universo bianco
ruhpolding corsa all'oro
25 km di PISTE
di fondo attorno
Editoriale
su livello professionale ed internazionale
di Massimiliano Ambesi
Piste quotidianamente e accuratamente preparate
A poche settimane dalla conclusione dei diversi circuiti di Coppa del Mondo, i verdetti più importanti, fatta eccezione per sporadici casi, sono ancora ben lungi dall’essere espressi. In particolare, la stagione di salto e biathlon, nonostante non siano finora mancati momenti dall’indiscusso pathos, entrerà nel vivo proprio nei prossimi giorni. I fari saranno, inizialmente, puntati sulla rassegna iridata di volo, orfana del detentore del primato mondiale Johan Remen Evensen, ritiratosi ufficialmente dalle competizioni in risposta alla mancata convocazione per l’atteso appuntamento di Vikersund. Sarà poi la volta degli annuali Campionati Mondiali di biathlon, ospitati per l’occasione dalla storica cornice di Ruhpolding, rinomata località tedesca dove si disputò nel lontano 1978
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la prima gara di Coppa del Mondo. In entrambe le discipline, al pari dello sci di fondo femminile, il livello di attenzione rimarrà elevato fino all’ultimo evento in programma che, alla luce del sostanziale equilibrio di questi mesi, potrebbe anche rivelarsi determinante per la conquista di quella sfera di cristallo già virtualmente assegnata nella combinata nordica, nel salto speciale femminile e nello sci di fondo maschile. Il mese di febbraio, ormai prossimo a passare agli archivi, è comunque già entrato a pieno titolo nella storia delle discipline invernali. Meritano, infatti, il più ampio risalto le imprese di Marit Bjørgen, prima atleta capace di sfondare il muro dei cinquanta successi in Coppa del Mondo nello sci nordico, e di Ole Einar Bjørndalen, arrivato alla diciassettesima stagione consecutiva con almeno un’affermazione individuale nel circuito maggiore. La portata dei risultati ottenuti dai due fuoriclasse norvegesi è talmente eclatante da porre in secondo piano gli importanti traguardi numerici raggiunti nelle ultime settimane da Neuner, Schlierenzauer e Lamy Chappuis, altri protagonisti dalla stagione in corso nonché fuoriclasse in senso assoluto.
Sommario
Ristorante bar
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biathlon Sprint finale
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E' corsa a due
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Iride nella mecca del biathlon
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Ucraina superstar
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Fourcade e Svendsen per la Coppa del Mondo ma ai Mondiali sarà lotta aperta per tutti
La Neuner continua a sciare verso il trionfo finale la Domracheva è l'unica che le tiene testa
Centro sci da fondo e biathlon
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www.antho
Storia e temi dei Mondiali che in questo 2012 si disputeranno a Ruhpolding in Germania Agli Europei gli ucraini primi nel medagliere Tra gli junior spicca l'exploit di Nicole Gontier
La Germania prenota due trionfi 30
In Ibu Cup Canada e Russia vincono le tappe ma le classifiche generali sono in mano ai tedeschi
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Sommario
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salto E' un finale thrilling
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Le mani sulla Coppa
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L'ultima gara potrebbe assegnare la sfera di cristallo Dietro Schlierenzauer fa paura il norvegese Bardal Direttore responsabile Walter Perosino
L'americana Hendrickson risponde alla Iraschko e prenota il primo, storico trionfo al femminile
Direttore amministrativo Monica Gini Redazione Corso Mediterraneo 67 - Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it Hanno collaborato per i testi: Massimiliano Ambesi, Davide Bragagna, Giulia Favero, Lukas Hofer, Francesco Paone, Alessandro Pittin
combinata
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Pericolo Watabe
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Lamy Chappuis si avvia al terzo successo di fila ma la sfida per la prossima stagione è già lanciata
Contributo fotografico Getty Images, Rene Miko, Elena Nefedeva, Pentaphoto, Gabriele Claudia Schwarze
