Amici dell'Aeroporto - 23/5/2014

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23/5/2014

Rassegna Stampa

Amici dell’Aeroporto Galilei


POLITICA EAFfARI Aft"Ksa

Tra Pisa e Firenze la lite

DECOL

La città di Renzi vuole ingrandire l'aeroporto. E i vicini-rivali accusano il governatore toscano Rossi: ci ha traditi DI PAOLA PILATI

ascesa al governo di Matteo ' Renzi un effetto sulla Toscana l'ha già avuto: promuovere l'aeroporto di Firenze, dove siede come presidente il fido Marco Carrai, airporradAirporrciry, da city,che al di là dello slogan apparentemente privo di senso, vuol dire grande scalo internazionale. E ciò ha scatenato una guerra di campanili che da Pisa si estende fino a Prato, coinvolgendo valli e contadi, sindaci e amministratori locali di ogni ordine e grado. Tutti riuniti contro la sconvolgente novità che farà della sonnacehìosa Peretola, oggi fuori dalle rotte a lungo raggio, il glorioso approdo di super Airbus collegati con DoI.i a,Mosca,Helsinki,lstanbul. Che male c'è? Per Prato, il male sta che gli aerei, atterrando e decollando, passeranno sulle loro case, e questo ha offerto un ottimo argomento per infiammare la compagna elettorale per il nuovo sindaco. Ma è a Pisa che la disfida brucia di più. Intanto perché per tutto l'anno scorso Firenze si era presentata come l'anima gemella ideale dell'aeroporto pisa-

no, con seri progetti di matrimonio, mai come un concorrente. Secondo, perché il voltafaccia fiorentino produrrà il sicuro effetto di cannibalizzare il traffico di Pisa. Tutto questo con il via libera a sorpresa del presidente della Regione, Enrico Rossi. Passato, negli ultimi mesi, a sostenere Renzi dopo essere stato un bersaniano di ferro. Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha scelto la linea del no pasaran. Con i suoi 4,5 milioni di passeggeri soprattutto low cast, il suo aeroporto è un gioiellino sia nei ritmi di crescita (3 per cento dal 2008 al 2012) che nei guadagni fin crescita il margine a due cifre nel bilancio della Sar, la società di gestione). Molto meglio di Firenze, dove il gestore Adf ha registrato nello stesso periodo un meno uno nel traffico e margini anch'essi a due MARCO CARRAI. PRESIDENTE DELLO SCALO FIORENTINO. SOPRA: L'AEROPORTO DI PISA

cifre ma in discesa. Due facce della stessa medaglia,per il piano diintegrazione in una sola holding studiato da Kpmg. La prima frattura viene fuori a ottobre scorso, quando il nuovo masterplan della società di Carrai dichiara improvvisamente le sue ambizioni: invece di una nuova pista di 2000 metri, che si sarebbe armonizzata con quella di Pisa, ne vuole una da 2400 metri, in grado cioè di ospitare aerei di maggiore portata. Dà per scontato un finanziamento pubblico sostanzioso, 120 milioni, necessari a coprire quasi la metà degli investimenti (ma non erano vietati gli aiuti di Stato?). Dichiara che punta a 6 milioni di passeggeri, gran parte low cost. Il governatore Rossi, sulle prime, si arrabbia: a che serve la programmazione regionale se poi ognuno fa come vuole? Inoltre, la Regione è azionista di Pisa (insieme ad altri soci pubblici detiene il 54,5 per cento della Sat), la cui crescita verrebbe di fatto affossata, come anche messi fuori gioco tutti í piani questi in autofinanziamento - avviati per migliorare l'aerostazione per 260 milioni. Ma ecco il colpo di scena. A febbraio 2014 il magnate argentino Eduardo Eumekian, specializzato ingestione di aeroporti in giro per il mondo, atterra in Toscana, sposa i progetti di crescita fiorentini e fa l'offerta di comprare tutto. Così lancia due Opa, una obbligatoria su Adf , e una volontaria su Sat. L'offerta, per gli azionisti di Sat, è da respingere: i 13,5 curo per azione sono una cifra troppo bassa, dice il consulente di parte Moores Rowland Bompani per riconoscere almeno il premio per il controllo, dovrebbe salire a 15,78 curo. Oltretutto, le offerte di Eurnekian attribuiscono più o meno lo stesso valore ai due aeroporti, circa 130 milioni, mentre lo studio Kpmg stimava Pisa 1,3 volte il valore di Firenze. Ma quello studio Rossi non ha mai voluto renderlo pubblico. Chi, a sorpresa, rompe il fronte del no? Proprio il governatore. Che all'inizio di maggio, smarcandosi da i soci del patto di Sat, apre la strada alla vendita della sua quota di Pisa a Eurnekian. Il voto finale del Consiglio regionale è previsto il 28 maggio. A Filippeschi resta davvero poco tempo per evitare il tradimento, e quel che è peggio, il tramonto dell'aeroporto pisano. ■


