L’indifferenza uccide
La lotta di una senatrice a vita. Redazione
È la parola incisa su di un muro del Binario 21 della stazione di Milano Centrale. Chi l’ha voluta? Liliana Segre ha spinto (tra gli altri) per la sua realizzazione. Colei che da qualche mese è stata nominata senatrice a vita. E rappresenta ad oggi il simbolo della sua lotta politica contro qualsiasi forma di discriminazione e razzismo ad oggi ancora esistente. Fu una delle poche superstiti di quel binario che, tra il 1942 ed il 1945, trasportava gli ebrei nei campi di concentramento nazisti. Perché proprio l’indifferenza è ciò che uccide? Perché essa rappresenta un simbolo dei tempi che stiamo vivendo? Perché è quando si smette di fare qualcosa che si lascia spazio ad ogni possibile scenario. Ed è quello che sta succedendo ogni volta che non si trova più la forza di restare indignati davanti alla banalità del male che un uomo riesce (ancora) a commettere nei riguardi del prossimo. “È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza.” Liliana Segre, n. 75190. Possiamo ancora cercare di non dimenticare.E
Il presente che non diventa storia” pag. 2 È manifesto* pag.3
Ingegneria in cantiere
Quando gli spazi sono messi un po’ (troppo) male. Calogero Giudice
Pisa: un programma di fantascienza! pag.4 Ingegneria in cantiere pag. 6 I see you pag. 7 Daniel Libeskind pag. 9 Gli ingegneri si presentano pag. 11
Tra lezioni, studio intenso, dose giornaliera di caffè alla macchinetta e altre cose da fare, buona parte degli studenti vive la maggior parte del proprio tempo tra le mura del proprio dipartimento. I frequentanti di ingegneria sono soddisfatti dei servizi forniti a livello edilizio? I rappresentanti degli studenti, che prima di esserlo sono pur sempre studenti, durante la scorsa estate hanno effettuato un lavoro di sopralluogo di tutti i poli di Ingegneria. [continua a pag. 6]
2
Che Diotisalvi Times
Il presente che non diventa storia Giacomo Curcio
D
a sinistra a destra: un uomo che fa “preoccupare la moglie perché lavora troppo”, un “esperto linguista”, il professore “più disorganizzato della storia Accademica Italiana” ed uno che “ci ha creduto fino in fondo, ma ha commesso anche qualche errore”. Sembrerebbe (o quasi) la parodia di qualche film comico di fine anni ’80, eppure questi quattro (con ruoli ben distinti degni della più rinomata e tradizionale commedia dell’arte) sono gli uomini di cui più si parla in Italia. Rappresentano il nostro esecutivo di governo e, tra una gaffe e l’altra, di tanto in tanto legiferano. Questo governo si caratterizza per errori di forma e di sostanza, con una logica concettuale molto carente. Nel Decreto Sicurezza, ad esempio, è stata inserita una “clausola per stranieri” per l’acquisizione della cittadinanza italiana che prevede la conoscenza della lingua italiana ad un “livello 81” (al posto di B1). Sicuramente errore di forma, ma molto probabilmente anche di pensiero visto che pretende dagli stranieri quello che non viene preteso prima di tutto da un italiano (ossia la conoscenza della propria lingua). Dopo aver fatto leva su una rabbia e frustrazione dilagante nel popolo, trasformandola in una bestia famelica da nutrire ogni giorno, viene da chiedersi come sia possibile tenere oleato un meccanismo del genere. Semplice: basta dare la possibilità di indignazione 3 o 4 volte al giorno su di una piattaforma virtuale, spostando l’attenzione media su topic che non portino ad uno sviluppo di una visione critica. Non importa che si tratti poi di immigrati, declassazioni economiche, omosessuali, condoni, bu-
Da sinistra: Toninelli, Di Mario, Conte e Salvini chi nelle leggi di bilancio, stupri esponenti “soggetti a condotte da che si rimediano vietando l’alco- rispettare”), “l’impigiment” antiol in alcuni quartieri, rimedi alla costituzionale (richiesto dalla go“toninellite”, sgomberi o l’ultimo gna popolare e poi ritirato) sono piatto di paranza. solo alcuni dei tanti esempi di siL’importante è che la memoria, tuazioni pericolose che si possofisica o virtuale che sia, non sia no riscontrare. sufficiente a ricordare ciò che dovrebbe essere ricordato per evi- Viene da chiedersi se la popoladenziare ciò che si è perso: il sen- zione abbia anche il minimo raso della coerenza. gionevole dubbio su questo inteBasterebbe googlare, di tanto in ro quadro. Non siamo nel 1984, tanto, per accorgersi delle conti- ma il classicone di Orwell non nue ritrattazioni e delle priorità sembra poi tanto lontano. “vitali” nel gioco regolato da que- Stiamo cancellando il nostro presti signori. sente ed il nostro passato. Siamo tutti, del resto, vittime di L’impressione che si ha è di ritro- un click-bait che assume tanto la varsi spesso in una realtà capo- forma di un circolo vizioso. “Non volta. Cosa che può portare an- è quello che ci siamo dati a manche a sorridere: mai come oggi la carmi, ma quello che avremmo satira è stata la vera opposizione dovuto darci ancora.” Dal tanto di un governo. amarsi, al non intendersi nemPerò non è solo così. Il continuo meno è un soffio. oblio che accompagna qualsiasi notizia o dichiarazione (anche Con la speranza che questo shock due mesi bastano e si può passare mnemonico collettivo passi predal nazionalizzare Autostrade a sto, si ricorda come il problema proporre di assegnargli la rico- comune non sia quello di non vestruzione a Genova), l’elimina- dere “game over” sul proprio zione per motivi legalitaristi di schermo, quanto più quello di comodelli meritevoli che si oppon- struzione di un futuro coerente. gono al costume dilagante (il Che siano le nostre tutele le carte nuovo governo vince la medaglia sotto le suole di qualcuno?E di BRONZO nell’applicare la legge sugli altri, meno che sui suoi
