solomagazine Nuoto agosto

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nuoto

Anno 1| numero 6

re magno ÂŤSono tornato con la voglia di un tempoÂť


TE LO LEGGO IN FACE. Aperta da pochissimo tempo, la pagina Facebook Speedo Italia è già un appuntamento da non perdersi sul web, per tutti gli appassionati del nuoto, a tutti i livelli. Gli atleti ai raggi X: i segreti, i gossip, i dietro le quinte... la Speedo news che non c’era e adesso c’è!

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Sommario

sommario sommario somm 8 18

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in primo piano

Filippo Magnini tra passato e futuro di Alberto Dolfin

Chad Le Clos sulle orme di Phelps di Alberto Dolfin

Ranomi Kromowidjojo vuole vincere da sola di Alberto Dolfin

spazio azzurro

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Martina Caramignoli, avanti a piccoli passi

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La sfida totale di Rocco Potenza

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di Sonia Arpaia di Andrea Ciccone

giovanile Il tris d'argento di Gabriele Detti di Andrea Masini

Festival Olimpico della GioventĂš europea in tinta azzurra di Luca De Matteis

salvamento

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Bonanni, una firma da record

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Gli straordinari di Giulia Levrero

di Alberto Dolfin di Alberto Dolfin

28 56 Direttore responsabile Walter Perosino Direttore amministrativo Monica Gini Redazione Corso Mediterraneo 67 Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it

i nostri collaboratori: Sonia Arpaia, Elisa Bellardi, Gianmario Bonzi, Stefano Carrus, Andrea Ciccone, Pasquale Clienti, Luca De Matteis, Alberto Dolfin, Francesca Galluzzo, Andrea Masini, Alice Mella, Federico Militello, Paola Provenzali e Alessandro Pilati della redazione di nuotoacquelibere.com

40 Contributo fotografico Francesco Alessandro Armillotta, Getty Images, Andrea Masini Anno I, numero 6 AGOSTO 2011 Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011

progetto grafico Simone Caltabiano e Claudia Rubiu Realizzazione grafica Claudia Rubiu / Talia Verlato solomagazine Nuoto è una produzione

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NAL CAMPUS 2011

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96 NAL organizza vacanze sportive dedicate all'avviamento ed alla specializzazione nel nuoto in acque libere. Campus di 5 giorni di incontri teorico-pratici ed uscite in mare da Giugno a Settembre. Per maggiori informazioni visita la pagina sul sito di ASD NAL: www.nuotoacquelibere.com/asd/nal-campus-2011

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Sommario

In viaggio per Yalta

di Francesca Galluzzo

Una staffetta in cinque a Derthona

di Francesca Galluzzo

Dario Bertazzoli torna alle origini

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di Francesca Galluzzo

acque libere Martina Grimaldi, missione compiuta

di Alessandro Pilati

La maratona sarda di Francesca Galluzzo

le nostre societĂ Malaspina al fianco dei ragazzi

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L'Aquila Nuoto, un esempio per tutti Aquatic Forum, una crescita irresistibile Andrea Doria, tradizione vincente

fuori corsia Le passioni di Caterina Balivo di Gianmario Bonzi

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focus regioni Una finestra sull'attivitĂ nazionale attraverso i Comitati regionali

le nostre rubriche Al cuore del nuoto con Corrado Rosso di Andrea Ciccone

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«re magno è tornato»

Filippo Magnini, archiviato il Mondiale e il gossip, non pone limiti al futuro: «Tante volte ho detto che mi sarei ritirato nel 2012, ma adesso è sempre più forte in me la voglia di ributtarmi in acqua» di Alberto Dolfin / foto Getty Images e Francesco alessandro armillotta


intervista

intervista ı Filippo Magnini

«L’Italia non ha mai avuto nella sua storia una squadra così forte, è ora che la staffetta 4x100 si prenda qualche soddisfazione»

Re Magno rivuole la sua corona. L’estroso azzurro, bicampione mondiale dei 100 stile libero, vuole ritornare ad esultare come ai tempi d’oro ed è pronto a gettarsi nuovamente nella mischia.

