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SMELLAVOLARIO / Dizionario pindarico del profumo

SMELLAVOLARIO / Dizionario pindarico del profumo

A cura di Francesca Faruolo

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ARS AMANDI

FRANCESCA FARUOLO

Illustrazione copertina: Georges Bousquet Fotografie: Giuseppe Caruso

Ideatrice e direttrice artistica di Smell-Festival dell’Olfatto, curatrice di Smell-Atelier di Arti Olfattive e Smell Magazine, promuove attività di studio, condivisione e sperimentazione dedicate alla cultura dell’olfatto e all’estetica del profumo.

Da sempre imparentato con tutto ciò che non è apertamente manifesto, e così effimero da assumere parvenza di spirito, quello dei profumi si candida molto presto a diventare un linguaggio del cuore. Se essenze e sostanze aromatiche sono un privilegio per pochi, i fiori a disposizione nei giardini o in aperta campagna sono la fonte più immediata di piaceri olfattivi e, a chi li sa intendere, confessano i propri sentimenti. Usando piante e i fiori come specchio dell'anima, uomini e donne iniziano a ricamare un linguaggio silenzioso, che fino ad epoche non troppo remote permetteva di esprimere pensieri ed emozioni umane in modo aggraziato e senza necessità di «sporcarsi le dita d'inchiostro» (Charlottede Latour, Il linguaggio dei fiori, Firenze, Leo S.Olschki, 2011). Dall'inizio del Settecento, donne e uomini imparano e mettono in pratica la grammatica dei fiori, contornandola di suggestioni ispirate ai cicli stagionali. La timida violetta annuncia la primavera e con essa i suoi amori, voluttuosi se contornati di rose o puri come il verginale candore dei gigli, a volte non corrisposti come ricorda il malinconico narciso. L'estate conduce poi all'inverno e a quel particolare stato d'animo che assume l'aspetto e l'odore delle foglie morte. Esse «coprono il sole di una veste vacillante» lasciandoci solo il ricordo dei primaverili amori. Nel 1835 Pietro Bortolotti profumiere e aromatario, inventore dell'Acqua di Felsina, diede alle stampe un libello intitolato Modi di farsi intendere senza esprimersi. La profumeria divenuta il telegrafo del cuore umano. Dalla simbologia del fiore alla simbologia delle essenze, l'arte del profumo si presta a dare espressione sensibile alla natura insostanziale dei sentimenti, e a guidare l'animo umano verso le più nobili virtù. Rivolgendosi in particolar modo alla «bolognese gioventù», Bortolotti elenca alcuni effetti benefici degli aromi come quello del tornasole che, dilettando con il suo odore, invita alla cortesia, o del giacinto rosa che suscita un sentimento di tenerezza, o ancora della ruchetta odorosa che fa risovvenire al giovinetto uno dei pregi più belli del cuore umano: la sincerità. Un'aromaterapia del cuore e delle emozioni umane, che ha il suo fondamento in una conoscenza così profonda della natura da assumere contorni persino spirituali. Dando un eco religioso alla retorica talvolta assai frivola dei fiori parlanti, Mirra Alfassa (1878 - 1973), mistica francese nota con il nome di Mère, svolse nel corso della sua esistenza una meditazione che la portò a comprendere il significato spirituale di circa 800 tipi diversi di fiori legandoli a diverse sfumature dell’amore e della devozione verso il divino. Per compilare questo nuovo lessico floreale, Mère si basò sulle sensazioni profonde che le venivano ispirate da ciascuno fiore preso nella sua interezza fatta di colore, forma e fragranza. Quando le chiesero se riteneva ci fosse una relazione specifica tra profumo e significato del fiore, rispose che certamente doveva esserci, benché lei non lo avesse ancora esplorato a fondo. Ogni profumo racchiude il desiderio di prolungare l'essenza del fiore oltre il suo decadimento stagionale, celebrando una perpetua primavera, il prolungamento dell'estasi amorosa e quindi della vita. Ogni profumo ha perciò una doppia vocazione, divina e terrena. Nel suo uso “verticale”, come lo definisce Marcel Detienne (I giardini di Adone, Milano, Cortina 2009), è un indispensabile mezzo per celebrare riti religiosi divenendo un linguaggio di comunicazione dal basso all'alto, dall'umano al divino, dal finito all’infinito, dal mortale all’eterno. Nel suo utilizzo “orizzontale” il profumo diventa invece un alleato dei sentimenti e del gioco della seduzione, il suo impiego permette di creare legami grazie alla capacità degli aromi «di unire gli esseri normalmente separati, di congiungerli con la forza del loro profumo». Un’ars amandi terrena che rispecchia l'invisibile corteggiamento degli atomi del nostro universo, da cui hanno origine inattese connessioni, innumerevoli molecole, infiniti odori.

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