11/6/2014
Rassegna Stampa
AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA
I sindaci a Rossi "Cittadini preoccupati" Concordi sulla necessità della Vas per l'area. Biagiotti: "Il governatore ha detto sì" SIMONA POLI
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sindaci della Piana. I loro consigli comunali sono schierati contro ogni ipotesi di ampliamento dell'aeroporto di Peretola, che però di fatto è deciso e tra qualche giorno sarà votato in Regione. Ieri hanno incontrato tutti insieme il presidente toscano Rossi, a cui hanno ancora una volta ribadito le loro preoccupazioni per l'impatto che la nuova pista del Vespucci avrà sul territorio dal punto di vista ambientale. «Rappresentiamo le istituzioni e non possiamo certo ingannare i cittadini», dice Sara Biagiotti, sindaco di Sesto che si è trovata addirittura in minoranza quando nel suo Comune si è trattato di discutere la posizione su Peretola, con un Pd spaccato al suo interno. «I115 o il16luglio il consiglio regionale potrebbe approvare la variante al Pit e da quel punto non si tornerà più indietro. Il nostro compito adesso è di controllare ogni passaggio, a cominciare dalla Vas, la valutazione ambientale strategica che riguarderà tutta l'area e che Rossi ha accettato di fare. La Piana è fortemente inquinata e serve un intervento complessivo, a prescindere dalla nuova pista. Sui nostri territori grava già un peso enorme».Ilsindaco diCampi Bisenzio Emiliano Fossi apprezza comunque la disponibilità all'ascolto: «Per la prima volta», fa notare, «siamo riusciti a parlare tutti insieme di una questione che ha creato spaccature e polemiche e sta molto a cuore ai cittadini». SEGUE A PAGINA VII
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I sindaci della Piana a Rossi: cittadini preoccupati <DALLA PRIMA IïI CRONACA
SIMONA POLI
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UNA discussione tutta interna al Partito democratico, sia Sesto che Prato che Calenzano e Signa sono guidati da sindaci del Pd, così come sono del PdRossi e Nardella, che con Renzi si sono sempre battuti per l'adeguamento dello scalo fiorentino. Il fatto che torni in campo la Vas - a suo tempo inutilmente richiesta dagli ex sindaci Gianassi e Chini - non è una novità di poco conto. Un'indagine approfondita sullo stato di salute della Piana che metta insieme effetti del traffico autostradale, del ter-
LA PISTA II Pit sta per approdare in aula
movalorizzatore, degli insediamenti industriali e dell'aeroporto potrebbe portare a scenari diversi da quello attuale. «Verranno fatte tutte le analisi necessarie», dice ancora Fossi. «Ma oggi non siamo venuti qui per trattare o per aprire nuovi fronti di discussione. Noi siamo lavoce delle nostre città e chiediamo garanzie su ciò che sarà realizzato». Matteo Biffoni, renzianissimo neo sindaco di Prato, è reduce dalla seduta del consiglio comunale che all'unanimità ha votato un ordine del giorno contrario alla pista lunga. «Siamo molto preoccupati per le possibili ricadute sul territorio, abbiamo bisogno di capire bene cosa succederà». O RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo incontro Rossi-sindaci sull'aeroporto dopo il terremoto elettorale
Peretola, la tregua della Piana « La pilla si Farà, noi vigileremo» A Prato il consiglio comunale vota all'unanimità contro l'aeroporto, così come aveva fatto a maggioranza (dividendo il Pd) quello di Sesto pochi giorni fa. Ma i sindaci della Piana che si presentano dal governatore Enrico Rossi ormai sanno che la prossima settimana la variante al Pit che consentirà la pista parallela andrà al voto: e quasi certamente sarà un sì. Il confronto tra Rossi e i sindaci, andato in scena ieri sera a Palazzo Sacrati Strozzi, quindi è «civile, istituzionale» spiegano all'unisono Sara Biagiotti (Sesto), Emiliano Fossi (Campi), Alessio Biagioli (Calenzano), Matteo Biffoni (Prato), Alberto Cristianini (Signa) e Marco Martini (Poggio a Caiano). Tutti, formalmente, contrari al Pit. Alcuni con toni da sempre più forti (Biagioli e Biffoni), altri sicuramente meno intensi (come i renziani Biagiotti e