PERCORSI DI SICUREZZA URBANA La nuova legge sulla sicurezza urbana e le ricadute sulle città con funzioni metropolitane Convegno organizzato dall’ANCI, l’ANCI Toscana e il Comune di Pisa Pisa, 12 maggio 2016 – Sala pubblica della Prefettura Introduzione del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi Questo convegno Una tappa di un percorso Senza Viceministro? Un seminario comunque utile Alla vigilia del varo della Proposta di legge Grazie a Antonio Ragonesi Protagonista di una nuova fase d’impegno dell’Anci Fassino impegnato in campagna elettorale Grazie a Matteo Biffoni e all’Anci Toscana che ha messo il tema – sicurezza nella sua agenda, con priorità e a Federico Gianassi Grazie a Giuseppe Falcomatà sindaco di Reggio Calabria (città metropolitana) e neo delegato sui beni confiscati alle mafie e legalità di Anci Grazie a Paolo Dosi, sindaco di Piacenza e presidente del Forum Italiano Sicurezza Urbana Grazie al Prefetto che ci ospita e che ci mette tutta al sua attenzione Perché Pisa? Nell’Anci mi occupo di innovazione digitale… Ma come tutti i sindaci in sicurezza sono “cultore della materia”, ho anche la delega e da otto anni seguo direttamente e curo il rapporto con il Prefetto e il Questore, con le Forze dell’Ordine E’ un tema centrale, impegnativo e scomodo Più te ne occupi, più sbilanci le responsabilità Ma non c’è alternativa alla massima attenzione: altrimenti indeboliamo anche la coesione della 1
nostra comunità, alimentiamo le paure che già sono grandi, esaltate da campagne strumentali, populiste, razziste Altrimenti anche la lotta alle marginalità e le politiche sociali, d’importanza essenziale (lo dico subito), sono delegittimate Soprattutto perché Pisa è un prototipo di “città speciale” Ci siamo fatti avanti… Città con funzioni metropolitane Grandi servizi, turismo, giovani: siamo una città dinamica, certo, ma abbiamo un campionario completo delle criticità Per questo, via via farò degli esempi concreti, come poi faranno gli altri colleghi Come riconoscono i Prefetti e i Questori, i comandanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, abbiamo tutti i problemi che hanno le città assai più grandi Ma purtroppo non abbiamo le stesse risposte Una constatazione evidente: dai cittadini e dalla società civile organizzata emerge costantemente (e ciclicamente con più clamore) una forte richiesta di sicurezza quale condizione della coesione sociale della comunità Oggi siamo nella fase alta del ciclo… Questa richiesta è sempre più rivolta, oltre che alle autorità di pubblica sicurezza, anche ai Comuni, ai Sindaci in particolare Viene chiesto di adottare politiche e provvedimenti per una città più vivibile e sicura, viene chiesta prontezza e coerenza nell’applicazione delle regole, fino alla certezza della pena Quartieri Comitati di scopo, temporanei Operatori economici insidiati Sicurezza: un grande tema 2
Non solo per le città metropolitane ma per le città che svolgono funzioni metropolitane L’elaborazione della Proposta di legge è forse sbilanciata troppo sulle città metropolitane Si riconosce un compito solo alle Città Metropolitane: ciò è inaccettabile: si tratta di “sicurezza urbana” non di “sicurezza metropolitana” Nella cartella è presente un esempio significativo, quello di Pisa, che mostra come in casi come questi, per la presenza di Università, centri di ricerca e turisti, sistemi e nodi nazionali ed internazionali, di traffico (aeroportuale, ferroviario, turistico), monumenti di rilievo nazionale ed internazionale, basi militari, il fabbisogno di sicurezza vada ben oltre i suoi residenti Chiediamo che le città medie o le “città speciali” possano sedere al tavolo (è una richiesta che faccio a nome della Consulta delle città medie e strategiche dell’Anci) Chiediamo che periodicamente si tenga una conferenza di tutte le città capoluogo di provincia e di città che svolgono importanti funzioni territoriali Non bastano le esposizioni all’inizio dell’Anno Giudiziario E le Procure dovrebbero avere nuclei specializzati, quale quello istituito a Torino, su “criminalità comune e sicurezza urbana” C’è una necessità di dotazioni organiche delle varie Forze di Polizia – ivi compresa la Polizia Municipale – non parametrata semplicemente sui residenti ma sulle necessità complessive di sicurezza per tutti i fruitori della città Esempio: possibile che la città della Torre Pendente non sia prevista fra quelle destinatarie di un “servizio antiterrorismo”? Evidentemente, non è possibile, non è accettabile 3
