Gazzetta di Semex - Ottobre 2016

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INVESTI 5 PER GUADAGNARE 10

L’efficienza alimentare e il rapporto con l’IOFC (Income Over Feed Cost)

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COS’È L’EFFICIENZ A A LIM ENTAR E?

La Feed Efficiency (FE), chiamata talvolta efficienza nella conversione in latte o efficienza del consumo di sostanza secca, è un parametro semplice per determinare la capacità relativa delle bovine di trasformare i nutrienti degli alimenti in latte o nelle sue componenti. Detto in modo il più semplice possibile, si tratta dei chilogrammi di latte prodotti per chilogrammo di sostanza secca consumata. Questo concetto dovrebbe essere sempre tenuto in considerazione nelle razioni delle vacche, e diventa ancora più importante nei periodi in cui i margini di profitto sono molto bassi (costi elevati e ritorno limitato). Una strategia per affrontare questi periodi in cui i margini di profitto sono ridotti , è quella di aumentare , il latte prodotto per chilogrammo di sostanza secca somministrata. Un ulteriore beneficio dell’incremento dell’efficienza alimentare delle bovine sta nel fatto che vengono eliminati meno nutrienti attraverso le feci. L’efficienza alimentare incide quindi sia sull’efficienza economica sia su quella ambientale. Ci sono due modi per migliorare l’efficienza alimentare , uno consiste nell’incrementare la produzione di latte con la stessa ingestione di sostanza secca e l’altro nel ridurre l’ingestione di sostanza secca mantenendo la produzione di latte. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

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Molte delle modifiche apportate alle razioni che aumentano la produzione di latte, incrementano al contempo l’efficienza alimentare. In generale, man mano che la vacca produce più latte, la proporzione di nutrienti destinati al mantenimento diminuisce. In altri termini, i costi fissi dell’animale tendono a distribuirsi in modo migliore, rendendolo più efficiente a livello economico ed energetico. Una volta coperti i costi fissi per un animale, la produzione aggiuntiva di latte richiede meno energia e meno proteine. Ciononostante, si presenta un problema con questi “costi fissi”, dal momento che non vengono fissati chiaramente. Man mano che aumenta l’ingestione di sostanza secca, si riduce la digeribilità e la vacca in qualche modo comincia a essere meno efficiente nell’estrarre energia dalla razione. Questa riduzione della digeribilità aumenta maggiormente man mano che incrementa il consumo e costituisce un vero problema nelle vacche a elevata produzione , quindi alto consumo

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CALCOL AR E L’EFFICIENZ A ALIMENTAR E

Si devono tenere in considerazione vari fattori importanti nel misurare e calcolare l’efficienza alimentare.


Di Jud Heinrichs, Professore di Scienze della Produzione Lattiera e Virginia A. Ishler, Esperta nell’incremento della produzione di latte. Dip. di Scienze Animali, Università della Pennsylvania, USA - Tradotto da Bernat Sales Nogueras, Veterinario e Consulente del Gruppo Ahedo

• Ut ilizzare l’Ingest ione di sosta nza se cca (DMI, Dry Matte r Intake ) : sono fondamentali dati precisi sulla DMI per ottenere una stima affidabile dell’efficienza alimentare. Questo significa sommare non solo gli alimenti somministrati, ma anche i resti giornalieri. L’ingestione può essere misurata per gruppi, per un allevamento intero o anche per vacca a stabulazione fissa. • Misurare l’ingest ione di sost an za secca delle compon enti della razione: è importante monitorare il contenuto di sostanza secca della razione e del foraggio utilizzati per ottenere una stima precisa dell’efficienza alimentare. Il contenuto di sostanza secca nel foraggio fermentato e nella razione devono essere analizzati su base settimanale. • Latte Corretto a Energia (ECM): in genere si standardizza l’efficienza alimentare utilizzando la produzione di ECM. Questa standardizzazione consente di fare raffronti fra razze e allevamenti con differenze sostanziali nella composizione del latte prodotto. La formula seguente dovrebbe essere utilizzata per la conversione alla produzione di ECM (Tyrrell & Reid, 1965).

ECM = (12,82 x kg di grasso) + (7,13 x kg di pr oteine) + (0,323 x kg di latte) I calcoli che si utilizzano per l’ECM sono lievemente diversi rispetto a quelli utilizzati per la produzione di latte (non corretto) e in letteratura si trovano entrambi i metodi. Entrambi i calcoli hanno valore e i risultati sono spesso simili. Per migliorare ulteriormente la precisione del calcolo dell’efficienza alimentare, il consumo (DMI) potrebbe anche essere corretto al contenuto di energia. Correggere il consumo (DMI) a uno standard Mcal / kg aumenterebbe la precisione del calcolo dell’efficienza alimentare e consentirebbe di fare raffronti fra le razioni di diversa composizione. L’efficienza alimentare potrebbe essere calcolata con le Mcal di latte prodotto per le Mcal della razione consumata (Efficienza dell’energia). Determinare l’efficienza alimentare in questo modo eliminerebbe la variabilità legata alla densità di energia della razione e la digeribilità del foraggio. Secondo questo principio e metodo di calcolo si potrebbe calcolare l’efficienza delle proteine. Questi metodi si concentrerebbero maggiormente sulla capacità delle vacche di produrre latte in modo efficiente, più che considerare la capacità della razione di per sé di produrre latte.

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FATTORI CHE IN FLUISCONO SULL’EFFICIENZA ALIMENTARE

a. Foraggio Il foraggio incide in modo significativo sull’efficienza alimentare.

Dal momento che si tratta della componente che incide maggiormente sulla parte legata alla digestione lenta nella dieta delle vacche da latte, il foraggio è fondamentale per mantenere l’efficienza alimentare desiderata. Influisce anche in modo consistente sull’efficienza alimentare perché è l’ingrediente della razione con maggior variabilità a livello di digeribilità e composizione di nutrienti, oltre a costituire, in molti casi, la proporzione maggiore della razione. È stato dimostrato che l’efficienza alimentare è legata direttamente alla digeribilità del foraggio, ossia che una maggior digeribilità del foraggio nella razione comporta un’efficienza alimentare più elevata. Con l’eccezione di casi molto inusuali di concentrati, per esempio, trattati in modo sbagliato andando a danneggiare le proteine o altre componenti, si tratta sempre di esempi più digeribili del foraggio. Dal momento che la densità di energia ha lo stesso rapporto con l’efficienza alimentare, vale la pena fare più sforzi durante il raccolto, lo stoccaggio e la somministrazione di foraggio, per ottenere un foraggio della maggior qualità possibile. Alimentare le bovine da latte con foraggio di qualità più elevata è fondamentale. Un altro modo in cui il foraggio può influire positivamente sull’efficienza alimentare è attraverso il mantenimento dell’ambiente microbico ruminale desiderato. L’acidosi ruminale (pH ruminale basso) può incidere negativamente sull’efficienza alimentare, diminuendo la digeribilità della fibra attraverso cambiamenti nei profili microbici ruminali. Una fibra efficace, fisicamente adatta (della dimensione di una particella di foraggio) nella razione contribuirà a mantenere un ambiente ruminale adeguato, stimolando la masticazione e la ruminazione, aumentando la secrezione di saliva e, a sua volta, la funzione tampone del rumine. La lunghezza della particella di foraggio è dunque necessaria per il mantenimento dell’ambiente ruminale e per una motilità corretta. Se si osserva che c’è un netto margine di miglioramento nei valori di efficienza alimentare, può voler dire che la qualità del foraggio deve essere incrementata. Va valutato come assegnare in modo migliore il foraggio ai vari gruppi di animali nell’allevamento, a seconda delle loro qualità e vanno analizzate le pratiche di raccolta e conservazione di questo foraggio per modificarle nei prossimi anni.. b. Fase di lattazione I giorni in latte (DIM) influiscono notevolmente sull’efficienza alimentare, perché nella prima fase di lattazione, le vacche perdono peso corporeo e usano questa energia per la produzione di latte. Questo aumenterà “artificialmente” l’efficienza alimentare calcolata solamente tenendo in considerazione il DMI e la produzione di latte. Un’efficienza alimentare elevata (> 2,0) nella prima fase della lattazione può indicare un problema, perché può essere che le vacche stiano perdendo peso e avendo forse una serie di disturbi metabolici. D’altro canto, le vacche a fine lattazione prendono peso e l’efficienza alimentare calcolata diminuisce. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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L’efficienza alimentare e il rapporto con l’IOFC

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Questa efficienza alimentare inferiore non dovrebbe essere vista in modo negativo. Le vacche devono prendere peso a sufficienza, per aumentare le riserve corporee, affinché le possano utilizzare quando iniziano la lattazione seguente in bilancio energetico negativo. Di conseguenza, i DMI medi dell’allevamento dovrebbero essere presi in considerazione quando si valuta l’efficienza alimentare e la variazione nelle diverse fasi di lattazione è completamente normale Tabla 1. EFFICIENZA ALIMENTARE CONSIGLIATA (FE KG LATTE / KG DMI) PER VACCHE IN VARI GRUPPI E FASI DI LATTAZIONE Gruppo DIM FE* Un gruppo, tutte le vacche Gruppo in prima lattazione Gruppo in prima lattazione Gruppo dalla seconda lattazione in poi Gruppo dalla seconda lattazione in poi Gruppo post-parto Allevamenti / gruppi problematici

