Storia dei primi 40 anni dello skateboard di Michael Brooke Secondo l'autore questi 40 anni di skate si possono dividere in quattro onde, intervallate da periodi di eclisse dovuti a diversi motivi socioeconomici e l'onda attuale dovrebbe essere definitiva per la diffusione globale che questo sport ha raggiunto. Preistoria I : 1959-65 II: 1973-80 III:1983-91 IV: 1993-fino ad oggi
Preistoria I ragazzini hanno sempre avuto un'affinità per il proprio set di ruote. La bicicletta è il primo esempio, ma per molto tempo le bici furono fuori della portata finanziaria per molte famiglie. Le alternative erano i carretti, i monopattini e i pattini a rotelle. Quando questi veicoli comprati al negozio non davano le emozioni che promettevano, i giovani sceglievano di creare da sé i loro mezzi di trasporto. Alcuni costruivano go-kart o soapbox cart 1; altri costruirono quello che sarebbe stato la forma primitiva dello skateboard. Il primo tipo di skateboard, che si riporta ai primi del 1900 era in effetti più simile a un (*silouette ban this) monopattino. Era rappresentato da ruote di pattini attaccate a un due per quattro2. Spesso la tavola aveva una cassetta di imballaggio del latte inchiodata addosso con il manubrio che sporgeva ai lati per il controllo 3. Nel corso delle successive cinque decadi questi ragazzini cambiarono l'aspetto di questi aggeggi, levando la cassetta e viaggiando solo sul due per quattro con rotelle d'acciaio. Decine di migliaia di pattini furono smantellati e gioiosamente martellati sulle travi di legno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il nord America fu teatro di un'economia da bomba e di una popolazione che si espandeva. I figli di quel periodo ( i baby boomer ) fecero rapidamente sentire la loro presenza nel mercato. Gli anni '50 avrebbero visto produttori di giocattoli inciampare uno nell’altro per la fretta di uscirsene con l'ultima trovata per catturare l'immaginazione e i soldini nel salvadanaio dei bimbetti di tutta la nazione. La comparsa della televisione li avrebbe aiutati nel compito. Gli yoyo, hula-hoop e simili sarebbero cresciuti e crollati in favore di giochi all'aria aperta. Era solo una questione di tempo prima che qualcuno comprendesse il potenziale riposto in quelle ruote inchiodate sugli assi. I primi skateboard commerciali colpirono il mercato nel 1959. L'alba dell'industria dello skateboard commerciale portò nuovi ed eccitanti progressi tecnologici, come le ruote d'argilla, che resero la corsa più liscia e permisero nuovi trick. Ma segnalò anche la fine di un tempo in cui i bambini ideavano i propri giochi in allegra e caciara autonomia.
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carretti costruiti con le scatole di imballaggio del sapone, tipo Bart Simpson. asse di legno, due pollici per quattro. 3 Vedere "Ritorno al futuro", il film. (Estratto da "Concrete Wave", di Michael Brooke (1999), pubblicazione autorizzata dall'autore per SkateCoffee ) 2
Storia dei primi 40 anni dello skateboard di Michael Brooke
La Prima Onda 1959-65 La fine degli anni '50 vide crescere l'interesse commerciale verso il concetto di una tavola da skate 4 e nel 1959 il primo skate - board Roller Derby era comparso negli scaffali dei negozi. L'introduzione di skateboard prodotti per il commercio coincideva con l'era del surf, e la gente cominciò a collegare le cavalcate delle onde marine e le corse su una tavola a terra. Mentre gli anni '60 iniziavano a girare, lo skateboard si era guadagnato numerosi seguaci nella folla del surf. Ma fu quando Larry Stevenson, editore di "Surf Guide", iniziò a promuovere lo skateboard, che le cose iniziarono a decollare. Infatti Makaha, la società di Larry, progettò il primo skateboard professionale nel 1963 e nello stesso anno prepararono una squadra per promuovere il prodotto. Le squadre di skate, finanziate dai produttori, sarebbero diventate un punto fermo per il