n° 1 - Febbraio 2020
Bollettino dei gruppi consiliari PD e Cambiamo Conegliano
IL RUOLO DELL’OPPOSIZIONE
Gentile concittadino/concittadina, leggendo i quotidiani locali, sembra quasi che nella Città di Conegliano non esistano le opposizioni. Eppure esistono e producono la quasi totalità dell’attività del Consiglio Comunale uscito dalle urne nel maggio del 2017. Riteniamo quindi opportuno portare a conoscenza della cittadinanza i punti salienti della nostra azione di minoranza sempre presente e responsabile. Abbiamo sempre cercato di essere presenti sul territorio in varie forme, dall’ascolto dei singoli cittadini alla partecipazione alle
varie manifestazioni pubbliche. Un lavoro estremamente faticoso, fatto esclusivamente nell’interesse della città di Conegliano e a tutela di tutti i suoi cittadini, non soltanto di alcune categorie. Con questo foglio desideriamo portare alla luce il nostro lavoro, fatto di proposte concrete e di critiche, talvolta anche molto dure, nei confronti della maggioranza, ma sempre alla ricerca del bene comune.
Riteniamo, infatti, che soltanto chi è informato sia in grado di operare delle scelte consapevoli e che tutti insieme possiamo fare moltissimo per migliorare la vita nella nostra bella città. In questo numero: · La nostra posizione su alcuni fatti importanti · Varie · Contatti
IL BUON GOVERNO
SCANDALO STIPENDI D’ORO
A CHI TROPPO E A CHI SOLTANTO LE BRICIOLE Il Comune di Conegliano, recentemente bacchettato dalla Corte dei Conti, è stato costretto chiedere la restituzione di oltre 85 mila euro a quattro ex dirigenti e segretari comunali. Lo scandalo è emerso a seguito di un nostro esposto presentato alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Coinvolti due storici dirigenti del Comune Gianni Zorzetto e Maurizio Tondato – e due segretari comunali - Salvatore Minardo e Lorenzo Traina. Insospettiti da una strana e del tutto ingiustificata riorganizzazione degli uffici fatta dal Sindaco Chies nel novembre 2017, abbiamo voluto vederci chiaro. Quello che abbiamo scoperto ci ha molto amareggiati: la nuova organizzazione dell’ente, che aveva messo al vertice dei dirigenti comunali Gianni Zorzetto, in realtà era solo un escamotage per riconoscere allo stesso Zorzetto e al segretario Lorenzo Traina stipendi più alti del massimo consentito dai contratti collettivi del settore pubblico, al pari di quelli percepiti da dirigenti di città metropolitane. Ma non è tutto: è emerso che la cosa durava
dal 2008, grazie ad una certa “distrazione” dei sindaci e degli assessori che si sono succeduti negli anni alla guida della città! Lo scandalo è stato immediatamente segnalato al Sindaco Chies, che invece di indignarsi ha fatto finta di non vedere, come sempre! Nemmeno una durissima nota della Corte dei Conti di Venezia ha indotto Chies a intervenire. La situazione, però, è precipitata quando il Ministro dell’Economia e delle Finanze Tria ha inviato un ispettore in città. Conclusa l’ispezione, che evidentemente non si aspettavano, a dicembre scorso il Comune è stato costretto ad inviare le diffide a firma del segretario comunale dott. Cescon, con le quali è stata chiesta la restituzione delle retribuzioni indebitamente riscosse, e precisamente: Zorzetto € 65.943,76, Tondato € 11.334,87, Traina € 4.279,14, Minardo € 4.743,82. Altre somme indebitamente incassate più di 10 anni fa, purtroppo sono andate nel frattempo prescritte a causa del ritardo con cui il Sindaco si è mosso. I quattro funzionari, dopo aver inizialmente dichiarato di voler restituire le somme, pare che ora abbiano cambiato idea.
