Portfolio_Silvia Lanfranchi

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SILVIALANFRANCHI PORTFOLIO


ABOUT ME

L’arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nelle forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi. (Bruno Munari) I primi passi verso la ricerca SILVIA LANFRANCHI li muove il 7 marzo 1988 a Castel Goffredo, un paese in provincia di Mantova dove ha la fortuna di crescere a contatto con la natura tra la cascina dei nonni e la casa natale. La vita di campagna e il paese le trasmettono da subito una grande capacità di adattamento e molta creatività, caratteristiche che le torneranno utili nelle scelte di vita future e soprattutto in ambito professionale. E’ iscrivendosi all’istituto d’arte Alessandro dal Prato di Guidizzolo (MN) che la sua creatività inizia ad avere espressione ed è qui che continua ad alimentare le sue attitudini artistiche; sceglie così di intraprendere il corso di “architettura e arredamento” dove si fa notare per la sua sicurezza e determinazione. E’ diplomandosi con l’elaborato dal titolo “BAUHAUS: dal cucchiaio alla città” che Silvia scopre come nasce la figura del designer ed inizia ad esserne incuriosita. Capisce cosa progetta, come innova l’industria e la casa europea e il gusto estetico. Terminata questa fase è proprio questa curiosita’ che le da l’input per proseguire nella sua ricerca facendola approdare a Milano dove si iscrive al Politecnico al corso di Design d’interni. Qui viene stimolata non solo nel suo percorso di studi, che nonostante le difficoltà si rivela vincente, pieno di soddisfazioni e di conoscenze importanti, ma anche dal capoluogo lombardo ricco di eventi, mostre e spazi che alimentano la sua curiosità di sapere e conoscere, di rimanere sempre aggiornata sulle novità del mondo del design. Stimoli importantissimi le arrivano per esempio dalla designweek, dalla design library e dalla triennale di Milano. Non perde però mai i contatti con la sua terra di origine dove collabora con l’architetto mantovano Luca Rinaldi per qualche progetto più improntato verso il design.Nel febbraio del 2012 arriva al termine di questo ulteriore percorso di ricerca laureandosi al corso di Design degli interni. Dopo pochi mesi, a maggio 2012 partecipa al corso di alta formazione in “new entertainment design” presso il poli.design. Il corso le permette di continuare ad approfondire le proprie conoscenze confrontarsi più da vicino con il mondo del lavoro entrando a contatto con figure professionali di diversa formazione e esperienza e soprattutto con aziende del settore.


ARCHITECTURE // TO EAT // PHOTOGRAPHY // LIFE // NATURE // RIDE MY BICYCLETTE // TOYO ITO // TO OBSERVE // MILAN // POLAROID//BRUNO MUNARI // TO TRAVEL // TO DRAW // ACHILLE CASTIGLIONI // DESIGNWEEK // TO LISTEN // TRIENNALE DI MILANO // FASHION // CREATIVITY // DESIGN // ART // COMUNICATION // ECC.

WHAT I LIKE



UNIVERSITY PROJECT


La prima web TV dedicata all’arte, la cultura e il design in Italia. Le “connessioni” cercano un senso nelle cose e fra le cose, questa è la nostra strada.

Far conoscere la propria i dentità alla massa: come? IN STRADA

BISOGNI

Mancanza di zone verdi

GREEN AdVENTURA

LOCATION : 2009

MILANO POP-UP CULTURE CITY I NARRAZIONI E FRUIZIONI URBANE BRIEF I CONCEPT Nello sfondo della Milano dell’Expo ci si chiede in che modo si racconta la città, e in che modo potrebbe generare o ospitare nuovi comportamenti abitativi per la fruizione dell’arte. All’interno del contesto di rigenerazione urbana “diffusa” la città del futuro sembra essere pienamente rappresentata nella metafore della Culture City; E così che Milano pop up culture city diventa il luogo di nuovi scenari e paradigmi per la fruizione

dell’arte nella città contemporanea. In particolare pensiamo che la città di Milano si apra come un pop up e che moltiplichi la sua offerta artistico-culturale con la collaborazione di aziende che, attraverso la messa a disposizione delle proprie risorse e della propria identità, decidono di investire nel profilo culturale della città. Green AdVentura è il risultato di un attenta ricerca di nuovi bisogni per l’uomo in collaborazione con Ultrafragola Channel.

