L'arte nell'epoca della simultaneità virtuale

Page 1

Silvia Scuttari

l’arte nell’epoca della simultaneità virtuale



Tesi di laurea Progettazione Artistica per l’Impresa Accademia Albertina di Belle Arti Torino



Silvia Scuttari

L’Arte nell’epoca della simultaneità virtuale

fenomenologia e analisi della distribuzione e comunicazione dell’arte nei social network e nel web


Copyright Š 2014 by Silvia Scuttari. Tutti i diritti riservati. Ăˆ vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la copia fotostatica, non autorizzata.


Ai miei nonni che guardano con fierezza ogni mio risultato



indice

0. introduzione 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5

11 11 12 13 15

1. social media 1.1 1.2 1.3

16 16 17

2. cos ’è un social network 2.1 2.2

18 19

3. i social network 3.1 3.2

20 21


4. caratteristiche 4.1 4.2 social facebook google plus twitter 4.3 social sharing youtube flickr instagram 4.4 blog wordpress tumblr blogger pinterest 4.5 portfolio behance carbonmade dunked deviantart 4.6 job network linkedin academia.edu

23 24 28 31 34 36 37 40 42 44 45 47 49 50 52 54 56

5. pro e contro 5.1 5.2 5.3

58 58 64

6. relazione con il passato 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5

66 67 68 69 70


7. stima del futuro 7.1 7.2 7.3

71 72 74

8. conclusione 8.1 8.2 8.3

76 76 79

9. bibliografia / sitografia ringraziamenti

85 90



0. introduzione 0.1

Internet era già tecnicamente alla portata di tutti (per capacità di banda e costi di accesso) da una decina d’anni, ma solo con l’avvento dei social media si è registrato un incremento esponenziale dell’utenza, in particolare tra le fasce digitalmente non alfabetizzate. Il networking ha trasformato in maniera irreversibile le modalità della comunicazione e si è affermato rapidamente come il miglior mezzo di diffusione di contenuti, segnatamente riferiti all’arte nel caso della mia indagine. I social network site (SNS) dispongono di un enorme potenziale che permette di mostrare, a chiunque disponga di una connessione internet, il proprio prodotto a livello globale, in maniera gratuita e istantanea. La disponibilità immediata e su grande scala rappresenta, oltre che l’inevitabile sviluppo tecnologico, una svolta nella diffusione e nella riproducibilità delle opere d’arte. Ci troviamo quindi di fronte all’epoca della simultaneità virtuale.

0.2

Attraverso l’analisi della distribuzione e della comunicazione dell’arte nei social media si vogliono identificare e descrivere le diverse possibilità di diffusione dei contenuti tramite il web. Nei prossimi capitoli si propone una visione attuale del introduzione | 13


mondo «internettiano», dei suoi meccanismi e dei servizi messi a disposizione dell’utenza. Si intende sottolineare l’importanza e l’influenza di internet e dello sviluppo tecnologico all’interno del meccanismo della divulgazione dell’arte e della comunicazione stessa. Ci si impegna a delineare un paragone tra gli strumenti del passato e quelli attuali per verificarne l’evoluzione e i progressi avvenuti negli ultimi anni. È intenzione di questo studio presentare una panoramica la più completa possibile delle innovazioni virtuali che stanno modificando irreversibilmente il metodo di comunicazione fino ad ora adottato, con una probabile visione del prossimo futuro che vedrà i social media alla base dello scambio di ogni tipo di informazioni. In ultimo, la seguente analisi ha la funzione di fornire alcuni strumenti utili agli artisti non ancora inseriti nella dimensione dei social network, per sfruttare le potenzialità del web. Lo scopo principale di questo studio è di presentare agli artisti e a chiunque voglia rendersi attore della contemporaneità, una chiave di lettura di un mondo sempre più interconnesso per mezzo dei social media.

0.3

In una realtà sempre volta all’innovazione, vittima e artefice di rapidissimi e inarrestabili cambiamenti che vedono sostituire strumenti di fondamentale importanza nel quotidiano, internet e i suoi sviluppi sono all’apice e al tempo stesso alla base di tali mutamenti. Stare al passo delle scoperte tecnologiche non è sempre cosa facile, perciò si tenta di descrivere e analizzare 14 | introduzione


la situazione attuale per servirla a chi anela ad avere una visione contemporanea in evoluzione dal punto di vista comunicativo. Si è voluto esplorare in modo analitico l’interazione tra il mondo dell’arte e le tecnologie e le dinamiche sociali affermatasi attraverso la diffusione dei social media, in quanto pare che questi siano un’innovazione paragonabile alla stampa a caratteri mobili. La portata di questo salto quantistico, benché si cominci a percepirne la grandezza, non è ancora riconosciuta dai più come assolutamente rivoluzionaria. È sembrato necessario e stimolante quindi esplorare questo giovane universo in rapidissima espansione in un periodo in cui solo da poco ha superato la sua fase pioneristica.

0.4

Si è cercato di raccogliere il maggior numero di informazioni nei media sia cartacei che virtuali apprendendo che, data la novità dell’argomento trattato, non vi è che un’esigua e inorganica letteratura e una documentazione quasi esclusivamente tecnica. Pertanto si è proseguito effettuando una forma di catalogazione delle fonti e cercando di definire le linee guida comuni di questa eterogenea bibliografia. Va aggiunta inoltre una pluriennale esperienza personale, prima ancora che da studiosa, da comune utente che, come la maggior parte, ha utilizzato questi nuovi strumenti per uso strettamente personale e ricreativo prima di intravedere possibili consistenti sviluppi professionali e commerciali. Utilizzando un approccio analitico si è iniziato a presentare i social media introduzione | 15


e le loro caratteristiche. Si è definita la funzione di tali servizi e si è tentato di catalogarli secondo le peculiarità di ciascuna tipologia di social network. Definite le categorie primarie in cui suddividere i vari sns, sono stati presentati i principali siti che forniscono un ampio spazio al networking e alla condivisione di contenuti. Per ciascuno è stata effettuata un’indagine volta a esporne le funzionalità e i servizi, supportata da esempi visivi che confermano gli aspetti descritti nell’analisi e mostrano la componente estetica differente per ognuno, altrimenti difficile da riferire. Ottenuta una panoramica generale e sufficientemente dettagliata della situazione e degli strumenti attualmente presenti nel web, si è potuto discutere della fenomenologia della distribuzione e comunicazione dell’arte attraverso i social media, esaminando gli aspetti positivi e negativi delle funzionalità acquisite grazie all’innovazione tecnologica. Raggiunta una visione d’insieme abbastanza ampia da percepirne la quasi totalità delle sfaccettature, è stato possibile analizzare l’argomento nel suo complesso contestualizzandolo rispetto agli strumenti del passato e ipotizzando i possibili risvolti futuri. Per concludere sono state isolate e descritte le principali motivazioni per le quali un artista necessita di sfruttare i servizi e le funzioni messe a disposizione dai social media. Infine si è proposta una linea guida da seguire per iniziare a immergersi nel mondo virtuale sfruttando al meglio le opportunità che offre, evitando di sprecare tempo ed energie preziose, ma soprattutto riuscendo ad organizzare e gestire al meglio il proprio lavoro e la diffusione dell’arte attraverso i social network. 16 | introduzione


0.5

Per l’estrema attualità dell’argomento trattato e per la grande varietà delle fonti e dei materiali che sono stati presi in esame per la stesura del testo, si può considerare quest’ultimo come una sorta di manuale di primo utilizzo. Offre inoltre anche diversi approfondimenti specifici, per chiunque voglia avere un punto di vista complessivo su di una realtà di cui si percepisce l’importanza, ma che può risultare non così immediata per un neofita. In ultimo si è tenuto come punto focale di quest’ampia panoramica l’interazione tra le nuove tecnologie e gli artisti che ne fanno già uso, o che intendono servirsene. L’abbondante selezione di immagini tratte dalle interfacce dei social network presi in esame garantisce una rapida comprensione degli strumenti e delle dinamiche scritte nel testo e fornisce un aiuto prezioso a chi voglia esplorare nelle più specifiche funzioni l’universo dei social media in continua espansione.

introduzione | 17


1. social media 1.1

Con social media (media sociali) si intendono tecnologie e pratiche online che le persone adottano (nel momento in cui entrano a far parte del sistema virtuale di internet utilizzandone gli strumenti, esse vengono identificate come utenti – nelle pagine seguenti talvolta espressi con l’equivalente inglese users) per condividere immagini, video, audio e contenuti testuali attraverso delle reti sociali, i social network. I professori Andreas Kaplan e Michael Haenlein hanno definito i media sociali come: 1 Nell’originale inglese: “a group of Internetbased applications that build on the ideological and technological foundations of Web 2.0, and that allow the creation and exchange of user_ generated content” Kaplan Andreas M. e Haenlein Michael in Users of The World, Unite! The Challenges and Opportunities of Social Media, Business Horizons, Vol. 53, Issue 1, p. 59-68.

18 | social media

«un gruppo di applicazioni internet basate sui presupposti ideologici e tecnologici del Web 2.0, che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti».1

1.2

I social media hanno radicalmente modificato la maniera di apprendimento delle notizie, di lettura e condivisione delle informazioni e dei contenuti, dando luogo a una democratizzazione dell’informazione. Sono l’anello di congiunzione tra sociologia e tecnologia, sono diventati popolari per la peculiarità di poter stabilire relazioni di tipo personale o lavorativo tra utenti che non per forza si conoscono nella vita reale. I social media hanno portato, o meglio stanno


portando le relazioni sociali ad un livello nuovo (siamo ancora nella fase iniziale di tale processo, i cui sviluppi futuri non possono essere previsti con certezza data la velocità e la portata della loro diffusione), più rapido e più esteso rispetto a quello cui siamo stati abituati fino ad ora.

1.3

Ci troviamo davanti ad un’innovazione che sta modificando la comunicazione in maniera irreversibile. Come hanno fatto la radio, il telefono e la televisione nel passato, i social media (essendo connessi ai cellulari attraverso le applicazioni di riferimento, hanno esteso l’utilizzo di internet ad un bacino di utenza mai registrato prima) sono una svolta nell’ambito della comunicazione sociale, con evidenti rischi sia sociali che etici al di là dell’indubbia loro versalità e fecondità. Dal momento che sono liberi e gratuiti infatti spesso si ha a che fare con esempi di abuso della comunicazione. Si diffondono contenuti di qualsiasi tipo: politici, religiosi, commerciali leciti e illeciti, filosofici o semplici chiacchiere e pettegolezzi. Insomma tutto ciò che viene reso pubblico attraverso i social media è «comunicazione».

social media | 19


2. cos’è un social network 2.1

I social network (reti sociali) sono dei servizi online sviluppati a metà degli anni duemila che permettono agli utenti di creare e gestire i propri rapporti sociali attraverso internet. La gratuità dei servizi ha consentito in pochi anni a questi ultimi di ottenere una diffusione esponenziale, ed è stata la causa di un vero e proprio utilizzo globale di internet, coinvolgendo anche persone più adulte che, digiune di questo tipo di tecnologia, non ne avevano dimestichezza. Tale diffusione ha toccato persino le popolazioni più povere non ancora sfiorate dal vasto mondo «internettiano». L’idea di base è molto semplice: partendo da una piattaforma virtuale standard e uguale per tutti la si personalizza inserendo dati personali, fotografie, video e testi. In alcuni casi è possibile modificare la grafica dell’interfaccia, in altri casi no. Dopo aver creato il proprio profilo si comincia a sfruttare realmente il social network nel suo significato, si crea appunto una rete sociale in cui vengono coinvolti altri users a visualizzare il proprio profilo e a contribuirne lo sviluppo. A differenza delle community online che li hanno preceduti, nei social network l’utente ha interesse a presentarsi con il proprio

20 |cos’è un social network


nome e cognome per essere più facilmente rintracciabile dalle proprie conoscenze e venire quindi aggiunto alla loro rete sociale.

