Amici dell'Aeroporto Galilei di Pisa - rassegna stampa

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14/6/2014

Rassegna Stampa

AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA


lo lo Gli ami ci del premier regalano l'aeroporto all'argentino indagato PISA, ANCHE VEGAS (CONSOB) NELLA PARTITA. LA REGIONE SVENDE LE AZIONI NASCONDENDO IL RISCHIO DI UNA PENALE di Giorgio Meletti e Alessio Schiesari Prima il tribunale di Firenze, poi la Consob e infine il Tar. Il governatore della Toscana Enrico Rossi esibisce tre pronunciamenti favorevoli e annuncia l'uscita della Regione del patto di sindacato tra enti pubblici che controlla l'aeroporto di Pisa con oltre il 50 per cento delle azioni. Consegnerà un decisivo 12 per cento della società di gestione quotata in Borsa, la Sat, alla Corporacion America del magnate argentino Eduardo Eurnekian, che sulla Sat ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto (Opa). LA MOSSA del governatore per anni rivale di Matteo Renzi sulle scene granducali - spiana la strada a un disegno caro al cerchio magico del premier: fondere l'aeroporto di Pisa con quello fiorentino di Peretola (già consegnato a Eurnekian) e dare finalmente a Firenze quel grande aeroporto internazionale (pagato dallo Stato) che la nuova capitale d'Italia sogna da anni. Lo squilibrio delle forze in campo è chiaro. Da una parte il governatore, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente

dell'aeroporto di Firenze Marco Carrai e Riccardo Nencini, sottosegretario alle infrastrutture e segretario fiorentino del partito socialista. Tutti schieratissimi con il plenipotenziario in Italia di Eurnekian, il fiorentino Roberto Naldi. Eurnekian vanta anche l'amicizia con Vito Riggio, presidente dell'Enac, e con Giuseppe Bonomi, consulente per gli aeroporti del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Tutti uniti contro l'unico vero oppositore, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, che si batte a colpi di carta da bollo contro una privatizzazione assurda: mai discussa, mai decisa, si è dispiegata come utile e indifferibile solo di fronte all'offerta argentina, alla quale la mano pubblica può solo dire sì o no, senza porre alcuna condizione.

Ma sull'operazione rimane una pesante incognita giudiziaria. Secondo la legge, la regione Toscana, rompendo il patto di sindacato per aderire all'Opa, rischia di pagare agli altri enti azionisti una penale doppia del ricavo ottenuto. Rossi, che affida all'operazione le residue speranze di ottenere da Renzi la ricandidatura nel 2015, per scongiurare la contestazione del danno erariale ha chiesto un via libera alla Consob, sapendo di avere un alleato sicuro nel presidente Giuseppe Vegas, un altro che vede la poltrona traballare - a causa dell'inchiesta

sull'affare Unipol-Sai - ed è alla ricerca di benemerenze renziane. Ma sulla sua strada si sono messi i tecnici della Consob, che si sono rifiutati di firmare tesi compiacenti per stilare un parere geli do: se Rossi dovrà o no pagare la penale lo deve dire il giudice civile, la materia non è di nostra competenza. Ma una via d'uscita è stata trovata. Il testo è stato trasmesso alla Regione molte ore prima della pubblicazione, consentendo a Rossi di annunciare un "parere positivo", prima che altri potessero leggerlo. Un falso, sostiene il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti, che ha già presentato un esposto alla procura della Repubblica: "Il presidente Rossi, se non vuole essere chiamato a rispondere di tasca propria dei 35 milioni di euro a titolo di danno erariale dovrà trovare un altro modo per accedere a buon diritto nel ristretto club degli Amici di Matteo." Intanto però il ritardo nella pubblicazione ha dato modo alla giunta regionale di deliberare la vendita, anche se con una clausola preoccupante: "Pur non potendo escludere in modo categorico una diversa evoluzione del contenzioso". IL CLIMA DI FUOCO è reso da una dichiarazione di Nardella contro Filippeschi: "La politica la smetta di mettere i bastoni tra le ruote alle imprese che vogliono investire sul nostro territorio". Sembra non fare velo al sindaco di Firenze il fatto che il curriculum di Eurnekian come investitore prezioso per la Toscana offra il fianco a qualche dubbio. Eurnekian e Naldi sono già sotto processo per la bancarotta della compagnia aerea Volare. Le ipotesi dell'accusa vedono Eurnekian comprare delle azioni di Volare dal fondatore Gino

