4 minute read

PRODUZIONE

Next Article
PIZZERIE

PIZZERIE

Autrice: Giulia Zampieri

Api e miele

La storia di CONAPI nel magico e silenzioso mondo delle api

Si parla troppo poco di apicoltura in Italia. Eppure nel nostro Paese è un comparto sviluppato, uno dei più avanzati e conosciuti al mondo. Biodiversità, etica di produzione, tecnologia produttiva, diversifi cazione: fi nora abbiamo potuto contare su questo e su molto altro per distinguerci, ma si deve lavorare ancora molto per tutelare e accrescere un mondo che, per importanza, va ben oltre il business economico. Fare miele - e farlo bene - giova al pianeta.

L’importanza nell’ecosistema

Partiamo dalle api, attrici protagoniste di questo particolarissimo comparto. “Se non ci fossero le api ci rimarrebbero quattro anni di vita” aff ermava Albert Einstein. Il ruolo delle api nell’ecosistema è, infatti, fondamentale: sono responsabili della riproduzione di moltissime colture e con la loro nobile attività consentono il mantenimento dell’equilibrio in natura. Ortaggi, verdure, ma anche caff è e molti altri prodotti, pure sottoprodotti, non esisterebbero se alle origini non vi fosse il loro zampino. Negli ultimi anni le api non hanno avuto vita facile; il cambiamento climatico, e le estati torride che ne conseguono, sono tra i principali fattori che minano la loro presenza nel pianeta. In molti non hanno colto - per scarsa informazione - che se non ci fossero gli apicoltori l’intera popolazione di api sarebbe più a rischio di quanto già non sia. Queste fi gure proteggono le api, tutelandole anche in momenti in cui trovare fonti nettarifere risulta più diffi cile. Bisogna sfatare, inoltre, un luogo comune: l’apicoltore che lavora in modo corretto non sottrae miele all’alimentazione dell’alveare, ma ne recupera l’eccedenza.

Conapi

Uno dei nomi di riferimento per l’apicoltura in Italia è CONAPI, cooperativa nata nel 1979, oggi composta da oltre 330 soci che rappresentano oltre 600 apicoltori. Di questa complessa ma straordinaria realtà ci ha trasferito una bella presentazione Laura Betti, brand manager per Mielizia, lo storico brand utilizzato da CONAPI sin dagli albori. “Conapi nasce nel 1979. La cooperativa è cresciuta molto nel corso degli anni e oggi contiamo oltre trecento as-

sociati, ma dati alla mano sono molti di più gli apicoltori coinvolti visto che in alcuni casi il socio è un’entità cooperativa o un’associazione. Contiamo oltre 110.000 alveari in tutto il Paese, alcuni anche all’estero, in Ungheria e Spagna. Dunque, vi starete chiedendo di quante api stiamo parlando? Conapi si prende cura sommariamente di oltre cinque miliardi di api. Oltre alla qualità del miele - continua Laura - i consociati di Conapi perseguono buone pratiche di apicoltura e una sana gestione dell’attività. Sono due requisiti indispensabili per aderire al gruppo, così come è richiesta la voglia e la determinazione di farne parte. Più della metà dei soci ha la certifi cazione biologica che attesta il metodo di produzione conforme alla normativa del biologico. Il consorzio ha avuto un ruolo determinante anche in questo: Conapi paga per la certifi cazione biologica e monitora tutta la documentazione dei suoi associati affi nché proseguano nella medesima direzione”.

Il miele nell’alimentazione e nell’applicazione in cucina

Ora parliamo di miele. Perché se è tanto importante l’operato delle api, è altrettanto prezioso il miele come alimento per l’uomo. Le componenti fondamentali del miele sono gli zuccheri: glucosio e fruttosio, presenti in proporzioni diverse a seconda della tipologia del miele. Importante ricordarsi anzitutto proprio questo: esistono tantissime tipologie di miele e ognuna ha proprie peculiarità organolettiche e nutritive. Si tratta di un dolcifi cante naturale, il più nobile e salubre. Ha un potere dolcifi cante superiore allo zucchero ma, in proporzione, apporta meno calorie. Se non viene pastorizzato, quindi se non subisce un forte trattamento termico, il miele presenta forti diff erenze cromatiche, di aroma e sapore, a seconda delle tipologie. La sua composizione è invidiabile: contiene sali minerali, enzimi, polifenoli, tutti microelementi utili per una dieta equilibrata. Una carta d’identità speciale, insomma, per un ingrediente che riesce a trovare una collocazione versatile nella cucina contemporanea, sempre più attenta alla salute e al benessere dei suoi interlocutori. Se per anni il miele è stato essenzialmente impiegato per dolcifi care le bevande o come rimedio contro i malanni di stagione ora gode di ben altro appeal: viene utilizzato in pasticceria (specie nei lievitati come attivatore della lievitazione o per i ripieni), ma anche in cucina, in preparazioni salate. Gli chef si sono recentemente avvicinati al miele e pure ad altre risorse provenienti dall’alveare, come il polline, la pappa reale, la propoli, la cera d’api, dando il là ad abbinamenti originali e talvolta evocativi. Un altro spazio di sperimentazione riguarda la mixology; sono tanti i bartender che hanno colto le potenzialità del miele e dei prodotti correlati introducendoli nei loro cocktail e talvolta dedicando loro vere e proprie preparazioni. “Noi di CONAPI-Mielizia – aff erma Laura Betti - lavoriamo per diversifi care la gamma di prodotti e per garantire una consulenza ai professionisti che desiderano sperimentare nuove applicazioni nel food&beverage. Come per tanti altri prodotti di elevato potenziale gastronomico non si può prescindere dalla conoscenza dell’ingrediente, dei suoi pregi e difetti, e di tutti i passaggi della fi liera”.

Diego Pagani

This article is from: