Gazzetta di Semex - Febbraio 2016

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INVESTI 5 PER GUADAGNARE 10

5 domande sulla DCAD

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a differenza cationi-anioni nella dieta (DCAD) rappresenta una parte importante della formulazione delle razioni , ed è uno dei temi di dibattito nell’alimentazione della vacca da latte e del quale si discute da anni. Ciononostante, si tratta di un concetto talvolta non chiaro, anche se così non dovrebbe essere .

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P ER CHÉ È IMP OR TA NTE L A DCAD?

La DCAD non incide in modo diretto e necessariamente sulla razione a livello nutrizionale in senso stretto, ma tuttavia ha ripercussioni consistenti sul metabolismo della vacca. Quando le razioni sono formulate in modo corretto per la DCAD, possono contribuire a prevenire o ridurre l’incidenza di disturbi metabolici durante la fase di transizione, favorendo la produzione di latte e dei suoi componenti, contribuendo a mitigare anche l’effetto dello stress da calore , aumentando l’ingestione di sostanza secca e altro ancora.

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QUA NDO DOV R EB B E ESSER E NEGATIVA L A R AZ IONE DCAD?

Nella fase preparto, le razioni dovrebbero presentare una DCAD negativa. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

2 Febbraio 2016

Man mano che la DCAD diventa negativa, la vacca si trova in situazione di acidosi controllata, favorevole in determinate fasi della sua vita produttiva, soprattutto durante le tre settimane prima del parto. Tale acidosi è vantaggiosa nel periodo di transizione preparto per contribuire alla mobilitazione del calcio nelle ossa della vacca e dunque alla prevenzione dell’ipocalcemia clinica e subclinica, nonché al mantenimento della funzione immunitaria. In questa fase, si raccomanda una DCAD di 8 – 12 mEq / 100 g di sostanza secca nella razione. Uno studio condotto di recente ha messo in evidenza come le vacche alimentate con DCAD negativa durante la fase preparto producessero 1,13 kg in più di latte al giorno con grasso corretto, nei primi 65 giorni in latte.

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QUA NDO SI DOV R EB B E SOMMINISTR A R E L A R A Z IONE DCAD P OSITIVA?

Dopo il parto, la razione DCAD dovrebbe essere positiva. Man mano che la DCAD diventa più positiva, la vacca sviluppa una maggior capacità a livello sanguigno di contrastare una potenziale acidosi patologica, il che è estremamente vantaggioso nella vacca che ha appena partorito e ad alta produzione.


Di Dr. Elliot Block, Arm & Hammer Animal Nutrition. Tradotto da Bernat Sales Nogueras, Veterinario e Consulente del Gruppo Ahedo

La razione DCAD positiva incrementa i tamponi sanguigni, fondamentali dopo il parto, quando la vacca produce una quantità significativa di acidosi metabolica: l’elevata produzione di latte, la mobilitazione di grassi e l’aumento della frequenza respiratoria incrementeranno il carico acido a livello del sangue. Quanto più elevata è la produzione di latte della vacca per cui formuliamo la razione, maggiore dovrebbe essere la DCAD della razione stessa. I livelli raccomandati di DCAD postparto sono fra +35 e +45 mEq/100 g di sostanza secca per le vacche ad alta produzione , fra +30 e + 35 mEq/100 g per le vacche con produzione media( che producono meno di 38 kg di latte al giorno), e fra +25 e +30 per le vacche alla fine della lattazione. La ricerca dimostra come una DCAD più elevata possa ottimizzare anche la produzione di latte e delle sue componenti, come anche l’efficienza alimentare.

Controllate con regolarità foraggio e mangime, per conoscere i liv elli di DCAD e av ere così la possibilità di adeguare le razioni secondo le necessità, in funzione dei v ostri obiettiv i nutrizionali per la v acca in preparto e postparto.

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P ER CHÉ NON R IM ANGONO COSTANTI I L IV EL L I DCAD DELL E R A Z IONI?

Le stagioni e il clima possono incidere sui livelli di DCAD dei vari ingredienti e mangime e foraggio cambiano nel corso del tempo, pertanto, la DCAD ingerita dagli animali è soggetta a cambiamenti periodici. Controllate dunque con regolarità la DCAD di foraggio e mangime per avere la possibilità di adeguare la razione in funzione dei vostri obiettivi nutrizionali, soprattutto nel caso di razioni preparto e postparto. La DCAD delle razioni non può essere modificata in modo consistente soltanto mediante il foraggio: dovete prevedere ingredienti ad alta appetibilità , comprovati dalla ricerca, per raggiungere gli obiettivi di DCAD a livello di razione.

COME INCIDE SUL LO STR ESS DA CAL OR E L A DCAD DEL LA R AZ IONE?

Lo stress da calore è sempre una questione spinosa e aumentare la DCAD della razione, con l’aggiunta di una fonte supplementare di carbonato potassico stabilizzato, è una soluzione comprovata per mitigarne gli effetti. Il clima caldo riduce l’ingestione di sostanza secca e la ruminazione, pertanto non è sicuro che le vacche ricevano l’integrazione adeguata di tamponi ruminali. Le vacche con stress da calore hanno molte probabilità di presentare carenza di potassio, uno degli elementi principali della DCAD. Il potassio è anche una delle componenti del sudore, che le vacche perdono rapidamente se il clima è caldo, attraverso l’aumento della traspirazione e dell’urina. Somministrando carbonato potassico integrativo stabilizzato, potete integrare , quanto è andato perso, tamponando anche gli acidi metabolici, la cui produzione aumenta nei periodi di stress da calore. Tutto questo favorisce l’ingestione di sostanza secca e la ruminazione, riducendo così gli effetti dello stress da calore. La ricerca universitaria dimostra come incrementando i livelli di potassio nella dieta, aumenti la produzione di latte corretto a grasso di 3,85 kg al giorno per vacca. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Febbraio 2016

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GENETICA

Progressi genetici in tempi di crisi La genetica è un investimento, non un costo

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azionalizzate e ottimizzate, non risparmiate in quest’area se fra tre anni volete essere all’altezza delle sfide in arrivo.

