Simone Valsecchi Portfolio
2014
Indice
Milano, riqualificazione dell’ex scalo di Porta Genova. Laguna Landscape, la costruzione del paesaggio. Milano, una nuova stazione per San Cristoforo. Europan 12, Benches Park. Milano, trasformazione dell’area delle caserme tra il parco Sempione e l’ex scalo di smistamento. Cascina Triulza. Il canale Villoresi tra natura e artificio. Milano e Parco Agricolo Sud, costruzione di scenari evolutivi nei territori intermedi. Padiglione di Milano Politecnica, 150° anniversario.
Masterplan Public Residential Commercial
Milano, riqualificazione dell’ex scalo di Porta Genova.
2011 - 2013
Il progetto residenziale che si propone si inserisce nel contesto della riqualificazione degli ex scali ferroviari milanise e in particolare nell’ambito del grande vuoto urbano lasciato dall’ex scalo di Porta Genova. La funzione residenziale insediata risponde alle richieste del PGT che sull’area prevede un indice insediativo pari a 1, in verità molto alto, e soddisfa, se condiderato assieme alle funzioni commerciali interne al cluster di cui fa parte, il 31% della richiesta insediativa di tutta l’area dello scalo. L’edificio a nord è adibito alla residenza libera, mentre quelli uniti dalla piastra a piano terra, verso il naviglio, sono dedicati alla residenza convenzionata. Il progetto nell’area in prossimità di viale Cassala, compresa tra il Naviglio Grande e via Tortona, restituisce alla città un brano urbano capace di accogliere un edificazione di nuclei di residenze integrati ad un sistema di percorsi e attrezzature per la collettività che entrano in rapporto con il contesto in cui si inseriscono. In parallelo all’insediamento di nuove residenze si è progettato anche l’implementazione dei servizi, pubblici e commerciali, all’interno dello stesso cluster.
Milano
Landscape Accomodation Commercial
Laguna Landscape, la costruzione del paesaggio.
2014
Il progetto propone lo sviluppo di un sito ricettivo all’estremità meridionale della Laguna di Venezia, nel singolare paesaggio tra Sottomarina e Chioggia. Il parco insulare è disegnato per fasce flessibili ortogonali alla linea di costa che ospitano differenti essenze e specie naturali prestandosi all’attività e al libero utilizzo degli abitanti di Sottomarina e Chioggia che riconosceranno in questo parco la trama urbana delle proprie città costruito, questa volta, con i materiali naturali del paesaggio. L’edificio si configura come un grande e leggero anello lievemente sospeso parzialmente sul tappeto naturale dell’isola. Il Progetto va a costruire un paesaggio a basso impatto sul suolo insulare cedendo il passo allo sviluppo di un caratteristico spazio naturale che ricalchi per morfologia, vegetazione e stagionalità le peculiarità del luogo in cui si sviluppa. Il principio insediativo è in questo modo replicabile in contesti analoghi generando una rete di landmark tenuti insieme da un contatto visivo e da una rete di scambi e relazioni turistiche per la promozione e la conoscenza del territorio.
Chioggia
Public Infrastructure Landscape
Milano, una nuova stazione per San Cristoforo.
2010 - 2011
L’area interessata è quella di Piazza Tirana e la stazione quella di S. Cristoforo che, come prescritto dal recente PGT di Milano è destinata a diventare un’importante nodo all’interno del sistema dei trasporti milanesi. Qui è previsto il potenziamento della linea ferroviaria esistente delle FS e la realizzazione di due fermate di altrettante linee metropolitane in costruzione: la MM10 (sopraelevata) e la MM4. Il progetto prevede la realizzazione della nuova stazione a quota +6,00m che svolge\ anche il ruolo di attraversamento continuato dei binari (e quindi il collegamento di Piazza Tirana con il Naviglio Grande). La stazione, risolta come un elemento “a ponte“, assolve tutte le funzioni necessarie: garantisce l’accesso ai binari delle FS ( +0,00m), serve la metropolitana leggera (+8,00m) e intercetta inevitabilmente i flussi di interscambio con la metropolitana interrata (-12,00m). Crea quindi un corridoio pubblico verso il parco che da Porta Genova corre lungo il Naviglio. L’intervento divide in due compartimenti l’area, quella di proprietà FS e quella di proprietà di Metropolitane Milanesi. Tra queste vi è il passaggio pubblico pedonale dove tutti i flussi sono convogliati.
