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THE MIDDLE DAUGHTER
Prendetevi il tempo necessario, questa non è un’intervista ma una bellissima lezione d’Arte.
Take your time, this is not an interview but a beautiful art lesson.
Square The Circle
Moda e Arte, che coppia! Ce lo ha dimostrato per prima Schiaparelli, il cui estro ha incontrato Dalì, poi Yves Saint Laurent che ha omaggiato Mondrian e di recente le collab di Vuitton con Koons e Kusama. Se a questi grandi nomi dovessimo scegliere di aggiungerne uno proveniente dal nostro settore, non avremmo dubbi: The Middle Daughter. Il brand UK creato dal duo Deborah e Ric (coppia di lavoro e di fatto) parla il linguaggio della Creatività e i suo vocaboli sono stampe, tessuti e design. Ogni collezione parte da un mix di ispirazioni in cui non manca mai l’arte; nella PE23 è il movimento Arts&Crafts insieme alla tradizione ellenica il fil rouge che lega i capi di stagione. Al racconto fatto attraverso gli abiti, si aggiunge quello su Instagram, nella cui gallery (qui è proprio la parola giusta) sono ricorrenti gli Art Post che ci guidano alla scoperta di nuove e interessanti opere. Il tutto diventa la più bella lezione di Storia dell’Arte a cui potremo mai assistere. Se a ciò aggiungete un passato trascorso nell’organizzare feste stile Truman Capote, capirete perché non potevamo perdere l’occasione di chiacchierare con Deborah & Ric.
Come vi siete conosciuti tu e Ric?
Ci siamo incontrati a una festa illegale nel retro di un negozio in disuso nel nord di Londra. Erano circa le 4 del mattino. L’attrazione è stata immediata e abbiamo deciso di sposarci nel giro di poche settimane. La nostra storia d’amore dura da allora.
E se doveste immaginare il vostro primo incontro impresso su una tela, chi vorreste che lo dipingesse?
L’illustratore Jason Brooks, l’artista che ha creato tutti i volantini delle nostre feste per quasi un decennio. Ha raffigurato ragazze e ragazzi incredibilmente belli, dalle gambe lunghe e i capelli lucenti, in ambienti di lusso... quindi, naturalmente, perché avremmo dovuto scegliere qualcun altro?! Altrimenti, Warhol. Essendo stato un party lover, credo che avrebbe fatto un buon lavoro. Le feste che io e Ric organizzavamo insieme, a posteriori, potrebbero essere interpretate come un cenno alla Factory, un punto d’incontro tra bohémien, drag queen, celebrità e favolosi nullatenenti. E supponendo che Brooks o Warhol fossero impegnati in altre attività, avremmo optato per Corinne Day, la fotografa degli anni ‘90 che aveva la genialità di raffigurare la vita reale nei suoi momenti più intimi e candidi. Il suo stile fotografico documentaristico avrebbe catturato l’intensità della nostra infatuazione reciproca.
Se doveste scegliere un artista del passato o del presente con cui collaborare alla creazione di nuove stampe, chi sarebbe e perché?
Commissioneremmo a William Morris una collaborazione con Leonora Carrington, l’artista surrealista. Penso che creerebbero un potente tripudio di fiori e animali mai visto prima!
Qual è il museo più interessante da visitare a Londra con la famiglia?
Il Museo di Storia Naturale che ospita la Spirit Collection, circa 20 milioni di esemplari animali conservati nell’alcool: è impressionante! Ma se parliamo d’arte, e se loro sono disposti a farlo (spesso portare i nostri ragazzi alle gallerie una volta superata una certa età è stato come tirare loro i denti), il nostro preferito è la National Portrait Gallery. Ritratti dal passato ai giorni nostri, volti ravvicinati che ti lasciano riflettere sul tipo di vita che hanno avuto. Adoro il fascino che c’è in tutto questo.
L’account IG del brand è una finestra sull’Arte, in cui postate molte opere e artisti che vi ispirano. Immaginate di essere voi degli insegnanti di Storia dell’Arte, le lezioni su quali artisti non vedreste l’ora di raccontare ai piccoli alunni?
Che bella proposta! Io parlerei per ore degli artisti del Bloomsbury Group, Vanessa Bell e Duncan Grant, non solo per la loro arte ma anche per il loro stile di vita bohémien che evocava una tale libertà. Non mi stanco mai di visitare Charleston, la loro casa nell’East Sussex, quelle stanze sembrano ancora tenerli in vita. Ric sceglierebbe Gilbert & George (ha fatto il modello per loro anni fa), per le loro audaci opere d’arte fotografiche e per il loro stile di vita eccentrico e tipicamente inglese. Loro stessi si considerano apertamente delle sculture viventi e presto apriranno un nuovo museo, dietro l’angolo della loro casa a Spitalfields. Da visitare.
