Football
Americano
LA SQUADRA
I Barbari Roma non si fermano
INTERVISTA
Martinetti sicuro ÂŤSiamo al bivioÂť
nazionale
Il Blue Team punta sul gruppo
parma
cambia volto
Monardi guida il nuovo corso
Football: mancava, adesso anche la Rivista
sommario
Leoluca Orlando Presidente Fidaf
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L’avventura American Football in Italia si fa progetto e il mosaico si arricchisce di sempre nuovi tasselli. Elencare tutti i tasselli appare impossibile: dovremmo elencare i nomi dei giocatori, di tutti i giocatori, i nomi di tutti i dirigenti, di tutte le squadre, di tutti gli arbitri, di tutti i coach, di tutti... L’elenco comprende i tanti e tanti appassionati che seguono le attività , che pagano ormai a migliaia i biglietti per assistere alle partite, i tanti sponsor e giornalisti che dedicano, in numero crescente, la loro attenzione. L’elenco comprende i protagonisti di avventure e successi all’estero: è doveroso citare tra i tanti la recentissima medaglia di bronzo ai Mondiali di Flag ad Ottawa e i crescenti progressi della Nazionale di American Football. Di tutti darà conto la nuova Rivista, registrando successi, delusioni, aneddoti e progetti; costruendo una rete di comunicazione che arricchisce la rete di passione del nostro grande mosaico. A tutti, sono certo, la Rivista offrirà una tribuna, per commentare, per discutere, per sorridere e gioire anche quando si perde e per evitare eccessi di entusiasmo anche quando si vince... Nel Football come nella vita. A quanti nutrono interesse, e non vivono ancora la nostra avventura e il nostro progetto, ci aspettiamo che la Rivista fornirà stimoli per condividere passione e impegno, per diffondere sempre più questo entusiasmante agonismo sportivo. A noi tutti resta l’orgoglio e la responsabilità di contribuire ad una impresa, ancor più significativa in un Paese nel quale sembra lo sport essere monopolizzato dal “calcio guardato“, sì dal calcio neppure giocato, soltanto “guardato”. Il Coni ha da tempo esaminato e positivamente valutato i nostri sforzi e i nostri successi e si accinge al riconoscimento formale, che per noi costituisce un obiettivo raggiunto, ma anche un punto di partenza per altri obiettivi. Come si usa augurare nel mondo dello spettacolo, a noi tutti, a solomagazine Football americano: Merde!
18 Parla Martinetti
Il tecnico federale illustra i programmi di rilancio del football in Italia
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tira rivela
rivoluzione parma
Dopo il tricolore i Panthers cambiano volto: Craddock saluta, adesso tocca ai giovani
inchieste
27 Barbari tris
I romani padroni della A2 con il terzo titolo italiano, ora parte un nuovo corso
30 Festa Cagliari
Nel football a 9 i Crusaders vincono lo scudetto superando tutti gli ostacoli solomagazine Football
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sommario
22 Cresce il Blue Team
Convince la Nazionale che l’head coach Olivo sta plasmando con una gestione collettiva
approfondimenti 35 Flag Football verso le finali
Dopo il terzo posto dei Mondiali canadesi, cresce l’attesa per gli Europei giovanili di Roma
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34/41 Info football
Notizie e informazioni dell’intero movimento italiano
le rubriche 38 I segreti della Pistol Offense
Come mettere in difficoltà le difese avversarie scegliendo lo schema nato nel 2005
42 Le nostre storie
Ripercorriamo con un sorriso i primi passi dei pionieri del football americano in Italia
Direttore responsabile Walter Perosino Direttore amministrativo Monica Gini Redazione Corso Mediterraneo 67 - Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it
Hanno collaborato per i testi: Fabio Armano, Alessio Basso, Daniele Bonezzi, Enrico Capello, Walter Cherubini, Omar Gattuso, Luigi Laserpe, Carlo Mantovani, Riccardo Merola, Simone Mingoli, Manuela Pellegrini
35 Contributo fotografico Giulio Busi, Maria Cangemi, Manuela Pellegrini
38 solomagazine Football americano è una produzione
Realizzazione grafica Claudia Rubiu Talia Verlato Anno I, numero 1 - SETTEMBRE 2010 Registrazione presso il Tribunale di Torino in corso
solo magazine Football
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Europei
La Germania fa festa
