Dopo anni torna a crescere il consenso medio raccolto dai primi cittadini (+1,1%)
Noto (IPR Marketing): «I numeri indicano
il giudizio sull'operato e non le intenzioni di voto»
Gradimento dei sindaci: vince Nardella Con il successore di Renzi sul podio anche Decaro (Bari) e Gori (Bergamo) - Pisapia al 67° posto, Marino all'83° Gianni Trovati Un punto in più dell'anno scorso. Detta così, potrebbe sembrare una conquista piccola, quasi trascurabile, ma in tempi di tagli e tasse, di crisi economica e mareggiate di antipolitica, il «gradimento» dei cittadini è merce rara. A veder crescere il proprio bottino sono i sindaci dei capoluoghi di Provincia, che nellanuova edizione del Governance Poll elaborata dalpr Marketing ottengono in media una sufficienza piena, ma soprattutto interrompono una serie negativa che ormai da anni erodeva progressivamente l'apprezzamento dimostrato dai loro amministrati. Quest'anno, il 53,4°' dei potenziali elettori dicono che in caso di elezionivoterebbero il sindaco in carica, mentre dodici mesi fa la stessa risposta era stata data dal 52,30o degli intervistati. L'inversione di rotta ha un motivo evidente. Dopo le elezioni che undici mesi fa hanno cambiato giunte e consigli in 4.092 Comuni, fra cui 29 capoluoghi di provincia, nelle città si è affacciata una classe di amministratori giovani, dal punto divistaanagrafico o politico (ma spesso i due aspetti coincidono); e le novità hanno più chance di piacere, o almeno di alimentare qualche speranza per combattere un po' il malu-
more prodotto da Imu, Tasi, Tari, oppure dalle multe e dalle tariffe che provano a compensare le sforbiciate assestate dalle manovre. «La nuova graduatoria - conferma Antonio Noto, direttore di IPR Marketing - è figlia del "sentimento"politico che haguidato gli italiani nell'ultimo anno, dominato dalla richiesta di cambiamento». A spingere i risultati 2015 dei sindaci è Dario Nardella, che aFirenze sostituisce Matteo Renzi grazie al 59,2% di voti ottenuti al primo turno e ora sale a un rotondo 65° di «sì» raccolti tra i suoi concittadini. Appena più sotto Antonio Decaro, anche lui erede di una personalità non facile da sostituire, quel Michele Emiliano che dopo anni da campione di consensi a Bari ora corre per la presidenza della Regione (senza troppi problemi secondo i sondaggi, viste anche le lotte interne al centrodestra). Sul terzo scalino si incontra invece Giorgio Gori, che solo l'anno scorso ha iniziato la propria «seconda vita» in politica vincendo le amministrative a Bergamo dopo una carriera da manager
e produttore televisivo. Anche fuori dalpodio, però, si sentono parecchio gli effetti del rinnovamento elettorale dello scorso anno , che porta in alta classifica città negli anni passati lontanissime dallavetta. Due esempi, nel profondo Sud e all'estremo Nord, spiegano bene il fenomeno: a Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, 32enne figlio dello storico sindaco Italo al quale la città dello Stretto ha dedicato anche lo spettacolare lungomare, riesce a superare il 6o,9% raccolto alle urne nel primo turnomentre aVerbaniaSilvia Marchionini, classe 1975 ma lunga esperienza da amministratore locale, si ferma lontana dal consenso record (77,9% ) ottenuto al ballottaggio ma raccoglie un 61% in grado diproiettarlaal sestoposto. Gli anni, insomma, oggi in politica si fanno sentire, e non sono molti i personaggi che riescono a mantenere ricca nel tempo la propria dote di consenso . La leadership degli amministratori "di esperienza"può essere attribuitaaPaolo Perrone , che in realtà non è nemmeno cinquantenne ma guida il Comune di Lecce dal 2007, e tiene alta la bandiera del centrodestra in un elenco