150 - 225 < 90 > 200 < 90 > 200 < 21 150 - 200

1,4 - 1,6 1,5 - 1,7 1,2 - 1,4 1,6 - 1,8 1,3 - 1,5 1,3 - 1,6 < 1,3

Fonte: M. Hutjens, Università dell'Illinois * queste raccomandazioni si basano sui valori di ECM

c. Esigenze di manten iment o Il cambiamento delle esigenze di mantenimento delle vacche determinerà quanto del consumo di energia può essere destinato alla produzione di latte. Per esempio, una vacca al pascolo dovrà destinare più energia a camminare rispetto a un’altra in stabulazione in box o postazione fissa. Altri fattori, oltre all’attività fisica, che incideranno sulle esigenze di mantenimento delle vacche sono: dimensioni corporee, temperatura ambiente / stagione e livello di stress. Più vecchia sarà la vacca, maggiori saranno le sue esigenze di mantenimento. Più sarà lontana la vacca dalla sua temperatura di comfort, maggiore sarà l’energia che destinerà per mantenere la temperatura corporea fisiologica. Questo punto è importante per i climi freddi, ma soprattutto per lo stress da calore. d. Numero di lat tazione L’efficienza alimentare dipende inoltre dal numero di lattazione, perché le vacche in prima lattazione stanno ancora crescendo, per cui una parte del consumo di energia sarà destinato a sostenere la crescita. Dopo che le vacche raggiungeranno la maturità, non dovranno più destinare una parte delle risorse energetiche alla crescita, per cui potranno utilizzarle esclusivamente per il mantenimento e la produzione di latte. e . Comfort della vacca Questo fattore fa riferimento alle esigenze di mantenimento, perché un aumento delle condizioni di stress porterà in generale a un incremento dell’energia destinata al mantenimento stesso. Vari fattori possono provocare stress nelle vacche, come per esempio: freddo o caldo eccessivo, sovraffollamento, malattie, fango o letame in eccesso… La Gazzetta di SEMEX ITALIA

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f. A ddit ivi alime ntari Ci sono evidenze del fatto che somministrare lieviti, ionofori e altri additivi che migliorano la flora microbica può aumentare l’efficienza alimentare, soprattutto quando le vacche sono soggette a stress da calore. In generale, questi additivi aumentano l’efficienza alimentare incidendo positivamente sulla digestione della fibra. Tuttavia, si tratta di miglioramenti minori rispetto a quelli che si potrebbero ottenere incrementando la qualità del foraggio.

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UTIL IZ Z AR E L’EFFICIENZ A AL IMENTAR E

L’efficienza alimentare è solo uno degli strumenti disponibili per monitorare la resa dell’allevamento, ma non dovrebbe mai essere utilizzata come unico parametro per prendere decisioni. Ciononostante, l’efficienza alimentare può essere utile per determinare se esistono margini di miglioramento dell’IOFC e potenzialmente per ridurre il volume di deiezioni e nutrienti che finiscono nell’ambiente. L’IOFC si calcola in questo modo:

Pre zz o de lla tonne llata di latte x ( me dia de lla produzione giornalie ra pe r vacca in kg/ 1000) – Pre zz o de lla tonne llata di sostanza se cca x (cons um o d i s os t an z a s e cc a g i orn a li e r a p e r vacca/1000) . Non si dovrebbe mai supporre che un’efficienza alimentare elevata sia legata a un miglior IOFC. La tabella 2 illustra questo punto utilizzando uno studio di ricerca condotto da Penn State nel 2006, che raffrontava l’efficienza di nutrienti, per razioni a base di erba medica o prato. Ogni mese, la dimensione della particella di mais cambiava, in quanto si passava dalla macinazione grossa a quella fine. Gli altri parametri rimanevano gli stessi. La razione a base di prato ha mostrato costantemente un’efficienza alimentare superiore a quella a base di erba medica per tre dei quattro mesi. Ciononostante, la razione a base di erba medica ha sempre superato nettamente quella a base di prato , a livello di IOFC. Nel raffronto dell’efficienza alimentare rispetto alla base di foraggio, in marzo, le diete a base di erba medica hanno mostrato un’efficienza alimentare inferiore rispetto a febbraio e aprile, ma hanno avuto un “income” (reddito) superiore (IOFC). Lo stesso si è verificato nelle diete a base di prato , se si raffrontano febbraio e marzo. Bisogna sottolineare che l’efficienza alimentare è stata buona sia nelle diete a base di erba medica che nelle diete a base di prato durante i quattro mesi, considerando che le razioni sono state somministrate a un unico gruppo di 60 vacche con 180 giorni in latte. L’altro caso che può presentarsi è un’efficienza alimentare molto bassa per il livello di produzione di latte. La tabella 3 illustra il caso reale di un’azienda in cui l’efficienza alimentare è estremamente bassa. C’è ampio margine di miglioramento dell’IOFC, se s’incrementa l’efficienza ali-


Tabell a 2. RESA DELLE VA CCH E ALIMENTATE CON RAZIO NI A BAS E D'INSILATO D I ALFA ALFA

Mese

Latte kg

O ERBA IN TMR Prot ein a ECM, % kg

Grasso %

Razione a base di alfalfa Feb 205,25 4,00 Mar 206,57 3,97 210,98 3,83 Apr Mag 227,52 3,94 Razione a base di erba Feb 183,42 4,00 Mar 183,42 3,85 Apr 188,72 3,69 Mag 188,27 4,10

FE

IOFC, $ / Dimensione particella vacca/g. di mais

3,00 3,16 2,98 2,94

215,39 218,26 216,27 236,12

1,51 1,46 1,53 1,76

10,74 11,60 10,95 12,37

macinato macinato macinato macinato

fine grosso fine grosso

3,00 3,09 2,91 3,26

192,46 190,04 189,16 203,27

1,66 1,64 1,61 1,71

10,09 10,15 9,66 10,74

macinato macinato macinato macinato

grosso fine grosso fine

ECM = Latte corretto a energia. Brown et al., 2006. Journal of Dairy Science. 89:106.

Tabella 3. AUMENTO POTENZIALE D ELL'IOFC PER IL MIGLIORAMEN TO DELLA FE

Latte kg

Grasso %

% Proteina %

27,2 27,2 27,2 27,2

4,60 4,60 4,60 4,60

3,20 3,20 3,20 3,20

3,5 % FCM kg

ECM kg

DMI kg

FE

32,2 32,2 32,2 32,2

30,8 30,8 30,8 30,8

23,6 22,7 21,8 20,9

1,32 1,37 1,43 1,49

Miglioramento potenziale IO FC $ / dell’ IOFC $/ vacca/g. vacca/g. 3,69 4,00 4,33 4,63

0,31 0,64 0,94

Caso reale di un'azienda in cui le vacche Holstein consumano 23,6 kg di sostanza secca e producono una media di 27,2 kg di latte al giorno. Migliorare la FE ha il potenziale d'incrementare l'income di 0,31 - 0,94 $ / vacca / giorno, supponendo che il latte abbia un prezzo di 20 $ / 45 kg e utilizzando i prezzi degli alimenti di luglio 2011.

Tabel la 4. PRODUZIONE TOTALE STIMATA DI LETAME PER 100 VACCHE IN LATTAZIONE, SULLA BASE DELL'FE

Latte kg

D MI kg

Grasso %

Proteina %

Let ame totale kg/vacca

36 36 36

24,5 23,6 22,7

3,6 3,6 3,6

3,1 3,1 3,1

74 72 70

Produzione annuale di letame kg 2.699.226 2.626.148 2.553.069

Riduzione poten ziale Efficienza di let ame aliment are prodotto, kg ECM / DMI 73.079 146.157

1,49 1,55 1,61

ASAE D384.2 Mar2005 Produzione e caratteristiche del letame. Il letame totale viene calcolato a partire dal solido totale, supponendo un'umidità dell'87 %.%

mentare. Questa tabella illustra il potenziale raggiungibile se i miglioramenti non compromettono la produzione. Se il foraggio è di scarsa qualità, possono presentarsi limitazioni nel raggiungimento dell’ingestione a livelli adeguati. Si possono ottenere miglioramenti nell’efficienza alimentare se si riesce ad aumentare la densità energetica della dieta, molto probabilmente utilizzando integratori acquistati. Monitorare l’IOFC con l’efficienza alimentare è una valida strategia per evitare di sacrificare l’IOFC per l’efficienza alimentare. L’efficienza alimentare ha anche ripercussioni ambientali. In teoria, se gli animali riescono a trasformare in modo più efficiente gli alimenti in latte, verranno prodotte meno deiezioni e saranno sprecati meno nutrienti. Le tabelle 4 e 5 esaminano il caso in cui le vacche hanno una produzio-

ne media di 36 kg di latte, al variare dell’efficienza alimentare, con valori di 1,49, 1,55 e 1,61. La riduzione del volume di deiezioni derivante dal miglioramento dell’efficienza alimentare potrebbe incrementare la capacità dell’azienda d’immagazzinare letame più a lungo, riducendo il rischio di saturazione del stesso o di uno smaltimento forzato in condizioni non ideali o corrette. La riduzione dei livelli di azoto e di fosforo potrebbe ipoteticamente consentire una maggior flessibilità nella quantità di letame che può essere usata nei campi. Come dimostra questo esempio, monitorare l’efficienza energetica ed esaminare le strategie può apportare miglioramenti che nel tempo potrebbero avere implicazioni sostanziali per i piani di gestione dei diversi nutrienti. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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L’efficienza alimentare e il rapporto con l’IOFC

