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Conference
La conferenza perfetta
Le migliori tecnologie per videoconferenze chiedono poco e danno molto, preferiscono servire piuttosto che farsi servire. Sono discrete e gentili, facili da usare, aperte al dialogo e alla condivisione, permettono ai partecipanti di utilizzare i dispositivi (BYOD) e perfino le piattaforme che preferiscono (BYOM). Oratori e conferenzieri possono così liberare tutta la loro creatività
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di Marco Galloni
Nella documentazione tecnica dei dispositivi e dei sistemi per videoconferenze che andiamo a presentare in questo servizio ricorre l’aggettivo “seamless”, che si può tradurre in diversi modi: in primo luogo vuol dire “ininterrotto”, “senza soluzione di continuità”, “privo di cuciture”, ma può anche significare “perfetto”, “uniforme”, “scorrevole”, “senza limiti”. Lasciamo sia il lettore a scegliere il significato che preferisce, perché sono tutti a loro modo giusti, corretti, cioè capaci di qualificare con un certo grado di esattezza le attuali modalità di incontro online per meeting, riunioni aziendali, lezioni, seminari e convegni.
ATLONA AGEVOLA LA CONDIVISIONE DEI CONTENUTI
l’eredità delle funzionalità BYOD integrate negli switcher AT-UHD-SW-510W e ATOME-MS52W, e dall’altra la crescente domanda di dispositivi autonomi da usare da soli o come elementi di sistemi AV. Per usare le parole di David Shamir, vicepresidente del product management Atlona: «Il WAVE-101 sfrutta la nostra vasta esperienza BYOD e il feedback dei clienti per soddisfare questa esigenza, e lo fa con
In questo schema pubblicato da Atlona, l’AT-WAVE-101 è utilizzato per aggiungere funzionalità BYOD wireless a un sistema di presentazione AV e aumentarne le capacità: l’AT-WAVE-101 fa da interfaccia tra la rete LAN/Ethernet e un ricevitore HDBaseT AT-OME-SR21; la connessione tra i due dispositivi è effettuata via HDMI, grazie all’ingresso locale di cui dispone il ricevitore.
caratteristiche uniche e a un prezzo molto competitivo». L’AT-WAVE-101 appartiene alla categoria dei dispositivi standalone, ma il produttore lo presenta anche come piattaforma. Diciamo allora che è entrambe le cose, senza che l’una confligga con l’altra: è un device che può essere incluso in sistemi esistenti, ed è anche una piattaforma capace di sostenere impianti per conferenze anche molto complessi. AT-WAVE-101 è concepito per facilitare la condivisione di materiale proveniente da dispositivi iOS, Android, Mac, Chromebook e Windows. Il dispositivo consente – a un numero massimo di quattro conferenzieri – di visualizzare i loro contenuti secondo layout che si adattano dinamicamente: si tratta di una modalità in attesa di brevetto, denominata Dynamic Layout Mode, che modifica automaticamente la disposizione dei contenuti quando viene aggiunta una nuova fonte, un partecipante abbandona la conferenza oppure uno dei dispositivi mobili connessi viene ruotato dall’orientamento “portrait” a “landscape” o viceversa. WAVE-101 supporta i più diffusi protocolli di casting wireless, tra cui AirPlay, Google Cast e Miracast. Ciò semplifica notevolmente le presentazioni: non occorrono configurazioni preliminari. La sicurezza della connessione wireless e della condivisione dei contenuti è garantita da password e codici pin generati casualmente (random), da un firewall configurabile e da protocolli crittografici come WPA2-PSK e AES-128. In generale, WAVE-101 è concepito per l’uso all’interno di aule, spazi per riunioni e altri ambienti del genere. Più specificamente, il dispositivo manifesta una particolare vocazione per il settore educational. Grazie alla modalità istruttore (Instructor Mode), per esempio, è possibile moderare e gestire diversi relatori e studenti; sessioni e lezioni possono essere trasmesse in streaming dal vivo e integrate con materiale supplementare come immagini memorizzate localmente, file multimediali (fino a 4K/60 fps) e contenuti provenienti da YouTube. Più unità WAVE-101 possono essere configurate, monitorate e gestite in rete grazie al libero software
L’Atlona AT-WAVE-101 combina una connettività nativa per i protocolli di casting più diffusi, tra i quali AirPlay, Google Cast e Miracast, con funzionalità che facilitano le presentazioni BYOD wireless e la condivisione di contenuti: la foto mostra i pannelli anteriore e posteriore del piccolo dispositivo, con le porte USB 3.0/2.0, HDMI ed Ethernet in evidenza.
