Gazzetta di Semex - n° Febbraio 2015

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Di Bernat Sales Nogueras. Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.

QUANTITA’ E QUALITA’ DELL’ACQUA, fattori chiave per il rendimento della vacca da latte

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IMPORTA NZA DELL´ACQ UA PER LA VAC CA DA LATTE

Uno qualsiasi dei sintomi seguenti potrebbe far pensare a un problema legato all’ingestione di acqua in azienda: • Problemi di salute e/o di rendimento delle vacche.

Non sottovalutate mai l’importanza dell’acqua che gli animali bevono in un allevamento di vacche da latte. Ogni vacca consuma 115 – 190 litri al giorno e non bisogna dimenticare che costituisce l’87% del latte prodotto, quindi fornire acqua pulita, fresca e salutare in quantità sufficienti è fondamentale per massimizzare il rendimento delle nostre vacche. “Dopo l’aria, l’acqua è il nutriente necessario in quantità maggiori per il bestiame da latte”, afferma Dana Tomlinson, Ph.D., Ricercatrice sulla Nutrizione per Zinpro Corporation. Fra i segnali più diffusi di un’ingestione scarsa o inadeguata di acqua nella vacca da latte, figurano il sistema immunitario depresso (un numero elevato di cellule somatiche), l’aumento dei fallimenti riproduttivi (un tasso limitato di concepimento, morte embrionale precoce, aborti…) e naturalmente, la diminuzione dell’ingestione di sostanza secca e modelli alimentari erratici (con una maggior tendenza all’acidosi). 2

• Patologie digestive o diarrea in vitelle e manze. • Peggioramento dello stato di salute nelle manze appena arrivate o nelle vacche asciutte. • Cattivo sapore, odore o colore dell’acqua destinata a essere bevuta. • Problemi digestivi negli esseri umani che bevono acqua dalla stessa fonte delle vacche. Anche le vitelle hanno bisogno di acqua di qualità. Per preparare il sostituto del latte è infatti un elemento fondamentale per la salute della vitelle e la disponibilità di acqua fresca influisce anche sull’ingestione di nutrienti e sulla crescita delle vitelle. Oltre al sostituto del latte, la ricerca dimostra come alle vitelle si dovrebbe somministrare acqua di qualità, che rimanga a disposizione con il mangime “starter” a partire dai 4 giorni di vita. Una ricerca condotta da Donna Amaral-Phillips, Ph.D., Professoressa con una cattedra di Scienze Animali presso LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015


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l’Università del Kentucky, dimostra come privare le vitelle di acqua fresca riduca l’ingestione di mangime “starter” di circa il 31% e diminuisca l’aumento di peso addirittura del 38%, rispetto a quanto non avvenga nelle vitelle che hanno acqua a disposizione.

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ACCESSO E DISPONIBILITÀ DI ACQUA PER LA VAC CA DA LATTE

Secondo la Tomlinson, la quantità e la disponibilità di acqua sono tanto importanti quanto la qualità della stessa.

Quando bevono, le vacche preferiscono immergere il muso nell’acqua e mandare giù acqua a lungo e in modo continuo senza respirare. Se le vostre vacche fanno vari sorsi, fanno rumore con l’acqua o devono alzare la testa per deglutire l’acqua, può voler dire che gli abbeveratoi sono troppo alti. L’illustrazione mostra le dimensioni corrette da utilizzare con le Holstein in lattazione. Gli abbeveratoi progettati per gli allevamenti di Jersey dovrebbero essere 5-7,5 cm più corti rispetto a tutte le misure qui indicate.

La vacca da latte trascorre mangiando da 4 a 5 ore al giorno e solo 20-30 minuti bevendo acqua.

Livello di acqua a circa 5-10 cm dal bordo superiore dell’abbeveratoio.

Passaggio di circa 4,5 m di larghezza

Garantire facilità d’accesso all’acqua è essenziale per soddisfare le esigenze d’idratazione delle vacche. La vacca da latte dipende dalla disponibilità di acqua a cui ha facile accesso per il mantenimento del volume sanguineo, delle funzioni dei tessuti, dell’attività ruminale e del flusso corretto di alimenti che attraversa l’apparato digerente, spiega la Tomlinson e offre questi consigli di gestione per ottimizzare il consumo di acqua: • Garantire accesso diretto all’acqua quando le vacche escono dalla sala di mungitura. • Assicurare un flusso di acqua adeguato, ossia 38 litri al minuto, per mantenere una profondità minima di acqua di 7,6 cm nell’abbeveratoio. • Fornire uno spazio disponibile di circa 9 cm (un minimo di 8 cm e uno spazio ottimale di 10 cm) per vacca all’abbeveratoio. • Distribuzione il più uniforme possibile: dev’esserci almeno un abbeveratoio ogni 40 vacche e un minimo di due abbeveratoi per area.

Altezza dell’abbeveratoio, circa 60-80 cm.

Profondità dell’acqua, circa 15-30 cm.

Un abbeveratoio con un passaggio di 4,5 metri fornisce alle vacche lo spazio corretto per bere, lasciando circa 2,5 metri per il transito di altri animali.

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QUAN TITÀ DI ACQUA

L’acqua destinata a essere bevuta fornisce rispettivamente il 60% e l’80% del fabbisogno di acqua delle vacche asciutte e in lattazione, mentre il mangime apporta la maggior parte del 20%-40% rimanente (figura 1).

Figura 1: Font i d’acqua Fonte

% del fabbisogno giornaliero soddisfatta

Manze, v acche i n lattazione e asciutte Metabolismo

< 1%

• Garantire accesso all’acqua ogni 15 metri di mangiatoia.

Mangime

Dal 25% al 35%

Acqua da bere

Dal 60% all’80%

• Evitare la presenza di correnti parassite (“Stray Voltage”) negli abbeveratoi e in prossimità degli stessi.

