21/6/2014
Rassegna Stampa
AMICI DELL’AEROPORTO DI PISA
Asse tra Pisa e Livorno per difendere il Galilei il presidente della Provincia Kutufá tentala mediazione tra soci pubblici e privati E spunta il nome di Bottai, ex manager di Boccadarno, per il vertice della Sat PISA
Spunta ora anche un asse Pisa-Livorno nella vicenda complessa degli aeroporti toscani, dove però cominciano ad emergere certezze. CorporaciònAmerica ha in mano la maggioranza di Sat (e Adf) e si comporta di conseguenza. Ha riaperto l'Opa - dal 25 giugno all'i luglio - per aumentare ancora pacchetto azionario e peso nella società dell'aeroporto Galilei. E per il 30 luglio ha ottenuto la convocazione dell'assemblea dei soci Sat: sarà allora definito il nuovo cda dove numeri e rapporti di forza si ribalteranno a favore del privato, con 7 rappresentanti del magnate Eumekian e 4 dei soci pubblici. E' in previsione di quella data a suo modo storica, con il timbro sulla privatizzazione del Galilei, che il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufa, ha deciso di tentare la grande mediazione tra i duellanti. Kutufà ha scritto una lettera aperta al sindaco di Pisa Marco Filippeschi, al presidente della Regione Enrico Rossi e al presidente di Corporaciòn America Italia Roberto Naldi, nella quale sollecita un rapido incontro «che - dice - favorisca il superamento dell'attuale situazione di contrapposizione e porti ad un accordo di co-governane». L'urgenza dell'incontro è dettata da una scadenza: entro il 5 luglio dovranno essere presentate le liste delle candidature e il tentativo è quello di arrivare ad un'intesa che scongiuri, per il 30 luglio, un'assemblea turbolenta. La traduzione? Anzitutto individuare, come nuovo presidente di Sat al posto di Costantino Cavallaro, già sfiduciato dagli argentini, una figura che rappresenti la maggioranza ma anche di garanzia per la minoranza. A Pisa è circolato il nome di Stefano Bottai,
ormai ex manager della società Boccadarno che ha costruito il porto di Marina. E proprio per restare al fianco del residuo patto dei soci pubblici dopo lo "strappo" della Regione, la Provincia di Livorno non ha ceduto le sue azioni durante l'Opa, come conferma Kutufa, che ora vede la possibilità di «una equilibrata co-governance» in Sa[. «Resta per me il rammarico - aggiunge - che sia stata inopinatamente lasciata cadere la mia proposta, nel lontano 2005, di costituire una holding pubblica tra aeroporto, porto e interporto per un'integrazione tra Pisa e Livorno: questo avrebbe costituito ora una base più solida di trattativa». In un'ottica di rinnovata alleanza arrivano anche le parole del neosindaco di Livorno Nogarin. «Faremo squadra con Pisa su queste e altre vicende molto importanti per la Toscana costiera», ha detto il grillino dopo avere incontrato Filippeschi alla conferenza dei servizi sul Pit convocata a Pisa per vigilare che la Regione mantenga la promessa di una previsione di 2000 metri per la nuova pista di Peretola. «Livorno - assicura Nogarin non venderà al privato le sue quote di Sat e controlleremo su tutto per evitare che si faccia un intervento dannoso per Pisa e gli interessi generali costieri». Francesco Loi
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Pisa: passeggeri nella zona partenze del Gai ileo Galilei (Foto Fabio Muzzi)
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IL MURO CONTRO MURO ORA VA SUPERATO di GIORGIO KUITUFÁ a Provincia di Livorno non ha ceduto le proprie azioni all'Opa lanciata sulla Sat contando che i risultati della stessa ponessero le condizioni per una equilibrata co-governance della società. La prossima assemblea dei soci, non può avvenire in un clima di muro contro muro. APAGINA 19
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LA LETTERA Al SOCI
Il muro contro muro sull'aeroporto ora va superato Ecco la lettera aperta inviata dal presidente della provincia di Livorno al presidente del patto di sindacato della Sat, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e al Presidente di Corporacion America Roberto Naldi e a tutti i soci. La Provincia di Livorno non ha ceduto le proprie azioni all'Opa lanciata sulla Sat contando che i risultati della stessa ponessero le condizioni per una equilibrata co-governance della società, convinti che essa dovesse essere assolutamente realizzata. Infatti solo un'armoniosa crescita dei due aeroporti può costituire la base di un vincente sistema aeroportuale toscano. Tale obiettivo rimane irrinunciabile anche per il territorio livornese che ha utilizzato proficuamente lo straordinario sviluppo della SAT in questi anni.