I sindacati degli operatori della Polizia di Stato hanno più volte documentato le disparità e le esigenze stringenti In tal senso Pisa ha più volte sollecitato il Ministro Alfano ad intervenire in questo senso – il Sindaco lo ha fatto e ogni istituzione, con i suoi mezzi, l’ha fatto, all’unisono –, con qualche parziale risultato Con il dovuto rispetto per le esigenze di tutti i comuni, si può fare un elenco assai significativo e non lungo di città che hanno esigenze speciali Chiediamo all’Anci di curare questo elenco, sulla base di parametri incontestabili, statistici E’ evidente la necessità di un impianto normativo chiaro per gestione della sicurezza urbana: la proposta di legge è un passo in avanti Intanto chiediamo una corsia preferenziale (Renzi ha annunciato…) Il ritardo ormai non è giustificato: dallo scorso ottobre c’è un testo largamente condiviso Qualcuno dirà che c’è “un’offensiva sicuritaria”? Lasciamoli dire, andiamo al merito dei problemi che sono molto sentiti da tutti i cittadini, di ogni orientamento Si deve affermare la “sicurezza urbana” nella normativa primaria: nelle leggi e non solo in Decreti Ministeriali Nella Proposta di legge C’è una definizione di sicurezza urbana come bene pubblico, che riguarda anche la vivibilità e il decoro delle città Finalmente ci si accorge di stati degenerativi e di bisogni nuovi Il Parlamento e i Governi “hanno fatto come gli struzzi” e hanno lasciato i sindaci da soli 4
Dunque un habitat urbano più sicuro si persegue anche attraverso interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati Si fa riferimento alla necessità di superare i fattori di marginalità sociale e di esclusione Ma nei “patti per la sicurezza urbana”, frutto di una prima fase d’impegno dell’Anci, questa indicazione di sensibilità e necessità c’è sempre E i “Patti” sono una conquista importante: per esempio, nelle intese s’inquadra lo sforzo compiuto per i sistemi di videosorveglianza, un vero salto di qualità fatto in molte città Spesso i “Patti” sono elenchi di azioni, molto minuziosi, molto aderenti alla realtà Quello di Pisa ricomprende anche il coinvolgimento dei Consigli circoscrizionali e dei Comitati di quartiere Si centra la proposta sulla prevenzione della criminalità, in particolare di quella diffusa e di tipo predatorio: è la materia dell’intervento delle Forze dell’Ordine e del sistema-giustizia, per le competenze previste dalla Costituzione e dalle leggi e per la professionalità degli apparati preposti Spaccio di droghe In città con tanti giovani c’è un mercato molto ampio Furti in abitazione Nella provincia di Pisa abbiamo vissuto mesi difficili, nonostante tante azioni efficaci delle Forze dell’Ordine Con iniziative di cittadini: Putignano Ma se si guarda alle statistiche c’è anche chi sta peggio: la provincia di Lucca, per esempio Reati aggressivi dei turisti (luoghi) o rivolti a grandi flussi di persone (treni, bus, aeroporti) 5