Vitelle

• 4 metri attorno all’abbeveratoio per non interferire con il transito normale di animali. • Abbeveratoi ribaltabili, che consentano una pulizia 2 metri

Lunghezza Abbeveratoio

Latte

Dal 75% al 100%

Per gentile concessione del Dr. Jim Linn, Università del Minnesota

Il fabbisogno di acqua varia a seconda del livello di produzione e della temperatura ambiente (figura 2).

2 metri

Figura 2: In gest ione me dia di acqua de lle vacche da latte * Temperatura mi ni ma, °C 4 Resa latte Ing. di sostanza 1,2 metri

Spostamento delle vacche in un solo senso

Spostamento delle vacche in due sensi

2,4 metri

Spazio necessario alle vacche adulte attorno agli abbeveratoi (Graves et al. 1997)

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kg/g

16

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Ing. d’acqua, litr i/giorno

secca, kg

18

16

64

76

91

34

22

87

102

114

45

25

106

117

132

*Zinpro, Programma di analisi dell’acqua H2O, 2011

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QUALITÀ DE LL´ACQUA

“Quando si analizza la qualità dell’acqua, la quantità totale di solidi disciolti costituisce uno dei primi parametri da valutare”, afferma Tomlinson. “Questo test individuale ci fornisce una lettura della quantità totale di materia inorganica contenuta nel campione d’acqua in dissoluzione / sospensione”. È risaputo che elevate concentrazioni di solidi disciolti, come solfati, cloruri, ferro, manganese e nitrati, influiscono negativamente e in modo consistente sul rendimento delle vacche. Per maggiori informazioni sui livelli adeguati di sali ed elementi nell’acqua destinata a essere bevuta dal bestiame, si veda la figura 3:

Figura 3: Live lli auspicabili per il bestiame

L’analisi dell’acqua richiede determinate conoscenze sui potenziali agenti contaminanti, ma anche sui livelli considerati accettabili e sui loro possibili effetti indesiderati sul metabolismo delle vacche da latte. La Tomlinson raccomanda di controllare: • Solidi totali disciolti, pH e durezza. • Eccesso di minerali o di altre componenti (solfati, cloruri, ferro, manganese e nitrati). • Conta totale batterica e di coliformi. • Possibili elementi tossici, compresi metalli pesanti, composti fosforo-organici, PCB (policlorobifenili) e idrocarburi. Secondo la Tomlinson, un test dell’acqua si può considerare ottimale solo se il campione è prelevato adeguatamente e in seguito analizzato correttamente dal rispettivo laboratorio.

Elemento

Livell o

Elemento

Calcio, ppm

< 100

pH

Cloro, ppm

< 100

Potassio, ppm

< 20

Rame, ppm

< 0,2

Sodio, ppm

< 50

Ferro, ppm

< 0,2

Zolfo, ppm

< 50

Magnesio, ppm

< 50

Solfati, ppm

< 125

• Scegliere un laboratorio di riferimento.

Manganese, ppm

< 0,05

TDS, ppm

< 960

• Utilizzare bottiglie di plastica sterili fornite o quanto meno raccomandate dal laboratorio di analisi.

Azoto – N, ppm

< 20

<5

• Consegnare i campioni di acqua nelle 24 ore successive al prelievo del campione, possibilmente in condizioni di refrigerazione.

Zinco, ppm

Livell o

IN DICAZIONI PE R L´ANA LISI D ELL´ACQUA

Da 6 a 8.5

Se analizzate utilizzando ferro completamente recuperabile, le vacche tollerano livelli superiori di ferro nell’acqua. Una componente fondamentale da analizzare è il livello di ferro (Fe2+). “Il ferro disciolto in acqua si presume che sia altamente assorbibile, con un tasso stimato di assorbimento che si avvicina al 100%”, secondo la Tomlinson. “Se la concentrazione è superiore a 0,3 ppm nell’acqua destinata a essere bevuta, le vacche possono avere problemi”. Un test che rileva il ferro recuperabile totale, condotto in un laboratorio di diagnosi, fornisce dati affidabili sui livelli di ferro nell’acqua. Un eccesso nei livelli di ferro può comportare un’ampia gamma di conseguenze, fra cui una bassa appetibilità dell’acqua, un aumento dello stress ossidativo, il che contribuisce a una disfunzione immunitaria che può portare a un eccesso di mastite e di metrite e a una riduzione dell’assorbimento del rame, del manganese e dello zinco forniti dalla dieta. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Consiglia di affidarsi a un laboratorio dalla reputazione e dalla solvibilità comprovate, con esperienza nell’analisi dell’acqua per il bestiame e gli allevamenti di animali da latte, per assicurarsi un risultato valido. Analogamente, bisogna seguire una procedura corretta nel prelevare il campione, per assicurarsi un risultato affidabile. Seguite i passi seguenti:

• Prelevare il campione di acqua dalla stessa fonte da cui bevono gli animali. • Raccogliere i campioni dal getto che rifornisce direttamente l’abbeveratoio e mai dal recipiente dell’acqua. • Raccogliere i campioni di acqua da più aree, stalle o abbeveratoi ossia in diverse ubicazioni. • Lasciare scorrere l’acqua vari minuti prima di raccogliere il rispettivo campione. • Analizzare l’acqua un paio di volte l’anno: alla fine dell’estate e anche in inverno. Una volta completata l’analisi, si dovranno prendere varie decisioni a seconda di quanti problemi possono essere risolti. Fra i trattamenti normalmente utilizzati, figurano disinfezione, addolcimento dell’acqua, filtrazione del ferro e osmosi inversa. 5


Informazione Tecnica

Di David Galligan, Università di Pennsylvania. Tradotto da Bernat Sales Nogueras,

Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.

Quando riformare n buon man age r sa ben e ch e la miglior strategia n on con sist e nell’avere tutte le posizioni occupate, ma nell’avere i migliori giocatori possibili in ogni caso.

U

Quando fattori preponderanti, come patologie o traumi, compromettono la produzione e la prognosi di recupero è sfavorevole, la riforma dell’animale costituisce la decisione più ovvia.