Resta, per me, il rammarico che la mia proposta, nel lontano 2005, di costituire una holding pubblica fra aeroporto, porto e interporto, elemento forte di una integrazione sempre più salda fra Pisa e Livorno, sia stata inopinatamente lasciata cadere. Questo avrebbe costituito ora una base più solida di trattativa, ma al di là delle occasioni mancate bisogna guardare al futuro che non può essere per me di scontro. La prossima assemblea dei soci, che porta a un rinnovo del Consiglio di Amministrazione, con rapporti di forza rovesciati rispetto al passato, non può avvenire in un clima di muro contro muro che si ripercuoterebbe sulla Società, sui lavoratori e sul territorio. E' evidente inoltre che la Sat non può essere gestita in scontro con il Comune dove la struttura insiste. E' necessario, meglio, indispensabile,
più che mai, un accordo di co-governance e io sollecito pubblicamente un incontro rapidissimo tra Filippeschi, Rossi e Naldi perla ricerca di un'intesa. A questo proposito, se richiesto, sono in grado di prospettare un'ipotesi che superi lo scontro assoluto e/o soluzioni rimandate ad altre Istituzioni. L'interesse superiore dei nostri territori richiede ragionevolezza da parte di tutti ed un comune passo indietro per cercare soluzioni accettabili per ciascuno. Questo è quello che vi chiedo, convinto con questo, comunque, di tutelare al meglio le ragioni della costa toscana che mi hanno portato fino adesso a rimanere solidale con le posizioni pisane. Faccio appello al senso di responsabilità di tutti per un positivo riscontro a questo mio accorato invito. Giorgio Kutufà presidente Provincia di Livorno
«Corporacion presenti il piano e un accordo sarà po ssibile» Federigo Federighi (presidente dell'unione Industriale): «Non è più il momento di fare una guerra ma il vero confronto deve avvenire sulle strategie. II governatore Rossi sia garante di un patto» I PISA
«Fare la guerra solo per fare la guerra non serve a niente, an zi si rischia di uccidere Pisa». Nella complessa vicenda degli aeroporti s'inseriscono anche le parole misurate di Federigo Federighi, presidente dell'Unione Industriale Pisana. Federighi ha un messaggio/appello per ognuno dei soggetti in ballo: Corporacion America, Regione e istituzioni locali. E un pilastro attorno al quale l'intera questione può trovare una proficua via d'uscita: un piano industriale che sia condiviso. Esu questo terreno, secondo Federighi, che tutto si può iniziare a risolvere comincian do davvero la nuova era del sistema aeroportuale toscano. Ulna sorta di mano tesa, a certe condizioni, che si unisce al-
le buone intenzioni che arrivano anche da Livorno, con il sindaco Nogarin che dice «vogliamo fare squadra con Pisa» e il presidente della Provincia Kutufà che propone «un'idea per una co-governance in grado di superare lo scontro assoluto» tra istituzioni pisane e la società del magnate Eurnekian. «Corporacion esponga un pian o industriale che consenta gli sviluppi secondo quanto già dichiarato, rispondente alle linee indicate dalla Regione», scrive in una nota Federighi. Il presidente degli industriali ci spiega: «Un piano industriale sul quale far convergere tutte le posizioni è il tassello ora mancante, ma che può dare una risposta a tutti. L'intenzione di affidare uno studio sull'integrazione agli amministratori delegati di Sai e Adf, già manifestata da Corporacion America, va in que-
sta direzione e mi sembra un segno di disponibilità. Così come le dichiarazioni della società argentina sull'obiettivo dei 7 milioni di passeggeri per il Galilei. Se c'è l'accordo sul piano industriale, poi l'auspicata co-governance diventa automatica». Per Federighi, e questo è un altro messaggio, un ruolo decisivo deve averlo il governatore Enrico Rossi: «Il presidente mantenga l'impegno a realizzare le condizioni affinché Pisa possa raggiungere i 7 milioni di passeggeri e Firenze i 4,5». Sull'effettiva assenza futura di concorrenza, gli enti pisani sono però ancora piuttosto perplessi. E per questo il blocco Comune-Provincia-Camera di Commercio-Fondazione Pisa vuole te-