In questo caso, la Corte dei Conti aprirà un processo per danno erariale. C’è sgomento nell’assistere a queste maldestre acrobazie amministrativo-contabili e molta amarezza nel constatare questi esempi poco edificanti di cattiva gestione del denaro dei cittadini. Soprattutto, a essere sconcertante è il comportamento del Sindaco Chies, che pochi giorni dopo le pesanti censure della Corte dei Conti, ha premiato proprio il duo Zorzetto – Minardo, nominandoli ai vertici di Casa Fenzi!! Abbiamo sollevato un coperchio che mostra un modo di amministrare fatto di pressappochismo e relazioni vischiose. Ci lamentiamo sempre che Roma taglia ogni anno i trasferimenti statali, cosa peraltro assolutamente vera, ma la realtà è che siamo noi per primi a sprecare i soldi; altro che comune virtuoso! Per i cittadini soldi non ce ne sono mai, tanto meno per i numerosi dipendenti comunali che lavorano ogni giorno con impegno, accollandosi responsabilità importanti a fronte di stipendi fermi al palo da decenni. Per loro di aumenti non se ne parla proprio. Queste battaglie di legalità sono fatte anche per loro.
IL BUON GOVERNO
ART BONUS O MALUS?
All’ingresso di Conegliano i cartelli annunciano la “Città d’arte e del vino”: sul secondo termine non c’è alcun dubbio, anche se, fino ad oggi, non esiste un luogo dedicato dove poter degustare o acquistare prodotti enogastronomici tipici di una zona meravigliosa. Chi amministra avrebbe il dovere di far seguire i fatti alle parole. Le parole, fra l’altro, dovrebbero essere chiare e non generiche. La prima parola, cioè quella riferita al nostro patrimonio artistico, archeologico, monumentale, culturale in senso più ampio, rimane, appunto, una parola. Per decenni chi ha amministrato questa città ha ritenuto che fosse sufficiente la bella cartolina, presa dall’alto o da lontano, per parlare di cultura. Troppi luoghi di Conegliano, a partire dalle sue mura, sono abbandonati all’incuria e, soprattutto, in questi anni non si è ancora capito quale sia il progetto culturale di chi ci governa. All’assenza di programmazione da parte della politica cercano di supplire le tante associazioni che, ciascuna per proprio conto, si occupano
di proporre e organizzare eventi, chiedendo patrocini che, invariabilmente, sono concessi. È sufficiente leggere le delibere di giunta per verificarlo: quasi nulla in termini di proposte, progetti culturali e, quasi sempre, concessione di patrocini o contributi. Il risultato è che non si capisce che cosa si voglia fare da parte pubblica, se non demandare ad altri ciò che sarebbe di propria competenza: le tante e meritorie associazioni cittadine si sostituiscono troppo spesso al Comune espletando le sue funzioni, in questo come in altri ambiti. È mai stata individuata una figura adeguatamente formata per dare gambe e cervello a una proposta culturale che riguardi i vari luoghi e ambiti? Esiste un progetto serio per la Galleria Novecento di Palazzo Sarcinelli? Perché la biblioteca comunale, a parte lo scandalo della sede vergognosa in cui si trova (sito stupendo ma del tutto inadatto e insufficiente) non può essere capofila degli eventi culturali cittadini, come accade in ogni altra città o paese? Tante domande senza risposta.
Ormai cinque anni fa proponevamo di utilizzare, ad esempio, le opportunità offerte dalla legge detta dell’ART BONUS, che permette importanti sgravi fiscali ai privati che finanzino progetti per il restauro e la valorizzazione di beni storici, artistici ecc. Siamo ancora a zero o poco più. A Conegliano, data la mancanza di un vero progetto sostenuto e adeguatamente promosso, siamo riusciti, in cinque anni, a raccogliere € 5.000… proprio cinquemila euro! Altre realtà, anche molto più piccole di noi, hanno progettato, promosso e raccolto cifre importanti. Altri Comuni, simili al nostro, da anni riescono a intercettare fondi europei sulla scorta di progetti precisi e dettagliati. Noi rimaniamo ancora al palo, accontentandoci di qualche briciola qui e là, con l’ex Marras che (forse) vedrà la luce chissà quando, un archivio storico fra i migliori del Veneto lasciato in una piccionaia, una cinta muraria unica in mano alle erbacce. Davvero ben poco bonus, purtroppo molto malus.
