Con il contributo di
A cura di
Comune di Cupramontana
SALVA RISORSE
Piccoli gesti per ridurre i rifiuti ed evitare lo spreco
Cari concittadini, lo smaltimento dei rifiuti è una delle maggiori voci di spesa del bilancio Comunale. Tutti noi con la TARSU (tassa sui rifiuti) contribuiamo al pagamento di questo onere. Diminuire i costi dello smaltimento significa differenziare i nostri rifiuti, ovvero separare le varie tipologie (plastica, carta, vetro, ecc.) da quella parte di rifiuto non differenziabile (bidone grigio). L’Amministrazione Comunale, in accordo con il Consorzio gestore del Servizio ha adottato linee di indirizzo mirate alla prevenzione ed all’informazione della popolazione. Sono state promosse assemblee pubbliche di sensibilizzazione e la creazione di un’apposita pagina web nel sito del Comune nella quale il cittadino può trovare le informazioni riguardo la gestione integrata dei rifiuti. Sono stati razionalizzati il numero e la capacità dei contenitori del rifiuto indifferenziato e del verde nei vari punti di raccolta. E’ stato approvato un Regolamento di Polizia Urbana che consentirà alla Polizia Municipale una regolare attività di controllo e sorveglianza sulla materia. Il Comune ha aderito al Centro Ambiente “Il Quadrifoglio” di Castelplanio per migliorare la differenziazione del rifiuto. I miglioramenti ottenuti non sono però sufficienti; in alcune aree si continua con l’abbandono dei rifiuti anche ingombranti; nelle zone periferiche si ha spesso l’errata convinzione di non dover differenziare. Le attuali norme impongono il raggiungimento del valore medio del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti entro il 31/12/2012. Tutti noi siamo quindi chiamati a tutelare l’ambiente in cui viviamo, con azioni concrete atte a porre maggiore e continua attenzione a depositare i rifiuti nel contenitore giusto, a sorvegliare e segnalare agli uffici comunali lo stato igienico dei punti ecologici, l’eventuale riscontro di abbandono su strada dei rifiuti e gli eventuali rilievi e/o disfunzioni originate dall’Ente gestore del servizio. Tanti piccoli gesti che diventando buona abitudine procureranno grandi vantaggi alla nostra comunità. Un grazie a tutti i cuprensi per la collaborazione.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
PRODUZIONE DI RIFIUTI SPRECO DI RISORSE I rifiuti, rubano spazio prezioso e cominciano ad emanare cattivi odori già quando sono in casa. Negli ultimi anni molti di noi hanno imparato a fare la raccolta differenziata e un po’ alla volta i nostri Comuni, anche se molto resta ancora da fare, si sono organizzati per migliorarla. Portiamo i nostri sacchetti nei cassonetti, o fuori dalla porta nei giorni fissati per la raccolta e da quel momento saranno altri ad occuparsi della nostra spazzatura. Abbiamo così fatto il nostro dovere di bravi cittadini. Ma davvero il resto non ci riguarda? Quei rifiuti, dopo che li abbiamo buttati, anche se differenziati, partono per un viaggio; una parte ancora troppo grande viene conferita come “secco non riciclabile” e finiscono in discarica sul territorio o dentro un inceneritore. Ma le discariche sono sempre più piene, e molte in via di esaurimento. Le nuove nessuno le vuole vicino casa. Il nostro paesaggio è una risorsa troppo preziosa per deturparla. L’inceneritore inquina e produce gas pericolosi per la salute. In più, il 30% dei rifiuti diventa cenere; prodotto altamente inquinante che va comunque conferito in discariche speciali con costi sostenuti. Dietro il ciclo dei rifiuti si nascondono anche grossi interessi economici che diventano sempre più attrattive preferite dalla criminalità organizzata, tanto che sempre più spesso sentiamo parlare di discariche abusive e giri di rifiuti illegali. A ben vedere la fine che fanno i rifiuti dopo che li abbiamo buttati ci riguarda eccome e non
solo di quelli indifferenziati. Il viaggio di quelli riciclabili li porterà in qualche centro di recupero dove riprenderanno vita sotto nuove forme. Sicuramente meglio della discarica e dell’inceneritore, anche se il ciclo del riciclaggio consuma energia e altre risorse naturali preziose. Riciclare è bene, non sprecare è meglio. Quello che i rifiuti fanno prima di arrivare in casa nostra è un’altro viaggio che ci riguarda. Sono spesso viaggi lunghi, di materie prime che arrivano dall’altra parte del mondo e sono sempre più rare di un pianeta sempre più impoverito. Tali materie prime passano attraverso processi produttivi che consumano energia, inquinano, emettono gas che contribuiscono ai cambiamenti climatici. Non basta quindi solo differenziare e riciclare la cosa importante è ridurre al minimo la nostra produzione dei rifiuti, cercando di introdurli in casa attraverso tante piccole scelte quotidiane il meno possibile. Scopriremo un po’ alla volta che in questo modo possiamo anche risparmiare denaro. La Terra è ormai ammalata da tempo, e ognuno di noi in questo caso può decidere se essere portatore della malattia o la cura della stessa. Ridurre i nostri rifiuti e smaltirli nel modo corretto è un piccolo contributo che ognuno di noi può dare. Il Comune di Cupramontana attraverso questo opuscolo vuole dare ai suoi cittadini alcuni utili consigli, nella consapevolezza di essere pronto a riceverne per fare sempre meglio.
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L’impegno del Comune e dei Cittadini Un racconto sudamericano narra che durante un incendio tutti gli animali fuggivano dalla foresta. Solo un colibrì volava in senso contrario verso il fuoco con una goccia d’acqua nel becco. Gli altri animali, vedendolo, lo esortarono a fuggire e si presero gioco di lui perché pensava di spegnere l’incendio con una goccia d’acqua. Il colibrì rispose: “io faccio la mia parte” e riprese il volo.
