In viaggio La casa di Schiele ad Arte Piana
In viaggio La casa di Schiele ad Arte Piana 30 Maggio - 5 Settembre 2015 Amorosi (Bn) A cura di Ferdinando Creta Collaborazione scientifica Francesco Creta Paola Viola Organizzazione Bartolomeo Di Chiara Allestimento Michele Di Chiara
Allievi de “La casa di Schiele“ in mostra presso Hotel “La Piana”
In copertina: Salvatore Paladino, 2005 WORLD OF COLOUR scultura / fontana giardini hotel la piana, amorosi
hotellapiana.com
Via Telese, 296 - AMOROSI (Bn) Tel. 0824 970177 mail: hotellapiana@hotellapiana.it
Via San Gaetano, 16 - BENEVENTO lacasadischiele.blogspot.it mail: lacasadischiele@libero.it lacasadischiele
In viaggio La casa di Schiele ad Arte Piana La rassegna Arte Piana è ormai diventata una piacevole consuetudine per il territorio sannita e per la valle telesina. Nasce con lo spirito di diffondere la conoscenza dell’arte partendo da un inusuale punto di vista: l’arte che si muove verso una platea e non un pubblico che va verso l’arte. Ecco perché la rassegna prende vita in uno spazio privato e non in un tradizionale sito museale, fuori da ogni schema formale, in una rinnovata logica di moderno mecenatismo. È grazie ad innovazioni come questa, infatti, che l’arte può diversificarsi non solo nei contenuti e nelle tecniche ma anche nei modi di comunicare il suo messaggio ad un pubblico sempre più ampio. Spesso, a causa di una superficiale indolenza culturale, si sottovaluta l’entusiasmo che può scaturire da simili processi; un entusiasmo che ha in sé la forza di stimolare chi crede in tali iniziative a organizzarle anno dopo anno con immutata passione. E i risultati non mancano. La rassegna continua a dare voce a nuove e più intense esperienze, aprendosi a una vera e propria scuola d’arte presente sul nostro territorio: La casa di Schiele. Una scuola che, fortemente voluta e portata avanti da Sara Cancellieri e Igor Verrilli, testimonia la sensibilità e la vocazione di un territorio verso l’arte. Non è terreno incolto quello sul quale nasce ed opera La casa di Schiele. Può sicuramente considerarsi innovativa l’idea di una scuola in cui giovani artisti possano compiere il proprio percorso
formativo, ma è altrettanto vero che il territorio beneventano conosce perfettamente il valore pedagogico dell’arte se si considera che dal suo Liceo Artistico hanno mosso i primi passi artisti pienamente riconosciuti come Mimmo Paladino, Enzo Esposito, Luigi Mainolfi e tanti altri non meno importanti. E nel rispetto della mission della rassegna Arte Piana, la scuola si sposta idealmente dalla Casa di Schiele In viaggio verso un pubblico altro, negli spazi dell’Hotel la Piana, sede della rassegna. Nulla più dell’arte consente di cogliere la bellezza del mondo e al tempo stesso le inquietudini della vita: L’arte ci consente di trovare noi stessi e di perdere noi stessi nello stesso momento (Thomas Merton). È l’unico linguaggio in grado di essere immediato e universale pur esprimendo un’infinità di contenuti. È da questa consapevolezza che matura l’idea di avvicinare l’arte ai suoi potenziali fruitori, di insegnarne il senso, il perché della sua bellezza e della sua profondità. Educare all’arte significa educare al bello inteso come valore edificante, con principi sani, a guardare ciò che ci circonda con rispetto... dalla giusta prospettiva. Educare all’arte significa creare i presupposti per una realtà migliore, significa liberarsi di tutto ciò che non ha in sé né grazia né armonia, significa scacciare ciò che abbrutisce e inaridisce, significa insegnare e imparare a costruire il bene, significa apprezzare la ricchezza vera della vita. Se un grande maestro come Pablo Picasso insegna che L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni, diventa chiaro che è l’anima stessa a non poter fare a meno dell’arte. Ferdinando Creta