La stessa strategia la si può applicare a un allevame nto di best iame da lat te.

Una difficoltà sostanziale si presenta quando si deve analizzare una serie di fattori meno evidenti, come il livello di produzione, l’età (o il numero di lattazioni) e/o la resa riproduttiva.

La vera priorità consiste nel fare in modo che tutte le poste siano occupate da vacche produttive che “danno il massimo” in ogni momento. Un’attenta valutazione di quando riformare o quando non farlo è un compito fondamentale che deve rientrare nel programma di un buon responsabile d’azienda. Gli allevatori di bestiame da latte prendono la decisione d’inseminare o di non inseminare, direttamente o indirettamente, ogni singolo giorno, seguendo l’opzione conservativa più diffusa, ossia tenere la vacca in allevamento e continuare a inseminarla. Ciononostante, ciò che bisognerebbe considerare nei propri calcoli è il fatto che la vacca andrebbe riformata nel momento in cui una manza da rimonta offre maggiori opportunità di profitto. Questo garantirà che ogni posta sia occupata dall’animale il più redditizio possibile in ogni momento. 6

Quante volte capita che una vacca di 10 anni ha un calo nel rendimento, dovuto a qualsiasi motivo e l’allevatore pensa: “Vorrei averla riformata nella lattazione precedente”? De cidere di riformare volontariame nte un animale, prima di arrivare al momento in cui n on si ha altra scelta, ridurrà sostanzialmente le perdite economich e di un’azienda. Sono stati sviluppati alcuni modelli che prevedono una serie di fattori determinanti per la scelta della riforma volontaria, ponderati economicamente, al fine di stimare il valore di ogni vacca. Si può inoltre lavorare per stimare il valore medio di una manza da rimonta e la differenza fra le due stime è il cosiddetto “Retention Pay Off” (RPO: ammortamento di mantenimento). LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015


Informazione Tecnica In base a ciò, quando la stima del valore futuro di una vacca e delle possibili rimonte è maggiore del valore di una manza da rimonta e delle possibili rimonte, si dovrebbe tenere la vacca in allevamento, perché l’RPO è positivo, mentre quando l’RPO è negativo, la manza da rimonta offre un’opportunità migliore e la vacca andrebbe riformata.

VALORI CORRENTI= Valore stimato de l animali e sostituzion e esisten te - Valore stimato dell'animale rifornimento e sostituzione

Per esempio, i modelli attuali prevedono che il mantenimento della vacca attuale non abbia ripercussioni negative sulla capacità produttiva degli altri animali, ma in determinate condizioni, con patologie come la mastite, questo punto può essere facilmente messo in discussione. È importante tenere in considerazione tutti i fattori nel decidere se mantenere o eliminare una vacca nel nostro allevamento.

I produt tori dispongono di varie opzion i per studiare l’opportunità potenziale di una riforma strate gica.

Il valore futuro di una vacca è una funzione delle sue caratteristiche (livello di produzione, giorni in latte), del suo stato riproduttivo (vuota, gestante, inseminata…) e del numero di lattazioni o dell’età.

Dairy Comp 305 presenta un modello di riforma all’interno del software.

Questa funzione dovrebbe essere in costante evoluzione, a seconda delle pratiche di gestione, che possono aumentare o limitare la capacità produttiva dell’animale.

Il Dr. Cabrera, dell’Università del Wisconsin – Madison, ha sviluppato anche un modello di RPO, che consente agli utenti d’inserire i dati dell’allevamento per calcolare i valori di RPO delle loro vacche.

Il valore di una vacca aumenta quando viene inseminata e incrementa ancora di più quando la diagnosi gestazionale conferma la gravidanza.

Il suddetto modello è visionabile al link: ht tp://dairymgt .uwex.edu/tools/rpo_calc/.

Una vacca a elevata produzione vale di più, naturalmente, rispetto a un animale a bassa produzione della stessa età, giorni in latte e stato riproduttivo, perché presenta un RPO maggiore. Spesso le decisioni di riforma volontaria dipendono dalle decisioni d’inseminazione: una vacca con un RPO negativo, o anche con un RPO molto basso, dovrebbe essere classificata potenzialmente come “Da non inseminare”.

Il Dr. David Galligan è Professore di Economia della Salute Animale presso l’Istituto di Medicina Veterinaria dell’Università della Pennsylvania. È Direttore del Center for Animal Health and Productivity. “Dairying on the Offense” è un’iniziativa congiunta dell’Università della Pennsylvania e del “Center for Dairy Excellence”.

Le vacche con un RPO basso e uno stato di salute che comporta costi elevati a livello di cure, come la mastite, per esempio, dovrebbero essere considerate animali potenzialmente da riformare. Dal momento in cui il valore della vacca è contrastato dal valore della rimonta, si suppone che tale animale da rimonta esista e sia disponibile e di conseguenza ci sarà anche competizione per aggiudicarsi una posta in allevamento. Se così non fosse, il valore dell’RPO della vacca tenderebbe ad aumentare. I modelli attuali di riforma sono sempre in contrasto con il valore attuale della vacca rispetto alle manze da rimonta, come decisione alternativa. Ciononostante, alcuni modelli futuri potrebbero ampliare ulteriormente il concetto e prendere in considerazione altre possibilità d’investimento, che vadano oltre la semplice opzione di un animale da rimonta. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