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uccesso tedesco agli Europei di fascia A del 2010. La nazionale di casa, davanti ad un folto pubblico che ricorda i fasti del football italiano degli anni ‘80, ha raggiunto il successo contro la Francia. Un eccellente regia e la diretta televisiva trasmessa su Eurosport hanno permesso di vedere anche in Italia una partita che nei primi due quarti è riuscita a mantenere aperto il risultato. Nel terzo quarto la superiorità tecnica e fisica dei tedeschi ha prevalso sulla squadra francese che soprattutto in attacco non è mai riuscita a entrare veramente in partita. Prima era stata l’Austria a conquistare la medaglia di bronzo. La squadra che lo scorso anno ha fatto vedere i sorci verdi al Blue Team ha letteralmente travolto la Svezia. La sfida per il quinto posto era stata vinta dalla Finlandia che ha così decretato nella Gran Bretagna la futura avversaria dell’Italia agli Europei di fascia B del 2013. Da notare che tutte le formazioni avevano una rosa di giocatori molto giovani, cosa che fa bene sperare sulla scelta della Nazionale azzurra di puntare sulle nuove leve per raggiungere nuovamente i massimi livelli del football continentale. Agli Europei è emersa l’interessante tendenza scelta praticamente da tutti i team di far guidare l’attacco da QB relativamente giovani per l’esperienza che il ruolo richiederebbe. Finlandia e Francia hanno infatti giocato con signal caller ventenni, e i due stessi quarterback più forti, l’austriaco Gross e il tedesco Dennis Zimmermann - mvp della finale con 331 yards e 3 touchdown -, sono soltanto di qualche anno più vecchi. Una scelta che ha portato frutti, mostrando un ottimo gioco aereo generale, e che ha mostrato un’inversione di tendenza, almeno al livello di team nazionali, dove troppo spesso si cade nella tentazione di scegliere oriundi di scuola americana che garantiscono certamente uno standard elevato, ma che tagliano le gambe alla crescita di registi di casa.
rivoluzione in casa panthers
Il presidente Ivano Tira svela il futuro dei Campioni d’Italia: «Cambiamo i tre americani perché ci servono di Daniele Bonezzi giocatori con caratteristiche diverse. E puntiamo sulla consacrazione di Monardi»
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quadra che vince non si cambia recita un vecchio adagio applicato in ogni campo del vivere, che spesso sale al rango di postulato nel mondo dello sport. Ma le Pantere sono animali selvaggi, poco inclini a rispettare le regole. I Campioni d’Italia si stanno godendo il meritato riposo, ma al momento di tornare agli ordini di coach Papoccia potrebbero essere parecchie le facce nuove tra i nero-argento. Una piccola rivoluzione, ma condotta su binari già imboccati lo scorso anno per un progetto a medio termine che si è rivelato
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talmente azzeccato da produrre i frutti sperati con almeno una stagione di anticipo. Per la verità il successo nel Superbowl 2010 ha radici ancora più lontane se pensiamo che la scorsa estate ben 11 elementi dell’under 21 campione d’Italia sono passati in prima squadra, dove i giocatori espressione del vivaio sono oltre la metà del totale. La programmazione e lo sviluppo del settore giovanile è sempre stato un punto di forza dei Panthers fin dalla loro rinascita nel 2002; in particolare il progetto Flag Football School cresciuto molto negli ultimi
anni. Proprio da qui sono usciti i vari Canali, Malpeli Avalli, Diaferia e Monardi per citarne soltanto alcuni, destinati a rappresentare l’ossatura di questa squadra per i prossimi anni. Cambiare per vincere, cambiare ancora per confermarsi; queste potrebbero essere le parole che riassumono la stagione della conquista del titolo e quella della sua difesa in casa Panthers. Certo i tempi non sono ancora maturi per pianificare mosse e strategie, ma alcune certezze sono già ben
definite nella testa del presidente Ivano Tira che, in vacanza a San Diego tra un tuffo e l’altro, è andato alla ricerca di nuovi talenti americani. Si parte da una novità quasi obbligata: toccherà al giovane Tommaso Monardi guidare l’attacco nella prossima stagione. E non può che essere così quando hai in casa il quarterback titolare del Blue Team. «La “promozione” di Tommaso è una delle poche cose già definite», spiega il presidente Tira. Da questa decisione derivano una serie di conseguenze di non poco conto: la prima riguarda ovviamente