È manifesto*
Che Diotisalvi Times
3
Rete della Conoscenza
Le alluvioni, le allerte meteo, gli allagamenti, e le morti di questi giorni, tra le quali quella di uno studente napoletano schiacciato dalla caduta di un albero sulla strada per l’Università, non possono lasciare indifferenti. Il clima sta cambiando in modo allarmante e molti sono i segnali emersi negli ultimi decenni. Tuttavia non si tratta di qualcosa che accade all’improvviso, ma di un processo relativamente lento quanto inesorabile. Negli ultimi tre decenni si è registrato un costante aumento della temperatura media e secondo le ultime stime del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) la previsione più ottimistica è che entro 12 anni la temperatura si alzerà ancora di 1,5°C. I governi mondiali devono prendere atto di ciò che la scienza grida al mondo ormai da decenni, ossia che tale cambiamento è determinato dal nostro modello di produzione e di sviluppo. E, sebbene il problema sia globale, non c’è modo di affrontare la problematica se non ripartendo ciascuno dalla propria realtà nazionale. Per chi è oggi studentessa e studente delle università e delle scuole superiori si prospetta un futuro di precarietà e povertà dentro un mondo ecologicamente devastato. Ripensare il modello di sviluppo in senso ecologico significa parlare innanzitutto di diritti, di qualità del lavoro, di democrazia e centralità del sapere critico nel processo di autogoverno e autonomia della comunità. Da questa visione di “vita activa” è nato il manifesto studentesco contro il cambiamento climatico, promosso dalla Rete della Conoscenza, network nazionale dei soggetti in formazione a cui afferisce anche Link -
Coordinamento Universitario, riferimento nazionale per Sinistra Per... “Con questo appello, vogliamo essere chiari: non ci stiamo al ricatto tra salute, ambiente e lavoro. Non ci stiamo alla promessa di un futuro fatto di precarietà e ricatti, nel quale saremo costretti a lavorare per chi inquina e devasta i nostri stessi territori. Abbiamo il massimo rispetto per i lavoratori costretti dalla necessità a lavorare in aziende inquinanti; anche perché spesso sono proprio quei lavoratori i primi a subire sui loro corpi i danni di un sistema economico e produttivo malsano. Siamo dalla loro parte quando lottano per la riconversione delle proprie industrie. Stare dalla parte dei lavoratori però non basta: noi non vogliamo morire per gli interessi di privati. Non vogliamo morire di polveri sottili e di aria irrespirabile, o per i disastri climatici che sono dietro l’angolo. [...] Lo stesso discorso vale per la qualità delle strutture edilizie delle nostre scuole e università, abbandonate a loro stesse, indietro anni luce rispetto alla riconversione energetica, al riciclo, alla qualità delle vita. Strutture fatiscenti e per nulla sicure: i crolli e i danni di questi giorni nelle scuole e nelle
università sono emblematici dei danni provocati dal cambiamento ambientale, e della necessità di tornare ad investire in istruzione. Il ministro Bussetti ha detto chiaramente che per la scuola non ci sono i soldi. Serve immediatamente un piano strutturale di messa in minima sicurezza degli edifici, assieme a un lavoro di ripensamento radicale in termini di impatto ambientale che hanno i nostri luoghi di formazione. I soldi ci sono. Ogni anno, lo Stato finanzia per oltre 16 miliardi di euro attività che producono danni all’ambiente. [Fonte: Catalogo dei sussidi ambientali realizzato dal Ministero dell’ambiente, ndr] Bisogna reinvestire questi finanziamenti nell’istruzione e nella ricerca e sviluppo di tecnologie prioritarie per la transizione ecologica del nostro modello di sviluppo. Mancano due minuti a mezzanotte, alla mezzanotte dell’Apocalisse climatico e ambientale: non possiamo più aspettare.” Il manifesto, che si rivolge agli studenti e alle studentesse in primis con l’obiettivo di sempre una maggiore sensibilizzazione, è sottoscrivibile sul sito della Rete della Conoscenza.E
4
Che Diotisalvi Times
Pisa: un programma di fantascienza! Redazione