ClickShare Conference di Barco è una tecnologia per videoconferenze che consente di lavorare sia in BYOD sia in BYOM, due modalità che stanno rapidamente diffondendosi. ClickShare permette di condividere le app del laptop personale con il monitor di sala e di connettersi in wireless con il sistema di videoconferenza esistente e con periferiche USB quali fotocamere, diffusori, soundbar e microfoni.
Atlona Management System (AMS), che fa parte della suite Velocity System AV. Dispositivo di dimensioni contenutissime (33,4 x 70 x 70 mm), l’AT-WAVE-101 ha l’ulteriore merito di supportare piattaforme per digital signage su cloud e di poter essere utilizzato come access point con firewall incorporato.
IL BYOM A PORTATA DI MANO, CON CLICKSHARE CONFERENCE
Il Bring Your Own Meeting (BYOM) è la naturale estensione del BYOD (Bring Your Own Device). L’acronimo BYOM definisce una pratica in rapida diffusione consistente nel partecipare a videoconferenze, meeting e altri incontri online utilizzando piattaforme di propria scelta, quali Microsoft Teams, Webex, Zoom e simili. Il BYOM garantisce dunque un grado di libertà maggiore rispetto al BYOD, che consente sì di utilizzare dispositivi personali, ma vincola i partecipanti a una ben precisa piattaforma UC&C stabilita dall’organizzatore dell’incontro o dai fornitori di hardware. Lavorare in modalità BYOM facilita e rende più produttivi gli incontri, migliora la qualità della comunicazione, favorisce la creatività e consente notevoli risparmi di tempo e di denaro (vedi box). Ma per lavorare in BYOM sono necessarie tecnologie specifiche. Tra le più apprezzate, al momento, c’è ClickShare Conference di Barco, che permette di condividere le app del laptop personale con il monitor di sala e di connettersi in wireless con il sistema di videoconferenza esistente e con un’ampia gamma di periferiche USB, quali fotocamere, diffusori, soundbar e microfoni. La connessione può essere effettuata attraverso la app ClickShare o agendo sul pulsante ClickShare Conferencing Button. La app (che funziona su ogni dispositivo, dal PC desktop al portatile Android e iOS) e il Conferencing Button non si limitano alla connessione e all’avvio della conferenza
Il kit Barco è costituito da una unità base e da due pulsanti Conferencing Button con connessione USB. L’unità base supporta nativamente AirPlay, Google Cast e Miracast, opera in wireless sulla banda 2,4 – 5 GHz ed è dotata di uscita video 4K UHD @ 30 Hz, di uscita audio USB e HDMI, di una porta USB-A e di una USB-C.
Dotato di Wi-Fi IEEE 802.11ac/n (2,4/5 GHz), Modena Hub di Biamp supporta la maggior parte dei software e dell’hardware UC (Unified Communications) ed è in grado di servire dai 12 ai 150 utenti. Il dispositivo è disponibile anche nella versione Modena Hub+, capace di gestire due network separati per gli utenti aziendali e per gli ospiti.
Una delle soluzioni scalabili proposte da Biamp: si tratta di un impianto per sale conferenze di dimensioni medio piccole costituito da un hub Devio SCX 400, un Modena Hub, uno switch KVM attivo (HDMI/USB), un amplificatore Parlé TCM-XA (con PoE+), un microfono Parlé Beamtracking e una coppia di diffusori Desono C-IC6; allo switch KVM sono connessi anche una videocamera, un display di presentazione, un’interfaccia touch e un dispositivo host UC.