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è IL MOMENTO DELLA SVOLTA
Massimo Martinetti mette a nudo i programmi della Commissione Tecnica Federale: «Il movimento italiano potrà crescere soltanto se si attueranno le giuste strategie» Intervista di Riccardo Merola
Aria nuova in Nazionale
Gli azzurri hanno tenuto testa al Team Eagle confermando che la scelta di affidarsi ad un coaching staff collettivo è vincente. Al fianco di Brock Olivo ora lavorano assistenti precettati da tutti i club italiani di Manuela Pellegrini 22
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arlare del ritrovato successo di questa Nazionale partendo dal paradosso che i fatti parlano di una se pur onorevole e tiratissima sconfitta, può sembrare di per se uno stiracchiato elogio al nulla. Eppure perdere al quarto over time dagli statunitensi del Team Eagle non è stato per una volta motivo di polemica e scoramento. Il sapore di questa sconfitta è diverso rispetto a quelle dello scorso anno in Austria dove il Blue Team aveva iniziato a muovere i primi passi dopo anni di assenza dalle manifestazioni europee. L’amichevole con la Serbia e la prima partita austriaca contro la Spagna sono stati gli stiracchiati successi del 2009, ma le disfatte con Austria e Repubblica Ceca sono state pesanti dove sono emersi in modo lampante i punti deboli e le lacune.
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aria nuova in nazionale
Giovanni Rossi dopo avere visto le finali del gruppo A di Francoforte giocate ad agosto si dice certo che il team italiano abbia imboccato la strada giusta per tornare ai massimi livelli. Anche i più titolati nomi europei, leggi Austria, Francia e i campioni d’Europa della Germania, presentano ormai roster dall’età media piuttosto bassa, con alcuni autentici talenti spesso poco più che ventenni al fianco di elementi di esperienza, ma non più così preponderanti come qualche anno fa dove alcuni giocatori provenienti dalla NFLE, la lega professionistica europea, facevano da soli la differenza con la squadra a fare loro da semplice supporto. In fin dei conti anche in Italia senza una scelta voluta si percorre la strada imboccata dalle potenze europee. Squadre nazionali molto giovani, con qb di 20 anni che hanno comunque anni di esperienza in campo. Scelte coraggiose che stanno ripagando in Europa, e che si spera arrivino a dare frutti anche in Italia. Certamente nei campionati nazionali è una scelta che sta ripagando, lo dimostrano le vittorie dei team che lavorano in maniera massiccia sulle giovanili. In fin dei conti i giovani con la loro voglia di fare e il loro modo di essere riescono a rinfrescare un ambiente in cui a volte ristagna troppo l’aria di un passato che non può tornare ma che deve essere fondamento di una crescita futura. In fin dei conti la nazionale deve essere una selezione dei migliori giocatori in Italia, ma anche l’immagine di quello che i team italiani vogliono essere. La nazionale che si pone come esempio della costruzione di una cultura sportiva, che parte dai tecnici che lavorano intorno al gruppo, ai coach che devono avere una formazione in continua crescita, ai ragazzi che devono dimostrare come essere un giocatore di football non sia solo avere un casco e una spalliera, ma essere onorati di vestire questa maglia dentro e fuori dal campo. Argomento caro al capitano del Blue team che a 39 anni compiuti è la guida di questa squadra e che si è dato l’obiettivo di riportare l’Italia nel gruppo A prima di appendere le scarpe al chiodo. Diego Gennaro, il “Comandante”, è capitano indiscusso in campo e fuori. Carismatico e silenzioso, basta una sua alzata di mano per zittire tutti in sala. E’ lui che dopo una serata di festeggiamenti ha ripreso chi non si è saputo controllare. È lui che ha ribadito a tutti che vestire questa maglia Blu deve essere un onore ma anche un esempio per tutti quelli che da fuori si avvicinano a questo sport. È lui che prima di iniziare il raduno ha messo a disposizione a tutti i ragazzi una scheda di lavoro in palestra per far capire che essere un giocatore di football non è sembrarlo, e che essere presenti tra i 45 giocatori convocati non è l’arrivo, ma la partenza per dimostrare continuamente il proprio valore.
