28/5/2014
Rassegna Stampa
AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA
AEROPORTO
Sat, RossĂ vende maPisa chiede fi seque stro
Una manifestazione anti-Opa
Rossi va avanti, la vendita della Sat non sarĂ votata in consiglio. Ma Pisa chiede il sequestro delle azioni e l'Adusbef va in procura. LOI AI N CRONACA
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Aeroporto, scatta il ricorso al tribunal Il sindaco Filippeschi chiede di bloccare la vendita delle azioni Sat da parte della Regione. Adusbef si rivolge alla procura ® PISA
Ormai siamo alle carte bollate, alle minacce di penali milionarie, alle denunce. Nel duello Pisa-Firenze sugli aeroporti un livello così alto di tensione non era mai stato raggiunto. Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha fatto ricorso al tribunale di Firenze (sezione imprese), utilizzando l'articolo 700, per rafforzare la diffida alla Regione di non vendere le sue azioni Sai, la società dell'aeroporto Galilei, aderendo all'Opa di Corporacion America come preannunciato dalla giunta del governatore Rossi con una delibera; la richiesta di Filippeschi arriva fino al sequestro del pacchetto di azioni. Si è mossa anche l'associazioni di consumatori Adusbef, con una denuncia del suo presidente nazionale Elio Lannutti alle Procure di Pisa e Firenze, oltre che alla Corte dei Conti, chiedendo di vederci chiaro e di accertare un eventuale danno erariale. Giornata assai movimentata, quella di ieri nel palazzo della Regione. In audizione davanti alle commissioni regionali, Filippeschi e il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni si sono presentati con il regola-
mento del patto di sindacato che unisce i soci pubblici di Sai sottolineando l'articolo 9, quello delle clausole penali. Si legge: «Nel caso in cui la violazione degli impegni assunti con il patto parasociale comporti la perdita della maggioranza azionaria nella società da parte dei sottoscrittori del medesimo, la penale sarà pari al 25%® del valore della società». Tradotto in soldi, qualcosa come 35 milioni di euro. La diffida è rivolta sia ai consiglieri che agli assessori regionali. «Metterò agli atti - dice Filippeschi - una serie di pareri imprescindibili come quello dello studio Norton Rose & Fulbright che dice che non si può vendere quando l'Opa è volontaria. Se quindi non ci sarà l'accordo di tutti i soci del patto di maggioranza scatterà una serie di ingentipenali».
E l'accordo non c'è, con il fronte pisano che intanto rafforza il no di Comune e Provincia: proprio ieri si è aggiunto quello della Deputazione della Fondazione Pisa, che ha deliberato all'unanimità in questo senso. Pieroni ricorda le richieste di Pisa: «Fermarsi rispetto all'Opa, ufficializzare lo studio Kpmg, approvare il Pit e avviare un tavolo di confronto con Corporacion».
A Firenze le polemiche infuriano. «LaRegione stavolta, oltre ad aver perso la faccia, rischia grosso sia in termini di tenuta politica sia in campo giuridico», commenta il presidente della commissione controllo Paolo Marcheschi (Fdi). Ieri la giunta regionale ha approvato la quinta versione della famosa delibera di via libera alla vendita a Corporacion. Nel frattempo, la seduta urgente del consiglio regionale di oggi sul tema aeroporti è stata cancellata. «Sto valutando, insieme ad altri colleghi, la possibilità di ricorrere al Tar ritenendo violate le prerogative dell'assemblea toscana», sbotta il consigliere Pd, pisano, Pier Paolo Tognocchi. Oggi Cgil, Cisl e Uil incontrano Corporacion America preoccupati del futuro delle oltre 5mila persone tra dipendenti diretti e indotto del Galilei. Intanto la società del magnate Eumekian cerca di rastrellare il flottante sul mercato per salire al 51% in Sai come da Opa: tre banche stanno caldeggiando la vendita delle azioni ai loro clienti. TO ORIPRODDZIONE R'SERVATA
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CARTE BOLLATE PER L'AEROPORTO
Sat, Rossi vende ma Pisa chiede il sequestro
Sotto la Torre in difesa dei Gai ilei
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E ora da Pisa a Firenze
volano le carte bollate Filippeschi in tribunale per bloccare d ' urgenza la vendita della Regione di Sat Adusbef si rivolge alla Procura , Rossi (e il rosignanese Simoncini ) vanno avanti