Zoccai, che per sdebitarsi fa comprare da Volare una compagnia uruguaiana di Eurnekian. la Bixesarri. "Peccato soltanto che ormai Bixesarri avesse soltanto un aereo e per di più sotto sequestro perché utilizzato per il traffico della droga", scrissero gli inquirenti. L'ultima ombra sulla sua Aeropuertos Argentina 2000 arriva dal procuratore federale di Buenos Aires, Eduardo Taiano. La settimana scorsa ha aperto un fascicolo bomba che vede tra gli indagati, oltre a Eurnekian, il ministro dell'Economia, Axel Kicillof, e il presidente della compagnia di bandiera Aerolineas Argentina, Mariano Recalde. Secondo l'accusa, Aa2000 non avrebbe realizzato le opere di messa in sicurezza dell'aeroporto Jorge Newbury previste


dalla concessione. Un'indagine parallela riguarda Gustavo Lipovich, passato dai consigli di amministrazione di Aa2000 e Aerolinas Argentinas alla presidenza dell'Orsna, l'organismo

di controllo del sistema aeroportuale: il controllato diventato controllore. EURNEKIAN è abituato agli scenari dove Stato e imprese sono una cosa sola, come piace a Nardella. Non a caso da tempo in Argentina si parla di ri-nazionalizzare gli aeroporti. La stampa locale ha attribuito agli altalenanti rapporti di Eurnekian con la "presidenta" Cristina Kirchner la nomina alla presidenza di Aa2000 di Rafael Bielsa, fino al giorno prima capo dell'organizzazione per la lotta al narcotraffico, ma in passato già al servizio di Eurnekian. Twitter@giorgiomeletti

In alto Vegas. Da iiii u:i Vin- Iü-,i e I:Jn:ml, Vnnicl,ianAnsa/ LaPresse

II magnate sudamericano sotto indagine a Buenos Aires, con il ministro dell'Economia, per irregolarità nei lavori dello scalo della capitale


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DEPLOREVOLE ATTACCARE IL SINDACO STRUMENTALIZZANDO ATTI ANCORA PROVVISORI

«ir. una battagha, íFrar ci dffà ragione» E 1,

Controllo pubblico del Galilei: parla il professore a cui sono affidate le ultime chance I CONTORNI sono quelli di una guerra totale o di una piovra che allunga e moltiplica i suoi tentacoli su Pisa e il suo aeroporto. Ieri il Tar della Toscana non ha ravvisato i presupposti per accordare la richiesta cautelare avanzata di fronte al Tar dal Comune di Pisa che chiede l'annullamento della delibera con cui la Regione ha deciso di vendere il suo 11,9% in Sai. Ma la partita legale di fronte al tribunale amministrativo non è conclusa e proseguirà nei prossimi giorni. Al presidente della Regione, Enrico Rossi, che ieri dichiarava: «Filippeschi ha avuto tre volte torto» (riferendosi al parere del Tribunale di Firenze, a quello della Consob e ora a quello del Tar), e a Dario Panini, segretario regionale del Pd («L'insistenza di percorrere strade giudiziarie contro questa decisione mi pare deprimente») il sindaco di Pisa non si tira indietro e ribatte: «Troviamo veramente deplorevole che su questa vicenda venga scatenato un attacco personale ad un sindaco, attraverso una lettura strumentale e capziosa dei provvedimenti giudiziari tutti ancora provvisori».