I

l Mondiale di Shanghai ci ha restituito un Filippo Magnini nuovo, con l’investitura da capitano, capace di sfiorare la finale nei “suoi” 100 stile libero e di guidare la staffetta veloce azzurra ad un passo da un podio stellare. Ma questa volta non vuole lamentarsi il pesarese che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno e porre le basi per una grande Olimpiade a Londra, che potrebbe essere il coronamento della sua strepitosa carriera. In Cina si è parlato molto anche di gossip e di un flirt con Federica Pellegrini, ma Filippo sottolinea di non voler parlare qui della sfera privata, dando più spazio alla sua grande storia con il nuoto. Filippo, come giudica il suo Mondiale? «Diciamo che esco da questa manifestazione con molte certezze. Non nascondo che mi dispiace tantissimo non essere tornato a casa con una medaglia. Guardando indietro, mi sono allenato molto bene, ma poi raccogliere i frutti in gara è diverso: ho dimostrato di poter giocarmela alla pari con gli altri. Il mio unico rammarico è stato quello di aver fatto un errore tecnico nella semifinale dei 100 stile libero, ho mancato la virata e ho perso quel metro e mezzo, che poi non sono più riuscito a recuperare. È stato un errore mio e l’ho pagato. Un peccato, dopo che ho nuotato 48”36 in maniera molto facile e tranquilla nelle batterie del mattino. Nella 4x100 stile libero, ho fatto segnare 47”31, il secondo tempo lanciato più veloce dopo quello del francese Gilot e anche nella 4x200 ho dato un apporto importante già al mattino con 1’46”97. Dunque, questo Mondiale l’ho preparato benissimo e

sono arrivato in grande forma, anche se poi sono mancate le medaglie. Ora so che a Londra potrò dire la mia». Per la prima volta è stato il capitano della Nazionale azzurra. Com’è stato? «Una esperienza bella perché ho visto che il capitano è molto importante per una squadra. Tanti ragazzi più piccoli, ma anche i più grandi si rivolgevano a me per problemi legati alla cuffia o al costume o per chiedere qualunque cosa alla Federazione. Sono state fatte delle riunioni tra atleti che, nei miei dieci anni di Nazionale, non si erano mai svolte. Per la prima volta, alla partenza per Shanghai, eravamo tutti in aeroporto insieme con la divisa dell’Italia. Siamo stati un bel gruppo e anche i ragazzi più giovani sono stati eccezionali. Tornare a casa con due ori e tre argenti, credo che sia un risultato fantastico. Una spedizione ottima in prospettiva olimpica, visto anche lo splendido successo nella pallanuoto e le medaglie raccolte nel fondo e nei tuffi». Dunque, che stagione è stata per lei quella appena conclusa? «Fino ad aprile ero a rischio per il Mondiale perché sono stato un mese col piede ingessato, poi ho preso il morbillo e ho perso altre due settimane dopo gli Assoluti. Sul momento qualche dubbio l’ho avuto, sicuramente la mia preparazione di quest’anno è stata messa in crisi. Il successo al Sette Colli mi ha ridato fiducia: vincere a Roma, davanti al mio pubblico che applaude, è stato fantastico. Forse, ho esagerato un po’ con l’esultanza, ma per me è un aspetto fondamentale, che fa parte della gara.

