Sandro Principe Consuntivo di una legislatura (2005-2010)
Idee, progetti, azioni ed opere per la cultura, l'istruzione e la ricerca in Calabria
LA CULTURA, FATTORE CENTRALE DELLO SVILUPPO IN CALABRIA
Quando il Presidente Loiero mi affidò la delega della Cultura, unitamente a quelle per l’Istruzione, per le Università, la Ricerca Scientifica, l’Innovazione Tecnologica e l’Alta Formazione, rimasi sinceramente sorpreso per un tale abbinamento. Molti pensano che la cultura spinge lo sguardo solo al passato, mentre le altre materie delegate si rivolgono esclusivamente al futuro. Non è così! Ed invero, solo le società che investoSandro Principe no per aumentare il livello di istruzione, nei saperi e nella conoscenza, che valorizzano teatri, musei, biblioteche ed eventi culturali, sono capaci di costruire quel tessuto connettivo, quel livello culturale delle comunità in grado di concepire la necessità di potenziare le università, di capire la ricerca pura ed applicata, l’innovazione tecnologica, la formazione continua e l’alta specializzazione. Convinto di ciò, da Assessore Regionale alla Cultura, Pubblica Istruzione, Università, Ricerca mi sono impegnato, per come si ha modo di riscontrare dalle notizie sull’attività dell’assessorato pubblicate in queste pagine, per mettere in campo politiche culturali ed innovative assolutamente coerenti con i principi enunciati. Il progetto culturale portato avanti si prefiggeva lo scopo ultimo, attraverso la realizzazione ed attuazione dei programmi avviati, di far prendere consapevolezza alla Calabria di cosa può rappresentare, della sua 3
storia gloriosa, dei suoi punti forti e delle sue debolezze, utilizzando la ricerca e l’innovazione per potenziare i primi e per cercare di ridurre gli effetti negativi delle seconde. Così si spiega, tanto per fare un solo esempio, l’ingente investimento nei Distretti Tecnologici di Gioia Tauro, per la Logistica e la Trasformazione, e di Crotone, per i Beni Culturali; a questa logica risponde l’avvio di un terzo Distretto nell’Agroalimentare. Non vi è chi non veda, infatti, che la logistica, con Gioia Tauro ormai diventato il primo porto del Mediterraneo, i Beni Culturali e l’Agroalimentare sono settori strategici per lo sviluppo della nostra regione che, però, potranno competere sul mercato globale, grazie a nuovi prodotti ed a nuovi sistemi, se su di essi si investe fortemente in ricerca, in innovazione ed in alta formazione di giovani da trattenere in Calabria. Questa pubblicazione racchiude il risultato del mio lavoro di Assessore Regionale alla Cultura, Pubblica Istruzione, Università, Ricerca Scientifica ed Innovazione Tecnologica dal maggio 2005 a novembre 2007 e di Consigliere Regionale della Calabria da dicembre 2007 a febbraio 2010. Sono convinto, infatti, che sia doveroso da parte di chiunque abbia ricoperto ruoli nelle istituzioni presentare un consuntivo della propria attività per dare conto ai cittadini elettori del proprio operato. Sandro Principe
4
CULTURA, RICERCA, INNOVAZIONE: CRONACA DI UNA RIMONTA Durante gli anni di guida dell’on. Sandro Principe (Maggio 2005/Novembre 2007) l’attività dell’Assessorato Regionale alla Cultura ha offerto un forte impulso alla crescita culturale della Regione, attraverso una qualificata promozione delle attività culturali, dei progetti integrati dell’istruzione, del rapporto con le università e con il mondo delle imprese, potenziando e sostenendo i percorsi di sviluppo ed innovazione nel territorio regionale. Tali obiettivi sono stati perseguiti impegnando le risorse residue del POR 2000/2006 con una visione programmatica che ha costituito
Massimo Giovannini (Rettore Università “Mediterranea” di Reggio Calabria) e Sandro Principe
5
Cecchino e Sandro Principe
una vera e propria piattaforma di idee e di progetti finalizzata ad utilizzare al meglio i nuovi fondi strutturali 2007/2013. A maggio 2005, l’attuazione del programma che riguardava il settore “Ricerca Scientifica ed Innovazione Tecnologica” si caratterizzava ancora per un insufficiente raggiungimento di risultati con un impiego non superiore al 15,2% del totale delle risorse disponibili. Nei 30 mesi successivi l’impiego delle risorse è cresciuto sino a raggiungere la soglia del 95%. Ciò è essenzialmente dovuto all’avvio di nuove iniziative e all’accelerazione dei processi attuativi di quelle già progettate. I fattori che hanno consentito questo risultato si devono all’indirizzo politico che ha particolarmente caratterizzato l’attuazione del programma. A novembre 2007 sono stati lasciati in corso di realizzazione numerosi progetti di straordinaria importanza. A seguito della sottoscrizione con il MIUR (Ministero per l’Innovazione, l’Università e la Ricerca) dell’APQ (Accordo di Programma Quadro) “Ricerca Scientifica” sono stati avviati i 6
Distretti Tecnologici di Gioia Tauro (Logistica e Trasformazione) e di Crotone (Beni Culturali) per un investimento complessivo di 50 milioni di euro. La sottoscrizione dell’APQ è stata preceduta da una ampia concertazione con il Sistema delle Autonomie Locali interessate, con le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori e con il sistema universitario calabrese, in sede di Consulta per la Ricerca Scientifica e l’Innovazione Tecnologica. In ciascun Distretto sono state previste quattro azioni principali sui temi del distretto stesso: a) Centro di monitoraggio e Osservatorio Tecnologico; b) Laboratorio tecnologico Regionale; c) Centro di Alta Formazione; d) Uno o più progetti industriali. Le procedure di selezione hanno identificato nei raggruppamenti con capofila l’Università Mediterranea e Medcenter S.p.A, rispettivamente i soggetti attuatori per il Distretto dei Beni Culturali e per la Logistica e la Trasformazione. Con la sottoscrizione del I° Atto Aggiuntivo dell’APQ “Ricerca”, si è dato avvio al III Distretto Tecnologico, nel settore dell’Agroalimentare, per un investimento di 20 milioni di euro disponibili sui fondi della Delibera CIPE 35/05. Il Distretto, per come attivato, tratta i seguenti temi: la vitivinicoltura, l’olivicoltura, l’agrumario-ortofrutticolo, con particolare attenzione alla produzione delle primizie, la zootecnia e le produzioni tipiche di nicchia. Esso si articolava, per come inizialmente progettato, in: - due Centri di trasferimento tecnologico con funzioni di monitoraggio, divulgazione e trasferimento delle conoscenze. Obiettivo principale dell’azione è quello di sostenere un sistema di monitoraggio per mettere in rete la domanda e l’offerta di innovazione, individuando risultati applicabili, opportunità, tendenze. L’azione prevede il potenziamento e l’integrazione delle funzioni di: Trasferimento tecnologico, Diffusione delle innovazioni e accompagnamento delle imprese, Formazione. 7
- Quattro laboratori tecnologici di filiera basati sulla riorganizzazione delle preesistenze scientifiche e tecnologiche calabresi con un modello a rete che imponeva ai soggetti coinvolti - università, EPR - il superamento delle autoreferenzialità, la condivisione di programmi, dotazioni tecnologiche e professionali, l’orientamento alle esigenze delle imprese. Il mondo industriale è infatti l’interlocutore privilegiato dei Laboratori Tecnologici di filiera che devono essere in grado di fornire adeguate risposte in termini di fattibilità di nuovi prodotti e miglioramento dei processi di produzione, per consentire alle imprese di mantenere elevato il livello di innovazione e di competitività. L’azione sostiene, dunque, il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e la formazione di giovani ricercatori e “trasferitori” specializzati, altamente qualificati e orientati al sistema delle imprese. Con metodo concertativo furono individuati anche i componenti dell’ATS per la progettazione e l’attuazione delle attività del
Conferenza di presentazione dei tirocini di ricerca presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro
8
Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, e Sandro Principe
Distretto. Il Magnifico Rettore dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, capofila dell’ATS di cui si è detto, sottoscrisse la convenzione per la realizzazione del Distretto il 20 novembre 2007 con il Dirigente del Dipartimento 11 - Cultura della Regione Calabria. Nel POR Calabria 2007/2013, predisposto, per la parte concernente la ricerca e l’innovazione tecnologica, dal Dipartimento 11 guidato dall’on. Sandro Principe, sono stati previsti 8 distretti, definiti “poli di innovazione” su richiesta della UE: quello dei Trasporti e della Logistica (Gioia Tauro), quello dei Beni Culturali (Crotone), quello dell’Agroalimentare, avviato nel 2007; e quelli Salute dell’uomo, Energia rinnovabile e risparmio energetico, Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali, Materiali avanzati e sistemi avanzati di manifattura ed Ambiente marino, per i quali il governo regionale deve individuare, tramite appositi bandi, i soggetti attuatori. In corso di attuazione, sempre a novembre 2007, erano, inoltre: - sei Poli Formativi nei settori dell’agroalimentare, dell’ITC, 9
del Turismo e dell’Economia del mare, del Design e delle Bioscienze e nel settore ambientale e vivaistico, per un investimento totale di 5,5 milioni di euro; rimasero in corso le procedure per individuare i soggetti attuatori. - due Centri di Competenza: il primo per le ICT e le nano-tecnologie e il secondo per le bioscienze e le biotecnologie, per un finanziamento complessivo di circa 6 milioni di euro. - undici laboratori tecnologici che, collegati ad Università e Centri di Ricerca calabresi, dovranno favorire l’immediato trasferimento dei risultati di ricerca alle imprese e agli enti locali. L’investimento complessivo è pari a 4,8 milioni di euro. - tredici trasferitori di innovazione per 300 imprese calabresi, ai quali è stato assegnato un finanziamento complessivo di 8,5 milioni di euro. - Sono state stipulate convenzioni per contratti di “Ricerca Cooperativa” per un totale di 4.348.500,00 euro. Si tratta, in estrema sintesi, di progetti di ricerca per l’individuazione di nuove tecnologie, che enti di ricerca ed imprese sviluppano insieme.
Conferenza di presentazione del Piano per l’Alta Formazione presso l'Unical
10
È stato assegnato un finanziamento di 1.261.660,00 agli spin-off di nuove imprese. Gli spin-off, che interessano in particolar modo il mondo accademico, rappresentano un aiuto ed un incentivo per quei giovani che, avendo individuato un nuovo prodotto industriale, già brevettato, hanno bisogno di essere supportati per l’avvio della nuova attività industriale. Tutte le iniziative sopra evidenziate sono state avviate a seguito di pubblico bando. L’Assessorato Regionale alla Cultura ha redatto anche il Piano per l’Alta Formazione, per il quale sono state impegnate le risorse residue della Misura 3.7 del POR Calabria 2000/2006, che ammontavano a circa 15 milioni di euro. Al progetto sono state conferite caratteristiche assai innovative, sia nel metodo che nel contenuto. In termini di contenuto, in particolare, le risorse sono state destinate interamente alla domanda di formazione proveniente dai giovani laureati calabresi, in sintonia con gli indirizzi della Legge Regionale 26/2004. Il Piano prevedeva il finanziamento di corsi di specializzazione post-laurea, master e tirocini di eccellenza o di ricerca, da effettuarsi in Italia o all’estero; a Novembre 2007 erano già stati individuati per master e tirocini di ricerca oltre 700 beneficiari. I Voucher per Programmi Regionali ed Extra-Regionali di Alta Formazione - annualità 2006/2007, approvati con delibera di Giunta Regionale n° 38/2006, hanno permesso ai giovani calabresi più preparati di accedere agevolmente ad una specializzazione presso le università e i centri di ricerca più prestigiosi d’Europa e del mondo. Di questa azione hanno usufruito giovani calabresi che, una volta concluso il periodo di specializzazione, potranno ritornare in Calabria a lavorare, mettendo a disposizione delle imprese, dei centri di ricerca e delle stesse università calabresi tutto il know-how e l’alta formazione acquisita. Il provvedimento ha previsto l’erogazione, da parte della Regione, di contributi individuali a fondo perduto (denominati, appunto, “voucher” o buoni formativi) per la copertura parziale dei 11
Sandro Principe con alcuni studenti dell'Unical
costi dei percorsi formativi che avessero una durata minima di 3 mesi e massima di 2 anni. Il loro importo è stato fissato in base alla durata e alla tipologia dei percorsi formativi. I Tirocini di Ricerca, che sono dei percorsi formativi individuali della durata compresa tra i sei ed i dodici mesi, sono stati inseriti in un programma di ricerca proposto alla Regione Calabria, da una università o da un ente pubblico di ricerca. L’obiettivo del programma era ed è quello di valorizzare al massimo il capitale umano di eccellenza presente in regione e formatosi presso le università regionali o extraregionali, offrendo ai giovani laureati residenti in Calabria una opportunità di inserimento nel mondo della ricerca o di prosecuzione di un’attività di ricerca. Il Bando sui Tirocini di Ricerca fu presentato nel corso di un affollato workshop nell’Aula Magna dell’Università della Calabria, alla presenza di numerose autorità accademiche, politiche e civili e, soprattutto, di tantissimi laureati e giovani universitari. In quella occasione l’assessore Sandro Principe ebbe a dichiarare tra l’altro: “Mi ha fatto davvero piacere constatare che i giovani 12
calabresi sono particolarmente attenti e sensibili a questo tipo di iniziative. La loro numerosa e interessata presenza al Workshop di presentazione dei Tirocini di Ricerca ne è la conferma. Mi ha fatto altrettanto piacere la partecipazione di tanti presidi e docenti universitari particolarmente interessati alla nostra proposta. Sono onorato e soddisfatto, inoltre, che l’incontro abbia registrato anche la partecipazione di autorità accademiche di altre regioni. Dall’esterno si può valutare con il giusto distacco un’iniziativa così importante. In Italia e in Calabria la ricerca e l’innovazione sono fondamentali e per questo hanno bisogno di obiettivi chiari, di risorse finanziarie, ma anche di uomini che devono rappresentare il nostro futuro. Questo bando è un ulteriore passo verso questo obiettivo. Esso è rivolto ai giovani laureati che mirano a diventare ricercatori, con la speranza e l’augurio che possano rimanere nelle nostre università e nello nostre imprese a fare ricerca e innovazione. Tutti quelli che hanno i requisiti richiesti possono partecipare. Non ci saranno nè figli nè figliastri. Quando la politica si sintonizza correttamente con la società, ne coglie le domande e i bisogni e tenta di tradurli in provvedimenti concreti, anche un mondo difficile come quello accademico, anche i giovani che spesso appaiono lontani anni luce dai discorsi e dalle alchimie della politica, si lasciano coinvolgere e diventano soggetti attivi, interlocutori attenti ed esigenti delle istituzioni e assumono atteggiamenti di interesse e di ascolto nei confronti di quella politica che, concretamente, dimostra di voler tracciare percorsi nuovi ed efficaci per innescare processi di sviluppo anche in una regione difficile come la nostra. Per troppo tempo questa regione ha subito la migrazione delle nostre migliori risorse intellettuali. Una ferita insopportabile! Oggi, con questo provvedimento, stiamo tentando di invertire questa tendenza negativa e di costruire per la Calabria un patrimonio di conoscenza e di competenze. Più volte ho ripetuto che la vera carta vincente per lo sviluppo di questa regione è la ricerca. Noi abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità, tracciando un percorso che presto produrrà frutti assai positivi per questa nostra terra”. 13
Il Piano per l’Alta Formazione ha rappresentato e rappresenta uno dei punti più qualificanti del programma di governo della Giunta Loiero, portato a termine in tempi rapidissimi dall’Assessorato alla Cultura con la concertazione delle Parti Sociali, delle Autonomie Locali e del Sistema Universitario Calabrese; concertazione che ha fatto registrare, per la prima volta, anche la presenza qualificata ed attiva degli Organismi dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (Accademie e Conservatori). È stato elaborato in brevissimo tempo, con l’apporto qualificato di esperti indicati dalle tre università calabresi, da Confindustria e dai rappresentanti dell’Artigianato e delle Cooperative, anche il Programma “Voucher Tecnologici”, con il quale è stato portato avanti il percorso attuativo della Misura 3.16 “Ricerca” del POR Calabria 2000/2006. Il programma è stato attuato attraverso l’emissione di un Bando a sportello a cura del competente Dipartimento regionale, previa approvazione da parte dell’Autorità di Gestione del POR.
Sandro Principe in visita presso l’Università “Mediterranea” con il Magnifico Rettore Giovannini
14
Sandro Principe
La prima fase, a cui è stato destinato un finanziamento di tre milioni di euro, prevedeva il sostegno a circa cento imprese, alle quali assegnare un voucher (contributo di 30mila euro) spendibile presso strutture tecnico-scientifiche qualificate, per ottenere audit tecnologici e studi di fattibilità per progetti di Ricerca Scientifica Tecnologica e Innovazione. La seconda fase, alla quale erano destinate risorse finanziarie pari a quelle della prima, se portata a compimento, consentirà di cofinanziare i progetti migliori ed i più sostenibili, per un importo non superiore a 300 mila euro, selezionati a conclusione della prima fase. All’epoca, per i progetti meritevoli che non avessero trovato capienza per il cofinanziamento nella seconda fase, era previsto un loro inserimento tra i progetti da finanziare con la programmazione 2007/2013. La prima fase si è conclusa con la individuazione di 63 beneficiari. Ciò, naturalmente, ha reso disponibili maggiori risorse per la seconda fase. 15
Il programma “Voucher Tecnologici” ha attivato un nuovo importante strumento per lo sviluppo e la crescita economica della Calabria. La ricerca industriale e l’innovazione dei processi produttivi rappresenta, infatti, un fattore determinante per le nostre imprese, che devono fare i conti con il mercato globalizzato. Per questo motivo il programma è stato pensato per favorire la crescita della domanda d’innovazione industriale e per incoraggiare le sinergie tra le imprese associate e gli Enti di Ricerca, spingendoli a coinvestire su programmi comuni di ricerca, innovazione tecnologica e sviluppo pre-competitivo. Ciò al fine di dare alla Calabria anche un avvenire industriale. L’Assessorato Regionale alla Cultura, nel periodo in cui è stato diretto dall’on. Sandro Principe, ha erogato, anche, un forte sostegno economico agli studenti universitari, attraverso cospicui finanziamenti alle due Ardis di Catanzaro e Reggio Calabria ed al Centro Residenziale dell’UNICAL per un totale di 47 milioni di euro.
Maurizio Barracco e Sandro Principe
16
Inoltre, le università calabresi sono state protagoniste, insieme ad altri soggetti, di tutte le iniziative avviate nei settori della ricerca scientifica e dell’ innovazione tecnologica (Distretti Tecnologici, spin-off, laboratori ecc.). Il Consiglio Regionale della Calabria, infine, ha approvato, nel maggio 2007, la Legge Regionale n. 9 del 2007, art. 11, che, accogliendo un’idea dell’on. Sandro Principe fatta propria dalla Giunta Regionale, ha stabilito il passaggio di compiti e funzioni e relativi servizi inerenti il Diritto allo Studio universitario, fino ad allora gestiti dalle Ardis di Catanzaro e Reggio Calabria, rispettivamente all’ateneo “Magna Graecia” ed all’Università “Mediterranea”. L’Assessorato all’Università, alla Ricerca Applicata, all’Alta Formazione e all’Innovazione tecnologica ha portato avanti, dunque, un lavoro assai importante sul rapporto tra ricerca ed impresa. Si è cercato di mettere il sistema universitario calabrese, che produce ricerca ed ha raggiunto un ottimo livello, laureando seimila studenti l’anno, in relazione con il mondo dell’impresa per produrre sviluppo, occupazione e dare un futuro lavorativo ai giovani. L’obiettivo era quello di legare l’innovazione tecnologica ai settori in cui la Calabria ha già una propria peculiarità. Gioia Tauro, il primo porto del Mediterraneo, è ormai una splendida realtà e, quindi, è stato realizzato il Distretto della Logistica. È nota la ricchezza di Beni Culturali della Calabria, per cui è stato avviato il Distretto dei Beni Culturali. L’importanza nel settore agricolo di alcune colture ha fatto sì, infine, che si realizzasse il Distretto dell’Agroalimentare. È stata effettuata, in estrema sintesi, una riflessione molto seria sui settori trainanti della nostra economia. Su questa riflessione sono state innestate le scelte dell’Assessore Principe e, su queste scelte, è stata impostata una politica che prefigura anche un avvenire industriale della regione. La Calabria, infatti, nonostante la grande importanza che rivestono il turismo e l’agricoltura, non può non avere un avvenire industriale. 17
“Costruisci il tuo futuro”: incontro con gli studenti dell’Unical
Da qui l’investimento in ricerca, in Alta Formazione ed in Innovazione di cui si è detto, per il quale il Sistema Universitario Calabrese ha ricoperto un ruolo da protagonista per volontà dell’on. Principe che, nei suoi molteplici interventi pubblici, nel corso del suo mandato di Assessore Regionale, ha spesso dichiarato: “Sono convinto da più tempo che il sistema universitario calabrese rappresenti il più riuscito investimento dello Stato Italiano in Calabria. In questi ultimi trent’anni, infatti, i risultati raggiunti dalle nostre tre Università hanno contribuito in modo straordinario alla crescita civile e culturale della regione: sotto il profilo dell’equità sociale, perché a tutti è stata data la possibilità di accedere agli studi universitari indipendentemente dalla condizione economica di appartenenza; sotto il profilo delle possibilità della regione di intraprendere il cammino dello sviluppo, perché ci si potrà avvalere dell’enorme ricchezza rappresentata dai nostri laureati ed, infine, sotto il profilo di un evidente innalzamento del livello culturale dell’intera Calabria, poiché la presenza nelle nostre famiglie di ben 60.000 studenti universitari costituisce un’autentica rivoluzione. 18
Oggi si tratta di vincere una nuova sfida: dare ulteriore centralità al sistema universitario, operare le giuste scelte di investimento nella ricerca applicata, promuovere un deciso sviluppo dell’innovazione tecnologica ed, infine, un’intelligente politica di orientamento. Il tutto per legare il mondo universitario e della ricerca con il sistema produttivo ed imprenditoriale, nei settori che possono diventare trainanti per la rinascita della Calabria. Solo attraverso un forte sostegno al mondo dell’Università e della Ricerca, la Calabria riuscirà ad incamminarsi sulla strada di uno sviluppo compatibile con le nostre caratteristiche territoriali ed umane, utilizzando, sul nostro territorio, le straordinarie energie intellettuali che oggi crescono felicemente nella nostra regione, scongiurando, così, nuovi flussi deleteri ed ingiusti di emigrazione calabrese, questa volta, ahimè, intellettuale”.