La cornice di questo progetto non poteva che essere zona Ventura, l’area post industriale riconvertita dall’architetto Mariano Pichler in un inedito polo dell’arte contemporanea e del design per Milano, vero distretto creativo dove hanno sede importanti gallerie d’arte come Massimo De Carlo, Francesca Minini, Manuela Klerkx, Pianissimo, Zero, la libreria Art Book Milano, la Scuola Politecnica di design e la rivista Abitare.

GREEN ADVENTURA UN VIAGGIO NEL VERDE PER CONOSCERE ULTRAFRAGOLA CHANNELS


Vista interna dei container

Riuso di vecchi container per installazioni artistiche

Green Artist

Green Artist

Postazione Ultrafragola

Percorso lineare che permetto la visione di tutte le installazioni


Possibile composizione

Modularità

PEBLEES

2009

Spazi di connessione dell’apprendimento universitario I BRIEF I CONCEPT Spazi di connessione dell’apprendimento universitario (come luoghi di lavoro e di relazione). La piazza nell’indoor.

Portare l’outdoor nell’indoor attraverso materiali e forme, l’idea di piazza come centro di comunicazione nella vita della citta’, e il concetto di gradinata, presa ad esempio per la struttura a piu’ livelli. Più possibilità di utilizzo: seduta, appoggio, postazione di lavoro.


HOLIDAY POINT

2010

Nuovo concept di agenzia viaggi I point itinerante BRIEF I CONCEPT Nuovo modo di concepire un’agenzia viaggi, metodo di approccio con il customer care diverso e progettazione di un point itinerante.

La nostra idea per il progetto dell’allestimento di un punto vendita viaggi si basa sul concetto della familiarità e interazione personale. Vogliamo rendere l’idea di uno spazio domestico, in cui le persone possano interagire sentendosi a proprio agio, smantellando quella sensazione di disagio e imbarazzo a cui si è abituati, divenuta ormai uno stereotipo.

E’ per questo motivo che abbiamo pensato ad uno spazio semplice suddiviso in due zone una zona pubblica, di consultazione e interazione tra la persone, e una zona, anche se minima, destinata al colloquio con l’operatore e alla vendita. Abbiamo progettato l’interno del locale in modo da definire la zona principale come la zona pubblica, aperta e fruibile dalla clientela arredandola con mobili come un grande tavolo ovale con sedie richiamanti stili di culture diverse e due poltrone: un’arredo che richiama l’ambiente domestico della “casa”. Inoltre la nostra idea è quella di integrare a questo arredo una libreria a muro, che richiami l’idea di blocchi modulari, che entrino ed escano dal muro, creando movimento all’interno dello spazio oltre che un planisfero a muro creato da un pannello in plastica forato, avvitato alla parete stessa. Il tutto complementato da schermi-monitor touch-screen che permettano l’interazione con i luoghi stessi proiettati a video.


Abbiamo distinto la zona privata, delimitandola entro uno spazio minimo in modo da creare un’atmosfera di riservatezza e privacy. Quest’ area è stata pensata come l’ufficio-sportello del negozio, dove il cliente puo interfacciarsi direttamente con l’operatore turistico, richiedere informazioni, prezzi, e nel caso acquistare. Secondo la nostra idea deve rappresentare un momento in cui il cliente possa sentirsi a proprio agio, libero di domandare o pagare senza essere sotto il diretto sguardo del resto della clientela e senza sentirsi in imbarazzo di fronte all’impiegato. Per permettere questo abbiamo disposto due sedie intorno ad un tavolo di forma rotonda di modo che la disposizione delle sedute possa cambiare continuamente a seconda che il cliente voglia stabilire un rapporto con l’operatore di tipo più o meno amichevole: distanziate se formale, ravvicinate nel caso contrario. Dando importanza a questo spazio, quindi abbiamo pensato ad una vetrina che rifletta quest’atmosfera familiare all’esterno, che renda semi-visibile l’interno e che allo stesso tempo incuriosisca la clientela.

Modulo interno

Vetrina

Agenzia satellite


Bis

2010

Bovisa is sustainable I Design di sistema per la sostenibilità BRIEF I CONCEPT Concept di sistema sostenibile per un “servizio alimentare” al campus Bovisa del Politecnico di Milano. L’idea e’ quella di coinvolgere gli esercenti della zona bovisa (rosticcieri, fornerie, ristoranti) in un sistema che promuova la minimizzazione dello scarto di cibo non consumato estendendone la vita.Gli esercenti si organizzano in un gruppo d’acquisto che compra le materie prime da produttori del parco agricolo sud di milano.