STRUTTURA DEI COSTI NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE DI LATTE

Purtroppo, considerati i tempi difficili in cui ci tocca vivere, nel nostro lavoro quotidiano vediamo che gli allevatori ricorrono a ogni tipo di strategia legittima per cercare di sopravvivere a una fase di prezzi bassi del latte, come quella attuale. Senza dubbio, il settore della produzione di latte nel sud d’Europa si è dimostrato uno dei più attivi nel miglioramento dell’efficienza in Europa dal punto di vista tecnico, in parte per il tipo di aziende, in parte per il dinamismo di questo settore, ma soprattutto per la variabilità dei prezzi del prodotto finale. Ciononostante, è evidente che se non si fissano limiti, se non si mette ordine, proporzione e priorità nel tentativo di ottimizzare, alcune decisioni ci possono portare a un vero e proprio vicolo cieco, che può compromettere la redditività (e persino la fattibilità) della nostra attività a lungo termine. A breve termine, ci rendiamo perfettamente conto che la necessità porta a ricercare qualsiasi soluzione per abbattere i costi di produzione, da una parte o dall’altra, ma dobbiamo fermarci a pensare che nel caso della genetica, parliamo di un’area che incide in modo trascurabile sul costo totale del litro di latte, ma che al contempo, e qui sta l’elemento chiave, ha un e norme impat to sulla re dditività a lungo termine degli allevamenti di bestiame da latte. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

4 Febbraio 2016

Consulente Finanziario Agricolo, Università del Wisconsin, Center for Dairy Profitability (http://cdp.wisc.edu)

In un’azienda tipo, i costi di produzione che corrispondono ad alimentazione, manodopera e rimonta, possono rappresentare fra il 65% e l’80% del totale, mentre la spesa in seme può aggirarsi attorno al 2%-3% dei costi legati al prezzo del latte.


Di Bernat Sales Nogueras. Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo

Non gioca a favore della genetica il fatto che, diversamente da quanto accade in altre aree di lavoro e d’investimento, che garantiscono un ritorno quasi immediato, sebbene siano molto più onerose in termini di esborso proporzionale e assoluto (alimentazione, benessere, mungitura, salute…), buona parte del ritorno sul seme utilizzato non è percepibile se n on a lungo termin e. Passano infatti quasi tre anni fra il momento in cui si prende una decisione, giusta o sbagliata che sia, e il momento in cui si possono raccogliere i frutti o subire le conseguenze della stessa, ossia quando la manza che ha appena partorito entra in mungitura.

L’investimento in genetica prevede un evidente ritorno a livello economico. Le vacche con i punteggi più elevati per merito netto hanno prodotto circa 2.040 chilogrammi in più di latte, con una quantità superiore di componenti e una conta cellulare inferiore.

Questa serie di fattori può quindi portare il produttore a prendere decisioni con conseguenze imprevedibili, il che potrebbe farlo propendere verso la decisione di ridurre gli investimenti in genetica e di attenersi tristemente al classico “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.

(Fonte: Robert Fourdraine, AgSource Cooperative Services, 17/01/2014)

Prima di farlo, leggete con attenzione questi punti e pensate a tutto ciò che è in gioco:

1 NON RINUNCIATE A LAVORARE CON ANIMALI PIÙ EFFICIENTI Il primo aspetto che deve tenere in considerazione un allevatore, in questo contesto, è che la maggior part e dei carat teri per cui si sele zion a direttament e e indirett ame nte al giorno d’oggi ha a che ve dere sopratt utto con l’efficienza e la produt tivit à dell’an imale con cui si va a produrre, come vita produttiva, parametri di salute e resa riproduttiva.

DIFFERENZA FRA IL 10% IN TESTA E IL 10% IN FONDO ALLA CLASSIFICA BASATA SUL GPA (GRADE POINT AVERAGE) Produzione di Resa di grasso Resa di proteina Punteggio finale latte media di media di 305 media di 305 medio per con305 giorni (Kg) giorni (kg) giorni (kg) formazione Top 10 %

11.309

449

360

83,9

Ultimo 10 %

8.854

332

285

78,7

Differenza

2.455

117

75

5,2

Considerato il grosso lavoro condotto nella ricerca per studiare come la genetica influisca sulla resistenza alle malattie, come la mastite, sulla longevità e sull’efficienza alimentare, saranno senz’altro individuati altri caratteri e di conseguenza, avremo la possibilità di scegliere i tori sulla base dei suddetti caratteri.

Il fatto di rinunciare allo strumento della genetica può costituire una limitazione importante per il futuro della nostra azienda. Vi immaginate se lavoraste ancora sulle vostre vacche di 10, 20 o 30 anni fa?