Pensiamo che casa vostra sia simile ad una galleria, a quale quadro o opera in generale siete più legati?
Abbiamo una collezione eclettica di opere d’arte, alcune degne di nota, altre vintage e altre semplici reperti. Purtroppo possediamo più di quanto possiamo appendere, quindi ci sono pile di quadri che attendono il loro turno. Per ora dobbiamo resistere all’acquisto di nuovi pezzi. Il mio preferito in casa è un disegno a carboncino di Antony Micallef intitolato “Animal Head”. È un disegno sfocato e quasi grottesco di un volto, metà uomo e metà animale. È piuttosto scuro, cosa da cui sono sempre stata attratta. Quello di Ric è un’opera di Sir Peter Blake intitolata “Love Me Tender” che raffigura una silhouette di un ritratto di Elvis (è un fan sfegatato) negli anni ‘70, realizzata interamente con polvere di diamante. Bianco su bianco, bisogna mettersi nella giusta luce per apprezzarlo.
Avete trasmesso la passione per l’arte anche ai vostri figli?
I nostri ragazzi sono cresciuti in mezzo all’arte ma se abbiano una passione o meno è ancora da vedere. Di tanto in tanto ci pongono una domanda interessante su un’opera, il che è sempre un piacere. E qualche volta ci chiedono se possono ereditare una certa opera quando moriremo!
Com’è nato il processo creativo di questa collezione SS23, che unisce il folklore ellenico al movimento Arts & Crafts del 19esimo secolo?
È iniziato con un colpo di fulmine per la fustanella, la tradizionale gonna bianca greca. Quel pezzo voluminoso, corto e svolazzante, ci ha aperto poi uno sguardo più attento a tutto ciò che è greco. Ed è stato proprio l’amore per la semplicità della vita rurale ellenica a collegarci al Movimento Arts & Crafts, che rifiutava la produzione di massa a favore dell’artigianato. È anche un argomento molto attuale.
E in generale c’è un momento preciso in cui nasce l’ispirazione per una nuova stagione o è più un work in progress di varie idee?
Immagazzino le idee man mano che mi si presentano, anche per le stagioni molto in avanti, in modo da poter iniziare il processo di progettazione con una “scatola del tesoro”. Ho già un file SS25 sul mio desktop.
Non pensate il vestito scuro della Monna Lisa sia un po’ triste?
Sì, un look piuttosto scialbo.
Quale capo di questa tua collezione vedreste bene indosso a lei?
La vestiremmo con una delle nostre stampe Parterre, un print dipinto a mano che raffigura la pianta di un giardino d’epoca. Le intricate e verdeggianti siepi simmetriche dell’abito si staglierebbero magnificamente sullo sfondo del suo paesaggio di campagna. Penso che Da Vinci approverebbe.
E quale si abbinerebbe meglio al turbante della Ragazza con l’orecchino di perla?
Il nostro abito “Know Full Well” con stampa Arts & Crafts: un pattern floreale con dettaglio in pizzo blu sul petto e sull’orlo. La stampa vivacizzerebbe il suo look, pur mantenendo una certa reverenza storica. Possiamo farle anche un nuovo turbante?
E infine, quale avreste dato in prestito alla Venere di Botticelli?
Ha bisogno di qualcosa di romantico, quindi selezioniamo il nostro mini abito giallo in voile fluttuante “Square The Circle”. Le maniche scanalate e la gonna voluminosa svolazzerebbero graziosamente fra la brezza marina, mentre l’orlo corto le permetterebbe di non perdere di vista le sue splendide gambe!
Amiamo le tonalità accese dei colori nelle vostre collezioni, qual è il tuo mix & match preferito? La selezione dei colori per la collezione è la parte che preferisco in assoluto. Abbinarli tra loro è una bella scoperta e spesso mi innamoro di nuove tonalità, per questo nelle nostre collezioni troverete sempre un print multi-stripe.
Prima della moda, tu e Ric organizzavate feste… quali grandi personaggi dell’Arte invitereste per una serata di successo?
Penso che sarebbe scortese non invitare tutti gli artisti per i quali abbiamo creato feste a tema: Jeff Koons (la festa “Luxury & Degradation”), Piero Fornasetti (la festa “Fornasetti: Designer of Dreams”) e Salvador Dalì (la festa “Oh So Surreal”). Immagino loro tre che ballano su un podio al ritmo di Fat Tony o su un’eclettica colonna sonora chill-out di Boy George… sarebbe una serata interessante.