2.2

Oltre a trattarsi di strumenti virtuali che consentono di rimanere in contatto con amici, parenti, colleghi e conoscenti da tutto il mondo, i social network sono diventati un importante trampolino di lancio per il piccolo imprenditore, l’artista, il performer, per chiunque produca qualcosa che vuole mostrare al mondo. Consentono la visibilità immediata e simultanea di un prodotto e una pubblicità gratuita su larga scala, senza precedenti, nonché un feedback immediato del gradimento dei contenuti proposti. Attraverso i social network è possibile entrare in contatto con artisti (e non solo) lontani e sconosciuti, che non fanno parte della cerchia elitaria, le cui opere non si sarebbero mai diffuse senza internet e le sue reti sociali. In aggiunta alla visibilità e alla promozione del prodotto, alcuni social network ne permettono anche la vendita, estendendo così il mercato dell’arte agli artisti e ai privati che senza l’utilizzo di questi mezzi ne sarebbero completamente esclusi. I social network hanno quindi reso possibile per la prima volta nella storia una reale democratizzazione dell’arte.

cos’è un social network | 21


3. i social network 3.1

Alla fine degli anni settanta si ipotizzava già che fosse possibile arrivare a costruire un’ampia interazione sociale attraverso la creazione di reti di connessione tramite i singoli computer collegati elettronicamente. In questa direzione si svilupparono molte iniziative che, prima ancora della nascita del World Wide Web (1992), consentivano agli utenti collegati in rete di interagire attraverso connessioni di comunicazione grazie al computer. Negli anni novanta, con lo sviluppo di internet, nacquero i primi siti web di comunità online (Geocities nel 1994, Tripod nel 1995) con lo scopo di raggruppare gli users interessati ad argomenti comuni, per interagire tra loro attraverso chat o homepage personali. Tale meccanismo precorse il fenomeno del blogging che è tuttora in una fase di forte espansione. Alla fine degli anni novanta si sviluppò un altro modello di social network con lo scopo di condividere opinioni tra consumatori (Epinions nel 1999). Nei primi anni duemila ci fu il vero grande sviluppo dei social network che li avrebbe fatti emergere tra i siti più noti e visitati del web. Innanzitutto vi fu Friendster, nato nel 2002, oggi usato prevalentemente in Asia. Nel 2003 nacque MySpace il primo social network a riscuotere un successo rilevante su ampia scala (nel 2005 ebbe un numero di pagine visitate 22 | i social network


più alto di quello di Google). Il 2004 ha visto l’emergere di Netlog che si diffuse rapidamente e, pur con un’interfaccia approssimativa vista con gli occhi di un utente di oggi, rappresentò il passaggio dalla funzione di divulgazione di contenuti all’autopromozione del profilo personale (furono celebri, e tutt’oggi lo sono tra le community che ancora fanno uso di Netlog, le classifiche in base al numero di «amici» di ciascun user). Al contempo, nell’ambiente dell’università di Harvard, nacque Facebook che si è sviluppato rapidamente in termini di dimensioni, diffusione e numeri, fino a diventare il sito di social network di maggiore successo nel mondo già dal 2008. Nello stesso anno anche Twitter (nato nel 2006) si è affermato in maniera decisa tra i social media più visitati. Facebook e Twitter hanno cambiato le regole esistenti e ne hanno scritte di nuove, hanno seppellito i predecessori lasciando spazio a un ampio spettro di concorrenti sempre più numerosi e simili tra loro. Si stima che oggi esistano oltre 200 siti di social networking.

3.2

I social network sites (SNS) attualmente più diffusi e visitati possono essere suddivisi in tre categorie: i social, in cui immagini, foto, video e testi vengono condivisi (in inglese share, da cui i media sharing, ovvero social specifici per la condivisione multimediale), che siano personali o degli users connessi alla propria rete, con i quali vi è un’interazione costante; i blog, dove l’utente (il blogger) pubblica materiale proprio o altrui, con lo scopo di creare una critica sull’argomento i social network | 23


proposto o semplicemente di diffondere un oggetto virtuale, alla continua ricerca di innovazione e originalità per distinguersi dagli altri blog; i portfolio, in cui gli users propongono i propri lavori e opere d’arte in una comunità virtuale di artisti che apprezzano, criticano, commentano e diffondono i lavori degli altri connessi o meno alla stessa rete sociale. Si sta sviluppando lentamente anche una quarta tipologia di social network, il job network (rete di lavoro): qui l’utente pubblica il proprio curriculum e si connette ad una rete sociale esclusivamente in ambito lavorativo. Tra colleghi, ex datori di lavoro, committenze private, ecc, si crea una rete di referenze che permettono di definire in maniera abbastanza completa il profilo lavorativo dell’utente, in modo da essere facilmente individuato nella ricerca per la proposta di un lavoro o di una collaborazione.

24 | i social network


4. caratteristiche 4.1

Nello specifico i social più diffusi su internet oggi sono Facebook e Google Plus, seguiti da Twitter (il social da 140 caratteri nel quale è prevalente la dimensione testuale) e i media sharing come Youtube (focalizzato sulla condivisione di video), Flickr e Instagram (per lo sharing esclusivo di fotografie, di qualsiasi genere nel primo, vincolate all’utilizzo di pochi filtri prestabiliti nel secondo). I siti più famosi per la realizzazione di un blog sono Wordpress, Tumblr, Blogger e il più recente ma già molto affermato Pinterest. Per quanto riguarda la possibilità di diffondere il portfolio online le piattaforme disponibili sono moltissime. Le più diffuse sono CarbonMade, Behance e Dunked seguiti da Deviantart che, a differenza dei primi, è caratterizzato da un aspetto «social» molto più marcato. Infine, per quanto riguarda il mondo del lavoro, attualmente regna LinkedIn seguito da Academia.edu, specifico per gli studenti e i ricercatori delle Accademie e delle Università del mondo che desiderano confrontarsi.

caratteristiche | 25


4.2

Whittaker Zack in Facebook Hits 1 Billion Active User Milestone, pubblicato su CNET, il 4 ottobre 2012 2

26 | social

SOCIAL

Facebook è il primo social network in rete, con un miliardo di users attivi registrati nel 2012 2 sempre in crescita. Si tratta di una piattaforma standard non personalizzabile nella quale l’utente inserisce i dati personali e condivide oggetti virtuali impostandone la privacy singolarmente. Un profilo può essere sia pubblico che privato, a seconda delle preferenze individuali.


Al suo interno è possibile stabilire la privacy e la diffusione di ogni contenuto pubblicato, di ogni fotografia caricata e di ogni album creato. Ognuno ha la possibilità di pubblicare contenuti di qualsiasi genere nella propria bacheca, ma per quanto riguarda la diffusione delle immagini, devono essere inserite negli album predefiniti o personalizzati. In questo modo è possibile dividere i contenuti visivi (che siano riproduzioni delle proprie opere o semplici fotografie personali) in maniera chiara e diretta e, nel caso di un artista, la suddivisione per tema o argomento è immediata.

Attraverso Facebook è possibile inoltre pubblicizzare un prodotto (a pagamento) di modo che venga visualizzato sul profilo di ogni utente interessato a quel tipo di contenuto online. social | 27


Indipendentemente da questo metodo è comunque possibile pubblicizzare un’azienda, un artista, ecc, attraverso le fan pages, cioè pagine del tutto simili ai profili personali ma con una visibilità pubblica, dove gli users non devono per forza entrare nella rete sociale della pagina per esservi connessi, ma possono semplicemente rimanervi in contatto con un click, che li rende di conseguenza fans della pagina interessata e quindi anche del prodotto pubblicizzato al suo interno. Con questo metodo la diffusione di un oggetto virtuale è immediata e tutti i fans della pagina vengono automaticamente aggiornati sulle novità che l’azienda o l’artista propone giorno per giorno. Tale servizio è in espansione e viene utilizzato sia da grandi multinazionali quali la coca-cola, sia da artisti famosi come Jeff Koons, sia da imprenditori privati e piccoli creativi.

28 | social


social | 29


Communities and photos, pubblicato su Google official blog,, il 6 dicembre 2012 3

30 | social

Google Plus è la piattaforma con il più alto tasso di crescita mai registrato: più di 500 milioni di persone hanno adottato Google+, di queste 235 milioni utilizzano diversi servizi Google e 135 milioni sono attive sullo stream. 3 Rispetto a Facebook questo sns è più personalizzabile. Il suo punto di forza sono le «cerchie», ossia un metodo per classificare rapidamente le diverse reti sociali in cui inserire i contatti.


Inoltre è possibile decidere la privacy di ogni cerchia e quindi scegliere se condividere o meno un certo contenuto con le diverse cerchie di amici.

Alla fine del 2012 è stata aggiunta la possibilità di creare gruppi (o entrare a far parte di gruppi già esistenti) di discussione e condivisione, una sorta di «forum» all’interno del social network. Esistono gruppi di ogni genere per tutti i tipi di interessi. Così diviene naturale mostrare le proprie opere e i propri lavori ad altri utenti, o a semplici curiosi facilmente influenzabili o a più esperti pronti a condizionare a loro volta una vastissima platea. In tal modo una poliedrica produzione artistica si diffonde e si sviluppa ulteriormente.

social | 31


Anche in Google Plus, come in Facebook, vi è la possibilità di inserire immagini divise nei diversi album. In questo caso, la data della pubblicazione online è un fattore determinante, nonché il principale elemento di suddivisione delle immagini caricate.