Valore economico di 100 punti LPI: 29 $ per v acca all’anno (v an Beek e col. 2009) Percentuale di cambiamento Percentuale attuale Percentuale attesa e valore della selezione (ultimi 5 anni) dopo la genomica Cambiamento genetico annuale (punti LPI per anno)

142

227

Valore annuo di questo cambiamento per il bestiame da latte canadese

209 M$

334 M$

Miglioramento genetico: una delle componenti principali dell’incremento della redditività di un allevamento di bestiame da latte. Filippo Miglior, Jacques Chesnais e Brian Van Doormaal. Agricultural and Agrifood Canada. Canadian Dairy Network. Semex Alliance.

2 TRATTATE IL SEME COME SI DEVE Talvolta sembra paradossale constatare come, da un lato, si riducano gli investimenti in genetica, ma dall’altro si preparino le dosi di seme n on rispettan do tutt e le buone pratiche per una corretta manipolazione e un utilizzo adeguato.

Se volete ottimizzare i vostri investimenti in genetica, conservate il seme correttamente, controllate i livelli di azoto Raccolti su 1.530 manze Holstein genotipizzate prima di aprile 2011, che liquido ogni settimana, scongelate le paillette in acqua a hanno partorito dopo aprile 2011, hanno completato una lattazione di una temperatura compresa fra i 35° e i 37°, asciugatele almeno 280 giorni in latte e sono state classificate durante la prima lattacon abbondante carta, tenetele al riparo dalla luce del sole zione. e dal freddo, scaldate lievemente la cannula prima di utilizzare la paillette nella guaina, non preparate più di una, VACCHE HOLSTEIN ATTIVE SUDDIVISE PER o al massimo due paillette alla volta, riducete al minimo QUARTILE NM$ l’intervallo di tempo fra lo scongelamento e l’inseminazione, non utilizzate la stessa dose di Quartile NM$ PTA M PTA F PTA P PTA SCC ME Latte ME Grasso ME Prot SCC seme su animali diversi, massimiz1 339 608 29 20 2,85 31,362 1,179 935 1,79 zate costantemente l’igiene e la 2 125 392 17 13 2,91 29,740 1,098 882 2,04 pulizia prima e durante l’insemina3 126 241 9 8 2,95 28,577 1,041 845 2,24 4 -14 -69 -4 -2 3,01 26,728 963 789 2,49 zione, manipolate l’utero con

Dati forniti da Canadian Dairy Network, 2012.

La Gazzetta di SEMEX ITALIA Febbraio 2016

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GENETI CA

Progressi genetici in tempi di crisi

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attenzione, non lesionate le pareti uterine, depositate il seme lentamente all’inizio del corpo uterino...

un valore monetario, positivo o negativo, per la vacca e la sua gravidanza.

Si l’in vestimento in genet ica vi sembra oneroso, mett ete in pratica e applicat e protocolli di lavoro all’alt ezza di que sta spesa.

Questo “valore vacca”, positivo o negativo, corrisponderebbe dunque alla comparazione con la possibilità di sostituire l’animale con una manza da rimonta, mentre il “valore gravidanza”, semplificando molto le cose, farebbe riferimento alla necessità o meno di continuare a inseminare la vacca.

3 SELEZIONATE ATTENTAMENTE GLI ANIMALI DA INSEMINARE In queste pagine abbiamo parlato molto spesso di quanto convenga, in un allevamento, selezionare costantemente e rigorosamente gli animali da inseminare. La gestione corretta della riforma volontaria e di conseguenza la se lezione de gli animali da non inseminare più per de cisioni di nat ura tecnica, è un aspetto fon dame ntale nella gestion e dell’allevament o di oggi, per la redditività dell’azienda in generale, ma in particolare per l’ot timizzazione de lla resa riprodut tiva e dunque de gli investime nti e dell’utilizzo del se me. Ancora una volta, nel nostro lavoro notiamo spesso qualche reticenza nell’attribuire l’importanza che meritano agli investimenti in genetica, per poi comunque continuare a inseminare animali con un basso potenziale genetico. Evitate d’inseminare animali con malattie croniche (mammella, piedi, Johne’s) o con gravi carenze o difetti morfologici (conformazione di arti e piedi e della mammella), aborti ripetuti, bassa produzione… Le vacche primipare, con oltre 300 GIL, secondipare con oltre 250 GIL e pluripare con oltre 200 GIL, ancora non gravide, sono animali da analizzare attentamente per valutare se continuare a inseminarli.

Probabilmente le due opzioni di questo tipo di valutazione più conosciute sul mercato sono il COW VALUE / PREGNANCY VALUE sviluppato da Dairy Comp (Valley Ag. Software), come anche l’applicazione, che si può utilizzare online o scaricare sul proprio dispositivo, di Víctor Cabrera, dell’Università del Wisconsin. (http://www.dairymgt.info/tools/cow_value_resp/newindex.php). Entrambi questi strumenti sono un ausilio importante per cercare di concretizzare la presa di decisioni rispetto alla possibilità di non inseminare più (parcheggio) e alla gestione della riforma volontaria. Lavorando in questo modo, non solo ottimizzerete il rendimento dei vostri animali, evitando d’investire (seme, ormoni, lavoro…) in animali per cui la scelta è ingiustificata, limitando i giorni improduttivi (giorni di asciutta in eccesso e strascico della lattazione con poco latte), minimizzando le patologie postparto e le emergenze veterinarie, ma vedrete anche come aumenta il valore della riforma per buona parte degli animali per cui si prende la decisione in tempo, che lasceranno l’allevamento in stato fisico ottimale, anziché segnati da un parto difficile o dalla patologia metabolica postparto. Pe r quan to ci concerne, ve dre te inoltre come migliorerà il re ndimen to riprodut tivo (HD R, PR, CR, DOPN, % GRAV…) e di conse guenza, come verrà ottimizzato l’investimen to in genet ica.

