Sicilia in Rosa

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SICILIA ROSA Anno I - N. 2 - Marzo/Aprile 2011 - Euro 2,50 - Copia in abbinamento gratuito al numero odierno de LA SICILIA

IN

donne in piazza TREMATE, TREMATE...

tendenze STREGATE DAL BURLESQUE

globetrotter LE TERME TRA I GHIACCIAI

Nicole Grimaudo

«NON SOPPORTO GLI UOMINI SUPERFICIALI»

photoshoot AVANT- GARDE TRÈS CHIC

make up

RIFLESSI DI PRIMAVERA



mar/apr 2011

SICILIA INROSA

36 18 12

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5 detto tra noi libere di usare il cervello

6 quellocheledonne... 10 jelodicoaguia una tentazione extraconiugale

12 donne in piazza tremate, tremate...

16 parola di creativo lorenzo marini «che c’entra il nudo con un’aranciata?»

18 lustrini&paillettes stregate dal burlesque

24 siciliane lo certo, di grado, ferrera e lady chef

26 da donna a donna nicole grimaudo «odio gli uomini superficiali»

29 questione di stile

36 must have colori, righe, fiori è l’ora di osare

42 beauty rosa e argento riflessi di primavera

46 tempopernoi una pillola contro la cellulite

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48 ecostyle per un matrimonio politically correct

51 cotto e bloggato un boccone en plein air

photoshoot

avant-gard très chic

52 arredo&design le scandinave che piacciono

53 designcorner tutto a posto!

56 globetrotter

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calde acque tra i ghiacci

teresa mannino

30 moda fausto puglisi talento made in sicily

32 trendsetter arancione effetto shock

59 happy hour aprile, la cultura apre le porte

62 city lounge 65 l’oroscopo

56 SICILIA INROSA

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SICILIA INROSA


detto tra noi

PAROLEB

PAROLE

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LA TAGLIA 42 È IL BURQA DELL’OCCIDENTE (Fatema Mernissi, dal libro “L’harem e l’Occidente”)

LIBERE DI USARE IL CERVELLO di maria enza giannetto

l secondo numero di Sicilia in Rosa esce appena qualche giorno dopo la Festa internazionale della donna che, mai come quest’anno, è stata un’occasione per parlare dell’immagine femminile (e del suo svilimento) nella nostra società. Marzo, mese di rivendicazioni, di diritti, di recriminazioni e buoni propositi che però, un po’ come la manifestazione del 13 febbraio (cui è dedicato il servizio d’apertura), rischiano di trasformarsi in uno scontro infuocato proprio tra donne: una sorta di battaglia tra quelle che si sentono buone e “le altre”. Il nostro magazine è per tutte. Donne fiere e orgogliose di esserlo talvolta anche con quella presunzione che ci fa dire: “riusciamo meglio degli uomini” - , ma spesso poco coscienti di essere le prime nemiche tra noi e di noi stesse. Nella guerra dei giudizi tra “sante e puttane”, ci schieriamo dalla parte del rispetto per tutte. E soprattutto, rivendichiamo l’autonomia di usare quella che, da sempre, è considerata una delle nostre armi principali: la seduzione. Usare, appunto. Perchè nella parola “uso” sta la discriminante: donne soggetto e non oggetto. Di abusi, di potere, di violenza, talvolta di squallide campagne pubblicitarie. Donne attive, pensanti, indipendenti e capaci di scegliere “chi, quando e come” sedurre. Senza mai farci comprare, moralmente e fisicamente. Nessuna posizione da “bacchettone”, nè falsi moralismi, tanto che abbiamo dedicato un ampio servizio al new burlesque, in cui la seduzione passa da una caratterisca tutta femminile, il saper prendersi in giro e “usare” il proprio corpo con ironia. Ecco il nostro manifesto per il mese della donna: chiedere rispetto per la figura femminile, non vuol dire rinnegare anni di conquiste nell’ambito della libertà sessuale. Nessuna di noi vuole tornare a vestire gonne lunghe e girocollo. Per questo, nelle sezioni dedicate alla moda, al make up, al benessere, troverete consigli per affinare l’arte della conquista. Crediamo in questo potere ma ne rivendichiamo la dignità e lo facciamo - nello spirito della sorellanza anche per quelle ragazze che, forse attratte dai facili guadagni, cercano scorciatoie, dimenticando di utilizzare la parte più bella di loro: quella meravigliosa e complessa macchina che è il cervello femminile.

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I DIRITTI NON SONO DATI PER SEMPRE, VANNO DIFESI: CON LA CULTURA,, CON LA CONSAPEVOLEZZA (Concita De Gregorio L’Unità, 8 febbraio 2011)

L’AMORE È BELLO E PERICOLOSO (Monica Bellucci - Cinematografo Rai Uno, 26 febbraio 2011) SIAMO SCESE IN PIAZZA PER MANIFESTARE LA DIGNITÀ DELLE DONNE. QUELL’ALTRA PARTE DI DONNE CI SIAMO, E VOGLIAMO ESSERE ASCOLTATE (Ambra Angiolini Anno Zero Rai Due, 17 febbraio 2011)

ESSERE MAMMA NON È UN MESTIERE. NON È NEMMENO UN DOVERE. È SOLO UN DIRITTO TRA TANTI DIRITTI (Oriana Fallaci - dal libro“Lettera a un bambino mai nato”)

PREFERISCO PARLARE DI FEMMINILITÀ PIÙ CHE DI FEMMINISMO PERCHÉ QUEST’ULTIMO È CADUTO IN UNA TRAPPOLA:: HA TRASFORMATO L’UOMO IN NEMICO ASSOLUTO, IL DIAVOLO.. (Joumana Haddad Corriere.it, 15 febbraio 2011)

NON IMITATE GLI UOMINI SE VOLETE SBARAGLIARE LA CONCORRENZA SUL LAVORO (studio della George

Mason University, Virginia - British Psychological Society, 21 gennaio 2011)


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SICILIA INROSA


quellocheledonne(non)dicono

CONTRO CORRENTE

di paola pasetti

alla ricerca

UOMINI DELLA PATERNITÀ PERDUTA er anni è stato solo una piccola insignificante statuetta di plastica nel mio presepe di bambina. Tunica viola, barbetta, bastone. Benché fosse in prima fila lo consideravo un personaggio tutto sommato di second’ordine, meno importante persino del bue e dell’asinello, ai quali riconoscevo quantomeno una funzione termica. E pure in chiesa, quando all’Azione cattolica ci insegnavano le preghiere, non è che ce ne fosse una dedicata a lui. Pater, Ave, Gloria... Il povero San Giuseppe doveva accontentarsi di una statua sulla navata laterale, piuttosto ignorata anche quella a dire il vero, messa com’era tra il Cuore Immacolato di Maria e il busto dell’Ecce Homo. Così, mentre la devozione di Giovanni Paolo II alla Madonna, con quel toccante Totus tuus che ne ha accompagnato il Pontificato, faceva crescere la popolarità della Madre di Dio, al coniuge silente, “padre putativo” di Gesù, non restava che stare a guardare. Certo le Sacre Scritture non aiutano. Giuseppe è l’uomo silenzioso, nel Vangelo non parla mai. Oggi, però, pare che pure la Chiesa stia ponen-

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do rimedio a questa terribile mancanza. Perché, anche volendolo considerare da un punto di vista laico, San Giuseppe è una figura attualissima. Se fosse un contemporaneo, sarebbe l’uomo ideale, quello che ogni donna vorrebbe accanto a sé. Un uomo “risolto” diremmo oggi. Capace di assumersi le proprie responsabilità, di essere custode di moglie e figli, pastore della propria famiglia. Capace di osservare e ascoltare, con pazienza, e di stare al proprio posto, anche quando la vita porterebbe chiunque a fuggire verso soluzioni più semplici. Un uomo giusto, modello di quel valore smarrito che si chiama paternità. Dominati da una cultura che mette in primo piano il legame carnale madre-figlio, basato sull’antico semper certa est, tutti uomini e donne - ci siamo abituati a considerare il padre un genitore di seconda scelta. Peggio: abbiamo perso di vista la dolcezza della paternità. Che è anzitutto una scelta libera, uno sguardo profondo in cui padre e figlio si trovano, si riconoscono, si amano. No, San Giuseppe non è padre putativo. È padre e basta.

MUMBLE MUMBLE

IL PESCE FUOR D’ACQUA di gianluca reale

LE FESTE DI ARCORE UMILIANO IL MASCHIO e “belle gnocche” delle feste di Arcore sono il sogno di tanti uomini. Un harem del genere è un classico dell’immaginario erotico di molti italiani. È l’esaltazione del machismo che alberga nella parte oscura di ciascuno di noi. Ma c’è un “però” che umilia forse più gli uomini che le donne, nonostante tanta campagna di piazza ci sia stata su questo punto. E chi è sceso in strada accanto alla propria compagna forse l’ha fatto più o meno incosciamente per questo. L’atelier di Arcore offende in primis il maschio italiano, il suo sano senso della conquista, le sue doti di seduzione. I soldi a palate che scorrono nei conti delle avvenenti signorine del bunga bunga sono (anche) una palese umiliazione del cosiddetto sesso forte. Chi paga per un boccone di sesso potrà soddisfare le sue esigenze pelviche, non certo vedrà trionfare la sua personalità. Siamo all’antitesi del modello virile del Don Giovanni che per anni è stato vanto nazionale, mito che si è decisamente appannato negli ultimi decenni di fronte a una degenerazione della sua interpretazione, favorita da una sottocultura strisciante. La stessa che emerge dalle feste di Arcore. Conquistare è un’arte e la donna non è una cosa. Presupposto che implica un profondo rispetto per l’altro sesso. Ecco perché il presidente col suo comportamento prende a schiaffi i maschi italiani. Si crede un gran conquistatore? Si spogli dei suoi beni e dei regali da migliaia di euro. E provi a fare il tombeur de femmes alla pari con gli altri. Tutti uguali davanti alle donne.

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di Maria Enza Giannetto

SE LA FELICITÀ FOSSE LA SOMMA DI EMOZIONI TRASCURABILI ?

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a generazione del precariato dovrebbe accettare la precarietà anche nelle emozioni. Detta così, non è che suoni benissimo. Anzi, sembra proprio una frase da disillusa. Ma scommettiamo che, messa in un altro modo, riesco a convincervi della “bontà” di quest’affermazione? Molti - troppi - della mia generazione (quelli degli Anni ’70) hanno come modello di soddisfazione (e felicità?) quello trasmesso dai propri genitori: matrimonio duraturo con tanto di figli, buon lavoro, bella casa. Modelli che, però, la maggior parte di noi, figli del boom economico, oggi non riesce a soddisfare. Non tutti insieme, almeno. Il risultato? Con le dovute eccezioni, una generazione di insoddisfatti che si scontrano quotidianamente con il fallimento di questi “sogni”. Infelici, sospesi e sempre pronti al nastro di partenza di una “vita” che, quando e se, finalmente comincerà, porterà a quel matrimonio duraturo, quel buon lavoro e quella bella casa. E se cambiassimo il modello? Se, invece della stabilità, in alcuni campi della vita, cominciassimo ad abituarci alla precarietà, creandoci nuovi parametri di soddisfazione? Facile a dirsi. Ma forse con un po’ di allenamento... Prendendo spunto dal libro di Francesco Piccolo “Momenti di trascurabile felicità” (Einaudi), io ho cominciato a soffermarmi un po’ di più su quegli - non poi così tanto rari - istanti piacevoli nella mia vita. E devo dire che non è poi così male. Ogni sera, invece delle pecorelle, conto i momenti di trascurabile felicità della giornata appena conclusa: sono attimi di belle sensazioni (la sorpresa di una telefonata inattesa, il cappuccino al mare, incontri inaspettati, sguardi, sorrisi). Bene, se ogni giorno ne avrò collezionati almeno dieci, potrò dirmi soddisfatta. E chissà che la somma di frammenti felici, come in un puzzle, non porti a una felicità completa. SICILIA INROSA

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Chi dice donna... di karen basile

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perversione HA IL TACCO 15

otiziona dell’ultim’ora: dopo qualche timidezza da parte dei fashion watchers, Carlà è oggi criticatissima per le sue ballerine autopunitive. Ora, per essere davvero trendyssime, bisogna caracollare e ancheggiare, inciampare e slogarsi da un’altitudine di 15 centimetri dal suolo. A Woodstock, l’uccellino amico di Snoopy, sanguinerebbe il becco. Decolletés o sandali, cuissards o tronchetti, purchè svettanti molto oltre l’indossabile. Cesare Paciotti, uno che si

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diverte un mondo a prenderci per il… tacco, nasconde nell’iperprotesi di un suo modello uno stilo del profumo preferito dalla vittima. Non si sa mai chi s’incontra in giro. Un’informatissima blogger, però, ci mette in guardia: la misura è in sé inesistente. Bisognerebbe avere un piede 52 per poterselo permettere. Ergo, l’ultima genialata del fetish altro non sarebbe che un 12 montato su plateau, ossia con un rialzo sotto la suola dell’avanpiede. In pratica un 12+3.

A Milano pare che il massimo sia indossare sandali 12 o 15 anche a gennaio. Senza calze. Fantasie da eterno bambino asservito alla lettura dei fumetti porno. Ma ci si domanda perché, per stimolare l’eros maschile, sia necessario travestire le donne da Sorchelle himalayane. Quanto a martirio, noi donne del Sud siamo ferme alla tradizione cristiana e se tacco dev’essere, almeno sia portabile. In medio stat virtus, come direbbe la Santanchè. O forse non l’ha detto lei?

fimminazze di lavinia d’agostino

OLTRE LA IV C DISCRIMINAZIONE

tettiale

i rivolgo alle donne che portano un reggiseno di misura inferiore alla III B… e sognano un (gran) bel silicone. Prima di rivolgervi a un chirurgo plastico, mi sembra doveroso avvertirvi di qualche controindicazione che nessun medico vi svelerà mai: la “discriminazione tettiale” che colpisce le donne con una misura superiore alla IV C. Fatto salvo che avere un seno grande e ben proporzionato è una sensazione meravigliosa, è anche opportuno svelare quanto lo stesso morbido cuscino, croce e delizia dei nostri amanti, sia problematico e costoso. Saltando a piè pari i problemi legati alla “vestibilità” durante lo shopping, passo subito al capitolo “mantenimento e messa a punto”. Mantenerlo giovane e sodo non è semplice: dalle spugnature d’acqua fredda alle creme antismagliatura e rassodanti, è uno “spreco” di tempo e denaro. Si perché, se naturale, il nostro “davanzale” non sconfigge la forza di gravità e, credetemi, non è una questione d’età. Ma le vere note dolenti arrivano con l’intimo. Le superdotate non possono comprare nei negozi in franchising di cui sono piene le città. Lì al massimo si arriva a una quarta che veste piccolina, con quelle bretelline che, per noi, sono solo un accessorio decorativo. Tutte abbiamo provato a indossarli, e tutte abbiamo notato quell’effetto chewingum che assumono questi reggiseni, non appena sul nostro corpo. Quindi la superdotata-discriminata deve recarsi in un negozio specializzato dove questi “mini paracadute” - che costano tre volte di più di quelli per “normodotate” - anche in periodi di saldi, non vanno in saldo. Ditemi se questa non è “discriminazione tettiale”! La situazione peggiora se dobbiamo comprare il costume da bagno. È odioso, davanti alle nostre insistenti richieste d’aiuto, sentire una commessa coppa di champagne rispondere: “Signora, abbia pazienza, il seno grande non si usa!”.

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DE GUSTIBUS di rita la rocca

RIDATECI IL DIRITTO DI ESSERE NERD

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hi come me ne sopporta il peso sul naso da oltre vent’anni sa quanto possano essere fastidiosi, imbarazzanti e ingombranti gli occhiali da vista. Quando la natura ti gioca il brutto scherzo di farti perdere per strada qualche diottria, non puoi fare altro che rassegnarti a sopportare questo indispensabile schermo tra i tuoi occhi e un mondo altrimenti nebuloso. Ma al di là dell’impiccio quotidiano di dover scandagliare a tentoni il comodino appena svegli, noi occhialuti siamo costretti, fin da bambini, a subire ben altre umiliazioni, non ultima la vasta e fantasiosa gamma di epiteti “affettuosamente” rivoltaci dagli amici. Da “talpa” a “quattrocchi sparapidocchi”, questi soprannomi sono un marchio a fuoco che segna la nostra appartenenza a una categoria definita, in modo poco politically correct, degli “sfigati” o, usando un termine di moda, dei “nerd”. Detto ciò, non posso che prendere le distanze dal cosiddetto nerd chic style, lo stile lanciato dalle star internazionali che calcano i red carpet degli eventi più glamour inforcando occhiali oversize con la montatura spessa alla Truman Capote. Sorvolando sull’inutilità di far uso di uno strumento di correzione laddove, spesso, non c’è nulla da correggere, mi chiedo quale strana perversione spinga divi dalle splendide fattezze a occultare tre quarti del loro viso dietro occhialoni che farebbero orrore persino a Clark Kent (che, del resto, per trasformarsi in Superman eliminava per prima cosa proprio quelle terribili lenti, grandi come ruote di bicicletta). L’hanno chiamata “la rivincita dei nerd”, ma più che un omaggio allo status di sfigato, a me sembra l’ennesima beffa ai danni di una categoria che, ridicolizzata per anni, si vede ora perfino “espropriare” la sua cifra stilistica più caratteristica. Del resto, anche con due fondi di bottiglia sugli occhi, bellocci alla Johnny Depp o Ben Affleck non riescono ad apparire goffi e imbranati. Chissà se, abbinando alle maxi lenti un bell’apparecchio odontoiatrico e una spruzzata di brufoli, i divi penserebbero ancora che essere nerd sia così chic?