1 PISA
Ormai siamo alle carte bollate, alle minacce di penali milionarie, alle denunce . Nel duello Pisa-Firenze sugli aeroporti un livello così alto di tensione non era mai stato raggiunto . Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ha fatto ricorso al tribunale di Firenze (sezione imprese), utilizzando l'articolo 700, per rafforzare la diffida alla Regione di non vendere le sue azioni Sat, la società dell'aeroporto Galilei, aderendo all'Opa di Corporacion America come preannunciato dalla giunta del governatore Rossi con una delibera; la richiesta di Filippeschi arriva fino al sequestro del pacchetto di azioni . Si e mossa anche l'associazioni di consumatori Adusbef, con una denuncia del suo presidente nazionale Elio Lannutti alle Procure di Pisa e Firenze, oltre che alla Corte dei Conti, chiedendo di vederci chiaro in tutto quello che sta succedendo e di accertare un eventuale danno erariale. Giornata assai movimentata e nervosa, quella di ieri nel palazzo della Regione. In audizione davanti alle commissioni regionali, Filippeschi e il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni si sono presentati con il regolamento del patto di sindacato che unisce i soci pubblici di Sat sottolineando l'articolo 9, quello delle clausole penali. Si legge: «Nel caso in cui la violazione degli impegni assunti con il patto parasociale comporti la perdita della maggioranza
azionaria nella società da parte dei sottoscrittori del medesimo, la penale sarà pari al 25% del valore della società». Tradotto in soldi, è il caso di dirlo, qualcosa come 35 milioni di giuro. La diffida è rivolta sia ai consiglieri che agli assessori regionali . «Una deliberazione così importante - dice Filippeschi - non si può prendere con il solo voto della giunta regionale. Metterò agli atti una serie di pareri imprescindibili come quello dello studio Norton Rose & Fulbright che dice che non si può vendere quando l'Opa è volontaria . Se quindi non ci sarà l'accordo di tutti i soci del patto di maggioranza scatterà una serie di ingenti penali». E l'accordo non c ' è, con il fronte pisano che intanto rafforza il no di Comune e Provincia: proprio ieri si e aggiunto quello della Deputazione della Fondazione Pisa , che ha deliberato all'unanimità in questo senso. Pieroni ricorda le richieste di Pisa: «Fermarsi rispetto all'Opa, ufficializzare lo studio Kpmg, approvare il Pit e avviare un tavolo di confronto con Corporacion». A Firenze le polemiche infuriano . «La Regione stavolta, oltre ad aver perso la faccia, rischia grosso sia in termini di tenuta politica sia in campo giuridico», commenta il presidente della commissione controllo Paolo Marcheschi (Fdi).
Ieri la giunta regionale ha approvato la quinta versione della famosa delibera di via libera alla vendita a Corporacion, modificando quella del giorno precedente. E a Pisa c'è chi sottolinea come l'ok al governatore Rossi sia arrivato anche dall'assessore Simoncini, rosignanese, mentre alla costa si chiedeva un appoggio compatto. Nel frattempo, la seduta ur-
gente del consiglio regionale di oggi sul tema aeroporti è stata cancellata . Decisione assunta dal presidente del consiglio toscano Alberto Monaci, «acquisito l'orientamento favorevole dei presidenti dei gruppi consiliari». «Sto valutando, insieme ad altri colleghi, la possibilità di ricorrere al Tar ritenendo violate le prerogative dell'assemblea toscana», sbotta il consigliere Pd, pisano, Pier Paolo Tognocchi. In mattinata Tognocchi, con gli altri consiglieri Fabrizio Mattei e Vanessa Boretti, nell'incontro dei rappresentanti democratici con Enrico Rossi aveva già espresso la sua contrarietà alle mosse della giunta. «C'è un grande problema politico», aggiunge il consigliere . Oggi Cgil, Cisl e Uil di Pisa incontrano Corporacion America preoccupati del futuro delle oltre 5mila persone tra dipendenti diretti e indotto del Galilei. Intanto la società del magnate Eurnekian cerca di rastrellare il flottante sul mercato per salire al 51% in Sat come da Opa: tre banche stanno caldeggiando la vendita delle azioni ai loro clienti.
