un ampliamento dell’università verso la città, sfruttando quei vuoti urbani che si presentavano adeguati ad ospitare tali strutture. Il primo edificio cui si fa riferimento nasce dall’estrusione verso Sud del transetto ponendo come limite la retta dettata dall’isolato romano. Il convento di San Tommaso ha la particolarità di occupare “un insula e mezza” , con l’introduzione di questo edificio si va quindi a completare la dimensione esatta dell’isolato, riappropriandoci idealmente della parte mancante. Questo si presenta come un corpo che racchiude due edifici: la parte di deposito mediateca è pensata come una rampa continua che dal piano terra si sviluppa come una torre. Ancora una volta le pareti sono ricoperte da scaffali contenenti materiali multimediali, e un grande vuoto centrale corre per tutta l’altezza terminando con un grande lucernario. Gli uffici e le postazioni per gli studenti sono collocati nella fascia adiacente ed è presente un collegamento diretto con il deposito della mediateca ad ogni livello. Un taglio verticale separa l’edificio da un corpo scala che collega i vari livelli con la terrazza panoramica che offre la visuale sulla città e in particolare sul Duomo di Pavia. L’accesso vero e proprio è posizionato sul lato corto dell’edificio, ad una quota di 1,70 metri. Questa scelta è nata dalla volontà di richiamare le scale che un tempo erano presenti nel braccio sud del transetto (ancora oggi è possibile vedere i resti) e portare il nuovo edificio alla quota interna della biblioteca. Questo corpo si pone in stretto rapporto con l’edificio adiacente: la scuola elementare. Le finestre poste ai primi due livelli delle rampe (della mediateca) riprendendo la medesima scansione di quelle della scuola, rappresentano un legame ideale fra le due strutture. L’altro edificio cui si fa riferimento nasce dall’estrusione del corpo centrale del convento. Questo ha la particolarità di identificarsi in sezione come elemento autonomo, che conduce all’ingresso della nuova sala conferenza, che proprio a partire da questo punto si origina. Un passaggio coperto connette l’edificio ad un foyer di ingresso capace di accogliere il pubblico per poi dirigerlo nella sala conferenza che può ospitare un totale di 360 posti. In questo modo si è creata una sala strettamente connessa con l’università ed accessibile solo dal suo interno, ad eccezione della scala di emergenza, collocata lungo la parete Est. Questa connessione ha concesso la possibilità di sfruttare i servizi già esistenti all’interno della facoltà (collegamenti verticali, bagni). Al piano terra si è creata una piazza coperta che rimanda alla tipologia del broletto; è uno spazio delimitato da grandi pilastri che riprendono la partizione del corpo dell’università cui si riferiscono. Questi proseguono fino alla copertura dell’edificio trasformandosi in lesene e la loro imponenza ricollega l’edificio alla chiesa di San Tommaso ma anche alle grandi costruzioni romane. Tutti gli interventi di nuova edificazione sono caratterizzati da una copertura piana e da un rivestimento in facciata in mattoni a vista. Quest’ultima scelta è stata dettata dalla volontà di attenersi alla caratteristica del complesso di San Tommaso, le cui parti più antiche e quindi originarie si presentano ancora oggi in laterizio.
11
12
13
14
15
16
17
Padiglione espositivo all’interno del Campus Universitario Milano Bovisa
18
L’ area di progetto è collocata all’interno del Campus Bovisa (Mi), si presenta come un lotto verde con macchie di alberi non regolari ed è delimitata da una cancellata che nega il rapporto diretto con la città. Attualmente si trova in una condizione di inutilizzo a causa della mancanza di poli attrattivi e attrezzature. Il parco nasce dalla volontà di mantenere l’area il più verde possibile, affinchè diventi una zona di sosta attrattiva per gli studenti e i cittadini. Sono i flussi pedonali a determinare i percorsi all’interno del parco che è stato suddiviso in tre zone in base ai rapporti che instaura con l’intorno. Il padiglione, posto al centro, diventa una piazza coperta che ospita una caffetteria a piano terra e una sala espositiva al piano interrato. Questa coinvolge percorsi su entrambi i livelli, in parte coperti, in parte all’aria aperta. LE PIASTRE Si è partiti dall’ idea di tre grandi piastre quadrate sovrapposte che definiscono due spazi, una piazza coperta a livello terra e un piano interrato tra la seconda e la terza. I PILASTRI A questi due spazi si è applicata una maglia regolare di pilastri (interasse 9x9m) che, oltre a sostenere le piastre, regolano lo spazio con modularità. I VOLUMI Si sono successivamente inseriti i volumi contenenti le funzioni del padiglione. Il piano inferiore viene occupato quasi completamente dalla sala espositiva, ad eccezione dei due patii. Il piano superiore, che vuole mantenere la vocazione di piazza coperta, presenta due volumi: il cubo che collega i due livelli e il secondo contenente la caffetteria. LE BUCATURE A questo punto sono state effettuate delle bucature nelle due piastre superiori per permettere alla luce di raggiungere punti definiti. A piano terra queste si aprono sui patii sottostanti e, oltre ad assicurare l’illuminazione, permettono l’affaccio da un livello all’altro. Mentre in copertura sono state create bucature vetrate.
