Prodotto n. 3 (secondo lista ufficiale) Il sistema degli attrattori culturali nella costruzione della destinazione turistica del Medio Campidano
Fase n. 2 - Identificazione ed analisi delle buone pratiche e dei bisogni dei territori.
Azione n. 2.4 Strategie di Marketing.
Fase n. 3 – Marketing dei prodotti e dei territori
Azione n. 3.1 Posizionamento nel mercato dei prodotti tessili – tintori e per la bioedilizia.
Partner responsabile: Provincia del Medio Campidano
L’obiettivo del documento 1.1 La Provincia del Medio Campidano come Destinazione turistica 1.2 Gli attrattori culturali della Provincia 1.2.1 Il numero e la localizzazione 1.2.2 Le tipologie di attrattori culturali 1.2.3 La natura giuridica dei diversi attrattori 1.2.4 Le modalità di gestione delle strutture 1.2.5 L’offerta culturale delle diverse strutture vista come paniere di attributi 1.2.6 Le funzioni svolte dal personale coinvolto nelle strutture 1.2.7 L’offerta culturale delle diverse strutture vista come paniere di attributi 1.3 – I dati sulla fruizione degli attrattori culturali 1.3.1 Le modalità di rilevazione dei flussi 1.3.2 La dinamica della fruizione nel triennio 2006 - 2008 1.4 I dati sulle entrate finanziarie degli attrattori culturali 1.5 I rapporti con il territorio e le attività di promozione e comunicazione 1.6 Il grado di turisticità della Provincia 1.7 Confronto tra i dati di flusso turistico e quelli sulla fruizione degli attrattori culturali 1.8 Le principali criticità emergenti dall’analisi 1.9 I possibili percorsi per una migliore fruizione e valorizzazione degli attrattori culturali
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L’obiettivo del documento Una delle finalità del progetto riguarda la “Valorizzazione del turismo culturale e didattico come veicolo di promozione delle risorse ad uso no-food, nei territori rurali”. Il raggiungimento di tale obiettivo è previsto possa avvenire sulla base di “azioni di sviluppo” da attuare con l’applicazione di un modello locale sostenibile basato sull'applicazione congiunta di metodi di marketing territoriale tra le aree di studio del progetto”. Sempre secondo quanto indicato dal progetto approvato dall’UE, “Il marketing del radicamento di ciò che già esiste metterà in atto azioni di marketing territoriale, di animazione e promozione del nuovo”, mentre “il marketing di attrazione attiverà i meccanismi istituzionali e tutti gli strumenti utili a migliorare la capacità propositiva e competitiva nell'attrarre investimenti”. Il progetto prevede altresì che siano realizzate altre azioni volte a valorizzare “le peculiarità delle risorse locali con attività di marketing sensoriale ed emozionale dei territori rurali e dei prodotti e l’applicazione di un sistema di tracciabilità della filiera turistica che si integri con le risorse no-food e food, dell'artigianato tipico e artistico, della cultura, dell'enogastronomia”. Infine, è interesse del progetto porre in essere iniziative per la valorizzazione del “capitale socio-economico e culturale delle comunità locali, con particolare attenzione al ruolo della donna e dell'imprenditoria femminile”. In questo quadro si colloca il presente rapporto che cerca di concentrare l’attenzione su un aspetto del turismo culturale, quello rappresentato dall’insieme dei diversi attrattori culturali presenti nella Provincia e, segnatamente, delle diverse realtà “museali” presenti quasi in tutti i comuni della Provincia. Attraverso una sintesi delle principali caratteristiche descrittive di tale realtà, frutto di una ricerca svolta dalla Provincia nel 2008 con la collaborazione della società Monti&Taft, nel rapporto si pongono in relazione i dati disponibili riguardanti tali attrattori con quelli attinenti il sistema dell’accoglienza e, segnatamente, con i dati sulla domanda e sull’offerta di servizi turistici legati alla ricettività. L’obiettivo è quello di isolare le criticità presenti nella gestione di tali componenti del contesto culturale e individuare linee di intervento per una loro maggiore fruizione a scopo turistico e, conseguentemente, per un più incisivo contributo all’aumento dell’attrattività turistica del territorio della Provincia. La convinzione è che la valorizzazione delle risorse non–food individuate nel progetto Med-Laine non possano che essere veicolate anche per il tramite di attrattori come la anelata “rete” degli attrattori culturali, quali sedi della conservazione e della tutela delle radici del territorio e, nel contempo, quali contesti di reinterpretazione di queste stesse radici
3/48
1.1 – La Provincia del Medio Campidano come Destinazione turistica In letteratura la destinazione viene definita come “luogo obiettivo di viaggio” che un tu-rista o un escursionista “desidera visitare grazie alle attrazioni naturali o artificiali che es-so offre” (Franch, 2010). La conseguenza è che una destinazione è tale se dispone, da un lato, delle strutture e delle infrastrutture necessarie a tale scopo (trasporto, alloggio, ristorazione, attività ri-creative, ecc.) e, dall’altro, di un’adeguata capacità di “richiamo emozionale” legato alla notorietà e alla sua immagine. Più specificamente una destinazione turistica è il risultato sistemico di tre componenti dalle quali non si può prescindere (Tamma, 2002): a) uno spazio geografico; b) il riferimento ad un’offerta e ad un mercato; c) l’aggregato di risorse, strutture, attività e attori che in vario modo concorrono all’erogazione dell’offerta. Ciò che si rileva è che la destinazione emerge da tutti gli elementi poc’anzi descritti ma non coincide con nessuno di essi in modo specifico. Se si analizzano più nel dettaglio gli elementi che possono dare luogo a flussi turistici questi vengono classificati nei seguenti: 1. attrazioni, naturali o artificiali, tra le quali si annoverano quelle relative al tempo libero (parchi, centri commerciali, ecc.), quelle aventi rilevanza dal punto di vista culturale e architettonico (musei, aree archeologiche, chiese, monumenti, ecc.), quelle legate agli eventi o ad altre manifestazioni (culturali e sportive) che concorrono alla costruzione dell’immagine del luogo, quelle infine connesse con la pratica sportiva indoor e outdo-or; 2. elementi di accesso, che fanno riferimento alla dimensione geografica (la raggiungi-bilità della destinazione), a quella socio-politica (riferita invece alle condizioni di vario tipo, per esempio autorizzazioni o permessi di soggiorno, in base alle quali si può rag-giungere la destinazione) e a quella economica (al costo cioè che i turisti devono so-stenere per recarsi e soggiornare in una destinazione); 3. informazione, attraverso la quale, soprattutto gli attori pubblici supportano quelli pri-vato con azioni di marketing volte a comunicare ai mercati obiettivo la propria offerta territoriale
4/48
4. accoglienza e ricettività, che coinvolgono tutti gli attori, dai cittadini agli operatori specializzati i quali ultimi, sotto l’aspetto puramente manageriale, sono chiamati a ren-dere la propria attività sempre più professionale, efficiente ed efficace; 5. immagine turistica, quale risultato della percezione che i turisti hanno della destina-zione e che in parte dipende dall’azione di marketing del territorio considerato finalizza-to a costruire una identità specifica e distinguibile rispetto ad altre destinazioni. L’immagine positiva si costruisce nel tempo e non sempre tale azione ha successo: una destinazione dall’immagine solida è quella di un luogo che è meritevole di essere visto e visitato. Risulta evidente da questi richiami della letteratura di management e di marketing turi-stico come per la Provincia del Medio Campidano la strada per la costruzione di una destinazione turistica è ancora tutta da esplorare, benché la dotazione di risorse, so-prattutto naturali e culturali, costituisce un elemento di tutto rispetto intorno alle quali è possibile allestire un’offerta nel senso economico del termine. L’altra considerazione che merita attenzione riguarda il potenziamento di tutti gli ele-menti che possono concorrere alla costruzione della destinazione: in questo lavoro si da conto di quanto sarebbe opportuno realizzare con riferimento alla dimensione delle at-trazioni culturali di cui la provincia del Medio Campidano è ricca ma le cui ricadute in termini occupazionali e reddituali sono ancora modeste rispetto alle potenzialità.
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1.2 – Gli attrattori culturali della Provincia 1.2.1 – Il numero e la localizzazione Nella Provincia del Medio Campidano, alla data del 31 dicembre 2009 si rileva la presenza di 38 enti tra musei ed aree archeologiche (cfr. Tabella 1). Tabella 1 – Musei e aree archeologiche della Provincia del Medio Campidano al 31/12/2009 N
Comune
Denominazione museo o area archeologica
1
Arbus
2
Barumini
Area di Su Nuraxi
3
Barumini
Museo delle Launeddas
4
Barumini
Polo Espositivo "Casa Zapata"
5
Barumini
Centro Servizi Di Promozione – G.Lilliu”
6
Collinas
Museo Civico G.B. Tuveri
7
Collinas
Necropoli nuragica Sedda sa Caudeba e Tombe dei giganti
8
Genuri
Museo dell’olio d’oliva
9
Gesturi
Area del Bruncu Madugui
10
Gesturi
Casa del Beato Fra' Nicola da Gesturi
11
Gonnosfanadiga
Zona archeologica di San Cosimo
12
Guspini
Museo minerario di Montevecchio
13
Guspini
Palazzo della direzione di Montevecchio
14
Las Plassas
15
Lunamatrona
Museo demoetnoantropologico “Dea Luna”
16
Lunamatrona
Museo del territorio "Sa Corona Arrubia"
17
Pauli Arbarei
Museo etnografico della donna
18
San Gavino
Museo etnografico casa Dona Maxima
19
San Gavino
Museo Sa moba sarda
20
Sanluri
Castello giudicale Eleonora d'Arborea, Museo del Risorgimento e Collezione delle ceroplastiche
21
Sanluri
Museo storico etnografico Cappuccino
22
Sardara
Area di Sant'Anastasia
23
Sardara
Civico Museo Archeologico ''Villa Abbas''
Museo del coltello sardo
Museo del Castello
6/48
24
Segariu
Museo delle Argille
25
Serramanna
26
Siddi
Museo Ornitologico della Sardegna
27
Siddi
Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna – "Casa Steri"
28
Siddi
Sa Domu ‘e s’Orcu
29
Tuili
Morisia - Giardino Botanico del Parco della Giara
30
Tuili
Parco della Sardegna in miniatura
31
Villacidro
Farmamuseo Sa Potecaria
32
Villacidro
Mulino Cadoni - Museo di Paese d'Ombre
33
Villacidro
Museo Civico Archeologico "Villa Leni"
34
Villacidro
Museo di Arti sacre Santa Barbara
35
Villanovaforru
Parco archeologico Genna Maria
36
Villanovaforru
Civico Museo Archeologico "Genna Maria"
37
Villanovafranca
Fortezza nuragica "Su Mulinu"
38
Villanovafranca
Civico Museo Archeologico "Su Mulinu"
Museo della Memoria e Tradizioni religiose Serramannesi
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Tutti i musei hanno un’unica sede ad eccezione del Museo naturalistico del territorio “Sa Corona Arrubia”, il quale indica come sedi distaccate il Parco Geobotanico del Mediterraneo ed il Parco dei monumenti nuragici e prenuragici; del Parco della Sardegna in miniatura, che riporta come sede staccata il Museo dell’Astronomia e Planetario; e del Museo Civico Archeologico “Genna Maria” di Villanovaforru, che annovera 4 sedi distaccate: la Sala Mostre Temporanee “Genna Maria”, il Parco Archeologico Ambientale “Genna Maria – Santa Marina”, il Laboratorio di Restauro e l’Area Archeologica “Pinn’è Maiolu”. 1.2.2 – Le tipologie di attrattori culturali La Società Monti&Taft con la collaborazione dell’Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano hanno definito 13 classi diverse nell’ambito delle quale far rientrare i diversi attrattori culturali. In particolare, la ripartizione di tali attrattori per tipologia mostra che 15 istituti rientrano nella categoria prevalente di “museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta”; 5 sono prevalentemente aree archeologiche; 2 fanno parte della categoria “architettura civile”; 1 rientra nella categoria di “altro monumento”, in quanto parco tematico e 3 appartengono alla tipologia “altro”, in qualità rispettivamente di giardino botanico montano, parco naturalistico-archeologico e centro servizi.