PIANIFICAZIONE URBANISTICA / TERRITORIO
AMERIGO VESPUCCI, L’ETERNA INCOMPIUTA Il 2020 sarà l’anno buono per vedere finalmente finita l’Amerigo Vespucci? Speriamo, sarebbe ora, anche se ci troviamo di fronte all’ennesima interruzione. Dell’opera, che una volta veniva chiamata “Colombo est”, si parla addirittura dagli anni ’80. All’inizio dei lavori, risalente al 2007, sono seguiti lunghi anni di cantieri abbandonati, fallimenti, degrado, atti di vandalismo, occupazioni e sgomberi. Il punto più basso è stato toccato in una fredda mattina del gennaio 2014, quando all’interno del cantiere abbandonato, diventato un riparo per senzatetto, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo. Il motivo di questi infiniti ritardi? Alla base di tutto ci sono scelte completamente sbagliate delle varie amministrazioni che si sono succedute alla guida della città, prima fra tutte
la scelta di affidare la costruzione di due dei tre lotti della strada ai privati, in cambio della possibilità di edificare due condomini nell’area ex Saita e lungo Via Rosselli. Quando è fallita la società, che avrebbe dovuto realizzare il tratto di strada lato stazione, tutto si è inevitabilmente paralizzato per anni. Abbiamo perso i soldi degli oneri di urbanizzazione e la strada è rimasta solo sulla carta! Dopo il danno, la beffa… Da un paio d’anni è arrivata un’impresa di Treviso che ha lavorato seriamente per completare il cantiere ex Saita e finire la strada; ora un nuovo stop per mancanza di liquidità nelle casse comunali. Così, a distanza di ben 13 anni, Via Vespucci non è ancora fruibile dai cittadini ed è iniziata una corsa contro il tempo per trovare i fondi per poter fare la gara d’appalto: più che una strada sembra un pozzo senza fondo.
Calcolare quanto questa strada sia costata fino ad oggi ai cittadini è una missione quasi impossibile. Parliamo comunque di oltre 5 milioni di euro. Nel 2019 il Comune aveva messo a bilancio 150 mila euro e rotti, ma ci si è accorti subito che non bastavano. Nell’ultimo bilancio del comune, approvato poco prima di Natale, per il completamento e l’adeguamento della viabilità esistente sono spuntati altri 460 mila euro. Speriamo che siano gli ultimi … Il completamento dell’Amerigo Vespucci dovrebbe peraltro consentire di trasformare Via Carducci in una bella piazza.. Per la nuova piazza i soldi al momento non ci sono, ma non ci sono nemmeno progetti che possano definirsi tali. Se teniamo lo stesso ritmo della Vespucci, possiamo darci tranquillamente appuntamento in piazza per il 2050!
P.E.B.A., uno strumento di civiltà da attuare senza indugio
Conegliano è città in cui le barriere architettoniche risultano capaci di condizionare in negativo la vita di molte persone. Un genitore che conduce un passeggino, una persona anziana che passeggia sul marciapiede dissestato, una persona in carrozzina che vuole raggiungere un ufficio pubblico magari spostandosi in autobus, toccano con mano la limitazione di libertà e di dignità indotta dalle barriere architettoniche presenti in città. Per questo motivo, fin dal 2015, questa coalizione politica ha intrapreso un percorso articolato di sensibilizzazione e pressione sull’amministrazione comunale su questo tema. Un’ottima legge regionale, dal 2009, chiede ai Comuni di dotarsi del “Piano Eliminazione Barriere Architettoniche” (P.E.B.A.), uno strumento per pianificare e programmare gli interventi sull’accessibilità degli spazi urbani e degli edifici pubblici da parte dei cittadini. Seppur con grave ritardo lo scorso 26
settembre 2019 il PEBA è stato presentato in Consiglio Comunale ottenendo l’approvazione all’unanimità. Si tratta di un ottimo documento, redatto dall’arch. Massimo Piani, che descrive con attenzione le problematiche esistenti, segna linee di intervento in tema di edilizia pubblica, urbanistica, trasporto pubblico e definisce priorità e primi interventi. Nello specifico 3 itinerari di collegamento attraverso i mezzi pubblici al fine di rendere maggiormente fruibili e interconnessi servizi pubblici prioritari. La soddisfazione per l’approvazione del PEBA è però ora accompagnata da serie preoccupazioni. Nel bilancio preventivo pluriennale appena approvato non compaiono gli impegni di spesa necessari per le opere previste. L’assessore che ha lavorato per giungere all’approvazione del PEBA, pur avendo responsabilità sui ritardi cumulati, è stato silurato dalla maggioranza e le sue deleghe sono state assunte dal sindaco. Quest’ultimo pare che da qui in avanti avrà
come impegno prioritario la propria campagna elettorale e quindi manchi di tempo per seguire questo ed altri temi. Per realizzare i suddetti itinerari l’amministrazione Comunale avrà bisogno di reperire fondi da inserire a bilancio e di dialogare con altri Enti quali MOM (dovendo MOM rendere gli autobus fruibili alle persone con disabilità). Considerando l’incapacità cronica fin qui dimostrata da questa amministrazione nel reperire fondi alternativi alle classiche entrate nonché di dialogare con i terzi, si desume come l’attuazione di quanto definito lo scorso settembre, rischi concretamente una battuta d’arresto o quanto meno una forte dilazione nei tempi a scapito della dignità delle persone che vivono o arrivano a Conegliano, diventando magari, solo un vanto da campagna elettorale. Per questo motivo ci impegneremo a mantenere alta la guardia e a sollecitare l’amministrazione a mantenere concretamente gli impegni assunti.