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Il Comandante Diego Gennaro Diego Gennaro, classe ’71 è tutt’ora uno dei giocatori più forti del campionato italiano. Ha iniziato a giocare nel 1989 a Vicenza, sua città natale, ma ha pestato i campi anche di Padova, Venezia, Bolzano fino ad approdare in Austria dove ha vinto un campionato nazionale ed un Eurobowl. Tornato in Italia ha giocato a Bergamo dove ha vinto un secondo titolo europeo e tre volte il Superbowl. Nuovamente a Bolzano dal 2004 nel 2009 ha conquistato il titolo italiano con i Giants. Nel settembre 2010 inizierà la carriera di coach allenando le linee
delle giovanili dei Panthers Parma, dove giocherà il campionato IFL 2011. Ha giocato in nazionale per la prima volta nel 1999 a Palermo, partecipando alla World Cup, primo campionato mondiale senza professionisti. Lontano purtroppo dalle imprese della nazionale che vinse il titolo europeo negli anni ‘80 il sogno di Diego resta di guidare gli azzurri verso i massimi livelli europei, dopo aver vissuto da protagonista le avventure di Danimarca e Austria.
barbari padroni Il terzo tricolore consecutivo in serie A2 proietta il club di Roma Nord nella storia di Walter Cherubini
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stata una stagione indimenticabile, perfetta, quella vissuta quest’anno nel campionato Lenaf dai Barbari Roma Nord. La formazione capitolina è riuscita a centrare il sigillo tricolore compiendo un’impresa incredibile: conquistare il terzo titolo consecutivo dopo le vittorie scudetto del 2008 e 2009 nell’Italian Bowl, contro la rivale di sempre i Guelfi Firenze. Undici vittorie in campionato su altrettante partite disputate e l’aver raggiunto a pieni voti la “perfect season” esprime la forza di questo gruppo magistralmente guidato da Manuel Schollmeier, che dopo 27 anni di attività agonista, si fa trovare ancora pronto ad indossare casco e protezioni per scendere in campo e dirigere il suo manipolo di eroi verso la vittoria. In dieci anni i Barbari Roma Nord hanno collezionato un palmares di tutto rispetto con tre scudetti, il raggiungimento di ben 4 finali in serie A2, un titolo under 21 e un’altro titolo nell’Arena League di football a 9. «L’impresa è riuscita», questo il commento a caldo del presidente Daniele Napoli e dell’allenatore Schollmeier al termine di una stagione 2010 intensa e logorante. Ma se qualcuno crede che ormai gli stimoli di vittoria siano ridotti all’osso, si sbaglia.
