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EDITORIALE
from FASSA_Dic2022
Benhur Tondini presidente sala&cucina
Un Natale libero
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Questo è il primo Natale libero, dopo gli anni della pandemia. Sarà sicuramente un giorno di serenità, di gioia, dove le persone, per 24 ore, non penseranno a nulla. I ristoranti torneranno a vivere una dimensione che mancava da troppo tempo: i tavoli saranno pieni, alcuni continueranno a tenere chiuso per passarlo con le loro famiglie. Un rito uguale a sé stesso ma sempre bello! Ci saranno, nel mondo, situazioni drammatiche, persone che soffrono per guerre e violenze, altre che lo trascorreranno al freddo, anche questa è una realtà sempre uguale a sé stessa ma il Natale serve anche a questo. A far riflettere un po’ di più tutte le persone di buona volontà, a fargli prendere decisioni più giuste. Perché scrivo questo in una rivista che si occupa di cibo, di ristorazione, e quindi dovrebbe essere più leggera possibile? Perché oggi il cibo è in testa a tutte le conversazioni delle persone, a volte non ce ne rendiamo conto ma è così, parliamo di cibo anche quando lo mangiamo. Ma è giunto il momento di affrontare questo argomento con la consapevolezza di come il cibo può migliorare il mondo in cui viviamo.
Un mese fa il pianeta ha raggiunto 8 miliardi di
abitanti, con disparità che richiamano alla memoria periodi storici lontanissimi dall’era contemporanea; esistono ancora retaggi come la discriminazione razziale, la schiavitù di molte persone, una forma di schiavitù che si basa non più sulle tratte dall’Africa al resto del mondo ma sulla povertà, in aumento. Produciamo cibo per 12 miliardi di persone ma ne gettiamo via un terzo con lo spreco, nei campi e nelle pattumiere di mezzo mondo, mentre ci sono ancora più di 800 milioni di persone che soffrono la fame. È necessario interrompere questa assurda catena, è indispensabile porre rimedio a queste differenze e, grazie all’intelligenza di molti, questo è possibile. Adottiamo un rapporto diverso con il cibo, consideriamolo un bene, non una commodity facile da avere. Consideriamolo prezioso, paghiamolo il giusto affinché tutti quelli che lavorano con il cibo e grazie al cibo ricevano il giusto compenso. Consumiamolo in modo saggio, come un benessere per il nostro corpo e la nostra mente affinché non incida sui costi sanitari della società e sulla salute delle persone. Sono piccole cose, piccoli gesti che, a ricaduta, possono portare il bene nel mondo. In questa parte del pianeta in cui ci troviamo, per fortuna, a vivere con poco possiamo fare molto per l’intera umanità. Facciamolo,
usiamo il Natale che verrà per cambiare qualcosa, dentro ad ognuno di noi, per diventare migliori
verso gli altri. Utilizziamo il Natale e gli ultimi giorni di questo 2022, di questo strano anno che ci ha portato altri problemi oltre alla pandemia, per ripensare alle nostre aziende, a migliorarle sempre di più per il ruolo importante che hanno nella divulgazione del cibo. Aziende di distribuzione che hanno sofferto moltissimo negli anni scorsi, senza nessuna garanzia pubblica, ma che sono riuscite a resistere. Aziende che con il cibo lavorano e danno lavoro ad una ristorazione che dovrà diventare, ogni giorno di più, bella, sana, gustosa e sensibile alla cultura del cibo. Buon Natale a tutti!