Papa Benedetto XVI a S. Maria di Leuca - Numero 2

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Eleviamo ogni giorno la nostra preghiera alla Vergine Maria De Finibus Terrae Madre della Chiesa, Stella del mare e Stella di speranza perchĂŠ interceda con la sua eterna bontĂ per tutti noi e assista nel suo ministero il successore di Pietro, e ci prepariamo ad accogliere con gioia, entusiasmo e devozione filiale.


Il Salento in grande attesa L’interesse per la venuta del Papa diventa sempre più intenso. Tutta la popolazione salentina, in particolar modo quella del sud Salento, ha nel cuore un grande desiderio di vedere il Papa e di poter vivere il grande evento con cuore sincero e di grande riconoscenza per il Pastore della Diocesi: Mons Vito De Grisantis. A livello ecclesiastico , sia nell’ambito dell’intera Diocesi e sia nelle singole parrocchie , sono già in corso iniziative di carattere spirituale per una preparazione immediata alla venuta del Sommo Pontefice e per intensificare il grande amore verso la Madonna di Leuca. Gli interventi dei vari partecipanti ,in questo secondo numero,danno il senso di una personale manifestazione carica di profonda emozione e di collaborazione per quanto si sta vivendo soprattutto nel sud Salento. Anche nel settore pubblico non mancano interventi che vogliono esprimere un’attenzione per questo richiamo di interesse nazionale e mondiale. Sappiamo che lo spostamento del Papa dal Vaticano per una nuova località, crea sempre aspettative ai vari livelli. Attualmente , nel nostro ambiente,

abbiamo solo grandi promesse nel campo della funzione pubblica. Si sono avuti incontri con responsabili dell’Amministrazione Provinciale, con quella Comunale e scambio di idee con Autorità diocesane e regionali. Visibilmente non vediamo interventi concreti. Speriamo che quanto prima le promesse diventino realtà. È da ammirare, comunque, l’impegno dei due responsabili religiosi del luogo: il Rettore del Santuario, Mons. Giuseppe Stendardo e il Parroco della Chiesa “Cristo Re” della Marina di Leuca, Mons. Giuseppe Martella che ,in collaborazione col Vescovo cercano di preparare un ambiente sempre più accogliente e di offrire ai fedeli momenti si intensa preparazione spirituale . Ci auguriamo che tutto il Salento, attraverso le Autorità Civili e Religiose possa offrire una degna e adeguata accoglienza al Santo Padre Benedetto XVI il 14 Giugno. I progetti che i Responsabili dell’ambiente religioso hanno esposto meritano un’attenzione da parte degli organi civili perché l’ambiente sia espressione di sincera e fattiva collaborazione alla popolazione La Redazione

N. 2 Febbraio 2008 REDAZIONE: - Circolo Culturale La Ristola - Santa Maria di Leuca - Parrocchia Cristo Re - Marina di Leuca - Santuario-Basilica, Santa Maria di Leuca - Amministrazione Comunale - Castrignano del Capo - Responsabile: Antonio Corrado Morciano - Stampa: Editrice Salentina - Galatina (LE)

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Ăˆ il titolo della lettera pastorale che il Vescovo della Diocesi Ugento - S.Maria di Leuca, Mons. Vito De Grisantis ha inviato a tutti i fedeli, in occasione della visita che

il Santo Padre Benedetto XVI farĂ a Leuca il 14 Giugno 2008. Le Parrocchie della Diocesi, e sono 43, hanno ricevuto il

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prezioso documento distribuito per i singoli fedeli. Dal contenuto emerge il cuore di un Pastore felice, gioioso, pieno di ardore paterno che con animo ricco di fede e di speranza nella Madre di Dio comunica i suoi sentimenti. Riportiamo i punti essenziali di una lettera pastorale nella quale il Vescovo nell’evidenziare i due aspetti fondamentali, tanto a lui cari, quello “ecclesiale” e quello “civile e sociale”, invita tutti i fedeli a pregare la Madonna di Leuca perché assista il Papa nel suo ministero di Padre e di Pastore di tutta la Chiesa universale. ALLA CHIESA DI UGENTO-S.MARIA DI LEUCA Pace e benedizione dal Signore: “La visita del Santo Padre Benedetto XVI al Santuario di Leuca dedicato alla Vergine Maria de Finibus Terrae, secondo le mie intenzioni nell’invitare il Santo Padre, vuole avere un duplice significato. Innanzitutto il significato ecclesiale. Maria che il Papa chiama “Stella del mare” nell’Enciclica “Spe salvi”, richiamando un antico inno ecclesiale, è colei che accompagna

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il viaggio di ciascuno di noi alla Chiesa intera nel mare della vita e della storia con l’amore vigile e attento di una madre che ama i suoi figli e desidera la sua felicità….. La visita del Santo Padre, facendoci volgere lo sguardo alla Vergine Maria, vuole anche incoraggiare l’impegno costante, generoso e coraggioso nell’opera di evangelizzazione che raggiunga in modo particolare i giovani e le famiglie aiutando tutti a passare da una religiosità tradizionale, ad una fede adulta e pensata… La posizione del Santuario, poichè guarda ad Oriente, richiama la vocazione della nostra Chiesa e del nostro territorio ad essere ponte di unione tra Oriente e Occidente (come ho sottolineato anche nell’incontro con il Santo Padre e chiede pertanto a tutti noi di operare per l’unità dei cristiani…. Oltre al significato ecclesiale, la visita di Benedetto XVI ha anche un significato che amo definire”civile e sociale”. Nel rivolgere l’invito al Santo Padre ho illustrato, oltre alle bellezze della nostra terra e ai pregi della nostra gente non ultimo il senso profondo dell’accoglienza e dell’ospitalità, l’attaccamento al valore della famiglia e lo spirito di solidarietà, i problemi che affliggono il nostro Sud Salento: la disoccupazione giovanile la perdita del posto da parte di tanti uomini e donne….” Chiude la lettera esortando tutti i fedeli alla preghiera. “Perciò la visita del Santo Padre alla nostra terra vuole incoraggiare tutti e stimolare tutte le singole istituzioni comunali, provinciali,regionali e nazionali a proseguire con sempre maggiore slancio ad attuare proposte e programmi… Non mi resta che augurare a tutta la nostra Chiesa e a tutta la comunità civile che quanto auspicato dalla visita del Santo Padre si realizzi. Per questo eleveremo ogni giorno la nostra preghiera alla Vergine Maria de Finibus Terrae, Madre della Chiesa, Stella del mare e Stella di Speranza, perché interceda con la sua materna bontà per tutti noi e assista nel suo ministero il suo successore di Pietro, che ci prepariamo ad accogliere con gioia, entusiasmo e devozione filiale”. + Vito De Grisantis.


