10/6/2014
Rassegna Stampa
AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA
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Il Comitato incontra l'ex premier alla Sant'Anna pìíma della lezione sull'Europa di GUGLIELMO VEZZOSI E' TORNATO nella «sua» Pisa per una lezione di alto profilo sull'Europa e sulle sfide che il Vecchio Continente, dopo l'abbattimento delle frontiere fisiche tra i Paesi e la nascita della moneta unica, è chiamato ad affrontare per reggere alla ventata euroscettica che soffia in molti paesi. L'ex presidente del consiglio Enrico Letta, ha parlato ieri pomeriggio in una affollatissima aula magna della Sant'Anna - invitato dal presidente della Scuola, il politologo Yves Mény e dal rettore Pierdomenico Perata -, ma la sua visita ha offerto l'occasione per toccare, a margine dell'incontro, alcuni temi locali. IN PARTICOLARE l'onorevole Letta, poco prima di entrare in aula è stato avvicinato da una delegazione del Comitato piccoli azionisti della Sat - c'erano il presidente Gianni Conzadori e il presidente degli Amici di Pisa, Franco Ferraro - che gli hanno consegnato un dossier sul braccio di ferro tra gli scali di Pisa e Peretola. Il documento contiene una serie di valutazione sui rischi che si corrono con «l'eventuale costruzione di un aeroporto doppione a soli 70 km di distanza da Pisa, sia sotto il profilo economico, ma anche dal punto di vista ambientale e idrogeologico per la piana fiorentina. Abbiamo chiesto a Letta - spiegano - di aderire al Comitato e di supportarci a livello europeo per garantire il rispetto delle direttive in materia di grandi opere. In particolare quella che fissa l'obbligo di una obbligatoria delle popolazioni coinvolte in progetti ad alto impatto come gli aeroporti». Letta ha ritirato il dossier e ha promesso di studiarselo a fondo prima di valutare la possibilità di compiere qualunque iniziativa. Poi l'ex premier ha risposto ad alcune domande della stampa sui ballottaggi e a proposito del risultato di Livorno ha detto che «la sconfit-
BALLOT1 «La sconfitta del Pd a Livorno ?Merita di certo una riflessione nazionale» ta del Pd merita una riflessione profonda perché del tutto inattesa. E' la più clamorosa e non solo per il suo valore simbolico: per questo credo che serva una riflessione nazionale». POI il seminario sull'Europa, materia nella quale Letta è oggi uno dei più profondi conoscitori a livello internazionale. «E dire - ha detto prendendo la parola dopo l'introduzione della professoressa Marinella Neri Gualdesi e della ricercatrice Serena Giusti - che il mio interesse per questa materia si è sviluppato proprio alla Sant'Anna, grazie all'impulso ricevuto dal professor Andrea De Guttry e prima ancora in famiglia, quando i miei genitori (entrambi presenti in sala, ndr) mi portarono a vivere per tre anni, da bambino, a Salisburgo». Insomma, un'aria che Letta ha sempre respirato, prima di tutto in casa, anche «se il sogno di Europa che quando ero giovane e studente ci faceva tanto appassionare a questa idea, ha oggi lasciato il passo alla dimensione della paura e della difficoltà, complice una crisi economica devastante, paragonabile, in termini di distruzione di valore, all'impatto di una guerra mondiale».
IL RISULTATO, oggi, è un'immagine appannata «nelle due grandi e più concrete rappresentazioni di quel sogno: ovvero l'eliminazione delle frontiere, non solo fisiche, tra gli Stati, ma anche economiche con la rottura dei monopoli, che ha offerto opportunità straordinarie a chi non le aveva mai avute (basti pensare al crollo del costo dei bi-
glietti aerei, oggi accessibili a tutti); e la nascita dell'euro, che adesso è il punto di sfogo e di attacco per dipingere l'attuale crisi, spiegata come la crisi dell'euro» ha detto Letta presentando poi le priorità che l'Italia, durante il suo semestre di presidenza, dovrà perseguire per ridare slancio all'Europa, «che è e resta la più grande opportunità».
