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COSTRUIRE SOSTENIBILE
SAIE 2010 - Bologna - 28 ottobre 2010
Realtà di Milano e Progetti di Torino
Procedure a confronto: ECOLABEL, LEED, ITACA L’edificio sostenibile
Life Cycle Engineering info@studiolce.it Bologna, 19 ottobre 2010
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LIFE CYCLE ENGINEERING
1998
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2000
2005
OGGI
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LIFE CYCLE ASSESSMENT
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IL METODO LCA “CRADLE to GRAVE ”
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L’analisi del ciclo di vita (LCA) è una metodologia di valutazione dei carichi energetici e ambientali associati ad un prodotto o ad un processo, lungo l’intero ciclo di vita. Innovativo rispetto ai criteri tradizionali di analisi, l’approccio LCA consiste nel valutare tutte le fasi di un processo produttivo, considerando la correlazione che esiste tra le une e le altre. La metodologia è regolamentata, a livello internazionale, dalle seguenti norme •ISO 14040:2006 •ISO 14044:2006 che ne definiscono la struttura e guidano alla corretta applicazione. INVENTARIO DEGLI INPUT E OUTPUT
VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
INTERPRETAZION E DEI RISULTATI
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SOMMARIO
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ECOLABEL
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LEED ITACA CRITERI A CONFRONTO CONCLUSIONI
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ECOLABEL
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DI CHE COSA SI TRATTA? Ecolabel (Regolamento CE n. 1980/2000) è il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo elevati standard prestazionali. Infatti, l'etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita. Il marchio Ecolabel, il cui logo è rappresentato da un fiore (la margherita), è uno strumento volontario, selettivo e con diffusione a livello Europeo.
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ECOLABEL
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ECOLABEL PER EDIFICI
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La Commissione Europea ha affidato al Comitato Ecolabel-Ecoaudit italiano il compito di elaborare i criteri di riferimento per lo sviluppo di una certificazione ambientale applicata ad un nuovo gruppo di prodotti: gli edifici. Il progetto assegnato verrà svolto dal Comitato Ecolabel-Ecoaudit, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA ex APAT). L'obiettivo è di stabilire i criteri validi per la creazione di uno schema di certificazione ambientale degli edifici, che consenta di valutare le differenti fasi di vita del prodotto-edificio, quali la costruzione, l'uso e lo smaltimento, analogamente a quanto già avviene per tutta una serie di prodotti e servizi. In Italia, la certificazione ambientale dell'edificio sarà volontaria e costituirà un'integrazione rispetto alla certificazione energetica, prevista dai Decreti Legislativi 192/2005, 311/2006. e s.m.i.
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ECOLABEL PER IL SERVIZIO DI RICETTIVITÀ TURISTICA
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Decisione della Commissione delle Comunità Europee del 14 aprile 2003 che stabilisce i criteri per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica al servizio di ricettività turistica. Finalità: limitare i principali impatti ambientali connessi alle fasi del ciclo di vita del servizio, in particolare •Limitare il consumo energetico •Limitare il consumo idrico •Limitare la produzione di rifiuti •Favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili •Promuovere la comunicazione e l’educazione ambientale Art. 1: Per ottenere l'assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica, i servizi erogati devono soddisfare i criteri ecologici indicati. I criteri si suddividono in criteri obbligatori, che devono essere rispettati nella loro totalità, e in criteri facoltativi, di cui è necessario rispettarne solo alcuni. © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
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CRITERI OBBLIGATORI
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Sono divisi in settori: •ENERGIA •ACQUA •DETERSIVI E DISINFETTANTI •RIFIUTI •ALTRI SERVIZI •GESTIONE GENERALE
(10 criteri) (10 criteri) ( 2 criteri) ( 5 criteri) ( 2 criteri) ( 8 criteri)
Tutti i criteri elencati devono essere rispettati.