Ogni italiano produce in media 540 Kg di rifiuti all’anno, per un totale di 32 milioni di tonnellate. La media della raccolta differenziata è del 30,6%, mentre per la normativa europea dovremmo essere almeno al 65% entro il 2012. Questo significa che il nostro Paese, (cioè noi tutti), sta pagando pesanti sanzioni. Secondo l’”Associazione città e regioni per il riciclo e la gestione sostenibile delle risorse” ai nostri 540 Kg di rifiuti urbani, dovremmo aggiungerne altri 5.300 Kg generati dalle industrie che producono per noi. Insomma, stiamo parlando di quantità enormi di risorse che vanno sprecate e che ci causano problemi di ogni tipo. Occorre che ognuno di noi faccia la propria parte.
Il Comune di Cupramontana si sta impegnando a fondo per migliorare la propria gestione delle risorse e dei rifiuti. Ma l’impegno del Comune da solo non basta, occorre la collaborazione di tutti i cittadini per rendere il nostro territorio più sostenibile, per elevare la qualità della vita, per tutelare la nostra salute, quella dei nostri figli e quella del Pianeta. Questa guida vuole contribuire a diffondere una maggiore consapevolezza tra i cittadini, illustrando cosa è possibile fare, con proposte semplici e concrete che ognuno potrà mettere in pratica. In blu troverete gli impegni e le azioni dell’Amministrazione Comunale, in giallo ciò che ogni cittadino può fare.
La raccolta differenziata
Comune
Nel Comune di Cupramontana è attivo il servizio di raccolta domiciliare porta a porta del rifiuto secco residuo (indifferenziato – contenitore grigio) in tutti i nuclei abitati delle zone più densamente abitate. Nelle piccole frazioni o case sparse del territorio Comunale, il servizio di raccolta della frazione indifferenziata avviene attraverso i cassonetti di colore grigio posti nelle vicinanze di ogni gruppo di abitazioni che hanno in comune la stessa strada di accesso all’arteria principale. La raccolta differenziata (carta e cartone, vetro e lattine, plastica e frazione umida) è garantita per le utenze domestiche dalla presenza capillare delle isole ecologiche stradali composte di adeguati contenitori diversificati a seconda delle frazioni di rifiuto recuperabile. Le utenze non domestiche usufruiscono del servizio di raccolta differenziata domiciliare porta a porta per le principali frazioni recuperabili di rifiuto che l’utenza produce. Grazie alle campagne informative le percentuali di raccolta differenziata stanno aumentando, ma occorre fare un ulteriore sforzo.
Cittadino
Ogni cittadino è chiamato, come il colibrì del racconto, a fare la sua parte, per raggiungere insieme importanti risultati. I rifiuti vanno conferiti in maniera corretta, seguendo le istruzioni impartite dal Comune e affisse nei pressi e sui cassonetti. Chi non ha le istruzioni può farne richiesta al Comune o consultare l’apposito sito web del Comune di Cupramontana alla voce “smaltimento rifiuti”. Ricordiamo anche qui alcune regole importanti: • i rifiuti non vanno abbandonati per strada, o a terra anche se nei pressi delle isole ecologiche. Vanno sempre e comunque conferiti correttamente negli appositi cassonetti e ritirati seguendo il calendario della raccolta porta a porta; • i rifiuti ingombranti ed altri materiali vanno portati al Centro Ambiente “Il Quadrifoglio” di Castelplanio; in alternativa saranno ritirati gratuitamente e direttamente a domicilio chiamando il 0731.703418 interno 1, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 13. La raccolta dei rifiuti sarà sottoposta a controlli e i trasgressori saranno sanzionati applicando le norme previste da Regolamento Comunale.
Per offrire un miglior servizio ai propri cittadini, il Comune di Cupramontana ha aderito recentemente al Centro Ambiente “Il Quadrifoglio”. Al centro ambiente possono essere conferiti correttamente tutti i tipi di rifiuti, compresi quelli troppo ingombranti per entrare nei cassonetti, o le tipologie che non vengono raccolte sul territorio, compresi quelli potenzialmente inquinanti se dispersi nell’ambiente. Conferendo i rifiuti presso il centro ambiente si potrà beneficiare di uno sconto sulla tariffa dei rifiuti, fino a 50€ all’anno. Il Centro Ambiente si trova a Pozzetto di Castelplanio, in via Brodolini, zona industriale, vicino al Centro Commerciale. Tel. 0731.814038
ORARIO ESTIVO Lunedì 15.00 – 19.00 Martedì 8.00 – 13.00 Mercoledì 8.00 – 13.00 Giovedì 15.00 – 19.00 Venerdì 15.00 – 19.00 Sabato 8.00 – 13.00
ORARIO INVERNALE Lunedì 14.30 – 17.30 Martedì 8.00 – 13.00 Mercoledì 8.00 – 13.00 Giovedì 14.30 – 17.30 Venerdì 14.30 – 17.30 Sabato 8.00 – 13.00
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DAL LETAME NASCONO I Ama e ridi se amor risponde piangi forte se non ti sente dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior
Fiori
Fabrizio De Andrè, Via del Campo I rifiuti organici (scarti alimentari, avanzi di cibo, potature ecc.) rappresentano quasi un terzo di quanto buttiamo nella spazzatura.
I rifiuti organici raccolti attraverso la raccolta differenziata vengono avviati ad impianti di compostaggio, dove saranno trattati per diventare humus ed essere impiegati in agricoltura o nel recupero di terreni.
Cittadino
I rifiuti organici vanno conferiti in sacchetti biodegradabili e compostabili, cioè in Mater-Bi o in carta. Non vanno introdotte buste di plastica.
