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La Beatitudine di Percorrere il Sentiero Sai Padmashree Radhaswamy

LA BEATITUDINE DI PERCORRERE IL SENTIERO SAI

Padmashree Radhaswamy

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Oggi, le attività dei giovani del distretto sono cresciute di livello da quando i giovani sono più impegnati in esse piuttosto che nella leadership e io vedo la stessa fiducia in loro allorché pianificano e prendono decisioni, il che ne fa una cosa a parte nel contesto sociale e fa acquisire loro la tanto necessaria autorevolezza sia nella vita professionale sia in quella personale. Ciò ci dà grande soddisfazione. Sono anche riusciti a creare leader a molti livelli e ogni livello guida l’altro. Essi possono anche essere pochi, ma sono del tipo giusto.

“L A VITA CON SAI È UNA speranza senza fine e la vita senza Sai è una fine senza speranza” è la mia citazione preferita giacché ho sperimentato ciò ogni giorno della mia vita!

Sono stata tanto fortunata da essere introdotta all’amore di Sai fin dalla mia fanciullezza. A questo punto della vita, ho pienamente compreso quale benedizione sia avere genitori che ci mostrano il sentiero verso Dio e io sono doppiamente benedetta per aver sperimentato l’amore incondizionato di Dio! È stata questa benedizione ad avermi aiutata a restare sul sentiero di Sai.

Esperienza dell’Amore di Swami dalla

Fanciullezza

Avevo solo due anni quando i miei genitori divennero devoti di Swami e così sono cresciuta con il concetto di un

Dio vivente. Questo significava che non dovevo andare in un tempio a pregare Dio!

Il mio Dio era disponibile al contatto ogni momento, ovunque; Egli era un “telefono amico” e sarebbe venuto in mio soccorso indipendentemente dalla situazione. Presto compresi che la mia vita era molto diversa da quella delle mie compagne di classe e delle mie amiche. In me c’era questa fiducia, una fiducia nata dalla ferma convinzione che Dio era con me.

Ero un’attiva studentessa Bal Vikas a Chennai. In una delle prime gare svolte fra studenti Bal Vikas a Chennai, dei sei premi distribuiti da Swami, due giunsero a casa nostra. A questo proposito, non era vincere le gare a essere importante, ma il tipo di coinvolgimento in tutte le attività Sai svolte a Chennai a partire dai miei genitori, dai miei fratelli e da me. Ci piaceva partecipare alle lezioni Bal Vikas e la nostra prima insegnante, di nome Smt. Prema Jayaraman, ci coinvolse così bene nelle attività e nel racconto di storie che cercavamo di fare del nostro meglio per non perdere le lezioni domenicali. Ella bilanciava talmente bene la severità con l’amore che comprendemmo di non poter prescindere dalla disciplina sebbene fossimo certi del suo amore per

noi. Ella, probabilmente, era la sintesi di ciò che rientrava nelle aspettative di Swami in merito all’insegnante esemplare. Credo sia stato l’inizio di una serie di eventi che hanno guidato me e i miei fratelli a essere sempre più impegnati nel movimento Sai in India. Trascorrevamo quindi le nostre vacanze e il tempo libero solo nell’ambiente Sai.

Gli anni passarono e, dopo il termine degli studi all’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore, mi sposai e dovetti trasferirmi da Puttaparthi a Hyderabad. Ero così attaccata alla forma fisica di Swami che feci in modo di andare a Parthi ogni secondo sabato e domenica del mese e, dopo un po’, quelle visite divennero settimanali. Quando mi sposai, il mio coinvolgimento nelle attività Sai si limitò alle sole visite a Parthi e, saltuariamente, a insegnare agli studenti Bal Vikas dei vicini Samithi alcuni particolari Sloka come il Ganesh Pancharatnamala. Dal 2002, come ex studenti, cominciammo a gestire campi medici e altro, e una di noi, di nome Sushma Kotagiri, lavorò durante tali campi con eccezionale zelo. Fummo attratti da Swami assieme e il nostro coinvolgimento nelle attività Sai cominciò lentamente e stabilmente a crescere,

Pregate ed Egli Risponderà

Negli anni 2008/2009, fummo sconvolti dalle improvvise alluvioni che colpirono Kurnool e altri distretti dell’Andhra Pradesh. Sushma e io volevamo saltare in macchina armate di scope e secchi allo scopo di aiutare la gente di Kurnool. Ci provammo tramite la squadra di gestione delle calamità naturali e di altri, e tutti ci consigliarono di non andare. Un pensiero si ripresentò tuttavia nella nostra mente: come potevamo restarcene seduti e non fare nulla quando c’era tanto lavoro da svolgere? Il fatto è che, nonostante questi intensi sentimenti, non potevamo fare nulla tranne che parlarne profusamente.