Fossi). Ma dal faccia a faccia escono con la conferma che, dopo l'approvazione del Pit, l'arrivo della pista parallela arriverà con una Vas, una valutazione ambientale strategica, «che tenga conto di tutta l'area. Dobbiamo essere onesti con i cittadini: se il Pit verrà approvato, verrà fatta la nuova pista. Ma continueremo a controllare su tutti gli aspetti problematici, dal rischio idrogeologico a quello ambientale» spiega Biagiotti. «Quell'area ha un carico di inquinamento importante, dalla terzo corsia, al termovalorizzatore. Ma è significativo che oggi ci siamo incontrati con Rossi. Resta la profonda contrarietà al Pit così come è» spiega Martini. La stessa di Cristianini. Poi ci sono le differenze. Da una parte c'è il rischio e le complicazioni ambientali (soprattutto legate alla necessità di ridisegnare tutto il reticolo idraulico, faticosamente messo in sicurezza con interventi negli ultimi 20 anni). Dall'altra il fatto che «sbianchettando», cioè mettendo in salvaguardia tutte le aree collegate al Parco della Piana e
cambiando senso alla pista dell'aeroporto, molte previsioni urbanistiche di quei Comuni andranno riviste. «I nostri problemi - racconta Cristianini - sono stati risolti perché sono state accolte le nostre osservazioni al Pit. Ma il problema generale resta». E sicuramente criticità restano a Prato, «c'è una intera area di trasformazione, a sud, bloccata» scuote la testa Biffoni. Tutti i sindaci sottolineano però che, per la prima volta dopo anni di scontro - a volte al fulmicotone, recentemente più annacquato da quando al vertice di alcuni Comuni c'è stato un cambio della guarda renziano - «finalmente c'è stato un incontro con la Regione. Abbiamo concordato di partecipare a questo processo, insieme» spiega Fossi (accompagnato dal dirigente Giovanni Di Fede) che aveva già spiegato: «Siamo uomini delle istituzioni: non mi metterò di traverso. Chi pensa che con la fascia tricolore andrò a urlare: "Dovrete passare sul mio cadavere", si sbaglia di grosso». Sicuramente ci saranno ulteriori compensazioni ambientali per abbattere le altre forme di inquinamento e «controlli rigorosi» su quello prodotto dal nuovo aeroporto, dicono i sindaci. Quali? «Non era oggi il momento del confronto su questo tema: ci sarà più avanti». All'uscita dell'incontro, Rossi che era con il direttore regionale Ledo Gori - commenta: «Sono tranquillo, e possono stare tranquilli anche i sindaci. Ora che c'è la società unica tra Firenze e Pisa, non ci sarà quella concorrenza che poteva far temere sviluppi incontrollati di Peretola: sarà una crescita sostenibile. E noi controlleremo». Marzio Fatucchi (ha collaborato Antonio Passanese)
PRATO - Nell'aula del Consiglio comunale di Prato, ieri pomeriggio, c'è stato il voto unanime e trasversale dell'assemblea per il no alla nuova pista dell'aeroporto di Peretola. In particolare il Consiglio ha approvato una mozione che impegna sindaco e giunta a «sostenere le osservazioni formalmente presentate all'atto di adozione del Piano di indirizzo territoriale dal Comune di Prato nei confronti della Re-
gione Toscana». Cosa che il primo cittadino pratese Matteo Biffoni (Pd) si è occupato di fare appena mezz'ora dopo la votazione nell'incontro con il presidente Enrico Rossi. L'ex sindaco Cenni e i consiglieri del Movimento Cinque Stelle avrebbero voluto che il Comune partecipasse con il suo gonfalone alla protesta pubblica della prossima settimana (in coincidenza col voto in Regione), ma il sindaco ha spiegato
«che quel simbolo rappresenta tutta la città» e che «più che di protesta bisognerebbe parlare di proposta politica fortemente contro la costruzione di questa nuova pista per l'impatto troppo consistente che avrebbe nella piana». Sia le destre che il M5S hanno condiviso il documento della maggioranza. Il no allo sviluppo di Peretola qui pare mettere tutti d'accordo. (Gi.Be.) 0 RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RETROSCENA
Per Rossi corsa a ostaco li la candidatura in Regione di Mario Lancisi FIRENZE.
no dei rifiuti, Pit della Piana fiorentina, la nuova pista di Firenze, la Tirrenica.