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Genetica

Di Pie rre Laliberté, Vicepresidente Esecutivo di Semex, Genetica e Sviluppo

I risultati testimoniano il successo di Sin dagli Anni Ottanta, Semex partecipa attivamente alla ricerca condotta sul DNA, per quanto in passato elementare e non particolarmente specializzata. Ci siamo sempre impegnati a conservare il seme di tutti i tori, nel caso in cui avessimo avuto bisogno di materiale genetico per la ricerca futura. Alla fine degli Anni Novanta, è stato lanciato un interessante progetto sui marcatori genetici e un altro importante progetto che ha visto la collaborazione di Semex e Agriculture Canada, chiamato ‘Daughter Design’ (Progettazione delle Figlie). Questo progetto ha raccolto il DNA di centinaia di femmine figlie dei tori principali del momento, come Rudolph, Storm e altri. Sebbene non siano state fatte grandi scoperte da applicarsi direttamente alla selezione dei tori, è stata un’iniziativa ottimale per prendere confidenza con quella che successivamente sarebbe stata chiamata la ‘genomica’. La selezione genomica attuale è il risultato di un grande progetto di ricerca, condotto dal Ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti a metà del decennio del 2000. Tale progetto ha utilizzato nuove tecnologie per osservare le differenze fra il DNA di un individuo e di centinaia di tori provati. Nel 2008 è stato utilizzato per incrementare di una grossa percentuale la media di paternità (PA, per le iniziali della dicitura in inglese) dell’animale e a partire da questo, la selezione del bestiame da latte non è stata più la stessa. Sebbene inizialmente la genomica venisse utilizzata principalmente per eliminare i tori che avevano poche probabilità di essere buoni padri, è diventata in poco tempo uno strumento utilizzato sia dai centri d’inseminazione artificiale, sia dagli allevatori, per conseguire progressi genetici più rapidi. Sono stati utilizzati giovani tori genomici di alta qualità come padri e grazie alla fecondazione in vitro (IVF, per le iniziali della dicitura in inglese), manze giovani di elevato livello hanno potuto produrre un numero incredibile di vitelli, persino prima di entrare nel periodo di lattazione. La genomica ha inoltre portato a cambiamenti notevoli nel modo in cui i produttori scelgono i loro tori: fino al 2009, gli allevatori utilizzavano giovani tori nell’ambito del loro programma di selezione, o tori provati. Man mano che l’affidabilità dei giovani tori è aumentata sostanzialmente, gli allevatori hanno cominciato a inserire sempre più giovani tori genomici nei programmi riproduttivi. Nell’ottobre del 2008, Semex ha lanciato la linea Genomax™, offrendo così ai propri clienti accesso ai migliori tori genomici del settore, da qualsiasi luogo nel mondo. Man mano che la qualità e la quantità di questi giovani tori sono migliorate rapidamente, la qualità è aumentata di conseguenza. Ora, arrivati al sesto anno del programma Genomax, possiamo finalmente fare qualche riflessione e valutare se abbiamo raggiunto le nostre aspettative. I primi tori Genomax sono infatti stati provati e alla Semex siamo 10

estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti. Anche se non tutti i tori Genomax sono diventati tori d’elite provati (come succede con i tori in un programma di selezione provato), svariati di essi sono considerati d’elite per la loro età:

TORI GIA ´P ROVATI Gen-I-B eq B RAWLER Brawler ha avuto molto successo da quando è stato offerto per la prima volta come toro Genomax all’inizio del 2010 e ne sono state vendute moltissime dosi a partire dalle prime prove ufficiali dell’agosto 2012. In effetti è così popolare che ha avuto 1.500 figlie nelle prove canadesi dell’aprile 2014, quando aveva solo sei anni. Nelle valutazioni di dicembre, il numero delle figlie è aumentato e questo toro ha continuato a figurare fra i tori più importanti per LPI con quasi 2.000 figlie, migliorando lievemente i risultati di produzione e di LPI. Una produzione molto buona e buoni dati di salute ne fanno un toro estremamente interessante.

Sildahl JETT AIR Jett Air è stato uno dei migliori tori genomici per la sua età. Grazie agli ottimi dati genomici e all’interessante genealogia, ha avuto molto successo in vari Paesi. Provato sia in Canada sia negli Stati Uniti, continua a essere uno dei tori più solidi per la resa in grasso, la conformazione generale e la facilità di parto.

O-Bee K RUSADER Ha avuto subito un gran successo e come toro Genomax, è stato venduto in cinque continenti. Grazie al tipo robusto e alla grande facilità di parto, continua a essere un toro provato molto popolare.

tori provati recentemente Vari tori Genomax conosciuti del 2011 hanno fatto il loro debutto come tori provati. Fra questi troviamo:

Gibbs-I-Claynook DUDE Se come toro genomico era uno dei migliori per tipo, nelle ultime prove di dicembre ha confermato i suoi dati piazzandosi come secondo miglior toro del Canada e figurando anche fra i migliori negli Stati Uniti. Con +19 in Tipo ed eccellenti mammelle, arti e piedi, groppe e forza da latte, era da tempo che non si vedeva un toro così completo in conformazione. Dobbiamo sottolineare comunque che ha dati di produzione medi e dobbiamo evitare di utilizzarlo sulle manze, per la difficoltà al parto. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015


Genetica

“DIVERSI TORI GENOMAX SONO GIA’ USCITI PROVATI E IN SEMEX SIAMO MOLTO CONTENTI DEI RISULTATI” LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

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Genetica I risultati testimoniano il successo di GENOMAX

Marbri FACEBOOK

Val-B isson DOORMAN

Facebook è stato il 3° toro GTPI nel dicembre 2010 come toro genomico, e nel dicembre 2014, con oltre 700 figlie nelle prove USA, si è piazzato al 4° posto della classifica TPI e al 1° posto nella classifica LPI. Il team Semex responsabile della genetica lo ha individuato in breve tempo come un produttore di qualità, essendo molto utilizzato. In seguito è stata fatta una selezione di 17 dei suoi figli, fra i quali Mr Lookout P ENFORCER e Coyne-Farms JABIR si sono dimostrati i più popolari, come anche importanti padri di tori, con un piazzamento estremamente buono nelle classifiche GLPI e GTPI. L’incredibile produzione di FACEBOOK, unita al tipo estremamente solido, agli eccellenti dati di salute, facilità di parto e buona fertilità, oltre allo status di Immunity+, gli hanno permesso di diventare uno dei tori provati più popolari a livello mondiale.