Si centra sulla prevenzione dei fenomeni antisociali e di inciviltà Per favorire il rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile Alla cui promozione concorrano prioritariamente, anche con interventi integrati, Stato regioni ed enti locali, nel rispetto delle competenze e delle funzioni attribuite a ciascuno di essi La Proposta di legge amplia il potere sindacale Prevedendo la possibilità di adozione di ordinanze in relazione all’urgente necessità di interventi di manutenzione del territorio Connessi a situazioni di grave incuria o degrado del patrimonio pubblico e privato A Pisa stiamo sperimentando azioni coordinate antidegrado (ufficio del sindaco) ovvero di offesa al decoro urbano o di pregiudizio al diritto alla tranquillità e al riposo dei residenti Ciò si fa sostituendo il comma 4 bis, perimetrando il potere di ordinanza sindacale, anche a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 2011 Individuando le situazioni che per la loro natura o il loro contesto, favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità C’è il ridisegno dell’art. 50 del TUEL sui poteri del Sindaco come autorità locale Si coprono vuoti evidenti, che hanno costretto i sindaci a fare acrobazie e a esporsi ai giudizi dei TAR C’è il ridisegno dell’art. 54 del TUEL sui poteri del Sindaco come ufficiale di Governo Sentiamo anche il bisogno di aggiornare alla realtà la legislazione sulle funzioni specifiche della Polizia Municipale 6
Si affronta la necessità di nuovi strumenti su questioni a carattere generale Per meglio governare le manifestazioni pubbliche , per conciliare il diritto di manifestare col diritto di cittadini e dei fruitori di continuare a vivere la città A Pisa il caso “Canapisa” Per il decoro urbano, per l’accessibilità e la fruizione di particolari aree delle città Seguiamo con attenzione l’esperienza di Firenze e la caratterizzazione quale sito UNESCO (il caso di Pisa è diverso) Pensiamo a Piazza della Stazione – alle stazioni ferroviarie –, alle aree della “movida”, al caso Piazza dei Cavalieri… (fatto un grande investimento di riqualificazione e si deve soffrire la barbarie del vandalismo…) Per conciliare i diritti dei fruitori della città coi diritti fondamentali e prioritari alla quiete (al riposo notturno), ad un ambiente pulito, a non subire comportamenti che vanno oltre ogni norma di civiltà e convivenza (imbrattamenti e danneggiamenti, riversamento al suolo di rifiuti, atti contrari alla pubblica decenza, ecc.) Comportamenti che creano conflitti inconciliabili Per consentire possibilità di accesso in tempo reale alle Amministrazioni Comunali dei dati di geolocalizzazione dei reati Anche organizzati per quartieri, in modo da poter attivare le misure di competenza in maniera mirata Si erano avviate esperienze: poi si è tornati indietro. Il trattamento dei dati è fondamentale e i comuni vogliono partecipare 7
Per consentire la possibilità di accesso diretto da parte della Polizia Municipale ai database dei reati e dell’immigrazione Si affronta la necessità di nuovi strumenti sanzionatori e regolamentari rispetto a fenomeni particolari (con sistemi di giudizio più rapidi) sui pubblici esercizi: quando si è di fronte a reiterati comportamenti irregolari sulle pratiche illegali dei parcheggiatori abusivi sull’accattonaggio invasivo per consentire l’intervento di pulizia delle mura coperte da scritte, anche nel caso di edifici di proprietà privata Uno altro strumento utile previsto dalla Proposta di legge, che farà discutere Il divieto di accesso ad alcune aree per chi manifesta comportamenti contro la sicurezza urbana (si va dall’uso di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope, all’esercizio della prostituzione, ovvero alla violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi) Questo divieto è una delle misure che più spesso viene sollecitata dagli stessi cittadini e fruitori della città che non riescono a comprendere come chi si rende responsabile di questi comportamenti di inciviltà e di degrado possa continuare di fatto a farlo in maniera reiterata e sostanzialmente impunita Questa norma contro l’inciviltà dovrebbe entrare a far parte dell’ordinamento in maniera urgente, quale risposta concreta ed immediata alle emergenze sulla sicurezza e sul degrado in corso Occorre fare, però, anche una battaglia culturale Ci sono comportamenti che devono essere condannati e combattuti con parole chiare, con l’educazione nelle scuole, con campagne mirate intelligenti 8