Cosa va nell’organico:
Avanzi freddi del cibo, scarti di frutta e verdura, Tovaglioli e salviette unti, tappi di sughero, stecchini e bastoncini in legno per alimenti, Sfalci e potature in piccole quantità, fiori e piante da appartamento, Gusci, lische e ossi, Fondi di caffè, filtri di tè e tisane
Cosa non va nell’organico:
Liquidi e cibi bollenti, Potature e ramaglie, Tutto ciò che non è di origine naturale Gli sfalci e le potature possono essere conferiti negli appositi cassonetti così dislocati sul territorio: • • • • •
via via via via via
Lazio Spontini incr. Via Capriola De Gasperi (davanti Mattatoio) Romita incr. Via G. Umani Parco Amatori
• • • •
via via via via
Ridolfi (vicino Palestra) Matteotti Largo incr. Via Giovanni XXIII Umbria (dietro le PP.TT) San Giovanni (strada per M. Spontini)
Oppure possono essere consegnati al Centro Ambiente. Per le grandi quantità può essere richiesto il ritiro gratuito a domicilio 0731 703418 int. 1.
Comune
Nelle zone servite dalla raccolta i rifiuti organici vanno introdotti negli appositi contenitori (bidoni colore marrone) e vengono ritirati tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì).
In alternativa ogni cittadino può effettuare la pratica del compostaggio domestico, cioè l’auto produzione di compost dei propri scarti. Chi intende optare per questa scelta può chiedere gratuitamente una compostiera al CIS (e-mail cis@cis-info.it - tel. 0731 778710) e otterrà uno sconto del 10% sulla tariffa dei rifiuti.
Compostaggio domestico
Per fare il compost occorre una piccola area verde. Si può usare una compostiera, di quelle in plastica a campana, o di quelle in legno, ma si può anche realizzare un semplice cilindro di rete metallica oppure, se c’è spazio, fare soltanto un cumulo. Qualunque strumento si scelga è importante che i rifiuti vengano in contatto con il terreno, meglio ancora se precedentemente mosso e inumidito, in una zona ombreggiata. Questo contatto serve a far defluire l’acqua piovana e a permettere ai microrganismi di passare nella materia depositata accelerandone la decomposizione. Per cominciare, va preparato un fondo con materiale legnoso che permetta la traspirazione, poi, i primi rifiuti organici depositati andrebbero mescolati con del compost vecchio o del terriccio. Ciò facilita l’avvio del processo e permette il drenaggio dell’acqua. Gli scarti vanno aggiunti regolarmente cercando di alternare sostanze più umide (scarti di cucina, erba) con altre più secche (paglia, legnetti, foglie secche e asciutte); questa alternanza crea il giusto rapporto tra carbonio e azoto. Gli scarti più grossi, come i rami di potatura, dovrebbero essere spezzettati per favorire il processo. Il cumulo deve essere rimescolato periodicamente, o comunque appena si sviluppano cattivi odori. Allo scopo si può usare un forcone, ma senza mai comprimere il materiale, il che impedirebbe la circolazione dell’aria, infatti è l’ossigeno che permette ai microrganismi di agire ed è l’areazione che impedisce la formazione di cattivi odori. Il cumulo non dovrebbe mai essere né troppo umido (l’umidità appesantisce e compatta impedendo il passaggio dell’aria), né troppo secco (il che rallenterebbe molto il processo). In inverno si può coprire il cumulo con una stuoia, con sacchi di juta o altro per impedire che il freddo rallenti troppo il processo e per proteggerlo da piogge eccessive, in estate bisogna invece inumidirlo più spesso per evitare un’eccessiva essiccazione. La durata del processo varia in base alle condizioni atmosferiche (più lunga col freddo, più breve col caldo), al materiale usato (materiale legnoso e grossolano richiede più tempo), dalla frequenza dei rivoltamenti. In ogni caso servono almeno 2 o 3 mesi. Prima dell’utilizzo si può setacciare il compost ed usare le parti più grosse come fondo per il nuovo cumulo. Il compost così ottenuto può essere usato nell’orto, in giardino o nei vasi dei fiori per accrescere la fertilità. Se risulta troppo può essere regalato a chi ne fa uso. Su internet si trovano numerosi manuali, corsi e video su come realizzare al meglio il compostaggio domestico. Un buon punto di riferimento è il sito: www.compostiamocibene.it
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Disimballo Se un terzo dei nostri rifiuti sono sostanze organiche, circa un altro terzo, oltre 12 milioni di tonnellate, è rappresentato dagli imballaggi, (da scatole, scatolette, buste, bottiglie, tubetti, flaconi e vari altri tipi di contenitori) che spesso non servono. Per fare un esempio, per produrre un flacone del detersivo si consumano in media 200 litri di acqua e 1,5 kWh di energia, con l’emissione in atmosfera di circa 130g di CO2. Il moltiplicarsi degli imballaggi è spesso legato agli stili di vita moderni che ci spingono sempre più all’acquisto di cibi confezionati pronti, precotti, surgelati, e di frequente in monodose. In Italia, da qualche anno è stato introdotto il divieto
Cittadino
di utilizzo delle buste di plastica per la spesa. Dopo varie proroghe, dal 1 gennaio 2013 il divieto diventerà operativo e i trasgressori saranno sanzionati. In pratica si tratta di un ottimo risultato tenuto conto che ognuno di noi causava l’emissione di 8 kg di CO2 all’anno e se ne buttavano circa 20 milioni all’anno, con un consumo di 200.000 tonnellate di petrolio. Ora al posto della plastica ci vengono consegnati sacchetti in carta o in bio plastica, che sono riciclabili e compostabili, ma come ogni altro prodotto usa e getta hanno anch’essi il loro impatto ambientale. Sarebbe una buona pratica quella di portarsi da casa le retine o le borse riutilizzabili.