Convegno alla sede RAI di Cosenza con Nicola Gratteri
19
Installazione Kounellis a Palazzo Arnone di Cosenza
20
ISTRUZIONE
In un contesto in cui la crescita culturale complessiva della nostra regione riveste una primaria importanza, un ruolo particolarmente delicato svolge il mondo della scuola a cui l’Assessorato Regionale guidato da Sandro Principe ha dedicato la massima attenzione. La Calabria, purtroppo, è ancora oggi una regione con grandi contraddizioni sociali in cui, a volte, il percorso formativo dei giovani continua ad essere concepito come un bene Sandro Principe secondario. Il disagio economico delle famiglie è una delle cause principali della dispersione scolastica; un fenomeno, quest’ultimo, che si è cercato di prevenire e ridurre, mettendo in campo tutti gli strumenti idonei e necessari per raggiungere l’obiettivo. Il sostegno finanziario alle famiglie, pertanto, è stato inteso, non come l’attivazione di un meccanismo assistenziale, ma come impegno di solidarietà, per trasformare il generico diritto allo studio in attività formativa reale per i giovani calabresi. La scuola, quindi, è stato il punto di partenza per cominciare ad invertire una tendenza negativa, per far crescere uomini liberi e 21
Sandro Principe e il sindaco di Napoli on. Rosa Russo Iervolino
laboriosi in una terra per troppo tempo abbandonata a se stessa, emarginata e tenuta fuori dai processi veri di progresso e di sviluppo. Pur essendo consapevoli che tutte le istituzioni, ed in primo luogo lo Stato, devono fare quanto di propria competenza per ostacolare e debellare la criminalità e la delinquenza, la scuola, in Calabria più che altrove, è chiamata ad offrire il suo insostituibile contributo nella battaglia contro l’illegalità diffusa, attraverso un’offerta formativa che abbia al centro la Cultura della legalità e del rispetto inviolabile della dignità della persona. Convinto che ciò sarà ancora più possibile quanto più si riuscirà a rinsaldare il legame fra cittadinanza attiva ed educazione, l’Assessore alla Cultura ha chiesto, già nel giugno del 2005, alle autorità scolastiche calabresi di riportare nelle aule lo studio dell’Educazione Civica e della Carta Costituzionale. In questo contesto, inoltre, è stato sostenuto il progetto didattico di educazione alla legalità “Il coraggio di dire no. No alla mafia. No alla ‘ndrangheta. Istruzione e legalità fra memoria ed impegno civile”. Rivolta agli studenti degli Istituti secondari superiori, l’iniziativa ha previsto, 22
oltre ad alcune giornate di incontro-dibattito tra giovani ed esperti della pedagogia della legalità, la rappresentazione dello spettacolo teatrale “La verità vive: indagine teatrale le donne e la mafia”. La scuola, inoltre, deve aprirsi alla Cultura del Lavoro, rendendo quest’ultimo una delle componenti fondamentali dell’esperienza formativa, offrendo ai giovani sempre maggiori informazioni sulle opportunità professionali che si potranno presentare loro; in questo contesto, per quanto di propria competenza, l’Assessorato Regionale alla Cultura, per come si diceva, ha avviato tutte le azioni necessarie affinché il giovane, terminato il proprio percorso formativo, potesse trovare adeguate opportunità di migliorare il proprio bagaglio di conoscenze e, quindi, di lavoro. In questa direzione sono stati attivati due progetti di notevole rilevanza ed incidenza: il primo, sulla Simulazione d’impresa, per creare nei giovani una mentalità imprenditoriale, il secondo, sull’Alternanza scuola-lavoro, per consentire agli studenti di prendere contatto diretto con il mondo del lavoro attraverso una serie di stages e tirocini formativi presso aziende locali. Nel periodo guidato da Sandro Principe, inoltre, l’Assessorato alla Cultura ha avviato il progetto Calabria Rock-Calabria Pop, affidandone la direzione artistica al noto compositore Giulio Rapetti Mogol, il cui genio creativo ha lasciato un segno tangibile ed indissolubile nel panorama musicale nazionale ed internazionale. Protagonista indiscusso del pop italiano, Mogol ha trovato in Sandro Principe l’uomo di governo avveduto e attento con il quale realizzare un’idea vincente per avvicinare i giovani alla musica e, soprattutto, per scoprire, coltivare e far emergere i talenti calabresi. “La Calabria - ha affermato Mogol nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, tenutasi presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza - è la prima regione in Italia che ha accolto il mio progetto, avviandolo in pochissimo tempo. Siete, in questo caso, all’avanguardia rispetto al resto del Paese. Ciò è merito, senza alcun dubbio, di Sandro Principe, che è uomo entusiasta ed appassionato. Mi commuove, infatti, l’amore che egli nutre per la Calabria e per come interpreta il suo ruolo di politico”. 23
“Principe sa, e sono d’accordo con lui - ha concluso Mogol - che bisogna puntare sui giovani perché essi rappresentano il nostro futuro. Stimolare le passioni dei nostri ragazzi, cercare di tirare fuori il talento che è in ognuno di loro, vuol dire investire sapientemente e con lungimiranza nel domani”. Il progetto “Calabria Rock-Calabria Pop”, che prevede la creazione di cinque laboratori musicali in altrettanti Istituti di Scuola Superiore delle 5 Province calabresi, provvisti di sale prove e di incisione, è finalizzato non solo ad arricchire la formazione di quanti si sentono particolarmente portati verso la musica, ma, soprattutto, ad inserire i giovani talenti nel mondo del lavoro. L’iniziativa ha riscosso un immediato successo soprattutto tra i giovani, che hanno avuto la possibilità di coltivare seriamente il loro talento e di farlo emergere. Quanti hanno partecipato al progetto, infatti, sono stati seguiti e valutati da un uomo che, come detto, ha fatto grande la musica italiana, frequentando, nelle meravigliose campagne umbre, il CET (Centro Europeo Toscolano) fucina di emergenti talenti musicali.
Sandro Principe e Mogol
24
L'on. Giuseppe Fioroni, ex Ministro alla Pubblica Istruzione, e Sandro Principe
Gli indirizzi tesi a promuovere iniziative finalizzate a favorire l’Educazione alla Legalità e l’Educazione Musicale, consegnati dall’Assessorato Regionale alla Cultura agli Istituti Scolastici, hanno addirittura anticipato le successive direttive in materia del Ministro Fioroni. Per favorire la dotazione delle scuole dell’obbligo di attrezzature e laboratori, inoltre, è stato redatto un programma finalizzato ad attribuire alle scuole che ne hanno fatto richiesta un finanziamento di 40.000,00 euro per istituto, con un investimento complessivo di 8 milioni e 600 mila euro. I 215 Istituti Scolastici prescelti, tra tutti quelli che hanno partecipato al Bando Pubblico emanato dalla Regione Calabria, in attuazione della misura 3.15 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sono stati selezionati a seguito di una istruttoria effettuata dal Dipartimento Cultura ed Istruzione, sulla base di valutazioni espresse da un’apposita commissione tecnica. Le scuole ammesse al finanziamento sono rappresentative dell’intero territorio calabrese; di esse, infatti, 42 sono ubicate nella 25
Provincia di Catanzaro ed hanno ottenuto un finanziamento complessivo di 1.679.947,88 euro; 82 fanno parte della Provincia di Cosenza per un contributo di 3.274.840,00, 55 ricadono nella Provincia di Reggio Calabria ed hanno avuto un sostegno di 2.193.983,00 euro; 15 sono della Provincia di Crotone con un finanziamento pari a 598 mila euro; 21, infine, fanno parte della Provincia di Vibo Valentia per un finanziamento di 840 mila euro. “L’iniziativa - affermò l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, on. Sandro Principe, presentando il progetto agli organi di stampa - si inserisce nell’ambito delle politiche portate avanti dalla Regione Calabria, al fine di migliorare la qualità delle nostre scuole e di adeguare gli standard formativi dei nostri studenti a quelli nazionali ed europei. In questi ultimi due anni abbiamo posto in essere numerosi progetti per combattere la dispersione scolastica, per migliorare il rapporto tra mondo della scuola e mondo del lavoro, per promuovere l’integrazione multiculturale, etc. Particolare impegno abbiamo anche profuso per sostenere adeguatamente l’evoluzione del nostro sistema educativo, che deve
Il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Gerardo Mario Oliverio, Cecchino e Sandro Principe
26
Sandro Principe visita la mostra “Zang Sud Sud” al Museo del Presente di Rende
seguire i nuovi percorsi formativi imposti dalla società contemporanea, caratterizzata dalla centralità della conoscenza e dall’utilizzo delle nuove tecnologie. In questo contesto ben si comprende quanto sia importante ed urgente adeguare e potenziare le dotazioni tecnologiche ed informatiche delle nostre scuole, al fine di promuovere la cultura scientifica e tecnologica, essenziale per preparare i giovani ad affrontare le problematiche dell’economia globalizzata e ad essere in grado di gestire e produrre innovazione, vero motore del progresso e dello sviluppo”. Nell’Anno Scolastico 2005/2006 e nel 2006/2007 la Regione Calabria ha, poi, sostenuto la spesa per l’istruzione dei giovani calabresi con oltre 180 mila borse di studio per circa 30 milioni di euro nel biennio, attraverso appositi bandi indirizzati alla fasce sociali più deboli. Il provvedimento, facente parte delle politiche per la parità scolastica ed il diritto allo studio portato avanti dall’Assessorato Regionale alla Cultura ha contrastato il cancro della dispersione, che corrode le speranze di sviluppo della nostra società, allorché colpisce i giovani uccidendo il loro sacrosanto diritto all’istruzione. 27
Con l’attuazione delle misure 3.6 e 3.15 del Por Calabria, per di più, si è registrato un sostanziale avanzamento della spesa regolarmente certificata. È stata definita la graduatoria delle scuole ammesse a finanziamento per i progetti presentati nelle annualità 2005 e 2006 del POR 2000/2006. L’Assessorato, nell’ambito della legge regionale 27/85 ha provveduto anche a programmare e finanziare tutti gli interventi per il diritto allo studio: acquisto di scuolabus, progetti presentati dagli istituti scolastici, corsi di orientamento musicali, mense scolastiche, borse di studio, laboratori, centri di orientamento giovanile, edilizia scolastica minore, sostegni agli alunni diversamente abili. Nel constatare i ritardi formativi evidenziati dalla scuola calabrese, la Regione è stata fortemente impegnata ad avviare corsi di aggiornamento per docenti ed iniziative per favorire l’orientamento dei giovani, soprattutto verso le discipline scientifiche e per l’apprendimento delle lingue; è stata predisposta, quindi, la progettazione e la realizzazione di percorsi integrati di istruzione e di formazione professionale e universitaria, prevedendo espressamente nei piani
Mirella Stampa Barracco, Presidente Fondazione Napoli 99, e Sandro Principe
28
didattici e formativi la realizzazione di esperienze in impresa. È stata disposta, infine, l’organizzazione presso le Università calabresi, di corsi di “azzeramento” di durata almeno semestrale per accrescere il livello culturale dei giovani che si iscrivono presso i nostri atenei. Per realizzare queste idee tali indirizzi sono stati inseriti nel POR 2007/2013. “Abbiamo ritenuto assai importante finanziare e sostenere adeguatamente il mondo della scuola - ha affermato a fine agosto 2007 l’on. Sandro Principe annunciando i nuovi investimenti a favore della scuola - perché ciò significa promuovere sviluppo. È pertanto prioritario colmare le molteplici carenze del sistema scolastico e formativo, non solo in termini di “quantità”, quanto in termini di “qualità”. Un compito che abbiamo assegnato al POR Calabria FSE 2007/2013, coerentemente con gli indirizzi europei dell’Agenda di Lisbona. Il Programma Operativo della Regione Calabria FSE 2007/2013 prevede, infatti, una serie di azioni volte a qualificare, potenziare e razionalizzare i servizi dell’Istruzione e della Formazione a sostegno di una politica che guarda ai giovani come priorità fondamentale, come motore di possibili occasioni di sviluppo per la nostra regione. La Calabria ricomincia dai suoi giovani, perché l’obiettivo è quello di dare alla gioventù calabrese valide occasioni di impiego sul territorio, attraverso il rilancio dell’istruzione, dell’alta formazione a livello universitario e post-universitario, della ricerca e dell’innovazione”. L’Assessorato Regionale alla Cultura ha anche predisposto quanto necessario per la stipula, per la prima volta in Italia, dell’APQ “Istruzione” (Accordo di Programma Quadro tra Stato e Regione), che prevede, soprattutto, interventi per adeguare alle normative di sicurezza gli istituti scolastici esistenti e per realizzare nuove scuole, laddove si riscontra un’accertata carenza di edilizia scolastica; scuole ecocompatibili, gradevoli, accoglienti, munite di biblioteche, palestre e laboratori, aperte alla società esterna per diventare punti di riferimento soprattutto nei piccoli centri. 29
È stata garantita la disponibilità di 50 milioni di euro, di cui 25 con fondi FAS e altri 25 con fondi del POR 2007/2013. Attraverso la mappatura delle esigenze e delle priorità ed a seguito di concertazione con l’UPI, l’ANCI e la Direzione Scolastica Regionale, sono stati individuati gli interventi da inserire nel predetto APQ; la realizzazione di palestre, biblioteche scolastiche, laboratori tecnologici, musicali, teatrali e linguistici. Tutto ciò è stato indicato da Principe come un’assoluta priorità da realizzare con i fondi POR 2007/2013. L’on. Sandro Principe, infine, nella sua qualità di Assessore alla Pubblica Istruzione, ha inviato a tutti i dirigenti scolastici della Calabria una direttiva per lo studio di grandi personalità calabresi, che hanno lasciato un segno nei settori in cui hanno operato. In particolare è stato richiesto di approfondire lo studio della vita e dell’opera di San Francesco di Paola, Corrado Alvaro, Rino Gaetano etc.
Cecchino e Sandro Principe
30
CULTURA
Per quanto riguarda l’azione culturale intrapresa dall’Assessorato, è stata privilegiata la scelta di affiancare, alla normale attività di sostegno alle Associazioni Culturali Calabresi, una serie di eventi di respiro nazionale ed internazionale che hanno inserito la Regione Calabria in un circuito artistico-culturale di primo livello; le iniziative sono state sempre finalizzate a riscoprire e valorizzare storia, tradizioni, siti e personalità calabresi di grande spessore, che hanno contribuito con le loro opere al progresso delle arti, della musica, della letteratura e della scienza. Il tutto nella convinzione che una
Sandro Principe e l’on. Francesco Rutelli, ex Ministro ai Beni e alle Attività Culturali
31
Sandro Principe in conferenza stampa con Ornella Vanoni
intensa attività culturale contribuisce alla crescita civile e democratica di una collettività, aiuta a riscoprire la propria identità ed a credere, quindi, nelle proprie capacità e nei propri mezzi per vincere le difficili sfide del presente e del futuro. Naturalmente, fare cultura significa avere a disposizione luoghi e strutture adeguate, accoglienti e funzionali e, pertanto, dotare le nostre città di teatri, biblioteche e musei. Particolare attenzione è stata, quindi, dedicata alla rete dei Teatri e dei Musei. Nel periodo compreso tra maggio 2005 e novembre 2007 si è data attuazione alle previsioni della Legge 3 sulle attività teatrali, investendo ben 3.600.000,00 euro, per sostenere iniziative nel settore della prosa, poste in essere dalle strutture teatrali calabresi; inoltre, si è tenuto conto della particolare importanza dei teatri delle città capoluogo di provincia, che si sono visti assegnare risorse per circa 3.000.000,00 euro. A voler tacere dei numerosissimi progetti finanziati alle scuole di ogni ordine e grado per eseguire iniziative nel campo del teatro. 32
Questi provvedimenti hanno rappresentato un importante segnale di attenzione nei confronti del teatro calabrese, che incarna una delle forme più espressive del nostro patrimonio culturale. Il progetto perseguito, è quello di tutelarlo e valorizzarlo, favorendo al contempo il suo inserimento nella migliore tradizione teatrale italiana ed internazionale. Per raggiungere questo obiettivo si è tentato di mettere in campo una serie di sinergie per diversificare l’offerta ed evitare sovrapposizioni di eventi, puntando sia sulle espressioni più autentiche della drammaturgia, sia sul cosiddetto teatro di ricerca, che sperimenta nuovi linguaggi e innovative forme rappresentative. Consapevoli che anche in questo settore, se la Calabria vuole emergere non deve limitarsi ad importare iniziative, ma deve anche produrle, è stata incentivata la nascita di veri e propri “laboratori teatrali”, capaci di costruire, anche su palcoscenici minori, cartelloni di prestigio in grado di attrarre l’attenzione del pubblico e della critica. In questo contesto, il Sistema Teatrale Calabrese ha potuto rappresentare un punto di riferimento importante per favorire la produzione
Sandro Principe a Sangineto con Pippo Baudo
33
locale con iniziative organizzate durante tutto l’arco dell’anno ed affiancate agli appuntamenti più tradizionali. Seguendo questo percorso progettuale l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, ha rilanciato, con l’aiuto dei protagonisti del settore, il teatro calabrese, che ha varcato i confini angusti della regione. “Non è compito di un Assessore Regionale, né di un ministro, indicare quale teatro produrre e di quale teatro usufruire - ha spesso dichiarato l’on. Sandro Principe, invitando gli operatori del settore a portare avanti serie politiche per la valorizzazione del teatro calabrese - Da cittadino attento ai fenomeni culturali del nostro tempo e alle produzioni teatrali, potrei dire che prediligo il teatro senza aggettivi, il teatro di qualità. Un teatro naturalmente capace di saper riproporre le grandi produzioni classiche e di offrire tutto il nuovo che riesce a creare parlando il linguaggio del nostro tempo, ai giovani, ai meno giovani, ai cittadini tutti, e di contribuire così alla crescita culturale di un popolo. Questo è il teatro che amo. Ma questo è il compito di chi il teatro lo fa. Le istituzioni devono prendere iniziative atte a promuovere capacità individuali e associative in grado di esprimere il meglio. Certamente non intervenendo nella scelta dei programmi e dei protagonisti, ma agevolando il contesto produttivo e di diffusione, in un confronto aperto alle esperienze e alle valutazioni, libere le une e le altre da pregiudizi e soprattutto da ingerenze politiche. La politica non può indirizzare la cultura. È se mai il contrario. La cultura, crescendo, diffondendosi e liberandosi da condizionamenti campanilistici, può contribuire a migliorare la politica. In questa prospettiva vuole muoversi l’Assessorato che ho l’onore dirigere. Perché renda evidenti le potenzialità artistiche, tecniche, di ricerca, in poche parole, le attitudini creative dei nostri conterranei, per un teatro che sia a pieno titolo italiano, capace di proporsi sempre più all’attenzione dell’Italia e possibilmente dell’Europa, come già sanno fare i protagonisti migliori delle nostre scene. È un traguardo ambizioso da raggiungere ma, se non si guarda in alto, non si 34
Giancarlo Giannini e Sandro Principe
va da nessuna parte. In Calabria non mancano gli operatori e i produttori di teatro. Gli anni e i decenni alle nostre spalle hanno visto un fiorire di iniziative e di aspettative superiori a ogni previsione. Oggi il compito è forse più difficile. Perché bisogna fare irrobustire e crescere il meglio, e, cosa non facile, aggregare gruppi e associazioni con progetti unitari, in grado di meglio sostenersi e di meglio esprimersi. Ma questo, ripeto, non è compito della politica o delle Istituzioni. Il nostro compito è quello di agire nell’ambito delle leggi regionali, dei regolamenti e delle opportunità nazionali ed europee, per muoverci alla pari nel più ampio contesto di popoli e di esperienze, per creare opportunità e per favorire qualità, competenze e passioni, per aiutare i talenti ad affermarsi. In questa prospettiva bisogna vincere anche rivalità e gelosie, che spesso ci sono, e quando non avvelenano rendono più difficili i rapporti e non consentono ai più meritevoli di meglio realizzare i propri progetti. Il fare teatro non può essere un’occupazione qualsiasi, ma è, e rimane, una sfida esaltante di talenti e di generosità, che nel giudizio sempre più consapevole dei cittadini, si seleziona e si afferma”. 35
Così come per il Teatro, la Giunta Regionale ha avuto grande sensibilità anche nel valorizzare la rete museale calabrese. È stato realizzato, infatti, un apposito catalogo in cui si possono trovare tutte le notizie utili riguardanti gli oltre 170 musei presenti sul territorio regionale. “Ogni giorno - ha scritto l’on. Sandro Principe nella prefazione del Catalogo - scopriamo che il patrimonio storico e culturale della nostra regione è ricco e prezioso, ma che è anche largamente misconosciuto dagli stessi calabresi; troppo spesso, infatti, trascuriamo gli oggetti e i manufatti espressione del nostro passato e della nostra identità. Conoscere la nostra storia, ricostruire la nostra identità, vuol dire invece creare le condizioni per attuare strategie di cambiamento, di trasformazione e di crescita, sulla base di una riflessione che ci permetta di cogliere gli aspetti più profondi del sentire e dell’operare della società civile in Calabria. La cultura, così immediatamente legata alle radici storiche di una comunità, non può più essere considerata un “lusso”, che, in situazioni di disagio socioeconomico, deve essere accantonata in attesa di
Sandro Principe a Palazzo Arnone di Cosenza
36
In visita al Complesso Monumentale S. Agostino di Cosenza
tempi migliori; nel nostro caso deve, invece, diventare socialmente ed economicamente propulsiva, attraverso il recupero intelligente di una storia millenaria che è parte dell’intera civiltà occidentale. L’attenzione che oggi poniamo verso i musei calabresi nasce dalla consapevolezza dell’importanza che essi hanno quali custodi del nostro passato, ma anche dall’intenzione di trasformarli, da istituzioni statiche e chiuse, a istituzioni culturali aperte al territorio, integrate con gli altri settori culturali e generatori di funzioni ricreative, sociali, educative ed economiche. Oggi ci poniamo il problema di realizzare, in tempi brevi, il Sistema Museale Regionale, composto da Musei in grado di rispondere agli standards tecnico-scientifici emersi dalle più recenti indicazioni normative e scientifiche. Un Sistema all’altezza dei livelli qualitativi nazionali e comunitari, che utilizzi una rete di interconnessione informatica tra musei e una Banca Dati a regia regionale. Il censimento realizzato è il primo importante passo verso l’analisi dello stato attuale del settore museale in Calabria. Esso mette in evidenza una ricchezza che comprende le espressioni più alte, colte e 37
significative della storia calabrese; inoltre, coglie gli aspetti più umili, ma forse più vicini all’esperienza della gente comune, che, considerata la proliferazione di tanti musei demo-antropologici, sembra riconoscere e apprezzare le radici contadine e popolari, non più rifiutate con vergogna, ma accettate e rivissute con orgoglio. Emerge, in buona parte, un tessuto museale ancora fragile e, pertanto, la necessità di dare una sistematizzazione all’intero settore, attraverso scelte programmatiche basate su dati certi e linee di indirizzo chiare e coerenti. Questo censimento non è da ritenersi un punto di arrivo, ma, piuttosto, un punto di partenza per valorizzare e far crescere il sistema museale calabrese. Offriamo questo lavoro, reso possibile grazie alla convenzione appositamente stipulata tra la Regione Calabria e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, a tutti i calabresi che intendono riscoprire la nostra identità, partendo dalle nostre radici storiche e culturali; ai non calabresi offriamo un panorama di storia e di cultura largamente sconosciuto al di fuori dei confini della regione. In entrambi i casi, una possibilità di ricerca e conoscenza, che può contribuire alla crescita culturale e civile della Calabria”.