Per applicare una filosofia di lavoro di questo tipo, dobbiamo inoltre ottimizzare la nostra disponibilità di rimonta, lavorando quindi su salute, crescita e sviluppo, età alla prima IA, fertilità e rilevamento calori, per assicurarci una disponibilità sufficiente di animali per la rimonta, che compensi quantomeno le nostre necessità in termini di riforma volontaria.

Evitate a t utti i costi la “re gistrit e”. La “regist rite ” è la malattia che colpisce gli allevamen ti in cui s’inseminano gli an imali sulla base del loro pedigree e non tant o dei loro parametri di rendime nto reali (nº di lattazione, GIL, stato riproduttivo, produzione, parametri di salute…).

Analogamente, evitate d’inseminare manze affette da malattia polmonare cronica, IPI al BVD, naturalmente, manze con crescita scarsa (<= 380 kg a 550 giorni) e riformate qualsiasi manza vuota di età uguale o superiore ai 600 giorni.

Se vendete latte, e non genetica, ricordate che prima di tutto, per voi, la vacca è una macchina da produzione ed è proprio sulla base di questo principio fondamentale che bisogna stabilire le strategie di riproduzione e di riforma volontaria.

Da ormai qualche anno esistono strumenti, come applicazioni informatiche, che stimano il valore economico di una vacca, come quello della rispettiva gravidanza, reale o ipotetica.

4 LAVORATE CON PIANI DI ACCOPPIAMENTO

Per ottenere queste stime, bisogna precedentemente inserire diverse variabili tecniche, produttive ed economiche relative al bestiame o alla singola vacca, in caso di stime individuali, e sulla base di questi valori, il sistema fornisce La Gazzetta di SEMEX ITALIA

6 Febbraio 2016

A questo punto non si dovrebbe quasi dire, ma il fatto di lavorare con piani di accoppiamento secondo una valutazione morfologica individuale, ma anche con un supporto informatico che tenga in considerazione le linee famigliari precedenti, ottimizzerà anche i nostri investimenti in genetica, massimizzando così il vostro reddito.


Lavorando con un piano di accoppiamento, ci assicuriamo di: a Tenere il più basso possibile il livello di con sanguine ità, limitandone gli effetti negativi sul rendimento del bestiame. Obiettivo: =< 6,25 % di consanguineità. b Ottimizzare i progre ssi ge netici nella nostra azienda, incrociando ogni animale con un toro che apporti alla progenie quello manca di più all’animale in questione.

Weigel e col. (2012) hanno dimostrato con una simulazione che utilizzare test genomici per individuare le vitelle di valore inferiore per riformarle precocemente può essere una soluzione economicamente vantaggiosa per migliorare la produzione potenziale di manze da rimonta, per non parlare del risparmio in mangime e risorse destinate a manze potenzialmente improduttive.

5 INFORMATEVI SULLE NUOVE TENDENZE E SUI NUOVI STRUMENTI

A conti fatti, il periodo di crisi che stiamo attraversando dovrebbe portarci a cercare di ottimizzare e razionalizzare l’uso di uno strumento insostituibile, come il progresso genetico nella nostra azienda.

Sebbene oggigiorno non sia ancora realtà nella quotidianità delle nostre aziende, per ragioni di mercato, tecnicamente sarebbe già possibile genotipizzare il 100% del bestiame, per ottimizzare i nostri investimenti in genetica, in funzione del valore genotipico di ogni animale. Non appena questa tecnica avrà un prezzo e sarà disponibile su vasta scala, questo strumento ci permetterà d’implementare programmi di selezione del bestiame, applicandoli non solo ai padri, ma anche alle madri, raggiungendo un risultato genetico più rapido e preciso. Sembrerebbe essere una strategia molto chiara nelle manze. Nelle vacche in produzion e, il fat to che limiti la fertilità in te rmini di tasso di concepimento mett e ancora in discussione l’utilizzo del se me sessato, sebbene con e vide nti caren ze a questo livello.

Limitare o ridurre gli investimenti nel miglioramento genetico può portarvi a perdere il treno dell’efficienza, per finire col lavorare con animali che danno una risposta soddisfacente alle nuove sfide del mercato della produzione di latte. Ricordate che il lavoro del progresso ge netico fornisce un patrimonio finito a lungo t ermine , ma per rovinare questo lavoro basta un’un ica gene razione per cui si prendano decisioni inadeguate. Tenendo in considerazione tutte queste valide argomentazioni, la domanda finale che dobbiamo porci è: vale davvero la pe na aut oimporci una limitazione strut turale di que sto tipo, per risparmiare in un’area ch e incide così marginalment e sul costo totale del lit ro di latte? La Gazzetta di SEMEX ITALIA Febbraio 2016

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GENETICA

Performance dei nuovi tori alla Travesìa

V

erso la fine del 2010 abbiamo deciso di cominciare ad utilizzare i tori genomici alla Travesìa. Brawler, Krusader, Bowman, Jett Air e Pinkman furono i tori scelti per cominciare con questo programma e oggi le loro figlie sono tutte in seconda e terza lattazione. Questa è stata un’esperienza molto soddisfacente, ed il salto qualitativo effettuato a livello genetico ha fatto sì che i genomici siano una parte fondamentale del nostro programma genetico. Questa è una piccola analisi delle figlie della successiva generazione di tori genomici che abbiamo usato, un’informazione che ritengo molto interessante anche per gli allevatori in Italia con caratteristiche similari alle nostre. Tutta questa spiegazione è relativa alle primipare e devo dire che queste sicuramente, grazie al progresso della genomica come tecnologia e processo di selezione, hanno superato di molto la performance del primo gruppo di tori genomici e le nostre aspettative.