nere il suo ingente pacchetto del 34% di azioni Sai per influire in modo decisivo sull'operazione della fusione tra Sai e Adf, obiettivo di Corporacion America. «L'intenzione degli enti mi sembra questa - conferma Federighi - e la ritengo legittima. Credo anche però che la fusione non sia l'elemento centrale e nemmeno immediato delle strategie di Corporacion. Poi, se il piano industriale sarà condiviso, si potrà anche mollare». Un passo alla volta, è questa l'indicazione di Federighi, che in conclusione si rivolge ancora agli enti pisani: «Stare dentro la società solo per fare la guerra andrebbe a danno di Pisa: non si devono avere preconcetti. Ribadisco che non conosco alcun imprenditore che investa tanti milioni di euro per fare un dispetto. E' il momento di iniziare un dialo-
go costruttivo sui progetti da realizzare e sulle modalità per realizzarli. Facciamo la politica delle cose, per citare Einaudi, perché il trascorrere del tempo senza azioni è un avversario temibile per i buoni risultati». Francesco Loi ALTRO SERVIZIO A PAG.12 ©RIPRODIIZIONE RISERVATA
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Continua la bagarre sul tema aeroporto, questa volta è il Movimento 5 Stelle che attacca la privatizzazione di Sat e il piano di allungamento della pista di Peretola. A parlare sono due parlamentari pentastellati eletti in Toscana: il deputato Samuele Segoni e la senatrice Laura Battici, accompagnati dai consiglieri comunali ValeriaAntoni e Gianfranco Mannini. «La gestione di questa vicenda - attacca Segoni - è un'ulteriore dimostrazione della schizofrenia del Pd: non c'è una visione unitaria di sviluppo regionale. L'unica idea è quella di fare grandi opere, e quindi muovere molti soldi, sen«a pensare alle conseguenze: in questo caso cementificare il paesaggio». L'alternativa proposta dai 5 Stelle è investire maggiormente sul collegamento ferroviario tra le due città anziché su Peretola: «B una soluzione più economica e sarebbe di aiuto non solo al turismo, ma anche ai pendolari». Gli fa eco Bottici: «La gestione del privato non fornisce alcuna garanzia eppure gestirà soldi pubblici. Del resto questa è l'idea di questo governo: svendere i beni pubblici per risanare i conti». Antoni an nuncia: «Siamo fortemente contrari alla variante del Pit, l'allungamento della pista avrà un impatto ecologico devastante». Miriam Amato, candidata sindaco per il Movimento a Firenze e ora consigliere comunale, commenta: «Dopo il primo consiglio comunale i lavori sono stati sospesi per la festa del patrono. Noi porteremo avanti la nostra battaglia, ma è in Regione che si decide davvero». Sul tema è intervenuto anche il neo sindaco di Livorno, Filippo Nogarin: «Faremo squadra con Pisa su queste e altre vicende molto importanti per lo sviluppo della Toscana costiera, Livorno non venderà al privatole sue quote di Sa». Luca Lunedì
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Conferenza dei servizi: «Garanzie per sviluppo senza concorrenza» Un tavolo politico-tecnico per affrontare i temi strategici per l'area vasta costiera. E' la prima ipotesi di lavoro scaturita dalla conferenza dei servizi convocata ieri dal sindaco marco Filippeschi «per dare apporti istruttori - spiega una nota - al percorso per l'approvazione della variante al Pit, la definizione dei parco agricolo della Piana e la qualificazione dell'aeroporto di Firenze, prevista per luglio». Alla
riunione ha partecipato anche il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin. «L'iniziativa - si legge ancora - è volta a conseguire le necessarie garanzie per un assetto del sistema aeroportuale toscano non competitivo ai danni dell'aeroporto Galilei e conforme alle previsioni programmatiche della Regione che definiscono le specializzazioni dei due aeroporti: Firenze city airport
collegato con grandi capitali europee, Pisa aeroporto internazionale con forte presenza del low-cost». La riunione si è resa necessaria «in particolare vista l'osservazione formale fatta da Enac sulle previsioni dei Pit, apparsa una evidente forzatura, e per le ripetute dichiarazioni pubbliche di istituzioni e società che hanno promosso scelte di carattere competitivo in aperta difformità rispetto ai contenuti del Pit».
