Di terra, di acqua e di vino Un principio insediativo per lo sviluppo della valle CalchaquĂ De tierra, de agua y de vino Un principio de asentamiento para el desarrollo del valle CalchaquĂ
Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di laurea magistrale in Architettura - Progettazione Architettonica
Universidad de Belgrano Facultad de Arquitectura
Relatori: Prof.ssa Letizia Cattani, Prof.ssa M.Pompeiana Iarossi Correlatore: Prof.ssa Liliana Bonvecchi Laureando: Severino Ferrara, matricola 834622 Anno Accademico: 2016/17
Abstract 5
Introduzione Introducción 6
Capitolo primo Primer capítulo Il patrimonio territoriale della Valle Calchaquí El patrimonio territorial del Valle Calchaquí 1.1 Introduzione Introducción
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1.2 Contesto geografico Contexto geográfico
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1.3 Sistema di informazione geografica del patrimonio territoriale Sistema de información geográfica del patrimonio territorial
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1.4 Patrimonio naturale Patrimonio natural
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1.4.1 Aree protette Áreas protegidas
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1.4.2 Itinerari nel paesaggio Itinerarios paisajísticos
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1.5 Patrimonio archeologico Patrimonio arqueológico
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1.6 Patrimonio urbano-architettonico Patrimonio urbano-arquitectónico
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Capitolo secondo Segundo capítulo
La situazione economica e sociale El contexto económico y social
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2.1 Introduzione Introducción
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2.2 Popolazione e società Población y sociedad
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2.3 Attività produttive e servizi Actividad productiva y servicios
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2.3.1 L’infrastruttura esistente La infraestructura existente
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2.3.2 La produzione agricola La producción agrícola
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2.3.3 Il settore turistico El sector turístico
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Capitolo terzo Tercer capítulo Il dipartimento di Cachi, tra patrimonio culturale e agricoltura El departamento de Cachi, entre patrimonio cultural y agrícola
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3.1 Introduzione Introducción
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3.2 Caratteristiche geografiche Características geográficas
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3.3 Il processo insediativo El proceso de asentamiento
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3.3.1 I villaggi Los poblados
3.3.1.1 Cachi
3.3.1.2 Payogasta 3.3.2 Tipologie architettoniche Tipologías arquitectónicas
3.4 Un dipartimento contadino Un departamento campesino
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44 47
3.4.1 La struttura produttiva agraria La estructura productiva agraria
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3.4.2 La produzione di vini di altura La producción de vino de altura
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3.5 Conclusioni Conclusiones
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Capitolo quarto Cuarto capítulo Una strategia di sviluppo per il dipartimento di Cachi Una estrategia de desarrollo para el departamento de Cachi
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4.1 Strategia Estrategia
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4.2 La cantina sociale di Payogasta La cantina cooperativa de Payogasta
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4.2.1 Concept
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4.2.2 Progetto Proyecto
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Bibliografia Bibliografía 69
Abstract
L’obiettivo di questa ricerca è la definizione di una nuova strategia di sviluppo e valorizzazione del territorio rurale della Valle Calchaquí (Provincia di Salta, nord-ovest argentino). La valle presenta determinate peculiarità territoriali e una straordinaria ricchezza patrimoniale, sia dal punto di vista naturalistico che culturale. La zona è prevalentemente di vocazione rurale e, negli ultimi anni, si registra un aumento della produzione agricola, in particolare quella legata alla vitivinicultura. Tuttavia, queste interessanti caratteristiche non sono incorporate in un sistema in grado di individuarle e correlarle a beneficio della comunità. Lo studio a scala territoriale, mediante l’implementazione di un sistema informativo georeferenziato, permette di determinare le aree più idonee allo sviluppo del progetto, in modo da ovviare alle carenze del sistema esistente incentivando, così, le attività turistiche e la produzione vitivinicola. L’analisi delle preesistenze urbane e architettoniche presenti sul territorio permette di individuare principi insediativi atti a definire interventi architettonici per lo sviluppo della valle Calchaquí.
El objetivo de esta investigación es la definición de una estrategia de desarrollo y valorización del territorio rural del Valle Calchaquí (Provincia de Salta, Noroeste Argentino). El valle presenta determinadas peculiaridades territoriales y una extraordinaria riqueza patrimonial, sea del punto de vista paisajístico que cultural. La zona es prevalentemente de vocación rural y, en los últimos años, se ha registrado un incremento de la producción agrícola, en particular la vitivinicultura. Sin embargo, estos valiosos atributos no han sido incorporados en un sistema que permita individuarlos y entrelazarlos para el desarrollo de la comunidad. El estudio a la escala territorial, mediante la implementación de un sistema informativo georeferido, permite determinar las áreas más idóneas al desarrollo del proyecto, de manera que pueda hacer frente a las deficiencias del sistema existente e incentivar las actividades turísticas y la producción vitivinícola. Analizar las preexistencias urbanas y arquitectónicas presentes en el territorio permite individuar los principios de asentamiento aptos para definir intervenciones arquitectónicas para el desarrollo del valle Calchaquí.
The objective of this study is the definition of a strategy of development and enhancement of the rural territory of the Calchaquí Valley (province of Salta, northwestern Argentina). The Valley presents certain peculiarities of territorial and an extraordinary patrimonial wealth, either from the landscape point of view or culturally. The area is predominantly of rural vocation and, in recent years, there has been an increase in agricultural production, particularly the wine industry. However, these valuable attributes have not been yet incorporated into a system, allowing to identify them and linking them for the development and usage of the community. The study on the territorial scale, through the implementation of a georeferenced information system, allows to determine the areas most suitable for the development of the project, facing the deficiencies of the existing system and encouraging the tourism and wine production. On the other hand analyzing the preexisting urban and architectural structures in the territory makes possible to identify the principles of settlement, in order to define architectural interventions for the development of the Calchaquí Valley.
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Introduzione Introducción
La presente ricerca fonda le sue basi sulla stretta relazione che intercorre tra l’habitat rurale e la condizione agricola e sociale del contadino, e si pone come obiettivo la proposta di un intervento volto a migliorare le condizioni di vita di una comunità del nord-ovest argentino, precisamente nella Valle Calchaquí della Provincia di Salta. L’analisi inizierà da uno studio a macro scala dell’intera valle per poi focalizzare l’attenzione sul Dipartimento di Cachi, che si trova a nord della Valle Calchaquí, nel quale l’insediamento della popolazione è principalmente legato alla produzione agricola e, in misura minore, all’allevamento di bestiame.1 La Valle Calchaquí rappresenta un territorio complesso nel quale convergono diverse componenti. Questo ci obbliga a comprendere il territorio in una visione più ampia e integrata che considera le questioni relative al patrimonio culturale, al sistema ambientale e al potenziale produttivo agricolo. La diversità geografica e i processi di insediamento susseguiti nel corso della storia hanno creato un ambiente che è espressione di un paesaggio di grande valore sociale, culturale e ambientale. La presenza di un importante patrimonio naturale e culturale, fa di Salta la provincia argentina con il maggior numero di parchi naturali e aree protette del paese; inoltre sul suo territorio sono presenti numerosi siti archeologici che testimoniano la presenza di popolazioni preispaniche. Nell’intera provincia, e più nello specifico nella valle Calchaquí, si evidenzia un considerevole patrimonio architettonico, sia urbano che rurale, sviluppatosi in diversi periodi storici a partire dall’epoca della colonizzazione spagnola. Salta risulta una delle province argentine con il maggior numero di abitanti di origine aborigena che nella zona del Dipartimento de Cachi discendono dalla popolazione dell’antico impero incaico. La forma di produzione contadina è la caratteristica dominante del territorio cacheño, la presenza dell’agricoltura aziendale appare quasi un’eccezione, anche se in termini di superficie risulta significativa.2 L’economia agricola si basa principalmente su forme di locazione della terra che derivano dal latifondo introdotto durante la dominazione spagnola, tuttavia pochi produttori oggi sono proprietari di alcuni terreni a seguito delle espropriazioni di importanti proprietà. Negli ultimi anni gli investimenti nell’infrastruttura viari hanno incentivato la crescita di alcuni settori, quali il turismo e la produzione vitivinicola, questo ha generato cambi sostanziali nell’economia agricola. La maggiore
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La siguiente investigación se basa en la relación estrecha entre hábitat rural y condición agrícola y social del campesinado, y se pone como objetivo la propuesta de un proyecto cuya finalidad sea mejorar la condición de vida de la comunidad del noroeste argentino, en particular el Valle Calchaquí de la Provincia de Salta. El análisis se funda un estudio a macro escala de la zona del Valle para luego enfocarse sobre el Departamento de Cachi, que se encuentra ubicado en la parte Norte del Valle Calchaquí, cuya población esta íntimamente vinculada a la producción agrícola, y en menor proporción, a la crianza de ganado.1 El Valle Calchaquí representa un territorio complejo en el cual convergen diversos componentes. Esto nos obliga a visualizar el territorio de una manera más amplia e integral que toma en consideración las cuestiones relativas al patrimonio cultural, al sistema ambiental y al potencial sistema productivo agrícola. La diversidad geográfica y los procesos de asentamientos subsecuentes en el transcurso de la historia han creado un ambiente que expresa un paisaje de gran valor social, cultural y ambiental. La presencia de un importante patrimonio natural y cultural, hace de Salta la provincia argentina con el mayor número de parques naturales y áreas protegidas del País, asimismo, sobre su territorio se encuentran presentes números sitios arqueológicos que testimonian la presencia de la población prehispánica. En la entera provincia, y en específico en el Valle Calchaquí, se evidencia un considerable patrimonio arquitectónico, sea urbano sea rural, desarrollándose a lo largo de diversos periodos históricos a partir de la época de la colonización española. Salta resulta además, una de las provincias argentinas con el mayor número de habitantes de orígenes indígenas, siendo la población del Departamento de Cachi descendientes del antiguo imperio Inca. La forma de producción campesina es la característica dominante del territorio cacheño, la presencia de la agricultura industrial parece por lo tanto una excepción, aunque en términos de superficie resulte significativa.2 La economía agrícola se basa principalmente en el arrendamiento de la tierra, que deriva del latifundio introducido bajo el dominio español y aún hoy en día son muy pocos los dueños de parcelas derivadas de fraccionamentos de latifundos. En los últimos años, la inversión en la infraestructura vial ha incentivado el crecimiento de algunos sectores, tales como el turismo y la producción
domanda di terra, dovuta all’espansione della coltivazione della vite, causa un aumento delle locazioni a discapito del contadino che non ha i mezzi sufficienti per trarre un guadagno dalla coltivazione di questo prodotto. Il contadino è costretto a vendere l’uva raccolta a imprese più grandi che
vitivinícola, los cuales han generado cambios sustanciales en la economía agrícola. La mayor demanda de tierra, debido a la expansión de la cultivación de la vid, causan un aumento en el arriendo en cual desfavorece al campesino que no tiene los medios suficientes para sacarle una ganancia
hanno la possibilità di elaborarla a vino e ricavarne i maggiori profitti. Risulta quindi necessario e opportuno considerare la crescita dei settori turistico e vitivinicolo, non come una minaccia per la comunità agricola, ma come una possibilità di sviluppo socio-economico. Questo sarà possibile grazie ad un intervento di ricucitura del sistema esistente, che attraverso l’architettura possa incorporare la tutela del patrimonio territoriale e l’economia agricola. La ricerca presentata in questa introduzione si articola in tre capitoli di analisi e di un ultimo capitolo di conclusioni e relazione tecnica sul progetto. Il primo capitolo riguarda l’analisi del patrimonio territoriale della Valle Calchaquí attraverso una mappatura del patrimonio naturale, archeologico e architettonico ricorrendo alle informazioni provenienti da diverse ricerche esistenti e dalle istituzioni nazionali e provinciali. Il secondo capitolo descrive la situazione economica e sociale della Valle Calchaquí attraverso l’analisi dei dati ottenuti dal Censimento Nazionale di Popolazione, Famiglie e Abitazioni del 2010, che fornisce uno spaccato delle condizioni di vita della comunità. Inoltre i documenti ottenuti dalle diverse istituzioni, tra cui l’Istituto Geografico Nazionale e le segreterie dei Ministeri dell’Istruzione e della Sanità permettono di mappare la rete di servizi esistente. Dopo uno sguardo a macro scala sull’intera valle, si focalizzerà l’attenzione sul Dipartimento di Cachi, del quale si effettuerà un’analisi dettagliata nel terzo capitolo. Per comprendere meglio il processo insediativo e l’attuale morfologia del territorio del dipartimento si ricorre alla definizione di un sistema informativo georeferenziato, che permetta di mappare ad una scala 1:25000 l’intero dipartimento. Sono stati creati diversi layers georeferenziati, unendo le informazioni provenienti da diverse fonti, questo per quanto riguarda il sistema viario, le curve di livello e le particelle urbane e rurali. Mentre per quanto riguarda l’individuazione degli edifici e le aree coltivate è stato utilizzato il metodo della classificazione supervisionata delle immagini satellitari ad alta definizione. Il passo successivo sarà quello di inserire i layers relativi alle zone di interesse patrimoniale, ai servizi e alle questioni riguardanti la produzione agricola, in particolar modo la produzione vitivinicola. In questo modo si ottiene una visione complessiva del sistema esistente, necessaria per la definizione della strategia progettuale. Sempre nel terzo capitolo si affronterà il tema dell’analisi degli insediamenti e delle tipologie architettoniche presenti nel dipartimento di Cachi, che rielaborate, consentiranno di sviluppare il progetto architettonico che verrà
a dicho producto. Por tanto, el campesino se ve obligado a vender la uva recolectada a grandes empresas que tienen la posibilidad de elaborarla en vino y obtener mayores beneficios. Resulta entonces necesario y oportuno considerar el crecimiento de los sectores turísticos y vitivinícolas, no como una amenaza a la comunidad agrícola, sino más bien como una posibilidad de desarrollo socioeconómico. Esto será posible solo mediante una intervención de remiendo al sistema estructural existente, que traducido en forma arquitectonica, sepa conectar tutela del patrimonio territorial y desarrollo de la economia agrícola. La investigación presentada en esta introducción se articula en tres capítulos de análisis y de un último capítulo de conclusiones y relaciones técnicas sobre el proyecto. El primer capítulo trata sobre el análisis del patrimonio territorial del Valle Calchaquí, atravesó de una cartografía del patrimonio natural, arqueológico y arquitectónico recurriendo a la información proveniente de diferentes fuentes e instituciones nacionales y provinciales. El segundo capítulo describe la situación económica y social del Valle Calchaquí mediante el análisis de datos obtenidos por el Censo Nacional de Población, Hogares y Viviendas 2010, que reflejan las condiciones de vida de la comunidad. Al igual los documentos obtenidos por las diversas instituciones, entre ellos el Instituto Geográfico Nacional y los ministerios de la Educación y sanidad permiten mapear la red de servicios existentes. Después de una mirada a macro escala sobre el entero Valle, la atención se centrará sobre el Departamento de Cachi, en el cual se efectuara un análisis más detallado en el tercer capítulo. Para comprender mejor el proceso de asentamiento y la actual morfología del territorio, se recurre a la definición de un sistema informativo georreferenciado, que permita mapear a una escala 1:25000 el entero departamento. Con referencia a la producción agrícola, en particular vitivinícola, se han utilizado diferentes capas georreferenciadas, uniendo así la información proveniente de diversas fuentes. De este modo se obtiene una visión amplia del sistema existente, necesaria para lograr definir la estrategia de proyecto. Siempre en el tercer capítulo, se aborda el tema del análisis de asentamiento y de las tipologías arquitectónicas presentes en el Departamento de Cachi, que reelaboradas, permitirán el desarrollo del proyecto arquitectónico que se describirá en el último capítulo.
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descritto nell’ultimo capitolo. 1 MANZANAL, MABEL (1995) Desarrollo y condiciones de vida en asentamientos campesinos: El caso de Cachi en los valles Calchaquíes salteños. Buenos Aires: Universidad de Buenos Aires. p. 189 2 PAIS, ALFREDO LUIS (2011) Las transformaciones en las estrategias de reproducción campesinas en tiempos de globalización: El caso de Cachi en los Valles Calchaquíes. Córdoba: Facultad de Ciencias Agropecuarias, Universidad Nacional de Córdoba. p. 14
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Capitolo primo Primer capítulo
Il patrimonio territoriale della Valle Calchaquí El patrimonio territorial del Valle Calchaquí 1.1 Introduzione Parlando di patrimonio non ci si riferisce solo al concetto di monumento come singolo manufatto, ma è necessario considerare l’ambiente urbano e paesistico. Gli elementi patrimoniali possono essere sia prodotto della storia che della natura e riflettono chiaramente la singolarità e il valore storico e ambientale di un territorio e delle comunità che lo hanno abitato. Quando si parla di territorio definiamo un sistema che unifica diverse caratteristiche strettamente dipendenti dalla relazione tra uomo e ambiente. Questa relazione genera determinati processi di antropizzazione del territorio che
1.1 Introducción Cuando se entiende de Patrimonio no se refiere al concepto de monumento como un único artefacto, sino es necesario considerar el ambiente urbano y paisajístico. Los elementos patrimoniales pueden ser producto de la historia como de la naturaleza, que reflejan claramente la singularidad y el valor histórico y ambiental de un territorio y de la comunidad que lo han habitado. Cuando se habla de territorio definimos un sistema que unifica diversas características en correlación entre hombre y ambiente. Esta simbiosis genera determinados procesos de antropización que se pueden expresar como
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JUJUY FORMOSA
CHACO
CATAMARCA
SANTIAGO DEL ESTERO TUCUMÁN
A pag. 7: veduta della valle Calchaquí nella località di Payogasta (foto dell’autore). In alto da sinistra: localizzazione dell’Argentina; localizzazione della Provincia di Salta nel paese argentino. Sopra: Provincia di Salta con i confini dipartimentali e indicazione dell’area della Valle Calchaquí. En la pag. 7: vista del Valle Calchaquí en la zona de Payogasta (foto del autor). En la parte superior desde la izquierda: localización de la Argentina, localización de la Provincia de Salta en el País Argentino. Arriba: Provincia de Salta con los limites departamentales con indicación de la area de investigación.
possono esprimersi come manufatti (edifici, strade, sentieri) o come elementi naturali (coltivi, sistemi idrici), queste componenti, che resistono nel tempo, definiscono il patrimonio territoriale. La Valle Calchaquí presenta un notevole patrimonio territoriale. Esempi di questo patrimonio sono i numerosi manufatti di architettura vernacolare, espressione del patrimonio culturale, oppure le molteplici piccole valli che rappresentano parte del patrimonio naturale. Nel seguente capitolo verranno descritte dettagliatamente le componenti di questo patrimonio territoriale, suddividendolo in naturale, archeologico e urbano-architettonico. La fonte di informazione principale è la ricerca dell’architetto Sergio Perotta che ha sviluppato un Sistema di Informazione Geografica del Patrimonio della Valle Calchaquí con l’obiettivo di fornire uno strumento utile ai futuri progetti sviluppati nella valle; il suo lavoro risulta infatti di estrema importanza per questa ricerca.
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artefactos (edificios, calles, senderos) o como elementos naturales (cultivos, sistemas hídricos). Estos componentes, que perduran en el tiempo definen el patrimonio territorial. El Valle Calchaquí presenta un importante patrimonio territorial. Ejemplos de este patrimonio son los numerosos artefactos de arquitectura vernácula, expresión del patrimonio cultural, o también la sinigual cantidad de pequeños valles que forman parte del patrimonio natural. En el siguiente capítulo se van a describir detalladamente los componentes de este patrimonio territorial, con referencia a sus aspectos naturales, arqueológicos y urbano-arquitectónicos. La fuente de información principal es la investigación llevada a cabo por el profesor arquitecto Sergio Perrotta, cuyo trabajo -que, desarrollando un Sistema de Información Geográfica del Patrimonio del Valle Calchaquí como instrumento útil a los futuros proyectos de desarrollo en el Valle - ha resultado imprescindible para esta investigación.