ma consentono anche diverse funzioni avanzate, come la “vista locale” (riportare display di grandi dimensioni sul dispositivo portatile), l’ideazione e la moderazione, lo snapshot, il controllo di apparecchiature AV, la messa in pausa, la selezione della finestra, il desktop esteso e altre ancora. Exertis Pro AV, distributore ufficiale di Barco ClickShare Conference per l’Italia, propone una serie di pacchetti concepiti per agevolare l’uso di questa tecnologia e la scelta dei componenti. L’offerta base prevede tre kit denominati CX-20 EU, CX30 EU e CX-50 EU. Il CX-20 EU e il CX-30 EU sono costituiti da una unità base di dimensioni molto contenute (34 x 135 x 135 mm) che supporta nativamente AirPlay, Google Cast e Miracast, opera in wireless sulla banda 2,4 – 5 GHz ed è dotata di uscita video 4K UHD @ 30 Hz, di uscita audio USB e HDMI, di una porta USB-A e di una USB-C; la differenza tra i due kit sta semplicemente nel fatto che il CX-20 EU ha un singolo Conferencing Button, mentre il CX-30 ne ha due. Il CX-50 EU, kit di punta, utilizza un’unità base leggermente più grande (39 x 200 x 202 mm), dotata di ingresso e uscita video HDMI 1.4b, di uscite audio USB, S/PDIF, jack e HDMI, di tre porte USB-A e di una USB-C; il kit comprende due pulsanti Conferencing Button. A ciascuno di questi kit è possibile affiancare un altro prodotto del catalogo Exertis: la videobar Bose VB1, che assicura alle conferenze un audio e un video di prim’ordine; alla VB1 dedichiamo un paragrafo a sé (vedi più avanti). I tre kit diventano così dei bundle nel senso proprio del termine, impianti completi chiavi in mano installabili e utilizzabili all’istante. L’offerta Exertis non si esaurisce qui. Il distributore italiano propone diversi altri bundle ottenuti combinando i kit Barco ClickShare Conference con altri prodotti e dispositivi. Abbiamo così, per fare solo qualche esempio, il CX-20 + Studio, il CX-30 + Studio e il CX-50 + Studio, che al posto della Bose VB1 utilizzano videobar Poly Studio; il CX-20 + IQ, il CX-30 + IQ e il CX-50 + IQ, che includono videocamere Huddly IQ; il CX-20 + Rally, il CX-30 + Rally e il CX-50 + Rally con videocamere Logitech Rally...
UN PONTE TRA BYOD E BYOM
Modena Hub di Biamp è un hub wireless con Wi-Fi IEEE 802.11ac/n (2,4/5 GHz) che supporta la maggior parte dei software e dei dispositivi hardware UC (Unified
Ben più di una comune videobar: Bose VB1 è un completo sistema all-inone per conferenze comprendente una videocamera 4K UHD con autoframing e zoom digitale 5x, sei microfoni “beam steering”, uno stadio audio di uscita da 2 x 20 watt, DSP per la cancellazione dell’eco acustico (AEC) e del rumore digitale, level meter con barra luminosa, bilanciamento del bianco e controllo dell’esposizione automatici, connessioni Bluetooth e network WLAN.
Communications). Modena Hub consente a relatori e conferenzieri di mettere in comune i contenuti senza utilizzare cavi, adattatori o dongle. Laptop, tablet o dispositivi mobili possono condividere i loro display con il monitor di sala e ricevere file, immagini, grafici e altro materiale: «Modena Hub fa emergere il meglio del BYOD», afferma il produttore, ma il versatile device si presta egregiamente anche a impieghi BYOM; possiamo anzi dire che fa da ponte, agevola il passaggio dal BYOD al BYOM. Modena Hub può connettersi alle periferiche anche via USB 3.0 (di tipo A) o HDMI e, se utilizzata insieme a un hub USB o ai Biamp Devio SCR-20 o SCR-25, è in grado di supportare più dispositivi USB. Il numero di utilizzatori che Modena Hub può servire varia a seconda della modalità d’impiego: fino a 12 utenti in modalità Huddle, 64 in modalità Meeting e fino a 150 in modalità Auditorium. Biamp offre soluzioni scalabili per ogni tipo di sala riunioni. Il software Conference Room Designer permette al progettista e all’installatore di stabilire, in base al tipo di sala e di conferenza da implementare, la miglior configurazione di componenti. Una delle soluzioni proposte vede schierati un hub Devio SCX 400, un Modena Hub, uno switch KVM attivo (HDMI/USB) e un amplificatore Parlé TCM-XA (con PoE+) che riceve il segnale da un microfono Parlé Beamtracking e pilota una coppia di diffusori Desono C-IC6; allo switch KVM sono inoltre connessi una videocamera, un display di presentazione, un’interfaccia touch e un dispositivo host UC. Questa configurazione è indicata per sale di dimensioni medio piccole; per room più grandi occorre aggiungere microfoni e altoparlanti secondo necessità, un processore TesiraForté X e magari sostituire il Modena Hub con un Modena Hub+, che può gestire due network separati per gli utenti aziendali e per gli ospiti.
