Rassegna Stampa della visita di Mattarella a Pisa

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VENERDÌ 16


Matta re lla , l ' a rte e po i

PESAI LI arnliCipalo la sua \isila di un I 1i01no, il Presidcnlc della Repubblica Sergio Mallarclla, da ieri a lisa. Prima di inau,gurarc o-, 11i l'anno accademico della Scuola Normale Superiore c poi gli \rscnali Repubblicani. Dopo la risila all'Expo di Milano, al suo aniroil Presidcnlc accollo dal sindaco Marco Hlippcschi (sopra sorride IItc, col Capo dello Stato) c dal

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prclclloAffilio \'isconli ha \isilalo, a palano Blu, la mos(ra di Toulouse LnULrcc: «I cllissima, come ' splendido anche palano 1211. E non è una dichiara ionc di maniera», ha dello accollo dall'applauso di una piccola lolla sui Lungarni Chiusi. II presidcnlc ha poi Celialoin unrisloranlc di Marina di lisa prima di irascorrcrc la noiicin holcl. (CC)


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II Capo dello Stato Mattarella coni l sindaco Marco Filippeschi a Palazzo Blu

BARGHIGIANI E BENVENUTI NELL'INSERTO SPECIALE

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, ,% tenerlì ::a . Parla i dîrettore della No le, Fabio di TOMMASO STRAMBI I FALEGNAMI e gli elettricisti stanno completando gli ultimi ritocchi. Nella grande Sala Azzurra al primo piano del Palazzo della Carovana. E non solo. Non capita tutti i giorni di ricevere la visita di un presidente della Repubblica. Anche se dentro all'austere sale della Scuola Normale ci si è formato più di un presidente. Così si cura ogni minimo particolare. I grandi ritratti dei rettori e dei docenti che nel corso dei secoli si sono alternati nell'insegnamento sembrano guardare con curiosità le squadre di operai che si rincorrono, mentre sul grande schermo all'ingresso scorrono le immagini della vita all'interno della «scuola» d'eccellenza italiana. Un prestigio conquistato sul campo e riconosciuto nelle classifiche internazionali. L'ultima poche settimane fa. Il rettore, Fabio Beltram, è seduto nel suo studio a ritoccare il saluto che questa mattina rivolgerà al presidente Sergio Mattarella. Professore una visita importante? «Sicuramente un segnale di attenzione. Se, poi, pensiamo che è la prima che il Capo dello Stato fa ad una Università qualcosa vuol pur dire...». E lei che dirà al Presidente, cosa chiederà per la Normale? «Non chiederò niente. Mi soffermerò, piuttosto, ad illustrare il ruolo che la Scuola svolge nel nostro Paese. La Normale non è soltanto la migliore università italiana. E'

Regaliamo tanti cervelli ai nostri competitori esteri: il Paese rifletta su questo» un'istituzione che fa cultura, innovazione e collabora attivamente con i ministeri e le imprese del Paese per risolvere i grandi problemi dell'attualità». Un'immagine che va oltre il prestigio storico... «Non siamo una biblioteca polverosa. Quella è un'immagine non più giustificata. E che, a ben guardare non c'è mai appartenuta. Da tempo qui si fa sistema. Ci sono altri enti (il Cnr, la Scuola Sant'Anna, il Cnrs) che lavorano qui, con i nostri gruppi di ricercatori per sviluppare le risposte agli interrogativi della società moderna. Abbiamo rotto i confini che Napoleone aveva fissai

«Non siamo una biblioteca polverosa . Qui si fa sistema L'atmosfera è internazionale» to per la Scuola che doveva servire all Impero». Confini non solo territoriali. La Normale è sempre più internazionale... «E' l'aspetto di cui andiamo più fieri. Pensi che gli allievi dei corsi di dottorato, della classe di scienze raggiungono il 73% degli iscritti. Percentuale che scende al 38% per la classe umanistica. E su questo, riconosco, dobbiamo lavorare, perché se qualcuno vuole studiare la letteratura italiana non può che venire qui».

Nello stesso tempo sono tanti gli allievi che poi vanno all'estero?

«Una diaspora benefica. Favorita anche dal fatto che questo è sempre più un ambiente internazionale. Quello su cui dobbiamo riflettere, e che spiegherò anche al Presidente Mattarella, è che poi una volta varcati i confini nazionali questi giovani difficilmente tornano indietro. C'è un'incapacità del sistema Paese ad intercettare questi ragazzi. Non solo nell'ambito delle Università, ma anche in quello delle imprese. Abbiamo un sistema produttivo che non percepisce l'importanza di avere in azienda collaboratori che hanno studiato in un ambiente come questo». Cos'è che le pesa di più? «Proprio questo. Il fatto che noi formiamo i migliori studenti del Paese e poi li regaliamo ai nostri competitori. E questo uno dei temi che come Paese dobbiamo riflettere». Quando si parla di università e ricerca uno dei tempi più cali èquello dei finanzia menti? A Mattarella non chiederà nulla neanche su questo? «Guardi, attualmente, su dieci pro grammi di ricerca abbiamo intercettato fondi europei. Se tutto il sistema universitario italiano fosse competitivo sono sicuro che tutti i finanziamenti europei verrebbero in Italia. Ecco devo chiedere qualcosa al Presidente Mattarella è proprio questo: se ci sono atenei non virtuosi questi devono essere evidenziati nel momento della ripartizione dei fondi. Chi non li merita dev'essere escluso, altrimenti non ci sarà mai un innalzamento complessivo. A danno degli studenti e del Paese. L'eccellenza premia e va premiata».


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umm, á'1 Gli allievi del corso ordinario sono 300, 230 per quelli del dottorato di ricerca. Duemila i candidati per l'ammissione 2015 a fronte di 60 posti

Nella classifica World University Rankings 2015 la Normale è indicato come primo ateneo in Italia

e 112° a livello mondiale

li professor Fabio Beltram, direttore della Scuola Normale

Dottorati Provenienza geografica degli ammessi al Phd (dottorato di ricerca): su 90 posti, il 30% è andato a studenti provenienti da paesi esteri

ENTUSIAS MO La folla saluta Mattarella davanti all'hotel Duomo (Foto Salvini); il presidente visita la mostra a palazzo Blu accompagnato dalla curatrice


C 1990: GUERRINI CON la figlia DI MATTARELLA, LAURAA PISA E MONSIGNOR VERONA

GUERRINI OGGI: PRIMA DI ENTRARE NELLO STAFF DEL QUIRINALE ERA MANAGER IN FINMECCANICA

Jn pisano nella squadra del Capo ..elio Stato Simon e Guerrini è dire ttore de lla seg reteria di GUGLIELMO VEZZOSI C'E un pisano doc tra i più stretti collaboratori del Capo dello Stato e, in qualità del suo ruolo - consigliere del presidente e direttore dell'Ufficio di segreteria - è sempre accanto a Mattarella nelle visite ufficiali in Italia e all'estero, ne conosce e organizza l'agenda, prepara le udienze e cura l'organizzazione, insieme al Cerimoniale, dei viaggi del primo inquilino del Quirinale. Si tratta di Simone Guerrini, classe 1962, una laurea in giurisprudenza: anche se ormai da tempo vive a Roma con la moglie e i due figli, ha mantenuto saldi legami con la «sua» Pisa nella quale è cresciuto e dove ha mosso, giovanissimo, i pri-

Si sono conosciuti negli anni Ottanta quando Guerrini era delegato nazionale giovani dc mi passi nel mondo della politica. Prima nei gruppi studenteschi al liceo scientifico Ulisse Dini, poi all'Università, fino ad approdare al movimento giovanile della Democrazia Cristiana, del quale viene eletto nel 1987 a Fiuggi, a soli 25 anni, delegato nazionale. Un ruolo e un incarico che, sotto l'ala protettrice dell'allora segretario Ciriaco De Mita, espressione della sinistra interna del partito, gli aprono le porte della direzione nazionale scudocrociata. Risale a quel periodo il contatto con Sergio Mattarella ed è lì che inizia una conoscenza poi trasformatasi in una amicizia stabile e duratura, proseguita anche negli anni successivi, quando Guerrini lascia la politica attiva per iniziare una brillante carriera da dirigente d'industria, non prima di essere stato a Pisa anche consigliere comunale per la Dc trovandosi di fronte, come avversario politico, l'attuale sindaco Marco Filippeschi, anche lui giovane consigliere, ma sui banchi della maggioranza.