I ristoratori utilizzano questi prodotti per preparare pasti per gli studenti/docenti del politecnico. Cio’ che non viene consumato a pranzo, viene poi rivenduto nel tardo pomeriggio a prezzi ribassati. Gli scarti che comunque rimangono vengono raccolti e portati nella aziende fornitrici di materie prime e vengono valorizzati attraverso il compostaggio. I trasporti sono organizzati in modo che i mezzi usati non viaggino senza carico.

Gli esercenti costituiscono una partnership con hot point ariston che fornisce gli elettrodomestici con pagamento per unita’ di tempo.Inoltre gli esercenti saranno in comunicazione con i clienti finali attraverso uno sito che mette in comunicazione i vari attori del sistema. Gli utenti sono informati sulla disponibilita’ delle rimanenze e possono effettuare prenotazioni, mentre i ristoratori possono comunicare le loro offerte e comunicare tra loro. L’aggiornamento del sito e’ ad opera degli studenti, in cambio di sconti da parte dei ristoratori.La comunicazione verso gli utenti avverra’ anche attraverso postazioni installazioni posizionate in punti strategici.


Totem

Sito internett


Home page

TRAVEL MIND

2011

Interaction Design I Network per organizzare viaggi self service BRIEF I CONCEPT La nostra idea di concept nasce da una esigenza riscontrata all’interno delle agenzie viaggio. Molte volte entrando in un’agenzia non si ha ben chiaro dove si voglia andare e si è solo in cerca di informazioni, magari incuriositi da qualche pubblicità o da semplicemente una locandina che evoca un determinato paesaggio.

Personalmente troveremmo comodo un dispositivo col quale sia possibile interagire individuando le mete più ambite. Proporremmo inoltre l’operazione di “confronto delle linee di collegamento”, in modo tale da avere a disposizione una mappa dei mezzi di trasporto disponibili, eventuali scali aerei, stazioni ferroviarie intermedie, porti navali.. e come questi sono collegati fra loro.

Una volta decisa la meta c’è inoltre la possibilità di accedere ad una sezione riguardante la possibilità di prenotare, o semplicemente di informarsi, sui luoghi di pernottamento. Questa sezione oltre a presentare i diversi alberghi, ostelli, agriturismi ecc.. è arricchita da una sorta di “diario di bordo”, una sorta di wikipedia del viaggio, che permette di inserire gradevolezza ed eventuali suggerimenti che possono così aiutare le altre persone a “vivere meglio la propria vacanza”. Risulta una sorta di “guida turistica interattiva” che può essere utilizzata da mani esperte e non, perciò potrebbe avere due modi diversi di navigazione : l’utente principiante e l’utente esperto. Una sorta di applicazione che attraverso il touch screen aiuta esperti e meno esperti della tecnologia a destreggiarsi e organizzarsi il proprio viaggio senza necessariamente farlo a casa. Personalmente abbiamo optato per sviluppare un concept che si concentri maggiormente sugli utenti meno esperti, in quanto riteniamo che coloro più al passo con la tecnologia abbiamo più facilità di utilizzo.


FEEL

2012

Mostra sul tema del feng shui BRIEF I CONCEPT Progettare una mostra in occasione dell’Expo 2015 per Rho Fiera. Il tema scelto riguarda il feng shui, un’ antica disciplina cinese che tratta l’armonia tra uomo e ambiente. Abbiamo scelto questo tema perchè in un clima di modernità e frenesia, è difficile fermarsi ed apprezzare il benessere ambientale.

Allestimento che si snoda attraverso l esperienza prettamente sensoriale. i 5 sensi vengono coinvolti per comprendere il feng shui e le sue caratteristiche principali. Una particolarita e data dalla scoperta del tema solamente a meta percorso in modo da non influenzare l utente creando cosi in lui un pregiudizio. L allestimento e formato da 4 parti : Feel cioè: feng shui, energies, elements e living.


EXTRA DEGREE COURSES


azoto liquido

Il concept nasce da una ricerca che pone l’accento sulla spettacolarizzazione del prodotto “gelato” nell’orario dell’aperitivo, attraverso la modalità di preparazione del prodotto stesso e il tipo di servizio offerto al consumatore. Il gelato potrà essere servito sia dolce che salato e proposto con abbinamenti inusuali e sorprendenti. La preparazione del gelato, totalmente a vista, sarà effettuata con l’azoto liquido e spettacolarizzata dal maestro gelatiere.