7/48
Grafico 1 - Tipologia del museo/istituto
Museo, Area Parco Monumento o Chiesa o galleria archeologica archeologicocomplesso edif icio di non a monumentale culto scopo di lucro e/o raccolta
Villa o Parco o MonumentoArchitetturaArchitetturaMonumento Altro palazzo di giardino di f unerario f ortif icata civile di monumento interesse interesse archoelogia storico ostorico/artistico industriale artistico
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Per quanto riguarda la tipologia “museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta”, è possibile notare che nel 22% dei casi si tratta di musei etnografici ed antropologici; nel 17% di musei d’arte; nell’11% di musei della scienza e della tecnica, musei territoriali, misti, specializzati e musei di storia; e solo nel 6% di musei di storia naturale (cfr. Grafico 2). Grafico 2 – Caratteristiche dei musei e delle gallerie senza scopo di lucro Se la tipologia prevalente o secondaria è "museo, galleria o raccolta", specificarne la categoria Specializzato 11% Misto 11%
Arte 17%
Storia 11% Territoriale 11%
Storia Naturale 6% Scienza e tecnica 11%
Etnografia e antropologia 22%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano – 2009
Nel 2008 la Provincia in collaborazione con la società Monti&Taft ha condotto una rilevazione sul campo e i dati sono in gran parte utilizzati per la stesura del presente rapporto. La tabella 2, in particolare, da conto, in dettaglio, delle diverse caratteristiche riscontrabili nelle strutture della Provincia. La prevalenza spetta ai musei e alle gallerie senza scopo di lucro: ben 25 su 38 presentano questa
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Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Secondaria
Prevalente
Tipologia del Museo/Istututo 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
Altro
caratteristica; di queste 7 hanno anche la caratteristica di essere architetture civili e 3 sono classificate come altro monumento. Le aree archeologiche sono ben 10, mentre altre 5 strutture sono classificate genericamente come altro. Tabella 2 – Caratteristiche prevalenti delle diverse strutture museali e archeologiche
Comune
1
Arbus
2
Barumini
Area di Su Nuraxi
3
Barumini
Museo delle Launeddas
x
x
4
Barumini
Polo Espositivo "Casa Zapata"
x
x
5
Barumini
Centro Servizi di Promozione "G. Lilliu"
6
Collinas
Museo Civico G.B. Tuveri
7
Collinas
Necropoli nuragica Sedda sa Caudeba e Tombe dei giganti
8
Genuri
Museo dell’olio d’oliva
9
Gesturi
Area del Bruncu Madugui
10
Gesturi
Casa del Beato Fra' Nicola da Gesturi
Museo del coltello sardo
altro
N
altro monumento
architetture civili
aree archeologiche
Denominazione museo o area archeologica
museo, galleria non a scopo di lucro e/o raccolta
Tipologia prevalente
x x
x x
x x
x
x x
x
11 Gonnosfanadiga Zona archeologica di San Cosimo
x
12
Guspini
Museo minerario di Montevecchio
x
13
Guspini
Palazzo della direzione di Montevecchio
x
14
Las Plassas
Museo del Castello
x
15
Lunamatrona
x
x
16
Lunamatrona
Museo demoetnoantropologico “Dea Luna” Museo del territorio "Sa Corona Arrubia"
x
x
17
Pauli Arbarei
Museo etnografico della donna
x
18
San Gavino
Museo etnografico Sa Moba Sarda presso casa Dona Maxima
x
19
San Gavino
20
Sanluri
21
Sanluri
Museo storico etnografico Cappuccino
22
Sardara
Area di Sant'Anastasia
x
23
Sardara
Civico Museo Archeologico ''Villa Abbas''
x
24
Segariu
Museo delle Argille
Museo Sa moba sarda Castello giudicale Eleonora d'Arborea, Museo del Risorgimento e Collezione delle
x
x x
x
x
x
x
9/48
x
Museo della Memoria e Tradizioni religiose Serramannesi
x
Siddi
Museo Ornitologico della Sardegna
x
27
Siddi
Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna – "Casa Steri"
x
28
Siddi
Sa Domu ‘e s’Orcu
29
Tuili
30
Tuili
Morisia - Giardino Botanico del Parco della Giara Parco della Sardegna in miniatura
31
Villacidro
Farmamuseo Sa Potecaria
x
32
Villacidro
Mulino Cadoni - Museo di Paese d'Ombre
x
33
Villacidro
Museo Civico Archeologico "Villa Leni"
x
34
Villacidro
Museo di Arti sacre Santa Barbara
x
35
Villanovaforru
Parco archeologico Genna Maria
36
Villanovaforru
Civico Museo Archeologico "Genna Maria"
37
Villanovafranca Fortezza nuragica "Su Mulinu"
38
Villanovafranca Civico Museo Archeologico "Su Mulinu"
25
Serramanna
26
x x x x
x
x x
x x
x
x
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia del Medio Campidano
1.2.3 – La natura giuridica dei diversi attrattori Dal punto di vista della natura giuridica del titolare del museo istituto, ossia del soggetto che ha la responsabilità giuridico – amministrativa del museo/istituto e la disponibilità dei beni e/o delle collezioni per la loro fruizione, 18 istituzioni risultano essere pubbliche (pari al 69%) e 8 private (pari al 31%) (Grafico 3). Grafico 3 – Natura giuridica del titolare del museo/istituto Natura giuridica del titolare del Museo/Istituto
Privato 31%
Pubblico 69%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Dei 17 istituti con natura giuridica pubblica, 4 rientrano nell’amministrazione dello stato, 12 appartengono ai rispettivi comuni di residenza, e i restanti 2 appartengono rispettivamente ad una comunità montana e ad un consorzio di diritto pubblico, formato esclusivamente da soggetti pubblici.
10/48
Grafico 4 – Forma giuridica del titolare con natura pubblica Se pubblico, specificare la forma giuridica del titolare
R
eg io ne Pr ov in ci a C C om om un un ità e m U o ni n on ta e na di C Is o tit m ut un o i e U s n c iv Is u er tit ol a ut si tà C o on o s ta en so ta te rz le io di di r ic di e rc rit to a pu bb lic o Al tr o en te
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13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Per quanto riguarda gli istituti privati questi sono così suddivisi: 1 appartiene ad una società cooperativa, 1 ad una società di persone o capitali, 2 fanno capo ad un ente ecclesiastico o religioso, 2 ad una associazione riconosciuta e 2 a privati cittadini. Grafico 5 – Forma giuridica del titolare privato Se privato, specificare la forma giuridica del titolare 3
2
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
1.2.4 – Le modalità di gestione delle strutture Per modalità di gestione si intende se la struttura è gestita direttamente dalla proprietà o invece questa è data a terzi e, in questo caso, secondo quale forma. Ebbene, del totale delle strutture considerate, 11 sono gestiti in maniera diretta e, di questi, 6 sono diretti dal soggetto titolare, mentre gli altri 5 sono gestiti in forma consortile pubblica. Altri 12 istituti presentano, invece, una modalità di gestione indiretta, tramite “concessione a terzi” o “affidamento” ad un soggetto giuridico autonomo. La forma mista riguarda solo una struttura nell’ambito
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privato
Altrosoggetto
Privato
cittadino
statale
Universitànon
Fondazione
riconosciuta
Associazione
cooperazione
Consorzioo
altraformadi
cooperativa
Società
capitali
personee
Societàdi
oreligioso
Ente
0
ecclesiastico
1
della quale la forma indiretta riguarda l’affidamento di alcuni servizi ad una società cooperativa, mentre il resto è in capo al titolare. Delle 17 realtà non gestite dal solo soggetto titolare, 10 si rifanno a società cooperative, 1 ad una associazione riconosciuta, 3 ad una fondazione e 3 ad altri soggetti, tra i quali figurano una società per azioni di diritto privato a prevalente capitale pubblico e un raggruppamento temporaneo d’impresa (Grafico 6). Grafico 6 – Tipo di gestione del museo/istituto Tipo di gestione del Museo/Istituto
Diretta 46% Indiretta 50%
Mista 4%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
1.2.5 – L’età delle strutture culturali I musei e le aree archeologiche investigate sono tutti nati tra il 1990 ed il 2007, ad eccezione del Castello di Sanluri, aperto dal 1927, del centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu”, aperto nel 2008 (si veda la Tabella 3). Del sito archeologico “Su Nuraxi” non si hanno invece informazioni precise circa l’anno esatto di apertura, mentre il Civico Museo Archeologico “Genna Maria” è stato aperto nel 1982. Tabella 3 - Anno di apertura dei diversi musei e aree archeologiche Comune Arbus
Denominazione museo o area archeologica Museo del coltello sardo
Anno di inizio attività 1996
Barumini
Area di Su Nuraxi
Non specificato
Barumini
Museo delle Launeddas
2006
Barumini
Polo Espositivo "Casa Zapata"
2006
Barumini
Centro Servizi di Promozione "G. Lilliu"
2008
Collinas
Museo Civico G.B. Tuveri
2007
Collinas Genuri
Necropoli nuragica Sedda sa Caudeba e Tombe dei giganti Museo dell’olio d’oliva
Gesturi
Area del Bruncu Madugui
Gesturi
Casa del Beato Fra' Nicola da Gesturi
Gonnosfanadiga
Zona archeologica di San Cosimo
Guspini
Museo minerario di Montevecchio
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Non programmata
2004
1996
Guspini Las Plassas
Palazzo della direzione di Montevecchio Museo del Castello
1996 da aprire
Lunamatrona
Museo demoetnoantropologico “Dea Luna”
2006
Lunamatrona
Museo del territorio "Sa Corona Arrubia"
2000
Pauli Arbarei
Museo etnografico della donna
2007
San Gavino
Museo etnografico Sa Moba Sarda presso casa Dona Maxima
1994
San Gavino
Museo Sa moba sarda
Sanluri
Castello giudicale Eleonora d'Arborea, Museo del Risorgimento e Collezione delle ceroplastiche
1927
Sanluri
Museo storico etnografico Cappuccino
1990
Sardara
Area di Sant'Anastasia
2002
Sardara
Civico Museo Archeologico ''Villa Abbas''
1997
Segariu
Museo delle Argille
Serramanna Siddi
Museo della Memoria e Tradizioni religiose Serramannesi Museo Ornitologico della Sardegna
2002
Siddi
Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna – "Casa Steri"
Siddi
Sa Domu ‘e s’Orcu
Tuili
Morisia - Giardino Botanico del Parco della Giara Parco della Sardegna in miniatura
1998
Villacidro
Farmamuseo Sa Potecaria
1997
Villacidro
Mulino Cadoni - Museo di Paese d'Ombre
Villacidro
Museo Civico Archeologico "Villa Leni"
Villacidro
Museo di Arti sacre Santa Barbara
1998
Villanovaforru
Parco archeologico Genna Maria
1982
Villanovaforru
Civico Museo Archeologico "Genna Maria"
1982
Villanovafranca
Fortezza nuragica "Su Mulinu"
2003
Villanovafranca
Civico Museo Archeologico "Su Mulinu"
2002
Tuili
2000
1999
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia del Medio Campidano
1.2.6 – Le funzioni svolte dal personale coinvolto nelle strutture I musei e le aree archeologiche oggetto di analisi si avvalgono di organici che variano in quantità da 2 a 50 unità. Le funzioni assegnate al personale sono molto variegate e possono riguardare la custodia, la pulizia dei locali, la biglietteria, ma anche l’accoglienza, la manutenzione ordinaria, lo svolgimento di attività didattiche, l’allestimento museale, l’allestimento di mostre, l’organizzazione di eventi, la promozione, l’attività di direzione ed amministrazione.
