nuoto
Anno 1| numero 2
GIOVANILE MASTER SALVAMENTO ACQUE LIBERE SOCIETA'
THERESE ALSHAMMAR «Amo il nuoto, la moda, la pizza e il tiramisù»
Sommario
sommario sommario somm 6 14
in primo piano Therese Alshammar, una diva tra le corsie di Alberto Dolfin
spazio azzurro Il progetto 4x200 per tornare in alto
di Luca De Matteis
di Alberto Dolfin
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Le 14 fatiche di Alessandro Cuoghi
giovanile Campionati primaverili, una gioventù che dà spettacolo
di Luca De Matteis
di Luca De Matteis
di Luca De Matteis
40 46
Diletta Carli nata per l'acqua Andrea Mitchell D'Arrigo ha già vinto
salvamento
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A Livorno con vista su Alicante
62
La seconda vita di Alessandro Calvi
di Alberto Dolfin di Alberto Dolfin
32 54 Direttore responsabile Walter Perosino Direttore amministrativo Monica Gini Redazione Corso Mediterraneo 67 Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it
i nostri collaboratori: Gianmario Bonzi, Andrea Ciccone, Federico Colbertaldo, Luca De Matteis, Alberto Dolfin, Francesca Galluzzo, Alice Mella, Federico Militello e la redazione di nuotoacquelibere.com
46 Contributo fotografico Archivio FIN, Francesco Alessandro Armillotta, Getty Images, Anno I, numero 2 aprile 2011 Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011
progetto grafico Simone Caltabiano e Claudia Rubiu Realizzazione grafica Claudia Rubiu / Talia Verlato solomagazine Nuoto è una produzione
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Sommario master
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I baby Master, alla scoperta del mondo Under 25
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Giulio Divano, un record tira l'altro
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90 92 94 96
102
107
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di Francesca Galluzzo di Andrea Ciccone
Massimo Giuliani, la mia Italia Alessandro Bossini è il padrone del mare a cura della redazione di nuotoacquelibere.com
le nostre società Aquatica Torino, uno sviluppo completo
82
Poseidon Catania, un punto di incontro Bolzano Nuoto, orizzonte olimpico Firenze Nuota Master, uniti per un identico obiettivo
fuori corsia Ellen Hidding e il nuoto come scuola di vita di Gianmario Bonzi
focus regioni
102
Una finestra sull'attività nazionale attraverso i Comitati regionali
le nostre rubriche
The Scienzy's spot
di Federico Colbertaldo
98
Al cuore del nuoto
70
acque libere
di Andrea Ciccone
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Una Diva
tra le corsie Therese Alshammar è ormai una veterana del nuoto, adora l’Italia e la moda, ma il sogno proibito è legato alle piscine: vincere l’oro olimpico che le manca di Alberto Dolfin / foto Getty Images
intervista
intervista ı Therese Alshammar
«Mia madre scoprì di amare l’acqua e partecipò a due finali olimpiche a Monaco, era naturale che anch’io sarei stata iscritta ad una scuola di nuoto»
Therese Alshammar ha contagiato tutti con il suo sorriso splendente e nel corso della sua longeva carriera ha saputo farsi apprezzare da quelli che ruotano nell’ambiente acquatico.
L
a svedese ha condotto una vita da vera e propria globetrotter del nuoto, che l’ha portata fino in Australia, assieme al suo allenatore Johan Wallberg, con cui attualmente sta preparando l’assalto all’ultimo, grande sogno: l’oro olimpico. Per inseguirlo, Therese ha scelto il paese che le ha regalato nel 2000 i due argenti ed il bronzo a cinque cerchi, che brillano nella sua bacheca dei trofei, ma allo stesso tempo bruciano nel suo cuore. L’alloro olimpico di Londra 2012 placherebbe la sua fame di vittorie e sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera straordinaria. A 33 anni, Therese ha acquisito la giusta esperienza per inseguire questo traguardo e, dopo essere stata nominata nuotatrice dell’anno dalla Fina nel 2010, è pronta a compiere quest’ultima bracciata verso la gloria. Prima dell’Olimpiade, per la sprinter svedese c’è però un appuntamento da non perdere: il Mondiale di Shanghai. Un’occasione per bissare l’oro iridato ottenuto a Melbourne nel 2007 nei 50 farfalla e per spaventare le giovani avversarie che provano da anni a spodestarla dal trono della velocità. Un’impresa ardua, dato che la regina svedese non ha nessuna intenzione di abdicare. Il nuoto è sempre stato nel sangue di Therese, grazie anche alla madre che ha partecipato all’Olimpiade di Monaco 1972 e che l’ha iscritta alla scuola nuoto sin da piccina, poiché non voleva che si trovasse a rischiare un giorno l’annegamento come era successo alla nonna. La campionessa svedese