1 Letta riceve il dossier dei piccoli azionisti Sat; a destra col sindaco e M ĂŠny
L'ex premier
incontrato il Comitato dei piccoli azionisti
L'ex presidente dei consiglio, Enrico Letta, ha incontrato una delegazione del Comitato dei piccoli azionisti Sat
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«Letta, aíutaci nella battaglìa 'enze» contro l'aerop orto dì Fw L'ex premier alla Scuola Sant'Anna per un seminario ha incontrato il Comitato dei piccoli azionisti Sat Non si sbilancia su un suo incarico in Ue e sui ballottaggi dice: «II caso-Livorno merita una riflessione» di Giovanni Parlato 1 PISA
Come nel suo stile, Enrico Letta si presenta ai giornalisti con un sorriso e una stretta di mano, ma anche molto riservato su eventuali scenari europei dove i rumors gli accreditano un ruolo importante nella commissione europea durante il semestre italiano. E il pisano Enrico Letta risponde con un sorriso e aggiunge: «Di Europasi parlerà fra poco». Si, perché l'ex premier ieri pomeriggio era un po' a casa sua, alla Scuola Sant'Anna dove ha conseguito il dottorato di ricerca ed era stato invitato per chiudere un ciclo di seminari proprio sull'Unione europea. Con lui c'era anche Maria Chiara Carrozza, ex ministro dell'istruzione e rettore della Scuola prima del suo incarico di governo. E hanno risposto presente anche il sindaco Marco Filippeschi e il prefetto Francesco Tagliente. Prima di entrare nell'aula magna, una delegazione del Comitato piccoli azionisti Sat ha "intercettato" Enrico Letta cui ha consegnato l'esposto consegnato un mese fa alle procure di Pisa, Firenze, Prato e Torino «dove c'è il magistrato Guariniello - ha spiegato Franco Ferraro - che si occupa della sicurezza e della salute pubblica, anche in ambito aeroportuale». Il comitato ha chiesto all'ex presidente del consiglio «di supportarci a livello europeo - ha poi detto la delegazione - affinché siano rispettate le procedure nel rispetto delle grandi opere. E la normativa dice che una grande opera come ciò che si vuole realizzare all'aeroporto fiorentino di Peretola, prima va approvata attraverso una consul-
tazione da parte del pubblico che sopporta l'opera». E il Comitato dei piccoli azionisti Sat indica che la direttiva dell'Ue che fa riferimento agli aeroporti è dell'aprile del 2014. Enrico Letta ha preso sottobraccio la documentazione e si è congedato con poche semplici parole: «Mi studio tutto». Quindi, è stata la volta di ri spondere a qualche domanda dei giornalisti. Esclusi i futuri scenari europei, l'accento è caduto sui risultati dei ballottaggi e, soprattutto, sulla vittoria del Movimento 5 Stelle in una roccaforte della sinistra come Livorno. «La sconfitta del Pd a Livorno è stata inaspettata e merita una riflessione profonda perché del tutto inattesa», ha detto l'ex premier Enrico Letta Ai
cronisti che gli chiedevano conto anche delle sconfitte del Pd a Perugia, Padova e Potenza, Letta ha risposto di non conoscere «le ragioni per le quali siano maturati certi risultati, ma non c'è dubbio che la sconfitta di Livorno sia quella più clamorosa e non solo per il suo valore simbolico: per questo credo che necessiti di una riflessione nazionale». L'intervento di Enrico Letta conclude un ciclo di conferenze organizzate in maniera congiunta fra Scuola Superiore Sant'Anna e Università di Pisa e dedicate alla prossima presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. Tutti i relatori sono stati personaggi italiani, ma di primo piano della scena europea, come il banchiere già nel comitato esecutivo della Banca Centrale Europea Lorenzo Bini Smaghi o l'ambasciatore Ferdinan-
do Nelli Feroci. Dopo aver discusso le novità istituzionali introdotte dal trattato di Lisbona rispetto alla Presidenza con l'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, dopo aver analizzato con Lorenzo Bini Smaghi gli effetti della crisi economica e le questioni monetarie, nell'incontro di ieri con Enrico Letta si è guardato alle sfide interne ed esterne della Presidenza italiana. Tutti i seminari sono stati promossi insieme al centro Europe Direct della Provincia di Pisa e hanno visto la partecipazione di studenti universitari, ma anche cittadini interessati a capire in prima persona - da voci autorevoli - quali saranno le sfide che l'Europa ci presenterà e quale potrà essere il contributo dell'Italia per il semestre di presidenza europea.