Ognuno di noi può fare molto per ridurre la quantità di imballaggi che poi finiscono nella spazzatura. In primo luogo possiamo porre maggiore attenzione alle nostre scelte, preferendo prodotti con meno imballaggi, più concentrati, confezionati con materiali meno dannosi e più sostenibili della plastica, (es. carta e cartoncino, vetro). Come consumatori possiamo orientare diversamente le strategie delle aziende rispetto al mercato. Se il consumatore mostra di avere una maggiore sensibilità ecologica e preferire certi prodotti rispetto ad altri il mercato si adeguerà di conseguenza. Qualche commerciante in proposito sta ricominciando a proporre ai consumatori prodotti sfusi e alla spina da consegnare in contenitori riutilizzabili, o attraverso il classico vuoto a rendere. Prodursi in casa i detersivi e gli altri prodotti per l’igiene ad esempio significa eliminare tante sostanze dannose per la nostra salute, ridurre l’impatto ambientale (meno chimica, meno imballaggi, meno trasporti) risparmiando. Altre proposte le vedremo nel paragrafo dedicato al “consumo critico” e nel “prontuario”. RIFERIMENTI www.portalasporta.it - www.ilmiosapone.it - www.biodetersivi.altervista.org
Acqua leggera Le bottiglie di plastica dell’acqua minerale sono tra gli imballaggi più presenti in peso nei nostri bidoni della spazzatura. Questo perché in Italia, il consumo medio annuo pro - capite è di 182 litri. Siamo il terzo consumatore di acqua minerale a livello mondiale e il primo in Europa. Nel nostro paese si producono e si buttano 9 miliardi di bottiglie (200.000 tonnellate di plastica) ogni anno, con un’emissione in atmosfera di un milione di tonnellate di CO2. Spesso i cittadini comprano l’acqua in bottiglia perché hanno l’errata convinzione che quella del rubinetto non sia buona. In realtà non è così. Dal punto di vista normativo le acque in bottiglia danno le medesime garanzie di salubrità e di sicurezza rispetto all’acqua di rubinetto e gli acquedotti sono monitorati regolarmente attraverso analisi di laboratorio sia chimiche che microbiologiche ai fini della potabilità. Questa tabella, realizzata dall’ARPAM nel 2009, mette a confronto i dati di alcune acque minerali in commercio con quelle degli acquedotti della nostra regione. Abbiamo aggiunto una riga che riporta i dati analitici relativi all’acqua di Cupramontana del 12 giugno 2012. Come si può ben evidenziare, molti parametri risultano di gran lunga migliori rispetto ad alcune acque minerali in commercio.
Cupramontana
72,6 1,2
7,1
0,5
176
13,9 6,8 1,6 7,8
360
220 0,07
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Sta di fatto che questa preferenza per l’acqua minerale, oltre che produrre rifiuto, è anche responsabile di grandi consumi energetici di inquinamento legato alla produzione ed al trasporto (distanze considerevoli tra produzione e consumo). Si calcola che il consumo di acqua imbottigliata produce circa un milione e mezzo di tonnellate di plastica all’anno con un dispendio di petrolio quasi doppio della plastica prodotta.
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Cittadino
Tornando ad usare l'acqua dei nostri acquedotti otterremo dei risparmi per le famiglie (1 lt di acqua del rubinetto costa circa 0,1 centesimo di €; 1 lt di minerale circa 20 centesimi) riduzione dei rifiuti, dei consumi petroliferi e dell'emissione di gas serra. Può accadere che a qualcuno il sapore dell'acqua di rubinetto non piace. Molto spesso il sapore dell'acqua dei nostri rubinetti è determinato dalla presenza di cloro. Il cloro è un prodotto altamente volatile e non è dannoso per la salute. Assume nell'acqua azione disinfettante e battericida. Eliminarlo è molto semplice; basta lasciare l'acqua in una brocca per un minuto e il cloro se ne va. Per i palati più sensibili è possibile utilizzare una caraffa filtrante o un piccolo impianto di filtraggio da collegare al rubinetto della cucina.
Comune
Con questo spirito il Comune di Cupramontana ha eliminato l’acqua in bottiglia dalla propria mensa scolastica presso la Scuola dell’Infanzia “C. Corradi”, installando un filtro per servire agli utenti l’acqua della rete. RIFERIMENTI: www.altreconomia.it/acqua www.acquadelrubinetto.it
LE ALTRE BEVANDE
Restando in tema della plastica, altre 200.000 tonnellate sono le bottiglie delle varie bibite in commercio. Evitiamole tutte le volte che è possibile. Quando non possiamo farne a meno, prima di smaltirle ricordiamoci di schiacciarle per ridurne l’ingombro. In media, consumiamo un miliardo e 700 milioni di lattine (29 pro capite). Per produrre un Kg di alluminio da materia prima vergine (bauxite) occorrono 15 kWh di elettricità. Se si producono riciclando alluminio recuperato il consumo si riduce a 0,8 kWh. Al fine di diminuire il depauperamento delle risorse energetiche sarebbe buona norma ridurre l’acquisto di bevande in lattina in favore di bevande confezionate con altro materiale più sostenibile. Quando si consumano bevande in lattine importante è buttarle nelle apposite campane per la raccolta differenziata del vetro e alluminio. Le bevande confezionate con il Tetrapak se ne producono e se ne smaltiscono 5 milioni di pezzi all’anno, il 60% di questi per il latte, il 16% per succhi e spremute di frutta. Di queste enormi quantità solo il 17% viene riciclato, ma con grande fatica e consumo energetico. In questo caso, meglio favorire il più possibile il riciclo, ricordandoci che il Terapack va buttato nei contenitori della carta. Il vetro è il materiale più sostenibile anche perché può essere riutilizzato. Sono prodotte ogni anno quasi 3 milioni di tonnellate di bottiglie per uso alimentare. Di queste ne vengono riciclate la metà. Sarebbe bene scegliere realtà che promuovono prodotti con il vuoto a rendere. Un problema di smaltimento stanno diventando le capsule e le cialde del caffè. In Italia se ne buttano circa un miliardo all’anno e quasi mai sono riciclabili. In questi casi è consigliabile utilizzare macchinette che lavorano con il caffè in polvere o in grani, con le cialde in carta che possono andare nell’organico o ritornare ad usare la vecchia moka.
