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SCHENNA .COM
FA M I G L I A
Un ricordo
Evviva, bambini! Andiamo a Scena! TESTO Sonja Steger FOTO Julia Staschitz, Helmuth Rier
Lista delle cose assolutamente da non d imenticare: spuntata da cima a fondo. Valigie stracolme: caricate in macchina. Tutto pronto per partire! Di musi lunghi n eanche l’ombra, perché i ragazzi sanno dove siamo diretti: a Scena!
È da quando i nostri figli erano piccoli che trascorriamo le vacanze estive nello stesso albergo. L’hotel a conduzione familiare è ormai come una seconda casa per noi. A me e a mio marito piace la costanza: ci piace conoscere il posto e sentirci accolti come amici, non estranei. E anche i ragazzi si ambientano subito. Ci è già capitato di pensare che il periodo che trascorriamo qui è il più bello dell’anno, perché abbiamo finalmente modo di trascorrere molto tempo insieme. Nella vita di tutti i giorni, spesso stressante, ho la sensazione, a volte, di non offrire ai nostri figli abbastanza varietà... Per fortuna, a Scena e dintorni c’è moltissimo da fare e da vedere – giusto quel che cerchiamo. I ragazzi sono ormai abbastanza grandi da avere voce in capitolo, così la sera decidiamo tutti insieme il programma per il giorno dopo. Stavolta la scelta cade su un’uscita tranquilla: il sentiero delle leggende, un percorso disseminato di figure di legno intagliate con la motosega da un giovane artista di Scena. A guardarle fanno venire un po’ i brividi, ma è proprio per questo che ai miei figli piacciono tanto. Per il terzo anno di fila, entrambi hanno sempre con sé nel loro zaino da avventurieri il libricino “Il nostro più grande tesoro. Alla scoperta di Scena.”, pieno di attività e indovinelli che ormai risolvono con facilità. E quando arriva il momento di farsi mettere sul "libro del tesoro" il "timbro di Sunny" – un trofeo, per così dire, disponibile presso i rifugi e le
malghe aderenti all’iniziativa –, fanno a gara per battere il record dell’anno scorso. Nel programma per famiglie dell’associazione turistica c’è sempre qualcosa di interessante per i miei ragazzi: fabbricare oggetti in feltro, costruire una casetta per insetti, raccogliere erbe selvatiche... Elisabeth Taibon-Karnutsch, guida escursionistica e diplomata in pedagogia delle erbe, ci ha conquistati con il suo sapere e la sua creatività, tanto che non perdiamo mai l’occasione di iscriverci a un suo laboratorio.
Ancora una volta, il tempo è volato. Le valigie sono quasi pronte. Da una scatola fanno capolino strumenti musicali fatte con le nostre mani (ricordo di un gran bel