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jelodicoaguia la posta di guia jelo scrivete a lettere@siciliainrosa.it

METTO A RISCHIO IL MIO MATRIMONIO PER UNA PASSIONE? una donna tormentata DALL’ATTRAZIONE

PER UN COLLEGA. “SE PROPRIO NON RESISTI VAI PURE, MA VALUTA BENE SE NE VALE LA PENA” o tre figli e sono felicemente sposata. Nel supermercato dove lavoro, c’è un collega con cui condivido i turni che mi fa una corte spietata. All’inizio le sue avance ma non mi toccavano, ma da qualche mese penso spesso a lui. Ho anche chiesto al mio direttore di cambiare turno, ma mi ha detto che non è possibile. Mio marito non si merita un tradimento e un momento di follia rischierebbe di rovinare la mia famiglia. Ma non so fino a quando sarò in grado di resistere. Anita

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Anita, ma che bello… tu sei felicemente sposata! “Felicemente” è una specie di sogno di come uno pensa sia il Paradi-

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«Se la redazione mi ha invitato a rispondere alle vostre lettere immagino sia perché conosca la mia sensibilità e il mio culto per il prossimo. Ma, forse… non sanno quanto io sia tollerante con l’umanità. L’uomo è fragile ed è per questo che va seguito e sostenuto dagli angeli che possiamo esser tutti… cioè: gli altri! Nella sua fragilità c’è la forza! Con tutto il mio cuore sempre». Guia

so…! Ma mi domando: perché vuoi trasformarlo in Purgatorio? Mettendo nella nebbia delle bugie (a te stessa) il tuo, per ora diciamo eventuale (ma questo lo devi capire tu…), nuovo sentimento? Questa struggente passione, che se strugge fa male e farebbe male anche a tuo marito, trasformando te in infelicemente sposata! E poi, lascia perdere il direttore! Per carità… ai direttori non si dice niente! Potrebbe capire, intuire (in questi casi gli uomini hanno il radar) e fare lo stronzo! Il mio consiglio: pensa a tre cose: 1) mio marito, “l’uomo” cosa farebbe al posto mio? Lo farebbe? 2) questo mister X sono sicura che è invaghito (che già è tanto) o pensa solo alle “parti basse” di tutte le donne?

3) posso abbandonarmi ed essere me stessa senza distruggere la famiglia (ma è difficile e ci vuole coraggio, forza e molta abilità). Se le risposte sono sempre sì, ti prego vai pure - con la mia benedizione - a fare l’amore con lui e goditi te stessa, gratificati. Poi, però, vi lasciate…!!! Colpo di scena: se non vi vorrete lasciare allora era tutto giusto così.

ero gay, lo confesso alla mia fidanzata? nche se sono un uomo scrivo a voi, perché vorrei sapere cosa preferirebbe una donna se fosse al posto della mia fidanzata. Tra qualche mese mi sposo e so che lei è quella giusta, ma mi porto dietro un segreto: in passato ho amato un uomo. Io ero molto giovane e lui dieci anni più grande di me. La nostra relazione è durata cinque anni ma quando è finita mi sono reso conto di non essere gay. Adesso, non so che fare. Ho paura di perderla, ma non posso sposarla senza averle detto la verità. Gianni

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Gianni, caro, caro. Di solito mi dilungo nelle risposte, perché sono

più complesse, più difficili da scandagliare e la mia opinione può presentare dubbi, sfaccettature e sottopassaggi. Ma qui niente di tutto questo. Qui il quesito importante è chiaro e forte e molto preciso come la mia risposta non ha e non dovrebbe avere equivoci. Ma per carità…!!! Devi subito dirle tutto e al più presto (certo in un momento giusto… sotto la luna, le stelle, il mare, il cielo, le lenzuola, fai tu!!). Perché ciò ti arricchisce e spiega bene la meraviglia di uomo che sei. Tu sei vero e la verità è dei grandi. Rivelarglielo - e ripeto al più presto - ti renderà ancor più così come sei, ma soprattutto tu (e questo il punto principale) potrai renderti conto di chi è questa donna che dovrebbe dividere la vita con te e potrebbe diventare la madre dei tuoi figli. Perché credimi, se ti biasima e te ne vuole la devi lasciare subito e senza indugio. Ma per carità! Essere discriminati in amore o per una passata sessualità!? L’unica cosa atroce e da biasimare è la violenza e l’unica cosa veramente nefasta al mondo è non amare e non avere mai amato.


CI PIACE Filodritto

LA CREATIVITÀ CHE LIBERA

Il nuovo volto dell’Enpa. L’attrice Gabriella Pession, una delle più apprezzate dal pubblico televisivo e cinematografico italiano, nonché grande amante dei gatti, si è proposta ed è diventata il nuovo testimonial dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) che si oppone pricipalmente alla sperimentazione sugli animali.

“Energia nucleare. Il problema senza soluzione”. antica arte del feltro unisce le donne, anche quelle apparentemente molto diverse tra loro. “FiloDritto” è una cooperativa sociale tessile, tutta al femminile, che produce manufatti, prevalentemente in feltro, all’interno della Casa Circondariale di Enna. È la prima, in Sicilia, di cui fa parte anche una detenuta virtuosa, Loredana Sammartino. I prodotti sono realizzati dalle detenute che, nel loro percorso di riabilitazione e reinserimento, hanno appreso l’antica tecnica di lavorazione del feltro da Ninni Fusone, sociologa con la passione per i tessuti e oggi presidente della cooperativa. La lana, cardata, lavorata con acqua calda e sapone di Marsiglia, rollata a mano o con bastoni di legno, dà vita a una produzione di pregio che ora, grazie alla cooperativa, potrà essere commercializzata. Oltre a coppole e coperte, le detenute creano anche arazzi, testate di letto, cuscini, tessuti e plaid. Tra i lavori realizzati anche la “coperta dei ricordi” creata con pezzi di tessuto delle persone care scomparse. L’idea è, dunque, quella del recupero ma anche del ricordo. Per non perdere l’essenza, il legame affettivo con chi non c’è più, per creare un oggetto nuovo che accompagni il futuro. Il catalogo sarà presto disponibile sul sito www.amanilibere.it.

L’

Utile lo spot di Greenpeace che ha il chiaro intento di far conoscere al grande pubblico gli effetti del nucleare: le scorie impossibili da smaltire, gli enormi costi, il falso mito dell’indipendenza energetica, i problemi di sicurezza. www.greenpeace.it/stopnucleare

Decidi tu che segno lasciare. Una campagna di sensibilizzazione per promuovere e sostenere la raccolta firme contro le mutilazioni genitali femminili. Si punta a una risoluzione Onu che metta al bando questa crudele pratica, che ogni giorno uccide 8.000 giovani donne. www.noncepacesenzagiustizia.org

20 cime per 20 regioni. Ha preso il via dall’Etna, il 27 febbraio, l’iniziativa promossa dal Cai (Centro alpino italiano) in collaborazione con il Gruppo Guide alpine di Cortina d’Ampezzo, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia: ovvero salire le vette più alte d’Italia coinvolgendo le diverse specialità legate alla montagna.

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foto di Alessio Armiento

la protesta

TREMATE TREMATE... LE SON TORNATE?

streghe

di danila giaquinta

nel segno della sorellanza. UN MESE FA LA MOBILITAZIONE PER DIRE NO ALL’IMMAGINE DELLA DONNA DIFFUSA DAI MEDIA E PER CHIEDERE A GRAN VOCE UN PAESE CHE SAPPIA PENSARE AL FEMMINILE. A 40 ANNI DAI CORTEI DELLE FEMMINISTE, UNA NUOVA ONDATA DI “COSCIENZA ROSA” INVESTE L’ITALIA. MA ESISTE ANCORA UNA QUESTIONE DI GENERE? ECCO COSA NE PENSANO ALCUNE RAPPRESENTANTI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO, DELLA CULTURA E DELL’IMPRENDITORIA 12

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Italia è un Paese di donne. Normali. Che lavorano il doppio anche quando un lavoro non ce l’hanno. Che stanno dietro le quinte anche se i meriti potrebbero spingerle più in alto. Che si alzano per prime e si coricano per ultime. Che un mese fa, al grido di Se non ora quando?, si sono prese 230 piazze dall’Alpe a Sicilia per protestare contro una cultura che le ha ridotte a corpi, per ricomporre i pezzi di una realtà deformata. Per consegnare al mondo la fotografia di una faccia del Paese di solito non illuminata dai riflettori. Risveglio civico e momento di riflessione al tempo stesso su quello che le donne hanno conquistato, mantenuto o perso, soprattutto dopo la valanga liberatoria dei movimenti degli Anni 70. E a distanza di quarant’anni e passa, la società è ancora degli uomini. Non a caso i nomi di certi mestieri o cariche si declinano ancora al maschile - da sindaco a ministro, da assessore a questore - e certi altri che rientrano nella sfera domestica solo al femminile - vedi casalinga o massaia. Il modello veicolato dai media negli ultimi trent’anni poi non ha gravato poco sui tentativi di liberarsi di stereotipi dequa-

L’

donatella finocchiaro:: «LA LIBERTÀ SESSUALE NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON IL MERCIFICARE LA PROPRIA FEMMINILITÀ PER DENARO O POTERE» lificanti e di una rappresentazione semplificata dell’identità femminile. Soubrette da palcoscenico o vittima di violenza, il corpo sembra essere l’unico linguaggio possibile e oggi pare più che mai la scorciatoia per occupare posti e incarichi senza gavetta e meriti. «L’Italia non è un Paese per donne - dice Donatella Finocchiaro, impegnata in giro per i teatri italiani con La ciociara e nelle sale con Manuale d’amore 3 -. Il potere è maschile. Ho visto un programma in tv sui capi di Stato di sesso femminile dell'America Latina. Lì le donne riescono a smuovere il popolo. Non ho potuto partecipare alla mobilitazione del 13 febbraio perché ero in teatro, ma credo che oggi ci si senta soprattutto umiliate e manifestare il proprio dissenso, dire di no è il minimo». «La libertà sessuale - continua l’attrice catanese - non ha niente a che vedere col mercificare la propria femminilità per ottenere in cambio potere o denaro. Si sceglie la via comoda. Ma come si fa e

SOPRA, DONATELLA FINOCCHIARO A DESTRA, MARIA GRAZIA CUCINOTTA

dove si va se non si portano avanti quelle brave?». «In Italia, ma anche altrove, la donna è penalizzata - aggiunge Maria Grazia Cucinotta, che da attrice e produttrice è abituata a lavorare con le donne, come nel film Viola di mare, una storia tutta al femminile -. Ad esempio, bisognerebbe tutelare la donna che vuole diventare madre, invece viene vista come un peso, come se stesse approfittando del datore di lavoro. In generale, si fatica a conquistare credibilità in ruoli tradizionalmente maschili. Penso alla mia attività di produttrice: in America il passaggio è naturale, qui c’è sempre un po’ di pregiudizio». «Non sono andata alla mobilitazione perché avevo un impegno con mia figlia, la donna più importante della mia vita, ma credo che a spingere le donne in piazza sia stato un motivo morale prima ancora che politico. Milioni di persone fanno andare avanti il Paese con grande fatica e non meritano di essere schiacciate da questa coperta di brutte immagini. Le donne poi sono quelle che danno la vita, risolvono problemi ogni giorno. Se ce ne fossero state di più al potere, tutto questo non sarebbe accaduto. Noi siamo più affidabili, più oneste. Certo, chi ha in mano la comunicazione ha grandi responsabilità. Le riviste sono piene di donne perfette e questo genera insicurezza, perché si ha paura di essere diverse. Invece la bellezza sta proprio nell’essere uniche». Dal mondo dello spettacolo alla società civile, la protesta è stata vissuta principalmente come una questione di cittadinanza, di riappropriazione dei diritti e di partecipazione civica oltreché di affermazione della complessità del ruolo

ANNI DI CONQUISTE 1946 Il 2 giugno per la prima volta in Italia le donne sono chiamate alle urne.

1965 La siciliana Franca Viola è la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore. Ci vorranno ancora 16 anni per abrogare quella norma che cancella la violenza sessuale attraverso il matrimonio.

1968 È l’anno delle grandi battaglie e delle contestazioni. Il femminismo italiano nasce negli Anni 60, quando le donne prendono coscienza del loro corpo e dei loro diritti.

1972 L’8 marzo a Roma 20 mila donne danno vita alla prima grande manifestazione femminista italiana.

1974 Arrivano i primi successi dei movimenti femministi italiani: passa il referendum sul divorzio, l’anno successivo sarà riformato il diritto di famiglia, mentre si dovrà attendere il 1978 per vedere approvata la legge sull’aborto.

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femminile nella società contro un modello degradante di donna, corpo, oggetto del desiderio, intercambiabile come un format e lontano anni luce dalle “signore della porta accanto”. «L’Italia - riflette Marisa Acagnino, magistrato del Tribunale di Catania - è un Paese che si è dimenticato delle donne. Nella rappresentanza politica abbiamo poco spazio, nonostante la famiglia come

marisa acagnino:

«MANCA UN MODELLO CULTURALE CONDIVISO CHE NON SIA QUELLO DELLA TELEVISIONE»

pure la pubblica amministrazione - dagli uffici alle scuole - si reggano sulle nostre spalle. L’impegno, i sacrifici, la coscienza civile oggi sono misconosciuti in nome della bellezza e della giovinezza che di per sé non sono significative. Il mito di rifarsi il corpo è legato al fatto che si viene scelte in virtù dell’aspetto fisico. Ai miei tempi, le ragazze di 18 anni pensavano ad affermarsi, oggi a rifarsi il seno. Non c’è un modello culturale condiviso che non sia quello della televisione. Dentro la famiglia si parla poco, si fa poco insieme perché si corre tutto il giorno. E poi sono gli adulti stessi ad essere cambiati: c’è da riflettere quando è un geni-

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foto di Manuela Fisichella

la protesta

tore a regalare l’intervento di chirurgia plastica alla propria figlia. La scuola e soprattutto l’università sono piene di contraddizioni: oggi studi, ti laurei e poi? La meritocrazia non trova spazio nei fatti. Il 13 febbraio è stata una giornata emozionante, una festa. Non eravamo quelle di sempre, c’erano facce nuove, un corteo lunghissimo di contente e arrabbiate, e un mare di uomini. Ci vuole tempo ma ci stiamo svegliando. Bisogna tornare a scegliere, a occuparsi della cosa pubblica perché delegando ci siamo perse». «Di quella domenica ricordo un popolo che scorreva come un fiume - continua Emma Baeri, docente di Storia moderna all’Università di Catania - che esprimeva indignazione e speranza, che formulava una domanda di civiltà, in modo sereno e tranquillo senza bisogno di urlare. In tutti questi anni le donne non si sono mai fermate e molte delle rivendicazioni so-

ANCHE IL SALARIO NON È ANCORA EQUO l salvadanaio delle donne pesa meno di quello degli uomini? Il gender pay gap, la differenza di retribuzione tra sessi, è un problema ancora attualissimo. Secondo i dati forniti da Eurostat, in Italia si aggira intorno al 4,9% ed è più basso rispetto ad altri Paesi europei. Tuttavia, l’indice viene calcolato sulla percentuale di persone occupate, e il nostro tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Europa. Secondo il Global Gender World Report del 2010 l’Italia è scesa di due posizioni rispetto all’anno precedente e si posiziona al 74o posto (su 134 Paesi) in materia di pari opportunità. La giornata dell’equità salariale è un’iniziativa che da qualche anno molte associazioni femminili portano avanti per sensibilizzare l’opinione pubblica. L’appuntamento con l’Equal Pay Day quest’anno è il 12 aprile. (d.g.)

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DALL’ALTO, IL MAGISTRATO MARISA ACAGNINO, LA STORICA EMMA BAERI E LORENA VIRLINZI, IMPRENDITRICE CATANESE

no confluite nei movimenti studenteschi, anche perché il femminismo ha sempre preso in mano tante questioni. E quella di un mese fa era innanzitutto una questione di cittadinanza. A ben vedere la manifestazione era per la dignità degli uomini: le donne hanno sollevato un problema che riguarda la sessualità maschile. Come si vede ne Il corpo delle donne, il bellissimo documentario di Lorella Zanardo, i mezzi di comunicazione hanno deformato l’immaginario collettivo e d’altra parte non c’è un libero mercato dei media, c’è la colonizzazione di questo modello dominante. No, il nostro non è un Paese per donne. La mistica della maternità non è accompagnata da un sistema di welfare per le madri e il controllo del corpo femminile e del suo potere generativo è sempre stata un'ossessione si pensi alla legge 40 o al tentativo di mettere le mani sulla 194. Certo, c’è una soggettività femminile che è esplosa: le donne prendono la parola e hanno consapevolezza di sé. Tutte le donne, anche quelle ragazze coinvolte negli scandali, padrone e schiave al tempo stesso, che esprimono una forza e un senso di sé inediti». «Non ho potuto partecipare - conclude con rammarico l’imprenditrice catanese Lorena Virlinzi - ma sarei andata con entusiasmo. Il vaso è colmo. Questo è un momento di grande stanchezza. Quel giorno c’erano persone scese in piazza per la prima volta, non impegnate politicamente che manifestavano un disagioanche verso un premier che si occupa dei suoi interessi e non rispetta la fi-

gura femminile. È squalificante che una donna venga giudicata per l’aspetto estetico e per come va vestita, anche e soprattutto in ambito professionale. La chirurgia plastica insegue questo modello di bellezza in assoluto e ad ogni costo senza riconoscere la vecchiaia. La televisione ha le sue colpe e mercificare il proprio corpo significa non avere la dignità e l’orgoglio di essere riconosciute per altro. Non m’impressiona tanto che queste ragazze si facciano entusiasmare dai fa-

emma baeri: «LA MISTICA DELLA MATERNITÀ NON È ACCOMPAGNATA DA UN WELFARE PER LA DONNA» cili successi e guadagni, quanto che le madri avvalorino questo tipo di condotta». «Insomma, trent’anni non sono passati invano - continua la Virlinzi - ma non si è conquistato ancora abbastanza. In generale, le donne faticano il doppio e non possono nemmeno contare sul supporto di strutture pubbliche. Con il risultato che le madri non possono lavorare allo stesso livello degli uomini. Non sono mai stata femminista, ad esempio non mi piacciono le quote rosa; penso che alle donne debbano essere garantiti pari condizioni e trattamento rispetto agli uomini, e riconosciute le capacità se ci sono. Il punto è questo: essere donna non deve più rappresentare una discriminante».

Alberto Salvo ABATE RUSSO

coltissimi a cura di Francesco Gallo Mazzeo

26 marzo - 15 maggio 2011

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GALLERY

MODERN

Side/A Modern Art Gallery CATANIA

Catania, viale Vittorio Veneto, 5/a - 5/b info@galleriadartesidea.com ORARI: lunedì 17-20, martedì-sabato 10-13 / 17-20, domenica chiuso

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parola diCREATIVO

il pubblicitario. IDEATORE DI CAMPAGNE DI SUCCESSO PER BRAND INTERNAZIONALI LORENZO MARINI SCEGLIE STRADE ALTERNATIVE ALL’USO OSSESSIVO DEL CORPO FEMMINILE NEGLI SPOT «LA RICERCA COSTANTE DELL’IMPATTO PORTA A USARE LA DONNA COME OGGETTO. MA IN QUESTO MODO SI PERDE TUTTA LA SUA MERAVIGLIA» di maria enza giannetto

«CHE C’ENTRA il nudo CON UN’ARANCIATA?» educenti, ammiccanti, sottomessi. Il più delle volte, nudi. Sono i corpi di donna “utilizzati” in pubblicità. Quasi come se per indurre all’acquisto, la creatività portasse, gira e rigira, sempre e solo verso il binomio nudo-prodotto. Una soluzione utilizzata da tanti, ma non da tutti. C’è qualche voce fuori dal coro, come quella di Lorenzo Marini, pubblicitario (direttore dell’agenzia milanese Lorenzo Marini & Associati), creativo, scrittore (è appena uscito il suo libro “Visual”), nonché co-autore e conduttore insieme con Dario Vergassola, della trasmissione “Il giorno della marmotta” su Radio 2. Marini ha collaborato con importanti agenzie (Leo Burnett, Ogilvy e Armando Testa, solo per citarne alcune) e creato pubblicità di successo (Agnesi, Aperol, Fila, Bmw, Nestlè, Zuc-

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chi), ma senza “abusare” del corpo delle donne, o meglio, come dice: «In una campagna per una crema contro la cellulite, un pezzo di culo sicuramente lo faccio vedere, ma cosa c’entra il nudo con un’aranciata o un cioccolattino?» Cosa c’entra, appunto? Una domanda che rimbalza dalle donne indignate agli uomini spettatori consenzienti, dalle “vittime” ai responsabili, mentre l’associazione italiana pubblicitari professionisti fa il suo mea culpa richiamando gli associati a un maggiore rispetto della dignità e ricordando “Siamo quelli delle idee, non delle gnocche”. Una spiegazione possibile, secondo Marini, sta nell’assenza di un unico modello di donna nella pubblicità. «La frammentazione dei mezzi - spiega ha portato anche alla frammentazione del messaggio. Fino a qualche tempo fa si poteva definire un tema corrente e quin-

di un unico modello, mentre oggi regna la commistione, un po’ come nell’arredamento dove si possono mettere insieme una poltrona vecchia con il design. Ecco, la pubblicità sta vivendo la stessa “mosaicità”. Negli Anni ’60 il modello imperante era quello della donna casalinga, felice di stare in casa, nei ’70 si impose l’idea della ribellione - basta ricordare Robe di Kappa - e negli ’80 arriva la manager che ne sa molto più dell’uomo, come negli spot delle raccolte De Agostini con il papà “scemo”, il figlio saputello e la mamma che guarda dall’alto. Ma negli Anni ’90 il tronco del modello unico si dirama in più stili». Quello della donna ammiccante sembra preponderante. Da cosa dipende? «È colpa, principalmente, delle tv commerciale che, a partire da Drive in, caso unico al mondo, con balletti-sculetta-


menti tutti “tette-culo”, hanno fatto passare silenziosamente il modello di donna pin up. Silenziosamente perché se si tratta di tabelloni pubblicitari si grida allo scandalo, ma se lo fa la televisione, quotidianamente, in fondo...». E gli eccessi di oggi? «La ricerca ossessiva dell’impatto porta a “utilizzare” la donna non solo come soggetto ma anche come oggetto. Io trovo un senso interessante solo nel primo: l’aspetto femminile dell’universo è bellezza, armonia, poesia, rispetto a quello maschile che è calcolo, logica, ragionamento. La verità è che la pubblicità è donna, ma è fatta da uomini, e quindi adombrata da certi pensieri latenti perché ci sono larghe fasce di popolazione ancora attratte in maniera perversa dal sesso». Succede lo stesso anche all’estero? «Assolutamente no. In Olanda, ad esempio, paese liberale, democratico e civile non ci sono tette e culi in televisione e non si usa il sesso come strumento di adescamento visivo, come visual. Da noi, sarà per la vicinanza del Papa, di sesso se ne fa poco, se ne parla molto, però si utilizza ovunque». Quindi addebita questa “ossessione” al bisogno di trasgressione? «Non trovo altre risposte. Se pensiamo che il nostro presidente del Consiglio, a quanto sembra, paga donne che potrebbe avere gratis, devo pensare che molti uomini cerchino un rapporto di sudditanza con l’altro sesso». Pensa ci sia una responsabilità da parte delle donne?

«IN ITALIA SI FA POCO SESSO MA SE NE PARLA TANTO. LA PUBBLICITÀ CHE SI BASA SULL’EROTISMO FA PRESA PERCHÉ IL SISTEMA È MASCHILISTA» «La donna è complice, il responsabile è l’uomo. La pubblicità che si basa sull’erotismo fa presa perché il sistema è maschile e maschilista, di certo non per colpa di queste poveracce di modelle». Cosa pensa delle campagne pubblicitarie di noti brand dove il corpo della donna è “abusato” in tutti i modi? «Sono il risultato di una concezione misogina tipica di certe marche, dove non solo gli uomini non amano le donne, ma sono, addirittura, in competizione con loro. Come nel caso di certi stilisti». Ci sono vie d’uscita? «Gli arabi dicono “spazza l’uscio della tua casa e tutta la tua città sarà pulita”. Io non uso il nudo, a meno che non sia strettamente necessario per il prodotto da commercializzare. Un detto cinese dice “quando all’idiota indichi la luna, lui guarda il dito non il cielo”. È il punto di vista che deve cambiare. Credo che soffermarsi sul corpo nudo di una donna voglia dire perdere la percezione della meraviglia, del brivido e dell’emozione che c’è oltre».

IL VIDEO DENUNCIA DELLE DONNE PENSANTI Le donne possono essere: controllate, stuprate, uccise. Il corpo della donna può essere spiato, usato come posacenere, abusato. Perchè le gambe delle donne si aprono - molto - la bocca pure. Sono alcune delle frasi che accompagnano immagini tratte da pubblicità reali e raccolte in un video denuncia a cura dell’associazione Donne Pensanti (www.donnepensanti.net). Il video, dal titolo “La vie en rose”, è il primo dell’associazione dedicato all’uso del corpo femminile nella pubblicità e alla violenza suggerita dalle immagini contenute nelle campagne pubblicitarie di alcuni marchi famosi come Gucci, Iceberg, Puma, Dolce& Gabbana (per dirne alcuni). Un video che dura 3.32 minuti curato da Valerie Donati (editing e scelta materiali), Stefania Prestopino e Stefano Castelli (montaggio).

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CORSI, SERATE, EVENTI FASHION, LIBRI. PURE DUE FILM E UN TALENT SHOW A TEMA. SALE LA FEBBRE PER LO SPETTACOLO EROTICO D’ANTAN. «NON È L’ARTE DELLA SEDUZIONE» SOTTOLINEA LA REGINA ITALIANA DEL GENERE, eve la plume. «SEMMAI NE È LA PARODIA»

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STREGATE DAL URLESQUE di paola pasetti

orsetti stringatissimi alla ricerca del punto vita (a volte) perduto; guanti lunghi fino al gomito da sfilare con gesti sapienti e sguardo di un’ingenuità assassina; boa di piume di struzzo che aspettano solo di scivolare impertinenti tra le spalle e il fondoschiena per evocare il brivido della più sensuale delle carezze. E poi, ancora, reggicalze, calze, cerchietti, nastri, lunghe collane, enormi ventagli, tacchi a stiletto. Lo chiamano Burlesque, per qualcuno l’arte della seduzione. Ma con un armamentario del genere lo scivolone è sempre in agguato: nel migliore dei casi, si rischia l’effetto casalinga sporcacciona; nel peggiore, la morte per ridicolo.

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foto di Lorenzo Paxia

Eppure il burlesque piace, attira, spopola. Lo amano le donne cosiddette normali, che partecipano numerose ai sempre più frequenti corsi e workshop che si organizzano in tutta Italia; lo amano - almeno così si dice - gli uomini, attratti da una sensualità altra, che in fondo sa ridere di se stessa. Perché, ma chissà se questo lo capiscono tutti, per quanto il genere richieda accessori e orpelli di ogni tipo, pasties comprese (che poi, per le non iniziate, sarebbero i maliziosi copricapezzoli di ogni foggia e colore), il vero irrinunciabile ingrediente del burlesque è l’unico che non si vede e non si tocca: l’ironia.

chiesta in tutto il mondo per i suoi show, sponsorizza con la stessa disinvoltura Wonderbra e Cointreau, arrivando a far convertire al burlesque persino la raffinatissima Perrier, lo champagne delle acque, di cui oggi è ambasciatrice mondiale. Certo, quando lo scorso anno l’abbiamo vista immergersi nella sua enorme Martini Cup al festival di Sanremo condotto da Antonella Clerici, il sospetto che la moda burlesque stesse esplodendo anche in Italia a qualcuno era venuto. E infatti è stato un boom: a Milano, reduce dal Burlesque Award, il primo festival internazionale che si realizza nel nostro Paese, è diventato un tormentone. Stage, accademie, serate a tema, eventi fashion. Intere collezioni che hanno sfilato sulle passerelle milanesi si sono lasciate sedurre dalle atmosfere da boudoir: la moda intimo è praticamente una continua

un fenomeno

CELEBRATO ANCHE SUL GRANDE SCHERMO DAL MUSICAL CON CHER A TOURNÉE DI AMALRIC IN USCITA IL 16 MARZO

citazione, tra culotte, stringivita e corsetti, reggicalze; e le case cosmetiche propongono linee a tema per labbra e unghie di un rosso spietato.

Del resto, l’amore per questo gusto un po’ rétro non è nato mica ieri, con i bustier fetish di Dolce&Gabbana. Tutt’altro: il burlesque nacque e spopolò, nell’Inghilterra vittoriana della seconda metà dell’Ottocento e poi negli Stati Uniti, come forma di spettacolo parodistico che prendeva di mira i vizi dell’aristocrazia. Da lì l’epopea di un genere, fatta di censure e ritorni di fiamma, che ha portato questa forma d’arte, più casta di uno strip show e più licenziosa del vaudeville, a traghettare, in forme diverse e con esiti talora iperestetizzanti, fino al ventunesimo secolo.

Un fenomeno celebrato anche dal grande schermo: viene direttamente dagli Studios hollywoodiani il musical Burlesque con Christina Aguilera e Cher, uscito il 25 febbraio. A dirla tutta, il film fa arricciare il naso ai cultori del genere, pronti a giurare che per respirare la vera cipria del palcoscenico bisogna assolutamente vedere Tournée, di Mathieu Amalric - per il quale il regista francese ha già vinto il premio alla regia al festival di Cannes - nelle sale italiane a partire dal 16 marzo.

Oggi il burlesque, anzi il new burlesque, quello rilanciato negli ultimi anni grazie a nomi internazionali come Dita Von Teese, è un fenomeno globale. Che non si lascia scappare nemmeno un’occasione. Diva Dita in testa (peraltro, per le amanti del gossip, ex moglie del mefistofelico Marilyn Manson) che, oltre ad essere ri-

E la televisione nostrana non è da meno: venerdì 25 marzo su Sky Uno partirà infatti Lady Burlesque, il primo show paillettato, a metà tra il talent e il reality, la cui conduzione è affidata a Giampaolo Morelli. Oltre mille le candidature giunte via web da parte di donne di ogni età, condizione sociale e ambizione: una carica eteroSICILIA INROSA

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genea che ha fatto decidere alla produzione di realizzare alcune puntate anche sulla fase delle selezioni, che si è appena conclusa. «L’idea che sta alla base dello show spiegano gli autori, Giampiero Solari e Amato Pennasilico - era quella di proporre un programma dove la donna diventa protagonista insieme alla sua autoironia, alla sua voglia di rompere gli schemi imperanti e alla sua creatività. Ecco perché nella selezione sono state prese in considerazione le storie personali di lavoratrici, casalinghe, studentesse, mamme, manager. Vogliamo mettere in primo piano la passione per il burlesque come arte, ma anche giocare con il loro essere donne normali, che vogliono sfidare se stesse».

«fa riflettere

IL MODO IN CUI LE RAGAZZE OGGI SI PONGONO NEI CONFRONTI DELLA SENSUALITÀ»

Tra gli ospiti del talent, nomi noti ai cultori del genere, come l’ambasciatore italiano del Burlesque Attilio Reinhardt, creatore peraltro del sito cult Burlesque.it e autore del libro Burlesque. Curve assassine, sorrisi di fuoco e piume di struzzo, edito da Eumeswil; Mitzi Von Wolfgang, fondatrice della Burlesque School di Milano; e poi, soprattutto, lei, Eve La Plume, la più nota artista di burlesque all’italiana, portata alla ribalta televisiva dal night di Piero Chiambretti. Pelle diafana, voce vellutata, gestualità d’altri tempi. Raffinata e naturalmente rétro, Eve - al secolo Manuela Porta, milanese - sembra uscita da un quadro di Toulouse Lautrec. «Il Burlesque - commenta - piace perché è uno spettacolo garbato. E poi nei periodi di crisi, si sa, si ha voglia di legge-

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SOPRA, LA LIFE COACH GRAZIA PAOLINO GEIGER CON ALCUNE CONCORRENTI DEL TALENT SHOW LADY BURLESQUE (PGC EUROPRODUZIONE). SOTTO, DITA VON TEESE

rezza…». Delle sue performance, che ricreano atmosfere della Parigi bohemienne di fine Ottocento, colpisce il gusto spiccatamente teatrale per le scene, il trucco, i costumi, curati nei minimi dettagli da Eve, che si è scoperta stilista, sarta e scenografa di se stessa. «Tanti pensano che io abbia studiato danza o recitazione. In realtà - confessa - nulla di tutto questo. Sono sempre stata appassionata di costume teatrale e di ricerca del costume d’epoca». Uno stile unico, il suo, lontano anni luce da quello delle epigone di Bettie Page proliferate negli Anni ’90. Ecco perché non stupisce sapere che Eve era burlesque ancor prima di sapere che il Burlesque esistesse. «Sentivo l’esigenza di creare uno spettacolo che si rifacesse alle atmosfere della Francia tra Sette e Ottocento - racconta - uno spettacolo che avesse a che fare con l’erotismo, ma garbato. Soltanto dopo ho scoperto che quello che facevo aveva un nome e una storia, anche se in ogni caso il mio modo di fare burlesque è molto lontano da quello di Dita Von Teese, che pure apprezzo». Mesi di preparazione meticolosa per ogni numero, dall’ironico cucù all’onirica ballerina del carillon. «La ricerca e la cura dei dettagli sono importanti, se si vuole evitare l’effetto carnevalata - sottolinea Eve -. Quando creo uno spettacolo nuovo cerco dentro di me alcune caratteristiche che poi trasferisco al personaggio. Solo così riesco a creare atmosfere surreali e, nel contempo, assolutamente credibili». Inevitabile che molte delle aspiranti Lady Burlesque abbiano lei come modello. «Per me - avverte Eve - il Burlesque non è l’arte della seduzione. Piuttosto è la parodia dello stereotipo attuale della seduzione, è l’esasperazione dei cliché

della sensualità. Quando ho visto le foto on-line di alcune candidate al talent e il modo un po’ volgare o persino aggressivo in cui si proponevano, ho capito che c’è un grosso equivoco di fondo, c’è grande confusione rispetto a questa forma di spettacolo. Quelle foto fanno riflettere su come le ragazze si pongano oggi rispetto alla femminilità, alla sensualità. Ecco perché ho accettato di prendere parte a Lady Burlesque: di solito preferisco essere una presenza muta, come nei miei spettacoli, ma ho capito che, proprio per le dimensioni che sta assumendo il fenomeno, il Burlesque rischia di essere frainteso. E allora ho pensato che, se c’è da mettere qualche puntino sulle i, se con amore si potrà spiegare che cosa è, e soprattutto che cosa non è il Burlesque, questa trasmissione è il posto giusto per farlo».