Dopo l’assenza degli studenti e delle studentesse dalla maggior parte dei programmi elettorali delle ultime elezioni, anche nel programma di mandato dell’attuale amministrazione comunale, presentato dal sindaco Conti martedì 13 novembre, non vi è traccia di università e studenti: rimangono invece dominanti temi come la sicurezza e la lotta al degrado. La voce degli studenti non viene da tempo ascoltata, neanche per questioni che riguardano direttamente la componente studentesca come le residenze universitarie, sebbene sulla carta esistano già dei luoghi di confronto tra università e comune alla presenza degli studenti (ad esempio la CUT, la Conferenza Università Territorio, e la Consulta). Dei circa 50.000 studenti e studentesse che attraversano ogni giorno questa città, circa 18.000 (che corrispondono ad un quarto del totale dei cittadini pisani) sono fuori sede. Tutto questo ci restituisce una città frammentata, in cui esistono dei soggetti invisibili. Per tutti questi motivi Sinistra Per… ha voluto esprimersi pubblicamente sul programma di mandato di questa Amministrazione, cercando di far pubblicamente prendere posizione all’amministrazione e alle forze politiche di questa città. La prima tematica affrontata è stata quella delle residenze universitarie. All’interno della nostra città, infatti, molti studenti e studentesse rientrano della figura dei beneficiari di borsa di studio. Tale condizione, legata allo status di studente fuori sede, comporta il diritto di poter accedere alle residenze
studentesche. Tuttavia a Pisa, a fronte di oltre 2500 posto alloggio necessari, sussistono solamente 1537 posti nelle residenze attualmente attive, con il conseguente diritto allo studio negato e la costrizione all’affitto nonostante le condizioni economiche avverse. Risulta quindi evidente la necessità di trovare una soluzione a questo problema, soluzione che dovrebbe partire innanzitutto dalla riqualificazione di vecchi immobili abbandonati o inutilizzati. Il secondo problema evidenziato nel dibattito è la condizione dei trasporti interni alla città, troppo poco capillari e non adeguati alle esigenze di residenti e studenti. La zone di Pratale, del CNR e di Praticelli sono male collegate sia alle zone centrali, sia alla stazione. Non è possibile tralasciare, inoltre, l’aumento consistente del costo dell’abbonamento studentesco per i trasporti negli scorsi mesi. Anche lo spostamento in bicicletta appare migliorabile (dalle mancanze di piste ciclabili
ad un servizio Ciclopi più efficiente). Il caro affitti, diffuso in tutte le città universitarie, caratterizza anche Pisa. In città moltissimi hanno un contratto di affitto a canoni spropositati rispetto alla qualità dell’immobile e alla sua posizione. Da ultimo il tema della “movida” e della vita culturale in generale che in questi mesi è stato il più dibattuto a livello di cronaca. Le ordinanze ed il clima securitario in città rendono sempre più elitaria la vivibilità e la socialità in città. Le ordinanze legate alle strade, sempre più una vetrina per turisti, fanno diventare spesso impossibile il passare del tempo libero senza un esborso economico. Malgrado la poca ricettività dimostrata fino a questo momento, Sinistra Per… ha voluto, da ultimo, ribadire la sua convinzione che sia possibile trovare delle soluzioni condivise ai problemi se si instaurasse una collaborazione tra le parti. E
Che Diotisalvi Times
Contesto, dunque siamo
5
Chiara Lombardi
L’idea di Stato, intesa in chiave sociale. hanno fatto da spartiacque: da moderna, è molto giovane “È precisamente perché la forza quel momento in poi “ubbidire rispetto alla storia umana. delle cose tende sempre a agli ordini” non è più Per arrivare a questo assetto di distruggere l'uguaglianza, che la necessariamente attenuante. Stato costituzionale democratico forza della legislazione deve è stato necessario Quello che però a attraversare periodi prima lettura molto travagliati (stati poteva essere feudatari, assolutismi, sfuggito è che la dittature e teocrazie stessa risposta di vario genere e appare implicita stampo). ne Il contratto Di fatto la concezione sociale. Se l’unica moderna di Stato è g iu st i fic a zione stata espressa e allo Stato è la codificata durante necessità di tutela l’epoca illuminista. dei cittadini, nel Famosissimo è Il momento in cui contratto sociale di queste tutele Rousseau, un libricino vengono a filosofico che ha mancare, anche completamente per una parte rivoluzionato la minoritaria della Abbraccio tra Mimmo Lucano, sindaco di Riace, e Aboubakar società che lo ha popolazione, il Soumahoro, sindacalista USB seguito. contratto non ha Ne Il contratto sociale, in uno sempre tendere a mantenerla.” più ragione d’essere. Lo Stato stile quasi fiabesco, Rousseau Non si tratta più di uno Stato perde completamente la sua ripercorre quelle che sono le assolutista, che ha diritto di legittimazione. Il cittadino ha il condizioni primordiali per cui si esistere per volontà divina, ma dovere, prima ancora del diritto, rende necessaria la presenza dello dell’unica scelta fattibile in ottica di intraprendere qualsiasi strada stato. utilitarista. percorribile