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Carta canta La carta rappresenta il materiale simbolo della raccolta differenziata e dei processi di riciclaggio. Tra carta e cartone, nel mondo se ne producono oltre 300 milioni di tonnellate. La metà è destinata ad imballaggi, per lo più “usa e getta”, il 20% per prodotti igienico-sanitari (carta igienica e rotoloni vari), il restante 30% per prodotti editoriali, d’ufficio e scolastici. La pubblicità rappresenta da sola uno spreco enorme di carta, basti pensare che ogni italiano in media riceve nella propria cassetta della posta circa 16 kg all’anno di materiale pubblicitario che non ha richiesto.
Cittadino
Un piccolo accorgimento ai tanti cittadini che utilizzano abitualmente il computer e internet, è quello di farsi mandare in formato elettronico le varie bollette e gli estratti conto dalle banche. Modalità ormai applicata da molti enti e compagnie che a volte applicano anche uno sconto. Altre buone prassi per ridurre lo spreco della carta sono riportate nel paragrafo dedicato all’ufficio sostenibile, ma possono essere seguite anche a casa.
Rifiuti pericolosi Ci sono alcuni rifiuti che possono avere un impatto minore in termini di quantità, ma che provocano danni ambientali gravissimi se non smaltiti correttamente, perché necessitano di trattamenti particolari. FARMACI: il consumo di farmaci è molto cresciuto negli ultimi anni. Dal 2000 ad oggi è praticamente raddoppiato, raggiungendo una spesa complessiva di 25miliardi di euro (il 75% dei quali pagati dal sistema sanitario nazionale). Molto spesso questo aumento dipende più da campagne pubblicitarie aggressive che da reali esigenze di salute. Sarebbe auspicabile per quanto possibile ricorrere ad altri rimedi che siano meno dannosi e costosi per noi e per l’ambiente. Una grande quantità di farmaci scade prima di essere utilizzata.
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Cittadino
Non vanno assolutamente buttati con il resto della spazzatura, dove provocherebbero gravi danni ecologici, vanno invece buttati negli appositi cassonetti che si trovano: • in via Castelletto (di fronte al distributore) • in via Piana (Poggio Cupro) nei pressi del civico 54 • in Corso Leopardi (Farmacia Federici) • in Piazza Cavour (Farmacia Belardinelli) Oppure possono essere consegnati al “Centro Ambiente Il Quadrifoglio”
PILE: Le pile non vanno assolutamente buttate nella spazzatura comune in quanto contengono elementi pericolosi e velenosi ma conferite negli appositi contenitori che si trovano in: • in Piazza Cavour • in via Castelletto (di fronte al distributore) • in via Piana (Poggio Cupro) nei pressi del civico 54 Oppure possono essere consegnati al “Centro Ambiente Il Quadrifoglio” Limitarne l'uso è sicuramente più ecologico, scegliendo quegli apparecchi che possono essere collegati alla rete elettrica. In alternativa, vanno scelte le pile ricaricabili. Altre soluzioni percorribili che danno anche un risparmio sono gli apparecchi che funzionano a carica, come pile e radio a manovella, oppure gli orologi cinetici, che si ricaricano con il movimento del polso.
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TOSSICI E PERICOLOSI: Sono tutti quei prodotti le cui confezioni riportano i simboli indicati nella successiva tabella e che ci fanno capire la loro pericolosità.
Sia il contenuto avanzato che i contenitori di questi prodotti vanno conferiti a parte presso il Centro Ambiente Il Quadrifoglio.
Ad es. proprio nella nostra Regione, (ad Osimo), ha sede una delle più importanti industrie di vernici ed altri prodotti per l'edilizia di origine naturale. RIFERIMENTI: www.springcolor.it
Anche in questo caso possiamo disporre di scelte più ecologiche e salutari in quanto molte di queste sostanze hanno degli equivalenti alternativi di origine naturale che non presentano le stesse problematiche di tossicità o di pericolosità. Ad esempio proprio nella nostra Regione, (ad Osimo), ha sede una delle più importanti industrie di vernici ed altri prodotti per l’edilizia di origine naturale. RIFERIMENTI www.springcolor.it
OLI: L’olio di qualsiasi tipologia, sia di origine minerale che vegetale, se raggiunge l’acqua, anche passando per le falde acquifere sotterranee o le fogne, crea una pellicola sottile che ne impedisce l’ossigenazione e quindi la vita della flora e della fauna acquatica.
Uno studio condotto in Gran Bretagna ha rilevato che ogni anno ci sono 56 milioni di litri di vernici avanzate che vengono buttate o restano a seccare nei garage. Il Community Re-paint, rappresenta un'iniziativa che mette a disposizione le vernici avanzate di chi ne ha bisogno.
Una volta utilizzati gli oli non vanno dispersi, né buttati nel lavandino, nelle fogne, nel terreno o assieme agli altri rifiuti. L’olio esausto delle auto va consegnato al Centro Ambiente Il Quadrifoglio. L’olio esausto di frittura, oltre che al Centro Ambiente, può essere conferito nell’apposito contenitore per la raccolta che si trova davanti al mattatoio in Via De Gasperi.