ALTIMETRIA 800
6200 slm
0 2
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20KM
Cartografia patrimonio territoriale della Valle Calchaquí, elaborata a partire dalla ricerca del Arch. Perotta. Cartografía patrimonio territorial del Valle Calchaquí, elaborado a partir de la investigación del Arq. Perotta
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1.2 Contesto geografico La Valle Calchaquí è situata a ovest della Provincia di Salta (nord-ovest argentino), presenta un orientamento nord-sud, con una estensione di circa 200 km e una larghezza di circa 70 km. L’altitudine varia da 1700
1.2 Contexto geográfico El Valle Calchaquí se encuentra situado al Oeste de la Provincia de Salta (Noroeste argentino), presenta una orientación norte-sur, con una extensión de alrededor 200 km y una anchura aproximada de 70km. La altitud varía
m nel limite sud (Cafayate) a 3000 m nel limite nord (La Poma). A ovest è delimitata dal ghiacciaio di Acay, gli altopiani Pasto Grandes, Luracatao e Incahuasi, mentre ad est da diverse montagne come la San Miguel a La Poma e la Zamanca a Cachi. Percorrendo la valle da nord a sud si incontrano i dipartimenti de La Poma, Cachi, Molinos, San Carlos e Cafayate. L’accesso alla valle avviene tramite strade nazionali, provinciali e sentieri locali, dalla Valle di Lerma si accede con la Ruta Nacional N˚68 attraverso la Quebrada de las Conchas e le strada provinciale N˚33 attraverso la Quebrada de Escopie. La Ruta Nacional N˚40, che è la più estesa dell’Argentina, attraversa la Valle collegandola a sud con le province di Tucumán e Catamarca e al nord con il dipartimento de Los Andes. La maggior parte dei corsi d’acqua sono temporanei per la scarsità di precipitazioni. Il fiume Calchaquí è il grande collettore di acqua della Valle e nasce dai disgeli dell’Acay e del San Miguel. Salvo rare eccezioni, gli affluenti di sinistra sono temporanei, mentre la sponda destra riceve diversi affluenti permanenti come i fiumi Palermo, Cachi e Luracatao, questo dipende dalle differenze topografiche tra la cordigliera est e quella ovest, quest’ultima presenta altitudini più elevate che facilitano la presenza di nevi perenni che per disgelo alimentano i corsi d’acqua. Il clima è prevalentemente secco e temperato freddo con una escursione termica giornaliera molto elevata, mentre le temperature assolute minime e massime non sono eccessivamente accentuate, con una media annuale variabile tra 12˚C a La Poma, 16˚C a Molinos e 18˚C a Cafayate. Le piogge si verificano prevalentemente nel periodo estivo con medie annuali molto basse (100 mm a La Poma e 200 mm a Cafayate) ed essendo torrenziali, causano un processo di erosione del suolo producendo correnti rapide dovute alla elevata pendenza dei fiumi temporanei. Nelle zone montagnose si possono verificare modeste nevicate nel periodo invernale. Il tipo di vegetazione predominante è la steppa arbustiva. Gli alberi non raggiungono altezze elevate e le specie che altrove raggiungono un buon grado di sviluppo, in questa zona si riducono a piccoli arbusti con poche foglie, questa condizione si inverte nella zona più fertile e umida. Gli insediamenti umani, sia attuali che preispanici, si sviluppano principalmente nella parte bassa della valle, che grazie alla presenza del fiume Calchaquí, presenta buone condizioni climatiche rispetto al paesaggio arido delle zone più a monte. La valle è caratterizzata da terre fertili, disponibilità di acqua e abbondante luce solare, queste componenti determinano le ottime condizioni per lo sviluppo di una fiorente produzione agricola.
desde los 1700 msnm en el límite Sur (Cafayate) hasta los 3000 msnm en el límite Norte (La Poma). Al Oeste está delimitada por el glaciar de Acay, los altiplanos Pastos Grandes, Luracatao e Incahuasi, mientras al Este por montañas como aquellas de San Miguel en la Poma y la Zamanca a Cachi. Recorriendo el Valle de Norte a Sur se encuentran los departamentos de La Poma, Cachi, Molinos, San Carlos y Cafayate. Se accede al Valle por carreteras nacionales, provinciales y senderos locales; desde el Valle de Lerma se accede con la Ruta Nacional N˚68 a través de la Quebrada de las Conchas y la Carretera Provincial N˚33 a través de la Quebrada de Escopie. La Ruta Nacional N˚40, que es la más extensa del Argentina, cruza el Valle conectandolo al Sur con la provincia de Tucumán y Catamarca y al Norte con el departamento de Los Andes. La mayor parte de los cursos de agua son temporáneos debido a la escaza precipitación. El rio Calchaquí es el mayor colector de agua del Valle y se forma por el deshielo del Acay y del San Miguel. En algunas raras ocasiones, los afluentes de izquierda son temporáneos, mientras que el margen derecho recibe diversos afluentes permanentes como el rio Palermo, Cachi y Luracatao. Esto depende de las diferencias topográficas entre la Cordillera Este y la del Oeste, esta última presenta una altitud más elevada que facilita la presencia de nieve perenne que por el deshielo alimenta los cursos de agua. El clima es en prevalencia seco y templado a frio con una oscilación térmica diarias elevadas, mientras que las temperaturas absolutas mínimas y máximas no son excesivamente acentuadas, con una media anual variable entre los 12˚C en La Poma, 16˚C en Molinos y 18˚C en Cafayate. Las lluvias se manifiestan mayormente durante el periodo veraniego con una media anual muy baja (100 mm en La Poma y 200 mm en Cafayate). Siendo torrenciales, por consecuencia causan un proceso de erosión del suelo, produciendo corrientes rápidas debido a las elevadas pendientes de los ríos temporáneos. En la zona montañosa se pueden verificar modestas nevadas en el periodo invernal. El tipo de vegetación predominante son las estepas arbustivas. Los arboles no alcanzan alturas elevadas y las especies que en otros sitios logran alcanzar un buen grado de desarrollo, en esta zona se reducen a pequeños arbustos con poco follaje; esta condición se invierte en la zona más fértil y húmeda. Los asentamientos humanos, sean actuales que prehispánicos, se desarrollaron principalmente en la región baja del Valle, gracias a la presencia del Rio Calchaquí, que le otorga presenta buenas condiciones climáticas respecto al paisaje árido de las zonas rio arriba. El Valle dota de una tierra fértil,
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1.3 Sistema di informazione geografica del patrimonio territoriale Nei prossimi paragrafi verrà descritto nel dettaglio il patrimonio territoriale della Valle Calchaquí. Questa analisi è stata possibile grazie al contributo di una ricerca portata avanti dall’architetto Sergio Perotta, che ha realizzato
disponibilidad de agua y abundante luz solar, estos componentes determinan las condiciones óptimas para el desarrollo de una floreciente producción agrícola.
un sistema di informazione geografica del patrimonio territoriale della Valle Calchaquí, con l’intento di iniziare un processo di costruzione di un sistema di informazione del patrimonio naturale e culturale dell’intera Provincia di Salta. I sistemi di informazione geografica costituiscono uno strumento di enorme utilità per la gestione e valorizzazione delle risorse patrimoniali e per lo sviluppo territoriale. L’obiettivo della sua ricerca, infatti, è quello di “riconoscere, valutare e valorizzare le risorse patrimoniali territoriali al fine di garantire uno sviluppo sostenibile della comunità”.1 La ricerca integra le informazioni riferite a diversi aspetti del territorio, in layers corrispondenti, in formato shapefile, sulla base del Sistema di Informazione Geografica (GIS) 250 dell’Istituto Geografico Nazionale argentino. Individua alcuni elementi del patrimonio naturale e culturale, li caratterizza e li inserisce nello stesso modo e nello stesso formato. Perotta descrive le fasi principali di sviluppo della sua ricerca come segue: - “Identificazione, valutazione e cartografia degli elementi patrimoniali” - “Selezione e valutazione delle risorse patrimoniali dell’ambiente naturale. Si presterà particolare attenzione all’analisi degli elementi associati ai processi di connessione e integrazione ambientale.” - “Selezione e valutazione degli elementi del patrimonio culturale, con particolare attenzione alla rete dei centri storici e del patrimonio architettonico e storico relazionato alla residenza e al contesto rurale. Si analizzerà l’importanza di questi elementi nello sviluppo del territorio rurale e le potenzialità per la promozione di nuove attività economiche.” - “Generare, sulla base empirica, un insieme di informazioni letterarie, numeriche e cartografiche che possano essere facilmente utilizzata sia per le politiche di tutela che di promozione e valorizzazione.” - “Sviluppo di strumenti e criteri teorici per la corretta gestione delle risorse patrimoniali identificate.” - “Diffusione dei risultati ottenuti nella ricerca per organizzazioni pubbliche e private.”
1.3 Sistema de Información geográfica del patrimonio territorial En los siguientes párrafos se describe en detalle el patrimonio del Valle Calchaquí. Este análisis ha sido posible gracias a la contribución de la investigación brindada por el arquitecto Sergio Perotta, quien ha realizado un sistema de información geográfica del patrimonio territorial del Valle Calchaquí, con el intento de iniciar un proceso de construcción de un sistema de información del patrimonio natural y cultural de la entera Provincia de Salta. Los sistemas de información geográfica (SIG) constituyen un instrumento de enorme utilidad para la gestión y puesta en valor de los recursos patrimoniales y para el desarrollo territorial. El objetivo de su investigación, de echo, es aquel es “reconocer, evaluar aquellos elementos del patrimonio que presentan una potencialidad para su puesta en valor, especialmente como activos para el desarrollo de las comunidades” La investigación integra la información con referencia a diversos aspectos del territorio, por capas correspondientes en formato shapefile, dentro de la base del SIG 250 del Instituto Geográfico Nacional Argentino. Este a su vez individua algunos elementos del patrimonio natural y cultural, los categoriza y los inserta del mismo modo y en un mismo formato. Perotta menciona1 las fases principales del desarrollo de su investigación de la siguiente manera: - “Identificación, evaluación y cartografía de los elementos patrimoniales” - “Selección y evaluación de los recursos patrimoniales del medio ambiente. Se tomará particular atención al análisis de los elementos asociados al proceso de conexión e integración ambiental” - “Selección y evaluación de los elementos del patrimonio cultural, con particular atención a la red de centros históricos y del patrimonio arquitectónico e histórico relacionado a la residencia y al contexto rural. Se analizará la importancia de estos elementos en el desarrollo rural y la potencialidad para el promuevo de nuevas actividades económicas.” - “Generar de manera empírica, un conjunto de información literaria, numérica y cartográfica que puedan ser fácilmente utilizadas sea para la política de tutela que para la promoción y puesta en valor de esta misma. - “Desarrollar instrumentos y criterios teóricos para la correcta gestión de los recursos patrimoniales identificados.” - “Difundir los resultados obtenidos de la investigación para organización publicadas y privadas.”
1.4 Patrimonio naturale Salta è la provincia argentina con la maggior quantità di parchi e aree protette dell’intero paese. La superfice di terreno vincolato, raggiunge quasi 2.500.000 ettari considerando le aree protette controllate dalla Nazione e dalla Provincia. Il 10 per cento è composto da parchi nazionali come El Rey, Baritú y Los Cardones, quest’ultimo ubicato nella Valle Calchaquí, tutti sono controllati dall’istituzione “Administración de Parques Nacionales (APN)”.
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Da sinistra: veduta del Parque Nacional de los Cardones (foto L. Maggipinto), veduta della Ruta Nacional 40 che dal “Abra del Acay” porta alla località di La Poma (foto Rodoluca). Desde izquierda: vista del Parque Nacional de los Cardones (foto L. Maggipinto), vista de la Ruta Nacional 40 que desde el “Abra del Acay” conduce al pueblo de La Poma (foto Rodoluca).
1.4.1 Aree protette Il parco nazionale “Los Cardones” è stato creato il 20 novembre del 1996. Si estende per 64.117 ettari nei dipartimenti di Cachi e San Carlos, in un paesaggio montagnoso secco, con altitudine tra 2700 m e 5000 m. La vegetazione predominante è caratterizzata dalla presenza dei Cardones (grandi cactus) che danno il nome al parco. La riserva naturale “Quebrada de Las Conchas” protegge un ambiente di singolare bellezza paesaggistica dovuto alla sua geomorfologia e al terreno modellato dall’erosione. All’interno della riserva sono presenti diversi siti archeologici e paleontologici di particolare interesse. Si estende su una superficie di 25.874 ettari tra i dipartimenti di Cafayate, La Viña e Guachipas, è attraversata dalla Strada Nazionale N°68 tra le località di Las Dunas e Alemania. Il monumento naturale “Angastaco” è stato istituito con il fine di proteggere la Quebrada de Las Flechas condiderata un ambiente di singolare bellezza, prodotto della geomorfologia e della erosione del terreno. Si trova nel Dipartimento di San Carlos sulla Strada Nazionale N°40, tra le località di Angastaco e Santa Rosa. Le formazioni rocciose più improntanti sono “los Pasos del Ventisquero”, un ghiacciaio pietrificato, e la Quebrada de Las Flechas. Il monumento naturale “Abra del Acay” è stato istituito con il fine di proteggere l’ambiente naturale della zona di alta montagna nel Dipartimento di La Poma. Si trova ad un’altitudine di 4.895 m slm ed è uno dei valichi carrabili più alti del mondo. L’area di influenza della zona protetta comprende l’asse viario della Strada Nazionale 40 tra Abra del Acay e il villaggio de La Poma. Le aree fino a qui descritte sono quelle riconosciute e approvate dai governi nazionale e provinciale, mentre di seguito vengono descritte altre due aree
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1.4 Patrimonio natural Salta es la provincia argentina con la mayor cantidad de parques y áreas protegidas del entero país. La superficie de terreno vinculado bajo dominio paisajístico alcanza casi 2.500.000 hectáreas considerando las áreas protegidas y contraladas bajo la Nación y la Provincia. El 10 por ciento está compuesto de parques nacionales como el Rey, Bariú y Los Cardones, este último ubicado en el Valle Calchaquí, todos estos son vigilados por parte de la institución “Administración de Parques Nacionales (APN)”. 1.4.1 Áreas protegidas El parque nacional “Los Cardones” fue creado el 20 de noviembre de 1996. Se extiende por 64.117 hectáreas en el departamento de Cachi y San Carlos, dota de un paisaje montañoso seco, con una altitud de 2700m y 5000m. La vegetación predominante es caracterizada por la presencia de Cardones (cactus de grandes dimensiones) che dan el nombre al parque. La reserva natural “Quebrada de las Conchas” protege un ambiente de singular belleza paisajística debido a su geomorfología y a la erosión que dio lugar al modelado del terreno. Al interno de la reserva se encuentran diversos sitios arqueológicos y paleontológicos de extraordinario interés. Se extiende sobre una superficie de alrededor de 25.874 hectáreas entre los departamentos de Cafayate, La Viña y Guachipas, y cruzando la carretera Nacional N°68 entre las localidades Las Dunas y Alemania. El “Angastaco” fue reconocido como monumento natural “con la finalidad de proteger la Quebrada de Las Flechas, considerara un ambiente de inalcanzable belleza, producto de la geomorfología y de la erosión del terreno. Se localiza en el Departamento de San Carlos en cercanía a la Ruta Nacional N°40, entre la localidad de Angastaco y Santa Rosa. Las formaciones rocosas más importantes son “Los Pasos del Ventisquero” un glaciar petrificado y la
Da sinistra: veduta della Reserva Natural Quebrada de Cafayate dal belvedere Tres Cruces (fonte: mapio.net), veduta della Quebrada de la Flechas. Desde izquierda: vista de la Reserva Natural Quebrada de Cafayate desde el mirador Tres Cruces (fuente: mapio.net), vista de la Quebrada de la Flechas.
che non sono formalmente riconosciute ma che presentano particolari caratteristiche che meritano la loro considerazione nella mappatura del patrimonio naturale della valle. Nel 2007 è stato proposto un progetto per una riserva naturale di 30.000 ettari nel Dipartimento di Cachi, includendo i villaggi e una vasta zona rurale, dal rifugio El Quipón fino alla quebrada El Colte, dove vivono circa 4.000 persone in zone urbane e rurali. La presenza di uranio e la possibilità di estrazione, ha generato diverse proteste da parte della popolazione, che ha portato alla firma di un accordo tra la Segretaria de Minería de La Provincia, l’amministrazione di Cachi e la società Globe Uranium (che realizza estrazioni nella zona), con l’obiettivo di creare una zona di riserva per l’investigazione geologica mineraria, la Globe Uranium si impegna a non realizzare estrazioni di uranio nella zona delimitata, che comprende i municipi di Payogasta e Cachi. Nonostante questo accordo, come sostiene la rivista La Pulseada, “i vicini dicono che la Globe Uranium non si è spostata di un millimetro dalla zona e che, pochi giorni più tardi, annunciò di aver ottenuto sei nuovi permessi per estrazioni a circa due chilometri dal centro storico di Cachi. “Non è chiaro se la riserva è stata creata o no e quali sono i suoi limiti” prostestano” L’ultima area di interesse naturale osservata è quella de “Los Vulcanos Gemelos”, che, pur non essendo tutelata, presenta caratteristiche che meritano la sua considerazione. Si trova a Campo Negro, vicino La Poma, ed è caratterizzata da due piccoli vulcani basaltici e sono i testimoni della dinamica geologica che trenta mila anni fa chiuse il fiume Calchaquí generando un sistema di caverne chiamato “Punte del Diablo”. 1.4.2 Itinerari nel paesaggio La ricerca dell’architetto Perotta ha individuato cinque itinerari nel paesaggio
Quebrada de Las Flechas. El monumento natural “Abra del Acay” fue establecido con el fin de proteger el ambiente natural de la zona de la alta montaña del Departamento de La Poma. Se encuentra a una altitud de 4.895 m.s.n.m y es uno de los pasos transitables más altos del mundo. El área de influencia de la zona protegida comprende el eje vial de la ruta Nacional 40 entre Abra del Acay y el poblado de la Poma. Las áreas previamente descritas son reconocidas y aprobadas por parte del Gobierno nacional y provincial, consecuentemente vienen descritas otras dos áreas que no siendo formalmente reconocidas presentan particulares característicos que merecen ser consideradas en la cartografía del patrimonio del Valle. En el 2007 se propuso un proyecto destinado para una reserva natural de 30.000 hectáreas en el Departamento de Cachi, incluyendo las aldeas y una vasta zona rural, del refugio El Quipón hasta la quebrada Los Cultos, donde viven cerca de 4.000 personas en zonas urbanas y rurales. La presencia del uranio y la posibilidad de extracción, han engendrado muchas protestas por parte de la población, que ha hecho una petición a la Secretaria de Minería de la Provincia, la administración de Cachi y la sociedad Globe Uranium, que realiza extracciones en la zona, con el objetivo de crear una zona de reserva para la investigación geológica minera, El Globe Uranium se empeña a no realizar extracciones de uranio en la zona acotada, que comprende los ayuntamiento de Payogasta y Cachi. A pesar de este acuerdo, como sostiene la revista La Pulseada “Los vecinos dicen que el Globe Uranium no se ha desplazado de un milímetro de la Zona y que, pocos días más tarde, anuncio de haber conseguido seis nuevos permisos por extracciones a unos dos kilómetros del casco antiguo de Cachi.” No está claro si la reserva ha
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Da sinistra: sito archeologico Graneros de la Poma, sito archeologico El Tero riconducibile al periodo agro-alfarero tardio. Desde izquierda: Sitio arqueológico de Graneros de la Poma, sitio arqueológico de El Tero atribuible al período agro-alfarero tardío
che sono stati considerati nello studio del patrimonio naturale: - Itinerario 1. Quebrada de Escopie dalla strada provinciale 33, dall’incrocio a Pulares (antico cammino de “Los Vallistos”, abitanti della valle) hasta Cachi, passando per El Maray, Valle Encantado, Piedra del Molino, Recta del Tin Tin e Payogasta. - Itinerario 2. Cammino a La Poma dall’incrocio con la strada provinciale 33 con la strada nazionale 40 fino a Abra del Acay, passando per Palermo, Potrero de Payogasta, Los Graneros Campo Negro y La Poma. - Itinerario 3. Da Cachi fino a Cafayate percorrendo la strada nazionale 40, passando per La Paya, Seclantás, Molinos, Angastaco, Quebrada de Las Flechas, San Carlos y Animaná. - Itinerario 4. Quebrada de Las Conchas percorrendo la strada provinciale 68, da Alemanía fino a El Zorrito e l’entrata a Cafayate. - Itinerario 5. Da Cafayate passando da Tolombón, fino al limite con la provincia di Tucumán e Catamarca, seguendo la strada nazionale 40. Tre dei cinque itinerari confluiscono nel Dipartimento di Cachi, che lo caratterizza come dipartimento chiave nello sviluppo del turismo nell’alta Valle Calchaquí. 1.5 Patrimonio archeologico Diversi studi antropologici e archeologici segnalano che nella Valle Calchaquí si sono insediati popolazioni di diverse origini a partire dai periodi preistorici. Queste occupavano il territorio da nord a sud, limitate dall’orientamento delle catene montuose e dai corsi d’acqua. Per comprendere meglio le fasi di colonizzazione del territorio nella regione, diversi autori, hanno realizzato una periodizzazione così suddivisa:
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sido creada o no y cuáles son sus límites” protestan” La última área de interés natural observada es aquella de “Los Volcanes Gemelos”, que, no siendo tutelada, presenta características que merecen ser tomadas en consideración. Está ubicada en Campo Negro, en cercanía con La Poma, y su singularidad son sus dos pequeños volcanes basálticos, que atestiguan la dinámica geológica que treinta mil años atrás cerraron el rio Calchaquí generando un sistema de cavernas llamado “Puente del Diablo”. 1.4.2 Itinerarios en el Paisaje La investigación del Arquitecto Perotta individuó cinco itinerarios en el paisaje que son considerados en el estudio del patrimonio natural: - Itinerario 1. Quebrada de Escopie desde la carretera provincial 33, desde el cruce Pulares (antiguo camino de “Los Vallistos”, habitantes del Valle) hasta Cachi, pasando por El Maray, Valle Encantado, Piedra del Molino, Recta del Tin Tin y Payogasta. - Itinerario 2. Camino a la Poma desde el empalme de la Ruta Provincial N33 con la Ruta Nacional N 40, hasta el Abra del Acay, pasando por Palermo, Potrero de Payogasta, Los Graneros, Campo Negro y La Proma. - Itinerario 3. Desde Cachi hasta Cafayate por la Ruta Nacional N 40 pasando por La Paya, Seclantas, Molinos, Angastaco, Quebrada de Las Flechas, San Carlos y Animaná. - Itinerario 4. Quebrada de Las Conchas por Ruta Nacional N 68, desde Alemania hasta El Zorrito y la entrada a Cafayate. - Itinerario 5. Desde Cafayate pasando por Tolombon, hasta el límite con las Provincias de Tucumán y Catamarca, por Ruta Nacional N 40. Tres de los cinco itinerarios confluyen en el Departamento de Caqui, caracterizándolo como departamento clave en el desarrollo del turismo en el
Sito archeologico El Tolombón (foto: Diego Galagovsky). Sitio arqueológico El Tolombon (foto: Diego Galagosky).
