Amici aeroporto galilei - Pisa - rassegna stampa

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17/5/2014

Rassegna Stampa

Amici dell’Aeroporto Galilei


In mille a difesa del Galilei Pisa: presidio davanti al l'aeroporto, la città si schiera compatta

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Bandiere rossocrociate al vento davanti all'aeroporto Galilei

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urlo dei mill e anti Firenze dall 'aeroporto» «Giù le m Presidio di partiti, associazioni e semplici cittadini davanti all'ingresso delle partenze Guerra di numeri e d'ironia: spunta l'Ape Piaggio con su scritto "L'Aperetola Airlainz" di Glanluta Campanella PISA

Ma quanti sono? Se la guerra dei numeri in ogni manifestazione è il succo della discordia, ieri nella scampagnata davanti all'aeroporto ha fornito un'interessante variante. I partecipanti non chiedevano agli uomini della questura "quanti siamo?", ma ai giornalisti. Forse per sapere quanto la stampa avrebbe scritto il giorno dopo. E in effetti, mai come questa volta, si è sentito di tutto: da 350 a 2mila persone. Per fortuna, in un raro momento di compattezza del gruppo, abbiamo benedetto l'antico adagio: "la matematica non è un'opinione". Quando cioè il sindaco Marco Filippeschi parlava dal palco, i manifestanti hanno formato un rettangolo abbastanza regolare, largo una quarantina di persone (spalla a spalla) e profondo 25: il prodotto fa mille e questa diventala cifra ufficiale. A quel punto i cronisti pensano che il pericolo sia scampato; ma cominciano ad avvicinarsi vari soggetti: «Secondo voi mille sono pochi o tanti? E ci sono bandiere del Pd?». Avrete capito. Una parte del partito di maggioranza in Comune e Regione vuole la prova di forza, un'altra spera nel flop (e manda sul campo qualche osservatore). Pochi o tanti è soggettivo, ma bandiere non ne vediamo. Si fa prima a dire chi c'è e chi non c'è: ci sono Filippeschi, la sua giunta al completo (compresi gli esponenti delle altre forze), il presidente della Provincia Andrea Pieroni, il deputato Paolo Fontanelli e i segretari Andrea Ferrante (comunale) e Francesco Nocchi (provinciale). Mancano i pisani che contano in Regione: i due membri della segreteria del Pd, Antonio Mazzeo e Carmine Zappacosta, e il consigliere regionale Ivan Ferrucci; c'è invece l'altro consigliere Pier Paolo Tognocchi.

Quando Filippeschi parla dieci minuti senza citare mai per nome il governatore Enrico Rossi, qualcuno ci vede il segnale

della rottura. Poi il sindaco lo evoca per invitarlo alla «coerenza», ma con toni così soft che le colombe tornano a volare. «Continueremo questa battaglia nell'interesse di tutta la Toscana» è l'arringa finale del primo cittadino ed è un messaggio per niente in codice. Prove di dialogo? Vedremo. Di sicuro c'è che la segreteria regionale Pd di martedì scorso ha rimandato alle 13 federazioni territoriali la discussione sulla fusione tra i due scali: è il famoso percorso partecipato. Versilia, Prato e Pistoia (una in rappresentanza della costa, gli altre contro l'inquinamento del Vespucci) possono portare nuove munizioni alla causa. Sul fronte delle altre sigle presenti, la competizione dellavisibilità regala due bei momenti di colore: un bus turistico scoperto è affittato dalla Confesercenti per la manifestazione; tripudio di bandiere rosse con croce bianca pisana. Ma quando il mezzo arriva sul prato, desta sorpresa veder scendere tanti bengalesi. Pronta la battuta al veleno di un "infiltrato": «Qualche anno le truppe cammellate erano di filippini». Apprezzata all'unanimità, invece, l'Aperetola Airlainz: il nome è un gioco di parole tra l'Ape Piaggio e l'aeroporto di Firenze-Peretola. Il mezzo preparato dagli uomini di "Noi adesso Pis@" tutti vestiti uguale (impossibile non notarli) è il tre ruote più famoso del mondo allestito come uno scalcagnato aereo, con timone, ali ed elica molto traballanti. ALTRI SERVIZI A PAG.3 ORI PRO DI,Z10N RISERVATA


E:A

I adesione all' pa soltanto 2. 046 azioni Borsa italiana ha comunicato che, nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto totalitaria lanciata da Cedicor su Sat, fino al 14 maggio sono state portate in adesione 2.046 azioni, pari allo 0,029% dell'ammontare dei titoli oggetto dell'offerta, che prevede un costo unitario di 13,15 euro. L'operazione è

partita il 29 aprile e terminerà il 3 giugno 2014 . Si tratta di bollettini ufficiali con cadenza giornaliera: i numeri richiedono di un giorno circa per essere elaborati e sono «provvisori». La Borsa comunicherà entro le 7,59 del 4 giugno «i risultato provvisori» dell'Opa; mentre quelli definitivi sono previsti entro il 9 giugno. intanto il titolo Sat (in quotazione continua sul mercato telematico) ieri ha oscillato tra 13, 45 e 13,64 euro; attestandosi con l'ultimo contratto a

