TORINO Free magazine
n.1 anno xi marzo 2016
Edizioni Ad Local
florence welch Romantica diva dark Moncalieri Moda anni 50 Gigi Proietti Speciale Sposi Olimpiadi
contenuti Shop in the City marzo 2016
6
director's cut Rubriche
9
73
14
35
Florence Welch 2 | 03 . 2016 | Shop in the City
good news
10
CONTRIBUTORS
14
fermo Immagine
16
Oggetto del desiderio
20
va bin parade
22
caccia al tesoro
23
torino odi et amo
24
green
29
personal shopper
35
scoprire torino
36
In&OUT
40
go away
42
se fossi
44
Bambini
48
book&shop
50
ricetta d'autore
52
beviamo una cosa
53
dimmi come mangi
56
piemontesi a teatro
60
non sembra torino
80
coach
83
mc musa consiglia
92
art 4 turin
96
letture
Fabrizio Esposito
La vera contadina urbana
MarĂa JesĂşs GarcĂa Miguel
Gianni Gagliardo Viviana Varese
108
News&gossip
114
english version
119
company profile
120
programma di sala
126
directory
127
oroscopo
128
to know
Ponti
contenuti Shop in the City marzo 2016
magazine
93
64
outfit
71
moda
78
beauty
84
4passi
93
In persona
66
in vetrina
Martina Villanova Moda anni 50 Rosa quarzo e azzurro Serenity Moncalieri Gigi Proietti
florence welch 47
freestyle
97
olimpiadi
101
dokiWatch
speciale sposi
78
Da Lyda T端rck C.so Vittorio Emanuele II, 90
50 4 | 03 . 2016 | Shop in the City
36
director's cut
Sabrina Roglio
Partire con grinta
"Anno bisesto anno funesto" ma chi ci crede più? Basta iniziare con determinazione e ottimismo e tutto filerà liscio. Con questo numero di Shop in the city abbiamo deciso di dare il nostro contributo al vostro 2016 realizzando nuove rubriche e rinnovandone alcune. Tra i punti fermi di cui andiamo fieri c’è la cover che è dedicata a Florence Welch, leader della band “+The Machine” diventata un’icona generazionale dopo funerali, matrimoni, e dolorose rotture. Sarà a Torino il 14 aprile. Isabella continua la sua missione di personal shopper portando Debora tra le vie della Gran Madre fino a Porta Susa. Abbiamo scattato quattro nuovi "Non Sembra Torino", provate a indovinare a quali edifici appartengono. La moda è anni 50 e il beauty azzurro serenity e rosa quarzo. La mcMusa ci porta a Hollywood per la notte degli Oscar, mentre passeggerete tra le vie di Moncalieri. Ricorderemo Torino2006 – sono infatti passati 10 anni da quel magnifico febbraio – e incontrerete Gigi Proietti uno degli otto registi che firma la seconda puntata de “I Tre Moschettieri”, opera teatrale seriale ideata da Beppe Navello e riproposta dopo trent'anni al Teatro Astra di Torino. Tra le novità, accanto al classico "Dimmi come mangi", c’è la nuova rubrica "Beviamo una cosa" dove si parlerà di Barolo, per conoscere sempre meglio ogni angolo della nostra città scoprirete le Architetture rivelate sparse per le vie di Torino, i pezzi migliori che appartengono ai musei cittadini e quali personaggi sono descritti nelle varie targhe che impreziosiscono piazze e strade. Vi abbiamo incuriosito? Allora buona lettura. direzione@shopinthecity.it
6 | 03 . 2016 | Shop in the City
marzo 2016
Editore
Ad Local srl Corso G. Lanza 105, 10133 Torino tel. 011.6608003 - fax 011.6602875 www.shopinthecity.it
Direttrice responsabile Sabrina Roglio direzione@shopinthecity.it
In redazione Coordinamento editoriale Elisa Montesanti redazione@shopinthecity.it
Arte - Cultura - Spettacoli
Marta Ciccolari Micaldi - Pietro Raboni - Valentina Dirindin
Moda - Beauty - Personaggi
Davide Fantino - Valentina Dirindin - Eleonora Chiais
Attualità - Curiosità
a cura della redazione
Personal Shopper - Fai da te Isabella Maria Morbelli
Grafica editoriale Antonella Ferrari
Hanno collaborato Maria Grazia Belli
Immagini
Simone Mottura
Stampa
Reggiani spa Divisione arti grafiche Via Alighieri, 50 - 21010 Brezzo di Bedero (VA)
Pubblicità
Ad Local srl Corso G. Lanza 105, 10133 Torino tel. 011.6608003 - fax 011.6602875 - info@adlocal.it
Per segnalazione eventi e invio di materiali Corso G. Lanza 105, 10133 Torino tel. 011.6608003 - fax 011.6602875 - info@adlocal.it Registrazione Tribunale di Torino n. 6005 - 18-10-2006
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www.facebook.com/ShopInTheCityTORINO
ShopintheCity
Registrazione Tribunale di Torino n. 6005 - 18-10-2006 Tutti i diritti di riproduzione, in qualsiasi forma e di qualsiasi parte della pubblicazione, sono riservati. L’ editore si scusa per eventuali omissioni ed è a disposizione di coloro che involontariamente non fossero stati citati. La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, testi utilizzati dagli inserzionisti nè per eventuali cambiamenti di orari, luoghi o note di servizio indicate nelle schede informative. Il materiale eventualmente inviato alla redazione non viene restituito.
8 | 03 . 2016 | Shop in the City
good news Buone notizie dalla città
"5.082 tonnellate di CO2 evitate in un anno 25.868 lampade sostituite 2.258.679 euro risparmiati su base annua" Dati aggiornati al 15 gennaio 2016
Una nuova luce sotto la Mole A fine 2015 è iniziato il percorso #torinoaled che porterà la nostra città ad essere in un anno e mezzo più sostenibile e efficiente. Entro il 2016 verranno sostituiti con nuove lampade a led 55mila punti luce pubblici pari al 55% dei lampioni totali. Le luci a led non contengono sostanze inquinanti e garantiscono una riduzione del 50% dei consumi di energia elettrica; la luce bianca, più diretta e focalizzata verso il basso, illumina meglio le strade e infine riducono l’inquinamento luminoso. www.torinoaled.it
Shop in the City | 03 . 2016 | 9
contibutors Solo gli account presenti su queste pagine sono autorizzati a avviare trattative per Shop in the City
marta ciccolari micaldi
Giornalista
isabella morbelli
Nata a Moncalieri nella primavera
Publisher
dell'82, abbina al romantico profumo dei fiori in germoglio la tenacia
Appassionata di comunicazione
rossa del segno del toro e un
della rivista. Grazie alla profonda
silvana mia
Account
piccante tocco creativo di
conoscenza dei negozi torinesi è
Ama trascorrere il suo tempo libero
provenienza calabra. Dopo la
diventata la personal shopper di
con la sua famiglia, tra le colline
Spagna e Berlino ha scelto l'Italia.
riferimento. Tutti i giorni è
verdi e il blu del mare. E' dedita alla
Lavora come freelance nel
impegnata nella vendita delle
sua professione come venditrice da
movimentato mondo dell'editoria
pagine pubblicitarie. La potrete
molti anni. e' solare e le piace fare
e della comunicazione, adora la
incontrare sulla sua veloce vespa
scherzetti ai suoi collaboratori...
letteratura americana e il suo
rosa.
una vera monella....
compagno più amato è il rock'n'roll.
pubblicitaria, Isabella è l'ideatore
klara simkova
antonella ferrari
Chiara Alotto
Social media manager
Grafica
Account
Arriva dalla Repubblica Ceca dove
Dopo la laurea in Disegno
La grande passione per la scrittura
ha lavorato per importanti aziende
Industriale, conseguita nel 2001
nasce insieme al suo primo diario
multinazionali. Ha vissuto in
presso il Politecnico di Milano,
segreto e si evolve fino agli articoli
Germania e Inghilterra e nel 2003
ha collaborato con società di
di cronaca locale, passando per
ha dato la svolta alla sua vita
progettazione e consulenza
qualche libro iniziato, racconti e
trasferendosi per amore a Torino.
nei campi del design, della
recensioni. Con penna e taccuino
Le sue passioni sono da sempre
comunicazione e dell'architettura.
sempre in tasca, scopre, grazie a
moda e arte in tutte le sue forme.
Da anni collabora con diverse
Shop in the city, che una rivista è
Da quando vive in Italia ha aggiunto
testate di moda, design e lifestyle
molto di più di ciò che si legge.
anche quella della cucina.
tra Milano e Torino.
10 | 03 . 2016 | Shop in the City
contributors
simone grammatico
Stagista grafico
Nato a Dicembre classe ’99 sto
Valentina Dirindin
eleonora Chiais
svolgendo lo stage presso l’ azienda
Giornalista
Ad Local tramite la formazione
Giornalista
Torinese (classe 1986) amo così tanto
professionale Piazza dei mestieri.
Attualmente giornalista
chiacchierare da aver fatto della
Amo giocare a calcio e la grafica
free-lance, è stata negli ultimi anni
comunicazione la mia professione.
vettoriale.
caporedattrice della rivista torinese
Giornalista pubblicista mi occupo
Extratorino. Ha fatto della sua
di moda e spettacolo per il
passione più grande – la scrittura –
“Magazine delle Donne” e sono
il suo mestiere, trovando un senso
Dottore di Ricerca in semiotica della
alla massima che dice “Fai qualcosa
moda. Per BookRepublic 40K ho
che ti piace e non lavorerai neanche
pubblicato “C’era una volta un
un giorno”. Si concede con
principe azzurro”, manuale di a
assidua regolarità i seguenti
semiserio dedicato alle principesse
amori extraconiugali: Torino,
di oggi.
la lettura e la buona tavola.
debora gatto
Stagista grafico
Ho 18 anni e ho sempre amato la fotografia e la danza. Frequento il corso di grafica multimediale alla Piazza dei mestieri.
Elisa montesanti
Michele Segreto
Segreteria di redazione, assistente di
Account
direzione, coordinamento editoriale.
Antiche incisioni sui muri di casa
Figura poliedrica all’interno della
testimoniano il suo sogno di essere
redazione che segue la rivista dalla
uno scienziato, ma la fisica e una
nascita alla distribuzione, senza
folta capigliatura spettinata non
tralasciare il fulcro di ogni attività,
erano nel suo DNA. Per fortuna
il contatto umano.
inventarono le Scienze della Comunicazione e la strada gli fu
davide fantino
rivelata. Anche giornalismo e
Giornalista
marketing sono ingredienti per
Torinese del 1974, giornalista
nuove invenzioni e non serve la
freelance. Ama seguire qualsiasi
fisica né un camice bianco: BINGO!
sport, soprattutto il calcio, e andare ai concerti. Il prossimo sarà quello dei Massive Attack.
Shop in the City | 03 . 2016 | 11
fermo immagine
Un progetto che racconta il Delta del Po, terra affascinante dove dominano la natura e gli spazi
Fabrizio Esposito
di Davide Fantino
14 | 03 . 2016 | Shop in the City
L
’acqua è un elemento che mi ha sempre attirato. Una sera vidi un film non particolarmente bello ma ambientato in una sorta di Venezia più piccola e decadente, un posto di laguna. Scoprii che si trattava di Chioggia e andai a visitarla». È questo lo spunto iniziale per il progetto del fotografo Fabrizio Esposito legato al Delta del Po e ai suoi paesaggi, in cui «Mai lo sguardo trova un ostacolo. Ci sono silenzio, acqua, una natura rigogliosa e selvaggia e un orizzonte immenso. Venendo da Torino, è una sensazione molto particolare». Avvolto spesso dalla nebbia di un freddo novembre, ha peregrinato nell’area sospesa tra Veneto e Emilia Romagna, «dove la Pianura Padana si fa infinita», viaggiando tra i canali di Comacchio, Codigoro, il porto di Gorino, dove i pescatori
separano i granchi dalle tipiche moeche lagunari, e le saline di Cervia, una distesa d’acqua tagliata solo da strette lingue di terra. Sono gli stessi luoghi abitati dai protagonisti del romanzo di Pennacchi Canale Mussolini, altra fonte di ispirazione per Fabrizio Esposito: «In futuro continuerò il mio viaggio sulle tracce letterarie della famiglia Peruzzi, raggiungendola nell’Agro Pontino. Per ora sto lavorando a un altro progetto che documenta come l’uomo abbia cercato di ammaestrare il mare affinché gli fosse utile. Sempre acqua…». Fabrizio Esposito è nato a Napoli nel 1974. Tra i suoi lavori, Il futuro del mondo passa da qui, un progetto multimediale che è diventato anche un documentario e Coffee Roots – viaggio alle origini del caffè.
il cioccolato che si mangia con gli occhi
www.peyrano.com
OGGETTO DEL DESIDERIO
Una collezione tentacolare che avvolge la mano con diamanti bianchi e oro a 18 carati
Diamond Octopus ring Creata da Jason Arasheben, designer e proprietario della maison “Jason Of Beverly Hills” di Las Vegas, la collezione Octopus fa risplendere la mano grazie ai molteplici diamanti bianchi incastonati sulla base in oro a 18 carati. Curioso e originale è l’anello che attorciglia i suoi tentacoli tra la cinque dita.
Jason Arasheben ha creato gli anelli con cui sono stati premiati i campioni NBA 2009 e 2010 e i campioni NFL 2011. Ha collaborato con Michael Jackson e Justin Bieber e con attori come Ashton Kutcher e celebrità quali Nichi Minaj, Rihanna e Mariah Carrey. I suoi gioielli sono sopra le righe, aggressivi ma anche delicati, mai scontati e banali. www.jasonofbh.com
16 | 03 . 2016 | Shop in the City
OGGETTO DEL DESIDERIO
Una valigetta che ricorda i giochi prefustellati che si usavano da piccoli. Invece di costruire dinosauri o biplani però con Dondo Stool si assembla uno sgabello. Realizzato in multistrato di betulla e tagliato all'acqua, i pezzi si staccano e si montano a incastro senza bulloni e senza viti. Dondo Stool è basculante e ha due posizioni di seduta: dritta e inclinata in avanti per una seduta più ergonomica.
www.dondo.eu
Lo sgabello a incastro, senza viti né bulloni
DONDO STOOL
Roberto Molino nasce e lavora a Torino. Designer, laureato in Psicologia, lavora per otto anni come restauratore di beni architettonici e artistici e per quattro come pittore di scena sui set cinematografici. Nel 2009 frequenta un corso di design e modellazione presso il C.e.m.i. ‒ Centro Europeo Modellismo Industriale ‒ di Savigliano. Oggi lavora come designer freelance, prototipista e modellatore. www.robertomolino.it
18 | 03 . 2016 | Shop in the City
Va bin Parade Torino e il Piemonte rigorosamente in classifica
di Valentina Dirindin
Da New York con amore – Dove vado in viaggio nel 2016?
31 Fonte: New York Times
Nel 2016 Torino verrà invasa da turisti americani, a quanto pare. Una promozione pazzesca e inaspettata alla città arriva infatti da uno dei più autorevoli giornali statunitensi: il New York Times. Torino è infatti l'unica meta italiana fra le 52 consigliate per i viaggi da fare nell'anno nuovo: per i suoi “spazi espositivi innovativi”, per la settimana dell'arte contemporanea e per i suoi festival musicali, Club to Club in testa. Ovviamente, si parla anche del cibo: dal Salone del Gusto al consiglio di un'imperdibile gita nel patrimonio Unesco di Langhe e Roero. 20 | 03 . 2016 | Shop in the City
1. città del messico (Messico) 2. bordeaux (Francia) 3. malta 4. coral bay (St.John) 5. theodore roosevelt national park (North Dakota) 6. mozambico 7. toronto (Canada) 8. abu dhabi (Emirati Arabi) 9. skane (Svezia) 10. viñales (Cuba) 15. la strada dei sette laghi (Argentina) 20.grand rapids (Michigan) 25.vaud (Svizzera) 30. dalat (Vietnam) 31. torino
CONOSCI
GAIA? C’è un modo speciale di viaggiare.
Con Pianeta Gaia.
SIAMO IN CENTRO! In via Giolitti 15. Tante offerte dei principali tour operator e la nostra assistenza: prenota qui le tue vacanze. Visitare un luogo per conoscerlo in profondità. Pianeta Gaia ti garantisce un’esperienza unica, grazie all’organizzazione di piccoli gruppi di viaggio e alla presenza di un accompagnatore dell’agenzia, esperto e innamorato del Paese che scopriremo insieme, giorno dopo giorno.
PARTI CON NOI
SUDAFRICA
GIAPPONE
UZBEKISTAN
AZZORRE
21 / 30 APRILE 2016
14 / 24 MAGGIO 2016
3 / 10 GIUGNO 2016
9 / 19 AGOSTO 2016
Visita il sito www.pianetagaia.it
Seguici su
Via Giolitti, 15 - 10123 Torino | Tel. 011 546385 - Fax 011 539071 | turismo@pianetagaia.it
caccia al tesoro
Caccia al tesoro
Aquolina
I primi 100 lettori che troveranno il logo Aquolina nascosto tra le pagine del giornale e lo comunicheranno alla redazione potranno ricevere in omaggio un bagnoschiuma. Scriveteci a redazione@shopinthecity.it
aguzzate la vista! redazione@shopinthecity.it
22 | 03 . 2016 | Shop in the City
TORINO ODI ET AMO
di Valentina Dirindin
Quando arrivo mi sento a casa, ma è una città che dimentica in fretta
Johnson Righeira di Torino amo che...
Alberto Visconti – L'Orage odio Torino perché...
A dirci cosa amano e odiano di Torino, Amo Torino, innanzitutto perché è Ho vissuto tanti anni a Torino, e in in questo numero, sono due musicisti la mia città, quella dove sono nato effetti ci sono delle cose che non mi che gravitano intorno alla città. Da un e cresciuto ed evidentemente doveva piacciono. Diciamo che una delle cose lato uno degli autori di grandissimi essere così. Torino mi ha reso quello che negative di Torino è che ha una certa successi internazionali: tanti si sono: qui ho sviluppato tutte le mie idee facilità a dimenticare. Si dimentica delle dimenticano che canzoni tormentone migliori, come Vamos A La Playa, che persone: c'è una maniera un po' chiusa come Vamos a la Playa sono nate sotto è nata in via Accademia Albertina. di relazionarsi, una certa diffidenza nei la Mole, dalla mano di Johnson Righeira. La amo perché è l'unica città in cui confronti delle realtà nuove. C'è un Dall'altro, il frontman di una band che quando arrivo mi sento a casa. Per circolo di persone che di solito incontra nasce a un passo dal Piemonte, in Val questo anche se negli anni ho abitato un altro circolo di persone, d'Aosta: Alberto Visconti è la voce de altrove, sono stato felice di tornare nel ma è difficile creare della reale socialità. L'Orage, band rock folk giovane ma con '98, e di trovare una città anche molto Si dimentica delle cose vere: non mi un curriculum di tutto rispetto, che diversa da quella che avevo lasciato. La piace quella faccia della movida notturna vanta collaborazioni notevoli, da De amo perché sta diventando una turistica: che produce cocktail annacquati in Gregori a Marco Ponti. I ragazzi sono per uno che ha sempre trovato Torino bicchieri di plastica. A volte, Torino bravi davvero, e oggi escono con un bellissima, è una grande soddisfazione si dimentica che il rum è meglio berlo nuovo disco, “Macchina del tempo”, da vedere che finalmente lo notano anche puro. Si dimentica di essere fiera di pochissimo presentato all'Hiroshima gli altri. Avrei preso a cazzotti chi mi quello che è: non amo la Torino che Mon Amour. diceva che era triste, grigia. Ora per vuole cambiare, che vuole essere alla fortuna capita molto più di rado, e mi moda, che rincorre una somiglianza con riempie d'orgoglio che invece si dica Milano. Torino è bella così, ed è un quanto è ricca. Per tutti questi motivi peccato che a volte si dimentichi della Torino dovrebbe scrollarsi di dosso quel sua storia, della sua cultura e delle sue senso di inferiorità che continua ad grandi voci, come quella di Luca avere nei confronti di altre città: i Rastello. torinesi devono essere fieri del posto Foto Roberto Serra. dove vivono.
Shop in the City | 03 . 2016 | 23
green
Novella Carpenter voleva una fattoria ma anche il dinamismo della città aperta 24 ore su 24. A Oakland è riuscita ad avere entrambi
La vera contadina urbana
di Maria Grazia Belli
Orto in Condotta, l'educazione alimentare inizia a scuola
Sono più di 500 gli orti realizzati in tutta Italia grazie al progetto di Slow Food Orti in condotta avviato nel 2004. Si tratta di un'attività di educazione alimentare e ambientale realizzata nelle scuole grazie al coinvolgimento di studenti, insegnanti, genitori, nonni e produttori locali. L’orto rappresenta uno strumento didattico per conoscere il territorio, i suoi prodotti e le sue ricette ma anche occasione per incontrare esperti artigiani, produttori e chef della comunità locale.
Info: educazione@slowfood.it
Foto Gabriella Campomizzi.
24 | 03 . 2016 | Shop in the City
L’educazione di una contadina urbana. Slow Food Editore
N
ata e cresciuta in Idaho, in una famiglia hippie, Novella Carpenter decide, insieme a suo marito Bill, di trasferirsi sulla 28esima strada del quartiere poco raccomandabile di Ghost Town, Oakland, California. Il suo obiettivo è quello di creare una vera e propria fattoria urbana, con orto e animali, a pochi passi dalla città e ottenere l'autosufficienza alimentare senza rinunciare alle comodità della metropoli come pub, musei e negozi. La sua storia è raccontata in modo ironico e fresco nel libro Farm city. L’educazione di una contadina urbana pubblicato da Slow Food Editore. Il volume riprende le storie che Novella ha documentato nel suo blog da quando ha iniziato la sua avventura ghosttownfarm.wordpress.com Dai primi tacchini e polli acquistati
a 42 dollari via internet, ai due maiali Big Guy e Little Girl. Dalle api ai conigli, dal difficilissimo mese di prova di autosufficienza alimentare alla ricerca nei bidoni dell'immondizia di avanzi per i suoi animali. Novella Carpenter si scopre contadina e allevatrice non senza fare errori. Impara a uccidere i suoi animali e a fare i conti con opossum e malattie delle piante. Il tutto in un quartiere disagiato con vicini strampalati ( graffitari, prostitute, spacciatori, palazzinari e monaci buddisti, Pantere nere e senzatetto), edifici scrostati, macchine scassate e immondizia accatastata lungo la strada. Novella e il marito decidono che quello è il loro posto quando vedono accanto alla casa un appezzamento di terra abbandonato. Una volta ripulito dalle
green
Ortoalto di Torino
300 metri quadri di giardino pensile coltivato ad orto, che fornirà vegetali freschi al ristorante sottostante, diventerà un nuovo spazio di aggregazione e animazione per tutte le associazioni del cortile e del quartiere. Sono iniziati i lavori per la realizzazione dell'ortoalto sul tetto del ristorante Le FonderieOzanam, nell'ex complesso industriale di via Foligno 14, una collaborazione tra la start up di innovazione sociale OrtiAlti, ideatrice del progetto, le cooperative sociali MeetingService e Agridea e l’agenzia di comunicazione quattro linee. L’Ortoalto Le Fonderie Ozanam è l’intervento pilota con cui gli architetti Elena Carmagnani e Emanuela Saporito, fondatrici di OrtiAlti, sperimenteranno il loro modello di innovazione sociale.
www.ozanam.ortialti.com erbacce e “occupato” diventa il loro orto e anno dopo anno una vera e propria fattoria. Il libro è uno stimolo per chi vorrebbe fare come lei, attraverso le sue pagine Novella fa capire che non è impossibile e cita il saggio di Wendell Berry, Il gusto di mangiare: “Se avete un cortile o anche solo un balcone o un vaso sul davanzale di una finestra bene esposta al sole, coltivate qualcosa da mangiare. Fate un po' di compost con gli avanzi di cucina e usatelo come fertilizzante”. Grazie alla sua “pazzia” supportata e appoggiata dal marito Bill, Novella Carpenter scopre una grande verità “Non solo avevo creato l'orto, l'orto aveva creato me. Mangiavo i prodotti di questo luogo tutti i giorni. Ero diventata questo orto – la sua aria, la sua acqua, il suo suolo”.
Novella Carpenter è cresciuta in campagna prima nell’Idaho, poi nello stato di Washington. Dopo essersi laureata in biologia presso l’Università di Washington, si è trasferita in California, dove ha studiato giornalismo sotto la guida di Michael Pollan. Specializzata in tematiche enogastronomiche, collabora con vari siti e periodici, e tiene un blog in cui racconta le sue esperienze quotidiane di ”agricoltura urbana”.