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Tabel la 5. SECREZION E STIMATA D I NUTRIENTI PER IL LETAME , PER 100 VACCHE IN LATTAZIONE E S ULLA BA SE DELLE VARIA ZIO NI NELLA FE

DMI, kg

Secrezione di azoto per vacca, kg

Secrezione annuale di azoto, kg

24 24 23

0,44 0,44 0,42

16.203 15.831 15.460

Riduzione della secrezione Secrezione di annuale di fosforo azoto, kg per vacca, kg 371 743

0,05 0,05 0,05

Secrezione annuale di fosforo, kg 2.027 1.907 1.788

Riduzione della secrezione Efficienza annuale di alimentare, fosforo, kg ECM / DMI 119 239

1,49 1,55 1,61

ASAE D384.2 Mar2005 Produzione e caratteristiche delle deiezioni. la deiezione totale viene calcolata a partire dal solido totale, supponendo un'umidità dell'87 %. Riferimenti: vacche che producono 36 kg / giorno con 150 giorni in latte e 612 kg di peso corporeo. Composizione della razione: 16 % CP e 0,36 % P.

L’efficienza alimentare comporta varie applicazioni in strumenti di gestione per migliorare la produzione, la redditività e la gestione dei nutrienti. Per decenni, il settore della carne ha capito l’importanza di mantenere o migliorare l’efficienza alimentare per mantenere o migliorare i margini di redditività. Il settore del latte è sempre rimasto indietro nell’utilizzo dell’efficienza alimentare e nel prendere decisioni relative alla gestione delle razioni e dei nutrienti. Utilizzata correttamente, l’efficienza alimentare può costituire un valido strumento. Apportare miglioramenti all’efficienza energetica sarà quasi sempre redditizio, poiché significherà ottenere più latte per chilogrammo di sostanza secca consumata oppure ottenere la stessa quantità di latte somministrando una quantità inferiore di sostanza secca, ma di qualità più elevata.

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CONCL USIONI

L’efficienza alimentare (FE) non è altro che la capacità delle vacche di trasformare i nutrienti degli alimenti ingeriti in componenti del latte. Si tratta quindi di chilogrammi di latte prodotti per chilogrammi di sostanza secca di alimenti ingeriti. L’efficienza alimentare comporta implicazioni non solo economiche, ovviamente, ma anche ambientali, in quanto un’elevata efficienza alimentare tende a limitare il volume di deiezioni e di nutrienti riversati nell’ambiente. Per standardizzare l’efficienza alimentare in funzione della composizione del latte, che varia notevolmente a seconda degli animali, dei gruppi e delle aziende, si consiglia di utilizzare il latte corretto a energia (ECM), applicando la rispettiva formula di calcolo. Vari fattori influiscono sull’efficienza alimentare: foraggio (quantità e qualità), fase di lattazione (l’efficienza alimentare aumenta fino al picco di lattazione, per poi diminuire gradatamente fino alla fine), esigenze di mantenimento (in funzione di variabili come il tipo di stabulazione, le dimensioni corporee, le condizioni climatologiche, il livello di stress…), il numero di lattazione (le manze primipare destinano una parte delle risorse alimentari alla crescita, per cui l’efficienza alimentare è inferiore), il comfort della vacca (in quanto incide sul livello di stress degli animali) e gli additivi alimentari, che contribuiscono ad aumentare l’efficienza alimentare. L’efficienza alimentare costituisce un validissimo strumento per monitorare il bestiame, ma non dovrebbe mai essere utilizzata come parametro unico, bensì come mezzo per valutare se si può migliorare l’Income Over Feed Cost (IOFC), perché non si può mai dare per scontato che gli elementi siano necessariamente legati in modo diretto. Se invece si valutano congiuntamente, SI PUO’ arrivare a determinare fino a che punto l’efficienza alimentare possa limitare l’IOFC.

Nota conversione corrente approssimativa 1 $ = 0,89 €. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

6 Ottobre 2016


SEZIONE TECNICA

Ottimizzare il modello produttivo con un prezzo basso del latte Di Greg Bethardn DRMS, Raleigh, NC G&R Dairy Consulting, Wytheville, VA Tradotto da Bernat Sales Nogueras, Veterinario e Consulente del Gruppo Ahedo

n tempi economicamente difficili, è più importante riuscire a valutare l’fiefficienza della propria attività. Esistono vari strumenti per misurare il successo di un’azienda, ma il più utile, in periodi buoni e meno buoni, è il costo per tonnellata prodotta, a partire dai documenti contabili.

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Non importa esattamente quanti chilogrammi di latte producano le vacche, o quale sia la percentuale di rimonta, quello che conta è che il modello economico ottenga un costo basso per tonnellata. È un’occasione ottimale per rivedere i punti chiave per ottimizzare i costi di produzione.

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P U NTI CHIAV E P ER OTTIMIZ Z AR E I

NOSTR I COSTI DI P R ODU Z IONE

1. AVERE L’ALLEVAMENTO PIENO

Ogni azienda deve stabilire cosa significhi “pieno” a seconda delle circostanze ed in funzione di questo deve fare tutto il possibile per mantenere questo livello durante l’anno.

2. VACCHE S ANE E IN S ALUTE DOPO IL PARTO Le perdite economiche legate alle vacche in post parto sono semplici: uno scarso stato di salute in post parto comporta un sacrificio eccessivo di vacche che hanno appena partorito, una riproduzione inefficiente, elevati costi di rimonta, costi elevati al chilogrammo di latte prodotto e, in breve, un’azienda con problemi finanziari. La maggiore priorità nella salute dell’allevamento dovrebbe essere la salute post parto. Le vacche sane e in salute che hanno appena partorito diventeranno vacche efficienti e molto produttive.

Avere l’allevamento pieno significa raggiungere in media il 100% della sua capacità per tutta la durata dell’anno. Qualsiasi cifra al di sotto di questa media significa perdere un’opportunità, tranne nell’insolita circostanza in cui una singola vacca non stia facendo guadagnare assolutamente nulla.

Le vacche che non coprono i costi variabili dovrebbero essere sostituite da una manza oppure, nel peggiore dei casi, dovrebbe essere lasciato libero il rispettivo posto.

La definizione di “pieno” o al “100 % della sua capacità” non significa necessariamente una vacca per posto, o per spazio alla mangiatoia. Potrebbe voler dire più o meno questo, a seconda delle strutture, del contesto e della gestione.

Possiamo calcolare la soglia di redditività se coprono i costi variabili mediante una semplice formula: Cost i variabili/Prezzo per chilo di lat te. I costi variabili sono quelli che scompaiono quando una singola vacca viene riformata, che comprendono le spese per la nutrizione, i farmaci,

3. ELIMINA RE LE VACCHE N ON REDDITIZIE

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SEZI ONE TECNI CA

Ottimizzare il modello produttivo con un prezzo basso del latte

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i prodotti chimici e per il lavaggio dei capezzoli durante la mungitura, gli interessi e le spese relative all’energia. Se tali costi non sono coperti singolarmente dai profitti generati dalla vacca ogni giorno, significa che questa vacca non sta coprendo i costi variabili. Per esempio, supponiamo che i costi variabili siano di 5,50 $ al giorno e che il prezzo del latte sia 266 $ / tonnellata (0,266 $ / chilo): il punto di equilibrio sarà 5,50 $ / 0,266 = 21 kg di latte. In questo caso, qualsiasi vacca che produca meno di 21 kg dovrebbe essere riformata. Questo calcolo non dipende dal fatto che la vacca venga sostituita o meno. Per applicare questo concetto alla nostra gestione, dobbiamo tenere in considerazione altri criteri: • Le vacche gestanti (soprattutto quelle con oltre 100 giorni di gestazione) nella maggior parte delle aziende, non dovrebbero essere prese in considerazione per la riforma. • Le vacche dovrebbero avere un minimo di due controlli del latte al di sotto della soglia per essere considerate animali da riformare (ogni vacca può avere una “brutta giornata” a livello di controllo) e l’allevatore o il responsabile dovrebbero valutare la vacca visivamente prima di riformarla, per verificare che la produzione bassa sia reale. • L’asciutta precoce delle vacche gestanti può essere considerata un’opzione positiva, nel caso costi meno alimentarle con la razione delle vacche asciutte che con la razione di produzione e la loro produzione. In questo caso, la formula da applicare è la seguente: (Costi variabili – Costo razion e vacca asciutta)/ Prezzo pe r chilo di latte. Per esempio, supponendo che i costi variabili siano di 5,50 $ / giorno, che il costo della razione della vacca asciutta sia 2,50 $ e il prezzo per chilo di latte sia 0,2666 $, la soglia per l’asciutta precoce dovrebbe essere: (5,50 $ - 2,50 $) / 0,266 $ = 11,27 chili di latte al giorno. Secondo questo modello e con questi dati, ogni vacca gravida che produca meno di 11 – 12 chili di latte dovrebbe essere asciugata precocemente. Questa logica ovviamente funziona fino ad un certo punto, perché non ha molto senso tenere una vacca in azienda con previsioni basse (ME) e con meno di 100 giorni di gestazione. • Quando è dunque giustificata la riforma di vacche gestanti o vacche vuote, che sono poco produttive e la cui produzione giornaliera sarà al di sopra della soglia di redditività?... Sono stati creati vari modelli (Eicker et al, Kinsel, 1998, de Vries, 2004) per prevedere il Valore Attuale Netto di una vacca rispetto a quello di una manza, che presumibilmente prenderà il suo posto. Fra i parametri considerati per stabilire questo valore figurano: il prezzo al macello, il costo delle manze da rimonta, i costi di alimentazione, il prezzo del latte e il tasso di gravidanza (pregnancy rate). Un modello per il calcolo del Valore Attuale coinvolge tutti i costi e tutti i profitti previsti per il futuro, tradotti però in dollari (in euro, o qualsiasi altra valuta) nel presente, per agevolarne il raffronto. Questi modelli, seguiti implicitamente, indicherebbero che una qualsiasi vacca con un Valore Attuale negativo andrebbe riformata. Tali modelli sono La Gazzetta di SEMEX ITALIA

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utili e validi, ma possono avere limitazioni, se non si prevedono correttamente le condizioni economiche del futuro, rispetto al presente. Si tratta di modelli che dipendono dalla vacca da sostituire.