13/48
Il grafico 7 da conto delle funzioni svolte dal personale coinvolto nelle diverse strutture e si nota che i due compiti principali sono quelli dell’accoglienza (nell’88,5% dei casi) e della pulizia dei locali (80.8% dei casi). Seguono, rispettivamente, le funzioni di biglietteria, custodia e promozione (ciascuna per una percentuale pari al 69,2% dei casi), quelle di manutenzione ordinaria e di organizzazione di eventi (con una percentuale del 65,4% per ciascuna), le attività di direzione (61,5% dei casi). Le attività didattiche riguardano il 57,7% dei casi, l’impegno del personale nell’allestimento di mostre e nelle attività amministrative si riscontra nel 53,8% dei casi; la metà delle strutture interessate dalla ricerca coinvolge il personale nell’allestimento museale (il che vuol dire che per un’altra metà questo è un compito delegato all’esterno, magari a consulenti); degno di nota è il fatto che nel 42,3% dei casi il personale svolge anche attività di fund raising; nel 30,8% dei casi, invece, il personale è chiamato anche a svolgere interventi di manutenzione straordinaria, mentre nel 19,2% dei casi, essi sono anche in grado di effettuare attività di restauro; nel 15,4% il personale svolge attività di catalogazione, e nel 3,8% dei casi sia attività di ricerca che altri tipi di attività, come, per esempio, i servizi di guida per i visitatori. Grafico 7 – funzioni svolte dal personale Funzioni svolte dal personale (valori percentuali) 88,5 80,8 69,2
69,2
69,2
65,4 57,7 50,0
65,4
61,5
53,8
53,8 42,3
30,8 19,2
15,4 3,8
Al tro
C us to Pu di a liz ia lo ca B li ig l ie M t an t e ria ut Acc M en o an zi glie ut on en e nza zi or on di e na st ria ra or di At n tiv ar ità ia Al le di st da im tti en ch to e Al m le us st im ea en le to A m tti os vi tà tr e di A tti r ic At vi e tà tiv rc di a ità re di s t ca au ta ro lo ga zi on O rg e an Pr o iz m za oz zi on ion e e ev e Fu nt i nd -R ai si ng Am Dir ez m io in ne is tra zi on e
3,8
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
1.2.7 – L’offerta culturale delle diverse strutture vista come paniere di attributi Per paniere di attributi si intende l’insieme dei servizi che caratterizza il singolo “prodotto” culturale. Ogni attrattore, infatti, è diverso l’uno dall’altro in relazione al fatto che esso consenta la fruizione del “prodotto base” (le collezioni) e dei “servizi necessari” (le possibilità di accesso per la fruizione di studiosi e del pubblico, parcheggi, orari di apertura garantiti), piuttosto che anche quelli rientranti nella categoria dei “servizi aggiuntivi” (la possibilità di avere spazi da destinare a mostre “temporanee, percorsi prestabiliti che possano aiutare il visitatore, la presenza di servizi igienici per il pubblico, la disponibilità si spazi
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per la sosta, il riposo, l’eventuale somministrazione di pasti e bevande, ecc.) e, addirittura, di quelli concernenti le “associazioni simboliche” (la presenza di shop con libri, souvenir, prodotti dell’artigianato legati al sito visitato e alle collezioni in esso presenti, ecc.). 1.2.7.1 – Il prodotto base Per ciò che concerne le caratteristiche e la consistenza dei beni, 20 istituzioni sono dotate di una collezione permanente, 4 hanno acquisito beni per esposizioni temporanee, 15 hanno beni di proprietà, 2 in prestito a lungo termine e 8 in concessione d’uso. Il numero dei beni esposti nel 2008 varia dai 100 ai 1000 pezzi. 15 soggetti hanno un inventario dei beni posseduti, 9 un catalogo, 3 un catalogo digitalizzato non consultabile online, ma nessuno dei rispondenti ha un catalogo digitalizzato fruibile online. Per quanto riguarda i beni catalogati, 6 strutture dichiarano di avere schede di catalogazione conformi alla normativa catalografica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, 13 possiedono foto, disegni e filmati del proprio materiale, mentre uno solo ha catalogato i beni in collaborazione con il centro di catalogo della RAS. Un particolare elemento di debolezza è rappresentato invece dalla mancanza di un catalogo in lingua straniera. Per quanto riguarda invece la fruibilità del materiale, 8 istituti effettuano prestiti del proprio materiale e 13 ricevono del materiale in prestito dall’esterno; 7 musei fanno riferimento a principi concordati in ambito internazionale quando concedono o ricevono prestiti; 12 effettuano studi scientifici sulle collezioni e 11 collaborano a campagne e progetti di ricerca con la Soprintendenza e l’Università, divulgando i risultati delle ricerche effettuate soprattutto tramite pubblicazioni, tesi di laurea, conferenze e articoli su riviste scientifiche nazionali ed internazionali. 1.2.7.2 – I servizi necessari Tutti i musei e le aree archeologiche risultano aperti e fruibili negli anni 2006, 2007 e 2008, ad eccezione del Museo Civico G.B. Tuveri, del Museo della Donna e del Museo delle Argille, aperti nel corso del 2007. Il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu” è stato aperto nel 2008 mentre il Museo Multimediale e il Laboratorio Permanente del Centro di Documentazione e Comunicazione sul Castello di Marmilla e sulla civiltà rurale del Regno di Arborea tra il Basso Medioevo e l'Età Moderna, risultano chiusi per allestimento o scavi. Per quanto riguarda il periodo di apertura, 20 strutture rimangono aperte tutto l’anno, 15 sono aperti con orari prestabiliti, 9 su richiesta ed 1 con accesso completamente libero, senza orari né richieste. La maggior parte dei musei e delle aree archeologiche (15 in tutto) rimane aperta più di 250 giorni all’anno, 4 strutture hanno un numero di giorni d’apertura che varia dai 51 ai 100, 1 è aperta da 101 a 150 giorni all’anno, 1 da 151 a 200 giorni all’anno e 2 sono aperte fino ad un massimo di 50 giorni all’anno. A tal proposito sarebbe utile avere una tabella di riepilogo, come quella indicata qui di seguito, dalla quale poter evincere in un colpo d’occhio i diversi orari per l’accesso alle diverse strutture (Tabella 4).
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Tabella 4 – Accessibilità strutture e orari di apertura Comune
Denominazione museo o area archeologica
Arbus Barumini Barumini Barumini Barumini Collinas
Museo del coltello sardo Area di Su Nuraxi Museo delle Launeddas Polo Espositivo "Casa Zapata" Centro Servizi di Promozione "G. Lilliu" Museo Civico G.B. Tuveri
Collinas
Necropoli nuragica Sedda sa Caudeba e Tombe dei giganti
Genuri Gesturi Gesturi Gonnosfanadiga Guspini Guspini Las Plassas Lunamatrona Lunamatrona Pauli Arbarei San Gavino San Gavino Sanluri Sanluri Sardara Sardara Segariu
Museo dell’olio d’oliva Area del Bruncu Madugui Casa del Beato Fra' Nicola da Gesturi Zona archeologica di San Cosimo Museo minerario di Montevecchio Palazzo della direzione di Montevecchio Museo del Castello Museo demoetnoantropologico “Dea Luna” Museo del territorio "Sa Corona Arrubia" Museo etnografico della donna Museo etnografico Sa Moba Sarda presso casa Dona Maxima Museo Sa moba sarda Castello giudicale Eleonora d'Arborea, Museo del Risorgimento e Collezione delle ceroplastiche Museo storico etnografico Cappuccino Area di Sant'Anastasia Civico Museo Archeologico ''Villa Abbas'' Museo delle Argille
Serramanna
Museo della Memoria e Tradizioni religiose Serramannesi
Siddi
Museo Ornitologico della Sardegna
Siddi
Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna - "Casa Steri"
Siddi Tuili Tuili Villacidro Villacidro Villacidro Villacidro Villanovaforru
Sa Domu ‘e s’Orcu Morisia - Giardino Botanico del Parco della Giara Parco della Sardegna in miniatura Farmamuseo Sa Potecaria Mulino Cadoni - Museo di Paese d'Ombre Museo Civico Archeologico "Villa Leni" Museo di Arti sacre Santa Barbara Parco archeologico Genna Maria
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Periodo di apertura (dal .. Al ..)
Orario di apertura (es.: 9-13, 15-18)
Villanovaforru
Civico Museo Archeologico "Genna Maria"
Villanovafranca
Fortezza nuragica "Su Mulinu"
Villanovafranca
Civico Museo Archeologico "Su Mulinu"
La registrazione degli ingressi dovrebbe essere considerato un servizio necessario, poiché, vista nell’ottica dell’utente-visitatore, ci si aspetta che colui che il destinatario della visita abbia piacere a ricevere ospiti e pertanto, voglia avere memoria di tale visita. Tale registrazione può avvenire secondo diverse modalità, quantitative e qualitative. Sotto l’aspetto quantitativo, le forme di registrazione utilizzate nel corso del 2008 sono state: nel 28% dei casi i biglietti singoli a pagamento, nel 23% i biglietti cumulativi integrati, nel 18% dei casi ad altre forme di registrazione degli ingressi (come l’adozione di un sistema gestionale informatizzato appositamente realizzato per i musei appartenenti al Sistema Museale Mus-Ter Sa Corona Arrubia), nel 9% al biglietto singolo gratuito. Sotto l’aspetto qualitativo, nel 17%si è utilizzato il registro obbligatorio per le firme, e nel restante 5% dei casi non si adotta alcuna forma di registrazione degli ingressi (cfr. Grafico 8). Grafico 8 – Forme di registrazione degli ingressi nel 2008 Forme di registrazione degli ingressi nel 2008 Non si registrano gli ingressi 5% Altro 18%
Registro obbligatorio per le firme 17%
Biglietto singolo a pagamento 28%
Biglietto singolo gratuito 9% Biglietto cumulativo integrato 23%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
1.2.7.3 – I servizi aggiuntivi Tra i servizi aggiuntivi rientrano: depositi di materiali, esistenza di percorsi guidati, aree di sosta, spazi da dedicare ad attività didattiche, ad esposizioni temporanee, all’accoglienza dei visitatori, ecc. Per quanto riguarda le caratteristiche degli spazi interni, la maggior parte dei musei/istituti sono dotati di spazi espositivi attrezzati ed adeguati; spazi adeguati per il deposito dei materiali; percorsi di visita stabiliti; aree di sosta; spazi dedicati alle attività didattiche; spazi per esposizioni temporanee; percorsi
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di visita chiaramente riconoscibili; spazi per gli allestimenti delle mostre; bookshop; uffici; aree di accoglienza per i visitatori; spazi per le proiezioni video. Il 42,3% dei rispondenti è dotato anche di spazi per conferenze; il 34,6% di un punto ristoro; il 26,9% di spazi per la consultazione e per lo studio; il 23,1% di percorsi museali interamente dedicati ai disabili; il 19,2% di spazi per l’intrattenimento dei bambini; e l’11,5% ha anche un guardaroba (cfr. Grafico 9). Grafico 9 – Caratteristiche degli spazi interni Caratteristiche degli spazi interni (valori percentuali sul totale dei musei)
76,9
76,9
73,1
50,0
50,0
53,8
73,1
73,1
69,2
65,4
57,7 50,0 42,3 34,6 19,2
23,1
26,9
Sp a Sp zi e sp az os ip iti er vi il at de Ar po tr ez ee za si di to ti so m P st e a rc a te or ne ri a si Sp li ip Sp d az e i rc az vi ip s o ip ita rs er er id at iv es tiv is ità Pe pos i ta di iz rc d i on or at t it Sp s i d em i che iv az p is ip or ita an er r ic al on ee le st i m os c ib en il i to m os Pu tre nt i Sp ris az t Bo oro ip ok er sh in tr a op tte ni U m ffi en Pe ci to rc ba Sp ors m ip bi az er ni ip d e i s Sp ra ab az c il i i p c og li e er nz co a nf er Sp en ze Sp a zi pe az rs ip tu er di pr oi ez G ua ioni rd ar ob a
11,5
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Nell’80,8% dei casi i musei/istituti sono dotati di aree parcheggio libere; nel 61,5% di spazi all’aperto; nel 50% di percorsi museali esterni alla struttura; nel 34,6% di parcheggi per i disabili; nel 26,9% di spazi per il restauro dei materiali; nel 7,7% di aree parcheggio a pagamento; e nel 3,8% di altre strutture esterne (cfr. Grafico 10).