commercio e avrebbero giocato un grande ruolo nel portarlo al mondo. Makaha ha anche patrocinato la prima gara di skate, che si tenne a Hermosa, California, nel 1963. Le competizioni con un regolamento alzarono gli standard dello skate e gli diedero il suo status di sport. Poi altri fabbricanti apparvero sulla scena. Arrivati al 1965 c'erano competizioni internazionali, film (Skater Dater5), una rivista (The Quarterly Skateboarder) e i tour attraverso il paese delle squadre di skateboard, che avevano alzato lo sport verso enormi picchi di popolarità. Oltre 50 milioni di tavole furono vendute in quei tre anni. Poi, d'improvviso, lo skate morì nell'autunno del 1965. Il primo Crollo fu dovuto a prodotti scarsi, troppe giacenze di magazzino e alla reazione sconvolta della cittadinanza per le corse spericolate. Oltre a rimpiazzare le cigolanti rotelle d'acciaio dei pattini con ruote d'argilla6 che davano una corsa più liscia e a rifinire i truck (gli attacchi delle ruote), ci furono pochi progressi tecnologici. Alcune fabbriche svilupparono ruote di migliore qualità, ma le ruote d'argilla rimanevano le più economiche da costruire. Però l’argilla non dava buona presa sulla strada e dovunque gli skater facevano delle cadute davvero brutte. I comuni iniziarono a bandire gli skate in risposta alle preoccupazioni per la salute e la sicurezza, e dopo alcuni incidenti fatali lo skate fu ufficialmente sbattuto fuori dall'esistenza. I fabbricanti persero enormi cifre di denaro dovute alla cancellazione degli ordini di natale, e lo skate quasi scomparve dalla vista del pubblico. Ma alcuni skater sinceramente dedicati avrebbero mantenuto vivo lo sport, con un sostegno vitale.
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To skate significa pattinare link: http://bit.ly/h459hW 6 clay wheel : argilla o terracotta. (Estratto da "Concrete Wave", di Michael Brooke (1999), pubblicazione autorizzata dall'autore per SkateCoffee ) 5
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La Seconda Onda 1973-80 La fine dei sessanta sembra essere stato un un periodo meno innocente rispetto all'inizi di quella decade. Problemi legali e una mancanza di innovazione nel progetto dello skateboard furono i fattori principali nella frenata nella popolarità dello skate che si riscontrò in quel periodo, ma fu anche un periodo di grandi conflitti politici e sociali a livello mondiale, e le attività spensierate come il surf sul marciapiede vennero eclissate nell'immaginazione collettiva da proteste, assassinii e una guerra sempre più controversa. (n.d.t.: J.F.Kennedy,M.L.King, Robert Kennedy, Vietnam) Lo skate non scomparve del tutto, ma di sicuro entrò in una fase dormiente, finchè una conquista tecnologica non l'avrebbe riportato in prima linea. Nel 1970, un surfer dal nome di Frank Nasworthy iniziò a sviluppare una ruota fatta di uretano. Usando l’uretano7 la sensazione era magnifica paragonata alle ruote d'argilla, e per il 1973 le Cadillac Wheels di Nasworthy avevano lanciato la seconda onda dello skate. I fabbricanti di truck come Independent, Bennett e Tracker cominciarono a fare truck progettati apposta per lo skate. Nuovi produttori di tavole spuntarono nel giro di una notte e improvvisamente l'industria fu inondata di nuovi prodotti e nuove idee. Nel 1975, Road Rider aprì con la prima ruota con cuscinetti di precisione, facendola finita con anni di cuscinetti a sfere libere che avevano il vizio di schizzare fuori dal cuscinetto. Lo slalom, la discesa (downhill) e il freestyle erano praticati da milioni di entusiasti. La rivista SkateBoarder fu fatta risorgere e presto vi si unirono altre pubblicazioni speranzose di guadagnare dal ritorno dello skate. Bruce Logan, Russ Howell, StacyPeralta, Tom Sims e Gregg Weaver figuravano pesantemente in queste riviste. Lo sport stava girando di nuovo. Il primo moderno skatepark all'aperto venne costruito in Florida nel 1976 