Sara Cancellieri
FERDINANDO, 2015, acquerello su carta, 61x45 cm
Valeria Acierno
TRAMA, 2015, matita su carta, 70x50 cm
Mariolina Andreano
FIORI, 2014, olio su tela, 20x30 cm
Carmen Baccari
PATROCLO, 2015, copia da Jaques Luis David, olio su tela, 50x70 cm
Aniello Campolattano
ERGO, 2009, acrilico su tela, 60x35 cm
Iole Corbo
RAGAZZA AFGANA, 2015, olio su tela, 70x50 cm
Agostino Cumbo
NATURA MORTA, 2015, olio su tela, 60x40 cm
Antonietta D’Alogna
GIORGINA, 2014, olio su tela, 80x60 cm
Paolo De Angelis
LA MALINCONIA DI BEA, 2014, olio su tela, 60x40 cm
Giovanni Di Gioia
WHERE IS BROOKLYN?, 2015, olio su tela, 40x60 cm
Daniela F acChiano
SI SONO UNA BRUTTA COPIA DI TAMARA, 2014 copia da Tamara De Lempicka, olio su tela, 60x60 cm
Imma Facchiano
UNA NOTTE D’ESTATE, 2015, olio su tela, 60x80 cm
Francesca L’Altrelli
RITRATTO DI CATRIN, 2015, olio su tela, 70x50 cm
Marianna Laudato
DANIELA, 2014, terracotta patinata, 25x15x20 cm
Lucia Mercurio
Senza titolo, 2014, olio su tela, 30x30 cm
Alba Paradiso
AUTORITRATTO, 2014, olio su tela, 60x60 cm
Eleonora Piacquadio
IRIS, 2015, copia da Van Gogh, olio su tela, 70x50 cm
Luca Scaperrotta
FIORI ROSSI, 2014, copia da Monet part., olio su tela, 70x50 cm
Federica Sorda
ORCHIDEA, 2015, copia da Daria Petrilli, olio su tela, 70x50 cm
Chantal Stanzione
Senza titolo, 2015, olio su tela, 40x60 cm
IGOR VERRILLI
UNA ROSA TIRA L’ALTRA, 2012, olio su tela, 80x60 cm
Biografie Valeria Acierno nasce a Benevento l’8 agosto 1976, frequenta ventenne una scuola d’arte a Benevento che la porterà a scoprire la passione per la pittura. Partecipa a diverse collettive e concorsi e successivamente esegue in privato dei lavori sviluppando uno stile metafisico, in linea con la sua visione della realtà. Attualmente ha ripreso a dipingere, riscoprendo le varie tecniche pittoriche dal disegno artistico alla produzione di lavori su tela con acrilico. I due lavori esposti sono frutto dello studio e dell’elaborazione di due fotografie che ritraggono due figure femminili nel gesto di far ondeggiare i propri capelli, rese attraverso la ricerca di un tratteggio delicato, come un tessuto leggero, estivo, che richiami e risalti l’idea della leggerezza della chioma mossa dal vento. Mariolina Andreano, napoletana. Agli inizi degli anni ’90 ha frequentato la scuola di ceramica di Clara Punzo, il corso di scultura dei pastori del ’700 napoletano da Roberta Chianese e si è successivamente specializzata nel decoro delle acquasantiere rinascimentali presso Bianca Morelli. Attualmente frequenta il corso di pittura di Sara Cancellieri presso “La casa di Schiele”.Vive e lavora a Napoli. Carmen Baccari nasce in una notte estiva del 1976. Ha fin da subito manifestato caratteristiche e propensioni ambivalenti. Dal temperamento irrequieto nel corso degli anni ha assecondato le sue curiosità intellettuali alternando studi umanistici a quelli tecnico-scientifici. Oggi, dirige ed amministra una piccola azienda di consulenza nel campo dell’ingegneria civile premiata per le nuove imprese a forte contenuto creativo e innovativo. Si è appena avvicinata al mondo della pittura con la determinazione di esplorare le principali tecniche figurative. Affascinata dalla produzione intellettuale e artistica dell’uomo, considera l’arte pittorica una delle molteplici manifestazioni della creatività e genialità della mente umana capace di produrre e/o riprodurre ciò che percepisce come “bello”. Aniello Campolattano nasce a Telese (Bn) il 25 maggio 1966 e vive ad Amorosi (Bn). Ha frequentato il Liceo Classico “L. Sodo” di Cerreto Sannita, ove si è diplomato discutendo la tesi d’esame in Storia dell’Arte