Anche sotto la Torre la mobilitazione in difesa dell 'aeroporto
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Galilei,l'offerta argentina non decolla Sarà decisiva la Camera di Commercio La Fondazione: «Non vendiamo». Così Gnmekimi rischio Ai /e r nuasi al 40% di DAVID BRUSCHI LA MINACCIA non è più solo affidata a semplici parole, ma contenuta in una diffida legale in piena regola. Che inviata ad assessori e consiglieri regionali, spiega come la vendita delle quote detenute in Sat dalla Regione esporrebbe Palazzo Strozzi Sacrati al pagamento di una maxi-penale da 35 milioni di euro. Filippeschi e Pieroni, ieri in missione istituzionale a Firenze, compiono l'ultimo passo nella strategia aggressiva scelta per contrastare la privatizzazione dell'aeroporto Galilei. E di fronte alle commissioni regionali infrastrutture e trasporti spiegano che la Regione, partecipando al patto dei soci pubblici che controlla Sat con il 55% delle quote, non può decidere di cedere la propria «fetta» agli argentini di Corporacion America senza l'ok degli altri aderenti al patto. «DI FRONTE alle inevitabili conseguenze del disimpegno della Regione nell'azionariato di Sat - commenta Pieroni - i consiglieri regionali hanno toccato con mano le ripercussioni finanziare della delibera di giunta sulle casse regionali». Minacce che difficilmente serviranno a convincere il governatore En-
rico Rossi a rivedere quanto ormai ha deciso: aderire all'Opa del gruppo guidato da Eduardo Eurnekian, liberarsi di circa il 12% delle quote di Sat e mantenere nelle casse della Regione una piccola quota del 5%. Ma la minaccia di passare alle carte da bollo per spuntare una penalemonstre non è l'unica arma giuridica agitata dal fronte pisano. Ce n'è ad esempio un'altra che viene ipotizzata oggi dal consigliere regionale Pier Paolo Tognocchi. E riguar-
h LO SCALATORE Eduardo Eurnekian guida Corporacion America
NI La Regione pronta a cedere il 12%, ma la maggioranza può rimanere pubblica da l'ipotesi di impugnare di fronte al Tar l'autorizzazione alla vendita delle quote Sat deliberata dalla giunta bypassando il voto del consiglio regionale, previsto per oggi prima dell'improvvisa retromarcia del governatore. «Senza il passaggio in consiglio regionale - dichiara Tognocchi - la vendita rappresenta
un vero e proprio scippo delle prerogative del consiglio stesso». Intervenendo su questo aspetto, anche il deputato Paolo Fontanelli mette legna per alimentare l'incendio acceso dalle istituzioni pisane: «Le ragioni sostenute dai soci pubblici sono serie e fondate e probabilmente di fronte alla chiusura della Regione porteranno a ricorsi e a situazioni di contenzioso che sicuramente non fanno bene alle istituzioni». Poi un giudizio sferzante sull'operato di Rossi: «La sua azione è stata finora piena di errori politici». Un fuoco di sbarramento che difficilmente bloccherà l'operazione di
vendita ma che alla fine sembra comunque in grado di creare un clima favorevole alla difesa del Galilei. Con il 12% in uscita dalla Regione, gli argentini di Corporacion America possono infatti arrivare a mettere insieme circa il 40% di Sat. Ma a quel punto la loro scalata rischia di bloccarsi clamorosamente, se altri soci del patto pubblico non interverranno per cedere le rispettive quote. In questo senso, pensatissima la posizione della Fondazione Pisa che, titolare dell'8,6% delle quote Sat, ieri ha ufficializzato la decisione di non aderire all'Opa. Decisiva, a questo punto , la Camera di Commercio di Pisa, che ha in portafogli il 7,8% di Sat, ma anche da questo fronte sembrano arrivare, nelle ultime ore, segnali a difesa del controllo pubblico del Galilei. Se questa indiscrezione venisse confermata, significa che alla fine dell'Opa, fissata al 3 giugno , Corporacion America si fermerebbe poco oltre il 40%. Poca roba, infatti, quanto raccolto finora sul mercato dei piccolissimi azionisti : circa lo 0,6%. RESTA dunque da capire se, a questo punto, una soluzione politica è ancora possibile. In questo senso ieri Filippeschi è tornato a suggerire la strada per una possibile mediazione, chiedendo l'approvazione del Pit con la nuova pista di Peretola di 2000 metri e non di 2400 come chiesto da Enac. Che la pista sarà di 2000 metri e non metterà in concorrenza lo scalo fiorentino con quello pisano lo ha confermato lo stesso Rossi, ieri pomeriggio, in-
contrando i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Stamani, invece, i sindacati incontreranno i rappresentanti di Corporacion America. Diplomazie al lavoro fino all'ultimo respiro.
ci i E i rassicura Pisa «La nuova pista di Peretola
non superera i duemila metri» «DAREMO le garanzie che il territorio pisano richiede. Abbiamo ribadito, e lo faremo ancora, che il soggetto che comprerà le nostre quote sarà impegnato a rispettare il Pit e, quindi, la nuova pista di peretola di 2000 metri. Per questo è importante che il processo di approvazione del Pit si concluda rapidamente, non appena terminata la fase di osservazione». Così l'assessore regionale Gianfranco Simoncini, sollecitato da Massimo Marini nel corso di «Primo Piano» in onda su Puntoradio, è intervenuto sulla vicenda del Galilei. «Fare della Toscana il terzo polo aeroportuale italiano, dopo Roma e Milano, è da tempo il nostro obiettivo. E questo si può fare solo se si uniscono Pisa e Firenze, altrimenti c'è rischio che Firenze converga su Bologna e Pisa vada piano piano diminuendo il proprio ruolo. Bisogna fare massa critica».