Punta Ristola e il Papa Punta Ristola è la parte più estrema del Salento. Geograficamente ha un’importanza straordinaria perché si trova nella parte terminale del golfo di Taranto e per la navigazione è un punto di orientamento per entrare nel Canale d’Otranto.

Storicamente è la zona più importante della storia di S.Maria di Leuca perché è sede di una zona ricca di eventi legati alla vita dell’uomo primitivo e della sua evoluzione culturale. Tutto il comprensorio di punta Ristola, quindi, ci offre una lettura che va considerato con interesse ma che purtroppo non è stato preso in debita considerazione. Cosa notiamo in quest’angolo straordinario? Anzitutto una grotta paleolitica, ampiamente illustrata da noti studiosi che hanno evidenziato significative tracce dell’uomo primitivo. È un grande antro, a cui si accede da mare e da terra, denominato per la sua bruttezza, “Grotta del Diavolo”. Esteticamente poco attraente ma storicamente una delle più affascinanti del Capo di Leuca. I reperti sono conservati nel Museo

Grotta dell’uomo primitivo (Grotta del Diavolo). In alto: ingresso da terra. In basso: ingresso da mare

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Santuario pagano dedicato al Dio Batios (Grotta Porcinara)

Castromediano di Lecce. Un altro angolo che merita un’attenzione scientifica è il complesso delle grotte che si vedono verso nord. E’ la grotta dei Giganti, del Bambino e delle Tre Porte che conservano gelosamente ricchi risultati di conclusioni scientifiche: le tombe nella grotta dei Giganti, il dente di un bambino dell’era neantertalliana. Per una ricca presenza documentata dell’evoluzione dell’uomo gli studiosi hanno scritto dell’”homo sapiens S.Maria di Leuca.” In epoca molto posteriore troviamo una realtà legata all’evoluzione del rapporto del navigatore con la divinità: la grotta Porcinara. Questa è stata definita dagli studiosi archeologi un Santuario. Un luogo, cioè, dove i naviganti, provenienti dalla Grecia, entravano per ringraziare il Dio locale Batios, la Dea Fortuna e la Dea Venere

per aver completato un viaggio marittimo felicemente. Sui muri della grotta si leggono testimonianze di preghiere scritte in greco e latino e riferimenti a imbarcazioni. Tutta l’area santuariale pagana dimostra quanta sia stata intensa la fede verso gli dei sia da parte dei naviganti e sia dalle popolazioni del luogo. Questa è il suolo che il Papa toccherà, per primo, venendo a S. Maria di Leuca: la terra dell’uomo primitivo, dell’homo sapiens e dell’uomo pagano Da Punta Ristola a Punta Meliso la storia ha iniziato un percorso diretto verso il Santuario della Madonna di Leuca. Papa Benedetto XVI, dopo tanti secoli, farà lo storico percorso per indicare che l’uomo d’oggi deve intraprendere il suo percorso orientato verso la Madre di Dio. A.C.M.

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I Papi e il Santuario di Leuca Riportiamo quanto la tradizione e i documenti cartacei hanno tramandato circa i rapporti tra il Santuario e i Sommi Pontefici. La tradizione ci offre importanti notizie solo a livello di documentazione lapidea. Siamo perfettamente d’accordo con la critica storica circa la validità di tante affermazioni. Il rispetto verso la tradizione ci impegna, comunque, a conservare ciò che leggiamo. La tradizione vuole che a S.Maria di Leuca sia sbarcato S.Pietro proveniente dall’oriente per recarsi a Roma. Ecco cosa leggiamo su una lapide posta sulla parte superiore della porta centrale del Santuario:” Rimosso da questo tempio per opera di S.Pietro il culto degli idoli, nell’anno del Signore 43, i suoi discepoli lo dedicarono alla Vergine Madre di Dio Annunziata dall’Angelo…” - Un altro Papa, S.Giulio I (337-352) mentre si recava in Sardica per il Concilio si sarebbe fermato a Leuca o, secondo altri, proveniente dall’Oriente, consacrò la chiesa il I° agosto dell’anno 343. - Così leggiamo sulla lapide collocata sulla parete sinistra della porta centrale interna del Santuario: “Qui Giulio I celebrando, ricevette le indulgenze mandate dal cielo il I° di agosto 343, mentre consacrava questo tempio”. - Gli storici ricordano la presenza, nell’anno 710, del Papa Costantino (708 715) che si trovava a Otranto in attesa di andare in estremo oriente.

Beato Giovanni XXIII nel celebre discorso della “carezza del Papa”. Era la sera dell’11 ottobre 1962 giorno di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II

Statua del beato Pio IX (Basilica di Santa Maria Maggiore Roma)

Altri Papi hanno avuto rapporti con la Chiesa mariana soprattutto per le indulgenze concesse oppure perchè i loro nomi sono apparsi sulle lapidi di consacrazioni della Chiesa o di monumenti elevati nell’area santuariale. Per le indulgenze Per trovare un documento sicuro di concessioni indulgenziarie, scrive Mons. Giuseppe Ruotolo, bisogna riferirsi al Papa Innocenzo XI (1676-1689). Mons.Tondoli (1667-1695) per ottenere indulgenze speciali per i visitatori del Santuario si rivolse appunto al Papa Innocenzo XI. Il Vescovo fondò la sua domanda su concessioni di Sommi Pontefici precedenti e cioè oltre S. Giulio, anche Anastasio III (911-913), Leone IX (1049-1054) e Pio IV (1559-1565). Il Pirreca a tal proposito così scrive: “Papa Anastaggio III concede la remissione della 3 parte de’ peccati a qualsivoglia persona che visiterà la d. Chiesa ogni dì dell’anno. Lo stesso Papa Anastaggio concesse a chi verrà à stare in detta Chiesa la Notte di Natale di N.S. e la Notte di Pasca Confessato e Comunicato la remissione de tutti suoi peccati. • Leone IX concede à chi Confessato,e Comunicato visitarà d. Chiesa il giorno delle 13 d’A-