32 | social


Twitter viene classificato sia come social general che come microblogging, ma è preferibile inserirlo nei social essendoci un’elevata interazione sociale tra i membri e una ridotta condivisione di materiale virtuale rispetto ai blog comuni. Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha lanciato il primo tweet il 21 marzo 2006, sancendo la nascita della società. Da allora sono stati inviati oltre 170 miliardi di tweet, secondo i dati di Dashburst.4 I duecento milioni di users attivi al mese nel 2012 5 sono raddoppiati negli ultimi due anni portando Twitter sul podio dei social network, e l’8 novembre 2013 è quotato in borsa, chiudendo in rialzo già il primo giorno di scambi per un valore di oltre 31 miliardi di dollari, incluse le opzioni.6 Il suo funzionamento è molto semplice: attraverso il proprio profilo dalla grafica pulita e minimalista ma personalizzabile, l’utente pubblica dei contenuti testuali che possono

4 Twitter, Scatta l’Operazione Borsa: Via all’Ipo da 1 Miliardo di Dollari, pubblicato sul Corriere della Sera, il 4 ottobre 2013 5 Seth Fiegerman in Twitter Now Has More Than 200 Million Monthly Active Users, pubblicato su Mashable, il 28 dicembre 2012 6 Twitter vola in Borsa, Chiusura a +72,69%, articolo pubblicato su Ansa, l’8 novembre 2013

social| 33


contenere link e hashtag (un tipo di tag formato da parole o loro combinazioni concatenate, precedute dal simbolo #, utilizzato per creare etichette che catalogano e rendono facilmente rintracciabili i post che li contengono) che permettono ad un semplice commento di diventare parte di una discussione simultanea in tutte le parti del mondo con altri users in contemporanea.

34 | social


Un altro aspetto singolare è il tasto retweet che permette di condividere il tweet di un altro, ripubblicandolo all’interno della propria pagina.

A differenza degli altri social general impostati su un flusso dai contenuti in gran parte di natura visiva, Twitter ha come limite (e come punto di forza) l’estrema concisione dei suoi post. Pertanto è utilizzato, da parte degli artisti, quale una sorta di megafono o di cassa di risonanza per promuovere i propri lavori; generalmente ciò avviene creando tweet che conducono l’utente a visitare altri siti o sns in cui sono ospitate le opere, visualizzabili con maggiore semplicità.

social | 35


4.3

Mirjam Wattenhofer, Roger Wattenhofer e Zack Zhu in Sixth International AAAI Conference on Weblogs and Social Media, pubblicato nel 2012

t7

SOCIAL SHARING (o media sharing)

Youtube è il più vasto sito di video-sharing del mondo. È diventato una piattaforma fondamentale per la distribuzione di contenuti multimediali.7 Il punto di forza che lo contraddistingue dai broadcast tradizionali è l’aspetto social dell’interazione tra users. Ogni utente è l’autore di un «canale» condiviso o seguito dagli altri users che ne influenzano l’esito di popolarità attraverso apprezzamenti, critiche e commenti, tipici dei social network sites. Considerata la natura fondalmentalmente video di questo sns, gli artisti promuovono se stessi e la propria produzione creando degli showreel (presentazione video di immagini in sequenza) oppure partecipando a veri e propri programmi, con interviste, analisi delle opere e confronti tra artisti. In ultimo si sta diffondendo la pratica di riprendere le varie fasi della produzione di un’opera e montare il tutto ad una velocità accelerata, sino ad arrivare all’opera nel suo aspetto finale.

36 | social sharing


social sharing | 37


Thea Lamkin (flickr staff) in Feedback on Today’s Site Changes, pubblicato su Flickr forum, il 20 maggio 2013 8

38 | social sharing

Flickr è la più importante piattaforma di photosharing del mondo. Gli utenti che fanno uso di questo sns condividono solo fotografie in un’unica grande galleria al cui interno sono ordinate nei diversi album. Attraverso il social networking è possibile diffondere i propri scatti che, secondo una meritocrazia stabilita dagli users stessi, hanno la possibilità di diventare famosi in rete. All’interno del sito inoltre c’è un amplissimo spazio dedicato allo scambio di opinioni, idee, suggerimenti e richieste di aiuto tra gli users, attraverso un forum8 immediato e semplice da usare.


Instagram è una giovanissima applicazione per smartphone gratuita, nata alla fine del 2010, che permette agli utenti di scattare foto applicando filtri prestabiliti, e di condividerle (con l’aggiunta di hashtag in modo da renderle facilmente ricercabili) all’interno di Instagram stesso e su altri servizi di social network, quali Facebook, Twitter, Tumblr e Flickr. In linea con la moda del momento, che ha visto il vintage come principale protagonista, alla fine degli anni duemila si è sviluppato un movimento fotografico chiamato «lomo» (in seguito alla riesumazione da parte di due studenti austriaci divenuti i fondatori di Lomography, di una Lomo Kompakt Automat, una macchina fotografica sovietica)9 che ripropone il risultato visivo ottenuto con la fotografia a pellicola e

9 Michele Cirillo in Storia e cultura della Lomografia, pubblicato su Luci Distorte, il 17 ottobre 2012

social sharing | 39


con le toycam degli anni ‘60 ‘70 e ‘80. la Burbn Inc ha colto l’occasione al momento giusto presentando un’applicazione per smartphone di elaborazione digitale delle immagini che rimandasse allo stile lomografico di moda in quel periodo, partendo dal formato quadrato che ricorda quello delle Polaroid.

The Instagram Community, Ten Million and Counting, pubblicato su Instagram blog, il 26 settembre 2011

10

11 Marta Serafini in Boom per Instagram che Tocca Quota 150 Milioni di Utenti, pubblicato sul Corriere della Sera, il 9 settembre 2013

40 | social sharing

Meno di un anno dopo il lancio, Instagram supera i 10 milioni di users10 arrivando l’8 settembre 2013 a raggiungere i 150 milioni di utenti attivi ogni mese.11 Con una diffusione così rapida e importante Instagram è diventato il veicolo di una massificazione della fotografia. Le capacità del fotografo (a differenza di Flickr) non sono riconosciute, mentre il valore della fotografia è sancito da apprezzamenti soggettivi degli users, a differenza dei concorsi fotografici che spesso avvengono per mezzo di questa applicazione, che prevedono una


giuria esterna ad essa. Essendo un’applicazione gratuita, facile e rapida da usare, si è caduti presto in un suo abuso. I giovani passano più tempo a fotografare ciò che fanno che a vivere e comprendere l’avvenimento, l’evento o semplicemente una situazione sia pure banale (come ad esempio addentare un panino). Risulta quindi difficile trovare del materiale di qualità, anche perché le fotografie che portano tutte gli stessi filtri prestabiliti tendono ad apparire tutte uguali.

social sharing | 41


4.4

BLOG

La gestione del blog avviene tramite un’interfaccia web denominata pannello di controllo, dal quale si può accedere a tutte le funzioni relative al posting (pubblicazione) degli articoli e alla modifica del template del blog (ovvero all’aspetto grafico gestito tramite Fogli di stile CSS).

Wordpress è una piattaforma software di personal publishing, consente cioè la creazione di un sito internet formato da contenuti testuali o multimediali, facilmente gestibili ed aggiornabili. Solitamente viene utilizzato per la realizzazione di un blog, ma di recente 42 | blog


è sempre più diffusa l’abitudine di utilizzare Wordpress come base per la realizzazione di un proprio sito web, qualunque esso sia. Questa piattaforma è quindi completamente personalizzabile. Per chi non avesse le conoscenze di programmazione necessarie alla creazione di un sito su misura esistono comunque diversi template a disposizione, per la maggior parte gratuiti. Utilizzando Wordpress quindi è possibile ottenere tutto ciò che si desideri, un blog, un portfolio online, un sito web personale per un artista o un’azienda. Per quanto Wordpress preveda una rete sociale fatta di apprezzamenti e commenti, rimane lontano dall’essere considerato un vero e proprio social network. Suscita tuttavia una certa curiosità l’esame della gestione e del controllo di tale rete. Nella bacheca per le impostazioni dell’admin (l’amministratore del sito) vi sono diversi grafici che mostrano una serie di statistiche riguardo l’andamento del sito. È possibile sapere quante visite riceve il sito quotidianamente, da chi, da quali parti del mondo viene visitato con maggior affluenza, ecc. Wordpress è la migliore piattaforma software per organizzare e gestire un sito web.

blog | 43


Tumblr è una piattaforma che consente di creare un tumblelog (una variante del blog, più multimediale e dinamica) offrendo sia la piattaforma software che lo spazio web necessario. Rispetto a Wordpress è molto più semplice, ma anche meno funzionale. Anch’esso prevede una sorta di pannello di controllo: il centro delle attività su Tumblr è la dashboard. 44 | blog


Al suo interno è possibile gestire le impostazioni del blog, aggiungere nuovi post e controllare la propria rete sociale.

La grafica di Tumblr può essere gestita tramite modelli grafici forniti dal sito o da altri soggetti. L’utente ha pieno accesso al codice che gestisce la grafica del tumblelog e può quindi modificarlo secondo le proprie esigenze. Per quanto riguarda l’aspetto social Tumblr è decisamente più attivo di Wordpress. Innanzitutto è connesso a Facebook, Twitter, Instagram e Flickr, in più vi è un’autentica rete sociale costruita da followers (users che «seguono» i blog di altri utenti, in italiano lettori), reblog (in italiano ribloggare, cioè condividere un contenuto presente in un altro blog sul proprio), likes (i classici apprezzamenti tipici di ogni social network), commenti e messaggi privati. All’interno di Tumblr si creano vere e proprie aggregazioni di bloggers che organizzano iniziative e incontri di ogni genere. La fama e il successo in Tumblr sono direttamente proporzionali al numero di followers, ovvero più utenti seguono un blog, più questo ottiene visibilità e popolarità. Tumblr offre diverse qualità di format utilizzabili, oltre ai blog base intesi come una semplice raccolta di file multimediali, come ad esempio dei portfolio online, oppure delle pagine in cui mettere in vendita le proprie opere. blog | 45


Blogger è un servizio di blogging attualmente gestito da Google. A differenza di altri concorrenti, non presenta significative aperture verso il social networking. Blogger permette di postare, oltre al solo testo, anche immagini e video: questo ne fa una soluzione ideale per webmaster alle prime armi. Non serve iscriversi: se si possiede già un account Google, è sufficiente accedere per iniziare a organizzare il proprio blog. Nonostante non si tratti di un genere di blogging di ultima generazione è ancora molto in voga, soprattutto tra quelle persone a cui non interessa dare tanto spazio 46 | blog


all’interazione sociale all’interno del proprio blog. Per semplicità, immediatezza e controllo gestionale Blogger è in equilibrio tra Wordpress e Tumblr. Gli users lo definiscono più semplice del primo e più serio del secondo.

Pinterest si trova esattamente a cavallo tra il blogging e il social networking. Si occupa esclusivamente della condivisione di fotografie, video ed immagini. Esso permette agli utenti di creare bacheche per gestire la raccolta di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati. Il nome deriva infatti dall’unione blog | 47


delle parole inglesi pin (appendere) e interest (interesse). Pinterest è integrato e integrabile con altri social network come Facebook e Twitter, con Flickr e con i siti web: semplicemente inserendo i «pin button» (bottone di riferimento a Pinterest) all’interno di un sito web o di un blog, è possibile «pinnare» le immagini in esso presenti suddividendole tra le diverse board di riferimento. Consiste quindi in una raccolta di immagini selezionate secondo l’interesse dell’utente. Si tratta in sostanza di una versione virtuale della bacheca di sughero a cui attaccare fotografie e pezzi di giornale, con la differenza che lo spazio su Pinterest non è altrettanto limitato.