UNO STRIP-SHOW CHE SA DI LIBERTÀ os’è il new burlesque? Qual è la sua storia? Chi sono le sue interpreti più rappresentative? Le risposte in Burlesque. Quando lo spettacolo diventa seduzione, il libro di Lorenza Fruci edito da Castelvecchi. Un lavoro che sottolinea il carattere di fenomeno sociale e culturale del new burlesque, «che - spiega la giornalista romana - si esprime attraverso le culture attuali con le quali si è andato a fondere, diventando un genere a sé e facendosi portavoce di una nuova visione della donna, finalmente padrona del proprio corpo e dei propri sentimenti».

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SEDUZIONE

d’antan

come una pin-up. CULOTTE SHAPING E CORSETTI ADATTI ANCHE ALLE SUPER-CURVY PER L’INTIMO. PELLE DIAFANA E LABBRA SGARGIANTI PER IL MAKE UP. E POI PAILLETTES E PROFUMI PER UN LOOK CHE GUARDA AL PASSATO 1

2 14 1. GIOCOSO E IMPERTINENTE IL COMPLETINO DI CHANTAL THOMASS, CON BALCONCINO E SLIP ALTI IN VITA 2. BY PARIS HILTON LE CIGLIA FINTE ARRICCHITE DA STRASS NERI 3. SETA E TULLE PER LE SENSUALI CULOTTES LOVABLE CHE GIOCANO CON LE TRASPARENZE 4. ADATTO A TUTTE IL BODY FASCIANTE TRIUMPH, SHAPE SENSATION 5. SEMPRE IN BORSA LA MINITROUSSE SMASHBOX CON UN QUAD DI OMBRETTI, EYLINER, GLOSS E CIPRIA IRIDESCENTE 6. PIZZO NERO E TRASPARENZE CARATTERIZZANO LA LINEA BURLESQUE DELLE CALZATURE BALLIN 7. PER LABBRA SPIETATE IL COLORBURST LIPSTICK NELLA VARIANTE TRUE RED DI REVLON 8. DI RIZIERI, LO STILETTO PAILLETTATO DA BALLO ISPIRATO A CHER NEL MUSICAL “BURLESQUE” 9. PERFETTA PER LE CURVY LA SOTTOVESTE IN PIZZO NERO DI INTIMISSIMI, SHAPING COLLECTION 10. MAITRESSE BY AGENT PROVOCATEUR, UN PROFUMO PER SEDURRE 11. DA URBAN DECAY LA CIPRIA PER IL CORPO NELLA TONALITÀ HONEY 12. SMALTI DI OPI, IN 12 TONALITÀ, ANCHE QUESTI ISPIRATI AL MUSICAL CON CHER 13. PELLE IRIDESCENTE CON OR IMPERIAL SUBLIME RADIANT POWDER GUERLAIN PER VISO E CORPO 14. SENSUALITÀ VINTAGE PER IL COMPLETINO CILIEGIA 11 CON APPLICAZIONI DI PIZZO BY CHRISTIES

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IL NOSTRO ZOOM SUI TALENTI NOSTRANI, DONNE CHE SI SONO DISTINTE NEL CAMPO DELLA MUSICA, DELLA LETTERATURA, DELLA MODA E IN INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ X

VIOLA DI GRADO Con il suo romanzo d’esordio Settanta acrilico, trenta lana, la ventitreenne catanese si è imposta all’attenzione di pubblico e critica. Laureata in Lingue orientali a Torino, ha fatto l’Erasmus a Leeds e ora si sta specializzando in filosofia cinese a Londra. In questo romanzo, X finito di scrivere due anni fa quando di anni ne aveva ventuno, l’autrice - che scrive racconti da quando aveva 5 anni - dimostra un’originalità e maturità di lingua e contenuti davvero rara. Si può dire che è nata una nuova stella.

AGATA LO CERTO Con alcuni brani del suo nuovo lavoro, il 7 marzo scorso al Teatro Metropolitan di Catania ha aperto il concerto di Cristina Branco, la voce più importante del Fado portoghese. La musicista etnea classe ’74, che ha già all’attivo un disco prodotto da Carmen Consoli e che lo scorso anno apriva i concerti italiani di Noa, il 6 maggio presenterà al teatro Metropolitan di Catania il suo ultimo cd “Chiavedivolta”. L’artista si esibirà in occasione della conclusione della stagione di Catania Jazz, che produce il disco, in una serata che condividerà con la giovane cantante avolese Beatrice Campisi.

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LE LADY CHEF Le Lady Chef dell’Associazione Cuochi di Agrigento hanno organizzato un’iniziativa nobile, si sono messe davanti ai fornelli per un’opera di solidarietà. Lo scorso 24 febbraio tredici di loro hanno preparato un ricco menù di piatti tradizionali realizzati con prodotti tipici locali ed hanno invitato a cena gli extracomunitari ospiti dell’ex Istituto Boccone del Povero di Agrigento, oggi Centro di accoglienza della Caritas diocesana, diretto da Don Vito Scialabba. La cerimonia è stata preceduta dalla celebrazione della Santa messa alla quale hanno partecipato anche le Suore e gli ospiti del centro. Alle preghiere hanno fatto eco i canti e la musica diretti dalla superiora, suor Glendalyn Medina. Le Lady Chef sono: Angela Amato, Angela Vassallo, Annalisa Argento, Antonella Chiona, Giusi Bruccoleri, Rita Casesa, Sara Bonsignore, Martina Gambino, Denise Burgio, Valeria Farruggia, Erika Massimino, Caterina Barraco, Claudia Caci.

MARELLA FERRERA Anni ’20, una nave si stacca dalla Sicilia, carica di valigie di cartone, donne, bambine, spose per procura. È la “Nave delle Spose” – l’ultima idea di Marella Ferrera che ancora una volta prende spunto dalla sua amatissima terra – a cui la stilista siciliana ha dedicato la sua nuova collezione primavera-estate 2011 presentata a Roma in occasione di AltaRoma AltaModa. Ed ecco che sulla passerella prendono forma gli abiti, attraverso giochi di intrecci, fili, makramè, filet e spaghi. Trasparenze sulla seta e colori come l’ecrù e il seppia, rievocano i colori sbiaditi dei ricordi. E così la tela iuta del sacco diventa il pezzo clou della sfilata, quello della traversata transoceanica.

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da donna a donna

«Odio gli uomini SUPERFICIALI E PRESUNTUOSI» di siana vanella - foto di fabio lovino

rofessionalmente parlando, il 2011 si è aperto alla grande per Nicole Grimaudo: premio Anna Magnani come migliore attrice protagonista in Mine vaganti al Bif&st di Bari, nuovi copioni da leggere e ruoli da interpretare per il piccolo e grande schermo. «Se l’anno continuasse così, ci metterei una firma», è il suo commento tanto spontaneo quanto diretto durante la pausa pranzo di Dov’è mia figlia, un thriller in quattro puntate per Canale 5, con Claudio Amendola e Serena Autieri, in cui indossa i panni di un commissario alle prese con la misteriosa scomparsa di una bambina. Ma, nella quotidianità, è una donna che si apre subito agli altri o preferisce la gradualità? «Negli anni ho imparato a guadagnarmi la fiducia altrui e voglio che anche per chi si rapporti con me sia lo stesso. Non tutto e subito intendo dire, penso che una sana diffidenza iniziale possa proteggere da eventuali dispiaceri». Nicole e l’impulsività… «Sotto quest’aspetto sto migliorando. Crescendo ho capito, con enormi sforzi, che qualche respiro in più aiuta prima di agire. Sono secondi preziosi, specie nei rapporti personali in cui l’istinto non va sempre bene. Sul lavoro, magari, può rappresentare un punto di forza». Ad ottobre sarà una psicoterapeuta in Baciato dalla fortuna di Vincenzo Salemme. Finalmente un ruolo comico? «Devo dire che mi è piaciuto da morire: ti consente di andare e tornare dal set ridendo, toccando corde dentro di te che non credevi di avere. Per non parlare dei rapporti goliardici che si instaurano tra gli attori».

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Il confine per attori e registi, tra fiction e grande schermo, si sta sempre più assottigliando. Ritiene sia un bene questo dinamismo in termini di qualità? «Un buon attore può esserlo sia al cinema sia in tv, quindi sono felicissima che si stia superando questo tabù». Galeotto quel viaggio a Roma, nel ’94, per andare a trovare le sue sorelle giusto nei giorni in cui a Cinecittà si tenevano i provini per Non è la Rai. Se quel treno non fosse passato quel giorno, sarebbe riuscita a prenderlo in un'altra stazione? «Quando c’è una passione forte credo che il punto di arrivo risulti già stabilito al di là del percorso e del programma d’esordio». Da Vallettopoli al caso Ruby, cosa pensa

sono indignata PER L’IMMAGINE DELLE DONNE DIFFUSA DAI MEDIA. NON RENDE GIUSTIZIA A CHI SI IMPEGNA CON DIGNITÀ

dell’immagine femminile diffusa dai media? «Viviamo un periodo di crisi morale e sono indignata perché non è corretto che la donna venga rappresentata prepotentemente da quel tipo di immagine. Non rende giustizia a chi si impegna per costruirsi un futuro con rispetto e dignità». Esteticamente, da poco, la sua lunga chioma nera ha lasciato spazio a un taglio più sbarazzino. Voglia di cambiamento? «Il personaggio interpretato in Mine vaganti richiedeva un look più dinamico anche se, in


DALL’ESORDIO IN TV ALL’AFFERMAZIONE CON OZPETEK, l’attrice calatina SI RACCONTA. «ESSERE AUTOCRITICI - DICE - SERVE A NON SENTIRSI MAI ARRIVATI»

Nicole Grimaudo

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da donna a donna realtà, l’idea mi solleticava già da tempo. Cominciavo a meditare la voglia di staccarmi da quella figura romantica e protettiva data dai capelli lunghi. Desideravo rinnovarmi, sentirmi più sicura senza bisogno di una corazza». Oggi, allora, si sente più matura? «Per alcuni aspetti sì, per altri non ancora: a volte continuo a fare gli stessi errori, a ricadere in certi meccanismi. Chissà se sarò mai veramente grande». È molto critica con se stessa? «Abbastanza. Tendo a non essere mai

l’uomo manca

D’INIZIATIVA? È ANCHE COLPA NOSTRA. SPESSO RECITIAMO UN RUOLO MASCHILE soddisfatta di me, ma questo non è sempre un male, perché sprona a migliorare e a non sentirsi mai arrivati». Qual è la cosa che più la infastidisce in un uomo? «La presunzione, la mancanza di curiosità e d’interesse per l’arte». Spesso le donne si lamentano dell’uomo, apatico e privo di slanci. «È anche colpa nostra, dovremmo imparare a prendere un po’ meno l’iniziativa. È una conseguenza della raggiunta auto-

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nomia femminile. Una conquista importante, ma che spesso ci porta a recitare un ruolo maschile innescando un meccanismo che, alla fine dei conti, mette a disagio non solo gli uomini, ma anche noi donne». Da sicula doc è molto legata alla sua famiglia. Cosa le hanno insegnato i suoi genitori? «A non perdere mai di vista i princìpi essenziali dell’esistenza, le mie origini, a mantenere la calma nei momenti critici e, soprattutto, mi hanno insegnato quanto sia importante il dialogo». Sa cucinare? «So mangiare e, volendo, anche cucinare nonostante sia un po’ pigra a causa dei miei ritmi lavorativi. Adoro dilettarmi tra i fornelli specie se sono innamorata. I piatti che mi riescono meglio? La pasta alla Norma e la parmigiana, anche se occorre una vita e mezza per friggere le melanzane».

DA “NON È LA RAI” AL PREMIO MAGNANI a solo 14 anni quando, durante un viaggio a Roma, decide di partecipare ai provini per il programma Non è la Rai. Viene scelta e da quel momento il percorso di quella ragazzina di Caltagirone pare già tracciato. È di due anni dopo, nel ’96, l’esordio come attrice con il film tv Sorellina, mentre nel ’98 debutta al cinema nel ruolo della figlia di Pirandello in Tu ridi dei fratelli Taviani. Poche ma importanti le esperienze teatrali: nel ‘95 recita ne Il giardino dei ciliegi, regia di Gabriele Lavia, e nel 2001 recita in Amadeus, di Roman Polanski. Nel 2008 ritorna sul grande schermo con Un giorno perfetto, diretto da Ferzan Ozpetek, e nel 2009 lavora in Baarìa di Giuseppe Tornatore. Nello stesso anno gira Mine vaganti ancora con il regista turco, unica pellicola italiana in concorso al Tribeca Film Festival, per cui nel 2011 vincerà il Premio Magnani come miglior attrice protagonista al Bif&st.

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questionedi

STILE Teresa Mannino

CARATTERE A TINTE FORTI di Venera Coco

I COLORI scelti da Teresa Mannino (attrice comica del cast di Zelig) per i suoi outfit, non potevano che essere forti e sgargianti. Il calore siciliano, il brio e la solarità, risaltano anche dagli abiti, sempre morbidi e colorfull. Sul palco di Zelig (a sinistra) dimena le sue affusolatissime braccia attraverso rapidi movimenti che creano delle onde sui capi che indossa, generalmente di seta e sempre dai toni vivacissimi. Texture dai vibranti cromatismi (come quelle di Missoni) si delineano su camicette o vestiti bon ton e richiamano uno stile esuberante ma molto raffinato. Nelle sue “arringhe” è continuamente alla ricerca di un equilibrio tra l'universo maschile e quello femminile e lo fa inerpicata sulle scarpe quasi sempre tacco 12, come le pumps di Yves Saint Laurent in suede color lilla, che la rendono estremamente femminile e allo tempo stesso ne slanciano la silhouette.