«La stagione 2010 è stata perfetta ma difficile - spiega il presidente Daniele Napoli - e possiamo dire che è stata una vera impresa essere riusciti a centrare la “perfect season” e raggiungere la finale con un roster ridotto e numerosi infortuni registrati subito dopo il girone di andata. Il nostro è un gioco basato prevalentemente sulle corse e spinto da una difesa aggressiva, mentre in attacco, vengono applicati schemi perfetti, dove se si sbaglia se ne pagano le conseguenze: lavorare su questi tre punti fondamentali del nostro football non è facile e gli allenamenti sono davvero duri. Quest’anno per mettere a frutto i risultati del lavoro svolto abbiamo superato il nostro limite e siamo riusciti a vincere tutte le partite sacrificando anche qualche giocatore, nel chiedergli di ricoprire più ruoli, sottoponendoli a stress fisico maggiore». Non è facile per i non addetti ai lavori entrare nella mentalità da Barbari, perché la loro concezione di football non è uguale agli altri team e questo è stato dimostrato e confermato in questi ultimi anni. «Facciamo questo sport per pura passione, cercando di esprimere un football al meglio delle nostre possibilità - spiega Napoli - improntando il nostro gioco su uno “stile”, lo stile
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info nel mondo del football I Grizzlies Roma reclutano giovani
E’
partita lo scorso 30 agosto il reclutamento di giovani da avviare al football americano con i Grizzlies Roma AFT. La società capitolina che quest’anno ha preso parte al campionato di serie A2 Lenaf, ripropone l’annuale Camp di inizio stagione per visionare delle nuove leve da poter inserire nelle rispettive categorie di appartenenza ed iniziando allo stesso tempo la preparazione atletica in vista dei campionati autunnali. Saranno dieci giorni - fine del camp fissata al 10 settembre - di full immersion nel football giocato con l’appuntamento quotidiano per tutti gli atleti eccezion fatta per le gior-
I Guelfi Firenze applaudono Benoni
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due mesi dalla bruciante sconfitta nell’Italianbowl con i Barbari, i Guelfi Firenze riprendono l’attività con i giovani dell’under 21, che saranno impegnati in campionato a partire da ottobre. Un settore giovanile, quello della società fiorentina, che ha da sempre prodotto ottimi atleti, tra i quali il linebacker Andrea Benoni, che dopo l’ottima prova con la Nazionale, è nel mirino di molte società di A1. Tra i talenti ricordiamo il quarterback Marco Corsini, il ricevitore Claudio Pierattelli, il cornerback Gabriele Brunetti, il multi ruolo Luca Leonardelli oltre agli ex nazionali under19 Francesco Goti e Andrea Zanazzi. Molti sono i giovani toscani che negli ultimi mesi si sono avvicinati al football americano e chissà che tra di loro non ci sia qualcuno in grado di seguire le orme di Benoni e compagni.
I Pirates eleggono Buetto
Giaguari Torino pronti a mordere
a dirigenza dei Pirates Savona, società ligure di football americano militante nel campionato italiano di serie B, ha eletto come “Best player of the year” il giovane running back Simone Buetto. Il numero 41 dei Pirates, capitano della prima squadra, si è distinto nel 2010 in campo ma non solo, Buetto è infatti anche riuscito a traghettare nel ruolo di head coach la formazione giovanile di flag under 15 all’eccellente conquista della Conference del Nord Ovest. Un risultato sicuramente positivo per il futuro del movimento del football ligure.
artirà mercoledì 8 settembre, con il raduno presso il campo di via Cavagnolo, la stagione 2010 del Junior Team dei Giaguari Torino, ai nastri di partenza ad ottobre del campionato nazionale di categoria. Il roster sarà guidato dall’head coach Riccardo Merola, dal defensive coach Diego Piacentini e dall’assistente Paolo Forneris, avrà i suoi punti di forza nel pacchetto di runningback - guidato dal nazionale Annaloro - e nella difesa dove spiccano per grinta capitan Crupi e Cacciolatto.