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Grafico 10 – Caratteristiche degli spazi esterni Caratteristiche degli spazi esterni (valori percentuali sul totale dei musei) 80,8
61,5 50,0
34,6 26,9
7,7
Aree parcheggio libere
Aree parcheggio a pagamento
3,8
Parcheggio per disabili
Spazi all'aperto
Spazi per restauro
Percorsi museali esterni
Altro
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Delle 26 strutture che hanno risposto ai questionari, 8 sono dotate di depositi sufficienti e solo due strutture sono dotate di depositi forniti di una strumentazione di rilevazione minima adeguata dei valori di T, U e Lux. Per quanto riguarda gli archivi, questi sono accessibili al pubblico in 4 strutture, solo ad uso interno in 8, e non sono presenti in altre 8. La fototeca non è presente in 14 casi, è accessibile solo ad uso interno in 3, e solo in un caso è accessibile al pubblico. 14 musei/istituti non possiedono un laboratorio di restauro, 2 sono datati di un laboratorio ad uso interno e 2 di un laboratorio fruibile liberamente. Tra i musei e le aree archeologiche che hanno risposto, 8 hanno sale e laboratori destinati ad altre attività, 1 mette a disposizione questo tipo di spazi esclusivamente ad uso interno, e 9 dichiarano di non avere tali spazi. Le strutture che affermano di essere sottoposte a vincolo culturale sono l’Area Archeologica “Su Mulinu”, il Castello di Sanluri, il Museo delle tradizioni agroalimentari della Sardegna. L’Area archeologica Sant’Anastasia e l’area archeologica di Su Nuraxi sono sottoposte sia a vincolo culturale che paesistico, mentre il Giardino Botanico del Parco della Giara è sottoposto solo a vincolo paesistico. La maggior parte dei musei e delle aree archeologiche è dotata di didascalie, pannelli informativi e schede mobili, segnaletica esterna per arrivare al museo, punto informazioni, didascalie in formato uniforme, e di postazioni multimediali. Nel 46,2% dei casi i musei/istituti oggetto d’indagine sono dotati di percorsi segnalati e di sistemi di orientamento interni; nel 42,3% di strutture per disabili; nel 38,5% di materiali corredati da didascalie multilingue con informazioni essenziali, chiare e leggibili; nel 34,6% di un sito web dedicato e di postazioni PC; e nel 15,4% di audioguide (cfr. Grafico 11).
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Grafico 11 – Supporti alla fruizione presenti nel 2008 Supporti alla fruizione pre se nti ne l 2008 (v alori pe rce ntuali sul totale de l campione ) 80,8 69,2
65,4
65,4
50,0
46,2
46,2
42,3 34,6
38,5
34,6
w eb P os ta zi S on eg iP na C le tic a P es u nt S te is o rn te di a m in id fo io rm rie az nt io am ni en to in D te is rn ca i lie co D n fo ida sc rm al a ie to un ifo rm e
S ito
A P ud os io ta gu zi on id e im ul t i St m ru ed ttu ia li re pe rd is a bi li
se gn al at i
P er co rs i
D id as ca lie ,p an ne lli,
sc he de
m ob ili
15,4
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
I servizi, quando presenti, sono generalmente gestiti in forma diretta (cfr. Grafico 12). Grafico 12 – Servizi e forma di gestione
Altro
pulizia
Servizio di
Visite guidate
per disabili
Assistenza
Attività
didattiche
Servizi di
accoglienza e
Guardaroba
ristorazione
Caffetteria e
Prestito
materiale per
pubblicazioni
Produzione di
altro materiale Vendita di
sussidi
Pubblicazione libri e
biglietti
Prenotazione
biglietteria
Servizio di
Produzione di
Se rvizi e forma di gestione (anno 2008)
19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
Forma diretta Forma indiretta Non presente
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
Per quanto riguarda le attività realizzate nel corso del 2008, il 53,8% delle strutture ha realizzato nel corso del 2008 esposizioni temporanee; la metà convegni e conferenze; il 30,8% è stato impegnato in attività di acquisizione di
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nuovi beni; il 23,1% ha intrapreso attività di ricerca; ed il 19,2% ha effettuato interventi di restauro conservativo dei beni (cfr. Grafico 13). Grafico 13 – Distribuzione percentuale delle attività realizzate dalle strutture nel 2008 Attività realizzate nel 2008 (valori percentuali sul totale del campione) 53,8 50,0
30,8 23,1 19,2
Interventi di restauro conservativo
Acquisizione nuovi beni
Attività di ricerca
Esposizioni temporanee
Convegni, conferenze
Obiettivo di questo documento è quello di effettuare un’analisi quantitativa e quali-tativa del micro-comparto delle erbe officinali e tintoree. Si tratta di un’indagine non semplice in quanto, spesso, l’attività produttiva di tali specie vegetali non costituisce il core business dell’impresa ma un complemento ad essa: è questo il caso di molte strut-ture agrituristiche e fattorie didattiche. Peraltro, non mancano in Sardegna imprese che producono erbe officinali per uso tintoreo e ne realizzano l’essicazione o altre attività di prima trasformazione: si tratta in taluni casi di iniziative sperimentali sia dal punto di vista della produzione agricola, sia dal punto di vista delle attività di trasformazione non limitata alle fasi di prima trasforma-zione in modo da acquisire informazioni utili per la creazione di imprese. Nel documento si presenta, altresì, un’analisi SWOT tendente ad evidenziare i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità che caratterizzano il comparto delle erbe officinali e di quelle tintoree in Sardegna. Particolare attenzione viene riservata ai caratteri di specificità riscontrabili nella Provincia del Medio Campidano.
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1.3. Una indispensabile precisazione Come indicato nel punto precedente, l’interesse precipuo del presente documento è inerente all’individuazione dell’utilizzazione e delle potenzialità delle piante tintoree. Si tratta di un’indagine non agevole per vari motivi: le piante tintoree possono trovare uti-lizzazione anche per altre attività – oltre a quelle della colorazione – e, pertanto, pur es-sendo coltivate non sempre si riesce a “isolare” la quantità riservata alla colorazione ri-spetto a quella utilizzata per la produzione di essenze, di tisane e altri prodotti; di norma i dati disponibili si riferiscono all’intero comparto delle erbe officinali senza specificazione delle specie coltivate e/o raccolte. Tali dati risultano utili per comprendere se il comparto è in sviluppo o meno, ma non consentono di apprezzare la condizione specifica delle erbe tintoree e, talvolta, neppure se ci si trova in presenza di sola coltivazione o anche di trasformazione della materia prima. Inoltre, anche in presenza di dati leggermente più analitici (cioè che considerano le varie specie coltivate), non si giunge al livello re-gionale e, tantomeno, al livello provinciale.
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1.4 – I dati sulla fruizione degli attrattori nel triennio 2006 – 2008 La ricerca condotta nel 2009 dalla Provincia del Medio Campidano con il supporto della società Monti & Taft mostra una situazione piuttosto variegata. L’indagine intendeva rilevare non solo il dato dei visitatori ma anche il fatto se la visita fosse a titolo oneroso o gratuito. Questo ha permesso di dividere il numero dei visitatori tra paganti e non paganti. La rilevazione ha riguardato il triennio 2006 – 2008, mentre al momento della predisposizione del presente rapporto ancora non sono disponibili i dati relativi al 2009. Al momento della rilevazione di cui si da conto nella tabella 1, 3 strutture (Museo dell’olio d’oliva di Genuri, Museo minerario di Montevecchio, Museo del Castello di Las Plassas) erano ancora in fase di allestimento e l’apertura era prevista nel 2009. Al momento di predisposizione del presente rapporto il Museo del Castello di Las Plassas non ha ancora aperto i battenti al pubblico. Il Museo delll’Olio di Genuri non è ancora aperto al pubblico. Il Museo minerario di Montevecchio è operativo. Per quanto riguarda invece la qualità delle risposte ottenute relativamente al triennio in questione si rileva la seguente situazione: -
solo 23, sulle 38 strutture aperte nel 2008, acquisiscono i dati sui visitatori in modo sistematico e puntuale;
-
1 struttura dichiara esplicitamente di non prevedere alcuna forma di rilevazione delle presenze (Farmamuseo Sa Potecaria di Villacidro);
-
1 struttura non ha risposto a questa domanda del questionario (Museo storico etnografico Cappuccino);
-
1 struttura non specifica se l’ingresso è libero o a titolo oneroso (Polo Espositivo "Casa Zapata");
-
2 strutture effettuano le rilevazioni in modo approssimativo indicando il valore con la precisazione “circa” (Museo etnografico casa Dona Maxima e Morisia - Giardino Botanico del Parco della Giara);
-
ben 13 strutture, al momento della somministrazione del questionario, non avevano provveduto alla sua restituzione.
Premesso che i dati di un triennio non possono essere esaustivi per capire le tendenze di fondo del fenomeno e della dinamica dell’attrattività sotto l’aspetto strutturale, le uniche considerazioni possono farsi con riferimento ad aspetti contingenti. Sotto questo profilo, il dato complessivo dei visitatori nelle strutture culturali della Provincia tra il 2006 e il 2008 ha avuto un andamento positivo, rispettivamente del 24% tra il 2006 e il 2007 e dell’1,3% tra il 2007 e il 2008 in cui la crescita è stata meno significativa. Se si guarda il rapporto tra visitatori paganti e non paganti, i primi rappresentano sostanzialmente il quadruplo dei secondi (Tabella 5), anche se nel triennio dopo una crescita del rapporto tra il 2006/2007 nel periodo successivo si è avuta una leggera flessione (da 4,4 a 4,1). Questo, in qualche modo, dimostra
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che non è detto che una visita gratuita sia preferita ad una a pagamento. La percezione di una visita gratuita talvolta è che si consideri il “prodotto” di qualità non adeguata e pertanto non viene neppure presa in considerazione.