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Pisa diffidaRossi: "Non vendere le quote" Oggi niente consiglio regionale sul tema: l'ufficio legislativo hastabilito che lacompetenza è unicamente dellagiunta Corporacion, se l'Opa andasse male, pronta avendere la propria partecipazione in Sat e concentrarsi solo su Firenze ILARIACIUTI PISA diffida la Regione. Il sindaco Filippeschi e il presidente della Provincia Pieroni hanno mandato ieri alconsiglio e allagiuntaregionale una diffida perché la delibera fatta dalla giunta per vendere a CorporacionAmerica una parte delle azioni della Regione in Sat (la società dell'aeroporto pisano) non vada avanti. Pena l'assunzione da parte della Regione delle sue responsabilità, ossia dell'aver venduto azioni senza l'approvazione unanime di tutti i soci del Patto pubblico dentro Sat, come prescrive la regola del Patto. La conseguenza, secondo i pisani, sarebbe per la Regione di dover pagare una penale fino al 25% del valore della società (circa 130o 140 milioni). Ma il presidente Rossi dichiara: «Sono tranquillo. Vado avanti nella mia convinzione: Pisa e Firenze sono ambedue degne di rispetto ma l'interesse generale della Toscana sta ancora sopra. E l'interessedellaToscanaèdi avere un polo aeroportuale unico e più forte». E' toccato alle commissioni
Eumekian non sarebbe convinto di restare in questa situazione tesa e con solo il 27% consiliari regionali affari istituzionali e mobilità discutere ieri della materia, dopo avere ascoltato Filippeschi e Pieroni. Hanno approvato a maggioranza la decisione di vendita della giunta, anche se la maggioranza si è divisa, con il no diMattei(Pd) e l'astensione di Ciucchi (Psi), mentre l'opposizione non ha votato. Le commissioni chiedono alla giunta di rafforzare la parte della delibera inerente alle clausole da rispettare per la vendita delle azioni, compresa quella che riguarda le penali e di aggiungere
al testo che il privato che compra dovrà rispettare la programmazione regionale. Hanno deciso le commissioni perché è stato revocato il consiglio regionale urgente convocato per oggi sulla questione dellavendita di azioni in risposta all'Opa volontaria sul Galilei lanciata da Corporacion America, la società dell'imprenditore argentino Eduardo Eurnekian che possiede già il 27,4% dello scalo pisano. Corporacion ha lanciato l'Opa anche su Peretola, dove ha in mano il 34, 3 di Adf, la società di gestione. La revoca del consiglio è dovuta al fatto che l'ufficio legislativo del medesimo ha deciso che in materia di partecipate la competenza delle decisioni sulle azioni non spetta al consiglio ma alla giunta, dopo avere sentito le commissioni consiliari competenti. L'iter è stato reso possibile dallanuovadeliberavaratadalla giunta che elimina l'ipotesi di vendere tutte le quote, cosa che avrebbe conflitto con il piano regionale della mobilità. Le due delibere precedenti dicevano: ven-
dere in parte o tutto. Ora è stato lasciata solo la dicitura; in parte. In modo da restare più o meno anche aPisa al 5%che laRegione ha a Firenze. La vendita regionale potrebbe forse indurre anche qualche altro aderente al Patto a fare la stessa cosa permettendo a Corporacion di raggiungere la maggioranza, e dunque poi l'aggregazione con Firenze, a cui gli argentini puntano e che per ora il Patto, guidato da Comune e Provincia pisani, ha deciso di non cedereanessun costo. Tantochegli argentini stanno cominciando a pensare che o la va o la spacca. O riescono a concludere l'Opa che scade il 3 giugno e conquistare maggioranza e aggregazione o se ne vanno da Pisa. Eurnekian
non pare intenzionato a restare al Galilei in questa situazione tesa, con solo il 27% e magari una co-governance con i pisani come propone il sindaco Filippeschi. Se l'Opa andasse male, gli argentini sono pronti a cercare qualcuno cui rivendere le quote e concentrarsi solo su Firenze. Quanto a fare sistema, Corporacion non ne ha mai parlato, ma c'è anche chi sospetta che potrebbe anche pensare a un'alleanza con Bologna. Una volta abbandonato l'obiettivo di un polo aeroportuale toscano capace secondo il piano nazionale degli aeroporti di ottenere la qualifica di aeroporto strategico nazionale. Oggi Corporacion incontra i sindacati dello scalo pisano. RIPRODUZIONE RISERVATA
CORPORACION II colosso argenti nodi Eurnekian (foto) ha acquistato nei mesi scorsi il 27,4% di Sat (scalo di Pisa) e il 34,3% di Adf (Firenze)
LE OPA
Per entrambe le societĂ di gestione degli aeroporti, Corporacion ha lanciato l'Opa, obbligatoria perla fiorentina Adf LA REGIONE Ha deciso di aderire alle Opa del gruppo argentino, ma si tratta di capire quanto cedere e a quale organo regionale spetta la decisione LA GIUNTA
Per oggi era convocato il consiglio regionale, ma gli uffici legali hanno indicato la sola giunta competente a prendere la decisione