- Periodo litico (cacciatori-raccoglitori), dal 9.000 al 1.000 ac. Rappresentano la più antica popolazione della regione. - Periodo agro-alfareros primitivo (periodo primitivo), dal 1.000 ac al 500 dc. Caratterizzati da agricoltori e pastori sedentari che vivevano in piccole costruzioni di pianta circolare intorno a un patio destinato alle attività di coltivo e pastorizia. - Periodo agro-alfareros (periodo medio), dal 500 al 900 dc. Popolazioni caratterizzate dalla cultura de La Aguada (tipica del nord-ovest argentino), che, rispetto al periodo precedente, presentano cambi significativi nell’ordine sociale e religioso. Tra questi siti si trovano la Banda de Arriba a Cafayate e Molinos 1 a Molinos. - Periodo tardios – Sviluppo regionale (900 – 1.450 dc). Diversi centri urbani indicano l’incremento della popolazione in questo periodo. - Periodo tardios – Incas (950 – 1.536 dc). Si evidenzia la presenza di popolazione locale e peruviana (Inka) con l’apparizione di elementi incaici all’architettura, tra questi, Puerta la Paya y Guitán a Cachi. - Periodo Inca (1.450 – 1.536). Espansione della cultura Inca nel nord-ovest argentino. Potrero de Payogasta e Cortaderas sono due esempi di siti Inca nel Valle Calchaquí. - Periodo Ispanico – Indigeno (1.450 – 1.600). La cultura indigena viene stravolta con l’arrivo dei conquistatori. Di seguito saranno elencati i siti archeologici individuati con una breve descrizione: - Graneros de La Poma: situato nella Quebrada de La Poma, sulla sponda sinistra del fiume Calchaquí. Si tratta di una caverna con 24 strutture rettangolari disposte in forma semicircolare con funzione di deposito di mais
alto Valle Calchaquí. 1.5 Patrimonio arqueológico Muchos estudios antropológicos y arqueológicos señalan que el Valle Calchaquí se fueron asentando poblaciones de diversos orígenes partiendo desde el periodo prehistórico. Estos ocupaban el territorio de norte a sur, limitados por las cadenas montañosas y los cursos de agua. Para comprender mejor las fases de colonización del territorio de la región, distintos autores, han realizado una periodificación subdivida de la siguiente manera: - Periodo Litico (Cazadores-Recolectores), del 9.000 al 1.000 ac. Representan la más antigua ocupación de la región. - Periodo Agro-Alfareros Tempranos (Periodo Temprano), del 1.000 ac al 500 dc. Caracterizado por agricultores y pastores aldeanos más sedentarios que vivían en aldeas pequeñas de planta circular alrededor de un patio asociadas a los espacios de cultivo y pastoreo. - Periodo Agro-Alfareros (Periodo Medio), del 500 al 900 dc. Pertenecientes a la Cultura La Aguada, que respecto al periodo anterior presentan cambios significativos en el orden social y religioso. Entre estos se encuentran la Banda de Arriba en Cafayate y Molinos 1 en Molinos. - Periodo Tardíos – Desarrollos Regionales (900 – 1.450 dc). Referentes de centros urbanos que indican el incremento de la población en este periodo. - Periodo Tardíos – Incas (950 – 1.536 dc). Se evidencia la presencia de la población local y peruana (Inca) con la aparición de elementos arquitectónicos Incas, entre estos Puerta La Paya y Guitan en Cachi. - Periodo Inca (1.450 – 1.536). Expansión de la cultura Inca en el noroeste
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Da sinistra: Chiesa de San Pedro Nolasco de los Molinos (foto: Mapio.net), Chiesa San José di Cachi (foto: Ruta0.net), Desde izquierda: Iglesia de San Pedro Nolasco de los Molinos (foto: Mapio.net), iglesia San José de Cachi (foto: Ruta0.net)
e fagioli. Periodo agro-alfarero tardio. - Puente del Diablo: situato sulla sponda sinistra del fiume Calchaquí, a Campo Negro, La Poma. Caverna con 7 sepolcri. Periodo litico, preceramico. - Potrero de Payogasta: situato sulla sponda sinistra del fiume Potrero, su una collina con pendenza verso il fiume. Il sito, di circa 6 ettari, è composto nella zona nord da uno spazio pubblico e cerimoniale e una parte sud di tipo residenziale. Nel primo settore si distingue un complesso plaza-kallankaushnu e diversi edifici associati o kancha2. Inoltre sul lato sud della piazza sono presenti due strutture circolari di grandi dimensioni. Il settore residenziale presenta una serie di complessi edifici composti da recinti e patii costruiti con una combinazione di tradizione costruttiva Inca e locale del periodo agroalfarero tardio. - Complejo de Cortaderas: insediamento multifunzionale con settori gerarchicamente differenziati. Diviso in quattro parti. Cortaderas Alto (9 ettari), villaggio conglomerato di tipo santamariano con pareti e muri perimetrali. Cortaderas Bajo (4 ettari) situato su un cammino principale Inca, presenta fortificazioni, depositi e vari edifici tipicamente Inca nell’impianto architettonico. Cortaderas Derecha (3 ettari), presenta architetture residenziali, funerarie e una grande struttura in stile Inka di 23x23 metri di lato al centro dell’insediamento, spazi pubblici e un muro perimetrale. Cortaderas Izquierda (6 ettari), settore Inca localizzato sulla sponda opposta del fiume Potrero verso il sud, presenta più di 60 edifici, dei quali il più importante è un agglomerato composto da 20 strutture, una kallanca e strutture circolari di deposito. - El Tero: resti di un insediamento residenziale situato a pochi metri del centro storico del villaggio di Cachi. Riconducibile al periodo agro-alfarero tardio.
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argentino. Potrero de Payogasta y Cortadera son dos ejemplos de establecimientos Incas en el Valle Calchaquí. - Periodo Hispano – Indígena (1.450 – 1.600). La cultura indígena se ve afectada por la cultura de los conquistadores, generando cambios significativos. En seguida serán enumerados los sitios arqueológicos localizados con una breve descripción: - Graneros de La Poma: Ubicado en la Quebrada Homónima, sobre la margen izquierda del Rio Calchaquí. Se trata de una caverna con 24 estructuras rectangulares dispuesta en forma semi circular para almacenaje de granos de maíz y porotos. - Puente del Diablo: situado sobre la margen izquierda del Rio Calchaquí en Campo Negro, La Poma. Cueva con 7 enterratorios asociados al periodo Precerámica. - Potrero de Payogasta: Situado sobre la margen izquierda del Rio Potrero, sobre una colina con una pendiente hacia el rio. El sitio de alrededor de 6 hectáreas se configura al norte con un espacio público y ceremonial y una parte sur con destinación residencial. En el primer sector se distingue un complejo compuesto de una plaza-kallanka-ushni y diversos edificios asociados a la Kancha2. Además, sobre el lado sur de la plaza se muestran dos estructuras circulares de grandes dimensiones. El sector residencial presenta una serie de edificios compuestos de recintos y patios construidos con métodos tradicionales Incas y los locales del periodo Agro-Alfarero Tardío. - Complejo de Cortaderas: Asentamiento multifuncional con sectores jerárquicamente diferenciados. Dividido en cuatro partes. Cortaderas Alto (9 hectáreas), aldea conglomerada de un tipo Santa mariano con paredes y
- Las Pailas: conglomerato di recinti di pietra pirca doppia situato a 13 km a nord-ovest di Cachi. Riconducibile al periodo agro-alfarero tardio. - Corral del Algarrobal: rovine di strutture del periodo agro-alfarero tardio. Situato sulla sponda destra del fiume Las Cuevas.
muros perimetrales. Cortaderas Bajo (4 hectáreas) ubicado sobre el camino principal del Inca, presenta fortificaciones, depósitos y edificios varios típicos de la arquitectura Inca. Cortaderas Derecha (3 hectáreas) presenta arquitectura residencial, funeraria y una estructura de estilo Inca 23x23 metros
- La Paya: complesso di circa 6 ettari con muraglia in pietra pirca doppia, recinti rettangolari addossati, sepolcri circolari in pietra. È presente un edificio con tecnica costruttiva inca (Casa Morada). Il sito si trova nella città preistorica di La Paya ed è riconducibile al periodo agro-alfarero tardio – inca. - Tolombón: antica città preispanica, periodo tardio – inca – ispanicoindigeno, composto da grandi case comuni semi-ipogee in pietra. Era considerata la capitale politica delle popolazioni Calchaquí ed è stato teatro
laterales, en el centro del asentamiento, se encuentran espacios públicos y un muro perimetral. Cortaderas Izquierda (6 hectáreas), sector Inca ubicado sobre la margen opuesta del Rio Potrero en dirección Sur, presenta más de 60 edificios, de los cuales el más importante es un conglomerado de 20 estructuras, una Kallanka y unas estructuras circulares para almacenaje. - El Tero: restos de un asentamiento residencial situado a pocos metros del centro histórico de Cachi. El cual remonta al periodo Agro-Alfarero Tardío.
Jorge Frasca “Anochecer en San Carlos, Salta, Argentina”, Olio su tela. Jorge Frasca “Anochecer en San Carlos, Salta, Argentina” Oleo sobre lienzo.
della resistenza aborigena. Situato sulla sponda sinistra del fiume Santa Maria a 12 km a sud del comune di Cafayate. - Nevado de Acay Vitri 1996: situato al confine tra i dipartimenti di La Poma e Los Andes a 25 km a sud di San Antonio de los Cobres. Presenta due
- Las Pailas: Conglomerado de recintos de piedra pirca situado a 13 km Noroeste de Cachi del Periodo Agro-Alfarero Tardío. - Corral del Algarrobal: Ruinas de estructuras del periodo Agro-Alfarero Tardío. Situado sobre la margen del Rio Las Cuevas.
piattaforme sopraelevate, una con pianta trapezoidale e una rettangolare probabilmente con funzione di altare per i sacrifici. Riconducibile al periodo Inca. - Camino a Payogasta: Cammino Inca con una sezione di 4 metri, parte dal nord-est di Payogasta a nord del cimitero e raggiunge il rettilineo del Tin Tin.
- La Paya: Conglomerado de alrededor de 6 hectáreas con muralla en piedra pirca doble, recintos rectangulares adosados, tumbas circulares en piedra. Se encuentra un edificio con técnica constructiva Inca (Casa Morada). El sitio se encuentra en la ciudad prehistórica de la Paya y remonta al periodo AgroAlfarero-Tardío –Inca. - Tolombón: Antigua ciudad Prehispánica, periodo Tardío Inca-HispanoIndígena, compuesto de grandes casas comunes semiapoyadas en piedra. Era considerada la capital política de la población Calchaquí y fue un escenario y baluarte de la resistencia aborigen. Situado sobre la margen izquierda del Rio Santa María a 12 km al Sur de la comunidad del Cafayate. - Nevado de Acay Vitri 1996: Situado al confín entre los departamentos de La Poma y Los Andes a 25 km al Sur de San Antonio de Los Cobres. Presenta dos plataformas elevadas, uno con planta trapezoidal y una rectangular con función de altar para los sacrificios. Atribuible al periodo inca. - Camino a Payogasta: Camino Inca con 4 metros de ancho, sale del Noreste de Payogasta por el norte del cementerio para luego continuar hacia Tin Tin.
1.6 Patrimonio urbano-architettonico Nel seguente paragrafo verranno elencati e descritti i villaggi e i monumenti che sono stati riconosciuti e tutelati dalle amministrazioni ai fini di generare la mappatura dello stato attuale del patrimonio. Non rientrano nell’analisi tutte quelle espressioni del patrimonio urbano e rurale non formalmente riconosciute, ma delle quali si considera il loro valore patrimoniale con l’auspicio di un futuro riconoscimento da parte delle amministrazioni. - Area del Pueblo de Cachi: situato nella confluenza tra i fiumi Cachi e Calchaquí, all’altitudine di 2.280 m slm, si accede al villaggio dalla strada nazionale 40 e la provinciale 33. Il villaggio nasce con l’avvio della Hacienda3 de Cachi nel secolo XVIII. Il tessuto urbano è influenzato dalla topografia, “si sviluppa tra l’edificio dell’azienda agricola della famiglia Aramburu, situata a nord-est dell’attuale villaggio (oggi demolito) e la cappella con su spazio pubblico antistante, all’estremo sud-ovest”4. L’irregolarità della trama urbana crea isolati non uniformi nei quali si dispongono edifici come il Museo Archeologico e residenze. La crescita urbana degli ultimi anni, spesso per mano dello stato, sta intaccando il valore patrimoniale del villaggio, con lottizzazioni che non rispettano il contesto. - Chiesa di San José de Cachi: costruita nel secolo XVIII come oratorio privato de la Hacienda de Cachi, successivamente diventa la chiesa del villaggio, e ne definisce il limite della piazza principale. L’impianto è costituito da una navata coperta da volta a botte con archi in adobe e solaio in legno di cardón (cactus). La copertura è in terra compressa e paglia e attualmente è protetta da una lamiera di metallo. - Area del Pueblo de Seclantás: situato sulla sponda sinistra del fiume Calchaquí all’altitudine di 2.222 m slm. Il villaggio nasce all’inizio del secolo XIX con la costruzione della chiesa. La trama urbana si organizza a partire dall’incrocio della strada che da Cachi porta a Molinos e la sponda est del fiume che in direzione ovest attraversa il fiume raggiungendo l’attuale strada nazionale 40. - Chiesa e cappella del cimitero di Seclantás: costruita nel 1835, la chiesa presenta una sola navata con cappelle laterali. La cappella, con facciata
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1.6 Patrimonio urbano-arquitectónico En el siguiente párrafo se enumerarán un elenco de pueblos y monumentos que han sido reconocidos y tutelados por parte de las administraciones públicas con el fin de generar una cartografía del estado actual del patrimonio. No entra en el análisis todas las expresiones del patrimonio urbano y rural no formalmente reconocidos, de los cuales, sin embargo, se ha tenido en cuenta el valor patrimonial, con el auspicio de un futuro reconocimiento por parte de la administración. - Área del Pueblo de Cachi: Situado en la confluencia entre los ríos Cachi y Calchaquí, a la altitud de 2.280 msnm, se accede al poblado mediante la ruta nacional 40 y la Provincial 33. El pueblo nace con la fundación de la Hacienda3 Cachi en el siglo XVIII. El tejido urbano es influenciado por la topografía, se desarrolla entre el edificio de la empresa agrícola de la familia Aramburu, situado a Norte-este del actual pueblo, hoy demolido, y la capilla con sobre espacio público enfrente, al extremo suroeste”4. La irregularidad de la trama urbana crea manzanas no uniformes en los que se dispone edificios como el Museo Arqueológico y residencias. El crecimiento urbano de los últimos años, a menudo por mano del estado, está mellando el valor patrimonial del poblado, con parcelaciones que no respetan el contexto. - Iglesia de San José de Cachi: Construida en el siglo XVIII como oratorio privado de la Hacienda de Cachi, sucesivamente se convierte en la iglesia
Patrimonio naturale 1
PN Los Cardones
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RP Quebrada de las Conchas
Patrimonio culturale Patrimonio archeologico Siti archeologici
Patrimonio urbano-architettonico Insediamenti storici
Patrimonio Intangible La Copla e la Baguala, musica e poesia
0 2
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20KM
Cartografia patrimonio territoriale della Valle Calchaquí, elaborata a partire del SIG 250 fornito dall’Instituto Geografico Nacional Argentino. Cartografía base del Valle Calchaquí, elaborado a partir del SIG 250 del IGN.
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eclettica, domina il paesaggio. - Area del Pueblo de Molinos: sorge in un’ansa del fiume Molinos vicino alla confluenza con il fiume Calchaquí. La trama urbana si origina a partire dagli edifici dell’antica Hacienda de Molinos, questi formano un nucleo
de la aldea y define de ello el límite de la plaza principal. La instalación es constituida por una nave cubierta por una bóveda de cañón en adobe y desván de madera de cardón (cactus). La cubierta de tierra comprimida y paja, actualmente se encuentra protegida por una lámina de metal.
attorno al quale si sviluppano diverse residenze lungo la strada nell’ansa del fiume. I lotti sono di forma irregolare e sono suddivisi in particelle di diversa dimensione. Lo sviluppo urbano successivo segue un tracciato più regolare. - Chiesa di San Pedro Nolasco de los Molinos: presenta una dimensione importante, con due torri in facciata e un arco a tutto sesto sotto al quale vi è l’accesso. - Area del Pueblo de San Carlos: situato a 1.624 m slm sul tracciato dell’attuale strada nazionale 40. La trama urbana si sviluppa a partire dalla cappella della Hacienda de San Carlos con un tracciato lineare lungo il quale si sviluppano le residenze in lotti di diverse dimensioni. A metà del secolo XIX si sviluppa un tracciato ortogonale a questo che genera un reticolo che include una piazza antistante la nuova chiesa di San Carlos Borromeo, costruita tra il 1801 e il 1854.
- Área del Pueblo de Seclantás: Situado en la orilla izquierda del rio Calchaquí a la altitud de 2.222 msnm. La aldea nace al principio del siglo XIX con la construcción de la iglesia. La trama urbana se organiza a partir del cruce de la calle de Cachi que lleva a Molinos y a la orilla Este del rio que en dirección Oeste alcanza la actual ruta nacional 40. - Iglesia y capilla del cementerio de Seclantás: construida en el 1835, la iglesia presenta una sola nave con capillas laterales. La capilla, con fachada ecléctica, domina el paisaje. - Área del Pueblo de Molinos: surge en un recodo Molinos cerca de la confluencia con el río Calchaquí. La trama urbana se origina a partir de los edificios del antiguo Hacienda de Molinos, estos forman un núcleo alrededor del que se desarrollan muchas residencias a lo largo de la calle en el recodo. Las parcelas son de forma irregular y son subdivididos diferentes dimensiones. El desarrollo urbano subsecuente sigue un plano más regular. - Iglesia de San Pedro Nolasco de los Molinos: presenta una dimensión importante, con dos torres en la fachada frontal y un arco por el cual se accede. - Área del Pueblo de San Carlos: situado a1.624 msnm sobre el plano de la actual calle nacional40. La trama urbana se desarrolla a partir de la capilla de la Hacienda de San Carlos con un plano lineal a lo largo del que se desarrollan las residencias en lotificaciones de diferentes dimensiones. A mitad del siglo XIX se desarrolla un plano ortogonal a éste que engendra un retículo que incluye una plaza enfrente la nueva iglesia de San Carlos Borromeo, construida entre el 1801 y el 1854.
1 PEROTTA, SERGIO Propuesta de un SIG para la gestión del patrimonio natural y cultural - Valles Calchaquíes en la Provincia de Salta in VII Jornada de Técnicas de Restauración y Conservación del Patrimonio, La Plata 18 settembre 2008, Laboratorio de Entrenamiento Multidisciplinario para la Investigación Tecnológica (LEMIT), 2016, p. 2 Gli ushnu sono piattaforme di pietra che gli Inca costruivano nelle piazze dei loro insediamenti principali. La loro funzione era di altare cerimoniale o strutture rituali dove si realizzavano anche sacrifici. La kallanka è un edificio di pianta rettangolare con copertura a doppia falda, senza divisioni interne e generalmente situato su un lato della piazza, con funzione di spazio pubblico e di amministrazione. La kancha è l’unità base dell’architettura Inca, si tratta di un complesso di edifici rettangolari, generalmente indipendenti (senza pareti in comune), circondati da un recinto perimetrale. Questa tipologia architettonica funzionava come residenza, templi o palazzi, oppure come spazi per la produzione di specifici beni 3 Azienda agricola o di allevamento con una consistente superficie di terreno, generalmente donato dalla corona spagnola ai sui generali per i servizi resi durante la colonizzazione. 4 GÓMEZ, ROQUE MANUEL (2010) Arquitectura popular de los Valles Calchaquíes. Salta: Ediciones Universidad Católica de Salta, p. 67
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Capitolo secondo Segundo capítulo
La situazione economica e sociale El contexto económico y social 2.1 Introduzione La provincia di Salta registra testimonianze di insediamenti molto antichi. L’agricoltura si è sviluppata intorno a 4.000 anni fa e si è avvalsa di strategie di occupazione del territorio che hanno permesso di generare centri agricoli di produzione, differenziando gli insediamenti urbani da quelli rurali. Questo processo risulta evidente nell’intera Valle Calchaquí. Nel seguente capitolo verranno analizzati i dati relativi alla popolazione pervenuti dal Censimento Nazionale di Popolazione, Famiglie e Abitazioni
2.1 Introducción La provincia de Salta registra testimonios de asentamientos muy antiguos. La agricultura fue desarrollada alrededor desde hace 4000 años y se ha valido de estrategias de ocupación del territorio que han permitido generar centros agrícolas de producción, diferenciando los centros urbanos de los rurales. Este proceso resulta notable en toda la región del Valle Calchaquí. En el siguiente capítulo se analizarán los datos relativos a la población provenientes del Censo Nacional de Población, Hogares y Viviendas del
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del 2010, che fornisce uno spaccato delle condizioni di vita della comunità. Successivamente si focalizzerà l’attenzione sull’attività economica della regione, l’infrastruttura esistente e in particolare la situazione socio-produttiva nel campo dell’agricoltura. Infine si analizzerà il fenomeno turistico, in grande
2010, que reflejan las condiciones de vida de la comunidad. Sucesivamente se enfocará la atención sobre la actividad económica de la región, la infraestructura existente y en particular la situación socio-productiva en el campo de la agricultura, finalizando después con con el fenómeno turístico,
crescita negli ultimi anni.
en auge en los últimos años.
2.2 Popolazione e società Nella Valle Calchaquí i conquistatori spagnoli si confrontarono con la cultura più avanzata dell’entroterra argentino, probabilmente grazie all’influenza incaica nella regione. All’arrivo degli spagnoli (1530 ca.), la popolazione che abitava la valle era di circa 20.000 aborigeni, appartenenti ai gruppi cácanos o diaguito-calchaquíes1. La resistenza alla colonizzazione spagnola, da parte delle comunità indigene, è stata lunga e cruenta e terminò nel 1637 con l’espulsione di 11.000 indigeni che furono ridistribuiti in diverse zone.