Il giappone è considerato la sorpresa del 2012 e con i suoi successi prenota un futuro da vincente
Realizzazione grafica Claudia Rubiu / Talia Verlato
fondo
solomagazine Universo Bianco è una produzione
Anno III, numero 2 - FEBBRAIO 2012 Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 48/10 del 23 settembre 2010
Prova di forza
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Corsa al Capol-inea
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Sulle orme di Arianna
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Il dirigente lascia la direzione dello sci di fondo dopo aver introdotto novità come il Tour de Ski
Laurent è cresciuta a Gressoney come la Follis e si augura con i risultati di replicarne la carriera
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i nostri campioni Lukas Hofer Alessandro Pittin
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Sprint finale
Martin Fourcade e Emil Hegle Svendsen si giocheranno la Coppa del Mondo, ma ai Mondiali sarĂ lotta aperta per tutti di Francesco Paone / foto Getty Images
val ridanna biathlon
Ben 20 atleti diversi sono saliti sul podio nel corso della stagione. I Mondiali di Ruhpolding si annunciano incerti e molto spettacolari Tarjei Bø
Emil Hegle Svendsen
Ole Einar Bjørndalen
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e tappe nordiche di Oslo-Holmenkollen e Kontiolahti hanno ristretto la lotta per la Coppa del Mondo assoluta a Martin Fourcade ed Emil Hegle Svendsen. Il terzo incomodo Andreas Birnbacher ha deciso di chiamarsi fuori dalla contesa non partecipando alle competizioni finlandesi in via precauzionale dopo un raffreddore contratto in Norvegia. Peraltro ogni possibile altro avversario, da Tarjei Bø a Simon Fourcade passando per Andrei Makoveev e Arnd Peiffer, ha a sua volta dovuto saltare delle gare o affrontarle in condizioni di salute precarie a causa di svariati malanni. Pertanto a meno di situazioni particolari, quali una doppia malattia contemporanea dei migliori due della classe, i distacchi sono troppo elevati per lasciare spazio a clamorose rimonte e la sfera di cristallo prenderà la strada verso i Pirenei o in alternativa quella per i fiordi di Trohdeim. In un duello dove al momento gli scarti non hanno alcuna incidenza in quanto entrambi hanno chiuso una gara fuori dalla zona punti ed entrambi hanno come unico risultato non considerato un 24° posto, il francese indossa il pettorale giallo con un margine di 21 lunghezze sullo scandinavo che era però
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Martin Fourcade riuscito a prendere il comando delle operazioni sulle nevi di casa prima di cedere nuovamente il primato all’avversario dopo la sprint disputata in Finlandia. Non si tratta di un caso perché ben 19 dei 21 punti di differenza tra i due sono maturati nel format più breve. Infatti Svendsen ha finalmente migliorato la sua precisione a terra troppo deficitaria nei primi due mesi stagionali, tuttavia sta sparando male per i suoi standard nelle prove su 10 km dove ha una percentuale di bersagli colpiti pari al 78,7% quando invece
nelle competizioni su quattro poligoni la sua precisione è dell’85,0%. Martin Fourcade in generale è più preciso (87,6% complessivo contro l’83,3%), ma balza all’occhio come la forbice tra i due sia decisamente più ampia proprio nelle sprint dove tocca quasi i 6 punti percentuali, mentre in tutti gli altri format sia ridotta sostanzialmente alla metà. La prova su due sessioni di tiro è quindi al momento la chiave per una corsa alla Coppa del Mondo assoluta ancora apertissima a ogni soluzione poiché con 7 gare da disputa-
re i contendenti sono sostanzialmente appaiati. Tutto può ancora accadere e non resta che godersi la sfida tra due talenti purissimi. Il francese ha confermato di essere destinato a entrare nel novero dei più grandi interpreti della storia del biathlon dove Svendsen ha già trovato posto. Peraltro, indipendentemente dall’esito della sfida per la sfera di cristallo, il 26enne norge chiuderà quasi certamente tra i primi tre della classifica generale per il quinto anno consecutivo, un’impresa riuscita in passato solo a Frank Ullrich, Sven Fischer e Ole Einar Bjørndalen. Proprio quest’ultimo meriterebbe il ruolo di uomo-copertina del circuito maschile del mese di febbraio grazie al successo nell’inseguimento di Kontiolahti che gli ha permesso di scrivere ulteriormente il suo nome nel libro dei record. Tanto per cominciare Ole è riuscito a imporsi in una prova di Coppa del Mondo per il 17° inverno consecutivo allungando così una striscia iniziata l’11 gennaio del 1996, giorno della sua prima vittoria della carriera in un’individuale disputata sulle nevi di Anterselva. Inoltre Bjørndalen è salito sul gradino più alto del podio alla tenera età di 38 anni e 16 giorni diventando così l’atleta più anziano capace di primeggiare nella storia del biathlon (il primato