48 | blog


4.5

PORTFOLIO

Behance è una delle più importanti piattaforme di portfolio online per creativi. Non si tratta solo di un sito in cui inserire i propri lavori e progetti (fotografici, illustrazioni, grafiche digitali, fashion design, ecc) per pubblicizzarli e per avere così un loro rapido accesso nel caso serva mostrare le proprie opere (non sempre sono facilmente trasportabili), ma è anche un’ampia rete sociale dove è possibile trovare spunti di ispirazione, cercare una collaborazione per nuovi progetti, ricevere commenti e valutazioni e far guadagnare visibilità simultaneamente in tutto il mondo al portfolio e di conseguenza all’artista stesso. Behance è uno dei pochi social network gratuiti in cui partecipano attivamente alcuni tra i maggiori esponenti del settore all’interno della community, che possono commentare e valutare i progetti degli utenti per aiutarli a migliorarsi. Inoltre è direttamente connesso con Facebook, Twitter e LinkedIn per la condivisione dei propri lavori. È anche presente un pannello di controllo che monitora chi sta seguendo un progetto, chi lo apprezza, le attività dei creativi seguiti portfolio | 49


e molto altro. La concorrenza è molta, ma è possibile venire contattati da giornalisti di settore e grandi agenzie del mondo creativo alla ricerca di nuovi talenti. Behance è gratuito, ma aggiungendo l’iscrizione a pagamento a Creative Cloud (un servizio Adobe) si possono utilizzare funzioni aggiuntive e migliorate per la gestione e un più rapido aggiornamento del proprio portfolio. 12

50 | portfolio


CarbonMade si presenta come una piattaforma giocosa e simpatica, che sprona gli utenti a personalizzare il design del proprio portfolio. Ăˆ possibile aggiungere a pagamento il dominio personalizzato (es: www.dominio.com). Risulta piuttosto facile da utilizzare e immediato da comprendere, anche se non presenta una rete di connessione sociale rilevante.

12 FunzionalitĂ : Behance, pubblicato su Adobe

portfolio | 51


Dunked è una delle piattaforme di portfolio online più versatili. Caratterizzato da un’interfaccia dalla grafica accattivante e già perfettamente studiata per l’utilizzo di smartphone e tablet, è semplicissimo da usare. Si possono utilizzare i template proposti per la realizzazione del proprio portfolio, comunque personalizzabili a due livelli: un livello base che permette di modificare l’aspetto più superficiale come i colori o i font, e un livello avanzato per chi sa gestire un codice HTML/ CSS. Anche Dunked mette a disposizione il dominio personale a pagamento ed è condivisibile e connesso con Facebook, Twitter e altri social, ma al suo interno non prevede una rete sociale tra gli utenti.

52 | portfolio


portfolio| 53


DeviantArt Nasce nel 2000 affermandosi subito come punto di riferimento della produzione artistica diffusa attraverso il web e rimane tutt’oggi nell’olimpo dei sns come la piattaforma per portfolio con la rete sociale più estesa. DeviantArt non è solo un sito dove poter condividere i propri lavori, ma si presenta come una comunità online di artisti e aspiranti artisti interconnessi tra loro. Supporta qualsiasi tipo di file multimediale ed è gratuito, a meno che non si voglia usufruire del pacchetto premium ad un costo mensile, che garantisce un utilizzo migliore del sito ed elimina la pubblicità dal proprio profilo.

54 | portfolio


La comunità vede i deviant (gli utenti di DeviantArt) molto attivi e tutto gira attorno ai watch (in italiano «guardare» un altro deviant) ai favourite, (un altro modo per chiamare i likes, cioè gli apprezzamenti) e ai comments. Non è raro che si instaurino vere e proprie relazioni di amicizie virtuali tra i deviant, tanto da scriversi gli auguri di compleanno, farsi i regali virtuali e organizzare meeting all’interno dei vari gruppi, le cui creazioni e gestioni sono organizzate completamente dagli users che scelgono e classificano le opere condivise dagli altri deviant per genere, soggetto e argomento. In questo modo gli artisti stessi contribuiscono alla divulgazione dei lavori di altri creativi, inerenti alla tipologia del gruppo. Un altro aspetto importante di DeviantArt è la possibilità di vendere i propri lavori sotto forma di stampe direttamente dal proprio profilo. La qualità di alcune delle opere presenti su DeviantArt e la possibilità di ottenerne una copia stampata nelle proprie case, ha reso questo social network un trampolino di lancio per molti artisti estranei al mercato tradizionale dell’arte.

portfolio | 55


4.6

13 100 million Members and Counting, pubblicato su LinkedIn blog

56 | job network

JOB NETWORK

LinkedIn è un servizio web di rete sociale, gratuito (con servizi opzionali a pagamento), impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali. Diffuso in tutti i continenti, cresce a una velocità di 1 milione di iscritti a settimana.13 Lo scopo principale del sito è consentire agli users registrati di mantenere una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo. Le persone nella lista sono definite «collegamenti»: esse sono in effetti le connessioni di un nodo (l’utente) all’interno della rete sociale. L’utente può incrementare il numero dei suoi collegamenti invitando chi di suo gradimento.


La rete di contatti a disposizione degli users è costituita da tutte le connessioni dell’utente, tutte le connessioni delle sue connessioni (connessioni di secondo grado) e da tutte le connessioni delle connessioni di secondo grado (connessioni di terzo grado). LinkedIn è la principale piattaforma virtuale a scopo lavorativo nel web. Le referenze fornite dalle connessioni, in aggiunta al proprio curriculum online, forniscono un profilo lavorativo o artistico dettagliato dell’utente o dell’artista che potrà essere contattato per eventuali offerte di lavoro, commissioni e collaborazioni. I datori di lavoro possono pubblicare offerte e ricercare potenziali candidati; le persone in cerca di lavoro possono leggere i profili dei reclutatori e scoprire se tra i propri contatti si trovi qualcuno in grado di metterli direttamente in collegamento con loro. Questo innovativo metodo di diffusione globale delle proprie capacità lavorative e artistiche apre le porte ad un nuovo tipo di mercato simultaneo e universale.

job network | 57


Thomson Reuters in The Thomson Reuters Impact Factor, pubblicato su Web of Knowledge

14

15 Richard Price in The Future of Peer Review, TechCrunch, pubblicato su Tech Crunch, il 5 febbraio 2012

58 | job network

Academia.edu è un sito web per ricercatori dedicato alla condivisione delle pubblicazioni scientifiche. È stato lanciato nel settembre 2008 e conta più di 6 milioni di utenti registrati. La piattaforma può essere utilizzata per condividere articoli, monitorare il proprio impact factor (il fattore di impatto è un indice che misura il numero medio di citazioni ricevute da articoli pubblicati in una rivista scientifica nei due anni precedenti) 14 e seguire studiosi di tematiche specifiche. Academia.edu partecipa al movimento Open Science, con l’obiettivo di promuovere la necessità di una distribuzione immediata della ricerca e di un sistema di revisione paritaria (nota anche come peer review). 15 Academia.edu è stato descritto come un «enorme affare» da The Singularity Hub, perché i ricercatori:


«possono avere un accesso facile e veloce ai lavori dei colleghi, e ottengono un riscontro quantificabile delle loro materie di ricerca». 16 TechCrunch ha sottolineato come Academia. edu dia agli studiosi: «un modo efficiente e potente di distribuire le loro ricerche». 17

Aaron Saenz in Academia.edu – $4.5M in Funding, 3M Unique Monthly Visitors – Can They Change Science Publication? pubblicato su Singularity Hub, il 12 dicembre 2011 16

17 Jason Kincaid in Academia.edu Raises $4.5 Million to Help Researchers Share Their Scholarly Papers, pubblicato su Tech Crunch, il 30 novembre 2011

job network | 59


5. pro e contro 5.1

L’espansione di internet, l’innovazione tecnologica e l’influenza di queste nella quotidianeità delle persone sono da sempre motivo di forti discussioni tra le generazioni e le diverse filosofie di pensiero. I social network possono piacere o meno: ognuno apprezzerà le caratteristiche secondo la propria esperienza, la propria sensibilità o necessità. Indubbiamente le generazioni passate, che hanno vissuto parecchi anni della loro vita senza l’ausilio di questi strumenti sociali, li trovano fastidiosi, inutili e anche invadenti; mentre le nuove generazioni, nate già circondate dalla tecnologia e dalle sue funzioni, li considerano indispensabili, comodi e utili per relazionarsi. Avere opinioni fortemente contrastanti è stimolante per analizzare nella maniera più oggettiva possibile le caratteristiche di tali servizi in tutte le loro sfaccettature.

5.2

Lauren Drell in Artists and Digital: Why Social Media is the New Gallery, pubblicato su Mashable, il 20 gennaio 2012 18

60 | pro e contro

Per quanto riguarda la diffusione dell’arte attraverso internet, il primo e forse più importante aspetto positivo che ne deriva è la visibilità globale e gratuita concessa dai diversi social network, come afferma Lauren Drell analizzando i social media. 18 Si tratta di una rivoluzione della divulgazione artistica che mai prima del 2009


aveva permesso una tale accessibilità gratuita e istantanea agli artisti che non facevano parte dell’irraggiungibile e già avviato mercato dell’arte. Stando alle statistiche del motore di ricerca Google da quella data questo strabiliante fenomeno è in formidabile ascesa. grafico rappresentativo della ricerca su google di “social media art” fonte: Google Trend

Nessun mezzo di comunicazione è mai stato in grado di promuovere l’arte in maniera tanto rapida e globale come i social network. Tramite l’accessibilità istantanea a internet e agli sns è infatti possibile osservare l’opera di un artista sconosciuto e lontano nel momento stesso in cui viene caricata sul sito di riferimento. Siamo di fronte al mezzo di diffusione più rapido della storia, che permette una visione immediata dell’arte con un semplice click. Non è da sottovalutare inoltre la comodità del servizio di backup che molti sns forniscono in maniera più o meno diretta. L’eventuale perdita di una penna usb, di un hard disk, di una qualsiasi scheda di memoria su cui erano salvati lavori progetti e opere d’arte, nell’epoca pro e contro | 61


19 Lou Dubois in How to Back Up Your Social Media Accounts, pubblicato su Inc, il 6 ottobre 2010

Beverly Jenkins in 10 Amazing Works of Art that are Lost Forever, pubblicato su Oddee, nella categoria Amazing Art, il 31 luglio 2013

20

62 | pro e contro

della simultaneità virtuale è molto meno preoccupante. Stando ad un’importante studio condotto dalla Nielsen19 (leader mondiale nelle informazioni di marketing e nella rilevazione di dati sui consumi e sull’utilizzo dei media), i servizi di salvataggio online dei propri files sono in aumento ed è quindi possibile recuperare le immagini delle proprie opere d’arte all’interno dei social network stessi. Nella drammatica eventualità in cui il file originale di un’opera già nata su supporto digitale, come sempre più spesso accade oggi, dovesse andare perduto o distrutto, la ridondanza di varie copie dello stesso file presenti sui vari sns fornisce una garanzia di recupero dati, fondamentale per qualunque artista. Nella peggiore delle ipotesi è comunque possibile recuperare una versione a bassa risoluzione del lavoro (72 dpi, la definizione minima delle immagini nel web), il che è sempre meglio di una perdita irrecuperabile. Il servizio di backup online dei social network permette di mantenere vivo il ricordo di un’opera anche dopo l’eventuale scomparsa della stessa, come mostra Beverly Jenkins nella sua ricerca di alcune delle più importanti opere d’arte andate perdute nel tempo. 20 Questo aspetto può sembrare ininfluente, ma non è assolutamente da sottovalutare. Milioni di artisti e non artisti perdono quotidianamente dei files per il cambio dei computer, la perdita delle schede di memoria, la presenza di files corrotti dovuti dallo spostamento tra un computer e l’altro, ecc. La possibilità di caricare su server enormi (e sicuri) i propri files permette una sicurezza maggiore e rende la ricerca dei propri lavori più semplice e più rapida.