2.2 Población y sociedad En el Valle Calchaquí los conquistadores españoles se confrontaron con la cultura más avanzada del interior argentino, probablemente gracias a la influencia inca de la región. A la llegada de los españoles (1530), la población oriunda del valle era alrededor de 20.000 aborígenes, pertenecientes a los grupos cácanos o diaguito-calchaquíes1. La resistencia frente a la colonización española por parte de la comunidad indígena, fue larga y cruenta y termina en el 1637 con la expulsión de 11.000 indígenas que fueron desplazados
1869
1895
1914
%
Regione 1895
1947
% 1914
1960
% 1947
2001
% 1960
% 1970
% 2010
Valle Calchaquí
2.440
11.8
-1.304
-5.6
1.503
6.8
-1.696
-7.2
886
4
2.998
26
Provincia di Salta
29.092
29.1
24.141
17
148.670
105
122.028
42
98.890
23.9
135.390
13
Superficie
Popolazione
Variazione relativa
Densità di popolazione (ab/km2)
Dipartimento (km2) Totale Provincia di Salta
2001
2010
2001
2001-2010
2010
155,488
1,079,051
1,214,441
6.94
7.81
12.5%
17,667
33,573
36,571
1.90
2.07
8.9%
Cachi
2,925
7,280
7,315
2.49
2.50
0.5%
Cafayate
1,570
11,785
14,850
7.51
9.46
26.0%
La Poma
4,447
1,735
1,738
0.39
0.39
0.2%
Molinos
3,600
5,565
5,652
1.55
1.57
1.6%
San Carlos
5,125
7,208
7,016
1.41
1.37
-2.7%
Totale Valle Calchaquí
Tabella 1 Variazione della popolazione nella Valle Calchaquí. Fonte: INDEC. Tabella 2 Popolazione e densità per dipartimento, confronto 2001-2010. Fonte: INDEC Tabla 1 Variación de la población en el Valle Calchaquí. Fuente: INDEC. Tabla 2 Población y densidad por departamento, comparación 2001-2010. Fuente: INDEC
26
A metà del Seicento l’area risultava disabitata, ma alla fine del secolo iniziò un processo di ripopolazione con il ritorno dei calchaquí e il conseguente meticciato con i conquistatori. Questo ha generato oggi una popolazione “criolla” che si dedica principalmente all’agricoltura. La combinazione
otras zonas. Hacia la mitad del siglo XVII el área resultaba deshabitada, sin embargo, al final del siglo inició un proceso de repoblación con el regreso de los Calchaquí y el mestizaje entre los conquistadores, que ha generado como resultado una población “criolla” que se dedica principalmente a la
di queste due culture, l’aborigena e la spagnola, da un’identità propria all’abitante della valle, che strettamente legato al territorio, si differenzia dalle altre popolazione del nord-ovest argentino. Nell’ultimo secolo, la quantità di popolazione della Valle Calchaquí non ha registrato grandi cambiamenti. Dall’analisi dei dati pervenuti dai censimenti effettuati negli anni, si evince una diminuzione della popolazione della valle (in alcuni dipartimenti) rispetto alla crescita sostanziale dell’intera provincia di Salta (tabella 1). Questo rallentamento nella crescita della popolazione, avvenuto tra la metà del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, è dovuto allo sviluppo delle coltivazioni industriali nelle zone della pampa umida, che causa una diminuzione della produttività agricola della valle. Attualmente, secondo l’ultimo censimento del 2010, nella Valle Calchaquí si registra una crescita di popolazione dell’8,9% rispetto al 2001, ben al di sotto della media provinciale del 12,5%, con una densità media di solo 2 ab/km2. I risultati dimostrano che la maggior parte dei dipartimenti ha una crescita molto bassa, se non addirittura negativa (dipartimento di San Carlos); si evince perciò che la Valle Calchaquí è ancora un territorio che continua a registrare fenomeni di migrazione. Cafayate è l’unico dipartimento che registra un aumento sostanziale della popolazione, dovuto allo sviluppo dell’industria vitivinicola.
agricultura. La combinación de estas dos culturas, aborigen y española dio una identidad propia al habitante del Valle, que está íntimamente vinculado al territorio, se diferencia con respecto a otras poblaciones del Noroeste argentino. En el último siglo, la cantidad poblacional del Valle Calchaquí no ha registrado grandes cambiamientos. De los análisis de datos obtenidos mediante los censos efectuados en los últimos años, se evidencia una disminución del Valle (en algunos departamentos) respecto al crecimiento sustancial de le entera provincia de Salta (tabla 1). Esta disminución en el crecimiento de la población ocurrió tras la segunda mitad del siglo XIX e inicios del siglo XX, debido al desarrollo de las cultivaciones industriales en la zona de la Pampa húmeda, causando una disminución en la productividad agrícola del Valle. Actualmente, según el último censo del 2010, en el Valle Calchaquí se registra un crecimiento de población de 8,9% con respecto del 2001, bien debajo de la media provincial del 12,5%, con una densidad mediana de sólo 2 ab/km2. Los resultados demuestran que la mayoria de los departamentos tiene un crecimiento muy bajo, si no hasta un rechazo (departamento de San Carlos); se deduce por tanto que el Valle Calchaquí todavía es un territorio que sigue registrando fenómenos de migración. El único departamento que registra un aumento sustancial de la población es Cafayate, como efecto del desarrollo
Totale famiglie
Famiglie con NBI
% di famiglie con NBI
Dipartimento 2001
2010
2001
2010
2001
2010
Total
6,908
8,632
2,215
1,858
32.1%
21.5%
Cachi
1,533
1,811
528
392
34.4%
21.6%
Cafayate
2,534
3,555
641
690
25.3%
19.4%
La Poma
345
423
129
106
37.4%
25.1%
Molinos
1,042
1,191
457
318
43.9%
26.7%
Tabella 3 Índice de Necesidades Básicas Insatisfecha (NBI)
27
Da sinistra: Ospedale San José di Cachi (foto: del autore), Centro de salud Payogasta (foto: del autore). Desde izquierda: Hospital San José de Cachi (foto: del autor), Centro de salud Payogasta (foto: del autor).
Per determinare le condizioni di vita della popolazione si ricorre ad un indice, chiamato “Índice de Necesidades Básicas Insatisfecha (NBI)”, che identifica la porzione di persone o famiglie con uno o più bisogni di base insoddisfatti. Tra questi risultano: vivere in più di tre persone per stanza, vivere in abitazioni precarie, mancanza di sistema di scarico dell’acqua o avere uno più bambini in età scolare che non frequentano la scuola. L’indice mostra come, nelle famiglie che vivono nei cinque dipartimenti presi in considerazione, ci sia un tasso di bisogni di base insoddisfatti pari al 21,5%. La percentuale risulta leggermente più alta della media provinciale pari al 19,4%, questo denota un livello di povertà più alto nella zona della Valle. Tuttavia, effettuando un confronto con i dati del censimento del 2001, si può notare un netto miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie, con differenze superiori ai 10 punti percentuali, in miglioramento in tutti i dipartimenti. 2.3 Attività produttive e servizi Grazie alla presenza del fiume Calchaquí e alle condizioni climatiche favorevoli, la valle è da sempre un ambiente ideale per gli insediamenti umani. Le terre fertili, la disponibilità di acqua e il notevole irraggiamento solare permettono lo sviluppo di determinati coltivi. L’economia è principalmente agricola, di allevamento e artigianale con un’importante attività vitivinicola e una crescita continua nel settore turistico. La Valle Calchaquí è stata trascurata per diversi anni dai piani di investimento in infrastruttura pubblica, quali collegamenti viari tra i villaggi o investimenti nel settore sanitario o educativo. A partire dal 1980 questa tendenza è andata via via migliorando, iniziando programmi di pavimentazione delle principali vie di comunicazione e piani di sviluppo dei servizi sanitari ed educativi, migliorando la situazione delle famiglie della valle. Ne è un esempio il piano quinquennale di Salute del Ministerio de Salud Pública.2
28
de la industria vitivinícola. Para determinar las condiciones de vida de la población se recurre a un índice, llamado “Índice de Necesidades Básicas Insatisfecha, (NBI),”, que identifica la porción de personas o familias con uno o más necesidades de base insatisfecha. Entre éste resultan: vivir en más de tres personas por habitación, vivir en viviendas precarias, falta de sistema de descargue del agua o tener uno a más niños en edad escolar que no frecuentan la escuela. El índice enseña cómo, en las familias que viven en los cinco departamentos tomados en consideración, hay una tasa de necesidades de base insatisfechos pares al 21,5%. El porcentaje resulta ligeramente más alto que la media provincial igual a 19,4 %. Esto denota un nivel de pobreza más alta en la zona del Valle. Sin embargo, efectuando una comparación con los datos del censo del 2001, se puede notar una neta mejoría de las condiciones de vida de las familias, con diferencias superiores a los 10 puntos porcentuales, en mejoría en todos los departamentos. 2.3 Actividad productiva y servicios Gracias a la presencia del río Calchaquí y a las condiciones climáticas favorables, el valle es desde siempre un entorno ideal para los asentamientos humanos. Las tierras fértiles, la disponibilidad de agua y la notable radiación solar permiten el desarrollo de determinados cultivos. La economía es principalmente agrícola, de cría y artesanal con una importante actividad vitivinícola y un crecimiento continuo en el sector turístico. El Valle Calchaquí ha sido descuidado por muchos años por los planes de inversión en infraestructura pública, cuales enlaces viales entre las aldeas o inversiones en el sector sanitario o educativo. A partir del 1980 esta tendencia ha ido poco a poco mejorando, iniciando programas de pavimentación de las principales calles de comunicación y planes de desarrollo de los servicios sanitarios y educativos, mejorando la situación de las familias del valle. Es de
2.3.1 L’infrastruttura esistente L’Argentina migliorò notevolmente le vie di comunicazione terrestre negli ultimi venticinque anni. Nella regione del nord-ovest argentino, in particolare, sono state costruite autostrade e strade che si mantengono in buona condizione
ello un ejemplo el plan quinquenal de Salud del Ministerio de Salud Pública. 2.3.1 La infraestructura existente La Argentina mejoró notablemente las rutas de comunicación terrenal en los últimos veinticinco años. En la región del Noroeste argentino, en particular,
di percorribilità. La Valle Calchaquí risulta da sempre mal collegata al resto della provincia. All’epoca della ferrovia, la rete arrivava a 100 km da Cafayate. La strada pavimentata dalla capitale provinciale (Salta) arriva a San Carlos e consente l’accesso alla valle da sud, vicino Cafayate. L’accesso alla valle da nord è sempre stato problematico, è necessario attraversare una strada polverosa con molte pietre in superficie. Nei periodi di pioggia alcuni settori risultano impraticabili a causa di frane e smottamenti che ostruiscono la sezione stradale. Per arrivare a Cachi dalla città di Salta, trenta anni fa, si impiegava più di cinque ore per percorrere 160 km, a causa delle pessime condizioni delle strade attraversate. Questa situazione cominciò a migliorare agli inizi degli anni ’80, con la pavimentazione del tratto Payogasta-Cachi, sulla strada nazionale 40. Successivamente viene asfaltata la strada provinciale 33 che collega El Carril a Payogasta. Attualmente rimangono solo 30 km di strada sterrata tra Salta e Cachi. Questa infrastruttura ha facilitato il trasporto terrestre e sicuramente è stato un incentivo per le attività produttive e turistiche del nord della valle. Il resto delle strade che collegano i diversi villaggi della valle presentano difficoltà di transito nei periodi di pioggia. Il sistema sanitario della Valle Calchaquí è coordinato dal Ministerio de Salud Publica de la Provincia de Salta. La provincia è suddivisa in quattro zone sanitarie (centro, nord, sud e ovest) che a loro volta sono suddivise in 53 aree operative. L’organizzazione dei servizi di salute avviene per livelli di attenzione: Nivel IV (ospedali ad alta complessità), Nivel III (cure ambulatoriali con degenza e diversi reparti), Nivel II (cure ambulatoriali con degenza unica), Nivel I (cure ambulatoriali), quest’ultimo si suddivide in Centros de Salud (personale medico permanente), Puestos Sanitarios (personale medico periodico), Puestos Fijos (personale medico periodico in strutture non prettamente sanitarie). Questa organizzazione permette di raggiungere anche le zone più remote della Valle Calchaquí che presenta un sistema sanitario ben articolato suddiviso nelle seguenti aree operative: - Area Operativa 53 (Angastaco): un ospedale Nivel II, quattro Puestos de Salud, un Puesto Fijo - Area Operativa 27 (Cachi): un ospedale Nivel III, due Centros de Salud, nove Puestos de Salud, nove Puestos Fijos - Area Operativa 24 (Cafayate): un ospedale Nivel III, un Centros de Salud, due Puestos de Salud, tre Puestos Fijos - Area Operativa 52 (La Poma): un ospedale Nivel II, tre Puestos de Salud,
han sido construidas autopistas y rutas que se mantienen en buena condición de viabilidad. El Valle Calchaquí resulta desde siempre difícil de conectar al resto de la provincia. A la época del ferrocarril, la red llegó a 100 km de Cafayate. La ruta pavimentada hacia la capital provincial, Salta, llega a San Carlos y permite el acceso al sur del valle, cercano a Cafayate. El acceso al Norte del valle siempre ha sido problemático, es necesario atravesar recorrer un camino polveroliento con muchas piedras en superficie. En los períodos de lluvia unos sectores resultan impracticables a causa de derrumbes y desprendimientos que obstruyen la sección vial. Para llegar a Cachi desde la ciudad de Salta, hace treinta años, se empleaba más de cinco horas para recorrer 160 km, a causa de las pésimas condiciones de las calles. Esta situación empezó a mejorar a los principios de los años’ 80, con la pavimentación del trayecto Payogasta-Cachi sobre la ruta nacional 40. Sucesivamente fue asfaltada la ruta provincial 33 que colega El Carril a Payogasta. Actualmente sólo quedan 30 km de camino sin asfalto entre Salta y Caqui. Esta infraestructura ha facilitado el transporte terrenal e indudablemente ha sido un incentivo para las actividades productivas y turísticas del Norte del valle. Los demás de las rutasque conectan las muchas aldeas del valle presenta dificultad de tránsito en los períodos de lluvia. El sistema sanitario del Valle Calchaquí está coordinado por el Ministerio de Salud Pública de la Provincia de Salta. La provincia es subdividida en cuatro zonas sanitarias - centro, Norte, Sur y Oeste, - subdivididas a su vez en 53 áreas operativas. La organización de los servicios de salud está articulada según niveles de atención: Nivel IV (hospitales a alta complejidad), Nivel III (curas ambulatorias con estancia en hospital y muchos departamentos), Nivel II (curas ambulatorias con estancia en hospital única), Nivel I (curas ambulatorias), este último se subdivide en Centros de Salud (personal médico permanente), Puestos Sanitarios (personal médico periódico), Puestos Fijos (personal médico periódico en estructuras no necesariamente sanitarias). Esta organización permite alcanzar hasta las zonas más remotas del Valle Calchaquí que presenta un sistema sanitario bien articulado subdividido en las siguientes áreas operativas: - Área Operativa 53 (Angastaco): un hospital Nivel II, cuatro Puestos de Salud, un Puesto Fijo - Área Operativa 27 (Cachi): un Hospital Nivel III, dos Centros de Salud, nueve Puestos de Salud, nueve Puestos Fijos - Área Operativa 24 (Cafayate): un hospital Nivel III, un Centro de Salud, dos
29
Densità di popolazione (hab/km2) Densidad de población 0 2 0-1
1-55
-25
25-200
10
20KM
200-500 500-1000+1000
Cartografia infrastruttura e servizi della Valle Calchaquí, elaborata a partire dal Censimento 2010 e shape file georeferenziato del ministero della salute. Cartografía de infraestructura y servicios del Valle Calchaquí, elaborados a partir del Censo 2010 y shape file georeferenciado del Ministerio de Salud.
30
un Puestos Fijos - Area Operativa 26 (Molinos): un ospedale Nivel II, quattro Puestos de Salud, due Puestos Fijos - Area Operativa 25 (San Carlos): un ospedale Nivel II, un Centros de Salud,
Puestos de Salud, tres Puestos Fijos - Área Operativa 52 (La Poma): un hospital Nivel II, tres Puestos de Salud, un Puesto Fijo - Área Operativa 26 (Molinos): un hospital Nivel II, cuatro Puestos de Salud,
quattro Puestos de Salud, un Puestos Fijos - Area Operativa 48 (Seclantás): un ospedale Nivel II, un Centros de Salud, quattro Puestos de Salud Il Plan Quinquenal de Salud 2011-2016 del Ministerio de Salud Pubblica ha permesso di migliorare notevolmente il sistema sanitario della Valle con investimenti continui nella definizione di nuove aree operative. La popolazione ritiene che il sistema sia efficiente come confermato anche dalle interviste effettuate durante il sopralluogo nelle zone oggetto di questa ricerca. Per quanto riguarda il sistema educativo si registrano miglioramenti negli ultimi anni. La Valle Calchaquí presenta un tasso di analfabetismo del 4.2% (INDEC 2010) al di sopra della media provinciale pari al 3.1%, però con margini di miglioramento rispetto al 2001 in cui si registrava una percentuale del 7.3%. Negli ultimi anni sono stati effettuati investimenti significativi nel settore educativo che hanno portato a garantire tutti i livelli di istruzione preuniversitaria in tutti i dipartimenti della valle. Nel 2016 sono presenti otto istituti di istruzione secondaria superiore, distribuiti per i vari dipartimenti (quattro a Cafayate, uno a Cachi, uno a La Poma, uno a Molinos e uno a San Carlos) mentre nel 2001 ne erano presenti solo due a Cafayate. L’infrastruttura viaria, il sistema sanitario e educativo, sono stati inseriti in un file georeferenziato che ha permesso di confrontare la distribuzione della popolazione in relazione ai servizi, ai fini di individuare l’area di intervento progettuale.