Innesto, il progetto torinese
Prosegue il progetto Orti Dora in Poi a cura dell'Associazione Innesto. L'iniziativa – imparare a coltivare verdure in cassone in città (presso il Parco Commerciale Dora) – ha riscosso un grande successo tra gli ortolani e tra i partner del progetto. In questi mesi l'associazione sta lavorando alla chiusura del calendario delle iniziative come i workshop gratuiti e aperti a tutti, lezioni di orticoltura, eventi e iniziative a beneficio del quartiere con una particolare attenzione alla sensibilizzazione verso lo scarto e la sostenibilità. Info sulla pagina Facebook “Innesto” o
www.innesto.info
Shop in the City | 03 . 2016 | 25
promotion
Incontro informativo gratuito martedì 15 marzo 2016 - ore 17:00 presso WEP Torino, corso Vittorio Emanuele II 12
WEP, imparare l’inglese divertendosi
W
EP English Summer Camp è una fullimmersion nella lingua inglese all’insegna del divertimento, dello sport e dello stretto contatto con la montagna. I partecipanti sono assistiti da uno staff sempre disponibile e da madrelingua che guidano le attività didattiche e accompagnano quelle ricreative, per rendere questa esperienza unica nel suo genere. WEP, World Education Program, è leader internazionale nell’organizzazione di programmi linguistici, scolastici e vacanze studio all’estero per gruppi di giovani studenti. Promuove questa iniziativa in Italia con l’idea di dare alle famiglie la possibilità di far vivere ai
26 | 03 . 2016 | Shop in the City | Shopromotion
giovani un periodo di vacanza a contatto con la lingua inglese, che accompagnerà tutte le attività. L’intento è quello di offrire la massima qualità, ad un costo accessibile, per tutte le componenti del programma: location, sistemazione, conversazione in lingua inglese, attività ricreative e sportive. Il Summer Camp si svolgerà dal 19 giugno al 16 luglio 2016 presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia (TO), prevede soggiorni settimanali o bisettimanali con arrivo la domenica e partenza il sabato. Per dettagli, costi ed iscrizioni: www.wep-italia.org/summercamp
WEP Torino C.so Vittorio Emanuele II 12 011/6501356 informazioni@wep.org www.wep-italia.org/ summercamp
ENGLISH SUMMER CAMP in italy
dagli 8 ai 13 anni
Bardonecchia (TO)
Villaggio Olimpico
Per i lettori di Shop in the City QUOTA DI ISCRIZIONE OMAGGIO
Soggiorni settimanali dal
19 giugno al 16 luglio 2016
Incontri informativi: Martedì 15 marzo ore 17:00 • Ufficio WEP Torino
PER ISCRIZIONI, CONDIZIONI E INFORMAZIONI
WEP TORINO
ALTRI UFFICI WEP
www.wep-italia.org/summercamp informazioni@wep.org
c.so Vittorio Emanuele II 12 cap 10123 - tel 011 650 1356
Milano - Roma Bologna - Oderzo
Personal shopper Vuoi essere tu la protagonista del prossimo Personal Shopper? Inviaci il tuo profilo, la redazione con Isabella realizzeranno il tuo percorso di shopping. redazione@shopinthecity.it
Personal Shopper Debora è la nuova protagonista della giornata di shopping con Isabella. Frequenta la Scuola Piazza dei Mestieri e i in questi giorni sta svolgendo uno stage grafico presso la redazione di Shop in the city. Non poteva mancare l’esperienza del backstage di un reportage fotografico. di Isabella Morbelli | foto www.byn.it
Shop in the City | 03 . 2016 | 29
Personal shopper
Il tema è il bianco e nero, uno stile ispirato ad Andrè Courrèges stilista francese degli anni 60 deceduto lo scorso 9 gennaio. Il bianco e il nero attraverso righe, disegni grand optical, frange, scarpe dorate, borchie e pelliccia zebrata. Come sempre, prima di
30 | 03 . 2016 | Shop in the City
tutto i capelli. Ore 10 ci infiliamo da Righetto e Guanti dove entrambe ci facciamo tagliare i capelli. Poi non ci allontaniamo di molto e facciamo un salto da Giorgio Monteverdi dove oltre al cashmere proviamo un mini vestito davvero divertente.
Personal shopper
Sempre in Gran Madre passiamo davanti a Vittoria Vintage e anche se non era i programma non possiamo non entrare…veniamo letteralmente rapite da Vittoria che ne sa una più del diavolo in quanto a moda. Ci tira fuori uno scalda cuore in pelliccia bianco e nero in stile Courrèges e una borsa in pelle lucida di Chanel, da urlo. Sempre in tema borse facciamo un salto da Adel attratte da un nuovo modello Save My Bag in Lycra che spopolerà presto. Proprio davanti vediamo una panetteria e ci rendiamo conto dalla vetrina che non è una semplice panetteria, che bontà. Spostandoci sempre a piedi da Pink Martini troviamo una finta macchina fotografica istantanea…che in realtà è un porta carta igienica.
Shop in the City | 03 . 2016 | 31
Personal shopper
Sfrecciamo veloci verso Porta Susa dove da poco la vecchia stazione è stata rinnovata. Troviamo un nuovo spazio per lo street food, a dimostrazione del fatto che Torino è sempre piÚ turistica.
32 | 03 . 2016 | Shop in the City
Personal shopper
Varcando la soglia di Sinatra, la profumeria di via Cernaia, scopriamo le nuove note di Armani, Sì. Debora si lascia truccare per la prima volta da un’esperta make-up artist e entrambe usciamo rigenerate, con qualcosa da aggiungere alla nostra routine mattutina. L’ultima tappa è una scommessa: Debora non ama i giochi in generale ma da Don Chisciotte trova il pupazzo che mangia e risolve i problemi. Anche lei non può resistere e chiudiamo allegramente la giornata.
Shop in the City | 03 . 2016 | 33
Hotel, Sport & SPA
GLICINI VILLAGE La nuova frontiera del wellness
H
otel, palestra, piscina invernale ed estiva, spa, appuntamenti dedicati al benessere e intrattenimento per tutte le età… oltre 16.000 metri quadrati di esperienza e condivisone. Glicini Village, l’innovativo centro wellness aperto recentemente a San Secondo di Pinerolo (To), è destinato a cambiare per sempre il concetto di palestra, di allenamento, di benessere. Che sia per un weekend con gli amici o in coppia, per una sola giornata, per un mese o per tutto l’anno, l’esperienza che vivrete sarà divertente, emozionante, stancante prima ma rilassante dopo! Con un ingresso al Village potrete allenarvi sulle macchine Technogym® Linea Artis® di ultima generazione, dotate addirittura di schermo tv, partecipare alle
masterclass delle più innovative discipline del fitness, concedervi una rigenerante nuotata in piscina e, finita l’attività sportiva, vivere l’emozione di uno dei percorsi benessere proposti nella nuovissima zona SPA. Il posto ideale per coccolarsi, prendersi cura di sé e staccare la spina. Luce e musica soffuse e aromi delicati diffusi nell’aria creano un ambiente rilassante, perfetto dopo l’attività fisica ma disponibile anche per gli ospiti dell’hotel e per chiunque voglia concedersi qualche ora di relax. Sauna, bagno turco, sala aromi con cromoterapia, percorso 4 stagioni con docce di diversa temperatura e intensità, frigidarium, vasca idromassaggio, zona relax con tisaneria e stanza del sale. Glicini Sport + Spa è un’esperienza benessere
34 | 03 . 2016 | Shop in the City | Shop promotion
www.glicinivillage.com facebook.com/glicinivillage Glicini Village Strada Val Pellice 70 San Secondo di Pinerolo (To) Tel. 0121-042542
inedita, a 360°, che coniuga l’attività fisica ai benefici delle attrazioni termali, rigenera corpo e mente. Un’esperienza unica… da regalare e regalarsi! L’ingresso giornaliero di 30 euro comprende l’uso dell’attrezzatura sportiva, la partecipazione ai corsi, l’uso della piscina per il nuoto libero e l’accesso all’area SPA.
Scoprire Torino
La nuova vita dell’ex arsenale
Dal 2004 l'Ordine degli Architetti di Torino premia quelle opere architettoniche che contribuiscono a migliorare la città. Sono tantissime e riconoscibili dalla targa con la stella stilizzata posta sulle pareti dall’edificio Nella foto il Cortile del Maglio, Ex Arsenale Militare in piazza Borgo Dora a Torino. Il progetto di recupero è stato realizzato nel 2001 da Pio Luigi Brusasco, Giovanni Torretta, Adriana Comoglio e Claudio Perino. L'edificio ha vinto il premio "Architetture Rivelate" nel 2004 con la seguente motivazione: tema oltremodo impegnativo e di alto interesse nel suo inserimento urbano, dal forte significato espresso con linguaggio coerente all’originaria funzione ed alle destinazioni attuali. Ex Arsenale Militare | piazza Borgo Dora | Torino Architetture Rivelate 2004 Fotografia di Daniele Regis.
il premio architetture rivelate Istituito nel 2004 dall'Ordine
dell'architettura. In 12 edizioni sono
degli Architetti di Torino,
state premiate 107 opere, di cui 70
il riconoscimento alla qualità
a Torino e 37 nella Città metropolitana.
in architettura si ripropone di far
Dall’edizione 2016-2017 il premio
conoscere e dare visibilità alle opere
si rinnova: la cadenza diventa
che, attraverso un'attenta
biennale e aumentano le categorie
interpretazione progettuale e una
all’interno delle quali è possibile
coerente realizzazione,
candidare architetture; infatti oltre a
contribuiscono a determinare una
Nuove costruzioni e riusi, si possono
migliore qualità dell'ambiente
proporre Allestimenti temporanei, spazi
costruito. Il premio prevede
interni e Spazi aperti, infrastrutture e
l’apposizione di una targa sulle pareti
paesaggio.
dell’edificio con l’intento di stimolare,
www.architetturerivelate.com
attraverso l'osservazione e il confronto, la capacità critica del cittadino che fruisce quotidianamente
Shop in the City | 03 . 2016 | 35
In&out
Ci attende un futuro di visioni e non di parole, di grandi festival estivi, di moderne foto retrò e bambole all-sizes
ALTI&BASSI di Davide Fantino
. 02
. 01
. 03
. 04 . 01 Poco potere alla parola Entro un paio di anni (2018) l’84% della comunicazione sarà visiva. Già oggi i messaggi che comprendono immagini ottengono sui social network un attenzione superiore del 650% rispetto a quelli di solo testo. Attenta parola: scripta volant… . 02 Flowers Power Muoversi per tempo, muoversi bene. Il Flowers
36 | 03 . 2016 | Shop in the City
Festival della prossima estate torinese (Collegno per la precisione) ha già annunciato Anohni, il nuovo progetto di Antony & the Johnsons, Alborosie, talento nostrano del reggae, e i Pixies, leggenda dell’alternative rock. www.flowersfestival.it . 03 Foto smart Prynt è la nuova cover che trasforma in pochi secondi lo smartphone in una Polaroid. Compatibile con
. 05 diversi modelli di telefoni, permette di stampare su carta fotografica in pochi secondi lo scatto appena realizzato. www.prynt.co . 04 Chi porta che cosa? Questa è la domanda posta dal Musée Galliera di Parigi che ripercorre con “Anatomia di una collezione” la moda dal XVIII secolo ai giorni nostri attraverso un centinaio di capi che spaziano dai pezzi delle
celebrità ai vestiti della quotidianità. Da maggio. . 05 Barbie e Ken sono come noi Mattel ha lanciato i tre nuovi modelli di Barbie Curvy, Petite e Tall: le loro forme sono più aderenti alla realtà. E c’è già chi ha proposto la versione del Ken rilassato “fisicamente” o vittima di una fisiologica calvizie. Che non diventi una scusa per lasciarsi andare.
2010 Anno di cambiamenti con il
2006 Shop in the city nasce a
novembre. Diretto da Giuseppe Gattino il giornale si pone l’obiettivo di raccontare la città con voci nuove e sguardi diversi. 144 pagine per parlare di negozi, musei, teatri e life style. Dal secondo numero parte la rubrica di Isabella Personal shopper.
2007 Vengono realizzati 5 numeri:
quello di Natale esce con 216 pagine dedicate soprattutto ai regali e contiene l’intervista a Lapo Elkan.
2008 Si raggiungono i 6 numeri
all’anno. Nasce la rubrica interattiva Caccia la tesoro, un modo per premiare i lettori sempre attenti e prendere il via l’Operazione testimonial: conta le 30.000 copie appena stampate.
primo restyling della rivista: nuova carta al passo con i tempi e nuovo formato. Vengono consolidate alcune rubriche come il Personal shopper che si sviluppa su 4 pagine e i 4 passi. Shop in the city produce la Shopping Gallery: negozi e cultura in formato pocket.
2009 Dopo 6 fantastici numeri esce
quello di Natale con 200 pagine. Shop in the city varca la soglia del secondo decennio del terzo millennio.
2011 Torino festeggia i 150 anni
dall’Unione d’Italia. Shop in the city apre il profilo Facebook.
2012 La redazione di Shop in the
city si rinnova a partire dal direttore Sabrina Roglio. L’articolo centrale della rivista l’Outfit prende maggior prestigio con personaggi come Evelina Christillin. Facebook prende il volo con circa 3500 liker torinesi.
2014 Shop in the city double face apre con lo Speciale sposi e durante l’anno evolve con lo Speciale salute e Artigianato.
2013 Secondo bellissimo restyling
della rivista. Nasce la nuova rubrica Non sembra Torino: immagini della città da punti di vista alternativi che richiamano altre capitali del mondo.
2015 Facebook raggiunge 14.700 liker. La versione in inglese rende la testata ancora più visibile e fruibile anche dai turisti. 400 punti distributivi compresi alberghi e centri sportivi. Nomi come Maurizia Rebola, Lorenza Bravetta e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo occupano la prestigiosa posizione centrale della rivista con l’articolo dello stile.
2016
go away
Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim Dal 19 marzo al 24 luglio Palazzo Strozzi, p.zza Strozzi - Firenze www.palazzostrozzi.org
Jackson Pollock (Cody 1912- East Hampton 1956) Senza titolo (Green Silver), 1949 circa, enamel and aluminium paint on paper, mounted on canvas, cm 57,8 x 78,1. New York, Solomon R. Guggenheim Museum, Gift, Sylvia and Joseph Slifka, 2004.63 © Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society, ARS, New York, by SIAE 2016.
40 | 03 . 2016 | Shop in the City
Una mostra che racconta grazie a
Kandinsky, Duchamp, Max Ernst,
oltre 100 capolavori dell’arte europea
Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean
e americana tra gli anni venti e gli
Dubuffet, Lucio Fontana, Jackson
anni sessanta del Novecento, i
Pollock, Mark Rothko, Alexander,
rapporti e le relazioni tra i
Willem de Kooning, Robert
collezionisti americani Peggy e
Motherwell,
Solomon Guggenheim. Curata da
Roy Lichtenstein, Cy Twombly. Tanti
Luca Massimo Barbero, la mostra
gli artisti che hanno segnato la storia
nasce dalla collaborazione tra la
dell’arte moderna, dal Surrealismo
Fondazione Palazzo Strozzi e la
all’Action Painting fino all’Informale
Fondazione Solomon R.
e alla Pop art. Tra le opere esposte
Guggenheim di New York con il
ci sono la tela di Kandinsky Curva
sostegno del Comune di Firenze, la
dominante (1936); Il bacio (1927) di Max
Camera di Commercio di Firenze,
Ernst; lo Studio per scimpanzé (1957) di
l’Associazione Partners Palazzo
Francis Bacon; Shining Back (1958) di
Strozzi, la Regione Toscana e con il
Sam Francis; Gray Scramble (1968-
contributo dell’Ente Cassa di
1969) di Frank Stella; Preparativi (1968)
Risparmio di Firenze.
di Roy Lichtenstein.
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Ronchiverdi, Healt & Sport Club è a Torino il Club che puoi scegliere per te e la tua famiglia tutto l’anno. Quando hai voglia di fare una pausa, incontrare gli amici, praticare dello sport, trascorrere momenti di relax all’aperto e a bordo piscina in estate, pranzare e cenare con i tuoi amici e familiari, partecipare agli eventi più cool della città, scegli Ronchiverdi. In un’unica struttura troverai tante opportunità e potrai allenarti in un ambiente moderno e confortevole, fissa degli appuntamenti con degli allenamenti mirati e allenati attraverso molteplici corsi ed attività, sotto la
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Shop promotion | Shop in the City | 03 . 2016 | 41
se fossi
María Jesús García Miguel
Se fossi Un animale: cavallo Un colore: rosso Un luogo di Torino: la chiesa della Consolata Un periodo storico: Rinascimento Un film: La Comunidad de Alex de la Iglesia Un capo moda: un paio di scarpe di Manolo Blahnik Una canzone: Tears In Heaven di Eric Clapton Una bottiglia di vino: Rioja Gran Reserva Cune 2009 Un cibo: gli spaghetti con il sugo di mia suocera Un profumo: Chanel n.5 Un oggetto: una croce da mettere al collo Un fiore: rosa rossa Un sentimento: la solidarietà Chi é Nasco (l’anno non si dice…) in Galizia, ma ho sempre vissuto a Madrid. Famiglia numerosa della Cattolicissima Spagna, penultima di sette figli, con due genitori meravigliosi. Mi laureo in Giurisprudenza e nel frattempo mi occupo di moda e di pubbliche relazioni.Per amore mi trasferisco a Torino, mi sposo e ho due figli: Andrea e Giulia, i miei gioielli. Lavoro nello Studio di mio marito, l’avvocato Nicastro ma il mio orgoglio è essere il Console Onorario della Spagna. È il mio modo per essere utile alle persone e per non sentir troppo la nostalgia del mio paese. La saudade è anche una parola galiziana... 42 | 03 . 2016 | Shop in the City
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bambini
Scrivere per ragazzi
di Davide Fantino
Come si può fare breccia con un libro nell’attenzione di bambini e teenager? Lo abbiamo chiesto a due scrittori
S
econdo una recente ricerca, il 22% dei libri venduti in Italia sono per bambini e ragazzi, con una crescita nel 2015 di oltre sei punti percentuali. Negli ultimi anni gli scrittori italiani hanno conquistato una fetta di pubblico sempre più vasto. Non solo più grandi classici o bestseller internazionali, quindi, ma tante storie di autori nostrani che appassionano e fanno sognare le giovani generazioni. Per provare a capire quali sono i “segreti” (e se ce ne sono) abbiamo interpellato Giovanni Del Ponte e Mara Dompè: il primo autore dei sei libri della serie Gli Invisibili (De Agostini Editore); la seconda vincitrice con Spia (Biancoenero Edizioni, illustrazioni di Johnny Cobalto) del Premio Nazionale Il Gigante delle Langhe 2013. Che caratteristiche deve avere un libro per ragazzi? Giovanni Del Ponte «Appassionare, avvincere, non mollare mai la presa. A livello stilistico, significa: sintesi, descrizioni essenziali, linguaggio non troppo complesso (ma neppure banale), periodi brevi, perché la capacità di comprensione del testo e di concentrazione sta diminuendo. Un buon romanzo per ragazzi è un succo concentrato, una spremuta delle idee migliori di una storia, dove molto del materiale che potremmo utilizzare in un testo per adulti, rimane invece nella spremitrice…». Mara Dompè «Non penso che debba 44 | 03 . 2016 | Shop in the City
avere delle caratteristiche precise. Deve semplicemente saper parlare al lettore cui si rivolge».
mi riconosco pienamente nell’epitaffio di David Bowie: «I don’t know where I’m going from here, but I promise it won’t be boring» («Non so dove sto andando, ma Una “morale” è sempre presente vi prometto che non sarà noioso»)». o le storie possono essere scritte MD «Credo che in questo non ci sia per il puro intrattenimento dei differenza tra la letteratura che si rivolge giovani lettori? al mondo degli adulti e la letteratura per GDP «Paradossalmente, l’idea diffusa ragazzi. Citando Cechov: “Non inganno che i romanzi per ragazzi debbano il lettore col mio non saper dare una contenere un insegnamento, è la più risposta agli interrogativi più lontana dal vero. Il compito delle importanti?», si chiedeva lo scrittore storie non è di istruire o di proporre russo. Si poneva il problema, rifiutando soluzioni, ma di suscitare Grandi però il ruolo di chi ha risposte, ricette o Interrogativi negli autori stessi e, solo morali da offrire. Per fortuna oggi lo dopo, nei lettori; devono darci uno scrittore non si sente più investito scrollone, indurre in noi uno scarto, quanto lo era un tempo da questo grave un risveglio, un’illuminazione. compito, che pesava ancora di più sulla Attraverso i personaggi, possono letteratura per ragazzi che doveva avere fornirci esempi e, come in una realtà una finalità didascalica ed educativa. virtuale, farci sperimentare i rischi delle Ma il non offrire una morale, o una nostre scelte e delle conseguenze, ma al ricetta, o una risposta non significa non sicuro della nostra stanza. Come autore, trattare temi importanti.
bambini
E allo stesso modo la capacità di “intrattenere” del narratore non esclude che questi temi importanti siano affrontati. Intrattenere, anzi, è il modo che usa la narrativa per affrontarli. E a questo punto si potrebbe discutere su quali temi possano essere considerati importanti».
Mara Dompè
Lavora come traduttrice a Torino. Il mistero del cassonetto, con illustrazioni di Vittoria Facchini, del 2003 è il suo primo libro per ragazzi. In seguito ha pubblicato Mamma parla con lo specchio (sempre con Vittoria Facchini), Little Darwin (illustrazioni di Alessandro Blengino), Il mostro dei budini (illustrazioni di Eleonora Marton), l’albo illustrato Evelina verde mela, secondo classificato al Premio Giovanni Arpino 2013, realizzato con Giulia Torelli e Annalisa Sanmartino, e Spia (illustrazioni di Johnny Cobalto), vincitore del Premio Nazionale Il Gigante delle Langhe 2013. «Qualche progetto in cantiere c’è. Quelli in fase più avanzata sono i due albi illustrati La scatola dei cerotti e Buonanotte, ragnatela. Entrambe le storie parlano di piccole esperienze negative, in cui magari ci si fa male,
Quali sono i suoi scrittori per ragazzi preferiti? GDP «Tra i contemporanei, i primi nomi che mi vengono in mente sono Silvana De Mari, psicoterapeuta di Torino, i cui fantasy metaforici sono carichi di una potenza e di una compassione difficilmente riscontrabili altrove; Marie-Aude Murail, autrice francese di storie estremamente realistiche di grande sensibilità, in cui i protagonisti si trovano spesso la vita sconvolta dall’incontro con personaggi sorprendenti; Louis Sachar, scrittore americano che con Buchi nel deserto ha creato uno dei romanzi avventurosi migliori di tutti i tempi». MD «Io da bambina mi sono nutrita di fiabe, da ragazzina di romanzi di avventura. Roald Dahl l’ho incontrato quando ormai ero grande. Lui è forse il primo nome che viene in mente, il più ovvio ma allo stesso tempo il più irrinunciabile, quando si pensa alla moderna letteratura per ragazzi».
All’Emporio Eco Sabaudo, potete trovare i prodotti a km 0 che abbiamo attentamente ricercato per voi: piccoli produttori e artigiani del territorio che lavorano con passione e serietà. Pane bio fatto con pasta madre cotto al forno a legna, prodotti naturali per la cura del corpo. Venite a scoprire come abbiamo arredato il nostro emporio, i pezzi recuperati da noi potranno abbellire la vostra casa: da Emporio Eco Sabaudo quasi tutto è in vendita!
ma che vengono prese dalle protagoniste come momenti di crescita positivi. La strada è ancora lunga, ma spero di vederli al più presto in libreria!».
Foto di Pier Gianni Agoglio.
Giovanni Del Ponte, che cosa si impara dai o sui propri lettori tramite la rete e i social? Questa nuova comunicazione influenza o ispira la scrittura? «Sono a conoscenza di come alcuni nativi digitali abbiano pubblicato grazie alle visualizzazioni e ai consigli che ricevevano a ogni puntata del loro romanzo scritto su smartphone. Per quanto mi riguarda, il dialogo con i miei lettori si svolge prevalentemente via e-mail e in parte tramite il mio profilo personale di Facebook e la Pagina de Gli Invisibili Fan Club. Seguo comunque con interesse i mutamenti sociali legati alle nuove tecnologie. I miei libri si sono Shop in the City | 03 . 2016 | 45
NINFA E GIORGIA VI ASPETTANO Piazza Freguglia 2/C 10133 Torino (TO) +39 011 661 4211 www.emporioecosabaudo.com Facebook
bambini
Dr. Toy Grande successo della linea Pixel Art alla fiera del giocattolo di Norimberga che si è svolta a Gennaio nella città Tedesca, capitale mondiale del giocattolo.I giocattoli esposti in questa fiera erano letteralmente milioni, ma il Pixel Art della ditta Quercetti di Torino è uno di quelli che ha attirato più attenzione .Andrea Quercetti, titolare della Quercetti insieme ai suoi fratelli e direttore vendite si è dichiarato molto soddisfatto dei risultati della fiera e prevede vendite in rapida espansione
popolati di figure come gli otaku e gli hikikomori, giovani appassionati in maniera ossessiva di videogiochi e di “storie virtuali”, che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale. Sono termini che provengono dal Giappone, la cui società, tecnologicamente più avanzata, ci offre un’anticipazione dei rischi sociali cui andiamo incontro. L’altro lato della medaglia sono i cyberattivisti, cui si ispirano i protagonisti de L’enigma di Gaia e Acqua Tagliente: i WebTV BoyZ, che utilizzano i nuovi media per diffondere ideali di libertà, giustizia, salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente».
in tutto il mondo. “Pixel Art più che un giocattolo è una attività creativa che è adatta a tutte le età, quindi con un pubblico vastissimo - dichiara Andrea Quercetti – e consente di realizzare mosaici artistici di qualsiasi soggetto. Qui in fiera abbiamo portato alcuni esempi che hanno originato moltissimo interesse da parte di compratori e visitatori provenienti da ogni angolo del mondo. Quest’anno poi lanciamo anche una serie di soggetti legati ai film di Star Wars che sono particolarmente attraenti”. Pixel Art consente anche di riprodurre qualsiasi bella fotografia si abbia a disposizione, basta caricarla sul sito della Quercetti a questo link: www.quercettiart.it ed il software apposito la traduce in tracciati da stampare su carta e poi perforare con gli appositi chiodini. Il risultato è veramente affascinante.
Nella foto Andrea Quercetti. 46 | 03 . 2016 | Shop in the City
Giovanni Del Ponte
Nato a Torino nel 1965, Giovanni Del Ponte si è cimentato dai 14 ai 30 anni nella regia per il cinema indipendente realizzando vari corto e mediometraggi. Fino a oggi ha pubblicato sei libri della serie Gli Invisibili (De Agostini Editore).