NON a caso dunque proprio Mattarella chiama Guerrini come capo della sua segreteria nel primo governo D'Alema (1998) quando l'attuale Capo dello Stato era vicepresidente del consiglio e ancora lo vuole con sé quando assume la guida del Ministero della Difesa. Sono quegli gli anni in cui spicca il volo anche un altro pisano eccellente, Enrico Letta che, proprio nel '98, a 32 anni, è il più giovane ministro (politiche comunitarie) della storia repubblicana. Guerrini e Letta, con una nutrita squadra di coetanei pisani, erano esponenti di quella sinistra dc che, portavoce di profonde istanze di rinnovamento del partito, aveva in Sergio Mattarella uno degli alfieri e punti di riferimento a livello nazionale. E fu proprio Guerrini a invitare Mattarella a Pisa - fine anni Ottanta -, per tenere alcuni corsi di formazione rivolti ai giovani dc, svoltisi a Calambrone. Ma l'attuale presidente della Repubblica, tornò ancora a trovare Guerrini e il suo gruppo, nel 1990, stavolta da ministro della Pubblica Istruzione sempre per un'altra iniziativa con quei ragazzi impegnati a masticare politica e dottrina sociale della Chiesa, tappe di un percorso formativo quasi obbligatorio per un cattolico che volesse prepararsi a gestire la cosa pubblica. TRA le persone che hanno sicuramente contribuito a far scoccare la scintilla della passione politica in Simone Guerrini va ricordato il padre, il compianto professor Bruno, che è stato rettore del nostro ateneo: senese, una grande passione civile, nel dopoguerra fu tra i fondatori della Dc in quella città per poi approdare alla facoltà di Ingegneria a Pisa, città dove mise radici. Altro protagonista, per la sua capacità di aggregare i giovani, fu Carlo Ciucci, docente di filosofia al liceo Buonarroti e segretario provinciale della Dc, vrematuramente scomvarso.

Ma decisiva fu anche l'esperienza e la frequentazione dell'Azione Cattolica con i celebri campi scuola estivi a Pian degli Ontani, Farnocchia e Sant'Anna di Stazzema, dove si alternavano educatori del livello di don Claudio Masini, don Antonio Bianchin e don Adriano Valleggi e dove si vedeva spesso anche un giovane don Giovanni Paolo Benotto, oggi arcivescovo di Pisa.

Il resto è storia recente. Sergio Mattarella viene eletto presidente della Repubblica il 31 gennaio scorso e quel giorno Guerrini segue lo scrutinio dei voti a casa della figlia del Si è presentato al Quirinale bagnato fradicio e i corazzieri esitarono a farlo entrare presidente, Laura, insieme ai familiari di Mattarella e a pochissimi amici, come testimoniano le foto poi postate su Facebook da un nipote del presidente. Nei giorni seguenti Guerrini trascorre un intero week-end alla Corte Costituzionale, dove Mattarella era giudice dal 2011, per preparare le linee del discorso di insediamento del presidente: un gruppo ristretto del quale fanno parte Giovanni Grasso, attuale portavoce del Capo dello Stato e Gianfranco Astori, consigliere per l'informazione. Poi la telefonata di Mattarella che chiede all'amico pisano di lavorare con lui al Quirinale. Ma l'esordio non è senza imprevisti: Guerrini, che a Roma si sposta in scooter, si presenta infatti al portone bagnato fradicio per aver fatto tutta la strada sotto un nubifragio, tra lo stupore e lo sconcerto di corazzieri e staffieri che, sulle prime, fecero fatica a capire chi fosse quella persona che sosteneva di essere atteso dal presidente della Repubblica...


It Capo detto Stato atta mostra

IL PRESIDENTE A PALAZZO BLU

Mattarella arriva Pîs a e visita Toulou se-Lautrec PISA SOGGIO RNO pisano per il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, giunto ieri pomeriggio nella città della Torre, ha visitato la mostra-evento allestita a Palazzo Blu, sede di Fondazione Pisa, e dedicata a Toulouse-Lautrec. Il Capo dello Stato ha anche ammirato le collezioni d'arte e di antiquariato della Fondazione, nell'allestimento permanente al piano nobile dell'antico palazzo sui lungarni. Poi cena privata sul litorale e pernottamento all'Hotel «Duomo» in camera con vista Torre pendente. Questa mattina gli impegni ufficiali con l'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Normale e, nel pomeriggio, la presentazione del restauro degli Arsenali Repubblicani, dove si costruivano le navi quando Pisa era forte e temuta sui mari.

Gugtiet o Vezzosi



È UNO STIMOLO APROSEGUIRE NEL CAMBIAMENTO di MARCO FILIPPESCHI a visita del Presidente Sergio Mattarella è un riconoscimento alla città che ci stimola a non perdere il passo del cambiamento. Pisa è una città con una concentrazione di funzioni pregiate che ha pochi eguali. L'apertura dell'Anno accademico della Scuola Normale Superiore rappresenta questa realtà. In questi anni abbiamo fatto uno sforzo davvero importante per recuperare e valorizzare i beni culturali, per sottrarli all'incuria e al degrado, per estendere il patrimonio fruibile. Abbiamo vinto il bando per l'assegnazione dei fondi dell'Unione Europea con 14 progetti, di cui 12 del Comune. Progetti coordinati e descritti in un "master plan " elaborato dall'architetto David Chipperfield: un vero ridisegno della città che ha come perno la valorizzazione del patrimonio culturale e il recupero di molti ettari di verde. Circa 40 milioni di euro d'investimenti, di cui il 60% - 24 milioni - sono risorse che dall'Unione Europea tornano a noi. Senza queste risorse le realizzazioni che oggi vediamo sarebbero rimaste un sogno. Portiamo a termine i cantieri con oltre il 70% dei lavori che ha impegnato aziende locali e toscane. Il rinnovamento delle città può essere volano di crescita qualificata e innovativa. Questa è la sfida. L'Arsenale Repubblicano da oggi sarà la testimonianza più visibile del carattere di Pisa dominatrice dei mari. In quest'area sono già cantieri aperti le realizzazioni della "Cittadella Galileiana", luogo di divulgazione e di promozione delle scienze e il Museo delle Navi Antiche di Pisa ritrovate negli scavi di San Rossore, che sorge negli Arsenali Medicei.