del Tar non ci spaventa. E' sostanzialmente ininfluente. Lunedì annuncia il professor Satta dello studio Barabino -, depositeremo il ricorso con richiesta di sospensiva contestando alla Regione `eccesso di potere per sviamento e violazione delle delibere di programmazione». Il riferimento è al Pit (il piano di integrazione) ancora non approvato dalla Regione, le cui delibere preliminari, però, secondo Satta costituiscono solidi pilastri a cui aggrapparsi per averla vinta. «Bisogna chiarire se è una operazione industriale o una operazione societaria. Tutto fa pensare che sia un'operazione industriale, totalmente in-

LA GUERRA dei cieli va avanti mentre l'Opa diventa sempre più insidiosa per Pisa e la Regione continua ad attaccare: «Tutto confermano la legittimità e la correttezza del percorso intrapreso dalla giunta regionale». Una legittimità inesistente secondo il professor Filippo Satta, che assiste il Comune nella battaglia legale infinita. «Il parere

compatibile con l'operazione di pianificazione che aveva sinora condotto la Regione». Nel frattempo il Comune di Pisa ha trovato un altro affidabile alleato su cui contare. E' la Provincia che ha chiesto a Satta di inoltrare un altro ricorso al Tar a sostegno di Pisa. Due forze contro una corazzata che proprio ieri ha aggiunto due pedine: la provincia di Lucca e il comune di Massa che dalla vendita delle loro quote Sat guadagneranno liquidità. IL TEMPO stringe e Corporacion America fagocita azioni. L'Opa - che già oggi permette a Corporacion America di sfiorare il 50% delle quote Sat - si concluderà il 16 giugno e il Tar discuterà la sospensiva solo il 27. Allora, la battaglia legale potrebbe essere vanificata. Questo non impensierisce il professor Satta che spiega: «Un conto sono le dichiarazioni di vendita, un altro il pagamento. Fino a che l'operazione non si completa con il pagamento delle somme, cioè decine di milioni di euro, l'operazione non può dirsi conclusa e ci sono tutti i margini perché sia sospesa. Un conto sono le dichiarazioni di vendita, un altro il saldo». Il 27 giugno Satta sarà a Firenze con l'avvocato Anna Romano, dello studio Barabino, per dare battaglia: «Siamo in guerra e guerra facciamo. Faremo il tutto per tutto». Nel frattempo, i parlamentari pisani del Pd agiscono sul fronte politica e riportano la questione del Galilei a Roma. Paolo Fontanelli, Federico Gelli e Maria Chiara Carrozza hanno sottoscritto un'interrogazione al mini-

stro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per sottolineare le contraddizioni di Enac sulla vicenda aeroportuale toscana. Fra le questioni sul piatto, la domanda «E' giustificabile un investimento sostenuto dal contributo pubblico nell'aeroporto di Firenze, se, in caso di realizzazione del collegamento diretto dell'Alta velocità con l'aeroporto di Roma-Fiumicino, l'area del capoluogo toscano, raggiungibile in treno dallo scalo aeroportuale in circa 1,5 ore, potrebbe essere agevolmente ricompresa, di fatto, nel bacino di utenza di tale aeroporto?». Eleonora Mancini II 16 giugno si concluderà l'Opa lanciata dagli ORE argentini di Corporacion America che privatizzerebbe il Galilei


LA BATTAGLIA

L'AEROPORTO >OGi

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«E' il caso che Enac riveda il piano nazionale». Mentre il governatore Enrico Rossi canta vittoria per le istanze di Pisa rigettate in tre sedi (tribunale delle imprese, Tar e Consob), la battaglia degli aeroporti approda di nuovo a Roma. I deptati pisani del Pd Federico Gelli, Paolo Fontanelli e Maria Chiara Carrozza hanno sottoscritto un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per sottolineare le contraddizioni di Enac sulla