Pisa porta in tribunale il governatore che svende l'aeroporto di Giorgio Meletti
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er il governatore della Toscana Enrico Rossi il tentativo di privatizzare sottobanco l'aeroporto di Pisa si sta rivelando più complicato del previsto. Quando credeva di aver risolto tutto con un colpo di mano, revocando la delibera proposta al consiglio regionale e decidendo tutto in giunta con una forzatura dei regolamenti, è arrivata l'offensiva giudiziaria. Ieri il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti ha presentato attraverso l'avvocato Lucio Golino un esposto alla Procura di Pisa, a quella di Firenze e alla Corte dei conti, chiedendo che siano verificate le ipotesi di reati quali peculato, corruzione, concussione o abuso d'ufficio. L'imprenditore argentino Eduardo Eurnekian ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto sulla
Sat, la società che gestisce lo scalo pisano, attualmente controllata da un patto di sindacato tra enti pubblici. La decisione di Rossi di cedere il suo 17 per cento, rompendo il patto di sindacato, da una parte è decisiva per il successo di Eurnekian, cioè per una privatizzazione mai decisa nè discussa, dall'altra mette le Regione a rischio di pagare agli altri membri del patto una penale superiore al ricavato. Lannutti chiede ai magistrati di controllare se per caso la determinazione di Rossi a vendere "non debba ascriversi a accordi di dubbia natura malcelanti interessi di cordate politico-affaristiche integranti fattispecie penalmente rilevanti".
Ma il colpo più duro per Rossi è la reazione del sindaco di Pisa Marco Filippeschi, suo coetaneo e amico dai tempi della comune militanza nel Pci pisano, che ha presentato un ricorso d'urgenza al tribunale di Firenze (il cosiddetto articolo 700). Gli avvocati Antonio Calamia e Susanna Caponi chiedono ai giudici di sequestrare le azioni in mano alla Regione, per impedirne cautelarmente la vendita. La giunta regionale ha già deliberato l'adesione all'Opa che scade il 3 giugno, ed entro quella data dovrebbe intervenire l'eventuale sequestro. Improbabile invece una marcia indietro di Rossi. L'operazione Eurnekian è pesantemente sponsorizzata del potere renziano di Firenze, e Rossi, ex dalemiano sconfitto, affida a questo atto di obbedienza le sue residue speranze di durare come governatore nella regione del premier.
Aeroportï toscani, consiglio cancellato Rossi vende azioni con il sì della giunta Polemiche aspre in Regione. Pisa minaccia ricorsi al Tar e penali mdionaiie FIRENZE L'EPILOGO era scontato, così come la cancellazione del consiglio regionale straordinario dedicato alla questione aeroporti. Le commissioni affari istituzionali e infrastrutture della Regione hanno acceso il disco verde, con il parere favorevole, alla delibera di giunta che prevede la cessione fino all'11,8% di azioni Sai (la società che gestisce l'aeroporto di Pisa) detenute dalla Regione. C'erano solo i commissari del centrosinistra al momento del voto, i consiglieri di centrodestra non hanno partecipato perché ritenevano quel parere inutile di fronte di una delibera già approvata. Il presidente della commissione infrastrutture, Fabrizio Mattei, ha votato contro: un no largamente previsto, considerando la lunga guerra di Mattei contro la pista di Peretola e il dossier aeroporti. Pieraldo Ciucchi, Psi, si è invece astenuto. Il verbale, però, non dice nulla sul livello della guerra aerea tra Pisa, Firenze e la Regione. Il sindaco pisano Marco Filippeschi e il presidente della Provjncia Andrea Pieroni, ieri sono stati ascoltati dalle commissioni. E hanno spiegato quella diffida inviata alla giunta regionale, con tanto di minaccia di una penale da 35 milioni di curo
nel caso di vendita di azioni Sat. Un passo che per i pisani è un tradimento del patto parasociale tra azionisti pubblici, nel caso di adesione all'Opa volontaria lanciata da Corporacion America sulla Sat. IL CO NSIGLI ER E Pier Paolo Tognocchi, l'unico «lettiano» in Regione, minaccia azioni legali per la cancellazione della seduta: «Si stanno cambiando le carte in tavola senza motivo - è la sua tesi - e
per queste motivazioni sto valutando, insieme ad altri colleghi, la possibilità di ricorrere al Tar ritenendo violate le prerogative del consiglio regionale». Ma nonostante le minacce, l'assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli non è arretrato di un passo: «Siamo sotto opa, non possiamo dire molto. Ma le diffide di Pisa non ci hanno impedito di approvare in giunta la delibera sulla vendita di azioni». La seduta delle commissioni compe-
tenti ha tolto il presidente del consiglio regionale Alberto Monaci da ogni impaccio. <Acquisito l'orientamento favorevole dei presidenti dei gruppi consiliari» Monaci ha cancellato la seduta straordinaria. Ora la guerra si sposta sul fronte delle azioni e dei soci pisani pronti a vendere.
