cheerleader

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r e d a e l r e e Ch

o s s a p Un o r u t u nel f

cita

I pro

cres n i t r o p s o n u getti di


Riccardo Cavalieri

i s r o c News

Editoriale

Sommario eerleader Ch

S

e solo un anno fa qualcuno mi avesse chiesto del

mio lavoro, la risposta non sarebbe stata certo que-

sta. Mi sono sempre occupato di comunicazione, mar-

keting, eventi, ma da qui a occuparsi a tempo pieno di NEWS CORSI

NEWS CORSI

cheerleading... Tutto é cominciato cosí. Un po´ ma non

Vuoi lavorare con la Federazione? Vuoi lavorare con la Federazione? un certo momento, guarda, guarda, torna indietro, le cheerleaders. Ma in Italia perché non si vedono mai? Avviare una Cheer School? Avviare una Cheer School? Ed un mio amico, ma si, ci sono giá, le veline, le letSCRIVICI A: info@ficad.it terine, le paperonze, ecc. Metti a loro indosso dei pon SCRIVICI A: info@ficad.it pon, un vestitino sexy, ed ecco le cheerleaders. Quella frase mi ha fatto molto riflettere, per me non era cosí. In

tanto tempo fa. Ero a casa di amici, solito zapping, ad

• Corso di formazione Cheer Coach “PRO” e con la Federazione? • Corso di formazione Cheer Coach “PRO” 15‐16‐17 ottobre Salsomaggiore Terme (PR) / Coach Internazionali Cheer School? • Corsi Cheerleader Junior & Senior “REDY TO START” ficad.it 15‐16‐17 ottobre Salsomaggiore Terme (PR) / Coach Internazionali LOMBARDIA • Corsi Cheerleader Junior & Senior “REDY TO START” Milano, Monza, Buccinasco (MI), Gaggiano (MI), Pieve Emanuele (MI), Legnano (MI),Pavia,

zione Cheer Coach “PRO” LOMBARDIA Lachiarella (PV), Vigevano (PV), Varese, Busto Arsizio (VA), Appiano Gentile (VA), Brescia.

quei minuti quello speciale sul cheerleading, ha acceso in me la voglia di capire, di informarmi. Sono rimasto

der Junior & Senior “REDY TO START” TRENTINO ALTO ADIGE VENETO Rovereto

Verona, Padova, Piacenza. EMILIA ROMAGNA ccinasco (MI), Gaggiano (MI), Pieve Emanuele (MI), Legnano (MI),Pavia,

TRENTINO ALTO ADIGE evano (PV), Varese, Busto Arsizio (VA), Appiano Gentile (VA), Brescia. Modena, Bologna, Parma, Salsomaggiore Terme (PR)

Rovereto TOSCANA

acenza.

Livorno EMILIA ROMAGNA

LAZIO Modena, Bologna, Parma, Salsomaggiore Terme (PR) O ADIGE Roma, Civitavecchia (RM), Santa Marinella (RM), Ladispoli (RM).

TOSCANA

GNA

per info sui corsi attivi scrivici a info@ficad.it corsi attivi scrivici a: info@ficad.it

PerLivorno info sui

Il progetto scuola

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Le stelle di Milano

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Vita da Cheerleader

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Notizie in presa diretta

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affascinato, per me non erano solo ragazze pon pon, come tutti le definivano, ma vere atlete per quello che facevano, per come si comportavano, per le loro evoluzioni e il loro coordinamento, tutto incredibile. Avevano sempre il sorriso, sempre unite, in sana competizione tra team, ma mai tra componenti dello stesso. E poi gli sport a cui erano di supporto erano molto piú completi e divertenti con le loro performances e la loro allegria in campo. Tutto questo mi ha fatto entrare nel vivo di questa disciplina, effettuando ricerche a livello internazio-

VENETO alsomaggiore Terme (PR) / Coach Internazionali Milano, Monza, Buccinasco (MI), Gaggiano (MI), Pieve Emanuele (MI), Legnano (MI),Pavia, Lachiarella (PV), Vigevano (PV), Varese, Busto Arsizio (VA), Appiano Gentile (VA), Brescia. Verona, Padova, Piacenza.