A ZELIG

I CAPELLI come il suo stile, non sono mai mutati radicalmente. I suoi curatissimi ricci sono rimasti tendenzialmente lunghi e sciolti, a rappresentare una spontaneità e immediatezza senza artifici.

foto Vincenzo Di Cillo

L’OUTFIT scelto per lo scatto fotografico a destra riprende un po’ le tendenze del momento: camicetta di seta multicolor, pantaloni marroni a vita alta con fusciacca morbida in vita, tutto di M Missoni. Look eclettico che si coniuga perfettamente con le platform di vernice, color testa di moro, di Gianna Meliani. foto Fabrizio Marchesi

MOGO CHARM 2

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1. MUST HAVE. IL BRACCIALETTO MAGNETICO ADORATO DALLE STAR DI HOLLYWOOD ARRIVA IN ITALIA GRAZIE A CUBICA. 2. JESSICA ALBA È UNA DELLE FAN DELLO STRAVAGANTE “GIOIELLO” CON LE CARAMELLINE MAGNETICHE. 3. ZENDAYA E BELLA THORNE. PER LE DUE STAR DELLA SERIE “SHAKE IT UP” È STATO IL REGALO DI BENVENUTO IN DISNEY CHANNEL 4. ANGELINA JOLIE. DA MESI HA SPOSATO IL MOTTO DEL FETICCIO “MOGO…WE JUST CLICK” (“SIAMO IN SINTONIA”) SICILIA INROSA

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stylist

MODA di venera coco

ilano. Spiga 2. All’interno del nuovo concept store che Dolce&Gabbana ha dedicato ai “young designer” incontriamo Fausto Puglisi, lo stilista che in questi giorni sta facendo molto parlare di sé per aver vestito Belen Rodriguez durante la quarta serata del 61° Festival di Sanremo. Uomo elettrizzante, dalla fisicità prorompente, camicia bianca e un sorriso caldo e sincero, tipico della gente del Sud. Messinese dal talento innato, a trentacinque anni ha già conquistato con le sue creazioni star del calibro di Jennifer Lopez, Britney Spears, Kylie Minogue, Pamela Anderson, ma sopratutto Madonna che si è presentata agli Mtv Music Awards con un cappotto nero bordato di pelo firmato Puglisi. Spostandosi tra Milano, Messina e Los Angeles, crea collezioni iper-sartoriali e presta consulenze per maison di prestigio quali Anna Molinari e Versace. Ci accoglie nello spazio che Domenico Dolce e Stefano Gabbana gli mettono a disposizione, con l’affetto siculo di chi ha la Trinacria nel cuore (come i padroni di casa, d’altronde) mostrandoci, tra una battuta in dialetto e un ricordo isolano, i capi proposti per la prossima spring/summer collection. Cosa ha progettato per la primavera estate? Quali sono i colori che propone? «Colori neon e qualche flash di leopardo. Tinte che vanno dall’esotico al tropical rock su linee morbide e avvolgenti. Ampiezze over e gonne micro. Tagli che vengono contaminati sia dal look maschile che da quello femminile». Come mai Belen Rodriguez ha scelto lei? Come si è mosso per vestirla? «Ci siamo incontrati qui, a Spiga 2, per caso. Lei cercava dei vestiti D&G. Ha visto i miei abiti, le sono piaciuti e mi ha chiesto di disegnarle qualcosa per Sanremo. Lo stylist della Rodriguez, Giuseppe Di Cecca, e la stylist di Sanremo, Marvi De Angelis, sono stati subito d’accordo e da lì ho iniziato a creare un look nuovo e insolito per la bellissima Belen: per vestirla ci vuole davvero poco!». Negli abiti di Belen ci sono dei chiari riferimenti alle armature greche e romane. Come mai? «L’ispirazione è venuta fuori dai film “Caligola” di Tinto Brass e “Ben-Hur” di William Wyler. L’ho chiamata Historical Pop». Negli abiti indossati dalla showgirl argentina, in azzurro, giallo e nero, ci so-

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Talento

MADE IN SICILY da messina a los angeles DOPO

AVER CONQUISTATO ALCUNE TRA LE PIÙ GRANDI STAR AMERICANE, LE CREAZIONI DELLO STILISTA FAUSTO PUGLISI HANNO STREGATO ANCHE BELEN RODRIGUEZ CHE HA SCELTO I SUOI ABITI PER CALCARE LA SCENA DEL FESTIVAL DI SANREMO 30

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fluo e animalier SARANNO I MOTIVI DELLA COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE DEL GIOVANE STYLIST UN MIX DI ESOTICO E TROPICAL ROCK SU LINEE MORBIDE E SOFFICI

no dei richiami alle istallazioni metalliche dell’artista Jeff Koons e all’oreficeria siciliana tramite l’uso di borchie, gemme e applicazioni. Perchè? «Adoro Jeff Koons. Il messaggio veicolato dalle sue opere è disarmante. Amo anche l’oreficeria siciliana, soprattutto quella antica e tradizionale in cui si utilizza molto il corallo. La trovo una delle più vere e grandi forme di artigianato italico famoso nel mondo. Per me è la più profonda espressione dell’esasperazione dell’artificio».

HISTORICAL POP È LO STILE CHE FAUSTO PUGLISI HA SCELTO PER GLI ABITI DI BELEN, INDOSSATI DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 1. MINIDRESS GIALLO CON BRETELLE A FASCIA E DECORAZIONI METALLICHE IN ORO E ARGENTO 2. PARTICOLARI DEI DUE ABITI 3. ABITO CORTO CELESTE CON INSERTI METALLICI 4. UN BOZZETTO DISEGNATO PER LA SHOWGIRL ARGENTINA

Quanto la sicilianità ispira le sue collezioni? «Moltissimo. Le decorazioni arabe e normanne tipiche dell’archiettura siciliana sono per me un punto di partenza molto importante; sono fondamentali per creare qualcosa di veramente unico e nuovo». Che rapporto ha con la fisicità sicula? «Penso che la bellezza è bellezza. Non ha né età né connotazione. Mi piacciono sia la algida e androgina Kate Moss che la mediterannea e formosa Monica Bellucci. Le forme della donna siciliana, però, non mi ossessionano; mi colpiscono di più la sua sessualità, sensualità e sconfinata follia». Quali sono gli stilisti da cui trae ispirazione? «Sicuramente Gianni Versace e, ovviamente, Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Li reputo i miei pigmalioni». Prossimi impegni e obiettivi? «Ritornare in America, implementare la parte commerciale del mio brand e rafforzarlo». Da Messina a Los Angeles: com’è accaduto? «È stato un percorso dettato da un’immensa forza di volontà».

a/i 11-12 ADDIO MINI BENTORNATO BON TON

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bbandonati gli spacchi vertiginosi, le mini striminzite e gli onnipresenti leggings, l’inverno del prossimo anno si preannuncia all’insegna del rigore e della sobrietà. La sette giorni della moda milanese, che ha chiuso i battenti lo scorso 1 marzo, ha presentato infatti una donna che interpreta la femminilità in modo più sobrio e sussurrato, rinunciando a scollature e trasparenze e lasciandosi avvolgere da caldi cappotti, morbidi pull e pantaloni alla caviglia. Protagonisti del prossimo autunno-inverno i cappotti, lunghi o al ginocchio, che sembrano aver definitivamente scalzato i piumini. Roccobarocco ne propone una versione Anni ’80 in tinte sgargianti con le spalle definite; Miuccia Prada punta sullo stile college arricchito da grandi bottoni e 5 colletti bon ton (5), mentre Versace sceglie il taglio militare. Un’altra presenza ricorrente sulle passerelle milanesi è stata la pelliccia, dalle più preziose in visone, cincillà, volpe e zibellino, alle versioni più accessibili. Per Fendi diventa dettaglio indispensabile sia per gli outfit da giorno sia per quelli da sera e si spettina, si articola in colori, screziature, lavorazioni tridimensionali, fino a posarsi sul tulle trasparente come se fosse un colletto (7). Gucci sceglie inaspetta6 tamente di colorarla nei toni sgargianti dello smeraldo, del fragola, del viola facendole fare capolino da colletti e cappelli (6). Altrettanto anticonformista Dsquared2 che la abbina al denim a effetto sporcato/rovinato con lavaggi dark wash. Decisamente più classica la proposta di John Richmond che realizza cappotti, giacche e accessori con inserti in pelliccia grigia e beige. Non manca la lana, morbida e densa, abbinata alla pelle ma anche alla seta, a coprire il corpo senza rivelare troppo le forme. La silhouette infatti si 7 semplifica e va alla ricerca di linee essenziali, diritte, a sacchetto o a trapezio. Un ritorno al buon gusto, a una sensualità raffinata ad alta attrattiva e basso rischio di scandalo.

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trendsetter

arancio EFFETTO

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1. LINEE RIGOROSE E ATTILLATE PER IL TAILLEUR CON PANTALONI CAPRI DI MAX MARA 2. IN STILE IMPERO IL LONG DRESS FIRMATO FEDERICO SANGALLI 3. CHEMISIER CON MANICHE A SBUFFO E CINTURINO DI CUOIO IN VITA PER LOVE SEX MONEY 4. AMPIEZZE OVERSIZE PER IL MAXI DRESS DI ETRO 5. IN PELLE BORSA PORTOFINO SEVENTIES CON TAGLI LASER, LAMARTHE PARIS. BRACCIALE SERPENTE COLOUR CODES (LADY COLLECTION, SWATCH BIJOUX) 6. TAGLI BON TON E RUCHES IN DIAGONALE PER L'ABITO DI CACHAREL 7. ARRICCIATO ALLE GINOCCHIA L’ABITO A SACCO DI JIL SANDER 8. GRAFFIANTE LO STILE RIDER DEL COMPLETO BLUMARINE 9. DA JIL SANDER LA MARKET ACETATE BAG 10. MILITARY STYLE PER IL DUE PEZZI DI VERSACE 11.MOOD CHANDELIER PER GLI ORECCHINI CON TOPAZI DI TARINA TARANTINO 12. POIS COLORATI SUL CAFTANO WHO’S WHO 13. PEPLO DI SATIN CON BUSTIER DI JEANS E CINTURA METALLICA PER LA DONNA DI FRANKIE MORELLO 14. MINIMALISTA LA BLUSA E IL PANTA-PALAZZO DI COSTUME NATIONAL 15. UNDERGROUND E COSMOPOLITA LA SCELTA DI VIVIENNE WESTWOOD

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PRIMAVERA

SPRING TRENDS. COLORI FLUO, RIGHE, FANTASIE FLOREALI, PIZZO, SCARPE ULTRAPIATTE E TACCHI VERTIGINOSI. LA PAROLA D’ORDINE È OSARE CON ABITI E ACCESSORI COLORATISSIMI

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20 1. ROSA SHOCKING LA SCARPA BLUGIRL CON PLATEAU 2. QUASI DA CARTOON I POLPI CHE DECORANO LA CINTURA BLUGIRL 3. EFFETTO CORALLO PER IL BRACCIALE TURCHESE PENNYBLACK 4. FIORISCONO LE VIOLETTE SULLA COLLANA DIOR 5. BRACCIALE RIGIDO FENDI IN METALLO DORATO E PELLE ROSSA 6. GIALLO LIMONE LA BORSA IN PELLE BRICS 7. FIOCCHI E FIORI PER LA SACCA IN TESSUTO CAMOMILLA 8. BICOLORE LA BORSA IN MAGLIA A RIGHE, CAMOMILLA 9. MOTIVO CANNAGE PER LA POCHETTE DELIDIOR 10. MINIDRESS IN SANGALLO VIOLA DI PINKO 11. STAMPA FLOREALE SULL’ABITINO BIANCO, ANCORA PINKO 12. ROUCHES SULLA CAMICIA IN COTONE ERMANNO SCERVINO 13. TOP IN PIZZO COLOR CHAMPAGNE, SISLEY 14. TOTAL LOOK GIALLO PER IL MINIDRESS A BALZE MISS SIXTY 15. COLLANINA POMELLATO IN ORO BIANCO E PIETRE COLORATE 16. BALLERINE D&G IN TESSUTO FLOREALE 17. ALLEGRE LE POCHETTE JIGÉ ELAN 29, DI HERMES 18. VERNICE ROSSA PER LA BORSA CHANEL 19. IN COCCODRILLO VERDE LA BORSA TOD’S 20. BOWHOW LE BALLERINE IN PLASTICA DI KARTELL E MOSCHINO

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Avant-garde TRÈS CHIC

RIGHE, FANTASIE FLOREALI, ORO E COLORI ACCESI PER ABITI E ACCESSORI. CON UN OCCHIO ALLE PASSERELLE SENZA RINUNCIARE AL CLASSICO foto jessica hauf modelle Lidia e Silvia by castdiva make up & hair Cassandra Make up Artist style helmè catania a cura di marina currao

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NELLA PAGINA ACCANTO LIDIA INDOSSA UN ABITO A RIGHE BIANCHE E BLU JUNIA WATANABE, COLLANA MULTICOLOR MIU MIU, SCARPE PRADA SOPRA SILVIA INDOSSA ABITO E STOLA IN SETA DOLCE&GABBANA, SANDALI FENDI, FIOCCO MAURIZIO PECORARO, BORSE MIU MIU A DESTRA CANOTTA DI SETA, PANTALONI, SPOLVERINO A RETE DI CORDA, COLLANA MARGHERITE MULTICOLOR, TUTTO MAURIZIO PECORARO, BORSA CANAPA CON COLLANA MIU MIU E CAPPELLO KATHARINA-M. CAMICIA IN SETA E PANTALONI GIVENCHY, CINTURA FOULARD POST&CO, ORECCHINI E BRACCIALI PRADA, INFRADITO VIONNET

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SOPRA ABITO IN CREPE DI SETA MULTICOLOR VIONNET, ORECCHINI CON PIETRE MIU MIU, INFRADITO CON PAILLETTES VIONNET IN ALTO A SINISTRA ABITO CORALLO IN RASO PRADA, CARDIGAN ANTONIO MARRAS, COLLANA MAWI, SANDALI FENDI, BORSA CON COLLANA MIU MIU GIACCA A MANICA CORTA, MAGLIA GIROCOLLO, PANTALONE NERO OVER TUTTO KOLOR, BORSA CHRISTIAN DIOR, BRACCIALI MAWI, SANDALI MIU MIU A FIANCO ABITO E CAPPOTTINO ORO GIANLUCA CAPANNOLO, ORECCHINI PRADA, INFRADITO GIANVITO ROSSI 40

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A FIANCO ABITO IN SETA FENDI, CINTURA ELASTICO, BRACCIALI CON PENDENTI, ORECCHINI E BORSA CON PIETRE NELLA PAGINA TUTTO PRADA, ACCANTO CON SANDALI LA MAGLIA DEL CHIE MIHARA, CATANIA IN STOLA CURVA ALLO DOLCE&GABBANA STADIO MASSIMINO, MOSTRA IL SUO AMORE

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a cura di rita la rocca

Rosa e argento

I RIFLESSI DI PRIMAVERA ne make-up Estée Lauder firmata da Tom Pecheux, chiamata appunto Wild Violet. Grazie a questa esclusiva palette di colori, le labbra risplendono di arancio elettrico, ciliegia e prugna violetto, gli occhi si fanno languidi con toni neutri e lavanda, mentre le unghie attirano gli sguardi grazie a un brillante color grigio carbone lucidato. Decisamente in controtendenza Dior che per la stagione calda sceglie un colore freddo per eccellenza: il grigio. Nasce così la nuova collezione Gris Montaigne, ispirata alla prima boutique al numero 30 di Avenue Montaigne a Parigi, pensata per chi ama un make-up basic, ma decisamente di classe. Imperdibile lo smalto Gris Montaigne, sobrio e satinato, che unisce una brillantezza laccata e una tenuta impeccabile e duratura.

make-up. È IL MOMENTO DI RINNOVARE IL BEAUTY CASE. DAL VIOLA AL GRIGIO, LE MAISON PUNTANO SU PALETTE MONOCROMATICHE ILLUMINATE DAI COLORI MUST DELLA STAGIONE on l’arrivo della primavera, esplode la voglia di cambiare look, di lasciarsi alle spalle il grigiore invernale e farsi avvolgere da colori accesi e brillanti. È il momento giusto per svuotare il beauty case e scegliere prodotti nuovi in linea con il mood di stagione. Per il make-up della primavera - estate 2011, le grandi maison puntano su un’unica nuance, declinata in diverse tonalità, e illuminata da punte di rosa e argento, colori must della nuova stagione. Il look della donna di Lancôme si rifà

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alla Parigi degli Anni 70, in cui impazzavano il flower power e la disco music. I colori che contraddistinguono questa eroina, hippy-romantica di giorno e disco glamour dopo il tramonto, sono il lavanda, l’oro e l’argento, protagonisti della nuova collezione Ultra-Lavande ideata da Aaron De Mey. Perfetto per corregge le discromie e dare luce al viso, il lavanda illumina ombretti, smalti gloss e blush, dalla texture brillante e confortevole, realizzati con prodotti naturali al 100%. La sensualità e l’intensità del viola sono protagonisti della nuova collezio-

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UNA BOCCA A PROVA DI BACIO Le temperature invernali mettono a dura prova le labbra che tendono a inaridirsi e screpolarsi. Le labbra sono infatti più esposte agli agenti atmosferici rispetto al resto della pelle in quanto prive di ghiandole sebacee, di strato corneo e, quindi, anche della protezione cheratinica. È dunque indispensabile proteggere la bocca con prodotti specifici come stick protettivi a base di sostanze idratanti ed emollienti, quali oli vegetali, vaselina, vitamine A, E ed F. Per un trattamento più efficace, nei periodi di freddo più intenso, si può ricorrere a creme ricche di principi attivi come l’echinacea o la calendula.

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1. CHUBBY STICK MOISTURIZING LIP COLOUR BALM DI CLINIQUE, IN SEI TONALITÀ, CONTIENE BURRO DI AVOCADO, BURRO DI MANGO E OLIO DI SEMI DI JOJOBA 2. THE SKINCARE PROTECTIVE LIP DI SHISEIDO PROTEGGE LE LABBRA DAI RAGGI UVA E UVB E LE MANTIENE IDRATATE, LISCE E MORBIDE


hairstylist di antonio morici *

PIXIE LOOK LO STILE DA FOLLETTO asta con i look “perfettini”, la tendenza del momento è un’apparente naturalezza. Le acconciature e i tagli della prossima stagione sono meno costruiti, ma conservano un effetto cosmetico: i capelli sono sani, curati, profondamente ristrutturati, ma l’intervento deve essere mimetizzato. Al bando quindi piastre, gel, lacche o mousse che appesantiscono o rovinano i capelli. Lunghi o corti, l’imperativo è uno: i capelli devono avere un aspetto naturale. Questo però non significa rinunciare a extensions, colore o effetti luce. I colori sono più morbidi e privi di contrasti così come gli allungamenti, effettuati più per infoltire che per creare lunghezze da record. C'è però chi ha già cominciato a tagliare i capelli cortissimi, lanciando un nuovo stile denominato Pixie look, come l’internazionale Lady Beckham o la nostra Malika Ayane (nella foto). Questi tagli in stile folletto sono particolarmente corti e quindi si adattano meglio ai visi dai lineamenti dolci e delicati. Nonostante l’esigua lunghezza del capello, il Pixie Cut si presta a mille varianti e giochi di colori, permettendo di realizzarem con l’aiuto di un esperto hairstylist, acconciature uniche.