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prile, dalle prime, fino alle seconde vespere Indulgenza Plenaria. L’Istesso Leone concede à chi Confessato e Comunicato visitarà detta Chiesa ogni Domenica di Maggio, Indulgenza Plenaria, con la liberazione d’un’Anima del Purgatorio in ciascheduna volta. • Pio Quarto ultimamente ad Istanza di Giacomo Galletto in quel tempo Vescovo di Alessano confirmò tutte le dette Indulgenze, come si è dimostrato di sopra.” – Papa Innocenzo XI (1676 - 1689), in data 31 Agosto del 1682 ,concede le seguenti indulgenze: - Indulgenza plenaria a chi visita il Santuario il 13 di Aprile, il 1° di Agosto e a Natale. - La stessa Indulgenza ai pellegrini provenienti da lontano in qualunque giorno dell’anno. – Benedetto XIII (1724 - 1730) confermò le Indulgenze in data 2 febbraio del 1726. – Beato Pio IX (1846 - 1878), in data 23 giugno del 1878 concedeva al Santuario le indulgenze e i privilegi della Basilica di S.Maria Maggiore di Roma. – Beato Giovanni XXIII (1958 1963), nel 1959, concesse di unire il nome di S.Maria di Leuca a quello di Ugento. Da allora: Diocesi di “Ugento-S.Maria di Leuca”. – Giovanni Paolo II (1978 - 2005), il 19 giugno 1990 concede al Santuario il titolo di Basilica Minore Pontificia. – Benedetto XVI (2005) accetta l’invito del Vescovo Vito De Grisantis per venire a S.Maria di Leuca il 14 giugno 2008. Dalle varie consacrazioni ricordiamo altri Sommi Pontefici – Il Papa Alessandro VII (1655 -1667) è ricordato in una lapide, collocata sulla parete sinistra entrando nel Santuario. “Giovanni Francesco Granafeo, vescovo di Leuca ed Alessano, sotto il pontificato di Alessandro VII, consacrò questo tempio con solenne rito il 6 febbraio 1663 in ossequio alla gran Madre di Dio, per accrescere la devozione”. – Troviamo ancora il nome del Papa Benedetto XIII in una delle consacrazioni del Santuario. – “Questo tempio eretto a D.O.M. in onore della Madre di Dio Vergine Annunziata e da BENEDETTO XIII P. M. colmato di indulgenze espiatorie. Dionigi Latomo Massa, ve-

Giovanni Paolo II in Uganda nel corso di uno dei suoi 104 viaggi. Fu Papa dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile 2005

scovo di Leuca e di Alessano, patrizio di Brindisi, poiché non era stato possibile a Giovanni Giannelli suo predecessore a causa della vecchiaia, egli stesso, nell’anno 1755 in cui iniziò l’ episcopato il 18 ottobre, con cerimonia solenne consacrò.” – Il nome del Papa Leone XIII (1878 - 1903) lo troviamo inciso sulla colonna giubilare del Santuario: “A Cristo Dio, salvatore del genere umano,sia gloria nei secoli. Il 21 ottobre 1901. Leone XIII Papa”. La visita del Santo Padre Benedetto XVI, il 14 di Giugno di quest’anno a Leuca, vuole continuare l’attenzione spirituale che i Sommi Pontefici, nel corso dei secoli, hanno sempre rivolto verso il prezioso e antico tempio mariano. Padre Corrado Morciano

Benedetto XVI Eletto Papa il 19 aprile 2005

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La Comunità parrocchiale “Cristo Re” si prepara alla Visita del Papa Dopo la visita “ad limina” del nostro Vescovo mons. Vito De Grisantis al Santo Padre nel marzo scorso e, dopo la lettura della lettera inviata dallo stesso Vescovo alla Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca dal titolo “Ho parlato con Pietro”, ho avuto la netta sensazione che il Papa Benedetto XVI° sarebbe venuto a Leuca, ascoltando i Chiesa di Cristo Re in “fiamme” dopo la processione del 15 agosto ripetuti inviti rivoltiGli in diverse occasioni maggior parte dei fedeli. dal Pastore di questa Diocesi. A partire da Mercoledì delle Ceneri è Quando la mattina della vigilia di Na- iniziata la “Peregrinatio Mariae” in tutte tale fui invitato insieme ad altri sacerdo- le famiglie della Parrocchia che termiti ad un incontro insolito in Episcopio, e- nerà il 20 Maggio, quando giungerà, prosultai di grande gioia per la comunica- veniente dalla Parrocchia Sant’Andrea di zione ufficiale che il Papa sarebbe venu- Salignano, l’icona della Madonna Santa to in pellegrinaggio a Leuca per visitare Maria de Finibus Terrae, e si concluderà il Santuario e venerare la Madonna sot- così la “Peregrinatio Mariae” diocesana, to il titolo “Santa Maria de Finibus Ter- voluta dal Vescovo e organizzata dal Retrae”. Tutti i presenti ad unanimità disse- tore del Santuario. ro che la bella notizia era il grande dono Ma altre iniziative sono in cantiere: che il Bambino Gesù faceva alla nostra Mostra sulla vita del Papa Benedetto Diocesi Anche la data del 14 Giugno, XVI°, rappresentazioni teatrali sulla figura già fissata dal Vaticano, è un’altro dono degli ultimi Pontefici, proiezioni sulla stopoiché il mese di Giugno è il più oppor- ria del papato, conferenze sui rapporti tra tuno per godere e apprezzare il mare i diversi pontefici e il Santuario di Leuca splendido che si apre alla vista di ogni lungo i due millenni dell’era cristiana, cevisitatore e il panorama incantevole del lebrazioni varie, momenti di preghiera e promontorio japigio, dove esiste il cele- di adorazione eucaristica, ecc… bre Santuario mariano. Questo particolare e storico evento La comunità parrocchiale di Cristo Re vogliamo che porti nella nostra Comuin Marina di Leuca da subito ha iniziato nità parrocchiale, sul cui territorio Benela preparazione spirituale al grande e- detto XVI muoverà i suoi primi passi, un vento con diverse iniziative e celebra- soffio nuovo di vita cristiana, un rafforzazioni. mento nella vera fede e un grande amoSono state distribuite centinaia di im- re verso la Chiesa voluta da Cristo e magini della Madonna venerata in Santa verso il Suo Vicario sulla Cattedra di Maria di Leuca con una bellissima pre- Pietro. ghiera, tratta dall’ultima enciclica papale Il Parroco “SPE SALVI” e ogni giorno singolarmente Sac. Giuseppe Martella o comunitariamente viene recitata dalla