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. ,, "p//, F' `/&W - i vicenda aeroportuale toscana. Il piano di Enac, scrivono, prevede che «saranno 12,5 milioni i passeggeri nel 2030 tra Pisa e Firenze (ora sono 6,5) mentre i dati più recenti , sempre di Enac, vedono nel 2012 -1,3% (circa 146 milioni ) complessivi in Italia rispetto al 2011 e -1,7% (circa 143 , 5 milioni) nel 2013» considerandolo «uno scostamento assai significativo rispetto alle previsioni precedenti ». Ciò potrebbe condizionare le stime di crescita per la Toscana, ma Adf ha avanzato una proposta di realizzare

una pista di 2400 metri con un investimento di 250 milioni, sostenuto in parte rilevante dal finanziamento pubblico. «Risulta giustificabile - si chiedono - un investimento così? In caso di realizzazione del collegamento diretto dell'alta velocità con l'aeroporto di Roma-Fiumicino, l'area del capoluogo toscano, raggiungibile in treno dallo scalo in circa un'ora e mezzo, potrebbe essere agevolmente ricoznpresa nel bacino di utenza di tale aeroporto». Inoltre nell'interrogazione si valuta che l'integrazione dell'hub di Fiumicino con l'alta velocità rientra nelle intese in corso tra governo, Alitalia e Etihad. Obiettivo: sviluppo e concentrazione di maggiori flussi di traffico a Fiumicino che, se realizzato, avrà forte incidenza nel centro nord. «Forse Enac - concludono - dovrebbe aggiornare la proposta del 2012 riconsiderando le novità e valutando congruità e sostenibilità degli investimenti ipotizzati». ALTRO SERVIZIO A PAG. 12 CCRIPRODU7IONE RISERVA IA

II piazzale dell 'aeroporto Gal ilei)


Pisa, missione compiuta la Sat in mani argentine Con le adesioni di Lucca e Massa, Eurnekian si appresta a superare il 50% Primo si anche del Tar, ma Filippeschi insiste: vedrete, avremo ragione noi 1 PISA

Solo questione di ore, verifiche tecniche e annunci formali. Ma l'Opa di Corporacion America su Sat ha ormai colto nel segno. Le azioni portate in adesione all'offerta pubblica di acquisto sono salite ieri a circa il 9,6%. La Provincia di Lucca ha aderito e il Comune di Massa si appresta a farlo. La somma, tra azioni già acquistate e promesse (più altri due giorni di contrattazioni prima della scadenza di martedì), supererà il 50%. La scalata del magnate Eurnekian nella società dell'aeroporto Galilei si compie. E anche dalla costa toscana arriva un sostegno. La Provincia di Lucca ha deciso di aderire all'Opa con lo 0,94% (92.790 azioni) per un introito di circa 1,3 milioni di euro; l'ente si tiene invece lo 0,10. Poi sarà la volta del Comune di Massa: il sindaco Alessandro Volpi ha convocato un consiglio straordinario per lunedì con un solo punto all'ordine del giorno, ovvero la dismissione delle azioni Sat. Massa ha lo 0,23%, «una quota quasi esclusivamente nominale - spiega Volpi - ma che tradotta in denaro vale circa 325mila euro». Riguardo all'appello di Pisa agli azionisti di non vendere, ribatte: «Io devo fare il sindaco, 325mila euro potrò investirli in interventi precisi, sulla viabilità ad esempio, che viceversa non riuscirei a fare. Comunque deciderà il consiglio comunale».

Questi i numeri, freddi ma decisivi, con Corporacion che ha piantato la sua bandiera sul Galilei. Intanto però tra Regione e Comune di Pisa il duello dialettico e a colpi di carte bol-

late non si ferma. «Prima il tribunale delle imprese di Firenze, poi la Consob e ora il Tar della Toscana: è la terza volta che il sindaco di Pisa vede rigettate le sue istanze rispetto alle delibere di vendita di quote Sat della Regione. Noi andiamo avanti e siamo sereni». Particolarmente soddisfatto ieri il governatore Enrico Rossi, che segna una tripletta nella battaglia degli aeroporti. Il terzo punto è arrivato dal Tar della Toscana che ha respinto la richiesta di sospensione delle delibere della giunta regionale relative alla vendita delle azioni Sat come aveva chiesto il sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Il tribunale amministrativo, come spiega la stessa Regione che ha reso nota la decisione, ritiene che non sussistano i presupposti non configurandosi ragioni di estrema gravità e urgenza. Il Tar ha fissato il 27 giugno la Camera di consiglio per la trattazione collegiale. Aderendo all'Opa di Corporation Ameri-