Bar interno Maestro gelatiere

Zona di servizio Bagni personale

Bagni

Guardaroba

AMALGAMA

2012

D

BY AR.DE.2.4 I “NEW ENTERTAINMENT DESIGN Ed.15” POLI.DESIGN BRIEF I CONCEPT Richiesta la ri-progettazione di un locale di entertainment situato in via San Marco, zona Brera a Milano. Il locale deve essere un lounge bar con l’aggiunta di un prodotto gelatiero all’interno del servizio offerto, rimanendo legati ad un’idea di business in sintonia con le attuali tendenze internazionali di consumo. A questo quesito il gruppo ARDE.2.4 ha risposto rendendo il gelato protagonista.

“Amalgama” è un lounge bar aperto dalle 17, rivolto ad una clientela di élite, che desidera vivere un’esperienza innovativa nell’entertainment serale milanese. Il locale dispone di un ampio outdoor di circa 200 m² e di un’area interna di 300 m², caratterizzata da ampie aperture lungo i due fronti principali che favoriscono una continuità tra interno ed esterno e facilitano la fruizione dello spazio rendendola più dinamica.

Bar esterno Dj

ingresso

L’intero progetto si sviluppa in un percorso curvo, nato come elemento di unione dell’ambiente interno con quello esterno. Lungo l’intero locale si incontrano le diverse aree che accolgono il cliente e lo indirizzano attraverso un percorso esperienziale di cui la spettacolarizzazione del prodotto gelato è il filo conduttore. L’esperienza del locale inizia già dall’esterno, in un giardino che accompagna all’ingresso dell’ambiente, realizzato totalmente con piante grasse bianche per ironizzare sulla preparazione con l’azoto, considerata spesso un procedimento artificiale.


Il nome AMALGAMA viene dal gesto di mescolare l’azoto liquido con gli ingredienti del gelato. Il logo, infatti, è il segno che si fa mentre si mescola. INGRESSO ESTERNO

amalg

a am INGRESSO Arrivati all’entrata del locale, due pareti curve che convergono invitano il cliente ad attraversare una nuvola di vapore che scende dall’alto, che richiama l’azoto. Sulla sinistra si trova il guardaroba.

Esaltazione dell’idea di artificialità dell’azoto rappresentata da piante totalmente bianche presenti in natura.


SALA PRINCIPALE Il percorso prosegue nella sala principale del locale, accompagnati dalla parete di destra. A destra è posizionato il banco bar che riunisce le postazioni di lavoro per la preparazione dei gelati con l’utilizzo dell’azoto e due workstation per il beverage. Oltre il bancone si sviluppa l’area lounge, con comode sedute e tavolini, proposti in due diverse versioni: trasparente con un punto luce all’interno e con rivestimento materico. Qui ci si può godere lo spettacolo della preparazione del gelato e gli abbinamenti di gelato salato con diverse pietanze, serviti al tavolo.


BAGNO A destra dell’ingresso sono situati i bagni, all’interno di una sala circolare: al centro i lavamani da appoggio di colore bianco, incorniciano la colonna circolare, dalla cui sommità scende vapore, sempre come richiamo all’azoto. La rubinetteria bianca opaca è incassata nel piano, con il dispenser di sapone coordinato. L’interno dell’antibagno è rivestito con una pavimentazioneLavagna. I sanitari utilizzati sono sospesi. Tra un bagno e l’altro, la parete divisoria è realizzata con blocchi in vetro cemento con una pellicola metallizzata, lasciando che sia percepibile l’ombra di chi si trova nell’altro bagno.


DEHORES L’area esterna è stata arricchita da una struttura realizzata con elementi scultorei circolari, posti a diverse altezze e sovrapposti fra loro, per formare un’area completamente protetta dalla pioggia e dal sole. Nelle zone di intersezione tra le coperture, vengono inseriti led per ottenere un effetto di luce diffusa sull’intera area. Questi faretti saranno alimentati da piccoli pannelli fotovoltaici integrati alla struttura. L’area è servita da un’ulteriore workstation per il servizio di beverage e una per il dj, accorpate in un’unica posizione per aumentarne la spettacolarizzazione e per assicurare un servizio eccellente. L’illuminazione interna ed esterna, con effetti di luce dal basso e dall’alto, enfatizza i giochi e le contrapposizioni tra materiali, arredi, cocktail e cibi serviti, secondo il vero spirito del locale.

IMMAGINE COORDINATA Cucchiaino per il servizio del cocktail abbinato al gelato all’azoto.