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Conosciamo il Papa condurrà la barca del pescatore di Galilea? Dove ne orienterà il timone? Conoscendolo bene, non ho alcun dubbio sulla risposta: dove il vento dello Spirito spingerà le vele, e cioè con fermezza e dolcezza sulle vie dell’annunzio di Cristo come verità che salva, sulla conseguente testimonianza delle esigenze del bene e della giustizia, che non possono essere mai barattate o offerte a buon mercato. E tutto questo lo farà seguendo il suo Maestro e Signore Gesù per amore, soltanto per amore”. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti- Vasto. Hanno scritto di Lui... Chi è Benedetto XVI? “È il grande teologo Joseph Ratzinger, uno dei maggiori del novecento, cui hanno tributato riconoscimenti istituzioni prestigiose come l’Academie Francaise o pensatori laici del calibro Jurgen Habermas, per fare un solo nome.” “Nell’omelia della celebrazione che ha immediatamente preceduto l’inizio del Conclave, il Cardinale RATZINGER,” ha detto ancora il Vescovo di Chieti-Vasto “ è stato talmente se stesso senza minimizzare nulla di quanto lo caratterizza: anche in questo, onesto fino in fondo. Le due parole chiavi di quel discorso sono state: verità e misericordia! Non si proclama la verità contro qualcuno, ma per amore di tutti. Non si amano veramente gli altri se si fanno sconti sulla verità che libera e salva”. E poi continua “ Questo è il teologo, il pastore, l’uomo e il credente cui la Provvidenza ha voluto affidare oggi la chiavi di Pietro: e al Signore che chiama, Benedetto XVI ha detto di sì spalancando il suo cuore agli abissi della fede in Dio e del suo amore per gli uomini”. E come se lo facesse a nome nostro si domanda “ Dove

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“Per il valore che rappresenta il bene dell’umanità della collaborazione a favore della pace nell’ambito della cristianità in Europa e nel resto del mondo.” Bartolomeo I si dice certo che Benedetto XVI vorrà continuare nel dialogo. Bartolomeo I, Patriarca di Costantinopoli. “Non vedo l’ora di incontrare il Papa e di lavorare con lui…. Nello stesso momento in cui puntiamo a promuovere una comprensione condivisa fra le nostre Chiese.” Rowan Williams, primate anglicano Arcivescovo di Canterbury. “Tutti i bavaresi sono fieri”. HansMartinWeiss, Vescovo luterano di Ratisbona “ E’ un momento di grande gioia per tutti gli italiani. La città di Roma, capitale di due Stati, la cui convivenza è un modello per il mondo intero, esprime in tutto la loro profondità i legami tra l’Italia e la Santa Sede nel condiviso impegno dell’autorità civile e di quella religiosa, ognuna nel proprio ambito, per la difesa di comuni valori: la famiglia, la solidarietà la giustizia , la libertà” Carlo Azelio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana.

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La Chiesa di Cristo Re La chiesa di Cristo Re in Marina di Leuca, affidata dalla sua apertura al culto, avvenuta nell’agosto del 1943, fino al 1999, ai Frati Minori della Provincia “Assunzione della B.V. Maria”, e successivamente passata alla cura di un sacerdote della diocesi, merita di essere presa in considerazione per la bellezza dello stile architettonico, e, particolarmente, per la intensa partecipazione di fede e di amore con cui è stata voluta. La costruzione ha avuto inizio nel novembre 1892, quando la Marina di Leuca, come viene ricordato in alcuni documenti dell’epoca era ormai diventata “un’ importante stazione balneare, ed altresì una stazione permanente per il gran numero di villici e di pescatori che vi dimorano durante tutto l’anno…Una estesissima zona di edifizii e gran copia di interessi già stabiliti danno alla Marina di Leuca la importanza di una città rinascente, dove, oltre parecchie famiglie di migliaia di popolazione fluttuante nella stagione estiva, vi staziona pure in permanenza un gran numero di persone, fra pescatori, villici ed operai…” Nel 1896 la Chiesa è già presso alla metà della sua fabbrica sulla base del progetto offerto dall’ing. Sig. Pasquale Ruggieri. Interrotta la fabbrica più volte, viene ripresa nel 1905, poi subito dopo la prima guerra mondiale; nel 1935 è già quasi completa, mancano ancora il campanile, il sagrato, l’altare marmoreo e l’artistica Via Crucis dell’insigne scultore romano Mastroianni. La bellissima chiesa è sorta grazie alla generosa partecipazione e al completamente gratuito interessamento di uomini come Lazzaro Giannuzzi di Spongano e, successivamente, Gioacchino Fuortes di Giuliano e di altri esponenti dell’aristocrazia e borghesia salentina che nell’estate abitavano a Leuca nelle ville di proprietà. Furono questi uomini che promossero l’interesse e la risposta degli abitanti che villeggiavano a Leuca nel contribuire all’opera: infatti, la chiesa è stata costruita in gran parte con fondi

Facciata esterna della chiesa

provenienti da offerte di privati e, in piccola parte, solo dopo la seconda guerra mondiale, da fondi statali. Nel 1927, dopo un periodo piuttosto lungo di interruzione di lavori, si costituì una commissione fatta di sole donne: TamborrinoFrisari (contessa), Daniele-Zaccaria, Daniele-Ruggieri, Colosso-Massa(baronessa), Quarta-Colosso ed altre nobili donne del luogo insieme al Podestà Luigi Ciullo. Queste gentili signore si misero subito all’opera, raccogliendo fondi sia dai villeggianti che dalla comunità dei pescatori che costituivano il vero popolo di Leuca, i quali, sebbene molto poveri, hanno fatto quello che hanno potuto per la loro chiesa. Sarà poi Donna Chiara Colosso di Ugento a dare l’impulso conclusivo per il completamento dell’opera avvenuta nel 1950 e a far sì che la chiesa fosse affidata