Evgeniy Garanichev
apparteneva dal 2004 al russo Sergei Tchepikov, vincitore sei giorni prima del suo 37° compleanno). Il ritorno al vertice del più grande biathleta di tutti i tempi è per certi versi sorprendente perché meno di un anno fa, il 20 marzo 2011, in occasione della mass start conclusiva della stagione il norvegese uscì dall’ultimo poligono con un vantaggio di 18” su Emil Hegle Svendsen ed Evgeny Ustyugov. Nel giro conclusivo però i due azzerarono il distacco e superarono in tromba il veterano, incapace di reggere il ritmo di avversari più
giovani di undici anni. La scena sembrò fotografare l’inesorabile declino di Bjørndalen che poche settimane dopo fu a un passo dal ritiro dopo aver subito un brutto infortunio alla schiena durante una sessione di allenamento con i pesi in palestra. Ole ha invece deciso di continuare, ma nei primi due mesi dell’inverno è apparso in cerca di sé stesso soprattutto al poligono, dove la precisione gli ha fatto difetto. Febbraio è però coinciso con una crescita e automaticamente la competitività è ritornata. Quando nel pursuit della tappa finlandese il 38enne si è trovato in testa con un margine di 11” su Martin Fourcade da difendere nell’ultimo giro in molti, compreso chi scrive, temevano una triste replica di quanto avvenuto a Holmenkollen undici mesi prima. Invece Bjørndalen ha spazzato via ogni perplessità riuscendo a difendersi e addirittura a stroncare le velleità di un’atleta di 14 anni più giovane togliendosi così un’enorme soddisfazione personale e soprattutto lanciando un forte segnale a tutti gli avversari: ai Mondiali di Ruhpolding bisognerà fare i conti anche con lui. L’altro tema caldo lanciato dalle tappe di febbraio è rappresentato dalla dimostrazione dell’incredibile profondità del movimento russo. Infatti nelle cinque gare disputate tra Oslo e Kontiolahti uno tra Evgeny Garanichev, Dmitry Malyshko e Timofey Lapshin si è sempre classificato fra i primi tre. È ironico pensare come questi tre atleti, dimostratisi in grado di lottare per le posizioni di vertice anche in Coppa del Mondo dopo un periodo di rodaggio, abbiano trovato spazio solo grazie ai seri guai fisici patiti da Ivan Tcherezov, Maxim Tchoudov e Maxim Maksimov. Garanichev aveva già dato segnali interessanti nel corso della passata stagione e ha confermato le sue potenzialità salendo quattro volte sul podio e in un’occasione persino sul gradino più alto. Il 24enne è dotato di un ottimo passo sugli sci e di tempi di esecuzione al poligono rapidissimi. Sto-
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E’ corsa a due Magdalena Neuner continua a sciare verso la Coppa del Mondo, Darya Domracheva è l’unica a rimanere alle sue costole di Francesco Paone / foto Getty Images
Iride
nella Mecca del biathlon Storia e temi e dei Mondiali che in questo 2012 si terranno a Ruhpolding di Francesco Paone / foto Getty Images
Magdalena Neuner di scena a Ruhpolding dove si propone di essere protagonista anche ai Mondiali
val ridanna biathlon
La staffetta mista norvegese esulta per il titolo iridato nel 2011
Comprendendo le staffette nella storia del biathlon si sono disputate 235 gare a livello iridato
fase sperimentale. Infatti a partire da Anterselva 2007 la Germania ha vinto due volte (2008 e 2010), mentre hanno festeggiato anche Svezia (2007), Francia (2009) e Norvegia (2011). Va sottolineato come per la seconda volta consecutiva la staffetta mista aprirà il programma dei Mondiali, mentre in passato era collocata nel bel mezzo della manifestazione. La scelta di posizionarla in testa concedendo un giorno di riposo subito dopo sembra essersi rivelata una decisione brillante in quanto ha nobilitato l’evento favorendo la partecipazione dei big.