Biglietto da visita

Menù a busta chiusa


TASTEAT

2013

BY A+1 I “RESTAURANT DESIGN Ed.1” POLI.DESIGN BRIEF I CONCEPT Richiesta la ri-progettazione di un locale di entertainment situato in via San Marco, zona Brera a Milano. Il locale deve essere un lounge bar con l’aggiunta di un prodotto gelatiero all’interno del servizio offerto, rimanendo legati ad un’idea di business in sintonia con le attuali tendenze internazionali di consumo. A questo quesito il gruppo ARDE.2.4 ha risposto rendendo il gelato protagonista.

“Amalgama” è un lounge bar aperto dalle 17, rivolto ad una clientela di élite, che desidera vivere un’esperienza innovativa nell’entertainment serale milanese. Il locale dispone di un ampio outdoor di circa 200 m² e di un’area interna di 300 m², caratterizzata da ampie aperture lungo i due fronti principali che favoriscono una continuità tra interno ed esterno e facilitano la fruizione dello spazio rendendola più dinamica.


THE SOUND SHARE

2013

BY SILVIA LANFRANCHI & GIULIA PETRUZZELLI @ BOISBUCHET BRIEF I CONCEPT The title of this workshop has a double meaning as seeds that offer new research and new experience and as a reference to “Semina” - the avant-garde Pop magazine of the late 1950’s and 60’s. “Semina” was strongly interested in collage, a most crucial stylistic innovation in the arts of the twentieth century that provided this extraordinary magazine with a principle for both aesthetic and existential novelty.

This workshop tries to re-think “Semina” in its key-concepts and re-launch a process of research through a very open idea of collage that relates to our contemporary daily life. Our project is a collage of sounds and has been designed to bring the sound of the river (which is located on one side of the “telephone”) in the middle of the park where you would not have felt.


PERSONAL PROJECT


Photography

work in progress

Personal book I Fashion Photography with SEMODA


Orange

2011

Studio della grafica del sito per Luca Rinaldi architetto


Cloud

2012

Cristalplant design contest I co-working with Sabrina Fortini BRIEF I CONCEPT Progettare un elemento d’arredo in cristalplant che sia in linea con lo stile di Poliform.

Concept per un tavolino da soggiorno, caratterizzato da una forma curva ampia, che tende quasi a “nascondere” il piano di appoggio centrale.


NaOlta

2012 > Work in progress

personal project I BRIEF I CONCEPT

Linea di Charms che rappresentano un elemento simbolo di proverbi o modi di dire italiani. Lo dedico alle mie nonne che con la loro saggezza proverbiale riuscivano a strapparmi un sorriso e a farmi concentrare sugli obbiettivi della vita: essere felici. La loro realizzazione è dovuta al voler che le persone abbiano sempre con sè quel qualcosa che gli ricordi di essere felici.

La scelta dei materiali varia da metallo non prezioso, cuoio e plexiglas incisi utilizzando la tecnica del taglio laser. La seconda linea utilizza sempre questi materiali di base. ma con l’aggiunta di fili di lana che intrecciano il materiale di base.

Prima fase di studio con la prototipazione di alcuni modelli in cuoio tagliato a laser.


MelaPiglio

2012

award project I A Designer a day whit LA TRENTINA. BRIEF I CONCEPT I Co-working with Sabrina Fortini MelaPiglio è un progetto che nasce dall’analisi del brief riguardo all’ideazione di un packaging “monouso” che sia pensato per la distribuzione del singolo elemento per eventi, ma anche come nuovo modello di consumo personale. Partendo dal vasto concetto di “monouso” si e’ giunti alla conclusione che l’elemento “usa e getta” non e’ una caratteristica che oggi il packaging innovativo richiede per avere un’imballaggio sostenibile.

il packaging è composto da due dischi tra loro magnetici, i cui bordi hanno fissato al loro interno uno strato di gomma siliconica, la quale per la parte superiore sara’ traforata per permettere la traspirazione del prodotto, mentre quella inferiore presenta all’interno grafiche relative alle proprieta’ della mela e all’esterno viene identificata da parole legate al “mondo della mela”.

Ad integrazione dell’involucro e punto di forza del progetto per introdurre un nuovo metodo di consumo personale, è la “maniglia” fatta anch’essa in gomma siliconica con inserti agli estremi di plastica rigida che permettono l’aggancio della mela e dell’involucro.


AZULEJOS

2013 > in progress

Silvia Lanfranchi I BRIEF I CONCEPT I

Ricerca personale su forme, colori e relazioni degli AZULEJOS portoghesi per un progetto da realizzare tramite laser cut.


personal web.site

my design blog


SILVIALANFRANCHI silvialanfranchi88@gmail.com


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