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Abbiamo bisogno di un nuovo modello
Abbiamo bisogno di un nuovo modello che punti alla sostenibilità degli edifici
di Marco Ventimiglia
Il punto di svolta della filiera dell’edilizia, per ripensare e rinnovare il settore guardando al futuro del pianeta.
Antonio Stragapede
Fondatore di Keep zero e co-fondatore del Centro di Fisica Edile Ripianificare i processi costruttivi per puntare ad un modello che ne migliori le prestazioni, a beneficio di tutti. Questo è l’obiettivo principale di Keep Zero, come illustra uno dei fondatori, l’Arch. Antonio Stragapede, anche Co-fondatore del Centro di Fisica Edile di Gravina in Puglia: “Tutto nasce nel gennaio 2020 con l’obiettivo di ripensare totalmente la filiera edilizia e diventare un modello costruttivo a cui aderire per realizzare edifici a impatto zero”. E se oggi il mercato è fatto di costruttori che decidono e scelgono aziende, manovalanze, prodotti, componenti e professionisti, “determinando l’essenza di un edificio, e scegliendo se sarà sostenibile e in che maniera, Keep Zero si pone come obiettivo l’identificazione delle stesse esigenze dei costruttori, alleandoli, in un certo senso, a creare una proficua sinergia tra loro, utile alla definizione di un nuovo modello costruttivo e auto generativo”. Un modello basato sulla stessa esperienza dei costruttori, creato da loro e in loro funzione: “L’esperienza di quanto fatto da ciascuno dei costruttori del progetto diventa generatrice nella definizione del nuovo modello fondato sulla sostenibilità a 360°”.
INTERCONNESSIONI E SOSTENIBILITÀ
Keep Zero è il luogo dove il mondo delle costruzioni cambia linguaggio, riduce le distanze, condivide idee ed esperienze, costruisce il cambiamento: “Protagoniste sono le connessioni tra gli operatori della filiera, e un’attenta riflessione su processi del mercato edilizio, basati storicamente su un sistema ormai desueto, da mettere in discussione e rendere contemporaneo”.
I PLAYERS DI KEEP ZERO
I costruttori, uniti attraverso la rete, condividono qui le esigenze costruttive definite nel modello di riferimento, esprimendo richieste univoche per ogni componente o soluzione e definendo un processo di standardizzazione. D’altro canto, le aziende partner raccolgono le esigenze, offrono una soluzione personalizzata e propongono un’offerta economica al gruppo d’acquisto delle imprese. Il tutto mentre il mondo della ricerca attiva processi di innovazione e sviluppo di nuovi prodotti e componenti industrializzati. Come attestano le attività condivise degli ultimi anni con il Politecnico di Bari e la certezza di un punto di forza imprescindibile: “Vogliamo delineare un futuro rispettoso dell’ambiente e vantaggioso per ogni attore della filiera”.
IL RISCONTRO TRA I COSTRUTTORI?
Entusiasta, “perché, a conti fatti, con Keep Zero sono attori principali del loro stesso settore. L’adesione alla rete permette un’accelerazione dei processi di trasformazione e innovazione delle tecniche e dei processi di efficientamento, che diversamente richiederebbero da 4 a 6 anni.
Si tratta di una nuova generazione di costruttori che hanno bisogno di evolversi e sviluppare nuovi modelli di produzione, innovando profondamente i processi industriali, ponendo la “persona” e la “natura” al centro del progetto, distaccandosi definitivamente dai modelli tradizionali che
hanno dimostrato i propri limiti nell’ambito della sostenibilità.
UN SETTORE IN CONTINUA TRASFORMAZIONE
Si tratta di una mutazione, quella del settore edilizio, che ha avuto inizio nel 2010 con le nuove direttive che miravano alle zero emissioni guardando al futuro. Ma all’epoca si trattava di un domani ancora lontano e presumibilmente ostacolato dai grovigli burocratici, a detta di molti: “Per i progettisti fino a 5 anni fa la trasformazione del settore edilizio verso la sostenibilità, in linea con le direttive europee, non era stata presa troppo seriamente. Ma l’essenza dell’architettura non è generare il cambiamento, ma interpretarlo e costruirlo. Il difficile momento che stiamo vivendo ha portato una opportunità trasformativa che è bene cogliere. La stasi del settore, soprattutto a livello della progettazione, è diventata la chance per dare risposte al futuro del settore, perché è stato finalmente chiaro che la salute del pianeta e quella dei suoi abitanti sono connesse”.
IL CASO DELLA REGIONE PUGLIA
Secondo l’esperienza pugliese, una nuova generazione di costruttori consapevoli e responsabili ha intrapreso un percorso di conversione, aggiornandosi con maggior prontezza rispetto ai professionisti: “I costruttori sono più attenti e consapevoli all’obiettivo delle zero emissioni, nonché premiati dallo stesso sistema. La sostenibilità sul territorio ha portato ad un premio volumetrico e il mercato gratifica i costruttori quando operano per la sostenibilità”.
MODELLO COSTRUTTIVO
La definizione del modello costruttivo Keep Zero nasce dall’esperienza del Centro di Fisica Edile che ha seguito edifici prestazionali, raccolto le necessità dei costruttori ed evidenziato le criticità dei processi, definendo un modello standardizzato e che raccoglie le caratteristiche di ogni singolo componente necessario alla costruzione, ottimizzando le scelte in funzione delle prestazioni e attivando progettazione, esecuzione e attività di controllo. Sei le azioni cardine del modello: benessere, salubrità e salute, energia acustica e ambiente, smart building, digitalizzazione, informazione ed educazione e, infine, ricerca e sviluppo. Keep Zero sperimenta soluzioni, dunque, che attraverso la ricerca vengono ottimizzati e sviluppati in partnership con le aziende e i professionisti. ■
Ripianificare i processi costruttivi per puntare ad un modello che ne migliori le prestazioni, a beneficio di tutti