Mara Dompè, i suoi libri sono per bambini dai cinque ai dieci anni: testo e disegni devono parlarsi. Come funziona l’alchimia? «Quando ho scritto per bambini un po’ più grandi, dagli otto ai dieci anni, si trattava di libri in cui il testo aveva un peso maggiore e le immagini erano un commento, un arricchimento che arrivava dopo, nel momento in cui si costruiva il prodotto-libro con la sua veste grafica. Erano quasi sempre illustratori che conoscevo poco o che non conoscevo affatto. Li scoprivo quando il libro era ormai quasi pronto. Vedere la propria storia illustrata è sempre un bellissimo momento, spesso molto sorprendente, per uno scrittore per ragazzi. Per gli albi illustrati, che si rivolgono ai bambini più piccoli, il discorso è molto diverso. Lì il peso di testo e immagini è decisamente più equilibrato, la collaborazione di scrittore e illustratore a quello che diventa un progetto comune è molto più stretta, e quindi la sintonia è fondamentale. Finora ho pubblicato un solo albo, realizzato con due care amiche illustratrici, Giulia Torelli e Annalisa Sanmartino, e ci siamo sempre considerate le tre autrici di quel libro. Avrebbe avuto un’anima completamente diversa in mano ad altri illustratori».
Ha inoltre pubblicato il thriller fantascientifico Acqua tagliente (2008, De Agostini Editore) e il racconto La leggenda della masca Ciattalina nella raccolta Tantestorie sul fiume (2007, Ega Editore). «Sul mio sito
www.giovannidelponte.com, oltre a parlare dei libri, fumetti e film da me preferiti e a dare consigli ad aspiranti scrittori, approfondisco i temi dei miei romanzi. È inoltre possibile scaricare gratuitamente i primi tre capitoli di ogni mio romanzo, oltre a capitoli audio e alcuni racconti».
Foto di Paolo Bertino.
freestyle
dokiWatch di Davide Fantino
È
arrivato lo smartwatch per i bambini dai 6 ai 12 anni. Con l’obiettivo di controllarli, e un po’ anche di avvicinarli al consumo della tecnologia, dokiWatch è l’orologio intelligente e colorato, con una gomma protettiva all’esterno e la scocca rinforzata all’interno, che ha una serie di funzioni utili alla rintracciabilità e protezione dei piccoli. Il GPS aiuta a localizzarli, la fotocamera da due megapixel consente di effettuare videochiamate (con tecnologia 3G) e di inviare messaggi scritti e vocali. Un tasto per le
emergenze tenuto premuto per tre secondi attiva il microfono che registra per un minuto i suoni ambientali mentre i numeri registrati ricevono una notifica con la geolocalizzazione del dispositivo. Il gioco incluso dokiPet è un simil Tamagotchi che sollecita anche il bambino a impegnarsi nell’attività fisica quando è inattivo a lungo. L’app che gestisce il dokiWatch è scaricabile per iOS e Android e consente di disattivare da remoto il dispositivo quando i ragazzi sono impegnati nello studio o stanno dormendo.
Shop in the City | 03 . 2016 | 47
book&SHOP OLTREVERSO, UN MONDO DI RI-CREAZIONE Il mondo di Paola, che quando ha bisogno di creare mette un cartello fuori con scritto “non ricevo visite” e, allo stesso tempo, un mondo di
di Marta Ciccolari Micaldi
Book
creazioni fatte a mano dove tutte noi possiamo entrare e ricordarci quello che facevamo da bambini: prendere un ombrello e farlo diventare una barca, fare un maglione e trasformarlo in una culla. Mille idee creative da realizzare in compagnia dei propri bambini (come le sculture con i sassi) o da sole (come le collane con carte antiche) e in più, per non perdere mai l’ispirazione, una serie di tutorial ospitati su lastampa.it. Per entrare nel mondo di Paola e farsi catturare:
www.oltreverso.it le.T, BAMBOLE IN BORSA Letizia da ragazzina aveva una passione per l’arte: dopo aver lasciato Genova intorno ai 20 anni, è andata a cercarla in America del Sud e in Sudafrica. Quando è tornata - con la testa piena di nuove immagini e la stessa
LINCE ROSSA E ALTRE STORIE Rebecca Lee La forma breve del racconto, si dice, in Italia non ha molto successo. Lettori abituati a immergersi in storie lunghe e grandi come mondi, noi italiani facciamo fatica a godere di qualcosa ‒ un frammento, una situazione, una cartolina di parole ‒ che, per definizione, dura poco e somiglia più a un riflesso fugace che a un mondo profondo. Per fortuna, però, ultimamente le cose stanno cambiando anche grazie a libri come quello di Lee, spesso di provenienza americana (dove di maestri della short story ce ne sono tanti): storie quotidiane che hanno a che fare con i sentimenti e l’assurdo, con l’imperfezione del proprio essere e la necessità di essere se stessi, con l’amore per un uomo e la crudeltà di essere stata scelta per trovarli moglie. Il libro, in uscita a fine febbraio, è una delle ultime gemme nella collana americana Black Coffee di Edizioni Clichy.
passione di sempre più forte che mai - si è specializzata in Storia dell’Arte e ha poi dato il via alla sua attività di laboratorio proprio nel centro storico di Genova. La sua specialità? Borse! E, in particolare, Bags (quelle più grandi), Pochettes (quelle di piccole dimensioni) e Mini Purses (portamonete). Su ognuna figure femminili gioiose o mitiche, colori sgargianti, forme e fantasie vintage. Il suo sito è:
www.letartis.com
48 | 03 . 2016 | Shop in the City
LA COPIA INFEDELE Stefano Trinchero Gonzalo Malagutti è il centravanti argentino della terza squadra di calcio di Torino, la Lungodoriana. Un (apparente) incidente d’auto lo riduce in coma e il compito di ricostruire il tragico evento non viene lasciato solo alle autorità ma coinvolge anche Guido Riberto, giornalista sportivo che, allontanandosi dalla vita di campo ed entrando suo malgrado in quella piuttosto fosca della cronaca nera, scopre e svela attraverso le sue indagini “il lato peggiore di una classe borghese in disfacimento che, abbandonata ogni purezza, combatte per la disperata difesa di illusori privilegi di casta, decretando così la propria rovina”. Con sguardo indagatore ma anche piuttosto divertito, l’autore del libro (torinese e al suo primo esperimento narrativo) dà vita a personaggi e relazioni degni della migliore e più oscura comédie humaine. CITTÀ IN FIAMME Garth Risk Hallberg Questo è uno dei libri più attesi dell’anno, non fosse altro che per due motivi: è un romanzo d’esordio ma l’anticipo che l’editore americano ha pagato all’autore è a sei zeri; il book trailer - un video fatto per promuovere il libro normalmente noiosissimo ‒ è degno ‒ per regia e colonna sonora - dei migliori trailer cinematografici. Ma soprattutto di motivo ce n’è un altro ed è New York, la grande città in rovina degli anni Settanta, quando la scena punk sta nascendo e così l’aids, quando gli artisti e i graffiti abitano gli edifici di Manhattan e gli eroinomani i suoi parchi, quando la notte di Capodanno viene uccisa una ragazzina a Central Park e un’altra notte ‒ quella del 13 luglio 1977 ‒ l’oscurità perfetta cala su di lei nella forma di un famoso blackout che coinvolgerà, uno per uno, tutti i personaggi della storia e da cui quasi nessuno uscirà indenne.
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Ricetta d’autore
Pomodoro pachino, pane, olive e salsa di noci. Un panino che richiama il sole, il mare e la freschezza di una giornata estiva
Il Ligure
Tagliare i pachini in spicchi. Denocciolare le olive e mischiarle ai pomodori, condire con un filo d’olio. La salatura delle prime dovrebbe essere più che sufficiente. Sul fondo, al posto della maionese, la salsa di noci, che a piacere si può mettere anche su pomodori e olive.
Ingredienti pane hamburger pomodori pachini tagliati a metà insalata iceberg olive nere sminuzzate basilico salsa di noci un pizzico di sale Alternativa 1 Provatelo con un trito di pomodori secchi Alternativa 2 Ancor più ligure: buttatevi sulle piccole e amarognole taggiasche Tocco di classe Un velo di basilico pestato insieme alla salsa di noci
50 | 03 . 2016 | Shop in the City
Ricetta d’autore
Un piatto ispirato al kebab arrotolato ma in salsa Made in Italy
Il Kebabun
Cuocere alla piastra un paio di fette di vitello e poi tagliatele a listarelle. La precauzione maggiore sta sempre nella cottura della carne, che va lasciata un po’ sugosa, ma cotta a sufficienza. Metterle su una piadina riscaldata e arrotolata insieme all’insalata, i pomodori, le cipolle, i peperoni... tutto condito con un filo d’olio.
Ingredienti pane tipo piadina due fette di carne da 80 gr. pomodori a dadini insalata iceberg salse verdure a piacere
Hamburger all’italiana. Ricette, segreti e grandi chef in nome del Fast Good Ricette tratte dal libro di Edt Hamburger all’italiana. Ricette,
Consigli 1)Provatela con una salsa di melanzane 2) Aggiungete verdure a piacere, dai peperoni piccanti alle cipolle, tutto è permesso (tranne gli spinaci)
segreti e grandi chef in nome del Fast Good a cura di Francesca Fimiani con le foto di Gianni Ferrero Merlino. Il libro contiene molte idee per “fare il miglior panino made in Italy” e ha visto la collaborazione di molti chef come Moreno Cedroni e Gabriele Bonci. La prefazione è di Joe Bastianich.
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beviamo una cosa
Gianni Gagliardo di Davide Fantino
C
he cosa è bene sapere prima di assaggiare una bottiglia? Bisogna conoscere due cose: il territorio e il produttore. Ogni vino ha una storia: qual è quella del suo Barolo? È lunga e fatta da tante persone. Quando sono entrato in azienda sono rimasto coinvolto dalla passione che vedevo, l’attività era soprattutto un modo di vivere. Il legame con il vino è nel nostro dna: c’è una componente legata alla terra e al modo di vivere della sua gente che è indissolubile dalla storia del nostro Barolo. Quali sono le qualità di un grande prodotto enologico? Per me la qualità è innanzitutto il carattere di un prodotto, deve avere qualcosa di distintivo. È come per le persone: può piacere o non piacere, ma deve avere un’identità molto forte. Quando un consumatore riesce a capire da quale zona proviene e riconosce lo stile Gagliardo, sento di aver prodotto un grande vino. Una bottiglia deve avere dietro il lavoro di un uomo, come un prodotto d’arte ha dietro il suo artigiano: in questo le Langhe si prestano a grandi vini.
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Che cosa fa l’Accademia del Barolo? Il consumatore ormai sceglie più il territorio del produttore, bisogna fare squadra ed è proprio l’obiettivo dell’Accademia. Promuoviamo il barolo: vogliamo informare i consumatori, divulgare, andare a scovare appassionati che non conoscono il Piemonte e il suo vino. Qual è la visibilità internazionale del Barolo? Cresce bene, ha un’immagine molto forte e solida, paragonabile a un grande classico del mondo della musica. È tutt’altro che modaiolo, ma 13 milioni di bottiglie nel Mondo sono poche: il lavoro da fare è ancora tanto. Il territorio, Langhe e Roero. Ce lo descriva in tre parole. Ne è sufficiente una: affascinante, per la conformazione dei terreni e la sua bellezza naturale rara. Noi che siamo attori di questa terra, abbiamo la preoccupazione e il dovere di conservarlo così com’è, in modo che chi verrà dopo di noi non ci debba considerare dei vandali. Vino e cibo: un abbinamento da compiere come? Sono due piaceri ormai paritetici
e la scelta di una bottiglia deve essere condizionata relativamente dai piatti. I vecchi schemi sono superati con l’evoluzione del costume: ad esempio, non è vero che il barolo è adatto solamente a grandi carni rosse. Prossimi progetti? Stiamo da sempre separando già in vinificazione le uve dei vari vigneti dalle quali otteniamo tre Baroli ora. L’obiettivo è di creare un vino identificativo e originario per ogni singolo vigneto, quindi sei diversi cru separati in bottiglia. Alla guida dagli Anni Ottanta delle vigne lavorate con passione dalla famiglia Colla dalla metà dell’Ottocento, Gianni Gagliardo eredita tradizione e saperi ultrasecolari e fa conoscere in tutto il Mondo i suoi vini. Dai primi anni Duemila i figli Stefano, Alberto e Paolo proseguono il percorso tra storia e modernità imprenditoriale. Gagliardo ha dato vita all’Accademia del Barolo e all’Asta del Barolo, per promuoverlo in tutto il Mondo: «Le nostre etichette sono riconoscibili ovunque. Ah, quelli della maschera, mi dicono quando vado all’estero. In vino veritas…».
DIMMI COME MANGI
Viviana Varese di Maria Grazia Belli
I
l primo ricordo legato alla cucina. La granita di tè con gelato al limone che mangiavo a Maiori, il mio paese natale che è sulla Costiera amalfitana. Quando ha deciso di occuparsi di cucina. Io sono nata e vissuta in un ristorante, ma la decisione vera è arrivata a 21 anni. Ho comunque iniziato presto a cucinare perché a 13 anni facevo già le pizze. Il profumo che le fa venire fame... L’odore della pasta frolla, sono golosa. Qual è il suo ingrediente preferito. Stranamente, anche se sono campana, il riso. Lo uso spesso nei miei piatti. Utensile di cui non può fare a meno. Il coltello e il thermomix (il bimby ndr). Aiuto ho il frigo quasi vuoto, ci suggerisce una ricetta semplice ma di sicuro effetto? La cosa più facile – ma difficile – è lo spaghetto al pomodoro. Si prendono dei pomodorini datterino, si fa un soffritto con l’aglio in camicia che poi
Carpaccio e fantasia: un carpaccio di pescato del giorno con frutta ed erbe aromatiche.
Chi é
va eliminato. Attenzione al soffritto che deve essere a temperatura elevata perché quando si metteranno dentro i pomodori gli zuccheri dovranno uscire subito. Poi si aggiusta con scorza di limone e basilico. Si scola lo spaghetto e si condisce. Che cosa non deve mancare in dispensa. La pasta, il riso, l’olio, l’aglio e delle piantine di erbe aromatiche. Il consiglio per chi non sa cucinare. Avvicinarsi pian piano al cibo, con cose semplici. Bisogna imparare almeno a fare l’uovo al tegamino.
La passione di Viviana Varese – nata nel 1974 a Salerno – per la cucina nasce fin da piccola quando si avvicina ai fornelli nella trattoria di pesce di famiglia. Lasciata la Campania si forma in diversi locali (tra cui l'Albereta, del Maestro Gualtiero Marchesi e El Celler De Can Roca, a Girona), fino ad aprire nel 1999 il suo primo ristorante. Nel 2007 con Sandra Ciciriello apre Alice Ristorante a Milano e ottiene la Prima Stella della Guida Michelin nel 2011 fino al trasferimento del ristorante all’interno di Eataly Smeraldo, sempre a Milano. Nel 2015 Viviana è stata nominata chef Ambassador di Expo Milano 2015. www.aliceristorante.it Shop in the City | 03 . 2016 | 53
piemontesi a teatro
ABITARE IL TEATRO DI AVIGLIANA di Marta Ciccolari Micaldi
Info Come
Il cartellone completo è consultabile su
www.teatroabitato.it e su www.piccolamagnolia.it Quanto Biglietti serali: 12 euro; biglietti pomeridiani per le famiglie: 5 euro. Dove Teatro Eugenio Fassino, centro polifunzionale La Fabrica, via IV novembre 19, Avigliana (TO)
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U
n teatro è palcoscenico, per la maggior parte di noi, ma per qualcuno può essere anche casa. È così per la Piccola Compagnia della Magnolia che, da due anni, ha la sua sede operativa e creativa nel Teatro Comunale Eugenio Fassino di Avigliana. Cosa significa? Significa che è qui che la compagnia - composta da attori under 35 - conduce la propria ricerca artistica e, di settimana in settimana, lavora per creare i propri spettacoli, per studiare nel concreto i linguaggi teatrali, per cercare il vero nella finzione e poi trasmetterlo al pubblico.
Ed è da qui, allora, da questo fare del teatro la propria casa, che nasce Teatro Abitato, un progetto di residenza stanziale permanente, “un centro di programmazione culturale e un cantiere di didattica teatrale”. Da cui poi, periodicamente, escono dei risultati degni di grande interesse e che, come scrive proprio la compagnia, non vogliono essere “innocui”: “Gli spettacoli che abbiamo scelto quest'anno sono frutto di una precisa volontà: avvicinare gli artisti della scena contemporanea al vasto pubblico, attraverso rielaborazioni di grandi
piemontesi a teatro
classici, contaminazioni tra teatro e musica popolare, circo teatro, creazioni con e per il territorio, fiabe pensate per i bambini, percorsi nella memoria per le scuole. In una parola, viaggi dalla testa al cuore e viceversa.” PROSSIMI APPUNTAMENTI 5 marzo, ore 21 - Atridi. Metamorfosi del rito. Esplorazione contemporanea del sentimento dell’amore all’interno della famiglia attraverso il mito e, in particolare, attraverso la dinastia di Agamennone: “Il sacrificio di Ifigenia, l’omicidio di Agamennone per mano di Clitemnestra, l’odio custodito da Elettra, il desiderio di vendetta di Oreste.” Uno spettacolo che unisce narrazione, dialogo e musica e mette al centro della sua ricerca la corporeità dell’attore come vero e proprio costruttore di spazi e dimensioni. Al termine della rappresentazione gli artisti, moderati dal critico teatrale Roberto Canavesi, dialogheranno con il pubblico. 8 aprile, ore 21 - Edipus. L’opera di Giovanni Testori del 1977 reinterpretata da Eugenio Allegri: in scena uno “scarrozzante” che tenta con la sua piccola compagnia di rappresentare Edipo in un teatrino di provincia. Man mano, però, gli attori lo abbandonano e lui si ritrova da solo a interpretare tutte le parti e a sovrapporle alle tragiche vicende della sua vita personale. Nel segno della Commedia dell’Arte più sperimentale, lo spettacolo porta sul palco con allegria e colore alcuni dei grandi temi della nostra vita. 17 aprile, ore 16 - Biancaneve. All’interno del cartellone dedicato alle famiglie, la rivisitazione a cura di Ombretta Zaglio di una delle fiabe più famose del mondo e per questo forse meno conosciute nel profondo. Unendo tradizione e innovazione, tecnologia e attualità, Biancaneve diventa una storia commovente e un po’ inquietante sull’innocenza tradita, l’invidia e la femminilità.
Le foto sono di Atridi in scena il 5 marzo.
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non sembra torino
Berlino
Tra le tante cose belle di Berlino c'è l'Orto Botanico che contiene oltre 22mila specie di piante differenti. Fu creato tra il 1987 e il 1910 e le sue grosse serre venivano scaldate a carbone. Qui però siamo a Torino, nel grattacielo di Renzo Piano progettato per Intesa – Sanpaolo che ha da poco vinto il prestigioso premio “Building of the year”.
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non sembra torino
Parigi
All'inizio del viale dei Champs-ÉlysÊes si trova l'Arco di Trionfo, costruito a Parigi da Napoleone Bonaparte per celebrare le sue vittorie. L'Arco di trionfo nostrano invece si trova al parco del Valentino e fu costruito nel 1930 per celebrare l'Arma di Artiglieria.
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non sembra torino
Roma
Il Pantheon fu costriuto a Roma nel 27 a.c. ed era un tempio dedicato alle divinità . Anche se l'architettura è ispirata al monumento romano l'edificio nella foto è la chiesa della Gran Madre di Dio costrutito per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814.
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non sembra torino
Chile
Lo studio di architettura Toyo Ito nel 2009 ha costruito a Santo Domingo "White O", una casa strutturata come un unico spazio continuo che scorre lungo un percorso a spirale. Anche se questo scatto lo ricorda qui siamo però a Torino. Nella foto è ritratto il retro di Torino Esposizioni progettato da Ettore Sottsass nel 1938 con la collaborazione di Pier Luigi Nervi.
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19 anni nata a Torino. Una passione incondizionata per il mondo della moda a 360º. Ha studiato presso il Liceo artistico di moda e design e, ormai da 5 anni, ha intrapreso il cammino della modella grazie all'agenzia Fashion Team, www.fashionteam.it. Nel 2014 ha partecipato al contest di moda The Look Of The Year, passando tutte le selezioni regionali e vincendo il titolo assoluto italiano. Ha avuto modo di lavorare con diversi stilisti come Alviero Martini, Fabrizio Picardi, Carlo Alberto Terranova e Anton Giulio Grande. Ha sfilato all'apertura del Festival di Sanremo dell'anno scorso ed è apparsa su Vogue Spose quest'anno. Ha da poco realizzato degli scatti pubblicitari firmati Armani, Versace e Cavalli. Il suo "motto" al mattino prima di uscire di casa è sempre lo stesso:"L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare", come dice il suo stilista preferito Giorgio Armani.
Martina Villanova
Chi é
Vuoi essere tu il prossimo protagonista del nostro Outfit? Raccontaci il tuo stile a redazione@shopinthecity.it
64 | 03 . 2016 | Shop in the City È dall’analisi e dal recupero progettuale degli abiti da lavoro fino agli anni ’50, caratterizzati da dettagli unici e individuali, che nasce la collezione P/E 16 di Francesca Fossati. www.francescafossati.it
outfit
L'Eau de Toilette Fleurs de Cerisier Folie Florale di L'Occitane omaggia la fioritura del ciliegio con note fresche, fruttate e frizzanti.
Bracciale rigido Cartoline dall’Italia Asolo in argento placcato oro 18 kt, applicazioni fiori in madreperla rosa, argento rodiato e zirconi di Misis.
foto di Simone Mottura
Le temperature primaverili permettono di indossare cappotti leggeri e colorati. Uno street stile giovane e fresco impreziosito dai dettagli dorati delle scarpe.
Casual sì, ma con stile
Soint Anti Stress di Eisenberg, una crema fondente detossinante del tutto invisibile che permette di ritrovare una pelle sana e luminosa, per tutti i tipi di pelle sensibile.
Il modello Candy della nuova collezione Spazio di Sunboo è in materiale 100% biodegradabile che rispetta la filosofia di ecocompatibilità del marchio.
outfit
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Florence Welch
Romantica diva dark
Come la leader della band “+The Machine” è diventata un’icona generazionale dopo funerali, matrimoni e dolorose rotture di Davide Fantino
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in vetrina
Florence & The Machine saranno al Pala Alpitour di Torino il 14 aprile. Il giorno prima si esibiscono a Bologna
Aveva una bellissima voce già da bambina Florence Welch, la sua famiglia se n’era accorta subito. Forse però lei sperava che questo dono l’avrebbe portata a esibirsi, come tanti altri bambini meno intonati, in occasioni speciali come la notte di Natale o il compleanno di un cugino. Invece i suoi primi spettacoli furono durante i funeral party. I matrimoni arrivarono dopo: il più celebre a cui ha preso parte come performer è stato quello dell’attrice Black Lively di Gossip Girl (il marito è Ryan Reynolds), con cui l’amicizia era nata a seguito dell’inserimento di una canzone di Florence in un episodio della serie tv, quando la fama era già giunta da qualche anno. La stella di Florence, londinese figlia di una professoressa universitaria di Storia Rinascimentale, brilla infatti da quasi un decennio, benedetta fin dagli esordi dalla BBC che con il progetto Introducing per promuovere le nuove voci, le diede la possibilità di esibirsi sui palchi dei principali festival europei come Reading e T in the Park. Quel “+The Machine” con cui ha pubblicato i suoi tre album altro non è che un gioco nato con la sua storica collaboratrice Isabella Summers con cui agli inizi si esibiva come Florence Robot e Isa Machine. Prima di un concerto, dovendo presentare il nome della band, decise di sintetizzarlo per accorciare il tutto e renderlo più facile. Isabella, che si esibisce ancora con lei, è una tastierista ma soprattutto una produttrice di altri nomi caldi del panorama musicale attuale come Iggy Azalea, Rita Ora e The Game. Lo stile di Florence & the Machine raccolto sotto il cappello spesso troppo generico e fumoso di musica indie, attinge molto dalla tradizione del rock e del soul e suona talvolta malinconico. Ha inciso non poco in questo aspetto il fatto che i primi due album “Lungs” del 2009 e “Ceremonials” del 2011 siano stati fortemente condizionati dalla rottura, ripresa e definitiva rottura con il fidanzato dell’epoca, Stuart Hammond. Come ammetteva lei stessa all’epoca: «Non mi va di parlarne, ma quando canto è tutta un’altra cosa». L’aspetto terapeutico della composizione e il successo del primo album hanno portato Florence a registrarne un secondo a poca distanza e poi a imbarcarsi in un giro del mondo continuo di cinque anni, durante i quali si è esibita in tour, è stata impegnata nella promozione, ha composto nuove canzoni. Per poter però giungere alla stesura definitiva del terzo album in studio ha sentito la necessità di mollare tutto il circo della notorietà che le vorticava intorno e di ritirarsi a casa della madre per riconciliarsi con la vita di tutti i giorni e prendersi un po’ cura di sé. Uscita temporaneamente dallo show business, ha lavorato alla scrittura di How Big, How Blue, How Beautiful pubblicato a maggio 2015, da cui sono stati estratti nel tempo canzoni come Ship To Wreck, Delilah e la title track che l’hanno portata di nuovo in testa alle classifiche e a riempire stadi e palazzetti, come avvenuto nella sua unica data italiana
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in vetrina
I gusti di Florence
Libro Middlesex di Jeffrey Eugenides
modo “antiquato” di usarlo,
Propria canzone What Kind of Man:
pubblicando acquerelli e disegni
«Trovo che abbia ancora un effetto
realizzati a mano.
catartico».
