3 minute read
RISTORANTE
from Baldi_luglio2021
Autrice: Marina Caccialanza
Alpenrose’s Dining & Living
Nella natura della Valle d’Isarco, ospitalità evoluta e buona cucina trasformano una vacanza in prezioso benessere
A pochi chilometri da Bressanone, nel cuore dell’Alto Adige, dove le tradizioni sudtirolesi e il panorama delle montagne circondano il viaggiatore e lo avvolgono nella coltre rassicurante di una vacanza lenta e rilassante, oggi c’è un luogo che riunisce storia e modernità, accoglienza dal sapore familiare e comfort perché, qui, hanno saputo cogliere il cambiamento e trasformarlo in quotidianità. Jürgen Baldauf ci spiega i risvolti di questa importante intuizione: “Eravamo il classico, piccolo, albergo di montagna, con poche stanze e una gestione familiare convenzionale; un 3 stelle carino, come ce ne sono tanti anche se per molto tempo la mia famiglia ha saputo gestirlo con efficienza e profitto. Da qualche anno questa formula non ha più appeal per il cliente. La concorrenza degli alberghi a 4 o 5 stelle, con molti servizi a
disposizione, un’offerta articolata tutto l’anno e, anche a livello economico, più vantaggiosa, ha diminuito le nostre potenzialità. Insomma, il piccolo hotel senza futuro era destinato a morire. Bisognava fare una scelta. Da oltre 15 anni mi occupo della cucina e della gestione ma nel 2018 ho definitivamente raccolto il testimone da mio padre e ho deciso di rivoluzionare il format. Abbiamo trasformato le camere in piccoli appartamenti, di tre tipologie, dal monolocale per due alla suite per 4/6 persone, dotati di ogni comfort compresa una piccola cucina, e abbiamo potenziato l’offerta del ristorante che può operare in autonomia o in abbinamento all’ospite”. L’Albergo Alpenrose è diventato un moderno residence, accogliente e funzionale. Non significa rinnegare le proprie origini però, ci tiene a precisare Jürgen Baldauf: “La ristrutturazione è stata l’occasione per valorizzare ciò che abbiamo da offrire al nostro ospite: il fascino della montagna, la
cultura altoatesina, le tradizioni gastronomiche e l’ospitalità semplice e genuina della nostra gente,
in piena libertà. Tutto questo, è proposto in chiave funzionale e pratica, adatta a tutti, dalla coppia alla famiglia al gruppo di amici in vacanza. Possono fare escursioni durante il giorno e tornare in un ambiente accogliente la sera, possono cenare nel nostro ristorante oppure possono cucinare in appartamento; molti scelgono la soluzione take away: noi cuciniamo i piatti del nostro menù e loro li portano in appartamento per cenare in relax”. La cucina dell’Alpenrose è a disposizione in molti modi, infatti, a partire dalla colazione da consumare in sala oppure in pratichi cestini da asporto: “Il ristoran-
te – racconta Jürgen – è il nostro fiore all’occhiello,
e vi dedichiamo energie e tempo: è molto apprezzato dagli ospiti e anche dalla gente del posto. La formula prevede una ricca carta di vivande ispirate alle tradizioni culinarie, perché il turista le cerca, e sarebbe peccato non poterle condividere, ma è anche aperta a una gastronomia internazionale che aspira a innovare e coinvolgere tutti e dispone di una carta dei vini locali interessante. Non sarebbe pensabile rinunciare a un piatto di canederli, alla grigliata di carni – immancabile in terrazza ogni martedì d’estate - o ai ravioli ripieni di cervo: rivivere la tradizione è fondamentale. Accanto a queste icone, però, non manca quel tocco di modernità che Jürgen Baldauf, chef di ampie vedute, esprime con razionalità e moderazione. “Il metodo take away è molto apprezzato anche dai nostri compaesani: negli ultimi mesi, col ristorante chiuso per le tristemente note ragioni sanitarie, l’alternativa sarebbe stata quella di restare con le mani in mano: impossibile! Noi siamo grandi lavoratori. Allora ho pensato di studiare una formula che potesse accontentare i clienti e tenere la cucina in funzione: un menù take away con pochi piatti elaborati per essere rigenerati a casa, in modo da consumarli ben caldi. Un esempio che è andato a ruba, i miei ravioli di patate ripieni con aglio ursino e asparagi di Terlano, abbattuti e pronti da rigenerare”. Non mancano le iniziative originali, per coinvolgere la gente, per farsi conoscere e ampliare il cerchio della clientela; Jürgen confessa una sua passione che è diventata attrattiva: “Sono un collezionista di whisky Jack Daniels oltre che un motociclista entusiasta”. Allora, perché non unire a queste passioni l’attività? “Ho più di 250 bottiglie di whisky e ne ho appena
comprata una botte nel Tennessee. Voglio organiz-
zare delle degustazioni abbinate a piatti del menù. Per esempio, ho appena creato una mousse di cioccolato fondente al Jack Daniels. Presto, ci sarà una serata con quanta gente possibile, birra, whiskey, buon cibo e tanta allegria. L’estate arriva, l’Alpenrose si prepara”.
Jürgen Baldauf