13,62 euro, in aumento dello 0,37% rispetto al giorno prima. Sono piccole variazioni che si spiegano anche con la bassa quantità di azioni in circolazione: la società ha una capitalizzazione di circa 134 ,5 milioni di euro e il numero di "pezzi" scambiati ieri è stato solo di 8.746. Si consideri comunque che questo è stato il secondo mese più frizzante degli ultimi cinque anni: infatti , con l'eccezione di marzo (3,5 milioni di euro) mai era stato superato il controvalore mensile di 1 milione complessivo . Siamo solo a metà maggio e già gli scambi hanno raggiunto un totale di 2 milioni. in un anno il titolo ha guadagnato il 38,41%. Nella foto il magnate Eurnekian , che ha lanciato l'Opa.

ACC, =tra il gruppo dei mille partecipanti al presidio davanti all'aeroporto durante il discorso del sindaco Filippeschi e dei presidente della Provincia Pleroni A?;nistra bandiere ro,,ocrociate


La paura e l'orgoglio: Pisa non molla il suo cielo Bandiere storiche e slogan moderni alla manifestazione in difesa dell'aeroporto: per un giorno partiti uniti contro una Firenze che fa l'asso pigliatutto di Francesco Loi / PISA

«What's happening?», che cosa succede? Difficile spiegarlo a due giovani inglesi appena sbarcate da Londra e disorientate nel vedere un migliaio di persone accalcate sul pratino di fronte all'ingresso delle partenze. Non è facile spiegare che sono i pisani radunati in difesa del loro aeroporto, perché preoccupati di vedere tra qualche anno la costruzione a Firenze di uno scalo grande almeno allo stesso modo: un pericoloso concorrente, quasi imbattibile, dopo che per anni hanno fatto della leadership toscana del Galilei un vanto. «E a quel punto che ne sarà dei piani di sviluppo da 160 milioni e delle prospettive per le 2.400 persone che grazie al Galilei lavorano?», grida al microfono, su un mini-palco, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Davanti osserva la città che, sotto lo slogan Scampagnata al Galilei, si è trasformata in un blocco compatto. Il tamtam in città è andato avanti per giorni, ha usato i social per diffondere il messaggio e chiamare a raccolta, ha toccato le corde più sensibili della pisanità e, anzitutto, della salvaguardia degli interessi del territorio. Diventa ancor più compli ca-

to spiegare alle due inglesi che nel mezzo a questa vicenda s'inseriscono un'Opa che viene dall'Argentina, liti di partito, accordi cambiati, promesse ritenute mancate e molto altro ancora. Ma questa è soprattutto la giornata dell'orgoglio pisano «di fronte ai fiorentini che vogliono il mega-aeroporto perché Renzi è diventato presidente del consiglio», come si dicono due uomini di mezza età sul pullman di linea che porta dal centro città al Galilei, pieno per metà di turisti con il trolley e per metà di aderenti alla manifestazione. L'appuntamento è per le 17,30 e dopo qualche minuto tutti si voltano allo strombazzare del bus turistico scoperto, messo a disposizione gratuitamente dalla Confesercenti per convergere sul luogo del primo presidio popolare della storia contro un'Opa. Sopra c'è anche qualche decina di bengalesi, una comunità che si è stretta nella solidarietà con i pisani dopo l'assurdo omicidio del connazionale Zakir in Corso Italia poche settimane fa. «Questo è anche il nostro aeroporto», dicono. I promotori della manifestazione, un cartello di associazioni cittadine cui si sono uniti vari partiti, danno qualche numero

per illustrare la varietà della platea: oltre alle 8 associazioni promotrici, 13 partiti e soggetti politici (sia va dal Pd a Fratelli d'Italia passando per la Lega Nord), altre 62 tra associazioni economiche, sociali, culturali e sportive, 37 amministratori e candidati di tutta la provincia.

Sventolano le bandiere rossocrociate di Pisa, quelle dei Socialisti e dell'Idv, non quelle del Pd anche se i vertici locali sono tutti presenti, così come la giunta comunale e il presidente della Provincia, i parlamentati pisani dem Paolo Fontanelli e Maria Grazia Gatti. C'è anche il consigliere regionale, pisano, Pier Paolo Tognocchi. Si prepara al consiglio regionale di mercoledì 28, quando si tratterà di votare sulla delibera della giunta che chiede il via libera alla cessione delle sue quote in Sat e Adf, le società di controllo degli aeroporti di Pisa e Firenze, alla società Corporacion America che vuole la maggioranza di entrambe. «No all'Opa», dice Tognocchi preannunciando il suo voto. Quello del consiglio regiona-