Festival «Al Bonnaroo la folla è
Social Media Instagram: ha trovato un
veramente affascinante».
dell’anno al Forum di Milano. Adesso torna per un doppio appuntamento, all’Unipol Arena di Bologna il 13 aprile e al Pala Alpitour di Torino il giorno successivo. È l’occasione per verificare di persona quanto siano travolgenti gli show della vera “Rock Diva” di questi anni, che a differenza di quanto appare, non è rossa naturale di capelli, ma bruna: la decisione la prese all’inizio della sua carriera senza abbandonarla mai. Molti sostengono che sia un modo di nascondere la sua natura perché, e questo è accertato, Florence è piuttosto timida nella vita di tutti i giorni tanto che, sostiene il sito ppcorn.com, talvolta beveva qualche drink prima di salire sul palco per farsi forza. La pratica sarebbe stata interrotta dopo la rovinosa caduta al festival di Coachella che le causò una frattura al piede. Un altro incidente sul palco di un collega, Dave Grohl dei Foo Fighters, le ha però concesso di essere l’headliner del Glastonbury Festival edizione 2015. Adesso preferisce gestire i momenti live con un approccio più spirituale: «Provo ad ottenere uno stato di trance. Io non so come succeda, ma è come se tutte le mie attenzioni fossero direzionate sulle canzoni e sul momento esatto in cui le eseguo. Ma non c’è una tecnica precisa con cui questo avviene». A proposito di creazione di una propria dimensione artistica, gran parte del suo stile e del modo di presentarsi in pubblico deriva dall’ammirazione per Stevie Nicks: è stata la stessa Welch ad aver dichiarato di essere quasi ossessionata dal modo in cui la voce dei Fleetwood Mac si vestiva, cantava e si muoveva sul palco. Un’altra figura che l’ha ispirata nel look e nello stile di vita “sperimentale” è Grace Slick, spirito libero nella California della Beat Generation, voce dei The Great Society e soprattutto dei Jefferson Airplane che proprio nella edizione del 2016 dei Grammy Award hanno ricevuto il premio alla carriera, insieme a Run Dmc, Earth Wind & Fire ed Herbie Hancock. Chissà se per Florence incontrare uno dei suoi
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in vetrina
riferimenti musicali sarà stata un’emozione sufficiente a compensare il dispiacere di non aver portato a casa nessun riconoscimento nonostante le ben 7 candidature, tra cui miglior album pop e miglior performance di una band. Al di là dei premi, nel breve volgere di pochi anni è lei stessa diventata un punto di riferimento della scena artistica mondiale, tanto da ispirare generazioni di ragazze e anche importanti stilisti e brand di moda. Il marchio Gucci le ha disegnato i vestiti indossati durante i tour del 2011 e del 2012, ma anche progettato un’intera linea d’abbigliamento che ricorda il suo stile nel periodo in cui il direttore creativo era Frida Giannini. Recentemente è stato reso noto in un evento privato tenutosi a Los Angeles che sarà la nuova ambasciatrice della linea di gioielli e orologi del marchio fiorentino. Entusiasta, Florence Welch ha dichiarato: «Mi sento una specie di gazza ladra e quando ho conosciuto Alessandro Michele (direttore creativo di Gucci ndr) ci ha unito subito l’amore per i gioielli. Credo che Gucci stia creando qualcosa di magico e sono entusiasta di farne parte». La stima è ricambiata: «Le sue canzoni dark e romantiche – dichiara Alessandro Michele - sono pezzi senza tempo, carichi di passione e sentimento e richiamano il nostro spirito». Non le manca nemmeno l’ammirazione di colleghi dal curriculum decisamente ricco: David Byrne e Fatboy Slim la invitarono a cantare nell’albumtributo a Imelda Marcos Here Lies Love e nel 2012 cantò Helter Skelter insieme ai Rolling Stones in una delle loro cinque esibizioni consecutive alla O2 Arena di Londra. Per la sua a Torino l’attesa è molto alta: chiederà al pubblico di abbracciarsi e baciarsi per trasmettere un messaggio d’amore, come fatto a Milano? Di certo sprigionerà la solita malinconica energia: Florence è Big, Blue and Beautiful.
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My Beauty nasce nel 2012 per dare un’idea di benessere 360°, nel cuore di Torino ubicata nello storico palazzo Antonelli adiacente alla meravigliosa Piazza Maria Teresa. Un ambiente unico e confortevole dove professionalità, cortesia e disponibilità sono la parola chiave. Gli orari flessibili permettono un’ottima copertura per tutte le esigenze. Le operatrici sono sempre disponibili per una consulenza gratuita. Negli anni ottimi collaboratori affiancano l’istituto per completare i servizi offerti.
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moda
di Eleonora Chiais
Moda anni 50 Opinione
Gonne a ruota, camicette inamidate, cinturone strette in vita e tanti, tanti pois. Ecco – in sintesi – gli elementi chiave della moda anni 50 capace di spaziare, nel suo decennio di vita, tra contaminazioni che sembravano agli antipodi tra loro, vale a dire – in primis – dallo stile bon ton delle massaie upper class agli abiti succinti delle seduttive pin-up. Ma non solo. Il decennio che vide la nascita del rock’n’roll, e si concluse con il cosiddetto “miracolo economico”, segnò anche il debutto modaiolo dei blue-jeans e l’arrivo delle t-shirt nel guardaroba maschile dei fanatici di James Dean. Anche per le signore, poi, i consigli fashion in diretta dallo star system non mancavano affatto, tra il New Look firmato Christian Dior (e caratterizzato, com’è noto, da chilometri di tessuti per creare abiti dai volumi eccessivi rilanciando di conseguenza l’economia post bellica) e il piccolo tailleur lanciato – all’opposto – da Coco Chanel. E ancora. In questi anni il clima austero della guerra deve apparire più lontano possibile ed ecco, così, che i colori s’impongono orientandosi sugli eccessi che devono investire almeno la palette cromatica, più calda che mai. Tra tutti, quindi, largo ai colori romanticamente pastello che sono, tra tutti, quelli considerati più adatti per trasmettere la tranquillità della pace mondiale appena ritrovata. Poi? Se è vero che l’accessorio dell’epoca sono senza dubbio gli occhiali modello cat eye (caratteristici quanto lo è la frangia sul lato delle pettinature) è anche vero che gli anni 50 furono anche quelli dei bustini stretti dall’intento chiaramente seduttivo, delle scarpe dalla punta arrotondata e delle pochette capaci di scoprire la comodità della tracolla come dimostra un mito di quei tempi, l’insuperabile (e insuperata) 2.55 di Chanel nata – nomina consequentia rerum – proprio nel febbraio del 1955. D’altra parte le icone sono tipiche di questo decennio che iscrive negli annali della moda anche lo stile di Brigitte Bardot a base di paperine rasoterra e indiscutibile sex appeal. Da imitare, oggi come ieri.
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moda
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Il Paradiso delle Signore: pronte per il sequel?
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Il Paradiso delle Signore avrà un
sequel e, dopo la conferma ufficiale dai vertici di Rai Fiction, le (molte) affezionate della serie tv trasmessa su Rai Uno possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. D’altra parte il ritorno di Pietro Mori e Teresa Iorio era qualcosa che si auguravano in molte un po’ perché la love story travagliata nella Milano dei primi centri commerciali
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piaceva molto e un po’ (anche) perché questa full immersion nella moda anni 50 ha affascinato non
Moda anni 50
01 Ampi e curati come impongono i diktat della moda di stagione ma, in più, realizzati in un colore vitaminico e con un’estrema attenzione ai dettagli. Da provare con un top monocromo e un bolerino corto. Pantalone palazzo, PT01 Woman Pants. 02 Una maglietta può cambiare il look? La risposta è sì, almeno se il taglio è grintoso e la fantasia è strettamente attuale come nel caso di questo toppino leggero de Le Sarte Pettegole. Top bicolor, Le Sarte Pettegole. 03 Un accessorio nuovo, giovane e trendy che si abbina perfettamente a tutti i look, ecco il Girocollo Black & White De Wan che grazie alle perle realizzate attraverso un processo tecnologico brevettato conferisce alle perle sfumature straordinariamente luminose. Girocollo Black & White De Wan. 04 Tipicamente anni 50 la scarpa bicolore dalla punta arrotondata. Il fiocco vezzoso rende questo accessorio l’ideale per completare un look bon-ton dal sapore classico ma assolutamente chic. Scarpa bicolor Giovanni Fabiani.
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poco. E il contrario, effettivamente, sarebbe stato inspiegabile. Tra gonne a ruota, pois all over e camicette inamidate – infatti – la serie televisiva trasmessa in prima serata dall’ammiraglia Rai ha segnato anche un cambiamento nelle tendenze di stagione riportando ai primi posti delle wish list più fashion i capi simbolo del fashion datato Fifties. E l’influenza è destinata a continuare, almeno per un’altra serie tv.
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moda
edizione
05 Un tocco orientale per completare l’outfit in perfetta sintonia con i dettami della moda anni 50. Ecco il turbante di lino double-face che, firmato Muehlebauer, garantisce un’allure stravagante ma sempre attenta allo stile. Muehlebauer. 06 Classica e grintosa, la borsa a mano Jaqueline De Wan è realizzata in raffinata pelle saffiano Made in Italy e chiusura di sicurezza in metallo cromato. All’interno custodisce la pochette coordinata Wandeling, una borsina night & day, adatta ad ogni occasione che – da sola – si può usare come pratica tracollina. Borsa Jaqueline De Wan.
Manual
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Mente Rassegna della Manualità Creativa NUO
I Z I O N E P R I M AV E VA E D RIL
E
TORINO
Lingotto Fiere
15/16/17 APRILE 2016
06
ore 9.30/19
www.manualmente.it manualmente.torino
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organizzato da
rif. shop in the city
S’ispira alla moda anni 50 la collezione firmata PrimaDonna per celebrare i 150 anni della griffe. Sul catwalk capi evidentemente retrò hanno infatti incontrato un mood più strettamente attuale. Risultato? Da standing ovation.
con il patrocinio di
TORINO • 15/16/17 APRILE 2016 INGRESSO RIDOTTO DA PRESENTARE ALLE CASSE
moda
Lindy Hop: la danza giocosa Made in USA
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Lindy Hop: ecco la colonna sonora delle danze più scatenate degli anni 50 in Italia anche se, in realtà, il ballo altrove ha origini ben più antiche. Nato negli anni 20 come fenomeno di integrazione razziale, infatti, la forma più autentica del ballo Swing si è imposta in America
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già tra il 1930 e gli anni 40 anche se è arrivata in Europa, e di conseguenza nel Belpaese, solo nel secondo dopo guerra come giocoso seguito della Liberazione da parte degli Alleati. Dal dirompente debutto allo status di “segno dei tempi”, il passo poi è stato breve come dimostra anche il suo ritorno in auge negli ultimi
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tempi, sempre più stilisticamente influenzati da retaggi vintage risalenti alla metà del secolo scorso. Quali sono, però, gli ingredienti vincenti di questo ballo a due basato sull’improvvisazione? In primo luogo proprio la libertà
01 Garanzia di un’eleganza raffinata e senza tempo, gli orecchini Racconigi De Wan si caratterizzano per la grande perla centrale che è racchiusa in una cornice elaborata cornice realizzata in metallo e placcata in oro. Il plus: i dettagli in strass e piccole perle. Orecchini Racconigi De Wan. 02 Uno chemisier d’altri tempi quello proposto da Caliban sulle tinte vitaminiche che caratterizzano la bella stagione anche nella moda. Da indossare con i primi caldi con una cinturina sottile in vita. Chemisier by Caliban. 03 Dedicate alle sognatrici amanti dello sport le Adidas by Raf Simons sono realizzate in morbida pelle delicatamente colorata in rosa per assicurare una perfetta vestibilità all’insegna del candy style. Adidas by Raf Simons. 04 Romantici e spiritosi, i pendenti dal disegno contemporaneo e bon-ton permettono di giocare con la moda e ricordano dei piccoli cuoricini adatti allo stile delle principesse contemporanee. Orecchini a cuore su Shoppable. 05 Dal tacco basso e dal taglio dichiaratamente contemporaneo, la scarpa Belsire è perfetta abbinata a un paio di pantaloni Capri o ad un gonna, a ruota come vuole la moda di stagione. Scarpa Belsire.
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assoluta e poi un’ampia possibilità di interpretazione che coinvolge entrambi i partner e che dunque lo rende strettamente attuale.
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Ph Simone Mottura
CENTRO Via Lagrange, 22 CROCETTA Corso De Gasperi, 0/E GRAN MADRE Piazza Gran Madre di Dio, 6
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L’equilibrio ritrovato. La nuova Wellness&Medical SPA - San Maurizio 1619
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hi decide di intraprendere un percorso di rigenerazione è fondamentale che non si senta escluso o estraniato da un momento appagante. Studi psicologici dimostrano che il luogo, in particolare l’orizzonte di una location in cui si permane, può stimolare in maniera molto diversa il nostro modo di affrontare le giornate: gli orizzonti collinari movimentati, tra dolci rilievi, borghi e vigneti, risultano terapeutici in quanto la vista viene continuamente e positivamente stimolata, scrutando un panorama che non è mai identico e suggerendo al cervello di mettersi in moto. Il desiderio di rigenerazione nasce innanzitutto dalla volontà di cambiare
e migliorare se stessi. I percorsi detox della Welness&Medical SPA uniscono al regime alimentare mirato alla purificazione soggiorni in un contesto straordinario immerso nella natura; la stessa natura dalla quale nascono gli ingredienti delle ricette presenti nel programma alimentare personalizzato per ciascun ospite. Gli obiettivi si conseguono anche grazie ad un attento programma di trattamenti estetici e medicali all’interno della SPA, coadiuvanti il percorso detossinante e fondamentali per una sensazione di benessere totale. Vivere un’esperienza di benessere davvero globale è possibile solo partendo dal presupposto che all’ospite vanno
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offerte competenze multidisciplinari. La nuova Area Medical della SPA propone infatti una gestione dei percorsi benessere che non è settoriale o limitata ad un solo aspetto del multiforme mondo wellness. Medicina interna, Posturologia Clinica Applicata, Idrologia Medica, Medicina Termale, Dietologia Medica, Dermatologia Cosmetologica, Medicina Estetica, Neuro Auricoloterapia, Medicina Biologica Integrata: queste sono le basi su cui si fonda una vera Medical SPA e dalle quali sviluppare diagnosi e fornire terapie preventive e correttive. Solo tramite la fusione tra ciò che comunemente è considerato benessere (rilassamento, lotta allo stress, piacere
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fisico) e la cura del proprio corpo in profondità e con consapevolezza (visite specialistiche e percorsi medicali mirati) è possibile interiorizzare le modalità di mantenimento del proprio benessere globale. Solo così possiamo migliorare davvero il nostro stile di vita ed essere pienamente consapevoli degli obiettivi ai quali mirare. La Wellness&Medical SPA propone soggiorni dedicati al benessere globale a partire da cinque notti e fino ad un massimo di dieci: si stabilisce un percorso mirato e personalizzato, senza alcuna controindicazione e solo a seguito di valutazione clinica preventiva e visita gratuita su prenotazione obbligatoria da parte del direttore scientifico
Dr. Nicola Giusto. La vera rivoluzione è aver deciso di creare un luogo dedicato ad ogni ambito del benessere. La tradizione che da sempre contraddistingue la SPA del relais (vinoterapia, talassoterapia, trattamenti olistici di ogni genere) viene finalmente supportata anche dalla scienza medica per raggiungere un risultato comune: riappropriarsi di se stessi, conoscersi a fondo, imparare ad ascoltare il proprio corpo e riscoprire quell’equilibrio insito in ognuno di noi ma ormai dimenticato. Tutto questo in un contesto incantato, sentendosi parte integrante della natura circostante e coccolati da un servizio impeccabile ma familiare. La scienza è fondamentale ma ci vuole un luogo
indimenticabile. Per maggiori informazioni: relaissanmaurizio.it spa@relaissanmaurizio.it Il nostro staff è a disposizione per programmare e personalizzare ciascun percorso in base alle vostre esigenze. I prodotti San Maurizio 1619 sono disponibili presso il Concept Store di Via Maria Vittoria 41 e online su skincare.sanmaurizio1619.com
Relais&Châteaux - Relais San Maurizio www.relaissanmaurizio.it
Shop promotion | Shop in the City | 03 . 2016 | 77
beauty di Eleonora Chiais
Rosa quarzo e azzurro Serenity
Un anno cromaticamente all’insegna del relax e della tranquillità estrema: ecco il monito lanciato, per il 2016, da Pantone. L’Oracolo del colore, vero e proprio vademecum delle fashioniste e delle beauty addicted, si è infatti espresso comunicando le dritte in fatto di palette. Protagonisti, quindi, saranno il rosa nella sua sfumatura quarzo e l’azzurro in una nuance ribattezzata – appunto – Serenity. E il perché di questa scelta è presto detto secondo gli esperti del Pantone Color Institute che, dati alla mano, hanno sottolineato come queste tonalità siano state le più viste (e apprezzate) nelle ultime settimane della moda e abbiano così contagiato anche il settore del make up più in voga. Ma non di solo trucco vive la routine della bellezza quotidiana, ed ecco che la serenità diventa la nuova parola d’ordine tra candele da accendere per regalarsi una parentesi di tranquillità e impacchi capaci di restituire luminosità a viso, corpo e capelli regalando – in parallelo – una coccola a chi li usa. Il perché, secondo gli esperti, è presto detto dato che si tratta “di tonalità bellissime che illumineranno la pelle sia delle donne che degli uomini” e visto anche che “c’è, un po’ ovunque, una gran voglia di tirare un sospiro di sollievo rallentando un po’ il ritmo caotico della quotidianità”. Ecco prodotti e consigli per una beauty routine all’insegna della serenità.
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01 Arricchita di burro di karité, olio di girasole e olio di noce di cocco, la crema mani Fleurs de Cerisier Folie Florale protegge la pelle, nutrendola a fondo e lasciandola piacevolmente profumata. Ideale per l’uso quotidiano, è caratterizzata da un packaging divertente e realizzato a partire dai colori di stagione. Crema Mani Fleurs de Cerisier Folie Florale – L’Occitane. 02 Idratare la pelle è indispensabile in un’attenta beauty routine. Per farlo al meglio, però, è bene affidarsi alla texture fondente e a rapido assorbimento del fluido idratante multi-attivo Hydraboost di BioNike che rivitalizza l’incarnato rendendolo luminoso e vellutato oltre che perfettamente idratato in ogni condizione climatica. Hydraboost di BioNike. 03 Una maschera nutriente che assicura l’assoluta lucentezza anche per i capelli più rovinati lasciandoli morbidi, idratati e lucenti. Arricchita con burro di murumuru ed estratti di mirtillo in bacche, infatti, la Maschera Lucentezza Color & Shine Biomed Tweet di Soco ammorbidisce e nutre i capelli lasciandoli subito più setosi e lucenti. Maschera Lucentezza Color & Shine Biomed Tweet – Soco.
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04 Un trucco brillante declinato sulle tenui nuance della stagione modaiola più glamour. La palette di Ombretti Bare Minerals regala allo sguardo un tocco ricercato, riservato alle fashioniste sempre attente alle ultime tendenze. In ogni contesto. Ombretti Bare Minerals – Sephora. 05 Come entrare in un giardino fiori di lavanda tra dettagli coloratissimi e un aroma unica: ecco il plus della lozione Lavandula di Penhaligon’s che, ideale sia per le mani che per le unghie, garantisce un’idratazione perfetta e una piacevole sensazione di morbidezza diffusa. All’insegna del profumo, ovviamente. Lavandula Hand & Nail Lotion ‒ Penhaligon’s. 06 Una fragranza delicata e maliziosa che
sprigiona, all’olfatto, l’autentica gioia di vivere. Ecco il nuovo Rose Pompon di Annick Goutal che unisce alle note delicate delle rose appena fiorite il sentore audace e scintillante del ribes nero per un risultato fresco e indimenticabile. Provare per credere. Rose Pompon ‒ Annick Goutal, Paris. 07 La candela Loose Lips di Byredo è la compagna ideale per i momenti di tranquillità domestica e, grazie alle sue note delicate, tra viola e ciliegia, diffonde nell’aria immediatamente un aroma morbida, delicata ed elegante. Risultato? Un’atmosfera di assoluto relax. Loose Lips ‒ Byredo
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Il canottaggio come esperienza di vita: parola di un medagliato mondiale e di un noto volto televisivo
Vivere il fiume di Davide Fantino
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on esistono stagioni in cui non si possa uscire sull’imbarcazione a remare: il canottaggio è uno sport che si può praticare, a parte condizioni estreme meteorologiche, in qualsiasi momento dell’anno, soprattutto se si vive a Torino in cui un fiume scorre nel cuore dell’abitato permettendo a molti di ritagliarsi un paio d’ore al giorno per salire in barca. Qui d’altronde è nata oltre 120 anni fa la Federazione Internazionale di Canottaggio, presso la Reale Società Canottieri Cerea, uno dei circoli sul Po dove ancora adesso è possibile praticare lo sport in città, ognuno con una storia, i propri campioni e un giro di appassionati e amatori. Romano Uberti, veneziano classe 1958,
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ha un punto di vista privilegiato sul mondo del canottaggio torinese. Lui ha iniziato a 14 anni come attività riabilitativa dopo aver rischiato di perdere una gamba: stimolato dai benefici ottenuti, non ha più lasciato la disciplina ed è diventato campione italiano per dieci volte tra singolo, doppio, quattro e otto, partecipando a quattro mondiali e vincendo due medaglie, un argento e un bronzo. Ha successivamente ripreso sulla soglia dei 50 anni a remare: oggi è istruttore alla Società Canottieri Caprera e tutti i giorni dà indicazioni a chi pratica questo sport: «Vogo a tutte le ore: al mattino alle 7 con quelli che alle 9 corrono in ufficio e lo fanno volentieri a quell'ora perché è bellissimo e anche perché durante
il giorno non ne avrebbero più il tempo. Vogo con quelli della pausa pranzo che spezzano la giornata con un'oretta di puro relax e divertimento riuscendo a pranzare nel club di appartenenza e restare nei tempi e alla sera con coloro che hanno preferito l'aria aperta alla palestra. Alla fine della giornata ho salutato tantissime persone: mi rendo conto che il fiume è come la via principale di un paese, ti fermi e scambi quattro chiacchiere, mi piace insegnare anche questo». L’aspetto conviviale è centrale nel decidere di avvicinarsi al canottaggio non competitivo, così come la condivisione dell’esperienza senza stress, al contrario ricca di un potere rigenerante a livello fisico e mentale.
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«Non amo salire sul motoscafo – racconta Uberti - preferisco essere a bordo con i miei allievi, così non solo insegno il gesto atletico ma anche a stare in barca, ad essere più sensibili e a non stringere i remi in mano, così come non si stringono le briglie di un cavallo. La barca va coccolata se si vuol scivolare sull'acqua senza sussulti, senza sprecare energia inutile. Il canottaggio è un mondo rude e al contempo elegante, un modo di vivere il fiume da protagonisti come nel passato, senza guardarlo da fuori». Con questo spirito nascono anche delle esperienze che vanno oltre la pratica sportiva e il canottaggio diventa il pretesto per alimentare le conoscenze personali, scoprire luoghi e incontrare nuove persone con la stessa passione: «Andiamo a fare la Vogalonga a Venezia, partiamo in gruppo per Aix le Bains dopo passiamo 2-3 giorni: sta prendendo piede l’idea di fare gruppo e vivere esperienze insieme». Il fiume è spesso pieno tutto il giorno, in alcune ore bisogna fare attenzione soprattutto in uno sport come il canottaggio in cui su rema di schiena. Il boom può essere fatto risalire a una quindicina di anni fa: fino agli anni Novanta le persone adulte che si avvicinavano a questo sport erano poche, nonostante ci fossero in attività due leggende come i fratelli Abbagnale a fare da potenziale traino per le masse, e avevano in media 30-40 anni. «Dagli anni Duemila è aumentata la presenza di over 40, con i figli un po’ più grandi e un tempo maggiore a disposizione, che come attività fisica per tenersi in forma dopo le tante ore d’ufficio hanno deciso di dedicarsi a questo sport appassionandosi a tal punto da decidere alcuni di avere una barca propria e di personalizzarla». Ma che cosa spinge persone che possono avere scarsa dimestichezza con il fiume a stare in precario equilibrio su un’imbarcazione larga appena 40 centimetri? A spiegare il punto di vista “dell’allievo” è Silvia Rosa Brusin, volto noto Rai da tanti anni alla guida del TG scientifico Leonardo, che da qualche
mese è un’assidua frequentatrice delle lezioni di Romano Uberti: «Ho iniziato per caso: sono da sempre affascinata dalle barche e dal fiume. Andavo a scuola a Madonna del Pilone e il fiume e la natura in quel punto erano selvaggi: ricordavano veramente la giungla raccontata da Salgari che viveva poco distante e che lì ha immaginato l’universo di Sandokan. Adesso praticare questo sport è un cerchio che si chiude nella mia vita, ho trovato il modo di avvicinarmi a una realtà che mi ha sempre attratto. Cercavo la situazione giusta e l’ho trovata qui al Caprera con Romano. Vogare è un gioco da ragazzi… per i ragazzi! Per chi ha un modo di muovere il corpo diverso è una ricerca di equilibrio complessivo. Il bello è che rappresenta uno stacco mentale unico: quando l’istruttore dà il delicato colpo di remo per staccarsi dal pontile, tu entri in un altro mondo e non c’è nient’altro. È magico».
Alcune foto di canoe sul Po. Nella foto sopra Romano Uberti e alle sue spalle Silvia Rosa Brusin.