ca, Rossi si dice «convinto di fare l'interesse della Toscana, di Pisa e di Firenze. Pisa potrà arrivare a sviluppare il suo volume passeggeri fino a 7 milioni e Firenze fino a 4,5 milioni. Messe insieme queste due realtà diventano una potenza». Filippeschi non ci sta e in un comunicato ribatte punto su punto. Precisa che il Tar «ha ritenuto di non accordare la misura cautelare richiesta, ma ha demandato la trattazione della sospensiva all'udienza del prossimo 27 giugno. Ciò precederà il giudizio di merito». Inoltre, «né il tribunale delle imprese né la Consob hanno rigettato le posizioni del sindaco di Pisa». Secondo Filippeschi, «l'Authority di Borsa ha affermato che per quanto riguarda il recesso dal patto la questione "non rientra nella competenza della Consob" e che "sulla possibilità dei singoli soci di recedere da uno specifico patto parasociale è competente ad esprimersi, in presenza di una specifica offerta, esclusivamente l'autorità giudiziaria". E così sarà, a tempo debito», annuncia. Pisa non vuole mollare.

Uno scorcio dell'aeroporto di Pisa

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SE L' VASTA DWENTAPERIFERIA di ALFONSO M. IACONO a risposta del governatore Enrico Rossi all'appello pubblicato sul Tirreno sulla vicenda degli aeroporti toscani non mi convince; fondamentalmente per due domande molto semplici che restano lĂŹ nell'aria e che molti cercano di ignorare... A PAGINA 20


-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------L'OPINIONE

Se l'arca vasta diventa periferia di ALFONSO M. IACONO a risposta del governatore Enrico Rossi all'appello pubblicato sul Tirreno sulla vicenda degli aeroporti toscani non mi convince, fondamentalmente, per due domande molto semplici che restano lì nell'aria e che molti cercano di ignorare: perché due aeroporti in concorrenza a distanti solo 70 Km l'uno dall'altro? Perché entrambi in mano a un unico privato? I programmi regionali di sviluppo contemplavano risposte positive a queste due semplici domande? Se così fosse, a rispondere non deve essere soltanto Enrico Rossi, il quale, lo ribadisco, a ciò non risponde, ma anche tutto il PD che ha governato e governa in quasi tutte le sue istanze, regionali, provinciali e comunali, la Toscana. Proviamo comunque a vedere cosa sta accadendo nella nostra Area Vasta, che a parole tutti vogliono, ma che non entra per niente nella testa di chi dirige politicamente e istituzionalmente il territorio. A Piombino non arriva la Costa Concordia e chiude la Lucchini, a Livorno sta chiudendo un po' tutto, a Pisa, con l'arrivo del ricco argentino, sarà quasi certamente ridimensionato l'aeroporto, mentre il porto di Marina aspetta ancora i mitici ricchi russi che dovrebbero comprare i posti barca, a Ronchi come altrove l'erosione avanza, a Massa il

bilancio dell'Asl continua a gridare vendetta. Questo è solo un breve elenco sommario.Visti singolarmente e isolatamente tutti questi problemi sembrano affari interni alle singole città, ma visti tutti insieme danno un quadro desolante e allarmante della situazione economica e culturale in cui viene a trovarsi e si troverà la cosiddetta Area Vasta. I problemi di Piombino non sono soltanto i problemi di Piombino e così pure quelli di Livorno o di Pisa o di Massa. Ragionare in termini di comuni e province e non di Area Vasta è ormai del tutto fuori dalla storia. L'arretratezza culturale e politica è nell'incapacità di pensare la striscia costiera che dalla Lunigiana arriva a Piombino conce a un'unità progettuale. Una zona dotata di infrastrutture potenti, come porti, aeroporto, luoghi della ricerca e della conoscenza, nuove tecnologie, non riesce ad avere ambizioni che non siano quelle prive di fantasia del turismo, che naturalmente sono ben lungi dal sottovalutare, ma che non può essere considerato come la quasi unica risorsa di un territorio la cui economia potrebbe e dovrebbe essere ben diversificata e che invece appare quasi del tutto spogliato di ben altre potenzialità che sicuramente possiede. Detto questo, dal punto di vista dell'Area Vasta, la cosiddetta integrazione fra l'aeroporto di Firenze e quello di Pisa, nessuno lo