le è il passaggio che, sotto la Torre pendente, vedono come il punto di non ritorno. «Hanno cambiato le carte in tavola, l'integrazione doveva avvenire ma senza farsi concorrenza, qui invece non si garantisce più lo sviluppo della Toscana come era stato pensato e scritto negli atti», s'infervora Filippeschi. Pisa chiede che la previsione della nuova pista di 2.400 metri a Peretola sia cancellata dal masterplan diAdf, «perché se nessuno lo chiede, l'Enac non può imporlo», aggiunge il sindaco. Poi replica con un sorriso amaro a Nardella: «Dice che gli americani si metterebbero a ridere sapendo che Firenze e Pisa non riescono ad un unirsi? Semmai si mettono a ridere sapendo di un aeroporto doppione a 70 km sostenuto magari da soldi pubblici». Filippeschi nomina l'amico, ora diventato nemico, il governatore Enrico Rossi, solo nel finale del suo discorso: «Coerenza, vogliamo coerenza». Scattano gli applausi, male preoccupazioni restano intatte. ORI PRODl1ZION E RISERVATA


Nardella rispolvera le battaglie

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del Medioevo La linea "fiorentina", sulla questione aeroportuale, è ormai nota: risiede nella critica della posizione , pisana, bollata come anacronistica e campanilistica. Dario Nardella, vicesindaco di Firenze e candidato sindaco del Pd, conferma questo approccio con le dichiarazioni di ieri, rispolverando addirittura una pagina della storia bellica medioevale toscana. «Voglio dire a Pisa che è inutile cercare le rivincite alla battaglia di Cascina... la gente non capisce ; ele accuse all'espansionismo fiorentino sono roba del 1300. Smettiamola con i litigi, basta cercare di mettere ognuno la propria bandierina, mettiamo tutti insieme sulla questione dell'aeroporto un grande bandierone toscano. Non ho nulla contro i pisani - ha aggiunto Nardella • ma se si va a raccontare in America che Firenze e Pisa non riescono a realizzare un sistema aeroportuale integrato, non ci credono, o ci ridono dietro. Dalla Toscana non si vola in Cina, non si vola in Usa: ma invece di pensare a risolvere tutti insieme questo problema, si litiga su chi si prende le rotte locali».

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íF ?.í'-i' mti;; ~va Un territorio intero si è ritrovato perla "scampagnata" di protesta

Le bandiere storiche con la croce pisana alla manifestazione di ieri al Galilei (fotoservizio Muzzi)


Orgoglio pisano: «Giù le mani dal Galilei» Oltre mifle persone alla «Scampagnata». Il. sindaco: «Giochi poco chiari. Rispettare i pa: °»

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UNA SCAMPAGNATA colorata, composta, compatta. Circa mille le persone (come scriviamo anche nelle pagine nazionali) che ieri pomeriggio, al grido «Giùlemanidalgalilei», si sono ritrovate davanti all'ingresso dell'hub per difendere lo scalo pisano. Uno scudo contro gli «attacchi» fiorentini e l'ipotesi, più che reale, di un investimento massiccio su Peretola e, quindi, della creazione di un aeroporto doppione a discapito del nostro. Tutte le istituzioni (37 fra amministratori e candidati), i partiti (13 i soggetti politici), 17 associazioni culturali, 36 quelle sportive, 9 le sigle del mondo economico, oltre mille, invece, i cittadini. Slogan e discorsi ufficiali, come quello del sindaco che ha parlato per primo denunciando «giochi poco chiari» e che avverte: «E' il primo momento di mobilitazione, non l'ultimo». «L'economia aeroportuale dà lavoro a 2.400 persone. Dal punto di vista turistico, visti i visitatori che abbiamo, il Galilei è stato sfruttato ancora poco, ma abbiamo inve-

«Scampagnata» bipaffisan

stito molto. Qui intorno sono in corso investimenti per 160 milioni e il piano di sviluppo aeroportuale ne prevede nel giro di 15 anni 240 milioni. Come soci pubblici che hanno gestito l'aeroporto, come associazioni attente al futuro della Toscana, come istituzioni che sono interessate allo sviluppo dell'aeroporto, che di fronte a que-

«Chiei o coerenza, rispetto dei patti e dei piani i investimento» sta realtà noi dobbiamo non compromettere le prospettive». E annuncia: «Attenzione, se le garanzie che abbiamo dato vengono meno e se passano incoerenze e giochi poco chiari questo sviluppo non è più garantito». Una competizione non giusta. «Dobbiamo garantire, invece, la crescita di Peretola e il mantenimento del Galilei». Quindi parte all'attacco di

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Eurnekian: «Perché non ci vogliono incontrare? Che cosa vogliono nascondere? Vogliamo una discussione pubblica e chiara». E ancora: «Perché si vuole che Sat perda la maggioranza pubblica? Non sarà mica per neutralizzare la capacità di difendersi?». Di «campanilismo» ha parlato il presidente della Provincia Pieroni: «I fondi pubblici devono essere investiti intelligentemente e per le urgenze. La Regione deve rispettare gli accordi presi». Con gli Amici di Pisa «hanno aderito più di 70 associazioni in Toscana», ha chiarito il presidente Franco Ferraro. RIFLESSIONI, ma anche folklore. Un bus scoperto è transitato dalla corsia riservata ai mezzi pubblici con decine di manifestanti che avevano bandiere della città di Pisa in pugno: «Pisa aeroporto-Pisa aeroporto». Presente anche una pattuglia del comitato della Piana di Prato che punta a fare fronte comune con Pisa in ostilità alla pista da 2.400 metri prospettata da Enac. Assenti, invece, i sindacati.