In primo piano, l'ex presidente del consiglio Enrico Letta ieri alla Scuola Sant'Anna
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. al L IL NEO SINDACO LABRONICO, NOGARIN: «BISOGNA ABBATTERE LA SIMPATICA GOLIARDIA E FARE SISTEMA»
La Livomo
a fa pace con Pisa: «Alleati per il Galilei»
IL NODO, in questo momento, resta il Galilei. E Filippo Nogarin (foto a sinistra), nuovo sindaco a Cinque Stelle di Livorno, potrebbe essere il primo alleato nella contesa con Firenze. «Bisogna abbattere la simpatica goliardia tra Pisa e Livorno e riuscire a fare sistema - ha detto il neo-eletto ingegnere livornese - tenderemo una mano a Pisa e cercheremo di fare network per creare nuovi posti di lavoro». E SUL CASO-GALILEI la posizione di Nogarin è quella espressa dal Movimento più volte a livello regionale: no al potenziamento di Peretola e alla variante al Pit. Parole che ben si inseriscono nella battaglia per salvaguardare gli interessi dell'aeroporto pisano in tandem con il porto di Livorno. La conferma arriva anche dal capogruppo del M5 S in consiglio comunale Valeria Antoni: «Con Filippo ci siamo sentiti telefonicamente a poche ore dalla vittoria, mi sono congratulata con lui con il quale in questo periodo c'è stato un rapprto praticamente quotidiano. Era il candidato ideale e adesso il sindaco perfetto per la città di Livorno. Di cosa abbiamo parlato? Moltissimo di aeroporto, della difesa delle rispettive infrastrutture e della indispensabile sinergia Porto-
aeroporto. E poi di «mobilità dolce» tra Pisa e Livorno, dei trasporti pubblici, di una visione di area vasta che è fondamentale per entrambe le città». E fa appello all'area vasta costiera anche Marco Filippeschi che ha inviato al nuovo `vicino di casa' un telegramma: «Auspico tra le due città una collaborazione positiva, per dare migliore equilibrio alla Toscana, per creare crescita innovativa e lavoro, per far valere davvero le straordinarie potenzialità dell'area metropolitana della Toscana costiera». «Spero che possiamo incontrarci prima possibile - così ha chiuso il suo messaggio Filippeschi - per fissare gli obiettivi di un'agenda di lavoro condivisa». E tra le reazioni al terremoto livornese non è mancata quella del deputato Paolo Fontanella (Pd, foto a destra): «Non penso che i risultati di Livorno, Padova e Perugia mettano in discussione la spinta positiva creata sulla base dell'azione di Renzi. Semmai il paradosso è che questa aspettativa possa aver funzionato al contrario proprio nelle situazioni dove il Pd e i suoi candidati potevano essere identificati come portatori di una continuità di potere». E l'allusione è al governatore Rossi e alla questione aeroporto:
«Credo che un problema di valutazione sul logoramento di molti aspetti della nostra immagine di governo si ponga sia su scala regionale che in quella locale. A cominciare dalla capacità di mettere in campo risposte efficaci per contrastare la crisi e visioni per il futuro, fondate su una giusta ed equilibrata valorizzazione delle risorse della regione. Pensare di rispondere alle difficoltà col dirigismo decisionista non porta lontano». DIVERSI i toni nel centrodestra pisano: «Si ha la sensazione - dichiara Giovanni Garzella, capogruppo in consiglio di Fi-Pdl - come se Livorno fosse stata liberata da qualcosa che la teneva bloccata e ingessata. Per Pisa il risultato di Livorno avrà ricadute immediate. Sia amministrative che politiche. Sul piano amministrativo basti ricordare tutte le problematiche relative all'area vasta». E se Silvia Silvestri (Fratelli d'Italia) coglie l'occasione per lanciare un duro attacco - «caro Filippeschi puoi ringraziare l'opposizione farlocca e ornamentale del Pdl-Fi se oggi sei ancora sindaco» -, per Maurizio Nerini di Noi Adesso Pisa «il castello di carte inizia a cedere. Ora la rivoluzione della politica con la P maiuscola tocca a Pisa...».
Francesca Bianchi
Renzi e Rossi uniti contro il Galilei ulla vendita da parte della Regione delle azioni di Sat siamo di fronte ad una privatizzazione e ad una operazione politico -finanzia ria costruita sull'asse delle larghe intese, e sotto la direzione del presidente del Consiglio Matteo Renzi che trova nel presidente Rossi il braccio operativo e consenziente nel portare a termine questa ennesima speculazione. Ogni ora che passa è sempre più chiaro come questa strategia sia stata orchestra da tempo dal Pd a livello nazionale e regionale sovvertendo non solo le regole, ma anche omettendo i passaggi democratici necessari e dovuti rispetto a un
tema che riguarda lo sviluppo strategico del nostro paese. La decisione di attribuire alla Giunta e non al Consiglio regionale l'ultima parola sulla vendita delle azioni rientra all'interno di una linea politica per cui le assemblee elettive sono uno ostacolo alle grandi opere e ai nuovi assetti di potere : un modus operandi che è in perfetta continuità con quanto visto per tan te altre grandi opere degli ultimi anni, peraltro finite sempre con strascichi giudiziari. Ribadiamo con forza, a fronte della disintegrazione e della mancanza di credibilità tanto del Pd quando del Pdl nella gestione di questa vicenda, la coerenza delle nostre posizioni in tutti questi anni: contrarietà alla variante del Pit e quindi alla pista da 2000 metri ; contrarietà al tentativo, che tenta di aggirare le dispo-
sizioni vigenti, di stanziare un finanziamento pubblico per oltre cento milioni di euro al fine di realizzare questa grande opera.
E' evidente come la possibile approvazione di questa delibera sia un punto di non ritorno per la maggioranza che governa in Regione e per la sua giunta. Da parte nostra a livello nazionale, regionale e locale faremo di tutti per opporci ai piani del Pd, di Renzi e di Rossi, sostenuti dal centro-destra. Al contempo chiediamo chiarezza e una presa di posizione da parte dei vertici di Sat, a partire dal suo amministratore delegato, sulla nuova offerta fatta da Corporacion America, a nostro giudizio assolutamente irricevibile. Francesco Au Ietta una città in comune Rifondazione Comunista