Milano
Masterplan Infrastructure Public Landscape
Europan 12, Benches Park.
2013
Il progetto per le ex aree Dubied ha il sapore della sfida. Lanciata dal tema della città adattabile,nasce da una lettura interpretativa del territorio alla scala vasta. L’area studio si trova infatti all’interno di un sistema lineare che tiene insieme i villaggi che costituiscono la Città di Travers, lungo la vallata del fiume Areuse. Si tratta di un’encalve compresa tra il corso d’acqua e la ferrovia regionale, un’area fortementeintroversa, ritagliata dai suoi confini infrastrutturali. Un’area dal forte sviluppo longitudinale che funziona al contempo come un’interfaccia compresa tra il tessuto urbano diCouveted il paesaggio, divenendo luogo d’incontro tra natura e cultura. In quest’ottica il progetto si interroga tanto sul ruolo della longitudinalità definita dall’orografia della valle e dalle infrastrutture che l’attraversano, quanto su quello della trasversalità, che ha definito la matrice originaria di sviluppo del tessuto urbano. Se si nota infatti l’orientamento della mainstreet si comprende come tale elemento sia fondamentalmente riconducibile ad un borgo che si è originariamente sviluppato perpendicolarmente all’andamento della Valle di Travers.
Couvet, Swiss
Masterplan Residential Accomodation
Milano, trasformazione dell’area delle caserme tra il parco Sempione e l’ex scalo di smistamento.
2008 - 2009
La volontà è stata quella di creare una serie di spazi pubblici che si relazionassero tra loro e nel contempo si aprissero alla città. Questo si è tradotto nell’analizzare i flussi esistenti cittadini che ci hanno portato ad individuare due “entrate” principali dell’area: una verso Largo Quinto Alpini e l’altra, dalla parte opposta del lotto, verso parco Pallavicini. Una linea immaginaria che univa questi due poli ha dato una chiara regola insediativa, da una parte la zona edificata con le residenze e dall’altra lo spazio aperto adiacente la caserma. I vuoti e i pieni sono messi in relazione da alcune fasce a cubatura zero, ma destinate a funzioni specifiche e particolari. Queste aree mettono in forte relazione il tappeto erboso con i vuoti lasciati dalle piastre, caratterizzando questi ultimi come spazi più domestici. Le residenze sono progettate a partire da una piastra di comune denominatore, alzata di 4 metri della linea di terra e con la specifica funzione di collegare le diverse residenze con un ulteriore categoria di spazio aperto; tale spazio si presenta come un luogo semipubblico che si presta per le sue caratteristiche più private a relazioni e scambi “quotidiani”.
Milano
Public Cultural Commercial
Cascina Triulza.
2011 - 2012
Il progetto di riuso di Cascina Triulza affronta il tema architettonico della cascina lombarda a corte. Quest’ultima costituiva lo spazio principale della vita agricola, caratterizzato da una certa introversione che consentiva di esercitare un controllo spaziale centripeto sull’aia centrale, vero nucleo e cuore del complesso, oltre che luogo adibito a tutte le fasi della lavorazione del raccolto. Nella quotidianità lo spazio può essere sfruttato tanto nelle sue parti marginali che in quelle centrali per le relazioni sociali ed il gioco dei ragazzi, mentre in altri casi può essere sfruttato per l’organizzazione di piccoli eventi come fiere, concerti e cineforum estivi all’aperto. Scendendo di scala il progetto ha letto l’esistente e, a partire dalle sue caratteristiche e punti di debolezza, ha definito una serie di strategie finalizzate all’inserimento di attività legate ai giovani studenti dei licei in prossimità. Ne deriva così la distribuzione di una sala studio nel corpo ad aula delle scuderie, di uno spazio espositivo all’interno della torre a sviluppo verticale e di uffici nel volume che una volta accoglieva la casera. I due fienili gemelli divengono invece l’occasione per la dislocazione di un cafè-bistrot e di una sala conferenze accessibile anche dall’esterno della cascina.