sulla pittura del Caravaggio e l’architettura del Bernini. Laureato in Economia e Legislazione per l’Impresa presso l’Università della Tuscia di Viterbo, è impiegato nella Pubblica Amministrazione. Nel 2011 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana. “Da sempre sono un appassionato e studioso di Storia dell’Arte, ma mai avrei pensato che oltre a poter ammirare un quadro, sarei stato capace anche di realizzarlo. Michelangelo Buonarroti diceva che la creatura era già insita in un pezzo di marmo e che l’artista doveva solo togliere il soverchio per liberarla dalla pietra. Perché allora non far emergere l’artista che è in me? Perché non liberarmi delle mie limitazioni e mettere mano all’opera? La pittura non è solo il prodotto delle mani del pittore, ma è frutto di una intuizione della ragione dettata da uno stato emotivo del cuore. La pittura è sentimento. Così inizio a dipingere solo nel 2006 da autodidatta, prediligendo il figurativo e dipingendo soggetti sacri e corpi nella loro nuda espressività (il sacro si mescola al profano). Determinante è stato
l’incontro con il maestro Igor Verrilli, di cui sono allievo, per l’acquisizione delle tecniche e per perfezionare le mie elementari nozioni di pittura”. Iole Corbo nasce a Benevento il 19 agosto 1998 ma attualmente è residente in Ponte. Studia al Liceo Classico “Giannone” di Benevento. “Io vedo l’arte come un’espressione di se stessi. Spesso avviene che mettiamo la nostra anima in un quadro senza nemmeno rendercene conto. La rappresentazione di un’opera non è mai assolutamente oggettiva ma ognuno di noi aggiunge determinate caratteristiche dalle quali traspare la propria personalità. Semplicemente io quando dipingo mi sento rilassata, tutti i miei pensieri e problemi passano in secondo piano perché in quel momento sono concentrata solo sul mio quadro. Quelle due ore a settimana sono la mia liberazione dalla routine e da tutte le preoccupazioni quotidiane. Al momento sto dipingendo il soggetto di una foto del famoso Steve McCurry «La ragazza afgana». L’immagine mi ha colpita subito per l’intensità dell’espressione della ragazza che sembra voler tenere a distanza il fotografo. Essa è il simbolo di tutto ciò che la guerra fa agli uomini. In generale sono interessata a dipingere i volti perché mi piace studiare le varie espressioni ma soprattutto perché io lo vedo come la parte più importante e significativa delle persone. Soprattutto dagli occhi si può capire tutto”. Agostino Cumbo nasce nel 1976 a Benevento, dove vive. Di professione avvocato. Frequenta “La casa di Schiele” dal 2013. “Pennellate di passione, intrise dalle cromie del sentimento. È giocosa emozione di un pensiero dipinto con i colori della mente. Immaginifica tensione spirituale sospesa tra il tempo e lo spazio. È l’io emozionale riflesso in una goccia d’acqua, è il vento che riannoda pensieri e sentimenti. È una tela sempre nuova che si scopre in simbiosi razionale con la fantasia per superare le linee d’ombra e illuminare i cieli esistenziali di bellezza creativa”. Antonietta D’Alogna nasce a Chur in Svizzera nel 1969, ma poi vive e studia in Italia. Dopo il Liceo Linguistico frequentato a Benevento, si laurea in Scienze Politiche presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. La passione per i colori si è manifestata nel corso degli anni attraverso esperimenti astratti a matita e colori acrilici, prima su carta e poi su tela, realizzati da autodidatta. Nel 2013 conosce la pittrice Sara Cancellieri presso “La Casa di Schiele” a Benevento e comincia a dipingere sperimentando la tecnica ad olio ed il figurativo: è passione a prima vista. Un’importante prova è stata riprodurre l’eleganza ed i vivaci colori dei dipinti di Tamara