Sandro Principe e l’on. Francesco Rutelli
38
La Giunta, inoltre, su proposta dell’Assessore alla Cultura, con apposito atto, ha approvato il progetto di legge che istituisce il Museo Regionale delle Arti Visive(1), che sarà un museo a rete e che documenterà le opere d’arte presenti in Calabria dal XIII al XX secolo; di questo attrattore culturale è stato già elaborato lo studio di fattibilità. La struttura museale, per di più, è stata pensata per favorire la ricerca e gli scambi culturali nel campo delle arti visive in collaborazione con le Università, le Accademie di Belle Arti e con tutte le Istituzioni museali ed artistiche operanti nella regione. La proposta di legge presentata dall’Assessorato alla Cultura, nel periodo guidato dall’on. Sandro Principe, prevedeva, per la gestione del Museo, la costituzione di una Fondazione, di cui la Regione Calabria doveva essere socio fondatore insieme ad altre Amministrazioni pubbliche. Il Museo Regionale, da collocare in un immobile prestigioso, dovrebbe ospitare uno spaccato del patrimonio delle arti visive, di cui la Calabria è ricca, per valorizzarlo e renderlo fruibile ai calabresi, visitatori, turisti e studiosi. La struttura museale, pertanto, rappresenterà, se sarà realizzata, l’attuazione di una tappa fondamentale del progetto culturale e politico portato avanti dalla Giunta Loiero, che aveva la pretesa di far diventare la Calabria e le sue città luoghi in cui i cittadini possano vivere nella normalità. È stato predisposto, poi, lo studio di fattibilità per valorizzare il Museo Archeologico della Magna Graecia di Reggio Calabria, che custodisce i Bronzi di Riace; lo studio è stato utilizzato per inserire il Museo Archeologico tra le 11 opere di “Italia 2011”, con un intervento di circa 14 milioni di euro, a cui la Regione parteciperà con un cofinanziamento di 2 milioni di euro. In questo biennio sono stati predisposti e finanziati, e sono in corso di esecuzione, progetti di valorizzazione di 6 Musei Diocesani (Gerace, Santa Severina, Lamezia Terme, Cosenza, Lungro e Reggio Calabria), con un investimento di 3 milioni di euro; ed è in fase di elaborazione un progetto per il restauro delle tele e delle sculture (1)
Il Progetto di Legge è riportato alla pag. 125 di questo volume.
39
Gian Antonio Stella al museo “La Nave della Sila” di Camigliatello Silano
giacenti presso i depositi della Soprintendenza di Cosenza, per la cui realizzazione sono previste risorse per 2 milioni di euro. Un finanziamento di 35 mila euro è stato destinato al Museo dell’Emigrazione “La Nave della Sila” di Camigliatello Silano, per la pubblicazione del catalogo. L’assessorato alla Cultura della Regione Calabria ha promosso il potenziamento del Sistema Bibliotecario calabrese. È stato realizzato il SBR (Sistema Bibliotecario Regionale) e cioè una rete di biblioteche, collegate da linee di telecomunicazione, che consente all’utente di ottenere velocemente tutti i servizi di cui ha bisogno, in modo che l’intero patrimonio bibliotecario regionale sia sempre e interamente disponibile per gli studiosi, per gli studenti, per giovani e meno giovani che vogliono formarsi, arricchirsi, partecipare al tesoro inestimabile della conoscenza. Le principali biblioteche della Regione sono state fornite degli strumenti indispensabili per inserirsi in una rete informatizzata, collegata al sistema bibliotecario nazionale. Sono state coinvolte un centinaio di biblioteche: principalmente comunali, ma anche scolastiche, 40
ecclesiastiche e private, senza alcuna preclusione. Tutte, entrando nel SBR (Sistema Bibliotecario Regionale), hanno accettato regole comuni, sia riguardo ai metodi di catalogazione, sia in merito alle modalità di fornitura dei servizi all’utenza. All’utente della biblioteca locale, la rete regionale offre l’accesso al servizio di prestito interbibliotecario: individuato un documento, l’utente può fare una richiesta che viene inoltrata automaticamente alla biblioteca che possiede l’opera. In questo modo il patrimonio di tutte le biblioteche è comodamente e velocemente a disposizione dei cittadini calabresi. Questa iniziativa incarna perfettamente la filosofia cui si è ispirata l’azione politica dell’Assessorato Regionale alla Cultura: da un lato recuperare, valorizzare ed esaltare il patrimonio di storia, d’arte e di conoscenza che proviene dal nostro passato; dall’altro utilizzare i progressi scientifici e le tecnologie più avanzate, per consentire ai giovani di affrancarsi da quel pernicioso ritardo, che ha reso la vita più difficile a tante generazioni di calabresi. In attuazione dell’APQ “Beni e Attività Culturali”, sono stati destinati 2.862.000,00 euro al fine di garantire a tutti i cittadini
Sandro Principe con Romano Prodi al Museo del Presente di Rende
41
calabresi un servizio bibliotecario efficiente e qualificato. Sono stati assegnati, a seguito di idonea istruttoria, i finanziamenti per realizzare i progetti presentati dai Comuni e dalle biblioteche di interesse locale per il miglioramento delle strutture di accoglienza e della qualità del servizio, per la formazione del personale, per il potenziamento delle raccolte, per il restauro del materiale antico di pregio conservato e per la valorizzazione del patrimonio esistente. La messa in rete di 100 biblioteche di Enti Locali, Diocesane e Scolastiche è stata finanziata con un investimento complessivo pari a 2,l3 milioni di euro; - È stato realizzato il catalogo bibliografico regionale. - Sono state avviate tutte le procedure per la messa in funzione della Biblioteca digitale calabrese. - È stato espletato il bando per assicurare l’attività e la gestione dei servizi di 12 mediateche, con un finanziamento di 1.300.000,00 euro; le operazioni relative sono in fase di completamento: - È stata promossa ed organizzata, con grande coinvolgimento delle biblioteche regionali e notevole risalto sulla stampa, la Settimana Regionale delle Biblioteche sul tema: “Libri, Biblioteche, Cultura della cittadinanza” nel 2005, sul tema “I libri sono fatti per essere usati…” nel 2006 e sul tema “Un’esperienza sopra le righe” nel 2007. Agli inizi di Novembre 2007, infine, è stata inaugurata la nuova sede del Sistema Bibliotecario Vibonese. Ubicata nel centro storico cittadino, la nuova struttura culturale è un edificio di tre piani interamente ristrutturato e arredato, grazie ad uno specifico intervento dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria. È composta da una biblioteca, con circa 40.000 volumi, da una fornita mediateca, con postazioni Internet, un grandissimo archivio di documenti multimediali e da un moderno e attrezzato auditorium, di circa 100 posti, capace di ospitare attività convegnistiche anche in videoconferenza, proiezioni cinematografiche e concerti. La valorizzazione del Sistema Bibliotecario, della rete dei Teatri e 42
Sandro Principe e Anna Maria Odoardi
dei Musei calabresi godrà di una ulteriore attenzione nel prossimo atto aggiuntivo all’APQ Beni culturali, già predisposto e pronto per la firma nel periodo in cui era Assessore l’on. Sandro Principe, attraverso l’impegno di 10 milioni di euro. Nello schema di atto aggiuntivo dell’APQ Beni Culturali, a seguito di idonea istruttoria, sono stati selezionati i seguenti interventi: Museo Magna Graecia di Reggio Calabria, Museo delle Ferriere di Mongiana, Museo Diocesano di Tropea, Museo Civico e Biblioteca del castello di Crotone, Teatro Politeama e Complesso Monumentale di San Giovanni di Catanzaro, Teatro Rendano e Complesso di Sant’Agostino di Cosenza, Polo Museale di Rende, Casa della Cultura di Palmi, Teatro Umberto e Politeama di Lamezia Terme,Museo Civico di Taverna, Museo Civico Altomonte, Nave della Sila di Spezzano Sila, Museo Civico di Cittanova, Sistema dei Teatri dell’Università degli Studi della Calabria, Teatro Comunale di Chiaravalle, Museo Civico di Cetraro, Museo Archeologico di Lamezia Terme, Museo Provinciale della Provincia di Catanzaro, Museo di Santa Maria del Cedro e Biblioteca di Santa Severina. 43
Sandro Principe e Ornella Vanoni
44
GLI EVENTI
Nel settore delle attività culturali, l’Assessorato ha promosso, per come si diceva, una serie di eventi di respiro nazionale ed internazionale. La Regione ha ravvisato la necessità di valorizzare siti archeologici e beni culturali e di riscoprire il contributo dato da alcune delle nostre personalità più significative (Alvaro, Cilea, Rotella, Cefaly, Pascaletti, Padula, San Francesco da Paola, ecc.) alla storia, alla letteratura, all’arte, alla musica. In questa ottica è stata organizzata, nel 2005, nel 2006 e nel 2007, la Rassegna “Magna Graecia Teatro”, per valorizzare, attraverso la rappresentazione dei testi più noti del teatro antico i più significativi siti archeologici della regione. Nel 2007 alle rappresentazioni teatrali si sono aggiunti concerti di musica lirica. Nel triennio 2007/2009 è stato previsto un finanziamento di 3 milioni di euro. La rassegna “Magna Graecia Teatro” è stata un’ iniziativa unica nel suo genere perché, diversamente da manifestazioni analoghe, è stata itinerante e si è svolta in ben undici dei più suggestivi siti archeologici della Calabria. Tali caratteristiche ne hanno fatto, senz’altro, una delle rassegne più interessanti dell’Italia Meridionale, con un’indiscutibile e riconosciuta valenza nazionale. Scopo delle rappresentazioni è stato non solo la riscoperta del teatro classico ma, soprattutto, la valorizzazione delle antiche e splendide vestigia della Magna Graecia, vere e proprie gemme di un patrimonio ricco di storia, arte e cultura. L’edizione 2007 è stata 45
presentata a Roma, alla presenza del Ministro ai Beni ed alle Attività Culturali, on. Francesco Rutelli. In quella occasione il Vice Premier lanciò un messaggio di incoraggiamento, di amicizia e di apprezzamento alla Calabria per una manifestazione “che - affermò l’on. Rutelli - rappresenta un segnale totalmente positivo e che, soprattutto, risponde bene alla domanda dei giovani, in un area tra le più belle del Mediterraneo”. “Ci tengo molto - sottolineò ancora il Ministro - a dare un messaggio di incoraggiamento, di amicizia e di apprezzamento. Così, la Regione esprime un segno positivo e di speranza per la Calabria, da dove troppo spesso arrivano solo notizie negative. Per questo, ribadisco la piena volontà del Ministero di continuare a collaborare. Del resto, è dimostrato che uno degli strumenti più adeguati per valorizzare il patrimonio archeologico è proprio quello di realizzare nei siti gli eventi culturali e di spettacolo”. Nel luglio 2007, inoltre, è stato attribuito un importante riconoscimento statale alle politiche culturali portate avanti dalla Regione Calabria.
Paolo Conte e Sandro Principe
46
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, infatti, ha assegnato un finanziamento pari a 2.200.000,00 al Progetto “Calabria Teatro Festival”, con il quale la Regione Calabria - Assessorato alla Cultura - partecipò al bando pubblico per la ripartizione del fondo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, istituito dalla Legge Finanziaria 2007, al fine di sostenere interventi in materia di attività culturali svolte sul territorio italiano, proponendo come cofinanziamento i 3 milioni di euro stanziati per Magna Graecia Teatro. Il contributo statale di 2.200.000,00 euro fu così ripartito: 600.000,00 euro per le attività del 2007, 800.000,00 euro per il 2008 e 800.000,00 euro per il 2009. Il progetto “Calabria Teatro Festival”, tendente al rilancio del sistema teatrale calabrese è stato il frutto dell’attività di coordinamento e promozione dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria con la partecipazione fattiva delle Province e dei Comuni di Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria. Il progetto si è basato su 5 linee guida: 1. Promozione e fruizione delle aree archeologiche della Magna Grecia Calabrese; 2. Rilancio e messa in rete dei teatri ubicati nelle città capoluogo e nelle province; 3. Sviluppo delle identità poetico-linguistiche e dei nuovi linguaggi; 4. Sostegno e stimoli produttivi per le nuove generazioni artistiche; 5. Attivazione di progetti didattico-formativi; La prima parte di questo importante progetto, denominata “Calabria Teatro Festival - Visioni e Ascolti d’Autunno”, è stata realizzata nel Dicembre 2007. Nel settembre 2007, inoltre, le tre università calabresi e la Regione Calabria hanno lavorato insieme ed attuato una iniziativa comune nel settore del Teatro, di valenza regionale. È stato così realizzato Arti Meridiane Lab, un progetto di attività culturali e di spettacolo rivolto, in particolare, alla popolazione studentesca presente nei nostri atenei. 47
L’idea è stata quella di “fare sistema” nel campo della cultura e dell’arte. La partecipazione attiva degli studenti universitari a spettacoli dal vivo, rassegne, laboratori nei diversi campi delle arti, del teatro, della musica, della danza, del cinema e dei nuovi media, ha rappresentato non solo un’esperienza altamente formativa, ma anche uno strumento per socializzare, stare insieme, discutere e arricchire la propria dimensione quotidiana. La Regione, che ha messo in campo uno sforzo notevole per aumentare la qualità, la quantità e la produzione delle attività culturali in Calabria, ha voluto avvalersi anche in questo campo del prezioso contributo delle tre università calabresi, luoghi di cultura e formazione per eccellenza. Nell’ottobre 2005 la Calabria ha partecipato alle celebrazioni per l’Anno Mozartiano con concerti di livello internazionale. Per l’evento, infatti, i nostri teatri hanno avuto l’onore di ospitare la “Royal Philarmonic Orchestra”, e la “Ensemble gli Archi della Scala”, grandi orchestre dirette, rispettivamente, da Alexander Lonquich, e da Jacopo Doro. “Il modo migliore per celebrare Mozart è, in primo luogo, suonare musiche di Mozart ed ascoltare le sue opere. Nel linguaggio che tutti accomuna, quello della musica, di un compositore che nacque in Austria, ma rappresenta un “patrimonio culturale mondiale”; lo scopo e il concetto delle Vostre iniziative risaltano più chiaramente: creare uno spazio di comprensione, scambio di mentalità e idee, coinvolgendo persone di vari paesi e aspetti comunali, regionali, nazionali e internazionali”. È quanto scrisse il dott.Wilhelm Pfeistlinger, Vice-Direttore del Forum Austriaco di Cultura a Roma, anche a nome del direttore del Forum, dott. Andreas Schmidinger, in una lettera indirizzata all’allora Assessore Regionale alla Cultura, on. Sandro Principe, riconoscendo alla Regione Calabria il valore di una scelta di alta cultura, volta a far crescere il livello di una regione che non può e non deve più sentirsi marginalizzata. 48
Sandro Principe e Roman Vlad per la presentazione dell'“Anno Mozartiano”
Tra maggio 2005 e novembre 2007 le città della Calabria hanno potuto godere, inoltre, delle impegnate esecuzioni della “National Philharmonic Orchestra Sergaj Prokof’ev” di Kiev, della “Ensamble Bronzeville America Gospel”, del primo violino Grace Park, che ha accompagnato “I Solisti di Napoli”. Per non parlare delle celebrazioni per il 140° anniversario della nascita di Francesco Cilea, che l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, ha voluto onorare attraverso gli straordinari concerti tenuti dall’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli (la più antica Orchestra d’Europa), diretta dal Maestro Niska Bareza, che si avvalse, per l’occasione, del prestigio di due artisti di livello nazionale e mondiale quali il tenore Carlo Barricelli ed il soprano Susanna Branchini. È stato un omaggio doveroso e sentito alla figura di un nostro grande conterraneo che portò nel cuore la Calabria, a cui fu sempre fiero ed orgoglioso di appartenere. Ed è gradevole ricordare, tra questi eventi, “La notte degli angeli - Serenata a Maria” svoltasi a Paravati di Mileto per sostenere la realizzazione della nuova Chiesa della Fondazione “Cuore 49
Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Mamma Natuzza, che ha visto esibirsi artisti italiani ed internazionali, tra cui gli Avion Travel, i Neri per caso, Mariella Nava, il pianista compositore Stelvio Cipriani, Katia Ricciarelli, Sergio Cammariere, Roli Hope Odeka, Rosa Martirano ed i Baraonda. Nel settore delle arti visive, l’Assessorato alla Cultura ha promosso ed organizzato numerosissimi eventi di livello nazionale ed internazionale. Tra questi è doveroso ricordare la prestigiosa antologica di Giorgio De Chirico, presso il Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, che ha rappresentato per la Calabria e l’intero Paese un evento culturale di grandissimo rilievo. Si è voluto fare un omaggio ad un artista di livello internazionale che, tuttavia, proprio per le sue origini greche, ha saputo impersonare un tipo di intellettuale legato alla cultura mediterranea e alle radici classiche dell’arte, ma elaborando un linguaggio moderno, come quello della pittura e scultura metafisica.
Sandro Principe ed il Sindaco di Rende, Umberto Bernaudo
50
Sandro Principe ed il Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero
La mostra, nel proporre una carrellata fra le opere metafisiche e neobarocche, ha presentato alcune novità di rilievo: un nucleo di disegni inediti degli anni Venti acquisiti dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, un’intera sezione dedicata alle citazioni e agli studi dechirichiani dei maestri del passato, una sezione “in gloria” del Pictor Optimus, con le opere a lui riferibili di una ventina di importanti e noti artisti degli anni Sessanta-Novanta, che a De Chirico si sono ispirati. Si è trattato, in poche parole, di una produzione originale fortemente voluta, nell’aprile del 2006, dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria per valorizzare anche le potenzialità territoriali in materia di organizzazione culturale. In quella occasione l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ebbe a esprimere in un telegramma “vivo apprezzamento per la mostra dedicata al grande Maestro” che rappresenta “un importante contributo per la conoscenza dell’opera pittorica del celebre artista a ventotto anni dalla sua scomparsa”. 51
La mostra su De Chirico è stato il primo passo di una particolare attenzione per le arti visive, che la Regione Calabria ha inteso proseguire con l’organizzazione di altre importanti mostre tra cui le personali dei pittori lametini Luigi Di Sarro e Domenico Lo Russo a Lamezia Terme ed a Rende. Luigi Di Sarro e Domenico Lo Russo sono due calabresi che si sono fatti onore fuori dalla loro terra natia, affermandosi in Italia nel campo della medicina e delle arti visive e, perciò, apportando un contributo al progresso ed al sapere. La Regione Calabria, assieme ai Comuni di Lamezia Terme e di Rende, ha celebrato i due illustri calabresi realizzando due momenti espositivi per far conoscere al pubblico due versatili e fini intellettuali e nell’auspicio che, celebrando quanto di meglio l’ingegno calabrese ha prodotto, si potesse dare alle giovani generazioni la forza morale necessaria per poter costruire in Calabria un futuro migliore. Presso il Complesso monumentale del San Giovanni di Catanzaro è stata allestita, poi, la mostra “Il Convito e l’Arte”, organizzata con
Sandro Principe e Francesco Rutelli
52
la collaborazione dell’Amministrazione Comunale del capoluogo di Regione e con la Soprintendenza per il PSAE della Calabria. Ha trattato il tema dell’incontro conviviale nella società e nella famiglia, attraverso l’arte pittorica di grandi maestri italiani della fine dell’Ottocento e del primo Novecento, quali Segantini, Cecioni, Spadini, De Nittis, Zandomeneghi, Induno, Sironi, Rosai, Boldini, etc, che, con le loro splendide opere, si sono resi protagonisti di un periodo straordinario della storia dell’arte italiana. Insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stata realizzata la mostra del grande pittore calabrese del Seicento Francesco Cozza, allestita nelle splendide Sale di Palazzo Venezia a Roma. L’iniziativa ha inteso ricostruire, per la prima volta, il percorso artistico di un felice interprete della pittura del Seicento, in una rassegna di opere di un artista calabrese, Francesco Cozza appunto, vissuto quasi sempre nella Capitale, dove ha lasciato un’impronta della sua genialità meridionale. L’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria ha sostenuto con entusiasmo l’iniziativa della dott.ssa Rossella Vodret, Soprintendente al PSAE del Lazio, non solo perché ha restituito dignità storica ad un artista importante del periodo della Controriforma, ma anche perchè ha contribuito a far conoscere un esponente del poco conosciuto patrimonio culturale calabrese. In attuazione del progetto “Visioni Simultanee”, un programma di promozione culturale, elaborato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria con l’obiettivo di riscoprire periodi importanti della storia dell’arte ed eminenti figure di artisti calabresi, attraverso l’organizzazione e la promozione di eventi di valenza nazionale ed internazionale, è stata allestita, per la prima volta in Calabria, la mostra retrospettiva di Domenico Colao, uno dei più interessanti artisti calabresi del Novecento, realizzando il sogno di Alfonso Frangipane, il fondatore della rivista “Brutium”, che nel 1953, commemorando a Vibo Valentia il pittore Domenico Colao nel decennale della scomparsa, concludeva così la sua conferenza: “Si vedrà, speriamo, un giorno una mostra personale della pittura di Colao; e vorremmo che si tenesse in Calabria”. 53
Conferenza di presentazione della mostra su Domenico Colao
Del programma “Visioni Simultanee” hanno fatto parte anche gli eventi espositivi su Domenico Purificato, un artista che, dall’esperienza della Scuola Romana, è approdato nel dopoguerra al Fronte Nuovo delle Arti, facendosi sostenitore di una pittura evocativa e di un forte impegno sociale, e su Giuseppe Pascaletti, pittore calabrese di scuola napoletana del Settecento. La mostra di Pascaletti ha rappresentato l’occasione, nel 250° anniversario della morte, per attirare l’attenzione sul patrimonio storico-artistico della nostra Regione e su un pittore che, seppur poco conosciuto, attraverso una lettura stilistica e storica dei suoi dipinti, getta nuova luce sui processi di rinnovamento della cultura artistica calabrese della seconda metà del XVIII secolo. Pregna di significato scientifico e storico-politico è stata, infine, la mostra “I Longobardi del Sud”, inaugurata presso il Museo del Presente di Rende il 18 Luglio 2008. “Presentare una mostra sui Longobardi del Sud, in un Museo del Sud - ha scritto l’on. Sandro Principe nel suo contributo al catalogo della mostra - riveste una valenza non solo scientifica, per la 54
ricostruzione che si fa di un periodo storico, ma assume un’importanza politica, in quanto ci permette di cogliere quel carattere unitario della nostra identità nazionale, che si è venuta formando, a nord come a sud, attraverso l’incontro di varie civiltà. La presenza longobarda, pur con i tratti di un’invasione, ha segnato la storia della nostra penisola per due secoli, esercitando una forte influenza su un territorio che, da Pavia e Milano, si estendeva fino a Spoleto e Benevento, comprendendo anche la Calabria settentrionale. La Longobardia Minor è stata teatro di eventi che hanno visto fronteggiarsi Longobardi, Franchi e Bizantini per l’egemonia sul territorio; proprio in Calabria, durante una sfortunata spedizione nel 788, si è concluso il sogno di Adelchi, il figlio di Desiderio celebrato da Manzoni, di riscattare la sconfitta del padre ad opera di Carlo Magno. La civiltà dei Longobardi ha lasciato un’eredità culturale molteplice, per la influenza sulla nostra lingua, nei toponimi e in alcuni usi e costumi, non ultimo il contributo delle leges longobardorum nella nostra cultura giuridica”.