Cheer Show in Piazza Duomo - 04

Il Cheer Camp

di Salsomaggiore

nale e nazionale. Sono stati mesi di duro lavoro continuo per capire bene di cosa si trattava e da dove bisognava

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iniziare per portare tutto questo in modo professionale anche qui da noi in Italia. Ed é cosí che é nato il progetto della Federazione, avvalendomi di collaboratori con grande esperienza nel panorama sportivo Italiano, ma anche di persone che avevano giá praticato il cheerleading a livelli importanti, necessari per sviluppare, concretizzare e disciplinare professionalmente, il piú bello

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e allegro sport del mondo, io lo definisco “lo sport del

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sorriso” Tutto il resto, é quello che siamo oggi. A nove mesi dalla nascita, la Federazione vanta giá le spalle forti come testimoinano i numeri, i grandi coach internazionali e nazionali che collaborano con noi. Siamo in

Contributo fotografico Archivio Fic

Direttore responsabile Walter Perosino

Redazione Corso Mediterraneo 67 Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it

Direttore amministrativo Monica Gini

Hanno collaborato per i testi: Omar Gattuso, Elisa Genesio

solomagazine Cheerleader è una produzione

ascesa con oltre 100 team entro dicembre, 6 comitati regionali attivi, e 10 entro fine anno, stiamo avviando il progetto cheerleading nelle scuole, nelle universitá, nei team sportivi. I nostri migliori team hanno giá partecipato ad eventi di importanza sportiva nazionale ed internazionale spaziano tra volley, basket, football americano e perfino il calcio con il grande debutto il 25 settembre. Potrei continuare a raccontare per ore, ma

Realizzazione grafica Claudia Rubiu, Talia Verlato

Anno I, numero 1 - SETTEMBRE 2010 Registrazione presso il Tribunale di Torino in corso

Presidente Cavalieretroverevisto che abbiamo a disposizione un magazine, te tutto all’interno. Buona lettura, grazie a tutti.

Cheerleader

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w o h S g n i d a e l r e e h C o m o u D a Piazz in


, p m a c r e d e l r e Che o p p u r del g o

di Elisa Genesi

a z r o f la


Cheerleader camp

A Salsomaggiore dieci ragazzi hanno perfezionato le tecniche per diventare istruttori ed hanno imparato cosa significa essere un cheerleader a tutto tondo

P

assione, determinazione, professionalità, entusiasmo, voglia di imparare e migliorarsi hanno contraddistinto il primo Cheerleading Coach Camp tenutosi a Salsomaggiore Terme e organizzato dalla Federazione Italiana Cheerleading Acrobatico Dance. Otto ragazze e due ragazzi si sono allenati per diventare istruttori e migliorare le loro tecniche condividendo un’esperienza umana e formativa che la Federazione spera di ripetere ogni anno. Salsomaggiore, nota per le sue Terme e per ospitare la passerella di Miss Italia, per dieci giorni si è trasformata nella città dei cheerleader. Due le palestre messe a disposizione dal Comune, ma anche il parco con le sue aree verdi ha offerto un ottimo campo di allenamento, dato che il terreno erboso è spesso il palcoscenico dei cheerleader. L’idea del Camp nasce dall’esigenza di formare in maniera professionale sempre più ragazzi e allenatori federali in modo da creare in tutta Italia squadre di cheerleader forti e competenti. Inoltre, il Camp offre la possibilità di far conoscere la neonata Federazione e aiuta a coinvolgere giovani e bambini che in futuro potrebbero proseguire il cheerleading come attività sportiva. Grazie a queste iniziative e all’opera di informazione e “reclutamento” che i ragazzi presenti al Camp hanno fatto o hanno intenzione di svolgere nelle loro città, il movimento conta di crescere costantemente e di formare atleti in grado di competere con le migliori squadre internazionali. Il gruppo è la parte più importante di questo sport: solo lavorando insieme si possono creare quelle coreografie e acrobazie che rendono l’esercizio spettacolare e perfetto. Il Camp ha dato modo a tutti i ragazzi di confrontarsi e collaborare l’un con l’altro, creando un legame sportivo e personale che va ben oltre l’allenamento. «Da quando sono qua ho capito quanto è bello lavorare insieme - racconta Tiffany Ratcliffe, 19 anni -. Imparare ad avere fiducia nel gruppo ti fa ma-

