Comune di Morro d’Alba
COMPOSTIA
E N BE
MOCI
dai rifiuti nascono i fiori
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A cura di
Con il contributo di
Presentazione Il Comune di Morro d'Alba, nel corso degli ul mi anni, ha migliorato la raccolta differenziata dei rifiu grazie anche alla collaborazione dei ci adini. Nel corso del 2012 ha presentato alla Regione Marche un proge o per promuovere ulteriormente la raccolta dei rifiu organici e la pra ca del compostaggio domes co. La Regione ha riconosciuto il valore del proge o finanziandolo integralmente. Questo opuscolo è una delle azioni messe in a o con quel fondo. Un complemento e approfondimento delle informazioni qui contenute trovano spazio all'interno del sito internet www.compos amocibene.it. La nuova Amministrazione, appena insediata, intende impegnarsi in piena con nuità con quella precedente sui temi della corre a ges one dei rifiu e della sostenibilità ambientale in genere, convinta che la qualità della vita ed il benessere sul nostro territorio sia stre amente collegato alla salvaguardia dell'ambiente, del paesaggio e della salute dei ci adini. Allo stesso tempo pensiamo che, raggiun buoni risulta sul fronte della raccolta differenziata, i Comuni, assieme ai propri ci adini, siano ora chiama ad un impegno ulteriore finalizzato alla prevenzione e alla riduzione degli sprechi, che passa a raverso tan piccoli ges quo diani, come ad esempio il compostaggio domes co, ma anche la scelta di prodo¢ con meno imballaggi, o beni durevoli anzichÊ usa e ge a, anche perchè il sistema economico basato su massicci consumi di risorse è ormai entrato in crisi, e la nuova economia da cui ripar re ha invece bisogno di un consumo piÚ consapevole e sostenibile. Il Sindaco Alberto Cin
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A partire dalla rivoluzione industriale, con l’avvento della “società dei consumi” e con la concentrazione della popolazione nelle città, il problema dei rifiuti è diventato sempre più grave, e la loro gestione sempre più complessa. Nel 1979 in Italia si producevano circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. In soli 20 anni, nel 1999, la produzione era più che raddoppiata, raggiungendo le 28,4 tonnellate. Oggi siamo intorno ai 32 milioni di tonnellate, che significa una produzione media di 540 kg di rifiuti ogni italiano, neonati compresi. Nel tempo, oltre ad aumentare la quantità, è anche cambiata la composizione. Sono sempre più aumentati gli imballaggi (carta, cartone, plastica e alluminio) e si sono intrufolati nelle nostre vite, e quindi anche nella spazzatura, alcuni rifiuti pericolosi e fortemente inquinanti, come sostanze chimiche, pile e medicinali.
Per tanti anni si è pensato di poter risolvere il problema semplicemente seppellendo queste montagne di rifiuti nelle discariche, ma un pò alla volta ci si è dovuti rendere conte che così non si poteva andare avanti.
NOI E I RIFIUTI
La Discarica
Le discariche, a questi ritmi, si riempiono velocemente e bisogna sempre aprirne altre, divorando il territorio e avvicinandosi ai centri urbani, con grandi disagi per i cittadini, perchè le discariche puzzano, ma non solo. Attirano parassiti e possono inquinare l’aria, il suolo e le falde acquifere. Le leggi si sono fatte più severe e questo ha ridotto un pò la pericolosità delle discariche, ma allo stesso tempo ha fatto salire alle stelle i costi dello smaltimento.
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L’ inceneritore A partire dagli anni Settanta hanno cominciato a diffondersi gli inceneritori, proposti come la soluzione del problema, ma ben presto ci si è dovuti rendere conto che anziché risolverlo lo complicavano: costi più alti, inquinamenti pericolosissimi come la diossina e, alla fine, un residuo di circa il 30% di ceneri altamente tossiche da smaltire in discariche speciali. Il tutto, alla fine, si è rivelato ancora più costoso, pericoloso e complicato della discariche.