Sandro Principe
55
“La mostra, che il Comune di Rende, insieme all’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, ha promosso nell’ambito del programma “Visioni Simultanee”, - ha proseguito Principe - offre l’opportunità di conoscere gli aspetti salienti della civiltà longobarda, quali la società, la cultura materiale, l’artigianato, gli insediamenti. La ricostruzione della vita quotidiana, con i centri di potere, i luoghi di culto, le fortificazioni, il sistema viario, le necropoli, permette di presentare una sintesi di quella civiltà, con finalità certamente scientifiche, ma anche divulgative e didattiche. La collaborazione con la cattedra di Archeologia cristiana e medievale dell’Università della Calabria, tenuta dall’ottimo professor Giuseppe Roma, consente di realizzare un progetto di ricerca ed un evento culturale, che getta nuova luce su un fenomeno storico poco conosciuto, ma che ha costituito un momento importante nella formazione del Mezzogiorno. La riscoperta di una matrice comune della civiltà meridionale con quella dell’Italia settentrionale, rafforza il senso di appartenenza ad un’unica nazione, nel segno di una storia che unisce”. “Riappropriarsi di questa memoria collettiva - ha concluso l’on. Principe - aiuta a prendere nuova consapevolezza della nostra identità meridionale, ma anche a sentire più forte l’orgoglio di essere italiani”. Il progetto “Visioni Simultanee” comprendeva anche le mostre “Capolavori d’arte in Calabria” e “Around Rotella. L’artista ed il suo tempo”. “Capolavori d’arte in Calabria”, curata dalla prof.ssa Maria Pia Di Dario, è stata inaugurata il 22 Dicembre 2008. Ospitata nelle splendide sale del Complesso Museale di Sant’Agostino di Cosenza e presso il Museo del Presente di Rende, l’evento espositivo, con oltre cento opere tra tele, sculture, tavole e reperti vari ha raccontato in maniera esaustiva, per la prima volta, la storia dell’arte calabrese dal Medioevo al Novecento. “Era il 1980 - scrive Sandro Principe nella sua presentazione della mostra - quando, giovane sindaco di Rende intrapresi un percorso di passione politica e amministrativa, nell’ambito del quale 56
Sandro Principe e il sindaco di Altomonte Giampiero Coppola
mi sono battuto affinchè lo sviluppo delle attività culturali e la valorizzazione dei tesori d’arte calabresi costituissero una componente importante per una più generale crescita civile del territorio. Nell’istituire il Museo Civico, accanto ad una sezione dedicata alle tradizioni popolari, pensai subito ad una Pinacoteca che raccogliesse opere di artisti calabresi e di maestri attivi in Calabria. Fu in quell’occasione che conobbi la professoressa Maria Pia Di Dario Guida, allora preparata e solerte storica della Soprintendenza ai Beni Culturali e poi apprezzata docente dell’Università della Calabria, che mi affiancò, con la sua competenza, nel lavoro di acquisizione di opere d’arte, che ancora oggi sono veri gioielli custoditi nello scrigno del Museo Civico, ed anche nel restauro di tutte le tele, per la gran parte di scuola napoletana del Settecento, che hanno reso preziose le nostre chiese. Si costituì, così, una raccolta del Cinquecento, Seicento e Settecento con dipinti di Dirk Hendricks, Mattia Preti, Giuseppe Pascaletti, Francesco Solimena e Cristoforo Santanna, tutti artisti di origine calabrese o, comunque, legati alla Calabria. 57
Dopo tanti anni, nell’assumere l’incarico di Assessore alla Cultura della Regione Calabria, ho voluto riprendere, su scala più grande, quel progetto nato a Rende molti anni prima, predisponendo un disegno di legge per l’istituzione del Museo Regionale delle Arti Visive, licenziato dalla Giunta Regionale e trasmesso al Consiglio per l’approvazione. Nello stesso tempo, al fine di far conoscere artisti e periodi della storia dell’arte calabrese, da un lato, e per inserire la Calabria nei circuiti espositivi nazionali ed internazionali dall’altro, fu ideato il programma “Visioni Simultanee”, di cui “Capolavori d’arte in Calabria, dal Medioevo al Novecento”, che si è subito rivelato un progetto ambizioso e per molti versi difficile, fa parte. L’affidamento dell’impresa alla curatela di Maria Pia Di Dario Guida ha inteso riconoscere alla storica dell’arte il ruolo indiscusso di antesignana di un filone di studi volto a riscoprire e valorizzare le arti visive in Calabria, che oggi ha trovato tanti validi prosecutori nelle università, nelle soprintendenze e nei musei della nostra Regione.
Sandro Principe a Palazzo Arnone con Bruno Corà
58
Sandro Principe, S. E. Mons. Salvatore Nunnari e Wally Loizzo Principe
Si è voluto in questo modo tentare, non solo di presentare in un’unica grande mostra il meglio del patrimonio artistico calabrese, ma fornire anche una ideale guida turistico-culturale per quanti volessero conoscere meglio la nostra storia dell’arte: turisti, visitatori, studiosi. Tante sono state le difficoltà incontrate, dall’indisponibilità della primitiva sede individuata (Palazzo Arnone a Cosenza), all’inamovibilità di molti capolavori o al rifiuto del prestito da parte dei proprietari delle opere richieste per la mostra. La scelta di dividere l’esposizione delle opere in due sedi (il Museo di S. Agostino a Cosenza e il Museo del Presente a Rende) ha consentito di realizzare, ad un tempo, una grande mostra di valenza nazionale e la prima mostra dell’area urbana cosentina, un modello da ripetere, per mettere in rete le strutture museali di Cosenza e di Rende, rendendole maggiormente efficienti nella loro azione di produzione e di divulgazione. Un ringraziamento particolare va, perciò, a quanti hanno dimostrato sensibilità per questo progetto, prestando le opere da esporre, 59
come hanno fatto la Soprintendenza BSAE della Calabria, il Museo Civico di Altomonte, il Museo Provinciale di Catanzaro, il Museo Civico di Rende, i parroci, che hanno messo a disposizione il patrimonio ecclesiastico, ed alcuni illuminati collezionisti privati. Grazie anche a Mons. Nunnari, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, a Salvatore Perugini, Sindaco di Cosenza, ad Umberto Bernaudo, Sindaco di Rende, al Soprintendente dott. De Chirico ed alla dott.ssa Giuliana Misasi, per l’impegno profuso per la realizzazione della mostra. Con la consapevolezza di aver fatto un lavoro prezioso, ma parziale, questa mostra va intesa, dunque, come stimolo all’approfondimento e come invito a visitare i luoghi dove le opere, non esposte al Sant’Agostino di Cosenza ed al Museo del Presente di Rende, sono stabilmente conservate”. La mostra su Rotella, infine, inaugurata il 13 Dicembre 2008 ha proposto il grande maestro del Novecento, a più di due anni dalla scomparsa, in compagnia dei protagonisti del suo tempo, cogliendo analogie e differenze, in uno spaccato di storia dell’arte del Secondo
Sandro Principe
60
Novecento. Così, l’inventore dei décollages, consacrato dai più grandi musei del mondo, è stato accostato ai vari filoni di ricerca. A partire dall’informale di Mafai, Burri, Afro, Leoncillo, Scialoja, l’arte di Rotella ha incontrato l’esperienza del gruppo Azimuth di Fontana, Manzoni, Castellani e Bonalumi, sfiorato l’astrattattismo segnico di Vedova, Accardi, Dorazio, bypassato il minimalismo di Lo Savio, Uncini, Carrino, intrecciandosi con il New Dadaismo di Schifano, Angeli, Festa, Tacchi, Manbor, Ceroli, confrontandosi con l’arte povera di Boetti, Kounellis, Pistoletto e aderendo al Nouveau Réalisme di Arman, Christo, César e Spoerri. “Around Rotella. L’artista e il suo tempo” è stata fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria per commemorare il grande artista scomparso agli inizi di gennaio 2006 e che l’on. Sandro Principe così ha ricordato: “Mimmo Rotella è uno dei più grandi artisti del secondo Novecento, un “calabrese” la cui opera è considerata di valore internazionale, soprattutto per i suoi décollages. Egli è ritenuto dai più apprezzati critici d’arte l’interprete originale di quel realismo urbano e mediatico che ha caratterizzato la ricerca artistica degli Anni Sessanta e seguenti. Il Maestro lasciò la Calabria nel dopoguerra per cercare la sua identità d’artista fuori dai confini regionali, partecipando a vicende culturali, che hanno trasformato il gusto di un’epoca, diventando cittadino del mondo. Si trasferì prima a Roma, poi a Milano e a Parigi. Ma il suo momento magico lo visse quando “scoprì” l’America, nel suo ormai famoso viaggio a Kansas City negli Anni Cinquanta, dal quale trasse le suggestioni della sua svolta artistica. I manifesti pubblicitari, il mondo del cinema, i reportage fotografici, i graffiti metropolitani sono diventati materiali del suo universo artistico e delle sue opere. I ritratti di Marlyn Monroe, assieme a quelli di Andy Warhol, sono addirittura diventate icone del nostro tempo. Il nome di Rotella appartiene oggi al patrimonio artistico dell’intera Umanità e in questa dimensione lo si vuole ricordare anche in Calabria, attivando tutte quelle iniziative idonee a coglierne la sua portata storica e a valorizzarne il messaggio culturale. 61
A tal fine, l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria ha promosso, organizzato e finanziato la realizzazione di una grande mostra retrospettiva del maestro, inquadrandolo nel suo tempo e mettendolo in relazione con gli altri protagonisti dell’arte contemporanea, per approfondire gli studi sulla sua opera. La Calabria nel nome di Rotella acquista così una sua centralità e propositività, diventando stimolo di processi culturali su scala nazionale ed internazionale, proiettandosi verso una dimensione, che certamente sarebbe piaciuta al nostro grande Mimmo”. Il 31 dicembre 2006 è stato sottoscritto dalla Regione Calabria Assessorato alla Cultura - l’Accordo di programma quadro multiregionale “Sensi Contemporanei”, stipulato con il ministero dello Sviluppo Economico, il ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Fondazione “La Biennale di Venezia”, per sostenere progetti pilota nell’ambito dell’arte contemporanea e per la realizzazione, nel corso del triennio 2007/2009, di importanti mostre di architettura, design e arti visive. “Sensi Contemporanei” mira alla promozione e alla diffusione dell’arte contemporanea e alla valorizzazione di qualificati contesti architettonici e urbanistici delle regioni del Sud d’Italia. L’APQ, per come sottoscritto, ha segnato una importante novità: la Regione Calabria ha preteso un ruolo di indirizzo e coordinamento delle capacità progettuali e produttive delle varie realtà regionali, degli enti locali, delle università, delle accademie di belle arti, della direzione regionale per i beni culturali e delle soprintendenze, dei musei d’arte contemporanea, delle fondazioni e delle associazioni culturali di settore, rifiutando il ruolo passivo di semplice consumatrice di eventi culturali prodotti altrove. Ciò al fine di sfruttare le competenze, le esperienze e le strutture operative per l’arte contemporanea disponibili sul territorio, creando le condizioni per la crescita civile, il confronto culturale e l’inserimento della Calabria nei circuiti delle grandi manifestazioni artistiche”. Il finanziamento attribuito alla competenza della Regione Calabria ammontava a 2.190.000 euro (su 7 milioni complessivi messi a disposizione delle otto Regioni firmatarie), da utilizzare per 62
Conferenza di presentazione del progetto “Qualità Italia” al Museo del Presente di Rende
la realizzazione di tre progetti elaborati da esperti e presentati dall’assessorato regionale alla Cultura: “Verso il progetto urbano”, con l’obiettivo di intervenire nel campo della progettazione delle infrastrutture culturali di eccellenza, a partire da quelle museali, al fine di attrezzare adeguatamente il territorio regionale di spazi espositivi; “Per l’innovazione di processo e prodotto” è il titolo del progetto nel campo del design che prevedeva una scuola estiva, tre workshop e una mostra finale. Per le arti visive è stato elaborato il progetto “I luoghi del Mito. Magna Graecia e Arte Contemporanea”, con l’obiettivo di mettere in relazione i siti archeologici, attraverso le strutture museali in essi ospitate, con l’opera di grandi artisti contemporanei. Il progetto, articolato in 5 momenti espositivi, prevedeva una mostra sugli autori “storici”, che hanno già impresso nella coscienza del nostro tempo l’interesse per il Mito; tre mostre per vere e proprie proposte inedite di grandi figure del mondo artistico internazionale; infine, una quinta mostra aperta agli artisti emergenti per mettere a confronto diverse esperienze e presentare le ultime tendenze della ricerca artistica, segnalando gli autori più promettenti degli ultimi anni. 63
Scopo di questa proposta era anche quello di offrire una vetrina internazionale ad artisti in via di affermazione, includendo in un progetto organico e di grande respiro i migliori artisti calabresi e meridionali, solitamente penalizzati dalle grandi rassegne. Le singole mostre, distribuite in tre anni (2007/2008/2009), dovevano essere progettate e curate da un comitato scientifico composto da storici dell’arte e critici d’arte internazionali, che si sarebbero dovuti avvalere del contributo di studiosi del mito (filosofi, antropologi, storici) per un approccio interdisciplinare. I siti archeologici e i relativi Antiquaria da utilizzare per le mostre, erano stati localizzati in ciascuna delle cinque province calabresi: Sibari (Cosenza), Roccelletta di Borgia (Catanzaro), Locri o Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia. In attuazione del suddetto APQ “Sensi Contemporanei”, il 6 ottobre 2007 è stata aperta al pubblico, presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone di Cosenza, la mostra “Mattia Preti e Jannis Kounellis”, seguita, il giorno successivo, al Museo Archeologico di Sibari, dalla esposizione di opere di Kounellis stesso, messe a confronto con i prestigiosi reperti archeologici ivi custoditi.
Sandro Principe con l'artista greco Jannis Kounellis
64
“Jannis Kounellis - La storia e il Presente” ha rappresentato la tensione ininterrotta di un’opera eccezionale creata dal “genio” greco, che si è affiancata alle opere del Maestro di Taverna, Mattia Preti, in un dialogo tutt’altro che casuale, motivato dall’interesse più volte manifestato dallo stesso Kounellis per la pittura caravaggesca e, più in generale, per i cruciali sviluppi ideologici della pittura controriformista. Il progetto per il Palazzo Arnone di Cosenza ha preso avvio dalle opere di Mattia Preti già presenti nella galleria. A fronte di dipinti capaci di suscitare forte pathos come Ercole libera Prometeo o Ercole libera Teseo (databili 1655-60), ma anche del San Sebastiano (databile 1655-60) e altri, Kounellis ha concepito un vasto insieme plastico, a forma di K, che ‘dialoga’ con le opere del Cavaliere Calabrese. “La presenza in Calabria del grande artista nato in Grecia affermò l’on. Sandro Principe nel corso della conferenza stampa di inaugurazione della mostra - intende sottolineare, tra l’altro, i legami ideali, storici e culturali della nostra regione, terra ricca di storia, di miti e di archeologia, con l’antica Grecia, alla cui immensa cultura, portata nella nostra regione dai coloni ellenici, si devono le fortune economiche, civili ed artistiche della Magna Grecia”. Una mostra di Umberto Boccioni, allestita al MAON, Museo d’Arte dell’Otto e Novecento di Rende, ha anticipato le celebrazioni per il centenario del Futurismo del 2009. Nelle splendide sale di Palazzo Vitari sono stati esposti i disegni e le incisioni concessi temporaneamente in comodato dalla Soprintendenza per il PSAE della Calabria: 85 lavori grafici suddivisi in sessantacinque fogli, fra disegni, acquerelli, pastelli e incisioni, provenienti dalla collezione americana di Lidya Winston Malbin, che rappresenta un corpus unico e che ripercorre, per varietà, l’intero percorso artistico di Boccioni, fornendo per di più una ricostruzione abbastanza ampia della genesi stessa di molte sue opere. È la più ampia raccolta italiana di disegni e incisioni del fondatore del Futurismo. 65
Inaugurazione mostra “Omaggio a Boccioni” al Museo del Presente di Rende
L’iniziativa, nata dalla volontà congiunta dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, nel periodo in cui era diretto da Sandro Principe, della Soprintendenza per il PSAE della Calabria, del Comune di Rende e del Centro “A. Capizzano”, che gestisce il MAON, ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. “La mostra di Umberto Boccioni - ha affermato l’on. Sandro Principe presentando l’iniziativa - si rivolge, in primo luogo, ai calabresi, che possono così trovare una nuova occasione di approfondimento culturale; mira, poi, a suscitare l’interesse di visitatori, turisti ed appassionati d’arte, che sono sempre più alla ricerca di avvenimenti di qualità”. “La proposta - ha proseguito l’on. Principe - si inserisce nel vasto programma di mostre d’arte (Giorgio De Chirico, Jannis Kounellis, Carlo Levi, Domenico Purificato, Giuseppe Pascaletti, Domenico Colao, Il Convito e l’arte, Gli Argenti di Calabria, Capolavori d’Arte in Calabria, I Longobardi del Sud, Rotella e il suo tempo), che ha animato e sta animando la vita culturale della Calabria, come mai era successo prima. 66
Questi eventi si sono potuti realizzare in attuazione del progetto “Visioni Simultanee” e dell’APQ “Sensi Contemporanei”, che hanno inserito la nostra regione nei circuiti nazionali delle grandi manifestazioni d’arte. L’immagine della Calabria, per altri versi compromessa da tante negatività, si è riscattata agli occhi della gente di cultura per una propositività, che ha fatto respirare un’aria europea”. “Investire in cultura - ha concluso Sandro Principe - è stata una scelta precisa per una regione che, per costruire concretamente il proprio futuro, deve saper guardare alle sue risorse culturali, al proprio patrimonio artistico e alla propria storia, riscoprendo, per meglio conoscerli ed amarli, il teatro, le arti visive, la letteratura, la poesia e la musica”. Nel novembre 2007 è stata lasciata in un’avanzatissima fase di preparazione una grande mostra sulla iconografia di San Francesco di Paola, curata dal prof. Strinati, per onorare il Santo Patrono della Calabria in occasione del V Centenario della Sua morte, che ha indotto l’Assessorato a sostenere anche la rappresentazione dell’opera “Francesco ed il Re” di Vincenzo Ziccarelli, con attori di fama internazionale quali Philip Leroy, Ugo Pagliai e Paola Gasman e la regia di Geppy Gleijesis. Sempre per il V Centenario della morte di San Francesco di Paola sono stati realizzati, a cura dell’Assessorato alla Cultura, rappresentazioni del Musical “E sulle onde viaggiò”, e sono stati acquistati DVD e libri che illustrano la vita e l’opera del Santo, da assegnare a istituti scolastici e biblioteche. Il 2 aprile 2007, nel giorno della ricorrenza del V° Centenario, l’on. Sandro Principe volle ricordare il Santo Patrono della Calabria con un commosso e sentito intervento pubblico, riportato da tutti gli organi di informazione, che gli ha consentito di illustrare le iniziative avviate per onorare San Francesco. “Il 2 aprile di cinquecento anni fa - scrisse Sandro Principe moriva, nella città di Tours, in Francia, San Francesco di Paola, una delle figure più eminenti nella storia della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. 67
San Francesco si è distinto per la sua personalità poliedrica; ad un tempo tradizionalista, in quanto eremita e, quindi, continuatore della cultura monastica greco-calabra ed innovatore, allorché fustigò i costumi della Chiesa del suo tempo, ne criticò con rigore la magnificenza e l’opulenza, invitando le autorità ecclesiastiche a ritornare al messaggio originario di Cristo. Sotto questo profilo, a distanza di cinquecento anni, si può dire che l’appello di San Francesco di Paola ad abbandonare le contraddizioni, tipiche di ogni potere temporale, è stato non solo accolto ma ha avuto successo, perché indubbiamente la Chiesa di oggi, da Giovanni XXIII a Paolo VI, da Papa Luciani al grande Giovanni Paolo II, fino all’attuale Pontefice, si è incamminata di nuovo sulle tracce delle origini, impresse da Gesù Cristo. La ricorrenza del Cinquecentenario della Sua morte merita, quindi, di essere presa in grande considerazione, quale irripetibile occasione per riappropriarci del messaggio, del pensiero e dell’insegnamento di Frate Francesco e per conoscere meglio la sua vita e la sua opera.