per la correzione Il mondo primordiale è infatti dello status quo. regolato dalla sopraffazione. Il Sebbene Rousseau riprenda più debole, in maniera speculare al volte il concetto di una Quest’ultima parte sembra la più mondo animale, viene sopraffatto democrazia appartenente al dimenticata dagli amanti sfrenati e annientato. Ciò che muove tutto popolo, che quindi si del legalitarismo. Essere quello che consapevoli di quest’ultimo sono solo i rapporti di forza, con autodetermina, il potente che ha libertà di azione sembra mancare alla sua analisi passaggio però ci mette di fronte incondizionata sul più debole. sempre attualissima è che cosa si alla più difficile delle sfide. Non In questo mondo cupo e pauroso, debba fare in caso di esiste più alcun porto sicuro: il inadatto al fiorire della civiltà e degenerazione dello Stato stesso. cittadino è chiamato a porsi dell’animo umano, la fondazione Se il popolo, nella fattispecie la domande in ogni momento della dello Stato appare come l’unica sua maggioranza, torna ad essere sua vita. La legge dello Stato luce carica di speranza. lupo dei propri simili cosa diventa discutibile secondo All’interno dello Stato il debole rimane? giustizia. L’esempio in ritrova riparo e protezione. opposizione alla legge si tramuta All’interno dello Stato i rapporti Si potrebbe chiudere il dibattito nell’unica azione veramente non sono più regolati dalla politico rifacendosi alla soluzione democratica percorribile. violenza e dal crimine. pratica trovata storicamente: La contestazione, l’unico vero Le leggi fanno da culla al l’attuatore di una legge ingiusta, atto d’amore verso la cittadino, che può finalmente nel momento in cui comunque vi Costituzione. smettere di preoccuparsi per la era la possibilità di disubbidire o In ultima analisi l’unica tutela sua incolumità e per i suoi bisogni di non comportarsi con solerzia, per lo Stato stesso diventa il primari dedicandosi invece ai non trova comunque assoluzione. dissenso e chi lo esercita suoi affari e alla propria crescita Norimberga e i suoi processi attivamente.E
6
Che Diotisalvi Times
Ingegneria in cantiere
Quando gli spazi sono messi un po’ (troppo) male. Calogero Giudice
[Continua da pag. 1] In base ai dati raccolti, il voto complessivo dato ai poli è di un 6 non molto pieno, come quando durante i ricevimenti genitori-insegnanti viene detto “è intelligente ma non si applica”. Ecco un’analisi dei maggiori problemi emersi legati a ciascun polo: Polo A: Complessivamente, la vivibilità delle aule è relativamente buona. È l’assenza di climatizzatori nella quasi totalità delle aule (ad eccezione della sopracitata A28) il problema principale del polo A. I problemi più grandi sono legati ad un ascensore poco accessibile e alle condizioni del tetto. È il polo in cui sono già partiti i primi lavori, quindi c’è speranza di vedere dei miglioramenti a breve. Polo B: Le aule sono decisamente
da migliorare. Diversi climatizzatori risultano fuori uso per periodi più o meno lunghi e le sedute non sempre ricevono una manutenzione continua nel tempo. Lo stato dei bagni non è ottimale. I due ascensori risultano non sempre funzionanti e sono di dimensione ridotta. Molti studenti lamentano la mancanza di una porta nell’aula studio, cosa che la rende comunque rumorosa. Polo C: Si tratta del polo in cui sono già stati eseguiti i lavori di riqualificazione, con un miglioramento complessivo della struttura. I bagni risultano in buono stato, nonostante la pulizia, dettata da una utenza comunque consistente, non sia sempre ottimale.. Polo F: Qui l’illuminazione fa cilecca: parecchi LED sono fuori
Rubrica del rappresentante 18 Ottobre Aperimatricole musicale Evento creato per dare il benvenuto alle nuove matricole di ingegneria. In un momento di socialità, accompagnati dalla musica degli Indigo Lawn e degli Defiance - Alternative Rock, è stato messo a disposizione materiale d’orientamento e informativo. 9 Novembre: Festival dei Saperi - Nautilus Prima iniziativa come coordinamento di studenti e studentesse per attraversare e vivere le città, in polemica con ordinanze e diffide. Si è trattato di un pomeriggio di talks, workshop e condivisione dei saperi culminato in una festa. Divertirsi è diventato un atto politico. Metà novembre: Monitoraggio servizio mensa
Assemblea alla residenza universitaria Rosellini A seguiti di disagi avvenuti nella struttura, è stata fatta un’assemblea insieme ai residenti della struttura stessa al fine di monitorare tutte le problematiche da risolvere. 20 Novembre: Commissione IV d’ateneo: edilizia ed impiantistica La Commissione IV è una commissione permanente a cui partecipano i rappresentanti in Senato accademico e in Consiglio di Amministrazione. Hanno presentato tutti i progetti in corso in materia di manutenzione ordinaria, straordinaria, riqualificazione e costruzione ex novo. Per quanto riguarda ingegneria, verrà costruito un polo aggiuntivo accanto al polo C al posto dei capannoni attuali.