Nel frattempo, i movimenti ambientalisti e i politici più saggi proponevano e cominciavano a sperimentare una soluzione basata sulla raccolta differenziata, il riciclaggio e la riduzione a monte che in Italia è partita molto lentamente e che ancora oggi avrebbe bisogno di maggiore convinzione ed impegno da parte di tutti. Oggi, in Italia, siamo arrivati a raccogliere in maniera differenziata il 30,6% dei rifiuti. Di strada se ne è fatta, ma tanta ancora ce n’è da fare, perchè in quel 70% di rifiuti che ancora finisce in discarica o incenerita ci sono tantissime risorse preziose che potrebbero invece essere riutilizzate e riciclate con grandi benefici per l’ambiente. Ad esempio, produrre un bene partendo da materiale riciclato anziché da materie prime vergini, permette di consumare molto meno energia, e quindi ridurre anche le emissioni.
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La Raccolta differenziata e il riciclaggio
Riciclaggio e risparmio energetico In presenza di materiale recuperato il vetro può essere lavorato a 800° anziché a 1400°; per produrre 1 kg di carta riciclata si utilizzano 1500-2000 Kcal invece di 10.000; produrre alluminio riciclato richiede il 5% dell’energia necessaria partendo da materia prima vergine. Anche riciclare plastica consente di risparmiare energia rispetto a produrla nuova, ma nel caso della plastica anche il riciclaggio presenta diversi problemi, e la cosa migliore sarebbe ridurne l’uso al minimo. Esattamente il contrario di quello che avviene oggi, che se ne fa un grande uso.
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LA PREVENZIONE
Ancora più importante che riciclare, è ridurre la nostra produzione di rifiuti. Nel tempo, il nostro stile di vita, ci ha resi sempre più spreconi. Compriamo tante cose che non ci servono veramente, con la spesa portiamo a casa montagne di imballaggi pressochè inutili, spesso ci affidiamo ai prodotti usa e getta invece che a quelli durevoli e le industrie fanno di tutto per rifilarci oggetti che durano poco e non si riparano, per costringerci a comprarli di nuovo, a volte buttiamo cose che potrebbero ancora essere utilizzate, magari da altri. Tanto si può fare, nella nostra vita quotidiana, per diminuire la nostra quantità di rifiuti scoprendo che in questo modo si possono anche risparmiare tanti soldi.
Se vai sul sito della nostra campagna troverai molti consigli interessanti e semplici.
www.compostiamocibene.it
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I RIFIUTI ORGANICI
Dei rifiuti che produciamo ogni giorno, circa un terzo sono rifiuti organici come scarti di cucina e avanzi dei pasti. Sono proprio questi, assieme a quelli “pericolosi”, che creano maggiori problemi in discarica, perchè fermentano, liberando gas inquinanti e puzzolenti, si decompongono generando liquami dannosi per l’acqua e il terreno, attirano parassiti di ogni tipo e, se non si adottano particolari accorgimenti, possono anche provocare esplosioni. Buttarli in discarica non solo crea problemi all’ambiente e alla salute, ma è anche un grande spreco, perchè questi rifiuti, raccolti separatamente e trattati in maniera adeguata, possono trasformarsi in risorse preziose. Negli ultimi anni, la raccolta differenziata dei rifiuti organici si è sempre più diffusa, raggiungendo, nel 2010, 4,2 milioni di tonnellate, che rappresentano il 36% dei rifiuti urbani raccolti separatamente. Questi rifiuti sono stati inviati in buona parte ad impianti di compostaggio che hanno prodotto 1,2 milioni di tonnellate di compost di qualità. Di questi, circa il 70% è stato impiegato in agricoltura, e il resto utilizzato per il giardinaggio e la cura del paesaggio.
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I RIFIUTI ORGANICI 10
Il Compost In natura, la sostanza organica morta (foglie secche, spoglie di animali, feci e così via) viene decomposta da microrganismi, muffe e insetti presenti nel terreno e nella materia organica stessa. L’attività di questi organismi consuma ossigeno e produce calore, come la respirazione, e le molecole organiche sono trasformate in anidride carbonica, acqua, sali minerali e humus. Attraverso il compostaggio si riproduce questo processo in maniera più controllata e controllabile e in tempi più brevi, ricavandone una sostanza chiamata compost che può essere utilizzato per favorire l’inizio di un nuovo ciclo biologico, come nutrimento per le piante. L’aumento delle temperature produce un effetto simile alla pastorizzazione, per cui il compost è un prodotto igienizzato che non presenta rischi per le piante e per l’uomo. Inoltre è stabilizzato, quindi inodore e non putrescibile. Il compostaggio può essere realizzato su scala domestica, con attrezzature e procedimenti molto semplici, come vedremo più avanti. Oppure all’interno di impianti industriali che operano con grandi quantitativi. Alcuni di questi impianti (detti “a digestione anaerobica), oltre a produrre il compost, recuperano il gas che si sprigiona durante la fermentazione. Si tratta di un gas naturale (biogas) che può essere utilizzato come fonte energetica.