Poi, dopo tanto tempo, ci voleva: credo sia stata una liberazione non solo per me, ma anche per loro». In questo senso, quanto è stato difficile essere criticato negli anni, nonostante le sue vittorie? «L’Italia è un po’ particolare per questo: in altri paesi, ci sono atleti che vincono una gara e vengono osannati per sempre. È vero che io sono molto amato e quindi sono contentissimo, però in Italia c’è questa tendenza ad accusare subito un campione quando perde una gara. Basta guardare l’esempio di Valentino Rossi in questo periodo: ci sono delle persone che riescono a puntare il dito contro di lui dopo quello che ha fatto

per lo sport italiano, li prenderei a sberle. Un italiano che vince nove mondiali ed è il più forte in assoluto di sempre. È sempre facile accusare, anche con me è stato così. Io ho fatto una carriera che nei 100 stile libero non ha mai fatto nessuno in Italia, impensabile prima che la facessi io. Poi è vero che non ho brillato in alcuni appuntamenti importanti, come l’Olimpiade di Atene, dopo aver fatto un grande Europeo o ai Giochi di Pechino, dopo che agli Europei ero comunque arrivato terzo nei 100 stile libero: dunque, non erano proprio annate da buttare. Oppure nell’anno del Mondiale di Roma, qundo ho fatto il record del mondo nella staffetta 4x50 mista ed ho vinto tre medaglie agli Europei in vasca corta. Sono anni in cui ho fallito il bersaglio grosso, ma non da cancellare totalmente». Quanto ha pesato, nel suo periodo difficile, l’avvento dei costumi in poliuretano, a cui lei ha sempre affermato di essere contrario? «Venivo dal Mondiale vinto nel 2007, con tempi vicini al 48”50. I più forti nuotavano tempi comunque vicini al 48”20. Poi, da un mese a quella parte, sono arrivati atleti

che nuotavano 47”00, quasi un secondo e mezzo in meno della vittoria mondiale: qualcosa era evidentemente cambiato. Tutto ciò mi ha turbato, ma non posso dare tutta la colpa ai costumi. Io avevo bisogno di staccare e ho avuto problemi alla spalla che mi hanno disturbato negli allenamenti. Non mi sono allenato benissimo, è vero, però ho sempre criticato la scelta di utilizzare i costumoni e per questo sono stato criticato. Il tempo mi ha dato ragione e sono felicissimo di come è andata a finire. Questi due anni di incubo sono finiti dandomi ragione, tutti poi hanno odiato questi costumi. Non ci sono più gli atleti supermuscolati, ora vediamo nuotatori coi fisici più asciutti. C’era gente che moriva dopo 30 metri, che con il costumone riusciva a fare anche i 200! Il nuoto è tornato ad essere uno sport per cui bisogna allenarsi per vincere, per fortuna è finito questo periodo, il talento conta ancora». Come giudica la concorrenza mondiale ad un anno dai Giochi Olimpici? Si può dire, visto anche il podio iridato, che ci sia stato un ritorno alle origini dei 100, con la tendenza ad un pas-

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un calcio al pi첫 grande L'ex calciatore Chad Le Clos non nasconde il suo obiettivo: battere Michael Phelps, il suo idolo, nei 200 farfalla alle Olimpiadi di Londra

di Alberto Dolfin / foto Getty Images e Andrea Masini


Avanti

a piccoli passi Martina Caramignoli sa quello che vuole e come raggiungerlo per fare la differenza negli 800: ÂŤDevo lavorare ancora tanto per meritarmi un'OlimpiadeÂť di Sonia Arpaia / foto Andrea Masini


SILVER DETTI

Lo stileliberista livornese ha messo la sua firma sugli Euro Junior con tre medaglie d'argento: ÂŤSoddisfatto per i 400, mi sono sentito beffato negli 800Âť testo e foto di Andrea Masini


Bonanni una firma da record

PapĂ Roberto ha collezionato primati mondiali in serie e ora il figlio Francesco ne sta seguendo le orme nei 100 trasporto manichino con pinne di Alberto Dolfin


I master del Gulliver Derthona festeggiano, tra loro spiccano i componenti della mistasfetta con il loro allenatore Affricano

Una staffetta in cinque Diletta Lugano, Simone Battiston, Michele Galvagno e Sabina Vitaloni esaltano la mistaffetta mista del Gulliver Derthona, dietro le quinte c'è la mano di Fabio Affricano di Francesca Galluzzo


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