dos Puestos Fijos - Área Operativa 25 (San Carlos): un hospital Nivel II, un Centro de Salud, cuatro Puestos de Salud, un Puesto Fijo - Área Operativa 48 (Seclantás): un hospital Nivel II, un Centro de Salud, cuatro Puestos de Salud El Plan Quinquenal de Salud 2011-2016 del Ministerio de Salud Público ha permitido de mejorar notablemente el sistema sanitario del Valle con inversiones continuas en la definición de nuevas áreas operativas. La población cree que el sistema es eficiente también como confirman las entrevistas efectuadas durante la inspección en las zonas objeto de esta búsqueda. En cuanto al sistema educativo, se registran mejorías en los últimos años. El Valle Calchaquí presenta una tasa de analfabetismo del 4.2% (INDEC 2010) por encima de la media provincial igual al 3.1%, pero con márgenes de mejoría con respecto del 2001, cuando se registró un porcentaje del 7.3%. En los últimos años han sido efectuados inversiones significativas en el sector educativo que han llevado a garantizar todos los niveles de instrucción preuniversitaria en todos los departamentos del valle. En el 2016 son presentes ocho institutos de instrucción secundaria superior, distribuido por varios departamentos (cuatro a Cafayate, uno a Cachi, uno a La Poma, uno a Molinos y uno a San Carlos) mientras en el 2001 sólo fueron presentes de ello dos a Cafayate. La infraestructura vial, el sistema sanitario y educativo, han sido insertado en un expediente georreferenciado que ha permitido de confrontar la distribución de la población en relación con los servicios, con el fin de localizar el área de intervención proyectiva. 2.3.2 La producción agrícola La producción agrícola del Valle Calchaquí es sustentada por un sistema de riego que depende del río Calchaquí y de sus afluentes. En la región son cultivadas principalmente tres especies, que son difundidas en toda el área de riego del valle: la vid, el pimentón y la alfalfa3. En el sur del valle prevalecen las actividades dedicadas a la vitivinicultura. En el departamento de Cafayate hay muchas empresas vinícolas con grandes superficies de terreno cultivadas a viña, que contestan a la creciente demanda del mercado vinícola. Según los datos del INV4, en el 2015, las viñas ocuparon 2.318 hectáreas a Cafayate. Desplazándose hacia Norte del valle, los terrenos cultivados para la destinación de la viña disminuyen (616 hectáreas a San Carlos y 125 a Molinos). En los últimos años, la inversión
2.3.2 La produzione agricola La produzione agricola della Valle Calchaquí è sostenuta da un sistema di irrigazione che dipende dal fiume Calchaquí e dai suoi affluenti. Nella regione vengono coltivate principalmente tre specie, che sono diffuse in tutta l’area di irrigazione della valle, queste sono la vite, il peperoncino e l’alfalfa3. Nel sud della valle prevalgono le attività dedicate alla vitivinicultura. Nel dipartimento di Cafayate sono presenti diverse aziende vinicole con grandi superfici di terreno coltivate a vigna, che rispondono alla crescente domanda del mercato vinicolo. Secondo i dati dell’INV4, nel 2015, i vigneti occupavano 2.318 ettari a Cafayate. Verso il nord della valle, i terreni coltivati a vite diminuiscono (616 ettari a San Carlos e 125 a Molinos). Negli ultimi anni, gli investimenti nel campo vitivinicolo hanno ampliato la produzione anche al dipartimento di Cachi; nel 2002 esistevano solo 14 ettari coltivati a vigna contro gli 87 del 2017, registrando un aumento più alto del 500% in dodici anni. La vite è parte integrante del sistema di produzione agricolo, quindi è
31
facile trovarla nei terreni dei piccoli produttori, che consumano l’uva fresca o la elaborano tramite vinificazione artigianale. Il peperoncino, utile alla produzione della paprika, si coltiva in tutta la valle, da Cachi a Cafayate. A Cachi predomina la produzione di questo prodotto
en el campo vitivinícola también ha ampliado la producción al departamento de Cachi; en el 2002 sólo existían 14 hectáreas labradas a viña contra los 87 del 2017, registrando un aumento más alto del 500% en doce años. La vid es parte integrante del sistema de producción agrícola, por lo tanto, es
tra le piccole aziende agricole, coprendo una superficie di 312 ettari. San Carlos è il dipartimento con la più grande area destinata alla coltivazione del peperoncino, 359 ettari (CNA 20025), qui il profilo del produttore è imprenditoriale, utilizza tecnologie all’avanguardia e ottiene rendimenti superiori. L’alfalfa è l’altra coltura predominante delle aree di irrigazione della valle ed è essenziale nella rotazione delle colture, ma è anche la base dell’alimentazione degli animali da lavoro utilizzati dai contadini. L’area settentrionale della valle registra la zona più grande coltivata a alfalfa, ma presenta una tendenza negativa se si considerano gli ultimi due censimenti. Secondo le diverse caratteristiche del terreno, nella valle vengono coltivati in misura minore verdure, legumi e, in sporadici casi, alberi da frutto. L’agricoltura è integrata dall’allevamento, la maggior parte dei contadini possiede una piccola quantità di animali da pascolo, utile per sostenere il fabbisogno alimentare famigliare. 2.3.3 Il settore turistico Il settore turistico, nella Valle Calchaquí, sta crescendo notevolmente negli ultimi anni. Le località più visitate sono: Cafayate, che oltre alle bellezze paesaggistiche, attrae gli appassionati del vino per le numerose cantine presenti sul suo territorio, e Cachi, a nord della valle, che presenta un paesaggio naturale unico, un centro storico coloniale ben conservato e un ambiente rurale tradizionale. La zona attrae i turisti anche per i tanti artigiani che producono ceramiche e tessuti. La presenza di numerose attrattive ha permesso di creare un circuito turistico che segue il tracciato della strada nazionale 40, conosciuto come “Circuito de los Valles”, che nella parte nord si congiunge al “Circuito Andino”. Questa attività, con il miglioramento della rete stradale, ha favorito lo sviluppo di un’infrastruttura turistica in grado di fornire i servizi indispensabili al soggiorno dei turisti. La presenza turista si registra principalmente nei periodi di gennaiofebbraio e luglio-agosto in concomitanza con i periodi di vacanze. Lo sviluppo dell’attività vitivinicola in tutta la Valle ha permesso di creare un circuito turistico incentrato sulla produzione del vino d’altura (Ruta del Vino), che ha generato un notevole aumento in tutte le attività legate al turismo. L’offerta di strutture ricettive è aumentata del 30% negli ultimi dieci anni. Nonostante i progressi nel settore turistico siano stati sostanziali negli ultimi anni, si potrebbe tuttavia incentivarli. I circuiti turistici dovrebbero incorporare i siti archeologici e il patrimonio naturale con itinerari antropologici, fotografici, turismo-avventura, osservazione di flora e fauna, ecc. La tutela
fácil encontrarla en los terrenos de pequeños productores, que consumen uva fresca o la elaboran mediante vinificación artesanal. El pimentón, útil para producir la paprika, se cultiva en todo el valle, de Cachi a Cafayate. A Caqui predomina la producción de este producto entre las pequeñas empresas agrícolas, cubriendo una superficie de 312 hectáreas. San Carlos es el departamento con la más gran área destinada al cultivo del pimentón, 359 hectáreas (CNA 20025) aquí el perfil del productor es empresarial, utiliza tecnologías de vanguardia y consigue rendimientos superiores. La alfalfa es el otro cultivo predominante de las áreas de riego del valle y es esencial en la rotación de los cultivos, pero también es la base de la alimentación de los animales de trabajo utilizado por los campesinos. El área septentrional del valle registra la zona más grande cultivada de alfalfa, pero presenta una tendencia negativa si se consideran los últimos dos censos. Según las diferentes características del terreno, en el valle son cultivados en medida menores hortalizas, legumbres y, en esporádicos casos, árboles de fruto. La agricultura es integrada por la cría, la mayor parte de los campesinos posee una pequeña cantidad de animales de dehesa, útil para el sustento familiar. 2.3.3 El sector turístico El sector turístico, en el Valle Calchaquí, está creciendo notablemente en los últimos años. Las localidades más visitadas son: Cafayate, que además de las bellezas paisajísticas, resulta atractiva para los apasionados del vino por las numerosas bodegas presentes sobre su territorio, y Cachi, al Norte del valle, que presenta un paisaje natural único, un casco antiguo colonial bien conservado y un entorno rural tradicional. La zona también atrae a los turistas por los muchos artesanos que producen cerámicas y tejidos. La presencia de numerosos atractivos ha permitido que se creara un circuito turístico que sigue el plano de la Ruta Nacional 40, conocido como “Circuito de los Valles”, que en la parte Norte se une al “Circuito Andino.” Esta actividad, con la mejoría de la red vial, ha favorecido el desarrollo de una infraestructura turística capaz de proveer los servicios indispensables a favor de los turistas. La presencia turista se registra principalmente en los períodos de enero-febrero y julio-agosto en concomitancia con los períodos de vacaciones. El desarrollo de la actividad vitivinícola en todo el Valle ha permitido la creación de un circuito turístico basado sobre la producción del vino de altura (Ruta del Vino), que ha generado un notable aumento en todas las actividades
32
del patrimonio territoriale e la conseguente valorizzazione dovrebbero essere le basi per proseguire nella giusta direzione e garantire un turismo sostenibile e responsabile.
atadas al turismo. La oferta de estructuras receptivas se ve aumentada del 30% en los últimos diez años. A pesar de los progresos en el sector turístico hayan sido sustanciales en los últimos años, se podría sin embargo continuar incentivándolos. Los circuitos
1 Comunità indigene della Valle Calchaquí, la popolazione attuale della Valle presenta una notevole
turísticos deberían incorporar los sitios arqueológicos y el patrimonio natural con itinerarios antropológicos, fotográficos, turismo-aventura, observación de flora y fauna, etc. La tutela del patrimonio territorial y la consiguiente valorización deberían ser las bases para continuar en la justa dirección y garantizar un turismo sostenible y responsable.
percentuale di discendenti di aborigeni. Per approfondire: INDEC, Encuesta Complementaria de Pueblos Indígenas 2004-2005 (ECPI) 2 Plan Quinquenal de Salud 2011-2016. Salta: Ministerio de Salud Pública, http://saladesituacion. salta.gov.ar/pagina/botonera/salasitu/asis/planes_estrategicos/documentos/plan_quinquenal.pdf 3 Conosciuta anche come erba medica è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabacee, indispensabile per la rotazione delle colture 4 Instituto Nacional de Vitivinicultura http://www.inv.gov.ar/ 5 Censo Nacional Agropecuario 2002
Circuiti turistici, fonte: Secretaría de Turismo de Salta. Circuitos turisticos, fuente: Secretaría de Turismo de Salta
Capitolo terzo Tercer capítulo
Il dipartimento di Cachi, tra patrimonio culturale e agricoltura El departamento de Cachi, entre patrimonio cultural y agrícola 3.1 Introduzione Il Dipartimento di Cachi risulta un’area di particolare interesse per il futuro della Valle Calchaquí. Gli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni hanno permesso una crescita sostanziale delle attività turistiche e della produzione vitivinicola del dipartimento che, storicamente, risulta uno dei più remoti della valle. Questo ha generato cambi sostanziali nell’economia agricola, influenzando la tradizione contadina del dipartimento.
3.1 Introducción El Departamento de Cachi, resulta un área de extraordinario interés para el futuro del Valle Calchaquí y las inversiones infraestructurales efectuadas en los últimos años han permitido un crecimiento sustancial en la actividad turística y en la producción vitivinícola del departamento, que históricamente, resulta uno de los más remotos del Valle. Esto ha generado cambios visibles en la economía agrícola, influenciando la tradición campesina del departamento.
35
36
Cartografia base del dipartimento di Cachi Mapa base del departamento de Cachi
Legenda Leyenda
Confine dipartimentale Limite departamento Strada Nazionale 40 Ruta Nacional 40 Rete stradale consolidata Red vial consolidada Rete stradale sterrata Red vial de tierra Sentieri Senderos Fiume CalchaquĂ Rio CalchaquĂ Alveo Ă lveo Edificato Edificado Coltivazioni Cultivos Coltivazioni a vigna Cultivos de vid Pista di atterraggio Pista de aterizaje
Altitudine Altitud
2000 m
6200 m
37
I processi di antropizzazione del territorio e lo sviluppo socioeconomico di Cachi sono frutto della storia, della geografia, della politica istituzionale e dell’economia. Le possibilità di crescita della popolazione di Cachi dipendono dai diversi processi di sviluppo del sistema agricolo e dalla
Los procesos de antropización y desarrollo socioeconómico de Cachi son fruto de su historia, geografía, las políticas institucionales y de la economía. Las posibilidades de crecimiento de la población de Cachi dependen de los procesos de desarrollo del sistema agrícola y de la creciente actividad turística.
crescente attività turistica. Il Dipartimento presenta un interessante patrimonio culturale già tutelato, che spazia dai siti archeologi preispanici ai centri storici dei due centri urbani (Cachi e Payogasta). L’identità contadina della zona è evidente nei processi di colonizzazione del territorio, otre che nella cultura della popolazione. Risulta quindi essenziale attivare un processo di tutela del paesaggio agricolo partendo dallo studio delle attività presenti nell’area, considerando anche la componente del patrimonio culturale. Nella prima parte del seguente capitolo verrà analizzato il processo insediativo del Dipartimento, focalizzando l’attenzione sulle prime forme di insediamento preispanico per poi passare all’analisi dei villaggi di Cachi e Payogasta e allo studio delle tipologie architettoniche tradizionali. Nella seconda parte verrà analizzata la struttura produttiva agraria, con una particolare attenzione al fenomeno della produzione dei vini di altura che risulta in crescita negli ultimi anni. L’obiettivo è quello di individuare una strategia che permetta di sviluppare il sistema agricolo e incentivare l’attività turistica valorizzando il patrimonio territoriale.
El departamento presenta un interesante patrimonio cultural ya tutelado, que comprende desde sitios arqueológicos prehispánicos hasta centros históricos de dos nucleos urbanos (Cachi y Payogasta). La identidad campesina de la zona es evidente en los procesos de colonización del territorio, al igual que en la misma cultura. Resulta entonces esencial activar un proceso de tutela del paisaje agrícola fundado en el estudio de la actividad existente, tomando en consideración al mismo tiempo todos los componentes del patrimonio cultural. En la primera parte del siguiente capítulo se analizará el proceso de asentamiento del departamento, focalizando la atención sobre las primeras formas de asentamiento prehispánico para luego pasar a analizar Cachi y Payogasta. De la misma manera se analizarán las tipologías arquitectónicas autóctonas y en la segunda parte la estructura productiva agraria, con una particular atención al fenómeno de la producción del vino de altura que resulta en crecimiento en los últimos años. El objetivo es de individuar una estrategia que permita de desarrollar el sistema agrícola e incentivar la actividad turística valorizando el patrimonio territorial.
3.2 Caratteristiche geografiche Cachi è uno dei 23 dipartimenti della provincia di Salta, situato a nord della Valle Calchaquí. Il capoluogo dei Dipartimento è il villaggio di Cachi, distante 167 km dalla città di Salta e si divide in due municipi, Cachi e Payogasta. Il Dipartimento occupa un’area di 2.925 km2, il municipio di Cachi copre una superficie di 1.777 km2 mentre quello di Payogasta 1.148 km2. Il paesaggio è prevalentemente montuoso, due vette1 raggiungo più di 6.000 metri di altezza con neve perenne in cima. Il fiume Calchaquí, che nasce dal Nevado del Acay, nel territorio del dipartimento di Cachi riceve le acque del ruscello Las Pailas e dei fiumi Trancas e Las Arcas che si uniscono per formare il fiume Cachi. Il villaggio di Cachi si trova a 2.280 m slm. Le precipitazioni medie sono di 155 mm all’anno, la maggior parte delle piogge si verifica tra i mesi di dicembre e marzo. La temperatura media annuale è di 14,5 °C, la media dei mesi più freddi (giugno e luglio) è di 9,6 °C e quella del mese più caldo (dicembre) è di 18,6 °C. La temperatura minima estrema è di circa -10 °C e la massima assoluta è di 39,4 °C. 3.3 Il processo insediativo La Valle Calchaquí è sempre stata una via di comunicazione importante per l’accesso alla zona del nord-ovest argentino. A partire dal 6.000 ac, la valle
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3.2 Características geográficas Cachi es uno de los 23 departamentos de la Provincia de Salta, situado al norte del Valle Calchaquí. Capital del Departamento es el poblado de Cachi, distante de 167 km de la ciudad de Salta, que se divide en dos municipios, Cachi y Payogasta. El Departamento ocupa un área de 2.925 km2, el municipio de Cachi tiene una superficie de 1.777 km2 mientras el de Payogasta 1.148 km2. El paisaje es prevalentemente montañoso, dos cumbres1 alcanzan más de 6.000 metros de altura con nieve perenne en la cumbre. El rio Calchaquí, que nace del nevado del Acay, recibe los cursos de agua provenientes del arroyo Las Pailas, del rio Trancas y Las Arcas que unidos conforman el rio Cachi. El poblado de Cachi se encuentra a 2.280 msnm. Las precipitaciones en media son de 155 mm al año, la mayor parte de estas lluvias ocurren entre los meses de diciembre y marzo. La temperatura media anual es de 14,5 °C, en los meses más fríos (junio y julio) es de 9,6 °C mientras en los cálidos (diciembre) es de 18,6 °C. La temperatura mínima extrema es de alrededor -10 °C y la máxima absoluta es de 39,4 °C. 3.3 El proceso de asentamiento El Valle Calchaquí siempre ha sido una vía de comunicación importante para
Sito archeologico di Protero de Payogasta. Settore dell’insediamento di Puerta la Paya, fonte: GÓMEZ (2010). Sitio arqueologico de Potrero de Payogasta. Sector del poblado de Puerta la Paya, fuente: GÓMEZ (2010)
era percorsa da gruppi di popolazioni nomadi. Tuttavia l’area presentava condizioni favorevoli per l’insediamento umano permanente, che iniziò a svilupparsi intorno al 1.000 ac. Questo generò lo stanziamento di piccoli gruppi nelle zone più fertili della valle, con un modello insediativo in forma di piccoli nuclei con edifici in pareti di terra pressata e muri di contenimento in pietra. Verso la fine del primo millennio, la valle subisce un notevole aumento della popolazione, grazie all’arrivo di gruppi di cultura Santamariana2 che sfruttarono al massino le zone più fertili. Gli insediamenti di questo periodo presentano una grande densità di costruzioni, che si estendono senza interruzione su ampie zone, formando conglomerati riconducibili a villaggi
acceder a la zona del Noroeste argentino. A partir del 6.000 ac, el valle fue transitado por grupos de poblaciones nómadas. Sin embargo, el área presentó condiciones favorables para el asentamiento humano permanente, que inició a desarrollarse alrededor del 1.000 ac. Esto engendró la asignación de pequeños grupos en las zonas más fértiles del valle, con un modelo de asentamiento en forma de pequeños núcleos con edificios en paredes de tierra prensada y muros de contención de piedra. Hacia el final del primer milenio, el valle padece un notable aumento de la población, gracias a la llegada de grupos de cultura Santamariana2 que explotaron a lo sumo las zonas más fértiles. Los asentamientos de este período presentan una gran densidad de construcciones, que se extienden
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Da sinistra: Villagio di Payogasta (foto: dell’autore). Desde izquierda: Pueblo de Payogasta (foto: del autor).
urbani. In questo periodo sorgono veri centri urbani come Puerta la Paya nel dipartimento di Cachi. I nuclei insediativi si trovano, generalmente, nelle parti più aride del terreno e spesso ad un’altitudine maggiore rispetto ai campi coltivati. Le unità abitative sono rettangolari, costruite con muri di pietra, a volte doppia, con riempimento in pietrisco, generalmente racchiuse da recinti. Intorno al 1470, nella Valle inizia la colonizzazione Inca. Nonostante la brevità del loro dominio, hanno influenzato notevolmente le tradizioni locali, tanto da generare un nuovo stile regionale. Gli Inca colonizzarono il territorio con l’obbiettivo di sfruttare l’agricoltura e l’estrazione mineraria. Edificarono insediamenti con funzione di centri amministrativi e militari per mantenere un controllo effettivo della regione, un esempio è Potrero di Payogasta che si trova nel Dipartimento di Cachi. In altri casi, costruirono recinti incaici nei villaggi esistenti adattandoli secondo le necessità, come nel caso di Puerta la Paya, nel quale si distingue un recinto rettangolare riconducibile alla tecnica costruttiva Inca, inserito in un sistema di costruzioni anteriori. Gli Inca introdussero una tecnica costruttiva innovativa con blocchi di pietra selezionati e lavorati, uniti da malta di argilla con intonaco. Utilizzavano mattoni in terra cruda (adobe), realizzando costruzioni con angoli retti e nicchie sulle pareti, le coperture erano a doppia falda con contrafforti nei muri. Inoltre introdussero l’ortogonalità nei tracciati urbani. Una rete ben definita di percorsi univa i diversi insediamenti. I sentieri principali percorrevano la parte più a monte delle gole in modo da evitare l’attraversamento dei torrenti. Nella Valle esistevano due itinerari, uno più o meno parallelo al fiume Calchaquí e uno che univa Cachi con Tastil, passando da Potrero di Payogasta mantenedo un’altitudine di circa 3.000
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sin interrupción sobre amplias zonas, formando agregaciones parecidas a aldeas. En este período surgen como verdaderos centros urbanos Puerta La Paya en el departamento de Cachi. Los núcleos instalados se encuentran, generalmente, en las partes más áridas del terreno y a menudo a una altitud mayor con respecto de los campos labrados. Las unidades de las viviendas son rectangulares, construidas con muros de piedra, a veces doble, con llenado de balasto, generalmente encerradas por cercos. Alrededor del 1470, en el Valle inicia la colonización inca. A pesar de la brevedad de su dominio, ellos influyeron notablemente en las tradiciones locales, hasta generar un nuevo estilo regional. Los incas colonizaron el territorio con el objetivo de explotar la agricultura y la extracción minera. Edificaron asentamientos con función de centros administrativos y militar para mantener un control efectivo de la región, un ejemplo es Potrero de Payogasta que se encuentra en el Departamento de Cachi. En otros casos, construyeron cercos incaicos en las aldeas existentes adaptándolos según las necesidades, como en el caso de Puerta el Paya, en el que se distingue un cerco rectangular atribuible a la técnica constructiva inca, integrado en un sistema de construcciones anteriores. Los incas introdujeron una técnica constructiva innovativa con bloques de piedra seleccionados y canteados, unidos por argamasa de arcilla como revoque. Utilizaron ladrillos en tierra cruda (adobe), realizando construcciones con angulares rectos y nichos sobre las paredes; las cubiertas fueron a dos aguas con contrafuertes en los muros. Además, introdujeron la ortogonalidad en los planos urbanos. Una red bien definida de recorridos unió los muchos asentamientos. Las sendas principales recorrieron más aguas arriba la parte de las gargantas
m slm. Con l’avvento degli Inca si verificano cambi sostanziali per le popolazioni autoctone della Valle, che adottano una nuova strategia insediativa e implementano nuove tecniche costruttive. Durante questo periodo di influenza
para evitar el cruce de los arroyos. En el Valle existieron dos itinerarios, uno más o menos paralelo al río Calchaquí y uno que unió Cachi con Tastil, pasando por Potrero de Payogasta manteniendo una altitud de alrededor de 3.000 msnm.
culturale degli Inca, a metà del XVI secolo, comparvero i primi conquistatori europei che nel 1551 fondarono la prima città, vicino all’attuale villaggio di San Carlos. Da qui in avanti, i conquistatori spagnoli fondarono diversi villaggi scontrandosi con le popolazioni aborigene della Valle. Il prodotto di questo scontro culturale genera un meticciato tra conquistatori europei e abitanti della Valle. Per circa 150 anni continuano gli scontri tra gli indigeni e i conquistatori, fino a che, alla fine del XII secolo, furono repressi gli ultimi villaggi ribelli. Gli indigeni sopravvissuti furono separati e inviati in diverse zone per debilitarne la loro resistenza e alcuni furono assegnati come “encomienda”3 ai colonizzatori che avevano l’obbligo di creare un villaggio e governare gli indigeni. In questo modo nacquero i primi “pueblos de indios” e i nuclei primari con casa del “encomendero”, chiesa e residenze dei braccianti, dando origine a molti degli attuali villaggi della Valle, ne sono un esempio Cachi e Payogasta. A causa dell’influenza spagnola, gli indigeni persero la loro cultura insediativa tradizionale rappresentata dall’aggregazione dispersa di diverse strutture intorno a uno spazio aperto. La nuova struttura urbana, promossa dai colonizzatori, consisteva in due strade principali che si incrociavano in forma di “T”. Su un asse si costruiva la chiesa mentre sull’altro si sviluppavano le residenze con una lottizzazione poco regolare. Successivamente, quando i discendenti degli indigeni riuscivano a ottenere la proprietà di un lotto, edificavano la propria residenza; a volte riprendendo le caratteristiche dei loro antenati (strutture disperse racchiuse in un recinto con funzione di patio di lavoro) oppure seguendo l’impianto spagnolo. Il concetto di proprietà privata, instaurato dai conquistatori spagnoli, fece in modo che gli indios rimanessero vincolati al loro piccolo terreno con il campo coltivato e i recinti per il lavoro, generando un sistema insediativo disperso, individuale e isolato. Questo continuo confronto tra cultura indigena e europea, crea un paesaggio “creolo”4, nuovo però legato intimamente al contesto. In questo modo, lentamente, la cultura europea ha imposto le sue forme architettoniche. L’impatto europeo è però mitigato dalla cultura autoctona, producendo un ibrido anche nella produzione architettonica. 3.3.1 I villaggi Percorrendo le strade dei villaggi o i sentieri immersi nei coltivi, si incontra un panorama di particolare bellezza che muta nell’arco della giornata. Il paesaggio urbano del villaggio si confonde con il paesaggio rurale dei campi coltivati, generando scorci stupefacenti. Le strade in terra, le facciate
Con la llegada de los incas se encuentran cambios sustanciales por parte de las poblaciones autóctonas del Valle, que adoptan una nueva estrategia de asentamiento e implementan nuevas técnicas constructivas. A lo largo de este período de influencia cultural de los incas, a mediados del siglo XVI, comparecieron los primeros conquistadores europeos que fundaron la primera ciudad en el 1551, cerca de la actual aldea de San Carlos. De aquí hacia adelante, los conquistadores españoles fundaron muchas aldeas confrontándose con las poblaciones aborígenes del Valle. El producto de este choque cultural engendró un mestizaje entre conquistadores europeos y habitantes del Valle. Por unos 150 años continuaron los choques entre los indígenas y los conquistadores, hasta que, al final del siglo XII, fueron reprimidas las últimas aldeas rebeldes. Los indígenas sobrevivientes fueron separados y enviados en muchas zonas para debilitar su resistencia y algunos fueron asignados como “encomienda”3 a los colonizadores que tuvieron la obligación de crear una aldea y gobernar a los indígenas. De este modo nacieron los primeros “pueblos de indios” y los núcleos primarios con casa del “encomendero”, iglesia y residencias de los jornaleros, dando origen a muchas de las actuales aldeas del Valle, por ejemplo, Cachi y Payogasta. A causa de la influencia española, los indígenas perdieron su cultura de asentamiento tradicional representado por la agregación dispersa de muchas estructuras alrededor de un espacio abierto. La nueva estructura urbana, promovida por los colonizadores, consistió en dos calles principales que se cruzaron en forma de “T.” Sobre un eje se construyó la iglesia mientras en otro se desarrollaron las residencias con una parcelación algo regular. Sucesivamente, cuando los descendientes de los indígenas lograban conseguir la propiedad de un lote, edificaban su propria; a veces retomaban las características de sus antepasados (estructuras extraviadas encerradas en un corral con función de patio de trabajo) o bien siguiendo la instalación española. El concepto de propiedad privada, instaurado por los conquistadores españoles, hizo de modo que los indios quedaran vinculados a su pequeño terreno con el campo labrado y los corrales por el trabajo, formando un sistema de asentamiento individual y aislado. Este continuo litigio entre ambas culturas produjo un paisaje “criollo”4, nuevo, pero íntimamente atado al contexto. De esta manera, paulatinamente, la cultura europea impuso una expresión arquitectónica que a su vez se vio mitigada por la cultura autóctona, produciendo un amasijo en la producción urbano-arquitectónico.