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Abbiamo studiato divertendoci Ha 33 anni ma sembra una

turare, quando ti alleni da solo non ottieni gli stessi risultati e io lo so, perché ho fatto per molti anni corsa ad ostacoli. Ti responsabilizzi perché non sei più da solo, ma devi rendere conto al gruppo. Sono una flyer ma all’inizio avevo paura a saltare: ora non più perché mi fido degli altri ragazzi e so che non mi faranno cadere». La pensa così anche Bruna Maci, 23 anni, che ha capito che un gruppo armonico è un gruppo forte: «Se ci sono delle tensioni nel gruppo si lavora male spiega Bruna, che già allena una sua squadra di cheer dance e che ora aggiungerà elementi di cheer acrobatico alle sue coreografie -. Qui ho imparato come portare serenità nella squadra. Parlare e confrontarsi con gli altri è la chiave di tutto, bisogna condividere e non tenersi tutto per sé: solo così si possono superare i problemi». Dello stesso avviso è Francesca Gianini, 18 anni, che arrivando dalla ginnastica ritmica si è accorta subito della differenza: «Anche se sei un gruppo, nella ginnastica molti esercizi sono individuali. È normale che si creino rivalità e tensioni anche perché si lavora spesso da soli per il perfezionamento dell’esercizio. Nel cheerleading invece devi lavorare insieme per migliorarti, non è possibile fare da soli ed è questo che ti dà il senso del gruppo». Cecilia Bernazzoli, 25 anni e cheerleader da tre, è convinta che

Dieci giorni di lavoro intenso per apprendere una nuova filosofia sportiva «solo confrontandosi con gli altri si può migliorare», e anche Ruben Squicciarini, 17 anni e un passato da nuotatore, ha capito che il gruppo aiuta a fidarsi dei compagni: «All’inizio avevo paura delle prese, perché nel nuoto ero abituato a fare da solo e l’approccio è molto differente. Ma quest’esperienza mi ha insegnato a fidarmi e ad essere tutt’uno con gli altri». Il gruppo però non è solo una realtà legata all’allenamento: è anche divertimento, cameratismo e risate. «Ci divertiamo come dei pazzi», racconta entusiasta Sara Cianti, che nei suoi 32 anni ha provato di tutto, dalla ginnastica ritmica e artistica alla danza classica e moderna, per arrivare a diventare personal trainer e insegnante di un gruppo di ragazzi che danzano e sperimentano nuove tecniche di spettacolo. «È bello perché qui mi sento alla pari con ragazzi che hanno l’età dei miei allievi di danza. Facciamo le 3 quasi ogni sera perché ci perdiamo a ridere e scherzare tutti insieme, abbiamo creato una squadra stupenda».

ragazzina la norvegese Jennifer Lechner, national coach, che a Salsomaggiore Terme ha coordinato l’insegnamento nei giorni di Cheerleading Coach Camp 2010. «È stato un Camp stupendo, erano tutti molto entusiasti di migliorare e imparare nuove tecniche», dice Jennifer estremamente soddisfatta del lavoro svolto dai ragazzi e del bel gruppo che si è formato. «Quando c’è entusiasmo è più facile formare la squadra e tenerla unita. Ci si diverte e si impara meglio», assicura. A partire da settembre i ragazzi che ha allenato hanno dato vita a nuove squadre di cheerleader, da Vercelli a Verona, da Parma fino a Roma. «Mi dispiace non vedere più tutti loro, ma sono contenta perché faranno nascere nuovi team in giro per l’Italia. È importante che ci sia una base forte di cheerleading e ora questi ragazzi sanno come lavorare con una squadra ma soprattutto nella squadra. Chissà, magari in futuro ci incontreremo di nuovo in un workshop, mai dire mai». La professionalità e lo spirito di gruppo sono gli elementi fondamentali che Jennifer ha cercato di insegnare insieme alle tecniche acrobatiche, tecniche che per alcuni dei ragazzi erano un’autentica novità. «Se si fanno le cose in

Praticare il cheerleading non si ferma a qualche ora di allenamento pomeridiano, ma coinvolge il modo di essere e pensare, diventando uno stile di vita. «Io non

modo professionale, aumenta la credibilità sia dello sport sia delle cheerleader stesse. E in questa fase iniziale è fondamentale, perché questo è uno sport poco conosciuto e esistono ancora alcuni pregiudizi».