La rappresentazione di una scoperta archeologica considerata fra le più importanti degli ultimi decenni e un'esposizione che riguarderà la civiltà marittima mediterranea. Pisa oggi offre i frutti del suo impegno, per la bellezza e per lo sviluppo. Benvenuto Presidente! Sindaco di Pisa


L'ANTEPRIMA DELLA TAPPA PISANA DELL 'INQUILINO DEL QUIRINALE

Mattare fla entusïasta

«Mostra splendida» Le lodi alla cu ratrice ell'al lesti ento Toulouse-Lautrec « Palazzo B lu ellissi o, un vero patri mo nio per la città» ha : f isitato —

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con le 180 opere dell'artista francese

alle insegnanti di Pietro Barghigiani 1 PISA

Un'anteprima privata, ma non segreta, di quella che oggi sarà la prima visita in Toscana del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Proveniente dall'Expo di Milano, il Capo dello Stato è atterrato nel pomeriggio all'aeroporto militare. Giusto il tempo, una manciata di minuti, per consentire al corteo presidenziale anticipato da motociclisti e sirene, di arrivare in centro e alle 17 Mattarella è sceso dalla Lancia Thema quirinalizia per varcare la soglia di Palazzo Blu dove giovedì è stata inaugurata l'esposizione "Toulouse-Lautrec. Luci e ombre di Montmartre". Ne è uscito dopo quasi 50 minuti.

«Una mostra splendida e non lo dico come complimento di circostanza, davvero bella, al pari del palazzo che la ospita, un patrimonio per la città» sono state le parole del presidente che tra l'uscita e l'auto ha rallentato il passo per rispondere ai giornalisti. Una battuta rapida come il tempo dedicato alla stampa ed è subito risalito in auto per dirigersi all'Hotel Duomo dove si è riposato prima della cena al ristorante "Foresta" a Marina di Pisa. Una piccola folla si è radunata all'esterno di Palazzo Blu tra visitatori in attesa di entrare e invitati ad aspettare la conclusione della visita del presidente e cittadini che si sono fermati sul lungarno Gambacorti per la curiosità di vedere il presidente. Qualche applauso è partito, timido e breve, quando Mattarella si è affacciato a una finestra dello storico edificio per ammirare lo scorcio dei lungarni baciati dal sole. Il Capo dello Stato non si è limitato alla mostra su Toulose-Lautrec. Accompagnato dal direttore dell'ufficio della sua segreteria, Simone Guerrini, pisano doc, ha voluto vedere anche le collezioni permanenti che sono uno dei vanti della Fonda-

zione Palazzo Blu. «È stato un visitatore attento - spiega Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione culturale - e molto interessato ai diversi aspetti delle opere esposte. Si è soffermato su vari quadri, in particolare su quelli di Artemisia Gentileschi».

Il presidente-visitatore ha trascorso quasi un'ora nelle sale con i vertici della Fondazione Pisa, Claudio Pugelli, di quella di Palazzo Blu, Bracci Torsi, il prefetto Attilio Visconti e il sindaco, Marco Filippeschi e altre autorità locali. Nel tour è stato guidato dalla curatrice della mostra- oltre 180 opere - la professoressa, Maria Teresa Benedetti alla quale ha chiesto approfondimenti e spiegazioni. «Sì, è stato un visitatore tutt'altro che distratto e superficiale - prosegue Bracci Torsi -. Ha dimostrato cultura, sensibilità e voglia di capire. Un inizio migliore la mostra non

poteva desiderarlo. È un riconoscimento alla città, all'allestimento e, è scontato dirlo, a Palazzo Blu». Bracci Torsi e la curatrice Benedetti possono mettere in bacheca i complimenti del Capo dello Stato per l'ennesima offerta culturale che, come le precedenti, ambisce a diventare un evento di richiamo nazionale.

Durante la visita, Mattarella ha incrociato un gruppo di insegnanti con le quali, sorprese per il faccia a faccia fuori programma, ha scambiato un breve saluto. Riservato e ligio al protocollo, il presidente all'uscita ha


raggiunto l'auto concedendo meno di un minuto ai cronisti. Un breve saluto a chi lo applaudiva dall'altra parte della strada sul lungarno e poi via con la Thema presidenziale verso l'hotel in via Santa Maria tra la Torre e piazza dei Cavalieri dove stamani parteciperà all'inaugurazione dell'an-

Il presidente Sergio Mattarella firma il registro dellevisite a Palazzo Blu Sotto alcuni momenti dellavisita alla mostra durata quasi un'ora con ripetute richieste di spiegazioni alla curatrice L'ultimo scatto con l'ingresso dal lungarno Gambacorti dell'edificio che ospita l'allestimento sul pittore Toulouse Lautrec durante il tour

dei Capo dello Stato

no accademico della Scuola Superiore Normale. Più loquace il sindaco, Marco Filippeschi: «Questa visita è una bella spinta per la città. Il presidente ha mostrato di apprezzare l'evento che conferma il valore culturale di Pisa». Infine, c'è stato anche chi le-

gherà a un ricordo negativo la tappa di ieri del presidente. Sono i proprietari, oltre una decina, di auto e motocicli rimossi dai vigili urbani e dalla polizia sul lungarno Garnbacorti violando l'ordinanza firmata il giorno prima dell'arrivo di Mattarella. --(PRODUZIONE RISERVATA


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II corteo presidenziale sul lungarno ; a destra l'arrivo di Mattarel la a Palazzo Blu (fotoservizio Fabio Muzzi)

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Cena da "Foresta" e poi in albergo II capo dello Stato ha dormito al Grand Hotel Duomo, nella suite con la terrazza panoramica che si affaccia sulla Torre gresso che portale testimonianze autografate di personaggi celebri che hanno soggiornato nella struttura, coma Vittorio De Sica, Vittorio Gassman, FredAstaire, Sophia Loren e molti altri. Personaggi famosi, ma mai un presidente della Repubblica, visto che nelle precedenti visite pisane gli inquilini del Quirinale sceglievano o la Prefettura o la villa del Gombo quando questa era ancora residenza presidenziale prima del suo passaggio allaRegione. Il presidente Mattarella ha raggiunto l'albergo nel tardo pomeriggio dopo la visita privata alla mostra di Palazzo Blu dedicata a Toulouse-Lautrec. Poi la cena, alla carta, al ristorante "Foresta" di Marina di Pisa in compagnia del prefetto Attilio Visconti e del sindaco Marco Fi-

di Daniele Benvenuti PISA

È stato il Grand I Iotel Duomo di via Santa Maria l'albergo prescelto dal Quirinale per il soggiorno pisano del presidente Sergio Mattarella. Già da alcuni giorni i titolari Francesco e Marzo Benedetti avevano avuto contatti con gli uffici dello staff del Colle per fare della struttura a due passi da piazza dei Miracoli la base di questa visita pisana. Appena ricevuta la conferma dell'arrivo a Pisa il venerdì pomeriggio, dopo la visita mattutina all'Expo di Milano, la direzione dell'albergo ha immediatamente predisposto il piano già concordato. Tutto l'ultimo piano della struttura, quello che ospita le due suite con la terrazza panoramica sulla Torre, è stato riservato alla presidenza della Repubblica: una suite per il presidente Mattarella e l'altra, in grado di ospitare fino a cinque persone, per gli uomini della scorta. Il presidente ha così avuto a disposizione un appartamento composto da ingresso, salotto, camera da letto, bagno in marmo e vista panoramica dalla terrazza. In totale sono state dieci le camere che il Cerimoniale del Quirinale lia prenotato all'Hotel Duomo per permettere la sistemazione di tutto lo staff. Poco dopo le 20 il presidente è uscito fermandosi per i saluti con alcuni cittadini.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, saluta alcuni ragazzi

«Ormai da diversi giorni avevamo contatti con Roma per l'organizzazione del soggiorno del presidente Mattarella - ha spiegato Marzio Benedetti che dal 1960 gestisce la struttura, adesso passata al figlio Francesco-. Siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste, conciliando la presenza del presidente e del suo staff con gli altri clienti già

Il Capo dello Stato in zona Duomo con alcuni cittadini (Foto Muzzi)

presenti per la partecipazione ad un convegno di oncologia. La questura ha poi fatto il sopralluogo conclusivo per dare il via libera al soggiorno». Fondato nel 1959 da Silvio e Miranda Panichi, il Grand Hotel Duomo di via Santa Maria ha lasciato inalterato il suo aspetto caratteristico con una alternanza del marmo bianco e travertino. In-

lippeschi. Stamattina prima colazione all'Hotel Duomo, «senza nessuna particolare richiesta», come ha spiegato Marzio Benedetti, per poi spostarsi nella vicina piazza dei Cavalieri per l'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Norma] e.