RABBIA Alcune foto della manifestazione di ieri pomeriggio davanti al «Galilei» che ha raccolto aedesioni bipartisan (Foto Marco Solvini)

IL PREZZO OFFERTO DA CORPO Aclo AMERICA PER OGNI AZIONE SAT IL PREZZO MASSI DELLE AZIONI SAT NELLA VALUTAZIONE P I D I M OORES ROWLAND


LA MOBILITAZIONE

I promotori della scampagnata sono: Amici dell'aeroporto Gatitei, It Mosaico , Idee per Pisa, Amici di Pisa, Associazione Noi Adesso, Laboratorio Riformista , Circolo culturale Filippo Mazzei , Amici dei Musei e Monumenti pisani . I partiti hanno tutti aderito ad eccezione di Rifondazione e grillini. Oltre mille le adesioni di cittadini

//G%'%% Hanno inoltre aderito dieci associazioni d'impresa ed economiche , 17 associazioni ricreative, sociali e culturali , 36 associazioni sportive, alcune decine di maministratori pubblici di Pisa e provincia e personaggi dello spettacolo. L'iniziativa si è svolta ieri pomeriggio davanti alle « Partenze» dell'aerostazione pisana

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: LA DATA I N CUI CL A' L' PA LIARGENTI N I


Il sindaco porta mille pisani a1 Galilei «Sull'aeroporto giochi poco chiari» Ma gli argentini dicono no a un nuovo incontro: «Chiudiamo l'Opa» Gu tiel o Vezzosi PISA L'INIZIATIVA si chiamava «Scampagnata in difesa dell'aeroporto Galilei», ma in realtà è stata una trincea vera e propria quella scavata ieri pomeriggio a Pisa dalle oltre mille persone che hanno animato la manifestazione promossa davanti allo scalo. Un evento bipartisan che ha raccolto il sostegno dei partiti (ad eccezione dei grillini e di Rifondazione), di decine di sigle del mondo delle professioni e dell'associazionismo, in un bagno di bandiere pisane con la croce bianca in campo rosso e una rap-

S CCA REPLICA DA FIRENZE Se si va a raccontare in erica che te nostre due città non riescono

a fare un siste m a integrato ci ridono d ietro

presentanza del Comitato pratese della Piana. Uno scatto d'orgoglio per difendere Sat e il «Galilei» dall'Opa - che all'ombra della Torre pendente è giudicata ostile - lanciata dalla Corporacion America del magnate argentino Eduardo Eurnekian. «Vedo giochi poco chiari. Non era questo il percorso di integrazione concordato» esordisce il sindaco Marco Filippeschi chiedendo «coerenza e rispetto dei patti compreso quello sottoscritto dal consiglio comunale di Firenze, che si espresse positivamente per la variante al Pit con la pista di 2.000 metri» e non di 2.400. Ipotesi, questa, che toglie il sonno ai pisani perché «mettereb-

be in concorrenza diretta i due scali} a tutto vantaggio di Firenze. La battaglia, in queste settimane, si gioca su più tavoli . Quelli istituzionali e nei cda delle società in causa. Ma gli argentini tirano diritto rintuzzando colpo su colpo le mosse dei pisani. Al sindaco Marco Filippeschi che ribadiva la richiesta di un incontro per giungere a una governance condivisa nella società di gestione del «Galilei», ha replicato seccamente ieri Corporacion America. In sostanza «qualsiasi incontro o discussione relativa al governo societario sono temi che potranno essere affrontati solo dopo la chiusura dell'Offerta». Ufficialmente per «garantire un ordinato svolgimento dell'Opa in corso». Ma è ovvio che dopo il 3 giugno si vedrà chi comanda e chi no. E a Filippeschi arriva anche la replica del vicesindaco di Firenze e candidato alla carica di primo cittadino, Dario Nardella (Pd): «Voglio dire a Pisa: è inutile cercare le rivincite alla battaglia di Cascina, la gente non capisce; e le accuse all'espansionismo fiorentino sono roba del 1300. Smettiamola con i litigi, mettiamo tutti insieme sulla questione dell'aeroporto un grande bandierone toscano. Non ho nulla contro i pisani, ma se si va a raccontare in America che Firenze e Pisa non riescono a realizzare un sistema aeroportuale integrato, non ci credono, o ci ridono die-


Il sindaco Filippeschi (sotto) ha chiamato a raccolta i cittadini davanti

all'aeroporto per difendere l'autonomia dello scalo pisano


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A manifestare extracomunitari e toscani contro l'ampliamento di Peretola di Luca Lunedì 1 PISA