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CRITERI FACOLTATIVI
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Sono divisi in settori: •ENERGIA (17 criteri – 27 punti disponibili) •ACQUA ( 7 criteri – 10 punti disponibili) •SOSTANZA CHIMICHE PERICOLOSE ( 5 criteri – 8 punti disponibili) •RIFIUTI ( 5 criteri – 10 punti disponibili) •ALTRI SERVIZI ( 8 criteri – 12,5 punti disponibili) •GESTIONE GENERALE ( 5 criteri – 11 punti disponibili)
A tutti i criteri facoltativi viene assegnato un punteggio. Il numero minimo di criteri rispettati deve corrispondere ad un totale di 16,5 punti. © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
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AZIENDE CON IL MARCHIO IN ITALIA
21 agriturismi SAIE 2010 - Bologna - 28 ottobre 2010
20 bed & breakfast 113 hotel 8 rifugi
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LEED ITACA CRITERI A CONFRONTO CONCLUSIONI
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LEED
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DI CHE COSA SI TRATTA?
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LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di certificazione della sostenibilità degli edifici che trova applicazioni in ambito internazionale, promuovendo l’efficienza energetica negli edifici attraverso una serie di azioni eco-sostenibili. Sviluppato negli Stati Uniti da U.S. Green Building Council (USGBC), LEED fornisce agli operatori del settore un framework per identificare e implementare le corrette pratiche per la progettazione dell’edificio sostenibile.
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LEED
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LEED
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Il sistema di rating è basato sull’attribuzione di un punteggio per ogni credito che caratterizza la sostenibilità dell’edificio. La somma dei punti raggiunti determina il rating finale. I crediti sono raggruppati in 6 categorie principali, le quali includono dei prerequisiti obbligatori e un numero di performance ambientali, per la definizione del rating dell’edificio: • Sostenibilità del Sito • Gestione dell’acqua • Energia e Atmosfera • Materiali e Risorse • Qualità ambientale Interna • Innovazione nella progettazione + Priorità Regionale © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
LEED
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LEED
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LEED - Milano
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Porta Nuova Garibaldi Edificio ad uso uffici (Pelli Clark Pelli Architects) Precertificazione LEED rating ARGENTO
Porta Nuova Varesine Edificio ad uso uffici (Kohn Pederson Fox Associates) Precertificazione LEED rating ORO
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LEED ITACA CRITERI A CONFRONTO CONCLUSIONI
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PROTOCOLLO ITACA
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DI CHE COSA SI TRATTA?
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ITACA (Istituto per la Trasparenza, l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti) ha sviluppato un protocollo applicabile al settore delle costruzioni edili, che permette di valutarne la sostenibilità ambientale essendo uno strumento tecnico di valutazione valido per la certificazione energetico-ambientale degli edifici residenziali. Protocollo ITACA 2009 è stato sviluppato a partire dalla metodologia del GBC (Green Building Challenge) tenendo conto della sua evoluzione e aggiornamento (Sustainable Building Challenge SBC) ed è indirizzato alla certificazione volontaria di edifici residenziali di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazioni importanti.
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PROTOCOLLO ITACA
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PROTOCOLLO ITACA
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Il Protocollo ITACA permette di stimare il livello di sostenibilità ambientale di un edificio residenziale misurando la sua prestazione rispetto a 49 criteri raggruppati in 18 categorie a loro volta aggregate in 5 aree di valutazione: •Qualità del sito •Consumo di risorse; •Carichi ambientali; •Qualità ambientale indoor; •Qualità del servizio In base alla specifica prestazione, l’edificio riceve un punteggio per ogni criterio, che va da -1 a +5, in cui lo zero rappresenta la pratica costruttiva corrente. Il tutto viene poi elaborato con dei pesi in forma percentuale, per arrivare all’indicatore finale dell’edificio.