NUMERO UNO Sono nate 15 figlie di Numero Uno, con età al parto di 23 mesi, che oggi hanno 186 giorni in latte e la cui produzione media attuale è di 35,6 kg di latte, con una previsione di 101,12 quintali e 133,25 quintali a 305 giorni da adulte. Sebbene le deviazioni di grasso e proteine siano eccellenti, Numero Uno non è un toro da produzione estrema. Ad ogni modo, devo dire che ha altri caratteri straordinari, così marcati che quando le figlie porteranno a termine la loro vita produttiva e terremo in considerazione tutti i parametri economici, i risultati probabilmente ci sorprenderanno. Per cominciare, sono vacche straordinariamente equilibrate a livello morfologico, con statura e dimensioni ideali. Hanno anche arti e piedi favolosi, sia a livello di posizione, che di mobilità e qualità, oltre ad avere talloni incredibili. La mammella è eccezionale, con una consistenza e un legamento che si distinguono, con attacchi forti e una posizione dei capezzoli ideale. Il meglio di questo toro sta comunque nei suoi caratteri di salute, tratti che trasmette alle figlie in modo consistente.

Se teniamo in considerazione che questi incredibili caratteri di salute saranno presenti per tutta la loro vita produttiva e saranno trasmessi anche alla progenie, possiamo affermare che ci troviamo di fronte a un toro che, pur non avendo una produzione di latte eccellente, sorprende comunque tutti coloro che lo usano. Non stupisce che allevatori del calibro di De-Su siano soddisfatti delle Numero Uno.

MERIDIAN Abbiamo 14 figlie di Meridian in mungitura, anche se per fortuna abbiamo altre 24 manze che non hanno ancora partorito. Le 14 figlie hanno partorito in media a 24 mesi di età e attualmente la produzione giornaliera media con 182 giorni in latte è di 39,6 chili di latte, con una previsione di 111,10 quintali in prima lattazione e 150,54 quintali a 305 giorni in età adulta. Si vede che Meridian è un miglioratore per produzione, le figlie entrano in latte in modo estremamente rapido e raggiungono picchi di produzione particolarmente elevati. In effetti, 3 delle 14 figlie hanno superato i 50 chili di latte in primo parto e solo una non è riuscita a superare i 40 chili. Inoltre, questo toro unisce i grandi dati di produzione con un tipo eccellente. Le nostre figlie di Meridian sono alte e con buona angolosità, con qualità dairy incredibile e soprattutto mammelle straordinarie, con profondità e posizione dei capezzoli molto buone e una texture di altissimo livello, oltre agli attacchi posteriori estremamente ampi. Le prove non lo danno fra i migliori per arti e piedi e con quello che ho visto nelle figlie che abbiamo, consiglierei di proteggere il toro per questo carattere, soprattutto per la vista di lato. Devo dire che, pur non arrivando agli straordinari risultati di fertilità delle Numero Uno, le Meridian vengono ingravidate molto bene e attualmente, 10 delle 14 figlie che abbiamo sono gravide, con 96 giorni aperti e 1,8 inseminazioni per gravidanza.

Non solo le figlie hanno valori bassi in cellule somatiche, con eccellente velocità e temperamento di mungitura, ma soprattutto una fertilità incredibile, cosa che non abbiamo mai notato così tanto in un gruppo di figlie di un toro.

Vorrei infine sottolineare un dato eccellente che ritengo sia sempre più importante nella quotidianità delle nostre aziende: la facilità di parto. In totale abbiamo avuto 79 parti di Meridian con una mortalità al parto del 4%, dato particolarmente basso, se si considera che in oltre il 50% dei casi hanno partorito delle manze.

Sorprende come le 15 figlie di Numero Uno di primo parto siano tutte gravide, cosa insolita in un allevamento commerciale, ma oltre a ciò, i dati relativi alla fertilità sono incredibili, dato che sono state ingravidate con 59 giorni aperti in media e 1,3 inseminazioni per vacca.

Meridian ha una combinazione esplosiva di produzione di latte e tipo che non è facile da ottenere e neppure frequente: di conseguenza possiamo dire di trovarci dinanzi a un toro davvero speciale. Sono molto felice che il prossimo anno debbano partorire altre 25 figlie.

La Gazzetta di SEMEX ITALIA

14 Febbraio 2016


Da Francisco Ahedo, proprietario e direttore di questo allevamento commerciale con 600 vacche in mungitura, Cortes, Navarra, Spagna

Da sinistra a destra: Travesí a Doorman Nati (Doorman x Talent) . Ha partorito da 51 giorni, 38 kg di latte. Ha una figlia con Facebook. Travesí a Snow A urelia (Let It Snow x Bonair). Ha partorito da 83 giorni, 44 kg di latte, è inseminata con Mandate. Ha una figlia con Wickham. Travesí a Un o Dora (Numero Uno x Windbrook). Ha partorito da 94 giorni, 41 kg di latte, è gravida con Mandate. Ha una figlia con Wickham. Travesí a Meridian Dorotea (Meridian x Bolivia). Ha partorito da 208 giorni, 36 kg di latte, è gravida con Wickham. Travesí a Facebook Elma (Facebook x Spirte). Ha partorito da 140 giorni, 41 kg di latte, è gravida con Muscadet. Ha una figlia con Wickham.

FACEBOOK

derazione che alcune sono un po’ deboli a livello di attacco anteriore.