SABATO 17


«Per la cultura bisogna fare di più» «Per la cultura e l'università bisogna fare sempre di più. Si fa qualcosa, ma non è mai sufficiente». E l'appello lanciato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha partecipato all'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Superiore Normale di Pisa (Ansa)


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L'annuncio di Beltram col Presidente Mattarella alla Normale di Pisa di Cinzia Colosimo a pagina 13

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Normale, Mattarella e una sorpresa: Riapriamo la Domus Mazziniana» L'aimi ncio del direttore Beltram. Il Capo dello Stato: fare il mass o per la cultura Pisa Tra i tanti che lo aspettavano fuori dall'Hotel Duomo, pronti a scattare foto e provare ad avvicinarsi al Presidente, il Capo dello Stato ha scelto Azad, cuoco bengalese che lavora sotto la Torre da quasi io anni, per stringergli la mano. E cominciato così il secondo giorno di Sergio Mattarella a Pisa, con una passeggiata in piazza dei Miracoli, accolto dagli applausi dei turisti. «Pisa è bellissima - ha detto - del resto è una città che conosco molto bene ma che ogni volta è un piacere visitare». Il Capo dello Stato ha anticipato di un giorno la sua visita, in programma per l'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Normale e degli Arsenali Repubblicani. La prima, da Presidente: «Non è un caso ha detto a margine della cerimonia - Pisa con la Normale, la Sant'Anna, la Statale, con le sedi universitarie e con gli altri centri di ricerca è un polo di riferimento importantissimo». Una città, ha aggiunto, che «affianca questo profilo così importante a quello industriale, turistico, alla grande presenza di studenti di Italia e non solo. Va sottolineato il grande contributo che su diversi versanti offre al nostro Paese». Il diret-

tore della Scuola Fabio Beltram ha scelto l'occasione per annunciare l'imminente riapertura della Domus Mazziniana, chiusa da quattro anni. «La Domus e il Memoriale Mazzini sono nuovamente visitabili per le scolaresche grazie alla messa a norma della sede e al sostegno della Fondazione Pisa», ha spiegato. «Ma presto la apriremo a tutti grazie ai volontari dell'associazione "Amici dei Musei". C'è ancora del lavoro da fare, ma conto sull'aiuto del ministero, della Regione, del Prefetto». Un annuncio, quest'ultimo, che realizza il protocollo fortemente voluto dall'ex prefetto di Pisa Francesco Tagliente, per i volontari nei beni culturali. I volontari starebbero partecipando a corsi sulla sicu-

La Domus Mazziniana Sopra, la passeggiata di Mattarella in piazza dei Miracoli

La stretta di mano fra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il rettore della Normale Fabio Beltram

rezza, per poi essere in grado di tenere aperta la struttura tre giorni alla settimana. Non sono ancora certi i tempi, si parla di alcune settimane, certamente entro l'anno. «La notizia mi rende estremamente felice», ha commentato Tagliente. Per la cultura e l'Università «bisogna fare sempre di più. Si fa qualcosa, ma non è mai sufficiente, bisogna sempre far di più» ha detto il Presidente della Repubblica poi lasciando la Normale. Poco prima, in Piazza dei Cavalieri un gruppo di studenti ha protestato contro il nuovo Isee; qualche istante di tensione ma nulla di più. Il Presidente nel pomeriggio ha inaugurato gli Arsenali Repubblicani, restaurati con i fondi Piuss e dedicati all'archeologo Khaled Al Asaad, assassinato dall'Isis, come lo ha definito Mattarella, «un benemerito dell'umanità». E dedicargli una targa, ha aggiunto «è ima decisione splendida e molto significativa». Motivata così dal sindaco Marco Filippeschi: «Esempio altissimo nella lotta contro la violenza cieca, che lui ha ingaggiato con le sole armi dell'intelligenza e dell'intransigenza morale e civile».

Cinzia Colosimo © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA VISITA IN TOSCANA

Mattarella a Písa «Far e di più per e l'università» 1 PISA

La scuola, l'università, la formazione sono stati il leit-motiv della giornata pisana del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri ha prima inaugurato l'anno accademico della Scuola Normale e poi visitato gli Arsenali, il luogo deputato a ospitare le navi romane. «Per la cultura e l'università bisogna fare sempre di più. Si fa qualcosa, ma non è mai sufficiente, bisogna sempre far di più» ha detto il presidente, rimarcando il ruolo di Pisa: «È la prima inaugurazione di anno accademico a cui partecipo da presidente. Non è un caso: Pisa è un polo di riferimento importantissimo per il nostro Paese».

11 presidente Mattarella in piazza dei Miracoli


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la capitale ei cervelliÂť Mattarella inaugura gli Arsenali e l'anno accademico della Normale. Disordini con gli studenti

II presidente della RepubblicaSergio Mattarellain piazza dei Miracoli ( foto Fabio Muzzi )

NERI, 101, VENTURINI, RENZULL0 E BENVENUTI IN CRONACA


IL J'ACCUSE

«Sergio, e i cervelli ' m fuga» L'appello del direttore della Normale al Capo dello Stato «Il Paese non valorizza le competenze dei nostri studiosi» I

«Fare di più perla cultura e le università» Poi elogia Pisa e i suoi centri di ricerca

di Mario Neri PISA

Per la cultura e l'università «dobbiamo fare di più», «si fa qualcosa, ma non è mai sufficiente, bisogna sempre fare di più». In piazza dei Miracoli ha stretto qualche mano, ma niente selfie, figuriamoci, la sovraesposizione proprio non è il suo stile. Sergio Mattarella non ha mai amato il clamore e le celebrazioni rumorose. Vecchia scuola Dc: il potere non è esibizione (alla regola Cossiga qualche eccezione l'ha offerta) ma risoluta riservatezza. Del resto, del presidente della Repubblica, prima dell'elezione al Quirinale, non si registravano neppure partecipazioni ai talk show. «La determinazione ad agire non è necessaria-

mente espressa dai decibel», professò nel 1991 in una delle rarissime interviste alla radio. Dev'essere per questo che ieri per lanciare il suo messaggio più importante il capo dello Stato ha aspettato che piazza dei Cavalieri fosse semivuota. E anche chi si aspettava un discorso dalla Sala Azzurra della Scuola Superiore rimane a bocca asciutta. A parlare e a far parlare è soprattutto il direttore Fabio Beltram, che di fronte al capo dello Stato, per l'inaugurazione dell'anno accademico, non si risparmia. Quello del normalista è un j'accuse al sistema Italia, incapace di trattenere i cervelli dell'alta scuola, di riconoscere il loro valore perché - dicono i dati - il 70%, dopo il dottorato, se ne va all'estero. Beltrani ricorda i successi della Scuola fondata da Napoleone nel 1810, sottolinea il primo posto italiano nelle classifiche internazionali, il sesto posto mondiale nel ranking di Shanghai. Parla di un'università che negli ultimi anni «ha saputo rinnovarsi», perfino vincendo «resistenze interne», e grazie a un corpo docente giovane, «di cui l'età media è calata di 5 anni». Il presidente ascolta, e insieme a lui il governatore Enrico Rossi, che gli siede accanto, il sindaco Marco Filippeschi, il prefetto Attilio Visconti, i deputati pisani, il rettore