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coloniali, i tracciati irregolari e gli edifici storici generano una sensazione di serenità che è accentuata dalle viste sui campi. Le zone rurali sono un susseguirsi di case in adobe (mattoni in terra cruda) e di campi coltivati a vigna o di peperoncino lasciato ad essiccare al sole. I sentieri percorrono le
3.3.1 Los poblados Recorriendo las calles de las aldeas o las sendas inmersas en los cultivos, se encuentra un panorama de descomunal belleza que cambia en el transcurso del día. El paisaje urbano de la aldea se camufla con el paisaje rural de
pendenze del terreno e raggiungo piccoli agglomerati di case di contadini. L’insediamento umano nel Dipartimento di Cachi è legato alla produzione agricola. La coltivazione di peperoncino, cumino, vite, alfalfa e verdure è la principale attività economica che dà un carattere prettamente rurale al Dipartimento. La maggior parte degli abitanti vive in forma dispersa nelle zone rurali, comunque mentendo una stretta relazione con la popolazione dei villaggi. Il Dipartimento presenta un’evidente contiguità fisica tra le aree di servizi (i Villaggi) e le aree di produzione agricola. Vi è una forte dipendenza economica e sociale tra le due aree e per questo motivo è riduttivo fare una differenziazione netta tra le zone rurali e urbane. Secondo i dati del Censimento della Popolazione del 2010, nel villaggio di Cachi vivevano 2.666 persone, con un tasso di crescita del 19,5% rispetto al 2001, mentre il villaggio di Payogasta contava 532 abitanti, +3,13% rispetto al 2001. Questo accrescimento è riconducibile all’aumento dell’attività turistica degli ultimi anni. Nella zona agricola più vicina ai villaggi (Cachi Adentro, Las Pailas, Las Arcas, Las Trancas, Fuerte Alto, Rancagua, Escalchi e Quipón) la popolazione nel 2010 è di circa 2.000 abitanti. Circa il 30% della popolazione del Dipartimento vive in zone più remote delle montagne. I villaggi di Cachi e Payogasta presentano una certa spontaneità nello sviluppo dei tracciati urbani. Entrambi si originano a partire da uno schema strutturato con una strada principale e una ortogonale, su una delle quali viene edificata la chiesa. Le strade cambiano direzione e dimensione seguendo le quote di livello, in armonia con il contesto naturale. 3.3.1.1 Cachi Il villaggio di Cachi è stato un nodo importante nell’infrastruttura di comunicazione del nord della Valle Calchaquí. Nel secolo XVII era ben collegato con l’altopiano boliviano e nel secolo XIX consentiva un rapido accesso al Chile. Nel 1673 il villaggio di Cachi diventa “encomienda” di Margherita di Chavez che successivamente fonda la Hacienda de Cachi. Il tracciato urbano è influenzato dalla pendenza del terreno e si origina a partire da due limiti: l’edificio della Hacienda della famiglia Aramburo, situato a nord-ovest dell’attuale villaggio (oggi demolito) e la chiesa con il suo spazio pubblico, situata a sud-est. Il villaggio si estende fino ai limiti naturali: fiume Calchaquí a est, fiume Cachi a nord e una collina a sud-est. Tra l’edificio dell’Hacienda e la Chiesa si svilupparono le residenze in lotti irregolari. Attualmente sono presenti diversi edifici di particolare interesse
los campos labrados, engendrando escorzos asombrosos. Las calles en tierra, las fachadas coloniales, los planos irregulares y los edificios históricos evocan una sensación de serenidad que es acentuada por las vistas hacia los campos. Las zonas rurales son un subsequirse de casas en adobe, (ladrillos en tierra cruda), y de campos labrados a viña o de pimentón dejado a secar al sol. Las sendas recorren las inclinaciones del terreno, alcanzando las sencillas y humildes viviendas campesinas. El asentamiento humano en el Departamento de Cachi es atado a la producción agrícola. El cultivo de pimentón, comino, vid, alfalfa y hortalizas es la principal actividad económica que da un carácter puramente rural al Departamento. La mayoría de los habitantes vive en forma dispersa en las zonas rurales. El Departamento presenta una evidente contigüidad física entre las áreas de servicios, las aldeas y las áreas de producción agrícola. Hay una fuerte dependencia económica y social entre las dos áreas y por esto no existe una diferenciación neta entre las zonas rurales y urbanas. Según los datos del Censo de la Población del 2010, en el poblado de Cachi habitaban 2.666 personas, con una tasa de crecimiento del 19,5% con respecto del 2001, mientras el poblado de Payogasta contó a 532 habitantes, +3,13% con respecto del 2001. Este acrecentamiento es atribuible al aumento de la actividad turística de los últimos años. En la zona agrícola más cercana a las aldeas (Cachi Adentro, Las Pailas, Las Arcas, Las Trancas, Fuerte Alto, Rancagua, Escalchi y Quipón) la población en el 2010 rondaba a los 2.000 habitantes cuyo 30% de la población del Departamento vivía en zonas más remotas de las montañas. Los poblados de Cachi y Payogasta presentan cierta espontaneidad en el desarrollo de los planos urbanos. Ambos se originaron a partir de un esquema estructurado con una calle principal y una ortogonal, sobre una de las cuales fue edificada la iglesia. Las calles cambian dirección y dimensión siguiendo las cuotas de nivel, en armonía con el contexto natural. 3.3.1.1 Cachi El poblado de Cachi desde siempre ha sido un nudo importante de infraestructura para la comunicación con el Norte del Valle Calchaquí. En el siglo XVII estaba bien conectado con la meseta boliviana y en el siglo XIX permitía un rápido acceso al Chile. En el 1673 Cachi se convertió en “encomienda” de Margarita de Chavez que sucesivamente fundó la Hacienda de Cachi. El plano urbano resulta influenciado por la inclinación del terreno y se origina
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patrimoniale come il Museo Arqueologico e le case Tendín, Garnica, Cruz y Magno. L’accesso a Cachi non avviene improvvisamente, ma il paesaggio con poche case sulle terrazze accompagna il visitatore sino ad accedere al centro storico.
a partir de dos límites: el edificio de la Hacienda de la familia Aramburo, situado al Noroeste del poblado actual, hoy demolido, y la iglesia con su espacio público, situado al sureste. La aldea se extiende hasta los límites naturales: el rio Calchaquí al este, rio Cachi al norte y una colina al sureste.
Le strade sono strette e variano da 4 a 7 metri di larghezza tra le facciate degli edifici, permettendo di mantenere un’adeguata protezione dalla radiazione solare. La piazza si sviluppa nello spazio pubblico al fronte della chiesa e costituisce l’unico spazio verde del villaggio, dato che non esiste vegetazione nelle strade. Gli edifici sono generalmente di un solo livello con facciate continue con piccole aperture. La crescita e le trasformazioni degli ultimi anni, spesso coordinate dalle istituzioni governative, non rispettano la morfologia originale del villaggio e incidono negativamente sul suo valore patrimoniale. Ne sono un esempio i nuovi quartieri residenziali: i tracciati non si relazionano con l’intorno naturale e i nuovi edifici, situati al centro dei lotti creano una urbanizzazione dispersa in netto contrasto con l’edificato originale del villaggio.
Entre el edificio de la Hacienda y la Iglesia se desarrollaron las residencias en lotificaciones irregulares. Actualmente se encuentran muchos edificios de especial interés patrimonial como lo son el Museo Arqueológico, las casas Tendín, Garnica, Cruz y Magno. El acceso a Cachi no ocurre de manera inmediata, el paisaje con pocas casas sobre las terrazas acompaña al visitante hasta a acceder al casco antiguo. Las calles son estrechas y varían de 4 a 7 metros de ancho entre las fachadas de los edificios, permitiendo mantener una adecuada protección de la radiación solar. La plaza se desarrolla en el espacio público frente a la iglesia y constituye el único espacio verde del poblado, puesto que no existe vegetación en las calles. Los edificios generalmente son de una sola planta con fachadas continuas y pequeñas aberturas.
Crescita urbana del villaggio di Cachi e Payogasta, XIX secolo - Stato attuale, fonte: GÓMEZ (2010) e ridisegno da immagine satellitare attuale. Crecimiento urbano de los poblados de Cachi y Payogasta, siglio XIX - estado actual. Fuente: GÓMEZ (2010) y redibujo de inmages satelitar
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Architetture coloniali. In alto: Tipologie di portico, interni e esterni. Sopra da sinistra: residenza isolata sulla strada tra Cachi e Seclantás, residenza isolata sulla strada tra Cachi e Payogasta. Arquitecturas coloniales. En la parte superior: Tipología de galerías, interior y exterior. Arriba de la izquierda: vivienda aislada en el camino entre Cachi y Seclantás, vivienda aislada en el camino entre Cachi y Payogasta
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3.3.1.2 Payogasta A circa 15 km da Cachi si trova l’antico villaggio di Payogasta, di origine indigena. Situato su un altopiano, circondato dalle montagne e dall’imponente Nevado de Cachi, questo tranquillo villaggio fece parte del Camino del Inca.
El crecimiento y las transformaciones de los últimos años, a menudo coordinadas por las instituciones gubernamentales, no respetan la morfología original del poblado e inciden negativamente en su valor patrimonial. Un ejemplo de ellos son los nuevos barrios residenciales: los planos no se
Payogasta diventa “ecomienda” di Luis Arias Navamuel nel 1646 che fonda il villaggio su un asse viario che, arrivando da Salta, attraversava il fiume Calchaquí e un asse perpendicolare in direzione est sul quale fu edificata la chiesa. Alla fine del primo tracciato, vicino al fiume, fu costruito il molino che si affacciava su un ampio spazio aperto. Tuttavia la piazza del villaggio si consolidò nello spazio di fronte alla chiesa, quando il primo tracciato cessò di essere il punto di attraversamento del fiume. In ogni caso lo spazio di fronte al molino continuò a essere il centro più importante del villaggio fino alla metà del secolo XX. Come nel caso di Cachi, la crescita degli ultimi anni, ha generato una nuova urbanizzazione che non rispetta minimamente la morfologia del villaggio.
relacionan alrededor con el entorno natural, creando lotificaciones dispersas que contrastan con los edificados originales del poblado. 3.3.1.2 Payogasta A 15 km de Cachi se encuentra la antigua aldea de Payogasta, de origen indígena. Situada sobre una meseta, circundada de las montañas y del imponente Nevado de Cachi, esta tranquila aldea hizo parte del Camino del Inca. Payogasta se convierte en “encomienda” se convirtió en 1646 en encomienda de Luis Arias Navasmuel, quien fundó la aldea sobre un eje vial que, llegando de Salta, cruza el río Calchaquí y un eje perpendicular en dirección Este sobre el que fue edificada la iglesia. Junto al río, fue construido el molino que se asomó sobre un amplio espacio abierto. Sin embargo, la plaza de la aldea se consolidó en el espacio frente a la iglesia, cuando el primer plano dejó de ser el punto de cruce del río. En todo caso el espacio delante el molino siguió siendo el centro más importante de la aldea hasta la mitad del siglo XX. Como en el caso de Cachi, el crecimiento de los últimos años ha engendrado nuevas urbanizaciones que no respetan mínimamente la morfología de la aldea.
3.3.2 Tipologie architettoniche La particolare formazione dei villaggi della Valle Calchaquí, che sono nati da “encomienda” e Hacienda, ha fatto in modo che non si sviluppasse una architettura civile. La produzione architettonica della Valle infatti si concentra prevalentemente sulla tipologia residenziale che risponde al bisogno primario di riparo in un territorio spesso ostile.
Residenza a Cachi, fine XIX secolo. Residenza isolata, strada per Cachi, XX secolo. Residenza isolata, La Paya, XIX secolo. Residenza isolata, La Paya Vivienda en Cachi, fines del siglo XIX. Vivienda aislada, camino a Cachi, siglo XX. Vivienda aislada, La Paya, siglo XIX. Vivienda aislada, La Paya
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I primi abitanti della Valle svilupparono un’architettura residenziale di buona qualità con stanze ampie, patii, magazzini e recinti. I primi esempi erano semplici unità abitative circolari con pareti in pietra e terra per poi evolversi in insediamenti con una grande densità di costruzioni in forma rettangolare
3.3.2 Tipologías arquitectónicas La peculiar formación de las aldeas del Valle Calchaquí, que han nacido de “encomienda” y Hacienda, han hecho de modo que no se desarrollara una arquitectura civil. La producción arquitectónica del Valle, predominantemente,
di 4-5 metri per 8-10 metri di lato. Nella località Las Pailas del Dipartimento di Cachi è presente un sito archeologico riconducibile al periodo tardio nel quale sono evidenti edifici racchiusi da un recinto di circa 20 per 5 metri. Non presenta angoli retti e l’impianto segue le curve di livello del terreno. Con l’arrivo degli inca, nel secolo XV, gli insediamenti iniziarono ad avere un tracciato più regolare. Le costruzioni presentavano angoli retti, coperture a doppia falda, patii privati e recinti perimetrali ortogonali. Con l’arrivo dei conquistatori europei, la residenza continuò a essere la tipologia più importante nella produzione architettonica. Si registra un cambiamento nella forma di abitare che muta dalla tipologia tradizionale indigena alla residenza popolare spagnola e europea del secolo XIX. Questa comunque influenzata dal contesto naturale, dai materiali e dalla mano d’opera locali, dalle possibilità economiche e dalle abitudini di vita. La residenza di quell’epoca corrisponde ad un impianto comune del periodo coloniale: diverse stanze intorno a uno, due o tre patii. Anche le costruzioni realizzate successivamente (secoli XIX e XX) mantengono questo schema. Considerando il contesto si possono individuare due tipi di residenze: isolate e raggruppate. Il sito dove si costruisce la casa dipende dalle possibilità economiche della famiglia, le residenze importanti si trovano a valle e generalmente nei centri dei villaggi, come nel caso della casa della famiglia Aramburu nel centro di Cachi. Le residenze isolate sono situate in relazione ai percorsi e al fiume. La produzione architettonica di questa tipologia è molto vasta, con differenziazioni in base alla dimensione, al numero di stanze e alla collocazione nel terreno. L’orientamento è condizionato dalla presenza della Valle, delle montagne e dei venti. Osservando il panorama si percepisce un forte mimetismo con il paesaggio generato dall’utilizzo di materiali come la terra e la pietra. Gli elementi caratteristici di entrambe le tipologie edilizie sono il patio centrale e il portico. Il patio, elemento ordinatore dello spazio, accoglie le principali attività: si ricevono le visite, si riunisce la famiglia e si svolgono i lavori artigianali. Il portico costituisce un elemento importante e indispensabile che consente la transizione tra spazio esterno e interno, essendo uno spazio aperto e coperto risulta una soluzione al problema del forte irraggiamento solare. Tra Cachi e Payogasta, a lato della strada, si trova un importante esempio di residenza isolata. È la casa della famiglia Chiliguay, datata fine secolo XIX. Il patio, senza portico interno, è definito da due blocchi ortogonali in cui sono presenti le stanze mentre gli altri due fronti sono chiusi da muri
se concentra en la tipología residencial que reponde a la necesidad primaria de reparo en un territorio a menudo hostil. Los primeros habitantes del Valle desarrollaron una arquitectura residencial de buena calidad con habitaciones amplias, patios, almacenes y cercos. Los primeros ejemplos fueron simples unidades de viviendas circulares con paredes en piedra y tierra para luego desarrollarse en asentamientos con una gran densidad de construcciones en forma rectangular de 4-5 metros por 8-10 metros de lado. En la localidad Las Pailas del Departamento de Cachi hay presente un sitio arqueológico atribuible al período tardio donde aparecen edificios encerrados por un recinto de alrededor de 20 por 5 metros. No presenta angulares rectos y la instalación sigue las curvas de nivel del terreno. Con la llegada de los Incas, en el siglo XV, los asentamientos iniciaron a tener un plano más regular. Las construcciones presentaron ángulos rectos, cubiertas a doble hoja, patios internos y cercos perimétricos ortogonales. Con la llegada de los conquistadores europeos, la residencia siguió siendo la tipología más importante en la elaboración arquitectónica. Se registra un cambio en la forma de habitar que muda de la tipología tradicional indígena a la residencia popular española y europea del siglo XIX, aunque influenciada por el contexto natural, por los materiales y por la mano de obra local, por las posibilidades económicas y por las costumbres de vida. La residencia de aquella época corresponde a una instalación común del período colonial: muchas habitaciones alrededor de uno, dos o tres patios. También las construcciones realizadas sucesivamente (siglos XIX y XX) mantienen este mismo esquema. En ese contexto se pueden individuar dos tipos de residencias: aisladas y agrupadas. El sitio dónde se construye la casa depende de las posibilidades económicas de la familia, las residencias importantes se encuentran generalmente en los centros de los poblados, como en el caso de la casa de la familia Aramburu en el centro de Cachi. Las residencias aisladas son situadas en relación con los recorridos y en proximidad del río. La producción arquitectónica de esta tipología es muy vasta, con diferenciaciones con base en la dimensión, al número de habitaciones y la colocación en el terreno. La orientación es condicionada por la presencia del Valle, de las montañas y de los vientos. Observando el paisaje se percibe un fuerte mimetismo con el paisaje generado por el empleo de materiales como la tierra y la piedra. Los elementos característicos de ambas tipologías constructivas son el patio central y el porche. El patio, elemento organizador del espacio, acoge las principales actividades: acogida de visitas, encuentros familiares
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Coltivazioni nella zona di Cachi Adentro e Payogasta (foto dell’autore). Cultivos en el área de Cahi Adentro y Payogasta (foto del autor)
di contenimento della pendenza del terreno. L’edificio presenta un portico esterno che si affaccia sull’area di lavoro. Tra le costruzioni analizzate nel dipartimento di Cachi, a livello tipologico non manifesta un netto contrasto tra le residenze di maggior pregio e quelle più umili [figura 24]. Si notano differenze principalmente nella cura dei dettagli, assenti nelle residenze popolari. Le pareti non vengono intonacate e presentano una texture meno raffinata in mattoni adobe o pietra a vista. Nella zona di La Paya è presente una tipologia che si differenzia per alcune caratteristiche dalle residenze finora analizzate. Le stanze si sviluppano intorno a un patio, ma non presentano la regolarità degli esempi precedenti, aggregandosi con recinti indipendenti. L’elemento del portico non compare e le stanze non hanno una funzione ben definita. I muri sono in pietra e malta d’argilla con coperture a doppia falda in paglia e terra. È evidente la relazione con le tipologie preispaniche. Un altro esempio che rappresenta questa tipologia, sempre nell’area di La Paya, è una costruzione risalente al secolo XIX. 3.4 Un dipartimento contadino Come nel resto della regione, l’economia del Dipartimento di Cachi è bastata sulla produzione agricola. Il sistema produttivo agricolo è caratterizzato dalla presenza di latifondi che appartenevano alle famiglie proprietarie delle Haciendas fondate durante la dominazione spagnola. Le espropriazioni dei due latifondi, l’Hacienda de Cachi nel 1950 e la Finca Palermo nel 1986, causarono profonde trasformazioni nella locazione dei terreni agricoli e una rottura nel meccanismo di semi schiavitù tra il proprietario terriero e il contadino. Tuttavia gli agricoltori, oggi detentori di piccoli appezzamenti, continuano a dipendere dai grandi proprietari terrieri e non riescono a uscire
y elaboración de trabajos artesanales. El porche constituye un elemento importante e indispensable que permite la transición entre espacio externo e interior, siendo un espacio abierto y cubierto resulta una solución al problema de la fuerte radiación solar. Entre Cachi y Payogasta, a lado de la calle, se encuentra un importante ejemplo de residencia aislada. Es la casa de la familia Chiliguay, fechada fin de siglo XIX. El patio, sin porche interior, es definido por dos bloques ortogonales donde se encuentran las habitaciones, mientras que los frentes restantes están cerrados por muros de contención de la inclinación del terreno. El edificio presenta un porche externo que se asoma sobre el área de trabajo. Entre las construcciones analizadas en el departamento de Cachi, a nivel tipológico no se advierte un contraste neto entre las residencias de mayor cualidad y las más humildes, cuya diferencia resulta evidenciada solo por el cuidado de los detalles, ausentes en las residencias populares. Las paredes no son revestidas y presentan una textura menos refinada de ladrillos de adobe o piedra a vista. En la zona de La Paya hay una tipología que se distingue por algunas características con respecto a las residencias hasta ahora analizadas. Las habitaciones se desarrollan alrededor de un patio que se incorpora con cercos independientes, sin la regularidad de los ejemplos ya analizados. El elemento del porche no comparece y las habitaciones no tienen una función bien definida. Los muros son de piedra y argamasa de arcilla con cubiertas a dos aguas en paja y tierra. Es evidente la relación con las tipologías prehispánicas. Otro ejemplo que representa esta tipología, siempre en el área de La Paya, es una construcción que remonta al siglo XIX. 3.4 Un departamento campesino Al igual que en el resto de la región, la economía del Departamento de
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da una situazione di povertà. 3.4.1 La struttura produttiva agraria La struttura produttiva agraria del Dipartimento di Cachi è caratterizzata da una distribuzione irregolare dei terreni coltivabili. La maggior parte degli
Cachi se basa sobre la producción agrícola. El sistema productivo agrícola está caracterizado por la presencia del latifundio pertenecientes a las familias propietarias de Haciendas fundadas durante el dominio español. La expropiación de los latifundios, la Hacienda de Cachi en 1950 y la Finca
appezzamenti presenta una superficie minore di 5 ettari, riconducibile ai piccoli produttori. Secondo il Censimento Nazionale Agricolo del 2008, il 60% degli appezzamenti occupa appena il 2% della superfice coltivabile totale, mentre i grandi proprietari (più di 50 ettari per appezzamento) possiedono solo il 3,6% degli appezzamenti ma occupano il 94,6% della superficie coltivabile. La maggior parte della terra coltivabile è in mano di pochi, che la amministrano in forme simili al latifondo. Nel Dipartimento, la metà dei contadini ha in affitto la terra che coltiva, con forme di locazione che conservano alcune caratteristiche tipiche dell’epoca delle Haciendas. L’altra metà, sono piccoli produttori che hanno ottenuto la proprietà della terra dopo le espropriazioni oppure la hanno acquistata dai latifondisti. Le forme di locazione possono essere per canone semplice o per mezzadria. Nel primo caso, il contadino paga un affitto annuo per la terra, mediante un canone fisso stabilito in base al valore del prodotto coltivato. Nel secondo caso il contadino fa un accordo con in proprietario della terra che mantiene la metà del raccolto prodotto. Negli ultimi anni, la maggiore domanda di terra, dovuta all’espansione della coltivazione della vite e del turismo, causa un aumento delle locazioni a discapito del contadino che non ha i mezzi sufficienti per trarre un guadagno dalla coltivazione dell’uva. Il contadino è costretto a vendere l’uva raccolta a