19
Campus Bovisa
Area progetto
Stazione Milano Bovisa
Studio della luce Il padiglione è stato progettato tenendo conto dei diversi apporti luminosi. La luce artificiale illumina i volumi che sono realizzati in vetro traslucido e col calare del sole diventano lanterne luminose, la luce naturale viene utilizzata a seconda delle necessità in modo diretto o indiretto.
20
21
22
23
Agriturismo il Salice, Tizzano Val Parma: progettazione e arredamento di interni
24
In seguito ad una significativa ristrutturazione, il rustico, precedentemente casa padronale, è stato trasformato in agriturismo. Quest’ultimo è composto da tre camere, due appartamenti, una sala ristorante e uno spazio comune: in tutti gli ambienti sono stati recuperati e valorizzati elementi tradizionali quali pareti in sasso, travi in legno massello e nicchie caratteristiche. La memoria del passato si rigenera in chiave contemporanea grazie alle finiture scelte: un pavimento in gres la cui tinta ambrata richiama lil colore caldo della pietra, maioliche dal sapore retrò decorano i bagni e tutto l’arredo è stato personalizzato per rendere ogni ambiente unico e accogliente.
Camera matrimoniale
25
Bagno privato camera matrimoniale
26
Bagno sala ristorante
27
Camera matrimoniale
28
29
Casello idraulico di Parabiago e canale Villoresi: nuovo centro per la promozione della cultura e dell’acqua
30
Il progetto si inserisce nella periferia di Milano, più precisamente nel Comune di Parabiago. L’area di interesse è un punto nevralgico reso tale dalla presenza del casello idraulico e dall’incontro fra il canale Villoresi e il suo secondario. Tenendo in considerazione le preesistenze (ovvero un edificio con barchessa annessa lungo il canale secondario, e due edifici lungo il Villoresi) il progetto ha avuto lo scopo di valorizzare questo luogo tramite la creazione di un museo dell’acqua con parco didattico, un ostello per giovani, una zona ristoro e un punto di noleggio biciclette. Inoltre ha preso parte ad un ragionamento più ampio che vede quest’area inserita in un sistema che collega diversi parchi tematici (le cave di ghiaia trasformate in bacini artificiali a nord, il parco del WWF a sud-est e il parco del Roccolo a sud), tutti raggiungibili tramite piste ciclopedonali. Al progetto è preceduta un’attenta analisi del luogo, partendo dal rilievo dello stato di fatto e da un’ipotesi di restauro, arrivando poi allo studio dei rapporti che gli edifici esistenti hanno instaurato con l’acqua, con la strada e con l’intorno. Il progetto prevede una zona di accesso all’area completamente verde grazie alla realizzazione di podi gradonati che, oltre ad offrire un’ampia visuale sul canale, riallacciano il verde esistente con l’alzaia del canale, andando a creare un percorso ciclopedonale protetto dalla strada. Quest’ultimo continua lungo la sponda del Villoresi grazie ad una passerella a sbalzo che va a riallacciarsi alla pista ciclabile esistente. Lungo questo tratto si incontra l’edificio che ospita l’info point e il noleggio biciclette e l’ex archivio storico adibito a punto di ristoro con affaccio diretto sul canale. Dalla parte opposta si sviluppa uno spazio aperto delimitato dal bordo stradale il quale diventa la soglia dell’area e mantiene un collegamento visivo e funzionale tra le due parti, oltre a manifestare l’apertura verso i fruitori. In questo punto si sviluppa il sistema piazza-edifici il quale segue l’orientamento dettato dal canale secondario e dall’edificio esistente e tramite percorsi longitudinali si sottolinea la profondità verso il parco didattico . La zona a sud è invece delimitata dal muro esistente e racchiude lo spazio dedicato all’officina che tuttora si trova nell’edificio lungo il canale secondario.
31
32
33
34
Apertura muro perimetrale
Abbassamento del suolo
Collegamento con il canale
Passerella che da profonditĂ
35
1_ infopoint e noleggio biciclette 2_ punto ristoro 3_ museo 4_ archivio storico 5_ ostello 6_ officina
1
2
36
3
4
5
6
37
7_ abitazione custode 8_ sala polifunzionale 9_ uffici 10_ ostello 11_ parco didattico
7
38
8
11
9
10
39
Architettura in fotografia
40
Villa Savoye, Poissy.
41
Auditorium Parco della Musica, Roma.
42
Museo dell’ Ara Pacis, Roma.
43
Cappella di Notre-Dame du Haut, Ronchamp.
44
Le Volcan, Le Havre.
Grazie. 45