4. TENERE IN CONSID ERAZIONE I PREMI PER QUALITÀ E COMPONENTI La maggior parte dei mercati offre premi economici per il latte di alta qualità (bassa conta di cellule somatiche e di batteri) e per il contenuto di grasso e proteine. Il premio meno lucrativo è in genere per la qualità del latte, seguito da quello per le proteine e poi per il grasso, ma dipendono tutti dal settore che acquista la produzione e dalla destinazione del latte, ovvero il prodotto finale. I premi totali possono superare i 22 $ / tonnellata (0,022 $ / chilo) negli allevamenti Holstein e ancora di più negli allevamenti Jersey o misti. Quando il latte si pagava oltre 400 $ / tonnellata, era sempre bene puntare a questo tipo di premi, ma con il latte a 222 $ / tonnellata, optare per un miglioramento delle qualità può essere fondamentale.

5. MASSIMIZZARE L’INCOME OVER FEED COST (IOFC) O MARGINE AL NETTO DEL COSTO DELL’ALIMENTA ZIO NE L’IOFC si calcola con i profitti derivanti dal latte venduto per vacca e al giorno, meno il costo dell’alimentazione per vacca e al giorno. Se le vacche producono 32 chilogrammi di latte, il latte si vende a 266 $ / tonnellata e i costi di alimentazione per vacca/giorno sono di 5,50 $, l’IOFC sarebbe (32 x 0,266) – (5,50 $) = 3 $ per vacca e al giorno. Qualsiasi strategia volta a incrementare l’IOFC è sempre positiva, a condizione che non si ripercuota negativamente sulla salute del bestiame. L’IOFC dipende da vari fattori: i costi di alimentazione (mercato delle materie prime), ovviamente, e il prezzo del latte. Si possono anche includere alcune conversioni in questa formula e lavorare con il latte prodotto per vacca e il prezzo finale del latte, con i rispettivi bonus o sconti per le componenti. Le decisioni che si prendono ogni giorno sull’alimentazione e sulla gestione della stessa si dovrebbero basare su valutazioni effettuate usando l’IOFC. Il costo per tonnellata della razione è uno strumento utile per analizzare le razioni (vacche in mungitura e vacche asciutte) durante un certo periodo di tempo e per controllare come abbiano influito la politica d’acquisto, i cali o gli eccessi, che sono fattori con una ricaduta sull’IOFC. Il costo per tonnellata della razione non è un buono strumento per prendere decisioni a breve termine, nella nostra strategia di alimentazione. L’IOFC è più indicato.

6. UTILIZZARE FO RAGGIO DI ALTA QUALITÀ Le ricadute economiche in un’azienda che produce latte cominciano e finiscono con la qualità del foraggio. Le vac-


che che mangiano quantità elevate di foraggio di qualità e in buone condizioni, molto probabilmente saranno sane, saranno produttive e si ingravideranno molto bene. È difficile avere vacche sane con foraggio di cattiva qualità.

7. AVERE UNA BUONA RIPRODUZI ONE IN VACCHE E MANZE Esistono vari metodi di calcolo per determinare il valore di una gestazione in un’azienda. Il valore più diffuso si aggira attorno ai 400 $ e in generale i produttori sono consapevoli dei benefici derivanti dalle gestazioni ottenute. Spesso le gestazioni delle manze tendono ad essere trascurate, ma in generale costituiscono circa il 35 % del totale in un’azienda che produce latte. Sulla carta, le gestazioni delle manze sono le più facili da ottenere, soprattutto in estate e sono valide quanto quelle delle vacche adulte, in termini di generazione del flusso di vacche. Il motivo nº1 della rimonta in molte aziende è la riproduzione (spesso confuso con “bassa produzione”). Le aziende che devono acquistare manze per mantenere il numero di capi costante, quello che acquistano sono gestazioni, ma è molto più economico ottenerle nella propria azienda. Il tasso del numero di gravidanze cerca di stimare il numero di gestazioni necessarie affinché un’azienda mantenga il flusso delle vacche. Esistono vari metodi per calcolare questo tasso. Il metodo descritto di seguito è semplice e si basa sui flussi del bestiame. Supponiamo che si tratti di un allevamento di 1.000 vacche in mungitura (senza includere le asciutte): in questa azienda dovrebbero partorire 100 animali al mese, o il 10 % delle vacche in produzione.

Il tasso del numero di gravidanze si calcolerà nel modo seguente: > Parti di manze: • Il 35 % dei parti dovrebbe essere costituito da parti di manze, in questo caso 35 parti al mese. • Con un tasso dell’1 – 2 % di aborti sarebbero necessarie 36 gestazioni al mese. • 36 gestazioni al mese equivalgono a 25 gravidanze per ciclo di 21 giorni. > Parti di vacche: • Il 65 % dei parti dovrebbe essere costituito da parti di vacche adulte, in questo caso 65 al mese. • Con un tasso di aborti / riassorbimenti del 15 %, per esempio, sarebbero necessarie 75 gestazioni al mese. •• 75 gestazioni al mese equivalgono a circa 52 gravidanze per ciclo di 21 giorni. La domanda più importante a cui rispondere dal punto di vista riproduttivo in azienda è la seguente: il volume delle gestazion i è sufficiente?... Il tasso del numero di gravidanze è più utile del tasso di gravidanza o del tasso di concepimento, per cercare di dare una risposta a questa domanda.

8. MIN IMIZZARE I COS TI DELLA RIMONTA I costi della rimonta in molti casi sono secondi per importanza nella produzione di latte, dopo l’alimentazione. In teoria, i costi della rimonta si coprono per mantenere le dimensioni e la struttura dell’allevamento. Nonostante ci siano vari metodi per contabilizzare il costo della rimonta delle nostre vacche, finiscono tutti con l’essere simili a questo principio: (costo delle manze di rimonta – valore delle vacche vendute) / tonnellate di latte venduto. Sul valore delle vacche vendute incide il tipo di vacca che vendiamo (che si tratti di vacche grasse alla fine della lattazione, oppure vacche che hanno appena partorito, normalmente magre, che dobbiamo vendere con urgenza), come anche la percentuale di vacche che si vendono rispetto a quelle che muoiono in azienda, che non generano alcun reddito, bensì un costo per l’eliminazione dei cadaveri. Il costo della rimonta è determinato dal prezzo che paghiamo per una manza sul mercato, o dal denaro investito per allevare una manza, senza includere il valore alla nascita. Nel caso in cui si acquistino tutte le manze, il valore delle vitelle vendute deve essere incluso nel calcolo delle vacche vendute. La quantità di latte venduto incide anche sul calcolo dei costi di rimonta. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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SEZI ONE TECNI CA