de Lempicka, da lì comincia l’interesse non più solo per esperimenti cromatici astratti ma anche per il figurativo, in particolare per immagini femminili lineari e particolarmente comunicative. La ricerca di uno stile personale hanno poi spinto a creare su quattro tele di piccole dimensioni delle sperimentazioni di passaggi cromatici di forte intensità, un insieme volutamente denominato “Passaggi”. Da qui la scoperta di poter spaziare dal figurativo all’astratto con disinvoltura e il delinearsi anche di una maggiore consapevolezza artistica in evoluzione. Scrive la D’Alogna, “L’arte è inizialmente un approccio intimo con il proprio potere emozionale, una rivolta della mente o dell’animo. Quello che poi si manifesta in un’espressione artistica, che dà spazio, forma o colore a quel indefinito «qualcos’altro» è quasi sempre un personale solitario viaggio in libertà. Non meno importante
è l’interazione con l’immagine artistica, un linguaggio solo visivo, senza filtri e perciò spietatamente diretto”. Paolo de Angelis in questo momento si identifica con la parola “ex”. “Ex” di tutto quello che leggete di seguito: Middle manager di prestigiose aziende multinazionali e locale, appassionato e praticante di sport estremi “Berserk in genere e di genere”. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo sta approfondendo (mosso dal motore psicologico della “Curiosità” che lo divora come un verme solitario sin dall’infanzia) lo studio del mondo della psicologia transpersonale della parapsicologia e dello Spiritualismo cattolico ed extra (infatti lo possiamo trovare tanto ad una Santa Messa di liberazione o in un cerchio magico sciamanico oppure scappare inseguito da un ombra in una casa infestata). Spinto dal suo irrefrenabile amore per i fumetti, che legge sin dall’età di tre anni, si è avvicinato allo studio della pittura e del ritratto attraverso i buoni Sara Cancellieri e Igor Verrilli presso la Casa di Schiele. Attraverso la pennellata ha materializzato i fantasmi e gli eco lontani della sua anima vorticosa e tormentata. Ha sublimato l’amore in piacere della contemplazione e il motore dei suoi sentimenti in Musa ispiratrice, rifiutandosi di essere Pigmalione e scoprendo il piacere dell’umiltà del canta storie come Omero e Battiato. Perché dietro alla Musa c’è una storia e lui ancora non l’ha capita... ma intanto continua a dipingere. Giovanni Di Gioia nasce a Maddaloni (Ce) nel 1982, vive e lavora a Telese Terme (Bn). “Appena compiuta la maggiore età mi sono trasferito a Bologna in cerca di tutto quello che il mio paese natale non poteva offrirmi: arte e cultura, sviluppando un certo interesse per la musica e le arti visive, in particolare la grafica. Mi sono confrontato con la musica e la grafica non più come fruitore ma come artista a Londra dove mi sono trasferito qualche anno dopo. Ero un italiano che selezionava musica nel club di un giamaicano con un pubblico internazionale. Il periodo londinese è durato solo un’anno ma è stato piuttosto intenso, ricordo di aver visto installazioni e opere in strada o in minuscole gallerie senza conoscere gli autori e aver pensato «dammnn, coooool, sh*t» e poi essermi ritrovato quelle stesse opere sulle pagine di importanti riviste d’arte. Dopo Londra mi trasferisco a Barcellona dove trascorro circa cinque anni lavorando come Dj e grafico frequentando anche una scuola di graphic design, mi trasferisco poi a Napoli per approfondire i miei studi di grafica. Tornato nel mio paese natale, dove vivo tutt’ora, ho conosciuto una persona speciale; attualmente lavoro come grafico freelance e Dj e frequento il corso di pittura alla Casa di Schiele con Sara Cancellieri con l’obbiettivo di trovare la giusta armonia tra grafica, disegno e pittura... here we are...”