Un altro aspetto estremamente importante, connesso dall’utilizzo dei social network per la diffusione dell’arte, è la possibilità di avere una visione completa dell’evoluzione artistica di un creativo. Nonostante oggi possa sembrare una questione banale e scontata, prima dell’invenzione dei portfolio online era impossibile avere una piena consapevolezza della crescita personale dell’artista, se non attraverso un’accurata ricerca che richiedeva molto tempo per concludersi, ed era quasi impossibile da ottenere quando si trattava di un artista giovane, appena entrato nel mondo e nel mercato dell’arte. I portfolio e gli altri social network usati come tali permettono di avere una panoramica immediata e completa di tutta la produzione dell’artista sviluppata nel corso del tempo. Sono visualizzabili i primi tentativi, i miglioramenti, gli esperimenti, i percorsi iniziati e abbandonati, e soprattutto si ha una visione complessiva della la strada che l’artista ha intrapreso. Di fronte ad un’opera che stimola il nostro interesse è importante avere la possibilità di analizzare la storia artistica che ha condotto il creativo a produrre tale lavoro per comprenderla meglio e poterla apprezzare in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno evidenti. Per la prima volta rispetto alle epoche passate, l’evoluzione stilistica di un autore si monitorizza attraverso la sua presenza nel web nello stesso istante in cui opera. Alcune tra le più attive e importanti istituzioni del mondo dell’arte negli Stati Uniti sembrano essersi accorte di questa nuova realtà. Il loro trend attuale è infatti di andare oltre all’utilizzo strettamente pubblicitario dei social netwrok per accedere ad una funzione pro e contro| 63


Benjamin Sutton in Insider Tips from the Art World’s Social Media Pros, pubblicato su Blou in Art Info, il 28 agosto 2013 21

22 GAI: un Circuito per i Giovani Artisti, articolo pubblicato dalla redazione del blog Contemporary Torino Piemonte

database 2013 degli artisti in GAI Giovani Artisti Italiani 23

64 | pro e contro

di interazione con l’utenza e all’apprendimento online, come sottolinea Benjamin Sutton in una sua intervista ai principali responsabili della presenza sui sns delle maggiori istituzioni museali americane. 21 Oltre ad agevolare il rapporto tra artista e pubblico, i social network permettono di migliorare anche i rapporti altrimenti molto difficili tra artisti distanti tra loro, ma in sintonia per tecnica, contenuto, ispirazione. L’interazione con artisti di tutto il mondo è estremamente importante per un creativo, poiché gli permette di migliorare se stesso e di confrontarsi con chi lavora in maniera simile o nello stesso ambito. A volte una semplice critica, o un apprezzamento esterno, ma ricevuto da qualcuno di competente, può essere la scintilla per un nuovo importante progetto, o un aiuto nel raggiungere maggiore consapevolezza del proprio lavoro, anche nelle sue manchevolezze o nei suoi punti deboli. Un artista può essere di aiuto ad un altro nel suggerirgli la strada migliore da percorrere, diversa per ognuno e non sempre facile da riconoscere. Il confronto tra creativi è quindi fondamentale, come avviene su GAI (Giovani Artisti Italiani, un progetto nato nel 1989 e coordinato dalla Città di Torino, con lo scopo di sostenere la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione, ricerca e documentazione) che raccoglie oltre 40.000 schede di giovani creativi 22 di cui più di 13.000 iscritti online. 23 Si possono immaginare questi sodalizi tra artisti, nati e cresciuti sul web, come una sorta di Montmartre virtuale in cui creativi di ogni parte del mondo che condividono un


gusto, uno stile o una tecnica, si incontrano all’interno di spazi virtuali, si influenzano, si stimolano, gareggiano tra loro e cercano di superarsi a vicenda, ciascuno dalla poltrona di fronte al proprio computer. Solo internet sa quante opere sono nate grazie all’ispirazione scaturita alla vista del lavoro di un altro artista sui vari sns. Se non ci fosse tutto ciò l’arte procederebbe in maniera decisamente più lenta e molti creativi non avrebbero gli stimoli necessari per proseguire il loro percorso artistico. Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto del mercato dell’arte, che grazie ai social network che lo permettono, diventa accessibile anche agli artisti che non fanno parte del ristretto cerchio di privilegiati; è in atto un cambiamento di tendenza definito come epocale da M. Bassetti e R. Pennisi. 24 Esistono alcuni sns che favoriscono, all’interno del sito stesso, di vendere le proprie opere. I proventi di tali vendite rientrano direttamente nelle tasche del creativo, esclusa una piccola percentuale (il sito e le banche) trattenuta dal meccanismo di compravendita. Questo aspetto che può sembrare una sciocchezza è in realtà uno sconvolgimento nel mercato dell’arte. Prima della comparsa di questi sns la vendita di opere d’arte era riservata esclusivamente ai pochi artisti che avevano la fortuna di vivere nelle città con i più importanti centri artistici mondiali dove, con le giuste conoscenze, entravano a far parte dell’entourage elitario, nel quale potevano proporre la propria arte. Nell’epoca della simultaneità virtuale, invece, chiunque può mettere in vendita i propri lavori.

Mariolina Bassetti e Renato Pennisi in Il Mercato dell’Arte XXI secolo, pubblicato su Treccani, nel 2010

24

pro e contro | 65


L’esposizione mediatica accessibile a tutti stimola la concorrenza con una conseguente riduzione dei prezzi, e consente ad un pubblico più esteso l’acquisto delle opere d’arte.

5.3

L’aumento della concorrenza è positivo per via della vendita a prezzi più accessibili, ma ha anche un importante aspetto negativo da non sottovalutare. Da sempre gli artisti sono in competizione tra loro per eccellere, ma mai tanto quanto nel XXI secolo per farsi notare. La simultaneità virtuale permette davvero a chiunque di pubblicare i propri lavori nel web, dai più talentuosi agli incapaci. Per un giovane artista che si promuove su internet è difficile essere notato in mezzo all’enorme quantità di artistoidi che si spacciano per abili produttori d’arte. Per fortuna esistono migliaia di concorsi che consentono di ottenere un minimo di visibilità agli occhi dei critici e artisti famosi che compongono la giuria. Non è tuttavia abbastanza. Internet è un vastissimo mare nel quale purtroppo è facile naufragare. In pochi riescono a farsi notare, ma quei pochi, rispetto ai numerosissimi utenti su internet, sono comunque moltissimi rispetto alla situazione precedente. Tanta concorrenza ha portato ad una tragica massificazione dell’arte, figlia del famoso e immortale pensiero comune del “posso farlo anche io”. Così, soprattutto per quanto riguarda l’arte digitale realizzabile con il semplice utilizzo di un computer, sono sempre di più quelli che ci provano, imitano, copiano, ma non ci riescono. A questo proposito il Manifesto Amplificato dell’Arte Digitale Figurativa dichiara che:

66 | pro e contro


«L’invasione informatica ha contribuito a rendere inefficaci i nostri propositi, illudendo, confondendo, logorando le buone intenzioni di artieri e accoliti, sommergendoci di nonarte e suicidando la nuova esperienza con la massificazione».25 Tutta la non-arte o arte-spazzatura prodotta viene caricata anch’essa sui social network e diffusa attraverso internet allo stesso modo dei prodotti di qualità. L’oceano di obbrobri che è possibile trovare in rete testimonia il fatto che internet è il più democratico dei media, come descrive Alessio Sciurpa nell’analisi della democrazia e massificazione dei mass media, 26 in cui il diritto di cittadinanza è davvero concesso a tutti. Il web è uno strumento universalmente accessibile a chiunque abbia a disposizione una connessione, di conseguenza diventa uno strumento di massa. Perciò anche il prodotto pubblicato attraverso questo mezzo, se condiviso da milioni di altri utenti, diventa un prodotto di massa. L’arte su internet è quindi inevitabilmente arte di massa. Infine, uno degli aspetti negativi più significativi che la distribuzione virtuale dell’arte comporta è la mancanza del contatto diretto con l’opera d’arte, come descrive Lorenzo Taiuti paragonando l’arte digitale a quella contemporanea. 27 Fotografie e descrizioni verbali non eguaglieranno mai il confronto personale con un oggetto. Nessun sns è in grado, per il momento, di simulare un reale contatto con l’opera d’arte, ma questa è una mancanza a cui eravamo già abituati con i libri, le enciclopedie, le fotografie, ecc.

estratto dall’introduzione del Manifesto Amplificato dell’Arte Digitale Figurativa (Decalogo di Cultura Contemporanea, anno 2005) pubblicato su Capitolo Uno

25

26 Alessio Sciurpa in Mass Media, Democrazia e Massificazione, pubblicato su Equilibriarte, l’8 dicembre 2008

Lorenzo Taiuti in Arte e Digitale XXI secolo (2010), Capitolo Arte Digitale vs Arte Contemporanea e Altre Culture, pubblicato su Treccani

27

pro e contro | 67


6. relazione con il passato 6.1

Con il passare del tempo gli strumenti a disposizione dell’umanità mutano, si evolvono, si trasformano. Ogni aspetto della vita umana ne viene influenzato e cambiato: si creano nuove abitudini e si abbandonano quelle vecchie. La diffusione delle opere d’arte non è da meno e subisce in pieno la trasformazione e l’evoluzione tecnologica che sta avvenendo nel XXI secolo. A metà degli anni trenta Walter Benjamin sottolineava l’incremento della riproduzione tecnica dell’opera d’arte: una novità per l’epoca.