uso e quindi sono necessariamente da sostituire. Le parti in situazione più precaria sono certamente il giardino e i bagni, praticamente inqualificabili sia per pulizia che per condizioni generali. Sebbene alcuni lavori siano già iniziati quest’estate, il cammino per avere dei poli pienamente funzionanti ed efficienti è ancora lungo. L’ateneo si è prefissato un ingente piano di riqualificazione edilizia entro il 2030, che prevede, tra le altre cose, la costruzione di un polo aggiuntivo accanto all’attuale polo C. Servono aule studio, giardini vivibili, luoghi di socializzazione e spazi per fare lezione capienti. A noi studenti il difficile compito del controllo.E
Inizio dicembre: Commissione I d’ateneo: didattica questionario post esame La Commissione I è una commissione permanente che tratta di didattica e attività studentesche. Il 3 dicembre verrà discusso il testo del questionario post esame. Si tratta di uno strumento che, insieme ai questionari della didattica, deve servire al monitoraggio della qualità degli insegnamenti nei corsi di studio. 17 dicembre: Incontro “Scuola di Ingegneria di Pisa: Dati e Stati Generali” Occasione istituzionale per riflettere tutti insieme sullo stato dei corsi di ingegneria, con anche la partecipazione della rappresentanza studentesca.E
7
Che Diotisalvi Times
I see you
L'evoluzione della sorveglianza di massa con le reti neurali e la dissoluzione della privacy Simone Romano
La ricerca nel campo delle Intelligenze Artificiali (IA), o Artificial Intelligence (AI), ha fatto passi da gigante in quest'ultimo ventennio, sono nati nuovi termini e nuovi campi scientifici come la Data Science (il campo di studi focalizzato ad estrarre conoscenza e valore dai dati) ed il Deep e Shallow Learning (l’apprendimento automatico delle macchine). Questi strumenti sono estremamente utili e stanno portando una rivoluzione di cui è difficile vedere la portata. Un esempio è l’utilizzo delle CNN (Convultional Neural Network, che fanno parte del Deep Learning) per riconoscere oggetti e dettagli nelle immagini. Questo campo informatico viene
chiamato Computer Vision (CV). Ciò ci ha portato, dopo un lungo periodo di training delle IA che potremmo definire di "rodaggio", ad avere auto autonome o con assistenza alla guida, che riconoscono immediatamente pericoli come un bambino che corre in mezzo alla strada, un cervo che attraversa od una macchina che tira una frenata improvvisa. Ora però immaginiamo un attimo di "infilare" questo algoritmo nelle telecamere a circuito chiuso. Beh, non c'è neanche bisogno di immaginarlo a dire il vero, perché dall'altra parte del mondo, in Cina, l'hanno fatto. Quello che sta succedendo, e che è stato documento negli scorsi
mesi dalle principali testate giornalistiche mondiali (da BBC a Repubblica, passando da Il Sole 24ore), è che in Cina hanno creato un enorme database dei propri cittadini e, sfruttando il riconoscimento facciale con le varie foto dei documenti, hanno "armato" le CCTV di informazioni e algoritmi in modo tale che in qualunque momento i vari computer della polizia possano rintracciare ogni movimento di un determinato cittadino. Cosa che non sarebbe stata mai possibile prima dell'avvento delle IA per la mole di ore di registrazione da wdover visionare manualmente. Gli stessi poliziotti sono stati dotati di occhiali dotati di [Continua nella pagina successiva]
8
telecamera con cui riescono ad analizzare ogni persona che hanno di fronte. In attimo hanno accesso ad ogni dato della persona, dalla data di nascita, ai precedenti penali, alle parentele. Un'altra misura che potrebbe adottare il governo cinese è la creazione del "Social Credit System" per sintetizzare quello che viene fatto giornalmente e assegnare un punteggio (positivo quando ci si comporta "bene" e negativo viceversa) che può dare privilegi o punizioni in base ad una classifica che è pubblica. Tra le punizioni potrebbero rientrare il divieto di usare l'aereo o il treno, il rallentamento della connessione internet, il divieto di iscriversi nelle scuole migliori e ka non concessioni di promozioni
Che Diotisalvi Times lavorative. Tutto questo non ci ricorda niente? Come non ripensare a Nineteen Eighty Four (1984) di Orwell. Sebbene da questa parte del mondo possiamo sentirci relativamente più tranquilli, la nostra privacy è minacciata in altri modi. Da una parte siamo noi stessi a danneggiarla. Infatti quasi tutti hanno profili su un qualche social network (Facebook, Twitter, Instragram), sui siti di e-commerce (eBay, Amazon) od un account Google. Tutto questo crea una nostra identità digitale ed una presenza online che poi viene sfruttata per marketing mirato, cosa che potrebbe tranquillamente andar bene se ci fosse la sicurezza che le
notizie che leggiamo non siano state "prioritizzate" in base al nostro profilo. In questo quadro c’è anche da considerare che per anni i nostri profili sono circolati online da compagnia a compagnia, trasformati in un continuo flusso di denaro e dando a tutti gli effetti un valore in valuta alle persone, senza che però questa nuova forma di plusvalore venisse in qualche modo socializzata. Non esiste quasi più uno spazio privato in quanto viviamo già in un mondo di Big Data e se ciò non comporta per forza di cose lo sfociare in una distopia è quantomeno necessario che il dibattito pubblico venga coinvolto in questo processo. E