I
l 1° marzo iniziano a Ruhpolding i Campionati Mondiali di biathlon. Storicamente la tappa bavarese è considerata l’evento clou dell’inverno sia per la sua tradizione ultratrentennale sia soprattutto per la sua capacità di attirare appassionati da tutta Europa, tanto che l’affluenza di pubblico è sempre elevatissima e ben al di sopra della media degli altri eventi stagionali. Peraltro l’impianto è un rinomato centro di allenamento poiché svariate squadre nazionali vi svolgono gran parte della preparazione durante la stagione estiva e autunnale, inoltre alcuni dei più forti biathleti tedeschi di tutti i tempi (tra cui si possono citare Ricco Gross, Kati Wilhelm e Michael Greis) hanno deciso di trasferirsi nel comune bavarese eleggendolo a propria base. Per tutte queste ragioni Ruhpolding viene considerato la “Mecca” del biathlon così come Holmenkollen è quella dello sci nordico e Kitzbühel quella dello sci alpino. La manifestazione iridata 2012 avrà quindi un valore particolare, simile a quello assunto da Oslo 2011 per fondo, salto e combinata. L’impianto ospiterà i Mondiali per la quarta volta nella sua storia dopo averlo già fatto nel 1979, nel 1985 e nel 1996. Va però sottolineato come le donne fossero presenti solo nella terza occasione. Infatti alla fine degli Anni ’70 il circuito femminile non esisteva ancora, mentre fino al 1987 le gare iridate delle ragazze si tenevano in una località diversa da quella ospitante le prove degli uomini. Tra Mondiali e Coppa del Mondo a Ruhpolding si sono disputate 67 gare a livello maschile e 37 atleti diversi hanno potuto festeggiare almeno un successo. Il signore indiscusso della località è Ole Einar Bjørndalen, vincitore in 11 occasioni. Il norvegese ha primeggiato in 6 sprint, 4 inseguimenti e una mass start; gli manca pertanto solo la venti km (dove è giunto secondo nel 1997 e ottavo nel 2011) per completare il Grande Slam nell’im-
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3 MARZO SPRINT MASCHILE
Ole Einar Bjørndalen Liv Grete Poiree
pianto bavarese. Nella graduatoria dei plurivittoriosi il 38enne è seguito dal francese Raphael Poirée, arrivato a quota 5 vittorie, e dal tedesco dell’Est Frank Ullrich, salito 4 volte sul gradino più alto del podio. C’è poi un quartetto di atleti con 3 successi composto da Peter Angerer, Ricco Gross, Klaus Siebert ed Emil Hegle Svendsen. Cinque sono stati coloro capaci di imporsi due volte, e in venticinque hanno vinto una gara. Sono in totale 7 i biathleti ancora in attività che possono vantare un successo a Ruhpolding. Oltre ai già citati Bjørndalen e Svendsen abbiamo Frode Andresen e Michael Greis (2 vittorie a testa) oltre a Lars Berger, Michael
Rösch e Björn Ferry. A livello di nazioni la Norvegia ha raccolto 21 successi seguita dalla Repubblica Federale Tedesca (intesa come Germania Ovest fino al 1990 e quindi come Germania) a 14 e dalla Germania Est a 10. La Francia è a 7, l’Unione Sovietica a 6, Italia e Russia a 3, la Bielorussia a 2 e la Svezia a 1. Tra le donne invece le gare ospitate da Ruhpolding tra Mondiali e Coppa del Mondo sono 50, con 30 atlete diverse ad aver conquistato almeno una vittoria. La più vincente in assoluto è la norvegese Liv Grete Poirée con 5 successi (2 sprint e 3 inseguimenti) seguita dalla svedese Magdalena Forsberg con 4 affermazioni. Dietro alle scandinave si contano ben undici biathlete con 2 vittorie e diciassette a quota uno. Sono in totale cinque le atlete in attività a essere salite sul gradino più alto del podio nella località tedesca. Magdalena Neuner e Tora Berger hanno vinto 2 volte, mentre Olga Zaitseva, Helena Ekholm e Svetlana Sleptsova una. La nazione più vincente in assoluto è la Norvegia con 9 successi, seguita da Russia e Germania a 8 e dalla Svezia a 7. La Francia è a 4, Bulgaria e Unione Sovietica a 3, Bielorussia e Ucraina a 2. Si sono invece imposte una volta Canada, la Comunità degli Stati Indipendenti (ovvero l’entità per
la quale hanno gareggiato i biathleti dell’Urss nel 1992 subito dopo il crollo della loro nazione e prima della nascita delle varie federazioni nazionali delle repubbliche post-sovietiche), Italia e Cecoslovacchia. Peraltro il successo ottenuto da Nathalie Santer il 15 gennaio 2000 rimane tuttora l’ultimo in Coppa del Mondo per la squadra azzurra. Dopo questo breve excursus storico su Ruhpolding, andiamo invece ad approfondire la storia dei Mondiali in ogni singolo format di gara seguendo l’ordine del programma.