e fu presto seguito da centinaia di altri piste in tutto il Nord America. Con le nuove possibilità offerte dagli skatepark lo skate si mosse dall'orizzontale al verticale, freestyle e slalom divennero gradualmente meno popolari. Anche l'ampiezza delle tavole cambiò dai sei sette pollici (15-18 cm) fino a oltre nove pollici (23 cm). Questo incremento nella misura assicurava migliore stabilità sulle superfici verticali. Le punte della Seconda Onda includevano Tony Alva, Jay Adams e Tom "Wally" Inouye. Wes Humpston mise in vendita la prima linea di tavole con grafica che fece successo, sotto l'etichetta di DogTown. Subito, dozzine di produttori di tavole misero la grafica sotto le loro tavole. Skateare nelle pool (piscine con pareti curve) era enormemente popolare e come risultato di una migliore tecnologia gli skater furono in grado di eseguire manovre aeree e andare ben oltre il bordo. Alla fine dei '70 Alan Gelfand inventò l'ollie, ovvero l'aerial senza mani, e portò lo skate al livello successivo. Le radici dello streetstyle si svilupparono quando gli skater iniziarono a portare manovre verticali sul terreno piano. La cultura skate cominciò a mischiarsi col punk e la musica new wave. C'erano immagini di teschi sugli skate grazie al genio creativo di Vernon Courtland Johnson alla Società Powell. Ma la vecchia nemesi dello skate, la preoccupazione per la sicurezza, ricomparve ancora una volta. Le assicurazioni divennero tanto costose che molti proprietari degli skatepark chiusero le porte, ed passarono i bulldozer per finire l'opera di annullamento. 7
Tuttora in uso. (Estratto da "Concrete Wave", di Michael Brooke (1999), pubblicazione autorizzata dall'autore per SkateCoffee )
Storia dei primi 40 anni dello skateboard di Michael Brooke
Per la fine del 1980 lo skate morì un'altra morte e di nuovo molti fabbricanti dovettero affrontare perdite tremende. Come la BMX divenne popolare e la rivista SkateBoarder cambiò nome diventando ActionNow, tanti skater disertarono lo sport. Lo skate diventò underground ancora una volta. Ma anche se gli skatepark sparirono, un contingente di duri e puri (hard core, in americano) si costruì le proprie rampe e le halfpipe nel giardino di casa e continuò a sviluppare lo sport.
La Terza Onda 1983-1991 Altre zuffe legali e la competizione di altre attività giovanili come la BMX portarono a un secondo periodo di riposo per lo skateboarding nei primi anni '80. Sebbene si tenessero gare di skate l'affluenza era poca e il montepremi ancora minore. Nel 1981 la rivista Trasher cominciò la pubblicazione nello sforzo di fornire agli skater imperterriti delle informazioni sulla scena skate. Per il 1983 i produttori di skate iniziarono a vedere lo sport in risalita e la rivista Transworld Skateboarding entrò in scena. Le corse sul vert decollarono nel 1984, seguite a ruota dallo streetstyle. Divennero popolari le rampe di lancio (le jump, N.d.T.). Powell-Peralta creò il primo video skate della Bones Brigade, che aiutò la propulsione dello skate verso nuovi livelli di popolarità. Emersero numerosi campioni del verticale tra cui: Tony hawk, Christian Hosoi, Lance Mountain e Neil Blender. Nello street Mark Gonzales, Natas Kaupas e Tommy Guerrero crearono nuove variazioni sull'ollie. Anche il freestyle era parte della scena e Rodney Mullen dominava tutte le contese. I diritti sulla vendita delle tavole e le vincite delle gare crescevano di scala e qualche skater pro metteva sù guadagni di diecimila dollari (circa 13 milioni all'epoca) al mese. L' Associazione Nazionale di Skateboard, capeggiata da Frank Hawk (il papà di Tony), tenne numerose gare per tutto il nord America, a volte anche nel resto del globo. Dozzine di nuovi produttori saltarono sullo skate, ma nella metà degli '80 solo tre gestivano la maggior parte del mercato - Powell-Peralta, Vision/Sims e Santa Cruz. Le scarpe da skate di Airwalk, Vans e Vision divennero