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PROTOCOLLO ITACA
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PROTOCOLLO ITACA - TORINO
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Pannelli fotovoltaici lungo tutta l'altezza della facciata sud. Climatizzazione uffici con pannelli radianti sospesi a soffitto ed aria primaria. Luce naturale all'interno degli uffici, regolata in funzione della fascia oraria e del periodo stagionale
Valutazioni sulla sostenibilità richieste dal bando di gara. Punteggio ITACA ~4
Facciate a doppia pelle per la riduzione degli apporti energetici mediante (fronti est e ovest) aperture in grado di garantire la ventilazione naturale dell'ampia intercapedine © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
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LEED ITACA CRITERI A CONFRONTO CONCLUSIONI
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ECOLABEL
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CRITERI ECOLABEL: qualche esempio Energia elettrica da fonti rinnovabili (obbligatorio) Almeno il 22% dell’energia elettrica deve provenire da fonti di energia rinnovabile. Questo criterio si applica solo alle strutture ricettive che hanno accesso ad un mercato che offre energia prodotta da fonti di energia rinnovabile.
Generazione di energia elettrica da sistemi fotovoltaici o eolici (facoltativo) La struttura ricettive deve disporre di un sistema fotovoltaico o impianto eolico che fornisca almeno il 20% del fabbisogno annuo complessivo di elettricità (2 punti).
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LEED
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CRITERI LEED: qualche esempio Energia e Atmosfera: Produzione in sito di energie rinnovabili Finalità: promuovere un livello crescente di produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili in sito, al fine di ridurre l’impatto ambientale ed economico legato all’uso di energia da combustibili fossili Base per il calcolo: la somma dei fabbisogni di energia primaria per la climatizzazione invernale ed estiva, per la produzione di acqua calda sanitaria, per l’alimentazione degli impianti di illuminazione, e per l’alimentazione di processo.
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PROTOCOLLO ITACA
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CRITERI ITACA: qualche esempio CRITERIO 2.2.2 Energia elettrica
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AREA DI VALUTAZIONE 2. Consumo di risorse
Consumo di risorse, Energia da fonti rinnovabili
Indice percentuale per il calcolo
CATEGORIA 2.2 Energia da fonti rinnovabili
ESIGENZA Incoraggiare l’uso di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili
INDICATORE DI PRESTAZIONE FSel– fattore di copertura solare: % del fabbisogno stimato di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili parametrizzato in funzione del numero di piani SCALA DI PRESTAZIONE
PESO DEL CRITERIO 50%
UNITA' DI MISURA %
NC NEGATIVO SUFFICIENTE
BUONO
OTTIMO
Rispetto all’area di valutazione: Energia da fonti rinnovabili
R
<= 4 piani
> 4 piani
<= 4 piani
> 4 piani
1 kW/u.a 40%
1 kW/u.a 30%
1 kW/u.a 20%
1 kW/u.a 15%
PUNTI -1 0 1
55%
45%
40%
30%
2
70%
60%
60%
45%
3
85%
75%
80%
60%
4
100%
90%
100%
75%
5
punteggio per il criterio
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ECOLABEL
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CRITERI ECOLABEL: qualche esempio
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LEED
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CRITERI LEED: qualche esempio Materiali e Risorse: Contenuto di riciclato Utilizzare materiali con un contenuto di riciclato definito in conformità con lo Standard Internazionale ISO 14021 ISO Type II environmental labeling: Self-declared environmental claims
Materiali e Risorse: Uso ecologico e responsabile della gestione forestale ISO 14024 ISO Type I environmental labeling: Environmental performance
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CRITERI ITACA: qualche esempio CRITERIO 2.3.2
Rispetto all’area di valutazione: Materiali ecocompatibili
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Materiali riciclati/recuperati
Consumo di risorse, Materiali ecocompatibili
Indice percentuale per il calcolo
AREA DI VALUTAZIONE 2. Consumo di risorse
CATEGORIA 2.3 Materiali eco-compatibili