IL PREZZO DELL'OPA È SALITO DA 13 , 15 A 14,22 EURO PER UN CONTROVALORE DI 101,8 MILIONI

G li argentini rilanciano su Sa t La nuova valutazione riconosciuta da Corporacion America allo scalo pisano recepisce le indicazioni di Lazars. Respinta la proposta di un nuovo patto di co-governance presentata dai soci pubblici DI LAURA BONADIES MF-DOW.)ONES

orporacion America, come anticipato da MFDowJones e MF-Milano C Finanza, ha deciso di incrementare da 13,15 cum dividendo a 14,22 curo l'opa su Sat Pisa. La cifra sarà riconosciuta, sia ai soggetti che hanno già aderito all'offerta sia a quelli che ancora non hanno consegnato i titoli. Il controvalore massimo complessivo dell'offerta sale così a 101,8 milioni. Secondo fonti a conoscenza dei fatti, Corporacion America ha deciso di allineare il prezzo dell'opa al parere espresso dall'advisor Marzars (in qualità di esperto indipendente indicato dal board di Sat) che ha indicato proprio in 14,22 curo

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il valore congruo della società. In particolare la decisione non sarebbe assolutamente legata al tentativo dei soci pubblici aderenti al patto parasociale di Sat (Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa) di cercare un'intesa con Corporacion America. Mercoledì scorso i soci avevano preso carta e penna e scritto a Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia, per proporre «la sottoscrizione di un nuovo patto di co-governance, mantenendo la maggioranza delle azioni in testa ai soci pubblici e alla Fondazione Pisa, secondo le decisioni già assunte dal patto». Al contrario, proseguono le fonti, la decisione di Corporacion America di modificare il prezzo dell'opa consentirebbe non solo di soddisfare le richieste dell'advisor ma permetterebbe, a chi volesse vendere quote di Sat, di farlo

a condizioni più convenienti e con il parere favorevole dello stesso esperto. Nelle lettera firmata dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, si legge che «serve un coordinamento fra la Regione e le istituzioni competenti, tenendo conto che gli enti interessati hanno poteri d'impulso che possono essere esercitati e che gli intenti espressi da questo coordinamento, se sono conformi al Piano Nazionale degli Aeroporti, a legislazione vigente devono essere assunti e fissati dal governo, dopo utile confronto; risulta inoltre necessaria un'iniziativa di realizzazione di un piano industriale unico posto in capo ai cda delle due società». Infi-

ne «per mettere utilmente alla prova il rapporto fra i soci del patto parasociale di maggioranza di Sat e il socio industriale, per ottimizzare l'impiego del

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tempo necessario a realizzare l'integrazione e preparare scenari futuri, evitando ogni forzatura intempestiva rispetto alla concreta realizzazione degli obiettivi, può essere utile la sottoscrizione di un nuovo patto, un patto di co-governance, mantenendo la maggioranza delle azioni in testa ai soci pubblici e alla Fondazione di Pisa, secondo le decisioni già assunte dal Patto». In una nota diffusa nel tardo pomeriggio di ieri, inoltre, la società controllata da Eduardo Eurnekian sottolinea come il valore della nuova offerta sia perfettamente allineato a quello indicato dal cda di Sat come prezzo congruo. Al tempo stesso, non ha trovato accoglimento, almeno per il momento, l'invito avanzato ieri dal sindaco di Pisa, di sottoscrivere un nuovo patto parasociale per il governo di Sat. «Per garantire un ordinato svolgimento dell'offerta, qualsiasi incontro o discussione relativa al governo societario della società potrà essere affrontata solo successivamente alla chiusura dell'offerta stessa», sottolineato la nota di Corporation America. A Piazza Affari, Sat ha chiuso la seduta di ieri con un guadagno del 4,46% a 14,04 curo, avvicinandosi al prezzo del rilancio. (riproduzione riservata)