La profezia dell'armadillo Diretto da Emanuele Scaringi, film, 2018 Paolo Berselli
La profezia dell’armadillo è un film incentrato sulla vita di Zero, un giovane disegnatore romano con un grande talento che non riesce ad utilizzare nel mondo del lavoro, trovandosi quindi costretto a svolgere diversi lavori precari da lui odiati. La sua vita sociale si limita al suo amico d’infanzia, Secco, un ragazzo che si guadagna da vivere giocando a tornei di poker online. La morte di Camille, compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”. Il film, la cui regia è affidata a Emanuele Scaringi, è tratto dall’omonimo fumetto divenuto un enorme successo e riesce ad essere un buon film anche se non a livello del libro. I due personaggi principali, Zerocalcare (Simone Liberati) e Secco (Pietro Castellitto), sono i due personaggi meglio riusciti e interpretati all’interno del film,
sebbene forse dal personaggio di Zero non riescono ad emergere tutte le sfaccettature della sua personalità e tutte le sue incertezze. Non è invece particolarmente riuscita la figura dell’armadillo (Valerio Aprea) che nel fumetto ha un ruolo importantissimo come coscienza di Zero. Nel film perde un po’ del suo significato e, da essere personaggio principale, si mostra solo come un
personaggio secondario. In definitiva il film risulta essere una buona commedia divertente e interessante anche se non bello come il fumetto. Potrebbe risultare forse più interessante se guardato senza pensare che sia stato tratto dal best seller di Zerocalcare, così che le attese non ne oscurino la bellezza e le differenze tra film e libro non facciano impazzire gli appassionati dell’autore.E
Yellifish barge
9
Che Diotisalvi Times
Elia Bertola
Ebbene si. L’intera umanità è in pericolo. Il primo di agosto del 2018 abbiamo terminato le risorse annue rinnovabili attingendo a quelle del 2019, soluzione insostenibile a lungo termine. La desertificazione sembra un evento continuo e inarrestabile. I cambiamenti climatici, con lo scioglimento dei ghiacci, stanno comportando una diminuzione dei terreni coltivabili. Stime affermano che in quarant’anni, oltre che la probabile fine del petrolio e del carbone, la popolazione aumenterà a circa 10 miliardi con conseguente necessità di aumentare la produzione viveri. Si prospetta una crisi alimentare difficile da immaginare per gli standard odierni. E quindi? E quindi vale la pena impegnarsi in strade alternative, ricercando nuove maniere di rapportarci con l’ecosistema in cui abitiamo. Jellyfish barge, una serra modulare galleggiante, ideata da alcuni ricercatori dell’università di Fi-
renze, va in questa direzione. Il progetto ha vinto il secondo Si tratta di una struttura galleg- premio al Flomart Garden Show, giante che consente la coltivazio- concorso internazionale per disene idroponica di vegetali e frutta. gnare la città del futuro ed il proÈ costruita su una piattaforma totipo, perfettamente funzionanottagonale di legno di circa 70 te, è stato installato tra Livorno e mq, galleggiante su fusti di pla- Pisa, nel canale Navicelli. stica. L’acqua dolce si ricava da Già ci si immagina che tra quadissalatori solari e l’energia ne- rant’anni si potrà abitare in una cessaria per far funzionare le ap- complessa rete di strutture con parecchiature (ventole e pompe) ciascuno il suo orticello da coltiviene ottenuta tramite energia vare. Non vedo l’ora di urlare a solare catturata dalla struttura dei ragazzini che giocano a rinstessa. È pulita e autosufficiente. corrersi coi jacktpack: “Fuori dal Il vapore, ottenuto dai dissalatori mio orto!”E solari, si unisce ad altre sostanze nutritive per poi depositarsi sui vetri di cui il jellyfish é quasi interamente costituito. Successivamente le gocce vengono convogliare con tubi ad una pompa solare che le spinge alle radici. Render Yellifish Barge
Daniel Libeskind L’architetto della memoria Tommaso Pannunzio
Il lavoro di Daniel Libeskind, architetto polacco naturalizzato statunitense e tra i maggiori esponenti del decostruttivismo, è sviluppato in direzioni inaspettate attraverso una pratica che non imita le procedure esistenti, ma che invece tenta di penetrare l’emozione, avventura e mistero dell’architettura. Facendo cadere le denominazioni ‘forma’, ‘funzione’ e ‘programma’ e impegnandosi nel campo pubblico e politico, che si rivelano essere sinonimi di architettura, la dinamica dell’edificio assume una nuova dimensione. La sua pratica si estende dalla costruzione di importanti istituzioni culturali quali musei e sale da concerto, ai progetti urbani, fase di progettazione, installazioni ar-