Il nuovo consumo di droghe: fenomeni di grave allarme Il consumo di alcoolici (la ricerca del Cnr) e gli incroci con gravi patologie (dell’alimentazione, per esempio) L’uso degradante di spazi cittadini La trascuratezza (e la poca attenzione alle regole) di alcune comunità di immigrati (abusivismi, contraffazione, degrado dei luoghi: inclusione non vuole dire buonismo) Il caso di Prato e la battaglia di Biffoni… Gli estremi che si toccano là dove ci sono insediamenti (per lo più non regolari, in cosiddetti “campi”) di cittadini di origine Rom: la condizione dei minori, il pericolo per la salute e la sicurezza delle persone, i furti e le refurtive, il degrado ambientale più grave Non fare come gli struzzi, si diceva… Sul versante della sicurezza , come ben rilevato anche dal documento dell’ANCI Toscana, può/possono giocare un ruolo fondamentale anche la Regione/le Regioni Attraverso un piano specifico – sostenuto da adeguati finanziamenti – per la riqualificazione urbana ed il miglioramento della sicurezza dei quartieri degradati Pisa in tal senso ha già avanzato una richiesta, con un progetto che riguarda la zona della Stazione ferroviaria, condiviso con la Prefettura, zona oggi soggetta a pesanti fenomeni di degrado (anche di aree condominiali private) Con la definizione, sulla base delle esperienze già in atto, di progetti di “controllo del vicinato” che renda attiva la 9
partecipazione dei cittadini sulla sicurezza in sinergia con amministrazione comunale e forze di polizia Incoraggiando i gestori del trasporto pubblico locale, dal sistema ferroviario a quello dei bus urbani ed extraurbani, ad assumere politiche aziendali attive che mettano in sicurezza i passeggeri e gli autisti Contro i numerosi fenomeni di borseggio, per prevenire aggressioni Contro tutto ciò che può vanificare ogni politica di incentivazione all’uso del trasporto pubblico L’utilizzo degli spazi pubblici (ma anche privati) che degradano e/o si prestano allo sviluppo di attività contrastanti con la sicurezza urbana L’esperienza di Pisa che ha in corso l’iter per l’approvazione del “Regolamento dei beni comuni” per consentire alla cittadinanza attiva di gestire – in collaborazione con l’Amministrazione Comunale – questi spazi La nostra cronaca, anche recente, mostra purtroppo come ciò che rimane abbandonato degrada e può diventare un “vuoto” dove hanno situazioni di marginalità e possono generasi anche comportamenti criminali La cittadinanza attiva, col regolamento che ci accingiamo ad assumere sulla scorta di quanto già fatto da molte altre città), può dare una mano affinché i luoghi di degrado, abbandonati, possano divenire spazi di aggregazione e di utilità pubblica Ma forse, anche in questo caso, servierebbe una legislazione innovativa ed adeguata. Dico agli amici dell’Anci: facciamo nostre proposte Spero di avere dato spunti utili per fare approfondimenti 10
Nelle richieste dei sindaci, nel lavoro impostato dall’Anci, si possono vedere le città come sono e non città immaginarie Se quello che proponiamo e discutiamo ha un fondamento, è chiaro che c’è un ritardo del legislatore: non sono problemi di poco conto Lo dico anche ai sindacati, alle associazioni d’impresa: prendete, in autonomia, iniziative in questo momento Pisa: abusivismo commerciale (Confesercenti); sicurezza e penetrazione della criminalità organizzata (ricerca della Confcommercio) Non facciamo come “i polli di Renzo” Risolvere i problemi, con impegno, con risorse adeguate, con un pieno coordinamento di tutte le forze utili, significa anche favorire le potenzialità positive, di crescita, che le città propongono Noi sindaci, impegnatissimi, forse non ci accorgiamo del logoramento che subiamo, per le mancanze denunciate E, dunque, soprattutto portare fino in fondo questo percorso significa rilegittimare le istituzioni, tutte le istituzioni, e mettere un argine alla crisi democratica che viviamo, che è anche crisi di sfiducia e disimpegno (Bozza da correggere)
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