Ottimizzare il modello produttivo con un prezzo basso del latte

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In genere, ci si concentra sul tasso di rimonta annuale come misura per stimare il costo per sostituire il bestiame. Ciononostante, il costo della rimonta per tonnellata di latte venduto, come è stato riportato in precedenza, è un concetto molto più corretto per analizzare i costi di rimonta. Questo non dipende dal tasso di rimonta, se i costi di rimonta sono bassi rispetto al latte venduto. Non importa quanto si paghi per le manze, se i costi di rimonta per latte fatturato sono bassi. In definitiva, la soluzione migliore è il costo della rimonta diviso pe r il prezzo totale del latt e ven dut o durante un periodo di tempo rapprese ntativo; come riferimento per gli allevatori di altri Paesi, un obiettivo ragionevole nella maggior parte degli Stati Uniti potrebbe essere < 1,50 $. Alcuni semplici scenari possono contribuire a illustrare questo concetto. I tre esempi seguenti riguardano un’azienda di 1.000 vacche con 850 vacche in mungitura: > Sce nario A – 32 chili di latte per vacca e al giorno, 40% del tasso di rimonta, 10% delle perdite per morte, 500$ di profitti medi per vacca venduta, e 1.200$ di costi per manza allevata. - Latte venduto = 10 milioni di chili l’anno - Valore delle vacche vendute = 300 x 500$ = 150.000$ - Costo della rimonta = 1.200 $ x 400 = 480.000 $ - 10 milioni di chili = 220.000 quintali (in libbre) - Costo della rimonta = (480.000$ - 150.000$) / (220.000 quintali) = 1,5$ / quintale > Scenario B – 36 chili di latte per vacca e al giorno, 50 % del tasso di rimonta, 5 % delle perdite per morte, 500$ di profitti medi per vacca venduta, e 1.200$ di costi per manza allevata. - Latte venduto = 11 milioni di chili l’anno - Valore delle vacche vendute = 450 x 500$ = 225.000$ - Costo della rimonta = 1.200$ x 500 = 600.000$ - 11 milioni di chili = 250.000 quintali (in libbre) - Costo della rimonta = (600.000$ - 225.000$) / (250.000 quintali) = 1,5$ / quintale > Scenario C – 27 kilos de leche por vaca y día, 25 % de tasa de reposición, 2,5 % de pérdidas por muerte, 500 $ de media de ingresos por vaca vendida, y 1200$ de coste por novilla criada. - Latte venduto = 8 milioni di chili l’anno - Valore delle vacche vendute = 225 x 500$ = 112.000$ - Costo della rimonta = 1.200$ x 250 = 300.000$ - 8 milioni di chili = 185.000 quintali (in libre) - Costo della rimonta = (300.000$ - 112.000$) / (185.000 quintali) = 1,02$ / quintale Ridurre i costi di rimonta delle manze è un punto importante per diminuire i costi totali di rimonta. Entrano in gioco vari fattori, ma il più importante è ingravidare le vacche. La Gazzetta di SEMEX ITALIA

10 Ottobre 2016

Molte volte inganniamo noi stessi, utilizzando un numero non obiettivo per valutare la riproduzione delle manze: il tasso di concepimento. Sebbene possa essere una buona indicazione, la cosa più importante è sapere quante gravidanze si generano durante un periodo di te mpo recente e prefissato, come una settimana, 21 giorni, un mese…

9. TAGLIARE I COSTI IN MODO INTELLIGENTE Tagliare i costi è necessario e un buon allevatore riesce a farlo in modo intelligente. Ridurre i costi è sempre positivo, naturalmente se non si va a compromettere le seguenti aree: qualità del foraggio, salute degli animali, vacche ch e hanno appen a partorit o e gestazioni. Le aziende che tagliano le spese coinvolgendo o compromettendo queste aree sembra che non abbiano intenzione, in un certo qual modo, di rimanere a lungo nel settore.

10. CONT ROLLARE I COSTI DELLA MA NODOPERA Esistono molte formule per misurare l’efficienza della manodopera. Fra queste, generalmente, figurano le vacche per dipendente, i chilogrammi di latte venduto per dipendente… Sebbene alcuni di questi indicatori siano utili, la valutazione più esatta e precisa è il cost o della manodopera per ton nellata di latte venduto. Non importa quanti siano i dipendenti della vostra azienda, a condizione che il costo per tonnellata venduta sia corretto. Alcune spese possono far variare questo valore, a seconda che si imputino o meno al costo della manodopera, quali lavori subappaltati, come un servizio esterno d’inseminazione, se le manze sono allevate in azienda o meno, o solo in parte, la mascalcia e il trattamento delle vacche con zoppia… Idealmente dovrebbe essere tenuto in considerazione solo il team che lavora con le vacche adulte, mentre si dovrebbero considerare e analizzare a parte i dipendenti che si occupano della rimonta e dell’agricoltura. CONCLUS IONI La questione è estremamente semplice: avere un costo basso per tonnellata di latte prodotto vince su qualsiasi regola se si vuole guadagnare. Gli alle vatori che producono lat te a basso prezzo saranno quelli ch e rimarrann o più a lungo nel sett ore. Nota : Conversione attuale approsimata 1 $ = 0,89 €.

Bibliografía De Vries, A. 2004. Economics of Delayed Replacement When Cow Performance is Seasonal. J. Dairy Sci. 87:2947 Eicker, S. Dairy Comp 305, Valley Ag Software, Tulare, CA. Kinsel, M. 1995. An economic decision tool for dairy cow culling and replacement. Ph.D. Dissertation, University of Minnesota.


GENETICA

Fonte: Holstein International 08/ 2016.

DOORMAN un impatto irrefrenabile sulla razza

Traduzione e adattamento: Team SEMEX ITALIA.

IL BOOM IN EUROPA La grande offerta esistente di figli di Doorman anche da questa parte dell’Atlantico, mette in evidenza una delle sue qualità più particolari: trasformare un incrocio potenzialmente buono in un incrocio spettacolare. Nel CDN ha 29 figli attivi con prove oltre + 15 in Tipo su base canadese e 51 figli con prove oltre +3,00 in PTAT. In questo momento ci sono 12 tori con più +18 in Tipo e 5 di loro sono figli di Doorman, che occupano il 1º, 2º e 4º posto, ma non sono tutti nordamericani. Nella sua progenie europea figura l’italiano Toc-Farm Fitz della famiglia Fran con +18 a Tipo. Mentre l’olandese KH Cindernoor ha +17 con una produzione elevata. Entrambi i tori appartengono al programma europeo di Semex. LE SUE FIGLIE TRIONFANO A LIVELLO MONDIALE

Comes tar Lamadona Doorman (VG-89 2yr) 1ª nella sezione Junior 3 anni a Madison 2016.

l modo per valutare l’impatto di un toro sulla razza è la progenie. Nonostante abbia solo 4 anni, possiamo già affermare che Val-Bisson DOORMAN è uno dei tori la cui impronta si noterà per molte generazioni, come sta già avvenendo nella genomica, nei ring dei migliori concorsi mondiali e nelle aste di animali d’elite. Rivediamo ora i successi che ci portano ad attendere le prossime conquiste di questo grande toro.

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I SUOI FIGLI IN USA E CANADA Solo alla SEMEX sono stati provati 16 figli di DOORMAN: il suo impatto a livello mondiale sarà quindi immenso nei prossimi anni. Fra i più popolari in Canada troviamo senza dubbio Walnutlawn SOLOMON (Doorman x Lavanguard x FBI) e Progenesis NOVO (Doorman x Supersonic x Atwood), entrambi con + 18 per Tipo e due dei tori con migliori prestazioni di SEMEX per gli amanti della conformazione. Un altro figlio interessante per gli amanti della morfologia nella lista americana è senza dubbio Walnutlawn Blake, della famiglia Barbie. Ma per chi cerca un Doorman con indici importanti, il toro di riferimento è Ladys-Manor DOORSOPEN, il più alto dei figli per GTPI con 2.570 punti. Questa qualità deriva dalla linea materna, in quanto sua madre Ladys-Manor Dorcy Oda (VG88 -EXSM a 2 anni) ha una produzione in primo parto e 365 giorni di 14.483 kg, con +2.431 GTPI, essendo stata la ex Nº 1 nella Locator List di Holstein USA, che raccoglie le 5.000 vacche Top della razza per GTPI.

Ovviamente, anche le figlie del toro hanno mietuto successi notevoli. A partire dal Canada, Linden right Doorman Moodify è in cima alla lista di queste vacche straordinarie con un incredibile +22 in Tipo, ma non è un’eccezione: altre 6 Doorman hanno raggiunto +20, con una figlia VG89, 2 VG-88 e 23 VG-87. È inevitabile che anche i Centri si siano interessati a questo animale, come commenta Brad Sayles di SEMEX: “Sie me rs Doorman Roz è una figlia con cui abbiamo lavorato e quest’autunno avrà un figlio con Pulsar. Un’altra madre di tori è W a ln utka wn Doorman Bre anne, che con +18 in Tipo avrà un figlio con Entail alla fine dell’anno”. Considerato l’elevato valore genomico in tipo dei figli e delle figlie di Doorman, non sorprende che abbia trionfato nei ring dei concorsi o che abbia raggiunto vari record nelle aste. Il 2015 è stata una grande annata per Doorman anche a questo livello, facendo la storia al Supreme Dairy Show del Quebec, dove è stato decretato Miglior Toro (Premier Sire) della sezione Manze, risultato raggiunto per la prima volta da un toro genomico in un evento importante sulla scena mondiale. I successi sono proseguiti con Comestar Lamadona Doorman (VG-89 2a), che ha sorpreso nella sezione Juniors 2 anni a Madison e si è posizionata 4º, categoria in cui anche Wa l k e r b r a e Doorman Locket ha occupato le prime posizioni. Questa tendenza si è vista chiaramente anche alla Royal, con 7 Doorman fra le 15 migliori vitelle Junior. Nella recente Calgary Stampede, Barclay Doorman Cobra ha vinto la prima categoria genomica del mondo. Nel mondo delle aste d’elite, Doorman è stato in testa alle vendite su scala internazionale, compresa la vendita speciale Black and White nel Regno Unito, guidata dalle figlie del toro per 2 anni consecutivi o la SwissGenetics Top Sale in Svizzera, dove Hellender Doorman Cresta ha raggiunto la quotazione record di 14.741€. Come abbiamo detto all’inizio, a soli 4 anni di età Doorman è davvero agli inizi della sua carriera. Il futuro della sua progenie non può essere più entusiasmante! La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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N ยบ1 G TPI 2669 Nยบ1 Latte 2749 Lbs Nยบ1 Proteine 87 Lbs G rasso 96 Lbs Tipo 2,84


Sulle tracce del Nº1 del TPI Di Alfonso Ahedo Fernández

ell’era della genomica, scrivere di un toro provato è completamente diverso da quello che sarebbe stato alcuni anni fa, quando parlare di genomica era come parlare di fantascienza. Quando infatti si redigeva un articolo su un toro come Inspiration, aveva solo 20 figlie nelle prime prove, poi si parlava di Rudolph che aveva 100 figlie, in generale, tutte dello stesso Paese. Tuttavia, i tempi sono cambiati e in modo sostanziale… In questo nuovo scenario della genomica, quando escono le prove di un toro come SALOON, si parla di 1.489 figlie nelle prove USA, di 760 figlie in controllo latte in Canada e con già 2.000 parti all’attivo. Inoltre, proseguendo con SALOON, parliamo di un toro che ha figlie in molti Paesi, con milioni di dati e di figlie partorite e nate, alcune delle quali si trovano senza dubbio nell’azienda di qualche allevatore che sta leggendo questo articolo. Ed è proprio questo il grosso vantaggio della genomica: riduce i tempi aumentando notevolmente i progressi genetici, a vantaggio dell’efficienza.