L’Italia è un Paese considerato a rischio di desertificazione, perchè il suolo sta perdendo la sua fertilità a causa di un utilizzo agricolo sbagliato. La presenza di sostanza organica in molti suoli è scesa sotto la soglia dell’1%. Secondo i dati delle Nazioni Unite il 5,5% del territorio Italiano ha questo tipo di problema. L’utilizzo del compost in agricoltura permette di recuperare fertilità in maniera naturale, evitando o riducendo l’utilizzo di sostanze chimiche inquinanti e dannose per la salute. Può sostituire l’apporto di letame, più difficilmente reperibile e più caro. Il compost migliora la struttura del terreno, la capacità del suolo di assorbire e rilasciare acqua e di trattenere gli elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile per le piante. Inoltre favorisce l’attività dei microrganismi utili presenti a terra, aiuta a prevenire i marciumi di radici e colletti. Può essere anche usato per la pacciamatura.
Raccolta di qualità Un compost di buona qualità deve essere il più possibile privo di impurità. Per questo è importante fare attenzione, nella raccolta differenziata, a cosa si butta nella frazione organica. Nei rifiuti organici raccolti in Italia ci sono ancora molte impurità, oltre il 5%, e di queste, una frazione rilevante sono plastiche, magari perchè si utilizzano buste sbagliate per gettare i rifiuti umidi. Le impurità fanno aumentare i costi del trat-
I RIFIUTI ORGANICI
Compost e fertilità
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I RIFIUTI ORGANICI
tamento: il Consorzio Italiano Compostatori stima questi costi di cernita, vagliatura e smaltimento delle impurità plastiche sui 26.000.000 di euro all’anno. Inoltre si corre il rischio che il compost non sia utilizzabile, infatti la legge prevede che le impurità nel prodotto finito non superino lo 0,5%.
Certificazione di compostabilità Per risolvere almeno in parte questo problema, dal 2010 è obbligatorio conferire il rifiuto organico all’interno di sacchetti “compostabili”, cioè realizzati in materiali che si decompongono naturalmente durante il processo di compostaggio in circa 90 giorni, come ad esempio le bioplastiche e la carta. La definizione di “compostabiltà” è descritta in uno standard internazionale: la Norma UNI EN 13432 del 2002. Secondo questo disciplinare, per essere definito compostabile, un prodotto deve essere biodegradabile e disintegrabile in tempi brevi, trasformato dai microrganismi in acqua, anidride carbonica e fertile compost. Allo stesso tempo non deve rilasciare sostanze pericolose e non deve alterare la qualità del compost prodotto. Per certificare quali materiali sono effettivamente compostabili, il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) ha creato il Marchio “Compostabile CIC” che viene applicato sui prodotti industriali che rispondono alla norma UNI EN 13432 del 2002, dopo averli sottoposti ad un esame accurato. I prodotti certificati con questo marchio possono essere tranquillamente buttati nella raccolta dell’organico o nella compostiera domestica.
Per maggiori informazioni puoi visitare il sito
www.compostabile.com
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Oltre a scegliere sacchetti compostabili, è importante buttare nel compost solo sostanze effettivamente biodegradabili, senza nessuna impurità. Possono essere inseriti scarti sia crudi che cotti, ma non liquidi e non caldi. Ovviamente tolti dalle confezioni. Possono essere inseriti: scarti da cucina vegetali e animali, anche legnosi come gusci di frutta secca bucce di frutta gusci d’ uovo fondi di caffè, anche in cialde se in carta (non quelle in plastica) tè e camomilla, anche nei filtri scarti di carne e pesce, comprese lische, ossa e piume tovaglioli e fazzoletti di carta fiori recisi, piante di appartamento, scarti di manutenzione di piccole aree verdi, come erba tagliata, piccoli rami, trucioli e cenere di legna.