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Interno della Chiesa. Celebra la Santa Messa il Vescovo Diocesano Mons. Vito De Grisantis

per la cura pastorale ai Frati Minori francescani, i quali erano già arrivati a Leuca prima di questa data e precisamente l’8 agosto 1943. Dal 1935 l’ufficio sacro era stato esercitato da alcuni sacerdoti diocesani, fino alla venuta dei frati. I primi tre della prima comunità conventuale della chiesa di Cristo furono, P.Anselmo Raguso di Martina Franca, P.Francesco Massaro di Massafra e Frate Giuseppe Marra di Galatina. Per un arco di oltre 50 anni si sono succeduti altre comunità conventuali, sempre dello stesso Ordine religioso. Dal 1 settembre 1999 la Chiesa di Cristo Re è stata rimessa alla Diocesi di Ugento-S.Maria di Leuca, che ha provveduto ad affidarla ad un sacerdote diocesano, il Rev. Don Giuseppe Martella, che attualmente cura. C’è da dire, parlando della chiesa fatta di pietre, che i Frati e ultimamente, Don Giuseppe, hanno contribuito in maniera decisiva e costitutiva alla fondazione e allo sviluppo della chiesa di carne, della comunità, cioè, dei leuchesi, sui quali hanno, nel corso degli anni, sparso in abbondanza i semi della parola che ha fecondato e dato i frutti nella fecondità dello

spirito. Anzi, agli inizi del loro mandato, i Frati hanno dovuto affrontare un fatto congiunturale durato circa tre anni: la creazione di un campo profughi a Leuca con oltre tremila profughi, che, pur nel loro breve passaggio, hanno sperimentato un’attenzione e un simpatia ecumenica da parte dei frati, al punto da sentire e vivere come una comunità, come una parrocchia aperta e allargata. Sono stati loro, poi, a dare una identità religiosa e comunitaria alle varie famiglie di pescatori soggiornanti l’estrema località. Leuca ha avuto un grande beneficio da questa presenza, non solo sotto il profilo religioso, se consideriamo lo stato di emarginazione in cui, nonostante la chiesa fosse stata completata nelle parti essenziali, si trovava sia la pur piccola popolazione. L’attuale parroco nel 2006 ha celebrato il cinquantesimo della consacrazione della Chiesa, avvenuta il 29 settembre 1956, dopo che, con la conclusione dell’ultima opera, il campanile, la chiesa di Cristo Re si mostrava in tutta la bellezza del suo stile e l’eleganza della su fattura, che ancora possiamo tutti ammirare. Vito Cassiano

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Due iniziative della Provincia di Lecce Iniziativa di Claudio Casciaro Presidente della Commissione Cultura della Provincia di Lecce Il Salento accoglierà il Santo Padre XVI a Santa Maria di Leuca, un evento storico, un sogno che sembrava irrealizzabile. Tante emozioni, tanti ricordi legati a Leuca affiorano nella mia mente e nel cuore Nell’immaginario collettivo di questa nostra terra Leuca rappresenta uno dei luoghi dell’anima, per questo tanti poeti hanno voluto cantare le bellezze e il fascino di questo luogo. La visita del Papa a Leuca, rappresenta un grande momento di fede, un’occasione per rafforzare la nostra identità salentina e, la grande tradizione di accoglienza, una delle nostre peculiarità. Nel ruolo istituzionale di Presidente della Commissione Cultura della Provincia di Lecce, insieme ai consiglieri della commissione, abbiamo voluto partecipare all’impegno di tutte le istituzioni con l’elaborazione di due Progetti:

Cento palme per il Papa a Leuca Donate dai Comuni del Salento per abbellire il lungomare dei salentini. Il progetto ha già ricevuto l’entusiasta adesione di circa cinquanta Sindaci del Salento. Le finalità sono duplici legare ogni Comune

Palazzo dei Celestini

salentino all’evento della visita del Papa, sottolineare come Leuca sia patrimonio dell’intero Salento.

Leuca città di ville Per valorizzare il grande ed unico patrimonio architettonico delle Ville eclettiche di Santa Maria di Leuca, questo secondo progetto prevede una sistemazione dei giardini, degli interventi di ristrutturazione dei progetti delle ville, ed un impianto di illuminazione artistica, il tutto per far diventare le ville di Leuca una quinta d’eccezione per il lungomare e per chi approda nel porto di Leuca. Il mio augurio è che la visita del Santo Padre, faccia riscoprire a tutti noi, in particolare ai giovani, la fede, la cultura e la laboriosità, patrimonio distintivo delle genti della terra del Salento, estremo lembo d’Italia. Claudio Casciaro Villa Meridiana

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uando ho appreso dai giornali che la notizia della visita del Papa nel Salento era stata confermata ufficialmente, al sentimento immediato di gioia e compiacimento, ha fatto seguito una pausa di riflessione, qualche istante per comprenderne lo spirito ed il significato. La gioia si riferisce al fatto, veramente straordinario, che la nostra generazione ha potuto essere presente a ben due incontri con il Papa Wojtyla, a Otranto nell’ottobre 1980, a Lecce nel settembre 1994, ed ora è vicino il terzo a Leuca con Benedetto XVI: questo vuol dire semplicemente una cosa, che siamo nel cuore dei Papi, che siamo vicini a loro e che la nostra regione, per motivi particolari è a loro molto cara. Ma Leuca in questa specie di dialogo a distanza, che non si è interrotto nel passaggio dall’uno all’altro Pontefice, ha un valore del tutto particolare, a mio modesto parere: se Otranto e Lecce erano “sul cammino” del Papa, lungo un itinerario ben preciso di fede e di preghiera, Leuca è un punto di arrivo (o di partenza se si vuole) e non solo perché siamo a finibus terrae, ma perché qui la meta è rappresentata dalla Madonna. Non ho potuto non cogliere subito due riferimenti che mi sembrano significativi. Il primo è agli ultimi paragrafi dell’enciclica spe salvi del Papa, da14 tata novembre 2007: Benedetto XVI