CONFERENZE IN FORMATO VIDEOBAR
Giunta di recente in Italia, la Bose VB1 prima menzionata è a tal punto dotata di funzioni e tecnologie da rappresentare quasi una “sovrannaturalizzazione” delle barre AV che conosciamo, molto più che una loro semplice evoluzione. Il termine barra, in effetti, è quantomeno riduttivo: la VB1 è un completo sistema all-in-one per conferenze comprendente una coppia di speaker pilotati da un amplificatore da 2 x 20 watt, sei microfoni con tecnologia “beam steering”, DSP per la cancellazione dell’eco acustico (AEC) e del rumore digitale, level meter a led, una videocamera 4K UHD con autoframing, zoom digitale 5x e ampio campo di ripresa (123° diagonale x 115° orizzontale x 81° verticale), bilanciamento del bianco e controllo dell’esposizione automatici, connessioni Bluetooth e network WLAN, il tutto contenuto in un cabinet di 686 x 48 x 96 mm. Le caratteristiche dichiarate dal produttore parlano di una risposta in frequenza, per lo stadio audio di uscita, di 85 Hz – 20 kHz, con un livello massimo di 89 dB; la risposta dei microfoni va da 20 Hz a 15 kHz, il range di ripresa è di 6 metri. La connettività Bluetooth permette di utilizzare la VB1 anche come vivavoce o per ascoltare musica in streaming. La videobar richiede tre software per essere configurata e utilizzata: il Bose Work Configuration (per Windows e macOS), il Bose Work Management (per Windows) e la app mobile Bose Work (per iOS e Android). Il Bose Work Configuration consente il controllo della videocamera (pan, tilt, zoom, preset, autoframing), l’amministrazione e la gestione del sistema (con password di protezione), gli aggiornamenti firmware, la configurazione dell’uscita HDMI DisplayPort, la regolazione delle impostazioni di rete e del Bluetooth, e altro ancora; con il Work Management è possibile visualizzare, da un’unica postazione, le funzioni essenziali di tutte le VB1 incluse nel sistema, pianificare gli aggiornamenti firmware, modificare e salvare i parametri, rilevare tutti i dispositivi presenti in rete e crearne i profili; la app mobile Bose Work, infine, permette ai conferenzieri in sala di controllare la videobar attraverso lo smartphone, con possibilità di dosare il volume, porre i microfoni in muting e accedere alle funzioni pan, tilt, zoom, preset zoom e Bluetooth.
UNO SWITCHER CON QUALCOSA IN PIÙ
I presentation switcher sono per loro natura dispositivi flessibili e aperti al dialogo. Ma il VEO-SWM44, introdotto di recente dalla spagnola Ecler, ha qualcosa in più: la VEOCast, una tecnologia wireless
Sul pannello posteriore della Bose VB1 trovano posto (da sinistra verso destra) un connettore network RJ-45 per la configurazione e/o il monitoraggio, la presa per l’alimentazione, un jack da 3,5 mm per una sorgente audio opzionale, un connettore Euroblock per il muting generale, una porta USB-C per il PC che gestisce la conferenza e un’uscita HDMI per il monitor di sala.