I RIFIUTI ORGANICI
Cosa buttare nel bidone dell’organico
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IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO 14
Il compostaggio domestico rappresenta la soluzione più ecologica e più economica per gestire i rifiuti organici. Infatti permette di evitare gli impatti ambientali del trasporto e del trattamento dei rifiuti. Inoltre consente di produrre un ottimo terriccio per il giardinaggio o l’orto. Uno studio della Regione Lombardia ha mostrato che grazie al compostaggio domestico, per ogni tonnellata di rifiuto trattato, si evita una emissione in atmosfera di 20 Kg di CO2 e si ottiene un risparmio energetico di 298 kWh. A volte i Comuni o le aziende che gestiscono la raccolta dei rifiuti forniscono gratuitamente ai cittadini le compostiere. Altre volte applicano degli sconti sulla tariffa dei rifiuti alle famiglie che fanno il compost in casa. A pagina 19 trovi le informazioni relative al tuo comune. La condizione migliore per il compostaggio domestico è la disponibilità di un giardino o anche di una piccola aiuola. Ma si può attuare anche su un balcone, o addirittura in casa. Si possono utilizzare le compostiere che si trovano in commercio, oppure si possono auto-costruire. Volendo, si può anche fare in una semplice buca scavata nel terreno.
Sul sito della campagna (www.compostiamocibene.it), nella sezione documenti, troverai informazioni, consigli, suggerimenti, sia su come realizzare un composter che su come produrre il compost. Qui intanto ti forniamo alcune informazioni basilari.
Famiglia media di 3 persone: produzione rifiuti: circa 1.500 kg/anno, di cui 525 kg organici (pari al 35%); circa il 70% si allontana sotto forma di C02 E H20; rimangono circa 160 kg di compost in un anno peso specifico compost circa 0,3 kg/litro; ogni 10 mesi si preleva il prodotto finale; un composter da 300 litri è più che sufficiente
Dove mettere il composter Il composter dovrebbe essere posizionato in un luogo ombreggiato d’estate e esposto al sole in inverno. L’ideale potrebbe essere un sito sotto la chioma di un albero a foglie caduche.
Cosa mettere nel compost In generale, per la scelta dei materiali che possiamo mettere nel composter, si può fare riferimento a quanto già detto per la raccolta differenziata (vedi tabella pag.11), facendo attenzione ad alcuni materiali che è meglio compostare con cautela. Le piume di uccelli vanno inserite in piccole quantità, possibilmente sminuzzate e ben distribuite. Lo stesso vale per il pesce, le ossa e la carne. Se si hanno a disposizione, è utile inserire cenere di legna e terriccio esausto di vecchi vasi. E anche segatura, trucioli e foglie secche, soprattutto se il compost tende ad essere troppo umido. In generale, più il materiale è sminuzzato, più veloce sarà il processo di degradazione e agevoli i rivoltamenti e le movimentazioni.
IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
Come dimensionare il composter:
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IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO 16
Le regole d’oro Per attivare il processo di compostaggio è necessaria la presenza dei microrganismi. Per favorirli la massa non dovrebbe essere né troppo secca né troppo umida, quindi è bene miscelare materiali più e meno ricchi di umidità. Un’indicazione di massima è mescolare due parti di avanzi “verdi” con una parte di avanzi “marroni”. In caso di necessità può essere opportuno annaffiare il composto se tende ad asciugarsi o aggiungere materiale secco se è troppo bagnato. Un metodo empirico per verificare se la miscela ha il giusto grado di umidità è “la prova del pugno”, che consiste nello strizzare con la mano un po’ di compost: se qualche goccia scende tra le dita e il materiale non si disperde il compost ha una buona umidità; se l’acqua cola come se schiacciaste una spugna, è troppo bagnato; se non cola nulla e il mucchietto si disfa, è troppo secco. È importante anche rivoltare e movimentare il materiale di tanto in tanto, per favorire la circolazione di ossigeno, in ogni caso non va mai compresso. In questo modo si previene anche la formazione di cattivi odori.
Problemi e soluzioni Topi, ratti e larve di insetti Topolini di campagna, ratti e larve di ditteri (mosche, moscerini...) sono ospiti davvero indesiderati per il compost, anche se soltanto per motivi igienici. La loro presenza può verificarsi solo nel caso siano stati inseriti residui di carne, pasta e cibi preparati, scelta che ci sentiamo di sconsigliare, o di adottare con la massima attenzione.