Eurneklan porta a 101 min il premo dell 'opa su Sat di Vincenzo Scagliarmi 1 prezzo dell'opa totalitaria su Sat, la società I che gestisce l'aeroporto di Pisa, è salito da 13,15 a 14,22 euro ad azione. E questa l'offerta di Corporacion America, gruppo dell'argentino Eudardo Eurnekian. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, azionista di Sat, aveva ritenuto l'offerta precedente «non congrua» al valore della società e sottolinea che la nuova proposta, con un controvalore complessivo di 101,8 milioni di curo, «corrisponde al prezzo indicato dal cda». Gli argentini, però, hanno rifiutato la proposta di Filippetti di valutare un incontro preventivo su un
nuovo patto parasociale per il governo societario di Sat. A questo proposito Eurnekian ha precisato che «per garantire un ordinato svolgimento dell'offerta, qualsiasi incontro o discussione sul governo societario potrà essere affrontata solo successivamente alla chiusura dell'opa». Corporacion America detiene già il 33,4% di Aeroporto di Firenze e il 27,3% di Aeroporto di Pisa. Con l'opa, il gruppo argentino vuole integrare i due aeroporti toscani e promuovere una gestione unica degli scali. L'operazione si allinea al Piano Nazionale degli Aeroporti, attualmente sul tavolo del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. (riproduzione riservata)
scontro 0k dalie commissioni alla vendita delle azioni di Sat. Nel Pd il no del pratese Mattei e l'ira dei pisano Tognocchi
Aeroporti, uno slalom e due sì a Rossi Il governatore evita il voto in consiglio, ma ottiene il Ja libera alla cessione delle quote del G` ei Rossi ha incassato il primo successo sulla cessione delle azioni che la Regione ha in Sat. Ieri le commissioni affari istituzionali e mobilità ed infrastrutture hanno infatti dato il (sofferto ) via libera alla delibera di giunta che ipotizza la discesa nella spa che gestisce l'aeroporto di Pisa dal 17% al 5% per aderire all'Opa lanciata dal gruppo Eurnekian su Sat. Il sì è arrivato alla fine di una lunga riunione congiunta, preceduta dalla ufficializzazione dell 'annullamento del Consiglio regionale straordinario di oggi sul tema perchè la delibera spetta alla giunta - che l'ha approvata lunedì - e non all'aula. La decisione di cancellare in extremis un dibattito che si annunciava a rischio per la tenuta della maggioranza di centrosinistra è stata presa dal presidente del Consiglio toscano Alberto Monaci , «acquisito l'orientamento favorevole dei presidenti dei gruppi consiliari», dopo che la giunta aveva revocato la delibera consiliare per farne una propria e dopo il parere dell'ufficio legislativo dell'assemblea regionale che sottolineava che in materia di partecipate della Regione la competenza delle decisioni sulle azioni non spetti al Consiglio regionale ma alla giunta, sentite le commissioni consiliari competenti . Parere che è appunto arrivato ma con il no di Fabrizio Mattei (Pd) l'astensione di Pieraldo Ciucchi (Psi) e grazie all 'uscita dall'aula dei consiglieri di centrodestra. Per la maggioranza hanno dettosi ha Marco Manneschi e Giuliano Fedeli dell 'Idv e Paolo Bambagioni, Eugenio Giani, Marco Spinelli e Ivan Ferrucci per il Pd ed il parere è stato accompagnato dalla raccomandazione che nella delibera siano
rafforzati i passaggi che escludono oneri a carico della Regione e la previsione che il socio privato rispetti gli atti di programmazione regionale, compreso il Pit con la pista di Peretola lunga 2.000 metri (come per altro già scritto nel testo varato lunedì a Palazzo Strozzi Sacrati). Le due commissioni ieri hanno ascoltato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi eil presidente della Provincia Andrea Pieroni, che hanno ribadito il loro fermo no alla cessione delle azioni della Regione, ufficializzando anche la diffida verso giunta e consiglio su questa scelta perchè violerebbe il patto di sindacato dei soci pubblici di cui anche Comune e Provincia di Pisa e Regione fanno parte e che detiene il 54% di Sat, e farebbe anche scattare una penale ai danni della Regione. Fuori dall 'aula però la decisione di cancellare il Consiglio straordinario ha creato non poche polemiche .«E uno scippo delle prerogative del Consiglio stesso e sto valutando, insieme ad altri colleghi , la possibilità di ricorrere al Tar ritenendo violate le prerogative dell'assemblea toscana», ha detto il pisano Pier Paolo Tognocchi, (Pd);