Melzo
Public Landscape
Il canale Villoresi tra natura e artificio.
2010 - 2012
Il progetto si sviluppa partendo dalle sponde del canale Villoresi, nel suo tratto tra Lainate e Garbagnate, interrogando una possibile riqualificazione delle suddette in relazione al loro rapporto con il paesaggio adiacente che vede alternarsi centri abitati, spazi agricoli e aggregati industriali. Si è scelto di focalizzarci sul tratto che interessa l’incrocio tra il Villoresi e la linea ferroviaria con particolare attenzione al rapporto con la stazione di Garbagnate. La pista ciclo-pedonale è la spina fondante delle scelte che seguiranno all’interno del progetto; spazi in successione di interesse sociale e pubblico, di aggregazione. Tanto importante è stato l’interesse nel migliorare i caratteri del territorio quanto, a volte, il riconoscimento di spazi già consolidati e perfettamente funzionanti. La progettazione vera e propria si è concentrata soprattutto sul piano zero, lo spazio verde, le alberature, l’arredo urbano.
Lainate - Garbagnate
Masterplan Landscape Residential Public
Milano e Parco Agricolo Sud, costruzione di scenari evolutivi nei territori intermedi.
2009 - 2010
L’area di indagine ricade sull’area corrispondente ai comuni di Rozzano, Fizzonasco, Opera, Locate Triulzi, Pieve Emanuele e comprendente i quartieri di Gratosoglio e Milano 3. L’area presenta tutte le caratteristiche tipiche dei territori intermedi, cioè forti criticità ma con notevoli potenzialità come ad esempio i nuovi insediamenti di grandi poli terziari (MilanoFiori nord e sud, il Forum di Assago) il vincolo del Parco Agricolo Sud, la presenza del Lambro Meridionale e dei relativi ambiti di naturalità. L’intervento vero e proprio fonda le sue radici nell’ideazione di un parco lineare lungo le rive del fiume Lambro che cerchi anche di riqualificarne le sponde, fino ad oggi in gran parte utilizzate come retro di capannoni industriali o semplicemente dell’edificato, e che si possa proporre come fulcro della vita collettiva di questa parte di territorio, come area riconoscibile della collettività; come spazio pubblico. I veri e propri sistemi insediativi invece si articolano in due differenti modi per rispondere a due differenze esigenze: i Raggi e le Fasce. In entrambi i casi il tema dello spazio pubblico è affrontato a tutte le scale: dalla dimensione territoriale del parco lineare a quella del disegno dei boulevard.
Rozzano - Fizzonasco - Opera
Temporary Public Cultural
Padiglione di Milano Politecnica 150° anniversario
2012
Il tema ‘padiglione’ è connotato da caratteri che sono propri al suo essere destinato a esposizione e esibizione, comunicazione e dimostrazione sono i suoi attributi principali, i compiti che deve svolgere. Ciò comporta la considerazione della sua permanenza temporanea, il suo collocarsi con evocativa provvisorietà nella città. Non dimenticando l’obiettivo della padronanza delle tecniche di progetto e costruzione, intese come dominio del materiale del proprio mestiere, il progetto elaborato in questa esperienza considera come ‘programma’ lo slogan dell’ateneo: ‘Architettura Design Ingegneria dal 1863’, applicato al luogo della piazza Leonardo da Vinci fra gli ingressi carrabili al campus del Politecnico, di fronte al Rettorato. Il progetto considera il paradigma del luogo verso il campus del Politecnico come soggetto autoriflettente una sua possibile dimostrazione/illustrazione. Il padiglione è qui luogo di osservazione dei diversi discorsi scientifici, oggetto da osservare posto meccanicamente in relazione con i suoi contesti, un esercizio di punti di vista e pratiche dello spazio oscillanti fra zenitale e obliquo, ossia vedute a volo d’uccello e a terra.
Milano
Simone Valsecchi