Swami ha mai negato la risposta a una preghiera sincera? Si deve solo inviare una preghiera accorata ed Egli risponderà immediatamente. Esattamente due mesi dopo, venni incaricata di incontrare il Presidente del Distretto di Hyderabad che mi informò che, in ottemperanza alle istruzioni di Swami di nominare degli studenti Sai nei ruoli della leadership nazionale, l’incaricata delle Mahila (donne) dell’Andhra Pradesh, Smt. Vasumathi, mi aveva scelta per il ruolo di Coordinatrice dei Giovani del Distretto di Hyderabad. Io accettai l’offerta con un po’ di apprensione poiché dubitavo delle mie capacità di impegnarmi quotidianamente. Venni comunque rassicurata dal Presidente

del Distretto che l’Organizzazione Sai era un’organizzazione di volontariato e, come tale, non ci si aspettava che lavorassimo dalle 9 alle 17. Egli mi assicurò anche che non c’erano obiettivi da raggiungere. Questa rassicurazione alleviò la mia ansia e decisi immediatamente di assumere il sacro incarico di rappresentare l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Hyderabad.

Raggiunsi casa e all’improvviso compresi che essere scelti a capo dell’Ala Mahila dei Giovani del Distretto di Hyderabad era una specie di miracolo. Ero totalmente aliena al sistema, e nessuno, nell’Organizzazione, sapeva chi fossi. Fui immediatamente in grado di collegare questo intero evento al mio profondo desiderio di essere parte del gruppo di gestione della devastante inondazione di Kurnool. PregateLo ed Egli donerà copiosamente!

Il Lavoro Comincia sui Princìpi Indicati da Swami

La maggior sfida consisteva nel sapere chi costituiva i giovani di Hyderabad. Su consiglio di Smt. Vasumathi, andai a visitare i Samithi assieme ad altri due ex studenti per parlare loro e individuarne il livello di leader. Questo fu il percorso indicato da Swami per comprendere ciò. I leader devono arrivare al gruppo e non viceversa. Nella data anticipatamente stabilita andammo a visitare i Samithi uno dopo l’altro durante i fine settimana. Queste visite furono molto fruttuose per due ragioni: primo, i giovani vennero introdotti al gruppo della leadership a livello di distretto, e secondo, per grazia di Swami riuscimmo ad assegnare degli incarichi a molte giovani ragazze e, attraverso la tecnologia, potemmo restare collegati.

Il secondo consiglio datoci da Swami attraverso Smt. Vasumathi fu di assegnare un lavoro ai membri del gruppo e formare sempre più giovani ad assumere ruoli di leadership. Ciò venne ripetuto così tante volte che si formò in noi la convinzione che il nostro ruolo era solo creare sempre più leader guidando i membri del gruppo.

Uno dei primi eventi che organizzammo fu un laboratorio di due giorni per gli studenti di fine anno dei corsi prelaurea per prepararli ai colloqui di lavoro. Avemmo un numero tale di sessioni che andavano oltre le possibilità. La maggiore gratificazione fu che i giovani coinvolti si dimostrarono molto più capaci nelle proprie attitudini organizzative e i partecipanti lasciarono le sessioni soddisfatti e fiduciosi.

La terza istruzione di Bhagavan che divenne la nostra forza motrice fu di non cercare fondi da alcuno per intraprendere le attività, e questo l’abbiamo sempre attuato. La nostra esperienza, attività dopo attività, fu che non esiste alcuna scarsità di fondi per attività intraprese senza egoismo. In effetti, per alcune attività, non avevamo alcuna opportunità di contributi; facevamo come potevamo. Specialmente nel giorno dell’evento, si facevano avanti molte persone con i loro contributi. Ci assicuravamo anche di cominciare le attività che rientravano nelle nostre possibilità economiche. L’obiettivo era compiere quelle attività che rientravano nelle nostre capacità, evitando qualunque ostentazione di donare cose materiali.