La ricorda come maris stella: ora tutti sappiamo, proprio a Leuca, il senso di questo saluto rivolto alla Madonna. Il secondo, più semplice ma non meno attraente, è al “bianco” Papa che va in pellegrinaggio alla “bianca” Leuca. Non credo possa sfuggire poi che ci troviamo di fronte a un “ritorno” a Leuca, poiché vi era già venuto il Papa Giulio I: si tratta in un certo senso di un riconoscimento di fedeltà, una specie di tardiva riparazione che mette i conti in pari con uno dei più antichi e più venerati santuari mariani. Dico, per chi non mi conosce, che sono abituato a vedere sempre le cose dalla parte di Dio e non posso non pensare perciò che questo eccezionale evento si iscriva in un progetto preciso: sta a noi agevolarlo. L’augurio è che il brivido che attraverserà la folla alla presenza di Papa Benedetto non duri solo un attimo e che l’emozione resti negli anni per farci migliori e degni della Sua infinita bontà. Vedo Leuca come un punto d’incontro e la presenza del Papa come un auspicio di tempi migliori per tutti noi abitanti di questo estremo sud del sud Europa. Per restare nella metafora, per una buona navigazione c’è bisogno del vento favorevole oltre all’orientamento giusto. Questo mi aspetto dalla Sua venuta nel nome della nostra Madonna di Leuca. Alessandro Laporta


La gioia di due amici di Leuca

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he un Papa visiti un piccolo paese d’Italia non è certo consuetudine di tutti i giorni, e nemmeno l’evento era prevedibile. Il Santo Padre visiterà il Santuario di S. M. di Leuca! Per i fedeli, l’incontro con il Papa, nelle sue vesti di massima autorità religiosa della Cristianità, è sicuramente un momento di alto valore, un momento senz’altro desiderato. L’attesa del suo arrivo, rende emozionante tutto, ad iniziare dalla preparazione del pellegrinaggio al Santuario. L’occasione di poter ospitare il Papa Ratzinger nella propria terra è davvero unica! Certamente l’evento chiamerà a raccolta moltissimi fedeli salentini e sarà motivo di forte aggregazione e occasione di conferma dei valori fondanti della fede. La venuta del Santo Padre a Leuca rappresenta anche una ghiotta occasione mediatica: l’ illustrazione che sarà data dell’evento avrà logiche ripercussioni sui luoghi che godranno infine di una particolare pubblicità. Da ricordare inoltre che alle spalle di quello che sarà, forse, l’evento di maggior richiamo ed importanza nella storia di Leuca , c’è un lavoro di tessitura e diplomazia non semplice ma che, come risultato finale ha posto la Curia di Ugento nelle condizioni di poter invitare il Papa a Leuca. Speriamo dunque che il faticoso e minuzioso lavoro di preparazione dell’evento trovi come cornice una bella giornata di inizio estate con la quale Leuca e la natura circostante accoglie-

ranno i suoi ospiti. Ma Leuca sarà all’altezza di tutto questo? E cosa resterà finito il giubilo dell’ accaduto? Dunque il cittadino, il fedele, l’amministratore, il turista, hanno nelle loro mani il destino dell’evento. Le bellezze naturali del luogo, in questo caso, certamente passano in secondo piano: l’organizzazione ed il coordinamento tra tutte le componenti sopra citate saranno determinanti per la buona riuscita dell’avvenimento. Sarebbe auspicabile che ognuno per il suo ruolo riuscisse a dare il suo contributo nel modo più partecipativo e sentito: sia chi da semplice cittadino aprirà la propria casa ai pellegrini; sia chi, arrivando a Leuca –partecipando all’incontro con il Papa- saprà apprezzare e rispettare i luoghi e la loro natura, sia chi lavorerà per rendere il soggiorno in questo luogo, già vocato all’ospitalità, ancora più degno di un tale evento. Raramente città o luoghi che hanno ospitato visite così importanti non sono riuscite, nel prosieguo della loro storia, a sfruttare positivamente quanto era stato fatto con sforzi economici ed umani. L’augurio è che anche per Leuca valga la stessa regola. Sarebbe una bella scommessa vinta da tutti e non solo per il prossimo 14 giugno 2008! Benvenuto Papa Ratzinger! Toni De Veglia 15


Iniziative A LIVELLO DIOCESANO Peregrinatio Mariae “Stella del mare e della speranza” Un’importante iniziativa voluta dal Vescovo e dai Vicari Foranei della Diocesi di Ugento-S.Maria di Leuca è la peregrinatio Mariae in tutte le Parrocchie della Diocesi. L’incaricato della Peregrinatio è il Rettore della Basilica Mons. Giuseppe Stendardo che consegnerà il Quadro della Madonna di Leuca alla prima Parrocchia dell’itinerario: “S.Rocco” di Gagliano. In ogni Parrocchia si seguirà un programma concordato: • Nella prima sera arrivo del Quadro e VEGLIA di preghiera. • Nella seconda sera catechesi sul ministero e il magistero del successore di Pietro Benedetto XVI. • Nella terza sera Santa Messa e atto di affidamento a Maria e consegna del Quadro alla Parrocchia successiva..

A LIVELLO PARROCCHIALE Peregrinatio Mariae “Stella del mare e della Speranza” Il Parroco della Chiesa “Cristo Re” di Leuca Mons. Giuseppe Martella, d’accordo col Consiglio Pastorale parrocchiale ha voluto iniziare una peregrinatio nelle famiglie. II programma prevede • la permanenza, di un giorno, del quadro della Madonna di Leuca presso la famiglia Durante la giornata la famiglia, secondo l’orario più comodo, legge un brano della Bibbia e recita il Santo Rosario. Per tutta la giornata si prega per il bene della famiglia e per le anime dei cari defunti. La sera, il quadro si porta nella famiglia vicina.

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Il Papa continui nel solco dei suoi predecessori, in Puglia indossi i paramenti di Benedetto XIII