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rifiuti elettronici Una frazione dei nostri rifiuti che è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni è quella delle apparecchiature elettroniche. I produttori basano le proprie politiche aziendali sull’obsolescenza programmata e tecnologica (vedi Box), e i consumatori sono sempre propensi a comprare l’ultimo modello a discapito di strumentazioni ancora perfettamente funzionanti. Ne consegue che ogni europeo produce in media 17/20 Kg. pro capite di RAEE (rifiuti elettronici). Solo di cellulari, ogni anno se ne producono 1,2 milioni e se ne buttano 100 milioni nel mondo.
Obsolescenza programmata e tecnologica Con il termine obsolescenza programmata si indica la prassi ormai consolidata nel nostro sistema economico di progettare i beni, soprattutto quelli tecnologici, in modo che abbiano una vita abbastanza breve, costringendo i consumatori a ricomprarli dopo poco tempo. Manufatti che un tempo avevano lunga durata ed erano costruiti in modo da poter essere riparati molte volte, oggi sono fatti in modo da rompersi presto e da essere irreparabili, alimentando uno spreco di risorse e la produzione di rifiuti. A questo si aggiunge l’obsolescenza tecnologica, che riguarda soprattutto gli apparecchi informatici ed elettronici in genere. La prassi è quella di mettere in commercio modelli sempre nuovi con funzioni che sono incompatibili con le versioni precedenti. Così, in breve tempo, anche se gli apparecchi sono ancora perfettamente funzionanti, occorre comprarne di nuovi per “restare al passo con i tempi”.
Cittadino
La legge prescrive ai rivenditori il ritiro di almeno un apparecchio elettronico vecchio o rotto quando se ne acquista uno nuovo. Molto spesso senza pensarci acquistiamo il nuovo senza consegnare il vecchio che non sappiamo come smaltire. Per questi rifiuti è attivo il servizio a domicilio di ritiro gratuito, telefonando al numero 0731.703418, oppure possono essere conferiti presso il “Centro Ambiente Il Quadrifoglio”
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I pannolini di Gaia Dalla nascita a quando si smette di usarli, per ogni bambino vengono usati e smaltiti oltre una tonnellata di pannolini. Ogni giorno In Italia vengono utilizzati almeno sei milioni di pannolini usa e getta, (2 miliardi e 190 milioni in un anno), circa il 4% del totale dei rifiuti domestici. La crescente coscienza ecologica ha prodotto valide alternative, come i pannolini lavabili. Non si tratta di un ritorno al passato ma di prodotti innovativi, facili da usare, funzionali e riutilizzabili. Se posti a confronto i due tipi di pannolini hanno già nella fase produttiva impatti ambientali molto diversi: il pannolino usa e getta richiede 3,5 volte più energia, 8 volte più materie prime non rinnovabili, 90 volte più risorse rinnovabili, 2,3 volte più acque di scarico, 30 volte più di rifiuti solidi. Vengono inoltre abitualmente sbiancati al cloro. Al momento dello smaltimento i pannolini usa e getta necessitano di 500 anni per degradarsi. Se bruciati, essendo di plastica liberano diossina. Per acquistare i pannolini lavabili una famiglia può sostenere un costo che varia dai 200 agli 800 euro (a seconda del modello che si sceglie) dalla nascita al vasino, contro i 2.5003.000 euro spesi nello stesso periodo di riferimento (due anni e mezzo circa)
per pannolini usa e getta, considerando anche il costo del sapone e dei lavaggi. Inoltre la pelle del bambino con i pannolini lavabili, viene a contatto con tessuti naturali e traspiranti, a differenza dei pannolini tradizionali composti da sostanze chimiche, spesso sbiancati al cloro e cosparsi di prodotti chimici che li rendono ultra assorbenti e anti-arrossamento.
Comune
Il Comune di Cupramontana ha dato vita ad una campagna di informazione e sensibilizzazione per promuovere tra i propri cittadini l’uso di questi pannolini lavabili, che possono essere acquistati anche online sul sito www.altramoda.net
RIFERIMENTI: www.nonsolociripa.it
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RACCOLTA VESTITI I vestiti non dovrebbero essere un prodotto “usa e getta”, eppure spesso abiti seminuovi, indossati poche volte, rischiano di diventare un rifiuto. Se proprio un vestito dobbiamo buttarlo, usiamo gli appositi contenitori stradali: • via Bovio incrocio con Via Pieve (vicino al Cimitero) • via Ridolfi (di fianco alla palestra) • via Umbria (dietro le Poste) • via Parco Elisa Amatori ( strada per il Parco Colle Elisa) • via San Giovanni (strada per Maiolati Spontini).
Feste sostenibili Feste, sagre, manifestazioni ed eventi in generale possono avere un forte impatto ambientale in termine di produzione di rifiuti, di consumi energetici e di altri parametri ambientali e sociali.
Comune
Il Comune di Cupramontana con l’edizione del 2012 ha introdotto la raccolta differenziata anche nell’ambito della “Sagra dell’Uva” avendo verificato che nel mese in cui si tiene la manifestazione la percentuale di raccolta differenziata scende notevolmente rispetto agli altri mesi dell’anno. Dalla prossima edizione l’Amministrazione Comunale intende fare un ulteriore passo nella direzione della sostenibilità mediante l’utilizzo di stoviglie biodegradabili e compostabili, e ridurre ancora di più i rifiuti da avviare in discarica.
Cittadino
Anche per un semplice compleanno o per una festa tra amici si può adottare le buone pratiche delle feste sostenibili.
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RIFERIMENTI: www.festasostenibile.it
Il buon riuso Il riutilizzo rappresenta una delle forme migliori per ritardare la fase di smaltimento dei beni che altrimenti diventerebbero rifiuto e di dare loro una seconda vita.