dell'università statale Massimo Augello e quello della Sant'Anna Pierdomenico Perata. Ma il suo discorso punta soprattutto a Mattarella. Beltram spera elle porti il suo messaggio al governo. «E inutile produrre altri regolamenti, leggi o leggine, avrebbero il solo effetto di rendere ancor più farraginoso il funzionamento del sistema universitario». Piuttosto si pensi a distribuire soldi in modo equo. Gli atenei che «reclutan o al ribasso» «docenti mediocri» o «solo al proprio interno» devono essere puniti, dice, «i non virtuosi devono ricevere un segnale forte nel momento della ripartizione delle risorse». Ma nel mirino del direttore ci finisce anche il sistema Italia, «l'incapacità del nostro Paese di intercettare lo straordinario patrimonio di competenze e innovazione dei normalisti che troppo spesso decidono di andare all'estero» e quella di troppe imprese che «non sanno apprezzare il valore di una preparazione di alto livello». Mattarella ascolta, in sala annuisce, ma non interviene ufficialmente. A pranzo nella sala delle Vittorie, al secondo piano di Palazzo della Carovana, conversa con Rossi, al governatore chiede della ripresa in Toscana. Con Beltram, Augello e Perata i temi sono ancora università e

Normale. Del resto lui è davvero un ospite d'onore, l'anno scorso, a settembre, era stato uno dei prof ai corsi di orientamento a San Miniato. «Da quest'anno si trasferiranno tutti lì», dice Beltram. E peccato che il presidente non abbia tempo per visitare la Domus Mazziniana. A tre anni dal'inaugurazione, «apre finalmente alle visite delle scuole», anche se solo su prenotazione e grazie agli Amici dei Musei e dei Monumenti pisani. La conversazione scorre, il menu è leggero: risotto al pecorino, orata e verdure e crostata. Ore 14, Mattarella saluta e scende le scalinate verso la piazza. Pacato, sereno, sorri dente, abito blu e cravatta intonata a pois. «E la prima inaugurazione di anno accademico a cui partecipo da presidente. Non è un caso - dice - Pisa con la Normale, la Sant'Anna, la Statale, con le sedi universitarie e con gli altri centri di ricerca è un polo di riferimento importantissimo per il nostro Paese. Affianca questo profilo così importante a quello industria le, turistico, alla grande presenza di studenti di Italia e non solo. Va sottolineato il grande contributo che su diversi versanti Pisa offre al nostro Paese».


L'arrivo ciel corteo preslclenziale in piazza dei Cavalieri e. R destra. ii presidente della Repubblkaehe saIuta prima di entrare aila Normale


L'arrivo del presidente nella Sala Azzurra

Il governatore Enrico Rossi accanto a Mattarella

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La stretta di mano con Fabio Beltram

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Alcuni cittadini in piazza dei Cavalier!

(fotoservizio Muzzi)


ÂŤPisa, capitale delle eccellenzeÂť Sergio Mattarella: per la cultura e l'universitĂ quello che si fa non e mai abbastanza

Un momento della passeggiata mattutina dei presidente della Repubblica Sergio Mattarella in piazza dei Miracoli (fata Fabio Muzzi)


Un momento della passeggiata mattutina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in piazza dei Miracoli (fata Fabio Muzzi)


Legame ultradecennale con la città Quei giovani della sinistra democristiana sulla scena nazionale ed europea 1 PISA

Il legame tra Pisa e Sergio Mattarella è cominciato ben 35 anni fa. L'occasione venne offerta dall'organizzazione e dai lavori del congresso nazionale della Democrazia Cristiana che si tenne nel febbraio 1980. «Allora noi del gruppo della sinistra Dc pisana avemmo un ruolo attivo e così conoscemmo Mattarella allacciando una solida amicizia che dura nel tempo», ricorda Antonio Schena, assessore comunale all'inizio degli anni Novanta, uno dei più impegnati in quel periodo per la sinistra della Dc pisana, che aveva proprio in Sergio Mattarella uno dei principali riferimenti a livello nazionale.

Così Schena descrive l'attuale presidente della Repubblica: «Anche allora era un po' come si vede oggi, una persona a prima vista schiva, ed in effetti questo è un lato del suo carattere, ma decisamente affabile una volta approfondita la conoscenza». Il gruppo della sinistra Dc in quegli anni, ricorda Schena, «riuscì ad inserire propri esponenti in ruoli importanti a livello provinciale, come il segretario Carlo Ciucci». Fan che il periodo d'oro del "laboratorio giovanile"che vede spiccare figure come Enrico Letta e Simone Guerrini. «Enrico - aggiunge Schena cominciava già a mostrare il suo spirito europeista, mentre Simone entrò poi nella direzione nazionale sotto la segreteria De Mita». Guerrini, ora 52enne, figlio dell'ex rettore dell'Università di Pisa, è stato capo segreteria dell'allora ministro Mattarella tra il 1998 e il 2001. Poi il cambio e la carriera manageriale in Finmeccanica. Ma quando Mattarella è diventato presidente della Repubblica è tornato subito nel suo staff. Nei due giorni pisani è stato quindi ancor più il suo punto di riferimento.

Enrico Letta

Schena era responsabile della formazione e dunque aveva praticamente sotto mano ogni giorno i rampanti. «Un gruppo - sottolinea - dove insieme a Guerrini e Letta

Simone Guerrini con il presidente Mattarella

c'era Giovanni Garzella, e tutti e tre entrarono in consiglio comunale». Il sindaco era Sergio Cortopassi , nella giunta (pentapartito ) c'erano cinque assessori democristiani: Tremolanti, Ciappi, Salvadori, Ciucci e Schena. «Poi avvenne un rimpasto - riprende - ed entrarono Garzella e Stefano Bottai», quest' ultimo (già amministratore delegato della società del porto di Boccadamo) poi diventato vicesindaco. Nel gruppo anche Giovanni Viale , ex assessore comunale e ora dirigente alla Provincia, e Giovandomenico Caridi, amministratore unico della Navicelli Spa. Schena ricorda con orgoglio quei giovani e «il fatto che hanno saputo valorizzare le loro capacità. E Mattarella e sempre stato un punto di riferimento importante». (f l.) ©RIPRODUZIO<' E RISERVATA

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Gli Arsenali aprono le porte L'edificio inaugurato da Mattarella sottratto all'incuria dopo un lungo restauro II sindaco : «Segno di .

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archeologica

ucciso dall'Isis di Francesco Loi 1 PISA «Un segno importante del valore della città per il nostro Paese». Applausi. Finisce cosi il discorso di Sergio Mattarella all'inaugurazione degli Arsenali Repubblicani. Una delle strutture simbolo dell'antica potenza marinara di Pisa, restaurato dalle rovine in cui è rimasta per decenni. Un simbolo anche dei propositi della città per il futuro, piattaforma dell'accoglienza turistica e dell'offerta culturale di qualità. Il sindaco Marco Filippeschi aveva appena terminato il suo intervento al leggio posizionato sotto una delle volte. Uno sguardo rapido al presidente della Repubblica. Il programma non prevede un suo interventi, Mattarella però non indugia e al microfono, con voce sottile, guarda gli archi degli Arsenali, si gira, indica il cantiere al fortilizio della Torre Guelfa e comincia: «Sono recuperi in linea con la ricchezza culturale e artistica di Pisa». In tre minuti riassume le sue giornate pisane, la mostra di Palazzo Blu, la passeggiata in Piazza dei Miracoli, il ruolo delle università. Ora, davvero, gli Arsenali Repubblicani possono (ri) cominciare la loro storia.