Walter Benjamin in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, cap. I 28

«In linea di principio, l’opera d’arte è sempre stata riproducibile. Una cosa fatta dagli uomini ha sempre potuto essere rifatta da uomini. Simili riproduzioni venivano realizzate dagli allievi per esercitarsi nell’arte, dai maestri per diffondere le opere, infine da terzi semplicemente avidi di guadagni. La riproduzione tecnica dell’opera d’arte è invece qualcosa di nuovo, che si afferma nella storia a intermittenza, a ondate spesso lontane l’una dall’altra, e tuttavia con una crescente intensità».28 Oggi è possibile fare lo stesso discorso soffermandosi però sull’aspetto tecnologico per la riproduzione virtuale dell’opera d’arte. Come

68 | relazione con il passato


la riproducibilità tecnica dell’epoca di Benjamin, quella tecnologica e virtuale di oggi è una novità che ha sostituito quasi interamente la riproducibilità tecnica analizzata dal filosofo e si è affermata velocemente diventando presto una certezza insostituibile. Le conseguenze di tale innovazione sono molte, alcune irreversibili.

6.2

La disponibilità immediata alla conoscenza che internet offre, consente di relazionarsi a opere d’arte, letterarie, musicali, cinematografiche, ecc, gratuitamente rimanendo comodamente seduti in poltrona a casa propria. Questa potrebbe essere la causa di una diminuzione crescente di pubblico nei musei, nelle biblioteche, nei teatri, nei cinema, ecc. Invece no, o almeno non tanto quanto si potrebbe pensare. Attraverso internet non si ha ancora l’accessibilità diretta all’opera in oggetto: rimane dunque l’interesse ad avere un contatto diretto con l’opera d’arte che internet non può fornire. D’altro canto però, attraverso la rete web, è possibile documentarsi su di un artista o di una corrente per poi andare di persona a visitare il museo o l’esposizione con una consapevolezza e delle informazioni maggiori rispetto al passato, quando non vi era altro modo per conoscere un’artista se non andando fisicamente a vedere le sue opere. Per questo motivo oggi anche le attrazioni culturali, quali i musei, confrontati alla popolarità dei social media e alle diverse possibilità di svago su Internet, devono trovare soluzioni innovative per stuzzicare l’interesse dei visitatori. Succede così in Svizzera ad esempio, dove si punta sulle nuove tecnologie e sugli eventi speciali.29

29 Susan VogelMisicka in Al Passo Coi Tempi: I Musei Tentano di Sedurre i Visitatori, pubblicato su Swissinfo, il 10 ottobre 2010

relazione con il passato | 69


6.3

Oltre all’accessibilità alle opere d’arte più conosciute e agli artisti che hanno delineato la storia dell’arte e alle correnti artistiche che ne sono scaturite, internet offre un’ampia visibilità anche agli artisti più giovani agli esordi, grazie ai diversi tipi di social netwrok. Come visto in precedenza, i creativi nell’epoca della simultaneità virtuale hanno molto spazio a disposizione in rete: per cui sono messi in ridicolo i quindici minuti di celebrità di Andy Warhol: Andy Warhol inserisce queste parole nel programma del 1968 per l’e sibizione dei suoi lavori al Moderna Museet in Stockholm, Sweden

30

«In the future, everyone will be world-famous for fifteen minutes»30 ovvero “Nel futuro, ciascuno sarà famoso nel mondo per quindici minuti”. Warhol sosteneva l’idea di dare uno spicchio di visibilità a tutti almeno una volta nella vita, per quindici simbolici minuti. Non aveva idea che appena quarant’anni dopo chiunque avrebbe avuto quella visibilità che può portare alla fama, per molto più di quindici minuti. Anche se in questo modo l’importanza del momento di gloria svanisce poiché se tutti hanno la possibilità di sfruttare una visibilità mondiale, allora tutti godono dei quindici minuti di celebrità, quindi fondamentalmente nessuno può avvalersene davvero. Il paradosso di Warhol stava proprio nel fatto che se tutti diventassero famosi, non lo sarebbe più nessuno. Per questo aveva messo un limite simbolico di quindici minuti, per rendere quell’attimo di fama straordinario e irripetibile. Per lo stesso motivo internet e i suoi sns rendono tutti visibili a livello mondiale, ma nessuno davvero famoso. Dunque il criterio per definire la fama si è

70 | relazione con il passato


alzato notevolmente con l’avvento di un media di diffusione mondiale, istantaneo e gratuito. Se in passato bastava apparire in televisione per avere un momento di fama, oggi apparire su internet in qualsiasi parte del mondo all’interno dei diversi sns non è sufficiente. Al contrario del pensiero di alcuni che come Tommaso Galli sono convinti che internet permetta a chiunque di godere dei quindici minuti di celebrità31, la realtà smentisce la teoria di Warhol. Se tutti hanno la possibilità di vivere quindici minuti di fama mondiale, allora nessuno vedrà davvero quella fama, e si torna a dover compiere qualcosa di realmente speciale per ricevere più attenzioni rispetto alla massa e potersi così distinguere e vivere per davvero i tanto inseguiti quindici minuti di celebrità.

31 Tommaso Galli in 15 Minuti di Celebrità per Tutti, pubblicato su Tommy on web Cultura, il 17 giugno 2011

6.4

Raggiunta la fama, seppur minima, in passato non era possibile conoscere tutta l’evoluzione dell’artista dagli inizi, se non attraverso una pubblicazione biografica o una personale che esponesse la sua maturazione completa nel corso anni. A questo proposito internet rimedia inconsapevolmente. Non esiste infatti una vera e propria raccolta di lavori destinata a mostrare l’evoluzione artistica di un creativo, ma con il semplice fatto di mostrare i propri progetti uno dopo l’altro nel tempo, in ordine cronologico, si ottiene per la prima volta nella storia una visione complessiva della crescita e della trasformazione vissuta dall’artista. I portfolio online e sns vari hanno modificato per sempre l’approccio alla conoscibilità di un creativo, oltre ad averla velocizzata e relazione con il passato | 71


resa più comoda. Nel passato infatti l’aspetto più complicato dell’autopromozione era la ricerca di un metodo efficace. L’unico modo per riuscirci era compiere una selezione ristretta di opere da fotografare o da portare fisicamente all’interessato. Nell’epoca della simultaneità virtuale invece tutto questo non è più necessario; è sufficiente inviare un’e-mail con un riferimento al portfolio online, così che l’interessato possa visualizzare immediatamente tutte le opere dell’artista, il percorso da lui intrapreso nel tempo, le sue evoluzioni passate e le tendenze future. In tal modo si ottiene una panoramica completa ed estremamente più dettagliata.

6.5

L’evoluzione tecnologica e virtuale non ha portato solo a una maggiore visibilità e alla semplificazione dell’autopromozione, ma ha anche aperto le porte del mercato dell’arte agli artisti di tutto il mondo. In passato, come abbiamo visto, il mercato era estremamente chiuso e difficile da raggiungere. Sebbene ancora oggi ne esista uno elitario di cui fanno parte solo gli artisti più famosi, grazie a internet e ai suoi sns se ne è aperto uno nuovo, in una fascia di prezzo e di fama inferiori: ma è pur sempre mercato. Questo aspetto è ancora in fieri, ma certo in poco tempo si amplierà e non è detto che non si crei una vera e propria rete sociale esclusivamente pensata per la vendita di opere d’arte.

72 | relazione con il passato


7. stima del futuro 7.1

L’evoluzione tecnologica si è sviluppata in maniera esponenziale negli ultimi anni, basti pensare che il telefono cellulare è comparso sul mercato negli anni ottanta, e nel giro di trent’anni si è passati al palmare, allo smartphone e al tablet. Nel 2013 17,9 milioni di italiani fanno uso di smartphone e 3 milioni 660 mila utilizzano il tablet. 32 I cellulari venduti oggi non sono lontanamente paragonabili ai primi modelli. Ora il cellulare sfrutta la rete internet per gestire tutto ciò che prima era controllabile solo da un computer. Progressivamente le piattaforme tecnologiche si evolvono in strumenti con capacità e funzionalità sempre in aumento. Tali sviluppi si suddividono principalmente in due settori: quello informatico e quello grafico. Non sempre vanno di pari passo, ma entrambi migliorano costantemente. Dal punto di vista informatico capita che la ricerca non progredisca per qualche tempo, fino a quando un’innovazione migliori le prestazioni degli strumenti tecnologici diminuendone ad esempio le dimensioni. Per quanto riguarda l’aspetto grafico invece, la crescita è più graduale ma costante. Si è partiti dai primi schermi neri con le scritte verdi, per arrivare ai monitor in banco e nero e poi a quelli a colori, che oggi ne includono centinaia di migliaia, fino ad arrivare al monitor di ultima

Quanti Italiani Usano il Tablet? 3 Milioni 660 Mila – Accesso ai Contenuti Digitali, pubblicato su Il Futuro dei Periodici, l’8 maggio 2013 32

stima del futuro | 73


articolo: Il MacBook Pro è il nostro notebook più evoluto di sempre, e si vede. capitolo: Display Retina. Milioni di pixel in vista, pubblicato su Apple 33

34 Asus Presenta il Primo Monitor 3D da Gioco a 24 Pollici, pubblicato su Pc Professionale, il 31 gennaio 2013

generazione prodotto dalla Apple: il display retina con 5 milioni di pixel e una risoluzione di 2880x1800 nel modello da 15”. 33 Il progresso tecnico dei supporti tecnologici è fondamentale per lo sviluppo del mondo virtuale utilizzato in maniera sempre più rapida e semplificata. Per questo è importantissimo lo sviluppo dell’aspetto informatico, pur non minimizzando quello grafico. Con monitor più potenti e con una definizione più alta è possibile avere una rappresentazione sempre più realistica delle immagini e quindi anche delle opere d’arte. Se pensiamo ad una futura definizione dell’immagine tale da farla sembrare reale, grazie a dei monitor o a dei supporti sostitutivi che consentono l’utilizzo del 3D (l’azienda di componenti elettronici Asus presenta nel gennaio 2013 il primo monitor 3D da 24 pollici) 34 o di ologrammi estremamente fedeli alla realtà, diventa allora possibile realizzare una valida alternativa all’opera d’arte stessa che consenta di avere un’anteprima molto realistica di ciò che si intende comprare o visitare. Lo sviluppo dell’aspetto grafico della tecnologia è fondamentale non solo per avvicinarsi, con metodi ancora da studiare, alla riproduzione fedele di un oggetto, ma è importante anche per migliorare la resa di tutte le opere incluse nel ramo dell’arte digitale che hanno come principale obiettivo espositivo il monitor.