Sandro Principe e Monsignor Nunnari al Centro Anziani di Rende
68
Innanzitutto da parte del mondo della scuola, perché San Francesco di Paola deve essere portato come esempio, soprattutto, presso i nostri ragazzi. È per questa ragione che, nel mio ruolo di modesto Assessore regionale alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione, ho inviato una lettera a tutti i Dirigenti scolastici della Calabria, affinché pongano in essere iniziative, di studio e di approfondimento, tese a valorizzare la figura di San Francesco, a studiarne le opere, il messaggio cristiano e quello civile, sempre teso a difendere gli umili, i deboli e gli oppressi. Restando alle iniziative a favore del mondo della scuola, la Regione Calabria ha deciso l’acquisto di mille Dvd, in cui è trasfusa la storia di San Francesco curata dal Comitato nazionale che organizza i festeggiamenti del Cinquecentenario (che nell’autunno del 2005 ha ricevuto un primo contributo di 100 mila euro da parte della Regione su proposta dell’Assessorato alla Cultura), che invieremo a tutti gli Istituti Scolastici della Calabria; così come si è disposto di acquistare trecento copie del libro di Padre Giuseppe Fiorini Morosini, dedicato a San Francesco, da distribuire nelle biblioteche della Calabria. In questo contesto di ricordo e valorizzazione della figura del Santo in ambito scolastico, l’assessorato, che ho l’onore di dirigere, sempre in accordo con il Comitato Nazionale, ha prenotato la rappresentazione di un musical che illustra la vita di San Francesco, che sarà portato in scena nelle cinque città capoluogo di provincia ed a cui saranno invitati ad assistere i giovani di tutte le scuole. Nei prossimi giorni, inoltre, sarà definita la procedura per l’organizzazione di una grande Mostra Iconografica di San Francesco di Paola, tesa a portare in Calabria, e precisamente in Cosenza, a Palazzo Arnone, le più importanti e belle tele e sculture che illustrano, nel campo delle arti visive, in Europa e nel mondo, la figura e l’opera del Santo. Per realizzare questo evento,nella primavera del 2008, abbiamo 69
Massimo D'Alema alla Sala Consiliare di Piazza Matteotti a Rende
incaricato come curatori il prof. Strinati, critico d’arte di fama internazionale che dirige, come Soprintendente speciale, il Polo Museale Romano, il nostro Soprintendente, il bravissimo dott. Abita ed il dott. Leone, che è un critico d’arte calabrese di riconosciuto valore. Per allestire questa grande mostra sono stati stanziati 500 mila euro. Per onorare la figura di questo nostro grande conterraneo contiamo, ancora, di poter rappresentare l’opera di Vincenzo Ziccarelli “Francesco ed il re”. Questa iniziativa, nel campo del teatro, con la regia del bravissimo Geppy Gleijeses e con l’impegno diretto del Teatro Stabile di Crotone, si avvarrà dell’interpretazione di attori di fama mondiale come Philip Leroy e Flavio Bucci e richiederà risorse per 400 mila euro. Se, come ci auguriamo, riusciremo a realizzare questa magnifica rappresentazione e la grande mostra sull’iconografia di San Francesco, è nostra intenzione contattare il Ministro degli Esteri, on. Massimo D’Alema, per verificare se questi eventi culturali potranno essere estesi anche alla Francia. 70
Considerata la grandezza della figura di San Francesco di Paola, tutte le iniziative che abbiamo avviato e di cui si è detto non sono, né hanno la pretesa, di essere esaustive per onorare questo grande calabrese. Da qui, però, si può partire, per attuare tante iniziative e tanti progetti già ideati, che possono fare, attraverso il filone del turismo religioso, di Paola e della figura di San Francesco un punto di riferimento per l’intero Paese e per l’intera cattolicità e, quindi, un elemento più che utile per aiutare questa regione ad uscire dalle sue difficoltà di immagine e di natura economica e sociale. Naturalmente, per raggiungere questi risultati, non basterà l’impegno della Regione, ma sarà necessario il concorso degli altri Enti Locali, a partire dal Comune di Paola e della Provincia di Cosenza, della Chiesa, degli imprenditori, delle università etc, insomma, di tutta la società calabrese”. L’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, inoltre, nel 50° anniversario della morte di Corrado Alvaro ha predisposto e finanziato per 600 mila euro un progetto per onorarne la memoria, che ha
L’on. Agazio Loiero, Tonino Sicoli e Sandro Principe
71
contemplato la messa in scena de “La lunga notte di Medea” e la pubblicazione di tutte le opere del grande scrittore di San Luca. Corrado Alvaro è nato in Calabria, ma è vissuto ed ha operato per quasi tutta la vita nel resto d’Italia e per alcuni anni viaggiando nel mondo come inviato di grandi quotidiani. Giornalista, poeta, narratore e drammaturgo, lontano dalla sua terra, come è capitato a tanti figli della Calabria, ha potuto rivelare il suo grande talento e la sua versatilità. Tuttavia, come per altri conterranei, la Calabria è stata la fonte ispiratrice di buona parte dei suoi scritti, quasi che il suo viaggio letterario avesse voluto segnare l’itinerario della sua vita. Da “Gente in Aspromonte”, sino ai suoi ultimi romanzi incompiuti, nei suoi scritti c’è tanta Calabria che vive, parte, soffre e spera. Una Calabria dolente, realisticamente e liricamente vissuta, immaginata, compresa. Con “La lunga notte di Medea” Alvaro, non soltanto rielabora il mito greco, ma affonda la sua ricerca nelle antiche radici culturali della nostra terra. L’iniziativa volta a celebrare Corrado Alvaro non fu promossa per una retorica commemorazione, ma per inviare un messaggio di attenzione agli italiani ed ai giovani calabresi, in particolare, verso un grande intellettuale, che Enzo Biagi ha definito il più importante scrittore del Novecento italiano. “Stampare il Teatro di Alvaro - affermò Sandro Principe in una dichiarazione rilasciata a “Sipario” - significa ritrovare, e idealmente ricondurre a noi, un grande protagonista della nostra vita civile e, nel contempo, sottolineare che le opere dell’ingegno non possono restare privilegio di pochi, ma debbono diventare patrimonio morale della collettività. Un segno, forse. Certamente, un’idea che ci appassiona”. Grande attenzione è stata dedicata anche al ricordo di Ruggero Leoncavallo, attraverso la realizzazione di un progetto che ha consentito di rappresentare la sua opera più conosciuta “I Pagliacci” in Montalto Uffugo, con un finanziamento di 170.000,00 euro. Non può non segnalarsi, infine, il progetto culturale “Piazze di Calabria”, che ha avuto come obiettivo la promozione culturale del 72
Conferenza stampa di presentazione del programma “Piazze di Calabria”
patrimonio demo-etno-antropologico regionale, attraverso la realizzazione di iniziative di valenza e visibilità nazionale. La prima fase del progetto ha interessato oltre 60 comuni della Calabria il cui patrimonio è costituito da eventi di rilevante e riconosciuta valenza antropologica e culturale e da minoranze etnicolinguistiche che hanno conservato nel tempo tratti importanti delle culture di provenienza. La seconda fase ha offerto la possibilità ai Comuni non inclusi nella prima edizione di poter partecipare al progetto attraverso un apposito Bando pubblico, rispondendo così all’esigenza di ripartire, in maniera equilibrata, le risorse finanziarie tra i diversi territori della Calabria. “Piazze di Calabria” ha consentito alla Regione Calabria di promuovere manifestazioni di qualità, concertate tra istituzioni pubbliche e tra esse e i soggetti pubblici e privati, sia a livello regionale che territoriale e di incentivare gli interventi svolti in forma associata; ha favorito, altresì, il recupero e la valorizzazione della cultura popolare e delle tradizioni locali, sostenendo azioni di conservazione delle 73
testimonianze storiche e di approfondimento della storia recente della nostra regione, attraverso l’attuazione di studi, ricerche e progetti di comunicazione sulle tematiche relative al governo di una società multietnica e alla valorizzazione delle differenze (etniche, culturali e di genere). Con “Piazze di Calabria” sono state sostenute, con risorse pari a 4.700.000,00 euro, le attività culturali di 285 Comuni calabresi; una gradita boccata di ossigeno per il nostro sistema delle Autonomie Locali, che ha consentito, in un momento di grande penuria delle finanze pubbliche, alle nostre comunità di arricchire l’offerta culturale per i cittadini. Senza questo progetto, tanto per fare qualche esempio, iniziative prestigiose come la “Varia” di Palmi, il Festival del Cinema di Soverato, “Saracinema” di Saracena, la mostra antropologica su Corrado Alvaro a Catanzaro, la rassegna “Vivere l’Arte” organizzata dai Comuni dell’Area Urbana cosentina, etc., non si sarebbero, forse, potute tenere. Alcune di queste manifestazioni culturali hanno anche avuto un seguito, suscitando un interesse che ha varcato i confini della Calabria. In particolare la “Varia” di Palmi, grazie anche al sostegno ed all’incoraggiamento di Sandro Principe, per come è stato pubblicamente riconosciuto dagli organizzatori, è oggi candidata a far parte dei beni immateriali del patrimonio dell’Unesco. “Piazze di Calabria” ha rappresentato, dunque, un altro progetto ambizioso che ben si inserisce nel discorso più complessivo caparbiamente portato avanti, teso non solo a valorizzare il nostro vasto, ricco e prezioso patrimonio culturale, attraverso strumenti ed attrezzature tecnologiche veramente innovative, ma ad esportarlo fuori dai confini della regione per farlo conoscere ed apprezzare non solo dalle comunità dei calabresi emigrati, ma al mondo intero. In questi due anni e mezzo, inoltre, la Regione Calabria ha partecipato da protagonista ad importanti iniziative nazionali ed internazionali quali la Fiera del Libro di Torino e la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, svoltasi a Paestum dal 15 al 18 Novembre 2007, dove è stato presentato il progetto “Sistema Museale e Rete 74
Museale Virtuale”, che ha come obiettivo principale la promozione e la valorizzazione della storia, della cultura, delle tradizioni della Calabria, facendo perno sul suo patrimonio archeologico, attraverso l’uso di nuove tecnologie. Il forte connubio tra tecnologia e cultura che si è realizzato nel Sistema Museale Virtuale contribuisce a dare una maggiore visibilità dell’immensa ricchezza lasciataci in eredità dal passato, rendendola volano per lo sviluppo anche economico della nostra terra. La funzionalità del Sistema Museale Virtuale consente a Musei, Biblioteche e Scuole, l’accesso a una fonte di conoscenza nuova e vasta per i loro fini didattici e divulgativi e favorisce, infine, il proseguimento delle ricerche universitarie volte a creare sul territorio delle “aziende” con giovani specialisti laureati per lo sviluppo di prodotti e servizi destinati a case editrici e TV. Tra le attività culturali di valore internazionale è utile, infine, segnalare le seguenti iniziative programmate e/o in corso di attuazione: - L’APQ “Balcani”, sottoscritto dallo Stato italiano, dalla Calabria, dalle altre Regioni del Mezzogiorno, dalla Macedonia, dall’Albania e dal Kossovo. Il progetto, che prevede la messa in rete delle biblioteche dei Comuni arbereshe con le biblioteche nazionali di Tirana, Pristina e Skophie, è in corso di realizzazione; - L’APQ “Mediterraneo”, sottoscritto tra l’Italia e le Regioni del Meridione con il Marocco, l’Egitto e la Giordania, che prevede attività teatrali nei siti archeologici dei suddetti Paesi, sulla scorta del più volte citato “Magna Graecia Teatro” della Calabria; - La progettazione di un Festival della Letteratura del Mediterraneo, con la direzione del prof. Walter Pedullà, già Presidente della RAI, che aveva accettato di lavorare per la nostra Regione. L’evento, avviato dall’on. Sandro Principe, purtroppo, non ha trovato un seguito. 75
Sandro Principe e Walter Pedullà
- La istituzione, presso il Dipartimento Cultura, dell’Osservatorio Regionale della Cultura, quale momento di ideazione, programmazione, monitoraggio ed impulso per le attività culturali della Regione. Giova ricordare, infine, che in questi due anni e mezzo nell’impegnare le residue, ma notevoli, risorse del POR 2000/2006, si è operato affinché i progetti finanziati rappresentassero anche la base da cui partire per la futura programmazione. Ed, infatti, la programmazione dei settori Cultura, Istruzione, Università, Alta Formazione, Ricerca Scientifica ed Innovazione Tecnologica inserita nel POR 2007/2013 è stata predisposta dal Dipartimento 11 seguendo specifici indirizzi impartiti dall’Assessore competente; è utile affermare, infine, che gli indirizzi di cui sopra rappresentano il risultato di una approfondita concertazione con le parti sociali, le università e con tutti gli attori competenti del territorio.
76
ATTIVITÀ LEGISLATIVA
L’on. Sandro Principe, il 18 aprile 2008 ha presentato due progetti di Legge: il primo in materia di Educazione, Istruzione e Orientamento Permanente ed il secondo sulla promozione della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica. Per la predisposizione dei due progetti di Legge, Principe si è avvalso della preziosa collaborazione di esperti e docenti universitari, coordinati dal Prof. Enrico Caterini, nella sua qualità di Direttore del Dipartimento di Scienze Sandro Principe Giuridiche. La proposta di Legge sulla promozione della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica è stata discussa ed approvata dal Consiglio Regionale della Calabria, nel corso della seduta del 6 agosto 2009. Il 17 agosto 2009 è stata promulgata come Legge e pubblicata nel supplemento straordinario del BUR n. 1 del 24 agosto 2009. Per come può rilevarsi da una lettura dell’articolato, la Legge Principe, che dopo 35 anni di regionalismo disciplina il sostegno alle attività di ricerca e di innovazione tecnologica, è una legge semplice e di facile attuazione. 77
Sandro Principe e Pierluigi Bersani, segretario nazionale del PD
Essa, infatti, ha come scopo principale il sostegno all’attività di ricerca delle università, dei centri pubblici e privati di ricerca, facendo in modo che i risultati di queste attività vengano utilizzati dalle imprese calabresi per arrivare alla produzione di nuovi prodotti ed al fine di innovare i processi produttivi, così da avviare, anche nella nostra regione, una stagione di sviluppo di natura industriale, attraverso la realizzazione di un sistema competitivo di piccole e medie imprese. La legge, all’articolo 2, stabilisce gli obiettivi della ricerca applicata ed il sostegno alla ricerca di base e gli indirizzi per la programmazione. Dopo 35 anni di interventi nel settore elargiti a pioggia, senza aver preventivamente selezionato degli obiettivi utili, la legge introduce un chiaro principio di programmazione. È prevista, infatti, la elaborazione di un piano triennale che, predisposto dall’Agenzia della ricerca, viene istruito dal dipartimento regionale competente, licenziato con apposita delibera dalla Giunta e definitivamente approvato dal Consiglio Regionale. 78
Il piano triennale viene, poi, attuato attraverso piani esecutivi annuali. La legge istituisce l’Agenzia Regionale della Ricerca, che sarà guidata da un direttore generale nominato dalla Giunta Regionale; la medesima Giunta Regionale dovrà poi approvare un regolamento di funzionamento ed organizzazione dell’agenzia. Questa, oltre al lavoro di predisposizione del piano triennale, ha il compito precipuo di attuarne i contenuti, attraverso il rispetto di tutte le normative nazionali ed europee riguardanti la ricerca del contraente delle pubbliche amministrazioni. La legge prevede, inoltre, la istituzione di una Conferenza Regionale della Ricerca dove sono presenti tutti gli attori protagonisti pubblici e privati del settore, con il compito primario di stabilire gli indirizzi generali che, attraverso un apposito parere vincolante, saranno posti a base della programmazione triennale. Il sistema di valutazione previsto dalla L.R. 24/09 si basa sui principi e sulle norme nazionali e comunitarie vigenti in materia. La legge stabilisce, infine, che i programmi di sostegno alla ricerca ed alla innovazione tecnologica, con risorse regionali, nazionali ed europee debbano avere idonea previsione nelle leggi di bilancio annuale e triennale.
Riunione della Consulta Regionale per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica
79
Sandro Principe
80
Legge regionale 17 agosto 2009, n. 24
PROMOZIONE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA Art. 1 (Finalità)
1. Nell’esercizio della propria potestà legislativa concorrente e in consonanza con gli articoli 9, 33 e 117 della Costituzione e 2, 3, 152 e 163 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, la Regione Calabria adotta gli strumenti necessari a promuovere, rafforzare e diffondere la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica ed istituzionale per lo sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività culturali, economiche e sociali della regione. Art. 2 (Obiettivi)
1. Per il raggiungimento delle finalità di cui all’articolo 1, la Regione Calabria, nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile ed anche degli indirizzi comunitari a sostegno della conoscenza, persegue i seguenti obiettivi: a) contribuire alla promozione, allo sviluppo ed alla diffusione della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche nei campi del sapere, attraverso appositi programmi triennali di intervento in coerenza con i programmi comunitari e nazionali e con la programmazione strategica regionale; 81
b) promuovere il Sistema della Ricerca Regionale quale sinergia stabile fra i centri di ricerca delle Università, degli Istituti AFAM e degli enti pubblici di ricerca e delle imprese con sedi in Calabria, idoneo a potenziare le capacità di ricerca anche attraverso la valorizzazione delle collaborazioni e degli scambi nazionali ed internazionali; c) incentivare le ricerche in settori i cui risultati sono utili per incrementare, valorizzare e promuovere il demanio ed il patrimonio indisponibile della Regione per come descritto negli articoli 822 e 826 Codice civile; d) promuovere e sostenere la ricerca e l’innovazione tecnologica a tutela dell’ambiente, finalizzate allo sviluppo sostenibile del territorio; e) incentivare gli investimenti in capitale umano, sostenendo la ricerca multidisciplinare attraverso la formazione dei giovani ricercatori; f) realizzare il coordinamento tra gli attori e i destinatari della ricerca perseguendo il pieno impiego delle risorse e dei saperi; g) favorire la cooperazione e lo scambio informativo fra il Sistema della Ricerca Regionale e i sistemi istituzionale, produttivo, distributivo della Calabria; h) realizzare le infrastrutture immateriali e le reti di trasferimento dei saperi per accrescere il livello delle conoscenze e della cittadinanza attiva; i) realizzare nei diversi ambiti del territorio regionale attività innovative, promuovendo le misure necessarie alla realizzazione degli interventi; l) favorire l’interconnessione tra i settori ad alta tecnologia ed il sistema della ricerca pubblica al fine di promuovere la diffusione delle nuove tecnologie nell’impresa; m) incentivare forme di sostegno e l’accesso al credito per la ricerca; n) favorire attraverso il sistema regionale della ricerca la creazione di poli di innovazione specialistici e multidisciplinari, da individuare mediante procedure di evidenza pubblica e/o negoziale; 82
o) favorire l’attrazione di imprese innovative nazionali ed estere, che valorizzino il capitale umano della Calabria ed i risultati della ricerca regionale; p) attivare un sistema di valutazione della ricerca regionale; q) promuovere e sostenere la ricerca istituzionale delle Università e dei Centri di Ricerca Pubblici con sede in Calabria; r) indirizzare il complessivo sistema dell’istruzione alla diffusione della cultura scientifica.
Art. 3 (Sistema della Ricerca Regionale “SRR”)
1. È istituito il Sistema della Ricerca Regionale (SRR) con sede nel dipartimento competente presso l’Assessorato Regionale alla Ricerca. 2. Il Sistema Regionale della Ricerca è composto prioritariamente dai seguenti soggetti pubblici e privati: a) le Università e gli Istituti AFAM calabresi; b) i Centri di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio regionale; c) le imprese che svolgono attività di ricerca sul territorio regionale; d) i distretti tecnologici, i laboratori pubblico-privati ed i poli di innovazione presenti sul territorio regionale. 3. Il SRR raccoglie e tratta tutti i dati della ricerca progettata ed attuata dai soggetti che lo compongono, nel rispetto della disciplina in materia di riservatezza. 4. Ai dati accedono tutti i soggetti della ricerca regionale attraverso la rete informatica della ricerca regionale, nonché hanno diritto di accesso le Università e gli enti di ricerca nazionali ed internazionali accreditati. 83
5. Il SRR promuove l’accesso e la diffusione, anche multimediale, dei risultati a mezzo delle banche dati della ricerca extraregionale. 6. Il SRR costituisce il patrimonio demaniale della ricerca i cui beni possono anche essere ceduti al mercato nel rispetto dei diritti morali e patrimoniali d’autore. 7. Il SRR adotta i principi della valutazione della ricerca vigenti a livello nazionale.
Art. 4 (Programmazione triennale di intervento nella ricerca)
1. Per il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi di cui alla presente legge, la Regione adotta il programma triennale di intervento con il quale: a) specifica le azioni principali di cui all’articolo 2 e i relativi strumenti, individua gli interventi e le relative aree e tipologie e i settori strategici, in modo coerente ed integrato con eventuali interventi previsti da specifica normativa regionale, per l’innovazione d’impresa o di prodotti o di servizi anche in favore delle Istituzioni, per i nuovi settori o per le nuove imprese innovative con il supporto dei soggetti del SRR; b) adegua la propria attività promozionale agli indirizzi della politica nazionale nel campo della ricerca, ai piani e progetti elaborati dal Governo, in armonia con i programmi e le direttive europee, concorrendo con proprie proposte alla programmazione nazionale nel rispetto della vigente normativa; c) promuove, favorendone l’istituzione o il sostegno, servizi di informazione e diffusione di programmi nazionali ed internazionali di ricerca allo scopo di agevolare il più ampio coinvolgimento e la più estesa partecipazione da parte di soggetti del SRR; 84
d) provvede al finanziamento e al cofinanziamento di programmi di ricerca dei soggetti del SRR, individuando specifici strumenti di incentivazione per le attività dì ricerca promosse e condotte da giovani; e) promuove la formazione di consorzi, società consortili e fondazioni anche universitarie, con finalità di attività di ricerca, anche mediante convenzioni o partecipazioni; f) individua le risorse integrative e quantifica le risorse finanziarie complessive, pubbliche e private, esplicitamente rivolte ad attività di ricerca e di innovazione e ad alto contenuto di conoscenza, anche in armonia con gli indirizzi contenuti nel Documento di programmazione economico-finanziaria e con gli indirizzi della Programmazione Comunitaria; g) concede contributi per progetti di ricerca e provvede alla realizzazione del coordinamento degli interventi regionali in materia attraverso il SRR; h) attribuisce contributi per la pubblicazione di opere di interesse scientifico e culturale valorizzando le specificità della Calabria e per la cura della raccolta e della divulgazione dei risultati delle ricerche, nonché per la realizzazione di manifestazioni di alto valore scientifico.
Art. 5 (Articolazione del programma triennale di intervento)
1. Il Programma triennale degli interventi, di cui al precedente articolo 4, prevede gli indirizzi strategici da perseguire su base triennale e individua le aree ed i settori di intervento, l’insieme delle risorse di carattere tecnico, organizzativo e finanziario da impiegare nel triennio, la ripartizione delle risorse e l’impegno finanziario relativo ai singoli piani annuali di esecuzione, i settori di interesse prioritario verso i quali indirizzare i progetti, le fonti finanziarie, la quota di cofinanziamento per ciascun intervento ed i criteri di valutazione di riferimento. 85
2. Individua, altresì, gli interventi idonei per la realizzazione delle finalità previste dalla presente legge ed il relativo finanziamento delle risorse umane, strumentali e materiali, stabilendo, altresì, i criteri per l’accesso al credito agevolato. Art. 6 (Proposta, adozione e approvazione del programma triennale di intervento)
1. L’Agenzia regionale per la Ricerca Scientifica, di cui al successivo articolo 7, sulla base degli indirizzi forniti dalla Conferenza per la Ricerca Scientifica e l’Innovazione tecnologica, predispone la proposta di programma triennale che è istruito dall’Assessorato regionale per la Ricerca scientifica ed è adottato dalla Giunta regionale con propria deliberazione, da trasmettere al Consiglio regionale che lo approva entro sessanta giorni dalla ricezione. 2. Il programma triennale è attuato attraverso piani annuali di esecuzione, predisposti dal Dipartimento competente, deliberati dalla Giunta regionale. Art. 7 (Agenzia e conferenza per la Ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica)
1. È istituita l’Agenzia per la Ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica con il compito di predisposizione della proposta del Programma triennale di interventi e di attuazione del medesimo Programma. L’attuazione del Programma si realizza mediante l’adozione del sistema di valutazione della ricerca che opera in base ai principi di imparzialità e terzietà e seguendo le procedure previste dalla normativa regionale, nazionale ed europea. I progetti di ricerca sono valutati ex ante, in itinere ed ex post, secondo standard internazionali e secondo principi di imparzialità, 86
pubblicità e trasparenza. La valutazione sarà opera di revisori anonimi estratti da Albi istituiti da fonti normative comunitarie o nazionali. 2. L’Agenzia è dotata di un Direttore Generale nominato con delibera della Giunta regionale su proposta dell’Assessore regionale per la Ricerca. Sempre con delibera la Giunta regionale approva il Regolamento di organizzazione e di funzionamento dell’Agenzia. 3. L’Agenzia ha autonomia amministrativa, contabile e finanziaria. Il suo funzionamento è assoggettato alle norme di carattere amministrativo, contabile e finanziario di diritto privato. 4. È istituita la Conferenza per la Ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica quale organo consultivo obbligatorio dell’Agenzia. La Conferenza è presieduta dall’Assessore regionale alla Ricerca. 5. I componenti la Conferenza sono nominati dalla Giunta regionale. La Conferenza è composta da 20 membri di cui: - una rappresentanza dei soggetti pubblici e privati del SRR, pari alla metà dei componenti; - una rappresentanza, pari a quattro componenti, designati dalle associazioni delle categorie produttive; - una rappresentanza, pari a tre componenti, designati dalle associazioni dei lavoratori; - una rappresentanza, pari a tre componenti, di esperti e ricercatori di notoria reputazione scientifica. 6. Il ruolo di componente della Conferenza è incompatibile con l’attività svolta dal sistema di valutazione della ricerca. Il componente non ha diritto a compensi, salvo il rimborso delle spese. 7. Le riunioni della Conferenza si possono svolgere anche in teleconferenza o videoconferenza. L’ordine del giorno deve essere 87
trasmesso almeno quindici giorni liberi prima del giorno della convocazione della Conferenza. 8. La Conferenza provvede a dotarsi di un Regolamento interno di funzionamento ed organizzazione. Il Regolamento interno individua appositi Comitati Tecnici di supporto allo svolgimento dell’attività della Conferenza. Dei predetti Comitati Tecnici possono essere chiamati a far parte anche personalità esterne alla Conferenza per la Ricerca Scientifica e l’Innovazione Tecnologica. Il Regolamento individua uno specifico Comitato Tecnico composto da rappresentanti di ciascuna delle 14 aree CUN (Consiglio Universitario Nazionale).