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Morici è un hair stylist e look maker siciliano. * IlAntonio suo salone romano è frequentato da molte celebrities

nail art Nail Art Kit di Pupa è un set per decorare le unghie in modo semplice e veloce. La confezione comprende uno smalto brillante Art Base, da stendere come base colorata, e un top coat decorativo Art Top, da stendere sopra la base. La speciale formula dell’Art Top contiene un’alta quantità di ingredienti volatili che, dopo l’applicazione, evaporano facendo “ritirare” il colore che crea così un effetto “marmorizzato” sull’unghia. Il kit è disponibile in cinque versioni: argento & nero, argento & blu, oro & verde, bianco & viola e oro & rouge noir.

NUOVI NATI NELLA FAMIGLIA PHOTOREADY DI REVLON Dopo il successo del fondotinta PhotoReady Makeup nella versione compatta e liquida, Revlon lancia due nuovi prodotto che completano la gamma: PhotoReady Powder & PhotoReady Concealer. Il segreto di questa fortunata linea è racchiuso nei pigmenti fotocromatici che catturano e riflettono la luce e permettono di mimetizzare le imperfezioni, donando luminosità al viso. La nuova cipria PhotoReady Powder, nella formulazione in crema o in polvere, ha una texture setosa e impalpabile che permette un’applicazione perfetta e facilmente modulabile. Il correttore in stick per occhi e viso PhotoReady Concealer minimizza le imperfezioni e, grazie al filtro Spf 20, protegge la delicata zona intorno agli occhi dai raggi UV.

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youtube LEZIONI DI MAKE-UP CON LA PROF GIULIANA Sensibile ma grintosa, testarda ma tollerante, indipendente ma legata alle persone che ama. Così si definisce Giuliana Arcarese, make-up artist di origine nissena residente in California, diventata famosa grazie al suo canale YouTube Makeupdelight2009 in cui propone accuratissimi tutorial per imparare a valorizzare la propria immagine con il trucco. Ciò che colpisce, oltre alla professionalità, sono la simpatia e l’ironia di questa ragazza siciliana che ama prendersi in giro e parlare di tutto ciò che le passa per la testa. Visto il successo del canale italiano, Giuliana ha da poco inaugurato un canale YouTube in inglese: Giuliana Make-up Artist.

LA maschera CHE SCOPRE IL VISO lmeno una volta alla settimana sarebbe bene concedersi una breve pausa per dedicasi all’applicazione di una maschera di bellezza, scelta in base al proprio tipo di pelle e alla stagione dell’anno. Le regole per una maschera efficace sono poche e semplici: il viso deve essere perfettamente pulito e asciutto; bisogna stendere uno spesso strato di crema aiutandosi con un pennello con setole piatte e morbide, senza dimenticare collo e decolleté; si devono rispettare i tempi di posa oppure mettere sul viso un asciugamano bagnato per evitare che la maschera si secchi; infine è bene mettere sugli occhi due bustine di tè usate. Le maschere di bellezza possono essere realizzate a casa con ingredienti naturali, ma per le più pigre in profumeria è disponibile una vasta gamma di prodotti per ogni tipo di epidermide. Per le pelli mature Chanel propone Ultra Correction Lift, che contiene un principio attivo ricavato dall’Elemi Manila, un albero della gomma

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come in una spa. BASTANO POCHI MINUTI PER AVERE UNA PELLE LUMINOSA E LEVIGATA GRAZIE A IMPACCHI DALLE FORMULE SEMPRE PIÙ RICCHE E SPECIFICHE PER OGNI TIPO DI ESIGENZA di origine filippina, la cui resina viene utilizzata dalla medicina tradizionale cinese. Flash Purity Mak di Lancaster è la maschera ideale per chi ha la pelle grassa o mista perchè leviga e purifica il viso grazie agli estratti di zenzero e cannella. Se invece il freddo dell’inverno ha compromesso l’idratazione, la soluzione è Hydra Sparkling di Givenchy, una maschera dalla texture gel-crema che contiene Sparkling Water Complex, un attivo di 5 molecole che riorganizza i flussi d’acqua all’interno delle cellule epiteliali.

FRAGRANZE DI PRIMAVERA È ispirata alla rinascita della Natura Bellissima Acqua di Primavera, il nuovo profumo Blumarine creato da Anna Molinari, in vendita dal 21 marzo. Un bouquet di note fresche, frizzanti e sensuali che comprende bergamotto, lampone, fiore di violetta, l’eterea viola del pensiero e il delicato musk.

LADY GAGA, BELLA E BUONA PER MAC Prosegue la fortunata collaborazione tra Mac Cosmetics e Lady Gaga. Arriverà presto nelle profumerie europee Viva Glam Gaga 2 Collection, la nuova linea di rossetti e lucidalabbra che porta il nome dell’eccentrica cantante americana. La collezione, che comprende un rossetto e un lipglass nella tonalità nude, sarà in vendita per soli 12 mesi e il ricavato sarà devoluto al fondo Mac Aids.


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a cura di lavinia d’agostino

Cellulite?

COMBATTIAMOLA CON UNA PILLOLA nutricosmetici. EFFICACI CONTRO GLI INESTETISMI DEL CORPO, SONO ALLEATI INDISPENSABILI DI CREME, ESERCIZI FISICI, MASSAGGI E UN’ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA ieta, esercizi, massaggi. Queste le mosse vincenti per combattere la cellulite, e ora che è tempo di “ripasso” è bene sapere che alle fondamentali strategia anticellulite si aggiunge l’ultimo ritrovato, la nutricosmetica. Ormai, dopo anni di tentativi, lo sappiamo: per eliminare la cellulite non basta svolgere attività fisica e dimagrire. Anzi, tante volte una perdita di peso repentina può peggiorare la situazione. Sarebbe necessario, invece, agire contemporaneamente sulle due origini dell’inestetismo: quella nutrizionale e quella dermatologica. Oltre alla dieta ci si può sottoporre a un trattamento che, per via orale, permette di diffondere nell’organismo dei principi

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attivi che ragiungono gli strati più profondi della pelle. Ecco che entrano in scena i nutricosmetici che assicurano l’integrazione alimentare delle sostanze necessarie a ristabilire il corretto funzionamento dei meccanismi cellulari. Prima di iniziare un trattamento anticellulite è necessario studiare la ragione che l’ha scatenata, per colpirla nel modo giusto, ed è per questo che è sempre bene chiedere consiglio al medico. Se la cellulite è generata da un rallentamento della circolazione, evidenziata dall’odiosissima “buccia d’arancia”, sarà bene assumere estratti di fico d'India, mentre per risolvere il ristagno dei liquidi vanno assunti i principi attivi dell’ippocastano. Integratori contenenti garcinia cambogia, invece, agiscono a livello enzimati-

co, mobilizzando i grassi ingeriti e riducendo la produzione di colesterolo e trigliceridi; mentre gli estratti di ananas racchiudono bromelina, enzima che disgrega le proteine accelerandone la digestione. I nutricosmetici (da evitare sotto i 16 anni, in gravidanza e allattamento) sono integratori alimentari la cui finalità è quella di migliorare l’aspetto estetico, per cui vanno assunti in modo regolare, ma per periodi limitati. Le sostanze contenute nei cosmetici in pillole sono le stesse che troviamo in frutta e verdura, ma a livello molto più concentrato. L’utilizzo simultaneo di nutricosmetici e cosmetici (quali creme e fanghi, per fare qualche esempio) permette di attaccare su più fronti strategici la cellulite, ottimizzando i risultati.

shop-it PER TUTTE LE TASCHE La vasta gamma di prodotti anticellulite presenti in commercio possono aiutare nella lotta contro gli inestetismi degli accumuli di adipe. Fanghi, creme snellenti e rassodanti, diurne e notturne, sono facilmente reperibili in farmacia o nei supermercati. Ovviamente non sono trattamenti miracolosi, ma sono da abbinare sempre a una dieta ben equilibrata e all’attività fisica. Con un po’ di costanza i risultati non si faranno attendere. In farmacia si possono acquistare i classici Fanghi d’alga Guam e la vasta linea di creme Somatoline, mentre al supermercato, con una fascia di prezzo diversa, è disponibile la nuova linea Good-bye Cellulite di Nivea e gli anticellulite Venus Perlier.

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1. SNELLENTE INTENSIVO NOTTE SOMATOLINE PER ELIMINARE GLI ACCUMULI DI ADIPOSITÀ FACILITANDO IL DRENAGGIO 2. FANGHI D’ALGA GUAM UN CLASSICO CONTRO GLI INESTETISMI DI GLUTEI E COSCE, È CONSIDERATO UNO DEI MIGLIORI PRODOTTI DELLA SUA CATEGORIA


linfodrenante e kapha

DISINTOSSICA STIMOLA E RILASSA occhi, pressioni e movimenti circolari lenti e delicati. È questa la tecnica del massaggio linfodrenante, considerato il migliore per combattere la cellulite perchè capace di riattivavare l’eliminazione naturale dei liquidi che ristagnano nei tessuti adiposi, svolgendo quindi un’azione disintossicante e stimolante. Per eseguire il massaggio linfodrenante non si utilizzano oli e creme perché le mani devono aderire perfettamente alla pelle in modo da sollecitare e stimolare il movimento dei liquidi accumulati e ristagnanti. È importante sapere che un’eccessiva pressione in questo tipo di massaggio sortirebbe l’effetto contrario, cioè un ulteriore ristagno dei liquidi. Per questo motivo è molto fondamentale che questo massaggio sia eseguito da un operatore professionale qualificato. Un’altra tecnica consigliata dagli esperti contro la cellulite è il massaggio Kapha (un ayurvedico forte, un po’ meno comune del precedente) che rispristina la circolazione e il sistema linfatico ma, soprattutto, smuove le cellule adipose che si sono formate insieme alla ritenzione idrica, causa principale della cellulite. Per questo massaggio viene generalmente utilizzato un olio naturale composto da un estratto di dieci erbe, utile a tonificare. Il segreto di un buon massaggio anticellulite sembra risiedere, ovviamente, nei movimenti delle dita. Attenzione quindi ai massaggi troppo vigorosi che possono portare alla rottura di capillari e a inestetici cedimenti del tessuto.

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ritocchino La cellulite è un inestetismo provocato da un’alterazione del tessuto sottocutaneo e dalla ritenzione idrica. Una tecnica efficace per ridurre la cellulite è sottoporsi a sedute di mesoterapia che favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso, disintossica l’organismo e migliora la tonicità ed elasticità della cute. Il trattamento consiste in iniezioni intradermiche di un insieme di farmaci, iniettati in piccole dosi su di una determinata zona della cute, attraverso aghi sottili applicati a multiniettori. Prima del trattamento mesoterapico è necessaria una diagnosi accurata per verificare che la paziente non soffra di allergie.

L’ AIUTO DELLA NATURA DA ABBINARE A SPORT E DIETA Un aiuto a fanghi, massaggi e creme anticellulite arriva direttamente dalla natura. Ai trattamenti è sempre bene abbinare la pratica sportiva (nuoto, step e bicicletta quelli consigliati) e una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura. Un ulteriore aiuto possono essere fiale e tisane, vendute in erboristeria e farmacia. Tra i princìpi più efficaci indicati dalla Società italiana di Medicina naturale, l’anamelide, dall’azione vascolo protettiva; l’ananas, che aiuta a sciogliere l’adipe ed elimina le tossine, e la betulla dalle proprietà drenanti che, combinata con la centella asiatica, è un ottimo mix anti-cellulite. Altri rimedi naturali sono il maté, per metabolizzare i grassi ed eliminare il sodio, e la vitis vinifera, un drenante dalle proprietà antiossidanti.

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QUOTEROSA di elisabetta sciotto

SOCIETÀ IN BORSA, PIÙ DONNE AI VERTICI?

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MATRIMONIO POLITICALLY CORRECT. SI CHIAMA ECO-CHIC WEDDING, IL SÌ GLAMOUR MA ATTENTO ALL’AMBIENTE. FIBRA DI MAIS PER L'ABITO BIANCO, CARTA RICICLATA PER INVITI E BOUQUET, DIAMANTI “CONFLICT FREE” PER GLI ANELLI. UN’IDEA DELLA WEDDING PLANNER ALESSANDRA PUGLISI

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1. STILE RÉTRO PER L'ABITO DA SPOSA REALIZZATO IN FIBRA DI MAIS E SETA NATURALE DIPINTA A MANO. 2. A IMPATTO ZERO ANCHE IL BOUQUET, IN FIBRA DI COTONE CON FIORI DI CARTA RICICLATA. 3. RIGOROSAMENTE BIOLOGICA LA TORTA NUZIALE, SERVITA CON SALSA DI CIOCCOLATO FONDENTE, ANCH’ESSO BIO. 4. NON POTEVA ESSERE DA MENO L’ABITINO PER CANI, IN FIBRA NATURALE E BOUTONNIÈRE ECOLOGICA DI FIORI DI CARTA (WWW.DIONISIAEVENTS.COM)

GOODNEWS SENO VISITE GRATUITE isite al seno ed ecografie mammarie gratuite per tutto il mese di marzo e, in casi necessari, prenotazione con corsia preferenziale di mammografie. Torna Marzo in Rosa di Agata Donna per le Donne, l’associazione onlus guidata dalla dott.ssa Sara Pettinato, chirurgo senologo del Garibaldi Nesima di Catania. Nell’ambito dell’iniziativa, il 16 marzo, si terrà un convegno nazionale sul tumore alla mammella cui prenderà parte anche il prof. Paolo Veronesi, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Le visite, che si tengono a Catania, vanno prenotate per telefono ai numeri 095.387177 - 340.5567865.

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LE SNEAKERS PIÙ GREEN nche le vecchie care sneakers hanno un’anima verde. Almeno le Oat Shoes, quelle ideate dai due designer olandesi Christiaan Maats and Dirk-Jan Oudshoorn, che hanno pure vinto il secondo premio al The Green Fashion Competition, consegnato durante l’Amsterdam international Fashion Week. Si tratta di scarpe sportive, normalissime quanto a resistenzae durata, che però, una volta consumate, vanno differenziate nel compost o messe in un terreno perché completamente biodegradabili (www.oatshoes.com).

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pproda finalmente in Parlamento la legge sulle quota rosa. Approvato alla Camera e attualmente in esame al Senato, il disegno di legge, rigorosamente bipartisan, prevede che sia riservato alle donne il 30 per cento dei posti nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, dei collegi sindacali e delle società municipalizzate. A rallentare l’iter di approvazione delle legge, le preoccupazioni manifestate da varie associazioni del mondo industriale ed economico, fra cui Abi, Ania e Confindustria, le quali, tramite una lettera a Mario Baldassarri, Presidente della Commissione Finanza del Senato, invocano la gradualità nell’applicazione della legge e la riduzione delle sanzioni previste in caso di inadempienza. Intanto, le parlamentari e imprenditrici, preoccupate dal fatto che una modifica della legge possa letteralmente “annacquare” l’intervento a favore delle donne, si mobilitano e il presidente della Fondazione Bellisario, l’On. Lella Golfo, lancia un appello: «Scrivete per posta elettronica al presidente del Senato, Renato Schifani, e a quello della commissione Finanze, Mario Baldassarri, affinchè vigilino sul corretto svolgimento dei lavori parlamentari». Ma come vanno le cose in Europa? La Norvegia nel 2003 ha fissato per prima al 40% la quota di donne nei cda, seguita nel 2007 dalla Spagna e poi dall’Islanda. In gennaio la Francia ha approvato una legge che entro il 2017 porterà al 40% le donne dei cda nelle maggiori società quotate in Borsa.

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cucina: cotto e bloggato*

a cura di paola pasetti

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TORTA SALATA DI VERDURE

LE PASSIONI DI CHIARA NEL PRANZO DI BABETTE

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a passione per la cucina, racconta, le è stata trasmessa dalla mamma. Quella per i viaggi, chissà. Sta di fatto che un giorno di sei anni fa Chiara Bellasio ha deciso di mettere insieme queste due passioni e di dare vita a “Il pranzo di Babette” (www.ilpranzodibabette.com). Un blog che vuole essere un convivio di sapori speziati e racconti di viaggio, spiega la sua curatrice, originaria di Como. Che tra viaggi, assaggi, mangiate epocali, traslochi e pranzi luculliani si è pure laureata in Comunicazione con una tesi sulla nascita della critica gastronomica. Oggi vive per lo più a Parigi, dove si occupa di fotografia e stilismo culinario. Per ricette da mangiare con gli occhi, almeno sul web.