Dove praticare canottaggio
Società Canottieri Caprera Corso Moncalieri 2 Cus Torino Sicilia Corso Sicilia 50 Amici del Fiume Corso Moncalieri 18 Canottieri Esperia Corso Moncalieri 2 Reale Società Canottieri Cerea Viale Virgilio 61 Canottieri Armida Viale Virgilio 45 Centro Sportivo Torino Corso Vigevano 33 Amici del Remo Corso Moncalieri 422 Circolo Eridano Corso Moncalieri 88
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MCMUSA consiglia
Shop in the City va alla scoperta dell’America con La McMusa (blogger di cultura e letteratura nordamericana): mostre, happening, inaugurazioni e il racconto del meglio della cultura a stelle e strisce
GLI OSCAR DEGLI OSCAR di lamcmusa.com
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uando leggerete questo articolo la notte degli Oscar sarà, probabilmente, un ricordo: i pronostici saranno stati svelati, le aspettative attese o disattese, la leggenda arricchita di qualche momento più o meno memorabile. Sì, perché quando si tratta di Academy Awards non sono soltanto i film a fare la storia ma anche ‒ e soprattutto ‒ i suoi personaggi: attori, presentatori e registi. In 88 edizioni gli Oscar hanno dato vita ad aneddoti, backstage, pettegolezzi e piccole chicche che vale la pena ricordare come gli Oscar degli Oscar. Sempre che, però, si tenga bene in mente una cosa: Hollywood sembra un mondo dorato, ma la sua tirannia può essere tanto esaltante quanto crudele.
Lawrence? Memorabile la sua dignitosissima caduta sulle scale nel 2009 mentre stava andando a ritirare l’ambito premio così come quella dell’anno dopo sul red carpet. È proprio il suo lato autoironico ad attirare l’ammirazione di molti, compreso l’immenso Jack Nicholson che nel backstage le fece i complimenti in modo tutt’altro che velato. #8. A proposito di ammirazione, sempre nel 2009 Hugh Jackman aprì la serata in qualità di presentatore con un’esibizione di canto, ballo e recitazione che gli sarebbe dovuta valere proprio un Oscar. Mai nessuno dopo (e probabilmente anche prima) è riuscito a eguagliarlo.
#10. Ne sa qualcosa Leonardo di Caprio. Revenant sarà riuscito a liberarlo dalla maledizione dell’Oscar mancato? E soprattutto: chi sarà il suo erede?
#7. Forse solo Billy Crystal quando inaugurò la cerimonia del 1992 e omaggiò Anthony Hopkins indossando per una buona manciata di minuti la maschera di Hannibal.
#9. Tutti abbiamo empatizzato con di Caprio, ma ci sarà mai qualcuno più umano e simpatico di Jennifer
#6. Eccessi per eccessi, Cuba Gooding Jr nel 1997 vinse il premio come Miglior Attore non Protagonista. Ogni premiato
ha circa 30 secondi per il discorso di ringraziamento, dopodiché scatta una musichetta di stacco. Preso dall’entusiasmo, Cuba quell’anno se ne fregò della sigla e andò avanti a dire “I Love You” al pubblico saltando e gridando finché tutti i colleghi in platea non si alzarono per scatenarsi con lui. #5. Se si parla di Miglior Attore non Protagonista, però, una delle edizioni più toccanti fu (ancora) quella del 2009, quando 5 grandissimi attori e produttori, invece di mandare il solito video di presentazione dei candidati, descrissero dal vivo i meriti dei colleghi, uno per uno, e infine nominarono vincitore Heath Ledger per la grandiosa interpretazione di Joker. Ledger, però, era morto poco tempo prima e la famiglia ritirò il premio per lui pronunciando un discorso così semplice e distinto che nessuno, da Sean Penn ad Angelina Jolie a Robert Downey Jr, riuscì a non commuoversi. #4. Un altro grande assente: Marlon Brando nel 1973 rifiutò il premio per Miglior Attore e non si presentò alla cerimonia. Al suo posto mandò una donna vestita da indiana d’America che fu fischiata dal pubblico quando accusò l’Academy ‒ per volere di Brando ‒ di avere un atteggiamento razzista e discriminatorio nei loro confronti. #3 e #2. Di tutt’altra temperatura, invece, i discorsi di Roberto Benigni quando ritirò il premio come miglior regista per La vita è bella e di Matt Damon e Ben Affleck quando, giovanissimi, furono premiati per il loro esordio alla regia con Hunting ‒ Genio ribelle. Tutti e tre sono il ritratto della felicità. #1. Ma a proposito di ritratto, the Oscar goes to.. il mega selfie del 2015 (nella foto in alto), quando Ellen DeGeneres riuscì a immortalare alcune tra le stelle più imponenti del firmamento di Hollywood e a mandare in tilt il web. Shop in the City | 03 . 2016 | 83
Foto di Berton Angelo
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moncalieri Se state pensando che si tratti solo di una cittadina alla periferia di Torino, vi sbagliate di grosso: è un luogo che riserva sorprese, ricco di storia, di cultura e di cose da fare di Valentina Dirindin
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olti torinesi conoscono Moncalieri se non altro perché è il loro comune di nascita. Il reparto di maternità dell'ospedale Santa Croce è infatti da sempre un'eccellenza piemontese e qui sono nati, per dire, l'ex sindaco di Torino (e attuale presidente della Regione Piemonte) Sergio Chiamparino e la showgirl ex miss Italia Cristina Chiabotto. Luogo di nascite più o meno celebri, dunque, località adatta allo shopping e anche meta di villeggiatura per molti Torinesi. Almeno, così era a inizio Novecento e, se non ci credete, ci sono le cartoline dell'epoca a testimoniare come Moncalé, come da sempre la chiamano i Piemontesi, fosse un luogo di vacanza piuttosto frequentato. Se così era, un motivo sicuramente c'è. Città del jazz (il suo festival autunnale ‒ www.moncalierijazz.com ‒ è molto apprezzato dagli amanti del genere e molto frequentato per gli artisti internazionali che si esibiscono), regno indiscusso della trippa (che qui tradizionalmente viene insaccata), Moncalieri ha una storia interessante e antica, testimoniata dal patrimonio architettonico e monumentale che conserva. Shop in the City | 03 . 2016 | 85
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Castello reale di Moncalieri e un interno. Assieme ad alcune delle altre residenze sabaude è dal 1997 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco.
Il Castello: un Patrimonio dell'Unesco in ristrutturazione
il Real Collegio Carlo Alberto I, voluto dal sovrano sabaudo nel 1838 e affidato ai padri Barnabiti per istruire i giovani delle migliori famiglie piemontesi. Il suo maestoso Castello, patrimonio Oggi il Collegio, opera dell'architetto dell'Unesco, domina la città dalla Pio Taccone, si è trasformato in un cima della collina. museo, che ospita dipinti (nella Una delle più antiche fra le residenze Galleria dei “Principi degli Studi”), sabaude, è il risultato dell'ampliamento una collezione archeologica e una di un fortilizio medievale, costituito da scientifica, una raccolta di strumenti quattro torri circolari. Venne edificato scientifici e la collezione dei bollettini all'inizio dell'anno Mille per volontà di meteorologici raccolti da padre Denza Tommaso I di Savoia, fu ampliato una (che qui lavorò dal 1859 al 1891), prima volta intorno alla metà del XVI oltre alla Biblioteca storica. secolo per volontà di Jolanda di Valois, Tornando al Castello di Moncalieri, moglie di Amedeo IX di Savoia e subì da residenza reale amata da regine poi nuove trasformazioni e ampliamenti e principini, venne destinata a tutt'altro a opera di diversi artisti locali. uso: nel 1948, infatti, fu dato in Pare che il Castello fosse molto amato consegna all'Arma dei Carabinieri. dalle fanciulle di casa Savoia, che qua Purtroppo, oggi il Castello non è aperto venivano a soggiornare e a far educare al pubblico, visto che è ancora in fase i loro pargoli. D'altra parte, la città di di restauro dopo gli ingenti danni subiti Moncalieri ai tempi era una prestigiosa dall'incendio divampato nel 2008 che ‒ sede di studio, come testimonia anche pur non avendo causato fortunatamente 86 | 03 . 2016 | Shop in the City
feriti ‒ ha interessato gli appartamenti reali e la stanza in cui venne firmato il famoso Proclama di Moncalieri, un testo scritto da D'Azeglio e pronunciato da Vittorio Emanuele II per convincere il parlamento italiano a firmare la pace con l'Impero austriaco. Tutto intorno alla fortezza si estende per circa dieci ettari un imponente giardino all'inglese, oggetto di recenti lavori di restauro che hanno permesso il recupero degli edifici presenti nel parco, tra cui la Cavallerizza, la Casa del Vignolante, la Torre del Roccolo e il laghetto delle ninfee. Di fronte alla facciata principale, poi, si trova il Giardino delle Rose, dove nella bella stagione si svolgono diverse manifestazioni all'aperto, mentre a novembre si può partecipare alla mostra mercato Fiori d'Inverno, un'esposizione floreale organizzata dall’Accademia degli Archimandriti.
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Altorilievo in bronzo con il Proclama di Moncalieri collocato sulla Porta Navina, l'unica superstite delle porte medievali della città.
Il centro: una passeggiata fra vie, monumenti e mercatini
novembre 1849. Per un giro turistico del centro si può partire dal Palazzo Comunale, posto al centro di un'elegante piazza porticata: totalmente Non potendo visitare il Castello, ristrutturato nel 1778 dall'architetto simbolo più noto della città, si può fare Pietro Mosso d'Andorno, il Palazzo è un giro nel centro storico, che riserva molto richiesto (anche grazie al diverse sorprese: una passeggiata per balconcino che dà sulla piazza) come le vie dimostrerà anche ai più scettici sede per i matrimoni civili. Tutto che qui non siamo solo nella periferia intorno alla sede del Comune, ecco torinese, bensì in una cittadina viva l'antica piazza Maggiore (oggi piazza e dinamica, con negozietti, bar Vittorio Emanuele II), lastricata di e ristoranti che vale la pena frequentare. ciottoli e dominata dalla severa facciata Al centro, provenendo da via Torino, in cotto della chiesa di San Francesco e si accede attraverso la Porta Navina: dal suo imponente campanile. Dalla l'unica delle quattro (o sei, secondo piazza, percorrendo a piedi una alcuni documenti) antiche porte scalinata, si può poi raggiungere difensive che davano accesso alla città facilmente la Colleggiata di Santa Maria e che costituiva l'ingresso verso della Scala, chiesa romano-gotica della ponente, in prossimità del porto fluviale prima metà del Trecento considerato sul Po (da cui il nome Navina). Su uno dei più suggestivi monumenti questa porta, un altorilievo di bronzo dell'architettura sacra piemontese. ricorda il Proclama di Moncalieri, Qui vengono conservate in un'urna firmato da Vittorio Emanuele II il 20 settecentesca di argento e cristallo le
Una città produttiva Moncalieri non è solo bella da
visitare: è anche un luogo dove si produce, e tanto. 5.265 le imprese attive, con una prevalenza nel settore del commercio (28,8%) e con una crescita interessante, soprattutto sul lungo periodo. Giusto per fare un esempio, proprio nel settore turistico, dal 2009 a oggi le attività hanno registrato un aumento pari a +15,1%. Numeri che fanno sì che, nel tessuto provinciale, Moncalieri sia la più importante realtà economica dopo quella torinese. Non a caso, di recente, la Camera di Commercio di Torino ha firmato con il Comune di Moncalieri un Protocollo che garantisce un impegno reciproco per il sostegno degli imprenditori locali, con un interscambio e un aggiornamento delle banche dati sulle attività produttive.
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reliquie del Beato Bernardo di Baden Baden, un principe tedesco morto tra le mura di Moncalieri sul finire del Quattrocento e diventato poi il patrono della cittĂ . Si trovano qui anche diverse opere d'arte interessanti, come il gruppo di statue in arenaria dipinta del XV secolo che raffigurano il Compianto sul Cristo Morto, le quattro storie della Vita della Vergine, realizzate da Michele Antonio Milocco (1754), l'icona della Beata Vergine dipinta nel 1765 da Beaumont e Molinari, la Madonna col Bimbo e Santi del Moncalvo, l'assorta Maria Clotilde di Savoia in preghiera, opera scultorea di Pietro Canonica (1912). In tutte le strade del centro, la prima domenica di ogni mese si svolge un 88 | 03 . 2016 | Shop in the City
interessante mercatino dell'antiquariato, con centinaia di bancarelle per collezionisti, appassionati e curiosi. La cultura: le Fonderie Limone Gli amanti della cultura, poi, non possono non fare un salto alle ex Fonderie Limone, meraviglioso esempio di recupero urbanistico post industriale. La vecchia fonderia è stata infatti recuperata nei primi anni Novanta grazie a un progetto che l'ha portata a diventare un'ampia e attiva fabbrica delle arti, luogo di produzione soprattutto di spettacoli teatrali inaugurato nel febbraio 2005 con la prima nazionale dello spettacolo Woyazeck di Georg Buchner. Oggi, lo spazio teatrale
viene utilizzato per parte della programmazione del Teatro Stabile e ospiterĂ , per esempio, fino ad aprile 2016, l'Amleto a Gerusalemme, spettacolo che riunisce due grandi protagonisti del teatro italiano come Gabriele Vacis e Marco Paolini.
Nella foto il borgo di Moncalieri che risale al 1228. Foto Turismo Torino e Provincia.
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Bellezze permanenti
Alla scoperta delle opere che appartengono alle collezioni dei musei piemontesi. Il patrimonio artistico della nostra regione è prezioso e composto da meravigliosi capolavori, scopriamoli insieme Amedeo Modigliani (1915) La ragazza rossa (Testa di donna dai capelli rossi) Olio su tela, dono del Comitato Torino '61, Torino, 1962 GAM, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, via Magenta 31. www.gamtorino.it
Statua di Amenhotep I divinizzato Calcare dipinto, h 65 cm. XIX – XX dinastia (1292-1076 a.C.) Museo Egizio, via Accademia delle Scienze 6, Torino © Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino. www.museoegizio.it
Pietro Piffetti ‒ Doppio corpo (1738) Mobile a doppio corpo: cassettone con tre cassetti a ribalta con alzata a due battenti con funzione di libreria. Fondazione Accorsi ‒ Ometto Museo di Arti Decorative, via Po 55, Torino. www.fondazioneaccorsi-ometto.it
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Henri Matisse (1941) Assiette de fruits et lierre en fleurs dans un pot d la rose . Olio su tela Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, via Nizza 230/103, Torino. www.pinacoteca-agnelli.it
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Il D'Artagnan dello spettacolo italiano
di Valentina Dirindin
Gigi Proietti firma una delle puntate de “I Tre Moschettieri”, opera teatrale seriale ideata da Beppe Navello e riproposta dopo trent'anni al Teatro Astra di Torino. Un'occasione per ripercorrere oltre cinquant'anni di attività nello spettacolo, tra personaggi amati dal pubblico e scelte di successo
L
a biografia di Gigi Proietti è infinita, ed è un romanzo che parla della storia dello spettacolo italiano. Di attori così, il nostro cinema ne ha regalati tanti. Figure iconiche delle nostre scene, capaci di raccontare la realtà attraverso la chiave dell'ironia, narratori delle specificità regionali, che proprio per valorizzarla non abbandonano le inflessioni dialettali ma ne fanno un tesoro espressivo unico. In questo senso, Roma ha sicuramente uno dei suoi grandi portavoce in Gigi Proietti. Che, a differenza di tanti grandi dello spettacolo che purtroppo ci hanno lasciato, dopo cinquant'anni di carriera è ancora lì, legato a quel teatro che ama, sul palcoscenico, dietro le quinte, dietro a una scrivania con il capo chino su una sceneggiatura; ma sempre e comunque sulle scene. Con tanto lavoro, senza snobismo, Proietti ha indubbiamente saputo guadagnarsi il rispetto e la stima del suo pubblico. Dalla signora di mezza età che non si è persa una puntata del suo Maresciallo Rocca, agli amanti del teatro colto, Gigi Proietti ha saputo far ridere gli spettatori di Monicelli come quelli di Vanzina, dimostrando che il registro della comicità, alla fine, è uno solo, seppur con mille varianti. Perché: «non esiste “un certo tipo” di pubblico, esiste IL pubblico». Gigi Proietti arriva a Torino dal 27 febbraio al 4 marzo, per portare al Teatro Astra la seconda delle otto puntate del faraonico esperimento teatrale “I Tre Moschettieri”. Faraonico perché coinvolge numeri da kolossal
teatrale, a partire da chi ci lavora: otto registi, cinque autori, quaranta attori. Sperimentale perché porta in scena un'idea di teatro abbastanza nuova ma tutto sommato fedele alla tradizione: se per Dumas si trattò di un romanzo d'appendice, forse è giusto che anche il teatro provi a mantenere una divisione in puntate della storia.
Dunque, saranno otto gli episodi in programma all'Astra dal 18 febbraio al primo maggio, firmati, oltre che da Proietti, da Beppe Navello, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Ugo Gregoretti e Emiliano Bronzino. Il perché di questo esperimento, lo abbiamo chiesto a Gigi Proietti. Shop in the City | 03 . 2016 | 93
in persona
Ci racconta il progetto dei “Tre Moschettieri”? «Bisognerebbe farselo raccontare da Beppe Navello, in realtà, perché è sua questa strana idea! Scherzi a parte, è un'esperienza che avevamo già fatto trent'anni fa al Teatro dell'Aquila ed era stato il primo caso di teatro a puntate. Un esperimento divertente, che aveva avuto un grande successo, al quale per me era stato molto interessante partecipare. Per questo sono molto contento che venga riproposto oggi. È un'operazione che gioca sul filo dell'ironia, e magari anche sulla nostalgia di letture che tutti, più o meno, abbiamo fatto da ragazzi». Grandi nomi, una lunghissima programmazione, una scenografia spettacolare: un progetto decisamente ambizioso. «Ambizioso lo è sicuramente, se non altro per i numeri importanti che coinvolge, che comunque fanno capire che dietro c'è una grande produzione e un grande lavoro. È uno spettacolo che non tutti i teatri possono permettersi, e chi lo sceglie lo fa anche con grosso sacrificio. Questo ovviamente non può che inorgoglire tutti quelli che, come me, hanno fatto un pezzetto di lavoro». La serialità è stata raramente portata a teatro: secondo lei perché? «Non saprei, probabilmente non è così facile da proporre. Diciamo che funziona forse sulla riscrittura di testi letterari molto conosciuti, in modo che per lo spettatore risulti quasi come una specie di rimpatriata con gli amici, in cui si possa creare una certa complicità 94 | 03 . 2016 | Shop in the City
col pubblico. Sicuramente non tutti i testi sono adatti a un'operazione di questo tipo». I Tre Moschettieri è una delle storie più amate di sempre. A mettere mano a un'opera così, si rischia sempre di scontentare qualcuno... «In generale bisogna partire dal presupposto che qualsiasi classico si porti in scena non è mai così come era stato pensato in origine, se non altro perché il teatro è molto cambiato nel tempo. L'importante è riuscire a essere contemporanei senza snaturare il testo. Questo è un concetto da tenere presente secondo me ogni volta che si affronta il teatro classico. Io dirigo un teatro shakespeariano e prego sempre chi lavora con noi di non fare cose troppo bizzarre solo per sentirsi moderni. Se si vuole snaturare un testo, forse è meglio scriverne direttamente uno. Anche perché parliamo di opere immense, testi che hanno già detto tutto. Poi, certo, ci sono delle meritevoli eccezioni». Esiste un passaggio naturale che porta gli attori dall'altra parte del palcoscenico (o della telecamera) per fare i registi? È in qualche modo un'evoluzione del mestiere o si tratta di percorsi diversi? «Non è che sia un percorso diverso, ma non tutti i calciatori vogliono fare gli allenatori e allo stesso modo non tutti gli attori vogliono fare i registi. Io ho messo in scena tante regie, molte anche senza firmarle, perché mi piace molto al di là della carriera che se ne può fare. Anche perché diventare un
regista secondo me non è un passo in avanti, casomai un passo laterale. Personalmente amo moltissimo il teatro d'attore, amo l'espressività su palco. Ma non è che una cosa sostituisca l'altra». Cinema, teatro, televisione, doppiaggio. Cosa nella sua intensa vita lavorativa le ha dato più soddisfazione? «Sicuramente, il fatto di essere riuscito ad aprire a Roma, una città dove tutto chiude, tre teatri nel giro di una ventina d'anni, è stata un'enorme conquista artistica. E continua ad esserlo ancora oggi. Mi riempie d'orgoglio essere il direttore artistico di un teatro di successo come il Globe Theatre, il teatro in legno costruito tredici anni fa a Roma grazie a Veltroni, che capì l'importanza dell'operazione e al contributo della Fondazione Silvano Toti. È uno spazio che ricostruisce fedelmente il Globe Theatre di Londra (il più famoso teatro di epoca elisabettiana ndr), con una programmazione che il pubblico dimostra di apprezzare. Solo l'estate scorsa ci sono state 57mila presenze e non può che essere una grande soddisfazione». C'è invece qualcosa che non rifarebbe nella sua carriera? «Sì, qualcosina sì, ovviamente. Magari qualche film stagionale, però in generale potrei anche rifare tutto, ma alcune cose le farei durare meno. Sono stato troppo su certe cose togliendo magari del tempo ad altre che mi davano maggiore soddisfazione.»
in persona
contenti e premiati
Ecco alcuni nomi dei primi lettori che hanno individuato il logo di Marzialsport Store tra le pagine del giornale
Qual è secondo lei il mezzo più adatto alla comicità e all'ironia? «Sicuramente il teatro, e anche un po' il cinema. La televisione meno, perché costringe alla ripetitività e dopo un po' il risultato è che la comicità televisiva stanca, diventa necessariamente meno graffiante». Quello dell'arte e dello spettacolo è un campo difficile: cosa consiglierebbe a un giovane che voglia fare l'attore? «Non saprei se è così difficile, in realtà forse lo è meno di un tempo, perché per tanti versi le possibilità si sono moltiplicate. Quello che consiglierei è di capire esattamente che cosa vuole fare e impegnarsi in quello. Oggi c'è una generica ambizione a “entrare nel mondo dello spettacolo”, solo perché si è attratti dalla popolarità. Invece bisognerebbe essere certi di quello che si vuole fare, per avere la determinazione e poi la preparazione sufficienti per farcela». Spesso ha avuto parole di rimprovero per la sua città, Roma. Cosa pensa invece di Torino? «È da molto che non passo un po' di tempo a Torino, ma quando venivo più di frequente stavo benissimo: per le persone, per il cibo, per la sua bellezza. Sento spesso dire quanto sia una città che oggi si muove bene, sul piano turistico e culturale e provo anche un po' di invidia, perché da noi a Roma ci sarebbero molte cose da sistemare in questo senso».
I Tre Moschettieri, una storia di coraggio, lealtà, amore e avventura, andrà in scena per Stagione TPE dal 18 febbraio al 1 maggio. La Sala Grande del Teatro Astra si trasformerà completamente diventando la Parigi di Luigi XIII e di Richelieu. www.fondazionetpe.it In alto foto di PEPE fotografia.
I numeri dello spettacolo
61347 parole recitate / 96 costumi / 50 km di filo per cucire / 170 bottoni automatici / 585 metri di tessuto / 260 metri di passamanerie / 32 cambi di scena / 700 mq di superficie scenica calpestabile 1500 mq di tela dipinta 1 km di scatolato in ferro /
Laura Baiardi Gabriella Micalizzi Caterina Trucco Roberto Rossi Davide Angiola Giulia Riccabona Chiara Gataleta Roberta delia Gabriele Grignola Antonella Casalegno Alice Rossi Gualtiero Fusella Gianluca Muraro Giada Chiocchi Antonella Roberto Pavanello Marianna Menghini Emanuele Mammone Antonietta Sortino Garelli Giorgio Valentina Orsi Cristina Morbelli Maria Montesanti Isabella Leone Simone Sgambetterra Carlo Filippi Cinzia Uccheddu Michela de Maina Chiara Bertesso Carla Longhi Doriana Cucciniello Emma Belfiore Tiziana Iannello Manuel Mantovani Maria Digioia Elena Favetto Paola Perego Sara Perini Nicolo Mantovani Alessio Di Stasi Martina Mazzoni Barbara Digi Claudia Gallo Loredana Barbero Silvia Bariani
Cecilia Roccatti Loretta Maglorino Manuela Menghini Maria Grimaldi Filippo Colombo Dario Paridi Fabrizio Cascarano Viviana Salerno Jessica Browning Anna Milanese Sergio Alotto Rosanna Pluviano Giuseppina Salerno Tiziana Mantovani Cinzia Gibrina Chiara Gadaleta Silvia Grabanti Gilberto Barantani Denny Finoro Giusi Carta Manuela Seu Sabrina A. Irina Caia Eliana Monticone Giorgio Costamagna Francesco Furiozzi Patrizia N. Luca C. Marianna Gangemi Silvana C. Eliana Canu Mimma Santomauro Cecilia Brunetti Massimiliano Maburzio Paola P. Tea Milan Raffaella Almonti Stefano Ravetta Roberta Lanfranchi Piero Saglimbene Stefania Piovano Valentina Barge ...