ha praticato molti sport da giovane, ma quando è venuto il momento di scegliere non ha avuto dubbi. Ma il nuoto non è tutto per la fuoriclasse svedese, che coltiva numerosi hobby e spera un giorno di sfondare anche nel mondo della moda. Therese, quanto è importante il nuoto nella sua vita? «Al momento nuotare è la cosa più importante, che riempie le mie giornate. E’ un’attività molto appagante e adoro la mia vita da nuotatrice. Allo stesso tempo però, penso che ci siano cose più importanti nella mia vita, come la famiglia, gli amici, la salute e la felicità. In questo modo, cerco di continuare a vedere il nuoto come un hobby, proprio come lo era quando ho cominciato a praticarlo». Come ha scelto questo sport? «Se devo essere onesta, la risposta a questa domanda dovrebbe essere che mia madre l’ha scelto per me. E lei a sua volta era stata spinta al nuoto visto che mia nonna, quand’era giovane e non sapeva nuotare, aveva rischiato l’annegamento. Così mia nonna decise di iscrivere mia madre ad un corso di nuoto sin da quando era piccina, per evitarle di trovarsi in una situazione così terrificante, nell’acqua profonda senza saper stare a galla, come era accaduto a lei in passato». Dunque poi sua madre ha trasmesso questo messaggio anche a lei? «Mia madre scoprì di amare l’acqua e divenne una ranista di successo, ricevendo
la convocazione per la squadra nazionale svedese ed arrivando a nuotare due finali olimpiche individuali ai Giochi di Monaco 1972. Così, quando sono nata io poco dopo che lei aveva smesso di nuotare, alla tenera età di 20 anni, era chiaro che anch’io sarei stata iscritta ad una scuola di nuoto. Anche se i miei genitori erano molto attivi e mi hanno fatto provare sette sport differenti, una volta che ognuna di queste discipline richiese uno sforzo di tempo e di energia maggiori, scelsi di dedicarmi anima e corpo al nuoto. Non perché fossi più brava in questo sport rispetto ad esempio all’atletica, che ho praticato e che mi piaceva moltissimo, ma semplicemente perché i miei migliori
amici e le persone con il quale mi divertivo di più erano tutti in piscina. Avevo solo dieci anni quando ho dovuto fare questa scelta, non ricordo di essere stata influenzata da nessuno nel prendere una decisione, però mi ricordo di aver detto tra me e me qualche tempo dopo: “Se mia mamma può farcela, posso farcela anche io”. E credo proprio che avere vicino come fattore motivante qualcuno che abbia raggiunto dei risultati così importanti, mi abbia spinto a pensare che tutto ciò era possibile». Ricorda la sua prima volta in piscina? «In realtà no, ma ricordo di aver imparato a nuotare nella casa al mare dei miei nonni, nei dintorni di Stoccolma. Mia madre è stata la mia prima insegnante di nuoto e mi ricordo di aver passato tantissimi giorni al laghetto vicino alla nostra casa estiva, nuotando avanti ed indietro tra nonni e genitori» Ha mai pensato di praticare qualche altro sport nella sua vita? «Siccome ho sperimentato e praticato numerosi altri sport quando ero ragazza,
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non ho mai avuto momenti in cui pensavo a come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto un altro sport. Mi ricordo di aver adorato il tennis sin dall’inizio, ma poi mi sono imbattuta in un maestro che aveva dei metodi che non andavano a genio né a me né a tutto il mio gruppo di allora, tant’è che abbiamo smesso quasi tutti: notare quanto sia importante avere un buon allenatore in qualunque sport. E anche adesso, dopo aver speso così tante ore a perfezionare la mia tecnica natatoria, non penso proprio che avrei la pazienza per cimentarmi in un nuovo sport dall’inizio. Ma mi ha sempre affascinato la danza classica, forse anche perché io ballavo da piccola, insieme a molti altri sport che richiedono una perfezione armoniosa». E’ stato difficile per lei emergere nel nuoto in un paese così legato dalla tradizione agli sport della neve? «Quando ero giovane ho praticato lo sci di fondo, ma odiavo il freddo. Per questo e per altre ragioni ho scelto il nuoto. Però mi piace sciare e ogni inverno cerco di passare un po’ di tempo sulle piste quan-
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Nicola Cassio, Massimiliano Rosolino, Filippo Magnini e David Berbotto festeggiano l'oro conquistato agli Europei di Budapest nel 2006
ereditĂ pesante
La staffetta 4x200 cerca di ritornare ai fasti del recente passato: ecco come si prepara la costruzione di una squadra competitiva di Luca De Matteis / foto Francesco Alessandro Armillotta
Le 14 fatiche di Cuoghi Il diciannovenne emiliano in tre settimane ha nuotato in 14 prove differenti che assegnavano titoli italiani in vasca e ne ha portati a casa quattro di Alberto Dolfin foto Francesco Alessandro Armillotta
andrea
ha già vinto Alla scoperta di Andrea Mitchell D'Arrigo, più forte dei suoi avversari e della malattia: «Da poco più di un anno ho scoperto di essere celiaco, ma non mi sono scoraggiato» di Luca De Matteis / foto Francesco Alessandro Armillotta
Livorno
tappa verso
Alicante Il ct azzurro Antonello Cano illustra le sue scelte in vista degli Europei spagnoli di settembre: ÂŤAl mondo siamo la prima forza in piscinaÂť di Alberto Dolfin / foto Francesco Alessandro Armillotta
la seconda vita di calvi Il velocista lombardo non ha intenzione di lasciare le piscine ed è pronto ad intraprendere una nuova sfida: il salvamento di Alberto Dolfin / foto Francesco Alessandro Armillotta
i baby master E' il settore in maggiore crescita del movimento, quello che coinvolge gli Under 25 per i quali i Campionati nazionali restano un tab첫 di Francesca Galluzzo / foto di Francesco Alessandro Armillotta
Un record tira l'altro Anche negli M80 Giulio Divano continua a raccogliere medaglie e primati: «Ora penso ai fissare i limiti dei 1500 poi mi concentrerò sui misti sia 200 che 400, che quest’anno non ho ancora disputato» di Andrea Ciccone