di sindaci sempre più spostato a sinistra. Insieme alui, alsettimo posto della graduatoria, si incontrano anche il presidente dell'AnciPieroFassino, sindaco di Torino dal 2011 ma politico dilungo corso traleadershïp di partito, parlamento e ministeri, e Roberto Scanagatti, che da tre anni guida il Comune di Monza in cui ha fatto il proprio ingresso da consigliere del Pci nel 1987. Fassino primeggia invece fra le grandi città, che si concentrano invece nelle zone medio-basse della classifica: De Magistris a Napoli è al58esimo posto, Pisapia occupa la casella numero 67 mentre Marino a Ronfa è all'82esimo posto, e manca di poco labarriera del 5o per cento. «Da questi numeri - avverte Noto - non bisogna trarre conclusioni elettorali, perché tecnicamente non si misura l'intenzione di voto ma l'opinione dei cittadini sull'operato del sindaco. Qui manca il contesto competitivo, e questo permette ai cittadini di dare un giudizio meno filtrato dalle appartenenze politiche». Sono numeri, insomma, che interessano più gli amministratori dei politologi, e alle elezioni sivedrà. gianni.travati@ilsale2ziore.corn
La graduatoria Percentuale di gradimento del sindaco in carica da parte dei cittadini Dario Nardella
Antonio Decaro
Giorgio Gori
FIRENZE
BARI
BERGAMO
I PIAZZAMENTI CITTÀ PER CITTA Il gradimento percentuale ottenuto dai sindaci nel Governante Poll 2015 a confronto con il risultato ottenuto a Ile elezioni Legenda : Centrodestra Centrosinistra Movimento 5 stelle .Udc + Liste Civiche Fdi-An Po,. _ t- omone 2ß1y
2
Anno elezion e
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2014
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Il ritratto di Dario Nardella
Un erede che unisce fedeltà e autonomia enziano a 24 carati, ma autonomo. Non è facile giocare un ruolo del genere, soprattutto quando una leadership forte porta con sé un forte carico di omologazione, ma Dario Nardella ci tiene a mantenere una voce propria, evitando rischi di clonazione con il predecessore illustre, e non si preoccupa di alzare i toni verso il Governo se serve. L'ultima volta l'ha fatto pochi giorni fa, quando ha giudicato «insostenibili» i tagli serviti dalla manovra alla Città metropolitana di Firenze: «Ci obbligano ad aumentare le tasse, e non basterebbe neppure». Sul pedigree renziano di Nardella, coetaneo del premier, campano di nascita ma fiorentino fin nell'accento, nessuno ha dei dubbi, anche se i suoi primi passi politici si muovono più a sinistra. Entrato in consiglio comunale con i Ds (e con un pizzetto che lo rende quasi irriconoscibile rispetto a oggi), Nardella ha fatto il primo passaggio a Roma come consi-
Periododi effettuazione delle interviste a 1Marzo-13Aprile2015
Modalità di somministrazione questionari a interviste effettuate con sistemi misti:telefonichecon l'ausiliodel
sistema C.A.T.I.,telemafichetramite
ilsistemaCawieconi [sistema Tempo Reale CanipionevotoSindaco a 1.000elettori inogniComune
capoluogo, disaggrega 5 persesso, età ed area di residenza
gliere giuridico di Vannino Chiti, ministro delle Riforme nel secondo Governo Prodi. Proprio la mancata candidatura di Chiti a Palazzo Vecchio, raccontano gli annali di cose fiorentine, ha spianato la strada al futuro rottamatore, a cui un secondo mandato in Provincia andava strettissimo, ma anche al ticket con Nardella che ha caratterizzato gli anni del Renzi sindaco. In giunta Nardella ha seguito in varie fasi parecchie deleghe, dal bilancio allo sport, ma soprattutto ha occupato la casella di vicesindaco che lo ha reso il naturale successore del premier: l'82% raccolto alle primarie ha fatto il resto. Più mediatore rispetto al premier (celebri i suoi caffè con Brunetta per trattare sulla legge elettorale nell'anno passato in Parlamento), Nardella evita anche i tic linguistici e le frasi fatte tipiche di tanto renzismo da talk show: e i fiorentini, almeno per ora, sembrano apprezzare. G.Tr.
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sull'operato del Sindaco della sua città nell'arco del 2014-2015. Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbea favoreo contro l'attuale Sindaco?
Rispondenti a 86%delcampione(inmedia)
DomandaSindaco a Lechiedoungiudiziocomplessivo
Direttore dell'Istituto a Antonio Noto
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