ESIGENZA Favorire l’impiego di materiali riciclati e/o di recupero per diminuire il consumo di nuove risorse
PESO DEL CRITERIO 24%
INDICATORE DI PRESTAZIONE Percentuale dei materiali riciclati e/o di recupero che sono stati utilizzati nell’intervento
UNITA' DI MISURA %
SCALA DI PRESTAZIONE
NEGATIVO SUFFICIENTE BUONO OTTIMO
0
PUNTI
0% 40% 67%
-1 0 3 5
punteggio per il criterio
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LEED ITACA CRITERI A CONFRONTO CONCLUSIONI
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ECOLABEL, LEED, ITACA
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CHI LO SVILUPPA
DIFFUSIONE
APPLICAZIONE
Comitato Ecolabel Ecoaudit Italiano ISPRA come leader incaricato dalla CE
Europa 27
(PRODOTTI) EDIFICI
U.S. Green Building Council (GBC ITALIA)
Mondo (oltre 100 Paesi)
EDIFICI
ITACA (base metodologia GBC/SBC)
Italia
EDIFICI
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ECOLABEL, LEED, ITACA
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BASE
COMUNICAZIONE RISULTATO
CERTIFICAZIONE ENERGETICA
Volontaria
Marchio Ecolabel (Logo)
Marchio parallelo a integrazione
Classe:
Inclusa nella Certificazione LEED (input di calcolo)
Volontaria *
Volontaria **
BASE ARGENTO ORO PLATINO
Punteggio: -1 ÷ 5
Inclusa nella Certificazione ITACA (input di calcolo) © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
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Life Cycle Engineering - Torino, Italy This presentation has been prepared by Life Cycle Engineering with all reasonable skill, care and diligence within the terms of the Contract with the Client, incorporating our General Terms and Conditions of business and taking account of the resources devoted to it by agreement with the Client. We disclaim any responsibility to the Client and others in respect of any matters outside the scope of the above. In line with our environmental policy we purchase paper for documents distributed by us in print for this project only from European Eco-labelled manufacturers.
TORINO Via Livorno, 60 - 10144 - Torino - Italy Tel +39 011 225.73.11 - Fax +39 011 225.73.19 e-mail: info@studiolce.it
MOGLIANO VENETO Via Roma, 29/A - 31021 - Mogliano Veneto - Treviso - Italy Tel +39 041 8220684 - Fax +39 011 225.73.19 e-mail: info@studiolce.it
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PROCEDURA ECOLABEL
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PROCEDURA LEED Per accedere al processo di certificazione LEED è necessario:
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•Registrare il progetto presso GBC Italia •Attenersi alle indicazioni del Manuale LEED, come strumento di supporto alla progettazione sostenibile •Review del progetto e del conteggio dei crediti •Invio della documentazione a GBC per la certificazione finale dell’edificio
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LEED
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PROCEDURA LEED - AP LEED Accredited Professional: Con la nascita del GBC Italia è stata introdotta anche in Italia il LEED Accredited Professional (LEED AP). Si tratta di una figura altamente competente nel processo di certificazione LEED, il cui compito è quello di guidare il team di progettazione e costruzione all’ottenimento della certificazione LEED. Si precisa che questa figura non ha funzioni di certificatore. Per ottenere questo tipo di credenziale occorre, dal 30 giugno, sostenere 2 tipologie di esami differenti: come prima cosa bisogna diventare un LEED Green Associate (LEED GA) e in secondo luogo, una volta sostenuto questo esame, si può diventare un LEED AP con specializzazione.
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PROTOCOLLO ITACA
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PROCEDURA ITACA
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É possibile richiedere a iiSBE Italia e ITC-CNR la certificazione di un edificio secondo lo standard Protocollo ITACA o SBTool di iiSBE. 1.Invio richiesta a iiSBE Italia; con specifiche di destinazione d’uso dell’edificio, superficie lorda, e ubicazione. 2.Registrazione del progetto, con invio al richiedente dello strumento di valutazione e delle Schede di Valutazione; 3.Compilazione da parte del richiedente delle Schede di Valutazione 4.Validazione delle Schede di Valutazione da parte di iiSBE Italia e richiesta di eventuali integrazioni; 5.emissione del certificato Protocollo ITACA da parte di iiSBE Italia e ITC-CNR.
