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EDITORIALE
from BluBai_Novembre21
Cambiare il pensiero
Rallenta la GDO e torna il food service. Le persone hanno letteralmente invaso i ristoranti nel corso degli ultimi mesi. Complici la voglia immensa di tornare alla vita sociale; il risparmio durante la pandemia che ha consentito di fare qualche spesa in più. Ora arriva l’autunno che porterà rincari pesantissimi nei costi di una casa con luce e gas che aumenteranno a dismisura; gli stipendi che non si spostano; una naturale leggera depressione stagionale che non porta certo l’entusiasmo dei mesi estivi; gli spazi dove stare in compagnia che da aperti si fanno chiusi. Cambierà il rapporto con la ristorazione e il mangiare fuori casa? Probabilmente si, ma il mangiare fuori casa è ormai diventato uno stile di vita e non più una moda. Questo fattore necessita di una presa di coscienza diversa da parte di tutti i protagonisti della filiera. Per noi distributori significa proporre prodotti che abbiano un elevato livello di servizio, con una qualità sempre maggiore e un prezzo che rispetti queste caratteristiche. Per l’industria alimentare fare ricerca, seria, sulle nuove tendenze del cibo tenendo sempre in primo piano il concetto della sostenibilità: un concetto forse abusato ma che va affrontato con molta lungimiranza e serietà. In questo numero della rivista lo affrontiamo evidenziando come anche le banche lo stiano inserendo nei loro rating di valutazione aziendale e quanto le giovani generazioni in cerca di lavoro siano orientate verso le aziende sostenibili. Per i ristoratori è cambiato il modo di svolgere la loro professione; le persone hanno una vasta possibilità di scelta che attuano in base alle proprie disponibilità economiche e all’importanza, più o meno grande, che assegnano al cibo nella loro esistenza. Tralasciando categorie come gli all you can eat, andare
a mangiare fuori, che si tratti di un ristorante, una trattoria o una pizzeria, significa sempre più ricer-
care benessere; questo è l’elemento che sta rendendo diverso, rispetto a prima della pandemia, fare la scelta di un locale. Benessere significa godere di buon cibo di cui si vuol sapere tutto o quasi e non sono ammesse frottole o leggende. Oggi c’è cultura di prodotto, le persone hanno imparato quanto costano le materie prime, complice il fatto che per mesi hanno fatto la spesa per la casa e anche le aziende che prima servivano il food service hanno inserito i loro prodotti in GDO. Benessere significa anche un ambiente bello, insonorizzato al giusto, con le luci che non invadono, una musica leggerissima, dove restare anche a lungo, facendo di quel luogo il posto dove trascorrere l’intera serata senza sostituirlo, a un certo punto, con il cinema, il teatro o la discoteca. Bravissimi quei ristoratori che, in epoca di lockdown, hanno investito sul rinnovo dei propri locali. È stato impegnativo ma hanno fatto la scelta giusta e vincente. Infine benessere significa farlo iniziare dalle persone che nella ristorazione lavorano: è venuto il tempo di stipendi adeguati, ritmi e ambienti non più da caserma, turni di riposo che abbiano un senso a cominciare da quello dei titolari. Non pensate di essere indispensabili su ogni cosa, imparate finalmente a delegare, riposatevi, pensate al vostro di tempo. Ne trarrà beneficio tutta l’organizzazione del lavoro. Credeteci!