Art. 8 (Direttore Generale)
1. Il rapporto di lavoro del Direttore Generale è regolato da contratto di diritto privato; la nomina del D. G. decade alla scadenza della Giunta regionale. Il D. G. resta in carica, per l’ordinaria amministrazione, sino alla nomina del nuovo Direttore Generale. 2. Il suo emolumento è definito dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore, al momento della nomina. 3. L’incarico è incompatibile con altre attività professionali. 4. Il Direttore Generale ha la rappresentanza legale dell’Agenzia ed esercita tutti i poteri di direzione e gestione, in attuazione e nel rispetto del Programma di intervento triennale. Il Direttore ha in particolare i seguenti compiti: - rappresentanza dell’Ente; 88
- direzione della struttura, predisposizione del bilancio di previsione e del conto consuntivo; - gestione delle dotazioni finanziarie e strumentali, controllo e verifica del loro utilizzo, gestione del patrimonio e del personale; - redazione di una relazione annuale sull’attività svolta dall’Agenzia e sui risultati conseguiti, da inviare all’Assessore; - stipula dei contratti e delle convenzioni nonché di tutti gli altri atti necessari ed obbligatori; - convocazione e coordinamento dell’attività della Conferenza per la Ricerca.
Art. 9 (Finanziamento della Ricerca e dell’innovazione tecnologica)
1. Il Programma triennale di intervento della Ricerca trova copertura finanziaria a valere su tutti i fondi europei, nazionali e regionali allocati nelle specifiche UPB del bilancio regionale, nel rispetto dei vincoli di destinazione fissati dalle leggi. 2. Le risorse di cui al comma 1 sono interamente utilizzate per l’attuazione delle azioni di intervento di cui al precedente articolo 2. 3. I finanziamenti della ricerca sono assegnati dall’Agenzia, a seguito delle procedure di legge, tramite apposito atto negoziale. 4. L’atto negoziale deve contenere la specificazione delle fasi del finanziamento e l’obbligo del beneficiario alle rendicontazioni parziali e finali. 5. Ogni attività di ricerca finanziata non può avere una durata superiore al triennio di vigenza del Programma di intervento. La rendicontazione finale deve espletarsi entro il sesto mese dal 89
compimento dell’attività di ricerca e, comunque, non oltre il sesto mese dal compimento del triennio di vigenza del Programma di Intervento. 6. L’omessa o irregolare rendicontazione parziale sospende l’ulteriore erogazione del finanziamento del progetto di ricerca e obbliga il beneficiario alla ripetizione di quanto ricevuto, salvo l’equivalente di ciò che sarà ritenuto utile della ricerca prodotta. L’omessa o irregolare rendicontazione finale obbliga il soggetto beneficiario alla ripetizione delle quote di finanziamento corrispondenti per valore alla ricerca effettivamente non eseguita; in tale ultima fattispecie il soggetto beneficiario è escluso da ulteriori finanziamenti erogati dalla Regione per un triennio. 7. L’Agenzia approva il bilancio annuale con il vincolo del pareggio. L’inadempimento del vincolo è da considerarsi grave inadempimento e costituisce clausola risolutiva espressa dell’incarico di Direttore Generale.
Art. 10 (Notifica delle azioni configurabili come aiuti di stato)
1. Gli atti emanati in applicazione della presente legge che prevedano l’attivazione di azioni configurabili come aiuti di Stato, ad eccezione dei casi in cui gli aiuti siano erogati in conformità a quanto previsto dai regolamenti comunitari d’esenzione, sono oggetto di notifica ai sensi degli articoli 87 e 88 del trattato.
Art. 11 (Abrogazioni)
Tutte le norme incompatibili con la presente legge sono abrogate. 90
Art. 12 (Entrata in vigore)
La presente legge entra in vigore il 30 novembre 2009.
Art. 13 (Pubblicazione)
1. La presente legge è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. Ăˆ fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Calabria.
91
Sandro Principe
92
La Proposta di legge n. 291/8, in materia di Educazione, Istruzione e Orientamento Permanente, di cui si riporta il testo con la relazione è stata già discussa ed approvata dalla Commissione consiliare competente, per essere trasmessa al Consiglio Regionale.
RELAZIONE Lo studente Italiano risulta essere mediamente meno preparato dello studente Europeo; nel nostro Paese, inoltre, si manifesta un ritardo ancora più grave degli studenti meridionali e calabresi (vedi «Quaderno bianco sulla scuola» pubblicato nel settembre 2007 dai Ministri dell’Economia e delle Finanze e della Pubblica Istruzione).
All'Università “Mediterranea” Sandro Principe ed il Rettore Giovannini
93
La scuola italiana in generale, e quella calabrese in particolare, quindi, presentano un preoccupante ritardo rispetto ai livelli qualitativi raggiunti dai sistemi scolastici dei paesi europei più avanzati, per non parlare del ritardo rispetto al mondo scolastico degli Stati Uniti d’America. La nostra arretratezza si manifesta sia nelle dotazioni strutturali (edifici scolastici, palestre, biblioteche, laboratori, etc.), sia nella qualità dell’offerta formativa e dei servizi ad essa connessi. È evidente che, quanto sopra sinteticamente evidenziato, si riflette gravemente sull’effettivo godimento del diritto allo studio garantito dalla nostra costituzione. L’Ente Regione, non avendo specifiche competenze in materia di edilizia scolastica e di dotazione di strutture, deve affiancare, all’intervento ordinario dello stato in materia, le iniziative aggiuntive consentite dalla normativa comunitaria, finanziate con i fondi strutturali Europei (FERS) e gli interventi da realizzarsi con i fondi FAS, trasferiti dallo Stato Repubblicano. Parimenti, con il Fondo Sociale Europeo e, quindi, attraverso la programmazione comunitaria, sono previsti una serie di interventi, sempre aggiuntivi rispetto all’intervento ordinario, per migliorare la didattica, attraverso l’aggiornamento degli insegnanti per aumentare la conoscenza delle varie materie previste nei programmi di studio da parte degli studenti, con particolare riferimento alle materie scientifiche ed alle lingue straniere; sempre con il FSE, si realizzeranno interventi per consentire l’insegnamento, da parte di professori provenienti dalle università, di materie in cui si manifesta, in alcuni istituti, una accertata deficienza didattica e per organizzare corsi di azzeramento per i giovani iscritti al primo anno di università, per colmare le deficienze nella preparazione di base. È quanto si sta cercando di fare con la programmazione comunitaria e con gli APQ. Con il presente progetto di legge in materia di istruzione, si provvede alla disciplina degli interventi che la Regione Calabria deve promuovere per l’educazione, l’istruzione, l’orientamento e la formazione permanente. 94
Poiché il progetto di Legge costituisce un complesso di norme di indirizzo e di regolamentazione degli interventi in materia di diritto allo studio, prevede, a tal fine, l’approvazione, da parte del Consiglio Regionale di un apposito piano triennale; detto piano dovrà tenere naturalmente nel debito conto quanto previsto dalla programmazione comunitaria, dal D.P.E.F. e dalle Leggi di bilancio e finanziarie, i cui indirizzi e previsioni serviranno, in modo particolare, per la predisposizione dei piani annuali di interventi. Una particolare attenzione è stata rivolta alla regolamentazione del sistema regionale integrato, il quale è chiamato a garantire lo sviluppo della persona umana, nell’ottica del potenziamento delle sue attitudini e delle sue capacità. Il sistema formativo si fonda sui principi di unitarietà, di pluralismo e di specificità delle componenti che vi operano e che interagiscono, pur mantenendo differenti metodologie di azione. Esso si incentra, altresì, sulla valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e delle Università, nonché sul rafforzamento delle loro relazioni reciproche, con gli enti locali e con le organizzazioni sociali. Per dare concretezza ai principi della collaborazione istituzionale e della partecipazione, sono state individuate le sedi e le modalità attraverso le quali rendere possibile l’incontro e il confronto tra i tanti soggetti coinvolti nel sistema formativo, istituendo organi specifici, con funzioni di valutazione degli interventi previsti. Fra gli organismi disciplinati si ricorda la Conferenza regionale per il diritto allo studio, che rappresenta il più vasto organo rappresentativo, chiamato ad analizzare quello che è stato definito “il libro bianco dello studente”, all’interno del quale sono indicati i punti di criticità, le loro cause ed i relativi rimedi possibili. Il sistema regionale integrato dell’istruzione, appositamente regolato dalla legge, si prospetta come realtà complessa, fortemente radicata nel territorio di riferimento, dei quale deve conoscere caratteristiche e risorse, al fine di poter dare adeguate risposte ai bisogni emergenti. 95
Questa impostazione è stata voluta essenzialmente per attuare con maggiore efficacia politiche di integrazione e di sostegno per i giovani in difficoltà, oltre che per prevenire gli abbandoni scolastici e gli insuccessi formativi. Il progetto di legge regionale non tratta separatamente i cicli scolastici o parti di essi, poiché rappresentano uno degli elementi costitutivi dell’ordinamento nazionale, acquisito come tale. Al centro dell’intero sistema, costruito in forma essenzialmente unitaria, si è voluto porre il discente, protagonista dell’intero percorso educativo e formativo. In quest’ottica, particolare rilievo assume il contenuto della parte centrale del progetto di legge, ove si individuano le specifiche funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento, controllo, sostegno e sperimentazione della Regione Calabria, chiamata a garantire le posizioni delle persone in condizioni di particolare disagio. L’attenzione è stata, pertanto, incentrata sugli interventi da attuare in favore di tutti coloro che vivono in situazioni di disagio sociale e personale: gli studenti provenienti dai ceti sociali più deboli, gli immigrati, i detenuti, le persone con disabilità. La necessità di rendere effettivo il diritto allo studio ha, poi, indotto ad individuare le misure da adottare al fine di incoraggiare i percorsi formativi degli studenti meritevoli. È stata sottolineata, inoltre, l’esigenza di potenziare tutti gli strumenti destinati alla formazione, all’aggiornamento ed alla specializzazione del corpo docente, ed al consolidamento dei programmi di internazionalizzazione delle scuole e delle Università, nonché al potenziamento della competizione intellettuale per ambiti scientifici, garantendo mezzi di finanziamento e sostegno a favore delle istituzioni pubbliche e private. Gli obiettivi principali della proposta possono riassumersi nel contrasto all’abbandono scolastico; nella connessione sistematica delle attività di formazione con la domanda di lavoro qualificato, anche attraverso forme di apprendistato; nella formazione per la conoscenza di due lingue straniere e dell’informatica; nel contrasto all’emarginazione giovanile derivante da discriminazioni o mancato rispetto della persona; nella promozione della cultura scientifica ed 96
umanistica; nella promozione e nello sviluppo delle culture regionali e delle religioni universali; nel contrasto dell’analfabetizzazione «primaria» conseguente ad un basso profitto nell’apprendimento della lingua italiana.
RELAZIONE ECONOMICA - FINANZIARIA
Per far fronte all’attuazione della presente legge si provvede con le risorse assegnate annualmente con la Legge di Bilancio alle Unità Previsionali di Base 4.4.02.01 e 4.6.01.01, quest’ultima relativa alle funzioni amministrative trasferite alle Amministrazioni Provinciali in materia di diritto allo studio. La presente legge non prevede il ricorso ad ulteriori finanziamenti a valere sull’UPB 8.1.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale, inerente a “Fondi per provvedimenti legislativi in corso di approvazione recanti spese di parte corrente”. La proposta di Legge non prevede oneri a carico dell’esercizio in corso, comporta oneri solo a partire dagli esercizi successivi e non contiene automatismi di spesa.
97
Sandro Principe e Francesco Rutelli
98
DISCIPLINA IN MATERIA DI ISTRUZIONE, EDUCAZIONE ED ORIENTAMENTO PERMANENTE
TITOLO I Principi generali
Art. 1 (Finalità)
La presente legge disciplina gli interventi che la Regione promuove per lo sviluppo dell’istruzione permanente, dell’educazione e dell’orientamento al lavoro, al fine di garantire la crescita psicosocio-relazionale e la piena realizzazione della persona umana. La legge, in attuazione dei principi comunitari ed internazionali, garantisce i principi di libertà e dignità della persona, di uguaglianza e pari opportunità, nel rispetto delle condizioni fisiche, culturali, sociali e di genere degli studenti. La Regione attua il principio di sussidiarietà nel rispetto delle autonomie scolastiche ed universitarie. In conformità ai principi di buon andamento, efficienza ed efficacia dell’amministrazione, la legge adotta il metodo della concertazione. In ossequio agli artt. 117 e 120 cost., la Regione predispone interventi per elevare i livelli qualitativi e quantitativi dell’offerta didattica. La Regione promuove l’effettività del diritto all’apprendimento e alla formazione permanente”. 99
Art. 2 (Obiettivi)
La Regione intende perseguire i seguenti obiettivi: a) promuovere la formazione permanente e la piena realizzazione del diritto formativo; b) assicurare pari opportunità nel raggiungimento di idonei livelli culturali; c) sviluppare capacità e competenze specialistiche anche postuniversitarie e per l’inserimento nel lavoro e l’integrazione nella vita sociale; d) assicurare l’effettività del diritto alla istruzione obbligatoria delle persone in situazione di disagio e disciplinare gli interventi di qualificazione dei servizi all’infanzia, alla scuola primaria e secondaria; e) agevolare la formazione civica ispirata ai principi di uguaglianza e di legalità e lo sviluppo della coscienza di appartenenza alla comunità regionale, nazionale ed europea; f) sostenere la formazione universitaria e post-universitaria; g) favorire lo sviluppo qualitativo dell’offerta di istruzione, pubblica e paritaria, e la flessibilità dei percorsi; h) sviluppare le azioni per il pieno accesso agli interventi della presente legge delle persone disabili; i) garantire l’alternanza scuola-lavoro sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese singole o associate.
Art. 3 (Modalità di intervento)
La Regione assicura il rafforzamento del sistema dell’istruzione attraverso interventi diretti e indiretti. Gli interventi diretti si sostanziano nella predisposizione di 100
strumenti di sostegno, soprattutto finanziario, a favore delle persone in condizioni di svantaggio personale e familiare. Gli interventi indiretti prevedono azioni volte a consolidare ed arricchire l’offerta formativa e il pluralismo culturale, in un sistema collaborativo tra istituzioni, parti sociali e soggetti operanti nell’ambito dell’istruzione e della formazione. Art. 4 (Il sistema regionale integrato dell’istruzione “SRII”)
È istituito il Sistema Regionale Integrato dell’Istruzione (SRII) con sede presso l’Assessorato Regionale alla Istruzione. Esso costituisce una rete informativa continua e circolare. Il SRII è composto dal Presidente della Regione o suo delegato, da un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale, da 5 docenti di Istituti Scolastici primari e secondari, uno per ogni provincia, da 5 membri, uno per provincia, in rappresentanza degli studenti, dal Garante dell’Infanzia, dal Presidente del Tribunale per i Minori, dall’Assessore Regionale alla Salute, dai Rettori delle Università, dai Direttori delle Accademie e dei Conservatori e da 3 rappresentanti del CREL. Esso è costituito con delibera di Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore Regionale per l’istruzione. Il SRII raccoglie e tratta tutti i dati riguardanti le persone in attività di formazione ed è utilizzato dai soggetti collegati di cui ai precedenti commi nel rispetto della disciplina in materia di riservatezza. Alla Banca accedono tutti i soggetti della istruzione regionale attraverso la rete informatica della Regione, nonché gli organi dello Stato accreditati dall’Assessorato regionale per l’istruzione. Il SRII promuove l’accesso alle altre banche dati della istruzione extraregionali. Il SRII costituisce il patrimonio demaniale della istruzione i cui beni possono anche essere ceduti nel rispetto dei diritti morali e patrimoniali d’autore. 101
Il SRII acquisisce e tratta tutte le informazioni riguardanti l’accesso, la permanenza e l’uscita della persona dalle attività formative, comprese quelle attinenti all’immissione nel mercato del lavoro. Il SRII elabora annualmente “il libro bianco della formazione” nel quale sono indicati i punti di criticità, le loro cause, nonché i possibili rimedi. Il libro bianco della formazione è trasmesso all’Assessore all’istruzione entro il 31 gennaio di ogni anno.
Art. 5 (Azioni)
La presente legge favorisce le seguenti azioni: a) promuovere e qualificare gli interventi per il diritto allo studio degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado statali e paritarie, con particolare attenzione agli studenti meritevoli appartenenti a famiglie in condizioni svantaggiate; b) realizzare un’offerta formativa permanente ed integrata tra formatori; c) integrare le istituzioni scolastiche ed il contesto socioeconomico; d) incentivare l’offerta scolastica e formativa a favore degli studenti calabresi che presentano particolari difficoltà di formazione; e) prevenire e ridurre la dispersione scolastica; f) incentivare iniziative congiunte tra gli enti locali, i servizi educativi, scolastici, socio-sanitari, culturali, ricreativi, sportivi; g) sostenere la piena integrazione nei percorsi scolastici e formativi deglialunni disabili; h) sostenere programmi e progetti che promuovono la cittadinanza attiva, la cultura della legalità e del rispetto della dignità e dei diritti umani; i) finanziare la formazione altamente specialistica professionale e linguistica in Italia e all’estero. 102
Art. 6 (Destinatari e tipologie degli interventi per il diritto allo studio scolastico)
Gli interventi di cui alla presente legge sono attuati in favore: a) degli studenti del sistema di istruzione e frequentanti le scuole sia pubbliche sia paritarie di ogni ordine e grado, compresi gli alunni delle scuole dell’infanzia sia pubbliche sia paritarie; b) degli studenti frequentanti i corsi di Formazione Professionale di base e superiore, organizzati da soggetti accreditati ai sensi della legislazione vigente; c) dei frequentanti i corsi di formazione per adulti, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio o di certificazione di competenze acquisite. Gli interventi regionali si distinguono in: a) servizi per l’accesso all’istruzione ed alla formazione; b) servizi per la qualità dell’offerta formativa.
Art. 7 (Funzioni dei Comuni e servizi per l’accesso)
Ai Comuni competono le funzioni previste dal D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 e dall’art.139 del D.lgs 31 marzo 1998, n. 112 per garantire l’accesso al diritto allo studio e la frequenza secondo quanto stabilito dalla L. R. del 12 agosto 2002, n. 34. Sono a carico dei Comuni gli interventi di assistenza scolastica, in particolare: a) servizio di mensa; b) servizio di trasporto; c) servizi abitativi (convitti e semiconvitti); d) servizi per l’integrazione dei soggetti in situazione di disabilità, assicurando strumentazione e attrezzature necessarie per facilitare la formazione a scuola; 103
e) dotazione gratuita o semigratuita dei libri di testo agli alunni della scuola primaria e delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ai sensi dell’art. 27 della L. del 23 dicembre 1998, n. 448; f) finanziamento di borse di studio destinate a soggetti appartenenti a famiglie in condizioni economicamente svantaggiate, in ottemperanza alla L. 10 marzo 2000, n. 62; g) ogni altra iniziativa di sostegno alla frequenza delle attività scolastiche ed extracurricolari; h) servizi, proposti dagli Istituti con idonei progetti, per assicurare l’intrattenimento degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, nelle ore che immediatamente precedono l’inizio e seguono la fine delle attività scolastiche. I Comuni, in collaborazione con le istituzioni scolastiche statali e paritarie, provvedono annualmente ad elaborare il Piano per il diritto allo studio che dovrà prevedere i servizi volti a facilitare l’accesso all’istruzione e la frequenza alle attività scolastiche e formative, nonché interventi per migliorare la qualità dell’offerta formativa. I Comuni devono trasmettere, entro il 30 marzo di ogni anno, alle Amministrazioni Provinciali competenti, il proprio piano annuale per il diritto allo studio, relativo al successivo anno scolastico.
Art. 8 (Funzioni delle Province)
Le Province esercitano le funzioni loro attribuite dall’art. 139 dei D. Lgs. del 31 marzo 1998, n. 112 e dalla L. R. del 12 agosto 2002, n. 34. Le Province, sulla base dei piani comunali per il diritto allo studio, elaborano e approvano il piano provinciale degli interventi e stabiliscono la relativa assegnazione dei fondi, nel rispetto degli indirizzi e delle direttive regionali. Le Provincie, inoltre, provvedono nel Piano Provinciale per il 104
diritto allo studio ad inserire la programmazione di propria competenza afferente la scuola secondaria di secondo grado. Le Province e i Comuni provvedono alla gestione degli interventi e delle risorse finanziarie di rispettiva competenza. Le Province trasmettono alla Regione una relazione annuale sull’utilizzo dei fondi regionali e sul raggiungimento degli obiettivi previsti nella programmazione. Alle Province, ai sensi del comma 2 dell’art. 139 del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 e della L. R. del 12 agosto 2002, n. 34, competono la redazione dei piani di organizzazione della rete scolastica, l’individuazione degli ambiti territoriali di riferimento, l’ampliamento dell’offerta formativa, nel rispetto degli indirizzi e dei criteri generali determinati dalla Regione. Ogni Provincia istituisce un osservatorio per l’edilizia scolastica al fine di individuare ogni elemento di conoscenza necessario per la programmazione regionale in materia.
Art. 9 (Competenze delle istituzioni scolastiche e servizi per la qualità dell’offerta formativa)
Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della programmazione e nella piena realizzazione dell’autonomia scolastica e delle reti di scuole di cui al D.P.R. del 16 giugno del 1998, n. 275, al fine di ridurre il rischio di dispersione scolastica e favorire il potenziamento dell’offerta formativa, sulla base delle analisi dei bisogni formativi, programmano ed elaborano azioni volte a: a) garantire il diritto allo studio dei singoli alunni; b) individuare azioni educative mirate all’integrazione degli alunni disabili; c) elaborare progetti didattici innovativi per promuovere il successo scolastico e formativo ed atti ad incoraggiare il proseguimento degli studi; 105
d) elaborare percorsi integrati tra istruzione e formazione professionale. La Regione incentiva la costituzione di reti di scuole favorendo il coordinamento degli Enti locali e di tutti i soggetti coinvolti nel processo di integrazione scolastica.