Una volta disponibile alla fine del 2012, ha avuto un gran-

La storia di Genomax è ancora piuttosto breve e si scrive giorno per giorno. Ciononostante, fino ad ora, i risultati sono molto promettenti. Come con qualsiasi altro programma di selezione tradizionale, non tutti i tori Genomax saranno grandi produttori di seme, ma un ottimo modo per assicurarsi il successo di qualsiasi programma di riproduzione è quello di utilizzare vari tori Genomax.

Semex ha condotto prove genotipiche su olt re 5.000 tori n el 2014, il che ci permette di garantire ai clienti un’offerta continua di tori della più elevata qualità possibile: un modo in più per mettere in pratica la nostra filosofia: Genetica per Tutta la Vit a.

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dissimo successo, grazie all’eccezionale genomica per il suo tipo. Compirà solo tre anni ad agosto, ma il suo seme è già venduto in più di 30 Paesi diversi. Infatti, una delle sue figlie, Comestar Lamadona Doorman, è stata decretata la migliore della sua categoria nelle fiere di primavera in Quebec e Wisconsin nel 2014 e si è distinta con altre figlie di Doorman alla Royal e a Madison, mentre le sue figlie hanno raggiunto prezzi record nelle aste. Anche se non tutti i suoi figli hanno l’età sufficiente per entrare nel programma d’inseminazione artificiale, è il toro con più figli fra i tori di tipo superiore.

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SemexWorks, un approccio personalizzato alla selezione genetica che funziona per tutti produttori di latte selezionano spesso la genetica basandosi su valutazioni standard, quali TPI, LPI, JPI o Net Merit. Tali valutazioni classificano i tori secondo le loro caratteristiche globali e i valori economici standard che ogni associazione definisce in forma generale pensando alla popolazione globale degli animali. L’applicazione di questi parametri standard di valutazione per il proprio allevamento non è sempre facile, poiché i criteri di selezione e le proprie necessità della stalla possono essere molto diversi da quelli utilizzati come base per creare gli indici di selezione. Inoltre, diventa molto difficile rispondere a una delle domande più importanti al momento di fare una scelta a livello genetico, quella di capire quale toro e che livello d’investimento darà il miglior ritorno sulla genetica in azienda.

I

Per questi motivi tanti allevatori hanno chiesto nel tempo la possibilità di personalizzare la genetica aziendale. Piani d’accoppiamento sia a livello genealogico sia di valutazione degli animali sono stati un primo step in questa linea, però oggi, specialmente con la rivoluzione tecnologica della genomica, l’esigenza di semplificare e personalizzare il processo di selezione genetica non è mai stata così grande. Per soddisfare questa necessità Semex ha presentato il suo nuovo programma dedicato ai clienti: SemexWorks TM . SemexWorks è un software touchscreen per tablet di facile utilizzo, che consente agli allevatori di selezionare le caratteristiche, le strategie e i parametri econom ici che loro stessi considerano importanti. A differenza degli strumenti e degli indici tradizionali di valutazione genetica, SemexWorks è stato progettato per affrontare la selezione dei tori in modo efficace, in quanto consente di creare una for mula di selezione personalizzata che si adatta alle proprie esigenze specifiche. Per una selezione effettiva dei tori, SemexWorks tiene presente i principali parametri tecnici ed economici della singola azienda (tasso di gravidanza, produzione media, costo razione, costo rimonta, ecc.) e l’importanza che ha per l’allevatore ogni tratto genetico di selezione tanto a livello produttivo (peso specifico del latte come kg, proteina, deviazioni, ecc.), come anche a livello morfologico, permettendo di creare un indice personalizzato per la propria stalla ed i propri obiettivi. Per rifinire ulteriormente l’indice personalizzato di selezione, gli allevatori possono individuare soluzioni riproduttive o genetiche come i tori RepromaxTM, Immunity+TM, Health SmartTM o altri. La flessibilità di SemexWorks consente inoltre agli utenti di segmentare i capi in uno 14

stesso allevamento, fornendo l’opportunità di utilizzare str ategie e soluzioni specifiche in gr uppi diversi di animali della stessa azienda, come ad esempio le manze o le vacche di bassa fertilità. Una volta individuate e selezionate le caratteristiche, si assegna ai tori un valore-indice per l’allevamento. Questo numero si basa sulle aree alle quali l’allevatore vuole attribuire più importanza, attraverso le varie caratteristiche e la segmentazione dell’allevamento. Questo fornisce un elenco di tori facilmente leggibile, classificato a seconda degli obiettivi riproduttivi individuali per ogni gruppo di animali.

I dati della vostra stalla Ogni allevamento si trova in circostanze uniche e di conseguenza deve affrontare vari problemi per essere redditizio. Integrando i dati reali nelle formule economiche di SemexWorks, gli allevatori possono percepire le caratteristiche genetiche con un maggior impatto sul loro allevamento e sui loro risultati finanziari. La capacità di analizzare il valore economico che ogni toro offre a un allevamento specifico è una svolta nel settore, e consente agli allevatori di esaminare ancora più a fondo il merito economico di un toro nel proprio allevamento, prima di prendere una decisione di acquisto. Questo consente a SemexWorks di offrire una valida analisi del ritorno sull’investim ento (ROI). Per definizione, il ROI pondera il rapporto costo-beneficio di un investimento ed è un metodo di analisi diffuso in molti settori. Ciononostante, il settore genetico nella produzione di latte e derivati ha dimostrato un atteggiamento cauto nell’applicare il ROI agli investimenti a lungo termine in genetica. Con la presentazione di SemexWorks, i clienti di Semex possono ora analizzare il ROI del gruppo di tori selezionato, assicurandosi così di scegliere i tori che offrono il maggior valore, in linea con i loro obiettivi ed esigenze.