Palermo en 1986, causaron profundas transformaciones en el arriendo de terrenos agrícolas y una ruptura en el mecanismo de semi esclavitud entre el dueño de grandes terrenos y el campesino. Aun así, hoy en día los pequeños productores continúan dependiendo de los grandes propietarios de terrenos, los cuales no les permiten lograr salir de su pobreza. 3.4.1 La estructura productiva agraria La estructura productiva agraria del Departamento de Cachi está caracterizada por una distribución irregular de los terrenos cultivables. La mayoria de las parcelas presenta una superficie menor de 5 hectáreas, atribuible a los pequeños productores. Según el Censo Nacional Agrícola del 2008, el 60% de las parcelas ocupa en cuanto el 2% de la superficie cultivable total, mientras que los grandes propietarios, más de 50 hectáreas por parcela, posee sólo el 3,6% de las parcelas, pero ocupan el 94,6% de la superficie cultivable. Una gran parte de la tierra cultivable está en mano de pocos, que la administran en formas parecidas al latifundio. En el Departamento, la mitad de los campesinos tienen en alquiler la tierra que cultivan, con formas de arriendo que conservan algunas características típicas de la época de las Haciendas. Otra mitad, son pequeños productores que han conseguido la propiedad de la tierra después de las expropiaciones o bien la han adquirido de los latifundistas. Las formas de arriendo pueden
Incremento percentuale produzione di vino, fonte INV. Incremento porcentual producción de vino, funte INV
Cachi
Cafayate
Molinos
San Carlos
Produzione di uve destinate ad elaborare vini e mosti, media annuale (quinquennio 2011-2016) quintale (q) Producción uva destinada a elaborar vinos y mostos, media annual (quinquenio 2011-2016) - quintales (q) Cachi 3008
Cafayate 223295
Molinos 5682
San Carlos 45716
Vino elaborato, media annuale (quinquennio 2011-2016) - ettolitri (hl)
s
Elaboración de vinos, media anual (quinquenio 2011-2016) - hectolitros (hl) Cachi 202
2012
48
2013
2014
2015
Cafayate 178104
Molinos 6989
San Carlo 18593
imprese più grandi che hanno la possibilità di elaborarla a vino e ricavarne i maggiori profitti. 3.4.2 La produzione dei vini di altura Le nuove tecnologie di elaborazione del vino e la crescente domanda di vini d’altura, hanno permesso lo sviluppo delle varietà di uva anche nelle zone più alte della Valle. Il Dipartimento di Cachi, che prima era una zona dove il coltivo della vita era finalizzato alla produzione artigianale di vino, diventa un’area adatta all’elaborazione del vino d’altura. Negli ultimi anni, nel Dipartimento, sono state avviate sei imprese per la produzione del vino d’altura. Alcune combinano questa attività con il turismo e la superficie di terreno coltivato non supera i 5 ettari, mentre altre hanno
Destinazione dell’uva prodotta da ciascun dipartimento. Destino de la uva producida por cada
ser por canon simple o por aparcería. En el primer caso, el campesino paga un alquiler anual por la tierra, a través de un canon fijo establecido con base al valor del producto labrado. En el segundo caso el campesino hace un acuerdo con el propietario de la tierra que mantiene la mitad del producto recogido. En los últimos años, la mayor demanda de tierra, debida al cultivo de la vid y el turismo, causa un aumento en los arriendos perjudicando al campesino que no tiene los medios suficientes para llevar una renta del cultivo de la uva. El campesino resulta así obligado a vender la uva recogida a empresas más grandes que tienen la posibilidad de elaborarla a vino y sacar de ello los mayores provechos. 3.4.2 La producción del vino de altura Las nuevas tecnologías de elaboración del vino y la creciente demanda
departamento Produzione di uva per vitigno media annuale (quinquennio 2011-2016) - quintale (q) Producción uva por variedades media annual (quinquenio 2011-2016) - quintales (q)
Cafayate
Cachi
1%
11%
Sauvignon 53 (1.72%)
4% Torrontes Riojano 81 (2.65%) Cereza 5 (0.16%) Criolla chica 11 (0.36%) Cabernet Sauvignon 11 (0.36%)
Malbec 2683 88%
85%
Otras variedades 385 12% Merlot 146 (4.76%)
97% Pinot Negro 58 (1.88%)
San Carlos
Syrah 12 (0.40%)
Molinos
Tannat 8.2 (0.27%)
2%
1%
46%
Futura vinificazione annuale - ettolitri (hl). Tutte le uve prodotte in un dipartimento sono elaborte nello
52%
stesso Elaboración de vinos anual futura - hectolitros (hl) Toda la uva producida en un departamento viene elaborada en el mismo 1%
98%
Cachi - Cafayate - Molinos - San Carlos - Catamarca - Tucuman - Mendoza
Cachi 1753
Cafayate 167879
Molinos 3857
San Carlos 34334
una produzione più industriale con superfici oltre i 20 ettari. Il fermento dovuto alla crescente attività vitivinicola e turistica, ha generato un aumento del prezzo della terra e un conseguente aumento delle locazioni. I contadini sono consapevoli delle possibilità di crescita della produzione
de vinos de altura han permitido también el desarrollo de las variedades de uva en las zonas más altas del Valle. El Departamento de Cachi, que primeramente fue una zona donde el cultivo de la vid fue finalizado a la producción artesanal de vino, se convierte en un área apta a la elaboración
vitivinicola, anche se al momento nel dipartimento non esiste una cantina capace di elaborare l’uva che si produrrà nei prossimi anni. Effettuando un’analisi dei dati pervenuti dall’Instituto Nacional de Vitivinicultura si evince che Cachi risulta il dipartimento della Valle Calchaquí con il minor numero di uva elaborata a vino, però presenta una tendenza di crescita annuale più elevata rispetto agli altri dipartimenti. Questo dimostra come negli ultimi anni ci sia una crescita notevole per questo prodotto. Inoltre Cachi, risulta l’unico dipartimento della Valle che esporta la maggior parte dell’uva prodotta per farla elaborare in altri dipartimenti. Questo causa un danno notevole all’economia e allo sviluppo dei contadini che non possono trarre un maggior guadagno dalla vendita del prodotto finito. La varietà di uva con la maggior produzione del dipartimento è il Malbec, vitigno tipico della regione nord-ovest argentina. Nel seguente grafico verrà illustrata la produzione del dipartimento per varietà di vitigno.
del vino de altura. En los últimos años, en el Departamento, han nacido seis empresas para la producción del vino de altura. Algunos combinan esta actividad con el turismo y la superficie de terreno labrado no supera las 5 hectáreas, mientras que otras tienen una producción más industrial con superficies más allá de las 20 hectáreas. El fermento debido a la creciente actividad vitivinícola y turística ha engendrado un aumento del precio de la tierra y un consiguiente aumento de los arriendos. Los campesinos son conscientes de las posibilidades de crecimiento de la producción vitivinícola, aunque al momento en el departamento no existe una bodega como cooperativa capaz de elaborar la uva que se cultivara en los próximos años. Efectuando un análisis de los datos obtenidos por el Instituto Nacional de Vitivinicultura se deduce que Cachi resulta el departamento del Valle Calchaquí con el menor número de uva elaborada a vino, pero presenta una tendencia de crecimiento anual más elevada con respecto de los otros departamentos. Éste demuestra como en los últimos años haya un crecimiento notable por este producto. Además, Cachi, resulta el único departamento del Valle que exporta la mayor parte de la uva producida para hacerla elaborar en otros departamentos. Esto causa un daño notable a la economía y al desarrollo de los campesinos que no pueden llevar de ello una mayor renta de la venta del producto terminado. La variedad de uva con la mayor producción del departamento es el Malbec, cepa típica de la región Noroeste argentina. En el siguiente gráfico será ilustrada la producción del departamento por variedad de cepa.
3.5 Conclusioni In questo terzo capitolo sono state descritte le diverse caratteristiche del Dipartimento di Cachi con l’obiettivo di comprendere il sistema esistente, sia insediativo che agricolo. Alla luce delle questioni considerate emergono alcune problematiche. Le costruzioni architettoniche e urbane degli ultimi anni non considerano il valore patrimoniale dell’esistente, sia per quanto riguarda l’ambiente naturale che il costruito. Lo straordinario processo storico insediativo del dipartimento ha lasciato esempi notevoli che sono espressione di un territorio ricco di cultura, tuttavia i numerosi siti archeologici e i villaggi non sono valorizzati dalle nuove politiche urbane. Il Dipartimento presenta un territorio rurale da preservare. I contadini, con il loro lavoro nei campi, contribuiscono a definire il paesaggio. La tutela del paesaggio è strettamente collegata al recupero e mantenimento delle pratiche agricole tradizionali e soprattutto alla possibilità di valorizzazione delle attività agricole. Il sistema agricolo presenta evidenti diseguaglianze tra i grandi proprietari terrieri e i piccoli produttori, queste sono accentuate nel settore vitivinicolo che si sta sviluppando negli ultimi anni. Risulta quindi necessario considerare la crescita dei settori turistico e vitivinicolo, non come una minaccia per la comunità agricola, ma come una possibilità di sviluppo socio-economico. Questo sarà possibile grazie ad un intervento di ricucitura del sistema esistente, che attraverso l’architettura, possa incorporare la tutela del patrimonio territoriale e l’economia agricola.
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3.5 Conclusiones En este tercer capítulo han sido descritas las diferentes características del Departamento de Cachi con el objetivo de comprender el sistema existente sea de asentamiento que agrícola. A la luz de las cuestiones consideradas emergen unos problemas. Las producciones arquitectónicas y urbanas de los últimos años no consideran el valor patrimonial de lo existente, sea por cuánto concierne el entorno natural que lo construido. El extraordinario proceso histórico de asentamiento del departamento ha dejado ejemplos notables que son expresión de un territorio rico en cultura. Sin embargo, los numerosos sitios arqueológicos y las aldeas no son valorizadas por las nuevas políticas urbanas. El Departamento presenta un territorio rural que se debe preservar. Los
1 Nevado de Cachi di 6.360 m slm e Nevado de Palermo di 6.120 m slm. 2 La cultura santamariana è stata una civiltà che si è sviluppata nel nord-ovest argentino tra il 1200 e il 1470 dc. 3 Istituzione spagnola vigente fin dal Medioevo nei territori iberici e introdotta nelle colonie d’America all’indomani della conquista (16° sec.). In base al sistema dell’e. gli abitanti di un villaggio indigeno, o gruppo di villaggi, venivano affidati a un colono spagnolo (encomendero) cui spettava il compito di proteggerli e provvedere alla loro cristianizzazione, nonché l’obbligo di prestare servizio militare. Gli encomenderos, in genere militari che avevano partecipato alla conquista, erano autorizzati a riscuotere dagli indigeni tributi in natura o in forma di lavoro obbligatorio. 4 Prodotto di un meticciaggio tra cultura europea e indigena.
campesinos, con su trabajo en los campos, contribuyen a definir el paysaje, cuya tutela está estrechamente unida a la recuperación y mantenimiento de las prácticas agrícolas tradicionales y sobre todo a la posibilidad de valorización de estas mismas. El sistema agrícola presenta evidentes desigualdades entre los grandes terratenientes y los pequeños productores, estas son acentuadas en el sector vitivinícola que se ha venido desarrollando en los últimos años. Resulta por lo tanto necesario considerar el crecimiento de los sectores turísticos y vitivinícola, no como una amenaza hacia la comunidad agrícola, pero como una posibilidad de desarrollo socioeconómico. Ésta será posible gracias a una intervención de remiendo del sistema existente, que, mediante la arquitectura, podrá incorporar la tutela del patrimonio territorial y la economía agrícola.
Capitolo quarto Cuarto capítulo
Una strategia di sviluppo per il dipartimento di Cachi Una estrategia de desarrollo para el departamento de Cachi 4.1 Strategia Le analisi descritte nei precedenti capitoli hanno permesso di definire una strategia territoriale che possa riattivare processi di sviluppo locale nel Dipartimento di Cachi. La valorizzazione culturale e turistica costituisce uno dei fattori essenziali per la determinazione di questa strategia, che deve essere necessariamente integrata con altre risorse, di natura economica e sociale. La presenza turistica nel dipartimento è in continua crescita, il paesaggio suggestivo e la grande offerta di siti di interesse patrimoniale spingono i visitatori a raggiungere questo remoto dipartimento, arrivando da Salta o dal sud della Valle Calchaquí. Il turismo rurale risulta un altro aspetto fondamentale: gli abitanti dei villaggi, con la loro attività agricola, contribuiscono a definire un paesaggio caratteristico nel quale il visitatore può immergersi negli usi e costumi tradizionali. Con l’ausilio di un software di georeferenziazione, è stata realizzata una mappatura del patrimonio archeologico e architettonico, che individua i siti di interesse culturale e turistico, in relazione ai tracciati e all’edificato esistente. Questa mappa è stata integrata dai dati relativi alla produzione agricola del dipartimento, attraverso l’inserimento delle particelle del catasto rurale. Lo studio del sistema agricolo del dipartimento ha permesso di determinare come la produzione vitivinicola del dipartimento sia in aumento negli ultimi anni. Approfondendo il tema, con i dati forniti dall’Instituto de Vitivinicultura Argentino, è stato possibile georeferenziare i campi coltivati a vigna e le cantine presenti nel dipartimento con i relativi dati di produzione. Ne è emerso che la maggior parte dell’uva prodotta nel dipartimento viene elaborata in altri dipartimenti e al punto che i contadini, considerate le piccole quantità di uva raccolta, non riescono a sostenere economicamente la produzione del vino. La strategia proposta mira a integrare la produzione agricola con il sistema dei siti di interesse patrimoniale, generando itinerari di ecoturismo e tutela ambientale. La creazione di una rete per la vitivinicultura consente ai contadini di originare forme di produzione cooperativa, le quali permettono di elaborare tutta l’uva prodotta in una sola cantina sociale, ammortizzando i costi di produzione che gravano sui singoli agricoltori. L’elemento principale del sistema proposto è infatti, quello di un polo di produzione vinicola che,
4.1Estrategia Los análisis descritos en los anteriores capítulos han permitido definir una estrategia territorial que pueda reactivar procesos de desarrollo local en el Departamento de Cachi. La valorización cultural y turística constituyen factores esenciales para la determinación de esta estrategia, que es preciso integrar con otros recursos, de naturaleza económica y social. La presencia turística en el departamento está en continuo crecimiento, el paisaje sugestivo y la gran oferta de sitios de interés patrimonial, incitan a los visitadores a alcanzar este remoto departamento, llegando de Salta o del sur del Valle Calchaquí. El turismo rural resulta otro aspecto fundamental: los habitantes de las aldeas, con su actividad agrícola, contribuyen a definir un paisaje característico en el que el visitador puede sumergirse en los empleos y costumbres tradicionales. Por el uso del software SIG se ha realizado una cartografía del patrimonio arqueológico y arquitectónico, que localiza los sitios de interés cultural y turístico, en relación con los trazados y con lo construido existente. Asimismo, a este mapa han sido integrado los datos relativos a la producción agrícola del departamento, por la inserción de las parcelas del catastro rural. El estudio del sistema agrícola del departamento ha permitido determinar cómo la producción vitivinícola del departamento sea en aumento en los últimos años. Profundizando el tema, con los datos provistos por el Instituto de Vitivinicultura argentino, ha sido posible georreferenciar los campos labrados a viña y las bodegas presentes en el departamento con los relativos datos de producción. Es emergido de ello que la mayor parte de la uva producida en el departamento es elaborada en otros departamentos al punto que los campesinos, tenido en cuenta de las pequeñas cantidades de uva recogida, no logran sustentar económicamente la producción del vino. La estrategia propuesta punta a integrar la producción agrícola con el sistema de los sitios de interés patrimonial, engendrando itinerarios de ecoturismo y tutela ambiental. La creación de una red mediante la vitivinicultura permitiría que los campesinos se organizaran para originar formas de producción en cooperativa, alcanzando la posibilidad de elaborar toda la uva producida en una sola bodega social y amortizando los costes de producción que cargan sobre los individuales productores. El elemento principal del sistema propuesto es en efecto, aquel de un polo de producción vinícola que, además de absolver la función industrial, también suple de centro eno-cultural por la
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Servizi e zone archeologiche Servicios y zonas arqueologicas
3
Ospedale Hospital
CS
Centro de Salud
PS
Puesto de Salud
PF
Puesto fijo Scuola primaria e socondaria Escuela primaria y secundaria Scuola primaria Escuela primaria Siti archeologici Sitios arqueologicos 1. El Tero 2. Las Pailas 3. Puerta la Paya - Casa Morada 4. Fuerte de Cortaderas 5. Potrero de Payogasta 6. Corral de Algarroba
Sistema vitivinicolo Sistema vitivinícola Vigneti georeferenziato, fonte INV Viñedos georeferenciado, fuente INV
Cantine esistenti Bodegas existentes
Punti di informazione per gli itinerari ecoturistici Punti di conferimento uva Puntos de información para itinerarios ecoturísticos Puntos de recolección de uvas Itinerari ecoturistici proposti Itinerarios de ecoturismo propuestos 1. Cachi - El Quipón - San Gerónimo - Payogasta 2. Cachi - Cimitero di Cachi - Las Pailas 3. Cachi - El Tero - Cachi Adentro - Corral de Algarroba 4. Cachi - Casa Rosada - Puerta la Paya
Area di influenza percorribile a piedi (3km) Area de influencia, transitable a pié (3 km)
Area del polo di produzione vitivinicola Área del polo de producción de vino
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oltre ad assolvere la funzione industriale, funge anche da centro enoculturale per la promozione e valorizzazione del paesaggio rurale, consentendo ai visitatori di conoscere la realtà agricola del dipartimento. L’area idonea allo sviluppo di questo intervento risulta la località di Payogasta. Il piccolo villaggio,
promoción y valorización del paisaje rural, permitiéndoles a los visitadores de conocer la realidad agrícola del departamento. El área idónea al desarrollo de esta intervención resulta la localidad de Payogasta. La pequeña aldea, situado en una posición privilegiada por la vecindad a la calle que conecta
situato in una posizione privilegiata per la vicinanza alla strada che collega la valle Calchaquí a Salta (capitale della provincia), si trova sull’antico tracciato del “camino Inca” ed è la porta di accesso ai siti archeologici risalenti al periodo incaico (Fuerte de Cortaderas e Potrero de Payogasta) situati nella zona nord del dipartimento di Cachi, che rimangono spesso esclusi dai circuiti turistici a causa delle pessime condizioni dell’infrastruttura viaria. La presenza di un centro per la promozione del paesaggio rurale in questa zona, incentiverebbe lo sviluppo della parte nord del dipartimento in previsione di una futura pavimentazione della Ruta Nacional 40. Il sistema, oltre al polo produttivo principale, è caratterizzato da una serie di diversi piccoli poli. Questi nodi assolvono la funzione di punti di conferimento dell’uva prodotta e, allo stesso tempo, possono essere dei centri di informazione per gli itinerari ecoturistici. La loro localizzazione è sempre a una distanza inferiore ai 3 km dai campi coltivati a vigna e dai siti di interesse patrimoniale, in modo che siano facilmente raggiungibili a piedi. Gli itinerari ecoturistici raggiungono i diversi poli partendo dal villaggio di Cachi, e arrivano sino ai siti di interesse patrimoniale del dipartimento. Si estendono per una lunghezza massima di 15 km, in modo che siano percorribili anche in bicicletta: Itinerario 1. Cachi – Payogasta. Dal centro storico del villaggio di Cachi al centro storico del Villaggio di Payogasta, passando dalle località di El Quipón e San Gerónimo. Itinerario 2. Cachi – Las Pailas. Dal centro storico del villaggio di Cachi al sito archeologico di Las Pailas, passando dal bivio del cimitero di Cachi. Itinerario 3. Cachi – Corral de Algarroba. Dal centro storico del villaggio di Cachi al sito archeologico di Corral de Algarroba, passando dalla località di Cachi Adentro Itinerario 4. Cachi – Puerta la Paya. Dal centro storico del villaggio di Cachi al sito archeologico di Puerta la Paya – Casa Rosada, percorrendo la Ruta Nacional 40
el valle Calchaquí a Salta (capital de la provincia), se encuentra sobre el antiguo trazado del “camino del inca” y es la puerta de acceso a los sitios arqueológicos que remontan al período incaico, Fuerte de Cortaderas y Potrero de Payogasta, situado en la zona Norte del departamento de Caqui, que a menudo se ven excluidos por los circuitos turísticos a causa de las pésimas condiciones de la infraestructura vial. La presencia de un centro por la promoción del paisaje rural en esta zona incentivaría el desarrollo de la parte Norte del departamento en previsión de una futura pavimentación de la Ruta Nacional 40. El sistema, además del polo productivo principal, es caracterizado por una serie de pequeños polos. Estos nudos absuelven la función de puntos de asignación de la uva producida y, al mismo tiempo, pueden ser centros de información de los itinerarios ecoturísticos. Su localización siempre está a una distancia inferior a los 3 km de los campos labrados a viña y de los sitios de interés patrimonial, para que sean fácilmente alcanzables. Los itinerarios ecoturísticos alcanzan los muchos polos partiendo de la aldea de Cachi, y llegan hasta a los sitios de interés patrimonial del departamento. Se extienden por un largo máximo de 15 km, de modo que también sean practicables en bicicleta: Itinerario1. Cachi - Payogasta. Del casco antiguo de la aldea de Cachi al casco antiguo de la Aldea de Payogasta, yendo a casa de las localidades de El Quipón y San Gerónimo. Itinerario2. Cachi - Las Pailas. Del casco antiguo de la aldea de Cachi al sitio arqueológico de Las Pailas, pasando por la encrucijada del cementerio de Cachi. Itinerario3. Cachi - Corral de Algarroba. Del casco antiguo de la aldea de Cachi al sitio arqueológico de Corral de Algarroba, pasando por la localidad de Cachi Adentro. Itinerario4. Cachi - Puerta el Paya. Del casco antiguo de la aldea de Cachi al sitio arqueológico de Puerta el Paya - Casa Rosada, recorriendo la Ruda Nacional 40.