Formazione di cattivi odori I cattivi odori si producono conseguentemente ad una cattiva aerazione della massa, spesso dovuta ad un suo compattamento, ad una proporzione eccessiva di erba o rifiuti di cucina, al ristagno di acqua sul fondo. È pertanto sufficiente rivoltare immediatamente il compost, favorendone l’aerazione, aggiungere eventualmente un materiale strutturante come la legna triturata e cospargere con bentonite per eliminare i cattivi odori.
Seguendo queste poche indicazioni, si assisterà progressivamente a questi fenomeni: 1. sviluppo, sulla superficie dei materiali, di colonie di muffe 2. riscaldamento progressivo della massa messa a compostare, fino a raggiungere 50-60°C al suo interno 3. disgregazione dei materiali, con una riduzione del volume iniziale (oltre al 50%) 4. progressiva sparizione dei colori originali e generale imbrunimento di tutti i componenti
IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO
Moscerini La frutta in decomposizione attrae i cosiddetti “moscerini della frutta” che sono assolutamente innocui sia per chi prepara il compost, sia per le piante che saranno successivamente coltivate con il compost. Per ridurre la loro presenza bisogna coprire bene gli scarti con qualche centimetro di terra o di foglie ed erba secca.
5. raffreddamento e stabilizzazione del compost che si è formato
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IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO 18
Tempi e impieghi I tempi per la formazione del compost possono variare in funzione delle condizioni climatiche esterne, dei materiali impiegati e del mantenimento di un giusto livello di umidità e ossigenazione. In generale, in estate il processo è più rapido, e più lento in inverno. In base al grado di maturazione il compost può avere impieghi diversi, come indicato in tabella. Tipologia
Tempo di maturazione
Aspetto
Impieghi
Compost fresco
Fino a 4 mesi
Materiale non ancora omogeneo, elementi in via di degradazione, parti non ancora stabilizzate
Non utilizzare a contatto con le piante e le radici, non usare in presemina. Può essere interrato in modo da completare il processo di compostaggio
Compost giovane
Fino a 10 mesi
Abbastanza omogeneo, elementi degradati e in via di stabilizzazione
Utilizzabile in presemina, per vasi miscelato con altrettanto terreno. Non usare a diretto contatto con il sole.
Compost maturo
Oltre i 10 mesi
Materiale omogeneo, elementi degradati e stabilizzati
Adatto a tutti gli usi, anche puro e in pieno sole
Seguendo le indicazioni presenti in tabella in base al tipo di compost, questo potrà essere utilizzato come terriccio per le piante in vaso e fioriere, oppure sparso sul terreno in cui si intendono piantare ortaggi. Potrà essere mescolato alla terra di riempimento delle buche di piantagione di alberi da frutta o viti. Oppure potrà essere usato per la pacciamatura attorno alle piante. Sul sito
www.compostiamocibene.it
troverai una intera sezione dedicata agli impieghi del compost
Nel Comune di Morro d'Alba i rifiu organici sono raccol a domicilio per le famiglie residen all’interno del centro abitato e per le utenze non domes che.
Per le famiglie residen fuori dal centro abitato viene promosso il compostaggio domes co.
Sfalci e potature Gli scar di manutenzione del verde vanno conferi presso il centro ambiente o a raverso il servizio di ri ro a domicilio (tel. 800.277.999). Il Centro Ambiente di riferimento per il Comune di Morro d’Alba è quello di San Marcello in Via del Mare Orario invernale Mercoledì e sabato ore 9.00 – 12.00 Lunedì e venerdì ore 15.00 – 18.00 Orario es vo Mercoledì e sabato ore 9.00 – 12.00 Lunedì e venerdì ore 16.00 – 19.00
Sul sito della campagna puoi visitare la pagina dedicata al comune di Morro d’Alba
www.compostiamocibene.it/morro-dalba con tu e le informazioni u li per una corre a ges one dei rifiu .
Recapiti utili Comune
P.za Romagnoli, 6 Tel: 0731 63013 – 0731 63000 Fax:0731 63043 comune@comune.morrodalba.an.it
CIR 33
Viale dell'industria, 5 - Jesi (AN) Tel. 0731 59804 Fax 0731 221630 consorzio@cir33.it
Si ricorda che è vietato l’abbandono di rifiu , anche in prossimità dei cassone .
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Si ringrazia per la collaborazione
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