Aeroporto terra di passaggio. Facile quindi trovarvi stranieri in terra straniera che, cartine

alla mano, cercano la Torre all'orizzonte. Meno usuale trovarci bengalesi, marocchini, albanesi e rumeni che manifestano per la supremazia aeroportuale pisana su quella fiorentina. Spontaneo chiedersi cosa cambi, per chi viene da migliaia di chilometri di distanza, farne qualche decina per partire da Peretola. «L'aeroporto è fondamentale per tutti gli stranieri che stanno a Pisa- svela Said Talbi, portavoce dell'associazione Unità Migrand - da qui partono tutti i voli che ci riportano a casa, alle nostre famiglie. Se il Galilei perde tratte e voli, per molti di noi sarebbe più difficile vedere i nostri cari, i nostri figli». La comunità bengalese è quella più numerosa sul prato davanti alle porte d'ingresso e,

al momento, è quella più atti va. A ben guardare, nella folla, si trovano altri "stranieri" venuti a portare il loro supporto alla causa del Galilei: sono della piana pratese, vengono da Carmignano e da Poggio a Caiano e anche loro sono contro l'allungamento della pista di Peretola. «E tutta una pantomima per far entrare un privato, noi paghiamo e lui riscuote specificano i rappresentanti del comitato "Oltre" - si tratta di vero nuovo aeroporto». Poi specificano le ragioni della contrarietà: «Non c'è in gioco solo l'allungamento della pista di qualche centinaia di metri, ma di tutte le opere accessorie che comporterebbe: bonifiche, spostamento della torre di controllo, innalzamento dell'autostrada, sono tutti interventi con un grande impatto ambientale e soprattutto con un grande sperpero di risorse economiche pubbliche». Gli stranieri veri li riconosci dallo sguardo incuriosito che

I rappresentanti dei comitato della piana pratese

rivolgono alla manifestazione (e dalle valigie, ovviamente). Fermiamo una coppia, Mark ed Ellen Anderson, vengono da Ashford, zona sud dell'Inghilterra e hanno usato un volo low cost. Sono atterrati a Pisa e, inconsapevoli protagonisti di una vicenda più grande di loro, vogliono raggiungere Firenze. Quando spieghiamo loro quello che sta succeden-

do la loro espressione vira al perplesso: «Atterrare a Pisa non è una scomodità, il tragitto per Firenze non è lunghissimo e ci permette di goderci la campagna toscana», afferma Ellen, che però, quando le chiediamo se sarebbe più comodo atterrare direttamente a Firenze, ammette: «Sì, comunque visiteremmo la torre». CD IPRODLIZ10NF RISERVATA

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NON POSSONO pagare i cittadini. L'analisi è di Monica Sgherri, esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo di "FdS" in Consiglio Regionale. «Con la nuova delibera dalla Giunta, lunedì scorso il presidente Rossi non solo conferma l'apertura alla vendita delle azioni regionali di Sat ma peggiora nettamente anche la precedente delibera, aprendo alla vendita anche totale. Non c'è alcun interesse pubblico nel venderle per cui è legittimo il dubbio che si possa ingenerare un danno economico», oltre al resto». «Il privato ha già annunciato che rimetterà mano ai piani industriali di AdF e Sat». E «di fatto si guarda bene dal rinunciare al progetto di pista fiorentina di 2400 metri e alla parte di soldi pubblici per realizzarla. Il rischio è che l'unico ruolo del pubblico a questo punto sia quello di "pagatore" con i soldi dei cittadini».


CORPORACION AMERICA: «PARLIAMO SOLO A OPERAZIONE CHIUSA»

La doccia fredda degli argentini: «No a un incontro con Filippeschi» di GUGLIELMO VEZZOSI E OGNI GIORNO sempre più profondo il solco che separa Pisa e Firenze e ogni giorno più aspra e ostile l'Opa lanciata dagli argentini di Corporacion America il cui obiettivo è arrivare al controllo diretto e totale di Sat, per poi procedere rapidamente alla fusione con Adf (la società che controlla Peretola). I pisani fiutano giustamente puzza di bruciato e la grande partecipazione alla manifestazione bipartisan promossa ieri davanti all'aeroporto è la conferma della mobilitazione in atto in difesa del Galilei. Sullo sfondo, le divisioni e le lotte intestine al Pd partito che, pur governando sia la Regione che Pisa, vede ormai il governatore Enrico Rossi schierato apertamente dalla parte di Firenze e del premier Renzi. Anche perché sulla partita dell'aeroporto il governatore si gioca direttamente la ricandidatura per il suo secondo mandato alla guida della Toscana. DALL'ALTRA parte della barricata, ormai, il sindaco Marco Filippeschi e buona parte del Pd pisano (ma non tutti) decisi a non vanificare né disperdere anni di investimenti che Sat ha sostenuto sempre in proprio, senza aiuti pubblici, come invece accadrebbe per Firenze, dove la nuova pista - di 2mila o 2 .400 metri - si potrà fare sono con il sostegno e il finanziamento pubblico. Nel mezzo uno scontro durissimo che si gioca sul piano istituzionale e nei consigli di amministrazione. Solo tre giorni fa il cda Sat aveva