Art. 10 (Funzioni della Regione - Interventi diretti)
La Regione esercita funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento, controllo, sostegno e sperimentazione per l’innovazione in materia di istruzione. La Regione realizza interventi di rilevanza regionale, in maniera diretta o mediante la concessione di contributi in favore degli Enti locali, delle Istituzioni scolastiche e formative, delle Università calabresi, delle associazioni culturali, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle Fondazioni, volti a migliorare la qualità dell’offerta formativa. A tal fine, la Regione coordina e promuove azioni che: a) contrastano il pericolo di dispersione scolastica, mediante l’individuazione dei percorsi formativi utili e l’incentivazione dei programmi di recupero formativo e di integrazione; b) favoriscono, attraverso l’attività di qualificate figure professionali con funzione di mediazione culturale, la valorizzazione delle minoranze etniche e l’integrazione degli immigrati; c) agevolano l’inserimento sociale e formativo dei detenuti e dei sottoposti a misure di prevenzione e sicurezza; d) supportano, con particolari sussidi e speciali attrezzature didattiche, le persone con disabilità; e) assicurano la diversificazione della didattica, in funzione delle attitudini e delle vocazioni degli studenti; f) consentano, nella scuola primaria, l’adozione di modelli educativi e formativi volti all’acquisizione dei principi fondamentali 106
g)
h)
i)
j) k) l)
m) n) o)
p)
della convivenza civile e delle regole che presiedono alla tutela della salute e dell’equilibrata crescita psico-fisica della persona, con particolare riferimento all’educazione alimentare e alla prevenzione nell’uso di sostanze dannose; potenziano le politiche e le azioni destinate alla continua formazione in servizio, alla specializzazione e all’aggiornamento del corpo docente; consentono di acquisire, attraverso il consolidamento dei programmi di internazionalizzazione delle scuole, adeguate conoscenze in ordine alle lingue straniere, con particolare riferimento alle lingue parlate nell’Unione Europea e nei Paesi extraeuropei; favoriscono le dotazioni strumentali per i laboratori linguistici, scientifici, artistici, nonché le dotazioni delle nuove tecnologie per l’acquisizione delle abilità informatiche e per l’applicazione di nuove metodologie di insegnamento; incoraggiano la competizione intellettuale per ambiti scientifici tra gli studenti; promuovono ed incentivano la costituzione di reti tra scuole ed istituzioni formative; prevedono iniziative di orientamento scolastico e professionale anche in raccordo con le Università calabresi, con la Formazione Professionale e i servizi per l’impiego; assicurano il sostegno alle Università ed alle iniziative di alta formazione in Calabria, ai sensi della L.R. 12-11-2004, n. 26; promuovono stages formativi curriculari presso aziende private che svolgono attività produttive e presso istituzioni pubbliche; prevedono, dopo aver prioritariamente soddisfatto le necessità di cui all’art. 5 lett. a), sostegni finanziari per gli studenti meritevoli delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado per il prosieguo degli studi e/o la frequenza di percorsi di approfondimento post scolastici e/o post universitari; assicurano sostegni finanziari ad Istituti scolastici Statali e paritari, che abbiano ottenuto risultati superiori alla media, 107
sulla base di classifiche elaborate dall’Ufficio Scolastico Regionale, per migliorare le attività didattiche e formative e per potenziare attrezzature e/o laboratori; q) promuovono l’istituzione di corsi specialistici postuniversitari di interesse regionale. Inoltre, la Regione: 1. definisce gli indirizzi ed i criteri per il funzionamento della rete scolastica e per l’ampliamento dell’offerta formativa; 2. programma convegni, incontri, manifestazioni sui problemi didattico-formativi e di informazione anche d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale della Calabria, con altre Regioni, Enti, Associazioni regionali e nazionali di comprovata competenza; 3. potrà stipulare protocolli d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, le aziende sanitarie e ospedaliere, enti locali ed imprenditori al fine di agevolare i percorsi formativi degli alunni ricoverati in ospedale, ad integrazione di quanto disposto dalla normativa nazionale relativa alla didattica in ospedale; 4. sostiene progetti sperimentali di attività scolastiche ed extracurriculari presentati dagli Enti Locali per favorire la permanenza degli allievi e delle famiglie nelle zone montane interne e, comunque, svantaggiate. 5. Interviene per esigenze sopravvenute di carattere eccezionale, segnalate dai Comuni in relazione alla gestione di servizi previsti dalla presente legge.
Art. 11 (Programmazione Regionale Piano triennale per il diritto allo studio)
Il Consiglio Regionale, su proposta della Giunta, approva il Piano triennale per il diritto allo studio, con lo scopo di indirizzare 108
le azioni della Regione e coordinare gli interventi degli Enti locali e delle istituzioni scolastiche, determinando complessivamente le risorse finanziarie Regionali, che si aggiungono a quelle dello Stato e degli Enti locali, provvedendo, altresì, a raccordare le modalità di impiego. Il piano regionale per il diritto allo studio deve indicare gli obiettivi che la Regione si pone nel triennio successivo e le risorse occorrenti per facilitare l’accesso all’istruzione, anche attraverso l’istruzione a distanza, e per migliorare la qualità del sistema formativo. Il progetto di piano è redatto dal Dipartimento Istruzione, sulla base delle ricerche e delle analisi effettuate dal SRII, in relazione ai fabbisogni, alle criticità ed ai punti di forza in materia di istruzione, tenuto conto delle risorse finanziarie autonome, degli interventi previsti dalla programmazione comunitaria e delle ulteriori risorse reperibili attraverso la programmazione negoziata nazionale; il progetto di piano triennale viene sottoposto al parere obbligatorio del SRII. Nel piano triennale vengono regolamentate le procedure, si definiscono gli ambiti territoriali di riferimento, i requisiti di accesso, i tempi, i livelli essenziali, gli standard qualitativi e le modalità attuative degli interventi, si determinano i criteri di assegnazione delle risorse, si individuano le forme di coordinamento con gli interventi dello Stato e dell’Unione Europea. L’assegnazione delle risorse regionali avviene come contributo alle spese e dovrà tenere conto delle caratteristiche demografiche, geografiche, sociali ed economiche della realtà territoriale di riferimento, ponendo particolare attenzione ai piccoli Comuni, alle zone montane ed interne e alle aree caratterizzate da fenomeni di disagio sociale. La Giunta Regionale, in accordo con le linee d’indirizzo e gli obiettivi del piano triennale per il diritto allo studio, definisce la proposta di Piano annuale degli interventi, dei cui contenuti si terrà conto ai fini della redazione del documento annuale di programmazione economica e finanziaria. 109
Il Piano annuale degli interventi è approvato in via definitiva dalla Giunta Regionale a seguito della promulgazione della Legge Finanziaria regionale.
Art. 12 (Conferenza regionale per il diritto allo studio)
La Regione, in applicazione del principio di partecipazione, convoca ogni tre anni e almeno 6 mesi prima della data di approvazione del piano triennale per il diritto allo studio, la Conferenza sul Diritto allo Studio, per analizzare il libro bianco della formazione, di cui al comma 9 dell’art. 4 della presente legge, al fine di elaborare il Piano triennale del diritto allo studio. A tale scopo, la Regione attiva le competenti sedi di concertazione, coinvolgendo gli Enti locali, le Province, le istituzioni scolastiche, l’Università, l’USR, le parti sociali, i rappresentanti del CREL, i rappresentanti del terzo settore, le consulte del mondo della scuola, le associazioni di famiglie e quelle degli studenti maggiormente rappresentative a livello regionale.
Art. 13 (Borse di studio)
Al fine di rendere effettivo il diritto allo studio ed all’istruzione degli alunni delle scuole del sistema nazionale di istruzione, la Regione, ai sensi della I. 10 marzo 2000, n. 62 e del DPCM 14 febbraio 2001, n. 106, assegna le borse di studio a sostegno delle spese delle famiglie per l’istruzione dei figli. Le borse di studio, nella misura massima stabilita dalla Giunta Regionale, vengono attribuite agli alunni meritevoli che versano in condizioni di disagio economico certificate e verificate. La situazione reddituale annua per l’identificazione del nucleo 110
familiare avente diritto è determinata secondo le disposizioni di cui al D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 109 e le borse di studio sono erogate secondo le disposizioni ministeriali. La Regione, per la gestione dei contributi, si avvale della collaborazione dei Comuni e delle istituzioni scolastiche. La Regione può erogare borse di studio, per solo merito eccezionale agli studenti residenti in Calabria e che frequentano le scuole secondarie superiori della Regione, dell’importo stabilito con atto della Giunta Regionale, secondo i criteri individuati da regolamento regionale. La Giunta regionale, per le borse di studio di cui al precedente comma, definisce: a) l’entità del contributo differenziato per fasce di reddito; b) i livelli di merito per concorrere all’erogazione; c) la situazione reddituale annua massima del nucleo familiare al quale appartiene l’alunno, al di sopra della quale non è possibile ricevere alcun contributo. I beneficiari di tali borse continuano ad usufruirne anche negli anni successivi, fino al completamento del percorso formativo, eventualmente anche universitario, se permangono i requisiti di merito eccezionale. Il contributo per l’eccezionale merito scolastico è cumulabile con una eventuale altra borsa di studio.
Art. 14 (Azioni regionali per gli alunni disabili)
La Regione e gli enti locali promuovono, nell’ambito delle rispettive competenze ed in conformità alla 5 febbraio 1992, n. 104, interventi diretti per garantire l’integrazione nel sistema scolastico e formativo di soggetti con disabilità che, a causa di deficit fisici, psichici, sensoriali, trovano ostacoli al proprio percorso educativo e formativo. La Regione promuove azioni sperimentali da realizzarsi con la 111
partecipazione dei Comuni, delle istituzioni scolastiche, dei servizi sanitari, socio-assistenziali e dei soggetti del terzo settore. In particolare, i Comuni, nell’ambito delle proprie disponibilità e sulla base del piano educativo individualizzato, provvedono ad assicurare l’accesso e la frequenza al sistema scolastico e formativo attraverso il servizio di trasporto, la fornitura di materiale didattico e strumentale, nonché l’assegnazione di personale aggiuntivo provvisto di requisiti di legge e destinato a favorire e sviluppare l’autonomia e la capacità di comunicazione.
Art. 14 bis Misure per elevare i livelli minimi essenziali dell’istruzione
La Regione finanzia corsi proposti da istituzioni scolastiche finalizzati ad elevare i livelli minimi essenziali dell’istruzione, a prevenire la dispersione scolastica, a favorire l’apprendimento degli alunni in condizione di disagio ed a consentire ai capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi. I corsi devono potenziare le conoscenze delle lingue straniere, anche orientali, delle culture e tradizioni regionali, della gnoseologia e della logica, delle scienze e delle tecnologie. Le istituzioni scolastiche per l’attivazione dei corsi recluteranno le docenze dalle graduatorie annuali degli Uffici Scolastici Provinciali della Calabria ad esaurimento, nel rispetto della normativa vigente in materia.
Art. 15 (Norma finanziaria)
Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente Legge si fa fronte con le risorse finanziarie autonome messe a disposizione annualmente con Legge Regionale di bilancio, con le risorse provenienti dai trasferimenti dello Stato in materia di Diritto allo Studio e con le 112
risorse dell’Unione Europea in materia di istruzione. La Regione istituisce una Unità Previsionale di Base - Fondo Unico Regionale per la Istruzione, Educazione ed Orientamento Permanente, dove vengono allocate tutte le risorse Europee, Nazionali e Regionali previste nel Bilancio Triennale ed Annuale della Regione, per finanziare il Piano Triennale ed i Piani Annuali, di cui all’art.11 della presente legge.
Art. 16 (Abrogazioni)
È abrogata la legge regionale 8 maggio 1985, n. 27 e le altre normative incompatibili con la presente.
Art. 17 (Norme transitorie)
Vengono fatti salvi le procedure ed i programmi avviati all’atto di entrata in vigore della presente legge.
Art. 18 (Entrata in vigore)
La presente legge regionale entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria. È fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Calabria.
Testo della P. d. L. con gli emendamenti presentati dallo stesso on. Principe
113
Conferenza stampa di presentazione del Piano per l’Alta Formazione
114
L’on. Sandro Principe l’8 luglio 2009 ha presentato, anche, un gruppo di emendamenti alla Proposta di Legge “Modifiche allo Statuto della Regione Calabria” a firma Loiero-Bova, tendenti a ridefinire i rapporti tra la Regione ed il Sistema delle Autonomie Locali. Gli emendamenti proposti dal Consigliere Principe, accompagnati da un’apposita relazione, sono di seguito riportati:
EMENDAMENTI ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE RECANTE “MODIFICHE ALLO STATUTO DELLA REGIONE CALABRIA” RELAZIONE Nel 1970 si è data attuazione al dettato della nostra Carta Fondamentale con la costituzione delle Regioni a Statuto Ordinario. Purtroppo, le Regioni si sono organizzate scimmiottando lo Stato e, quindi, trattenendo per se stesse, non solo i poteri di legiferazione, di pianificazione e di controllo, ma anche i poteri di gestione, strutturandosi come venti piccoli Stati: una costellazione di Stati Hag, una sorta di surrogato del vecchio Stato centralista, figlio della rivoluzione francese. Questa impostazione ha, purtroppo, esplicato i suoi effetti malefici soprattutto nelle regioni meridionali ed, in particolare, in Calabria, rendendo le nostre comunità incapaci di autogestirsi; in altre parole, il regionalismo, per come è stato attuato nel sud, non ha aiutato il formarsi della cultura del far da sé. Diventa, pertanto, urgente porre in essere tutte le iniziative necessarie perché in Calabria possa affermarsi la politica del far da sé, in quanto solo se la comunità calabrese dimostrerà di saper fare fino in 115
Sandro Principe e Piero Fassino
fondo la parte che ad essa compete, si potrà con più autorevolezza e forza politica chiedere allo Stato centrale di pagare alla nostra Regione il credito da quest’ultima accumulato verso la comunità nazionale, con particolare riferimento alle politiche per le infrastrutture, per la sicurezza, per la conoscenza e per la innovazione tecnologica. Il neocentralismo Regionale è certamente una tra le più importanti cause del fallimento di 38 anni di Regionalismo in Calabria, che ha generato immobilismo, ritardi e risposte inadeguate alla domanda di cambiamento proveniente dalle comunità calabresi. Con i presenti emendamenti per modifiche ed integrazioni agli artt. 46, 47 e 48 dello Statuto della Regione Calabria (L.R. 19701/04 n° 25) si vuole offrire una ipotesi di lavoro che potrebbe rappresentare un rimedio utile per eliminare la causa prima del malgoverno calabrese, rappresentata dal centralismo Regionale. È, infatti, nell’accentrarsi in capo all’Ente Regione di tutti i poteri di gestione dei più svariati settori della società calabrese, che va ricercato il motivo principale della deficitaria capacità di legiferare, pianificare e controllare della Regione stessa. 116
Tale anomalia ha spinto la Regione a svolgere una capillare azione di distribuzione e gestione delle risorse disponibili che ha, spesso, finito per determinare una vera e propria empasse decisionale, causata da forti contrasti all’interno della classe dirigente, con la conseguente perdita, a volte, di finanziamenti. Altre volte, le decisioni per realizzare interventi nei territori, frutto di compromessi campanilistici, sono state generatrici dell’intervento a pioggia. Per superare questo stato di cose occorre imporre corretti comportamenti agli amministratori regionali, procedendo ad una revisione statutaria che: 1. statuisca che la Regione possa esercitare solamente funzioni di legiferazione, pianificazione e di controllo, limitando l’esercizio di compiti di gestione della Regione stessa unicamente a materie e/o questioni che, per loro natura, debbono essere affrontate dal livello regionale; 2. stabilisca la nullità assoluta di tutti gli atti di gestione posti in essere dall’Ente Regione al di fuori della propria competenza gestoria; 3. statuisca il trasferimento, al sistema delle Autonomie Locali, dell’esercizio delle funzioni di gestione, accompagnate dalle relative risorse finanziarie; 4. determini, con legge ordinaria, sulla base di criteri oggettivi (popolazione, estensione territoriale, etc.) i trasferimenti delle risorse al sistema delle Autonomie Locali, stabilendo, nel contempo, di costituire un fondo regionale di solidarietà e sviluppo per favorire la crescita delle aree più depresse e per sostenere iniziative strategiche e punti di eccellenza; 5. rafforzi il ruolo e la funzione del Consiglio delle Autonomie Locali. I presenti emendamenti per modifiche ed integrazioni agli artt. 46, 47 e 48 dello Statuto della Regione Calabria si prefiggono di raggiungere questi obiettivi. 117
EMENDAMENTO ALL’ART. 46 Dopo il comma 7 dell’art. 46 dello Statuto vigente aggiungere il seguente comma: “Sono riservate con legge alla Regione le sole funzioni amministrative che per loro natura, o per assicurare requisiti essenziali di uniformità, vanno esercitate a livello regionale”.
EMENDAMENTO ALL’ART.47 Il primo comma dell’art. 47 del vigente Statuto è sostituito dal seguente comma: “Per finanziare integralmente l’esercizio delle funzioni amministrative loro conferite, le risorse regionali sono simmetricamente trasferite a Comuni, Comunità Montane, Province e Città metropolitane, sulla base di criteri oggettivi fissati per legge. Con legge ordinaria viene istituito un fondo regionale di solidarietà e sviluppo, con vincolo di destinazione a favore dei territori con minore capacità fiscale per abitante e delle iniziative strategiche atte a rimuovere gli squilibri economici e sociali ed a sostenere i punti di eccellenza”.
EMENDAMENTO ALL’ART. 48 L’art. 48, comma 7, dello Statuto viene modificato nel modo seguente: “Nel caso di parere contrario sulle proposte di legge e di regolamento sottoposte alla valutazione del Consiglio delle Autonomie Locali, il Consiglio regionale può comunque procedere con espressa motivazione alla relativa approvazione con la maggioranza assoluta di consiglieri”. Questi emendamenti sono stati discussi dalla Conferenza dei Capigruppo e dalla Commissione Riforme del Consiglio Regionale, nel corso della seduta congiunta del 24 luglio 2009, convocata per esaminare il progetto di Legge Loiero-Bova per la Riforma dello Statuto. 118
Dopo ampia discussione il contenuto degli emendamenti Principe, con grande soddisfazione dello stesso on. Principe, è stato accolto in via di principio, approvando all’unanimità un comma aggiuntivo all’art. 46 dello Statuto. Questo comma è stato approvato in Consiglio Regionale il 6 agosto 2009, diventando il comma 8 dell’art. 46 che così recita: “Sono riservate con legge alla Regione le sole funzioni amministrative che per loro natura, o per assicurare requisiti essenziali di uniformità, vanno esercitate a livello regionale”. Nella prossima legislatura il Consiglio Regionale potrà, con propria legge, disegnare, finalmente, una nuova Regione leggera, liberata dagli attuali poteri gestionali, che programma, legifera e controlla, ma che, nel contempo, potrà intervenire per eliminare disuguaglianze e differenze sociali, economiche e territoriali e per sostenere, nel contempo, le eccellenze presenti sul territorio regionale.
119
Sandro Principe e Anna Maria Bevilacqua Odoardi, Presidente “Delfino Lavoro�
120
In ultimo, il Consigliere Regionale Sandro Principe, ha promosso l’istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle Sacro Monte di Laino Borgo, attraverso la proposta di legge N° 424/8 del 23 ottobre 2009 e di cui si riporta, di seguito, il testo.
RELAZIONE
La presente proposta di legge ha l’obiettivo di valorizzare il Santuario delle Cappelle-Sacro Monte di Laino Borgo. A poca distanza dal centro abitato di Laino Borgo, su un colle in aperta campagna, sorge il complesso delle Cappelle, unica ed eccezionale espressione di quel fenomeno cinquecentesco che va sotto il nome di Sacri Monti e che interessò estese aree italiane ed europee. Il fenomeno nacque nel XVI secolo dall’esigenza di riproporre, in zone più accessibili di quanto lo fosse la Terra Santa, una meta di pellegrinaggio sostitutiva, che consentisse a quanti non potevano raggiungere la Palestina di farsi un’idea dei Luoghi Santi e di meditare sugli eventi narrati dai Vangeli. Il desiderio di un pellegrinaggio in Terra Santa viene, per così dire, surrogato dal pellegrinaggio al Monte Sacro. Il complesso di Laino Borgo, denominato Santuario di Santa Maria dello Spasimo o delle Cappelle, rappresenta l’unico esempio di Sacro Monte non solo in Calabria, ma in tutto il territorio italiano centro-meridionale. 121
Il nome di Santuario delle Cappelle gli deriva dalle semplici costruzioni fatte edificare, a partire dal 1557, da Domenico Longo, cittadino di Laino, di ritorno dalla Terra Santa. Le Cappelle rievocano, anche attraverso raffigurazioni pittoriche, i principali luoghi sacri di Gerusalemme e furono dedicate al Santo Sepolcro, alla Natività a Betlemme, alla Buca della SS. Croce sul Calvario, alla Pietra dell’Unzione, all’Ascensione di Gesù sul Monte degli Ulivi, alla Sepoltura di Maria SS.ma ed a Santa Maria dello Spasimo. Si tratta, pertanto, di un complesso monumentale, unico nel Mezzogiorno, oggi quasi sconosciuto, che, per le sue caratteristiche storiche, architettoniche e culturali merita, invece, di essere valorizzato. A tal fine, la presente proposta di legge prevede la istituzione di un fondazione che, promossa dalla Regione Calabria, vede presenti i soggetti pubblici e privati allo stato interessati, ma aperta a tutti coloro che volessero dare un contributo di partecipazione e finanziario.
PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE «Istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle-Sacro Monte di Laino Borgo».