Cittadino
Molte pratiche di riutilizzo informale sono ancora attive, si pensi alla buona abitudine di passare vestiti, giocattoli e altre attrezzature per bambini da una mamma all’altra. Ognuno quindi può fare la sua parte anche in questo modo: se abbiamo cose che a noi non servono più, ma che per altri potrebbero ancora essere funzionali, prima di buttarle, pubblicizziamo la nostra disponibilità a cederle. Ci sono anche alcune organizzazioni di solidarietà che si occupano di recuperare beni usati per distribuirli a famiglie bisognose o per rivenderli per finanziare progetti sociali. Sono attivi nella Provincia di Ancona alcuni centri per il riuso attraverso i quali è possibile rimettere in circolo ancora in buono stato libri, giocattoli e computer. Per consegnare o richiedere gratuitamente i beni ci si può rivolgere (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00 - il martedì e il giovedì anche dalle 15.00 alle 18.45) alla sede del CIS in via Fornace 25 di Moie di Maiolati Spontini. Sono nate in proposito anche comunità virtuali per il baratto e lo scambio di beni. Una delle più importanti in Italia si chiama Zerorelativo.it ed è nata a Pesaro.
RIFERIMENTI: www.zerorelativo.it
Comune Allo scopo di rimettere in circolo beni ancora funzionanti ed evitare che diventino rifiuti, il Comune di Cupramontana nell’ambito della mostra mercato “Cupra espone” organizza un mercatino dell’usato.
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Ufficio sostenibile In ufficio è importante adottare alcuni comportamenti sostenibili basati sulla buona volontà individuale, e sul coinvolgimento di chi lavora con noi.
Cittadino
In primo luogo è doveroso effettuare la raccolta differenziata, predisponendo apposti spazi per i raccoglitori dei diversi tipi di rifiuto che si producono. La frazione principale nel caso dell’ufficio è rappresentata dalla carta dove a volte se ne spreca davvero tanta, che oltre ad incidere sull’ambiente fa crescere i costi aziendali. Al fine di ridurre al minimo questi sprechi si possono adottare diversi accorgimenti: • stampare solo ciò che è necessario, per il resto privilegiare le versioni digitali;
• prima di avviare una stampa, controllare al monitor l’anteprima per evitare errori; • stampare ogni volta con la modalità fronte-retro; • scegliere carta riciclata; • i fogli da buttare stampati solo su un lato vanno usati per realizzare blocchi per appunti. Toner e cartucce vanno conferiti ad apposite aziende che si occupano del ritiro e della rigenerazione. Per la pausa caffè, invece dei bicchierini e delle palette usa e getta in plastica, si possono utilizzare tazzine e cucchiaini lavabili, o almeno biodegradabili. Per bere, ovviamente, acqua di rete in bicchieri lavabili o biodegradabili. Nei bagni prediligere l’utilizzo di carta igienica riciclata, asciugamani a rullo in tessuto lavabile, saponi ecologici. E anche per le pulizie vanno preferiti prodotti sostenibili. Al di là dei rifiuti è possibile fare molto anche per il risparmio energetico, ad esempio ricordandosi di spegnere luci ed Verificare inoltre se, dal punto di vista strutturale, è opportuno rimettere mano all’impianto, agli infissi ecc. E per gli spostamenti, sarebbe bene preferire la bici o i mezzi pubblici, o mettersi d’accordo con i colleghi per condividere l’auto (car pooling).
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PROGETTO AZIENDA SOSTENIBILE: risparmiare soldi e l’ambiente Le imprese, sono sempre più attente agli aspetti ambientali, sia per una sempre crescente sensibilità dell’opinione pubblica sia per il fatto che adottando soluzioni ecologiche, si possono risparmiare diversi soldi. Spesso però non si sa da dove cominciare e a chi rivolgersi. Da questa esigenza è nato il progetto Azienda Sostenibile promosso da Eticare, una organizzazione sociale che promuove la sostenibilità in vari ambiti. Contattando Eticare è possibile valutare tutta una serie di interventi che possono rendere un’azienda più ecologica ed economica allo stesso tempo. Ecco solo alcune delle proposte:
• Pagine verdi: intervento su fotocopiatrici, macchine da stampa e fax al fine di ridurre al minimo i consumi di carta ed energetici, rendere più efficiente il lavoro, risparmiare sui costi di acquisto e manutenzione delle macchine. • Pausa caffè equo solidali e sistemi per l’utilizzo di acqua di rete • Prodotti ecologici in genere: stoviglie biodegradabili, prodotti per l’igiene e la pulizia, carta, cancelleria • soluzioni informatiche con software libero e recupero di apparecchiature usate • arredamenti ecologici e solidali • riqualificazione energetica degli edifici • impianti di energie rinnovabili • mezzi elettrici • stampa e grafica sostenibile Tra l’altro Eticare fa tutto questo creando occasioni di lavoro per persone svantaggiate. Michele Altomeni m.altomeni@eticare.org 335 7312544
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Il consumatore attento Ogni consumatore, con le proprie scelte, può orientare il mercato e le aziende in una direzione piuttosto che un’altra. Da questa consapevolezza sono nate tutte quelle esperienze che rientrano nel circuito del consumo critico.
Il consumatore critico è quello che quando compra un bene o un servizio, oltre a valutare il prezzo e la qualità del prodotto, fa attenzione anche al suo peso ambientale e sociale, mettendoli sul piatto della bilancia della sua scelta. È grazie a questo impegno individuale e collettivo al tempo stesso che si sono diffuse esperienze di grande importanza come il commercio equo e solidale, la finanza etica, il turismo responsabile, e più in generale tutti quei prodotti e servizi che fanno attenzione all’impatto ambientale e ai diritti umani.