votato a aggioranza un documento contrario all'ipotesm i di pista lunga a Firenze suscitando la reazione stizzita di Corporacion America che minacciava azioni legali asserendo che quella riunione era stata una vera e propria imboscata. IERI LA NUOVA doccia fredda degli argentini che rigettano l'offerta del sindaco Filippeschi di un incontro «per giungere ad una governance condivisa in Sat». Pur ringraziando per la proposta, gli argentini rinviano « qualsiasi incontro o discussione relativa al governo societario solo successivamente alla chiusura dell'offerta». Ufficialmente per motivi di opportunità visto che c'è un'Opa in corso. Ma è fin troppo evidente che, dopo il 3 giugno, a Opa chiusa, si saprà chi l'ha spuntata e chi comanderà a quel punto in Sat. ALTRETTANTO secca, con annessa nuova minaccia di ricorso alle carte bollate, la risposta con cui Corporacion America respinge la valutazione delle azioni Sat diffusa dal Comune di Pisa sulla base di uno studio commissionato dalla stessa amministrazione all'agenzia di valutazione Moores Rowland Bompani che riteneva congra l'Opa con un prezzo per azione tra 15,78 euro e 18,49 a fronte dell'offerta argentina attualmente in corso ferma a 13,15. Conclusioni rigettate dagli argentini secondo i quali tale parere «ha esclusiva finalità di contrastare l'Opa di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Sai promossa dall'offerente, in quanto volta a ostacolare l'ordinato svolgimento dell'offerta e a influenzare le adesioni alla stessa».


«La Regione ci ripensi e non ceda le sue azio L'onorevole Paolo Fontanelli: «Scelte troppo disinvolte e spinte fiorentine Sono preoccupato per i rischi di un'eventuale rottura politico-istituzionale» di Francesco Loi / PISA «Le accuse di campanilismo che arrivano da Firenze? Fanno ridere. La questione riguarda lo sviluppo dell'intera costa toscana, non è una bizza dei soci pubblici pisani». Ha preso un treno da Roma in tarda mattinata per essere presente alla manifestazione in difesa del Galilei, l'onorevole Paolo Fontanelli (Pd). E in serata è sul piazzale di fronte allo scalo.

Fontanelli, perché, secondo lei, siamo arrivati a questo punto? «La sostanza del problema è ormai chiara a tutti: il progetto di integrazione dei due aeroporti, costruito sulla complementarietà tra le strutture e sul quale la Regione ha elaborato il Pit avviando il percorso per la nascita della holding regionale, viene oggi considerato inadeguato dalla stessa Regione. E quindi si stanno facendo scelte che accantonano di fatto quel progetto». Lei ha parlato di «carte in tavola cambiate»: è rimasto sorpreso dall'atteggiamento della Regione? «Sicuramente, e soprattutto per il fatto di procedere su un tema così delicato con tanta disinvoltura e attraverso atti unilaterali. Modalità che non aiutano certo un confronto sereno. Questo mi ha stupito molto».

Con il governatore Enrico Rossi avete un rapporto antico e la comune appartenenza di area nel partito : è ancora più sorpreso o amareggiato, come se fosse un tradimento? «Penso che l'accelerazione che c'è stata dopo l'Opa sia mossa da una pretesa fiorentina, sbagliata, che va oltre le previsioni del Pit. Noi eravamo d'accordo su una linea che la Regione ha sviluppato, quella dell'integrazione del sistema toscano che si basava su due punti. Uno:

una holding che garantisse un governo comune al sistema. Due: un Pit che mette i paletti strutturali, con pista di 2000 metri e quindi diversificazione dei due scali. Ora il rischio è che il primo salti perché si privatizza, perdendo il controllo pubblico; mentre sul secondo il governo dice che la pista la decide Enac e quindi afferma che il Pit non vale. E allora tutta la strategia regionale dov'è finita? E' uno schiaffo alla politica che la regione aveva portato avanti».

Ora sono venute allo scoperto anche le frizioni con il privato... «Nessuno demonizza gli argentini. Ci sono anche loro? Bene. Facciamo un patto di sindacato pubblico-privato in cui agli argentini affidiamo la gestione del sistema, in un percorso che potrà portare anche alla fusione, alla società unica. Ma con garanzie per tutti, sulla base del Pit. Mi chiedo: la Regione cosa fa? Rinuncia a governare il processo e anche al Pit?». Dalla Regione ora cosa vi aspettate? «Vedo eccessiva disinvoltura e forse non piena consapevolezza dei risvolti politico-istituzionali che può avere questa storia in termini di rottura dei rapporti. Questo mi preoccupa. Auspico il recupero di una disponibilità al confronto. E che la Regione ci ripensi sulla decisione di cedere le proprie azioni». Tra un anno si vota per la Regione e Renzi ha il potere: secondo lei, Rossi ha possibilità realistiche di manovra e la forza per tornare indietro? «Questo non lo so dire. Credo che tutti dovrebbero avere un po' di sale in zucca: il governo, le istituzioni fiorentine e anche il privato. Una situazione di conflittualità non serve a nessuno». CRI PRODUZ 01E RISERVATA