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«Il mondo dell'impresa chiede chiarezza e dialogo» «NON è più il tempo delle questioni di campanile», così esordisce il presidente dell'Unione Industriale pisana, Federigo Federighi. E' lui stesso a voler entrare nel merito della delicata vicenda che ha come protagonista l'aeroporto Galilei di Pisa, il cui destino appare segnato da quando gli argentini di Corporacion America hanno messo le mani sulla maggioranza di Sat, la società che gestisce lo scalo. Federighi si fa portavoce, con poche parole che però hanno un grosso peso, dei timori degli industriali pisani che ora, a Opa conclusa, si aspettano operazioni concrete mirate allo sviluppo del sistema aeroportuale toscano in accordo con le garanzie fino a ieri assicurate dalla stessa Regione che ha venduto le proprie quote ai privati. «SI E conclusa l'Opa sulla società Sai - dice Federighi - e com'è noto Corporacion America ha acquisito il 52,3% delle quote. Adesso non è più il tempo, se mai lo è stato, delle questioni di campanile. E' il tempo, piuttosto, che ciascuno de-
gli attori che si sono impegnati a va-
rio titolo in questa vicenda diano attuazione a quanto hanno pubblicamente espresso e garantito». Federighi va dritto al punto: «Che il presidente della Regione Toscana mantenga l'im egno a realizzare le condizioni affinché Pisa possa raggiungere i 7 milioni di passeggeri e Firenze i 4,5». Ma ce n'è anche per il gruppo argentino: «Che Corporacion America esponga il piano industriale che consenta gli sviluppi secondo quanto già dichiarato, rispondente alle linee indicate dalla Regione. Che le pubbliche amministrazioni programmino quegli interventi sulle strutture dei trasporti locali tali da facilitare la circolazione di passeggeri e merci nel bacino di utenza dei due aeroporti». «E' il momento, suggeriamo conclude il presidente degli industriali - di iniziare un dialogo costruttivo sui progetti da realizzare e sulle modalità per realizzarli. Facciamo la politica delle cose, per citare Einaudi, perché il trascorrere del tempo senza azioni è un avversario temibile per i buoni risultati».
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squadra». iz fa lancia un appello a Rossí, Naldi cRippcschi CONCLUSA l'Opa sul Galilei (sarà riaperta per cinque giorni a fine mese), gli argentini di Corporacion America allungano le mani sullo scalo pisano e dettano le regole. Il presidente di Sai, Costantino Cavallaro ha dovuto accogliere la loro richiesta di una assemblea per cambiare il Cda della società. La maggioranza è mutata e al gruppo argentino che controlla il 52,3% di Sat spetterebbero ora 7 consiglieri di amministrazione; ai soci pubblici, ora in minoranza, solo 4. La rottamazione del Cda è in corso come il toto-nomi sui nuovi membri.