Tabella 5 - Visitatori nelle strutture museali e archeologiche della Provincia (2006 – 2008) Visitatori
2006
Paganti Non paganti Totale Rapporto paganti/non paganti
2007
2008
2009
158.816
199.218
199.157
nd
38.039
44.920
48.117
nd
196.855
244.138
247.274
nd
4,2
4,4
4,1
nc
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia del Medio Campidano
Per quanto riguarda gli attrattori più rilevanti della Provincia è da notare che in tre raccolgono il 65,9% del totale della media dei visitatori del triennio. Si tratta in particolare dell’area de “Su Nuraxi” di Barumini (29,9% dei visitatori del triennio), seguita dal Parco “Sardegna in miniatura” (21,8% dei visitatori del triennio) e, infine, dal Museo del territorio “Sa Corona Arrubia” (14,3% dei visitatori del triennio). Tabella 6 - Distribuzione dei visitatori tra paganti e non paganti (2006 – 2008) Denominazione museo o area archeologica
2006
2007
2008
2006
2007
2008
2006
2007
2008
Media trienn io
Museo del coltello sardo
0,0%
0,0%
0,0%
47,3%
44,5%
47,8%
9,1%
8,2%
9,3%
8,9%
Barumini
Area Su Nuraxi
40,3%
32,6%
30,7%
14,7%
9,4%
6,3%
35,4%
28,3%
26,0%
29,9%
4
Barumini
Polo Espositivo "Casa Zapata"
2,0%
7,5%
9,0%
0,0%
0,0%
0,0%
1,6%
6,1%
7,3%
5,0%
5
Barumini
Centro "G. Lilliu"
0,0%
0,0%
3,7%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
3,0%
1,0%
6
Collinas
Museo Civico G.B. Tuveri
0,0%
0,0%
0,2%
0,0%
2,0%
2,4%
0,0%
0,4%
0,6%
0,3%
15
Lunamatrona
0,0%
0,1%
0,1%
0,5%
3,0%
2,3%
0,1%
0,6%
0,5%
0,4%
16
Lunamatrona
8,8%
22,3%
19,0%
0,7%
6,0%
5,3%
7,2%
19,3%
16,3%
14,3%
17
Pauli Arbarei
0,0%
0,1%
0,0%
0,0%
3,3%
1,3%
0,0%
0,7%
0,3%
0,3%
18
San Gavino
Museo etnografico casa Dona Maxima
0,0%
0,0%
0,0%
2,6%
2,2%
2,1%
0,5%
0,4%
0,4%
0,4%
20
Sanluri
Castello giudicale Eleonora d'Arborea, Museo del Risorgimento e Collezione delle ceroplastiche
5,9%
4,3%
4,3%
0,7%
0,7%
2,6%
4,9%
3,6%
3,9%
4,2%
22
Sardara
Area di Sant'Anastasia
1,1%
1,2%
0,8%
2,5%
1,6%
1,0%
1,4%
1,3%
0,8%
1,2%
1,1%
1,2%
0,8%
1,3%
0,1%
0,5%
1,2%
1,0%
0,7%
1,0%
0,9%
0,8%
1,1%
1,1%
1,3%
3,0%
0,9%
0,9%
1,5%
1,1%
0,6%
0,4%
0,2%
1,1%
0,4%
0,3%
0,7%
0,4%
0,2%
0,4%
N
Comune
1
Arbus
2
23
Sardara
26
Siddi
27
Siddi
Museo demoetnoantropologico “Dea Luna” Museo del territorio "Sa Corona Arrubia" Museo etnografico della donna
Civico Museo Archeologico ''Villa Abbas'' Museo Ornitologico della Sardegna Museo trad. agro alim.
Visitatori paganti
24/48
Vistitatori non paganti
Totale visitatori
Sardegna "Casa Steri" Parco Naturalistico Archeologico "Sa Fogaia" Morisia - Giardino 30 Tuili Botanico del Parco della Giara Parco della Sardegna in 31 Tuili miniatura Parco archeologico Genna 36 Villanovaforru Maria Civico Museo 37 Villanovaforru Archeologico "Genna Maria" Sala Mostre Temporanee 38 Villanovaforru "Genna Maria" Laboratorio "Genna 39 Villanovaforru Maria" Complesso nuragico 40 Villanovaforru "Genna Maria" Fortezza nuragica "Su 41 Villanovafranca Mulinu" Civico Museo 42 Villanovafranca Archeologico "Su Mulinu" 29
Siddi
TOTALE
1,1%
1,0%
1,0%
1,3%
1,9%
2,3%
1,1%
1,1%
1,2%
1,2%
0,0%
0,0%
0,0%
13,1%
11,1%
10,4%
2,5%
2,0%
2,0%
2,2%
31,5%
22,6%
23,1%
5,3%
4,5%
5,2%
26,4%
19,3%
19,6%
21,8%
2,2%
2,0%
2,1%
3,1%
3,1%
2,8%
2,4%
2,2%
2,2%
2,3%
1,4%
1,6%
1,3%
0,0%
0,0%
0,0%
1,2%
1,3%
1,0%
1,2%
0,1%
0,0%
0,4%
0,0%
0,0%
0,0%
0,1%
0,0%
0,3%
0,1%
0,1%
0,1%
0,1%
0,0%
0,0%
0,0%
0,1%
0,1%
0,1%
0,1%
2,0%
1,4%
1,7%
0,0%
0,0%
0,0%
1,6%
1,2%
1,4%
1,4%
0,5%
0,4%
0,2%
2,6%
2,7%
2,1%
0,9%
0,8%
0,6%
0,8%
0,3%
0,3%
0,3%
2,1%
2,2%
2,5%
0,6%
0,6%
0,7%
0,6%
100,0 %
100,0 %
100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Un segnale da prendere in considerazione riguarda l’area archeologica de Su Nuraxi che nel triennio considerato ha visto progressivamente ridursi il numero dei visitatori da 69.645 unità del 2006 a 64.216 del 2008, in controtendenza rispetto all’andamento complessivo dei visitatori dei diversi attrattori della Provincia. Questo dato va tenuto in debita considerazione anche a motivo del fatto che si tratta di un sito la cui capacità di attrazione è di livello internazionale, visto che l’Unesco lo ha classificato come Patrimonio mondiale dell’umanità. Questo significa che le ricadute che potrebbero derivare a tutta l’area sono decisamente al di sotto delle potenzialità intrinseche del sito medesimo.
25/48
1.5 – I dati sulle entrate finanziarie Gli unici musei/istituti ad aver rilasciato dei dati in riferimento al fatturato registrato nel corso del 2008 sono stati: il Civico Museo Archeologico “Villa Abbas” con un fatturato pari a 5.114 euro; l’Area archeologica “Su Mulinu” con incassi pari a 1.260 euro; il Civico Museo “Su Mulinu” con 1.556 euro; l’Area archeologica “Sant’Anastasia” con 5.114 euro; il Museo Ornitologico della Sardegna con 2.577 euro; il Museo Civico Archeologico “Genna Maria” con 7.500 euro; ed il Museo naturalistico del territorio “Sa Corona Arrubia” insieme al Parco Geobotanico del Mediterraneo e al Parco dei monumenti nuragici e prenuragici con 149.330 euro. Il Museo naturalistico del territorio “Sa Corona Arrubia”, insieme con il Parco Sardegna in miniatura, il Museo della Donna, il Museo D.E.A. Luna, il Museo delle Argille, ed il Museo Civico Archeologico “Genna Maria” con le sue sedi distaccate, sono state le uniche strutture ad aver indicato una ripartizione delle voci di entrata e di spesa per l’anno 2008, che risultano essere ripartite come indicato dalle tabelle che vanno dalla numero 7 alla numero 18. Ciò che va rilevato è che fatta eccezione per il Parco Sardegna in miniatura, per tutte le altre strutture la gran parte delle entrate deriva da contributi pubblici (regionali, provinciali e comunali), mentre l’incidenza degli introiti derivanti dalla vendita di biglietti o a altre attività è sostanzialmente irrilevante. Dal lato delle spese invece, la voce più rilevante, è quella del personale che incide sempre per una percentuale mai inferiore al 48%, fatta eccezione per il Parco Sardegna in miniatura dove questa voce incide per il 20%. Tabella 7 – Ripartizione percentuale delle entrate nel 2008 del Museo naturalistico del territorio “Sa Corona Arrubia” insieme al Parco Geobotanico del Mediterraneo e al Parco dei monumenti nuragici e prenuragici. Composizione percentuale delle entrate del museo/istituto nel 2008 Biglietto d’ingresso
10%
Ricavi da altre attività
2%
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
2%
Contributi dell’Unione Europea
0%
Contributi e finanziamenti dello Stato
0%
Contributi e finanziamenti della Regione
65%
Contributi e finanziamenti della Provincia
10%
Contributi e finanziamenti del Comune
11%
Contributi e finanziamenti di altri enti pubblici
0%
Contributi e finanziamenti di enti religiosi
0%
Altro
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo
26/48
Tabella 8 - Ripartizione percentuale delle delle spese nel 2008 del Museo naturalistico del territorio “Sa Corona Arrubia” insieme al Parco Geobotanico del Mediterraneo e al Parco dei monumenti nuragici e prenuragici. Composizione percentuale delle spese del museo/istituto nel 2008 Direttore museo/istituto
3%
Consulente scientifico
1%
Manutenzione dell’immobile
2%
Affitto
0%
Pubblicazioni
1%
Manutenzione straordinaria
5%
Personale
58%
Attività didattiche
0%
Mostre
23%
Promozione
5%
Assicurazioni
1%
Spese di amministrazione
1%
Altro
0%
Specificare
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo Tabella 9 – Ripartizione percentuale delle entrate nel 2008 del Parco Sardegna in miniatura, insieme a Museo dell’Astronomia e Planetario Composizione percentuale delle entrate del museo/istituto nel 2008 Biglietto d’ingresso
50%
Ricavi da altre attività
50%
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
0%
Contributi dell’Unione Europea
0%
Contributi e finanziamenti dello Stato
0%
Contributi e finanziamenti della Regione
0%
Contributi e finanziamenti della Provincia
0%
Contributi e finanziamenti del Comune
0%
Contributi e finanziamenti di altri enti pubblici
0%
Contributi e finanziamenti di enti religiosi
0%
Altro
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo Tabella 10 – Ripartizione percentuale delle spese nel 2008 del Parco Sardegna in miniatura, insieme a Museo dell’Astronomia e Planetario
27/48
Composizione percentuale delle spese del museo/istituto nel 2008 Direttore museo/istituto
3%
Consulente scientifico
2%
Manutenzione dell’immobile
5%
Affitto
0%
Pubblicazioni
0%
Manutenzione straordinaria
5%
Personale
20%
Attività didattiche
10%
Mostre
30%
Promozione
5%
Assicurazioni
5%
Spese di amministrazione
1%
Altro (acquisto nuove attrezzature)
10%
Specificare
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo Tabella 11 – Ripartizione percentuale delle entrate nel 2008 del Museo della Donna. Composizione percentuale delle entrate del museo/istituto nel 2008 Biglietto d’ingresso
1%
Ricavi da altre attività
0%
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
0%
Contributi dell’Unione Europea
0%
Contributi e finanziamenti dello Stato
0%
Contributi e finanziamenti della Regione
0%
Contributi e finanziamenti della Provincia
0%
Contributi e finanziamenti del Comune
99%
Contributi e finanziamenti di altri enti pubblici
0%
Contributi e finanziamenti di enti religiosi
0%
Altro
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo Tabella 12 – Ripartizione percentuale delle spese nel 2008 del Museo della Donna. Composizione percentuale delle spese del museo/istituto nel 2008 Direttore museo/istituto
4%
Consulente scientifico
0%
28/48
Manutenzione dell’immobile
6%
Affitto
0%
Pubblicazioni
0%
Manutenzione straordinaria
0%
Personale
48%
Attività didattiche
0%
Mostre
15%
Promozione
15%
Assicurazioni
0%
Spese di amministrazione
12%
Altro (acquisto nuove attrezzature)
0%
Specificare
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo Tabella 13 – Ripartizione percentuale delle entrate nel 2008 del Museo D.E.A. Luna Composizione percentuale delle entrate del museo/istituto nel 2008 Biglietto d’ingresso
5%
Ricavi da altre attività
0%
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
0%
Contributi dell’Unione Europea
0%
Contributi e finanziamenti dello Stato
0%
Contributi e finanziamenti della Regione
0%
Contributi e finanziamenti della Provincia
0%
Contributi e finanziamenti del Comune
95%
Contributi e finanziamenti di altri enti pubblici
0%
Contributi e finanziamenti di enti religiosi
0%
Altro
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo
Tabella 14 – Ripartizione percentuale delle spese nel 2008 del Museo D.E.A. Luna Composizione percentuale delle spese del museo/istituto nel 2008 Direttore museo/istituto