UN BOCCONE

en plein air

con la primavera in arrivo TORNA LA VOGLIA DI CONCEDERSI UN PRANZO ALL’APERTO, MAGARI SU UN BEL PRATO VERDE. ECCO TRE IDEE SFIZIOSE DA METTERE NEL CESTO DA PIC-NIC, IMMANCABILE COME IL PLAID A QUADRI DELLA NONNA

Ingredienti: 1 zucchina grossa o 2-3 medio piccole, 3 pomodori perini, 8-10 olive nere, funghi chiodini sott’olio 2 cucchiai, prezzemolo tritato 1 cucchiaino; per la pasta: 30 g di farina di segale, 20 g di farina bianca, 80 g di farina di grano saraceno, 2 cucchiai di olio, sale, un pizzico di lievito per dolci. Preriscaldate il forno a 220 gradi. Tagliate le zucchine a fette, mettetele su una teglia antiaderente e cuocete per 12 minuti. Immergete i pomodori in acqua bollente per 30 secondi; una volta freddi, sbucciateli e tagliateli in quarti, eliminando i semi, poi fate sgocciolare in un colapasta. Mescolate i tre tipi di farina con un pizzico di lievito e il sale. Unitevi l’olio e amalgamatelo in modo uniforme. Aggiungete l’acqua e mescolate fino a ottenere un impasto liscio. Stendetelo e foderate una teglia da crostata. Fate uno strato di zucchine, poi di pomodoro. Infornate a 180 gradi per 15 minuti. Una volta tiepida, aggiungete funghi, olive e prezzemolo tritato.

SCONES AGLI ASPARAGI Ingredienti per 14-16 scones: asparagi 100 g, farina di grano duro 100 g, farina di grano tenero 250 g, lievito in polvere 1 cucchiaio e 1/2, fior di sale 1 cucchiaino, latte 150 ml, burro fuso 30 g. Per farcirli: a piacere mortadella o prosciutto crudo. Preriscaldate il forno a 220 gradi. Cuocete al vapore gli asparagi, quindi tagliateli a fettine. Setacciate i due tipi di farina, unite il lievito e il sale, poi il latte e il burro fuso e gli asparagi. Impastate per pochi minuti, quindi stendete la pasta fino a uno spessore di 2,5 cm. Tagliate dei cerchi con un bicchiere, poneteli su una teglia foderata di carta da forno e cuocete per 12 minuti. Tagliateli a metà e farciteli.

MINI CHEESECAKE SALATE Ingredienti: formaggio tipo Philadelphia 150 g, burro 50 g, uova 3, farina 40 g, latte 50 ml, buccia grattugiata di un limone, prezzemolo, coriandolo e menta tritati 3 cucchiai, un pizzico abbondante di sale, pepe q.b. Mescolate in una ciotola il burro e il formaggio a temperatura ambiente, quindi unite latte, tuorli, scorza di limone, erbe, sale e pepe, ancora mescolando. Aggiungete la farina setacciata. Montate a neve ferma gli albumi e incorporateli delicatamente al composto. Ripartite l’impasto in 10 pirottini posti negli appositi stampi di metallo o materiale antiaderente. Immergete gli stampi in una teglia da forno riempita di acqua calda e cuocete in forno caldo a 150 gradi per 30-35 minuti. SICILIA INROSA

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arredo&design

a cura di irene alì

LE SCANDINAVE CHE PIACCIONO librerie. RIPIANI INCLINATI, MODULI COMBINABILI,

ANTE RESPINGI-POLVERE. BELLE E FUNZIONALI LE PROPOSTE DEI DESIGNER NORDEUROPEI ALLA FIERA DELL’ARREDAMENTO DI STOCCOLMA n cerca di una libreria? Se vi piace la semplicità, l’eleganza, la funzionalità del design scandinavo, ecco alcune proposte classiche e qualche novità emersa all’ultima Fiera dell’arredamento di Stoccolma. Il salone ha premiato ad esempio la libreria Ivy del designer Thomas Bernstrand, prodotta da Swedese. Si tratta di scaffali separati con scanalature in ogni sostegno che consentono di inclinare il piano: un effetto estetico oltre che funzionale che permette di impilare i libri su un lato. Sempre di Swedese è la linea Libri progettata da Michaël Bihai. In legno massello di frassino, può essere usata come mensola singola, combinata con altri scaffali Libri, oppure come elemento divisorio. Facile da smontare e riassemblare, pensato per moderni “nomadi”, è il sistema di contenitori in fibre di vetro OTO 100 di Muuto, ideato da Pil Bredahl. Design divertente (firmato Ole Jensen) e stile artigianale, realizzato in pino verde, per lo scaffale Collect della nuova linea di Normann Copenhagen.

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È progettata invece dal gruppo JDS Architects la libreria Stacked di Muuto, che consiste in moduli rettangolari di tre dimensioni, combinabili in un numero infinito di modi. Come non citare uno dei prodotti cult di Ikea? Versatile ed economica, Billy - creata nel ‘79 dal fondatore del colosso svedese, Gillis Lundgren - da quest’anno è disponibile anche con una comoda anta in vetro respingi-polvere. Infine un accessorio disegnato da Karl Malmvall: la scaletta Step, premiata come “Furniture Piece of the Year” a Stoccolma. Bella abbastanza per essere considerata un mobile.

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6 1. LINEA LIBRI DI SWEDESE IN LEGNO MASSELLO DI FRASSINO 2. LIVING IKEA CON LA LIBRERIA BILLY 3. OTO 100 DI MUUTO CONTENITORI IN FIBRE DI VETRO 4. STEP LA SCALETTA DI KARL MALMVALL 5. COLLECT SCAFFALE IN STILE ARTIGIANALE REALIZZATO IN PINO VERDE 6. IVY DI THOMAS BERNSTRAND 7. STACKED DI MUUTO LIBRERIA IN MODULI DI TRE DIMENSIONI, COMBINABILI IN UN NUMERO INFINITO DI MODI 52

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poltrone

COMODITÀ EVERGREEN

a purezza del design scandinavo fa scuola. Disegnata nel 1958 per arredare la hall del Royal SAS Hotel di Copenhagen, la Egg chair è opera del designer danese Arne Jacobsen. Ottenuta grazie ad una nuova tecnica composta da una corazza di gommapiuma interna, dopo la prima versione con rivestimento in pelle, la poltrona fu realizzata anche in tessuto. La Egg chair è ancora in produzione (da Republic of Fritz Hansen) ma oggi è composta da seduta e schienale in fibra di vetro rinforzata con poliuretano e rivestita in tessuto, pelle o cashmere e imbottita di schiuma di

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EGG CHAIR (A SINISTRA) PROGETTATA DA ANNE JACOBSEN NEL 1958 È STATA PIÙ VOLTE RIVISITATA FINO ALLA VERSIONE CON STRUTTURA IN FIBRA DI VETRO; FJORD (SOTTO) DI PATRICIA URQUIOLA, LE SUE FORME ALLUNGATE RICORDANO I CANALI DELLE COSTE NORDICHE

lattice. Il comfort però non cambia: grazie alla curvatura dello schienale, al meccanismo che consente di ruotare a 360 gradi, e alla flessibilità della seduta che si può inclinare a seconda del peso. Tra le rivisitazioni della storica “Egg”, c’è Fjord: qui lo spirito contemporaneo di Patricia Urquiola inserisce un taglio allungato che rimanda alle forme dei canali delle coste nordiche. La poltrona fa parte di una piccola collezione di sedute prodotte da Moroso che comprende la relax, la poltroncina e il pouf. (i.a.)

agenda IL SALONE DEL MOBILE COMPIE 50 ANNI Dal 12 al 17 aprile al quartiere espositivo di Rho a Milano si festeggiano i 50 anni del Salone del Mobile. Oltre al Salone Internazionale del Mobile, anche il Salone Internazionale del Complemento d'Arredo, Euroluce e SaloneUfficio e il SaloneSatellite, dedicato ai giovani creativi. Una serie di appuntamenti in città, inoltre, offrirà uno spazio di riflessione sul design, sul mondo dell'industria e sulla creatività (www.cosmit.it).

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design

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A POSTO! 1. SCATOLE IN SET DA TRE DI KAJSA CON COPERCHIO, DISPONIBILI IN VARI COLORI E DIVERSE FANTASIE 2. SACCHETTI PROFUMATI PER CASSETTI E ARMADI DELL’ERBOLARIO DISPONIBILI IN QUATTRO DIFFERENTI PROFUMAZIONI 3. FLESSIBILI LE GRUCCE APPENDIABITI ACQUISTABILI SU AMAZON 4. MELLA SCATOLA SALVASPAZIO CON COPERCHIO, INDISPENSABILE PER RIPORRE GLI ABITI NEL CAMBIO STAGIONE 5. PORTATUTTO DI KAJSA SI PUÒ APPENDERE DA QUALUNQUE PARTE, ANCHE ALL’INTERNO DELL’ARMADIO 6. BOXES SCARPIERA SALVASPAZIO MULTICOLOR DI DE CARO DESIGN, SI APPENDE ALLA PORTA O ALLA PARETE 7. CANDY POUF DI CALLIGARIS CON VANO CONTENITORE, SEDILE REMOVIBILE E SFODERABILE

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a cura di mariella caruso

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CALDE acque TRA I GHIACCIAI l fumo che sale dall’acqua celeste dona alla Blue Lagoon un’atmosfera magica e surreale che ben si addice a questa laguna di sei milioni di litri di acqua marina geotermale, un paradiso per gli amanti delle terme. Siamo in Islanda, a pochi chilometri dalla capitale Reykjavik. È in quest’isola di vulcani e ghiacciai, dove d’inverno si ammira il magico spettacolo dell’aurora boreale e da fine maggio ad inizio agosto il sole di mezzanotte, che la Blue Lagoon accoglie i turisti che si mescolano ai tantissimi islandesi che frequentano la laguna. Sguazzare nell’acqua tra i 36 gradi e i 40 gradi di questo eden geotermale, immerso in una nuvola di vapore, è una sensazione meravigliosa. Dalle piscine di ambientamento si passa alla laguna en plein air. Per le “forti di cuore” (non tanto per l’ingresso quanto per l’uscita) c’è anche la possibilità di infilarsi nella sauna igloo di questa meraviglia della natura e della tecnologia dall’ecosistema fatto di alghe di colore verde-azzurro, sali minerali e fango siliceo. Ad alimentare la stazione termale naturale, circondata da colate di lava e dalle spiagge di sabbia nera di Keflavik, sono gli scarichi della centrale geotermica di Svartsengi, che fornisce acqua calda per il riscaldamento centrale a circa 17 mila persone ed energia elet-

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Islanda.

L’ATMOSFERA MAGICA DELLA BLUE LAGOON È UN TOCCASANA PER GLI AMANTI DELLE TERME MA INDICATA SOLO PER IMPAVIDI TURISTI

trica pulita ad altre 45 mila, rifornendosi di acqua marina portata a 240 gradi facendola passare attraverso profondi fori di trivellazione nella lava a 200 chilometri di profondità nella terra. Lasciata la Blue Lagoon si può rientrare a Reykjavik per una buona cena di pesce. Ottimo l’Humarhusid Restaurant, ovvero “The Lobster House”, che si trova in un’antica casa del 1838. Nel menù, ovviamente, spiccano portate a base di aragosta ma si trovano anche piatti di carne. Il must è il “turf ‘n surf”, un filetto di manzo o di cavallo con aragosta e Barolo. Informazioni sul web www.bluelagoon.com, www.humarhusid.is.

A BUDAPEST IL FESTIVAL CON 200 CONCERTI La musica regna sovrana a Budapest dal 18 marzo al 3 aprile quando nella capitale ungherese impazza il Budapest Spring Festival (www.btf.hu). Duecento appuntamenti musicali in sessanta luoghi simbolo della capitale dove risuonano le note dei concerti di musica classica, jazz e folcloristica alle quali si affiancano spettacoli teatrali e balletti. Ad arricchire l’edizione 2011, in concomitanza con il semestre ungherese di presidenza europea, la presenza di ospiti da ognuno dei 27 paesi membri dell’Unione. Per dormire l’ostello I Love Budapest (www.ilovebphostel.com), tre dormitori, compreso uno rigorosamente femminile, cucina comune a disposizione e prezzi a partire da 19 euro. (m.c.)


Volterra

sulle orme DI EDWARD IL VAMPIRO

rendere un aperitivo rosso sangue sotto la Torre Campanaria di piazza dei Priori in attesa dei rintocchi di mezzogiorno, o passeggiare nella magica e oscura notte di Volterra. Anche se New Moon, secondo film della saga di Twilight, ha ormai fatto il suo tempo, la cittadina toscana dell’alabastro non perde l’appeal legato alla pellicola che racconta la storia del vampiro Edward e della sua amata Bella. Tanto che pure all’Ufficio del Turismo consegnano con un largo sorriso la “New Moon Volterra map”, rigorosamente in doppia lingua vista l’affluenza dei turisti statunitensi, dove sono segnati porta San Francesco (“Alice entra in città”), piazza dei Priori (“Hai due minuti, corri, Bella, corri!”), vicolo Mazzoni (“Bella ritrova Edward nel vicolo”), Palazzo Viti (“L’uscita fra le vie”) e porta all’Arco (“Sotto l’arco di pietra scura”). Imperdibile la camminata agli ipogei etruschi, le case dei defunti, umide tombe sotterranee popolate da pipistrelli, considerate il punto di partenza del viaggio che i defunti 3.000 anni fa compivano verso la vita ultraterrena scortati dagli spiriti infernali. (m.c.)

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LONDRA, NEI LUOGHI DELL’AMORE REGALE In tour nei luoghi dell’amore tra William e Kate in attesa del matrimonio reale tra il principe del Galles e la signorina Middleton. Bastano 18,50 euro e un clic per la prenotazione su www.visitbritainshop.com, per una passeggiata a tema “royal wedding”. Tra le tappe c’è Garrard, il gioielliere reale dal 1843 dove il principe Carlo comprò l’anello di fidanzamento di Diana che adesso è al dito di Kate; Jigsaw Clothing Store, il negozio dove la futura moglie del principe William ha lavorato; John Lobb Bootmakers dove vengono realizzate a mano le scarpe dei reali; il St. James’s Palace, l’antico palazzo di Londra che comprende la York House; Buckingham Palace, la resiSTRAORDINARIA APERTURA denza reale dal 1836, per finire DI PALAZZO FARNESE a Westminster Fino al 27 aprile è aperto al pubblico, su Abbey dove prenotazione, Palazzo Farnese. L’occasioverrà celebrato ne è l’esposizione “Palazzo Farnèse - Dalil matrimonio. le collezioni rinascimentali ad Ambascia(m.c.) ta di Francia”. Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete, arazzi e ceramiche faranno rivivere cinque secoli dell’affascinante storia del Palazzo: dai fasti cinquecenteschi della famiglia Farnese, al periodo moderno, fino agli ultimi 135 anni del Palazzo come sede dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Ecole française de Rome. (m.c.)

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happyhour TREWQQEWTQE LIBRI VIENI VIA CON SAVIANO

VIENI VIA CON ME di Roberto Saviano La Feltrinelli pp 144 Euro 13

Da pochi giorni in libreria “Vieni via con meâ€? (Feltrinelli), ultimo libro di Roberto Saviano che contiene l’elenco delle cose per cui vale la pena vivere. Si tratta di otto storie raccontate e tratte dai monologhi che lo scrittore ha letto durante la trasmissione con Fabio Fazio. Al libro è dedicato il sito www.vieniviaconme.feltrinelli.it dove vengono comunicati gli incontri “a sorpresaâ€? dello scrittore in tutte le librerie di Italia.

IN COPPIA CI SI SALVA

dal 9 al 17 aprile in tutta italia NESSUNO SI SALVA DA SOLO di Margareth Mazzantini Mondadori pp 192 Euro 19

LA CULTURA APRE LE PORTE ta ormai diventando uno degli eventi culturali piu’ attesi dell’anno: la XIII Settimana della Cultura. Dal 9 al 17 aprile il ministero per i Beni e le Attività culturali apre gratuitamente, per nove giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi e biblioteche con dei grandi eventi diffusi su tutto il territorio. Appuntamenti per tutti i gusti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti che renderanno ancora piÚ speciale l’esperienza di tutti i visitatori. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi alla piÚ grande ricchezza del nostro Paese: il nostro patrimonio artistico e culturale. Quest’anno partecipano alla Settimana della Cultura il Fai (Fondo ambiente italiano) che in Sicilia offre l’ingresso gratuito mercoledÏ 13 aprile al Giardino della Kolymberta di Agrigento (nella foto). Nuova adesione anche da Legambiente che ha presentato due eventi in Sardegna. Gli appuntamenti, in tutta Italia, sono piÚ di 2.900. Per tutte le informazioni www.beniculturali.it.