Taglio dei nastro . Con un quarto d'ora d'anticipo, Mattarella e il suo seguito giungono agli Arsenali Repubblicani per un'inaugurazione che il sindaco, rivolgendosi direttamente al presidente della Repubblica, definisce «un evento che lascerà il segno». E' il primo tra i più importanti Piuss in fase di conclusione che apre i battenti. Un pacchetto di progetti che Filippeschi riassume così: «Circa 40 milioni di euro d'investimenti, di cui il 60 per cento (24 milioni) sono risorse che dall'Unione Europea tornano a noi. Portiamo a termine tutti i cantieri nei tempi previsti. Con oltre il 70 per cento dei lavori che ha impegnato aziende locali e toscane che hanno vinto gare molto selettive. La città dunque ha visto aperto un grande cantiere che, nella crisi, ha avuto un effetto anticiclico». Quattro anni fa il predecessore di Mattarella, Giorgio Napolitano, inaugurò il rifacimento di Corso Italia, «cofinanziato - ricorda il sindaco - con gli stessi fondi europei». Gli obiettivi. Gli Arsenali Repubblicani «da oggi saranno la testimonianza più visibile del carattere di Pisa dominatrice dei mari», usa questa espressione Filippeschi per calcare il significato del restauro. «Insieme alla Piazza del Duomo, alle mura medievali, alle chiese medievali, queste navate e questi archi a sesto acuto, il bellissimo profilo che si staglia di fronte alle mura, saranno un segno distintivo della città». Poi, dopo l'esito dei bandi che saranno pubblicati per selezionare i gestori degli spazi e con la realizzazione del "Parco della Cittadella", gli Arsenali Repubblicani (insieme alla Torre Guelfa ancora in corso di recupero) «saranno anche dedicati

- spiega il sindaco - a servizio dell'accoglienza dei turisti. Infatti, in quest'area d'importanza cruciale per la città, sono già cantieri aperti le realizzazioni della Cittadella Galileiana (uno "science center", un luogo di divulgazione e di promozione delle scienze, in nome del gran de pisano) e il Museo delle navi antiche di Pisa ritrovate negli scavi della stazione di San Rossore, che sorge negli Arsenali Medicei ed è realizzato dal ministero dei Beni culturali: la rappresentazione di una scoperta archeologica considerata tra le più importanti degli ultimi decenni e un'esposizione che riguarderà la civiltà marittima mediterranea». L'intitolazione. La seconda parte di Mattarella agli Arsenali è un breve giro nell'edificio affiancato dal sindaco, dal rettore Massimo Augello e dall'architetto Fabio Daole, che per l'amministrazione comunale ha coordinato il restauro e che illustra gli interventi effettuati. Poi l'intitolazione dell'area archeologica ancora aperta, accanto all'edificio, al professor Khaled Al-Asaad, archeologo, protettore del patrimonio della città siriana di Palmira, barbaramente ucciso dall'Isis. Mattarella sfila il piccolo drappo rosso che copre la targa. «Condivido in pieno questa decisione, che è splendida», commenta il Capo dello Stato. Il sindaco raccoglie: «L'intitolazione risponde all'intento di

gettare un ponte ideale sull'altra sponda del Mediterraneo, un ponte di pace, di dialogo, di mutuo e fecondo riconoscimento delle differenze religiose e culturali, nel rispetto dei diritti dell'uomo. Ancora grazie, presidente, per il grande regalo che ci ha fatto d'essere con noi». CRIPRODLZIONE RISERVATA

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L'intitolazione a Khaled AI-Asaad


L'EREDITA DI QUESTA VISITA LA SAPREMO SOLO CON IL TEMPO di EMILIOCHIORAZZO ue giornate pisane per il presidente della Repubblica Sergio Mattaretta. Sono stati tanti gli impegni ufficiali, tanti gli incontri che ha avuto. Ma, come spesso avviene nelle comuni famiglie, il momento più importante si è forse consumato a tavola. Venerdì sera a cena.ll momento più privato di questi due giorni all'ombra della Torre. Pochi e selezionati gli ospiti; la scelta di un ristorante sul litorale. E, ancora più inconsueto, la volontà di consumare il pasto in mezzo agli altri clienti del locale. Ed è stato proprio lì, tra una portata e l'altra di pietanze del territorio, che il capo dello Stato ha avuto, soprattutto con il sindaco Filippeschi e con il prefetto Visconti, un confronto sereno su quelli che sono i problemi reali della città: la sicurezza, la piaga della "mala movida", lanecessità di dotare Pisa di un numero maggiore di tutori dell'ordine perché, a dispetto dei suoi novantamila abitanti, grazie ai servizi che offre e dei quali s'è dotata, la città assorbe ogni giorno una popolazione di 150milapersone. Con tutti i problemi che questo comporta. Nei momenti più ufficiali, il capo dello Stato ha avuto un contatto diretto anche con altre peculiarità di Pisa. La scuola, ad esempio. Mattarella, lo ha ricordato, da presidente della Repubblica ha scelto di partecipare per la prima volta all'inaugurazione di un anno accademico, alla Scuola Normale Superiore, dove - appena un anno fa - era stato nei panni di docente, a tenere uno dei corsi di orientamento per gli allievi. Il messaggio che ha ricevuto dal direttore Fabio Beltrani, nel suo intervento a Palazzo della Carovana - proprio mentre fuori, in piazza dei Cavalieri, un gruppo di universitari protestava perché le nuove norme sull'Isee hanno reso più restrittivo l'accesso alle borse di studio - è stato chiaro: «Non è benefica l'incapacità

del nostro Paese di intercettare lo straordinario patrimonio di competenze, intelligenza e capacità di innovazione dei normalisti che troppo spesso esprimono le loro capacità all'estero. Scontiamo gli effetti del reclutamento poco virtuoso nelle università e di un sistema produttivo in Italia che non sempre pare capace di apprezzare il valore di una preparazione di alto livello, di capirne l'importanza per l'innovazione e lo sviluppo. Gli atenei che reclutano al ribasso e solo al loro interno, quelli non virtuosi dal punto di vista finanziario devono ricevere un segnale forte e chiaro nel momento della ripartizione delle risorse». A questo punto c'è da chiedersi: cosa resterà di questi due giorni di visita presiden-

Al capo dello Stato sono stati raccontati i problemi e le esigenze della città durante la cena privata ziale a Pisa? Un interrogativo che potremo sciogliere solo con il tempo. Le istanze di questa città le ha ascoltate Sergio Mattarella, ma ancor più i suoi consiglieri, il pisano Simone Guerrini in testa. E sono loro, poi, che dovranno aiutare a renderle operative. Qualche effetto immediato però c'è. L'arrivo del capo dello Stato segna la restituzione alla città e al mondo della cultura degli Arsenali, testimonianza della gloria di Pisa Repubblica Marinara. L 'stato proprio Mattarella a

dare il simbolico colpo di forbici ad una struttura che, insieme all'imminente apertura del Museo delle navi, farà di Pisa un polo di primo piano. Ed è grazie al suo arrivo che si è tornati a parlare della riapertura della Domus Mazziniana: una ferita aperta in occasione della visita a Pisa di un altro presidente, Giorgio Napolitano, che la inaugurò pochi anni fa. Per questioni di risorse e di burocrazia, è rimasta pressoché chiusa. Ma più di ogni altra cosa, se vogliamo cercare una eredità di questa visita presidenziale, dobbiamo prendere a prestito le parole del sindaco Filippeschi: «Questa dev'essere un'occasione di stimolo per proseguire, con lo stesso ritmo, il percorso del cambiamento». ©RIPRODUZIONE RISERVATA