tistiche e mostre. Della sua evoluzione nel pensiero nel corso degli anni, Libeskind osserva: “non direi che la mia filosofia è cambiata, ma gli sviluppi della tecnologia, politica, cultura, e l’esperienza personale contribuiscono ad aprire nuove prospettive. Sono attivamente impegnato nella progettazione di edifici che sono in grado di trasmettere, in modo stimolante e innovativo, materiale storico e culturale per un pubblico contemporaneo utilizzando la più recente tecnologia del ventunesimo secolo.” L’architettura per Libeskind è un linguaggio di comunicazione e la sua grammatica è un’avventura
per raggiungere qualcun altro, per andare oltre. Si tratta di un percorso di navigazione spesso attraverso acque sconosciute. L’importante non è solo avere un obiettivo, ma soprattutto il percorso che ti porti dove non avresti mai creduto di arrivare. Essa riguarda sempre la memoria (non esiste architettura senza memoria), non è un esercizio formale di scultura, e in particolare quando si affrontano progetti che hanno a che fare con tragedie, con eventi che plasmeranno il nostro futuro, bisogna saper comunicare attraverso il suo linguaggio, che è il linguaggio della luce dei materiali, delle proporzioni, il linguaggio della musica. [Continua nella pagina successiva]
10
Per questo la storia deve essere presa in considerazione seriamente. La storia insegna, ma emozionalmente, e la memoria per un’opera architettonica, specialmente in edifici che hanno a che fare con essa, non è solo una questione secondaria ma un aspetto fondamentale perché senza memoria saremo completamente perduti. Gli aspetti culturali dell’architettura sono davvero il centro per quel sentimento di comunità, del sentirsi connessi con gli altri, e non bisognerebbe parlare solo di
Che Diotisalvi Times affermazione, di terreno comune, quanto di spazi pensati per dare libertà, per dare voce ad ognuno. Certamente l’architettura in una città è il palco ideale per quella voce.
Essa nasce da un pensiero simbolico, perché il linguaggio è simbolico. Attraverso simboli comprendiamo l’ambiente che ci circonda, per mezzo di metafore, e in questo senso ritorniamo alla definizione di comunità. Il senso di co-
munità è imprescindibile, attiva la percezione di cosa è comune e non comune ed in questo consta la sfida dell’architettura, non soltanto di confermare i nostri desideri, ma di sfidarci nelle differenti forme di comportamento.E
Denver Art Museum, Denver, Colorado, USA
Il caso studio dei capannoni EX-PLA1 dell'ILVA di Taranto Tesi di laurea magistrale - ingegneria civile-edile, studente L. G.
L
'oggetto della presente tesi sono gli studi e le ricerche finalizzati allo sviluppo di una metodologia per la valutazione preliminare della sicurezza statica e vulnerabilità sismica di strutture in acciaio ad uso industriale soggette a rischio di incidente rilevante. In particolare, la presente relazione analizza, in qualità di caso studio, l’impianto denominato “EX-PLA1”, sito a Taranto, all’interno dello stabilimento ILVA S.p.A. Per definire l’ambito di indagine e la metodologia di valutazione, si è descritto il concetto di rischio secondo la UNI ISO 31000-2010 e la sua applicazione al problema della sicurezza degli impianti industriali, introducendo gli eventi NaTech, ovvero gli incidenti tecnologici innescati da pericoli naturali. Sono stati citati vari eventi riconducibili alla categoria degli eventi NaTech, come il collasso della ciminiera della raffineria Tupras in Turchia, avvenuto nel 1999, e il collasso dei reattori e di molte strutture di supporto dei serbatoi di stoccaggio durante il terremoto di Tohoku, avvenuto nel 2011 in Giappone. Si è esposta una metodologia di valutazione dei rischi NaTech, nonostante
non esista ancora una normativa specifica. Si è quindi introdotta la classificazione degli impianti industriali fra stabilimenti meccanici, per la produzione di energia e di processo, inquadrando il caso studio in quest’ultima categoria. Definita la vulnerabilità sismica, si sono descritte le tipologie più ricorrenti di edifici industriali in acciaio, al fine di comprendere quali siano i tratti comuni delle procedure per la valutazione della sicurezza statica e della vulnerabilità sismica degli stessi. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, ci si rifà ad una metodologia che comprende il susseguirsi di diverse operazioni. Il primo passo è l’analisi storico-critica dell’impianto tramite il reperimento del materiale progettuale. Si passa quindi alle indagini conoscitive che constano dei rilievi geometrici in situ e delle prove di caratterizzazione dei materiali. Dopo aver modellato ed aver analizzato numericamente le strutture, si effettuano le verifiche di sicurezza statica e di vulnerabilità sismica sugli elementi e sulle connessioni delle strutture. Infine vengono mappate delle
vulnerabilità degli edifici tramite i rapporti fra domanda e capacità di resistenza. La metodologia individuata è stata applicata al caso in esame, quindi all’impianto industriale dell’ILVA di Taranto e si sono delineate le caratteristiche delle strutture oggetto del presente studio. Non tutte informazioni necessarie alla modellazione e al calcolo si sono rilevate disponibili, perciò è stato necessario utilizzare ipotesi aggiuntive (tra cui la scelta del livello di conoscenza da considerare, secondo le definizioni date dalle NTC 2008, e quindi del fattore di confidenza, riduttivo della resistenza, da adottare). La valutazione è stata esposta tramite una mappatura delle strutture che tiene conto dei vari rapporti fra domanda e capacità di resistenza ottenuti dalle analisi, determinando un grado di sicurezza statica e di vulnerabilità dinamica delle strutture. Quello che si è registrato è un grado di sicurezza soddisfacente dei requisiti di normativa. Tuttavia i risultati ottenuti sono solo preliminari: è necessario attuare una campagna di indagini più approfondite.E