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nate di sabato e domenica. Le categorie e l’età cui è aperto il Camp, che si svolgerà presso l’impianto dello Stadio Paolo Rosi di Roma (Acqua Acetosa), sono le under 21 per i nati dall’89 al ’91, under 18 per i nati dal ’92 al ’95 e l’under 15 per i nati dal ’95 al ’97. Il costo della partecipazione è accessibile (€ 10,00) e la quota andrà versata all’ingresso dello stadio al personale della Fidal. Sarà sicuramente per molti giovani, appassionati delle divise caratteristiche di questo sport, il primo approccio con il football americano e questo Camp potrà far capire loro quanto desiderino entrare in un mondo di sport e agonismo. Al termine di questi dieci giorni (l’orario è dalle 18 alle 21), coloro che vorranno praticare questo sport potranno fare riferimento ai responsabili dei Grizzlies per conoscere le quote di iscrizione. Intanto dal 14 settembre gli allenamenti delle formazioni giovanili si terranno il martedì e giovedì presso il Circolo Sportivo dei Conti in via del Baiardo, 23 a Tor di Quinto, con i seguenti orari: Under 15-18 dalle 19 alle 21 e Under 21, dalle 21 alle 23. Ulteriori informazioni sono possibili collegandosi al sito www.romagrizzlies.com.
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settembre
di passione
Un mese intenso per il Flag Football: la Nazionale conquista il bronzo ai Mondiali e ora tocca alle selezioni giovanili salire sul podio degli Europei
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ampioni contro la sfortuna, potrebbe essere questo il motto per ricordare la medaglia di bronzo conquistata dalla Nazionale italiana di flag football ad Ottawa, in Canada. Gli azzurri, infatti, hanno dovuto affrontare una serie di imprevisti che hanno turbato la vigilia di questo Mondiale. E’ sufficiente raccontare gli episodi che hanno accompagnato la comitiva italiana. Alla partenza, in aeroporto, il coach Raffaello Pellegrini è stato richiamato di urgenza a casa per un problema famigliare, per fortuna poi risoltosi. Contrattempo che ha costretto i giocatori italiani a debuttare nel torneo contro i padroni di casa del Canada senza il coach della difesa. E l’arrivo non è stato migliore visto che la sfortuna ha colpito il più giovane giocatore del roster che ha smarrito il proprio bagaglio. Aveva visto lungo il coach che aveva richiesto ai ragazzi di tenere il necessario per giocare nel bagaglio a mano! L’ultima disavventura l’ha vissuta il giocatore che ha raggiunto la squadra successivamente: il suo volo ha dovuto compiere un atterraggio d’emergenza in una base militare canadese per problemi meccanici. Non si può quindi parlare di relax quando si parla di questa vera e propria avventura mondiale!
Ma veniamo al gioco, che ha invece ha registrato le brillanti prestazioni degli azzurri anche quando hanno dovuto affrontare avversari sulla carta favoriti. Nella prima giornata la prova contro il Canada, campione in carica, è stata memorabile soprattutto per la vittoria inaspettata, con una partita intensa e sempre tirata fino alla fine. Senza head coach in side line non è stato facile, ma il successo anche nella seconda gara contro la Germania ha confermato la maturità di questo team che con soli due raduni alle spalle ha registrato una buona intesa. Vincente la mossa delQB titolare, Massimo Fierli, che si cambiava nelle situazioni di “short yardage” e per tutti gli “extra point” con il capitano della squadra, Marco Viani, convocato principalmente per giocare ricevitore. Viani è molto agile e mobile e questo gli permetteva di fare dei giochi con il QB in movimento per andare ad allargare le zone strette del campo e trovare i giusti spazi. Nella seconda giornata la presenza del coach e le vittorie precedenti hanno dato la spinta giusta per battere l’Austria e garantirsi così il matematico primato del girone. Inoltre la presenza di un fisioterapista eccellente come Reali, già giocatore e preparatore atletico del Blue Team di american football, è stata fondamentale per la forma fisica e la ripresa dagli infortuni.
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