enormemente popolari, insieme alla moda skate, anche tra i nonskater. Verso la fine della decade il centro del fuoco si spostò verso lo street skate e le corse sul vert divennero meno popolari. Un numero di skater pro decisero di lasciare i grandi produttori e di avviare le proprie compagnie di skate. Uno dei primi a far questo fu Steve Rocco, che avviò le World Industries. Nasceva così la 'nuova scuola' di skateboarding. Si focalizzava sugli ollie e sulle manovre 'tecniche' e incominciò con un modo di pensare del tutto nuovo. Nel 1991 una recessione economica colpì tutto il mondo e l'industria dello skate ne fu profondamente influenzata. Come in passato una cifra di produttori affrontarono grosse perdite finanziarie. L'industria la prese estremamente in negativo e cominciò il processo per reinventarsi. (Estratto da "Concrete Wave", di Michael Brooke (1999), pubblicazione autorizzata dall'autore per SkateCoffee )
Storia dei primi 40 anni dello skateboard di Michael Brooke
La Quarta Onda 1993- fino ad ora8 La recessione economica fu una doccia fredda per tutte le industrie nei primi anni '90. Lo skateboard doveva anche vedersela con una nuova nemesi - i rollerblade. Come le altre volte un contingente di appassionati rimasero con lo sport, ma stavolta la resistenza non era così forte come in passato. La crescita della tivù via cavo, satellite e di internet avrebbe portato a una maggiore coscienza dello skateboard nel mondo. I figlioletti del boom (baby boomlet) - la figliolanza dei figli del dopoguerra - stavano entrando nell'età ingrata, la loro adolescenza ribelle. Questo fatto combinato con la loro notevole capacità di spesa portò alla quarta onda dello skateboard - magari fosse la volta buona! - e insieme a loro molte giovani madri e padri ripescano le loro vecchie tavole per ricominciare. Per la metà dei '90 lo skate riemerse ancora e la quarta onda era cominciata. Nel 1995 lo skateboard ricevette un bel pò di illuminazione ai giochi estremi di ESPN2 9 . I calzaturifici per gli skater come Etnies e Vans cominciarono a vendere grosse quantità del prodotto e altri produttori di abbigliamento erano di nuovo impazienti di battere cassa sulla popolarità dello sport. Alla fine dei '90 lo skateboard rimane focalizzato sullo streetstyle e l'industria è strapiena di numerosi produttori e rivenditori. In molti casi gli stessi skater professionisti sviluppano il loro prodotto e dirigono la loro compagnia. Il longboard, l'arte un tempo dimenticata di portare grandi tavole ha cominciato a fare un ritorno e il downhill (le discese) è entrato in una dimensione completamente nuova grazie allo street luge 10. (arriva fino a 80 kmh!) In California si ricominciano a costruire skatepark pubblici grazie a un cambiamento della legislazione.11 Il duro lavoro di Jim Fitzpatrick e dell' Associazione Internazionale delle Compagnie di Skateboard (IASC) ci asicura che altri stati seguiranno e la costruzione di altri skatepark è programmata nei prossimi anni. Nell'arco dei 40 anni scorsi lo skate ha avuto i suoi picchi e vallate di popolarità. Comunque la tecnologia dello skateboard è grandemente migliorata da quando si usavano le rotelle di argilla. In termini di incidenti lo sport rimane molto più sicuro di football, rollerblade oppure hockey12. A dispetto della preoccupazione per la sicurezza o delle recessioni economiche, lo skateboard persiste, semplicemente perchè è troppo eccitante per lasciarlo! (c) 1999 Michel Brooke
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Cioè fino al 1999 Tv via cavo diffusa negli USA 10 un longboard usato come uno slittino, distesi sulla schiena, con casco integrale e tutte e altre protezioni adatte alle alte velocità 11 Legge proposta dalla cittadinanza. 12 Per numero di incidenti ogni cento partecipanti. (Estratto da "Concrete Wave", di Michael Brooke (1999), pubblicazione autorizzata dall'autore per SkateCoffee ) 9