4%
Consulente scientifico
0%
Manutenzione dell’immobile
6%
Affitto
0%
29/48
Pubblicazioni
0%
Manutenzione straordinaria
0%
Personale
48%
Attività didattiche
0%
Mostre
15%
Promozione
15%
Assicurazioni
0%
Spese di amministrazione
12%
Altro (acquisto nuove attrezzature)
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo
Tabella 15 – Ripartizione percentuale delle entrate nel 2008 del Museo delle Argille Composizione percentuale delle entrate del museo/istituto nel 2008 Biglietto d’ingresso
1%
Ricavi da altre attività
0%
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
0%
Contributi dell’Unione Europea
0%
Contributi e finanziamenti dello Stato
0%
Contributi e finanziamenti della Regione
0%
Contributi e finanziamenti della Provincia
0%
Contributi e finanziamenti del Comune
99%
Contributi e finanziamenti di altri enti pubblici
0%
Contributi e finanziamenti di enti religiosi
0%
Altro
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo Tabella 16 – Ripartizione percentuale delle spese nel 2008 del Museo delle Argille Composizione percentuale delle spese del museo/istituto nel 2008 Direttore museo/istituto
2%
Consulente scientifico
0%
Manutenzione dell’immobile
8%
Affitto
0%
Pubblicazioni
0%
Manutenzione straordinaria
0%
30/48
Personale
48%
AttivitĂ didattiche
0%
Mostre
15%
Promozione
15%
Assicurazioni
0%
Spese di amministrazione
12%
Altro (acquisto nuove attrezzature)
0%
Specificare
100%
Fonte: SocietĂ Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo
31/48
Tabella 17 – Ripartizione percentuale delle entrate nel 2008 del Museo Civico Archeologico “Genna Maria” e delle sue sedi distaccate Composizione percentuale delle entrate del museo/istituto nel 2008 Biglietto d’ingresso
1%
Ricavi da altre attività
2%
Sponsorizzazioni e finanziamenti privati
0%
Contributi dell’Unione Europea
0%
Contributi e finanziamenti dello Stato
0%
Contributi e finanziamenti della Regione
88%
Contributi e finanziamenti della Provincia
0%
Contributi e finanziamenti del Comune
9%
Contributi e finanziamenti di altri enti pubblici
0%
Contributi e finanziamenti di enti religiosi
0%
Altro
0%
Totale
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo
Tabella 18 – Ripartizione percentuale delle spese nel 2008 del Museo Civico Archeologico “Genna Maria” e delle sue sedi distaccate Composizione percentuale delle spese del museo/istituto nel 2008 Direttore museo/istituto
1%
Consulente scientifico
0%
Manutenzione dell’immobile
5%
Affitto
0%
Pubblicazioni
0%
Manutenzione straordinaria
0%
Personale
90%
Attività didattiche
0%
Mostre
2%
Promozione
1%
Assicurazioni
0%
Spese di amministrazione
1%
Altro (acquisto nuove attrezzature)
0%
Specificare
100%
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009 su dati forniti dal museo
32/48
1.6 – I rapporti con il territorio e le attività di promozione e comunicazione Per quanto concerne i rapporti con il territorio, il 69,2% delle strutture che ha risposto all’indagine ha avviato rapporti di collaborazione con le scuole; il 65,4% con associazioni culturali; il 53,8% con Regione, Comune ed altri enti; ed il 23,1% con biblioteche (cfr. Grafico 14). Grafico 14 – Distribuzione dei rapporti con il territorio Rapporti con il territorio (valori percentuali sul totale del campione)
69,2
65,4
53,8
23,1
Collaborazioni con biblioteche
Collaborazioni con associazioni culturali
Collaborazioni con le scuole
Altro
Fonte: Società Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
La maggior parte dei musei e delle aree archeologiche ha predisposto e diffonde materiale promozionale quali pieghevoli, locandine, cdrom. Ciascuna delle strutture che ha risposto all’indagine possiede e distribuisce il materiale promozionale delle altre strutture museali presenti nella zona e mette a disposizione il proprio materiale informativo presso altri musei, presso gli uffici comunali, le strutture ricettive e gli uffici del turismo presenti sul territorio. Inoltre il 23,1% dei soggetti rispondenti partecipa a sagre e fiere, e ha stretto rapporti con i produttori locali per la vendita presso gli spazi museali dei prodotti tipici locali (cfr. Grafico 15). Grafico 15 – Materiale utilizzato per la promozione e forme di distribuzione dello stesso. Promozione (valori percentuali sul totale del campione) 76,9
73,1
69,2
65,4
53,8
23,1
33/48
A ltr o pr o du tto ri/ en ti Ac co rd ic on
uf fic ic om un al st i ru ttu M at re e ric ria et le tiv pr e es so uf fic it ur is tic i
M at e ria le
p re ss o
al tr im us ei p re ss o
p re ss o
M at e ria le
M at e ria le
D iff us io ne
m at e ria le
p ro m oz io na le
3,8
Fonte: SocietĂ Monti&Taft e Ufficio del Piano Provincia del Medio Campidano - 2009
34/48
1.7 – La turisticità del territorio Per turisticità di un territorio s’intende la capacità dello stesso di essere oggetto di visita da parte di persone che vivono in altri territori. Per questa ragione è possibile calcolare degli indicatori capaci di esprimere il grado di turisticità di un’area considerata. Gli indicatori ritenuti utili a questo scopo sono i seguenti: a) tasso di funzione turistica, che mette in relazione le presenze turistiche rilevate nel corso di un periodo di tempo (l’anno) rispetto alla popolazione residente nell’area. Tale indice può anche essere calcolato con riferimento a ciascun comune dell’area considerata, così da vedere il contributo dato da ciascuno all’effetto di sistema; b) indice di utilizzazione lordo, dato dal rapporto tra le presenze totali rilevate nell’area in un certo periodo di tempo e il numero delle camere disponibili nell’area nel corso dello stesso arco di tempo. Tale rapporto può anche essere calcolato in rapporto al numero dei posti letto disponibili, ma si ritiene che tale indicatore sia meno espressivo dal momento che le strutture ricettive “vendono” le camere e non i posti letto. Questo indicatore, inoltre, può essere calcolato anche a livello di singolo comune e a livello di tipologia di struttura ricettiva; c) indice di utilizzazione netta, dato dal rapporto tra le presenze totali nell’area in un certo periodo di tempo e il numero totale delle effettive giornate di apertura delle strutture ricettive presenti nel territorio. Anche in questo caso il calcolo può essere fatto per comune e per tipologia di struttura ricettiva. 1.7.1 – Il tasso di funzione turistica La tabella 19 riassume i dati della popolazione residente e delle presenze turistiche nelle strutture ricettive del territorio provinciale nel triennio 2007 – 2009. Tali dati costituiscono la base per il calcolo del grado di turisticità della provincia considerata nel suo complesso ma anche di ogni singolo comune, Ovviamente il dato che conta è quello aggregato posto che in una prospettiva di destination management non conta il risultato ottenuto dal singolo Comune quanto invece quello sistemico dell’intero territorio provinciale. Il dato relativo ai singoli comuni è però importante perché evidenzia quali sono quelli che possono fungere da attrattori principali con riferimento alla necessità di rendere disponibili i servizi principali di accoglienza, di informazione, di ricettività, oltre che di altri servizi quali quelli legati all’accessibilità e all’organizzazione del tempo libero. Ciò che emerge dall’analisi della tabella è che la provincia, nel triennio 2007 – 2009, ha registrato un tasso di funzione turistica molto basso pari a circa il 17% di quello regionale.
35/48
Se però si va ad osservare il dato riferito ai singoli contesti comunali si può notare come Arbus e Villanovaforru presentano un indicatore superiore rispetto a quello medio regionale, rispettivamente pari a circa 3,6 per Arbus e circa 3 per Villanovaforru. Mentre nel primo caso influisce molto l’attrattore marino e paesaggistico per il secondo non v’è dubbio che sia l’attrattore culturale espresso dall’insieme delle strutture presenti nell’area. Questi dati evidenziano sostanzialmente che esistono potenzialità inespresse o comunque espresse molto al di sotto delle potenzialità. Tabella 19 – Popolazione residente, presenze turistiche e tasso di funzione turistica per comune della Provincia Popolazione residente
Presenze turistiche
Tasso di funzione turistica
Aree 2009
2008
2007
2009
2008
2007
2009
2008
2007
ARBURESE Arbus
6.677
6.716
6.779
95.235
84.068
84.039
3,91
3,43
3,40
Samassi
5.337
5.361
5.357
1.141
476
709
0,06
0,02
0,04
Sanluri
8.555
8.548
8.566
9.683
9.546
12.179
0,31
0,31
0,39
Serramanna
9.328
9.344
9.403
0
0
0
0,00
0,00
0,00
CAMPIDANO
Serrenti Totale Campidano
5.075
5.109
5.112
0
165
222
0,00
0,01
0,01
28.295
28.362
28.438
10.824
10.187
13.110
0,10
0,10
0,13
1.354
1.375
1.381
2.706
2.928
2.201
0,55
0,58
0,44
MARMILLA Barumini Collinas Furtei
907
927
930
69
93
0
0,02
0,03
0,00
1.658
1.653
1.663
0
0
0
0,00
0,00
0,00
Genuri
363
368
366
0
0
0
0,00
0,00
0,00
Gesturi
1.341
1.362
1.373
172
123
118
0,04
0,02
0,02
Las Plassas Lunamatrona Pauli Arbarei
260
269
266
0
0
0
0,00
0,00
0,00
1.805
1.819
1.819
364
629
1.946
0,06
0,09
0,29
663
682
685
168
112
0,00
0,07
0,04
1.315
1.327
1.342
0
0
0
0,00
0,00
0,00
Setzu
152
154
153
0
0
0
0,00
0,00
0,00
Siddi
742
749
754
0
0
0
0,00
0,00
0,00
Tuili
1.116
1.123
1.138
67
0
0
0,02
0,00
0,00
Turri
470
468
477
479
381
0
0,28
0,22
0,00
Segariu
Ussaramanna Villamar Villanovaforru
583
583
590
0
0
0
0,00
0,00
0,00
2.883
2.890
2.908
0
0
0
0,00
0,00
0,00
683
689
690
9.303
8.743
4.740
3,73
3,48
1,88
Villanovafranca
1.474
1.465
1.459
18
381
29
0,00
0,07
0,01
Totale Marmilla
17.769
17.903
17.994
13.178
13.446
9.146
0,20
0,21
0,14
6.968
7.026
6.993
60
0
8
0,00
0,00
0,00
12.465
12.517
12.518
9.191
13.992
8.098
0,20
0,31
0,18
2.958
2.973
2.978
106
0
0
0,01
0,00
0,00
9.099
9.112
9.172
102
125
0
0,00
0,00
0,00
4.252
4.255
4.269
37.980
38.996
39.886
2,45
2,51
2,56
VILLACIDRESEGUSPINESE Gonnosfanadiga Guspini Pabillonis San Gavino Monreale Sardara
36/48
Villacidro
14.537
14.572
14.586
1.449
1.560
2.448
0,03
0,03
0,05
Totale ViilacidreseGuspinese
50.279
50.455
50.516
48.888
54.673
50.440
0,27
0,30
0,27
149.084
149.701
150.159
192.127
186.007
178.991
0,35
0,34
0,33
1.671.001
1.665.617
1.659.443
12.304.560
12.290.414
12.155.378
2,02
2,02
2,01
TOTALE PROVINCIA REGIONE SARDEGNA
Fonti utilizzate: Nostra elaborazione. Per la popolazione della Regione sono stati utilizzati dai Istat mentre i dati comunali sono stati tratti dal sito www.abi.cab.banche.meglio.it/. Per quanto riguarda i dati sulle presenze turistiche dei comuni si è fatto riferimento ai dati forniti dalla Provincia del Medio Campidano, mentre quelli della Regione sono stati tratti dal sito della RAS.