PIANIFICAZIONE URBANISTICA / TERRITORIO
LA CITTÀ CHE VORREI Pianificazione e connessione degli ambiti d’interesse strategico del centro cittadino: nuovi scenari L’attuale sistema di pianificazione urbanistica, per com’è praticata, è inadeguato. Essa, infatti, è ancora statica e non dinamica; difficilmente è frutto di obiettivi strategici ben definiti, inoltre, gli strumenti non sono usati come dovrebbero essere usati. Il PAT (piano di assetto del territorio), ad esempio, il più delle volte è solo una procedura da superare, mai un vero e proprio piano strategico come nelle intenzioni della norma: la partecipazione nelle fasi di approvazione, normalmente, è un aborto di processo, che non coinvolge la società civile come dovrebbe, una mera formalità; l’aspetto economico delle trasformazioni richiede una valutazione ambientale strategica (VAS). Non esiste un piano che analizzi in maniera sufficiente le conseguenze della pianificazione attraverso delle proiezioni sugli effetti economici, sulla vivibilità, sulle possibili trasformazioni future; non ci sono dei programmi partecipativi concreti e concertati di cui le amministrazioni siano in grado di porsi a guida senza subirle; non c’è una discussione sulla dinamicità delle procedure e sugli strumenti più idonei per affrontarle; il “fato” della legislazione nazionale e regionale è subito; la complicazione delle procedure se non voluta è subita perché non c’è una visiona chiara dell’organizzazione di lavoro. Il governo del territorio presuppone la definizione di obiettivi di trasformazione chiari e definiti, che oggi gli amministratori non hanno, sia per mancanza di formazione culturale che di esperienza.
In passato, ad esempio, gli amministratori di Conegliano, dovendo perseguire degli obiettivi semplici e concreti per lo sviluppo della città, posti di fronte al problema del lavoro hanno concesso il terreno affinché la Zoppas si espandesse; con la conseguente crescita demografica, hanno messo a disposizione terreni per costruire le scuole, hanno edificato le case popolari, hanno promosso l’ospedale e la casa di riposo, hanno promosso i piani particolareggiati. In una parola sono stati, in buona parte, attori del processo e non l’hanno subito. Con il piano del duemila, il Comune si è fatto speculatore, cercando di lucrare sull’espansione edilizia e dimenticando gran parte delle iniziative per lo sviluppo. Ha scambiato pezzi pregiati di via XX settembre per fare i parcheggi della Zoppas Arena. Ha subito l’iniziativa privata del Conè e dell’area Zanussi. Potrei fare altri esempi tipo Via Vespucci, la viabilità ciclabile, le pedonalizzazioni, le identità del territorio, i quattro parchi urbani, ecc. In una parola ha subito il processo per incapacità di affrontare la complessità. Oggi dobbiamo affrontare la complessità e per farlo dobbiamo avvalerci di strumenti complessi in cui risorse locali e territoriali della cultura, formazione e ricerca, scambi e relazioni, ambiente, produzione, storia-artemonumenti – paesaggio- agricoltura, cittadini siano pienamente compresi per un progetto che guardi al futuro.
La pianificazione dovrebbe essere uno strumento pienamente integrato nel processo di trasformazione e non può essere statica, perché deve adattarsi e fornire supporto a un progetto di sviluppo che l’amministrazione deve aver ben presente e che coniughi i vari attori in base alle risorse umane, economiche e tecniche. La Confcommercio fa bene a mettersi a disposizione in questo processo e mi sembra che ne sia la promotrice, per cui va ringraziata. Il timone di queste iniziative, però, dovrebbe averlo l’Amministrazione della città, poiché queste iniziative si accompagnano a una visione complessiva che mette insieme tutte le varie componenti dello sviluppo di cui abbiamo accennato sopra. Prima quindi della pianificazione, viene quella che oggi è chiamata l’intelligenza delle trasformazioni, che attraverso un’informatizzazione, organizzazione e un approccio intelligente alla complessità, prefigura processi per affinare obiettivi, programmi, accordi (quindi non un sistema rigido). Alla base, strumenti come quello che nella casa si chiama domotica e nella città sarà urbotica (oggi smart city), ma senza prescindere, a completamento e governo, di un programma intelligente degli obiettivi, pratiche, partecipazioni, compiti tecnici economici per l’amministrazione e promozione del futuro della città. La città che vorrei dovrebbe essere definita da queste riflessioni.