1° MARZO STAFFETTA MISTA E’ il format di gara di più recente istituzione e a Ruhpolding assegnerà per l’ottava volta il titolo mondiale. Peraltro proprio nella località bavarese la staffetta mista vide la luce nel gennaio del 2003 quando andò in scena un esperimento a dire il vero neppure troppo fortunato (solo 6 squadre al via). Due anni dopo a Khanty-Mansiysk la mista, seppur slegata dal grande evento stagionale - quell’anno i Mondiali si disputarono a Hochfilzen -, ebbe per la prima volta valenza iridata. All’epoca ogni nazione poteva schierare più di una formazione e la Russia vinse sia l’oro che l’argento. L’anno successivo
a Pokljuka, ancora con due staffette per ogni nazione, la vittoria andò alla squadra denominata Russia II. Dopo questo periodo sperimentale caratterizzato dalla possibilità di schierare due squadre per nazione e da cambiamenti sia nell’ordine delle frazioni che nel chilometraggio, il format ha trovato la stabilità e la sua attuale conformazione a partire dalla stagione 2006-’07 quando è entrato a far parte a tutti gli effetti nel programma dei Mondiali. Curiosamente la Russia dopo i due ori ante-litteram ha sempre avuto scarsa fortuna una volta terminata la
Inserita nel programma dei Mondiali a partire dal 1974, assegnerà a Ruhpolding il suo 30° titolo. Il recordman in ambito iridato è, manco a dirlo, Ole Einar Bjørndalen. Il norvegese è l’unico atleta a essersi laureato 4 volte campione del mondo (2003, 2005, 2007 e 2009) salendo peraltro sei volte consecutivamente sul podio grazie ai bronzi ottenuti nel 2004 e 2008. Il 38enne scandinavo non è però l’unico a poter vantare 6 medaglie. Infatti il connazionale Eirik Kvalfoss ha in bacheca 2 ori (1982 e 1983) a cui vanno aggiunti 3 argenti e un bronzo. Di conseguenza Ole con un piazzamento tra i migliori tre a Ruhpolding firmerebbe l’ennesimo record. Tuttavia Bjørndalen non detiene, e con ogni probabilità non deterrà mai, il primato in tema di successi consecutivi che invece appartiene
Mark Kirchner
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Il sorriso dell'austriaco Gregor Schlierenzauer
Finale thrilling Dopo tanti anni, l’ultima gara in programma potrebbe essere decisiva per l’assegnazione della sfera di cristallo: Gregor Schlierenzauer resta il favorito, ma il norvegese Bardal appare pienamente in corsa. Kamil Stoch e Andreas Kofler restano in agguato, nell’attesa di passi falsi dei diretti avversari di Massimiliano Ambesi / foto Getty Images
Sarah Hendrickson si avvia a vincere la Coppa del Mondo

Le mani sulla Coppa Sarah Hendrickson risponde all’assalto di Daniela Iraschko e prenota la prima sfera di cristallo della storia
di Francesco Paone / foto Getty Images
Prova
di forza Jason Lamy Chappuis si avvia verso la conquista della terza sfera di cristallo consecutiva, ma Alessandro Pittin, Akito Watabe e Mikko Kokslien sono pronti a lanciare il guanto di sfida in vista della prossima stagione
di Massimiliano Ambesi / foto Getty Images
Capol-inea Jürg Capol lascia la direzione dello sci di fondo della FIS dopo averne promosso la rivoluzione, ma rassicura sul futuro: «Non sarò fuori dal gioco, continuerò a lavorare per le stesse cause, ma da una posizione differente» di Davide Bragagna / foto Getty Images e Pentaphoto