Le mie sette chiavi per aprire Novi

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#opennovi Il mondo cambia ad un ritmo che mai si era visto nella storia dell’uomo. Questo è il nocciolo di ciò che oggi chiamiamo «la crisi». Il nostro problema è che l’Italia non sta cambiando alla stessa velocità. Anzi, l’Italia non cambia da decenni. Le sue energie, la sua forza e capacità di innovazione sono imbrigliate e bloccate da una politica inconcludente, da un’economia priva di competizione, da un mercato del lavoro che penalizza i più giovani. In questi anni è successo di tutto, ma l’Italia è rimasta ferma a recriminare sul passato e litigare sul nulla. Le comunità locali, anche la nostra, rischiano di pagare il prezzo di questi ritardi o peggio, di replicare in piccolo certe pessime abitudini. Questi anni ci cambieranno. Sta a noi decidere se uscirne forti, capaci di affrontare le sfide di un mondo complesso. Per superare la logica del declino, abbiamo bisogno di voltare pagina a partire da noi stessi, dalla nostra comunità. Noi abbiamo scelto. Vogliamo assumerci le nostre responsabilità. Non sarà facile, ma nessuno potrà risolvere i nostri problemi, darci una prospettiva, se non saremo noi, in prima persona, a farlo. Abbiamo deciso di non delegare ad altri il nostro presente, perché vogliamo costruire insieme il nostro futuro. Ci candidiamo a guidare Novi nei prossimi cinque anni, conoscendo le difficoltà del momento e con questa serena consapevolezza. Vogliamo essere il cambiamento e il rinnovamento che chiediamo alla politica. 2


Un Comune a debito zero Fino a qualche anno fa amministrare significava spendere in maniera più o meno intelligente o fantasiosa fondi che arrivavano in gran parte da Roma, Torino o Bruxelles. Oggi la situazione è molto diversa. Se vogliamo fare investimenti di qualsiasi tipo dobbiamo ricavare i soldi direttamente dal Bilancio Comunale. Negli ultimi anni il Comune di Novi non ha acceso nuovi mutui. Questo ha consentito di ridurre il debito da oltre 20 a meno di 15 milioni. Nonostante ciò rimborsare questi mutui costa ai cittadini novesi circa 1,3 milioni ogni anno (800.000 per quote capitale e mezzo milione per interessi). Noi proponiamo di azzerare il debito nei prossimi anni, liberando così importanti risorse da investire nei bisogni della città. Possiamo farlo con un programma serrato di valorizzazione del patrimonio (sia immobili che partecipazioni azionarie), per rimborsare i mutui ancora in essere.

#debitozero 3


#comuneleggero Un Comune leggero attento alle piccole cose. Un Comune leggero è un Comune che sfrutta le moderne tecnologie per diventare più efficiente, che riduce la spesa migliorando la comunicazione e la rapidità del lavoro. In questi anni abbiamo razionalizzato la spesa corrente tagliando complessivamente 3 milioni di euro, ma ci sono ancora molti spazi per ridurre la spesa senza intaccare i servizi. Sui costi di gestione si possono recuperare negli anni tra i 300 e i 500 mila euro. Per esempio: oggi il Comune è diviso su due sedi principali; noi vogliamo trasferire tutto in un’unica sede, realizzando, solo così, un risparmio di decine di migliaia di euro. Un’attenta gestione del Comune ci darà importanti risorse da investire partendo dai bisogni dei novesi. Seguendo questa strada sarà possibile intervenire sulla manutenzione e la pulizia della città. Oggi se consideriamo solo le manutenzioni che interessano direttamente i cittadini (strade, verde, illuminazione pubblica) il Comune spende 300.000. L’obiettivo è di raddoppiare questa cifra nei prossimi anni. Un aumento delle risorse in questo campo non sarà però sufficiente a meno che non sia abbinato ad un miglioramento del servizio oltre che a scelte più efficaci di arredo urbano: materiali magari meno pregiati ma più affidabili, un verde urbano più facile da mantenere. 4


#coesionesociale Una comunità coesa Novi è sempre stata una città a misura d’uomo: una comunità coesa che poggia su una solida rete di servizi. La crisi di questi anni ci impone di fare ulteriori investimenti sul nostro capitale umano e sociale a partire dai bambini, dagli anziani e dalle zone di disagio. Dobbiamo completare il passaggio da una logica meramente assistenziale ad una logica della sussidiarietà e della responsabilità. Si tratta di ripensare i servizi in modo che siano più aderenti alle esigenze di un mercato del lavoro precario e flessibile. Questo vale per tutta la rete: dagli asili nido, che devono avere orari più elastici ed integrarsi meglio con le strutture private, ai servizi per gli anziani, che devono ispirarsi a esperienze di vicinato e mutuo aiuto. In questo contesto dovremo proseguire nel sostegno alle associazioni sportive, in un ottica sussidiaria che ne valorizzi la ricaduta educativa. Sarà fondamentale la qualità del Nostro Ospedale e dei nostri servizi territoriali rispetto ai quali auspichiamo maggiori investimenti dagli enti superiori pur in una logica di integrazione con gli altri centri zona.

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Un posto particolare merita l’edilizia scolastica. Dobbiamo intensificare gli sforzi, adeguando tutte le scuole di Novi agli standard più elevati per qualità e quantità degli spazi e riducendo le spese di gestione. Il cuore di questi interventi sarà un ulteriore ampliamento della nuova scuola Martiri della Benedicta perché possa ospitare un vero e proprio istituto comprensivo di eccellenza.