© Fabio Zardetto Photographer
NON C’È TREGUA PER VIA MONTICANO
Come molti già sapranno, via Monticano continua a essere la “Circonvallazione 2” di Conegliano, nonostante i tanti “dissuasori” collocati lungo la via, rendendo la circolazione sempre più difficile e l’aria sempre più irrespirabile per gli abitanti del quartiere Campolongo. Cosa si può fare? Abbiamo sempre ritenuto che da un lato una maggiore valorizzazione di viale Italia e dall’altro un diverso utilizzo di via Monticano porterebbero grandi vantaggi, ridimensionando e semplificando molto il problema viario. Viale Italia, per gran parte del suo percorso, può essere resa a quattro corsie, due per ogni senso
di marcia. Si tratta di investire qualche somma per adeguarla a tale scopo. Ciò può essere realizzato utilizzando appieno gli spazi disponibili, senza rinunciare a un percorso ciclo-pedonale che comunque ci starebbe. Quando poi la sede stradale si restringe (vedi sottopasso ferroviario e qualche altro breve tratto), ci sarà il rientro a due corsie, che non costituisce alcun problema poiché l’ampiezza della strada lo permette. In accordo con il comune di S. Vendemiano, sarebbe inoltre da togliere il semaforo dell’incrocio proveniente da via Maggior Piovesana, sostituendolo con una rotonda. E che fare di via Monticano? Premesso che
se viale Italia consentisse un maggiore flusso veicolare molti automobilisti la preferirebbero, piuttosto che incanalarsi in quel “percorso ad ostacoli”, per Via Monticano sono possibili due soluzioni: l’obbligo di percorrenza a 30 Km orari, con postazione di autovelox fissi, oppure, forse ancora meglio, l’imposizione del senso unico da via Manin a via Vital o viceversa, e rispettivamente opposto sul tratto rimanente (previa sperimentazione) bloccando così l’attraversamento del quartiere. Riteniamo che una buona amministrazione comunale dovrebbe avere il coraggio di affrontare problemi come questo.
ERARIO
007 Comunali a caccia di evasori imu: una proposta discutibile Quello della riscossione dei tributi è un annoso problema, che andrebbe valutato alla luce della complessità della normativa e delle conseguenti difficoltà che i contribuenti devono affrontare per pagarli. Difficoltà che costringono, il più delle volte, i contribuenti a ricorrere a consulenze onerose per riuscire a districarsi nella burocrazia e a non incorrere in sanzioni. Da parte dell’amministrazione c’è, ovviamente, la necessità di tenere sotto controllo i pagamenti e conseguentemente, nei confronti degli inadempienti, di agire per il recupero delle morosità procedendo all’identificazione e alla determinazione dell’evasione e mettendo in moto la procedura per il recupero del credito. A detta dell’assessore al bilancio, quest’operazione permette un recupero dell’810% dell’evasione totale. La procedura del recupero, per raggiungere un esito positivo, prevede il superamento di varie difficoltà; dapprima per i tempi necessari all’accertamento dell’evasione e, successivamente, per i tempi lunghi della contestazione, della messa in mora, dell’attesa della risposta, della replica e dei ricorsi ai vari gradi di giudizio.
Gli esiti non sono scontati, neppure dopo anni di confronto (vedasi ad esempio la chiusura di un contenzioso avvenuta negli ultimi mesi ove, dopo 5 anni di ricorsi ai vari consigli tributari con esiti alterni, una contestazione di ca 60.000€ si è chiusa con un concordato che prevede la restituzione di 26.000€ al netto delle spese di procedimento). Purtroppo, i casi in cui l’amministrazione ha perso somme considerevoli - anche oltre € 300.000 come nel caso del fallimento di Lampostil, gestore dell’ex cinema Melies - non sono isolati. Questa situazione ha portato a valutare, nelle ultime tornate del Consiglio, la possibilità di affidare a terzi la riscossione dei crediti, riconoscendo le difficoltà degli uffici a far fronte alla situazione. Ora, sulla stampa viene ventilato che l’Amministrazione intende dare dei premi a quei dipendenti che riusciranno a scovare gli evasori. Nel gennaio del 2018 ho presentato un’interpellanza in cui chiedevo di riflettere se non fosse il caso che l’Amministrazione si organizzasse per spedire delle cartelle precompilate ai cittadini con almeno tre vantaggi obiettivi.