Purtroppo con Facebook siamo stati sfortunati e sono nati molti maschi nella prima serie di parti, ecco perché abbiamo solo 8 figlie in mungitura.

Nel complesso, in base a quanto abbiamo visto, ritengo che Facebook sia un toro da tenere in seria considerazione, con produzione estrema e figlie di qualità e con struttura eccellente, arti e piedi corretti e caratteri di salute che si distinguono. Si tratta di un toro da usare sicuramente su vacche con buoni attacchi della mammella. Per fortuna questo toro è stato usato sulle manze, data la sua facilità di parto. Abbiamo 44 vitelle e manze, 22 delle quali partoriranno nei prossimi 4 mesi.

È chiaro che Facebook è un toro da produzione e direi produzione estrema, poiché, a parte il fatto che le figlie producono moltissimo latte, la combinazione di grasso e proteine lo rende un esemplare unico da questo punto di vista. Le otto figlie di Facebook in mungitura hanno solo 70 giorni in latte e la produzione media attuale è di 39,6 chili. Si nota chiaramente che supereranno le altre in allevamento. In base alle sue prove per tipo, potremmo pensare che le figlie siano carenti dal punto di vista morfologico. Nonostante ciò, le otto in mungitura non mi hanno portato a questa conclusione. In primo luogo, le figlie di Facebook sono straordinarie per struttura, con una buona combinazione di dimensioni, statura, qualità ed angolarità, che sono eccellenti. Sono animali con un carattere dairy incredibile, ma allo stesso tempo hanno una grande apertura e una buona forza di petto. Camminano con arti e piedi molto funzionali, con buona mobilità e qualità e ottima vista sia laterale che posteriore. La mammella delle otto figlie in mungitura è piuttosto corretta, con una buona texture e legamento ed una buona posizione dei capezzoli, anche se bisogna tenere in consi-

DOORMAN Si tratta di un altro toro con cui siamo stati un po’ sfortunati a livello di percentuale maschi-femmine e ricordo che quando hanno partorito tutte le figlie che avevamo, la percentuale finale è stata di tre maschi per ogni femmina. Davvero una sfortuna nera!!! È un peccato, perché le dieci figlie di Doorman attualmente in mungitura stanno andando benissimo. Con un’età media al parto di soli 22 mesi e 97 giorni in latte in media, hanno prodotto 36,7 chili di latte nell’ultima settimana. Non è male, se si tiene in considerazione che i loro valori di grasso e proteine sono piuttosto elevati. Non è comunque nella produzione che si distinguono maggiormente le figlie di Doorman, bensì in tipo, e in La Gazzetta di SEMEX ITALIA Febbraio 2016

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GENETI CA

Performance dei nuovi tori alla Travesìa

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modo molto netto. Sulla base delle figlie in mungitura, le Doorman sono animali con molto stile, estremamente equilibrati, con un’eccellente combinazione di qualità e forza e una potente struttura dairy. Anche arti e piedi sono straordinari, con incredibile qualità, mobilità, posizione e talloni. La mammella è buona, in generale, ma vorrei sottolineare che è molto raccolta, con attacchi anteriori estremamente forti e una perfetta posizione dei capezzoli. Devo dire che guardando i caratteri di salute, mi rendo conto che Doorman ha valori bassi in velocità di mungitura e questo lo posso confermare. Quindi, mentre le Numero Uno e le Meridian hanno un tempo reale di mungitura di 3,5 minuti e le Facebook di 3,9 minuti, le 10 Doorman che abbiamo hanno un tempo reale di 5,2 minuti, ossia 1,3 minuti in più della media di tutte le primipare, fattore da tenere in considerazione al momento dell’accoppiamento. Credo che Doorman sia un tipo di toro molto facile da accoppiare, ideale per gli allevatori che vogliono ottenere miglioramenti rapidi ed estremi di alcuni caratteri, come arti e piedi e sistema mammario. È anche un toro interessante per gli allevatori che vogliono partecipare ai concorsi.

LET IT SNOW Delle 15 figlie di LET IT SNOW che abbiamo, ne stiamo già mungendo 7. Hanno partorito con un’età media al parto di 23 mesi e con solo 89 giorni in latte, hanno già una produzione media di 40,2 chili di latte, valore della scorsa settimana, con una buona percentuale di grasso e proteine. Ho la sensazione che questi animali si distingueranno per produzione, che sarà senza alcun dubbio superiore alla media. In base a quanto ho visto, si tratta di un toro che trasmette i caratteri in modo netto e tutte le figlie che abbiamo si distinguono per l’eccellente struttura dairy, l’angolarità e l’elevata qualità, tutte secondo gli stessi parametri, persino lo stesso colore, in quanto sono quasi tutte bianche. La mammella è molto raccolta, con un’altezza ideale per la produzione che hanno. Gli attacchi sono molto buoni, la texture eccellente e la posizione dei capezzoli corretta. Vedendo le figlie in mungitura, ho l’impressione che la mammella, in generale, sia migliore di quanto riportato nelle prove, anche se le prove con un gran numero di figlie non mentono quasi mai. Penso comunque che bisognerà proteggere questo toro a livello di alcuni caratteri di salute in cui ha valori bassi, anche se a mio parere è un po’ presto per trarre conclusioni. Nel complesso, le Let It Snow saranno animali con produzione molto elevata, ma anche con ottimo tipo, molto stile e, di certo, vedremo più di una delle sue figlie sfilare nel ring. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