Benedetto XVI nella continuità storica, pastorale e ideale con i suoi predecessori, al di là di critiche e commenti spropositati e fuori luogo, ultimamente, per alcune cerimonie liturgiche, sta indossando pezzi di paramenti sacri appartenuti ai suoi venerati predecessori. Con lo scandalo degli occhi senza fede, molti stanno leggendo questi gesti come un ritorno al passato, ai fasti di un tempo, senza scorgere in essi la sacralità di una liturgia rispettosa, devota e mistica riservata al principe dei Re, a Colui che era ed è il Dio dell’Universo. Molti, ottenebrati da visioni progressiste, non riescono a scorgere in questi semplici gesti papali la continuità con una Chiesa che non può rinunciare ad essere devota e ricca verso il suo Signore. Le bellezze racchiuse nei monumenti, nei paramenti sacri, nelle opere d’arte, che fanno ricco il patrimonio ecclesiastico, a dimostrazione di quanta parte, nella storia dei secoli ha avuto la Chiesa, sono il frutto di cui non bisogna vergognarsi, ma menare vanto, perché il Cristo povero e denudato di Betlemme, nato nella miseria e nel nascondimento di una mangiatoia, non ha disdegnato i doni dei re magi, tra i quali l’oro, l’incenso e la mirra. Agli scandalizzati di tutti i tempi sfuggono questi particolari. Sicché l’oro, presentato sotto forma di regalo semplice o finemente lavorato, attraverso mani ricamatrici che hanno costruito pianete, piviali, mitrie, Cristo lo accetta, non lo disdegna. Appartiene alla prassi della sua regalità e signorilità. D’altronde, non ci si mette o non si indossa il vestito più bello, sia pure poveri, se dobbiamo comparire in una cerimonia ufficiale o importante? Perché tanto onore agli uomini terreni ed umani e

non lo stesso rispetto e decoro a Colui che è il Principe della storia? Con questi sentimenti di gratitudine verso il passato, verso il lavoro minuzioso e paziente di chi ha saputo lasciarci pezzi pregiati e preziosi di sartoria ecclesiastica, rivolgiamo al Pontefice l’invito ad usare, in occasione del suo viaggio in Puglia, il prossimo 14 e 15 giugno del 2008, alcuni paramenti sacri appartenuti al Papa pugliese, Benedetto XIII, utilizzati in occasione della canonizzazione, nel 1726, di San Luigi Gonzaga, di San Giovanni della Croce, di San Stansislao Kostka, di Santa Margherita da Cortona, di Sant’Agnese da Montepulciano, di San Turibio da Mongrovegio, e gelosamente custoditi nel Museo Capitolare della Chiesa diocesana di Gravina. Un parato di indiscusso valore di cui la città di Gravina è fiera non solo per la bellezza, ma per il privilegio ottenuto dal Pontefice che glieli ha donati, restaurato dalle suore dell’Abbazia di Santa Maria del Rosano di Pontassieve, in provincia di Firenze, e composto di una pianeta, di una dalmatica, di due piviali, di due tonacelle, di due veli omerali, di due veli dell’ostensorio, di un velo per il leggio, di una mitria, di un faldistorio, di scarpe, guanti, calze, stole e manipoli corrispondenti. Nel contesto di tutti questi arredi fa bella mostra anche un pastorale appartenuto allo stesso Papa gravinese. Se parte dì questi paramenti potessero essere usati da Benedetto XVI in occasione della sua seconda visita in Puglia, significherebbe sancire l’unione sponsale con la Chiesa particolare di Gravina, sempre devotamente filiale e deferente al successore di Pietro e Vicario di Cristo, anche quando tristi vicende l’hanno umiliata, per mano umana, così come lo stesso Benedetto XVI ha avuto modo di riconoscere in occasione della recente visita ad limina apostolorum concessa ai vescovi pugliesi Giuseppe Massari

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Riflessioni sulla Peregrinatio Mariae Domenica 17 febbraio Santa Maria de Finibus Terrae ha iniziato il suo pellegrinaggio per le strade della nostra Diocesi. Camminando con Maria, noi, popolo santo di Dio, percorriamo le strade dei nostri paesi nutrendo la speranza di poter arrivare un giorno là dove la Madonna è già arrivata, cioè a godere della libertà totale dei figli di Dio. Accogliendo gioiosamente l’immagine di Maria, diamo a tutti la prova concreta che, affidandoci a Lei, è possibile realizzare questa speranza. La storia di Maria è l’immagine della storia del popolo salentino. Una storia che non ancora terminata e continua anche oggi nelle piccole e grandi storie della nostra gente, che cammina con Maria, recitando ininterrottamente l’Ave Maria. Maria umile fanciulla di un Villaggio dell’interno della Palestina, è salutata ancor oggi da milioni di persone.

Tutto il popolo la venera e la invoca. Ella stessa lo previde e disse a Elisabetta: “ D’ora in poi tutte le nazioni mi chiameranno beata”(Lc1,48) C’è una spiegazione? La domanda non è così ingenua come potrebbe sembrare. Quando l’angelo visitò Maria tutte le nazioni di cui Ella parlava a Elisabetta erano governate da Augusto, imperatore di Roma, padrone del mondo. Augusto n on seppe niente di quelle visite, dell’angelo a Maria e di Maria a Elisabetta e non fu nemmeno consultato, benché si trattasse di una questione molto importante che riguardava il destino di quelle nazioni. E’ che Dio non chiede permesso ai padroni del mondo per poter parlare ai piccoli e agli umili. Del resto non òlo seppe quasi nessuno. Dio non fa propaganda delle cose che realizza. La giovane Maria dopo aver annunciato che tutte le nazioni del mondo

PROCESSIONE IN OCCASIONE DEL CONGRESSO MARIANO SALENTINO 1949 Processione sul Santuario

LAVORAZIONE DEL LEGNO IN GENERE 18

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l’avrebbero proclamata beata, disse anche che i potenti sarebbero stati rovesciati dai troni. La fanciulla di Nazareth aveva ragione. Molti anni dopo il trono degli Imperatori romani cadde e nel luogo dov’era il tempio della dea di Roma sorse una chiesa in onore di Santa Maria della Vittoria. Perché come Elisabetta gioiamo per la visita di Maria ed esprimiamo la nostra felicità adornando festosamente le vie dei nostri paesi? La risposta è semplice: perché ci sentiam o amati ed ascoltati da Lei che invochiamo come Consolatrice,Speranza, Avvocata. Inoltre in Maria ci sentiamo amati da Dio. Nell’incontro con Maria abbiamo la certezza che Dio ci guarda con tenerezza di madre perché siamo fragili, poveri, deboli. In Maria scopriamo il volto materno di Dio. I santuari mariani sono punti luminosi, dove Dio manifesta in modo del tutto speciale il suo amore materno, la sua tenerezza verso le sue creature e lo fa attraverso Maria. Mi piace terminare riportando il pensiero di un grande teologo tedesco “ Maria manifesta qualcosa della stessa redenzione di Cristo che non è manifestata nell’atto redentore di lui e non poteva manifestarsi: la tenerezza materna.