Stimolanti Attività di Trasformazione

L’obiettivo di tutte le attività era la trasformazione di sé e del beneficiario. Una di tali attività che ci entusiasmò fu il primo gruppo di formazione sul computer nel programma Microsoft Office. Una delle ragazze coinvolse tutti i suoi amici non devoti nel processo di formazione. C’erano le vacanze estive e i giovani avrebbero potuto trovare cento e uno modi di sprecare il loro tempo e oziare. Essi cominciavano le ore di lezione entro le 9 e arrivavano al centro molto prima per pulire il luogo e accendere la lampada vicino all’altare. Poiché ai tirocinanti veniva fornita una formazione rigorosa, se

la cavavano splendidamente. Veniva loro dato contemporaneamente un orientamento nei valori umani e alla maggior parte di loro erano indicate opportunità lavorative. Pertanto, continuammo la formazione sul computer per molti gruppi di studenti con gli stessi obiettivi.

In media, attraverso varie attività intraprese, riuscivamo a coinvolgere circa 500 giovani ogni anno. Le attività erano organizzate per i giovani tanto all’interno dell’Organizzazione quanto all’esterno. Per molti giovani che erano diventati devoti dopo il Maha Samadhi di Swami, conducemmo alcuni laboratori sugli insegnamenti del Maestro e su ciò che ci si aspetta da un volontario Sai. Molti pensieri si concentrarono sulle decisioni da prendere circa gli obiettivi, sui risultati dei laboratori e sulle attività, creando pertanto immensa soddisfazione. Questa programmazione sfociò in laboratori tipo “Come Condurre una Vita Felice”, “La Buona Genitorialità”, “Cibo e Pensieri”.

In uno dei workshop, quando i partecipanti videro i giovani pulire pentole e stoviglie, ne furono tanto stimolati che iniziarono a pulire i loro piatti. Le nostre azioni, che hanno avuto una positiva reazione a catena, è cosa che abbiamo sperimentato molte volte. Molti di coloro che partecipavano ai campi di formazione e ai laboratori sono ora operatori attivi nell’Organizzazione. Essi hanno partecipato a Parthi al Seva speciale e a quello ordinario, e hanno anche offerto volontariato in altre attività al Centro Sai.

La partecipazione alle attività Sai assicura anche ai genitori dei giovani che i loro figli sono in un ambiente giusto e sicuro. I leader dovrebbero anche assicurarsi che ci sia un buon legame di gruppo poiché ciò assicura che i giovani torneranno al Centro non solo per le attività, ma anche per godere di buona compagnia. I capi dovrebbero incoraggiare i giovani a fare un po’ di esternazione di idee riguardo alle attività da intraprendere e a porre le domande giuste in modo che il loro pensare vada nella giusta direzione. Ciò li renderà anche maggiormente responsabili. Ai giovani dovrebbe essere data l’opportunità di parlare in pubblico, organizzare e coordinare. Se questo viene effettuato, l’Organizzazione può diventare, per molti giovani, il miglior terreno di formazione. Le inclinazioni possono essere forgiate in questo contesto. La fiducia che qui nasce può far raggiungere l’irraggiungibile.

Gli insegnanti Bal Vikas, i capi dei Samithi, i capi di distretto e i capi dello Stato possono far molto nel modellare i futuri leader dell’Organizzazione. Io sono stata benedetta da tutto questo ed è ciò che mi ha reso quella che sono ora: amore per Bhagavan, amore per il servizio e amore per l’Organizzazione. Oggi, le attività dei giovani del distretto sono cresciute di livello da quando i giovani sono più impegnati in esse piuttosto che nella leadership e io vedo la stessa fiducia in loro allorché pianificano e prendono decisioni, il che ne fa una cosa a parte nel contesto sociale e fa acquisir loro la tanto necessaria autorevolezza sia nella vita professionale sia in quella personale. Ciò ci dà grande soddisfazione. Sono anche riusciti a creare leader a molti livelli e ogni livello guida l’altro. Essi possono anche essere pochi, ma sono del tipo giusto. Alcuni di noi possono cominciare, come è successo a me, molto presto nella vita e altri più tardi, come coloro che hanno iniziato dopo il Maha Samadhi di Swami. Quando l’ispirazione per tutto questo è Bhagavan e il cammino è quello impostato da Lui, la vita non può che essere meravigliosa. Questo piccolo contingente continuerà a procedere implorando le Sue benedizioni e io Lo prego fervidamente di offrirci sempre più opportunità di servirLo.

– L’autrice è un’attiva Giovane Sai di Hyderabad, Andhra Pradesh

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