N

ni MB o EX, che addirittura non contano sul sangue di O-Man, Shottle o Goldwyn, il che lo rende ancora più interessante: Iota x Planet 87 x B olton 92 x Forbidden 87 x Marshall 89 x Rudolph 87 x Tesk 90 x Apollo 90 Quando diciamo che SALOON è un toro speciale, è perché, oltre a tr asmettere una produzione straordinaria, dà vacche molto inter essanti a livello di conformazione: le sue figlie hanno una struttura dairy eccellente (alte, profonde, con costato ampio), ottimi attacchi posteriori, con un legamento centrale forte e buoni arti e piedi in generale. Vedremo senza alcun dubbio le figlie di SALOON nelle fiere, soprattutto perché sono già vincenti giorno dopo giorno in sala di mungitura.

Oggi parliamo quindi di un toro importante, perché quando parliamo di SALOON, non lo facciamo solo perché è il Nº1 del TPI, che comunque rimane un dato rilevante, soprattutto se si pensa che Saloon non è stato uno dei tori genomici superstar, utilizzato sulle migliori donatrici per la fertilizzazione in vitro. Il fatto più sorprendente, che lo rende un toro speciale, è la sua straordinaria capacità di trasmettere produzione e soprattutto i 39,5 chilogrammi di proteine. Sapevate che al momento si tratta del toro più alto in proteine della razza? Non esistono tori sul mercato, né provati né genomici, ad avere 39,5 chilogrammi di proteine. Lo stesso vale anche per i 1.247 chilogrammi di latte, che lo rendono il miglior toro della razza per questo indice, in quanto non esiste toro, provato e credo neanche genomico, che arrivi a questo risultato. Dietro ad un fantastico toro in produzione c’è sempre una madre fantastica, come quella di SALOON: Sandy-Valley Plane Sapphire VG -87, una vera e propria macchina da latte. A 2 anni e con due parti ha avuto una lattazione di 15.182 chilogrammi di latte in 305 giorni, con una produzione giornaliera di quasi 50 chilogrammi. C’è anche una famiglia di vacche straordinarie nel suo pedigree, con 7 generazio-

Figlie di SALOON in Reuter Dairy, Iowa (USA)

Tutto ciò ha reso SALOON uno dei tori più famosi del momento, con vendite che hanno raggiunto le 239.434 dosi, di cui 24.6 80 in Italia. E come si direbbe con un’espressione colloquiale: ed è solo l’inizio...

Non c’è nessuno meglio degli allevatori che mungono le figlie primo parto di 11.864 kg in meno di 300 giorni, con un equidi Saloon per condividere le proprie valutazioni sulle sue figlie: valente in età adulta di 15.525 in 305 giorni. Rick e Dan Reuter di Reuter Dairy, uno dei migliori Si sono qualificate tutte all’ultima tornata, con una media di 81 allevamenti dell’Iowa (Stati Uniti), con 850 vacche, ci dicono: punti e un 70% di BB o più, il che non è certo male per un toro “Per un’azienda commerciale le vacche senza problemi non con una produzione così elevata (una MB e due con 83 punti). hanno prezzo. Le nostre figlie di Saloon fanno Tutte le figlie del toro si distinguono per strutparte di questo gruppo, partoriscono senza tura, capacità e struttura dairy, con una mamproblemi, hanno buone mammelle, buoni arti mella di alta qualità, una buona texture e un e piedi e fanno moltissimo latte”. buon legamento, sebbene siano da proteg- In primavera Paco Ahedo ci ha riferito gere l’attacco anteriore e la profondità. Arti e dell’evoluzione delle 10 Saloon de La piedi sono corretti, anche se è meglio usarlo Travesía (Navarra, Spagna), cui ora aggiunge: su vacche con una buona vista da dietro. “La prima cosa da sottolineare è che le 10 figlie Credo che, sapendo che le madri di queste che hanno partorito sono ancora tutte da noi. dieci Saloon sono un gruppo di vacche piutHanno partorito tutte tranne una molto giovane tosto intermedio, in cui si distinguono due (23 mesi in media), quasi nello stesso momenanimali (è curioso che siano le madri delle to. Bisogna inoltre mettere in evidenza che è due vacche che hanno ottenuto 83 punti), stato facile ingravidarle, otto sono gravide (tutte possiamo prevedere che, con accoppiamenti alla prima o alla seconda inseminazione) e solo ben fatti, i risultati saranno favolosi, tenendo con due dobbiamo lavorare un po’ di più. San dy V alley SAL OON 5203 VG-87 2yr. in considerazione il fatto che si tratta di un toro con una produzione estrema”. Attualmente hanno quasi 35 kg di media e una previsione in La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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GENETICA

Fonte: Holstein International 08/ 2016.

MERIDIAN, una fantastica combinazione di eccellenti mammelle e produzione

Traduzione e adattamento: Team SEMEX ITALIA.

Shottle su di lei, siamo stati fortunati ed è andato tutto bene”. Infatti, Sully Shottle May (EX90) è stata una delle grandi madri di tori di razza ed è stata anche la madre di Sully Planet Manitoba (VG-85), la madre di Meridian, di cui era proprietario Mike Sullivan con Bob Eustice, dell’azienda Hartford, che ha aggiunto il secondo prefisso Hart al nome di Meridian. Su Manitoba è stato fatto flushing intensivo e adesso ha oltre 150 discendenti distribuiti in tutto il mondo. Quando aveva 2 anni, è stata venduta a Stantons dell’Ontario, dove è stata classificata VG.0 SORELLE ECCELLENTI MERIDIAN è il migliore dei figli di Domain acquistati da SEMEX. “Il padre Domain è stato uno dei primi tori genomici con un pedigree diverso e un punteggio elevato in tipo, con una buona posizione in entrambe le liste TPI e Gillette Walkhavern Asleep ( Meridian) , VG-86-2yr. e V al-Bisson Meridian LPI”, spiega Mike West, sire analyst di Semex. Doriane, VG-88-2yr. Doriane è stata Menzione d’Onore All Canadian Milking Yearling 2014 “All’inizio lo abbiamo usato molto, ma poi i ed è sorella materna di Doorman. dati sono cambiati e quindi abbiamo smesso. ra i 100 migliori tori TPI USA, due si distinguono per La madre di Meridian era ancora una manza e in quel il Tipo straordinario, oltre il punteggio di 3,00: periodo le manze non venivano utilizzate quanto lo sono Meridian e McCutchen. Non sono per nulla distanti nella oggi”. Dal flushing che ha portato alla nascita di Meridian lista TPI, ma quando si parla di produzione, Sully Hart sono nate anche 3 femmine, 2 delle quali sono già state MERIDIAN supera McCutchen di niente meno che 570 kg, classificate EX: Sully-Hart Domain 134 appartiene a con un fantastico risultato di 1.006 kg di latte. Possiamo Stantons, mentre Sully-Hart 140 appartiene ad altri allevadire che MERIDI AN pot rebbe essere il toro più tori del Minnesota. Mike Sullivan ha ancora Sully-Hart 130, bilanciato della TOP 100 TPI, in cui figura 3° in Tipo classificata VG. e 2° per Sistema Mammario. Ha aggiunto 1.300 figlie nelle prove di agosto e ha mantenuto anche alcuni caratteri di SUPER MAMMELLA + SUPER PRODUZIONE salute molto alti e per questo si può usare sulle manze, avendo inoltre un seme estremamente fertile. Non è un “Le figlie di MERIDIAN sono vacche a elevata produzione, caso che si tratti di uno dei tori del momento. con un eccellente carattere dairy e il meglio è il sistema mammario”, commenta Mike West. “Hanno una texture UNA GENEALOGIA POTENTE eccellente, con attacchi larghi e alti, che si distinguono sia nella parte anteriore che nella parte posteriore, un buon “Sono orgoglioso se penso che tutti gli allevatori che hanno legamento, poco profonde e con capezzoli ben posizionati. lavorato con discendenti di Manitoba e May hanno ottenuQuando parliamo di animali che producono tanto latte, to ottimi risultati con questi animali. È la maggior ricompenavere una buona mammella è qualcosa di straordinario. sa possibile per un allevatore”, commenta il produttore del D’altro canto, si tratta di vacche alte e lunghe, con un costaprefisso Sully, Mike Sullivan del Minnesota (USA), parlando to aperto, arti e piedi piuttosto dritti, ma con buone qualità della madre e della nonna di Meridian. “Da quando ho ossea e profondità del tallone”. visto Nick Milan nell’azienda Poly-Kow, mi sono interessato L’eredità di MERIDIAN aumenta attraverso i suoi figli, che a questa famiglia di vacche: era un animale con un’ottima stanno già facendo parlare di loro. Fra i migliori figura struttura, con arti e piedi da migliorare leggermente e un senza dubbio OH-River-SYC BYWAY, uno specialista in tipo pedigree davvero interessante. In occasione della vendita con 3,84 PTAT e che ha già alcune vitelle spettacolari. Altri alla Convention Nazionale ho acquistato, con alcuni parfigli nella lista di SEMEX, come Eba GENTLE e Sandy-ValletI COURAGE, seguono la scia. Ma nessun altro toro negli tner, la figlia Johnan Marshall Mint (VG-89) e gli embrioni Stati Uniti o in Canada riunisce questi valori in tipo che lo che ne ho ottenuto hanno portato a MS Sully Oman collocano in cima alle liste, con una produzione oltre i 907 Muetze, classificata EX: una vacca solida, più lunga e con kg di latte: MERIDIAN è unico! più stile della tipica O-Man. Quando abbiamo usato