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Costantino Cavallaro

Costantino Cavallaro, presidente di Sat, dopo le sue ultime esternazioni e critiche sull'Opa di Corporacion America è presente alla "Scampagnata", ma preferisce non rispondere al recente attacco ricevuto da parte dei soci privati che lo avevano accusato di operare non negli interessi di Sat, ma di «altri soggetti» e di ostacolare l'Opa lanciata dal magnate argentino Eur-

nekian sugli scali toscani Sat e Adf. «Vorrei sapere quali sono questi altri soggetti» sono le parole del presidente Sat che aggiunge : «Comunque oggi preferisco godermi questa bella giornata». Poi, arriva un simpatizzante che ci affianca : «Lo scriva che Rossi è il nuovo Ugolino» ironizza. E la battuta strappa un sorriso denso di significato a Cavallaro . (l. l.) MIPRODL1ZIONE RISERVATA


Quando i pisani fanno oh ettimana di palle frantumate, proteste sacrosante, posizioni variegate, campanili che si moltiplicano, idee che cambiano. Il fatto che una delle famose palle del ponte di Mezzo si sia incrinata potrebbe essere segno che la città, come dire, si è un po' rotta? L'episodio mi dà il

sta, inchiodandola alla bega di campanile. Non è così, o meglio: il campanilismo che si esprime in questa faccenda è quello fiorentino che, oltre ogni logica, vuol costruire un doppione del nostro aeroporto, in un sito inadatto, con sperpero di danaro pubblico con la prepotenza che gli deriva dal potere di governo. La Regione si è piegata a questa irragionevole scelta. Così pure altri insospettabili politici pisani con calcoli di bassa convenienza che, siamo certi, gli elettori rammenteranno al momento del voto. La partita non è tra Pisa e Firenze, è tra la ragionevolezza e l'irrazionalità, tra il buon governo e lo sperpero. Vedrete che anche i cittadini della Piana fiorentina e i pendolari di tutta la

regione avranno modo di esprimersi e, quando la protesta si allargherà, ci accorgeremo che i pisani saranno un'esigua minoranza e i campanili saranno cento. La frase della Il problema po- veri sono proprio loro settimana (non trebbe essere di questa, di una una prima conseguenza della meno recente) è del presidente sceneggiata dell'aeroporto che della Regione Enrico Rossi: continua? Ieri Pisa ha dimostra«Leggo che si vuole allungare to con una partecipazione con- ancora, oltre i due chilometri sapevole, numerosa e qualificaprevisti dalla variante urbanistita che questa battaglia di buonca, la pista aeroportuale di Fisenso è sentita e condivisa. renze, contraddicendo gli impeGran parte dei destini futuri delgni presi e stravolgendo l'equilila città sono legati alla sorte del brio ambientale sull'area e quelGalilei, ma in ballo c'è una scello di mercato con Pisa». Presita di investimenti e razionalizdente, per quale misterioso mozazione dei trasporti che riguar- tivo oggi pratica quello che deda l'intera regione. Da Firenze precava fino a poco tempo fa? cercano di squalificare la proteAllaprossima. destro per ricordare che quelle I fiorentini originali (del ponvogliono te abbattuto durante la guerra) ridurre giacciono dimenticate nel campo la vicenda di atletica in via dell'aeroporto a bega Nicola Pisano. Recuperiamole e di campanile teniamole di scor- ma i campanilisti ta, non si sa mai.

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T Ai Tl.OG1CA T SE NON C'I. LL DEL BENE COMUNE di ALFONSO M. IACONO el cuore della vicenda dei due aeroporti toscani e dopo la manifestazione di ieri a Pisa, proviamo a fare un esercizio mentale e colleghiamo un aeroporto con voli nazionali e internazionali all'idea di bene comune. CONTI NUAA PAGINA21


DALLA PRIMA PAGINA

Se non c'è la logica del bene comune Insomma colleghiamo una struttura di pubblica utilità, adea di bene comune, un argomento, questo, che è stato da ultimo oggetto di riflessione e di discussione a Pisa in un convegno organizzato dall' Unione dei giuristi cattolici italiani. Che cos'è un bene comune? L'aria è un bene comune. E l'acqua, le spiagge, i fiumi, internet. E così pure gli spazi abbandonati dalle istituzioni pubbliche e dai proprietari privati. E ancora, senza dubbio, la salute, la qualità della vita, la formazione e la crescita della persona appartengono al campo dei beni comuni. Un campo troppo vasto? Ma è davvero chiedere troppo una vita buona e giusta per tutti? Evidentemente sì, visto che domina l'individualismo possessivo e si pensa che una mano invisibile regolerà spontaneamente competizione e concorrenza nella corsa all' appropriazione privata e al profitto. Ora, allarghiamo un po' il campo: ci si potrebbe domandare se un aeroporto, data la funzione sociale che svolge, non vada, se non assimilato, almeno collegato al punto di vista di un bene comune. Una struttura di questo genere, infatti, non può ridursi a essere il semplice strumento peri fini privati di chi vi investe. E' invece, al di là di tutti i discorsi, questo