Il presentation switcher Ecler VEO-SWM44 si avvale della VEOCast, una tecnologia wireless multipiattaforma che consente a due dispositivi di riconoscersi e collegarsi da soli; stabilita la connessione, i display possono essere duplicati con la tecnica dello “screen mirroring”. In basso, sul pannello posteriore dell’Ecler VEO-SWM44 trovano posto (da sinistra verso destra) il connettore per l’antenna Wi-Fi, due ingressi HDMI, una porta di ingresso USB-C, un’uscita HDMI, un’uscita audio stereo bilanciata su Euroblock, una RS-232 a 3 pin per il controllo di dispositivi remoti, due USB-B 3.0 per la connessione con PC, due USB-A per telecamere, microfoni, ecc.; ultimo a destra, il connettore per l’alimentazione a 24V.
multipiattaforma che consente a due apparecchiature di riconoscersi e collegarsi da sole. Stabilita la connessione, i display dei dispositivi possono essere duplicati – senza ricorrere ad applicazioni aggiuntive – secondo il principio dello “screen mirroring”. Questa possibilità torna utile, ad esempio, quando occorre duplicare i contenuti di un cellulare o di un computer
portatile su un display esterno o su uno schermo per videoproiezione. Switcher di dimensioni contenute (150 x 44 x 220 mm), il VEO-SWM44 è dotato di due ingressi HDMI 2.0, di una porta USB-C e di un ingresso VEOCast wireless. Il dispositivo supporta risoluzioni fino a 4K/60 Hz, il campionamento colore 4:4:4 ed è compatibile con gli standard HDR10 e Dolby Vision. Lo switcher Ecler gestisce inoltre lo scambio tra i dispositivi collegati (EDID Smart Management), dispone di un’uscita audio stereo bilanciata su Euroblock a 5 pin, può operare anche come selettore KVM o come commutatore per webcam e microfoni USB, e supporta
UNO SPEAKERPHONE CERTIFICATO ZOOM
È notizia recentissima che lo speakerphone Maxhub BM21 ha ottenuto la certificazione Zoom, il che ne amplia le già notevoli capacità di dialogo e ne garantisce l’integrazione in ambiente Zoom Meetings e Zoom Room. Questo il commento di Keith Lang, product manager di Maxhub UC: «La certificazione conferma che Maxhub è in grado di fornire l’alta qualità richiesta nei meeting via Zoom, oggi fondamentali nel lavoro. Il design intuitivo e plug-and-play, combinato con una qualità audio allo stato dell’arte, rende l’UC BM21 uno strumento ad alte prestazioni, ma con una complessità di configurazione minima. Con Zoom e Maxhub, ogni partecipante alla riunione può ottenere il massimo dalle sue sessioni di lavoro». Il BM21 è il modello di punta di Maxhub, marchio del gruppo cinese CVTE. Si tratta di un array microfonico a 6 capsule con speaker integrato e connessione Bluetooth capace di captare le voci fino a 5 metri di distanza con un angolo di 360°; le dimensioni contenute (120 x 35,2 mm) ne fanno un versatile microfono da tavolo per meeting, conferenze e incontri aziendali. Un circuito per la cancellazione dell’eco acustico (AEC) e un riduttore di rumore integrati garantiscono impeccabili riprese delle voci. Oltre che di connessione Bluetooth, il BM21 dispone di una porta USB-C e di un in/out ausiliare su jack da 3,5 mm. Tale dotazione garantisce una connettività senza limiti (“seamless”) e un’operatività immediata, plug and play; possono essere collegati fino a tre BM21 contemporaneamente. Lo speakerphone Maxhub è alimentato da batterie ricaricabili che assicurano fino a 8 ore di funzionamento; tramite un alimentatore opzionale è anche possibile la ricarica wireless. Sei pulsanti (power, rispondi/riaggancia, muting, Bluetooth, volume +, volume -) e cinque indicatori luminosi, disposti sul corpo del BM21, consentono a conferenzieri e oratori di controllare agevolmente il versatile speakerphone.