120 proiettori luci di cui 17 motorizzati / 1 container per attrezzeria e costumi / 30 spade per più di 25 duelli/ 1 ballo in maschera aperto al pubblico / 9 ore 40 minuti di spettacolo / 56 repliche complessive / 11200 spettatori
Shop in the City | 03 . 2016 | 95
occhi aperti per i prossimi appuntamenti redazione@shopinthecity.it
LETTURE
di Marta Ciccolari Micaldi
DAL FILM AL LIBRO
Di solito è il contrario: un romanzo diventa la storia da adattare per il grande (o piccolo) schermo. Cosa succede, però, quando è proprio il film a ispirare il libro? Era successo vent’anni fa con E.T. - L’extraterrestre, succede ancora oggi con esiti e forme diverse. Noi ne abbiamo scoperte tre
La corrispondenza
Il ragazzo invisibile
di Giuseppe Tornatore
di Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi,
Sellerio, 176 pagine, 13 euro
Stefano Sardo
Una canzone per Bobby Long di Ronald Everett Capps
Salani, 306 pagine, 13.90 euro Mattioli 1885, 308 pagine, 18 euro «Ciò che vi accingete a leggere è il Un tema classico: il passaggio, spesso Questo è un caso complicato. romanzo La corrispondenza, tratto difficile e pieno di insidie emotive, O, almeno, si complica quando il dall’omonimo film. Un’originale dalla fanciullezza all’età adulta. normale passaggio libro-film viene e formidabile opportunità per restituire Un approccio fantasy: un ragazzino interrotto e felicemente influenzato alla parola scritta la supremazia usurpata che, ignorato dai compagni da John Travolta. Capps scrive un dall’immagine. Una ragionevole e incompreso dalla madre, un giorno manoscritto ‒ la storia di un professore occasione per riscattare tutto ciò che si guarda allo specchio e scopre di essere universitario e del suo assistente lo schermo cinematografico deve invisibile. Una trama da supereroe: inghiottiti dalla pigrizia e dall’atmosfera o preferisce sottintendere» Giuseppe una volta scoperto il suo super potere, decadente tipiche di New Orleans ‒ Tornatore. Uno schermo che è stato Michele potrà decidere se continuare che non trova pubblicazione. L’autore proprio lo stesso Tornatore a scegliere a usarlo oppure affrontare la vita così lo fa leggere a una sceneggiatrice e lei come altro mezzo su cui raccontare come gli si presenta. Dopo il successo lo fa leggere a John Travolta che, a sua la propria storia: da un lato la scrittura, del film di Gabriele Salvatores uscito volta, ne rimane entusiasta e spinge dall’altro il cinema. Un esperimento raro in Italia nell’inverno del 2014, i tre per la realizzazione prima di una nel suo genere e assolutamente autori della sceneggiatura uniscono sceneggiatura e poi di un film. Dopo affascinate, tanto da spingere la casa nuovamente le proprie penne l’uscita di quest’ultimo nel 2004 ‒ con di produzione e la casa editrice a far e trasformano la storia (anche) in proprio John Travolta nei panni di uscire film e libro nello stesso giorno, un romanzo, riuscendo così a dare Bobby Long e Scarlett Johansson in lo scorso 14 gennaio. Primo esperimento al personaggio maggiore profondità quelli di sua figlia ‒ il libro finalmente narrativo del regista siciliano, il romanzo psicologia, alla storia un’ironia più sottile viene ri-pubblicato e conosce il meritato racconta la storia di un amore finito e all’intera vicenda un’aria magica che successo. Una fortuna, questa, perché e della corrispondenza virtuale e reale fa tornare qualsiasi lettore da adulto la storia di Capps è uno dei pochi ritratti che nasce tra una studentessa a ragazzino. contemporanei della Louisiana e del suo d’astrofisica e il suo professore per spirito magico. svelare il mistero di quella morte.
96 | 03 . 2016 | Shop in the City
olimpiadi di Valentina Dirindin
A distanza di dieci anni dai Giochi Olimpici invernali del 2006, Torino ricorda quello che fu un momento speciale per la città, un'occasione per mostrare al mondo le sue bellezze fino ad allora tenute un po' nascoste
Effetto Olimpico
D
ieci anni fa, tutti avevano un'opinione in merito a quel che sarebbe successo di lì a poco. C'era chi considerava le Olimpiadi invernali l'evento del secolo per Torino e già da mesi andava in giro con la giacca grigia, rossa e arancio in dotazione ai volontari. C'erano i detrattori, quelli che facevano i conti e scoprivano che non tornavano e che queste Olimpiadi sarebbero costate troppo alla città e ai cittadini. Si aspettava la svolta, consapevoli che le luci, per un paio di settimane, si sarebbero illuminate sulla città. Ma si era incerti sul futuro. Sarebbe durato? Avrebbe portato giovamento? Lo sforzo sarebbe servito? Torino poteva farcela a diventare una nuova capitale italiana del turismo? A distanza di dieci anni, la risposta a tutte queste domande forse ce l'abbiamo. Ma dieci anni fa era anche l'incertezza sul risultato che contribuiva a creare quell'atmosfera adrenalinica, unica. C'era fermento, nelle piazze torinesi. Spuntavano “case” ovunque, pronte a ospitare le delegazioni di ogni Paese, con la loro corte di tradizioni e festeggiamenti annesse. C'erano star, mai viste e sentite prima in così grande numero in città. C'erano sport nuovi – chi aveva mai sentito prima parlare del curling, prima del 2006? - e vecchie passioni che i torinesi da sempre portano con sé, come lo sci. C'erano notti intere, bianche perché illuminate dalle luci, e la gente che affollava le vie. C'era la volontà di rendersi utili, di essere partecipi, di gustarsi un pezzettino di quel momento perché, quando finalmente iniziò, anche i detrattori capirono che avrebbe fatto parte della Storia della loro città. Torino venne invasa. Di gente, di atleti, di colori, di musica, di festeggiamenti, di strutture nuove – permanenti e provvisorie. Torino, la città che, anche per una sua scelta di riservatezza, fino ad allora era sempre rimasta ad osservare il Shop in the City | 03 . 2016 | 97
olimpiadi
mondo stando leggermente dietro le quinte, si tirava a lucido per accogliere quell'invasione. Puliva strade, costruiva palazzetti, erigeva un gigantesco arco rosso in onore ai cerchi olimpici, accendeva d'un fuoco perpetuo una gigantesca fiaccola, inaugurava metropolitane, illuminava ponti. Ecco, quei ponti sul Po illuminati di luci colorate, come se Torino fosse Praga, erano il segnale che qualcosa stava davvero cambiando. Che la città si stava riscoprendo e i torinesi stavano accettando di aprire le porte di casa loro ai turisti di tutto il mondo, fieri di sentirsi dire quanto fosse meraviglioso il loro salotto. Prego, benvenuti, lasciamo le luci accese apposta per voi. Perché i Torinesi sono sì riservati, ma anche ospitali. Da quel 2006, in qualche modo, le luci dei ponti torinesi sul fiume Po sono non si sono mai spente. In quel 2006, Torino fu una festa continua. Una festa che, a distanza di dieci anni, si è ripetuta, per ricordare quello che – in effetti – è stato l'inizio di una nuova era per la città.
del 2006 che l'hanno mostrata nella sua bellezza a tutto il mondo. Ritrovi di volontari, musica, parate e – naturalmente – una notte bianca, così come fu allora, con musei ed esercizi commerciali aperti fino a tardi. A definire il significato di queste celebrazioni, è stato il sindaco Piero Fassino: «Un compleanno, certo. Un modo per rivivere l’emozione, certo. Una retrospettiva dei successi, anche», ha dichiarato. «Ma l’idea di festeggiare il decennale olimpico, e di rievocare lo straordinario periodo – tanto breve quanto coinvolgente – delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 è anche e soprattutto un modo per guardare avanti. Ricordando la strada che portò alla cerimonia inaugurale del 10 febbraio, con le sue incertezze, la fatica, gli scetticismi che costellarono gli anni precedenti. Guardando alla capacità, così radicata e antica in questa Città, di fare le cose per bene e al meglio possibile, in un accordo non scritto e silenzioso capace sempre di unire, anche nelle differenze». Il sindaco Fassino non ha perso l'occasione di ricordare con orgoglio LA FESTA PER IL DECENNALE quanto sia cresciuta da allora la città: Dal 25 al 27 febbraio, Torino ha celebrato «Non è un caso, se ci pensiamo, che la il decennale da quelle Olimpiadi Invernali città in cui “non succedeva mai niente” sia 98 | 03 . 2016 | Shop in the City
oggi indicata dal New York Times come unica meta italiana da non perdere nel 2016». TORINO 2006: I PROTAGONISTI «Ricordo bene quella emozione, ricordo la sensazione di orgoglio, ricordo l’entusiasmo contagioso che ci portammo dentro e addosso per tutto il periodo pre olimpico». Se Torino ha vissuto il periodo delle Olimpiadi Invernali 2006, il merito è anche di Valentino Castellani, che nel 1997 prese la decisione di candidare la città e che fu poi presidente del Toroc (TORino Organising Committee, ovvero Comitato per l'Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006). «Sono tra i fortunati che hanno vissuto questa avventura faticosa e non facile dal primo momento, quello della decisione iniziale, fino alle ultime gare delle Paralimpiadi, il 19 marzo del 2006. Il tratto più significativo di questa lunga esperienza che voglio sottolineare è il grande lavoro di squadra che abbiamo messo in campo e che è stato la chiave del successo. Abbiamo fatto squadra tra le istituzioni locali, le autorità nazionali, sia politiche che sportive, e con tutto il territorio olimpico», ha dichiarato
olimpiadi
Castellani. Giuseppe Gattino, invece, del Toroc era capo ufficio stampa: «Esserci stato dal primo istante e aver lavorato sia per la candidatura che per l’organizzazione dei Giochi, assomiglia a un privilegio, a un sogno diventato realtà, che al tempo in cui cominciò quell’avventura non si sarebbe potuto immaginare», racconta. «Organizzare i Giochi Olimpici, e – nel mio caso – comunicarli, fu un’esperienza straordinaria. Si misero in moto energie nuove e fino a quel momento imprevedibili. Una città sinonimo di grigiore e declino divenne luogo di attrazione di migliaia di persone, per lo più giovani, provenienti da ogni parte del mondo. Persone – e tra queste includo i circa 26.000 volontari – tenute insieme dalla voglia di vivere un’esperienza unica e per molti irripetibile». Luca Rolandi dieci anni fa era il responsabile dei contenuti del sito www.torino2006.org. Oggi, insieme a Loris Gherra (e con il contributo degli studenti del Master di giornalismo Giorgio Bocca), ha pubblicato il libro “Quelli che costruirono i Giochi. Un racconto inedito di Torino 2006”, che
raccoglie ventisette testimonianze di coloro che lavorarono da vicino alle Olimpiadi di Torino, oltre che l'elenco dei nomi di tutti i dipendenti, consulenti e collaboratori del TOROC, dei dipendenti e collaboratori dell’Agenzia Torino 2006 e dei volontari dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Torino 2006. «Torino 2006 è stato vero e proprio punto di non ritorno per la storia della capitale sabauda e di buona parte del Piemonte.», racconta Luca Rolandi, «A quell’evento presero parte, da un punto di vista organizzativo, quasi trentamila persone, tra professionisti e volontari. Un vero e proprio esercito che portò a termine in modo brillante un progetto complicatissimo in diretta mondiale. Il volume è un modo per dire grazie, dieci anni dopo, a tutti coloro che hanno costruito un sogno condiviso».
attraverso una passerella di 400 metri. In effetti, i 69 metri di altezza dell'arco rosso sono diventati uno dei simboli della città. C'è poi il Pala Alpitour, conosciuto fino a poco tempo fa con il nome del suo ideatore, l'architetto giapponese Arata Isozaki. Sede di concerti, eventi sportivi e non solo, con i suoi oltre 14mila posti a sedere è la più capiente struttura coperta d'Italia a uso sportivo. Lì accanto, lo Stadio Olimpico, che fu rimesso a nuovo proprio per i giochi del 2006 e che ebbe l'onore di ospitare la cerimonia di apertura, il 10 febbraio 2006. C'è anche l'Oval Lingotto, lo stadio costruito per ospitare le gare di pattinaggio di velocità. Capace di contenere 8500 spettatoti, viene oggi per lo più utilizzato come spazio fieristico. E la metropolitana? In fondo, la linea 1 è figlia di quel periodo, inaugurata pochi giorni prima dell'inaugurazione dei Torino 2006: cosa è rimasto Giochi. Infine, se vi state chiedendo alla città preoccupati che fine abbiano fatto le Non tutti gli impianti di Torino 2006 gigantesche mascotte delle Olimpiadi, hanno avuto ugual fortuna, ma molte Neve e Gliz, state tranquilli. I pupazzoni sono le cose che quell'evento ha lasciato in sono sani e salvi e sono conservati eredità alla città. L'arco olimpico, insieme a Aster, la mascotte dei Giochi innanzitutto, realizzato per unire il Paralimpici, nel parco Mennea, tra corso villaggio olimpico con il Lingotto Rosselli e il passante ferroviario. Shop in the City | 03 . 2016 | 99
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Il matrimonio perfetto «Sposi, / oggi s'avvera il sogno e siamo sposi. / Tutto risplende a noi d'intorno / e luminosi ci sembran persino i fior». Sono alcuni versi della famosa canzone del 1941 "C'è una casetta piccina" cantata da Alberto Rabagliati e scritta dal paroliere piemontese Mario Valabrega. Ma prima che "tutto sembri luminoso" i futuri sposi hanno molto lavoro da fare. Che sia low cost o barocco-sfarzoso ci sono alcune tappe fondamentali che devono essere organizzate nei minimi dettagli. Dalle partecipazioni al vestito, dalle fedi alla location, dai fiori alle bomboniere passando per la lista nozze e la torta nuziale. Se siete tecnologici create un file delle cose da fare e condividetelo con il vostro partner, avrete sempre sotto controllo che cosa manca e che cosa è ancora da fare. Chiedete aiuto ai vostri testimoni o ai vostri genitori e amici: loro si sentiranno parte dell'evento e voi meno schiacciati dalle incombenze. Cercate di mantenere il controllo, anche quando vi sembrerà che tutto stia andando per il verso sbagliato. Siate sempre positivi e ricordate che sarà sempre il più bel giorno della vostra vita.
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Alcuni consigli: conoscere la misura esatta del dito, scegliere il materiale, il colore e decidere l'incisione (solo i nomi, i nomignoli, la data come?).
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expocasa sbarca all’oval Dal 27 febbraio al 6 marzo torna il Salone di GL events dedicato alle idee per abitare. Tra le novità una nuova sede espositiva – l’Oval – un percorso di visita totalmente ripensato e un’immagine più dinamica e contemporanea. Il salone sarà suddiviso per aree: la cucina, il bagno, la zone notte, gli spazi giorno, fino al settore Tecnicasa, dedicato ai materiali e ai servizi per la ristrutturazione. www.expocasa.it
il sostegno di nova coop a casaoz
Ibuki la nuova linea Shiseido
Addio stress
Contro tutto ciò che fa male alla pelle del viso Shiseido ha creato la linea Ibuki: Quick Fix Mist che dona idratazione istantanea e controllo della lucidità in uno spray da portare sempre con sé e Beauty Sleeping Mask, una maschera da notte senza tempi di posa che rilassa e regala alla pelle un aspetto riposato.
A CasaOz, luogo di accoglienza per i bambini che incontrano la malattia e le loro famiglie, andranno parte dei ricavati della nuova iniziativa promossa da Nova Coop “Gli Amici della Fattoria”. Fino al 26 marzo nei supermercati e ipermercati di Nova Coop sarà disponibile la nuova raccolta bollini per collezionare i peluche.
casa colabrodo? scoprilo con la termografia Analisi non distruttiva della temperatura superficiale degli oggetti, misurata tramite la radiazione infrarossa
i toret si mettono in rete Le fontanelle di Torino diventano smart. Grazie alla collaborazione fra Città di Torino, Smat e Associazione “I Love Toret" è nata l’app gratuita “I Love Toret”. Ogni fontana è stata strasformata in un “hot spot” per veicolare contenuti geolocalizzati e personalizzati: dalla storia del quartiere a quella dei monumenti più significativi della zona.
www.ilovetoret.it
emessa. In edilizia, i campi di applicazione sono numerosi (energetica, infiltrazioni d'acqua, muffe ecc). Anomalie sulla distribuzione delle temperature enunciano problemi sull’involucro edilizio (mancanza isolamento, ponti termici, distacco di intonaco, umidità) o sull’impianto (perdita liquido, occlusioni, perdita di calore). Il geom. Temperino offre l'analisi, economica e non distruttiva, dell'incognite relative alla conservazione ed efficienza degli edifici civili ed industriali. E-mail: gio_tempe@hotmail.it - cell 347.0353014
Shop in the City | 03 . 2016 | 109
news&gossip il blush dalla forma di rosa Neve Cosmetics ha creato Blush Garden, una crema colorata dalla texture vellutata come petali nata per fondersi sulle guance in un colorito fresco e naturale. Blush Garden è vegano, privo di parabeni, petrolati e siliconi ed è racchiuso in un packaging dal design romantico.
monoporzioni zerbinati Zerbinati ha lanciato la nuova linea: “Le Monoporzioni”. Piatti pronti, freschi, pratici e dedicati a coloro che hanno la necessità di consumare un pasto genuino senza impiegare troppo tempo davanti ai fornelli.
Disponibili gratuitamente e in 12 lingue
Due app per parlare di sostenibilità agroalimentare
Si chiamano “La torta di Robin” e “EAThink Game”. Le due applicazioni sono nate per aiutare scuole e genitori a educare i ragazzi sui temi della sostenibilità e stagionalità dei prodotti. Le due applicazioni, scaricabili gratuitamente, sono disponibili in 12 lingue diverse e sono state ideate da Davide Giachino dell’ong Cisv. www.eathink2015.org
il sapone naturale con olio di alloro
domenica 6 marzo Il Polpettificio a San Salvario Emporium 100 espositori distribuiti su piazza Madama Cristina, stilisti, artigiani, designer e street food. Tutto
Fior di Loto è distributore in esclusiva per
questo è San Salvario Emporium il bazar dove si mischiano i racconti
l’Italia del sapone di Aleppo Sarjilla, una linea
degli espositori alle parole della gente, alla musica e ai sapori. Anche in
di prodotti studiati con formulazioni e
questa edizione, sarà presente il corner de “Il Polpettificio”, il laboratorio
ingredienti naturali. Il sapone è biologico e
gastronomico numero 1 di Polpette a Torino, dove troverai polpette con
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seguendo ricette tradizionali e brillanti rivisitazioni dello Chef Alessandro Canella. Il Polpettificio vi aspetta: dal Martedì al Giovedì dalle 19 alle 02 Venerdì e Sabato siamo aperti dalle 19 alle 05 Domenica vi aspettiamo dalle 19 alle 24
110 | 03 . 2016 | Shop in the City
news&gossip il gioiello si mette in posa Creativity Oggetti, galleria specializzata in gioiello
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promuove la seconda edizione di “Creativity Contest
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– Il gioiello si mette in posa”, concorso riservato a
Colourist è il primo mascara Rimmel che scurisce progressivamente le
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Shop in the City | 03 . 2016 | 111
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112 | 03 . 2016 | Shop in the City
i news&gossip
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albergian e zora von malice L’assenzio era la bevanda preferita dei poeti maledetti e degli artisti francesi dell’Ottocento. Verlaine, Rimbaud, Baudelaire, Wilde ne fecero la loro musa personale. Moltissime opere d’arte, dalle poesie ai quadri, furono dedicate (e nacquero grazie) alla “Fata Verde”. Protagonista della nuova campagna pubblicitaria dell'Assenzio Albergian, Oblio, è Blake B., autrice della saga di Zora Von Malice, la più famosa vampire torinese.
La solidarietà é dolce
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Una nuova dolce collaborazione tra Ziccat, fabbrica torinese di cioccolato artigianale dal 1958 e 1 Caffè, la Onlus fondata da Luca Argentero e da un gruppo di amici. Per ogni confezione di Chicchi di Caffè Ziccat acquistata, parte del ricavato andrà a 1 Caffè, che a sua volta lo devolve ad un'associazione impegnata in progetti sociali in Italia e all'Estero. www.ziccat.it
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la perla vince il premio per il miglior chocolat packaging
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La Perla di Torino si aggiudica il 21° Brand Identity GrandPrix per il
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miglior Chocolat Packaging con la linea di tartufi di cioccolato PURO.