Che Diotisalvi Times
Gli ingegneri si presentano
11
Tanti profili in famiglia
L’ingegnere gestionale Simone Ginnasio
“Un falso ingegnere”; “un economista che guadagna più soldi”. Queste sono solo alcune delle innumerevoli definizioni che vengono attribuite alla figura dell’ingegnere gestionale da soggetti che, un po’ per gioco, un po’ per ignoranza, non hanno chiaro a cosa serva un corso di laurea per questa figura professionale. È superfluo sottolineare che le definizioni sopra citate siano profondamente sbagliate. Basti pensare alla presenza delle materie di base nei primi anni della triennale (matematiche e fisiche come per ogni altro campo di ingegneria) e già l’accusa del “falso ingegnere” dovrebbe cadere. Le critiche spesso però continuano. Si parte alla carica con af-
fermazioni della serie “eh, ma voi avete gli esami più facili!”, o, ancora, “fate esami di economia!”. Citando un professore che si aggira per queste mura, “non esistono esami facili o difficili, esistono solo argomenti studiati abbastanza e non studiati”. In tutto ciò non abbiamo ancora parlato degli esami di economia presenti nel curriculum. A che servono? Per rispondere bisogna fare una piccola premessa che, spero, condividerete: la figura professionale dell’ingegnere è caratterizzata dal fatto di essere in primis un progettista. Per ottenere un buon progetto è necessario possedere anche una solida conoscenza degli argomenti base.
L’ingegnere gestionale è anch’esso un progettista. La sua funzione principalmente è di essere un progettista di aziende, dove deve cercare di ottimizzare l’impiego di risorse (notoriamente limitate) per migliorare le prestazioni e le interazioni tra i processi aziendali al fine di produrre output a valore aggiunto per i propri clienti. In questo scopo risiede la necessità di avere anche conoscenze di stampo economico nel proprio bagaglio culturale. Dunque la laurea in ingegneria gestionale crea quella trasversalità tra l’economia, il diritto e le branchie tradizionali dell’ingegneria, permettendo così di costruire e gestire modelli aziendali.E
L’ingegnere civile Giulia Bartolini & Ruggero Castaldi
L
a costante ricerca di uno sviluppo economico soddisfacente contrasta con il rispetto dell’ambiente: ne derivano problemi sempre maggiori, che non trovano facile soluzione anche a causa dell’esistenza di interessi contrastanti. L’industria delle costruzioni è il maggiore responsabile, diretto e indiretto, della distruzione e del degrado delle risorse naturali, della produzione e dell’accumulo di rifiuti e dell’impatto ambientale. Affinché l’industria delle costruzioni affronti con successo tali sfide è necessario che i principi di sostenibilità siano considerati esplicitamente e sistematicamente in tutte le fasi sia di progettazione, sia di formazione dei progettisti stessi. La sfida per gli ingegneri civili, impegnati nella progettazione di
sistemi di infrastrutture, è di cercare nuove soluzioni per uno sviluppo davvero sostenibile. Ma cos’è lo sviluppo? Sviluppo vuol dire soprattutto miglioramento della qualità della vita, che dipende dal buon funzionamento e dalla sostenibilità dei sistemi di infrastrutture, pietre angolari della civiltà moderna, che consentono ad essa di funzionare, crescere e sopravvivere. Uno sviluppo sostenibile richiede, però, di cambiare completamente rotta. Andranno rimossi alcuni luoghi comuni che finora hanno dettato legge nel campo dell’industria civile: edifici ad unica destinazione d’uso, diffidenza verso materiali da costruzione innovativi, propensione alla costruzione ex novo rispetto che alla riqualificazione etc. Proprio riguardo l’ultimo punto
appena citato, bisogna dire che la necessità di ridurre l’eccessivo consumo di suolo deve spingere alla ricerca dell’ottimizzazione nell’uso del costruito anziché puntare a nuove costruzioni. La manutenzione rappresenta, pertanto, la scommessa del prossimo futuro e anche le scuole di ingegneria e architettura devono tener conto di ciò. I costi di manutenzione possono diventare presto non sostenibili. È stato stimato che i costi di manutenzione delle infrastrutture nei prossimi anni diventino più importanti dei costi di costruzione di nuove infrastrutture. Sarà compito dei futuri ingegneri civili trovare metodologie e tecniche innovative per far diventare la manutenzione competitiva anche dal punto di vista economico.E
Che Diotisalvi Times
Vuoi scrivere sul prossimo numero? Se hai qualcosa da raccontare o sei appassionato di qualche argomento, manda il tuo articolo! ingegneria@sinistraper.org www.sinistraper.org/ingegneria Ingegneria in Movimento - Sinistra Per... @inginmov