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La Gazzetta di SEMEX ITALIA

16 Ottobre 2016


GENETICA

La Francescana S.C.A. Buongiorno Alessandro! Dopo quasi 3 anni dal primo articolo con v oi sulla Gaz z etta di Semex, torniamo a La Francescana S.C.A.: come si è sviluppata a liv ello strutturale l’az ienda? Durante questo triennio è stata realizzata una tettoia per agevolare la messa in asciutta: è risultato strategico creare un ambiente ottimale in termini di benessere (spazio, igiene e ventilazione ecc.), riscontrando effetti positivi soprattutto in termini di mastiti dopo il parto. Entro qualche mese provvederemo ad installare i ventilatori su tutte le stalle che ne sono sprovviste e applicheremo sui grigliati tappeti in gomma e robot per la pulizia degli stessi. Apporteremo anche alcuni miglioramenti sugli ambienti di stalla per il benessere e per cercare di agevolare il lavoro. Da qualche mese, su una stalla che si presta strutturalmente, stiamo sperimentando il compost barn nella fase dell’asciutta fino al close up e sulle manze dal 6° mese di gravidanza. Abbiamo potuto riscontrare un miglioramento generale sulla pulizia degli animali e sulla sanità dello zoccolo. Per quanto riguarda le performance della mandria, come si sono evolute? 2012 Vacche me dia capi/ gg 348,64 Rimonta media capi/ gg 313,22 Latte prodotto hl pe r gg 86,75 Latte a vacca per gg 29,81 Cellule * 1000 301 Grasso 3,58 Proteine 3,36 Carica * 1000 43 % vacche vendute 36,14 % vacche morte 4,01 GG medi lattazione 192 Interparto medio 444 Parto 1° fecondazione 70 % vacche gravide 56 Durata asciutta 73

Anno 2013 2014 349,30 368,38 324,59 328,50 89,48 100,85 30,85 32,25 248 178 3,67 3,79 3,36 3,36 15 16 32,35 37,46 2,29 2,99 178,00 170,00 428,00 406,00 80,00 66,00 55,00 61,00 70,00 66,00

2015 370,76 359,38 105,17 34,11 172 3,79 3,34 11 38,57 1,89 162,00 383,00 68,00 61,00 64,00

6 mesi 2016 362,65 392,54 107,9 35,40 164 3,83 3,31 11 44,12 1,65 157,00 387,00 73,00 60,00 62,00

Quali sono i fattori principali che vi hanno permesso di crescere ed ottenere questi risultati? Le persone. In particolare il capostalla Sergio Gottarelli, arrivato dal bresciano ad inizio 2013 (dal 2016 in pensione), ha cambiato radicalmente il modo di lavorare e l’approccio ai problemi. Sintetizzando: le cose vanno fatte subito, bene, con metodo, in funzione alle esigenze degli animali e non della nostra comodità. Questa affermazione sembra un’ovvietà ma posso assicurare che è stata dura accettare e far accettare che il parto vada assistito anche alle 3 di notte, che il vitello vada colostrato subito, che risparmiare 1 euro sul foraggio se non è buono non serve, anzi è peggio, ecc. La chiave di svolta è avvenuta quando siamo riusciti a fare la squadra giusta: capostalla, veterinario alimentarista e poi man mano che si raggiungevano risultati è diventato più facile portare le maestranze interne sul binario voluto. Non siamo ancora da serie A, ma i presupposti per arrivarci credo ci siano.

Belluno, Veneto

Il programma genetico come si è sviluppato e come v iene applicato attualmente? Proseguiamo il servizio tecnico fornito da Promate, attivo ormai da 5 anni, per il piano di accoppiamento aziendale e viene sempre fatta la valutazione morfologica delle primipare con una frequenza di circa 2 volte all’anno. Inoltre a metà 2015 abbiamo iniziato ad avvalerci del servizio fornito dal software Se mexWorks che ci permette sia di selezionare i tori in base a caratteristiche personalizzabili, che di poter misurare immediatamente il loro potenziale ritorno economico per la nostra azienda. Ad ogni uscita dati si rinnova il pacchetto genetico che da poco più di un anno è composto interamente da tori genomici, sempre a pacchetti di 5/6 riproduttori; infatti dopo aver valutato le ottime prove dei riproduttori utilizzati in precedenza da genomici, siamo convinti oggi e per il futuro di utilizzare 100% Genomax™ per accelerare il progresso genetico. Oggi stiamo utilizzando Win dmill, Village r, A ft erb ur ner, Ke rrigan e S aloon; per quest’ultimo abbiamo fatto una graditissima eccezione: 1° toro provato del TPI, conforme alle nostre necessità e del quale abbiamo già 5 figlie in latte con ottimi risultati. I principali tratti su cui stiamo lavorando sono DPR, PL, velocità di mungitura e possibilmente che siano anche Im mun ity+™. Facciamo anche una selezione sulla B-caseina A2A2 e sulla K-caseina AB e BB. A livello genealogico invece, abbassare la consanguineità in azienda resta sempre un punto fondamentale. Infine ci teniamo a condividere il fatto che oggi tra gli animali giovani circa 55 sono rank 99. E da questi importanti miglioramenti, quali strategie av ete in programma di adottare e quali ulteriori obiettivi vi state ponendo per il futuro? È una domanda difficile. Prima avrei bisogno di conoscere le grandi strategie (politica economica europea e nazionale), anche perché quelle che ci sono, se ci sono, sicuramente per colpa mia, non le ho capite. È arduo fare strategie aziendali quando tutte le energie sono impiegate per sopravvivere nell’immediato. In questo contesto pensare di fecondare oggi una vacca della quale potremo mungere la figlia fra 3 anni ma rientrare nell’investimento fra 5 è da matti. In ogni caso i “matti” non sanno di essere tali e quindi stiamo investendo molto in genetica e sul benessere animale come sopra descritto. Le buone performance sulle manze ci permettono di rinnovare agevolmente la mandria in latte con animali sempre più performanti ed abbiamo iniziato a vendere anche vacche in latte (ecco spiegato l’alto tasso di rimonta del 2016). Crediamo che questa sia la strada giusta in quanto troviamo riscontro nei numeri che escono dal sistema di controllo tecnico-economico della mandria. Se poi il prezzo del latte ci potrà dare una mano, fra tre anni riusciremo ad aggiornarvi sui risultati che avremo raggiunto, altrimenti saremo noi a leggere di coloro che potranno ancora fare i “matti”. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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PANORAMA