Il primo è quello di offrire un servizio ai cittadini sollevandoli dall’odiosa necessità di dover ricorrere prestazioni onerose per pagare i tributi; il secondo, di poter avere un quadro preciso delle entrate derivanti dai tributi individuando in maniera automatica e immediata i mancati pagamenti. Terzo, ma non meno importante, di prevenire o addirittura anticipare l’effetto di eventuali contestazioni con transazioni concordate, dal momento che al contribuente viene offerta l’opportunità immediata di verificare ed eventualmente confrontarsi con gli uffici per stabilire il giusto dovuto. Naturalmente, nascondendosi dietro al fatto che non tutte le situazioni catastali sono chiare e che quindi, in alcuni casi, sussistono delle difficoltà per la loro determinazione dei tributi, la maggioranza ha respinto la richiesta. C’è da chiedersi, dunque, se l’Amministrazione intenda o meno offrire un servizio ai cittadini e, in merito agli incentivi agli 007, non è che si stiano offrendo premi per una prestazione che invece sarebbe dovuta dagli incaricati del settore ammnistrativo?
VARIE
NUOVA SEGRETERIA PD
In data 11 gennaio, il circolo PD di Conegliano ha eletto all’unanimità il suo nuovo segretario, Roberto Dall’Acqua, 55 anni, che ha accettato con grande senso di lealtà e responsabilità di proseguire l’importante lavoro iniziato da Stefania Buzzi, prematuramente scomparsa lo scorso novembre. Lo affiancheranno Federico e Michele, giovani esponenti del PD coneglianese. Pubblichiamo di seguito alcuni passaggi del suo discorso di saluto: “Il mio primo pensiero va a Stefania: raccogliere la sua eredità, la sua forza, la sua passione e le sue capacità rappresenta una sfida che solo con l’aiuto di tutti saremo in grado di superare. Ci sono vari progetti da studiare, implementare e far partire ma tutti
questi progetti, senza il fondamentale aiuto di ciascuno di noi, non potranno essere portati alla luce e rimarranno il classico sogno nel cassetto. E’ ora di aprire questi cassetti, di sbriciolare i muri che noi stessi, per timore o altro, ci siamo costruiti attorno ed è ora, nel rispetto e nella continuazione della nostra ispirazione democratica, di aprirci, di andare oltre. (…) Dobbiamo, a partire dalla piccola realtà del nostro circolo, rilanciare l’importanza del dialogo, per essere ancor più e con maggior forza inclusivi. Dobbiamo raggiungere un numero sempre più grande di persone con un linguaggio nuovo, che non rincorra i populismi o alimenti i mal di pancia, perché questa
strategia non ci appartiene mentre altri la cavalcano con estrema facilità complice, forse, il nostro, silenzio. Bisogna mantenere vivi i contatti con i cittadini, con le associazioni, con chi vive e lavora a Conegliano, con tutte le sue opportunità e difficoltà. (…) Da parte nostra, cercheremo di essere più attivi e presenti anche nella rete, attraverso le nostre pagine social e il nostro blog, per raggiungere il più ampio e variegato numero di concittadini possibile. Abbiamo messo a disposizione anche un numero di telefono e una mail, per offrire a tutti i cittadini dei canali veloci attraverso i quali segnalarci criticità, proposte, suggerimenti. (…)”
PETIZIONE ONLINE: RILANCIAMO LA CULTURA A CONEGLIANO lanciato una raccolta di firme su change.org per sollecitare l’Amministrazione a intraprendere alcune azioni concrete volte a rilanciare la cultura nella nostra città. Qui puoi trovare il testo
integrale, da firmare e condividere se ritieni importante la causa:
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Federico Mascarin (PD) ed Elda Martone (Cambiamo Conegliano), dopo aver incontrato cittadini e associazioni culturali che operano a Conegliano e ascoltato le loro richieste, hanno
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