Esploso del Maxhub BM21: si riconoscono il chip DSP responsabile di tutti i processing audio, tra i quali la cancellazione dell’eco e la riduzione del rumore; sul corpo dello speakerphone sono disposti i pulsanti di controllo con i relativi indicatori luminosi.
l’HDCP 2.2. La selezione degli ingressi può essere effettuata tramite la funzione di commutazione automatica, i pulsanti del pannello anteriore o la seriale RS-232; VEO-SWM44 supporta inoltre comandi CEC e RS-232 per il controllo di display o dispositivi di terze parti. Grazie alla tecnologia VEOCast, lo switcher Ecler permette il mirroring BYOD e la condivisione di contenuti da dispositivi con sistema operativo iOS, Android e Windows 10. VEO-SWM44 può lavorare anche come access point o essere integrato in una rete wireless esistente. È possibile nascondere l’indirizzo IP del VEO, personalizzare l’SSID e – attraverso la pagina Web dello switcher – impostare le configurazioni di rete e la risoluzione video, aggiornare il firmware e riavviare/resettare il dispositivo. Ecler non manca di pubblicare degli schemi applicativi, come quello di una piccola “collaboration room” (“huddle room”) il cui PC è connesso al VEO-SWM44 tramite un singolo cavo USB-C, cosicché il display di sala può essere acceso automaticamente tramite i comandi CEC; sul VEO viene selezionato l’ingresso USB-C e l’operatore avrà a disposizione, nei soft codec del PC, una camera USB; l’impianto audio viene gestito da una matrice Ecler MIMO4040DN Conference; altri utenti potranno condividere i contributi via HDMI o VEOCast wireless; è possibile gestire i dispositivi di sala anche tramite touch-screen Ecler o di terze parti.
EPICHE CONFERENZE
Epos, società nata da una joint venture tra Sennheiser Communications e Demant A/S, prende il nome da un termine – “epos”, per l’appunto – che in latino come in greco significa “parola”, “verso”, “poema o poesia di carattere epico”. Un nome che esprime bene la vocazione di quest’azienda danese: migliorare la comunicazione, trasmettere dialoghi e suoni in modo impeccabile. Di Epos presentiamo Expand Vision 3T, una soluzione all-in-one che permette di trasformare, in modo facile e veloce, qualsiasi spazio in una sala per riunioni e conferenze: Expand Vision 3T non richiede alcun PC (basta un tocco per accedere), si connette plug and play, offre aggiornamenti automatici del software ed è certificata Microsoft Teams, la piattaforma unificata che combina chat di lavoro, condivisione dei contenuti, teleconferenze e integrazione delle applicazioni. Expand Vision 3T consta di una barra con microfoni beamforming e telecamera grandangolare 4K con sensore Sony PTZ integrati; del sistema fa parte anche uno speakerphone Bluetooth SP 30T (non presente nella versione Expand Vision 3) con batteria ricaricabile che assicura fino a 18 ore di funzionamento. La barra, che può essere collocata su una scrivania, sulla parte superiore o inferiore dello schermo/monitor o montata a parete, dispone di un ampio parco connettori che garantisce grande flessibilità di installazione e configurazione: una porta USB-C/display,
VEOCAST E LA DUPLICAZIONE DEI DISPLAY
La tecnologia VEOCast implementata sullo switcher Ecler VEO-SWM44 permette di condividere lo schermo del dispositivo personale con altri device MacOS, Android, Windows 8.1 e Windows 10. La procedura non è affatto complicata: per effettuare la connessione occorre selezionare l’ingresso VEOCast del dispositivo personale premendo il pulsante Select Auto/3s; sul display compariranno l’SSID Wi-Fi e la password, che danno accesso ai setting Wi-Fi. Fin qui, il procedimento è identico per tutti i dispositivi, dopodiché cambia leggermente a seconda del sistema operativo. Per gli iOS, per esempio, è necessario scorrere lo schermo, entrare in Control Center, cliccare su Screen Mirroring e poi sull’SSID del VEO-SWM44. Se il dispositivo è un Android, si scorre il display, si clicca sulle opzioni Android Screen Mirroring, poi su VEO-SWM44 e il display viene duplicato. Con dispositivi Windows 10, infine, occorre premere Winkey + P sulla tastiera, cliccare su Connetti dalla finestra di popup e poi sull’SSID per avviare lo “screen mirroring”. La tecnologia VEOCast trova applicazione nelle sale per meeting aziendali, nelle room per piccole conferenze e nelle aule per la didattica.
La schermata che appare sul display di un dispositivo iOS durante la procedura di “screen mirroring” attuata con la tecnologia VEOCast; nella parte destra si riconosce l’SSID del VEO-SWM44.