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Shop in the City | 03 . 2016 | 113
english version noticed it right away. Perhaps she hoped that this gift would lead her to perform, like so many other less in tune children, on special occasions like Christmas Eve or the birthday of a cousin. Instead her Fabrizio Esposito first performances were during funerals. Pag 14 Marriages came later: the most famous of "Water is an element that has always which she took part as a performer in was attracted me. One night I saw a movie for actress Black Lively of Gossip Girl (and that wasn’t outstanding but was set in a smaller and more decadent Venice, a place her husband Ryan Reynolds), with whom of lagoons. I discovered that it was Chioggia friendship was born following the inclusion of a song by Florence in an episode of the and went to visit her." This was the initial TV series, when she had already been idea for the project, by photographer famous for a few years. The star of Florence, Fabrizio Esposito, which is tied to the Po London born daughter of a university Delta and its sights, "When your gaze is professor of Renaissance History has shined never obstructed. There is silence, water, for almost a decade, she was blessed from lush and wild nature, and an immense the outset by the being on the BBC program horizon. Coming from Turin, it is a very Introducing that promotes new voices, she special feeling. " Often shrouded in mist during a cold November, he has wandered also got the opportunity to perform on the stages of major European festivals such as suspended between Veneto and Emilia Reading and T in the Park. That "+ The Romagna, "where the Po Valley becomes Machine" with who she published three alinfinite", traveling between the canals of bums with is nothing but a game born with Comacchio, Codigoro, the port of Gorino her historic collaborator Isabella Summers where fishermen separate the typical who, in the beginning, were performing as moeche lagunari crabs, and the salt flats Florence Robot and Machine Isa. Before a of Cervia, an expanse of water only cut by concert, having to present the name of the narrow strips of land. These are the same band, she decided to synthesize it to shorten places inhabited by the protagonists of the the whole thing and make it easier. Isabella, novel by Pennacchi "Canale Mussolini", who still performs with her, is a keyboard another source of inspiration for Fabrizio player but is also a producer of other hot Esposito: "In the future I will continue my journey on the literary traces of the Peruzzi names of the current music scene such as: family, reaching out to the Pontine Marshes Iggy Azalea, Rita Ora, and The Game. The style of Florence & the Machine is often put (Argo Pontino). For now I'm working on under the too general category of smoky another project that documents how man indie music; it draws a lot from traditional has tried to teach the sea to be useful. rock and soul sounds and sometimes Always water.... " Fabrizio Esposito was melancholy sounds. She has recorded more born in Naples in 1974. Among his works, than a little in this aspect with her first two "The future of the world goes from here," albums "Lungs" in 2009 and "Ceremonials" a multimedia project that also became a in 2011 were strongly influenced by the documentary, and "Coffee Roots - trip to split, recovery, and final break with her the origins of coffee". boyfriend at the time, Stuart Hammond. in vetrina As she herself admitted at the time: "I do As the leader of the band "+ not want to talk about it, but when I sing The Machine" she has become a it's completely different." The therapeutic generational icon after funerals, aspect of the composition and the success of weddings, and painful breakups the first album brought Florence to record a Florence Welch second album soon after and then embark Romantic dark diva on a world tour continuously for five years, Pag 66 during which she performed, engaged in Florence Welch has had a beautiful promoting, and has composed new songs. voice since she was a child, and her family However, in order to reach the final draft fermo immagine
A project about the Po Delta, a fascinating land where nature and open spaces dominate
114 | 03 . 2016 | Shop in the City
of her third studio album she felt the need to give up the whole circus of the notoriety that swirled around her and retire to her mother's house to reconcile with everyday life and take a little care if possible. Temporarily out of show business, working on writing How Big, How Blue, How Beautiful published in May 2015, from which there were songs such as Ship To Wreck, Delilah and the title track that led her back onto the top of the charts and filled stadiums and arenas, as occurred in her only Italian date of the year at the Forum in Milan. Now she’s back for a double date, at the Unipol Arena in Bologna on April 13 and the Pala Alpitour of Turin the next day. It is an opportunity to see for yourselves the overwhelming show of a true "Rock Diva" of recent years, in contrast to what it appears; her hair is not naturally red, but dark: the decision was made at the beginning of her career and she hasn’t ever abandoned it. Many argue that it is a way to hide her true nature because, and this is ascertained, Florence is quite timid in her everyday life, says the site ppcorn.com, sometimes she drinks a few drinks before going on stage to gain courage. The practice was interrupted after the disastrous fall at the Coachella festival that caused a broken foot. Another accident on the stage of a colleague, Dave Grohl of the Foo Fighters, has, however, allowed her to be the headliner of the Glastonbury Festival 2015 edition and now she prefers to manage live moments with a more spiritual approach, "I try to get into a trance. I do not know how it happens, but it's as if all my attentions were directed on the songs and the moment that follows. But there is no precise technique by which this happens." About creating their own artistic dimension, much of her style and the way they present themselves in public is derived from an admiration for Stevie Nicks: Welch similarly declared to be almost obsessed with the way the voice of Fleetwood Mac dressed, sang, and moved on stage. Another figure who inspired the look and style of life "experimental" is Grace Slick, a free spirit in California of the Beat Generation and the voice of the Great Society and especially of Jefferson Airplane who, at the 2016 Grammy Awards, received the lifetime achievement award, along with Run DMC,
english version Earth Wind & Fire, and Herbie Hancock. Who knows if for Florence meeting one of her musical idols will have been emotional enough to offset the disappointment of not bringing home any awards despite 7 nominations, including best album and best pop performance by a band? Beyond the awards, in the short span of a few years she became a landmark of the world art scene, has inspired generations of girls, and has even led designers and fashion brands. The brand Gucci designed the clothes she wore during the tours in 2011 and 2012, but also designed an entire line of clothing reminiscent of the style when Frida Giannini was the creative director. Recently it was announced at a private event held in Los Angeles that she will be the new ambassador of the line of jewelry and watches of the brand fiorentino. An enthusiastic, Florence Welch said: "I felt like a kind of magpie when I met Alessandro Michele (creative director of Gucci ndr) at once our love of jewelry united us. I think Gucci is creating something magical and I am excited to be part of it." The assessment is reciprocated: "Her dark and romantic songs - declares Alessandro Michele - are timeless pieces, with loads of passion and feeling and they recall our spirit." She doesn’t lack admiration of colleagues from a decidedly rich list: David Byrne and Fatboy Slim invited her to sing on the album-tribute to Imelda Marcos Here Lies Love and in 2012 she sang Helter Skelter with the Rolling Stones in one of their five consecutive performances at the O2 Arena in London. For her in Turin, the expectation is very high: will she ask the public to embrace and kiss each other to transmit a message of love, as she did in Milan? Certainly she will unleash her usual melancholy energy: Florence is Big, Blue and Beautiful. 4 passi
Discovering Moncalieri
If you are thinking that this is only a small town on the outskirts of Turin, you are mistaken. Moncalieri is a place full of surprises: rich in history, culture, and things to do Pag 84
Many Turin natives know Moncalieri, if nothing else, because it is their place of birth. The hospital's maternity ward Santa Croce always has Piedmont excellence, and born here, to name a few, were the former mayor of Turin (and current president of the Piedmont Region) Sergio Chiamparino and the former Miss Italy Cristina Chiabotto. A place of more or less celebrated births, shopping (many come here for large shopping centers) and, to the surprise of many, even a holiday destination for many Turin natives. At least, it was so at the beginning of the twentieth century, and if you don’t believe it, there are postcards of the time to witness how Moncalé, as it’s called in Piemontese, was a rather popular vacation spot. If it was, there's definitely a reason. A city of jazz (its autumn festival www.moncalierijazz.com - is much loved by fans of the genre, and very popular for international performing artists), the undisputed realm of tripe (which traditionally is bagged here), Moncalieri has an interesting and ancient history, witnessed by the architectural and monumental heritage which is preserved. The Castle: a UNESCO World Heritage site under reconstruction Meanwhile, its majestic Castle, a part of UNESCO, dominates the city from atop a hill. One of the oldest among the Savoy residences, its enlargement is the result of a medieval fortress, consisting of four circular towers. It was built at the beginning of the year one thousand by the will of Thomas I (Tommaso I) of Savoy; it was extended for the first time in the mid-sixteenth century by Jolanda di Valois, wife of Amadeo IX of Savoy, and then underwent new transformations and extensions under several local artists. It seems that the castle was much loved by the women of the Savoy House, who were here to stay and to educate their little ones. On the other hand, the city of Moncalieri at the time was a prestigious place of study, as evidenced by the Real Collegio of Carlo Alberto I, wanted by the sovereign of Savoy in 1838 and entrusted to the Barnabite fathers to educate the youth of the best Piedmont families. Today the Board, under the architect Pio Taccone, has turned it into a museum, which houses paintings (in the gallery of the “Principi de-
gle Studi”), an archaeological and scientific collection, a collection of scientific instruments and the collection of meteorological bulletins collected by father Denza (who worked here from 1859 to 1891), as well as the historical Library. Returning to Castle of Moncalieri, a royal residence loved by queens and princes, it was designed for many uses: in 1948, in fact, it was given to the Carabinieri for weapons delivery. Unfortunately, today the castle is not open to the public, since it is still being restored after extensive damage suffered by the fire that broke out in 2008 - although fortunately it didn’t cause any serious injuries or deaths – but it did affect the royal apartments and the room where the famous "Proclamation of Moncalieri" document was, which is a text written by D'Azeglio and pronounced by Vittorio Emanuele II to convince the Italian parliament to make peace with the Austrian Empire. The area around the castle stretches for about ten hectares including an impressive garden, the subject of recent restoration work that allowed the recovery of the buildings in the park, including the stables, the House of Vignolante, the Tower of Roccolo, and the lily pond. In front of the main façade is the Rose Garden, where during summer there are several outdoor events, while in November you can participate in the trade show "Winter Flowers", an exhibition organized by the floral Academy of Archimandrites. The center: a walk through the streets, monuments, and street markets Not being able to visit the castle, which is definitely the most famous symbol of the city of Moncalieri, you will have to "settle" with the old town, which reserves many surprises: a walk through the streets of the city will also demonstrate to even the most skeptical that we aren’t only in the periphery of Turin, but in a lively and dynamic town, with shops, bars, and restaurants that are worth visiting. The center, coming from via Torino, is accessed through the Porta Navina: the only one of the four (or six, according to some documents) old defensive gates that gave access to the city, it was the entrance to the west, near the Po river port (hence the name Navina). On this door, there is a bronze relief reminiscent of the "Proclamation of Moncalieri", signed Shop in the City | 03 . 2016 | 115
english version precisely by Vittorio Emanuele II 20 November 1849. For a sightseeing tour of the center of Moncalieri, you can start from the Town Hall, at the center of an elegant arcaded square: totally renovated in 1778 by architect Pietro Mosso d'Andorno, the Palace is very necessary (thanks to the small balcony facing the square) as the venue for civil marriages. All around the town hall, there is the old Piazza Maggiore (now Piazza Vittorio Emanuele II), paved with pebbles and dominated by the stern brick facade of the church of San Francesco and its imposing bell tower. From the square, walking up a flight of steps, you can then easily reach the Collegiate Church of Santa Maria della Scala; the Roman-Gothic church of the first half of the fourteenth century is one of the most impressive monuments of sacred architecture in Piedmont. Here we have a preserved eighteenth-century urn of silver and crystal with relics of Blessed Bernhard of Baden Baden, a German prince who died within the walls of Moncalieri in the late fifteenth century and later became the patron saint of the city. They have also brought a number of interesting works of art, such as the group of painted sandstone statue of the fifteenth century depicting the Lamentation over the Dead Christ, the four stories of the Life of the Virgin, realized by Michele Antonio Milocco (1754), the icon of the Blessed Virgin painted in 1765 by Beaumont and Molinari, the Madonna and Child with Saints by Moncalvo, the absorbed Maria Clotilde of Savoy in prayer, sculpted by Pietro Canonica (1912). In all the streets in the center, on the first Sunday of each month there is an interesting antique market, with hundreds of stalls for collectors, fans, and the curious. Culture: The Lemon Foundry (le Fonderie Limone) For some culture lovers, then, you can’t but make the leap to the former Fonderie Limone, a wonderful example of urban post-industrial recovery. The old foundry was in fact recovered in the early nineties thanks to a project that has led it to become a large and active "factory of arts”, especially for theater productions, inaugurated in February 2005 with the first national show Woyazeck by Georg Buchner. Today, the theater space of the former Foundry is used 116 | 03 . 2016 | Shop in the City
for part of the programming of the Teatro Stabile and will host, for example, until April 2016, the Hamlet in Jerusalem, a show that brings together two great protagonists of Italian theater like Gabriele Vacis and Marco Paolini. in persona
The D'Artagnan of the Italian show
Gigi Proietti signs one of the episodes of "The Three Musketeers", a serial theatrical work created by Beppe Navello and revived after thirty years at the Astra Theatre in Turin. A chance to retrace over fifty years of activity in the show, including characters beloved by the public and successful new choices
Pag 93 Gigi Proietti’s biography is endless, and it’s a novel about the history of the Italian theater. Our cinema has given away many actors as well. Iconic Figures of our works, able to tell reality through the key of irony, narrators of regional specifics, that precisely in order to exploit it don’t abandon the dialect but make it a unique and treasured expression. In this sense, Gigi Proietti is definitely one of Rome’s great spokesmen. That, which is a difference since unfortunately so many big shows have left it behind, after fifty years working for him it is still there, tied to theater that he loves, on the stage, behind the scenes, behind a desk with his head bent over a script; but always on the stage. With so much work, and no snobbery, Proietti has undoubtedly been able to gain the respect and esteem of his audience. From the middle-aged lady who has not lost an episode of his show Maresciallo Rocca and the captured theatergoers, Gigi Proietti has been able to make people laugh in the show Monicelli like those of Vanzina, proving that the register of comedy, in the end, is one only type, albeit with many variations. Because, as he explains in this interview, there isn't "a certain type" of public, there is THE public." Gigi Proietti arrives in Turin from February 27 to March 4, to bring to the second of eight episodes of the pharaonic theatrical experiment "The Three Musketeers" to
the Astra Theatre. It’s pharaonic because it involves numbers from the theatrical blockbuster and those who worked there, including eight directors, five authors, and forty actors. Experimental because it brings to the stage a new idea but all things considered it’s loyal to the traditional theater: if for Dumas it was a serial novel, maybe it’s right that the theater try to maintain a division in shows. Therefore, there will be eight episodes in the Astra program from February 18 to May 1, signed not only by Proietti, but also by Beppe Navello, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Hugh Gregory, and Emiliano Bronzino. We have asked Gigi Proietti the reason for this experiment. Can you tell us about the project of the "Three Musketeers"? "We should have it told by Beppe Navello, actually, because it's his strange idea! Seriously, it's an experience that we’ve done thirty years ago, at the Aquila Theatre, and it was the first case of serialized theater. A fun experiment, that was very successful, which for me was very interesting to participate in. Because of this I’m very happy it is being revived today. It’s an operation that plays on irony, and maybe even on nostalgia of readings that everyone, more or less, did as kids. " Big names, long programming, and spectacular scenery: it’s a very ambitious project. "Ambitious it definitely is, if not only for important numbers that are involved, however, that they understand behind them there is a great production and a great job. It's a show that not all theaters can afford, and those who choose it do so with great sacrifice. This of course can only make proud all those who, like me, have had a piece of the work." Serials have rarely been brought to the theater: Why in your opinion? "I don’t know, they probably aren’t so easy to offer. Let's say that maybe it works for rewriting well-known literary texts, so that for the viewer it appears almost as a kind of reunion with friends, where you can create a certain type of complicity with the audience. Surely not all texts are suitable for an operation of this type."
english version The Three Musketeers is one of the most beloved stories of all time. To put your hand to a work like this, you always have the risk of displeasing someone… "In general, it must be understood that any classic you bring to stage is never as it was originally intended, if only because the theater has changed a lot over time. The important thing is to be contemporary without distorting the text. This is a concept to keep in mind I think every time you deal with the classical theater. I direct a Shakespearean theater and always pray that those who work with us won’t do strange things just to feel modern. If you want to distort the text, perhaps better write your own directly. Also because we are talking about immense works the texts have said it all. Then, of course, there are honorable exceptions." Is there a natural passage leading actors the other side of the stage (or camera) to be a director? It is in some ways an evolution of the trade or is it different paths? "It is not that it is a different location, but that not all the players want to do the coaching, and similarly not all actors want to do the filmmaking. I have directed many, many even without signing them, because I really like what they can do even beyond their career. Because to be a director in my opinion is not a step forward, but a step to the side. Personally, I love very much the actor's theater; I love the expression on stage. But is not something that replaces the other." Cinema, theater, television, dubbing. What in your intense working life has given you the most satisfaction? "Surely, the fact of being able to open in Rome, a city where everything closes, three theaters in the space of twenty years, has been an enormous artistic achievement. It continues to be so even today. It fills me with pride to be the artistic director of such a successful theater as the Globe Theatre, the wooden theater built thirteen years ago in Rome thanks to Veltroni, who understood the importance of this operation, and the contribution of the Silvano Toti Foundation. It is a space that accurately reconstructs the Globe Theatre in London
(the most famous Elizabethan-era theater), with a schedule that shows the audiences appreciation. Only last summer we had 57 thousand visitors, which can only be a great satisfaction. " Instead, is there something that you would redo in your career? "Yes, a little bit yes, of course. Maybe some seasonal film, though in general I could do it all, but some things I wouldn’t do as long. I did too much of certain things by removing perhaps time from others that would have given me greater satisfaction. " What do you think is more suitable to comedy and irony? "Surely the theater, and even a little bit of film. Television less, because it forces repetitiveness and after a while the result is a tired television comedy, which necessarily becomes less rough.” Art and entertainment is a difficult area: What would you recommend to a young person who wants to be an actor? "I do not know if it's that difficult, actually maybe it is less than at one time, because in many ways the possibilities have multiplied. What I recommend is to understand exactly what you want to do, and engage in that. Today there is a general ambition to "enter the world of the stage", just because you are attracted by the popularity. Instead you should be sure of what you want to do, and have the determination and then the preparation sufficient to make it happen. " Often he has heard words of reproach for his city, Rome. Instead what do you think of Turin? "It's a long time since I have spent a bit of time in Turin, but when I came I was often fine: for its people, for its food, for its beauty. I often hear how today it’s a city that is moving well, on the touristic and cultural level, and I also feel a bit of envy, because there are many things to fix in this sense in Rome.” The entertainment numbers 61347 words recited / 96 costumes / 50 km of sewing thread / 170 automatic buttons / 585 meters of fabric / 260 meters of trimmings / 32 scene changes / 700 square meters of stage floor area /1500 square meters of painted canvas / 1 km of iron boxes / 120 light projec-
tors including 17 motorized ones / 1 container for props and costumes / 30 swords for more than 25 duels / 1 masked ball open to the public / 9 hours 40 minutes of show / 56 total replicas / 11200 spectators olimpiadi
The Olympic effect
Ten years after the Olympic Winter Games in 2006, Torino remembers that it was a special moment for the city, an opportunity to show the world its beauty that had been hidden until then.
Pag 97 Ten years ago, everyone had an opinion about what would soon happen. There were those who considered the Turin Winter Olympics the event of the century, and for months they went around with the grey, red, and orange jacket that was supplied to volunteers. There were detractors, those who did the numbers and found that they weren’t adding up, and that these Olympics would cost too much to the city and citizens. They expected a breakthrough, aware that for a couple of weeks a spotlight would be trained on the city. But they were uncertain about the future. Would it last? Would it bring any benefits? Would the effort be worth it? Could Turin become a new Italian tourism capital? Ten years later, the answers to all these questions, are perhaps available. But ten years ago it was also an uncertainty about the outcome that helped to create the adrenaline filled and unique atmosphere. Turin’s squares were fermenting. They were sticking "houses" everywhere, ready to host the delegations of each country, with their court of traditions and festivities. There were stars, never seen and heard of before in such large numbers in the city. There were new sports, who had ever heard talk of curling, before 2006?, and old passions that Turin has always carried with it, such as skiing. There were entire nights, which were illuminated white by the lights that had people crowding the streets. There was the desire to make themselves useful, of partaking, to enjoy a little piece of that time because, when it finally began, even the detractors realized that would be part of the history of their city. Turin was Shop in the City | 03 . 2016 | 117
english version invaded. It was full of people, athletes, color, music, celebrations, and new structures - permanent and temporary. Turin, the city that had been a bit reserved and until then remained slightly behind the scenes watching the world go by, became a shining light to accommodate that invasion. The streets were cleaned, palaces were built, a giant red arch in honor of the Olympic rings was erected, a perpetual torch was lit, the metropolitan was inaugurated, and they illuminated the bridges. Here, those bridges on the Po lit with colored lights, as if Turin was Prague, were a sign that something was really changing. That the city was rediscovering itself and the people of Turin were accepting to opening the doors of their home to tourists from around the world, and were proud of being told how wonderful their living room was. Please be welcome, we left the lights on for you. The people of Turin are reserved, but they are also hospitable. From 2006, in some way, the lights of the bridges over the River Po in Turin have never been turned off. In 2006 Torino was a continuous party. A party that, ten years later, we repeat, to remember what - in fact - was the beginning of a new era for the city. A PARTY FOR THE TENTH ANNIVERSARY From February 25 to 27, Turin will celebrate the tenth anniversary of the 2006 Winter Olympics that showed its beauty to the world. Together with volunteers, music, parades and - of course - a white night, as it was then, with museums and shops open late. To define the meaning of these celebrations was the mayor Piero Fassino: "A birthday, of course. One way to relive the excitement, of course. A retrospective of the successes, too," he said. "But the idea of celebrating the tenth anniversary of the Olympics, and recall the extraordinary period - as short as it is compelling - the Winter Olympics in Turin in 2006 is above all a way to look forward. If we recall the road that led to the opening ceremony on 10 February, was filled with uncertainties, fatigue, and skepticism that swept through the previous years. Looking at the capacity, so rooted in this ancient city, to make things right and in the best way possible, in an unwritten agreement, silent and always 118 | 03 . 2016 | Shop in the City
able to unite, even in the differences. " Mayor Fassino has not missed an opportunity to recall with pride how the city has grown since then: "It is no coincidence; if we think that the city where ‘nothing ever happened’ is now indicated by the New York Times as the only Italian destination not to miss in 2016 ". TORINO 2006: THE PLAYERS "I remember the emotion, I remember the feeling of pride, and I remember the infectious enthusiasm that we had in and throughout the pre Olympic period." If Turin experienced the period of the 2006 Winter Olympics, it’s also due to the merit of Valentino Castellani, who in 1997 made the decision to nominate the city, when he was the president of the TOROC (Turin Organizing Committee or the Organizing Committee for the XX Winter Olympic Games Turin 2006). "I am among the lucky ones who have lived this strenuous adventure and it wasn’t easy from the start, from the initial decision, until the last race of the Paralympics, on 19 March 2006. The most significant feature of this long experience that I want to emphasize is the great teamwork that put in, and that was the key to success. We teamed up with local institutions, national authorities, both political and sports, and with all of the Olympic territory" said Castellani. Giuseppe Gattino, however, was the chief press officer of TOROC: "Being there from the first moment and having worked both for the candidacy and the organization of the Games, looks like a privilege, a dream come true, at the time he began that adventure you could not imagine," he says. "To organize the Olympic Games, and - in my case - communicate, was an extraordinary experience. They set in motion a new energy and until that unpredictable moment. A city synonymous with dullness and decay became a place of attraction for thousands of people, mostly young people from all over the world. People - and among these I include the approximately 26,000 volunteers - held together by the desire to live a unique and unrepeatable experience for many. " Luca Rolandi ten years ago was responsible for the content of www.torino2006.org. Today, together with Loris Gherra (and with the help of the students doing a Master of Journalism Giorgio Bocca), has published
the book "Those who built the Games. An unpublished story of Turin 2006 ", which contains twenty-seven testimonies of those who worked closely with the Turin Olympics, as well as the list of names of all employees, consultants, staff of TOROC, employees and collaborators of Agenzia Torino 2006, and volunteers of the Olympic and Paralympic Games of Torino 2006. "Torino 2006 was real tipping point for the history of the Savoy capital and much of Piedmont.” says Luca Rolandi, "in that the event took, from an organizational point of view, almost thirty thousand people, including professionals and volunteers. There was a veritable army that accomplished a complicated worldwide project so brilliantly. The volume that we have written together, Loris Gherra and I is a way to say thank you, ten years later, to all those who built a shared dream. "
The English Theater of Torino’s main production this year is: ‘THERE GOES THE BRIDE’ ... a sublimely silly comedy peppered with snatches of dance and songs from the 1920s to the 1940s. It was one of many West End of London smash hits in the 1970s for playwright Ray Mooney. All the action takes place on the morning of the wedding day of Tim and Ursula Westerby’s daughter Judy. Following two ridiculous minor accidents suffered by Tim, a massive distraction arises to threaten a happy conclusion to the main event of the day: he hallucinates the arrival of a young female admirer from the 1920s that only he and the audience can see. He christens her ‘Polly’. Will YOU ever recover from the laughter generated by this hilarious play. FIND OUT on Saturday the 2nd at 8:30 pm or Sunday 3rd April at 4:30 pm at Teatro Vittoria, Via Gramsci 4, Torino.
company profile
PONTI
CULTURA DEL GUSTO DAL 1867 Portare sulle tavole di tutto il mondo prodotti alimentari che uniscono la grande tradizione italiana del buon cibo con la ricerca di gusti innovativi, ai massimi standard di qualità. È la missione di Ponti, leader riconosciuto a livello internazionale nella produzione di aceti, sottaceti e sottoli, condimenti e sughi pronti. a cura della redazione
1911
Anni ‘80
Antonio Ponti, figlio del fondatore Giovanni, riceve alla Fiera Internazionale di Parigi la medaglia d'oro per la produzione di "vini e aceti di vino". Già allora Ponti conquistava con la qualità dei suoi prodotti i palati internazionali, facendo dell’aceto un prodotto bandiera del Made in Italy. Non è un caso dunque che abbia rappresentato l’eccellenza italiana dell’aceto anche all’Expo 2015.
Nasce la nuova ed innovativa linea di conserve di verdura a marchio PEPERLIZIA, con cui Ponti rivoluziona il gusto e la concezione delle verdure in vetro, conquistando anche i palati più raffinati. Materie prime selezionate e ricette esclusive in agrodolce hanno fatto di questi prodotti un alleato in cucina di cui tutti si fidano.
1995
2007
È l’anno dello spot pubblicitario che bucò lo schermo proponendo l’Aceto Balsamico di Modena Ponti come guarnizione per le fragole. A Ponti va il merito di avere promosso la conoscenza ed il consumo dell’Aceto Balsamico di Modena, oggi tutelato dall’Indicazione Geografica Protetta, al di fuori dei confini regionali, dapprima in tutta Italia e trasformandolo poi in uno dei prodotti più esportati dell’alimentare italiano.
Con quasi 150 anni di storia, Ponti non smette mai di innovare e inventa la Glassa Gastronomica a base di Aceto Balsamico di Modena IGP, con cui regala una nuova consistenza al prodotto. Questa nuova frontiera del gusto è in grado di soddisfare il palato cosmopolita di un pubblico internazionale, prestandosi a nuovi, insoliti abbinamenti. È stato subito un grande successo di pubblico, che ha inaugurato una nuova categoria di prodotto.
La Storia
La storia di Ponti inizia nel 1867 quando il fondatore Giovanni Ponti avvia l’attività a Sizzano, in provincia di Novara. Oggi Ponti è una delle aziende italiane di famiglia più longeve, depositaria di un’arte tramandata di padre in figlio. Cinque generazioni si sono susseguite, guidate tutte da una comune passione per questo prodotto dalla tradizione plurimillenaria. Citato ripetutamente dalla Bibbia, utilizzato già ai tempi degli Egizi, Babilonesi e Persiani, l’aceto di vino è infatti un prodotto dalle mille virtù, non solo per il tocco in più che sa dare in cucina con il suo gusto inconfondibile, ma anche un prezioso alleato per il benessere. La famiglia Ponti ha saputo valorizzare questo prodotto non solo facendone riscoprire la tradizione in Italia, ma anche promovendone l’uso in Paesi e culture lontani. Shop in the City | 03 . 2016 | 119
programma di sala
EVENTI
produzione pittorica dell’artista
MADE IN
dall’Espressionismo lirico alla
con oltre novanta opere
3 e 17 marzo
ricerca sul colore e sulla luce, oltre
Circolo dei lettori
a due temi fondamentali della sua
Ultimi due appuntamenti del ciclo
indagine: la figura e il rapporto
di serate dedicate alla cultura
con la natura.
d’impresa “Made In”. Il 3 marzo si
www.museofico.it
parlerà di memoria e futuro dell’impresa italiana con Giuseppe
FLORENCE HENRI
Berta, Paolo Pietro Biancone, Oscar
Dal 10 marzo al 26 giugno
Farinetti, Licia Mattioli e Giorgio
Museo Ettore Fico
Zanchini. Giovedì 17 si terrà
Con un centinaio di opere tra
l’incontro "La narrazione
dibattuti con autori, protagonisti
dell'impresa italiana" con Marco
ed esperti.
PENSIERO LIBERO
Belpoliti, Giuseppe Mazza, Davide
www.valsusafilmfest.it
Fino ad ottobre
da documenti d’epoca provenienti
Centro Commerciale Le gru
dall’archivio dedicato all’artista,
Ferrario, Paolo Damilano e
disegni, dipinti, fotografie, fotomontaggi e collage, corredati
Antonella Parigi, assessore Cultura
IFLA 2016
Shopville Le Gru diventa una
viene presentato in Italia, per la
e Turismo - Regione Piemonte.
20 - 22 aprile
galleria d’arte con il progetto
prima volta in modo sistematico,
www.circololettori.it
Luoghi vari
promosso dall’Associazione On
il lavoro pittorico di Henri.
Il Congresso mondiale della
Design Art Society. Più di 80 gli
www.museofico.it
Federazione Internazionale di
artisti emergenti coinvolti in
CANTINE A NORD OVEST
Architetti del Paesaggio torna in
questa iniziativa che esporranno a
Marzo - Ottobre
Italia con oltre 2.000 partecipanti
rotazione le proprie opere.
Luoghi vari
attesi. Il tema scelto è Tasting the
Cantine a Nord Ovest è la
landscape, il Congresso vuole porre
manifestazione itinerante
al centro del dibattito la tutela e la
organizzata da Slow Food
trasformazione del "paesaggio".
Piemonte e Valle d’Aosta per
www.ifla2016.com
promuovere e far conoscere i vini
L’ARTE DELLA BELLEZZA Dal 19 marzo al 31 dicembre
mostre BOTTO&BRUNO
La Venaria Reale Una selezione in larga parte inedita delle straordinarie creazioni di gioielleria e di alta
Dal 9 marzo al 19 giugno
oreficeria realizzate da Gianmaria
Fondazione Merz
Buccellati.
Society, you’re a crazy breed è un
www.lavenaria.it
da marzo a ottobre, 7 tipologie di
PALCOSCENICO DANZA
vino da scoprire.
Fino al 7 maggio
progetto inedito degli artisti
info@cantineanordovest.com
Luoghi vari
Botto&Bruno concepito come
Prosegue la stagione dedicata
un’unica grande installazione che
IL DRAGO E IL FIORE D’ORO
all’arte coreutica inserita all’interno
si relaziona al luogo che la ospita e
Fino al 28 marzo
del cartellone di Fondazione TPE,
si sofferma sul valore simbolico
MAO
con la direzione artistica di Paolo
che esso rappresenta.