Art. 1 La Regione Calabria, in attuazione dei princìpi statutari e nel rispetto delle proprie competenze, promuove la istituzione della Fondazione «Santuario delle Cappelle-Sacro Monte di Laino Borgo», persona giuridica con sede in Laino Borgo presso la Casa Comunale. 122
Art. 2 La Fondazione ha lo scopo di promuovere la cultura del pellegrinaggio autoctono, di valorizzare i percorsi di fede lainigeni, il pregio storico, architettonico, artistico e culturale dell’unico Sacro Monte dell’Italia Meridionale. La Fondazione con le altre istituzioni interessate promuoverà l’inserimento del sito nel patrimonio UNESCO. Art. 3 Il patrimonio della Fondazione è costituito: a) dal contributo in danaro indicato nell’atto costitutivo e versato dai Fondatori nonché da ulteriori incrementi specificatamente rivolti allo scopo di accrescere il patrimonio; b) da conferimenti, donazioni di beni mobili e immobili, somme, contributi, eredità, lasciti, liberalità e introiti di qualsiasi genere da parte dei Fondatori, di altri enti pubblici e soggetti privati; c) dai contributi versati dai Fondatori; d) dai proventi derivanti da qualsiasi attività svolta dalla Fondazione. Art. 4 Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato al compimento degli atti esecutivi necessari per concorrere alla costituzione della Fondazione e per l’adesione ad essa della Regione Calabria come socio fondatore, provvedendo, previa deliberazione della Giunta Regionale, alla sottoscrizione dell’atto costitutivo e al versamento della somma stanziata a titolo di dotazione iniziale. Partecipano alla costituzione della Fondazione, oltre alla Regione Calabria, il Comune di Laino Borgo, la Diocesi di Cassano all’Jonio, il Centro Internazionale di Studi «La Gerusalemme di Laino» con sede in Laino Borgo al vico dei Vitelli. Tali soggetti assumono la qualifica di soci fondatori. 123
La delibera della Giunta Regionale di cui al precedente comma 1 accerta che lo Statuto della Fondazione sia conforme alle norme di legge in materia e alle finalità della presente legge. Le modalità di partecipazione della Regione e degli altri soggetti pubblici e privati nel CdA sono indicate nello Statuto della Fondazione. L’attività della Fondazione è definita sulla base di un programma triennale approvato dalla Giunta Regionale su proposta del Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Art. 5 La Fondazione è amministrata da un Consiglio composto secondo quanto disposto dallo Statuto. Sono membri di diritto un rappresentante della Regione Calabria, uno del Comune di Laino Borgo, uno della Diocesi di Cassano e uno del Centro Internazionale di Studi «La Gerusalemme di Laino». Art. 6 La Fondazione instaurerà rapporti istituzionali con le amministrazioni dei Sacri Monti dell’Italia Settentrionale. Art. 7 Agli oneri derivanti dalla presente legge si provvede per euro 50.000,00 ai fini della partecipazione al capitale sociale della fondazione di cui all’art. 1 con l’istituzione di un apposito capitolo di spesa nella UPB 5.2.01.02 finanziato con prelievo dalla UPB 8.1.01.02. Art. 8 La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il primo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. Testo della P. d. L. con gli emendamenti presentati dallo stesso on. Principe
124
PROGETTO DI LEGGE N. 143/08 “Istituzione Museo Regionale Arti Visive”
RELAZIONE La finalità della presente Legge è quella di dotare la Calabria di una struttura espositiva che documenti la storia delle arti visive raccogliendo prevalentemente sia le opere di artisti calabresi che quelle di artisti, che con Calabria hanno avuto, nel corso dei secoli, un rapporto di varia frequentazione o che comunque ne hanno segnato la storia. L’istituzione del Museo Regionale delle Arti Visive mira a conservare la memoria artistica del territorio ricostruendo e valorizzando la sua identità culturale, attraverso il recupero anche dei capolavori dispersi fuori regione. La proposta di legge prevede per la gestione del Museo una apposita Fondazione, costituita secondo le vigenti modalità di legge e con le seguenti finalità: a) reperimento e valorizzazione delle opere d’arte; b) tutela, conservazione e promozione del Museo; c) organizzazione di mostre, convegni, manifestazioni e pubblicazione di testi sulla storia dell'arte regionale. Alla Fondazione potranno partecipare sia enti pubblici che privati. Gli oneri derivanti per l’applicazione della legge sono valutati in euro 1.500.000,00 nel triennio 2006-2008 e relativamente all’anno 2006 in euro 600.000,00. Il Museo dovrà trovare una sede stabile in un immobile prestigioso in modo tale da poter trovare una cornice adeguata alla sua importanza e costituire attrattiva per il turismo culturale. 125
Art. 1 1. La Regione Calabria, in attuazione dei principi statutari e nel rispetto delle proprie competenze, promuove la istituzione del Museo Regionale delle Arti Visive al fine di: - realizzare una struttura culturale per la conservazione, documentazione, valorizzazione e promozione della produzione artistica con particolare riguardo a quella calabrese e meridionale, compresa quella di autori non calabresi che hanno segnato la storia dell’arte in Calabria; la struttura favorirà, inoltre, la ricerca e gli scambi culturali nel campo delle arti visive, in collaborazione con le Università, le Accademie di Belle Arti e con le Istituzioni museali e artistiche operanti nella Regione; - realizzare raccolte di opere d’arte, che documentino quanto di più significativo e rilevante gli artisti italiani, in particolare di origine calabrese hanno prodotto nel corso dei secoli, nel campo delle arti visive; - offrire una struttura scientificamente qualificata per sostenere le politiche di turismo culturale. Art. 2 1. Per la gestione del Museo Regionale di Arti Visive la Regione Calabria promuove la costituzione di una Fondazione. 2. La Fondazione ha lo scopo di provvedere: a) al reperimento ed alla valorizzazione delle opere d’arte; b) alla tutela, conservazione e promozione del Museo; c) alla organizzazione di mostre, convegni e manifestazioni ed alla pubblicazione di testi sulla storia regionale delle arti visive. 3. Il patrimonio della Fondazione è costituito: a) dal contributo in denaro indicato nell'atto costitutivo e versato dai Fondatori nonché da ulteriori incrementi specificatamente rivolti allo scopo di accrescere il patrimonio; b) da conferimenti e donazioni di beni mobili e immobili, somme, 126
contributi, eredità, lasciti, liberalità ed introiti di qualsiasi genere da parte dei Fondatori, di altri Enti pubblici e soggetti privati; c) dai contributi annuali versati dai Fondatori; d) dai proventi derivanti da qualsiasi iniziativa svolta dalla Fondazione. Art. 3 1. Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato al compimento degli atti escuti necessari per concorrere alla costituzione della Fondazione e per l’adesione ad essa della Regione Calabria come socio fondatore, provvedendo previa deliberazione della Giunta Regionale, alla sottoscrizione dell’atto costitutivo ed al versamento della somma stanziata a titolo di dotazione iniziale. 2. Partecipano alla costituzione della Fondazione, oltre alla Regione Calabria le Amministrazioni Pubbliche e i soggetti, privati individuati dalla Regione medesima che abbiano accettato di contribuire, nella misura indicata nello Statuto, al fondo di dotazione iniziale ed al fondo di gestione della Fondazione. Tali soggetti assumono la qualifica di Fondatori. 3. La deliberazione della Giunta Regionale di cui al comma 1 accerta che lo Statuto della Fondazione sia conforme alle norme di legge in materia ed alle finalità della presente legge. 4. Le modalità di partecipazione della Regione e degli altri soggetti pubblici e privati nel Consiglio di Amministrazione, sono indicate nello Statuto della Fondazione. 5. Lo statuto della Fondazione prevede, altresì, che il coordinamento delle attività è curato da un comitato scientifico. 6. L’attività della Fondazione è definita sulla base di un programma triennale approvato dalla Giunta Regionale su proposta del consiglio di Amministrazione. 127
Art. 4 1. Agli oneri derivanti per la partecipazione al capitale sociale della Fondazione di cui al precedente articolo 2 della presente legge si provvede con le risorse già allocate nella UPB 5.2.01.01 (capitolo 31 31 204). 2. La Giunta Regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ad integrazioni al documento tecnico di cui all’art.10 della legge regionale 4 febbraio 2002, N° 8. Art. 5 1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il primo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Testo della P. d. L. con gli emendamenti presentati dallo stesso on. Principe
128
SANDRO PRINCIPE. L'UOMO E IL POLITICO di Cinzia Gardi
Sandro Principe
130
“Un uomo politico forte, lungimirante, acuto, saldamente attaccato ai valori della sua terra e del Socialismo riformista”: è con questi aggettivi che molti cronisti, nel corso di questi ultimi trent’anni, hanno definito Sandro Principe, non potendo mai andare oltre a quella che è la sua vita pubblica, fatta spesso di incontri, riunioni, convegni, comizi e interviste. Del Sandro Principe privato, infatti, si sa e si conosce poco. Riservato, a volte timido, la sua storia s’intreccia con quella della sua famiglia, della sua città e della Calabria, a cui è sempre rimasto fortemente legato. Sposato con Wally Loizzo, figlio di Cecchino, primo di tre figli, è, a sua volta, padre di Carolina e Rosamaria.
Comizio al Centro Storico di Rende
131
Sandro Principe con la mamma, donna Lina, e la moglie Wally
Un particolare affetto, Sandro Principe lo ha sempre nutrito per sua madre, Carolina e per la nonna materna, che ha considerato quasi una seconda madre. Trascorre la sua infanzia nel centro storico di Rende da cui, nel secondo dopoguerra, parte una forte azione politico-amministrativa, portata avanti da una classe dirigente dinamica, guidata da Cecchino Principe, che dota di tutte le opere di civiltà un territorio vasto ed abbandonato iniziando cosÏ, verso la fine degli anni Sessanta, una vera e propria politica urbanistica con l’adozione del primo PRG. Sandro cresce accanto al padre, perennemente impegnato nella sua attività politica. 132
Si nutre di “pane e socialismo” e, intanto, si abbevera alle fonti del sapere, consolidando conoscenza e cultura e preparandosi al grande salto nella vita pubblica cittadina e regionale. Ancora adolescente, inizia la sua militanza attiva nell’allora PSI, senza mai sottrarsi alla gavetta più dura che lo vede, spesso, con un gruppo di amici affiatatissimi, colla e secchio in mano, attaccare manifesti ed, inoltre, a speakerare comizi. A metà degli anni Settanta, appena laureato in giurisprudenza diventa segretario del Comitato Cittadino del PSI, si impegna nel rinnovamento della classe dirigente e fonda un ufficio studi che imposta i programmi ed i progetti per il futuro. Giovanissimo, nei primi anni Ottanta, è pronto a prendere il testimone di un’eredità pesante e diventa sindaco di una realtà a cui il destino sembrava aver assegnato il ruolo naturale di periferia. A questo destino, Sandro Principe e la nuova classe dirigente si oppongono tenacemente, elaborano una programmazione attenta e lungimirante, avviando una nuova azione propulsiva, il cui obiettivo è la costruzione di una città moderna e all'avanguardia, diversa dai
Sandro Principe e la primogenita Carolina
133
Conferenza al Garden
quartieri anonimi, freddi e senz’anima delle città costruite a partire dagli anni Cinquanta, senza, però, trascurare radici, storia e tradizioni. Appartiene a questi anni l’opera di recupero della parte antica del territorio, il restauro di tutte le chiese barocche del centro storico e delle prestigiosissime opere d’arte, oggi ben custodite nel Museo Civico, inaugurato nel 1985, nonché la realizzazione di ben 30 edifici scolastici di ogni ordine e grado, del parco Emoli, della chiesa di Lourdes, del centro Metropolis e di altre innumerevoli opere pubbliche. Nasce così una realtà urbana armonica, ben ordinata e gradevole, con strade grandi e spaziose, fornita di tutti i servizi, di tanto verde e di diversi parchi attrezzati, mentre emerge la figura di un sindaco colto, attrezzato culturalmente, attento osservatore della realtà che lo circonda, che medita, studia, si confronta con tutti per individuare un progetto e un'idea di sviluppo da portare avanti. Prende forma, insomma, la Rende che oggi è sotto gli occhi di tutti e che desta ammirazione ed invidia in molti anche perché, dismessi i panni della periferia, la nuova realtà assume disegno urbano, simboli, architettura e spessore di città. 134
È proprio su questa comunità, unita e ben coesa, che Principe punta ed in cui, ben presto, si radica un forte ideale di rendesità, che non vuol dire campanilismo, ma un orgoglio tangibile di come, anche in Calabria, determinate cose si possano fare. All’Università degli Studi della Calabria, nella cui crescita il Comune di Rende ha investito ingenti risorse finanziarie, viene affidato il compito di far conseguire la laurea anche a quei giovani calabresi, provenienti da famiglie non facoltose, che fino a ieri non avevano avuto la possibilità economica di continuare a studiare. Sul finire degli anni Ottanta, Sandro Principe diventa Deputato e Sottosegretario di Stato al Lavoro nei governi Amato e Ciampi. Da uomo di governo s’impegna per dare soluzioni ai problemi della Regione e segue direttamente la fase difficile che vive il mondo del lavoro e dell’impresa in Calabria. In particolare, in Parlamento, dai banchi del Governo, si rende protagonista dell’approvazione di provvedimenti che prevedono sgravi fiscali e contributivi a sostegno delle aziende meridionali per favorirne la competitività.
Sandro Principe e Sua Santità Papa Giovanni Paolo II
135
Sandro Principe e Sandro Pertini
Sono anni difficili, da cui scaturisce una nuova dimensione della politica, fatta di incertezze e di falsi ideali che, probabilmente, a Principe, uomo politico posato, serio e concreto, stanno molto stretti. Egli abbandona, così, il palcoscenico pubblico, ma non la sua città e, anche a seguito della diaspora socialista, insieme agli amici di sempre, fonda un movimento politico cittadino, denominato “Insieme per Rende” che nel 1995 esprime il nuovo Sindaco della città. Trascorrono gli anni e Sandro Principe si rende conto però che la comunità rendese per consolidarsi necessita di ulteriori attenzioni. Nel 1998, dopo una decisione presumibilmente sofferta e sollecitata con insistenza da più parti, rientra al governo della città da assessore alla Programmazione. Nel 1999 si profila una nuova campagna elettorale da affrontare. Chi dovrà candidarsi a sindaco di Rende? Chi dovrà sostenere il fardello pesante di guidare la città in una fase così delicata? 136
Sandro Principe viene richiamato a questa grande responsabilità e lui, nonostante avesse in mente altri progetti, accetta lo stesso. Non può e non vuole deludere le tante persone che hanno creduto e che credono in un uomo che ha nel sangue la passione per la politica ed un amore smisurato per la terra che gli ha dato i natali. E così, in una splendida mattina di giugno, viene eletto nuovo Sindaco di Rende. Da quel giorno il sogno riparte, e si riaccende la sfida. Rende ritrova il “cavallo di razza” e reinnesta la marcia. Vengono realizzate nuove importanti infrastrutture tra cui, solo per fare alcuni esempi, lo svincolo dell’Unical, le strade LeccoSettimo, Maio-Cutura, Commenda-Saporito, i ponti sui fiumi Emoli e Surdo, il percorso attrezzato delle scale mobili nel Centro Storico, la chiesa di Linze, i parchi fluviali, l’acquedotto di Isolette, la scuola media e il Centro Sociale di Santo Stefano, il Polo Culturale di via Lenin (che prevede il Museo del Presente, articolato in Belvedere delle Scienze e delle Arti e in Laboratorio dei pensieri, che, insieme alla Sala della Musica che presto si costruirà, racchiuderanno una
Taglio del nastro con la signora Wally
137
Inaugurazione Fiera dei 100 Comuni con Tonino Acri
piazza di suggestiva bellezza) e la chiesa di San Carlo Borromeo, nuovo simbolo della città, che aggiungono nuovi prestigiosi tasselli al progetto complessivo della creazione di una realtà urbana policentrica e, nello stesso tempo, coesa. Viene messa in campo, inoltre, una seria programmazione per gli anni a venire, per creare sviluppo ed occupazione all’insegna della riscoperta dell’artigianato artistico e del prodotto tipico, del turismo culturale e dell’innovazione tecnologica per legare la ricerca applicata ed il mondo dell’impresa, attraverso un’attenta gestione dei fondi comunitari che, soprattutto dopo l’approvazione del PSU e del PIT, sono diventati ormai una seria e concreta ipotesi di sviluppo del territorio, strumenti capaci di dare una nuova speranza alle giovani generazioni. In particolare il PSU ha previsto e permesso di progettare, finanziare e realizzare il viale parco Carolina e Francesco Principe. Su questi elementi progettuali forti viene ricostruito un ruolo di prestigio e credibilità del comune, che riporta la città di Rende al centro del dibattito politico-amministrativo, sia nel rapporto con l’area urbana e con la Regione, sia nell’azione politica locale. 138
Con questo straordinario consuntivo e forte di una grandissima popolarità che varca i confini di Rende e della stessa Calabria, nel 2004, Sandro Principe si ricandida alla guida della città. Deve affrontare una campagna elettorale dall’esito scontato, ma resa nervosa per il clima di odio e di veleno creato da avversari politici e da alcuni organi di informazione. Ciononostante, per il candidato Principe la strada è tutta in discesa: un sondaggio dell’aprile 2004, ad un mese dall’attentato, attesta un consenso verso la sua persona, per intenzione di voto, al 72%. La città, alla quale in quelle settimane consegna nuove opere strutturali di grande valore, gli è manifestamente accanto. Il 29 maggio del 2004, però, accade ciò che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Nel mentre si apprestava ad inaugurare la Chiesa di San Carlo Borromeo, l’opera più bella ed a cui non nascondeva di essere particolarmente legato, Sandro Principe subisce un drammatico attentato: viene colpito al volto da un proiettile esploso da un uomo che, in seguito, verrà dichiarato capace di intendere e di volere prima, durante e dopo l’attentato.
Sandro Principe, Tonino Sicoli e Mimmo Rotella
139
Rende e la Calabria si fermano attoniti; l’attentato ha una eco nazionale. Seguono giorni di attesa trepidante, in cui c’è spazio solo per la preghiera. L’ospedale civile dell’Annunziata diventa meta continua di concittadini, amici e compagni che provengono dall’intero territorio regionale e da tutto il Paese a testimoniare affetto e stima all’uomo, al politico ed alla sua famiglia, alla quale si stringono commossi. Sandro Principe combatte la battaglia più importante della sua vita e, con l’aiuto di Dio, la vince. In molti parlano di un vero e proprio miracolo. Dopo una interminabile settimana trascorsa in coma farmaceutico presso il nosocomio cosentino, Sandro Principe viene trasferito all’ospedale Careggi di Firenze dove si risveglia tetraplegico ed inizia una lunga e faticosissima attività riabilitativa. Intanto la campagna elettorale per eleggere i nuovi organismi comunali va avanti comunque, ma dalle urne emerge un dato inequivocabile: Sandro Principe viene rieletto primo cittadino con un consenso plebiscitario che sfiora l'80% dei voti. Il suo rientro in Calabria, il 18 dicembre 2004, è vissuto con grande emozione. Dall’intero territorio regionale quel giorno arrivano a Rende uomini e donne, giovani e meno giovani, gente semplice e personalità politiche ed istituzionali che, in maniera composta, quasi automaticamente si dispongono in fila ai lati di via Rossini. Con la loro presenza, in silenzio, sotto un vero e proprio diluvio, testimoniano a Sandro Principe affetto, stima, amicizia e vicinanza. Riconquistata la normalità, pur proseguendo con tenacia e caparbietà l’attività terapeutica, Sandro Principe accetta di candidarsi numero due nel cosiddetto listino, dopo il candidato a presidente, On. Agazio Loiero, al Consiglio Regionale della Calabria. La sua è una candidatura messa al servizio del partito e della coalizione, in quanto la sua presenza doveva rappresentare e rappresentò, per le capacità politiche e di uomo di governo che da tutti gli 140
Sandro Principe, Wally Loizzo e la primogenita Carolina
venivano riconosciute, un segnale di cambiamento e di rilancio della Calabria. Con la vittoria del centrosinistra nel maggio 2005 Sandro Principe viene nominato dal neo eletto presidente Loiero, Assessore Regionale alla Cultura, Istruzione, Università, Ricerca Scientifica ed Innovazione Tecnologica. In questi settori l’Assessore Regionale Sandro Principe opera una vera e propria “rivoluzione”, tanto che la Calabria acquista ruolo e prestigio in campo nazionale ed europeo. Da maggio 2005 a novembre 2007 l’attività dell’Assessorato Regionale alla Cultura, infatti, offre un forte impulso alla crescita culturale della regione, attraverso una qualificata promozione delle attività culturali, dei progetti integrati dell’istruzione, del rapporto con le università e con il mondo delle imprese, potenziando e sostenendo percorsi di sviluppo ed innovazione nel territorio regionale. La valorizzazione di Biblioteche, Teatri e Musei (in modo particolare il Museo Archeologico “Magna Graecia” di Reggio Calabria, inserito tra le opere previste dal Ministero ai Beni ed alle Attività Culturali, per 141
celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia), la realizzazione dei Distretti Tecnologici di Gioia Tauro e Crotone, l’APQ (Accordo di Programma Quadro) “Istruzione” per la realizzazione di nuove scuole gradevoli ed accoglienti, munite di biblioteche, palestre e laboratori; la intensa attività culturale contrassegnata da impegnate rappresentazioni teatrali, mostre di valore internazionale ed esibizioni di grandi orchestre sono frutto, tra le altre cose, dell’impegno profuso dall’Assessore Regionale alla Cultura Sandro Principe. A novembre 2007 Sandro Principe viene estromesso dal nuovo esecutivo regionale. Dismessa la carica di assessore, Principe in poco più di due anni e mezzo presenta tre proposte di Legge: la prima in materia di Educazione, Istruzione e Orientamento Permanente; la seconda sulla promozione della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica e la terza per l’Istituzione della Fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle-Sacro Monte di Laino Borgo. La proposta di Legge sulla promozione della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica è stata discussa ed approvata dal Consiglio Regionale della Calabria e promulgata come legge il 17 agosto 2009. Dell’attività di legislatore di Sandro Principe è da ricordare, infine, un gruppo di emendamenti alla Proposta di Legge “Modifiche allo Statuto della Regione Calabria” a firma Loiero-Bova, tendenti a ridefinire i rapporti tra la Regione ed il Sistema delle Autonomie Locali. Dopo ampia discussione, la commissione consiliare ha accolto, in via di principio, il contenuto degli “emendamenti Principe”, con grande soddisfazione del proponente, approvando all’unanimità un comma aggiuntivo all’art. 46 dello Statuto. Questo comma è stato approvato in Consiglio Regionale il 6 agosto 2009, diventando il comma 8 dell’art. 46 che così recita: “Sono riservate con legge alla Regione le sole funzioni amministrative che, per loro natura o per assicurare requisiti essenziali di uniformità, vanno esercitate a livello regionale”. 142
Nella prossima legislatura il Consiglio Regionale potrà, con propria legge, disegnare, finalmente, una nuova Regione “leggera”, sgravata dagli attuali poteri gestionali. Una Regione che programma, legifera e controlla e che, nel contempo, potrà intervenire per eliminare disuguaglianze e differenze sociali, economiche e territoriali e sostenere, nel contempo, le eccellenze presenti sul territorio regionale. Il resto é cronaca di questi giorni. Questo è Sandro Principe, l’uomo e il politico, di cui si conosce l’attaccamento a valori ed ideali forti, l’amore per la famiglia e per la vita semplice, che si rilassa volentieri nelle serate trascorse insieme a pochi amici, per i quali ama cucinare e cantare, offrendo loro aspetti genuini della sua umanità che l’uomo pubblico, invece, suole coprire con un contegno serio ed istituzionale, che rifugge volentieri i richiami della mondanità, che ama la storia e la letteratura, che è appassionato d’arti visive e musica classica e che desidera viaggiare molto, per soddisfare la sua insaziabile sete di scoprire sempre cose nuove e mondi nuovi.
Sandro Principe e la piccola Carolina
143
Sandro Principe e le figlie Carolina e Rosa Maria
Sandro Principe, Agazio Loiero e Papa Benedetto XVI
Sandro Principe con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Sandro Principe ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
INDICE
La cultura, fattore centrale dello sviluppo in Calabria ................ pag.
3
Cultura, ricerca, innovazione cronaca di una rimonta ................
»
5
Istruzione ......................................................................................
»
21
Cultura
......................................................................................
»
31
Gli eventi ......................................................................................
»
45
Attività Legislativa ......................................................................
»
77
Legge Regionale 17 Agosto 2009, n. 24......................................
»
81
Proposta di Legge Regionale n. 291/8 ........................................
»
93
Emendamenti alla Proposta di Legge Regionale recante “Modifiche allo Statuto della Regione Calabria” ........................
»
115
Proposta di Legge Regionale n. 424/8 ........................................
»
121
Proposta di Legge Regionale n. 143/8 ........................................
»
125
“Sandro Principe. L’uomo e il politico” ......................................
»
129
A cura del Consiglio Regionale della Calabria - Gruppo Partito Democratico
Testi raccolti da Cinzia Gardi Contributo fotografico Mario Tosti e Giacomo Intrieri Grafica di copertina Franco e Luigi Magli Grafica e impaginazione Tipolitografia R. Gnisci & Figli s.n.c.
Stampato presso la
Tipolitografia R. Gnisci & Figli snc Via S. Rocco, 33/35 - 87027 Paola (Cs) Tel. 0982.582581 - Fax 0982.582475 E-mail: tipografiagnisci@hotmail.it