Cittadino
Abbiamo già detto della necessità di scegliere prodotti senza o con pochi imballaggi. Allo stesso modo è importante preferire materiali il meno inquinanti possibile, magari realizzati con materiale riciclato. Beni il più possibile durevoli evitando ogni prodotto usa e getta o comunque destinato a durare poco. Spesso il prezzo più basso non indica il prodotto più economico perché è meglio spendere un po’ di più, ma una volta sola, che meno ma due volte. Nell’alimentazione sono preferibili i prodotti biologici, che oltre ad inquinare meno non fanno male alla salute. Ancora meglio se provenienti dal territorio, cioè da produttori che magari conosciamo di persona, e senza avere bruciato grandi quantità di gasolio sulle autostrade. Altra regola è evitare i prodotti che sono stati realizzati sfruttando i lavoratori, magari in qualche paese del sud del mondo, e magari di qualche bambino schiavizzato. A volte fare tutte queste scelte da soli non è facile. Ecco perché sono nati e si stanno diffondendo a macchia d’olio i Gruppi di Acquisto Solidale. Sono composti da persone che si organizzazione insieme per spostare i propri consumi verso scelte etiche e sostenibili. Ce ne sono tanti anche dalle nostre parti. Possiamo contattarli per farci raccontare la loro esperienza e magari organizzarci allo stesso modo. Si fa del bene, si vive e meglio e si risparmia.
RIFERIMENTI:
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www.reesmarche.it www.cnms.it
www.retegas.org www.retecosol.org
PRONTUARIO DEL CONSUMATORE CRITICO • Ricordarsi di portare da casa la sporta, o al limiti prelevare dei cartoni. • Preferire prodotti concentrati, possibilmente alla spina e sfusi. • Preferire prodotti con meno imballaggi possibile, con materiali sostenibili (biodegradabili, riciclati, facilmente riciclabili). In generale evitare la plastica ogni volta che sia possibile. • Ogni volta che siamo di fronte ad un prodotto usa e getta, valutare se esiste un’alternativa durevole (fazzoletti e tovaglioli in stoffa anziché in carta, rasoi e spazzolini con parti sostituibili anziché totalmente usa e getta, contenitori in vetro per conservare invece che in plastica o alluminio, stoviglie lavabili o biodegradabili invece che in plastica...) • Preferire frutta e verdura sfuse, evitando quelle in vaschette. Salumi, carne, formaggi, meglio prenderli al banco perchè solitamente sono meno imballati. I prodotti da forno: meglio sfusi incartati che imballati nel cellophane o, peggio ancora, nel polistirolo. Per tutto ciò che possiamo, meglio se riusciamo a comprare direttamente dal produttore, magari tramite un GAS. • In genere, meglio le “confezioni famiglia” che quelle più piccole. In proporzione producono meno rifiuti. Evitare le monodose. • Preferire prodotti di origine biologica, di stagione e locale. Per i prodotti che vengono dal sud del mondo, scegliere quelli del commercio equo e solidale. • Evitare i prodotti e le aziende che hanno comportamenti scorretti verso l’ambiente e le persone. • Preferire prodotti che provengono dal territorio, perchè hanno percorso meno strada per arrivare, e quindi hanno inquinato meno. • Preferire prodotti e aziende che si impegnano per la tutela dell’ambiente e dei diritti umani.
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ALCUNI MARCHI UTILI Ci sono alcuni marchi utili che è bene conoscere, perché possono aiutarci a scegliere i prodotti più sostenibili e ad usare al meglio il nostro potere di consumatori.
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Ecolabel È un marchio di qualità ecologica creato dall’Unione Europea che viene assegnato a prodotti e servizi che rispettano determinati criteri ambientali lungo tutto il loro ciclo di vita (dalle materie prime allo smaltimento).
Agricoltura biologica
(http://ec.europa.eu/agriculture/organic/home_it) È un marchio che si basa su un regolamento dell’Unione Europea ed identifica i prodotti agricoli ottenuti senza uso di prodotti chimici, conservando la sostanza organica del suolo, escludendo gli organismi geneticamente modificati (OGM). Ci sono diversi agricoltori che, pur basandosi sulle stesse regole dell’agricoltura biologica, per vari motivi scelgono di non utilizzare il marchio.
Fairtrade Identifica i prodotti provenienti dal circuito del commercio equo e solidale, rispondenti a criteri quali l’acquisto diretto dai produttori del Sud del Mondo raggruppati in strutture cooperative, democratiche e trasparenti, prive di discriminazioni. Ai produttori deve essere pagato un prezzo equo e un valore aggiuntivo per progetti sociali. L’importatore si impegna a mantenere le relazioni commerciali nel lungo periodo e a prefinanziare gli acquisti. Tiene in considerazione anche aspetti ambientali, in quanto favorisce le produzioni locali tipiche a discapito delle monocolture finalizzate alla massimizzazione della produzione, e molto spesso si tratta di produzioni biologiche.
FSC (Forest Stewardship Council - www.fsc-italia.it) PEFC (Programme for Endorsement of Forest - www. pefc.it) Sono due marchi riconosciuto a livello internazionale, che garantisce che i prodotti di origine forestale (legno, carta ecc.) sono stati realizzato con materie prime derivanti da foreste gestite in maniera sostenibile, ad esempio ripiantando tutti gli alberi che vengono abbattuti. FSC è legato ad una organizzazione non governativa senza scopo di lucro, mentre PEFC è stato creato da organizzazioni economiche.
EMAS Diversamente dalle precedenti, la certificazione EMAS non riguarda i prodotti e i servizi, ma le organizzazioni che li producono. È stato istituito e regolamentato dall’Unione Europea. Identifica che sono stati messi in atto azioni e procedure che consentono all’azienda o all’ente di migliorare le proprie prestazioni ambientali. Un sistema simile, ma meno impegnativo, è quello della certificazione ISO 14001 che opera a livello internazionale ed è di emanazione privata.
Festa sostenibile (www.festasostenibile.it) La “effe” con i colori della pace identifica feste, sagre, manifestazioni che si impegnano a ridurre il proprio impatto ambientale con una maggiore attenzione ai diversi aspetti della sostenibilità.
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Stampato su carta riciclata