ASHlyN VrAy GoldwyN (2X-EX96) TorNA IN VETTA AllE ClASSIFICHE MoNdIAlI A 10 ANNI dI ETA’ essere stata decretata Campionessa Riserva Vacche Adulte e seconda nella sezione adulte, dietro all’imponente O’Kalibra. Il fiore all’occhiello della sua partecipazione è stato il suo ingresso nel team spagnolo che ha battuto lo svizzero, coronando la Spagna come Campione d’Europa per la prima volta nella sua storia. Questa vacca sconosciuta ha così attirato l’interesse di tutti gli allevatori del mondo iniziando la sua storia di successi... Vari mesi dopo il favoloso spettacolo in Svizzera, Ashlyn ha partorito nuovamente iniziando la quinta lattazione, sempre nel 2013. Ponderosa l’ha quindi preparata per ASHLYN VRAY GOLDWYN, maestosa sul ring dell’Europeo a Colmar, con il suo l’unico grande concorso portatore Marc Comtois. internazionale del 2014, olto di rado un allevatore può vivere un’esperienza lo Show Internazionale Holstein di Verona di febbraio, come quella di Ashlyn Vray Goldwyn (Al.Be.Ro. dove ha raggiunto la vetta, diventando Campionessa delle Land & Cattle, Italia e Ponderosa Holsteins, Spagna), la Vacche Adulte ed essendo decretata Campionessa recente Campionessa Riserva al Confronto Europeo Assoluta. Ashlyn è quindi diventata una vacca famosa in 2016, che si è tenuto a Colmar (Francia) a giugno di quetutto il mondo, classificata EX-96, punteggio massimo ragst’anno e per questo abbiamo chiesto ai responsabili di giunto in Spagna per la prima volta. Ponderosa Holstein di parlarci di questa vacca così speciaAl ritorno da Verona, Ponderosa si è trovata di fronte a una le per il loro team. decisione difficile, a distanza di 2 anni e mezzo dal seguente Confronto Europeo e con non molti concorsi a Ashlyn compirà 11 anni a dicembre, dopo aver macinato cui partecipare. Cosa fare con una vacca adulta come lei? negli ultimi cinque anni una serie di record cominciati con Altre due lattazioni o ritardare la lattazione attuale e teneil suo approdo in Spagna nel 2011, dall’azienda in re la vacca asciutta per molto tempo?... Questa decisione Francia dove è nata, Gaec Vray Holstein. A metà della sua non è stata per niente facile e i responsabili tecnici delterza lattazione, è stata classificata per la prima volta in l’azienda hanno deciso di correre il grosso rischio della Spagna ottenendo 90 punti – EX. A causa di tutti questi seconda opzione. cambiamenti, la sua quarta lattazione è stata ritardata, ma nel 2012 era già gravida e ha cominciato a manifestare Ashlyn ha partorito di nuovo per iniziare la sua 6a lattaziotutto il suo potenziale. Ponderosa ha cominciato a prepane dopo 28 mesi (2,5 anni). È stata asciutta per 9 mesi, rarla per l’Holstein Show di Friburgo, mungendola 3 volte durante i quali la sua dieta e stato fisico sono stati seguiti al giorno, per arrivare nelle migliori condizioni all’appuncon attenzione, facendola passeggiare 4 chilometri al tamento europeo. Il risultato di questo programma è stato giorno negli ultimi due mesi. Dopo il parto, il primo mese incredibile e questa vacca, sconosciuta in Europa fino a è stato molto critico per una vacca di più di 10 anni di età. quel momento, era pronta per scalare la vetta delle clasHa perso più di 4 chili al giorno nei primi 40 giorni ed è sifiche in Europa. arrivata a produrre 50 kg di latte dopo due settimane, ragIl suo arrivo in prima linea sulla scena dell’allevamento giungendo i 70 kg dopo un mese (3 mungiture). È estremondiale in terra svizzera non poteva essere più deciso: mamente complicato mettere a punto un animale adulto all’Europeo 2013, Ashlyn ha conquistato il titolo di in poco tempo, in particolare con un intervallo così lungo Campionessa Riserva Assoluta Europea, oltre a fra i parti. Il team di Ponderosa mette in evidenza il poten-

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La Gazzetta di SEMEX ITALIA

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ziale di Ashlyn, che è senza dubbio una vacca speciale! Prima di arrivare a Colmar per il grande appuntamento del Confronto Europeo, Ashlyn è stata classificata n uovame nte EX-96, la prima vacca in Spagna ad aver raggiunto questo punteggio pe r la seconda volta. Un successo per Ponderosa, da aggiungere a un nuovo record raggiunto sempre nel 2016, ossia che un altro animale dell’azienda, Mora ndale G oldw yn Te lst are, diventasse l’unica altra vacca classificata EX-96 in Spagna. Ma torniamo ad Ashlyn: questa favolosa vacca di una certa età aveva ancora molto da dire ed è stato chiaro ancora una volta sul ring dell’Europeo 2016, accompagnata da un portatore di lusso, Marc Comtois di Comestar Holstein. Il resto è già storia: la sua eleganza e carattere dairy unici le hanno permesso di diventare nuovamente Campionessa Riserva al Confronto Europeo, come tre anni e mezzo prima in Svizzera, oltre a essere decretata Campionessa Riserva delle Vacche Adulte e prima nella sua categoria. Come vacca adulta, Ashlyn è riuscita ad arrivare ai primi posti nei due Confronti Europei, un altro record per questa vacca unica. Ciononostante, lontano dallo splendore del ring, ci sono molti altri aspetti che rendono Ashlyn una vacca speciale: chi se ne occupa ci dice che ha una salute incredibile, non si ammala mai, non ha mai zoppia o mastite. Quando viene preparata per i grandi concorsi, passa il tempo a mangiare, riposare e ruminare e per preparare la mammella, serve solo non mungerla e non c’è da bilanciare nulla. È anche una grande produttrice, con 16.355 kg 3,52 % G- 3,45 P nella sua 4ª latt (395 g) e 22.131 Kg 3,70 % G - 3,25 P nella sua 5ª latt (402 g). I proprietari di Ashlyn, Al.BE.RO. e Ponderosa, hanno preparato una nuova sfida per questa vacca: costruire una grande progenie di qualità. Infatti, ha già 4 figlie, una con Windbrook, due con McCutchen e l’ultima naturale con Grooven, due delle quali hanno battuto i record di vendita alla European Sale che si è tenuta sempre a Colmar: LusynVray come animale può quotato a 16.200 € e Ponderosa Mc Cutchen Ashley al secondo posto, arrivando a 15.400 €. Le prospettive non potrebbero quindi essere migliori: Ashlyn inizierà un programma FIV, con molti incroci estremamente interessanti, come Doorman, Solomon, Cinderdoor, Milehigh, Beemer, Jacoby... I prossimi anni Ashlyn si concentrerà sulla produzione di embrioni, alcuni dei quali saranno impiantati negli animali dell’azienda e altri venduti. E portiamo a termine la rassegna su questa incredibile vacca con uno dei migliori selezionatori del Canada, Marc Comtois, giudice alla Royal di quest’anno, per la seconda volta. Come abbiamo detto in precedenza, Marc ha portato Ashlyn a Colmar, formando una coppia vincente: “Ashlyn è un vero e proprio spettacolo sul ring e con più di 10 anni, è semplicemente eccezionale. Averla portata nel Confronto Europeo è stato un onore per me, è quanto più si avvicini al Modello Ideale di Vacca Holstein. Quando entra sul ring e comincia a mettere in campo le sue armi, tutta l’attenzione è su di lei e non si può far altro che girarsi a guardarla quando passa”.

CrACKHolM FEVEr, Il MIlIoNArIo Nº 13 dI SEMEX i recente, Crac kho lm FEVER è entrato nell’esclusivo club dei Mili onari SEMEX, composto da altri 12 tori d’elite con più di un milione di dosi di seme prodotte: Manifold, Buckeye, Talent, Inspiration, Aerostar, Rudolph, Lee, Leader, Outside, Lheros, Morty e Aeroline. In Italia, ha venduto oltre 41.000 dosi. Debuttando come nº 2 per tipo nelle prove di agosto 2010, FEVER si è distinto nettamente fra i numerosissimi figli di Goldwyn e ha ricevuto il soprannome di “Re della longevità “. Le sue prove si sono consolidate man mano che si sono aggiunte nuove figlie ad ogni round. Nell’agosto del 2013, è stato il nº 1 in Conformazione fra i tori di second crop, diventando un successo a livello mondiale, per gli eccellenti tratti di salute e l’eccezionale fertilità, guadagnandosi anche un hashtag tutto suo sui social media: #feverfancl ub. “FEVER è un toro eccezionale“, commenta Brad Sayles, Vicepresidente Sviluppo Prodotti e Soluzioni Genetiche di SEMEX. “Nell’agosto del 2010 abbiamo provato vari figli di Goldwyn e FEVER si è distinto subito come il toro più seguito e richiesto da tutti i nostri clienti internazionali, non solo per la sua conformazione, ma anche per gli eccezionali tratti di salute e la grande fertilità. La sua popolarità non solo non è diminuita, ma è addirittura aumentata a livello mondiale. Siamo molto orgogliosi dei successi che i produttori di latte stanno raggiungendo con le sue figlie in tutto il mondo e attendiamo con interesse di conoscere quale sarà la loro evoluzione e i nuovi risultati nei prossimi anni“.

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rEGISTrAZIoNI IN CANAdA 2015 el 2015, sono state registrate 238.442 manze in Canada, il 55,4 % delle quali sono figlie di tori SEMEX, rispetto al 19,2% di Select Sires, l’8,8 % di Alta, l’8,2 % di ABS e il 4,3 % di CRI. Con 6.175 figlie, il toro più popolare dell’anno è stato Monument IMPRESSION, che ha dati solidi in Tipo, con buoni tratti di salute e un incrocio molto interessante che lo ha trasformato in uno dei favoriti della lista Toro Outcross dell’anno, votata dagli allevatori di tutto il mondo attraverso la rivista Holstein International.

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Dopo Impression, il maggior numero di registrazioni in Canada è stato per le figlie di JETT AIR, FEVER, DOORMAN, SUPERPOWER e anche di FACEBOOK, BRAWLER, SEAVER e CHELIOS, fra i più richiesti dagli allevatori canadesi. Questo dimostra che gli allevatori in Canada usano anche gli stessi tori che utilizziamo in Italia. La Gazzetta di SEMEX ITALIA Ottobre 2016

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