16 Febbraio 2016

SALOON Negli ultimi 60 giorni hanno partorito le 10 figlie di Saloon che avevamo e che peccato non averne altre 50! Non credo che abbiamo mai avuto un gruppo di figlie di un toro che in così poco tempo si è distinto come questo in produzione. Allego una tabella DairyComp di oggi che lo dimostra chiaramente. È presto per fare una valutazione per tipo, ma posso dire che sono animali molto alti, con buona angolarità e ottima struttura dairy. esia ---------------- La Trav - Dairy Comp 305 PAGE} ---------- Page {$ -----------------KG/GG 9/ 2/16 NONNO MAT GIL PADRE ETÀ === MAT ==== == == ===== 36 === IR BONA 17 SALOON 1-11 42 896 LY NG KI 21 SALOON 1-11 37 949 AR HL AS 22 SALOON 1-11 43 509 TALENT 22 SALOON 1-11 50 950 E UT IB TR 27 SALOON 1-11 55 246 UT LC NA FI 29 SALOON 1-11 44 562 TRIBUTE 36 SALOON 1-10 41 635 N WY LD GO 43 SALOON 1-10 52 506 AR HL AS 53 SALOON 1-10 46 238 UT LC NA FI ON 60 SALO 1-10 441 Total: 10

La mammella ha attacchi intermedi ed è un po’ profonda, ma il legamento è ben marcato e la posizione dei capezzoli è buona. Vorrei aspettare di vedere come cresceranno prima di dare la mia opinione, ma senza dubbio, per produzione, le Saloon saranno vere e proprie macchine da latte!

SMURF Abbiamo 22 figlie di SMURF, di cui 4 hanno appena partorito, proprio la scorsa settimana, quindi è un po’ presto per fare una valutazione. Sulla base dell’esperienza finora avuta con questo gruppo di figlie, delle prime prove ottenute e considerato il fatto che si usano solo tori genomici da ormai un anno intero, abbiamo utilizzato di nuovo tori provati a La Travesía e non è facile trovare figlie di tori con una produzione uguale o maggiore di 20 quintali di latte che abbiano anche buona mammella e vita produttiva. Credo che la combinazione di questo gruppo di tori provati con il gruppo di tori genomici di punta darà eccellente equilibrio al nostro programma genetico di quest’anno.



GENETICA

La consanguineità può diventare un problema

L

’evoluzione e i progressi della genetica Holstein non si fermano dagli anni Sessanta. Allora non esistevano indici, non si usava alcun tipo di lista e solo i paesi più avanzati avevano il libro genealogico e alcuni sistemi di valutazione. La selezione era più semplice: si cercava di individuare le femmine migliori e di incrociarle con i maschi migliori, in molti casi in modo naturale, il che ha portato alla comparsa dei padri della razza attuale. Di certo nel 1946, quando nacque ABC Reflection Sovering, non si parlava di consanguineità, dal momento che ogni toro aveva un numero limitato di figlie; era il periodo in cui l’Inseminazione Artificiale muoveva i primi passi. La consanguineità nasce infatti man mano che i programmi di selezione e i centri d’IA cominciano a produrre grosse quantità di seme dai loro tori migliori e ad utilizzare questi tori in maniera intensiva come padri. Se parliamo di Elevation, Valiant, Blackstar, Starbuck, Aerostar, Goldwyn, parliamo di animali che tutti i centri hanno usato in moltissimi casi come padri di tori e di cui hanno acquistato le figlie, in quanto le migliori. A quel punto, la popolazione Holstein ha cominciato ad incrociare soggetti con parentela simile, incrementando in questo modo la consanguineità.

Si è scritto molto sugli effetti della consanguineità e la maggior parte degli studi condotti indica una perdita di produzione di 27 chili di latte ogni 1%, con ripercussioni anche su grasso e proteine. Ogni 1% equivale a 6 giorni aperti in più nell’ambito riproduttivo e si otterranno animali meno vigorosi. Si consiglia di non superare il 6,25% di consanguineità e in questo modo, potremo senza dubbio migliorare l’efficienza dei nostri animali. Ecco come possiamo farlo: 1 Conoscendo il livello di consanguineità dei propri animali e prefissandosi l’obiettivo di non superare il 6,25%; 2 Utilizzando sempre un programma di accoppiamenti che tenga in considerazione varie generazioni nel pedigree di ogni animale. È estremamente difficile ricordare i pedigree di tutte le nostre vacche e ancor più calcolare la loro consanguineità; 3 Usando linee genetiche diverse. Non guardate solo le classifiche e non utilizzate solo i tori con i risultati più elevati. Quando si usano i tori nelle posizioni più alte delle classifiche, è preferibile usare linee di sangue diverse, anche se non sono ai primi posti. La differenza a livello di progresso genetico sarà limitata, ma questo contribuirà a tenere sotto controllo la consanguineità. Consigliamo di non usare mai il “crossbreeding” o genetiche che possono migliorare i dati di consanguineità, comportando però il grave rischio di ridurre notevolmente la qualità genetica e il rendimento delle nostre vacche future. Pagheremmo a caro prezzo questa decisione.

Utilizzate il miglior programma di accoppiame nti disponibile sul me rcato, che si basa s u 9 ge nerazioni de l pedigre e.