7.2

In futuro sarà probabilmente possibile dirigere tutto il mondo virtuale da un unico apparecchio tecnologico portatile, 74 | stima del futuro


gestendo tutti gli aspetti sociali lavorativi e ludici, come già immaginato nel 2005 dal concept d’avanguardia di Philip Greenspun35 e proposto dalla Asus nel 2013. 36 Questa tecnologia diventerà così un prolungamento di noi stessi, un mezzo di connessione diretto al mondo virtuale che ci rappresenta, come un avatar. Immaginando una proiezione di noi stessi nella realtà virtuale, le possibilità diventeranno infinite e le capacità personali aumenteranno a misura del progredire degli strumenti tecnologici nel tempo. Fred Wilson pensa che nel futuro dei social network

Philip Greenspun in Mobile Phone as Home Computer, pubblicato nel settembre 2005 35

Asus presenta il Fonepad Note 6, articolo: Il Migliore Computer Smartphone e Tablet in un Unico Prodotto: Asus Fonepad Note 6, pubblicato su Asso Digitale, il 9 settembre 2013 36

«ogni singolo essere umano possa postare le proprie idee e le proprie esperienze in infiniti modi su internet».37

Fred Wilson in My Vision for Social Media, pubblicato su AVC musings of a VC in NYC, il 1 giugno 2008

37

Vista la tendenza degli ultimi anni ad unificare tutti i supporti tecnologici in uno solo, il tablet, che tenta di riunire in sé le caratteristiche degli smatphone e dei computer (per chi non ha esigenze settoriali in un ambito preciso dove è ancora fondamentale l’utilizzo di un computer con funzionalità specifiche), si può pensare che la stessa tendenza valga anche per il mondo virtuale in sé e non solo per lo strumento che lo gestisce. Vale a dire che la sorta di «scrematura» dei siti meno utilizzati e dei social network meno condivisi, che sta avvenendo di recente, potrebbe essere considerato il preludio di un naturale processo di unificazione dell’utenza. Così si prefigura una tendenza ad andare tutti nella stessa direzione, utilizzando gli stessi social e visitando gli stessi siti, che non solo diventano i più importanti punti di riferimento nel web, ma saranno forse gli unici. Potrebbe non essere molto lontano il giorno

stima del futuro | 75


38 The World’s Billionaires, classifica dei primi mille miliardari al mondo, pubblicata da Forbes, il 5 marzo 2008

in cui tutti avremo un unico stesso strumento tecnologico per gestire un nostro universale profilo virtuale interconnesso con gli altri profili virtuali sparsi per il mondo, ma virtualmente vicini, attraverso un unico enorme social network. Un futuro con queste caratteristiche sancirebbe il progressivo conformismo e la massificazione dilagante del genere umano non solo nel mondo reale ma anche in quello virtuale. L’idea di un unico social network che gestisca tutti gli aspetti della vita sociale delle persone è sicuramente il sogno nel cassetto di Mark Elliot Zuckerberg, l’ideatore di Facebook, ma probabilmente lo è anche degli utenti attivi sui vari sns diffusi in rete. Avere tutto sotto lo stesso tetto è più di conforto che non avere le diverse sfaccettature della propria personalità sparse nel web in vari angoli lontani tra loro. Quasi sicuramente c’è già qualche nerd che studia il metodo migliore per unire profilo personale, curriculum vitæ, portfolio, blog, ecc, tutto all’interno di un unico social network, e che potrebbe essere il prossimo «più giovane miliardario al mondo» nominato dalla rivista statunitense Forbes, come è stato per Zuckerberg. 38

7.3

La realizzazione di un solo social network porterebbe anche al compimento di un’enorme rete di connessione artistica, con riferimento ai portfolio e ai blog presenti anch’essi all’interno dell’unico grande social. Di conseguenza gli artisti di tutto il mondo potrebbero confrontarsi, ispirarsi e relazionarsi tra loro direttamente dal proprio 76 | stima del futuro


profilo, dal singolo avatar personale ed essere così ancora più interconnessi. La visione futuristica di questo enorme sns porta a pensare anche allo sviluppo di un metodo di vendita delle opere direttamente attraverso il proprio avatar, con l’apertura del mercato dell’arte a livello globale, coinvolgendo sia l’artista affermato che il dilettante. La possibilità di acquistare e vendere opere direttamente dall’avatar di un unico social network equivarrebbe ad accedere ad un’unica immensa piazza dove l’arte diventerebbe accessibile a tutti senza distinzioni, e forse così si potrebbe stuzzicare anche l’interesse di persone altrimenti emarginate.

stima del futuro | 77


8. conclusione 8.1

39 Erik Qualman in Socialnomics, pubblicato nel 2009, cap. IV

Erik Qualman in Social Media Revolution, pubblicato su Youtube, il 21 marzo 2013 [vedi screenshot al capitolo 4.3]

40

Nell’epoca della simultaneità virtuale, l’utilizzo dei social media ha dimostrato di essere il metodo più efficiente per la diffusione dell’arte. Ogni artista necessita di sviluppare una propria rete di collegamenti virtuali che permettano di raggiungere tutti gli angoli del web, in modo da sfruttare al meglio il servizio di gratuita pubblicità globale che internet offre. I social media si sono affermati molto rapidamente come strumenti di uso comune, trasformando in maniera irreversibile il metodo di comunicazione precedente. Erik Qualman, nel suo saggio di analisi dell’economia dei social media «Socialnomics», 39 descrive tale cambiamento come una vera e propria Rivoluzione.40 Molti artisti sono ancora intimoriti dall’idea di far parte della Rivoluzione dei Social Media, infatti non sono pochi i creativi tutt’ora non rintracciabili all’interno del World Wide Web. Per quanto l’anticonformismo sia insito nella natura dell’artista, è giunto il momento di abbandonare ogni forma di pregiudizio e approfittare delle infinite possibilità fornite da uno strumento tanto potente quale è internet.

8.2

Sono pochi ma fondamentali i motivi per cui è necessario utilizzare i social media come mezzo di propagazione dell’arte,

78 | conclusione


secondo l’artista Lori McNee sono solo cinque: il business, il brand, il marketing, il netwroking e l’evoluzione.41 Innanzitutto un artista deve rimanere aggiornato sulle novità e deve essere sempre informato sui cambiamenti in atto per poter rimanere sulla cresta dell’onda. Deve essere consapevole delle nuove tendenze nel design, nella decorazione, nella moda e nella tecnologia e di come queste influenzano la produzione artistica e la sua vendita. Essere informati e aggiornati è fondamentale per la realtà competitiva in cui ci troviamo, poiché un artista di successo non è solo colui che crea della buona arte, ma è anche chi sa costruire attorno a sé un solido business. A questo proposito, un artista deve assolutamente definire un proprio brand che, se realizzato a dovere, ha la funzione di differenziarlo dalla massa così da renderlo facilmente riconoscibile, oltre che di aumentarne la credibilità e la serietà. Nell’epoca della simultaneità virtuale, il metodo più rapido per affermare e diffondere un brand, è attraverso i social media. Inoltre un artista deve spendere del tempo per il marketing, a cominciare dalla realizzazione di un proprio sito e all’utilizzo dei social network. La divulgazione e la promozione delle proprie opere sono i passaggi obbligati per affermarsi su un mercato che diventa sempre più dinamico, come sottolinea Lori McNee in calce alla sua analisi:

Lori McNee in 5 Reasons Why Artists Need Social Media & Eye Opening Stats to Back It Up! pubblicato su Fine Art Tips, il 19 gennaio 2010 41

«If you don’t have a website you are invisible. Not just hard to contact, invisible. A website is a must, a blog even better» conclusione | 79


cfr. Lori McNee, op. cit.

42

Rosanna Marchegiani in Il Consumatore E La Fedeltà Alla Marca, pubblicato su Manager Online, il 3 giugno 2009

43

80 | conclusione

ovvero “Se non hai un sito sei invisibile. Non sei solo difficile da contattare, sei invisibile. Un sito è d’obbligo, un blog è anche meglio”. Secondo le sue considerazioni, i social media stanno già modificando le regole nel mercato e gli artisti devono seguire questi cambiamenti. Il 57% degli utenti nel web42 afferma di percepire un legame più profondo e umano con una compagnia o un’azienda con cui possono interagire attraverso i social netwrok, e dichiara di sentirsi servito meglio, come sostiene l’esperta di informazione online Rosanna Marchegiani,43 secondo cui i consumatori diventano più fedeli e leali se possono interagire con l’azienda. Oltre all’interazione con il cliente, come già accennato in precedenza, per un creativo è di fondamentale importanza anche l’interazione con altri artisti. Per questo motivo il networking è alla base dell’utilizzo dei social media. Attraverso i social network il creativo non è solo e può confrontarsi, è capace di aumentare le conoscenze e attirare nuovi acquirenti, è in grado di ricevere feedback istantanei riguardo al proprio lavoro e di imparare o ispirarsi da quello degli altri artisti. L’interconnessione tra creativi è forse la funzione più innovativa che ha portato l’avvento dei social media, ed è anche la causa dell’irreversibile cambiamento nel metodo di comunicazione dell’arte e della sua stessa produzione. Infine, chi non si unisce all’evoluzione tecnologica e persiste nell’utilizzare vecchi metodi di diffusione dell’arte verrà inesorabilmente sorpassato da chi invece sfrutta al massimo gli strumenti più rapidi ed efficaci che la tecnologia mette a disposizione. Ogni artista dovrebbe entrare a far parte del


mondo virtuale anche se non lo comprende. Se non ci si adegua adesso perché rimasti legati alle abitudini del passato, è tuttavia indispensabile essere almeno a conoscenza del sistema, per potersi permettere di disattenderlo consapevolmente.

8.3

La consapevolezza è la prima condizione necessaria per iniziare qualunque percorso, del quale rimane comunque arduo decidere la direzione. Dopo aver spiegato perché è fondamentale l’utilizzo dei social media, cerchiamo di comprendere quali sns è preferibile scegliere, in modo da scoprire la via migliore per diffondere la propria arte nel web. Si è visto che i social network possono essere suddivisi in cinque famiglie a seconda del carattere peculiare di ognuno: social, media sharing, blog, portfolio e job network. Sarebbe opportuno, per poter avere una panoramica generale della situazione attuale su internet, essere presenti in ognuno di questi gruppi che forniscono strumenti e hanno funzionalità diverse tra loro. Per iniziare è possibile scegliere un social network per tipologia, in base alle proprie esigenze. Tra i social, il più diffuso e visitato è sicuramente Facebook, attraverso cui si è in grado di far conoscere in prima persona i propri progetti, lavori e opere d’arte, oltre che se stessi. Tra tutti i sns Facebook è senz’altro quello che permette maggiormente la conoscenza personale tra individui. Twitter invece diventa utile per diffondere conclusione | 81