Due le certezze per ora. Fuori Costantino Cavallaro, troppo scomo-
do per i nuovi padroni del Galilei; ma resta Gina Giani, già da un po' nelle grazie di Corporacion. L'assemblea che deciderà i nuovi assetti Sat si riunirà il 30 luglio, ma entro il 5 si dovranno presentare le liste da sottoporr al voto dei soci. IN QUE STO baillame, con un primo intermezzo il 27 giugno per la sentenza del Tar e dal 25 al 1 ° luglio per la riapertura dell'Opa e i nuovi equilibri che potrebbero determinare Camera di Commercio e Fondazione Pisa blandite dagli argentini interessati alle loro quote Sai, arriva per Pisa una mano da Livorno. «Faremo squadra con Pisa per lo sviluppo della Toscana costiera», ha detto il sindaco grillino 2IL 1z1ZD1AT+/i RE Giorgio Kutufà , presidente della Provincia di Livorno , ha inviato un appello a Rossi, Naldi e Filippeschi
Filippo Nogarin , ieri con il sindaco Filippeschi alla conferenza dei servizi sul Pit dalla quale verrà fuori un battagliero documento da pre-
sentare in Regione prima della sua approvazione. E' però Giorgio Kutufa a dare la scossa e a lanciare un appello per evitare il muro contro muro e arrivare all'assemblea del 30 luglio con le idee chiare. Kutufa ieri ha scritto ai soci Sai Filippeschi, Naldi (Corporacion) e Rossi: «La Provincia di Livorno non ha ceduto le proprie azioni all'Opa contando che i risultati di essa ponessero le condizioni per una equilibrata co-governance della società e convinti che essa dovesse essere realizzata». Nella lettera il presidente accenna alla proposta che avanzò nel 2005, di costituire una holding pubblica fra aeroporto, porto e interporto, come elemento forte di integrazione sempre più salda fra Pisa e Livorno. «Una proposta lasciata cadere - dice - e che ora sarebbe stata una base più solida di trattativa. La prossima assemblea non può avvenire in un elima di muro contro muro. E' indispensabile un accordo di co-governance, e io sollecito pubblicamente un incontro rapidissimo tra Filippeschi, Rossi e Naldi per la ricerca di un'intesa. Se richiesto, sono in grado di prospettare un'ipotesi che superi lo scontro assoluto».
Ora livorno si schiera con Pisa. nella sua guerra c ontro l'ampliamento di Peretola il sindaco di Pisa Marco Filippeschi acquista un alleato, il suo collega Cinque Stelle di Livorno Filippo Nogarin. « Faremo squadra con Pisa su queste e altre vicende molto importanti per lo sviluppo della Toscanacostiera», dice Nogarin, che annuncia che il Comune di Livorno «non venderà al privato le sue quote di Sat e vigilerà per evitare che si faccia un intervento dannoso per Pisa e gli interessi generali costieri». 1 due sindaci s'incon-
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trano, proprio nel giorno in cui CorporacionAmerica, ilgruppo di Eduardo Eurnekian che ormai possiede il52, 2,3 per cento della società pisana e il 48,9 di quella fiorentina, chiede di
azzerare il consiglio d'amministrazione di Sat. Di fronte a questo scenario conflittuale il presidente della Provincia di Pisa Giorgio Kutufà si propone come mediatore. «La prossima assemblea dei soci, per il rinnovo del cda, con rapporti di forza rovesciati rispetto al passato, non può avvenire in un clima di muro contro muro», avverte. I parlamentari toscani di Grillo Segoni e Bottici però non sembrano intenzionati a trovare un'intesa. «Questa privatizzazione», dicono, «è un regalo fatto a CorporacionAmerica».
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Rossi: vendita giusta E il web si scatena «Il bello della vicenda aeroporti di Pisae di Firenze consiste in due fatti. Primo: un'unica società gestirà lo sviluppo di entrambi gli scali. Secondo : la politica fa un passo indietro e così a gestire sarà una società davvero competente. Abbiamo fatto la scelta giusta per la Toscana. E i fatti lo dimostreranno ». Questo post sulla pagina Facebook "Enrico Rossi Presidente" ha scatenato il web, provocando centinaia di repliche di condanna della scelta fatta dalla Regione di vendere la quota maggioritaria delle azioni della società che gestisce l 'aeroporto di Pisa a Corporation America. Le accuse più forti sono quelle di «aver rinnegato le sue origini» (Rossi è pisano) e di «contribuire ad aumentare il disavanzo pubblico».
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