«La giunta ha usato una scappatoia per evitare il confronto in aula e privatizzare ii Gafile», ha detto Monica Sgherri (Prc); «La Regione ha perso la faccia e deve almeno garantire che non ci sia danno erariale per la cessione», ha affermato Paolo Marcheschi (Fdi); «La giunta ha cambiato cinque volte la delibera e dato che l'accordo fra i soci del patto non esiste, è quasi certo che la Regione Toscana non venderà mai le sue quote», ha sottolineato Marco Carraresi (Udc). Oggi Cgil, Cisl e Uil di Pisa vedranno i rappresentanti di Corporacion America ed entro il tre giugno, termine di scadenza dell'Opa su Sat sapremo se la Regione venderà le azioni, correndo il rischio di un contenzioso legale con gli altri soci pubblici. Passaggio che però potrebbe non essere comunque sufficiente per permettere al gruppo Eurnekian (che ha circa il 29% e che col 12% della Regione arriverebbe sopra il 41%) di raggiungere il 51% di Sat. Col rischio di un successivo scontro frontale tra Pisa e il socio privato.
M auro Bonciani C RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabrizio Matteli consigliere regionale Pd e membro della Commissione mobilità Tre Enrico Rossi e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini
Marco Filippeschi sindaco di Pisa e presidente del patto di sindacato della Sat
l.'ENTERVENTO DI
futuro dell'aeroporto e la crisi ' nervi del Pd filate, dibattiti, convegni, riunioni, mobilitazione globale di una Pisa ferita ed umiliata nella sua gloriosa dignità per una classe politica insipida ed insufficiente nel risolvere i suoi problemi vitali e la sua economia in affanno, non sono la decisiva risposta promessa. Il tema aeroportuale ne è conferma. Il contendere tra gli aeroporti di Pisa e Firenze, aggravatosi con la privatizzazione in corso, con il ritiro concertato della Regione Toscana e con il placet del Governo induce a qualche riflessione nel merito. Holding e tatticismi aziendali pubblici e privati (Opa; governane) a parte, si tratta di attivare una nuova pista (2.400 metri) per Firenze (220 milioni di euro), di approvare rapidamente un piano trasporti nelle sue varianti finalizzate allo scopo (peraltro già in gestazione da anni...), di sconfessare apertamente la rivolta della piana di Prato a difesa del territorio e dell'inquinamento , di disattendere volutamente la norLa strategia mativa europea e di ignorare dei partiti il recentissimo masterplan dell'aeroporto pisano (invelocali stimenti per 260 milioni e previsione di 7 milioni di e fallimentare, attendista passeggeri in 14 anni). A e miope, oltre che guidata fronte di questo quadro, troviamo una strategia dei parti- dalle consuete crociate ti politici locali fallimentare, d'ipocrite e strumentali attendista e miope, guidata dalle consuete crociate ricerche di consensi d'ipocrite e strumentali ricerche di consensi elettorali.
In particolare il Pd è sull'orlo di una crisi di nervi per un dissenso interno molto evidente e spalmato ai vari livelli di organigramma regionale con ovvie ramificazioni romane (da quando Letta è caduto). Tale dissenso, che investe tutti i garanti dello sviluppo economico pisano, deve confrontarsi inevitabilmente con i sostenitori dello sviluppo aeroportuale fiorentino: la trasversalità poi degli interessi in gioco (molto elevati) prevale sulle effettive esigenze di tutela delle comunità umane protagoniste passive (ovvero ostaggio degli oligarchi della finanza anche estera a confronto), sia pratesi, sia pisane e fiorentine. Gli obiettivi progettuali sono ben altri e la privatizzazione in corso dei due contendenti, evidentemente progettata e pilotata dai soliti ignoti, certifica l'avvento di una nuova realtà aeroportuale toscana. Con buona pace di tutti? Senza un'opposizione seria, responsabile, e degna di essere tale, è evidente che le scelte strategiche sono sempre dominio di una minoranza (pericolosamente trasversale) che sfugge facilmente a ogni controllo democratico autentico. E lecito peraltro chiedersi: quale sviluppo si vuole per la Pisa futura? Una crescita autonoma o integrata?