4.2 La cantina sociale di Payogasta 4.2.1 Concept Il villaggio di Payogasta presenta un centro storico composto da pochi isolati ed è attraversato dal tracciato della Ruta Nacional 40. La crescita degli ultimi anni ha generato una nuova urbanizzazione verso nord, che non rispetta minimamente la morfologia del villaggio. Il reticolo idrico è composto dal fiume Calchaquí e dai numerosi canali di irrigazione che nascono dalle
4.2. La Bodega social de Payogasta 4.2.1 Concept La aldea de Payogasta presenta un casco antiguo compuesto por pocas manzanas y cruzado por el plano de la Ruta Nacional 40. El crecimiento de los últimos años ha engendrado una nueva urbanización hacia el Norte, que no respeta mínimamente la morfología de la aldea. El retículo hídrico está compuesto por el río Calchaquí y de los numerosos canales de riego
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TRACCIATI, EDIFICATO E PROGETTO RED VIAL, EDIFICADO Y PROYECTO
COLTURE ESISTENTI, VIGNETI PROPOSTI CULTIVOS EXISTENTES, VIÑEDOS PROPUESTOS
RETICOLO IDRICO RETICULO ÍDRICO
ELEVAZIONE DEL TERRENO ELEVACIÓN DEL TERRENO
0 0.1
0.5
1KM
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deviazioni dei suoi affluenti; questi presentano un grado di salinità migliore rispetto al loro emissario e sono quindi idonei all’irrigazione dei campi. La deviazione degli affluenti avviene più a monte dove, circa ogni 300 metri, si ramificano i diversi canali tra i campi. In prossimità dell’edificato sono
que nacen de las desviaciones de sus afluentes; estos presentan un grado de salinidad mejor con respecto a su emisario y son por lo tanto idóneos para el riego de los campos. La desviación de los afluentes ocurre más aguas arriba dónde, acerca de cada 300 metros, se dividen los muchos canales entre los
presenti diversi campi coltivati che si sviluppano su due fasce, una più a monte, in corrispondenza del tracciato della Ruta 40 e l’altra più a valle che segue il letto del fiume Calchaquí. Tra queste due fasce, in prossimità della nuova urbanizzazione, è presente una vasta area di terreno incolto dove gli unici segni morfologici sono i solchi dei canali di irrigazione e i sentieri che i contadini utilizzano per raggiungere i campi, in questa zona il terreno aumenta leggermente la sua pendenza (massimo 20%) e crea una differenza di quota tra le due fasce di coltivazioni. Questa area risulta la più idonea allo sviluppo del progetto di una cantina sociale per diverse ragioni: il facile accesso dalla strada principale, la pendenza del terreno che aiuta nei processi di vinificazione a caduta, l’ampia area incolta che può essere occupata da nuovi vigneti e infine la presenza dei canali di irrigazione che consentono il facile accesso all’acqua. L’acqua risulta uno degli elementi principali nei processi di vinificazione in cantina ed è per questa ragione che il tracciato di un canale di irrigazione risulta il principio generatore del progetto. In corrispondenza di quest’ultimo viene inserito il volume di distribuzione dell’edificio, che consente il movimento delle persone e dei prodotti. Questa “stecca” segue la pendenza del terreno e, come una sorta di acquedotto, genera il percorso dell’acqua all’interno di esso. Questo crea un margine rispetto all’area urbanizzata di recente costruzione, in modo che si possa limitare l’espansione di forme urbane che non rispettano la morfologia originale del villaggio e incidono negativamente sul suo valore patrimoniale. Le funzioni relative alla produzione della cantina sono invece ubicate in tre corti disposte su tre diverse quote del terreno, ognuna di esse è raggiunta da un sentiero generato seguendo le curve di livello. Nel resto dell’area incolta sono state proposte le nuove coltivazioni a vigna che recuperano l’orientamento e la divisione dei campi esistenti, e sono dotate di un nuovo sentiero che segue le curve di livello. I filari delle vigne saranno orientati seguendo le linee di massima pendenza della collina, ortogonalmente alle curve di livello, in modo da regimare il deflusso delle acque e ridurre i rischi di erosione e smottamento. 4.2.2 Progetto Raggiungendo il progetto dalla zona urbanizzata del villaggio di Payogasta, ci si imbatte in un solido volume in pietra che affiora dalla collina e si estende ortogonalmente rispetto alle curve di livello; a questo volume si può accedere tramite un sentiero esistente che accompagna il visitatore sino alla parte alta dell’edificio oppure tramite diversi sentieri che si snodano nelle vigne seguendo le curve di livello della collina. Arrivando in cima alla collina si
campos. En proximidad de lo construido hay muchos campos labrados que se desarrollan sobre dos fajas, una más agua arriba, en correspondencia del plano de la Ruta 40 y otra más a valle que sigue el cauce del río Calchaquí. Entre estas dos fajas, en proximidad de la nueva urbanización, hay una vasta área de terreno baldío dónde las únicas señales morfológicas son los surcos de los canales de riego y las sendas que los campesinos utilizan para alcanzar los campos. En esta zona el terreno aumenta ligeramente su inclinación, máximo 20%, y crea una diferencia de cuota entre las dos fajas de cultivos. Esta área resulta la más idónea al desarrollo del proyecto de una bodega social por muchas razones: su fácil acceso por la calle principal, la inclinación del terreno que ayuda en los procesos de vinificación por gravedad, la amplia área incultivada que puede ser ocupada por nuevas viñas auxiliándose de la presencia de los canales de riego que permiten el fácil acceso al agua. El agua resulta uno de los elementos principales en los procesos de vinificación y es por esta razón que el elemento de un canal de riego constituye el principio generador del proyecto. En correspondencia de este último es insertado el volumen de distribución del edificio, que permite el movimiento de las personas y los productos. Este “listón” sigue la inclinación del terreno y, como un tipo de acueducto, engendra el recorrido del agua dentro de ello. Esto crea un margen con respecto del área urbanizada de reciente construcción, de modo que se pueda limitar la expansión de formas urbanas que no respetan la morfología original de la aldea e inciden negativamente en su valor patrimonial. Las funciones relativas a la producción de la bodega son ubicadas en cambio en tres cortes dispuestas sobres tres terrazas distintas, cada una de ellas es alcanzada por una senda engendrada siguiendo las curvas de nivel. En el resto del área inculta han sido propuestas los nuevos cultivos a viña que recobran la orientación y la división de los campos existentes, y son dotadas con una nueva senda que sigue las curvas de nivel. Las hileras de las viñas serán orientadas siguiendo las líneas de máxima inclinación de la colina, ortogonalmente a las curvas de nivel, de modo que retengan el flujo de las aguas y reduzcan los riesgos de erosión y derrumbe. 4.2.2 Proyecto Alcanzando el área proyecto desde la zona urbanizada de la aldea de Payogasta, se da con un sólido volumen de piedra que aflora de la colina y se extiende ortogonalmente con respecto de las curvas de nivel; a este volumen se puede acceder por una senda existente que acompaña al visitador hasta a la parte alta del edificio o bien por muchas sendas que serpentean entre
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PLANIVOLUMETRIA PLANIVOLUMETRÍA
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accede al volume che si presenta come un grosso muro di pietra scavato, questo nasconde sul suo lato opposto una piazza con diversi spazi: un’ampia zona centrale e una serie di piccoli spazi più intimi semicoperti che inquadrano il paesaggio. La piazza, nel suo impianto richiama l’orientamento dei filari
en las viñas siguiendo las curvas de nivel de la colina. Llegando encima de la cumbre se accede al volumen, que se presenta como un gran muro de piedra cavado, que esconde en el lado opuesto una plaza con muchos espacios: una amplia zona central y una serie de pequeños espacios más
delle vigne ed è chiusa su tre lati: il lato più lungo è occupato dal muro in pietra che presenta diverse aperture alte e fini, su uno dei lati corti invece è presente un edificio a pianta rettangolare senza divisioni interne che ospiterà le attività della comunità (richiamando la tipologia della Kallanka Inca), il terzo lato è chiuso da un fronte della prima corte della cantina vinicola. Dalla piazza si può accedere a due diversi ambienti definiti nel volume di pietra, uno è una zona di caffetteria e l’altro è la zona di amministrazione della cantina sociale. In prossimità del lato della piazza chiuso dal muro della cantina si trova l’accesso a quest’ultima. Entrando si incontra uno spazio caratterizzato dalla presenza di una cascata d’acqua che viene raccolta in una vasca per poi essere convogliata in un fine taglio nel pavimento, che accompagna il visitatore per tutta la durata della visita. In questo spazio è anche presente un piccolo accesso alla zona di servizio che permette la distribuzione tra le zone di lavoro della cantina. Il percorso espositivo continua con l’accesso alla prima corte coperta, questo spazio è dedicato alle operazioni di pigiatura dell’uva e fermentazione del mosto. La corte si presenta come un insieme di diversi volumi separati tra loro con delle aperture che consentono illuminazione e ventilazione, con al centro uno spazio dove albergano i tini di fermentazione del mosto. La copertura delle varie stanze è a falda generando un impluvio sulla copertura della tinaia per il recupero dell’acqua piovana che viene convogliata in una cisterna posizionata al di sotto della vasca menzionata precedentemente. I volumi ubicati sui bracci della corte presentano due livelli: al piano terra sono presenti le funzioni di produzione della cantina, spazi di servizio per gli operai, laboratori, zone di pigiatura dell’uva; il piano superiore è dedicato al percorso di visita, con una serie di stanze espositive che spiegano il processo di vinificazione, per poi passare a uno spazio più ampio coperto da una serie di elementi trasversali che consentono un’illuminazione zenitale, dove degustare il mosto; questo spazio inoltre consente il cambiamento di quota da un braccio all’altro della corte. L’ultimo braccio è costituito da tre stanze dalle quali è possibile osservare le vasche di pigiatura presenti al piano inferiore, grazie a delle aperture realizzate nel solaio. Terminato il percorso nella prima corte, si accede nuovamente al volume di pietra. Seguendo la linea d’acqua si entra nel secondo spazio, nel quale sono presenti i servizi disponibili per i visitatori. Si accede alla seconda corte che in pianta replica la composizione della prima, e nella quale sono ospitate le funzioni relative all’elaborazione del vino con i vari silos dove decanta.
íntimos semicubiertos que encuadran el paisaje. La plaza, en su instalación y orientación se inserta en la urdimbre de las hileras de las viñas y está cerrada en tres de sus lados: el lado más largo está ocupado por el muro de piedra que presenta muchas aberturas altas y finas. En uno de los lados menores, en cambio, hay un edificio a planta rectangular sin divisiones interiores, para hospedar las actividades de la comunidad, según la tipología del Kallanka inca, el tercer lado está cerrado por una frente de la primera corte del sótano vinícola. De la plaza se puede acceder a los muchos entornos definidos en el volumen de piedra, uno siendo una zona de cafetería y otro la administración de la bodega. En proximidad del lado de la plaza cerrada por el muro de la bodega se encuentra el acceso a esta misma. Entrando se encuentra un espacio caracterizado por la presencia de una cascada de agua que es recogida en una tina, para luergo encauzarse dentro de un para luego ser direccionada en un fino corte en el suelo, que acompaña el visitador a lo largo de toda su visita. En este espacio también hay un pequeño acceso a la zona de servicio que permite la distribución entre las zonas de trabajo de la bodega. El recorrido expositivo continuo con el acceso al primer corral cubierto. Este, este espacio es dedicado a las operaciones de pisa de la uva y a la fermentación del mosto. El corral se presenta como un conjunto de muchos volúmenes separados entre ellos por aberturas que permiten iluminación y ventilación, con en el centro un espacio dónde alojan las cubas de fermentación del mosto. La cobertura de las varias habitaciones es a hoja engendrando un impluvio sobre la cobertura de las cubas para la recuperación del agua pluvial que es dirigida hacia una cisterna situada debajo de la tina mencionada anteriormente. Los volúmenes ubicados en los brazos de la corte presentan dos niveles. A ras de la tierra están presentes las funciones de producción de la bodega: espacios de servicio para los obreros, zonas de pisa de la uva. El plano superior es dedicado al recorrido de la visita, con una serie de salas expositivas, donde se explica el proceso de vinificación, para luego pasar a un espacio más amplio cubierto por una serie de elementos transversales que permiten una iluminación cenital, dónde degustar el mosto; además este espacio permite el cambio de nivel de un brazo a otro del corral. El último brazo es constituido por tres habitaciones donde se puede observar las tinas de pisa presentes al nivel inferior, gracias a las aberturas realizadas en el desván. Acabado el recorrido en el primer corral, se accede de nuevo al volumen de piedra. Siguiendo la línea de agua se entra en el segundo espacio, donde se encuentran los servicios sanitarios
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In questo caso la copertura degli spazi è in forma di cupola, ispirandosi ai depositi circolari di origine precolombiana presenti nella valle Calchaquí. Questo tipo di copertura consente un miglioramento della ventilazione all’interno degli spazi. Anche in questo caso i volumi presenti sui bracci
disponibles para los visitadores. Se accede al segundo corral que en planta réplica la composición del anterior, y en el que son hospedadas las funciones relativas a la elaboración del vino con los silos dónde decanta. En este caso la cobertura de los espacios tiene forma de cúpula, inspirándose en los depósitos
della corte sono composti da due livelli: al piano terra sono presenti gli spazi dove vengono posizionati i silos e uno spazio adibito a laboratorio di imbottigliamento; al piano superiore invece, le stanze sui bracci ortogonali al muro di pietra consentono ai visitatori di osservare i silos di fermentazione, grazie a delle aperture realizzate nel solaio. Il braccio perpendicolare (nel quale avviene il passaggio di quota) è caratterizzato da uno spazio più ampio gradonato, adibito a piccola sala conferenze; anche in questo caso, coperto da una serie di elementi trasversali che consentono un’illuminazione zenitale. Il percorso espositivo continua nel volume di pietra dando accesso all’ultima corte. Questa differisce dalle precedenti per dimensione e impianto che è a pianta quadrata e risulta molto più ermetica, presenta infatti solo una piccola apertura che in prospetto evidenzia il braccio che consente il cambiamento di quota nel percorso espositivo. La quasi totale assenza di aperture è dovuta al fatto che questa corte assolve la funzione di invecchiamento del vino, per cui gli sbalzi termici e l’irraggiamento solare devono essere ridotti al minimo. Lo spazio centrale ospita le botti su tre gradoni; in corrispondenza del centro è stato inserito un grande volume nel quale sono state praticate piccole aperture per consentire una lieve illuminazione. Il percorso espositivo rimane a una quota superiore per consentire la suggestiva vista sulle botti. I bracci, anche in questo caso, sono a due livelli: al piano inferiore sono presenti gli spazi di deposito dove sono impilate le botti, mentre al piano superiore le varie stanze ospitano la cantina di invecchiamento delle bottiglie. Il braccio che consente il cambiamento di quota a livello della visita, è adibito a zona di degustazione e sarà coperto da una serie di elementi trasversali che consentono un’illuminazione zenitale. Il percorso culmina all’interno del volume di pietra nel quale sono state praticate delle aperture che consentono la vista sul paesaggio. Da questo spazio si può accedere alla zona delle vigne tramite una rampa esterna che costeggia tre vasche di depurazione dell’acqua, altrimenti si può accedere a una scala che porta alla copertura del volume di pietra da dove si può godere di una incredibile vista sulla valle. La copertura del volume di pietra è accessibile anche dal sentiero di accesso e culmina con un teatro all’aria aperta dal quale si può poi accedere alla copertura dell’ultima corte, nella quale è stata organizzata una piazza gradonata.
circulares de origen precolombinos presentes en el valle Calchaquí. Este tipo de cobertura permite una mejor ventilación de los espacios. También en este caso los volúmenes que forman los brazos del corral están articulados en dos niveles: a la llana tierra están presentes los espacios donde son posicionados los silos y un espacio destinados a laboratorio de embotellamiento; en el piso superior en cambio, las salas sobre los brazos ortogonales al muro de piedra les permiten a los visitadores de observar los silos de fermentación, gracias a las aberturas realizadas en el desván. El brazo perpendicular, donde ocurre el paso de nivel, es caracterizado por un espacio más amplio gradonado, destinado a pequeña sala conferencias; también en este caso, cubierto por una serie de elementos transversales que permiten una iluminación cenital. El recorrido expositivo continua en el volumen de piedra conduciendo al último corral, que difiere por dimensión y articulación planimétrica con respecto a los anteriores, ya que es cuadrado y mas cerrado, con sólo una abertura que, en el frente externo, evidencia el cambio de nivel en el recorrido expositivo. La casi total ausencia de aberturas es debida al hecho que en este lugar se deja enviejar el vino, por lo tanto hay que reducir a lo minimo los botes termicos y la radiación solar. El espacio central hospeda las barricas sobre tres terraplenes; en correspondencia del centro se ha insertado un gran volumen, con pequeñas aspilleras para permitir una leve iluminación. El recorrido expositivo queda a un nivel superior para permitir la sugestiva vista sobre las barricas. Los brazos, también en este caso, son a dos niveles: piso inferior se encuentran los almacenes donde están apiladas las barricas, mientras que al nivel superior las varias habitaciones hospedan la cava de envejecimiento de las botellas. El brazo que permite el cambio de cuota a nivel de la visita es destinado a zona de degustación y está cubierto por una serie de elementos transversales que permiten una iluminación cenital. El recorrido culmina dentro del volumen de piedra donde hay pequeña aberturas que enmarcan el paisaje. Desde este espacio se puede acceder a la zona de las viñas por un tramo externo que contiene tres tinas de depuración del agua, de otro modo se puede llegar a una escalera que conduce a la cobertura del volumen de piedra de donde se puede gozar de una increíble vista sobre el valle. La cobertura del volumen de piedra también es accesible de la senda de acceso y culmina con un teatro al aire libre cinectado a la cobertura del último corral, modelada en forma de plaza gradonada
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