1.7.2 - L’indice di utilizzazione lordo Per procedere al calcolo dell’indicatore occorre innanzitutto determinare il mercato potenziale assoluto espresso nel caso in questione dal numero totale di camere vendibili nel corso del periodo. La tabella 20 mostra con riferimento a ciascun mese degli anni 2007, 2008 e 2009 la dotazione di esercizi e camere disponibili, mentre nell’ultima colonna compare appunto il dato del mercato potenziale assoluto, espresso in camere vendibili nel periodo. Tabella 20 – Calcolo del mercato potenziale assoluto negli anni 2007, 2008 e 2009 Mercato potenziale assoluto (in Mese Esercizi Camere n. di camere vendibili nel periodo) Mesi
2009
2008
2007
2009
2008
2007
Gennaio
95
103
93
1032
927
890
31.992
28.737
27.590
Febbraio
94
103
93
1032
927
890
31.992
25.956
24.920
Marzo
94
103
93
1032
927
890
31.992
28.737
27.590
Aprile
94
103
94
1032
927
903
31.992
27.810
27.090
Maggio
94
103
94
1032
927
903
31.992
28.737
27.993
Giugno
94
104
94
1032
936
903
31.992
28.080
27.090
Luglio
94
104
94
1032
936
903
31.992
29.016
27.993
Agosto
94
104
94
1032
936
903
31.992
29.016
27.993
Settembre
94
104
90
1032
936
896
31.992
28.080
26.880
Ottobre
94
103
89
1032
818
893
31.992
25.358
27.683
Novembre
94
103
89
1032
818
893
31.992
24.540
26.790
Dicembre
94
103
89
1032
818
893
31.992
25.358
27.683
383.904
329.425
327.295
Totale Fonte: Nostra elaborazione su dai Provincia Medio Campidano
2009
2008
2007
L’analisi dei dati della tabella mostra come la variazione nel numero degli esercizi nel corso dei diversi mesi dell’anno, oltre che da un anno all’altro, sia un indicatore del fatto che ci sono strutture ricettive che chiudono nei mesi di minor afflusso turistico. Ciò consente di calcolare un indice di utilizzazione prossimo a quello netto. Peraltro, l’analisi della dinamica temporale di esercizi e camere mostra un andamento singolare: nel 2009 il numero di esercizi, rispetto al 2008 è diminuito
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mentre è cresciuto il numero delle camere disponibili. Addirittura, nel mese di gennaio del 2009 mentre gli esercizi sono di un’unità superiore ai mesi successivi, il dato sulle camere è sempre uguale. In ogni caso, mediamente il mercato potenziale mensile è di circa 27 mila camere, corrispondenti a poco meno di 100 turisti giorno. In seguito si sono incrociati questi dati con quelli riguardanti le presenze rilevate nello stesso periodo di osservazione così da poter calcolare poi il rapporto, come si evince dalla successiva tabella 21. Tabella 21 – Trend degli arrivi e delle presenze, divisi per mese, negli anni 2007, 2008 e 2009 Arrivi Presenze Mese 2009 2008 2007 2009 2008 2007 Gennaio 2.152 2.312 1.878 4.549 4.876 3.220 Febbraio 2.234 2.447 1.978 4.050 5.204 3.311 Marzo 2.517 2.940 2.514 4.364 5.162 4.504 Aprile 3.453 3.997 3.952 9.409 7.158 9.964 Maggio 5.326 4.730 4.097 12.115 11.317 10.833 Giugno 5.241 5.351 5.176 20.224 19.167 17.400 Luglio 7.253 6.642 5.779 35.588 34.904 30.123 Agosto 9.159 7.317 6.981 43.418 37.006 42.279 Settembre 5.307 4.581 4.878 16.236 19.096 17.716 Ottobre 2.750 3.079 3.249 8.804 9.130 9.648 Novembre 2.123 2.227 1.313 5.482 5.629 3.272 Dicembre 1.937 1.867 1.566 3.886 3.725 4.465 Totale 49.452 47.490 43.361 168.125 162.374 156.735 Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Medio Campidano.
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1.8 – Confronto tra i dati di flusso turistico e quelli sulla fruizione degli attrattori culturali Premesso che il limite principale dell’analisi che segue è la limitata ampiezza temporale del confronto, va da se che in ogni caso nel triennio considerato c’è un evidente ampliamento della forbice tra i dati relativi alle presenze (che crescono, seppure, come già evidenziato in precedenza, con un andamento meno significativo tra il 2008 e il 2009, rispetto al biennio precedente), e il dato sui visitatori delle diverse strutture culturali della provincia stessa. Grafico 16 - Andamento per numeri indice dei dati su visitatori dei musei e delle aree archeologiche, delle presenze turistiche e del rapporto tra presenze e visitatori. (Anni 2007 – 2009)
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia
Se da un lato quanto ora evidenziato deve considerarsi un dato positivo alla luce della grave crisi internazionale che nel 2009 per la prima volta ha inciso anche sui flussi turistici internazionali, facendoli leggermente diminuire, dall’altro lato, esso evidenzia comunque una minore capacità degli attrattori culturali di influenzare la domanda turistica rispetto al prodotto tradizionale e ormai maturo rappresentato dal “mare”.
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1.9 – Le principali criticità emergenti dall’analisi Le criticità emergenti dall’analisi dei dati sulla rete degli attrattori e su quelli riguardanti la domanda e l’offerta riguardante l’accoglienza turistica pongono in evidenza come i principali problemi riguardino la struttura dell’offerta. Per indurre una domanda turistica, un territorio deve essere attrattivo, deve cioè poter offrire delle “valide” motivazioni affinché persone che vivono in contesti diversi da quello del contesto considerato decidano di spostarsi verso il territorio in questione. Tali motivazioni comportano da un lato la percezione di un beneficio positivo nel volersi recare in tali contesti e, nel contempo, la altrettanto chiara percezione che il sacrificio richiesto per recarsi in tali territori, di tempo necessario e di costo, sia inferiore al beneficio percepito. A questo occorre poi aggiungere che non solo ci devono essere elementi valutabili da ciascuno per apprezzare il beneficio e il sacrificio percepito, ma occorre mettere in piedi un sistema di comunicazione adeguato volto a far conoscere l’esistenza del territorio e dei relativi benefici e costi. Il concetto di “prodotto turistico globale” espressivo dell’insieme di componenti naturali, artificiali, sociali, culturali, di accesso, di servizio, di informazione e di comunicazione rappresenta il criterio per individuare le principali criticità. Sulla base di questo schema di valutazione, i dati rappresentati in precedenza hanno mostrato che le criticità maggiori, dal lato della costruzione di una destinazione turistica, attengono: a)
alla ancora insufficiente dimensione dell’offerta in termini di integrazione delle componenti così che risulta difficile far percepire che nella Provincia del Medio Campidano esistano elementi di attrazione capaci di fornire motivazioni sufficienti per trascorrere in tali territori periodi di vacanza (o di apprendimento culturale), maggiori del dato sulla permanenza media dei turisti che, invece, nel triennio 2007 – 2009 è diminuita da 3,6 a 3,4 giorni;
b)
alla debolezza intrinseca di alcune componenti in termini di organizzazione interna, funzionale all’intercettamento di significativi segmenti di domanda;
c)
alla difficoltà di concepire offerte differenziate per i diversi periodi dell’anno da indirizzare a segmenti di domanda diversi;
d)
ad una decisamente insufficiente e frammentata azione di raccolta delle informazioni sui visitatori delle strutture museali e archeologiche, che impedisce una conoscenza più circostanziata delle caratteristiche degli stessi in termini di profilo socio-demografico e benefici ricercati;
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e)
ad una comunicazione sostanzialmente rivolta prevalentemente al mercato italiano e locale, seppure con alcune iniziative pubblicitarie che hanno interessato strumenti cartacei delle compagnie aeree.