«Un errore indebolir e l'ad' Gìam"» L'ex consigliere regionale Luvisotti difende la manager attaccata da Noi Adesso Pisa I! PISA
Diego Petrucci, capogruppo di Noi Adesso Pis@, ne ha chiesto le dimissioni giudicando imbarazzanti i suoi silenzi sulla guerra in corso tra Pisa e Firenze per l'aeroporto.
Adesso un altro uomo di centrodestra, Virgilio Luvisotti, ex consigliere regionale, la difende a spada tratta. Stiamo parlando di Gina Giani, amministratore delegato dello scalo Galilei. Dice Luvisotti: «Ci voleva un imprenditore argentino per svegliare i politici pisani e farli prendere dalla fregola per dimostrare chi è più bravo a difendere il Galilei. Negli anni 90 i sindacati mi invitarono a prendere posi-
zione contro la gestione del presidente dell'epoca, del quale chiesi le dimissioni. Scoppiò una feroce polemica e finalmente fu nominato amministratore delegato della Sat l'ingegnere Piergiorgio Ballini, designato dalla Piaggio per ricoprire quel ruolo. Proprio per il mio impegno in Regione mi sono sentito dare del "campanilista" o del "consigliere comunale trasferito in Regione". E il bello è che oggi alcuni di quei politici sono pronti a fare le barricate e magari organizzano spedizioni verso il ca poluogo fiorentino». «Su una cosa - prosegue Luvisotti - voglio essere chiaro: i politici in ritardo non possono scaricare le loro incertezze o frustra-
virgilíoLuvisotti zioni sulla pelle dell'amministratore delegato Gina Giani, rispetto alla quale si è ventilata la pos-
sibilità di chiederne le dimissioni. Si deve alla conduzione intelligente, ed anche scaltra, prima di Ballini e poi di Giani se oggi in tanti si gonfiano il petto per i risultati eccellenti che fanno inorgoglire chiunque abbia a cuore gli interessi pisani. Oltre che ingiusto è pericoloso ed autolesionista chiedere le dimissioni dell' amministratore delegato della Sat, anche perché nella fase attuale si finisce per indebolire la capacità decisionale che fino ad oggi ha garantito risultati in piena autonomia. In definitiva conclude Luvisotti - si rischia di fare un favore proprio all'imprenditore argentino e al governatore pisano della Toscana». OR I PRODUZIONE RISE RVATA
UNA DECISIONE CHE ELUDE LA POLITICA
L'aeroporto di Firenze
on c'è niente di più "po1 litico", nel senso autentico e migliore del termine, della privatizzazione di una società pubblica che produce utili che poi si riversano sulla collettività e ci aiutano a pagare anche le dentiere ai pensionati (leggi sotto). Eppure il governatore della Toscana ha deciso di non far discutere della vendita delle azioni Sat al consiglio regionale, la massima espressione di rappresentativitàpolitica. La seduta prevista per oggi è stata annullata: secondo l'ufficio legale della Regione pervendere è sufficiente una delibera di giunta. Un cavillo che non riesce a nascondere altri e più importanti motivi. Portare la delibera in consiglio avrebbe spaccato il gruppo del Pd e, data la contrarietà di numerosi consiglieri della maggioranza e di alcune opposizioni, avrebbe messo nell'imbarazzante ruolo di salvatore del presidente il centrodestra e cioè l'avversario politico principale di Rossi. Inoltre i consiglieri, votando la vendita, si sarebbero esposti al rischio di essere chiamati a rispondere di un danno erariale. Si arriva all'assurdo che altre aule dovranno occuparsi di questa privatizzazione sottratta a un trasparente e responsabile confronto tra eletti e fra eletti e cittadini. Quelle della giustizia. E questa cosa è, se non una sconfitta della politica? (c. m.) I
L'INCOh
iGiani-Cavallaro une in GINA Giani e Costantino Cavallaro, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Sat, saliranno questa mattina le sale di Palazzo Gambacorti. Li aspetta un confronto con i capigruppo del consiglio comunale sull'intricatissima vicenda dell'aeroporto. Il faccia a faccia è stato chiesto dagli stessi capigruppo per avere da Giani e Cavallaro alcuni elementi di conoscenza in piÚ e capire quale sia la posizione di Sat nell'attuale, complicata fase. L'incontro è fissato intorno a mezzogiorno.