vuole dire, era già un assurdo economico e politico. Dove si sono mai visti due aeroporti a distanza di 70 km che dovrebbero avere analoghe e concorrenziali funzioni? Neanche nel più liberista dei paesi, anche perché questi due aeroporti starebbero sotto un medesimo padrone (tac, toc, posso usare questo termine antiquato?) che li farà concorrere per il suo interesse (quanto tempo durerà?). Una progettualità seria avrebbe previsto una battaglia per il potenziamento della ferrovia capace di accelerare il collegamento tra Firenze e il Galilei e un ruolo leale della nostra Area Vasta che si propone come nodo fondamentale della comunicazione tra costa e interno. Questa sarebbe stata una vera integrazione capace di arricchire i diversi territori. E invece ci si ritroverà con un aeroporto ridimensionato e una ferrovia con quel ruolo secondario che ha già. La periferia è, per definizione, un'area collegata a un'altra area in condizioni sfavorevoli. In sostanza l'Area Vasta costiera sta diventando avvicinandosi a grandi passi verso una condizione peri ferica periferia. La periferia, per definizione, è un'area collegata a un'altra area in condizioni sfavorevoli. L, esattamente quello che sta accadendo, mentre le nostre città soffrono di una malattia grave: narcisismo infantile localistico. È venuta l'ora di rimboccarci le maniche tutti. Dobbiamo fermare questa tendenza.


Sat, Corporacion ha già in pugno la maggioranza La decisione della Regione di cedere a Corporacion America 1'11,90 per cento delle sue azioni ( su un totale di 16 ,90) ha già di fatto rovesciato i rapporti di forza dentro la Sat. La società del magnate Eurnekian ha in corso una scalata che si sta avvicinando al 50 per cento delle azioni , mentre il patto parasociale che unisce i soci pubblici più la Fondazione Pisa, senza la Regione è al 42,55 per cento. La maggioranza relativa della società dell'aeroporto Galilei èdunque già in mano a Corporacion America Italia. L'Opa si chiuderà martedì.


Lucca e Massa vendono te loro quote IERI l'ultimo smacco per Pisa. Dopo la Regione, che giovedĂŹ ha deliberato di vendere le proprie quote Sat, ieri anche Lucca e Massa hanno ignorato l'appello della cittĂ a non vendere. Il Consiglio Provinciale di Lucca ha deliberatodi vendere le sue 92.790 azioni ordinarie di Sat (0,94%), che frutteranno all'ente un'entrata straordinaria di circa lmilione e 300mila curo. E il sindaco di Massa, Alessandro Volpi, ha convocato un consiglio comunale straordinario per il 16 giugno (la stessa data in cui scade l'Opa) con un solo punto all'ordine del giorno: la dismissione delle quote azionarie della Sat, pari allo 0,23% che tradotta in danaro vale circa 325 mila euroÂť.


Sat, pure it Tar Nè/////%%/' dà torto a Pisa IL TAR DELLA TOSCANA ha respinto la richiesta di sospensione dett'efficacia dette detibere detta giunta regionale sutt'adesione da parte detta Regione att'Opa (offerta pubblica di acquisto detta Corporacion America). Il Tar ritiene che non sussistono i presupposti per accordare la richiesta cautelare, non emergendo elementi di fumus sufficientemente consistenti, né configurandosi ragioni di estrema gravità e urgenza. Il Tar respinge la richiesta di misura cautelare e fissa la camera di consiglio per il 27 giugno. Pisa così perde davanti al terzo «giudice», dopo it Tribunale dette imprese e il parere detta Consob. «Questi atti, sentenze e pareri - afferma it presidente detta Regione, Rossi - confermano la legittimità e la correttezza del percorso detta giunta toscana, con

t'obiettivo di

TERZO KO II sindaco di Pisa Marco Filippeschi battuto al Tar

arantire atta Toscana un sistema aeroportuale più forte». Intanto anche il Comune di Massa decide di vendere lo 0,23% di Sat.