Diventati stalla dei Lorena saranno museo e auditori A regime diventerà struttura a servizio della vicina esposizione delle antiche navi Previsti anche spazi perla vendita di prodotti tipici. La capienza è di 600 persone PISA

Quello che il presidente Mattarella ha visto (e inaugurato) ieri è più o meno ciò che avevano visto per la prima volta i pisani in occasione dell'inaugurazione del 1329, anche se ovviamente con ben sette secoli di storia in più sulle spalle. Dopo il restauro, gli Arsenali Repubblicani sono tornati alla struttura originaria dell'inizio del Trecento: la visita presidenziale è stata quindi una sorta di viaggio a ri troso lungo settecento anni. oltre 4 milioni. L'iniziale nulla osta della Sovrintendenza al progetto ed il lavoro in questi anni degli specialisti della Lattanzi, la ditta romana che si è aggiudicata la gara, hanno portato al recupero dello storico edificio nel cuore dell'antica Darsena Pisana: un intervento che, proprio per le sue speciali caratteristiche archeologiche, esperti di storia dell'arte hanno definito come unvero e proprio restauro filologico. Per realizzarlo ci sono voluti 4,3 milioni di euro nell'ambito dei progetti Piuss, finanziati dalla Regione (fondi europei) e per il 40 per cento dal Comune di Pisa. Si è trattato di uno dei più complessi e impegnativi progetti Piuss che stanno cambiando il volto della città e che prevede anche la riqualificazione della Torre Guelfa e della Cittadella che si trovano proprio davanti.

La storia. Il taglio del nastro di ieri rimette a disposizione della città uno spazio di pregio che dovrà diventare una delle principali porte d'accesso turistiche, un centro servizi e un'area espositiva funzionale al Museo delle navi e alla vicina Cittadella Galileiana. Si rimedia così a decenni d'incuria di un luogo simbolo di pagine importanti della storia di Pisa: sulle pareti e all'interno degli Arsenali sono conservate tutte le tracce del grande passato di questo edificio, prima a servizio della potenza navale pisana, poi della politica marinara medicea, quindi stalla privata dei Lorena

Filippeschi mostra a Mattarella l'esterno degli Arsenali

L'intervento

è costato

La gestione verrà

4,3 milioni di euro

affidata con bando

con contributo Piuss

e legata alla Cittadella

e, infine, dalla seconda metà dell'Ottocento importante casernna dei Savoia.

cisterne del Cinquecento dove veniva macinato e conservato il grano del "biscottificio mediceo" (ovvero la fabbrica delle cosiddette gallette, le focaccine secche ed a lunga conservazione, per secoli alimento base di militari e marinai costretti in mare per settimane), che venne realizzato sotto le grandi campate degli Arsenali Repubblicani durante il regno di Cosimo I de' Medici: il sovrano fautore del rilancio della vocazione marinara del Granducato che individuò proprio nella riqualificazione della Tersania, l'antica

Cos'era. L'intervento di restauro degli Arsenali, avviato dopo una lunga fase dedicata agli scavi archeologici, è stato definito filologico proprio perché finalizzato a conservare e recuperare tutte le strutture interne capaci di rendere facilmente riconoscibili le diverse destinazioni d'uso che questo edificio ha avuto in sette secoli. Inoltre sono state recuperate e conservate anche le porzioni di pavimentazione rimaste, le vasche e le

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La struttura degli Arsenali con le pareti in vetro

darsena fortificata della Repubblica Marinara Pisana, un elemento centrale di tale politica. Cosa sarà. Le destinazioni d'uso degli Arsenali sono di museo, auditorium e spazi vendita di prodotti tipici con capienza fino a 600 persone. E' in corso uno studio preliminare per un bando di gestione che comprende anche il fortilizio della Cittadella. A regime ospiteranno attività a servizio del Museo delle Navi che si trova a poche decine di metri. A quel punto si ricomporrà quel collegamento tra i due arsenali che, tra il 1500 e il 1700, è stato alla base della rilancio della potenza navale pisana, sia pure sotto il dominio fiorentino. Anche se la vocazione non sarà più marinara, ma marcatamente turistica. (f l.) 0P.I PRODJZ ONERISE R'/ATA


RISTORANTE FORESTA L'arrivo del

Trigliette e stoccafisso, cena alla carta tra gli altri clienti PISA

«Grande emozione ma anche tanta soddisfazione per i complimenti, davvero sinceri, che il presidente Mattarella ci ha fatto alla fine della cena ed anche dopo le varie portate». Nelle parole di Barbara Benvenuti, titolare insieme alla sua famiglia del ristorante Foresta a Marina di Pisa, il commento a una serata davvero particolare per il loro ristorante che ha visto come un normale cliente il presidente della Repubblica Sergio Mattarell a. Normale cliente perché, per espressa richiesta del Quirinale, il locale non era interamente riservato all'ospite illustre. «Ci avevano chiesto in maniera specifica spiega ancora Barbara- che il locale fosse aperto come tutte le sere. Qualche nostro cliente eravamo riusciti ad avvertirlo, ma altri si sono trovati accanto un tavolo davvero imprevisto». Il presidente Mattarella è arrivato al ristorante alle 20,20 accompagnato dal sindaco Marco Filippeschi e dal prefetto Attilio Visconti e ovviamente dai suoi consiglieri. Nessun menù fisso anche se Barbara ha preferito illustrare lei i piatti da proporre. Racconta: «Ho suggerito al presidente ed ai suoi ospiti alcuni piatti tipici della nostra cucina; pensando di fare cosa gradita ho proposto piatti pisani».

Una cena leggera di quattro portate, ma molto particolare e soprattutto in linea con la cucina di qualità del Foresta. Avvio con trigliettine accompagnate da carciofi croccanti in salsa di acciughe, poi la tipica minestra di pesce alla pisana; come secondo stoccafisso con patate allo zafferano biologico del Casentino e salsa di porri. E per dessert un trittico tipico come torta coi bischeri, castagnaccio e cantucci e vin santo. L'unica divagazione rispetto al percorso locale ha riguardato i vini: per l'aperitivo Riserva del Fondatore di Giulio Ferrari, una delle più grandi bollicine italiane, per la cena pinot nero altoatesino su suggerimento del sindaco Filippeschi. In cucina il capofamiglia Bruno Benvenuti insieme al giovane ma preparatissimo chef Francesco Federighi; i dolci sono frutto della mano di mamma Loretta Pieroni, mentre in sala

presidente della Repubblica al ristorante Foresta di Marina di Pisa

Barbara è coadiuvata dal fratello Alessandro soprattutto per la parte dei vini. «La nostra è davvero una gestione familiare - dice ancora Barbara - e quindi i complimenti del presidente ci hanno fatto davvero tanto piacere. Ulna persona alla mano, molto informale che ad esempio non ha avuto problemi a mangiare con le mani le torte del dessert: per questo crediamo davvero che quei complimenti fossero sinceri. Un presidente che ci fa essere orgogliosi di essere italiani». Ma come è stato scelto il ristorante Foresta per la cena presidenziale? Barbara racconta. «I pruni contatti li abbiamo avuti alcune settimane fa tramite il maresciallo della stazione dei carabinieri di Marina e poi il comandante provinciale dell'Arma. Ci hanno messo in preallarme nel caso il presidente fosse arrivato a Pisa la sera prima della visita ufficiale. Poi la telefonata dell'ufficio cerimoniale del Quirinale che ci ha confermato la presenza. Nel pomeriggio la bonifica da parte delle forze dell'ordine e alle 20,20 l'arrivo del presidente». Durante le cena Mattarella ha incontrato il vicepresidente della Confcommercio Pisa Alessandro Trolese, accompagnato da Fabrizio Fontani, che hanno consegnato una targa dell'associazione in ricordo della sua visita pisana. Mentre il Centro commerciale naturale di Marina, con la sua vicepresidente Simona Rindi, ha fatto pubblicamente i complimenti a tutto la staff del Foresta per l'importante serata. Daniele Benvenuti 1,RIPRODl1ZI ONE RISERVATA