SemexWorks CA M BIERA’ IL M O DO DI FA R E SELEZ IO N E E’ FLESSIBILE

E’ LA SOLUZIONE IDEALE

SemexWorks è un altro esempio dell’impegno di Semex nell’offrire ai clienti autentici strum enti pe rsonalizzati. Si basa sulle esigenze e sugli aspetti economici specifici di un allevamento, calcolando il recupero degli investimenti in genetica. Questo semplifica il processo decisionale di acquisto e aumenta la fiducia degli allevatori nel materiale genetico di cui dispongono. Il risultato finale è che il materiale genetico da loro scelto è personalizzato e volto al conseguimento dei loro obiettivi specifici.

P ot e t e v eder e il r it or n o su ll’in v est im en t o I r is u lt at i so n o im m ediat i

Alla Semex riteniamo che questo permetterà ai nostri clienti di essere ‘Un passo avanti’ e, senza dubbio, è Genetica Per Tu tta La Vita.

P ot et e adat t ar e la gen et ica alle v ost r e n eces sit à P o t et e s t ar e cer t i ch e le v os t r e scelt e so ddisfan o le v os t r e es igen ze

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LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015



Fra Amici

l’A zienda M accarese SPA Oggi v isitiamo l’Azi enda Maccar ese SPA in provi ncia di Roma dove ci ri ceve Matteo Boggian, r esponsabil e del l’area zootecnica dell ’ azienda. D: Buongi orno Matteo, grazi e per ri ceverci. Per comi nci ar e potresti spiegarci brevemente la storia del l’azi enda? La Maccarese Spa sita a venti chilometri dalla provincia Roma, immersa all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano, è nata negli anni 30, quando la Maccarese società Anonima di Bonifiche, che nel 1925 aveva acquistato il comprensorio di Maccarese di 4400 ettari, effettua la bonifica integrale del territorio. A seguito della crisi del 1929, la Società viene ceduta alla Banca Commerciale italiana e successivamente trasferita all’I.R.I. Nell’ambito del programma di privatizzazioni avviata dal governo, nel 1998, viene acquistata da Edizione Holding del gruppo Benetton, che ne avviò un profondo piano di ristrutturazione ed investimenti pari a 26 milioni di Euro. Attualmente l’azienda si estende su un territorio di 324 0 ettari pianeggianti, al suo interno è presente un centro zootecnico all’avanguardia che conta 1400 vacche e 140 0 manze in allevo, detiene 13 milioni di quote latte, con una capacità produttiva in grado di soddisfare il 10% del consumo giornaliero di latte degli abitanti di Roma. Contestualmente, l’azienda ha ripreso l’attività di ingrasso (è presente un altro allevamento di 1100 incroci e 600 maschi frisoni) e nel 2000 ha ottenuto una importante riconoscimento dal Mipaaf (ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), con l’autorizzazione all’etichettatura delle carni in aderenza al reg ce 176 0/00. Completano l’imponente piano di investimenti due impianti di biogas con una capacità produttiva di 1,625 MW alimentati con liquami e biomasse. D: Potresti darci qual che dettagli o del l’attivi tà agr icola? La superficie aziendale comprende 400 ettari di macchia mediterranea, zone umide per 36 ettari, 50 ettari di vivai ad alta valenza ambientale e 330 ettari affittati, consente la lavorazione per attività agricole su 2420 ettari, di questi, circa 900 ettari sono irrigui. Il settore campagna viene gestito da due responsabili tecnici e da 35 unità lavorative. Attualmente l’ordinamento colturale è il seguente: • Mais insilato • Grano tenero 900 ha 260 ha • Orzo insilato • Medica 340 ha 55 ha • Triticale • Grano duro 440 ha 40 ha • Favino 160 ha Indubbiamente le produzioni della campagna ci consentono di essere autosufficienti per l’approvvigionamento di foraggi per il razionamento dei capi e per l’alimentazione degli impianti di biogas. Le razioni delle bovine sono costituite per un 80% da foraggi aziendali, e questo per noi, rappresenta un indubbio vantaggio economico, considerando che i costi alimentari incidono per un 50% sul costo del litro latte. D: Invece, per l’ azienda zoo tecni ca come siete str utturati oggi? I principali dati della nostra stalla sono: Capi in mungitura: 1200, Rimonta: 1380 manze, EVM 9800 Kg a 16

305 gg, Gr 3,73%, Pr 3.34 %, % vacche gravide 49%, PR vacche 19%, PR manze 23, Tasso di riforma 35%, 2 sale di mungitura, una 30+30 della TDM e una da 12 poste TDM con impianto back flushing in infermeria Software in uso Afifarm; DC305 D: Obiettiv i aziendali e si stemi di monitor aggio: Indubbiamente nella gestione di una mandria di tali dimensioni, per me era fondamentale riuscire a standardizzare i processi, per mezzo di semplici, ripetibili e controllabili protocolli di lavoro. Per tale motivo, circa due anni fa abbiamo iniziato una proficua collaborazione con la Semex, in particolar modo con il dott. Bernat Sa les e con i due veterinari aziendali, il dott. Augus to Arpinelli e il dott. Luca Pochie ro, con i quali abbiamo implementato dei protocolli di lavoro per la gestione della sfera riproduttiva nelle vacche e nelle manze. Tali protocolli prevedono un rigido controllo nei primi 10 giorni post parto di tutte le vacche fresche, successivamente le vacche entrano in un programma pre-synch e ov-synch a partire dai 3035 gg post parto per arrivare alla prima inseminazione del 90% delle vacche intorno ai 70 gg. I ritorni vengono gestiti con l’ausilio di pedometri e con i calori a vista rilevati in due momenti della giornata. Successivamente le diagnosi vengono effettuate intorno al 35° gg e se vuote le bovine entrano nel piano del Re-synch. Abbiamo un PR su base annua del 19% nel 2014 per le vacche. Anche nella gestione della rimonta adottiamo dei protocolli di lavoro; tutto inizia dalla colostratura, somministriamo circa 3 litri di colostro con sonda entro 6 ore dalla nascita, lo svezzamento avviene a circa 70 giorni e successivamente le manze vengono raggruppate in una stalla da 4 a 13 mesi per poi passare nei box di fecondazione quando hanno raggiunto circa 130 cm al garrese a 14 mesi. Attualmente abbiamo un’età al primo parto di 25 mesi, con l’obiettivo di portarla a 23 mesi. Analoga attenzione viene prestata ai consumi alimentari. Giornalmente vengono calcolati gli IOFC per ogni gruppo in produzione e le razioni vengono rimodulate in funzione della sostanza secca, a questo è associato un controllo informatico degli scarichi e delle scorte di magazzino. D: Strategia genetica: come lav orate il piano genetico, princi pali tori che usate, pi ano accoppiamento…… Il mio concetto di selezione è molto semplice: “in s ta lla devi ave re animali che produca no red dito” , e quindi animali funzionali, di medie dimensioni, con buoni arti e piedi ed elevate produzioni che lavorino bene nel nostro allevamento; il parametro che utilizzo per la scelta dei tori è il NetMerit, poi scelgo tori che siano positivi per DPR e forza escludendo tutti i tori con un indice a statura superiore a 2. Potrei senza ombra di dubbio affermare che MANIFOLD rispecchia a pieno la nostra filosofia di selezione. In stalla attualmente abbiamo 1 20 figlie e ne stiamo mungendo circa dieci; animali di media statura, ottimi su arti e piedi e soprattutto molto produttivi!!!! I tori attualmente in uso sono LITTLETON, LOPTIMUM, MYSPACE, FLEX, GENUITY, SPRING, MILITO. L’obiettivo che mi pongo per il futuro è solo uno: “q uel lo di arrivare a ma ssimizz are l’e fficienza d ell’a llevamento che ge stisco”. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015