SERVIZIOA PAGINAVII


Sulla vendita delle azioni del Galilei il Tar nega a Pisa lasospensiva ILARIACIUTI IL TAR dellaToscana respinge larichiesta, fatta dal ricorso del sindaco di Pisa Filippeschi, di sospensione delle delibere della giunta regionale a proposito dell'Opadi CorporacionAmerica sull'aeroporto di Pisa. Si tratta dei quattro atti varati dalla giunta in precedenza a quello decisivo con cui giovedì scorso la Regione ha deliberato di vendere alla società di Eduardo Eurnekian 1'11,9% del suo 16,9% di quote Sat (la società del Galilei) conservando solo il 5% e rompendo il patto dei soci pubblici di Sat di cui è parte. Gli atti precedenti davano il via all'operazione, dopo che l'ufficio legale del consiglio regionale aveva decretato che la materia fosse di esclusiva competenza della giunta e non del consiglio. Il ricorso era stato presentato al Tar dal prestigioso ufficio legale romano del professore di diritto amministrativo Satta per conto diFil ippesc hi c hegià aveva portato il presidente Rossi in tribunale con il risultato che il giudice aveva dato ragione a Rossi. Il ricorso di Filippeschi in venti pagine accusava le delibere regionali di tutte le scorrettezze possibili. Il Tar ha ritenuto che non sussistessero i presupposti per accordare la richiesta cautelare, non emergendo elementi di fumus sufficientemente consistenti, ne configurandosi ragioni di estrema gravità e urgenza. Ora Pisa, che sembr a avere preso un pugno nellostomaco dopo ladecisionedi Rossidivendere, attende l'udienza di merito del Tar il 27 giugno. La Regione sottolinea, invece, le tre sconfitte della guerra legale di Filippeschi: la sentenza del tribunale di Firenze, la Consob che avvalla l'adesione all'Opa, e ora il

Tar che nega la sospensiva. «Si conferma la legittimità e la correttezza del nostro percorso commenta il presidente Rossi L'obiettivo è la creazione della società unica Pisa-Firenze garantendo alla Toscana un sistema aeroportuale più forte e competitivo, in cui si sviluppino ambedue gli aeroporti come previsto dal piano nazionale del governo, fino a 7 milioni di passeggeri a Pisa e 4,5 a Firenze». Commenta il se-

Secondo i giudici non ci sono i motivi di gravità e urgenza Il governatore Rossi: "Si conferma la legittimità del nostro percorso"

gretario toscano del Pd Parrini: «Abbiamo bisogno di buona politica più che di buoni avvocati, che tra l'altro stanno costando molti denari pubblici» Ora si attende che l'Opa martedì si concluda. Il sindaco e il presidente della Provincia di Pisa hanno chiesto al cda di Sat di fissareladataperuñ assembleadei soci dell'aeroporto. Intanto Pisa sottolinea come alla delibera di venditanonfosseropresentileas-

LA VENDITA La Regione venderà l'i1,9%del 16,9% di azioni che ha nell'aeroporto di Pisa. Terrà il5%

ILTAR Pisa ricorre contro ledelibere regionali. Negata la sospensiva

L'OPA Quella lanciata da Corporacion America

sull'aeroporto di Pisa scade martedì

sessore Marson e Nocentini. E resta convinta che il pubblico non debba perdere la maggioranza soprattutto in un momento in cui la città vede il Galilei minacciato dalla possibilità di una pista, aPeretola, di 2.400 metri. E quella la grande paura anche se il Pit regionale parla di 2.000 metri. Pisa non si fida e pensa che 2.400 metri ucciderebbero il suo aeroporto. O RIPRODUZIONE RISERVATA


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