che sta accadendo nella vicenda dei due aeroporti toscani che affidati a un unico, potente privato , potenzialmente ben finanziato dai soldi pubblici e nello stesso tempo di fatto libero dalle presenze istituzionali, si faranno concorrenza. La competizione prevarrà sicuramente sulla cooperazione fra i due aeroporti (ed è già un assurdo che a distanza di 80 km ve ne siano due) e la logica del profitto prevarrà sul bene comune . Vogliamo scommettere? Se oggi si parla tanto di bene comune, un motivo ci deve pur essere . E oltre al motivo, anche una preoccupazione, persino un ' angoscia. Si legge tutti i giorni delle improprie appropriazioni delle spiagge. Sappiamo dell ' avanzare del cemento che devasta ambienti , paesaggi, fiumi, paesi , città. Ce ne accorgiamo però quando arrivano puntuali le catastrofi e allora constatiamo che certe case e certi palazzi non dovevano essere costruiti là in quel punto , che il letto del fiume era stato silenziosamente e surrettiziamente modificato . I nemici naturali del bene comune sono le istituzioni deboli e conniventi da un lato e i processi selvaggi di appropriazione privata dall'altro. Questo strano connubio produce cor-

ruzione, pochezza strategica, diseguaglianza sociale, deterioramento del bene pubblico. I giuristi in tutto il mondo si affannano a definire il bene comune per difenderlo dall'attacco di quei nemici, perché è anche un attacco alla giustizia. Ci si può appropriare privatamente di inteanet? E dell'acqua? Se acquisto e distruggo una foresta per farci dei pascoli in vista della produzione di carne che voglio vendere per ricavarne profitti, posso non tenere conto del fatto che la fine di quella foresta produrrà disastri ambientali in un territorio ben più vasto, sicuramente extraregionale ed extranazionale? La mia libertà d'impresa opprimerebbe in questo caso la libertà di vita di molte persone. Talvolta, da noi anche troppo spesso, i magistrati finiscono con l'avere un ruolo di supplenza all'incapacità culturale o alla non volontà politica di affrontare un tema così importante, affascinante, inquietante. E se l'attuale (in)cultura politica si ponesse il problema degli aeroporti dal punto di vista dei beni comuni, forse si potrebbe tutti cooperare saggiamente piuttosto che competere scioccamente. Alfonso M.Iacono ORI PRODUZIONE RISERVATA


Gli argentini minacciano

oni legali

No all'incontro con Sat, nervi tesi per un parere diffuso dal Comune di Pisa FIRENZE

Quell'incontro non s'ha da fare. Corporacion America Italia declina l'invito a incontrarsi «per giungere ad un governo condiviso di Sat». Quell'invito aveva una paternità istituzionale: veniva dal sindaco di Pisa Marco Filippischi in qualità di presidente del patto parasociale di controllo di Sat. Alla proposta gli argentini rispondono no grazie. In unanota del gruppo che fa capo a Eduardo Eurnekian, Corporacion America spiega che «al fine di garantire un ordinato svolgimen-

to» dell'Opa su Sat, «qualsiasi incontro o discussione relativa al governo societario possa essere affrontata solo successivamente alla chiusura dell'offerta». La decisione è stata comunicata al sindaco di Pisa insieme ai ringraziamenti per la proposta di incontrarsi. "No grazie", appunto. Ieri Corporacion America Italia non si è limitata a rifiuti e convenevoli. Poche ore dopo il "no grazie" ha rilasciato un secondo

comunicato, nel quale annuncia che non è d'accordo con il parere redatto da Moores Rowland Bompani, diffuso al mercato dal Comune di Pisa, a proposito della congruità dell'Opa su Sat. Il gruppo ritiene che la sua diffusione al mercato «abbia come esclusiva finalità quella di contrastare l'Opa volontaria sulla totalità delle azioni di Sa[ promossa dall'offerente, in quanto volto a ostacolare l'ordinato

svolgimento dell'offerta e a influenzare le adesioni alla stessa». Il parere diffuso dal Comune giudicava non congrua l'offerta di 13,15 euro per azione. Secondo CorporacionAmerica, «le considerazioni relative alla congruità del corrispettivo e più in generale alla valutazione dell'offerta pubblica nel suo complesso devono essere effettuate unicamente dall'emittente». La società «si riserva di intraprendere ogni iniziativa volta a tutelare i propri interessi e il regolare svolgimento dell'offerta in questione». Insomma, ancora turbolenze nei cieli toscani.


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