Concorsi

14º European Open Holstein Show 2015 Dal 13 al 15 di Febbraio. Montichiari (BS).

A sinistra la Campionessa Gerboise , sulla destra la Campionessa Riserva Jomagro Goldwyn Jasmin

ncora una volta, il ring dell’edizione 2015 dell’Holstein Show di Montichiari (BS) ha ospitato il 14 e 15 febbraio un gruppo estremamente selezionato di animali provenienti degli allevamenti italiani attuali, come anche un gruppo di animali provenienti da aziende spagnole, svizzere e francesi: 140 animali suddivisi in categorie di altissima qualità, come sottolineato dal giudice canadese Donald Dubois, che hanno suscitato l’interesse di un pubblico numeroso, che ha seguito con attenzione gli sviluppi del concorso.

A

Senza dubbio l’azienda trionfatrice è stata l’Ag. A l.Be .Ro di Piacenza, proprietaria non solo della stupenda Campionessa Assoluta, Campionessa Vacche Giovani e Miglior Mammella, Ge rboise, ma anche di quasi tutti gli animali che si sono distinti nelle varie categorie, di cui in molti casi è coproprietaria, come della Campionessa Junior. Fra i nomi più importanti del concorso, figura in posizione privilegiata Goldwyn, miglior toro del concorso con vari campionati vinti dalle sue figlie, oltre a numerosi primi posti conquistati nelle varie categorie. Il grandissimo ruolo rivestito dalla genetica Semex si è visto nei 7 primi posti di categoria, con figlie di Windbrook, Sid, Doorman, Lauthority, Stanleycup, Lavanguard, Stormatic e Lheros, oltre alle Goldwyn, che si sono piazzate ai primi posti. Seguono i risultati principali del concorso. Ci congratuliamo inoltre con tutti gli allevatori partecipanti che ci hanno permesso di assistere a uno spettacolo incredibile. LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

CAMP IONESSA ASSOLUTA OPEN SHOW 2015 E CAMP IONESSA VACCHE GIOVANI Gerboise (Atwood) Agr. Al.Be.Ro. (PC) CAMP IONESSA RISERVA DELLA MOSTRA E CAMP IONESSA VACCHE ADULTE Jomagro Goldwyn Jasmin (Goldwyn) Errera Holsteins (MN), Agriber & M.E.Dal Farms. (CR) MENZIONE D’ONORE DELLA MOSTRA E CAMP IONESSA RISERVA VACCHE ADULTE Posozaa Goldwyn Son ia (Goldwyn) All. Beltramino (TO), Bag 2, Agr. Al.Be.Ro (PC), L. Bach & Sarreri. CAMP IONESSA RISERVA VACCHE GIOVANI Gloria 2 (Goldwyn) Agr. Al.Be.Ro. (PC) MENZIONE D’ONORE VACCHE ADULTE Diode (Goldwyn) Agr. Al.Be.Ro. (PC) CAMP IONESSA JUNIOR Bel Golden Dream Ulderica (Golden Dreams) All. Beltramino (TO), Q. Serrabassa & Soc. Al.Be.Ro. (PC) CAMP IONESSA RISERVA JUNIOR Bel Bag2 Violet ta (Mascalese) All. Beltramino (TO), Bag 2 & Soc. Al.Be.Ro. (PC) MENZIONE D’ONORE CAMPIONESSA JUNIOR Flora Windbrook Holymorning (Windbrook) Ganaderia Cantina. Spagna 17


Rapporti

Marbri FACEBOOK, un pedigree dove compare 9001 volte “il vecchio Joe” ggigiorno è difficile trovare un unico allevamento al mondo che fa selezione in cui le linee genetiche non permettano di risalire fino al grande Johanna Rag Apple Pabst , “il vecchio Joe”, come veniva chiamato nella sua azienda, la ormai scomparsa Mount Victoria Farms di Thomas Macaulay ad Hudson Heights, in Quebec. Il fatto che questo grande pilastro della razza come la conosciamo oggi compaia niente meno che 9.001 volte nel pedigree del fantastico nuovo nº 1 del LPI Marbri FACEBOOK, ci porta a indagare un po’ di più nella storia di questo allevamento leggendario, che ha influenzato come nessun’altro le linee genetiche fino ad oggi.