. Daniela Facchiano nasce l’8 marzo 1984 a Maniago (Pn), l’infanzia e l’adolescenza li trascorre a Benevento. Frequenta il liceo linguistico, successivamente si iscrive alla facoltà di Restauro all’Università di Urbino. La sua natura curiosa l’ha sempre portata a cercare di capire la composizione degli oggetti e delle opere d’arte. Infatti, affascinata dal saper creare è stata a scuola da un calzolaio per apprendere l’arte del cucire il cuoio e la pelle. Fotografare e ricreare stampando e sviluppando in camera oscura era il primo passo verso la pittura. Daniela considera l’arte un mezzo per entrare in connessione con il mondo delle emozioni. Fare arte per lei significa ottenere quello shock
emozionale di cui oggi abbiamo bisogno. Partendo da una tela bianca e facendosi guidare affidandosi (cosa non facile) ai due maestri, non solo si tenta di apprendere un’arte che chiede pazienza, tempo, passione, umiltà e volontà ma ci si rapporta al proprio sé... a volte la voglia di scappare è tanta. Le due tele di Daniela entrambe olio su tela sono riproduzioni di volti femminili. La sua connessione con il mondo femminile, secondo lei radice dell’esistenza umana, la portano a copiare un quadro di Tamara de Lempicka e un volto di un’opera di Michelangelo. “Dipingere, cucire, sperimentare, per provare ad essere”. Immacolata Facchiano, ma tutti la chiamano Imma nasce a Benevento il 12 Giugno 1991, si diploma all’Istituto Alberghiero. Negli anni ha viaggiato molto durante le vacanze e attraverso la fotografia, che ha sempre amato, le piace immortalare paesaggi e tramonti, riprodurli sulla tela le dà il senso di essere libera e di esprimere le proprie emozioni perché con una pennellata è più facile che con mille parole. “Arte è un attimo che diventa eternità, un tocco mortale di immortalità, uno sguardo verso l’orizzonte irraggiungibile. Arte è quando l’umano si avviluppa con il divino, oltrepassando i confini dello spazio e del tempo. Arte è emozione, passione e dolore... arte è l’universo infinito fra le stelle innumerevoli. Arte son idee perfette di esseri imperfetti”. Francesca L’Altrelli nasce il 3 agosto 1996 a Benevento. Frequenta l’ultimo anno del Liceo Classico “Giannone” di Benevento. Ho avuto sempre una grande indiscrezione nell’osservare. Un’indiscrezione curiosa e viva nell’indagare con occhi immensi e spaziosi la realtà, costeggiando con lo sguardo le forme, stupendomi dell’incredibile varietà dell’essere. “Ho sempre prediletto l’umano, forse per compassione della mia stessa natura, più probabilmente per la bellezza irregolare che esso sa così ben esprimere e che rapisce chi, come me, è sedotto dall’imperfezione, dal graffio, dallo stravolto. Quella vaga sensazione che si giunga all’essenza del soggetto attraversando gli occhi, poi, mi ha magneticamente introiettato nello sguardo di chi riuscivo a captare curiosando fra le persone. Eppure non è un senso quel che ho voluto ricercare, ma il tremolio che rende così vive le iridi e che è così difficile rendere sulla tela o sulla carta, quella comunicazione inafferrabile che si stabilisce tra il dentro e fuori uno sguardo. Ho espresso ed esprimo attraverso l’arte solo la mia incapacità di custodire quel che colgo, la fugacità di ogni espressione che almeno nella contemplazione sembra appartenermi così pienamente. L’arte indefinibile somiglia vagamente al rumore d’un martelletto che scalfisce ripetutamente il muro trasparente che mi imprigiona e che mi permette d’osservare ma mai di cogliere del tutto. È un sentimento irrisolto quello che mi spinge a tradurre in tratti, linee, forme, l’essenza di cui forse sono fatta e proprio l’irrisolvibiltà di questo sentimento mi spinge ad una ricerca continua, anche se inconsapevole”. Marianna Laudato nasce il 21 febbraio 1976 a Benevento. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, ha studiato Economia e Commercio, oggi lavora come impiegata. Marianna, disegna da quando era piccola, dal liceo alla laurea, ha frequentato il corso di specializzazione per ceramisti della CCIAA di Benevento, corsi di pittura presso studi privati e presso il Liceo artistico di Benevento. Nel 2013 dopo anni tra lavoro e matrimonio, ha finalmente ripreso la matita in mano a “La Casa di Schiele”, dove sta