Expand Vision 3T della danese Epos è una soluzione all-in-one che permette di trasformare, in modo facile e veloce, qualsiasi spazio in una sala per riunioni e conferenze. Il sistema è costituito da una barra con microfoni beamforming e telecamera grandangolare 4K con sensore Sony PTZ integrati, più uno speakerphone Bluetooth SP 30T per il vivavoce (in primo piano).
PRODUTTORI E DISTRIBUTORI
Produttore: Barco – Belgio; Bose – USA Distributore: Exertis Pro AV Tel. 0546/622080 - www.exertisproav.it
Produttore: Ecler - Spagna; Epos - Danimarca Distributore: Exhibo S.p.A. Tel. 039/49841 - www.exhibo.it
Produttore: Atlona - USA; Biamp - USA; Maxhub - Cina Distributore: Prase Media Technologies S.p.A. Tel. 0421/571411 - www.prase.it
una USB-A, una porta HDMI, una Ethernet RJ-45, connessione Wi-Fi, uno slot Micro SD; c’è perfino un antifurto Kensington Security Slot, che permette di assicurare l’unità al tavolo o alla scrivania. Anche lo speakerphone SP 30T per vivavoce è ben dotato: connettore USB-C, tasti volume up/down e mute, pulsanti di aggancio e sgancio, pulsante Bluetooth, tasto e led Microsoft Teams e altro ancora. Grazie al vivavoce SP 30T, che va collocato sul tavolo degli oratori in posizione più centrale possibile, è possibile organizzare riunioni con un numero massimo di 8 persone. Il circuito per la cancellazione dell’eco multi-path/multi-layer, il DSP, gli algoritmi per l’ottimizzazione dinamica della voce e la tecnologia Epos AI (che separa le voci dai suoni estranei alla conversazione) garantiscono una qualità sonora di prim’ordine, mentre l’inquadratura intelligente delle immagini assicura una visione naturale e confortevole. Expand Vision 3T può essere utilizzata anche per ascoltare musica tra una chiamata e l’altra o per diffondere brani di sottofondo mentre si lavora.
A CIASCUNO LA SUA PIATTAFORMA
Come anticipato nel dossier, il BYOM (Bring Your Own Meeting) è l’estensione naturale del Bring Your Own Device (BYOD), una modalità di lavoro – quest’ultima – che negli ultimi anni si è diffusa al punto che oggi il 67% di chi lavora con i computer utilizza dispositivi personali e l’87% delle compagnie dipende in qualche modo dalle capacità dei dipendenti di accedere alle app aziendali attraverso i loro smartphone. Se il BYOD assicura già un’ampia libertà, il BYOM va oltre: ciascun oratore può utilizzare non solo i dispositivi ma anche le piattaforme che preferisce. Questo apporta notevoli vantaggi e benefici. Il Bring Your Own Meeting consente a professionisti e società di riunirsi ovunque e incontrare chiunque, di espandere e diversificare i team aziendali integrandoli con collaboratori, appaltatori e stagisti, di scegliere lo stile e il luogo di lavoro, di spostarsi liberamente e di utilizzare diverse postazioni. Adottare la modalità di lavoro BYOM è vantaggioso anche sotto l’aspetto economico: non occorre acquistare licenze software, non è necessario integrare l’hardware della sala conferenze e si risparmia tempo nelle fasi di configurazione; Barco, proprietaria della tecnologia ClickShare, ha calcolato che i tempi di configurazione scendono in media dai 7 minuti ai 7 secondi.
Con l’espressione Bring Your Own Meeting (BYOM) si intende una modalità di lavoro che permette di partecipare a riunioni e conferenze utilizzando la propria piattaforma preferita.
CONCLUSIONI
Per tornare alla domanda con cui abbiamo aperto questo dossier, i diversi significati dell’aggettivo “seamless” possono essere utilizzati un po’ tutti per qualificare le videoconferenze di oggi. Si può perfino usare “perfetto”, aggettivo da prendere sempre con le molle: a condizione che lo si intenda non nel senso di una irraggiungibile perfezione ideale, ma secondo l’etimologia latina che lo fa risalire a “perficio”, cioè “conduco a termine”, “porto a compimento”. Le conferenze realizzate con le tecnologie presentate nel servizio sono pienamente compiute, coerenti, non mancano di nulla.