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, a l o u c S o t t e g o Pr a t t u t i t an av

Dalle elementari fino all’università sarà sempre possibile accomunare studio e cheerleading

N

egli USA le cheerleader ufficialmente iscritte, a livello collegiale, alla federazione di competenza sono 120mila: numero che fa del Cheerleading il nono sport più praticato oltreoceano. Da questi numeri e dalla lungimiranza del movimento sportivo americano la Fic propone un nuovo approccio a questa giovane disciplina: in coincidenza con il nuovo anno scolastico prende il via il “Progetto Scuola”, una parte fondamentale del Progetto Sviluppo 2010. L’iniziativa si propone di promuovere il Cheerleading all’interno del sistema scolastico nazionale, con l’obiettivo primario di formare nuove squadre e di conseguenza organizzare veri e propri campionati. «A ciascuna scuola la propria squadra di cheerleader - spiega Alessandro Garuti, Direttore Generale della Federazione -. Nello specifico il Progetto si occuperà di promuovere il cheerleading con la collaborazione fondamentale della scuola, tramite una formazione specifica affidata ai coach che mano a mano usciranno dalle varie esperienze di Cheer coach». Già perché i “coach” non sono ancora sufficienti: «Abbiamo già organizzato, ad ottobre, un secondo Cheer coach, sempre con il sostegno del comune di Salsomaggiore Terme - continua il Direttore Generale -, per formare nuove figure che andranno a rinforzare numericamente e qualitativamente la nostra squadra».

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Il progetto è stato suddiviso in tre parti, secondo il livello di istruzione: il Progetto Camp è riservato alle scuole elementari, il Progetto College è riservato alle scuole Medie Inferiori/Superiori e il Progetto Campus, da un accordo con i Cus, si svilupperà in ambito universitario. Le modalità di insegnamento possono variare: la scuola può decidere di inserire il cheerleading all’interno dell’orario scolastico (ad esempio nelle ore di educazione fisica), oppure l’insegnamento può avvenire in orario extra-scolastico all’interno delle strutture dell’istituto. Il progetto si è poi organizzato grazie alla fondamentale collaborazione dell’assessore allo sport di Milano, Christian Alan Rizzi e alla responsabile del progetto, Ilaria Corali, l’atleta che ha trascorso un’intera stagione negli Stati Uniti con i Saints di Lake Forest classificandosi seconda nel campionato nazionale 2010. Il successo è stato immediato. Le richieste di adesione sono state in alcuni casi superiori alle aspettative e tra gli istituti ci sono quelli dei maggiori comuni d’Italia. Parma, Roma, Milano, Verona, Modena e tanti altri. Per la fine dell’anno scolastico e agonistico è già stato previsto un Summer Camp in cui si darà l’opportunità alle squadre appena formatesi di respirare l’atmosfera di un training estivo, in pieno stile Usa. Nel futuro dunque c’è del sano agonismo: tante squadre (in Italia solo le scuole primarie sono circa 19.000) e tante competizioni che daranno la possibilità di confrontarsi. «Quello che manca in questo momento è proprio la mancanza di competizioni ufficiali. Le esibizioni di Cheerleading sono legate e vincolate ad altri sport, football americano, volley, basket o eventi particolari. Con il nostro progetto vogliamo portare la Fic al pari delle altre federazioni internazionali e far conoscere al grande pubblico lo spettacolo e l’emozione del cheerleading», conclude Garuti.

Le adesioni sono state superiori alle aspettative. Tra gli istituti ci sono quelli dei maggiori comuni d’Italia. Per la fine dell’anno scolastico è già stato previsto un Summer Camp

Il Direttore G

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