per esaudire il sogno della sua vita: diventare un’artista! Ama il colore blu e la sua gatta arancione. Marianna ritiene che l’arte, in particolare il disegno, sia la forma di libertà più semplice: “quando disegno mi sento bene con me stessa e con il mondo, in quel momento mi estraneo, non penso ai problemi, mi sento realizzata”. Lucia Mercurio nasce a Napoli il 1º maggio 1978, originaria di Castelfranco in Miscano e residente a Benevento dove attualmente vive. Sin da bambina Lucia ha amato e coltivato l’hobby del disegno. Nonostante l’inclinazione per il mondo dell’arte, terminata la scuola dell’obbligo, viene indirizzata dai genitori agli studi umanistici anziché a quelli artistici come avrebbe preferito; ma questa passione che non l’ha mai abbandonata, ha fatto si che la pittura diventasse il suo passatempo primario conducendola alla casa di Schiele, dove le opere del suo maestro Igor Verrilli, sono da sempre fonte di ispirazione, impegno ed ammirazione. Alla domanda cos’è per te l’arte lei risponde: “l’arte non è un concetto univoco ma racchiude in sé una pluralità di accezioni: l’arte è creazione che conduce all’infinito, è il trasferimento di un’emozione dagli occhi dell’artista a quelli dello spettatore; è la libera espressione di ciò che sento, ciò che sono, ciò che vorrei essere... l’arte è vita, reale ed ideale...”. Alba Paradiso nasce a Benevento nel 1978. Inizia lo studio del violino presso il Conservatorio Statale di Musica di Benevento dove si diplomerà con il massimo dei voti nel 2002. Contemporaneamente intraprende lo studio universitario laureandosi nel 2005 presso la Facoltà di Veterinaria di Napoli. Attualmente è docente di violino presso l’Istituto Comprensivo di Ponte (Bn). Ha pubblicato nel 2009 per la casa editrice Esarmonia, il metodo: “30 studi per violino”. Pittura e musica si incontrano. Quando mi occupo di musica è difficile non pensare all’arte pittorica. Forse per l’assonanza di certe espressioni come “colore timbrico degli strumenti” o “vibrazione dei colori”, o forse più semplicemente perché, entrambe queste forme d’arte, volgono ad una rappresentazione astratta e fortemente emozionale. L’incontro tra pittura e musica è individuabile nella volontà pittorica di trasportare sulla tela l’essenza del fatto emozionale, e nel tentativo da parte mia di associare al suono il colore. L’innesto di elementi musicali nella pittura è preponderante nel momento in cui si tenta di esprimere, anziché l’esterno, il mondo fenomenico, l’essenza delle cose e l’interiorità; poiché la musica non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell’artista e creare la vita dei suoni. Eleonora Piacquadio nasce ad Avellino, il 15 luglio del 2006, frequenta la 3ª classe della Scuola Primaria a Benevento. Eleonora è una giovanissima artista de “La casa di Schiele”. Con impeto è entrata a far parte del laboratorio d’arte appassionandosi alle cromie degli impressionisti e alle pennellate fluide e piene di materia. Per lei l’arte è la libertà della creazione, il suo sogno infatti è giungere alla composizione su tela di una sua idea personale. La sua grande passione, seppur in un’età così giovanile, si esprime attraverso le copie di grandi maestri che lei sceglie accuratamente facendosi conquistare da loro, “...purché io dipinga!” esclama Eleonora, “intanto imparo la tecnica, conosco i colori, la teoria della luce e delle ombre, e mi diverto!”. Nei colori, che già con