Rossi sì o no? E' partita la corsa alle elezioni regionali, marzo del 2015, e si infittiscono tensioni, polemiche e rassicurazioni sulla riconferma del Governatore o, in caso contrario, sulle primarie. Clima da segnali di fumo, da surplace, ma anche da resa di conti al vetriolo. Anche se l'impressione, avvalorata da fonti autorevoli, è che il destino di Rossi sia nelle inani del premier Matteo Renzi. Sarà lui a decidere, in base ai sondaggi e alle convenienze politiche, e chiamerà il Governatore: "Enrico prosegui". Oppure: "Enrico, la tua corsa è finita: fatti daparte". A questo punto sarà Rossi a decidere se dare battaglia o no, e molto dipenderà dal cavallo che sceglierà Renzi. «Per capirci, se Matteo dovesse schierare Maria Elena Boschi per Enrico non ci sarebbe storia. Finirebbe come Brasile-Germania. Contro altri candidati la sfida invece è possibile perché Enrico è popolare, i sondaggi finora gli sono stati favorevoli. E come si sa Renzi ai sondaggi ci guarda molto. Così come alle scelte che hanno una capacità evocativa. Scelte simboliche. Potrebbe ad esempio decidere di far avanzare nelle regioni una nuova classe dirigente di governatori. E allora in Toscana, se la Boschi rimarrà al governo, toccherebbe al segretario regionale del Pd Dario Parrini. Come forse in Emilia Romagna a Matteo Richetti.
E poi c'è la Toscana della costa. Critica con alcune scelte della Regione. Dopo i pisani Marco Filippeschi e Paolo Fontanelli, infuriati cori Rossi perle sue posizioni sugli aeroporti, ritenute penalizzanti per lo scalo Galilei di Pisa, anche Marco Ruggeri, sconfitto nelle elezioni labroniche, ha lanciato un messaggio al Governatore: «Guarda che la tua riconferma non è sicura». E ieri glielo ha ripetuto in un incontro in Regione. A Livorno il Pd ritiene infatti di aver perduto anche per la scelta regionale di un nuovo ospedale. In molti dai consiglieri regionali Gianfranco Venturi e Ardeho Pellegrinotti si dichiarano favorevoli alla riconferma di Rossi. Anche il renziano Antonio Mazzeo, responsabile regionale dell'organizzazione del Pd, sostiene "che le percentuali di una riconferma di Rossi sono alte". Lo stesso sindaco di Prato Matteo Buffoni dichiara che «al momento ritengo che Rossi sia il candidato naturale», ma aggiunge che «se serviranno le primarie si fanno» .Primarie invocate dal civatiano SamueleAgostini. Che aggiunge: «Crediamo di non essere solo noi ad esprimere dubbi sulla riconferma di Rossi».
Dunque, il destino di Rossi e la scelta del candidato alla presidenza della Regione dipenderà molto dalle decisioni di Renzi e dal messaggio politico che vorrà mandare al Paese. Si voterà per la Toscana, ma con un'impostazione nazionale, come è nello stile di Renzi, per il quale conta l'immagine del "brand" Pd nazionale più che le diverse storie regionali. Per cui i contenuti, i programmi, le alleanze locali contano, sono una condizione necessaria, ma non sufficiente. Parrini non fa che ripetere: «Decideremo a ottobre in base a come Rossi chiuderà alcune partite aperte». Le quali si chiamano legge elettorale, piano paesaggistico, pia-
Per il Governatore è tempo di esami. Poi la parola passerà a Renzi. Al quale è piaciuta la posizione di Rossi sugli aeroporti ma non il giudizio velenoso contro il governo sulla Concordia. Così come ai renziani non piacciono molte posizioni della Marson. Rossi è come rimandato a sett b il A I' d I
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©RIPRODULIOlVE RISERVA TA
Enrico Rossi (FOTO FABIO 4TUZZI)
Freddezza verso il governatore uscente da parte delle federazioni della costa
Maria Elena Boschi