e promuovere le novità del proprio lavoro, ma per un approccio iniziale può essere considerato superfluo poiché, essendo disponibili solo una quantità limitata di caratteri, viene utilizzato principalmente per pubblicizzare un oggetto che è già presente su almeno un altro sns. Quindi prima di utilizzare Twitter come mezzo per la diffusione delle proprie opere bisogna che prima siano pubblicate, come minimo, all’interno di un social network differente, o su di un sito personale. I media sharing sono strumenti di settore, cioè vengono utilizzati solo da una parte di artisti che realmente necessitano questi sns. Perciò Flickr è funzionale solo per gli artisti che operano per mezzo esclusivo della fotografia e delle sue varianti, tutti gli altri non vi troveranno un’utilità concreta. Allo stesso modo Youtube, avendo il video come unico canale, è di fondamentale aiuto per la divulgazione della videoarte. Per gli altri tipi di creazioni artistiche può essere utilizzato come mezzo per la diffusione di presentazioni video delle proprie opere, o per spiegare visivamente i processi creativi e la fenomenologia di un’opera o di una tecnica particolare. I siti che offrono la possibilità di gestire un blog personale sono moltissimi e condividono tutti lo stesso scopo. Non è possibile assegnare un tipo di blog a ciascuna tipologia artistica poiché l’interfaccia e la gestione dello stesso sono da scegliersi in base al personale gusto dell’artista. Bisogna innanzitutto soffermarsi 82 | conclusione


a pensare al tipo di blog che si vorrebbe sviluppare, se si tratti cioè di una semplice raccolta delle proprie opere oppure se si voglia scrivere quotidianamente del lavoro che si sta svolgendo. Dopodiché non vi è altra soluzione che sfogliare le piattaforme più conosciute e scegliere quella dalla grafica più accattivante o più sobria. Lo stesso discorso è valido per i portfolio. Come sopra, la scelta è vasta e le uniche differenze sostanziali sono l’aspetto estetico e l’interfaccia gestionale che, per quanto forniscano le stesse funzioni e gli stessi servizi, variano graficamente per ogni sns dedicato alla realizzazione di un portfolio. L’interfaccia che per un utente può apparire immediata, potrebbe sembrare più complessa agli occhi di un altro. In ogni caso il portfolio, a differenza di altri sns, è l’unico social media che non può nella maniera più assoluta mancare ad un artista. Consiste nel bagaglio artistico di un creativo, si tratta della presentazione virtuale istantanea e sempre disponibile di tutta la sua produzione, o almeno di tutte le sue opere più importanti. Non mancano informazioni e didascalie, dati tecnici e indicazioni temporali, in riferimento ad ogni lavoro ed al creativo stesso. Il portfolio online è il biglietto da visita di ogni artista, che sia un professionista o un dilettante alle prime armi. Ognuno ne deve essere fornito per avere la possibilità di mostrare i propri progetti e le proprie opere a chiunque, in qualunque momento, dovunque si trovi.

conclusione| 83


La stessa importanza ce l’ha il curriculum vitæ. Si possono avere anche più curricula, uno in ambito strettamente professionale ed un altro in ambito artistico. Presentare le proprie capacità, lavorative o artistiche, con una documentazione che ne confermi la veridicità dimostra professionalità e serietà. Per quanto possa sembrare superfluo, vale la pena spendere del tempo per mantenere aggiornato il proprio curriculum online su LinkedIn. Academia.edu rispetto a LinkedIn ha una peculiarità scientifica incentrata sulla ricerca e sulle relative pubblicazioni: quindi almeno per un primo momento non è fondamentale per un artista essere presente anche all’interno di questo social network. Personalmente sono in possesso di un account su ogni sns citato fino ad ora. Alcuni attivati per curiosità e abbandonati subito dopo per mancanza di interesse, altri studiati e sfruttati in maniera approfondita quotidianamente da anni. La scelta dei social network è soggettiva e può essere modificata nel corso del tempo o a seguito di un cambiamento personale o di un cambiamento all’interno dei vari sns o delle loro funzionalità. Oggi esistono quelli descritti, tra pochi anni ne esisteranno altri e gli attuali diventeranno obsoleti. L’evoluzione procede instancabile e noi la seguiamo nei suoi sviluppi e ne determiniamo altri con il nostro utilizzo e le nostre scelte. Tutti i social network possono essere utilizzati a livello personale a scopo informativo e di ricerca o semplicemente ricreativo e goliardico. Ciò che non deve mai cessare di 84 | conclusione


esistere in un artista è la curiosità di scoprire nuove strade da percorrere e nuovi strumenti da utilizzare, per aggiornarsi e migliorarsi nel perpetuo tentativo di creare qualcosa di significativo, da far conoscere al mondo, attraverso la propria arte.

conclusione | 85



9. bibliografia sitografia

Kaplan Andreas e Haenlein Michael in Users of the world, unite! The challenges and opportunities of social media, Business Horizons, Vol. 53, Issue 1, p. 59-68.

1

Walter Benjamin in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, cap. I 28

Erik Qualman in Socialnomics, pubblicato nel 2009, cap. IV

39

Laura Gemini in Network effect Quando la rete diventa pop, cap. VI: Stati di creatività diffusa: i social network e la deriva evolutiva della comunicazione artistica

****

http://www.news.cnet.com/8301-1023_3-57525797-93/ facebook-hits-1-billion-active-user-milestone/ 2

http://www.googleblog.blogspot.co.uk/2012/12/googlecommunities-and-photos.html 3

http://www.corriere.it/economia/13_ottobre_04/twitterscatta-l-operazione-borsa-via-all-ipo-1-miliardo-dollarib9d2d7c4-2ca2-11e3-bdb2-af0e27e54db3.shtml 4

http://www.mashable.com/2012/12/18/twitter-200million-active-users/ 5

| 87


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/ tecnologia/2013/11/06/Twitter-sbarca-borsa-sale-attesaIpo_9578591.html

6

7

http://www.aaai.org/Library/ICWSM/icwsm-library.php

http://www.flickr.com/help/forum/it-it http://www.flickr.com/help/forum/enus/72157633547442506/ 8

http://www.lucidistorte.it/fotografia/storia-e-culturadella-lomografia/

9

http://www.blog.instagram.com/ post/10692926832/10million

10

http://www.seigradi.corriere.it/2013/09/09/boom-perinstagram-che-tocca-quota-150-milioni-di-utenti/

11

http://www.adobe.com/it/products/creativecloud/ behance-community.html

12

http://www. blog.linkedin.com/2011/03/22/linkedin100-million

13

14

http://www.wokinfo.com/essays/impact-factor

http://www.techcrunch.com/2012/02/05/the-future-ofpeer-review

15

http://www.singularityhub.com/2011/12/11/academiaedu-4-5m-in-funding-3m-unique-monthly-visitors%E2%80%93-can-they-change-science-publication 16

http://www.techcrunch.com/2011/11/30/academiaedu-raises-4-5-million-to-help-researchers-share-theirscholarly-papers 17

http://www.mashable.com/2012/01/20/artists-socialdigital-media

18

88 |


http://www.inc.com/guides/2010/10/how-to-back-upyour-social-media-accounts.html 19

20

http://www.oddee.com/item_98664.aspx

http://www.blouinartinfo.com/news/story/950074/ insider-tips-from-the-art-worlds-social-media-pros-part-1of-3 21

http://www.blog.contemporarytorinopiemonte. it/?p=2532

22

23

http://www.giovaniartisti.it/artisti

http://www.treccani.it/enciclopedia/il-mercato-dellarte_(XXI-Secolo)

24

25

http://www.capitolouno.com/manifesto/mani_intro.htm

26

http://www.equilibriarte.net/blog/15353

http://www.treccani.it/enciclopedia/arte-e-digitale_(XXI_ Secolo)

27

http://www.swissinfo.ch/ita/cultura/I_musei_tentano_di_ sedurre_i_visitatori.html?cid=33581258 29

http://www.tommyonweb.com/2011/06/15-minuti-dicelebrita 31

http://www.futurodeiperiodici.wordpress. com/2013/05/08/quanti-italiani-usano-il-tablet-3-milioni660-mila

32

33

http://www.apple.com/it/macbook-pro/features-retina

34

http://www.pcprofessionale.it/tag/monitor-3d

http://www.philip.greenspun.com/business/mobilephone-as-home-computer

35

| 89


http://www.assodigitale.it/2013/09/09/il-migliorecomputer-smartphone-e-tablet-in-un-unico-prodottoasus-fonepad-note-6

36

http://www.avc.blogs.com/a_vc/2008/06/my-visionfor-s.html 37

http://www.forbes.com/lists/2008/10/billionaires08_ The-Worlds-Billionaires_Rank_34.html 38

40

http://www.youtube.com/watch?v=sIFYPQjYhv8

http://www.finearttips.com/2010/01/5-reasonswhy-artists-need-social-media-stats-to-back-itup/#ixzz2pR4xnK3H

41

http://www.manageronline.it/articoli/vedi/123/ilconsumatore-e-la-fedelta-alla-marca/

43

http://www.ny-magazine.org/PDF/06.07.EN_Art_After_ Social_Media.pdf http://www.artpapers.org/feature_articles/ feature1_2013_0708.htm http://www.rhizome.org/announce/ opportunities/59069/view/ http://www.blouinartinfo.com/news/story/950074/ insider-tips-from-the-art-worlds-social-media-pros http://www.mashable.com/2012/01/20/artists-socialdigital-media/ http://www.artbusiness.com/facebook-tips-helpprotocol-etiquette-and-instructions-for-artists.html http://www.eyecontactsite.com/2013/07/post-internetart

90 |


30

http://en.wikipedia.org/wiki/15_minutes_of_fame

http://it.wikipedia.org/wiki/Social_media http://en.wikipedia.org/wiki/Social_networking_service http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_social_networking_ websites http://it.wikipedia.org/wiki/Tumblelog

| 91


ringraziamenti Un grazie importante va dato a tutte le persone che mi hanno sostenuta e aiutata durante la stesura della tesi e durante tutto il mio percorso accademico. Perciò ringrazio: i nonni, per aver sempre creduto in me e per aver tifato per il raggiungimento di questo risultato i genitori, per non essermi stati col fiato sul collo e per aver sostenuto e finanziato i miei studi il relatore, per essermi stato col fiato sul collo e per aver dato fiducia a me e all’argomento trattato mio fratello, per aver sempre avuto stima di me e dei miei studi il mio fidanzato, per l’interminabile pazienza e i preziosi suggerimenti i compagni, per avermi fatto vivere i migliori anni della mia vita le migliori esperienze che potevano capitarmi nella migliore compagnia possibile


Un grazie speciale va anche a chi mi ha accompagnato durante tutti i piĂš importanti avvenimenti degli ultimi anni, nel bene e nel male. Quindi grazie: Trio della discordia, per essere stati al mio fianco fin dai primi giorni di universitĂ per le infinite chiacchierate e le bellissime sbronze per le innumerevoli risate e la bella musica Amici, per essere rimasti tali nonostante la lontananza Veullatsu, per avermi accolta come una di voi Erasmus, per avermi permesso di vivere emozioni uniche per avermi concesso di imparare una lingua nuova per avermi messo a confronto con altre tradizioni per avermi fatto conoscere persone e amici da ogni dove Accademia Albertina, per avermi insegnato a cavarmela da sola Trenitalia, per avermi spinta alla ricerca della calma interiore




Š MMXIV Silvia Scuttari Accademia Albertina di Belle Arti di Torino


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.