Processione sulla scalinata

Gesù è uomo. Come tale non può manifestare la generosità, la dolcezza, la tenerezza, cioè femminile, proprio di una madre. Una tale manifestazione è possibile solo al sesso femminile, materno. E Dio ha scelto Maria per manifestare questo aspetto materno nella sua persona”. P. Antonio Lasaponara

Processione a mare

di Marino Cordella www.hosteriaterramasci.com • e-mail: terramasci@tiscali.it SP Castrignano-Leuca - 73030 MARINA DI LEUCA (Le) Tel. 0833.758224 cell. 338.5319227 Dom. Fisc. L. De Vinci, 38 - MARINA DI LEUCA 19


La Croce “Pietrina” Osservando tutta l’area santuariale “Madonna de Finubus Terrae” troviamo punti di riferimento di notevole interesse che ci ripropongono l’obiettivo che ci siamo prefisso: riflettere sui monumenti esistenti per apprendre il messaggio di fede che i nostri avi hanno voluto trasmettere con semplicità e spirito cristiano. Prima di entrare nel piazzale del Santuario, venendo dalla S.S. 275, si scorge sulla destra, guardando il verde dei pini, un antico piedistallo ottagonale su cui un tempo si innalzava una croce di pietra. Fu messa a ricordo della predicazione che l’Apostolo S. Pietro, secondo la tradizione, tenne al popolo Leuchese. Certamente questa croce dovette essere abbattuta diverse volte, ma la pietà dei fedeli l’ha sempre innalzata per ricordare ai posteri l’eccezionale evento della conversione dei pagani del posto. Gli storici attestano che verso la fine del 1500, dopo la vittoria sui Turchi nella battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) un certo Giovanni Castriota, barone di Gagliano e Salignano, rialzò in Leuca la croce Pietrina che alcuni malvagi avevano battuta “per fantasia e fame di oro nascosto”. Durante il Congresso Mariano Salentino (1949) è stata collocata una croce in ferro battutto a ricordo dell’evento mariano ma soprattutto per la continuità storica e di fede che vuol rappresentare il piccolo monumento. Il messaggio che traspare da questa testimonianza, è semplice: evangelizzare il mistero della salvezza attraverso la testimonianza di una vita vissuta così come Cristo ha insegnato: lodare il Padre, ringraziarlo del dono del suo amore, pregarlo, perché si rafforzi il vincolo di comunione con Lui. La croce Pietrina testimonia la presenza di una fede in Cristo Gesù annunziato dai discepoli e vissuta secondo lo spirito di una itineranza apostolica.

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In questo periodo di preparazione per la visita del Papa a Santa Maria di Leuca, ogni pellegrino che viene per pregare e venerare la Madre di Dio, deve sostare davanti alla Croce per meditare ciò che la seconda persona della SS. Trinità, ha operato venendo sulla terra. L’uomo amato, redento, giustificato da Gesù Cristo, osservando appunto la Croce comprende quanto sia stato grande il sacrificio realizzato e consumato sui due legni che l’uomo aveva preparato per un destino di morte ma che sono serviti per la realizzazione della gloria. La Croce Giubilare è stata voluta come segno di speranza, la Croce Pietrina come segno di fede trasmessa dagli Apostoli e custodita dalla pietà di quanti invocano Maria come segno di salvezza per la vita eterna. A.C.M.

Harem

La Croce Pietrina posta all’inizio della Via Crucis Monumentale

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Santa Maria de finibus terrae proteggi il successore di Pietro che viene tra noi

PREGHIERA A MARIA di Papa Benedetto XVI È la preghiera, scritta dal Papa Benedetto XVI, che troviamo sul retro della cartolina stampata in ricordo della prossima visita del Papa a Leuca. “Santa Maria, attraverso il tuo “sì” all’annuncio dell’Angelo Tu hai permesso che la Speranza dei millenni diventasse realtà, ed entrasse in questo mondo e nella sua storia. Attraversando in fretta e piena di santa gioia i monti della Giudea per raggiungere la tua parente Elisabetta, Tu diventasti l’immagine della futura Chiesa che,nel suo seno, porta la speranza del mondo attraverso i monti della storia. Tu dalla croce ricevesti una nuova missione e a partire dalla croce diventasti madre in una maniera nuova: madre di tutti coloro che vogliono credere nel tuo Figlio Gesù e seguirlo Tu sei andata incontro al mattino di Pasqua e la gioia della risurrezione ha toccato il tuo cuore e ti ha unito in modo nuovo ai discepoli, destinati a diventare famiglia di Gesù mediante la fede. Tu fosti presente in mezzo alla comunità dei credenti nel Cenacolo il giorno di Pentecoste. Ti preghiamo:rimani oggi in mezzo a noi, discepoli del tuo Figlio, come nostra Madre, come Madre della speranza. Santa Maria, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino”. Ricordo della visita del Santo Padre Benedetto XVI al Santuario di Leuca 14 giugno 2008

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Il villaggio dove il sole è energia 22

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Il percorso del Papa nel porto Turistico

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Da Galatina a Leuca Il percorso di Benedetto XVI

Ricordo dell’accoglienza del Papa Giovanni Paolo II con accanto il Vescovo, Servo di Dio Mons. Nicola Riezzo all’aeroporto “Cesari” di Galatina.

I Rappresentanti della Prefettura Vaticana d’intesa con le autorità religiose e civili hanno concordato l’itinerario che farà il Papa quando verrà a Santa Maria di Leuca. L’aeroporto di Galatina ancora una volta diventa ospitale per ricevere un Papa. Precedentemente infatti Giovanni Paolo II atterrò a Galatina prima di iniziare la visita ad Otranto e a Lecce. • L’aereo del Papa atterrerà all’aeroporto “Fortunato Cesari” di Galatina sabato 14 giugno alle 16.30.

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• Successivamente in elicottero raggiungerà Leuca a Punta Ristola, dove sarà accolto dalle autorità religiose, civili e militari. • In seguito il corteo papale percorrerà il lungomare “Cristoforo Colombo” per poi entrare nel Porto Turistico predisposto ad accogliere numerosi pellegrini. • Il percorso continua per raggiungere la Basilica per la celebrazione della Santa Messa alle ore 17.30. Successivamente il Papa ripartirà da Punta Ristola alle 19.30 per Brindisi.

Filiale di Santa Maria di Leuca Via Cristoforo Colombo, 35 - tel. 0833 758 931 - fax 0833 758 000


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