O

Prima di risalire fino agli inizi di questa storia, cominciata nel 1924, bisogna tenere in considerazione un dato fondamentale, che contestualizza l’impatto di Mount Victoria: questa azienda ha prodotto 8 t ori di CLA SSE EXT RA, risultato raggiunto solo da Hanover Hill in passato e più di recente da Ferme Gillette. Tuttavia, a differenza di questi due grandi allevamenti, Mount Victoria non ha potuto contare su strumenti cruciali come il transfer embrionale o l’inseminazione artificiale per espandere e migliorare le proprie linee genetiche. Questo fa dunque di Thomas Macaulay, un ricco dirigente del settore assicurativo appassionato di matematica, entrato nel mondo dell’allevamen-

to all’età di 66 anni, con l’acquisto dell’azienda a mo’ d’investimento, il miglior selezionatore di Holstein di tutti i tempi e il degno destinatario del titolo onorifico di Selezionatore del Secolo. La prima cosa che fece Macaulay fu trasferire l’esperienza maturata nel mondo dell’analisi statistica e dei calcoli di probabilità/rischi, per sviluppare un programma di selezione per il suo nuovo allevamento, studiando le pubblicazioni tecniche sul bestiame da latte dell’epoca, per definire quali fossero le linee di sangue che gli avrebbero consentito di sviluppare il suo ideale di razza, concentrandosi in particolare sulla percentuale di grasso con elevata produzione di latte ed elevati standard in tipo. Parallelamente, condusse studi approfonditi sull’alimentazione e su altri aspetti del settore, per analizzare tutte le aree che lo influenzavano. Partendo da questo, che ne faceva un pioniere al tempo, si recò varie volte, nel 1924 e 1925 a Oxford County, in Ontario, dove acquistò una serie di animali di elevata selezione della famiglia Prince Colanthis Abbekerk, base di altri acquisti successivi, che lo portarono al completamento di ciò che gli esperti del settore chiamano “Le Grandi 6”, che sarebbero state le fondamenta delle sue leggendarie famiglie di vacche: Oakhurst Colantha Abbekerk, Ingleside

Nave di Montvic, e una vecchia fotografia dil grande Johanna Rag Apple Pabst 18

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Rapporti

Round Oak Rag Apple ELEVATION

La leggendaria e ormai scomparsa Mount Victoria Farms, casa dei "vecchio Joe"

Pietje Posh, Dixie Colantha Hartog, Lady Meg Posch e Bonheur Abberkerk Posch 2. Nel 1926 Macaulay acquistò a un’asta nel Wisconsin un toro di 5 anni chiamato Johanna Rag Apple Pabst , che divenne molto presto Campione alla Royal del 1926, 1927 e 1928 e che ebbe una progenie che dominò i concorsi morfologici negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. I produttori Rag Apple diventarono i tori di riferimento nei principali allevamenti del Nord America, lasciando un’eredità senza precedenti nella razza, caratterizzata da un tipo potente, unito a eccellenti mammelle ed elevata produzione con molto grasso. Due sono state le influenze principali sulla razza Holstein attuale: Round Oak Rag A pple Ele vation, le cui linee apportano il 15% dei geni della razza attuale e Pawnee - Farm Arlinda Chief, con il 14%. Dal momento che praticamente qualsiasi animale Holstein è portatore del sangue di Elevation e Chief nelle suddette percentuali, possiamo dire che appartengono permanentemente alla razza, il che li rende i tori più influenti della storia. Confermatisi tori d’elite degli Anni Sessanta, l’utilizzo estensivo dell’inseminazione artificiale e il loro predominio sui tori fondatori dei programmi di giovani tori hanno fatto il resto: mentre “il vecchio Joe” ha avuto 65 figlie e 69 figli registrati in Holstein Canada, Elevation ha avuto 60.000 figlie! La parte Rag Apple del nome Elevation proviene dalla linea materna, presente in 20 antenati fino a Johanna Rag Apple Pabst, mentre Chief aveva sangue Rag Apple sia da linea paterna, sia da linea materna. Se facciamo un salto di 90 anni nel tempo dalla sua nascita nel 1921 al presente, il nome Johanna Rag Apple Pabst compare migliaia di volte nel pedigree di qualsiasi toro. Ritornando poi al caso concreto del pedigree del nº 1 del LPI Marbri FACEBOOK, come abbiamo detto, compare niente meno che 9.001 volte! Il fatto che FACEBOOK sia nato nel 2010 a Russell, in Ontario, a soli 100 km a ovest da dove “il vecchio Joe” trascorreva le sue giornate a Mount Victoria, contribuisce ad aggiungere un altro fatto curioso a questa appassionante storia, che si situa all’interno di una vera e propria leggenda: quella di un visionario che ha fatto saltare in aria i confini dell’atteso, ha superato tutte le aspettative e ha fatto della scienza della selezione del bestiame un’arte. Fonte: Holstein International Febbraio 2015/ Dicembre 2014. The Bullvine, Gennaio 2013 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

K ohl Elevation Fern EX-90 (1973) (Round Oak Rag Apple Elevation) t Quietcove Pete Fresca EX-91 (1980) (Straight-Pine Elevation Pete) t Quietcove Valiant Fawn EX-95 (1983) (S-W-D Valiant) t Quietcove Star Fanta VG-88 (1990) (To-Mar Blackstar) t Gillette Brilea B elle Fleur VG-85 (1996) (Maizefield Bellwood) t Gillette Emerson Bella VG-85 (2000) (Ricecrest Emerson) t Gleneil Finley Fair Isle VG-86 (2004) (Opsal Finley) t Marbri Shottle Fiona V G-86 (2006) (Picston Shottle) t Serenityhill Airraid Fawn GP-80 (2008) (Sildahl Airraid) t Marbri Facebook (2010) (Long-Langs Oman Oman)

Marbri FACEB OOK Il padre della 8ª ascendente per parte materna di FACEBOOK era il figlio di Elevation PETE, figlio d’una vacca ELEVATION, raddoppiando la presenza di Elevation ormai con 40 incroci dal “vecchio Joe”. 19



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