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1.10 – I possibili percorsi per una migliore fruizione e valorizzazione degli attrattori culturali L’individuazione di percorsi volti a migliorare la fruizione e la valorizzazione degli attrattori culturali presenti nella Provincia deve tenere conto di due aspetti: a) da un lato il rispetto delle disposizioni regionali riguardanti la previsione dell’istituzione di un sistema museale della Sardegna; b) dall’altro l’adozione di accorgimenti tipicamente gestionali volti a favorire una maggiore integrazione di tali strutture all’interno delle offerte territoriali, così da concorrere alla costruzione di una destinazione turistica nella provincia del medio campidano. Per quanto riguarda il primo aspetto il Piano Regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura 2008-2010 della Regione Autonoma della Sardegna, prevede l’istituzione di un sistema museale della Sardegna, articolato in sistemi territoriali su base provinciale. Per far parte di tale sistema è necessario che i musei e gli istituti e luoghi della cultura ad essi equiparati siano in possesso dei requisiti minimi previsti dal D.M. 10 maggio 2001 e veicolati a livello regionale con la Delibera 36/5 del 2005 “Sistema Regionale dei Musei. Piano di razionalizzazione e sviluppo”. I dati evidenziati nel rapporto predisposto a suo tempo dalla Provincia in collaborazione con la società Monti&Taft, ha permesso di rilevare che ci sono significative differenze tra quanto riscontrato nell’indagine e i requisiti minimi necessari per l’accreditamento al Sistema museale della Sardegna (paragrafo 12.4 - Requisiti minimi di qualita dei servizi per l’accreditamento al Sistema museale della Sardegna, della Delibera RAS 36/5 del 2005). In particolare, per quanto riguarda i requisiti indicati nell’Ambito 1, relativo allo status giuridico del museo o istituto/luogo della cultura, si prevede che ciascuna disponga rispettivamente di una collezione permanente, della disponibilità di una sede, di un atto costitutivo e di uno statuto o regolamento. L’analisi ha permesso di evidenziare che delle 26 strutture che hanno risposto al questionario, 20 sono in possesso di collezioni permanenti, mentre solo 9 sono dotate di uno statuto proprio e 8 di un regolamento proprio. Rispetto a quanto richiesto dai requisiti di cui all’Ambito 3, concernente le Strutture, si può notare che 20 strutture sono in possesso di spazi espositivi adeguati ed attrezzati, e 13 hanno spazi adeguati per il deposito dei materiali. Evidentemente le altre strutture difettano di qualche elemento indicato nella disposizione prevista dalla RAS. Relativamente all’ambito 4, riguardante il personale e le figure professionali previste, l’indagine ha evidenziato che in 18 casi il personale si occupa della sorveglianza degli ambienti e delle collezioni e in 23 dei servizi di accoglienza. Per ciò che concerne i requisiti minimi relativo all’ambito sicurezza, 14 strutture sono messe a norma sotto il profilo statico, impiantistico e igienico sanitario; 18 hanno una sede accessibile ai disabili; 13 dichiarano di avere un responsabile
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della sicurezza; 16 sono dotate di un sistema anti-intrusione; 17 svolgono attività di manutenzione ordinaria dell’edificio. In riferimento all’Ambito 6, riguardante la gestione e cura delle collezioni, 15 musei hanno un inventario dei beni della collezione; 6 sono dotati di schede di catalogazione conformi alla normativa catalografica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione; 12 effettuano studi scientifici sulle collezioni, e 17 sono in possesso di materiali corredati da didascalie multilingue con informazioni essenziali, chiare e leggibili. Per quanto riguarda i rapporti con il pubblico e relativi servizi (ambito 7), 12 hanno predisposto dei sistemi di orientamento all’interno; 18 sono dotati di segnaletica esterna; solo 3 non prevedono alcun sistema di rilevazione delle presenze; 17 hanno apparati informativi e didattici; 19 sono forniti di un bookshop, 5 hanno spazi per l’intrattenimento dei bambini, 9 prevedono un punto ristoro e 15 svolgono attività didattiche. Rispetto ai rapporti con il territorio (ambito 8), 6 strutture collaborano con le biblioteche; 17 con associazioni culturali; 18 con le scuole; 19 diffondono all’interno della propria struttura materiale promozionale delle altre strutture museali presenti nella zona; 20 diffondono il proprio materiale informativo presso altri musei; 12 presso gli uffici comunali; 17 presso gli uffici turistici e 6 hanno stipulato accordi con produttori locali ed Enti per la valorizzazione delle risorse del territorio. Si evince, quindi, che ai fini della costituzione di un sistema museale territoriale su base provinciale, è necessario che tutti i musei e gli istituti e luoghi della cultura presenti sul territorio della Provincia del Medio Campidano si dotino dei requisiti minimi richiesti, considerata la bassa percentuale delle strutture in possesso di tutti gli standard previsti dalla normativa vigente. Il secondo percorso proposto attiene ad un cambiamento significativo della concezione di questi attrattori culturali, secondo una prospettiva tipicamente manageriale che induce a ritenere i requisiti minimi indicati dalla RAS non già come dei limiti da rispettare a pena di punizione, quanto invece come un’opportunità per essere più competitivi. Seguire un percorso di formazione manageriale orientato ad acquisire maggiore cultura di impresa nella gestione della cosa pubblica in generale e degli attrattori culturali in particolare impone un significativo cambiamento nelle prassi e nei comportamenti di quanti sono impegnati a creare valore intorno a queste strutture. Ciò richiede diversi interventi nei confronti dei quali la provincia può certamente intervenire con funzioni di stimolo e di creazione di consapevolezza nei diversi operatori pubblici e privati. Le criticità indicate nel punto precedente rappresentano il punto di partenza per progettare nuovi e più incisivi interventi di fruizione e valorizzazione di tale patrimonio. Peraltro, attività forse considerate banali, rappresentano la base per poter intervenire in modo più efficace, laddove i servizi erogati dal personale, che spesso non richiedono risorse particolarmente importanti, possono essere attivati senza troppe difficoltà, con vantaggi immediati dal punto di vista dell’immagine nei confronti dell’utenza e con ricadute in termini di passaparola.
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Il problema fondamentale, infatti, è rappresentato dal poter garantire nel tempo flussi adeguati di persone, che allo stato attuale sono da considerare modesti, rispetto alle potenzialità esistenti. Ora, se alcuni interventi strutturali e tecnologici richiedono investimenti la cui realizzazione dipende da circostanze spesso esterne a chi gestisce la struttura, altri elementi quali per esempio, la corretta e sistematica registrazione dei visitatori, la predisposizione di adeguati sistemi di archiviazione dei dati su tali visitatori (per esempio anche la sola email), una maggiore e più efficace standardizzazione della cultura dell’accoglienza sono ambiti che implicano investimenti immateriali che ogni responsabile dei diversi siti dovrebbe porsi, con umiltà senza pensare di cioè di non avere ancora da apprendere. La costruzione di itinerari turistico-culturali deve partire da alcuni temi chiave che per la Provincia sono già esistenti e sono rappresentati dal tema “vivere la campagna”. Ciò che però va messo a fuoco è il fatto che la campagna si può vivere anche dentro i musei, nei ristoranti, nei centri abitati, nelle strutture ricettive, nel corso di manifestazioni musicali, teatrali e religiose, nel contatto con le persone che vivono nei territori della Provincia e che in essa lavorano. Vivere la campagna deve diventare un modo d’essere della popolazione che, a scanso di equivoci, non significa rinunciare alle “comodità” derivanti dal progresso tecnologico, ma piuttosto un porre una concezione dell’esistenza umana basata su valori semplici ma genuini quali quelli derivanti dalla considerazione della terra quale elemento imprescindibile che ci da di che vivere, attraverso il frutto del lavoro dell’uomo. Vivere la campagna deve essere il messaggio che caratterizza ogni aspetto della comunicazione turistica, deve rappresentare l’identità del territorio e lo strumento per la sua identificazione. Ecco che la lana, la pecora nera, le erbe tintorie sono solo aspetti della campagna che gli abitanti della Provincia utilizzano per invitare se stessi e altre popolazioni a condividere queste risorse. Ecco allora che la costruzione di itinerari adeguati implica l’integrazione dei diversi aspetti dell’esperienza turistica: non si può pensare che un cultore dell’arte e dell’archeologia, non possa avere anche interessi di tipo naturalistico o che non senta il bisogno di riposare, mangiare, ecc.. Il tutto legato appunto dal concetto di riappropriarsi della campagna, cosa che può avvenire solo se essa viene vissuta e goduta. La costruzione di itinerari deve prevedere l’insieme di questi elementi capaci di “riempire” l’esperienza del turista/visitatore secondo diverse opzioni temporali: dalla giornata, alla settimana. Così che ognuno possa scegliere in base alle proprie preferenze, lasciando tuttavia spazio alla costruzione personale del proprio itinerario attraverso la combinazione di opportunità diverse e accessibili. Sotto quest’ultimo aspetto la disponibilità di un portale internet che, reso adeguatamente visibile, possa consentire tutte le opzioni sopra indicate costituisce un elemento imprescindibile e, sotto questo aspetto, però ci vuole la collaborazione attiva delle diverse strutture culturali e dell’accoglienza. Attualmente, il portale turistico della Provincia (http://www.provincia.mediocampidano.it/mediocampidano/it/turista.wp) pur evidenziando in generale un trend positivo in termini di visitatori, visite,
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pagine visitate e accessi (si veda il Grafico 17) soffre di alcune criticità riconducibili ai seguenti aspetti: -
prevalente funzione di informazione nei confronti della popolazione locale, provinciale e regionale con scarsa propensione a costituire portale d’accesso nei confronti dell’esterno;
-
leziosità di alcune pagine dove la ricerca delle informazioni richiede uno sforzo da parte del lettore per individuare ciò che gli serve;
-
dipendenza del portale dedicato al turismo al sito generale della stessa Amministrazione che costringe il visitatore a passare per quest’ultimo prima di arrivare alle pagine che lo interessano;
-
peraltro anche il passaggio dalla home page del sito della Provincia ha un impatto poco gradevole per il visitatore che si trova la pagina eccessivamente ridondante di informazioni scritte.
Le considerazioni ora esposte trovano poi conferma nell’analisi fatta attraverso google trends dal quale come si evidenza di seguito il sito della provincia mostra una capacità di attrazione ancora molto debole nei confronti del mercato turistico. Grafico 17 - Dati sugli accessi al sito della Provincia “Medio Campidano” (set 2008 – lug 2010)
Fonte: Nostra elaborazione su dati della Provincia Medio Campidano.
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Il grafico 18 mostra come l’uso dell’espressione “medio campidano” per la ricerca sul motore più utilizzato al mondo sia sostanzialmente insignificante, misurabile nell’ordine di qualche unità al giorno, anche se occorre sottolineare che dal 2008 per lo meno esiste anche questa identificazione. Tuttavia, la lingua di ricerca è per la quasi totalità l’italiano (fanno eccezione alcuni casi di ricerca in lingua inglese) mentre le città dalle quali viene fatta la ricerca sono tutte italiane (Cagliari, Augusta, Milano, Brescia, Palermo, Bologna, Padova, Torino, Napoli) e tra queste domina il capoluogo della Sardegna. Peraltro, il portale dovrebbe comunque essere parte di un sistema di indicizzazione che lo vede prima di tutto come parte dell’offerta turistica regionale e poi nazionale. Nel portale, inoltre, non basta avere l’elenco delle strutture ma dovrebbe rappresentare uno strumento per la costruzione del proprio itinerario al turista “fai da te” on line, potendo così operare prenotazioni, richiesta di disponibilità, eventi, ecc. Il turista in altre parole deve essere in grado di costruirsi l’esperienza che vuole andare a vivere incrociando i dati presenti nel territorio sulla base delle diverse componenti. Questo implica un progetto di collaborazione e di partecipazione costante dei diversi operatori: le strutture museali, per esempio, dovrebbero farne parte aggiornando in continuazione non solo gli orari di apertura, ma anche, per esempio, i giorni già prenotati da scolaresche o da gruppi, gli eventuali orari della giornata da preferire in relazione ad eventi programmati, ecc.. Grafico 18 - Accessi al motore di ricerca Google, con parola chiave “medio campidano”
Quanto agli itinerari contenuti nel portale c’è da lavorare anche qui attraverso la disponibilità di mappe che possano visualizzare il percorso e quanto si può trovare lungo di esso in termini di siti di interesse paesaggistico e storico artistico, di strutture ricettive e servizi al turista presenti nell’area, di tempi di percorrenza e quant’altro consente al visitatore di programmare il proprio itinerario riducendo al massimo il “rischio percepito” che, soprattutto per chi non è pratico della zona, può determinare una riduzione di interesse. Il tutto potrebbe essere digitalizzato attraverso il collegamento a google maps con
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possibilità di visualizzare delle foto di particolari prospettive, monumenti, strutture ricettive, ecc. Sotto l’aspetto organizzativo la costruzione di un sistema di questo tipo non può prescindere dal coinvolgimento degli attori presenti, tutti gli attori, purchè interessati e impegnati a rispettare e costruire questa visione. Un esempio che potrà essere meglio definito in una seconda parte del progetto, riguarda proprio l’organizzazione dell’offerta che richiede operatori specializzati quali agenzie viaggi o tour operator che, operando nella prospettiva dell’incoming, possano partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo e più efficace portale di comunicazione turistica come indicato in precedenza. Si tratta cioè di ripensare il modo con il quale oggi ci si propone nel mercato, costruendo invece occasioni per suscitare interesse e motivazioni a “vivere la campagna” del Medio Campidano.
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Gruppo di lavoro Dipartimento di Economia dell’impresa, della tecnologia, dell’ambiente Giuseppe Melis (Coordinatore scientifico) Pier Paolo Carrus Michela Floris Ernestina Giudici Daniela Pettinao Provincia del Medio Campidano Ufficio Programmazione Paolo Demuro (Coordinatore) Daniela Laconca Alessandro Meloni Tiziano Onnis Alessandro Zedda
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