IL FONDO DI GAMBERALE HA NOMINATO HSBC E UNICREDIT PER L'OPERAZIONE DI CESSIONE

F2i vende il49% degl i aeroporti La holding cerca un partner di lungo periodo per un'operazione clie può valere fino a 500 milioni Dopo le opa sugli scali di Firenze e Pisa e l'ipo su Bologna, è un segnale del. fermento nel settore DI VINCENZO SCAGLIARINI

rima tappa per la cessione del 49% di F2i Aeroporti, la holding che detiene le Ppartecipazioni del fondo nel settore aeroportuale. Ieri è stato dato il mandato a Hsbc e UniCredit di avviare la cessione. L'operazione è articolata in tre fasi: le prime offerte non vincolanti dovrebbero arrivare a luglio, il binding tra settembre e ottobre e il closing entro la fine dell'anno. Da quanto ha fatto sapere Mauro Maia, presidente di F2i Aeroporti, per la cessione «sono stati contattati oltre 50 potenziali soggetti interessati, tra investitori sovrani, fondi pensione e fondi infrastrutturali in

tutto il mondo». Anche se non è ancora noto il valore dell'operazione, fonti vicine alle trattative avrebbero quantificato la raccolta in 450-500 milioni di curo. Nel 2013 il fondo creato da Vito Gamberale relativo al settore aeroporti ha registrato un ebitda

di 254 milioni, con 1 miliardo di ricavi e 545 milioni di debiti. Per Maia attraverso la cessione F2i Aeroporti punta a «una partecipazione di minoranza qualificata» per continuare a lavorare, insieme al partner, «sul consolidamento del mer-

cato». Il fondo che vincerà la gara potrà coinvestire con F2i in Sea, il gruppo che gestisce il sistema aeroportuale milanese, attualmente partecipata al 55% dal Comune di Milano e al 36% dalla holding di Gamberale. Perché se il Comune dovesse scendere nel capitale di Sea, F2i ne sarebbe l'acquirente naturale. La holding di F2i nel settore aeroporti, inoltre, controlla il 54% di Sagat (aeroporto di Torino), il 70% di Gesac (aeroporto di Napoli Capodichino) e, attraverso Sea e Sagat, ha partecipazioni di minoranza indirette negli scali di Bergamo e Bologna. La mossa annunciata ieri da Maia si iscrive nell'attuale fase di fermento del settore aeroportuale italiano: la società di gestione dello scalo di Bologna ha avviato l'iter di quotazione (F2i potrebbe essere un' alternativa all'ipo), sugli aeroporti di Firenze e di Pisa sono state lanciate due opa dall'argentina Corporacion America. E sono solo alcune delle operazioni in corso. E un fermento ritenuto inusuale dagli analisti. E che si potrebbe spiegare in due modi: con la necessità di far cassa degli enti locali e con l 'attuale processo di riorganizzazione degli scali voluto dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www. milanofinanza. itlaeroporti


AEROPORTO DI PISA

Gli argentini rilanciano su Sat: Opa a 14,22 euro CorporacionAmerica rilancia su Sat. Il magnate argentino Eduardo Eurnekian ha aumentato,comeanticipatoda «Il Giornale»,da 13,15a 14,22 euro l'Opatotalitaria sull'aeroportodi Pisa, allineandosi con le indicazioni dell'advisordi Sat. CorporacionAmerica riconoscerà 14,22 euro ad azione anche ai soci che apporteranno all'Opa azioni sulle quali Sat ha già pagato ildividendo (0,09 euro), che non sarà quindi detratto dal corrispettivo. CorporacionAmerica spera così di vincere leresidue resistenzedel governatore della Toscana, Enrico Rossi, titolare del 16,8% di Sat, dopo che il patto di sindacato aveva bocciato la prima Opa perché ritenuta non congrua.Se l'operazione riuscirà, Corporacion America arriverebbe a un passo dalla maggioranza di Sat (di cui ha il 28°1) e potrebbe darevita al previsto progetto di integrazione con lo scalo di Firenze.


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