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l sindaco fflustra al presidente Mattarella grandì ï progetti per la città GLI ARSENALI repubblicani alla Cittadella, completamente restaurati, sono stati inaugurati ufficialmente ieri pomeriggio con la visita del presidente Sergio Mattarella. Ad accoglierlo nei locali che ospiteranno la biennale di architettura, il consigliere regionale Antonio Mazzeo, il sindaco Marco Filippeschi, la giunta e i consiglieri comunali di Pisa, il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio, il presidente di Geofor Paolo Marconcini, l'amministratore delegato del Porto di Boccadarno Simone Tempesti e i comandanti delle basi militari della provincia. Il primo cittadino ha salutato il presidente della Repubblica ringraziandolo «per aver accettato di partecipare all'apertura degli Arsenali Repubblicani. Un riconoscimento alla nostra città che ci dà orgoglio e che ci stimola, in tempi ancora difficili, a non perdere il passo del cambiamento. La nostra è una città conosciuta in ogni parte del mondo per la sua storia, che ha un simbolo di valo-

L'area della Cittadella dedicata all'archeologo decapitato Khaled l- aad re universale. In questi anni abbiamo fatto uno sforzo davvero importante per recuperare e valorizzare i beni culturali, per togliere all'incuria e al degrado testimonianze fondamentali, per estendere il patrimonio fruibile ben oltre a quello classificato nella lista mondiale dell'Unesco del compendio di piazza del Duomo. Abbiamo intercettato circa 24 milioni di euro di investimenti dall'Unione Europea. Il nostro «master plan» è stato presentato a Roma, nella mostra delle realizzazioni più importanti promossa in occasione del 150° anniversario

dell'Unità d'Italia. L'Arsenale Repubblicano da oggi sarà la testimonianza più visibile del caratte re di Pisa dominatrice dei mari. Un recupero fatto con grande attenzione filologica, in collaborazione con la Soprintendenza, che mette in luce anche gli adattamenti che questo sito ha vissuto nella storia, dismessa la funzione d'arsenale». Il complesso restaurato, una volta terminata la mostra di architettura, sarà dedicato all'accoglienza turistica come nuovo punto focale della città. Il presidente Mattarella si è congratulato del lavoro di recupero e di allestimento della Cittadella e degli Arsenali, prima di proseguire con la visita, soffermandosi sull'allestimento della biennale di architettura. Quindi, prima di concludere il soggiorno pisano, ha scoperto la targa che intitola il sito all'archeologo che ha sacrificato la propria vita contro le forze dell'Isis per difendere l'antica città di Palmira: Khaled Al-Asaad. «Sono felice di vedere come le risorse di questa città siano state investite nella cultura e nel ripristino dei monumenti che ne fanno un gioiello prezioso» ha poi concluso Mattarella prima di ripartire alla volta di Roma. Andrea Valtrìani

L'entusiasmo dimenticato PECCATO. Davvero. Tutto è stato impeccabile. Un servizio di sicurezza discreto, una timetine rispettata al secondo. Un'accoglienza all'altezza. Ma per rendere perfetta la due giorni pisana del presidente Mattaretta è mancata una cosa. t'entusiasmo contagioso dei bambini. Forse, ieri mattina, gli alunni di elementari e medie potevano essere accompagnati in piazza dei Cavalieri. Allora sarebbe stato davvero tutto perfetto.


CORAZZIERE li capo dello Stato, Sergio Mattarella, scopre la targa dedicata all'archeologo decapitato Khaled Al-Asaad

PLASTICO II sindaco Filippeschi illustra i progetti


GLI APPLAUSI DELLA GENTE IN PIAZZA DEI MI RACOLI E IL P RANZO CONI RETTORI

Due passi sotto la Torre e l'incontro con nenna e nipote PASSEGGIATA tra i monumenti e le bellezze mozzafiato della città. Venti minuti che il presidente della Repubblica si è ritagliato ieri mattina prima degli impegni ufficiali alla Scuola Normale . La Torre pendente aveva potuto ammirarla anche dalle finestre dell'appartamento riservato per lui all'Hotel Duomo. Ma la vicinanza alla piazza più bella del mondo ha offerto un'opportunità irrinunciabile . Il Capo dello Stato è uscito in via Santa Maria alle 10.45, ha salutato il piccolo gruppo di persone che lo attendevano stringendo molte mani e si è incamminato verso il Duomo soffermadosi spesso lungo la strada per ammirare i monumenti e per ascoltare le spiegazioni del consigliere Simone Guerrini il quale, essendo pisano, ieri ha anche vestito i panni della guida. Molta gente ha riconosciuto Mattarella, si sono levati diversi applausi e il presidente ha risposto salutando con la mano . E' quindi entrato nel recinto della piazza, è arrivato ai piedi della Torre e poi è salito sui gradoni del Duomo all'altezza dell'abside proseguendo lungo la facciata laterale. Poi ha ammirato la maestosa facciata, si è incamminato verso il Battistero e da qui è tornato indietro per imboccare nuovamente via Santa Maria e ra ggiungere la Normale. Dopo la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico il Capo dello Stato ha partecipato a una colazione a palazzo della Carovana , servita nella Sala delle Vittorie con 14 commensali: oltre a Mattarella e a Beltram c'erano il presidente della Regione Rossi, il sindaco Filipeschi, il prefetto Visconti, il capo del Cerimoniale del Quirinale , Cremoni, i consiglieri del presidente Grasso, Guerrini, Zampetti, i rettori Augello e Perata, il vicedirettore della Normale, Giardina e il professor Ricci, il segretario generale della Scuola Adamo. Sono stati serviti risotto , filetto di orata alle verdure e dessert , il tutto cucinato dal Servizio ristorazione della Scuola , lo stesso che cucina per gli allievi della Normale. Quindi Mattarella è uscito per ritornare verso l'albergo. Qui un piccolo fuoriprogramma. Saputo della sua presenza, un'anziana signora proveniente da Selerno, in questi giorni a Pisa per esami e cure mediche, accompagnata dal nipote liceale, si è piazzata davanti all'hotel per vedere e salutare il presidente. «ERO seduta al ristorante qui vicino - racconta Maria Rosaria Tengo - e mi sono accorta del trambusto : ho chiesto che cosa stesse accadendo e quando mi hanno detto che c'era il presidente ho domandato ai poliziotti di poterlo incontrare». Dopo alcuni minuti di attesa e i buoni uffici del consigliere Guerrini, la donna, insieme al nipote sedicenne, è stata fatta entrare e ha potuto salutare il capo dello Stato. «Gli ho detto che ero molto onorata di conoscerlo - ha concluso l'anziana - e di potergli presentare mio nipote che frequenta la seconda liceo classico . Il presidente gli ha fatto gli auguri per i suoi studi e per il suo futuro. E stato molto gentile e disponibile». Guglielmo Vezzosi

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Mattarella: fare sempre di più per l'università Perla cultura e l'università «bisogna fare sempre di più. Si fa qualcosa, ma non è mai sufficiente, bisogna sempre far di più». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (foto), nella sua visita alla Scuola Normale di Pisa in occasione della cerimonia inaugurale del suo 205esimo anno accademico.


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