#cittàinclasseA Il territorio come “valore” In questi anni la città è passata da un periodo di grande sviluppo edilizio ad una situazione di immobilismo dovuta alla crisi economica. Nel prossimo futuro Novi non avrà bisogno di una ulteriore espansione. Il problema sarà piuttosto quello di riqualificare le aree dismesse presenti nel nostro tessuto urbano (Caserma Giorgi, Area Z3 ecc.) e, contemporaneamente, prevenire il degrado delle zone costruite negli anni ’60 – ’70. La riqualificazione urbana dovrà essere una occasione per conseguire nuovi standard energetici e ambientali. L’obiettivo ideale sarà quello di una città interamente in classe A. Se questi sono gli obiettivi, è urgente una revisione organica del piano regolatore soprattutto dal punto di vista normativo: bisogna snellire le procedure ispirate ad 6


una logica dirigista, introdurre definitivamente le “compensazioni”, dare norme certe per la vendita dei diritti edificatori. Accanto ad essa serviranno poi azioni concrete di riqualificazione. Ad esempio noi pensiamo ad un “micro piano casa a volumi zero” in cui Il comune mette a disposizione la propria cubatura come incentivo per chi ristruttura i propri immobili con tecniche tese a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica. Complessivamente dobbiamo passare da una logica di mera “salvaguardia” ad una logica di vera e propria “valorizzazione” dell’ambiente e del paesaggio, valore aggiunto della nostra agricoltura e del turismo enogastronomico. In questo contesto andrà proseguito con decisione l’operato dei Sindaci rispetto al progetto di Terzo Valico, teso a minimizzarne gli impatti ambientali, correggere gli errori di tracciato e difendere la salute dei cittadini. Nel tempo Novi ha avuto grande attenzione all’ambiente, in particolare rispetto alla gestione dei rifiuti: la discarica, il biodigestore e l’aumento della differenziata sono risultati consolidati. Proprio sulla raccolta, pensiamo però che si debbano fare importanti passi avanti. Nel 2015 a livello provinciale andremo ad una nuova gara per l’affidamento del servizio. Quel contesto sarà l’occasione per impostare, senza ideologismi, un servizio più efficiente e meno caro.

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La Cultura come opportunità. Nonostante le difficoltà di questi anni, il Comune di Novi non ha mai smesso di investire in cultura, vedendo in essa una grande opportunità di crescita personale ed economica per la città. Siamo riusciti ad attrarre risorse pubbliche e private per tenere in vita un’offerta culturale variegata e completa, abbiamo sostenuto con forza le tante associazioni culturali promuovendo decine di progetti ogni anno. Abbiamo avviato il recupero funzionale del Teatro Marenco, una grande opportunità per rivitalizzare il centro storico. Anche in quest’ottica anni dovremo fare un ulteriore salto di qualità trasformando le esperienze di questi anni (la stagione Teatrale per Bambini e Ragazzi, le coproduzioni del Giacometti, la stagione di Tealtro, il Festival Marenco e la Stagione Teatrale) in un vero e proprio “teatro di produzione”, economicamente sostenibile e produttivo, che riempia di contenuti la nuova struttura. Oggi la nostra offerta conta circa 100 rappresentazioni all’anno. L’obiettivo è quello di raddoppiare questa cifra mettendo a sistema le professionalità del territorio.

#cantierecultura 8


Accanto a ciò dovremo pensare ad un vero e proprio piano di promozione del centro storico, che estenda il modello dei “venerdì di luglio” e faccia di Novi un polo costantemente attrattivo per le zone limitrofe. I prossimi anni dovranno poi vedere un rilancio del Museo dei Campionissimi. Oggi, pur avendo ridotto gli investimenti al minimo, il Museo ha rafforzato notevolmente i propri legami con il territorio dando spazio agli artisti contemporanei e intraprendendo uno studio sistematico e rigoroso sul patrimonio artistico culturale della Città. Dovremo coltivare questa vocazione, per fare del Museo un vero e proprio polo civico dedicato all’arte ed alla cultura.

#startup Sostegno al lavoro Nel superamento della logica assistenziale assumono un ruolo centrale le politiche per il lavoro. In questi anni abbiamo realizzato cantieri, borse e tirocini con una percentuale di inserimento stabile in azienda superiore al 50%. Abbiamo investito circa 30 mila euro l’anno per l’avviamento di micro imprese. Abbiamo contribuito ad avviare cooperative sociali per il reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati over 40. Dobbiamo proseguire su questa strada, rendendo gli interventi il più possibile stabili ed organici. 9


#gentilezza Una città gentile, una città dei diritti. La qualità della vita passa anche per investimenti immateriali. Dobbiamo essere capaci di costruire un ambiente sereno ed accogliente per tutti. Questo è il valore aggiunto che può permettere a ciascuno di noi di dare il massimo per se e per la propria comunità. Ecco perché abbiamo parlato da subito di gentilezza come cifra del nostro comportamento. Ecco perché pensiamo a Novi come alla città dei diritti. In questi anni ci sono state importanti esperienze come il focus disabili e il focus immigrati, la consulta delle pari opportunità. Nei prossimi anni dovremo continuare su questa strada. Fin da subito ci prendiamo due impegni precisi: la parità di genere nella giunta e in tutti gli enti di secondo grado; la trasparenza totale su tutti gli atti dell’amministrazione, ad esempio mettendo tutti gli atti di bilancio online in forma leggibile anche da chi non ha competenze tecniche.

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