Le migliori vacche degli anni Sessanta erano quelle che producevano 25 litri di latte. Trovare delle vacche che producevano 50 litri al giorno era qualcosa di straordinario, mentre oggigiorno una vacca deve produrne 80 per distinguersi dalle altre. Prima, se si vedevano le vacche nei prati, molte di queste avevano mammelle estremamente profonde, capezzoli lunghi e grossi e svariati problemi morfologici, mentre oggi è molto difficile trovare vacche di questo tipo. I progressi della razza sono stati irrefrenabili e le vacche Holstein sono di gran lunga migliori in tutto, produzione e morfologia, ma è anche vero che hanno un livello superiore di consanguineità. La consanguineità è e sarà inevitabile quando si usa un toro di qualità superiore: tutti, assolutamente tutti i centri li utilizzano infatti come padri di tori. I tori più alti nelle classifiche sono quelli con maggiori probabilità di avere figli con risultati molto elevati e di conseguenza, vengono utilizzati in modo massiccio. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

18 Febbraio 2016

Vi aiuteremo gratuitamente a tenere sotto controllo la consanguineità, elaborando accoppiamenti con i tori che volete usare, nostri o della concorrenza.

Una Soluzione Professionale per gli Accoppiamenti Promate, il programma di Semex per gli accoppiamenti, utilizza la più aggiornata tecnologia e conoscenza sui bovini per fornire agli allevatori le corrette soluzioni per gli accoppiamenti. Risparmiare Tempo:. mostra in modo semplice ed immediato la vacca e indica l'accoppiamento con il massimo guadagno genetico, non è richiesto altro tempo. Aumentare i Profitti: riduce l'inbreeding utilizzando fino a otto generazioni dietro all'animale dai dati di pedigree. Diminuire le Spese: riduce il tempo necessario per la selezione ideale dell'accoppiamento, fornendo in maniera funzionale una previsione di vacche che durano di più in stalla Per ul teri or i i nfo rmazi on i con tatta i l tuo r appr esentan te di zon a


CONCORSI

DAIRY SHOW 2016 a Verona: la genetica dominante di SEMEX

Da destra a sinestra Du Bon Vent Inkapi, (Brawler) di All. Beltramino, BAG2 & AL.BE.RO, Campionessa Vacche Giovani e Campionessa di Riserva Assoluta, Deborah di Soc Agr Dosso Pallavicino S.S, Campionessa di Reserva Vacche Giovani, e Sabbiona Mirta (Numero Uno) dell’Az. Agr. Sabbiona di Ciserani, Menzione d’Onore Vacche Giovani (foto di Cowsmopolitan Dairy Magazine)

L

o scorso venerdì 5 febbraio si è tenuto il Dairy Show Europeo 2016 presso la Fieragricola di Verona, uno show che ha visto partecipare allevamenti ed animali di gran spessore con una varietà e presenza dominante di riproduttori Semex rappresentati dalle proprie fantastiche figlie. E proprio queste figlie di ben 12 diversi tori Semex si sono distinte e sono finite tra le fila delle top 5 di ogni classe, vincendone 5 e conquistando 8 secondi posti! Una delle protagoniste dello show è stata senza dubbio Du Bon Ve nt Inkapi , figlia di 0200HO05929 Gen-I-Beq Braw ler di All. Beltramino, BAG2 & AL.BE.RO., che oltre ad aver vinto la propria categoria “Vacche Senior 2 anni” ed avere ottenuto il premio “Miglior Mammella Vacche Giovani”, è stata incoronata “Campionessa Vacche Giovani” e “Campionessa di Riserva Assoluta”! “Campionessa Manze e Giovenche ” è L a Po rte a Windbrook Holly di Soc. Agr. TJR Portea e Alberto Medina (ES), figlia di Gillette Windbrook, il quale piazza 6 figlie nelle top 5 di 5 diverse categorie, con 1 primo posto e 3 secondi posti! Sempre tra le fila delle manze, Be l BAG2 Zanz ibar Victoria di All. Beltramino, BAG2 & Nutral, figlia di 0200HO07790 Hoanster Zanzibar, vince la categoria “Manze da 12 a 15 mesi” e viene premiata “Menzione d’Onore Manze e Giovenche”.

Altra vacca sopra le righe è stata Sabbiona Mirta , figlia di 0200HO07450 Amighetti Numero Un o dell’Az. Agr. Sabbiona di Ciserani, vincitrice della categoria “Vacche di 2 anni Junior” e “Menzione d’Onore Vacche Giovani”. La superstar mondiale 0200HO06480 Val-Bisson Doorman, non manca l’appuntamento fieristico e colloca 3 giovani figlie in 3 diverse top 5 di classe, con un secondo posto ottenuto da Muri Doorman Umbre lla di Soc. Agr. Muri Holsteins nella categoria “Manze da 15 a 18 mesi”. Altri riproduttori Semex con figlie nei piani alti delle varie classi sono stati: 0200HO05592 Crackholm Fever con un 2° posto, 0200HO02137 Pine-Tree Sid con un 3° ed un 5° posto, 0200HO03603 Gillette S tanle ycup con 2° e un 4°, 0200HO05630 Comestar L a va n g u a r d e 0200HO03648 Domicole Ch elios con 2 terzi posti. Tra le vacche adulte domina lo storico Goldwyn: 7 figlie nelle top 4 di 4 diverse classi e tutti i primi 4 posti della classe “Vacche di 6 anni e oltre” sono sue figlie e la vincitrice di categoria, Elle Goldwy n Blizar di Ferrarini Spa, è stata premiata come “Campionessa di Riserva Vacche Adulte”. Infine facciamo i complimenti a Be l Barclay Se le n di All. Beltramino & AL.BE.RO., Campionessa Assoluta dello Show e a Allevamento Beltramino S.S. di Beltramino F.lli e C. proclamato “Primo Espositore”. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Febbraio 2016

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