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CD/DVD VASCO... Ăˆ ANCORA QUA

EH GIĂ€ di Vasco Rossi Emi

multimedia TV

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SULLA RAI, IN ONDA L’ITALIA UNITA Le celebrazioni per i 150 anni dell’UnitĂ nazionale sbarcano in tv. Palinstesti speciali, infatti, dal 16 al 18 marzo, sulle tre reti Rai per festeggiare l’anniversario con approfondimenti, concerti e talk. Uno su tutti, il programma che mercoledĂŹ sera, 16 marzo Pippo Baudo condurrĂ insieme con Bruno Vespa per raccontare l’Italia, com’era e com’è.

Dopo il premio Strega e Grinzane “Non ti muovereâ€? e il Campiello “Venuto al mondoâ€?, Margaret Mazzantini torna in libreria con “Nessuno si salva da soloâ€? (Mondadori). Un romanzo che è l’autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianitĂ avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi.

AAA CERCASI, CARMEN SI FA IN QUATTRO Il brano era stato scritto ai tempi di Noemi e lo scandalo di “papiâ€? ma il video, uscito il 3 marzo, in tempi di “bunga bungaâ€? non poteva essere piĂš contemporaneo. “AAA cercasiâ€? è il singolo di Carmen Consoli, tratto dalla raccolta Per niente stanca. Nel video la cantantessa indossa le vesti di quattro donne: un modo ironico per rappresentare la realtĂ mediatica che ci circonda ma che ÂŤnon dovrebbe rappresentarciÂť.

“Io sono ancora quaâ€? con questo minacciapromessa del singolo “Eh giĂ â€? Vasco Rossi ha preparato l’uscita del nuovo album (prevista per il 29 marzo). L’ep conterrĂ dodici brani inediti dei quali il rocker di Zocca ha rivelato alcune frasi su Facebook e su vascorossi.net. E intanto sono giĂ partite le prevendite del tour Kom 011 che partirĂ l’11 giugno dal Jamming Festival di Venezia e che sarĂ il 26 giugno allo Stadio San Filippo di Messina.

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BACI MAI DATI DALLA TORRE “I baci mai datiâ€?, film interamente girato a Librino dalla regista Roberta Torre arriva in sala il 29 aprile, dopo il Festival del cinema di Venezia 2010 e il premio Brian. Gli interpreti sono Beppe Fiorello, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo e Piera Degli Esposti, Pino Micol e la protagonista, alla prima esperienza, Carla Marchese. Prodotto da Nuvola Film e Rosetta Filmcon e distribuito e Videa Cde, il film ha vinto a Venezia la quinta edizione del premio Brian, assegnato al film piĂš laico in mostra.

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LET’S GO! LA MENNULARA AL TEATRO Dal romanzo al palcoscenico. “La mennulara” di Simonetta Agnello Hornby arriva in teatro (il debutto sarà il 29 aprile) in un produzione del Teatro Stabile di Catania, che propone la versione curata a quattro mani dall’autrice e da Gaetano Savatteri. La regia è di Walter Pagliaro, protagonisti Guia Jelo e Pippo Pattavina. Una storia originale in cui al mistero sulla vita della protagonista si aggiunge quella della Sicilia Anni 60.

ENRICO RUGGERI INCONTRA I LETTORI

I GIOCHI D’OMBRE DEI PILOBOLUS anza, circo, concerto e gioco d’ombre. Tutto in quella terra, tra realtà e fantasia, che è Shadowland, lo spettacolo dei Pilobolus. Lo show della compagnia di danza del Connecticut sarà al Teatro Metropolitan di Catania il 26 aprile. Sul palco ci saranno vari schermi mobili, da cui emergeranno immagini proiettate e coreografie in primo piano. Creato da Robby Barnett, Renée Jaworski, Matt Kent, Itamar Kubovy e Michael Tracy, in collaborazione con Steven Banks e costruito sulle musiche originali di David Poe, è un’esperienza intima, drammatica e comica.

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Martedì 29 marzo, alle 18, alla Feltrinelli di Catania, il cantante e autore Enrico Ruggeri presenta il suo primo romanzo “Che giorno sarà”. È la storia di Francesco Ronchi, un uomo che vivacchia cantando e si destreggia in un sottobosco malsano sognando di diventare famoso. Finché decide che è arrivato il momento di ribellarsi.

ALICE NEL MUSICAL DELLE MERAVIGLIE Per tutti quelli che credono nei sogni, arriva in Sicilia “Alice nel Paese delle Meraviglie - il musical”. Appuntamento al Teatro Metropolitan di Catania (il 23 marzo), poi al Teatro Dante di Palermo il 25 e al Teatro Tenda di Ragusa il 26. Guidato dal regista e coreografo Christian Ginepro, il musical porta in scena le opere di Lewis Carrol puntando sul loro aspetto più onirico e fiabesco. Insomma un vero family show che coinvolge ed emoziona grandi e piccoli.


ESPERANZA DA GRAMMY Il mix tra jazz, folk, world music e classica le è riuscito perfettamente, tanto da farle vincere il Grammy 2011 per la categoria “Best new artist”. Esmeralda Spalding, cantante, bassista, compositrice di Portland è un’artista dai tanti talenti, nel cui sangue scorrono quasi tutte le etnie del mondo (afroamericana, parenti gallesi, ispanici e indiani d’America). La giovane musicista (ha 26 anni) è in tour con il suo album “Chamber music society” e a maggio registrerà il nuovo lavoro “Radio music society”. Esmeralda Spalding, con la sua band, si esibirà il 1° aprile al Metropolitan di Catania per Catania Jazz.

sul palco ELISA SI SDOPPIA TRA ACQUA E FUOCO Sulla scia del successo del suo nuovo progetto discografico “Ivy” - album e dvd su etichetta Sugar - Elisa ha inaugurato due giorni fa a Roma il tour “Ivy I & II”. Per i fan siciliani, l’appuntamento è il 12 e il 13 maggio al Teatro Metropolitan di Catania. Due tappe, come in ogni altra città, perché l’artista di Monfalcone porterà in ogni teatro due show diversi, per scaletta e scenografia. Gli spettacoli giocheranno su due degli elementi primari: acqua e fuoco. Insomma le atmosfere nordiche e sognanti del primo dei due eventi lasceranno il posto a quelle calde e terrene dell’evento successivo. Per chi non li vorrà seguire entrambi, si tratterà di scegliere il proprio elemento.

sa CATANIA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE La città di Catania si mobilita, domenica 13 marzo, per sensibilizzare tutti i cittadini, soprattutto i più giovani, e dire basta alla violenza sulle donne. L’iniziativa, promossa da “Donne in Azione” e che vedrà la partecipazione dell’associazione “Le Liotrine”, vuole anche essere un omaggio alla memoria di tutte le donne e ragazze vittime di violenza sessuale e abusi di ogni genere, con particolare riguardo ai recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolte le giovanissime Yara Gambirasio e Sarah Scazzi. Il corteo partirà domenica da piazza Stesicoro alle ore 18.30 e terminerà in via Dusmet, dove verranno deposti dei simbolici fiori bianchi presso l’altarino di Sant’Agata: «Un dovuto segno di devozione - dicono le organizzatrici della manifestazione - affinché il suo martirio possa essere considerato una speranza per lottare contro i “martìri” dei nostri tempi».

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LOUNGE UN TUFFO NEL TANGO DEGLI ANNI ’30 Un sucesso andato oltre ogni previsione, con 350 partecipanti in abiti Anni ’30, per la milonga “Epoca de Oro”, la serata di tango argentino organizzata dall’associazione Caminito Tango domenica 6 marzo all’Empire di Catania. Una serata che ha rievocato gli anni d’oro del tango argentino, i Trenta e i Quaranta in cui impazzavano molte delle orchestre più famose. Così, cogliendo lo spirito di carnevale, gli instancabili Angelo Grasso ed Elena Alberti hanno tirato fuori dal cappello questa bella festa a tema dal sapore decisamente glamour, anche se d’annata. Risultato, una sorta di set cinematografico, un tuffo in un’altra dimensione, come testimoniano le immagini (un po’ seppiate) che vi proponiamo. A fianco, un quartetto di tanguere doc (foto Massimo Vecchi): Dorine Di Marzo, Valeria Catania, Rossana Curreli, Valentina Milazzo. Al centro, da sinistra a destra (foto Michele Maccarrone), Giorgio Lorefice, Carina Morrudo, Rosa Buscema, Angelo Grasso e Stefania "Tormenta" Panucci (la musicalizadora). In basso (foto Massimo Vecchi), una tanguera russa, ancora Valeria Catania, Laura Di Lorenzo, Michele Maccarrone, Emilia Belfiore, Ester Messina.

LA CENA DELLA FIUMARA Le cene sociali organizzate da Antonio Presti sono un modo per condividere idee, emozioni, incontrarsi con le famiglie e i bambini di Librino, le associazioni, i docenti e i presidi coinvolti nel progetto Terzocchio Meridiani di Luce - Museo Internazionale dell’Immagine. Il fotoreporter Reza Deghati insieme a 8 fotografi scelti dalla Fondazione condurrà fino a ottobre un laboratorio sperimentale di fotografia e delle tecnologie contemporanee, un workshop di formazione che coinvolge 100 ragazzi delle scuole. Una settimana al mese i ragazzi incontreranno il fotoreporter iraniano dal quale impareranno tecniche e regole per un buon uso della macchina fotografica, coinvolgendo le loro famiglie, il territorio, la scuola. Nelle foto scattate durante la cena del 4 marzo, nella foto in alto, da sinistra, Gianfranco Molino e Antonio Presti, rispettivamente vicepresidente e presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, Reza Deghati, Cristina Bertelli, responsabile culturale del progetto, Marco Pinna, photo editor del National Geographic e Beatrice Roux assistente di Reza. Nella foto al centro, il gruppo di lavoro con i fotografi che partecipano al progetto: Luca Guarneri, Claudio Floresta, Rosario Scalia, Salvatore Zerbo, Emanuele Lo Cascio, Fabrizio Frixa, Santo Mangiameli, Francesco Butera, Giuseppe Marano, Marine Castaing, Maria Pia Ballarino e Monica Laurentini. In basso, l’attore Elio Sofia con la fotografa Marine Castaing, il musicista Carmelo Sfogliano e il conduttore radiofonico Ottavio D’Urso.

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MARZO/APRILE GRANDI MANOVRE STELLARI. URANO DOPO QUASI SETTE ANNI E MEZZO LASCIA IL SEGNO DEI PESCI. PER LE SENSUALI DONNE DEL TORO L’AMORE CON LA “A” MAIUSCOLA GIUNGERÀ INASPETTATO

l’oroscopo di lucia arena

b toro Il momento non è da sottovalutare. Ci sarà da rimboccarsi le maniche e buttarsi a capofitto in mille faccende. Il settore pratico sarà ben voluto da una tendenza stellare promettente. La professione godrà finalmente di questi transiti fortuiti e l’energia vitale che sentirete di avere spingerà ad osare oltre misura. Tutto è concesso da parte di questi strepitosi astri e il plenilunio di marzo darà l’opportunità di chiudere definitivamente con un trascorso difficile e tortuoso che ha lasciato anche qualche ferita. Venere e Marte in arrivo lanciano una profezia: amore.

c gemelli Non sarà l’età anagrafica a determinare gli effetti degli eccellenti transiti stellari che arriveranno impetuosi. Le stelle vi prediligono e non si limiteranno solo al campo lavorativo. Molte del segno sono super impegnate in carriera pronte a stravolgere vecchi schemi professionali dei quali non sentono più gli stimoli. Invogliate dal cielo, state procedendo verso obiettivi notevoli, ma un “incidente di percorso” di colore rosa metterà un freno; il cuore prenderà il sopravvento e le novità arriveranno proprio da lì.

d cancro Poteva andare peggio: fortunatamente l’opposizione di Venere comincia a essere un ricordo sbiadito. Le relazioni nell’ultimo periodo sembravano seguire un senso opposto alle vostre intenzioni… fortunatamente, il cielo su di voi si quieta, promettendo tutto quello che è mancato: la serenità sarà il primo dono che riceverete. I sentimenti saranno dolci, le travolgenti passioni lasciano il posto a un equilibrio di coppia tanto atteso.

IL SEGNO FAVORITO

ariete e montagne russe sembrano essere passeggiate romantiche al chiaro di luna rispetto al periodo che state per attraversare… la sfera sentimentale sarà quella più interessata a questo turbinio stellare: fra il transito di Urano e Marte in arrivo, se non ci fosse la buona parola di Giove a placare gli incontrollabili istinti sarebbe tutto più difficile. Molte del segno, sopravvissute a un amore stressante e complesso, vorranno rimettersi in gioco. Soprattutto grazie a una luna nuova di inizio aprile, saranno favorite nei nuovi incontri seri e duraturi. Colpi di fulmine in arrivo.

L

lasciarsi andare in storielle occasionali nate durante uno spostamento o un viaggio di lavoro… Venere si oppone e sembra indurvi a qualche errore di “disattenzione”. Se avete voglia di concedervi una scappatella, evitate le ultime settimane di marzo e riflettete prima di mettervi nei guai. La primavera vi rivedrà innamorati del partner di sempre, meditate!

f vergine La primavera sembra essere un toccasana per chi come voi non aspetta altro che cominciare una dieta, le prime cure estetiche, un cambio look o una, anche se prematura, soddisfacente prova costume. Tutto ciò sarà favorito dalle stelle se inizierete con buona volontà e impegno. Cercate di delegare di più a chi vi sta accanto, rischiate di non portare a buon fine gli obiettivi personali prefissati. Stress e nervosismo in agguato. Le nuove relazioni sentimentali saranno travolgenti e piene di passione, meno promettenti quelle che, seppur consolidate, non danno più stimoli.

e leone

g bilancia

Attente, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine! Cercate di rigare dritte, consiglio valido soprattutto per chi ha una relazione ben consolidata. Non è il momento di

Le stelle invitano alla massima cautela. Troppi pianeti dissonanti, opposizioni che sembrano non darvi tregua, un incalzare di transiti che invitato alla riflessione so-

prendere necessitano di un vostro intervento. Non rinviate a data da destinarsi. La serenità economica porterà a un passo importante nel settore sentimentale.

l capricorno SARAH JESSICA PARKER (25/3/1965) Per Sex and the City 2 ha appena vinto il Razzie, l’anti-Oscar

prattutto nelle relazioni interpersonali e nei legami ufficiali. Approfittatene a fine aprile per schiarirvi le idee. Pianificate per bene quali sono i settori che meritano attenzione e aggiustate il tiro. Dal 22 aprile al 28 maggio il periodo è favorevole per rimettersi in piedi; dopo, tutto potrebbe diventare più tortuoso e difficile.

h s corpione Non ci sono parole che possano trasmettervi il senso di quello che le stelle hanno in programma per voi nel settore sentimentale… “Chi vivrà vedrà” dice una vecchia e sempre valida massima. Ma occorrerà decidere nell’immediatezza degli eventi e fare scelte importanti senza indugiare. Evitate, almeno questa volta, di portare alle lunghe situazioni che non aspettano altro che un vostro cenno. Entrate di denaro in arrivo.

i sagittario Un vento dall’Africa sembra avvolgervi l’anima e viaggiate dritti verso il podio stellare del 2011. È arrivato il momento tanto atteso: Urano in Ariete dà ancora più forza, energia, coraggio e scatto che impiegherete in maniera eccellente nel settore professionale. Occorrerà durante il mese di aprile essere più partecipative nella sfera familiare, una serie di decisioni da

Riposatevi, andate a letto presto e concedetevi qualche ora di sonno in più del solito. Nell’ultimo periodo avete fatto scelte grandiose e impiegato tanta energia; adesso, però, gli effetti cominciano a farsi sentire in termini di stress fisico e mentale. Fino a questo momento Venere ha dato un grande aiuto, ma tra poco vi saluterà. Occorre essere sin da subito previdenti e dosare bene le forze. In amore grandi cambiamenti voluti e sofferti. Un incontro vi destabilizzerà.

m acquario È arrivato il momento di salutare Nettuno che lascia il segno per poi ritornare fra qualche mese e poter definitivamente approfondire quelle idee sulle quali si deciderà gran parte del vostro futuro. Dopo aver portato a compimento progetti di vita seri e duraturi, l’astro del sogno e dell’inconscio si dirigerà definitivamente nei Pesci, da dove è venuto. Si chiude un ciclo e a voi cambia la vita. Saturno in ottimo aspetto porta concretezza nei legami affettivi e l’equilibrio di coppia non sarà più un’utopia. Impegno e risolutezza, insieme alle vostre idee eccentriche e geniali, porteranno successi strepitosi sul lavoro.

n

pesci

Non saranno mesi che passeranno inosservati quelli che stanno per arrivare. Oltre a essere finalmente libere da Urano, è arrivato il momento di godersi con grande tranquillità gli effetti propositivi che questo sfrecciante astro ha apportato alla vostra esistenza. All’inizio del suo transito, quasi sette anni e mezzo fa, tutto sembrava difficile; adesso potete brindare a nuove e promettenti basi che riguarderanno i settori più importanti. Amore, lavoro e successo daranno un susseguirsi di soddisfazioni preannunciate. Per un incremento delle finanze aspettate pazientemente la fine di maggio. SICILIA INROSA

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