Una grande mostra che presenta
Mohovich. Nove performance, sei
fondazionemerz.org
per la prima volta opere di arte
del Piemonte. Una tappa al mese,
CINEMA IN VERTICALE
delle quali in prima nazionale,
tessile di rara bellezza e impatto
compongono il programma per un
visivo: 36 tappeti di manifattura
cartellone d’eccellenza.
cinese realizzati tra il 18° e il 19°
www.fondazionetpe.it
secolo. www.maotorino.it
Fino al 2 aprile 2016 Luoghi vari 15 appuntamenti in 7 comuni della Valle di Susa e in 2 comuni della Val
RENATO BIROLLI
Sangone con filmati su tematiche
Dal 10 marzo al 26 giugno
legate alla montagna, alla sua
Museo Ettore Fico
cultura e ai suoi sport, presentati e
La mostra documenta l’intera
120 | 03 . 2016 | Shop in the City
programma di sala
TORINO E LA GRANDE GUERRA 1915-1918 Fino al 26 maggio Museo Nazionale del Risorgimento Italiano Allestita nel corridoio
MAGALI REUS
monumentale della Camera dei
Dal 31 marzo al 12 giugno
deputati italiana la mostra
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
espone circa 300 pezzi. A metà del
La prima personale in Italia di
percorso una video-installazione
Magali Reus. Nelle sue opere
presenta al pubblico una sequenza di manifesti illustranti
elabora e integra tutta una gamma di influenze formali e
Tra i primi artisti a esporre al
formato, realizzate da 36 maghi
la mobilitazione della città.
riferimenti storico-artistici:
Castello di Rivoli quando il Museo
dell’obiettivo offrono una
www.museorisorgimentotorino.it
allude alla sfera domestica ma
nacque nel 1984, Giovanni
prospettiva sul significato storico
anche a quella industriale,
Anselmo (Borgofranco d’Ivrea,
e culturale dell’abbigliamento,
all’aspetto funzionale e a quello
Torino, 1934) presenta la sua
dell’ornamento e sul concetto di
decorativo.
prima esposizione personale in un
stile.
www.fsrr.org
museo torinese.
www.palazzomadamatorino.it
CARAVAGGIO E IL SUO TEMPO
www.castellodirivoli.org
SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI Fino al 5 giugno Museo di Arti Decorative Accorsi –
Fino al 10 aprile
ECCENTRICA NATURA
Castello di Miradolo, Pinerolo
Fino all'11 aprile
Natale, presenta la fortuna del
La nuova mostra organizzata
Palazzo Madama
tema iconografico dei putti
dalla Fondazione Cosso con la
Frutta e verdura sono i
attraverso sei sezioni tematiche.
curatela di Vittorio Sgarbi e
protagonisti della mostra a
Sono sessantotto i selezionati
Antonio D'Amico. Circa quaranta
Palazzo Madama. L’eccentrica
dipinti per offrire ai visitatori una
natura ritratta da Bartolomeo
mostra che mette a fuoco il genio
Bimbi per la famiglia Medici.
MATISSE E IL SUO TEMPO
di Caravaggio.
www.palazzomadamatorino.it
Fino al 15 maggio
www.fondazionecosso.com
GIOVANNI ANSELMO
SULLA SCENA DEL CRIMINE
Ometto La mostra, a cura di Vittorio
oggetti provenienti da collezioni pubbliche italiane e private. www.fondazioneaccorsi-ometto.it
Palazzo Chiablese Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui contemporanei tutte
Fino al 1 maggio
provenienti dal Centre Pompidou,
Dal 5 aprile all'11 settembre
CAMERA - Centro Italiano per la
la mostra si prefigge di mostrare
Castello di Rivoli Museo d’Arte
Fotografia
le opere di Matisse attraverso
Contemporanea
L’esposizione analizza la storia
l’esatto contesto delle sue
della fotografia forense e mostra
amicizie e degli scambi artistici
un corpus di opere che coprono
con altri pittori.
più di un secolo di storia, dai
www.mostramatisse.it
primi scatti entrati nelle aule di tribunale fino alle foto satellitari. camera.to
HECHO EN CUBA
FASHION
Fino al 29 agosto
Fino al 2 maggio
Mole Antonelliana
Palazzo Madama
“Hecho en Cuba. Il cinema nella
Una mostra fotografica ideata e
grafica cubana”: manifesti dalla
prodotta da National Geographic
collezione Bardellotto, la più
Italia. 62 immagini di grande
ampia e comprensiva mostra mai
Shop in the City | 03 . 2016 | 121
programma di sala
realizzata di manifesti cinematografici cubani, a cura di Luigino Bardellotto. www.museocinema.it
ANNI DI CANZONE D’AUTORE IN 5 CONCERTI
www.teatroregio.torino.it
Conservatorio Giuseppe Verdi Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino con Sergio Lamberto maestro concertatore,
11 marzo
presentano un delicato paesaggio
Folk Club
cinese, la memoria di un viaggio
Percorsi solitari: la canzone
in Svizzera, una mostra di quadri:
d’autore negli anni 2000. In
tre immagini trasformate in
collaborazione con “Neorealismo
musica per un concerto da
– Lo splendore del vero nell’Italia
guardare con le orecchie.
del Dopoguerra”. www.folkclub.it
THE KING'S SINGERS
DE GREGORI 15 marzo Teatro Colosseo La tappa del tour “Amore e furto”
13 marzo
di De Gregori che canta Bob Dylan.
Conservatorio Giuseppe Verdi
www.teatrocolosseo.it
Appuntamento con la
www.oft.it
straordinaria vocalità dei King’s
CONCERTO N. 17
Singers: il loro primo concerto a
17 – 18 marzo
Torino è del febbraio 1978, in una
Auditorium Rai
formazione del tutto diversa da
Il direttore Gaetano d’Espinosa
quella attuale e dopo quella data
dirige l’Orchestra Sinfonica della
sono tornati diciassette volte.
Rai con Jan Lisiecki al pianoforte.
www.unionemusicale.it
Musiche di Jean Sibelius e
KARL-HEINZ STEFFENS
10 marzo
Fryderyc Chopin.
30 marzo
Teatro Colosseo
www.orchestrasinfonica.rai.it
Teatro Regio
MUSICA ANDREA SCANZI & GIULIO CASALE Uno spettacolo dedicato a chi in
In occasione del 90° anniversario
cambiare il mondo al suono di
CARLO AONZO TRIO
Bennato, De Gregori, U2, Gaber,
18 marzo
Steffens dirigerà Alexandra
Folk Club
Petersamer mezzosoprano e
Il miglior mandolinista europeo.
l’Orchestra del Teatro Regio.
www.folkclub.it
Musiche di
quel ventennio sognava di
Jeff Buckley... ma non ci è riuscito. www.teatrocolosseo.it
STEFANO MONTANARI 14 marzo Teatro Regio Stefano Montanari direttore e
QUADRI
violino dirige la Filarmonica del
22 marzo
Teatro Regio Torino, Cecilia Bacci violino, Massimo Mercelli flauto e Darko Brlek clarinetto. Musiche di Johann Sebastian Bach, Sofija Gubajdulina, Warum. www.teatroregio.torino.it
CONCERTO N. 16
LA CENERENTOLA
10 – 11 marzo
15-24 marzo
Auditorium Rai
Teatro Regio
Il direttore Hartmut Haenchen
Torna sul palco del Regio dopo
dirige l’Orchestra Sinfonica della
dieci anni, La Cenerentola, la più
Rai. Musiche di Gustav Mahler e
bella fiaba musicale scritta da
Alban Berg.
Rossini, diretta per l’occasione dal
www.orchestrasinfonica.rai.it
giovane Jader Bignamini.
122 | 03 . 2016 | Shop in the City
della nascita di Hans Werner Henze, il direttore Karl-Heinz
Richard Wagner e Hans Werner Henze . www.teatroregio.torino.it
programma di sala
DADO MORONI & LUIGI TESSAROLLO
CONCERTO N. 19
FRIENDS
calandosi nel ruolo di musicista-
7 – 8 aprile
13 aprile
alchimista, accompagna
1 aprile
Auditorium Rai
Conservatorio Giuseppe Verdi
prendendo per la Regina Dada nel
Folk Club
Il direttore Juraj Valčuha dirige
Giovanni Sollima, Monika
suo Viaggio.
Il magico pianoforte di Dado e la
l’Edipo Re di Igor Stravinskij con
Leskovar al violoncello, Giuseppe
www.teatrocolosseo.it
solida chitarra di Luigi per un
Toni Servillo voce recitante e la
Andaloro, Ilya Rashkovsky al
concerto sopraffino.
Sinfonia n. 1 in re maggiore op. 25
pianoforte eseguono musiche di
www.folkclub.it
di Segej Prokof’ev.
Stravinskij, Lutoslawski, Debussy,
BEAMISH & MOZART
www.orchestrasinfonica.rai.it
Ravel.
19 aprile
CAMERATA ZÜRICH
www.unionemusicale.it
Conservatorio “G. Verdi”
5 aprile
ALEX BRITTI
Auditorium Giovanni Agnelli
8 aprile
con Micha Hamel direttore e
Dalla Svizzera arriva la Camerata
Teatro Colosseo
Ronald Brautigam al pianoforte
Zürich con Thomas Demenga, uno
Alex Britti torna in concerto per
presentano musiche di Franz
degli allievi prediletti del grande
presentare il nuovo album.
Joseph Haydn, Sally Beamish e di
violoncellista Antonio Janigro.
www.teatrocolosseo.it
Wolfgang Amadeus Mozart.
Musiche di Robert Schumann,
Orchestra Filarmonica di Torino
LA DONNA SERPENTE
Šostakovič e Othmar Schoeck. www.lingottomusica.it
www.oft.it
CONCERTO N. 20
14-24 aprile
21 – 22 aprile
Teatro Regio
Auditorium Rai
Per la prima volta a Torino un
Il direttore William Eddins con
capolavoro del patrimonio
Simone Rubino percussioni dirige
contemporaneo italiano: La
l’Orchestra Sinfonica della Rai.
donna serpente di Alfredo Casella,
Musiche di Leonard Bernstein,
opera composta alla fine degli
Avner Dorman e Bohuslav
anni Venti del Novecento.
Martinů.
www.teatroregio.torino.it
www.orchestrasinfonica.rai.it
SWEDISH RADIO SYMPHONY ORCHESTRA
RANA QUARTETTO MODIGLIANI
PHIL GUY DAY
6 aprile
Folk Club
Conservatorio Giuseppe Verdi
Dario Lombardo celebra il grande
Beatrice Rana, pianoforte,
chitarrista riunendo una serie di
Quartetto Modigliani (Philippe
musicisti che hanno collaborato
STEFANO BOLLANI & VALENTINA CENNI
Bernhard - Loïc Rio - Laurent
con Phil.
15 aprile
straordinaria Veronika Eberle, che
Marfaing - François
www.folkclub.it
Teatro Colosseo
si aggiunge alla schiera dei grandi
Kieffer),eseguono musiche di R. Schumann. www.unionemusicale.it
26 aprile Auditorium Giovanni Agnelli
9 aprile
Daniel Harding alla guida della Swedish Radio Symphony Orchestra per una serata tutta brahmsiana con la
violinisti ospitati da Lingotto
SOLLIMA, ANDALORO &
Musica. www.lingottomusica.it
Un testo scritto a quattro mani, una fiaba surreale. Stefano Bollani si lancia in un’avventura teatrale
Shop in the City | 03 . 2016 | 123
Pepe fotografia
programma di sala
TEATRO I TRE MOSCHETTIERI
I VICINI
16 marzo
Dal 29 marzo al 3 aprile
Teatro Colosseo
Teatro Gobetti
L’incontro tra genio e talento: tre
Chi sono i vicini? Degli
importanti firme nel mondo della
sconosciuti, altrimenti li
coreografia quali Ezralow,
chiameremmo “amici”. Fausto
Parsons e Pendleton incontrano le
Paravidino racconta la guerra
capacità atletiche dei campioni
domestica di due coppie
olimpionici della Federazione
attraverso un’atmosfera rarefatta
Romena di Ginnastica Artistica e
e toni noir.
Ritmica. www.teatrocolosseo.it
www.teatrostabiletorino.it
Il trio più amato d'Italia festeggia i 25 anni di carriera all'insegna della comicità. Per farlo ha preparato una festa in cui ripercorrerà i suoi più grandi
Fino al 1 maggio
successi.
Teatro Astra
www.teatrocolosseo.it
Una storia di coraggio, di lealtà,
AEROS
TRA SPAZIO E TEMPO 16 - 18 marzo
AMLETO A GERUSALEMME
d’amore, di tradimenti,
L'ALBERO STORTO
Teatro Baretti
Dal 29 marzo al 10 aprile
d’avventura: ma soprattutto un
12 - 13 marzo
Di e con Mago Alexander, uno
Fonderie Limone
inno alla forza dell’amicizia. Otto
Cubo Teatro
spettacolo in cui si parla di Fisica e
Uno spettacolo che riunisce due
puntate guidate da otto registi,
“L’albero storto” è il nome di una
più specificamente si descrivono
protagonisti del teatro italiano,
riscritta da sei drammaturghi sul
trincea sul Carso in mano agli
alcuni fenomeni studiati dalla
Gabriele Vacis e Marco Paolini. Si
romanzo di Dumas e interpretata
Austroungarici. L’albero storto è
Fisica Quantistica; poi si
parte dall’Amleto di Shakespeare
da una trentina di attori.
anche un’immagine che rimanda
spettacolarizza il concetto usando
per parlare della vita, soprattutto
www.fondazionetpe.it
agli uomini in guerra: un essere
metafore, effetti visuali,
quella che si vive nei territori
che cresce e vive, nonostante
esperimenti mentali.
palestinesi occupati.
tutto.www.cuboteatro.it
www.cineteatrobaretti.it
www.teatrostabiletorino.it
NON TI PAGO 8 – 20 marzo Teatro Carignano
EURIDICE E ORFEO ILLUSIONE
IL BUGIARDO
La compagnia di Luca De Filippo
15 – 20 marzo
23 marzo
Dal 29 marzo al 10 aprile
continua la grande tradizione
Teatro Gobetti
Teatro Agnelli
Teatro Carignano
italiana d’autore, con la
Michele Riondino e Federica
Arturo Brachetti parlerà di magia,
Valerio Binasco mette in scena
commedia di Eduardo De Filippo
Fracassi sono gli amanti
illusione e meraviglia di fronte al
una commedia caustica e
che parla di sogni, vincite al lotto,
sfortunati di questa sublime
pubblico torinese.
sarcastica di Goldoni:Il bugiardo.
superstizioni e credenze popolari.
rilettura che Valeria Parrella fa di
www.assembleateatro.com
www.teatrostabiletorino.it
www.teatrostabiletorino.it
uno dei classici del teatro. www.teatrostabiletorino.it
IL CONCERTO PER VIOLONCELLO 23 - 25 marzo Teatro Baretti Protagonista è il compositore Edward Elgar, ritratto al culmine
ALDO GIOVANNI E GIACOMO
della carriera nel momento di crisi creativa che lo coglie quando si
SOSTIENE PEREIRA
rende conto dell’inutilità di
31 marzo
11 marzo
quell’immane strage.
Teatro Agnelli
Pala Alpitour
www.cineteatrobaretti.it
Andrea Tidona, attore di cinema e
124 | 03 . 2016 | Shop in the City
programma di sala
teatro, protagonista di successi
Paolo Giordano racconta la storia
Federico Tiezzi dirige la terza
quali “I cento passi” e “La meglio
di un uomo geniale e ribelle in un
opera della trilogia del “teatro nel
gioventù”, si cimenta con la
testo diretto e interpretato dal
teatro” di Luigi Pirandello.
CARO GEORGE
scrittura di Antonio Tabucchi. Sul
talentuosissimo Fabrizio Falco.
www.teatrostabiletorino.it
20 - 22 aprile
palco pagine di quello che fu il suo
www.teatrostabiletorino.it
scritto più famoso, “Sostiene
OFF OFF ARTURO
www.assembleateatro.com
Teatro Baretti Nell’ottobre del 1971, a Parigi, una
13 – 16 aprile
retrospettiva consacra Francis
6 - 8 aprile
Fonderie Limone
Bacon come uno dei più grandi
Teatro Baretti
Thomas Ostermeier, regista
pittori del suo tempo. Alla vigilia
No magia No trasformazioni, No
tedesco di fama internazionale,
della mostra, George Dyer,
1 - 3 aprile
tabù. Arturo Brachetti in un
dirige per il Teatro Stabile di
amante e modello dell’artista
Lavanderia a Vapore
progetto che metterà in luce un
Torino una nuova edizione del
irlandese, si suicida nella stanza
Il circo contemporaneo torna
suo lato insolito e privato.
capolavoro di Cechov.
d’albergo che ospitava entrambi.
protagonista con una
www.cineteatrobaretti.it
www.teatrostabiletorino.it
www.cineteatrobaretti.it
Ph Paolo Pellegrin
Pereira”.
IL GABBIANO
www.teatrostabiletorino.it
L’ASSASSINO QUALCOSA LASCIA
LEO
coproduzione tedesco-canadese vincitrice dello Scotsman Fringe First Award al festival di Edimburgo e del John Chataway Award for Innovation ad Adelaide. www.fondazionetpe.it
27 aprile Teatro Baretti La prima indagine del commissario Barbara Gillo. Alma
THERE GOES THE BRIDE
Peressi, ricchissima e disperata, aspetta che la polizia venga ad
2 -3 aprile
arrestarla. Su di lei pesa la
Teatro Vittoria
responsabilità di un delitto
In Inglese, dal West End di Londra
atroce. www.cineteatrobaretti.it
a Torino il grande successo di Ray
L’AMORE SI NUTRE DI AMORE
Mooney! Una commedia brillante, resa ancor più spumeggiante da eleganti passi di danza sulle note
28 aprile
anni 20/40.
TRENO DI NOTTE PER LISBONA
BUTTANISSIMA SICILIA
Il commissario Barbara Gillo è
www.englishtheatertorino.com
7 aprile
19 – 24 aprile
tornata: pochi mesi prima aveva
Teatro Agnelli
Teatro Gobetti
dato ottima prova del suo fiuto
La dittatura portoghese ai tempi
Satira e fierezza, coraggio e
investigativo, sgominando ricchi
5 – 17 aprile
di Salazar con Gisella Bein e
omissioni: a Salvo Piparo bastano
criminali torinesi e conquistando
Teatro Gobetti
Lorenzo Ventavoli.
due ossimori per raccontare le
l’amore dell’affascinante collega
www.assembleateatro.com
“cose di Sicilia”. Ispirato al libro del
Zuccalà. www.cineteatrobaretti.it
di brani musicali famosi degli
GALOIS
QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO 12 – 24 aprile Teatro Carignano
giornalista Pietrangelo Buttafuoco. www.teatrostabiletorino.it
LA DONNA SERPENTE
Teatro Baretti
LA FELICITÀ È UN MUSCOLO VOLONTARIO 29 aprile Teatro Baretti
19 -21 aprile
Nella vita del commissario
Teatro Gobetti
Barbara Gillo manca un po’ di sole.
Il Teatro Stabile di Torino prende
Più esattamente, quello che
parte al “Progetto Alfredo Casella”.
l’incostante fidanzato nonché
Valter Malosti coinvolge i suoi
collega palermitano Massimo
studenti in un reading/concerto
Zuccalà ha spento quando si è
del testo di Gozzi: storia della fata
rifiutato di trascorrere con lei il
Cherestanì.
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126 | 03 . 2016 | Shop in the City
oroscopo Oroscopo a cura del Dottor Mirco Horvath Oroscopo Marzo e Aprile 2016
21|03 20|04 ARIETE
23|09 22|10 BILANCIA
Primavera che inizia per voi grintosissima e molto costruttiva.
Pensatela cosi care bilancine: dopo tutto quello che avete passato
È il momento di lanciarsi in imprese impossibili, con mete
negli ultimi anni, anche se nulla di così esaltante si affaccia
inimmaginabili. D'altronde solo voi potete arrivare dove nessun altro
nell’immediato futuro, prendete tempo per rifiatare, nonostante
arriva. Qualche attrito con l’autorità ma senza scontro, per voi si sa che
Urano opposto vi imponga sfide continue e sbalzi di umore.
la vita diventa noiosa…
Lo so, odiate le ostilità ma rispondere con gentilezza a volte potrebbe risolvere situazioni spinose evitandovi i consueti mal
21|04 20|05 TORO
di testa. Riposo.
23|10 22|11 SCORPIONE
Momento Top of the Top per tutti gli amici taurini. Un Plutone e un Giove così non li avrete più per moltissimo tempo. Grandi gioie, soddisfazioni e conquiste. Se a voi piace (si sa) materializzare,
Momento creativo e artistico cari scorpioncini. Per questa primavera
preparatevi a raccogliere i frutti di tanti sforzi. Vi arriverà ciò in
concedetevi un tempo molto intimo con la vostra vena creativa
cui avete tanto sperato.
e dedicatevi con la vostra consueta e tormentata passione a dare libero sfogo alla vostra fantasia. La vostra valida alternativa sta
21|05 21|06 gEMELLI
sempre di crogiolarvi sotto le lenzuola in buona compagnia. Artistici.
Cari gemelli, spesso molto più pessimisti di quello che fate cogliere con quell’aria sempre allegra, in questo momento il vostro cielo vi si contorce talmente tanto che solo la vostra ironia potrà salvarvi.
23|12 21|12 SAGITTARIO
Arrendersi è la parola d’ordine. Ne trarrete una forza incredibile.
Il momento resa dei conti continuerà ancora per qualche mese ma la
Tifo per voi.
primavera vi concede un po’ di pace, nuovi amori e grandi momenti di svago. Ok, saranno solo dei piccoli momenti di sosta dalla super
22|06 22|07 CANCRO
restrutturazione all-life-long che state attuando. Concedetevelo senza troppi pensieri. Free your mind.
Cari Cancerini sempre dolci sensibili e compassionevoli. Direi che il cielo vi suggerisce di tirare fuori la grinta e di affermare le vostre posizioni con coraggio; altrimenti a son di ritrarvi nel guscio
22|12 20|01 CAPRICORNO
rischiate di non vedere più la luce. Nettuno vi supporta regalandovi
Si sa che con Plutone nel segno sarà il decennio più indimenticabile
grande fantasia e artisticità… da condividere nel mondo però.
della vostra vita, nel bene e nel male. Continuate a resistere e a
Parola d’ordine uscire.
trasformarvi con un buon supporto di Giove che permette anche qualche svago primaverile. La parola d’ordine per voi è calma.
23|07 22|08 LEONE
è il momento in cui il mondo intero si renderà conto della vostra
21|01 19|02 ACQUARIO
magnificenza. Momento spettacolo: azione, struttura, forza,
Continua il momento relax. Supportato da tanto fuoco utile per
autenticità e genio. Vi richiamo a non mostrarvi troppo fieri per non
continuare i vostri mille progetti. Fra un app, un pc, un tablet o uno
scatenare invidie fastidiose. Enjoy the spring.
smartphone non sottovaluterei anche di scoprire la magia di dare da bere alle piante. E a voi stessi. Buona primavera.
23|08 22|09 VERGINE
Se non foste della Vergine con un Giove così sareste super felici.
20|02 20|03 PESCI
Ma si sa che la vostra a volte ossessiva ricerca di precisione e
Non è proprio il vostro periodo migliore, tassativo fare scelte molto
funzionalità rende il momento ancora mancante di nuove idee
oculate e se dovete intraprendere grandi imprese siate consapevoli
e mete. Cara Vergine ogni tanto dai uno sguardo anche alla foresta
che ora è ardua. Meglio aspettare l’estate. Come sempre la fantasia
intera senza perderti troppo ad analizzare ogni singola particella
e sogni magici non vi mancheranno. La pazienza sia con voi.
di ogni albero. Apriti alla fantasia primaverile. Magari con un week end di relax.
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to know
Giovanni Battista Bottero
Nizza Marittima, 16 dicembre 1822 - Torino, 16 novembre 1897 Medico e giornalista fu cofondatore del quotidiano torinese "Gazzetta del Popolo" e nel naggio del 1861 ne divenne direttore mantenedo questo ruolo fino alla sua morte. Nel suo testamento lasciò scritto: "Nacqui popolo, vissi popolo e muoio popolo"
Stele in marmo ai piedi del monumento bronzeo di Giovanni Battista Bottero posizionata in Largo IV Marzo.
128 | 03 . 2016 | Shop in the City
perchE bere
5 BUONE RAGIONI pER BERE UN’ACQUA DI BENESSERE www.sgi.to.it
Leggerezza Lauretana è un’acqua leggera: ha solo 14 milligrammi per litro di residuo fisso (la quantità di minerali contenuti). Un basso residuo fisso favorisce un'elevata diuresi che aiuta l'organismo ad eliminare i residui del metabolismo come urea e creatinina.
Durezza Misurata in gradi francesi (°F), esprime il contenuto di sali dell'acqua, principalmente di calcio e magnesio. Lauretana è un’acqua definita dolce, con solo 0,44 °F, e aiuta a prevenire la formazione di calcoli renali.
pH Lauretana, con il suo pH 6, è leggermente acida e dunque aiuta la digestione e contribuisce a prevenire i processi di ossidazione. Per calcolare l’effetto di un alimento sull’equilibrio acido-basico dell’organismo non bisogna tener conto del suo pH ma del cosiddetto potential renal acid load (PRAL): l’acqua Lauretana è leggermente alcalinizzante (PRAL -0.7 mEq/d ) ma vicina alla neutralità.
Purezza Lauretana è un’acqua PURA. La fonte, situata in quota, è alimentata presumibilmente da ghiacciai, ed è lontana da discariche, insediamenti industriali, allevamenti o altre fonti di inquinamento che potrebbero comprometterne la qualità e viene perciò imbottigliata come nasce dalla sorgente, a oltre 1000 metri s.l.m.
Iposodica Anche se l'apporto di sodio di un'acqua non influenza molto il bilancio giornaliero, bisogna tenere conto che la dieta occidentale è eccessivamente ricca di sodio. Lauretana, oltre ad avere un basso residuo fisso, è povera di sodio (solo 1,2 milligrammi per litro) e dunque stimola la diuresi ed aiuta al contempo l'idratazione.
Prof. Antonio PAOLI MD, BSc Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università degli Studi di Padova. Direttore del Laboratorio di Nutrizione e Fisiologia dell’Esercizio. Autore di più di 100 articoli scientifici pubblicati in riviste specializzate del settore riconosciute a livello internazionale, in libri e in capitoli di libri sulla nutrizione e sull'esercizio fisico.
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