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1 – LA COMUNICAZIONE AMBIENTALE
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ISO 14024
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ISO Type I environmental labelling: Voluntary, multiple-criteria-based, third party verified labels indicating overall environmental preferability of a product (selective) Example: European Eco-label
ISO 14021 ISO Type II environmental labelling : Selfdeclared environmental claims Example: Recyclabilty
ISO 14025 ISO Type III environmental labelling: Quantified environmental life cycle product information (not selective) Environmental Product Declaration © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
ECOLABEL
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ECOLABEL
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I prodotti che possono fregiarsi con l‘ Ecolabel Europeo sono beni di largo consumo che hanno superato i criteri di selezione prefissati dalla Commissione Europea, volti a premiare l'eccellenza ambientale e prestazionale dei prodotti. La concessione del marchio è basata su un sistema multicriterio, caratteristico delle etichette di Tipo I (ISO 14024), applicato ai prodotti divisi per gruppi. I criteri ecologici di ciascun gruppo di prodotti sono definiti usando un approccio LCA "dalla culla alla tomba" che rileva gli impatti dei prodotti sull'ambiente durante tutte le fasi del loro ciclo di vita, iniziando dall'estrazione delle materie prime, dove vengono considerati aspetti volti a qualificare e selezionare i fornitori, passando attraverso i processi di lavorazione, dove sono gli impatti dell'azienda produttrice ad essere controllati, alla distribuzione (incluso l'imballaggio) ed utilizzo, fino allo smaltimento a fine vita. I criteri vengono elaborati dalla Commissione Europea in maniera condivisa con gli stakeholder di riferimento.
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LEED
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LEED
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• È un sistema volontario • Opera sull’intero ciclo di vita dell’edificio, dalle fasi di progettazione e costruzione, alle fasi di manutenzione ed utilizzo, dando un riconoscimento alle performance virtuose in aree chiave della salute umana ed ambientale • Il sistema di certificazione è uno standard applicato in oltre 100 Paesi nel mondo • GBC Italia ha presentato il protocollo LEED Italia il 14 aprile 2010 (LEED ITALIA 2009 - Nuove Costruzioni / Ristrutturazioni) • È un sistema flessibile e articolato che prevede formulazioni differenziate per le nuove costruzioni, edifici esistenti, piccole abitazioni, pur mantenendo una impostazione di fondo coerente tra i vari ambiti.
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LEED
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LEED - Milano
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Zona Porta Nuova di Milano Nuova sede della Regione Lombardia
Impiego di materiali ecologici e di sistemi per il recupero e il riutilizzo dell’acqua Pompe di calore ad acqua di falda per il sistema di condizionamento, sia estivo che invernale Isolamento attivo a “muro climatico”, costituito da un’intercapedine tra la facciata esterna ed i vetri interni I pannelli fotovoltaici incorporati sulla facciata dell’edificio © 2010 STUDIOLCE - All Right Reserved
PROTOCOLLO ITACA
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PROTOCOLLO ITACA
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Interpretazione dei punteggi della scala di valutazione
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SBTool Per poter effettuare la valutazione di un edificio, SBMethod prende forma in uno strumento, che ne è la concretizzazione operativa.
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A livello internazionale iiSBE ne ha definito uno di riferimento: SBTool. In generale le fasi di sviluppo di uno strumento comprendono: la definizione della struttura (framework), la selezione dei criteri di valutazione più appropriati in base alla destinazione d’uso della costruzione, la definizione degli indicatori e delle relative scale di prestazione per ogni criterio, l’attribuzione dei pesi. Dato che i criteri di valutazione sono organizzabili in moduli e secondo una precisa gerarchia, è possibile generare strumenti di valutazione a diversi livelli di complessità. Ad esempio nel caso del Protocollo ITACA esistono due versioni dello strumento: una completa e una sintetica, al fine di agevolarne l’applicazione. La complessità dello strumento di valutazione segue tendenzialmente quella della costruzione oggetto dell’analisi: si può quindi passare da uno strumento per edifici residenziali di 10-20 criteri a strumenti per edifici complessi (es. centri commerciali) che ne contemplano fino a 80-100. La prima versione di SBTool italiana è del 2002 e fu presentata in occasione della conferenza mondiale Sustainable Building a Oslo. L’SBTool 2002 residenziale può essere considerato la matrice del Protocollo ITACA.
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