grande sapienza Eleonora mescola sulla tavolozza, si rispecchia la sua anima dolce, limpida e sicura. Luca Scaperrotta nasce a Benevento, il 18 settembre del 2006, frequenta la 3ª classe della Scuola Primaria a Benevento. Luca è il primo allievo iscritto alla casa di Schiele, giovanissimo e talentuoso artista. Per Luca l’arte è libertà di espressione, “...perché attraverso l’arte si fa capire ciò che si vuole trasmettere”. Dipingere lo fa sentire libero, più sincero, “posso esprimermi senza dover parlare. Mi piace creare i colori sulla tavolozza, mescolarli con la spatola e mettere le prime pennellate sulla tela bianca. Le immagini che scelgo di riprodurre sono quelle più vivaci, dai colori forti, con forme e scene che ricordano cose che mi piacciono”. Luca si pone davanti la tela con grande responsabilità, ricerca i dettagli e si lascia andare alla freschezza della sua giovane età, creando suggestioni che catturano lo sguardo per la grande intensità espressiva. Federica Sorda nasce a Benevento, attualmente svolge gli studi nel Liceo Scientifico “Rummo”. Federica si avvicina al mondo dell’arte già da piccola, conservando la sua passione nel tempo. Esprimere la propria creatività è da sempre stato per lei di fondamentale importanza. Oggi questa passione si alimenta grazie all’associazione “La casa di Schiele” dove dipinge guidata dalla bravura e dall’esperienza dell’artista Sara Cancellieri. Nel porto più vuoto e cupo, dove la vita è stata ormai ridotta a brandelli, persiste trionfante la magia dell’arte. Un qualcosa che va ben al di là di un semplice dipinto. L’arte è puro dialogo, svolto nel più dolce dei silenzi, un incessante confronto fra l’uomo e le figure. Costituisce la più alta forma di poesia, la concretizzazione più reale di un qualsiasi sogno utopico. L’espressione di un’idea che esplode quasi inconsapevolmente davanti agli occhi dello spettatore in una composizione fluida e limpida di forme e colori rappresenta per me il desiderio di lasciarsi andare e di lanciarsi completamente verso la vita più profonda, analizzando se stessi e rendendosi vulnerabili agli occhi degli altri. Chantal Stanzione nasce a Telese Terme, il 30 luglio 1995. Ha frequentato il Liceo Artistico di Benevento per due anni, ma si diploma in un istituto privato di ragioneria. “Frequento il corso d’arte tenuto da Sara Cancellieri a “La casa di Schiele”. Sara, la donna che dal caos ha saputo riallineare le mie percezioni. E ciò che percepisco è che l’arte è prima di tutto inconscia. È una continua ricerca che non si limita sulla tela. L’arte è un animale interno che scuote le ossa per uscire, passa per tutte le terminazioni esistenti, fluisce attraverso l’inconscio se noi lo lasciamo espandere. È in continuo cambiamento, in continua evoluzione... noi artisti siamo il tramite per qualcosa di più grande. Un artista può essere tale anche senza aver mai toccato un pennello o una matita, senza aver mai aperto gli occhi in vita sua. Un artista dipinge prima con la sua mente, intingendola nei pensieri e nelle sensazioni più recondite e viscerali della grande tavolozza che è la nostra esperienza in tutti i campi della vita. La nostra più grande opera deve stare nello specchio, quando ci guardiamo. L’arte farà il resto”.
Associazione culturale
La casa di Schiele di Igor Verrilli e Sara Cancellieri Via San Gaetano 16 - 82100 Benevento Cell. 333 921 1909 - 340 055 1665
Finito di stampare nel mese di Maggio 2015 PIESSE Grafica & Stampa FOGLIANISE (BN)